L eccezione e la regola nell educazione alle norme morali e convenzionali del nostro tempo: quale ruolo per genitori insegnanti ed educatori

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1 L eccezione e la regola nell educazione alle norme morali e convenzionali del nostro tempo: quale ruolo per genitori insegnanti ed educatori Progetto Agorà Martedì 21 Aprile 2009 Dott. Claudio Grada La Nostra Famiglia - Conegliano

2 Definizione di Regola (Dizionario Garzanti) 1. L'ordine costante che si riscontra nello svolgimento dei fatti; la norma ricavata dall'esperienza o fissata per convenzione che serve di fondamento e di guida nello studio, nella condotta di vita, nell'esercizio di un'attività 2. in matematica, metodo pratico per la soluzione di problemi o l'esecuzione di calcoli 3. moderazione, misura, freno 4. l'insieme delle norme che governano la vita di un ordine religioso e di chi vi appartiene

3 L esperienza della Regola WISC-III (Wechsler Intelligence Scale for Children) Sub test Comprensione Ampio riferimento alle regole sociali e alle comuni regole di convivenza e di vita quotidiana. Misura la capacità di ragionamento pratico, controllo delle proprie reazioni impulsive e l utilizzo di criteri di giudizio morale. Rileva lo stile comportamentale del soggetto e il livello di controllo degli impulsi.

4 L esperienza della Regola Sub test Comprensione Che cosa fai se un bambino più piccolo di te comincia a picchiarti? Criterio generale di correttezza Non litigare con lui/lei. Le risposte devono indicare che il bambino è in grado di controllarsi e che accetta la responsabilità di non litigare.

5 L esperienza della Regola Sub test Comprensione Per quali ragioni i giochi hanno delle regole? Criterio generale di correttezza Riconoscere che è necessaria una qualche forma di accordo tra i giocatori. Avere la nozione di onestà Riconoscere che le regole organizzano l attività del gioco

6 Un interpretazione cognitivista delle difficoltà socio relazionali ed emotive nei pazienti schizofrenici con sintomatologia prevalentemente positiva e negativa. Grada, Pigato, Salce, Bianchin, Prior GIORN ITAL PSICOPAT 2006 Adeguata conoscenza di regole morali e convenzionali Adeguata attribuzione di gravità alle violazioni delle regole Deficit nel riconoscimento dei comportamenti normativi e delle violazioni

7 Metafore sull apprendimento delle regole Metafora del contenitore Metafora del modellismo Metafora del ricercatore

8 UOMO RICERCATORE Come il ricercatore procede sulla base di determinate previsioni modificando le variabili e osservandone gli effetti, così l uomo procede per anticipazioni utilizzando per variabili i comportamenti attraverso i quali costruire repliche degli eventi e determinare così una comprensione del mondo che lo circonda. (Kelly,1955)

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11 La teoria dello sviluppo di J. Piaget ( ) La differenza tra il pensiero del bambino e quello dell'adulto è di tipo qualitativo (il bambino non è un adulto in miniatura ma un individuo dotato di struttura propria). Il concetto di intelligenza (capacità cognitiva) è legato al concetto di "adattamento all'ambiente". L'intelligenza non è che un prolungamento del nostro adattamento biologico all'ambiente. L'uomo non eredita solo delle caratteristiche specifiche del suo sistema nervoso e sensoriale, ma anche una disposizione che gli permette di superare questi limiti biologici imposti dalla natura (ad es. il nostro udito non percepisce gli ultrasuoni, però possiamo farlo con la tecnologia). Ruolo attivo del soggetto sull oggetto ovvero la conoscenza è frutto dell interazione della persona con il mondo.

12 La teoria dello sviluppo di J. Piaget ( ) Si ha assimilazione quando un organismo adopera qualcosa del suo ambiente per un'attività che fa già parte del suo repertorio e che non viene modificata (p.es. un bambino di pochi mesi che afferra un oggetto nuovo per batterlo sul pavimento: siccome le sue azioni di afferrare e battere sono già acquisite, ora per lui è importante sperimentarle col nuovo oggetto). Questo processo predomina nella prima fase di sviluppo

13 La teoria dello sviluppo di J. Piaget ( ) Nella seconda fase invece prevale l'accomodamento. Il bambino può svolgere un'osservazione attiva sull'ambiente tentando altresì di dominarlo. Le vecchie risposte si modificano al contatto con eventi ambientali mutevoli (p.es. se il bambino precedente si accorge Che l'oggetto da battere per terra è difficile da maneggiare, cercherà di coordinare meglio la presa dell'oggetto). L imitazione è una forma di accomodamento

14 La teoria dello sviluppo di J. Piaget ( ) Fase senso-motoria (dalla nascita a 2aa circa) 1. Riflessi innati: L'esercizio frequente di questi riflessi, in risposta a stimoli provenienti dal suo organismo o dall'ambiente, porta all'instaurarsi di "abitudini" Ad es. dopo i primi giorni di vita il neonato trova il capezzolo molto più rapidamente; pur succhiando sempre il dito, lo discrimina dal capezzolo o dal ciuccio, e smette di succhiare il dito se gli viene dato il cibo.

15 La teoria dello sviluppo di J. Piaget ( ) Fase senso-motoria (dalla nascita a 2aa circa) Reazioni circolari primarie: dal secondo al quarto mese. Per "reazione circolare" s'intende la ripetizione di un'azione prodotta inizialmente per caso, che il bambino esegue per ritrovarne gli interessanti effetti. Grazie alla ripetizione, l'azione originaria si consolida e diventa uno schema che il bambino è capace di eseguire con facilità anche in altre circostanze

16 Violazione delle regole Una regola sociale o comportamentale assume valore nel momento in cui viene violata. Se non fosse presente la violazione non riusciremmo a percepire il confine tra bene/male, giusto/sbagliato, adeguato/inadeguato. Il fatto stesso che esiste una regola implica che abbiamo considerato l opportunità sgradevole della violazione

17 Esempi di regole Norma ricavata dall esperienza: - Norme/Leggi della fisica - Stabilità nella relazione madre/bambino Norma fissata per convenzione: - Codice della strada - Codice Penale e Civile - Galateo

18 Scelte educative che favoriscono il l autoregolazione (Vio, Marzocchi 1999) 1. Fare un analisi dettagliata dei comportamenti 2. Individuare i comportamenti negativi 3. Ampliare il proprio bagaglio di strategie 4. Agire d anticipo rispetto al problema con un piano in testa

19 Scelte educative che favoriscono il l autoregolazione (Vio, Marzocchi 1999) Comportamenti lievemente negativi (azioni di disturbo) Comportamenti gravemente negativi (violenza fisica e verbale verso persone e oggetti) Analisi degli antecedenti e delle conseguenze Rinforzo positivo Punizione

20 AMBIENTE PREVEDIBILE Consente alla persona di sperimentare il proprio comportamento confrontandosi con un ambiente stabile e sicuro; favorisce lo sviluppo di anticipazioni validate dall esperienza Stabilità antecedente/conseguente Accordo tra le figure di riferimento Adulto come modello Agire con un piano in testa Circoscrivere il proprio ambito di intervento Lavorare per obiettivi e indicatori

21 Bibliografia A.Orsini, L. Picone (2006) Contributo alla taratura italiana di Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC-III) Giunti OS Firenze Grada, Pigato, Salce, Bianchin, Prior (2006) Un interpretazione cognitivista delle difficoltà socio relazionali ed emotive nei pazienti schizofrenici con sintomatologia prevalentemente positiva e negativa. Giornale Italiano di Psicopatologia Kelly George, A.(1955) The Psychology of Personal Constructs, Volume 1, Norton, New York. J Piaget (1958) Giudizio e ragionamento nel bambino. Edizione italiana:, La Nuova Italia Ed., Firenze Vio C., Marzocchi M., Offredi F. (1999). Il Bambino Con Deficit Di Attenzione e Iperattività: Diagnosi Psicologica e Formazione Dei Genitori. Trento, Erickson

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