PROGETTO RIMANERE INSIEME

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1 PROGETTO RIMANERE INSIEME L accompagnamento nella malattia durante le sue fasi estreme continua dopo la morte delle persone care accogliendo i bisogni di sostegno per elaborare il lutto. Questa funzione viene svolta da R.I. progetto di sostegno alla vita nel tempo del lutto non solo a favore delle famiglie che sono assistite dall ADVAR. R. I., progetto nato nel 1999, è aperto all accoglienza di tutta la comunità e difatti prevalgono nell accesso i familiari di persone decedute per le cause più varie compresi incidenti e suicidi. Quello del lutto è un tempo di fatica e di sofferenza e R.I. si propone a sostegno delle persone che lo attraversano. R.I. è un progetto organizzato in 4 principali aree d intervento: - la prima area è l accoglienza. Prima telefonica e poi tramite il colloquio in sede (allegato 1). Il colloquio è finalizzato a conoscere la situazione specifica di sofferenza delle persone e a valutare insieme le possibilità concrete di affrontarla. Il colloquio può essere unico( in realtà poche volte) o essere ripetuto nel tempo finchè la persona attiva in autonomia il processo di elaborazione - Seconda area Quando se ne riscontra l opportunità viene offerta la risorsa della partecipazione a uno dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto che si incontrano i sede con cadenza settimanale. I gruppi sono aperti, ovvero la possibilità di accesso è garantita tutto l'anno e l'uscita è altrettanto aperta. Ogni gruppo fruisce del contributo di uno o due facilitatori formati. Attualmente i gruppi di elaborazione sono tre a treviso e uno a Castelfranco veneto. - Terza area d'intervento è costituita dall'attività di formazione. Si concretizza in corsi di formazione di base (allegato 2, allegato 3, allegato 3a)), svolti in sede, rivolti a gruppi professionali specifici come personale di assistenza sanitaria, insegnanti, addetti cimiteriali...vengono anche organizzati incontri di formazione su argomenti specifici come per esempio il Cordoglio Anticipatorio (allegato 4) - la quarta e ultima area di intervento è relativa al processo di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità locale, attraverso conferenze, pubblicazioni, incontri mirati In fieri il Progetto con adolescenti e giovani adulti: nel novembre del 2007 è stato proposto loro uno spazio d'incontro con la presenza di un facilitatore formato. Alla prima serata hanno aderito circa 20 persone con un età etereogenea. Al secondo appuntamento l'età dei partecipanti era maggiormente omogenea. La modalità dell'incontro è stata presa in prestito dal cineforum. In entrambe le serate è stato proiettato un film che toccasse le tematiche del lutto: 1. UN ORA SOLA TI VORREI di Alina Marazzi - 2. FILM BLU -- di Krzysztof Kieslowski - A seguire uno spazio di discussione libera (circa 50 minuti)

2 Entrambi le proiezioni hanno avuto il merito di stimolare processi proiettivi e di identificazione. Si sta comunque ancora lavorando con le giovani persone per la definizione di chiari obiettivi nel percorso che loro stessi definiranno, convinti che i ragazzi debbano essere necessariamente attivi in tutte le fasi del percorso.

3 Allegato 1 Data. FOGLIO NOTIZIE Il mio nome... La mia famiglia è composta da... Nata/o il...a... Abito a...in via... Telefono...Telefono cellulare... Mi sono rivolto a Rimanere Insieme il...per i seguenti motivi... Eventi e date significativi della mia storia... Come ho avuto l indicazione di rivolgermi a Rimanere Insieme... Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo il D.L.gs 196/2003 Firma... Primo colloquio con... Programma provvisorio... Colloqui successivi (date)... Programma definitivo...

4 Frequenza del gruppo...dal... Uscita dal gruppo il... Eventi significativi dopo il primo colloquio Conclusione del programma... Note...

5 Allegato 2 PROGETTO RIMANERE INSIEME PERCORSI FORMATIVI 2007 LASCIARLI ANDARE, RIMANERE INSIEME SEMINARIO DI FORMAZIONE SULL' ELABORAZIONE DEL LUTTO E IL MUTUO AIUTO Il seminario si propone di offrire a professionisti e volontari la possibilità di una formazione di base per comprendere e relazionarsi con efficacia con persone che vivono il cordoglio per un lutto significativo. Il seminario vuole inoltre permettere il confronto con persone che hanno attraversato l esperienza del cordoglio e del mutuo aiuto. In tutti i sistemi socio sanitari chi lavora in posizione front office si relaziona con persone che, nella propria storia naturale, hanno sperimentato e sperimentano piccoli o grandi lutti, perdite e distacchi. Questi processi, spesso dolorosi e faticosi, rischiano di condizionare il pensiero, l azione e la capacità di godere della qualità di vita possibile. E di comune riscontro, infatti, la persistenza di lutti non elaborati, con conseguenti ricadute negative in tutte le aree di salute vitale. Accrescere le abilità sulle tematiche delle perdite e dei lutti aumenta l efficacia delle relazioni umane e professionali nell ambito delle competenze specifiche del proprio lavoro, diffondendo un approccio adeguato, solidale, gratuito e condiviso. DESTINATARI Tutti coloro che desiderano proporsi come persone in grado di accompagnare coloro che sperimentano la morte ed il lutto di persone care. Sono pertanto accettati professionisti della salute, religiosi, studenti e volontari METODOLOGIA Lezioni frontali, lavoro in piccoli gruppi, plenarie di restituzione, role play, presentazione di esperienze, sperimentazione di situazioni di confronto con il cordoglio, progettazione di interventi. Prospettiva di esperienze di lavoro sul campo. CONTENUTI L approccio alla morte e al morire, al lutto e al cordoglio. Gli approcci medico, filosofico, religioso, laico, psicologico. Il cordoglio anticipatorio e la preparazione al lutto. I lutti e le perdite meno considerati: menopausa, aborti, mancata genitorialità. Il mutuo aiuto per l elaborazione del cordoglio. Il ruolo del facilitatore di gruppo e dell operatore nella comunità locale. Le reti (locale regionale e nazionale) dell offerta per l accompagnamento al lutto e l elaborazione del cordoglio. Gli aspetti multiculturali specifici oggi.

6 TEMPO E LUOGO 4, 5 e 6 maggio 2007 con orario dalle 9,00 alle 18,00. Domenica 6 dalle 9,00 alle 13,30. Sede: Hospice Casa dei gelsi dell Advar, Via Fossaggera n. 4/c, Treviso. Sarà accettato un numero massimo di quaranta corsisti. In caso di richieste superiori a questo numero l organizzazione si riserva il diritto di selezione, privilegiando l ordine di arrivo delle domande e le motivazioni presentate nella domanda di partecipazione. Ai partecipanti con almeno l 80% di presenze verrà rilasciato l attestato di partecipazione. Saranno raccolte le firme di presenza all inizio e al termine di ogni mezza giornata di lavoro. Verranno proposti un questionario di ingresso ed uno di uscita. La Regione Veneto ha riconosciuto 19 crediti ecm per medici, psicologi, infermieri professionali Coordinamento scientifico: Luigi Colusso (direttore), Paola Fornasier, Anna Luisa Frigo, Annalisa Moretto, Eufrasia Valori Segreteria organizzativa : Alessandra Tambarotto e Annalisa Moretto Facilitatori di gruppo: Fornasier Paola, Moretto Annalisa, Luigi Zoldan

7 P R O G R A M M A VENERDI 4 maggio Sessione 1 : da ore 9,00 a ore 13,30 Approccio alla conoscenza del vissuto di cordoglio nella realtà odierna e del cambiamento rispetto alla cultura tradizionale. con presentazione dei bisogni delle persone e delle famiglie secondo le relazioni interpersonali oggi presenti nella comunità locale Presentazione e conoscenza dei corsisti Luigi Colusso L elaborazione del lutto: Significato e realtà odierna. Segni, sofferenze, trasformazioni, prospettive Luigi Colusso pausa Significato personale di cordoglio significato sociale di cordoglio Confronto in piccoli gruppi con facilitatore Paola Fornasier, Annalisa Moretto, Luigi Zoldan Pausa pranzo Sessione 2 : da ore a ore Presentazione della modalità di intervento sui problemi socio sanitari definita come mutuo aiuto, e delle sue applicazioni relativamente ai problemi della elaborazione del lutto Il mutuo aiuto. Concetti generali e applicazione nel lutto: problemi pratici e spiritualità. I lutti patologici e complicati, i rapporti con i servizi professionali. Luigi Colusso, Luigi Zoldan Lavorare su perdite lutti e distacchi. Come e perché promuovere un paradigma ecologico: Paola Fornasier, Silvana Bencivenga Pausa Come riconoscere nella storia personale e dei propri referenti naturali gli elementi caratterizzanti le perdite e i distacchi. Confronto in piccoli gruppi con facilitatore Paola Fornasier, Annalisa Moretto, Luigi Zoldan SABATO 5 maggio Sessione 3 : da ore 9,00 a ore 13,30 Procedere con il confronto con l'esperienza pratica nell'accoglienza e nella gestione delle sofferenze legate a perdite e lutti Riscaldamento, valutazione del lavoro del venerdì Luigi Colusso

8 L accoglienza e il colloquio nel mutuo aiuto per il lutto. Le uscite dopo il colloquio Luigi Colusso, Annalisa Moretto L inserimento nei gruppi di mutuo aiuto, il tempo della presenza, e il distacco dal gruppo nel percorso del progetto personale/famigliare Luigi Colusso, Annalisa Moretto Pausa Comunicazione con le persone in lutto Confronto in piccoli gruppi con facilitatore Paola Fornasier, Annalisa Moretto, Luigi Zoldan Pausa pranzo Sessione 4 : da ore a ore Sviluppare e orientare le risorse dei corsisti per stimolare la nascita in seno alle diverse comunità locali di nodi all'interno della rete dei servizi formali e informali specificatamente dedicati al tema della elaborazione del lutto prima e dopo gli eventi di morte Il ruolo del facilitatore nel gruppo e nella comunità locale Luigi Colusso, Roberto Cargnelli Il cordoglio anticipatorio. Esperienze di sensibilizzazione e di formazione. Luigi Colusso, Anna Luisa Frigo ,30 Pausa Quale prospettive future per le singole comunità di appartenenza di ciascuno? Confronto in piccoli gruppi con facilitatore Paola Fornasier, Annalisa Moretto, Luigi Zoldan DOMENICA 6 maggio Sessione 5 : da ore 9,00 a ore 13,30 Sperimentazione delle competenze apprese durante il corso, di alcuni esempi delle dinamiche relazionali originate dall'accoglienza delle persone in lutto e riflessione sulle dinamiche interiori suscitate dal proprio mettersi in gioco Riscaldamento, valutazione del lavoro di sabato Luigi Colusso Colloquio di accoglienza di una coppia dopo la morte per incidente di un figlio adolescente Role playing. Luigi Colusso, Annalisa Moretto Pausa Valutazione finale del corso e progettualità futura - Luigi Colusso Somministrazione del questionario di apprendimento e pratiche ECM -

9 Allegato 3 Ottobre novembre 2005 CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI CORDOGLIO 2005 Il corso trae motivazione dall impegno dell ADVAR e dell ISRAA nell area della salute delle famiglie nelle quali è presente la sofferenza della prospettiva della separazione tra persone che si amano, per malattia oncologica o per senescenza. Gli operatori della salute, i volontari, i familiari e tutti gli altri che hanno un ruolo nella relazione con le persone devono misurarsi con situazioni, problemi e sentimenti che è arduo decifrare, accogliere e condividere. Il corso si propone obiettivi di sensibilizzazione e formazione specifica, per accrescere la capacità di accompagnamento durante il periodo di preparazione della separazione, e di indirizzo dei familiari in lutto, e la capacità di coloro che sono impegnati nella relazione con i dolenti di vivere queste esperienze come un valore e una risorsa capace di migliorare la propria qualità di vita. - Finalità del corso 3. Aprire un dialogo di sensibilizzazione e formazione con chi è in rapporto con coloro che subiscono una perdita con la morte avvenuta o annunciata di persone care 4. Proporre modalità di elaborazione del cordoglio umane, efficaci, solidali, gratuite e condivise 5. Favorire la nascita di progetti e azioni che promuovano approcci adeguati alla morte, al lutto, alla elaborazione delle perdite 6. Promuovere supporti per coloro che affrontano una elaborazione complessa o difficile, contribuendo alla conoscenza e al sostegno delle loro necessità umane, spirituali, affettive e cognitive - Criteri di ammissione, modalità, tempi Il corso è aperto a operatori della salute, insegnanti, religiosi, e a tutte le persone impegnate e/o interessate al volontariato in generale e nello specifico campo della elaborazione del cordoglio. Il corso, per le sue caratteristiche, è a numero chiuso e sarà attivato con almeno venti corsisti e non più di quaranta. La richiesta di iscrizione (vedi modulo), va inviata o presentata all ADVAR entro il 10 ottobre Le persone accolte riceveranno conferma diretta entro il 15 ottobre 2005.

10 Coloro che concluderanno il corso con almeno l 80% di ore di presenza riceveranno uno specifico attestato. E prevista al termine del corso e secondo la disponibilità dei docenti la messa a disposizione di brevi dispense con la sintesi degli interventi. I criteri per una eventuale selezione saranno la motivazione di interesse dichiarata, il coinvolgimento (non come familiare) in situazioni di relazione con l elaborazione del cordoglio, e infine la data di presentazione della domanda. Organizzazione: lezioni frontali, lavoro in piccoli gruppi, plenarie di restituzione, role play, presentazione di esperienze, sperimentazione di situazioni di confronto con il cordoglio, progettazione di interventi specifici. Se possibile, condivisione di esperienze di lavoro sul campo. Costi di iscrizione Il costo di iscrizione è di 25,00 a persona. E gratuita per i dipendenti ISRAA (numero limitato e prenotato). Per l iscrizione compilare e spedire via fax, al numero , l allegata domanda di iscrizione. Per informazioni telefonare al numero Date di svolgimento - Incontro preliminare di conoscenza, presentazione dei contenuti del corso, del metodo di lavoro e della bibliografia: 21 ottobre con orario 16,00/18,00. Il venerdì pomeriggio nelle seguenti date: 28 ottobre, 4 novembre, 11 novembre, 18 novembre, 25 novembre. Orario: 15,00 19,00 E previsto un incontro di verifica degli apprendimenti e della operatività venerdì 20 gennaio 2006, salvo conferma. Il corso si terrà presso la sede dell hospice dell ADVAR Casa dei Gelsi in Via Fossaggera 4/C a Treviso. Coordinamento scientifico: Luigi Colusso, Silvana Bencivenga, Pasquale Borsellino, Antonio Loperfido, Aldo Nencioli, Giorgio Pavan, Maria Valori.

11 Allegato 3a PROGETTO FORMATIVO ISRAA (case di riposo) ADVAR OBIETTIVI: garantire nelle strutture ISRAA una buona qualità del lavoro, più specificatamente garantire dignità, decoro e positività all'ultima fase della vita nonché al momento delicato e complesso della morte. prevenire il burn out in assenza di anima; offrire un contesto di confronto, di elaborazione di sé, di dialogo lavorativo (contenuto empatico, relazionale, spirituale) fornire strumenti per leggere e parlare della parte positiva del lavoro (ospiti, colleghi...) e di sé. A CHI E' RIVOLTO: ai dipendenti e ai collaboratori ISRAA. Si prevede la partecipazione di più professionalità (80% infermieri 20% altre professionalità che comunque hanno un contatto con gli ospiti) STRUTTURE COINVOLTE: Strutture CASA ALBERGO MENEGAZZI SANTA BONA ZALIVANI Responsabili Aurora, Martina Oscar, Michele, Eliana, Giusy, Debora Gigi, Lorenza, Paola, Roberta, Laura Nadia, Lucia, Roberto Si pensa anche ad un coinvolgimento dei responsabili dispensandoli comunque dalla loro funzione di referenti. METODOLOGIA: numero: 4 gruppi omogenei (per struttura) con un massimo di 15 partecipanti ciascuno; Ciascun gruppo prevede la presenza di due facilitatori esterno Il facilitatore interno, dipendente o collaboratore ISRAA, potrà essere contemporaneamente anche Responsabile del Progetto Formativo stesso. Il facilitatore esterno potrà essere dipendente o collaboratore ADVAR. interno tempi: Il progetto si snoda su un tempo che va da ottobre 2006 a giugno Da ottobre a dicembre sono previsti 6 incontri ( un incontro ogni 15 giorni), da gennaio a giugno altri 6 (uno al mese). Ciascun incontro avrà durata di circa due ore (14,30/15,00 16,30/17,00);

12 adesione: volontaria, con una compartecipazione dell'israa in termini di parziale retribuzione o di parziale recupero ore; sede: quella lavorativa. gestione del progetto: 4 persone costituenti un gruppo madre (Giorgio, Luigi, Silvana, Annalisa) 4 persone responsabili del progetto facilitatori di gruppo interni 4 persone come facilitatori esterni. Accordi: - bibliografia da proporre a chi sarà facilitatore (Luigi la invierà a Giorgio) - individuazione di linee guida, tracce da discutere per la conduzione dei lavori di gruppo (Luigi) - contatti di Giorgio con Anna Mancini; - prossimo incontro durante la seconda metà di agosto (convocazione da parte di Giorgio);

13 SEMINARIO FORMATIVO 30 NOVEMBRE e 1 DICEMBRE 2007 PRESENTAZIONE LA SPADA DI DAMOCLE Malati, famigliari e operatori sanitari: vivere il cordoglio anticipatorio Per gli enormi progressi nelle conoscenze per la salute poniamo in margine ai nostri pensieri i persistenti limiti delle cure e l inevitabilità della morte Tra le conseguenze note di questa cultura troviamo il rifiuto della malattia e dei vincoli che pone alla nostra libertà, l irriducibile speranza di guarigione e vita, l insopportabilità della sofferenza e la rabbia per il declino del corpo, e infine una pervasiva paura della morte. Emozioni e sentimenti potenti, che sostanziano il pensiero di chi vive nel tempo della malattia e della previsione di morte: malati, famigliari, ma anche il personale curante che tutto il tempo si confronta con questa condizione. Emozioni, sentimenti, e stile e qualità di vita che possono essere definiti come cordoglio anticipatorio. Il cordoglio anticipatorio è una provocazione per i professionisti, perché evoca il fantasma della relazione con malati e famigliari, relazione che non può essere fondata su occasionali, ricorrenti comunicazioni cliniche, e che ha come conseguenza la chiusura di ognuno nella propria personale angoscia. Il nostro convincimento è che sia utile affrontare l argomento nel contesto specifico di un seminario, seminario offerto con una specifica strutturazione, con il ricorso allo strumento della narrazione, condivisa e fruita come motivazione alla riflessione e al cambiamento di se stessi e del proprio modello relazionale. Il risultato atteso è mettere in moto un processo di riconoscimento ed accoglienza del valore delle emozioni in quanto appartenenti ai beni primari ed espressione delle nostre scelte etiche e quindi anche dei comportamenti professionali. La proposta del seminario è di aprire quindi una riflessione ed un dialogo, ripreso poi nel tempo con successivi approfondimenti al fine di migliorare la qualità di vita di tutti tramite un modo differente di vivere il cordoglio anticipatorio e di relazionarsi attorno ad esso. Mantenere uniti gli uomini in virtù di carte, sigilli, obblighi a nulla serve, solo sa mantenere uniti gli uomini ciò che aggrega ogni cosa in un vivo principio, come ciò che unisce le membra del corpo, le fibre di una pianta Walt Whitman DESTINATARI Il seminario è aperto alla partecipazione di operatori professionisti e volontari operanti nell area della salute umana, e di chiunque abbia esperienza personale di cordoglio anticipatorio, come famigliare o ammalato.

14 METODOLOGIA Brevi interventi frontali, lavoro in piccoli gruppi con facilitatore, plenarie di restituzione, presentazione di esperienze personali, umane e professionali. CONTENUTI Il cordoglio anticipatorio e la preparazione al lutto. La relazione tra le persone coinvolte: malati, famigliari, personale curante. La ricerca di strumenti per migliorare la qualità della vita delle famiglie coinvolte nel contesto di malattie gravi ed irreversibili TEMPO E LUOGO Venerdì 30 novembre 2007 con orario dalle 8,00 alle 18,15. Sabato 1 dicembre 2007 dalle 9,00 alle 13,00. Sede: Hospice Casa dei gelsi dell Advar, Via Fossaggera n. 4/c, Treviso...Quota di iscrizione: 60 Euro, (30 Euro per studenti e volontari) Comprende il catering di venerdì 30 a pranzo... Il seminario sarà attivato con almeno trenta corsisti, e con un massimo di novanta. In caso di richieste eccedenti il numero massimo, la selezione verrà effettuata, con insindacabile giudizio dell ADVAR, in base alle motivazioni riportate sulla scheda medesima e alla data di arrivo della scheda. Per motivi logisitici il seminario è dedicato a partecipanti provenienti dal triveneto. Sono stati richiesti i crediti regionali per: professionali, farmacisti medici, psicologi, educatori professionali, infermieri Direttore del corso: Luigi Colusso Facilitatori di gruppo: Silvana Bencivenga, Luisa De Din, Paola Fornasier Antonio Loperfido, Annalisa Moretto, Dario Pangrazzi, Marzia Rucli, Luigi Zoldan

15 P R O G R A M M A VENERDI 30 novembre Sessione 1 : da ore 9,00 a ore 13, Accoglienza dei corsisti, ritiro materiale didattico Benvenuto e saluti, Anna Mancini, Eufrasia Valori Presentazione del tema. Luigi Colusso Il cordoglio anticipatorio. Definizione e clinica. Anna Luisa Frigo Il futuro dopo di me. Beatrice Taboga pausa Lavoro in piccoli gruppi con facilitatore Plenaria di restituzione del lavoro in piccoli gruppi Pausa pranzo Sessione 2 : da ore 14,30 alle ore 18, Una storia di famiglia. Carla Bidoli Lavoro in piccoli gruppi con facilitatore Pausa Plenaria di restituzione del lavoro in piccoli gruppi SABATO 1 dicembre Sessione 1 : da ore 9,00 alle ore 13, Esperienze di professionisti e volontari. Interventi preordinati e liberi Pausa Discussione plenaria Commento conclusivo con il contributo di tutti i relatori e di Fabio Folgheraiter e di Ines Testoni. Prospettive di proseguimento del lavoro sul tema

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