BENVENUTO, SIGNOR CAPITANO!

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1 164 DOLCERIE GUCCIARDELLO Anno 4 - n 27-1,00 Davide contro Golia Come avevo preannunciato durante la partita al mio caro direttore prof. Consoli, ha avuto l'esito sperato come l'epico scontro tra Davide e Golia. Nessun l'avrebbe detto, ma grazie alla bravura dell'estremo difensore biancoazzurro D'Antone, sicuramente migliore in campo, e ad un pizzico di fortuna, gli uomini di Venero Donzuso hanno arraffato il bottino. E dire un che il prof. Consoli, in modo spavaldo, diceva che sarebbe stata del tutto remota una possibile vittoria dell Aci S. Antonio. E invece il gigante ha dovuto soccombere al più piccolo, causando malumori, che hanno portato anche ad episodi di inspiegabile vandalismo, finita la partita, da condarmare fermamente. Per una volta abbiamo dimostrato che colui che è sicuro di vincere, non sempre porta a casa la vittoria, anzi, spesso torna a bocca asciutta''. Il pallone è rotondo! Giuseppe Finocchiaro Il tuo caro direttore'', anche se in modo apparentemente spavaldo, ma certamente spiritoso'' aveva pronosticato una vittoria per i colori granata, memore di quel grande amore che mai si può scordar''; in cuor suo, però, e lo credeva veramente, era consapevole che quei giomi felici'' mai più torneranno. E' vero, verissimo, che al cuor non si comanda ma alle volte anche il più fedele degli amori finisce. Tanti i motivi che disamorano totalmente la passione... Prima ed ultima, nel mio caso, la violenza che ha coperto di vergogna'' la tifoseria (tifoseria è un eufemismo) e le ultime dirigenze che il dopo-pulvirenti ha generato. L'ultima dirigenza, forse quella seria, considerati i personaggi che l hanno ricompattata e rilanciata al di là dei miseri risultati fino ad ora conseguiti, niente ha fatto per debellare il fenomeno - ma è un fenomeno? - della delinquenza che impera attorno alla volenterosa compagine granata. Quindi, caro Giuseppe, ben venga l applauditissimo portierino biancoazzurro santantonese (nella foto) che ha parato tutto, anche l impossibile, ben venga la sconfitta che dovrebbe portare a decisioni tecniche, ma mal venga quella parte (anche se minima, è sempre una parte considerevole!) di delinquenti - facinorosi, che oscura pesantemente il lavoro onesto di chi si dedica allo sport puro e che offende pesantemente una civilissima città intera, nel caso nostro, Acireale. Turi Consoli ATTUALITA K ULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMO A I S IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI ph Studio Barbagallo 18 ottobre 2008 Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE BENVENUTO, SIGNOR CAPITANO! Il sindaco Nino Garozzo ha ricevuto il nuovo comandante della Compagnia dei Carabinieri di Acireale, cap. Fabio De Rosa. In presenza del vice sindaco Pietro Filetti e degli assessori Nives Leonardi, Antonino Garozzo, Luciano Privitera, Giusepe Torrisi, il primo cittadino ha augurato al nuovo comandante un buon lavoro confermando i sentimenti di gratitudine all Arma dei carabinieri per quello che ha fatto e farà e la volontà di collaborazione senza confusione di ruoli, perché nessuno li vuole, ma con la sinergia fatta di cose concrete a vantaggio dei cittadini e del territorio. Un colloquio istituzionale che fa bene alla città e che agevola la prevenzione. Il sindaco ha ricordato le pattuglie miste che spesso hanno controllato il territorio o l impegno profuso dalle forze dell ordine durante il periodo carnascialesco. Nino Garozzo ha augurato al cap. De Rosa un soggiorno lungo e proficuo dal punto di vista professionale al neo comandante: questa è una città che offre la possibilità di lavorare con serenità. Nessuno di noi nasconde il verificarsi di fatti delinquenziali ma il senso di insicurezza manifestato o che potrebbero manifestare i cittadini è certamente inferiore che in altri posti ed è altresì alto il desiderio di legalità. Una città che sa reagire e che sa stare al proprio posto con senso di responsabilità. Acireale, peraltro ha già fatto scuola: quello che adesso è Legge, noi lo abbiamo praticato e messo in atto da almeno tre anni, cioè la concertazione e collaborazione istituzionale tra le forze di polizia e l amministrazione pubblica. Il cap. De Rosa, conversando con il sindaco, ha tra l altro detto di essere particolarmente orgoglioso del nuovo incarico in quanto quella acese è area particolarmente sensibile ed importante oltre che prestigiosa della provincia di Catania. Raccolgo il testimone passatomi dal cap. Ribaudo, ufficiale che so avere lasciato un ottimo ricordo, estremamente positivo. Saluto con favore la collaborazione istituzionale che in questa città e già in atto e che potrà solo favorire la cittadinanza. Al comandante dell Arma, il sindaco Garozzo ha regalato la spilletta con lo stemma della Città di Acireale. Il capitano Fabio De Rosa è nato a Napoli ed ha trentadue anni. Proviene dai corsi regolari dell Accademia Militare di Modena. Dopo l iter formativo ha prestato servizio per quasi cinque anni al Settimo Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige di stanza a Laives (BZ), reparto dell Arma specializzato nell impiego all estero nell ambito delle missioni di pace. Durante tale periodo l ufficiale ha svolto servizio in diversi teatri quali i Balcani e l Iraq. Giunge ad Acireale dopo essere stato al comando per tre anni e mezzo della Compagnia Carabinieri di Abano Terme, nota località in provincia di Padova. ph Fabio Consoli CINE FOTO CLUB GALATEA CITTA DI ACI S. ANTONIO XVII INCONTRO D AUTUNNO CON LA FOTOGRAFIA Domenica 2 novembre Pro Loco - ore 8.30

2 2 Sabato 18 ottobre 2008 Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel Grafica: MP Foto: Nuccia Leotta AKIS Corso Savoia 111/c Acireale - Tel Tel./Fax m.fiorista@ducato.it INTERVISTA AL D.S. LORENZO MAROTTA KIWANIS - INSEDIAMENTO LGT.GOV. DIV. SICILIA 2 D. Lei è preside del Liceo Scientifico Archimede : un Istituto di circa 1800 alunni, con due succursali, una ad Aci Bonaccorsi e una al San Luigi. Quali i problemi all inizio di questo anno scolastico? R. Anche se ufficialmente dal 1 settembre, ho iniziato a lavorare alla soluzione dei tanti problemi già all indomani della mia designazione, a metà del mese di luglio. Due le questioni di maggiore criticità: la prima, già nota, legata alla mancanza di locali rispetto al numero delle classi; la seconda relativa al mantenimento e all avvio della sede associata di Aci Bonaccorsi, verso la quale molti genitori e alunni esprimevano riserve sull efficacia dell azione culturale. D. Come le ha affrontate? R. Per il fabbisogno dei locali per la sede di Acireale lo scorso anno sono stati utilizzati come aule i laboratori ed anche locali impropri ho interessato la Provincia, trovando grande disponibilità negli Assessori provinciali al Patrimonio e alla Pubblica Istruzione Oliva e Ciampi, grazie anche a un decisivo personale interessamento dell On. Nicola D Agostino. La Provincia ha messo a disposizione, in tempi ristretti, i locali del San Luigi per n. 7 classi. D. C è stato qualche contestazione per la scelta delle classi da destinare al San Luigi? R. Purtroppo sì, in modo irragionevole da parte di una minoranza di genitori e di alunni. La scelta delle classi da destinare al San Luigi è stata assunta non dal Preside ma dal Consiglio di Istituto. Il Preside ha lavorato e lavora per il bene degli alunni, non risparmiandosi nella soluzione delle varie difficoltà. D. E per la sede di Aci Bonaccorsi? R. Questa è stata inaugurata dal Presidente della Provincia, on. Castiglione, alla presenza di molte personalità politiche locali e nazionali. Per un piccolo comune la nascita di un Liceo rappresenta un fatto importante in termini culturali e sociali. Ma credo che la vera scommessa, comunque, è quella di dare una opportunità culturale in più agli alunni, magari attraverso borse di studio approntate dallo stesso Comune. D. Fin qui i problemi di edilizia e di gestione. Ma sappiamo che Lei vuole scommettersi per un progetto scuola rispondente alle esigenze dei giovani d oggi. Ci vuole dire qualcosa? R. La scuola, specie quella del Sud, è stata messa sotto accusa per l insufficiente preparazione degli alunni e per l inadeguata preparazione dei docenti. Un accusa che ritengo generica e ingiusta, anche se non sfugge ad alcuno la necessità che la scuola recuperi per intero la sua vocazione naturale, che è quella di formare intellettualmente e moralmente i giovani. D. In che senso? R. Nel senso che l opera culturale e formativa della scuola non può essere dispersa o compromessa da una girandola di progetti, come se lo studio e l impegno per l acquisizione delle conoscenze e delle competenze delle varie materie fossero secondari. Per questo, assieme ai docenti, abbiamo definito delle linee guida che riportino al centro dell azione del Liceo la solidità dei saperi culturali delle varie discipline, attraverso la conquista paziente e critica dello studio e della rielaborazione critica personale dei giovani. D. Ma i giovani di oggi non sembrano interessati alla cultura. Che cosa ne pensa? R. Io sono convinto che la crisi dei giovani sia innanzi tutto la crisi di noi adulti. L avere rinunciato ad essere veri docenti, veri genitori, ha significato per i giovani il venir meno di punti di riferimento certi ed importanti. Questo, assieme ai falsi modelli offerti ogni giorno dalla tv, ha creato il terreno per quel senso del niente, di cui i giovani più intelligenti sembrano avvertire tutto il disagio. D. Quali i rimedi per la Scuola, secondo Lei? R. Innanzi tutto facendo in modo che i docenti ritornino ad essere persone colte, sottolineo l aggettivo colto. Non si può dare agli alunni ciò che non si ha. Da qui l esigenza di ri-motivare la classe docente, mandando a casa chi non sa o chi è stanco. I giovani hanno bisogno di slancio, di persone capaci di dare loro il fascino e la forza dell utopia, quell utopia che scommette su un progetto personale e professionale di largo respiro. D. Nel suo Liceo ci sono queste condizioni? R. Certamente. In questo primo mese di lezioni ho avuto modo di apprezzare la serietà e la competenza dei docenti e la serietà degli alunni. E un Liceo di qualità, non a caso gli standard sono quelli dell eccellenza. Se pure, a fronte dei mille problemi, personalmente sono andato nelle classi per riassaporare il gusto del dialogo culturale con gli alunni, che ho definito l utopia del futuro. D. Perché il suo è un ritorno all Archimede? R. Sì. Sono stato docente in anni lontani e per me è stata una vera emozione ritornarvi come Preside. Una responsabilità che tuttavia mi dà forza per agire senza ambiguità nel vero interesse dei giovani, cui mi sento come docente/preside vicino. C.P. Finalmente! Finalmente! È quello che potrebbe esclamare l ingenuo cittadino nell ascoltare l annuncio dell imminente riforma del sistema giudiziario italiano, trionfalmente proclamato ai quattro venti dall attuale presidente del Consiglio dei Ministri. Finalmente - pensa sempre l uomo della strada - verranno risolti i veri problemi che affliggono la Giustizia in Italia; problemi tanto gravi da aver ormai incrinato il rapporto tra cittadini ed istituzioni fino a fare percepire questo come un sistema in-giustizia (con la g minuscola): lentezza dei processi civili, inadeguatezza delle strutture e del personale giudiziario, carenza di fondi, contraddittorietà del sistema sanzionatorio penale, ecc. ecc. Gaudeamus igitur! Avrebbero potuto urlare con loro anche gli operatori del diritto. In realtà, di tutto ciò la legge di riforma non si occupa affatto, preoccupandosi invece, e non è la prima volta, di risolvere le vicende giudiziarie dell attuale leader (conducator?) della maggioranza parlamentare e dei membri del suo entourage. Un anticipo di quello che verrà lo abbiamo avuto con la famigerata legge blocca-processi che introduce un principio di in-civiltà giuridica, attraverso il quale viene garantita l immunità, pardon l impunità a coloro che ricoprono le più alte cariche dello stato, rendendoli, in pratica, legibus soluti, sciolti dal rispetto di qualunque norma. Roba da società di altri (tristi) tempi. Non è, poi, con continui attacchi alla magistratura che si risolvono gli annosi, profondi ed endemici problemi che affliggono pesantemente il sistema giudiziario italiano e che gettano nel discredito tutte le categorie di operatori ivi coinvolte (magistrati, avvocati, cancellieri, ufficiali giudiziari). E neppure lasciando i nostri politici liberi di lavorare senza il timore di doverne rendere conto a chicchessia. In questo modo, seguendo la via segnata dal ministro Alfano (o da chi per lui), non avremo più magistrati che ficcheranno il naso nelle vicende dei potenti, non ci sarà più chi si occupi di indagare sulle magagne di chi ci governa. Avremo, così, risolto il problema Giustizia? Credo proprio di no, soprattutto sotto il profilo della certezza della pena, nel campo penale, e della ragionevole durata dei processi, in quello civile. Ma di tutto ciò la tanto sbandierata riforma non si occupa. La prima cosa, la più importante (per chi l ha scritta) è eliminare i giudici nemici, gli odiati avversari politici dichiarati. Mentre, però, si discute di lana caprina oppure si adottano provvedimenti di facile resa propagandistica (es. in tema di immigrazione), presso gli Uffici del Giudice di Pace manca persino la carta per scrivere i verbali. I signori avvocati sono gentilmente pregati di portarla da casa, la carta; ma non quella igienica, dato che in alcuni tribunali (leggi Acireale) non è loro consentito avervi accesso. I problemi della Giustizia non sono, ovviamente, e non possono risolversi nei problemi giudiziari di qualcuno, ma coincidono con le disfunzioni del sistema, che ingenera sfiducia del cittadino verso le istituzioni (teoricamente) gius-dicenti. Ma di quale Giustizia stiamo parlando? Quale giustizia può rendere un sistema ormai al collasso, in cui un avvocato, a Catania, si vede fissata, oggi, la prima udienza di una causa presso il Tribunale del Lavoro nel 2013, oppure riesce nell impresa di concludere una causa di divisione giudiziale in otto anni o ancora sente fissarsi un udienza di rinvio, in Corte di Appello, al febbraio del 2013? Che giustizia è questa? A che pro questo sfacelo? si domanda, giustamente indignato, il cittadino. Non sarà questa, forse, una mossa abilmente studiata per giustificare una prossima privatizzazione della Giustizia? Dopo Ferrovie, Poste, Enel e servizio acquedotto non mi sembra il caso neppure di provarci Cervantes Nei giorni scorsi, alla presenza delle più alte cariche Kiwaniane della fondazione Europea: il presidente Daniel Vigneron, il vicepresidente Gianfilippo Muscianisi, nonché del segretario distrettuale dott. Ninni Giusa, di numerosi ospiti ed autorità, presso i saloni di un noto albergo dell interland acese si è svolta la cerimonia di insediamento del lgt. governatore della divisione Sicilia 2 del KIWANIS INTERNATIONAL distretto Italia, l ing. Filippo Lizzio del Club di Acireale, che succede al past lgt. della V divisione dott. Elio Garozzo del Club Catania Est. In un clima di festosa e serena armonia sono state illustrate le finalità del KIWANIS INTERNATIONAL indirizzate allo sviluppo socio-culturale del territorio ed al service, soprattutto a favore dei bambini. Obiettivi da raggiungere con la concretezza dei fatti e non solo a parole, come più volte sottolineato, durante il suo intervento, sia dal presidente europeo Daniel Vigneron, che dal lgt gov. appena insediato ing. Filippo Lizzio. La cerimonia è proseguita con altri tre passaggi di consegne: quello di Acireale dove il dott. Ignazio Mannino è succeduto nella carica di presidente al rag. Dario Miraglia. Il Club del Catania Est dove il dott. Epifanio Giuffrida è subentrato al presidente uscente dott. Salvatore Garraffo ed il Club KIWAJUNIOR di Acireale dove al posto del geometra Gianfranco Lizzio è subentrato l ing. Sebastiano Pulvirenti. Quest ultimo passaggio delle consegne è avvenuto alla presenza di una delle più alte cariche della organizzazione del KIWAJUNIOR, il lgt. gov. della interdivisione C, Nunzio Peluso in rappresentanza del governatore distrettuale Giusy Caminiti. C.P. Lettere al Direttore Gentile direttore, con la seguente mi riferisco al trafiletto pubblicato nella vostra ultima pubblicazione. E' noto che le strisce blu non sono mai state ben viste dagli utenti stradali, ma è anche noto ( ovviamente per quelli che lo vogliono notare ) dei benefici che possono portare alla cittadinanza. C'e' sempre un'agguerrita polemica su questo argomento, ma chissà perché nessuno si lamenta più del fatto che non si trovino parcheggi. E' difatti grazie a questa iniziativa che la mattina riusciamo tutti a prendere il caffè al bar e comprare addirittura giornale e sigarette prima di andare a lavorare. A questo punto mi viene da chiedere: era bello quando non si trovava parcheggio neanche a pagarlo? Scusate il doppio senso ma è d'obbligo! Si parla anche di, cito testualmente, Speciale accanimento. Ma l'accanimento di chi? C'e' qualcuno che pensa che gli addetti ai lavori percepiscano qualche forma di percentuale sui verbali? Ovviamente chi prende un verbale ( tranne in qualche raro caso ) non ti dirà mai di essere stato più di dieci minuti, ma nella maggior parte dei casi inventerà scuse del tipo: l ausiliare aveva l orologio guasto, oppure che era andato via e poi tornato nello stesso punto (coincidenza?!?! ), oppure ancora che i 10 minuti gli toccano per legge e che l ausiliare si è dimostrato troppo pignolo in quanto aveva ritardato appena di 10 minuti ( sbaglio o abbiamo toccato quindi i 20 minuti? ). Mi piace inoltre portare alla conoscenza di chi lo ignora, che i famosi " 10 minuti di cortesia " non vengono concessi per legge (non esiste infatti legge al riguardo ), ma bensì per dare la possibilità di effettuare brevi soste o di andare semplicemente a comprare in tutta pace e tranquillità il tagliando di pagamento. Fatto sta che vuoi per una ragione, vuoi per un altra, l ausiliare del traffico è divenuto il nemico pubblico numero uno. Smettiamola quindi di beffeggiare il lavoro altrui e pensiamo invece che quei ragazzi che vediamo tutti i giorni fare avanti e indietro, è gente come altra, che come tutti ogni giorno si alza e fa il suo lavoro senza rubare niente a nessuno, senza accanirsi contro nessuno ma semplicemente tenendo la città più in ordine, facendo trovare parcheggio a chi lo vuol trovare e soprattutto dando da lavorare a tutte quelle piccole realtà commerciale che nostro malgrado stanno via via sparendo. Vi sembra forse poco? Lascio inoltre sottointeso che si è tolto qualche disoccupato dalle nostre strade, anche se questo importa a pochi. Un ultimo appunto, e scusate se può passare come polemica. Il famoso monopattino, altro non è che una Biga, mezzo alimentato elettricamente e quindi non inquinante. Questo mezzo viene utilizzato, al contrario di quello che si possa pensare, non per perseguitare la gente ma semplicemente per raggiungere tutte quelle zone che non possono essere controllate come di giusto si deve fare.mi permetto inoltre di ricordare che, nel caso di Aci S. Antonio, le strisce blu presentano un loro ufficio, aperto al pubblico tutti i giorni escluso i festivi dalle ore 12 alle ore 13. Per tanto, tutti coloro che per qualsiasi motivo volessero dei chiarimenti o semplicemente pagare un verbale, possono usufruire di tale servizio. Spero che queste righe possano essere di chiarimento a quanti non avessero inteso il vero scopo delle strisce blu e confido in lei, caro direttore, a che esse possano raggiungere la gente con la stessa possibilità che le grandi testate danno ai loro lettori, ossia la libertà di parola e di pensiero. Grazie, Marchetti Daniele. Rispondo personalmente alla cortese lettera del signor Daniele Marchetti che, immagino, sia il responsabile ( strenuo difensore) dell ufficio strisce blu di Aci S. Antonio, del quale leggete sopra quanto inviatoci. Nessun dubbio, e chi potrebbe averne, che le strisce blu abbiano (ri)sanato, in un certo qual modo, la situazione viaria di alcune zone delle città (sia in termini di viabilità che di comodità, come prendere il caffè o comprare il giornale).lo speciale accanimento di cui si contesta, in maniera garbata, per la verità, quanto da noi sottoposto all attenzione dei lettori, viene da me personalmente notato, ogni giorno, ad ogni ora del servizio, da parte di uno speciale conduttore di Biga (scherzosamente lo abbiamo chiamato monopattino!). Il tale di cui sopra, anche nelle ore in cui le strisce blu sono desolatamente deserte, quasi preso da sacro furore, scorazza in lungo e largo per le vie della cittadina santantonese segnando e, giustamente, multando le auto ( o carrozze, mi spiego in seguito) che avventurosamente si sono fermate nel fatidico spazio blu oltre i dieci minuti di tolleranza; tolleranza che, è vero, non è prevista dalla legge ma che in ogni comune viciniore è sopportata benignamente dalle autorità preposte con una certa dose di eleganza e bonomia. Bene fa la ditta che gestisce il servizio a dotare i propri giovani di mezzi non inquinanti e facili da raggiungere tutte le zone blu con una certa facilità, ma sarebbe anche bene che la stessa ditta disponesse, sempre a termini di codice, l uso del casco o elmetto per il conduttore (per comodità lo chiameremo centurione ), dell eventuale assicurazione del mezzo usato (monopattino elettrico o Biga ). Pertanto, egregio signor Daniele Marchetti, nessuno speciale accanimento verso chi fa (bene o male) il proprio lavoro, ma soltanto una sottolineatura libertà di pensiero e di parole - verso chi potrebbe e dovrebbe fornire un servizio al cittadino che non sia vessatorio ed antipatico. Cordialmente. Turi Consoli

3 A K IS Sabato 18 ottobre 2008 L icona della Madonna della Vena e il monastero gregoriano Risultati delle prime indagini scientifiche sulla pala e i problemi di datazione Lo scorso 20 settembre, per iniziativa di Don Carmelo La Rosa, parroco e rettore del Santuario di Vena, d intesa con il Vescovo di Acireale e il sindaco di Piedimonte Etneo, è stata organizzata una interessante conferenza-stampa su I misteri della theotokos glicofilusa ovvero l icona della Madonna della Vena. L incontro, al quale hanno preso parte anche molti giornalisti, compresi i partecipanti allo stage della FISC in corso a Siracusa, è stato coordinato dal giornalista de La Sicilia Giuseppe Vecchio. Al fine di stabilire l età dell icona (secondo la tradizione risalente al VI secolo, coeva al monastero gregoriano), è stato dato l incarico ad alcuni esperti, che hanno esaminato, con i mezzi disponibili dell attuale ricerca scientifica di settore, la tavola sulla quale è dipinta l icona, che è spessa cm. 3 e di dimensioni 170 x 67. L analisi finalizzata alla datazione del legno è stata effettuata con la tecnica della misura del contenuto di radiocarbonio su quattro frammenti prelevati dal retro del supporto ligneo della stessa icona. L esame è stato condotto dal prof. Pier Andrea Mandò, professore ordinario di Fisica Applicata nell Università di Firenze e direttore della Sezione INFN di Firenze. I quattro dati emersi sono assolutamente consistenti tra loro Si può concludere scrive il prof. Mandò che il supporto ligneo risale a un periodo compreso fra i primi decenni dell XI secolo e i primi decenni del XIII. Il prof. Giuseppe Maugeri, ordinario di Botanica Ambientale ed Applicata nell Università di Catania e la ricercatrice dr. Roberta Castorina, a loro volta, attraverso l analisi di alcuni caratteri macroscopici e microscopici dei frammenti lignei, sono risaliti alla specie botanica di appartenenza del legno. Dall esame viene escluso trattarsi, come voleva la tradizione, del cedro del Libano; infatti i caratteri anatomici osservati permettono di affermare che si tratta di legno di Castagno, <Castanea sativa>. D altronde ha rilevato il prof. Maugeri le testimonianze storico-naturalistiche sono concordi nell indicare il territorio circostante ricco di secolari alberi di castagno. Infine, il dr. Antonio Lo Presti, titolare del Laboratorio Analisi Metrologiche ed Indagini Strumentali (LAPIS) ha riferito sulle indagini conoscitive da lui condotte con tecniche multispettrali. Le analisi, eseguite ed interpretate in collaborazione con il sig. Thierry Radelet di Vimercate (Milano), sono state eseguite con prove a luce diffusa o visibile, a luce radente, mediante fluorescenza UV, all infrarosso bianco/nero 1150 nm, all infrarosso falso colore 500/950 nm, e con radiografia digitale. I principali risultati dell analisi possono così essere riassunti: Visione all infrarosso 1150 nm: Si nota la sensibile craquelure (cavillatura) presente sul viso e sul collo di entrambe le figure (Madonna e Bambino), generalmente indicativa di un età più vecchia di tali parti rispetto alle zone in cui essa non è presente. Si leggono molto meglio le espressioni dei volti e si nota che gli occhi della Vergine e del Bambino Gesù sembrano risultare incoerenti con il resto del viso sia come tratto stilistico che dal punto di vista morfometrico. Si è evidenziata una netta coloritura che ha ridefinito i contorni della testa del Bambin Gesù che in origine era molto meglio proporzionata, con un attaccatura più alta sul collo dei capelli in cui erano visibili anche dei <riccioli> sopra l orecchio. Visione in fluorescenza di raggi UV: Con questo tipo di analisi che permette di riconoscere la presenza di pellicole, vernici, alcuni pigmenti e ridipinture, si è evidenziato il fatto che gli incarnati delle due figure si possono distinguere in due gruppi sulla base della loro fluorescenza. I volti della Madonna e del Bambino Gesù mostrano una fluorescenza nettamente maggiore di quella in corrispondenza delle mani della Madonna o dei piedi di Gesù, come pure degli sfondi e dei tessuti. Nel caso della tunica del Signore la fluorescenza è attribuibile all uso di un pigmento tipo <Bianco di Piombo>. Immagine radiografica ai raggi X: Nella interessantissima foto che è stata presentata ai presenti è visibile la presenza di materiali radiopachi in corrispondenza dei chiodi ribattuti presenti nella pala. Nel volto della Madonna si scorge bene l originario andamento della palpebra che era abbassata a guardare il figlio mentre sembrerebbero posticci gli occhi attuali con delle pupille non coerenti con il volto. Inoltre sono state individuate delle zone più radio-opache (in figura più chiare) che potrebbero indicare zone in cui si sia conservata parte della stratificazione pittorica originale e che quindi potrebbero essere sede di saggi di restauro. Un intervento dal pubblico di un esperto d arte ha suggerito di studiare anche i chiodi che sono serviti per sostenere la pala perché potrebbero fornire dettagli non secondari sulla datazione dell opera. Questi i risultati emersi. Adesso, fatta salva la dimensione religiosa e devozionale che merita rispetto e rientra nella dimensione spirituale della fede, tentiamo alcune riflessioni relative al monastero e all icona. Il monastero, i cui resti erano visibili ai visitatori tra 700 e 800, con molta probabilità esisteva nel sesto secolo, nel posto in cui, secondo la tradizione, i monaci con appresso un icona della Vergine caricata sopra una giumenta, si fermarono allorchè comparve una vena d acqua.una delle lapidi che si trovavano originariamente sulla fonte, infatti, dice: Aquae vena erupit hic, dum sistit Imago Virginis et Claustrum protinus aedificant (Qui, mentre si ferma l Immagine della Vergine, scaturì una vena di acqua e tosto edificano il Monastero).Un altra lapide sulla porta esterna del corridoio che conduceva alla sagrestia del vecchio santuario, dice: Hic sistis, dat aquas, templum vult Virginis Icon, Aedes Gregorius Silvia Sancta nemus (Qui l Immagine di Maria si ferma, dà l acqua, vuole un tempio, S. Gregorio dona il Monastero e S. Silvia il bosco). L anno si fa risalire tra il 570 e il 580, qualcuno ipotizza sia stato fondato per volere di San Gregorio Magno papa, nel 597 o,come scrive il sac. Paolo Cannavò (1981), forse anche più tardi dai suoi discepoli. Mons. Giuseppe Alessi nel 1946 riferisce che il monastero fu fondato da Gregorio prima che venisse assunto al Pontificato (590). Come fonte probante si riporta la lettera del 593 di Gregorio al Vescovo Secondino di Taormina (Epistola 59) con la quale chiede di eliminare il battistero del monastero di S. Andrea super Mascalas e di erigere al suo posto un altare. Aggiungo ancora che dal 2 al 12 settembre dell anno 1897 fu rievocato il decimoterzo anniversario della Traslazione della prodigiosa Immagine di Maria Santissima della Vena con straordinaria affluenza di devoti, come risulta dalla sintesi dell evento religioso pubblicata dal periodico diocesano Zelatore Cattolico nell ottobre del Il XIV Centenario è stato celebrato dal settembre 1996 al settembre 1997 con un Anno di Grazia, concesso da papa Giovanni Paolo II, in vista del Giubileo del Si pongono due questioni dal punto di vista storico. Se si vuol accreditare la tesi che sia stato S. Gregorio Magno a volere la fondazione del monastero, si deve giocoforza escludere l anno 597, preso atto che la lettera n. 59 risale al 593 e non poteva essere riferita ad un monastero non ancora esistente. E preferibile riferirsi agli anni intorno al 580. Tuttavia non è pacifico che Gregorio nella lettera al vescovo di Taormina, che stimava molto, si riferisse al nostro monastero. Nell interessante opuscolo Il Santuario di Santa Maria della Vena, pubblicato nel 1956 ed ora ristampato (2008) a cura di Don Carmelo La Rosa a p.5 è scritto: Il luogo del Monastero è chiaramente precisato: non solo si trova nel territorio del Vescovo di Taormina, ma sopra Mascali e non c è altro Monastero in questi dintorni, di cui si conservano memoria e tradizioni, eccetto quello legato al santuario della Madonna della Vena. Ma ribatte al sac. P. Cannavò (che riprende nel 1981 la tesi sopra riportata) la studiosa di storia locale Maria Tropea nella ben documentata opera Santa Venerina (2007): Evidentemente l autore non aveva avuto conoscenza dei tanti studi sui resti paleocristiani di Santo Stefano di Dagala del Re e né aveva avuto occasione di leggere la Cronaca di Michele da Piazza dove si ricorda il penoso girovagare per i nostri boschi del duca Giovanni. La Tropea si riferisce al duca Giovanni D Aragona che, essendo stato colpito dalla peste, si rifugiò nel 1348 a Mascali Castello Regio e si ritirò nella casa addetta alla chiesa di Sant Andrea che egli aveva edificato, a sue spese dopo i danni riportati a seguito del terremoto-eruzione del 1329, come riporta G.E. Di Blasi nella Storia del regno di Sicilia ( ). La localizzazione dell eremitario di Sant Andrea è stata individuata dalla Tropea nel fondo sottostante alla Chiesa di Miscarello, come risulta da documenti probanti del XVII secolo (p.233), nei pressi esisteva una delle torri della terra di Mascali, rilevabile dal dipinto dell Immacolata di Baldassare Grasso nella chiesa di Dagala del Re (non si ha notizia di un monastero di Sant Andrea a Milo a quell epoca e il sito viene citato a proposito del duca Giovanni solo come elemento di individuazione topografica). Nelle vicinanze c era, invece, la chiesetta bizantina di Santo Stefano (VI-VII secolo), a forma di trifoglio e per questo chiamata cella trichora (tra Blanchardu oggi Bongiardo di Santa Venerina - e Dagala del Re). I monaci basiliani successivamente vi aggiunsero un nartece con uno o due fonti battesimali.aggiungiamo a margine che tra le due costruzioni citate c era il cosiddetto Palazzello (nella strada che porta da Macchia a Monacella e Miscarello), di cui rimangono parte delle mura perimetrali, il pozzo e sulla parete esterna gli anelli di attracco per i cavalli. Si tramanda che proprio lì c era una grande cucina che ospitava per il pranzo il seguito dei sovrani aragonesi, che spesso si fermavano in quei luoghi per cacciare i daini. Per quanto riguarda la testimonianza di Teofane Cerameo, grande predicatore le cui omelie sono state raccolte ed esaminate, dagli studi attribuibili a Mons. F. Pelluzza e Mons. I. Cannavò, possiamo confermare che visse entro il IX secolo, originario di questi luoghi nei quali si era formato nella scuola del monastero e nei quali tornava volentieri a rivedere l Immagine non manufatta della Vergine Maria. Il riferimento alla Madonna ci obbliga a supporre che se il riferimento è a Vena, alla luce delle risultanze delle indicazioni sopra riportate, l icona originaria doveva essere un altra, probabilmente distrutta non tanto per la lotta iconoclastica, che in Sicilia non ebbe effetti disastrosi, quanto piuttosto per l invasione araba che con la conquista di Taormina (902) e Rometta (965) espanse il dominio islamico a tutta l isola. Dalla fine dell XI secolo e per tutto il secolo seguente i vecchi monasteri basiliani della Sicilia, con il sostegno dei principi normanni, furono ripristinati e, in alcuni casi, portati al loro massimo splendore, altri ne furono fondati. Era il secolo del classicismo bizantino e le chiese furono abbellite con mosaici o, come nei monasteri e nelle piccole chiese, con affreschi, che comportavano minori costi, anche se la tecnica era meno valida artisticamente. A questo periodo sono ascrivibili, solo per portare qualche esempio, le pitture (XII-XIII sec.) della chiesetta semirupestre di San Marco d Alunzio (ME), ora nel museo della cittadina, o gli affreschi rupestri delle Grotte del Crocifisso di Lentini (seconda metà dell XI sec.-prima metà del XII) e ancora, per riferirci al nostro territorio, gli affreschi (sec. XII) della Chiesa della Nunziatella di Nunziata (Mascali), che forse apparteneva ad un monastero basiliano. Molti monaci, emigrati in Calabria al tempo dell invasione arabo-islamica (la Calabria era rimasta in mano agli imperiali), con la riconquista normanna rientrarono in Sicilia. A tal proposito è importante quanto afferma L. Cracco Ruggini secondo cui questi monaci siciliani manifestarono ampiezza e libertà di orizzonti e fecero da trait d union fra l elemento greco-bizantino e la Chiesa di Roma, che sentivano ancora vicina nonostante i dissidi e le divisioni tra Occidente e Oriente. A tal proposito occorre aggiungere che l iconografia neobizantina dell eparchia di Lungro tra Calabria e Lucania presenta dall XI al XIII secolo frequenti raffigurazioni della theotokos glicofilusa e ancora ai giorni nostri artisti come Partenio Pawlyk o Falina Papula realizzano icone simili per le chiese secondo lo stile neo-bizantino, come ho potuto constatare direttamente. Allora, per tentare una prima conclusione, in attesa di ulteriori studi e ricerche sull icona della Madonna della Vena, possiamo affermare che la glicofilusa (o, in latino, suaviter amans e in italiano Madonna della Tenerezza ), tenuto conto che l icona dal punto di vista artistico non raggiunge i livelli della migliore pittura dell epoca, può farsi risalire effettivamente al XII-XIII secolo, forse opera di pittore locale, dato il modo di modellare la materia pittorica. Peraltro G. Recupero nella Storia naturale dell Etna (1815), vol. II, dopo essersi chiesto quali monaci avessero potuto abitare da principio quel monastero, che consisteva in un piccolo corridoio rustico e malridotto unito alla chiesa piccola e rustica, scrive che si conserva un immagine della Santa Vergine molto antica e di rozza pittura di stile greco e F. Ferrara nella Storia generale di Sicilia (1834), tomo VII, a sua svolta, testimonia che a Vena vi è una chiesa con dirupo e deserto monastero; sopra un altare vi è un immagine della Madonna dello stile greco dei bassi tempi. Il bizantinista rumeno Vasile Mutu, adesso residente a Riposto, sostiene che il pittore (dell icona di Vena) coglie l aspetto esteriore della rappresentazione canonica bizantina e non il significato teologico, ciò significa che il dipinto o è veramente molto antico(?), prima della stabilizzazione dei canoni formali, oppure è un interpretazione libera di un icona bizantina. Rimane sorprendente l immagine radiografica ottenuta dal dott. Lo Presti, che rivela un originale, che sembrerebbe più armonico e spirituale, al di sotto dell intervento pittorico che ha riallineato gli occhi e il volto della Madonna e del Bambino Gesù. A parte qualsiasi altro rilievo storico-artistico, mi sento di condividere l opinione di Vasile Mutu, il quale così conclude la sua analisi: Non ha molta importanza se il dipinto è proprio quello donato da Gregorio Magno e cantato da Teofane Cerameo o è un opera di pittore locale Questo dipinto si identifica con la fede popolare in una tale misura da acquistare potere di sottrarsi a qualsiasi indagine scientifica, come un oggetto sacro e santo che non accetta altro che la venerazione. Questo è il vero significato del dipinto. L abate Gaetano Selvaggi, cappellano dell esercito regio investito del beneficio dell Abbazia dal re Ferdinando II Borbone, purtroppo, tra il 1838 e il 1849 depredò il monastero e la chiesetta di Vena portando via lapidi con iscrizioni greche e latine che ci avrebbero aiutato a dare certezza storica alle nostre supposizioni.tale grande quantità di preziosi reperti confluì (nella migliore delle ipotesi) nel museo dei Borboni a Napoli. Ma, se dobbiamo collocare tra l XI e il XIII secolo la tavola di Vena, come mai non si ebbe notizia alcuna da quella data del monastero e dei monaci? Con molta probabilità il monastero fu abbandonato soprattutto a causa di frequenti eventi naturali devastanti che si susseguirono, dal terremoto del 1169 a quello molto distruttivo collegato all eruzione del 1329, senza dimenticare le eruzioni dell Etna del 1381, 1408, Il castiglionese Antonio Filoteo de Omodei nella Topografia dell Etna del 1558 accenna ad un cenobio supra Mascharis dedicato a Sanctae Mariae de Vena (non a Sant Andrea), ma non si ha notizia alcuna sull epoca del passaggio da monastero ad abbazia. Il Sac. Paolo Cannavò tra il 1950 e il 1953 pubblicò su l Eco del Santuario di Maria SS. della Vena le vicende successive dell Abbazia dal settecento fino all estinzione della stessa nel 1867 per l incameramento dei beni ecclesiastici da parte del nuovo Stato italiano, all avvento della nuova Diocesi di Acireale e alla nomina il 31 agosto 1879 da parte di Mons. Genuardi del primo rettore dell ex abbazia nella persona del Sac. D. Ignazio Leotta Cannavò. Mi riprometto di affrontare prossimamente l interessante argomento in un saggio storico-artistico, supportato da puntuali riferimenti archivistici e bibliografici. Giovanni Vecchio L Opus Dei compie ottanta anni Le istituzioni della Chiesa hanno una vita di almeno qualche secolo (la regola dei Benedettini risale al quinto secolo); dire quindi che la Prelatura Santa Croce e Opus Dei compie ottanta anni è come dire che è giovanissima. San Josemaria Escrivà de Balaguer durante la sua vita diceva sempre che il 2 ottobre 1928 vide l Opus Dei : una visione dunque, un fatto straordinario. E di miracoli nella storia dell Opus Dei ce ne sono stati tanti. Non è cosa da poco che uomini e donne, persone appartenenti a diverse condizioni sociali che svolgono qualunque tipo di lavoro intellettuale o manuale abbiano a puntare alla santità da semplici battezzati ovvero senza ne voti ne distintivi. Questo messaggio è stato trasmesso a parole e con vari scritti dal fondatore dell Opus Dei prima, durante e dopo la guerra civile spagnola in cui furono uccisi svariate migliaia di sacerdoti e religiosi dai comunisti in odio alla Chiesa. Nessun legame in tale messaggio con situazioni socio politiche del secolo passato, e alla fine della seconda guerra mondiale si diffuse lentamente in Europa e nel continente americano. Oggi è diffuso nei cinque continenti. A quelli che lo seguivano negli anni trenta diceva che bisogna santificare il lavoro, santificarsi nel lavoro e santificare gli altri con il lavoro. Alcuni ecclesiastici ritennero tutto ciò una eresia mentre negli anni sessanta i Padri Conciliari non solo lo hanno accettato ma hanno dichiarato che costituisce il fondamento della vita dei laici nella Chiesa. Tra i primi a seguirlo: Isidoro Zorzano, ingegnere ferroviario morto nel 1943 in fama di santità e i primi tre sacerdoti, anch essi ingegneri, ordinati nel 1944 che lasciarono il regolo calcolatore per dedicarsi interamente al lavoro sacerdotale. Negli anni del Concilio Mons. Escrivà ebbe la gioia di assistere alla formulazione giuridica delle Prelature Personali, ma chiuse gli occhi nel 1975 senza vedere l attuazione della Prelatura Opus Dei avvenuta nel Alla sua morte erano in a chiamarlo Padre e nel 2002, anniversario della sua nascita, un mare di persone delle diverse lingue provenienti da tutto il mondo gremivano Piazza S. Pietro e Via Conciliazione fino a Castel Sant Angelo (si parla di presenze) hanno assistito alla sua proclamazione da parte del Papa Giovanni Paolo secondo. Antonino Ortolani Briciole : un itinerario lirico e spirituale nuovo Briciole, l ultimo nuovo libro di poesie di Pio Vittorio Vigo, Vescovo della nostra diocesi, è stato presentato nella sala Cosentini della Biblioteca Zelantea, da don Orazio Barbarino e dal prof. Casimiro Nicolosi, davanti ad un folto pubblico. Il dott. Giuseppe Contarino, presidente dell Accademia, nel porgere il saluto all illustre ospite, ai vescovi Cannavò e Malandrino ed alle autorità presenti, ha messo in risalto l opera poetica e missionaria del poeta introducendo, poi, i due i relatori. Alcune poesie sono state lette dagli attori Carola Colonna e Beppe Spoto. Nella foto Akis un momento dell incontro.

4 4 Sabato 4 ottobre 2008 Pillole Acesi ph Nuccia Leotta e Studio Consoli Turi Consoli salcons@tiscali.it S.E.R. Mons. Pio Vittorio Vigo, Arcivescovo-Vescovo di Acireale, ha ricevuto in udienza il nuovo Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Acireale, Cap. Dott. Fabio De Rosa. Mons. Vescovo, a nome della comunità diocesana, ha formulato al Sig. Capitano gli auguri di un proficuo lavoro a beneficio della collettività. Il Sig. Capitano, nel ringraziare il Vescovo per l amabile accoglienza, ha dichiarato il suo personale impegno per un azione di tutela e difesa del territorio. Dopo l incontro con il Vescovo, il Sig. Capitano accompagnato dal Maresciallo Vito Polignano - si è recato in visita nella Basilica Cattedrale, accolto dall Arciprete-Parroco, Can. Roberto Strano. Sogip: Sul pronunciamento della Corte Costituzionale : Abbiamo applicato una legge che ritenevamo ingiusta. Una recentissima sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge Galli nella parte in cui obbliga i cittadini al pagamento della tariffa di depurazione anche in assenza del servizio. I vertici della Sogip, l amministratore unico Rosario Musmarra e il direttore generale Salvatore Messina, appresa la notizia, esprimono soddisfazione: Siamo particolarmente contenti di non dover più applicare una legge che abbiamo sempre ritenuto ingiusta. Finalmente questa sentenza ci mette nelle condizioni di avere un rapporto più sereno con gli utenti e ci facilita la operatività nella gestione. Noi abbiamo applicato la legge ed era giusto applicarla: adesso sarà nostra premura comunicare agli utenti le novità sulla bollettazione. I responsabili della Sogip, ricordano che le somme già incamerate per effetto della legge ora dichiarata illegittima sono state vincolate e accantonate. P.S. Sulla vicenda sfidiamo chiunque a dire o a scrivere che era d accordo con la tassa : una marea di comunicati, di tutte le forze politiche, a dire che si trattava di iniquità, di balzelli, di soperchierie, di : noi l avevamo detto. Bè, ora è giunto il momento di finirla e di scomodare questo e quello per comunicati che valgono poco meno di un centesimo. Aspettiamo che la Sogip mantenga la parola (non c è da dubitarne) visto e considerato che le somme incamerato sono state vincolate ed accantonate e che le attenzioni dei cittadini si rivolgano a cose ben più gravi ed urgenti. Referendum - Sabato 11 e Domenica 12 Ottobre 2008 anche in Acireale, come in tantissime altre piazze d Italia, è partita la raccolta delle firme per il Referendum abrogativo del cosiddetto Lodo Alfano, la legge che prevede l immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. L iniziativa, che verrà riproposta nelle prossime settimane, è stata promossa da Italia dei Valori e sostenuta anche da Liberacittadinanza, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica e Verdi. Sono state oltre seicento le firme raccolte nelle prime due giornate; firme apposte da cittadini di tutti gli orientamenti politici, compresi tanti sostenitori del Partito Democratico. Si potrà comunque firmare fino al 10 Dicembre anche presso l'ufficio Elettorale del Comune, sito in Piazza Cappuccini. Questo il messaggio di Don Roberto Strano ai suoi parrocchiani: Parrocchiani e amici carissimi, il si compiono 9 anni dalla mia nomina a Parroco della nostra Chiesa Cattedrale e secondo la normativa canonica il mio mandato - ricevuto nel 1999 da S.E.R. Mons. Salvatore Gristina, allora Vescovo di Acireale termina. Mons. Pio Vittorio Vigo, nostro amato pastore, ha voluto fiduciosamente riconfermarmi nell incarico, per cui riinizio con gioia e trepidazione questo nuovo periodo. In questi giorni ho ripensato tanto a questi 9 anni volati in mezzo a voi. Anni che ci hanno visto costantemente impegnati nella ristrutturazione materiale del tempio e dei locali parrocchiali, usurati dal tempo e dall incuria dell uomo; anni di progettazione e sperimentazione di nuove forme pastorali; anni di impegno per un passaggio da una pastorale di conservazione ad una missionaria. Il nuovo tempo che si apre innanzi non vuole essere solo una semplice e scontata continuità che ci porterebbe, inevitabilmente, ad un appiattimento di entusiasmo, ma, sulla scia di un passato che abbiamo vissuto, vogliamo puntare sempre più per fare della nostra Parrocchia la casa e la scuola della comunione. Procedamus in pace, in nomine Christi. Amen! Convegno Polizia Municipale - Con un eccellente risultato (di iscritti, ben 424 e di corpi di polizia, 84) si è chiuso il 3 Convegno Regionale della Polizia Municipale tenutosi nella splendida sede dell Excelsior Terme Palace Hotel di Acireale. A fare gli onori di casa un soddisfattissimo colonnello dott. Alfio Licciardello che assieme all ass. Antonino,Garozzo ha organizzato la manifestazione la quale è andata oltre le più rosee previsioni. Diversi i temi trattati durante la tre giorni: le responsabilità penali del personale della pi, le innovazioni in materia di controlli ecologici e ambientali, le ultime novità sul codice della strada. Nelle foto alcuni momenti del convegno. Quartiere S. Cosmo - Su iniziativa dell Amministrazione Garozzo e grazie ad un finanziamento erogato dal Dipartimento della Protezione civile, hanno avuto inizio nel quartiere Iacp di San Cosmo i lavori di manutenzione delle condotte di deflusso dell acqua piovana. Sino ad oggi, infatti, ad ogni acquazzone si sono verificati notevoli disagi non solo a carico della transitabilità delle strade, ma anche a danno della stessa vivibilità dell area fortemente urbanizzata. I lavori rispondono ad un preciso impegno assunto dal sindaco Nino Garozzo e dall assessore alla Protezione civile Antonino Garozzo, con gli abitanti del popoloso quartiere Iacp nell ambito del più ampio rapporto di collaborazione con l Istituto proprietario delle aree in questione. Il nostro interessamento per gli amici di S. Cosmo non solo non è venuto mai meno ma cresce sempre di più, non solo per mero fatto istituzionale ma soprattutto per ragioni sociali emergenti nella vasta comunità dei residenti - sottolinea il sindaco Nino Garozzo All impegno delle Istituzioni deve però corrispondere anche quello dei cittadini residenti destinatari certo di diritti ma anche di doveri. La vivibilità del quartiere dipende dall impegno di tutti, Istituzioni e cittadini residenti senza esclusioni. Tra qualche mese inoltre l apertura al culto della nuova chiesa rappresenti una straordinaria occasione per rinnovare in ognuno di noi, e insieme a don Mario, l impegno per la nostra cara comunità di S.Cosmo. OSSERVATORIO MEDITERRANEO CENTRO STUDI FORMAZIONE ONLUS A Palazzo di Città si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto ECIS - Educazione e Cittadinanza Sociale. IL PROGETTO ECIS Educazione e Cittadinanza Sociale intende realizzare una rete integrata di servizi educativi ed azioni preventive per l inclusione sociale e la lotta alla dispersione scolastica. PILLOLE DEL CASALOTTO K A IS Consiglio comunale- Approvata in sessione straordinaria ed urgente con 15 voti favorevoli la variazione di bilancio, finalizzata ad impinguare alcuni capitoli che necessitavano una maggiore attenzione. Passata anche la salvaguardia degli equilibri di bilancio, seppur con qualche polemica della minoranza, che per protesta ha abbandonato l aula. Registrata, inoltre, la surroga di un componente dimissionario del Collegio Revisori dei conti, che ha visto l elezione con 14 preferenze del commercialista Mario Cavallaro, espressione della maggioranza. Cimitero -Si sono registrati in questi giorni presso il cimitero comunale interventi di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza degli imponenti alberi siti nel piazzale antistante il luogo sacro. Interventi che si sono resi necessari, come ha precisato l ass.re al ramo Finocchiaro, per la salvaguardia della pubblica incolumità, visto che le piante, seriamente danneggiate dalla grandinata di qualche settimana fa, rappresentavano un serio pericolo per gli utenti. Interventi, invece, di riqualificazione stanno interessando l antico chiostro interno in vista dell imminente Commemorazione dei defunti. Autoraduno Fiat 500 d epoca - La calda giornata di domenica ha visto protagoniste le storiche Fiat 500 d epoca, in occasione di una sfilata automobilistica organizzata dall Ass. catenota Alba Nuova. Alla manifestazione, patrocinata dalla Provincia di Catania e dai Comuni di Acicatena ed Aci S. Antonio, hanno preso parte il sindaco, dott. Pippo Cutuli, e parte della Giunta. Ospite illustre è stato il direttore d orchestra M Roberto Pregadio. Mini peach - È stato ufficializzato il progetto che prevede la realizzazione di un campetto mini peach nella frazione di Lavinaio. L iniziativa prevede lo stanziamento di da parte dell ANCI e della FICG, che patrocineranno la struttura con il proprio marchio, e di da parte dell Amministrazione. Un opportunità, secondo il vice sindaco Finocchiaro, che metterà in vetrina il paese in occasione dei tornei che saranno organizzati dalle suddette organizzazioni. Motivo di vanto sarà l inserimento di questa struttura sportiva nel circuito nazionale degli unici 107 campi mini peach presenti in Italia. Campionati Europei under 17 - Si svolgeranno ad Aci S. Antonio, in programma per il 23 ed il 25 ottobre, due partite di qualificazione ai Campionati Europei under 17. I due match in questione, che saranno ospitati allo stadio comunale, sono Italia-Lettonia ed Olanda-Lettonia. Onorata per l importante manifestazione, l Amministrazione Cutuli ha predisposto degli interventi straordinari in funzione del completo recupero del manto erboso. Giuseppe Finocchiaro giuseppefin92@live.it Cominciano a dare i primi risultati positivi i servizi di controllo del territorio comunale, disposti dall amministrazione Nicotra, assessorato alla Polizia Municipale retto da Orazio Fiamingo, effettuati dagli agenti della Polizia Municipale con il supporto dei Carabinieri. In questi giorni è stato stilato un consuntivo provvisorio dell attività svolta dalle forze dell ordine. Sono stati controllati numerosi automobilisti, elevate sanzioni e posto sotto sequestro un veicolo. I controlli continueranno anche nei prossimi giorni e settimane commenta l assessore Orazio Fiamingo stiamo cercando di trasmettere una giusta mentalità di educazione civica prima ancora che stradale agli automobilisti catenoti, a tutti, quindi prosegue Fiamingo ricordiamo di usare il casco, allacciare le cinture di sicurezza, evitare di parlare al telefono cellulare durante la guida. Festa dei nonni a Piano Umberto. Ad organizzare la simpatica iniziativa l associazione musicale Settenote con il patrocinio del comune di Aci Catena, assessorato allo Spettacolo retto da Giovanni Pulvirenti. La serata sarà presentata da Maurizio Caruso tra giochi balli e tanto divertimento. Raduno FIAT Le strade cittadine e dell hinterland sono state illuminate dalle fiammanti Fiat 500 d epoca, grazie al raduno organizzato dall associazione Alba Nuova, con il patrocinio del comune catenoto. L appuntamento ha riunito tutti gli appassionati e collezionisti delle mitiche auto che hanno segnato la storia di intere generazioni. Festa dei nonni a Piano Umberto. Ad organizzare la simpatica iniziativa l associazione musicale Settenote con il patrocinio del comune di Aci Catena, assessorato allo Spettacolo retto da Giovanni Pulvirenti. La serata è stata presentata da Maurizio Caruso tra giochi balli e tanto divertimento. Circolo di scacchi - Il sindaco on.raffaele Pippo Nicotra e l assessore allo Sport Giovanni Pulvirenti, hanno inaugurato il circolo di scacchi dell A.S.D. Aci Catena scacchi del presidente prof.angelo Pennisi. Campo Sportivo Nino Bottino - Un commissario delegato dalla F.I.G.C. ha provveduto all omologazione del campo di gioco della struttura sportiva comunale Nino Bottino, di recente ristrutturata e migliorata nei servizi. L assessore allo Sport Giovanni Pulvirenti era presente al momento del sopralluogo del tecnico federale, unitamente ad alcuni dirigenti di società sportive catenote. Nozze d Oro - Nella Chiesa Parrocchiale Matrice di Aci Catena, i coniugi Francesco Fichera e Giuseppa Torretta hanno festeggiato il loro 50 anniversario di matrimonio alla presenza dei figli, nipoti, parenti e amici, tutti stretti alla coppia, giunta al prestigioso "traguardo". Ad officiare la S.Messa Don Sebastiano Privitera, dopo, la coppia ed un gran numero di amici si sono ritrovati in un noto locale della riviera ionica per il tradizionale banchetto. Alla coppia, gli auguri della redazione di Akis. Gaia Montagna

5 A K IS La Libreria di Akis La voce delle formiche! Chi l ha mai sentita? Qualcuno ha mai sentito la voce delle formiche? Forse le formiche non hanno una voce o, se ce l hanno, è così infinitamente flebile che è impossibile all orecchio umano percepirla. Ma il non riuscire a percepirla non è sicurezza assoluta che le formiche non debbano avere una voce. D altra parte la nostra voce è simile alla loro, infinitamente fioca. Chi ci sente? Per quanto acutto sia l urlo di protesta o di dolore degli esseri umani, nessuno lo ascolta. Forse nessuno lo sente. Sicuramente non lo sentono i potenti della terra. Ma allora è inutile parlare di pace? Che io sia amante della pace mi pare abbastanza evidente in alcune di queste mie poesie e credo che il mio pensiero sia palese ed il mio messaggio chiaro. Ma è sufficiente parlare di pace o si deve anche lottare per ottenerla? Qualcuno ha detto che per ottenere la pace bisogna fare la guerra. A volte, spaventato da queste parole, mi sono rifugiato nel mondo della poesia, come una lumaca che si ritrae dentro il guscio; ma ho sempre trovato conforto nella parola di Gesù che dice: Io vi do la mia pace, non quella che vi da il mondo.in una delle mie poesie ho detto a me stesso: Parla! Forse sari quel piccolo fiammifero che incendia l immensa foresta dell indifferenza Io ho parlato. Non spetta a me giudicarmi. Sarà la mia la voce delle formiche? Dipenderà dall orecchio di chi ascolta. Le parole dei saggi ascoltate nella tranquillità valgono più delle grida di chi domina fra gli stolti Salomone E sono già Sarà stato anche un caso ma la ricorrenza del Centenario del San Luigi e l annuale raduno della mitica (si dice così!) Terza Liceo dell anno 1957 dello stesso istituto sono stati festeggiati in due Sabato 18 ottobre Sandro Nicolosi: un gentleman acese Il 17 ottobre del 1958 muore Sandro Nicolosi. Il tempo trascorre velocemente come l acqua di un fiume. Fugaces labuntur anni. Fugaci se ne vanno gli anni. E l oraziana panta rei della vita. Sono trascorsi cinquanta anni. Da allora ad oggi molta acqua è passata sotto i ponti. Tutto è accaduto, direi con Corrado Alvaro,. Mutano i tempi e con i tempi mutiamo anche noi. Eppure, il ricordo di Sandro Nicolosi rimane ancora vivo nella memoria di coloro i quali hanno saputo apprezzarlo. Sapere apprezzare non è facile. Dipende da tanti requisiti di cui non tutti dispongono. Tra i tanti, la gratitudine e un certo grado di sensibilità. Parola abbastanza rara la gratitudine. Tristano Bolelli, insigne studioso di linguistica, osserva con acume che il dizionario della lingua latina registra ingratitudo, non gratitudo. Prova evidente, questa, che per lo più l essere umano è portato, per natura, a dimenticare i benefici ricevuti. Anticamente, per indicare un uomo prestigioso dedito al servizio del suo paese, i nostri nonni ricorrevano alla parola patriota, un termime abbastanza significativo, inequivocabile. E Sandro Nicolosi fu un patriota nell accezione più nobile del termine. Era un gran signore, dal tratto fine, disponibilissimo, un autentico filantropo. Era uno di quegli uomini che la Natura ha provvisto delle qualità migliori e che lasciano un segno marcato nel tempo della loro esistenza terrena. Aveva avuto il privilegio di nobili natali e questa nobiltà aveva intesa in senso profondamente umano e sociale, estrinsecandola in un modo di fare e di essere cordiale, amichevole, affettuoso, senza affettazioni e compiacimenti ma con sincera semplice comunicativa (Vito Finocchiaro).A Sandro Nicolosi si debbono l istituzione dell Azienda di Cura e Soggiorno, la Fondazione della Fiera dell Jonio e la regionalizzazione delle Terme Santa venera, prima di proprietà della famiglia Pennisi di Floristella. Oggi le Terme versano in condizioni non certo invidiabili: sono divenute Terme di Acireale spa e dei 98 dipendenti presenti solo pochi continuano a svolgere la loro attività, mentre il resto ( è storia degli ultimi giorni) dovrà prestare servizio negli uffici catanesi della regione. L Azienda di Cura, sfrattata dalla prestigiosa sede di corso Umberto, è ormai una regina senza più corona, umiliata e bistrattata dopo i fasti del passato. In qualsiasi circostanza Sandro Nicolosi si è comportato da perfetto gentiluomo. Allorché il Prefetto Paolo Strano lo nominò Commissario Straordinario per la costituzione di un Opera Pia su un cospicuo lascito del dottore Sangiorgi Gualtieri, medico molto ricco, celibe e senza eredi diretti, Nicolosi volle essere collaborato da Andrea Leonardi. Dopo tre anni di lavoro, non certo facili, Nicolosi consegnò al Prefetto tutte le carte rinunziando all assegno bancario di trenta milioni spettategli per legge, perché fossero devoluti per opere di beneficenza. Andrea Leopardi si comportò nello stesso modo per quanto gli era dovuto. Si era ancora ben lontani miliardi di anni luce da tangentopoli quando si speculava non solo sulle opere pubbliche ma anche su quelle caritative del Pio Albergo Trivulzio di Milano, di tanti altri enti assistenziali e persino sulla salute pubblica. Acese puro sangue, Nicolosi difese sempre con pacate e signorile fermezza i diritti della sua Città. Gran parte di quello che venne realizzato sotto il regime fascista, nell immediato dopoguerra e ai primi albori degli anni cinquanta, porta la sua inconfondibile impronta. Quel che chiedeva egli lo otteneva solo grazie alla sua autorevolezza. Quando gli alleati sbarcarono in Sicilia non venne nemmeno sfiorato dalla epurazione. Come Cristoforo Filetti, l ultimo segretario politico del P.N.F. di Acireale dal 1939 al Da segretario della sezione Centro della Democrazia Cristiana di Acireale, Nicolosi continuò la sua opera con impegno e serietà. E risaputo che aiutava volentieri i meno abbienti che si rivolgevano a lui per essere aiutati tutte le volte in cui si trovassero in gravi ambasce. In taluni momenti sostenne il partito con lauti contributi personali per risolvere problemi di ogni genere. Tutto l opposto di quel che sarebbe avvenuto in seguito Non mirò mai a spiccare il volo verso Montecitorio o Palazzo Madama per non fare torto a Gaetano Vigo e ad Agostino Pennisi di Floristella. Unica sua ambizione: quella di diventare Presidente della Provincia per fare di più, non per fumo o per ridicola vanità. Così lo ricorda Andrea Leopardi, suo collaboratore: Sandro Nicolosi ha lasciato un ricordo ed un segno indelebile in tutti coloro che lo hanno conosciuto, che con lui hanno lavorato, che sono stati alle sue dirette dipendenze ed anche in quelli che lo hanno solo conosciuto per fama e per sentito dire da altri.nel corso di un assemblea della D.C. svoltasi nel salone parrocchiale della Chiesa di San Giuseppe, un tale con fiero cipiglio e con tanta prosopopea proclamò: Qualche gerarca fascista è diventato ora gerarca democristiano : Immediata la reazione all indirizzo di quell incauto che si atteggiava a moralizzatore. A proposito del termine gerarca, si obiettò che sotto la camicia nera di Sandro, ancor giovane, batteva il cuore di un vero gentleman, volto unicamente al bene della comunità acese, per nulla arrivista. Antonino Arcidiacono. momenti diversi ma con un unico scopo, quello di perpetuare il più possibile il fraterno ed appassionato incontro che da ben cinquantuno anni viene quasi magicamente rinnovato con la classica scusa di rivederci. Patron di questo revival è Saretto Lucchesi, detto l avvocato, anche perché avocato lo è veramente (e di grido!). Ci accoglie nella sua splendida terrazza sul mare di Stazzo, con una splendida luna che illumina le nostre facce (nascondendo le rughe) deliziandoci con una splendida cena che la dolce mogliettina prepara a noi tutti. Quest anno ci siamo ritrovati in undici (qualche defezione più o meno mascherata da una improbabile malattia non fa testo!) mentre le signore che pazientemente ci accompagnano non possono fare a meno di risentire, per la.esima volta, le storie di Santo Cristaldi, le sparate di Orazio Patanè, i silenziosi monologhi di Angelo Garozzo. Quest anno la novità, a parte lo scoprire le prelibatezze del pranzo, un cantante-chitarrista del posto, bravo, molto bravo che ci ha fatto sognare al chiaro di luna poi, un ricordo affettuoso per coloro che non ci sono più ma che certamente erano con noi a guardarci dal cielo un arrivederci al prossimo anno Nella foto non ci sono qualcuno però doveva scattarla! Turi Consoli AX ACCIDENT Le gelosia si sa è un sentimento profondo e devastante di chi a torto oppure a ragione dubita fortemente della fedeltà, dell amore, dei favori, di un più fortunato rivale. Non a caso Caino uccide il fratello Abele perché più stimato di lui. Nasce infatti così il primo in senso assoluto, delitto di cui si è macchiata l umanità. Nel frattempo, la storia di tutti i giorni spende calamai d inchiostro per descrivere fatti e novelle della quotidianità che purtroppo interessa la cronaca nera. Desidero offrire una narrativa fresca e flessibile; insomma una lettura adatta ad ogni lettore appassionato d affacciarsi nella circostanza al mondo misterioso dai mille risvolti e contrattempi dell Africa. Per allargare le conoscenze del lettore, aggiungo che durante la mia vita di maratoneta estremo del deserto stracarico d avventure talora molto pericolose, ho lavorato in questo immenso Paese in via di sviluppo per circa un quarto di secolo. Anzi,ho lavorato nella terra di poveri,di umili,di senza diritti ed oppressi,dopotutto senza sapere e senza potere ma soprattutto ove vi manca davvero la speranza! Stavolta, voglio raccontarvi, sperando nella vostra lettura e benevolenza, quanto mi è successo mentre mi trovavo in servizio quale unico chirurgo d un bacino di utenza vasto quasi d abitanti. Il Tana-Bèles (Ethiopia), è una vasta pianura coltivata e feconda di cui la toponomastica prende nome dalla presenza del lago Tana: splendido e grande più del lago di Garda ubicato a circa 250 km. dal luogo in cui esercitavo la mia molto nobile professione lasciataci in eredità per farne un buon uso, da Ippocrate. Il ministero italiano della Cooperazione allo sviluppo dei Paesi Emergenti, lo aveva completamente trasformato rendendolo ospitale nonché proficuo. Erano state costruite strade, fogne, dighe, palazzi, telecomunicazioni, elettricità, sevizi pubblici. La presenza delle dighe avevano persino reso potabili le acque mentre la sussistenza di un aeroporto in terra battuta di circa 2500mt. collegato con Addis Abeba, Bardar, Asmara, lo avevano tolto dall isolamento. C era in quel deserto assolato un ospedale nuovo di zecca costruito da una ditta italiana. Proprio in esso mi capitò uno dei fatti molto dolorosi ed obbrobriosi determinati dall odio e dalla ferocia che contrassegnano le diversità dell uomo, che tuttora la mia valida memoria non riesce a cancellare. In un pomeriggio afoso e accaldato dai 45 del calore solare, assommato a un tasso d umidità pari a 70% mentre mi trovavo nella mia stanza a riposare, d un colpo sento arrivare una macchina, due sportelli che si aprono e si chiudono con violenza a dimostrazione della fretta e del panico di cui gli occupanti erano afflitti. Poi un correre trafilato verso la mia stanza a cui seguiva un bussare frenetico e violento contro la mia porta in ferro antiscasso. Si presentarono in due e nella parlata davvero concitata smorzata dall emozione, riesco solo a decifrare: emergency, emergency, the bighest emergency! Partimmo con l ambulanza in direzione dell ospedale distante circa 15 di sterrato. L autista in preda al panico e perfino sudorante alle tempia dallo stress che dalla prostrazione psicologica, guidava in maniera sfegatata in modo ché era sordo ad ogni mio richiamo che lo invitava a una guida moderata di modo ché a nulla valevano i miei più consoni richiami : slowly please. Mentre tutte le volte che chiedevo What happened (che cosa è successo?), percepivo la solita affermazione: A very big extemporary happening, event, <an ax accident in the deep brain>; we re very sorry for what happened (siamo davvero dispiaciuti per l accaduto). Non capivo e nel contempo aspettavo migliori chiarimenti. La folla enorme tumultuosa ed incuriosita già si era radunata dinanzi alla sala operatoria mentre aspettava impaziente cercando di carpire in mezzo a quel frastuono di gente che correva trafelata a dritta e a manca, l esito. Seppure oramai temperato a qualsiasi emergenza e forte della mia pluriennale esperienza maturata e pronta ad affrontare ogni catastrofe eppure ciò che si presentò ai miei occhi in quel triste pomeriggio, fu incancellabile! Giaceva su di una barella in posizione supina un giovane in stato di profonda incoscienza che aveva conficcata nella regione occipitale una accetta, insomma una scure pesante di boscaiolo. Sebbene il colpo di fendente fosse stato intenzionalmente ben assestato per causare la morte all istante del rivale in amore, così che l aggressore avrebbe chiuso i propri problemi sentimentali definitivamente, eppure incredibile la enorme lama si era conficcata tra i due emisferi encefalici separandoli biologicamente. Lo spavento fu enorme. La tortura sostanziale inevitabile. Sia ben chiaro che non voglio mistificare la verità. Io stesso in quel momento ero shoccato dalla emozione e della compassione dell orrendo delitto, perché nessuno è solo bensì ciascuno è dentro gli altri e viceversa per interagire con gli altri Ve lo lascio immaginare. Chiunque capisce i sentimenti di ansia e di terrore che dialogano con l anima in siffatte circostanze. Beninteso, glissavo frattanto, sui provvedimenti terapeutici da adottare. Avvertivo senso di nausea irrefrenabile e frattanto trattenevo con malcelato panico il vomito. L accettatore era stato un suo collega maestro di scuola di base, compagno di cordata nell acquisire sia la tenerezza d una graziosa fanciulla dai capelli corvini sia il sorriso consumato pieno di malìa e fascino amoroso. Va da sé che il mondo da quando esiste ha sempre creato nell uomo questi gravosi problemi esistenziali Per il filosofo olandese Baruch Spinoza; nel cosmo visto con i suoi occhi, tutte le forze erano una sola. Ahinoi! Cambia il vento eppure il cuore non invecchia mai e respira con l anima, dando un aspetto poetico alla vita, peraltro non tralasciando l intensità di tale interazione Un filo di vecchiaia ormai si è depositata sui miei capelli tuttavia il mio spirito si rinnova ad oltranza,in ogni caso sempre aperto alla cultura dell altro e tra costoro dei più deboli e dei più umili, che tuttavia sono coloro che stupiscono di più. I giovani soprattutto vanno capiti e ascoltati e talora aiutati a superare le loro incertezze e a sperare nel loro investimento futuro e nel frattempo scoprire nel cuore segni tangibili di speranza e di ragione.. E vero che investire in un giovane può essere una incertezza eppure vale sempre la pena dargli fiducia e stima. Disponibilità è un bene comune che purtroppo è in via di esaurimento,forse per la vita frenetica che ciascuno di noi conduce sicché t impedisce di fermarti a tendere la mano. Insomma; durante il riposo pomeridiano dentro un infausta capanna africana,in un gazebo remoto, si era consumata la consueta gelosia amorosa! Erano stati i due colleghi ed amici magari intimi tuttavia non sinceri. Insomma la realtà dei fatti si è incaricata di utilizzare un linguaggio nuovo, diverso, nel contempo terribile ad oltranza sotto ogni aspetto. Una energia spasmodica ha armato la sua mano d omicida. Immagina la vita come una lotta che vince il più subdolo. Insomma con il suo cuore freddo, cinico, amorale e premeditato, ferisce a morte il suo caro amico e gli toglie la sacra vita chiudendogli gli occhi alla luce del sole per sempre. Sebbene si resta esterrefatti dinanzi a siffatta ferocia, in ogni caso vale sempre la pena di continuare a sperare nel bene e nel buono e pregare per emendare le coscienze giacché nel vangelo San Matteo ha scritto: < se due di voi sopra la terra si ricorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà> peva

6 6 Sabato 18 ottobre 2008 Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel Grafica: MP AKIS dal di D Agata flliraciti@libero.it Antonio Coniglio Di federalismo hanno scritto in tanti: da Ricolfi a Berselli, da Manzella ad Eugenio Scalfari. Probabilmente affrontare la questione sul terrazzino circoscritto di una testata locale potrebbe apparire accessorio e velleitario ma saranno così concrete e materiali le conseguenze sulla vita di ciascuno di noi da imporre alcune brevi considerazioni. 1. Quali saranno le implicazioni immediate e future del ddl delega approvato qualche giorno fa dal consiglio dei ministri? 2. Quali saranno i costi per il meridione e la nostra terra di Sicilia? 3. Questo federalismo in salsa italiana è una risposta adeguata alle avvisaglie ed ai danni della crisi economica e finanziaria internazionale? Il sistema federale dell'assetto dei poteri di uno stato, nelle migliori tradizioni pubblicistiche, implica una spinta forte ad un decentramento responsabile: iniziativa impositiva autonoma, responsabilizzazione nell'utilizzo della spesa pubblica. Il tutto implementato da un fondo perequativo che consenta di di attenuare i divari tra le varie parti del paese. Sino a quì tutto fila liscio in direzione della cultura della buona amministrazione, sennonchè: 1. Non si conoscono le dinamiche di un'operazione, quella avviata da questo governo, che Umberto Bossi ha accompagnato con un monito tanto manifesto quanto allarmante: "bisogna accelerare l'iter parlamentare". Ci chiediamo: è possibile procedere alla ratifica di una riforma così radicale attraverso lo strumento della decretazione, esautorando di fatto le camere dalla serenità di un dibattito improcrastinabile? Ed ancora e soprattutto: quanto costerà la riforma? Qual è il rapporto tra costi standard e spesa storica delle regioni? Insigni costituzionalisti hanno fatto notare come condizione del federalismo sia una "intelaiatura regolata"(giarda) da parte delle regioni. Alcune delle nostre regioni possono oggi garantire il buon funzionamento di settori come la scuola e la sanità? Sono interrogativi inquietanti che segnalano l'assenza di un progetto organico ed esaustivo in grado di calcolare potenziali implicazioni. Insomma: questo ddl è una "noce vuota". 2. Il meridione ed in particolare la Sicilia saranno ustionati da questa riforma. La Sicilia arriva all'appuntamento con delle finanze non certo floride ed un disegno economico ambiguo ed equivoco. Non basterà la fiscalità compensativa ed il fondo perequativo. Non è ancora stata pensata concretamente una vera riforma della pubblica amministrazione e la classe politica si limita a gestire l'esistente senza immaginare gli unici volani utili: il mediterraneo, la "via della seta", il dialogo con i paesi arabi. Il caso Catania diventerà ben presto il caso Sicilia. Finirà la stagione del clientelismo protettivo e del "neopopolarismo": chi ha creato questo sistema ne resterà invischiato e forse stritolato: non sarà possibile sostenere i costi della macchina regionale, la povertà aumenterà, crescerà inevitabilmente il disagio sociale. Intanto si inaugurano sagre di paese e si fa passerella televisiva in ossequio alle indicazioni di Brecht: "quando si è nella merda, non resta che cantare". Unica nota positiva di un epitafio anticipato ai caduti che ci saranno: i provvedimenti approvati questa estate dal governo regionale che hanno ridotto i dirigenti e cercato di sfoltire delicatamente il sottobosco nostrano. 3. E' davvero strano pensare al federalismo proprio nel mese del crollo delle borse e della crisi economica internazionale. E' strambo farlo in un momento in cui, in tutto il mondo, consci di quanto sta avvenendo e potrebbe avvenire, si pensa ad una rinazionalizzazione delle economie, alla fine della deregulation, alla promozione della solidarietà nazionale ed internazionale. Evidentemente non esiste più un' agenda delle priorità, forse qualcuno doveva accontentare la Lega, sicuramente non esiste un nesso logico(solo populistico) tra abolizione dell'ici (definito da Fanfani "il provvedimento delle autonomie") e riforma federalista da parte dello stesso governo. Ci sarebbe bisogno di un chiarimento: se non lo farà il governo, nazionale regionale provinciale e locale, a breve tutto sarà precisato alle tasche degli Italiani. Scuola di ladri su YouTube Siamo abituati alle brutte notizie, all apocalisse quotidiana, e ci sfuggono delle informazioni positive che potrebbero aiutarci ad individuare soluzioni e comportamenti utili per rendere più vivibile la quotidianità con i suoi problemi e le sue sofferenze psico-fisiche. Ultimamente è passato quasi sotto silenzio il risultato di una ricerca di un gruppo di scienziati svedesi, presentata al British Association s Festival of Science di Liverpool; questi scienziati hanno dimostrato che la pelle quando è riscaldata da un altro corpo con un abbraccio fa diminuire di molto il dolore. Può sembrare l uovo di Colombo, ma è molto importante per il benessere corporeo e non solo. In sostanza è stato dimostrato che nella pelle sono presenti moltissime fibre nervose che vengono attivate con un abbraccio, una carezza o le coccole in genere. Quando la pelle viene anche solo sfiorata si dipartono delle informazioni verso il centro emotivo del cervello, che determinano sensazioni di piacere a tutto il corpo. Per dirla in breve, queste fibre del piacere bloccano il passaggio di altre che inviano messaggi di dolore. La buona salute si può allora agevolare senza troppe difficoltà e, soprattutto, evitando farmaci inutili e talora dannosi. Provare per credere. Giovanni Vecchio Il disegno è di Viola Di Massimo, g.c. Incontro di studio promosso dal Lions Club di Acireale sulla gestione dei rifiuti solidi urbani Il Lions Club di Acireale, presieduto dal prof. ing. Salvatore Barbagallo organizza, nell ambito del programma del club di stimolo e proposta sui temi più scottanti di interesse collettivo, un incontro di studio su: La gestione dei rifiuti solidi urbani in Sicilia: problemi e prospettive, con gli interventi del prof. Emilio Giardina, del Centro Studi di Economia applicata all Ingegneria, su : La gestione dei RSU in ambiti ottimali: problemi e opportunità, dell avv. Felice Crosta, dell Agenzia Regionale Rifiuti e Acque della Sicilia, su: Organizzazione e linee di intervento nella gestione dei RSU in Sicilia ; del prof. ing. Federico Vagliasindi dell Università di Catania su: Valutazione delle prestazioni dei servizi di igiene urbana. Seguiranno degli interventi programmati. G.V. Nella Chiesa Parrocchiale di S.Tecla, nella frazione a mare di Acireale, nei giorni scorsi, i coniugi Turi Cannavò e Anna Ardito hanno festeggiato il loro 45 anniversario di matrimonio alla presenza dei figli,nipoti, parenti e amici, tutti stretti alla coppia, giunta al prestigioso "traguardo". Ad officiare la S.Messa Don Privitera, dopo, la coppia ed un gran numero di amici si sono ritrovati in una delle terrazze a mare della rinomata "Bettola dei Marinai" dove, unitamente al titolare Lorenzo Pennisi, hanno apprezzato gustosissime pietanze a base di pesce. Alla coppia, ed in particolare al simpaticissimo Turi Cannavò, apprezzato e conosciutissimo artigiano Maestro del ferro battuto, gli auguri della redazione di Akis. ph Vincenzo Reitano Nel numero scorso, alle pagine 1 e 3, il titolo riportato e relativo ai due scenziati acesi, Salvatore e Giuseppe Arcidiacono, è stato erroneamente scritto; si trattava invece, non del centenario, bensì del decimo anniversario dalla morte dei due. Ci scusiamo con i familiari e i lettori per l involonrtaria svista. La redazione La rubrica del micio Cari a mici lettori, oggi una puntatina nel paese del casalotto, del carretto, dell artigianato puro, delle brioches e dei cornetti giganti e del dolce far niente. Proprio il dolce far niente, forse, spinge Santi Caruso, leader dell opposizione in consiglio, ad Aci S.Antonio, ad andare a spulciare l albero genealogico di ogni componente la giunta, e di conseguenza del consiglio, per andare a ricercare e collegare parentele ed anche, in seguito, amicizie, arrivando, sempre forse, nel tempo, anche alle eventuali relazioni pericolose! Un manifesto, con lettere cubitali rosse ( e ti pareva!) è stato affisso sui muri, e non solo, della cittadina del casalotto, con un Vergognatevi grosso quanto una casa! Non sappiamo cosa ne pensano gli interessati gratificati di tale pubblicità, né ci interessa saperlo, ma ci piace pensare che finalmente un componente il consiglio comunale fa qualcosa di buono ad Aci S. Antonio attivandosi grandemente per la costituzione dell albero genealogico comunale. veniamo infatti a sapere che l assessore Santamaria è sorella del consigliere Santamaria, che gli assessori Licciardello, Di Stefano, Privitera sono parenti (fratelli, padre e figlio) degli omonimi e che, udite, udite, anche l assessore Finocchiaro è nientedimenoche cugino di un altro consigliere. Roba da matti, direte voi, roba, anzi robba, da farli incarcerare tutti per scegliete voi il capo d accusa. Per la verità ci siamo rimasti male: non abbiamo trovato, nel manifesto, alcun legame di parentela del sindaco Cutuli con alcuno ma se andiamo a spulciare nel prossimo elenco dell albero genealogico in corso di stampa ne vedremo delle belle: forse il sindaco Cutuli è parente del premier Berlusconi che ci risulta imparentato con Raffaele Lombardo, il quale, a sua volta ha interessi molto stretti, siamo in fase di accertamento! con alcuni parenti vicini al sindaco. Mah! Come vedete a mici lettori, anche in questo caso ci sarà sicuramente corruzione, e di quella spicciola. Io consiglierei una grossa inchiesta appoggiando in toto l azione, benedetta, del consigliere Caruso il quale a sua volta farebbe anche meglio dedicarsi a qualcosa di più serio a favore del paese: leggere e far conoscere anche, ad esempio, l oroscopo di tutti i consiglieri comunali. Io, per adesso, me ne vado a cercare la mia negrina, una bella gatta tutta nera ma dagli occhi verdi, verdi come quelli di Miss Italia da lei, e con piacere, cercherò di appurare di che segno sono. Non si sa mai. Dimenticavo. L assessore D Anna di chi è parente? Miao Lunedì 29 Settembre 08 è venuto alla luce Orazio Cerra di ben 3 Kg., a dare la lieta notizia dello splendido bambolotto in modo festante il fratellino Francesco il papà Nico e mamma Vera Barbagallo. Ad aiutare la mamma e Orazio all ospedale di Acireale, è stata la dott.ssa Maria Concetta Luca, l ostetrica Rita Patanè e la signora Antonella Butticè. Alla felicità dei nonni, paterni Francesca ed a quelli materni Maria La Rosa e Orazio Barbagallo, dinamico Dirigente Capo Area Economica Finanziaria del Comune di Aci Catena, si associa la redazione di Akis.

7 A K IS Sabato 18 ottobre Arbitri a raduno alle pendici dell Etna Nei giorni 26 e 27 settembre si è tenuto nella graziosa cittadina di Nicolosi il tradizionale Raduno precampionato della Sezione Arbitri di Acireale. Come sempre accurato è stato il programma dei due giorni di lavoro predisposto dal Presidente Saro D'Anna, coadiuvato dai componenti il Consiglio Direttivo Sezionale, con in testa i due Vice, Pippo Raciti ed Olindo Ausino. Ben 45 i giovanissimi arbitri verificati nella conoscenza regolamentare, tramite quiz tecnici, e nelle condizioni atletiche, con le apposite prove svolte nel campo sportivo Montirossi. A loro sono stati altresì dati suggerimenti pratici inerenti il ruolo e le funzioni arbitrali da parte di alcuni colleghi più anziani e con maggiore esperienza. Peraltro sullo stesso terreno di gioco è stata organizzata una mini partitella fra gli stessi ragazzi, nella quale essi, cimentandosi a turno nella direzione arbitrale, sono stati opportunamente istruiti nelle varie posizioni e negli spostamenti più razionali da assumere in relazione alle riprese ed agli sviluppi del giuoco; senza trascurare, tra l altro, il grado di preparazione atletica, lo stile di corsa ed il modo di fischiare. Anche gli Osservatori Arbitrali di ruolo O.T.S. hanno dovuto dimostrare il loro grado di aggiornamento tecnico con appositi quiz scritti. Con essi il Presidente D Anna ed il Componente del CRA Sicilia, Giorgio Vitale (in rappresentanza del Presidente regionale, Nicola Saia), hanno ampiamente discusso sulle novità di valutazione della prestazione arbitrale, così come riportate nelle nuove Relazioni O.T.S. ed O.T.R. stilate dal 1 Raduno Scout Acesi Una giornata assolata, un maestoso pennone di otto metri che attendeva impettito di essere vestito dalle tre bandiere (Italiana - ASCI AGESCI), che di lì a qualche ora sarebbero state issate, un altare che aspettava ansioso di scoprire chi avrebbe celebrato la Santa Messa, l ombra discreta delle tantissime querce centenarie e il continuo arrivo di tanti fazzolettoni di diverso colore, stretti da fermagli vari ai colli di numerosi giovani e meno giovani che volevano rivivere le emozioni, per tanti ormai remote, di una Giornata al Campo. Gli ingredienti quindi c erano tutti per un incontro speciale, che così é stato. Domenica 5 ottobre ha avuto luogo, presso il centro Mater Redemptoris di Caselle (Milo), il 1 Raduno degli Scout Acesi, che ha visto la partecipazione di numerosissimi scout, da quelli che nel lontano 1944 sono stati i pionieri dell ASCI ad Acireale a quelli che oggi vivono questa meravigliosa esperienza di vita nelle fila dell Agesci. La giornata ha avuto inizio con l alzabandiera, subito seguita dalla S. Messa celebrata da Mons. Alfio Scuto. Quindi tutti i presenti, divisi in squadriglie, hanno partecipato con goliardia alle varie attività previste nel programma della giornata, ritornando per un giorno ragazzi. Il raduno si è concluso con l ammaina bandiera, cui hanno fatto seguito le note accorate del canto dell addio, che ha suscitato in tutti i presenti grandi emozioni. Nell occasione sono state consegnate pergamene ricordo agli scout iscritti negli anni dal 1944 al Tutti i partecipanti hanno altresì ricevuto una cartolina ricordo della giornata, realizzata per l occasione su disegno dell ing. Aldo Scaccianoce. INIZIO STAGIONE EDIL TOMARCHIO BASKET Sabato scorso, presso il palazzetto della cittadella universitaria di Catania è iniziata la stagione sportiva della EDIL TOMARCHIO BASKET,con l anticipo della prima giornata di campionato che vedrà i ragazzi di coach Nicolosi opposti alla matricola Catania basket L obiettivo che si pone la società biancoazzurra è di migliorare il piazzamento finale dello scorso anno,provando a centrare la promozione passando per gli spareggi playoff. Un grazie da parte del presidente Pennisi va allo sponsor EDIL TOMAR- CHIO dei fratelli PUGLISI,che hanno deciso di sposare l ambizioso progetto della società sanluigina. I Federiciani A Milano di scena i Federiciani acesi con in testa il Presidente S.A don Salvatore Coco. Tra gli innumerevoli ospiti della serata, che si è svolta alla presenza di Maria Antonietta Berlusconi (sorella del premier) c è stata l elezione di Miss Megàle Hellas 2008; inoltre la stilista acese Grazia Vinci ha presentato le sue ultime creazioni dopo l eccezionale exploit del Premio Aci e Galatea 2008 durante il quale ha vestito Miss Italia, Miriam Leone. Settore Tecnico e sulla relativa importante gradualità del voto finale attribuito. Alla conclusione dei lavori hanno presenziato il Coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico, Aldo Violato, il Delegato Provinciale della F.I.G.C., Carmelo Pergolizzi, il Presidente del CONI di Catania, Giuseppe Crisafulli ed il Collaboratore del S.G.S., Sebastiano Re. Rodolfo Puglisi CompuTecnica Riparazione computer a domicilio Pallanuoto, il S. Tecla vince il trofeo delle frazioni Il S. Tecla vince il 1 Trofeo Aci e le sue frazioni marinare di pallanuoto disputato il 13 ed il 20 settembre presso la piscina delle terme. Una simpatica iniziativa che ha riportato in vasca alcune vecchie glorie e richiamato sulle tribune parecchi appassionati. Il Trofeo organizzato dalla Polisportiva Pozzillo è stato articolato in due gironi; nel girone A si sono incrociate le squadre di S. Maria la Scala, di Pozzillo e di Capomulini, mentre in quello B erano incluse Acireale, S. Tecla e Stazzo. Le vincenti dei gironi hanno dato vita alla finale, che ha visto il S. Tecla battere il Capomulini per 9-6. Le altre finali sono state: Acireale Pozzillo =8-9 e Stazzo S. Maria la Scala = La classifica finale ha visto così al primo posto S. Tecla, 2 Capomulini, 3 Pozzillo, 4 Acireale, 5 Stazzo e 6 S. Maria la Scala. Alla fine delle gare una premiazione all insegna dell amicizia e dei valori dello sport. Il S. Tecla rinverdisce una buona tradizione in ambito pallanotistico e molti dei presenti alla due giorni di gare ricordavano con nostalgia quando nello specchio d acqua dello Scalo Pennisi, oltre 30 anni fa, erano disputate appassionate sfide di water-polo. E non di rado finivano in mare anche gli arbitri ed i cronometristi! Altri tempi, quando era consentito giocare a pallanuoto in mare e quando non c erano tante imbarcazioni di diporto ormeggiate nel porticciolo, così come accade oggi. Angelo Silvio Musmeci Acireale centro storico fittasi appartamento in palazzotto antico restaurato, 4 vani, ampia cucina, doppi servizi, cortile, giardino, posto auto, termoautonomo metano, no condominio. Tel Acicatena (centro) fittasi locale commerciale 3 saracinesche su 2 strade, servizi - Tel Acicatena zona La Rupe - vendesi appartamento ottime condizioni - 6 1/2 vani con doppi servizi - garage biauto Tel Acireale - zona via S. 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8 8 Sabato 18 ottobre 2008 AKIS LIBERATE LE CANDELE DEL COLLEGIO SANTA VENERA Ma tanti altri sfregi, vecchi e nuovi, offendono l artistico edificio Sono state finalmente rimosse la lanterne sulla facciata del collegio Santa Venera, quelle che erano state applicate senza tanti scrupoli sulla pietra lavica e sulla pietra bianca delle candele, ovvero quegli elementi decorativi della facciata che partendo dai portali del piano terra salgono fino al tetto inglobando le finestre, contornate appunto in pietra bianca. Qualche giorno fa infatti, con grande dispiegamento di uomini e mezzi, l Enel ha fatto rimuovere le tre lanterne applicate sulla facciata del collegio ed altre due collocate nell attiguo palazzo Rossi (anche queste collocate sui montanti in pietra) e le ha fatte ricollocare sulla parete intonacata, a poche decine di centimetri dalla originaria collocazione, e dove era giusto che venissero poste fin dall inizio. La primitiva collocazione avevano suscitato numerosi risentimenti e proteste, tra cui due interventi (su La Sicilia e su questo giornale) del dott. Giuseppe Contarino, presidente dell Accademia degli Zelanti e Dafnici, che io ho apprezzato moltissimo perché il dott. Contarino rappresenta una voce dotta ed autorevole del mondo della cultura acese. Anch io, che abito proprio di fronte al collegio S. Venera, quel giorno di fine maggio in cui l Enel ha effettuato i lavori di posa delle lanterne, ritornando a casa e vedendo ciò che era stato fatto, mi sono preso un colpo di bile. Ma mi risulta che proprio quel giorno qualche vicino di casa abbia immediatamente chiamato telefonicamente sindaco, assessori, vigili urbani e forse anche la Sovrintendenza per segnalare quel che stava accadendo; ma i vigili urbani intervenuti hanno affermato che l Enel poteva fare ciò che stava facendo e poteva collocare la lanterne dove voleva (evidentemente fornito di autorizzazione!!!). Adesso, dopo tutte le proteste, pare che le cose siano state messe a posto. C è anzi da meravigliarsi della rapidità con cui tutto sia avvenuto, ben conoscendo (e qui concordo con quanto espresso dal dott. Contarino) i tempi delle lungaggini burocratiche. Sono rimasti però i segni della precedente collocazione, con i ferri di sostegno rimasti piantati nella pietra come artigli infilati nella carne viva, dal momento che, non essendo possibile estrarli, essi sono stati soltanto tagliati. Certo, tutto questo, volendo, poteva anche essere evitato in altro modo, magari collocando il tutto dall altra parte della strada, con effetti illuminanti altrettanto efficaci e con danni architettonici più limitati. Vero è che sono stati eliminati i vecchi fili elettrici, con relativi supporti metallici, che attraversavano sia la facciata del convento che la stessa chiesa, ma quelli nuovi che li hanno sostituiti, collocati a mezza altezza in corrispondenza con le finestre del primo piano, non sono tanto da meno, dal punto di vista estetico. Ed anche questo poteva essere evitato collocando il tutto sul palazzo di fronte, ed evitando anche il doppio passaggio di cavi attraverso la strada, che poteva, così, essere ridotto al minimo. C è da dire, però, che questa situazione rappresenta solo l ultimo sfregio, in ordine di tempo, fatto ai danni del settecentesco edificio del collegio Santa Venera, perché basta osservarlo con un po d attenzione per accorgersi di quante situazioni vecchie e nuove ci siano ad offendere la struttura dell edificio. A cominciare dai fregi posti in cima agli stipiti in pietra lavica dei portali della facciata, scalpellati ed appiattiti chi sa quando perché probabilmente le botteghe del piano terra erano state dotate di porte che, aprendo verso l esterno, venivano ostacolate nel loro movimento da tali fregi sporgenti. E che dire della torretta all angolo tra via Dafnica e via S. Martino, con le aperture murate nella parte sommitale (a cui tra l altro sono state addossate delle bruttissime costruzioni e delle vasche per la raccolta dell acqua) e totalmente rivestita a piano terra con una sovrastruttura liberty che, oltre a stonare con il resto della costruzione (in stile barocco), ha ricoperto il portale in pietra lavica ed il mascherone che funge da chiave di volta. La facciata est, quella che dà su via S. Martino, è poi totalmente irriconoscibile, dal momento che gli occupanti delle varie botteghe, nel corso degli anni, hanno pensato bene di personalizzare il loro pezzo, pitturandolo con colori improbabili ed intonacando pietra bianca e pietra lavica a proprio piacimento, senza che nessuna autorità dicesse mai alcunché. E che dire infine (ma l elenco potrebbe ancora continuare a lungo) della spazzatura ormai quasi costantemente depositata davanti all ingresso, in barba a qualunque disposizione ed a qualunque logica di buon senso? Infatti i cassonetti sono stati tolti dalle strade del centro storico perché erano antiestetici (probabilmente, per chi ha preso tale decisione, la spazzatura buttata liberamente per le strade è più pittoresca ed interessa maggiormente i turisti) e sostituiti con la raccolta porta a porta. La raccolta, in effetti, funziona, mentre non funziona affatto il deposito, che viene effettuato senza limiti di spazio e di tempo. Ma questa come diceva qualcuno è un altra storia. AD 100 Eccellenze del Bel Paese Non lo posso negare. E una grande soddisfazione, e non è la prima volta, che un Premio Aci e Galatea assurge alla ribalta della cronaca. L elenco che racchiude le 100 Eccellenze del Bel Paese ha inserite ben due aziende che sono state insignite del Premio di Acireale ai Siciliani. Si tratta della Fratelli Averna che già nel 1999 partecipò alla manifestazione acese e della Antica Dolceria Bonajuto di Modica, quest anno rappresentata sul palco di Piazza Duomo dal suo titolare, Francesco Ruta. L Eurispes ha presentato, a Roma, nella sede della Biblioteca Nazionale, il 3* Rapporto sull Eccellenza segnalando ben 5 nominativi siciliani che entrano in questa speciale classifica dei 100 casi di successo nell Italia che funziona, produce e crea posti di lavoro. Nella foto di Fabio Consoli il momento della consegna del Premio al titolare della Bonajuto, Franco Ruta. L'Eurispes, Ispes fino al gennaio 1993, è un ente senza fini di lucro ed opera dal 1982 nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione. L'Istituto realizza studi e ricerche per conto di imprese, enti pubblici e privati, istituzioni nazionali ed internazionali. Nello stesso tempo, promuove e finanzia autonomamente indagini su temi di grande interesse sociale, attività culturali, iniziative editoriali, proponendosi come centro autonomo di informazione ed orientamento dell'opinione pubblica e delle grandi aree decisionali che operano nel nostro Paese. I LOVE SICILIA No, non è l elenco (classico) dei paperoni di Sicilia, ma l elenco delle persone più potenti dell Isola, anche se, alla fin fine, con i paperoni hanno molto a che spartire. Un elenco, pubblicato dalla bella rivista I love Sicilia, che certamente sorprende ( ma non tanto) allorquando ti trovi al primo posto l editore catanese Mario Ciancio che surclassa quello che viene considerato da alcune classifiche nazionali l uomo più amato tra i presidenti di provincia (evidentemente prima delle elezioni regionali!). Non suscitano meraviglie invece le altre posizioni : Schifani, Alfano, Ivan Lo Bello.Delude un poco, personalmente la ammiro, Stefania Prestigiacomo (la troviamo al 32 posto) mentre mi aspettavo qualcosa in più anche dalla Bertolino. Per il resto ordinaria amministrazione ma anche una gran soddisfazione: il primo posto ( su 124) è catanese, di Mario Ciancio, editore e direttore del quotidiano La Sicilia. Un bel primato, non c è che dire (nella foto mentre guarda il nostro giornale durante la presentazione dell Herbarius alla Zelantea). T.C. Intervista al D.S. Patrizia Magnasco -Come ha vissuto i primi giorni da dirigente scolastico in una scuola per lei nuova? Credevo che l assunzione del nuovo incarico mi avrebbe portato qualche ansia nei confronti non solo del nuovo ruolo ma anche del nuovo ambiente di lavoro. In realtà più si avvicinava il giorno della presa di servizio più mi preoccupava il fatto di non essere preoccupata. Il mio ingresso a scuola, poi, è stato connotato da un clima di festa e da un benvenuto caloroso da parte del personale tutto e dei docenti collaboratori della presidenza. Questo clima non si è esaurito con i primi giorni, ma, al contrario, ho continuato a sentire intorno a me le attese elevate dei docenti, ma anche la loro benevolenza e considerazione. Senza dubbio il personale del mio istituto comprende che, nonostante provenga da un esperienza intensa nel mondo della scuola (impegnata su vari fronti come la didattica e l autoaggiornamento continuo, le progettazioni complesse, la valutazione e la gestione del sistema qualità, l organizzazione e la formazione avanzata nel settore tecnologico-informatico), la mia esperienza sul campo come dirigente comincia solo adesso, ma credo che avverta anche l impegno, la dedizione e il senso di appartenenza che ho subito sviluppato, accogliendo la sfida di un istituto che ha tutti i requisiti per affermarsi nel territorio, superando il pregiudizio culturale che oggi ha creato un trend sostenuto soltanto verso i licei, attraverso un progetto d istituto qualificato, che sappia coniugare approfondimento teorico e laboratorialità, nel proficuo interscambio tra la dimensione locale e quella nazionale e sopranazionale, per rendere gli allievi più competitivi nel mondo del lavoro e avere più facile accesso alle facoltà universitarie. -Come intende indirizzare il Progetto d Istituto: quali conferme e quali proposte innovative e/o integrative? Il Piano dell Offerta Formativa si sta strutturando, attraverso gli incontri collegiali, e tramite il lavoro di commissioni, sulle linee imprescindibili tracciate dalla nostra carta costituzionale e dalla dichiarazione internazionale dei diritti dell uomo, attorno ai valori condivisi del benessere e della centralità della persona, dell importanza dell ascolto e di relazioni e comunicazioni chiare e trasparenti, improntate al rispetto, per se stessi e per l altro, del superamento delle barriere sociali e culturali, del riconoscimento della diversità (di genere, cultura, razze, lingua, abilità, ecc.) come risorsa, dell educazione alle cittadinanze, dell attenzione alle intelligenze multiple degli allievi, della sensibilità ai temi e alle cause del disagio giovanile, dello spirito di servizio. Ho trovato una struttura organizzativa nell istituto ben avviata e consolidata durante la presidenza del Preside Lorenzo Marotta che mi ha preceduta e che per questo ringrazio. Io ho solo aggregato referenti singoli all interno di commissioni che potessero perseguire mete comuni perché credo nel lavoro di squadra o, a volte, semplificato gli incarichi laddove mi sembrava che fosse necessario suddividere compiti piuttosto gravosi, ma nel complesso l impianto organizzativo è stato riconfermato. Dal punto di vista dei percorsi curricolari questo in corso sarà un anno di studio, per i rispettivi Comitati tecnico-scientifici, sul proseguimento nel triennio delle sezioni con curvature didattiche sulle energie alternative e sulla robotica, la cui sperimentazione giunge quest anno, con due classi seconde, al compimento del primo biennio. Con il POF stiamo presentando una nuova curvatura sui linguaggi e le tecnologie multimediali che darà, al biennio, una formazione di base omogenea sui nuovi linguaggi di comunicazione e nuovi media per la gestione del suono e del video e avvierà almeno due specializzazioni in due terze classi, quali Audioregistrazione e tecnico del suono,di studio e di palco e Videoproduzione,Tecnico di progettazione/gestione di archivi multimediali e siti web per la diffusione audiovideo. Oltre all approfondimento degli aspetti tecnici, fin dal biennio, verranno potenziate e valorizzate attività che completino il profilo culturale degli studenti attraverso un percorso formativo che integra gli aspetti storico-culturali con quelli tecnici. Grazie ai percorsi definiti nell area di progetto ed alle attività extracurriculari verranno introdotte materie quali storia della musica, del teatro, del cinema che accompagneranno il percorso tecnico e laboratoriale. I percorsi così strutturati, nell ambito dell autonomia con ampi spazi di flessibilità, saranno finalizzati all acquisizione di quelle competenze tecnico/teoriche che permettano di creare una figura completa altamente qualificata a livello tecnico e culturale in grado, alla fine del corso di studi, di inserirsi nel crescente mercato delle produzioni audio/video live o broadcast, o di scegliere in autonomia di proseguire la strada di un ulteriore qualificazione professionale o rivolgersi a percorsi accademici anche impegnativi, in Italia o all estero. -Quali sono, a suo parere, i principali problemi da risolvere? Come dicevo, la priorità la daremo alla diversificazione dell offerta formativa con curvature didattiche, nell ambito dell autonomia, che riescano ad intercettare l utenza femminile, riequilibrando l assetto delle classi con un clima favorevole all apprendimento e allo sviluppo di competenze personali e sociali, oltre che conoscitive e metodologiche, da un lato e, dall altro, la capacità di leggere i bisogni del territorio e le trasformazioni del mondo del lavoro, per realizzare un offerta didattica che colleghi la scuola ai nuovi profili professionali richiesti anche dalla piccola e media impresa presenti nel territorio, nonché agli studi accademici più innovativi nel campo delle energie alternative, della robotica e dei linguaggi multimediali che gravitano intorno al mondo del cinema, della musica e della scena in generale. Inoltre, dovremo acquisire una più adeguata capacità di comunicazione del nostro progetto d istituto, dinamico e innovativo sia nei contenuti che nelle metodologie, attraverso proficui rapporti con i media, ma anche con una maggiore presenza sul territorio. Infine, non di minore importanza, stiamo combattendo alacremente, ma con ottimismo, la dispersione scolastica, problema che condividiamo con molti altri istituti, e che stiamo affrontando con progetti di orientamento anche in rete, con politiche sensibili alle problematiche giovanili, e puntando sulla qualità dei servizi e della scuola nel suo complesso, pur mantenendo bassa la tassa d iscrizione. Riusciamo per esempio a sostenere interamente a carico della scuola le visite d istruzione, a compartecipare con le famiglie per la spesa per i viaggi di studio all estero, per la visione di spettacoli teatrali come quelli del Palchetto Stage, a sostenere il costo delle certificazioni informatiche per gli alunni meritevoli della sezione informatica e a realizzare molte altre iniziative pregevoli a titolo gratuito. Tra queste, va ricordato per esempio che siamo stati tra i primi istituti nell Italia meridionale ad offrire i libri di testo in comodato d uso gratuito per tutti gli studenti bisognosi o meritevoli. -Cosa ne pensa della collaborazione in rete tra gli istituti secondari di 2 grado della città? Mi sembra che la cultura di rete, soprattutto tra i neo dirigenti, sia del tutto naturale. Noi, infatti, siamo parte di associazioni e di mailing list che utilizziamo per un continuo mutuo supporto, ma anche per accordi di rete a fini progettuali. Tuttavia anche con i dirigenti degli altri istituti superiori, in servizio da più tempo sul territorio acese, sono riuscita ad instaurare ottimi e fattivi rapporti che speriamo di concretizzare subito intorno ad un tavolo di servizio, di cui mi sono fatta promotrice, con il Comune e le autolinee per cercare di risolvere l annosa questione del servizio di trasporto e degli orari dei mezzi pubblici che ci costringono a riduzioni dell orario didattico per cause di forza maggiore, senza porre rimedio ai disagi notevoli a cui la maggior parte degli alunni pendolari va incontro e spesso intralciando il loro diritto allo studio, dal momento che in massa chiedono il permesso di uscite anticipate. Siamo anche in rete, capofila l IPSIASS di Via delle Terme, per combattere la dispersione scolastica e abbiamo progetti di raccordo per altre iniziative, relative anche alla formazione degli insegnanti. -Come intende raccordare la scuola da Lei diretta con il territorio? Innanzitutto considerando la scuola come una risorsa del territorio. Quindi dimostrando apertura per tutte quelle manifestazioni che necessitano dell appoggio o dei locali della scuola, che, con le dovute garanzie, vanno considerati un bene che appartiene alla città, soprattutto per iniziative che contribuiscono alla formazione dei giovani. Mi riferisco allo sport ma anche a quegli eventi artisticoculturali che contribuiscono ad arricchire l offerta culturale rivolta alla comunità. L ITIS di Acireale, quest anno, con il nulla osta del Consiglio d istituto, e la piena adesione del Collegio dei docenti, ha aperto la palestra alle società sportive, superando non pochi ostacoli materiali, e ha in programma una stagione concertistica con l apporto di vari generi musicali nella formula della lezione-concerto. Stiamo realizzando progettazioni congiunte con alcune scuole medie aprendo i nostri laboratori e la palestra alle loro necessità; stiamo lanciando un progetto in rete con scuole del comprensorio etneo, finanziato con i fondi CIPE, per favorire l incontro tra l esperienza, la cultura e le tradizioni di cui gli anziani della comunità sono depositari e le competenze tecnologiche dei giovani, che coinvolgerà, Enti, associazioni del mondo del volontariato e delle parrocchie e i nostri docenti di informatica e gli allievi nel contesto strutturale dei nostri laboratori. Con le aziende e l Università abbiamo rapporti consolidati e protocolli d intesa che cerchiamo di allargare a sempre nuove esperienze, tramite convenzioni e accordi che si sostanziano soprattutto negli stage, nei corsi PON e IFTS. A proposito di questi ultimi siamo una delle scuole polo in Sicilia per lo sviluppo di progetti IFTS per l information technology, centro di certificazione ECDL e Microsoft e stiamo ponendo le basi per divenire anche Local Academy Cisco Systems. Il rapporto con gli Enti locali verrà tenuto in seria considerazione nell ottica di una coprogettazione delle iniziative formative e culturali di cui il tessuto sociale necessita. Come vede, gli obiettivi sono tanti e ambiziosi grazie anche alle preziose risorse umane e strutturali di cui dispone il mio istituto. -Cosa ci può dire a proposito delle risorse strutturali e strumentali dell Istituto e soprattutto sulle risorse umane disponibili? L istituto dispone di 13 laboratori attrezzati, moderni e climatizzati e di un ampia palestra con attrezzature anche per il fitness, corsie per la corsa e un campetto di calcio. Stiamo anche progettando di completare un laboratorio musicale ( abbiamo già in dotazione un pianoforte a mezza coda e numerosi altri strumenti ) e di realizzare una sala di registrazione professionale, come dotazione delle sezioni che creeremo a partire dall anno prossimo, e che speriamo di poter mettere presto a disposizione dei giovani della scuola e della città. L Ufficio Tecnico mi collabora per ogni gara o acquisto con sollecitudine ed efficienza. Da un punto di vista informatico la rete è gestita con metodologie all avanguardia e il sito è molto usato da docenti e studenti non soltanto per facilitare la comunicazione, ma anche come strumento di lavoro. Ho uno staff con ottime competenze anche riguardo la sicurezza dell edificio, degli impianti e delle infrastrutture e siamo tra le poche scuole pilota prescelte dalla Provincia, per la specificità degli indirizzi e le professionalità presenti, per l installazione di pannelli solari fotovoltaici che ci rendono quasi autosufficienti dal punto di vista energetico. Il corpo docente presenta competenze pedagogiche, metodologiche e disciplinari pregevoli. Molti provengono da una solida formazione pedagogicodidattica realizzata già a partire dagli anni delle dirigenza del Preside Elio Marotta e sono disponibili all aggiornamento se si pensa che a giorni partiranno ben due corsi PON di formazione sulla didattica individualizzata delle discipline umanistiche e scientifiche. L istituto adotta la progettazione modulare e ha implementato un buon sistema qualità che abbraccia tutti i settori, compreso quello amministrativo. Amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, pur essendo ridotti nelle unità rispetto al passato, mi sono stati vicini fin dall inizio e hanno offerto la loro massima collaborazione per la realizzazione della mission dell istituto e per creare un organizzazione del lavoro e dei servizi agli studenti e alle loro famiglie efficienti. Gli ampi spazi, anche esterni, che stiamo cercando di qualificare meglio, l accogliente sala bar, le aule luminose ed attrezzate in buona parte con le lavagne interattive e le più moderne attrezzature rendono, a mio avviso, l ambiente vivibile e adatto a perseguire sempre meglio, insieme al personale, il bene comune. Inutile dire che, pur convinta della complessità che siamo chiamati a governare, sono contenta della nuova professione e soprattutto dell Istituto che ho avuto in assegnazione. Corrado Patti

9 A K IS Sabato 18 ottobre a Edizione dell estemporanea ACI CATENA. Premiati gli artisti vincitori della quarta edizione dell estemporanea di pittura, scultura e pittura su pannelli di legno, svoltasi nel corso della manifestazione voluta da Nello Cutuli, ex assessore al Commercio dell amministrazione Maesano ed attuale consigliere provinciale. Le opere realizzate dagli artisti per caso, nell arco di due giorni, sono state giudicate da una commissione composta da Nello Cutuli, Filippo Pulvirenti e Santo Parisi, che al termine ha decretato sei vincitori. Per la sezione pittura il primo classificato è stato Emanuele Montanucci, con la seguente motivazione: buone capacità tecnico-pittoriche ben applicate ad una composizione ricca di fantasia con un ottimo impatto comunicativo; al secondo posto Stefania Ortu con un opera dal forte impatto cromatico, risultata suggestiva e con una forte carica emotiva. Per la scultura a vincere è stato Placido Calì, al secondo posto Orazio Vecchio con la realizzazione di un presepe composto seguendo un giusto equilibrio di forme.. Per la pittura su pannelli di legno la prima classificata è stata Maria Piera Cristaldi seguita da Maria Spampinato. Questa manifestazione vuole far emergere il talento nascosto dei nostri concittadini- a parlare Nello Cutuli così da proporlo al pubblico. Le targhe ricordo sono state consegnate nella sala Francesco Strano alla presenza del sindaco Raffaele Pippo Nicotra. Gaia Montagna ph Studio Barbagallo BELLA D AUTUNNO Tanto tuonò che piovve! Le Iene hanno colpito ancora. Conoscendo il loro feroce modo di fare il sindaco Pippo Cutuli, stavolta, si è trovato a mal partito durante l intervista durante la quale è stato rinvangato il poco diplomatico intervento dell opposizione ad Aci S. Antonio, intervento che ha tirato in ballo Verdone e la pubblicità (occulta) che Akuana aveva sfruttato a proprio intendimento. La diatriba la conoscete certamente tutti: che il sindaco Cutuli sia caduto nel tranello è anche vero ed il suo poco elegante sfogo davanti alla telecamera ha indispettito tanti ma bisogna anche considerare che il buon Verdone non poteva e non doveva assolutamente far finta di non conoscere o di sconoscere(quasi) l ex vice presidente del consiglio provinciale e tenutario della Film Commission (con la quale ha avuto rapporti). Che l abbia mandato a quel paese è stato quasi un atto dovuto. Poi, come sapete tutti, la vicenda si è chiusa davanti ad un buon caffè tra sorrisi, strette di mano e molta molta ipocrisia da parte di qualcuno che in Italia va per la maggiore! Le terapie di Pamela Anderson Ci sono tanti metodi per curare un paziente, ma il terapista di Pamela Anderson ne aveva uno molto particolare: strillare a squarciagola. "Era un uomo adorabile e molto irascibile - ha raccontato Pam alla rivista Glamour -. Era dalla scuola junghiana e il suo metodo consisteva nello scuotermi il più possibile, urlandomi contro in ogni seduta". Aggressività fin di bene - "Lo adoravo - ha aggiunto l'ex bagnina di "Baywatch" -. Mi ha insegnato ad ascoltare la mia psiche, ad avere il controllo su quello che mi succede intorno e a fare scelte importanti. Gridava sempre 'se non la smetti, non metterai mai più piede qui dentro!', quando mi ostinavo a fare qualcosa di sbagliato". L'esperienza della famosa ex bagnina - Guardando al suo passato, Pam è critica, pensando a un presente che le piace di più. "E' bello avere 40 anni - ha aggiunto -. Posso guardarmi indietro con serenità e pensare che non voglio mai più fare una cosa del genere". Niente paura, quindi, se il vostro terapista dovesse iniziare a gridare per scuotervi dai vostri malesseri. Sappiate che si rifà a una scuola testata proprio dalla Anderson. Lo capisco, poveretto! Parlo, anzi scrivo del terapista di Pamela Anderson, costretto ad urlare per entrare nella psiche della bella diva. Lei, certamente felice dopo le varie sedute di psicoterapia lui certamente sfinito per avere tanto urlato. Ormai, per me, non c è più tempo, ma se rinasco a nuova vita, credetemi farò il fisioterapista. T.C. E andata male, molto male. Le speranze che il sindaco Garozzo e l ass. Privitera (Sviluppo Economico) riponevano nell ottenimento del riconoscimento di zona franca per la città di Acireale si sono perse nei meandri del Ministero che ha assegnato questo titolo a Catania e ad altre due città siciliane. Sappiamo da fonti certe che la documentazione presentata da Acireale era compatibile con l ottenimento dell importante riconoscimento (non era un riconoscimento formale ma abbastanza considerevole come finanziamento per la nostra città) ma dovevamo supporre che la presenza di Catania MAL d ACI era certamente un handicap notevole da non potere superare. Il clamoroso deficit che la città dell elefante ha presentato nel suo palmares sarà stata la goccia che ha fatto traboccare il milionario contenuto a favore suo: oltre i 140 milioni di euro Stancanelli si troverà a ricevere qualcosa come cinquanta milioni extra a favore delle imprese di Catania. Acireale si leccherà la ferita mentre l amministrazione acese si dovrà dare da fare per recuperare quest handicap strutturale ed economico.la miriade di cartelli Affittasi - Vendita - Gran bella serata quella trascorsa dalla folla che ha assistito a Bella d Autunno, la manifestazione di fine estate che il patron Pippo Sciacca con l Ass. La Svolta organizza ad Aci Catena. La vincitrice per l anno 2008 è Giusy Mertoli (di Catania) che, assieme al presentatore Marco Liorni ha Riceviamo e pubblichiamo: Egregio Direttore qualche tempo fa ho letto su Akis della visita delle Iene ad Aci S. Antonio chiamate dall'opposizione per via di alcuni cartelloni. La breve nota più o meno succintamente diceva che Rocca aveva fatto un buco nell'acqua, che tutto si era risolto con un buon caffè o meglio a tarallucci e vino. Ebbene, vedendo la puntata in questione, in realtà il sindaco Pippo Cutuli ha fatto una figura barbina (anche se esistono altri termini per meglio rendere l'idea). L'ha fatta con Verdone, con l'inviato della Iena (anche se si sa che questi cercano sempre di far risaltare il lato ridicolo, e ci sono riusciti anche questa volta) e con i suoi amministrati cercando di negare l'evidenza. Insomma una figura da soldi 3. Scrivo soltanto per fare risaltare che i collaboratori di un giornale dovrebbero essere più equidistanti dalle parti e non prendere posizione per poi essere clamorosamente smentiti dalle immagini o dai fatti. Un giornale di per sè, anche se non obiettivo, deve raccontare fatti e non confutare la realtà, come ha fatto il sindaco di Aci S. Antonio. Ne va della propria credibilità. Sinceramente, come sempre. (lettera firmata) Caro lettore, non ho visto il servizio in TV ma ho sentito tante, tante riflessioni sulla figura barbina (così Lei la definisce) del sindaco Cutuli sulla questione. Nella breve nota che Lei cita (di un nostro collaboratore) l evento era stato sottoposto al lettore in maniera spiritosa e senza alcun leccamento cui si riferisce quanto sopra riportato. I fatti, temporalmente, si sono svolti così come avevamo segnalato, prova ne è la foto che ritrae il buon Verdone con due massimi responsabili dell amministrazione santantonese (Cutuli ed il suo vice Finocchiaro) ben felici di farsi ritrarre e non certamente incazzati di brutto come appare nel video (così mi dicono). Fermo restando che, se provocati, alla fine si perdono le staffe, è certamente cosa buona e giusta non dare adito a chiacchiere e comportamenti poco ortodossi, anche se provocati e pesantemente. La verità, poi, nostro caro ed affezionato lettore, è che il buon Verdone avrebbe dovuto ricordare, in tempo, cosa era venuto a fare a Catania, e chi aveva incontrato, oltre ad avere avuto 2 giorni di catering per le riprese dalla Film Commission Così avrebbe evitato di fare, anche Lui, una figura barbina ed una litigata con il suo Veltroni. Cordialmente. Turi Consoli Locasi - Cedesi attività e similari che hanno invaso, a destra e a sinistra, corso Savoia adesso si sta allargando anche ad altre strade limitrofe: via Paolo Vasta, corso Umberto (qualcuno), via Cavour.e l elenco non finisce qui. Cosa fare? Con chi prendersela? Normalmente il sindaco è il capro espiatorio delle cose che non vanno ma un po di autocritica non sarebbe male farla: negozi fatiscenti, vetrine che brillano di poca luce e poco attraenti, personale la cui professionalità è da considerare raramente professionale, mercato di piazza Commestibili nel quale regna indisciplina, sporcizia ed il caos più totale (i prezzi, però, tengono bene e sono concorrenziali) L apertura di un nuovo supermercato (nell ex Upim) ha portato nuova linfa nella zona e se da un canto si sono levate molte critiche verso l ass. Privitera (incolpevole per avere dato l autorizzazione che non poteva assolutamente negare) è anche vero che moltissimi compratori si sono riavvicinati al mercato. Ora tocca ai negozianti rendere vivibili e visibili le loro botteghe, invogliare gli acquirenti in attesa della costruzione del posteggio nell ex mercato coperto. Una soluzione c è già, bisogna soltanto aspettare e non morire. Dappertutto Le condizioni del mercato del sabato alla fine della giornata lavorativa!!! catalizzato l attenzione del pubblico. Hanno partecipato allo spettacolo i violinisti Macrì e Di Guardo e l attore Francesco Scimeni. Le foto sono di Nuccia Leotta

10 10 Sabato 18 ottobre 2008 AKIS LA RUBRICA SCIENTIFICA Quando il cibo diventa veleno Le intolleranze alimentari sono una sorta di "allergia non allergica". Questa definizione risale al 1991, quando l'allergologo Kaplan presentò un suo articolo in cui descriveva l'esistenza di stati allergici la cui causa non era la presenza di IgE specifiche. Se una sostanza verso la quale si è intolleranti raggiunge il nostro organismo le difese (i globuli bianchi, in particolare i linfociti) vengono distolte dai loro normali compiti per far fronte all'aggressore; in tal modo si crea una diminuzione delle difese immunitarie generali. Oggi sono presenti sul mercato (anche nelle farmacie) numerosi esami per le intolleranze alimentari non riconosciuti dal Servizio Sanitario e quindi eseguiti solo a pagamento che saggiano centinaia di alimenti. Tuttavia, quello che conta alla fine non è il numero di alimenti testati bensì l affidabilità del metodo diagnostico. Vi sono metodi i cui risultati inaffidabili inducono spesso il soggetto a praticare errati stili alimentari che alla lunga provocano l insorgenza di anemia, osteoporosi e altre patologie. L esame è stato messo a punto dalla ditta tedesca Orpegen Pharma ed ha un elevata efficacia diagnostica supportata da numerosi lavori scientifici pubblicati su diverse riviste internazionali. Il BASOTEST rileva qualsiasi reattività ad alimenti, sia allergica che non allergica, superando i limiti dei tradizionali metodi. Esso si basa sull attivazione, indotta dagli alimenti, dei granulociti basofili, un particolare tipo di globuli bianchi, che viene rilevata tramite il flussocitometro, un complesso strumento che identifica e conta le singole cellule del sangue. Lo strumento evidenzia una particolare proteina che viene espressa sulla membrana dei basofili ed evidenziata attraverso un particolare anticorpo chiamato CD63. Quando questa proteina compare sulla superficie della cellula si ha il processo di degranulazione che rilascia istamina, triptasi, e altre sostanze responsabili dell infiammazione allergica sia locale che sistemica. Il soggetto soffre quindi di enteropatie, dermatiti o altri disturbi come cefalea e nausea e addirittura si può anche arrivare allo shock anafilattico che viene definito trofoanafilassi. Il BASOTEST è stato ufficialmente riconosciuto in Europa in quanto ha ottenuto il marchio CE-IVD (IVD significa in vitro diagnostic). L esame si può considerare un test di provocazione in vitro, che si fonda sul principio inconfutabile della Medicina Basata sull Evidenza (EBM) che, in questo caso, è l avvenuta stimolazione cellulare da parte dell alimento o dell additivo verso cui l individuo è intollerante. Al contrario del test di provocazione in vivo che può essere pericoloso per il soggetto sul quale viene effettuato il BASOTEST non comporta alcun rischio in quanto non si esegue sull organismo bensì sul sangue. Giovanni Tringali, direttore sanitario dell I.R.M.A. di Acireale ph Nuccia Leotta CORSO SICILIA, 3 - ACIREALE IN PRIMAVERA RACCOGLIEREMO... I FIORI!!! LA VENERE DELL ETNA Alla finale del Concorso Regionale di Bellezza La Venere dell Etna svoltosi in Piazza Duomo di Acireale, hanno partecipato ben 30 finaliste selezionate nelle varie tappe precedenti in tutta la Sicilia. Madrina e ospite del Concorso è stata Carmen Di Pietro. Durante la serata ci sono stati momenti di danza, comicità e sfilata in abiti da sposa. Fabio Manciagli è stato l organizzatore, nonché presidente dell Associazione New Generation. e Giuseppe Calì il patron del Concorso. 1 Classificata: Enza Leonardi, di Aci Catena, 19 anni. 6 Fasce assegnate: Miss New Generation: Carla Inserra - Miss Metropolitan Generation: Arianna Testa - Miss Shr - Excelsior Palace Terme: Graziella Signorelli - - Miss Hair Modarea: Linda Di Guardo - Miss Chic: Egle D Errico - Marcognissanti- Miss Fotogenia: Claudia Occhipinti AL DI LA DEL PREGIUDIZIO Cara Manuela ti scrivo per avere un consiglio su un problema che da qualche tempo mi affligge. Sono un uomo di 40 anni e fino a pochi mesi addietro mi ritenevo soddisfatto della mia vita da tutti i punti di vista, sono felicemente sposato da 3 anni ed ho un figlio di 9 mesi che adoro, faccio un lavoro che mi piace e mi gratifica, la mia vita insomma procede bene o almeno procedeva bene. Da un po di tempo, infatti, mia moglie è cambiata, non è più la stessa, ed io non so cosa pensare e come comportarmi. E spesso giù di morale, pensierosa, nervosa, piange e mi accusa me di essere cambiato, ma la cosa che più mi preoccupa è che mi rifiuta (prima non accadeva mai), non riusciamo più a trovare un momento d intimità, sono anche arrivato a pensare che avesse un altro, ma per fortuna non è così. Non so più cosa fare e cosa pensare, certe volte mi sento Don Chisciotte contro i mulini a vento, puoi darmi un consiglio? Ti ringrazio anticipatamente.un marito frustrato!!! Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino. Ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro. (Anonimo) Caro marito frustrato, capisco bene la tua preoccupazione, in questi casi è normale pensare subito ad un terzo incomodo e paradossalmente combattere contro un altro uomo sarebbe stato forse più facile. Il tuo esempio di Don Chisciotte è azzeccato più che mai, infatti, dalla descrizione che mia hai fatto sembra proprio che tu debba lottare contro un nemico subdolo ed impalpabile: la depressione post-partum. Normalmente accade che dopo un parto, il cosiddetto crollo degli ormoni ovvero una repentina e massiccia riduzione di alcuni ormoni nel circolo sanguigno (ormoni che tra le tante cose influenzano anche il nostro umore) sia causa di una depressione fisiologica denominata baby blues o blues post-partum, che non è altro che uno stato di malinconia e che solitamente ha una durata limitata nel tempo. Dico solitamente perchè, come in tutto ciò che riguarda la nostra psiche, buona parte delle cose dipendono da noi e da come siamo abituati ad affrontare e reagire agli eventi, dal nostro modo di vedere, capire e dare un nome alle cose, dopo un parto, per esempio, sapere che si piange con maggiore facilità a causa del baby blues e che fra un pò passerà è sicuramente d aiuto. In alcuni casi ( circa il 10-20%) però può capitare che questa malinconia duri più del previsto e si trasformi in una depressione post-partum (più duratura e complicata del baby blues). La d.d.p. può essere più o meno grave ed ha varie sfaccettature, in alcuni casi, i più gravi, richiede un adeguata terapia farmacologica ed eventualmente una psicoterapia, se sottovalutata rischia di diventare cronica, riducendo la possibilità di sviluppare una buona ed adeguata sintonia con il bambino. Indipendentemente o insieme a tutto questo, non bisogna trascurare che l arrivo di un bebè, per quanto meraviglioso sia, stravolge sempre la vita di una coppia, da tutti i punti di vista. Ci vuole tempo e pazienza per abituarsi ai nuovi ritmi, non sempre è facile e se poi (non so se questo sia il vostro caso) non si ha vicino qualcuno che possa essere d aiuto (genitori, parenti, amici...) tutto diventa più faticoso. Tieni presente che avere cura di un bambino richiede quasi sempre sacrifici e fatica soprattutto se lo si deve fare da soli e si lavora anche fuori casa, a maggior ragione, se si è emotivamente fragili; per alcune donne i primi mesi sono frustranti e causano sentimenti d inadeguatezza sia come madre che come moglie, tutto questo complica sia la vita della neo-mamma sia i rapporti di coppia che spesso ne escono inficiati. Tu naturalmente ti senti rifiutato e trascurato, se prima eri al centro dei pensieri di tua moglie adesso ti vedi messo da parte, tua moglie probabilmente è stanca, non riesce più a mantenere i ritmi di prima e temendo il giudizio, sia tuo sia degli altri, (non sei una brava madre o moglie ) si chiude in se stessa. Quasi sicuramente si sente incompresa e, come te, trascurata e messa da parte e se poi, come io sospetto, è affetta da depressione post-partum il tutto si amplifica e complica. Il consiglio che posso darti è innanzi tutto di provare a mettervi l uno nei panni dell altro per capire meglio i rispettivi punti di vista; parla sinceramente con tua moglie e chiedile di fare lo stesso con te, stalle vicino, sempre che lei lo desideri, come avrai capito questo è un momento molto delicato per una coppia, ma ancor di più per una donna; cerca di essere premuroso, abbracciala e baciala con affetto (non solo con passione o desiderio), falle capire che comprendi il suo stato d animo e che il tuo amore per lei va oltre la camera da letto. Se non lo fai già offriti di aiutarla nella cura del bambino, della casa o comunque renditi disponibile senza farla sentire incapace. Qualora fosse possibile, affidate per qualche ora vostro figlio ai nonni o zii ecc e uscite da soli per delle passeggiate, cenette romantiche o quello che preferite, prendetevi, insomma, del tempo per voi stessi. Non dimenticate di essere genitori, ma tenete ben presente di essere anche una coppia e cercate di vivere questo periodo come momento di crescita più che di crisi, sempre che secondo voi ne valga la pena!!! In ultimo, non volendo trascurare né sottovalutare la depressione di tua moglie, vi esorto a rivolgervi al vostro medico che sarà sicuramente in grado di valutare la presenza e l eventuale gravità della d.p.p. e consigliarvi il giusto rimedio. Augurandovi di ritrovare presto la serenità vi saluto. Piacevolmente a vostra disposizione Manuela Leotta manuelaleotta@hotmail.i Maneo nemini: Non mi fermo per nessuno Da quando è stato ricostruito il piazzale del rifugio Sapienza, dopo le eruzioni del 2001 e 2002, si può ammirare una graziosa piramide sulla cui facce vi sono elementi astronomici estremamente interessanti. Il meridiano dell Etna passa proprio per il punto in cui si trova il vertice della piramide. Il fuso orario dell'italia é il fuso orario dell'europa centrale ed é proprio quello del meridiano dell'etna che passa per la piccola e graziosa piramide. I meridiani sono semicerchi massimi che hanno la massima lunghezza possibile, pari alla semicirconferenza del globo terrestre. Essi vanno dal Polo Nord chiamato Nadir della Terra a quello Sud definito anche Zenit della Terra. Su ogni punto della superficie terrestre essi sono sempre perpendicolari ai Paralleli, mentre tra loro si congiungono ai due Poli. Il meridiano 0 costituisce il Fuso Orario iniziale ed é quello di Greenwich che costituisce il primo fuso dell'europa Occidentale e rappresenta il tempo di riferimento (tempo GMT da Greenwich Mean Time). Ad esempio, le reti sismometriche sono tarate sul tempo GMT ed i tempi di arrivo delle onde P ed S di un terremoto si riferiscono sempre al tempo GMT altrimenti sarebbe impossibile calcolarne l epicentro. I Meridiani sono 360 o meglio sono la somma di 180 da Greenwich verso Est, più 180 verso Ovest fino all antimeridiano di Greenwich che si trova all esatto opposto del meridiano zero e coincide con il 180 meridiano. I Fusi Orari non corrispondono esattamente a 15 di Longitudine ma si adattano generalmente ai confini dei paesi nei quali sono adottate le ore locali. L unità di misura è il grado e si applica ai Meridiani ed ai Paralleli. Un grado è pari alla 360esima parte di un cerchio. Un grado è a sua volta suddiviso in 60 primi (60 ) e in decimo di primo. La longitudine indica l arco di parallelo che viene a determinarsi tra il Meridiano di riferimento Greenwich e il punto in cui ci si trova. Nell'indicarlo dovrà essere accompagnata dall indicazione E (Est) o W (Ovest), sempre rispetto a Greenwich. Il Grado di Longitudine rappresenta quindi la distanza angolare dall uno all altro dei 360 Meridiani considerati. La superficie terrestre é stata suddivisa in 24 parti al fine di consentire ad ogni paese di avere la sua ora convenzionale (ora locale). Ogni Fuso Orario adotta l'ora del proprio Meridiano Centrale che é in ritardo di un'ora rispetto al Fuso limitante ad Est, e in anticipo di un ora rispetto a quello limitante a Ovest. Su una delle facce della piramide è stato scritto Maneo Nemini ossia non mi fermo per nessuno (ovviamente riferito al tempo), tuttavia la lava dell Etna potrebbe anche dire non mi ferma nessuno e al posto della bella piramide resta un inospitale sciara lavica! Certamente speriamo che ciò non accada l uomo comunque è temerario ed il sito dove si trova la piramide astronomica è tra quelli più a rischio d invasione lavica. Infatti si trova in una zona chiamata rift sud storicamente sede di numerose eruzioni. Ricordo gli anni di alcune di esse:1763 (Montagnola), 1766 (Monti Calcarazzi), 1883 (Monte Leone), 1886 (Monte Gemmellaro), 1892 (Monti Silvestri), 1910 (crateri Riccò oggi scomparsi), 1983 (frattura Piccolo Rifugio), 1985, ecc Speriamo che la piramide del tempo resti ancora a lungo obiettivo delle foto dei turisti naturalmente Etna permettendo! Giovanni Tringali, direttore dell I.R.M.A. di Acireale Notizie acesi in breve: Giovedì 23 ottobre, alle ore 18, nella sala Cristoforo Cosentini della Biblioteca Zelantea, il prof. Francesco Calì, docente universitario e socio effettivo dell Accademia, parlerà su: Acireale ed i viaggiatori stranieri. Ieri 17 ottobre nei locali del Centro Sociale Circuito Attivo ha avuto luogo una Lectio Magistralis sul Lavoro Sociale di Walter Lorenz sul tema: Ricostruire il sociale, un processo possibile?. L incontro è stao organizzato dall Ordine Professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia, dal Consorzio Il Nodo e dalle riviste SottoTraccia e Dimensione Professionale. Oggi, Sabato 18 ottobre, nell aula magna del Liceo Scientifico Archimede di Acireale, sarà presentato il nuovo libro dell avv. Salvatore Trovato Acireale Corso Savoia e dintorni. Relatori: Prof. Don Salvatore Pappalardo - Prof. Alfonso Sciacca - Avv. Anna Ruggieri Coordinerà il prof. Turi Consoli. G.V. 42 Congresso Nazionale dell AIS Si apre la settimana dei Sommeliers italiani, in arrivo oltre 300 Soci che tra mercoledì e domenica, si incontreranno a Catania per partecipare al 42 Congresso Nazionale dell AIS. L apertura ufficiale, alla presenza delle Autorità, si è svolta Venerdì 17 ottobre presso l Auditorium dell ex Monastero dei Benedettini, mentre i lavori della Giunta e del Consiglio Nazionale si svolgeranno al Romano Palace Hotel a cominciare da domani. Il programma congressuale prevede, otre agli incontri istituzionali e all Assemblea generale dei soci, numerosi appuntamenti che permetteranno ai partecipanti, e ai loro accompagnatori, di vivere la città attraverso visite guidate nel suo cuore storico, di scoprire il Monastero e i suoi sotterranei, e di effettuare escursioni per la visita alle cantine e alle principali località turistiche. Nell ambito del congresso saranno assegnati diversi premi e riconoscimenti che sottolineano l importanza dell attività didattica dell AIS per la qualificazione professionale dei sommelier. Venerdì sera, nell ambito della cena sociale organizzata per i congressisti, la Bonaventura Maschio ha consegnato i prestigiosi premi ai migliori corsisti che si sono diplomati nell anno in corso, e nel pomeriggio di Sabato si svolgeranno invece le finali del Concorso Miglior Sommelier d italia 2008 che la Guido Berlucchi supporta da anni con importanti premi ai 3 finalisti ed al vincitore. Soci e sommelier resteranno nel fine settimana per partecipare a Enopolis, kermesse giunta alla 7 edizione, organizzata dalla sezione siciliana dell AIS e che ha sempre registrato un notevole afflusso di pubblico, attratto dalla possibilità di incontrare i produttori e degustare i loro vini, oltre che a partecipare ai numerosi incontri che vedranno protagonista il vino, accompagnato dai migliori prodotti della gastronomia siciliana. Grazie al supporto di enti e istituzioni, quali la Regione Siciliana, la Provincia di Catania, il Comune di Catania, l Istituto Regionale della Vite e del Vino, la Camera di Commercio di Catania ed di importanti associazioni come l ANCE catanese oltre alla partecipazione di diversi sponsor tecnici tra i quali Surgiva, Bormioli, Caleca e Alitalia, è stato possibile organizzare un Congresso che soddisferà, non solo i partecipanti, ma anche quanti ne sono coinvolti attivamente nel fornirne i servizi per una migliore riuscita dell evento.

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