Fare fundraising nei territori: questione di soldi o di relazioni?!

Transcript

1 Fare fundraising nei territori: questione di soldi o di relazioni?! Darfo 23 Novembre 2013!

2 Cosa non è il fundraising: Sponsorizzazione (vendita) Mera ricerca ai denari La sua traduzione in italiano come raccolta fondi è riduttiva e sposta l attenzione sui soldi. Il significato di To raise ha in se l idea di far crescere, coltivare, sorgere, ossia di sviluppare.

3 Cosa è il fundraising: GUYA RACO! Uno scambio sociale Finalizzato alla creazione di rapporti di interesse tra chi chiede risorse (ONP) economiche, materiali ed umane in coerenza con il proprio scopo statutario, e chi è potenzialmente disponibile a donarle (DONATORI). Attività strategica strutturata che si basa sul principio di reciprocità e di scambio di beni relazionali. Un investimento per lo sviluppo futuro di una organizzazione non profit e della propria comunità!

4 L asse sono le persone non i denari. Non mi interesso del dono, ma del donatore. Se non ho relazioni o non sono in grado di curarle e di entrare in empatia con gli altri non avrò doni. Se mi concentro sui soldi non li torvo.

5 Non solo denari:!! Relazioni! Beni e servizi! Competenze! Tempo! Comunicazione!

6 Devo capire quale sia il reciproco interesse! Mission dell ente! Desideri del donatore! Mission dell ente! Desideri del donatore! Si investe dove si partecipa e condivide! Area del fundraising!

7 Devo entrare in relazione con le persone Devo creare reti: 1. Relazionali, 2. Fiduciarie, 3. Identitarie.

8 Una donazione a un organizzazione non profit è un investimento per la comunità che essa serve. Non si può chiedere ai donatori di donare all organizzazione perché ha dei bisogni, ma perché soddisfa dei bisogni. Kay Springel Grace!

9 E NECESSARIO CAMBIARE PROSPETTIVA, INIZIARE A CHIEDERSI: 1. Quali sono le nostre opportunità di sviluppo? 2. Qual è la nostra IDENTITA? 3. Quale ruolo vogliamo avere nella comunità? 4. A quali bisogni rispondiamo? (UTILTA ) E soprattutto!

10 Facciamo quello che possiamo con quello che abbiamo.! Oppur e! Cerchiamo quello che serve per fare quello che dobbiamo!

11 Non è l assenza di denari il problema, ma il fatto che non vi siano persone/onp disposte a osare, ad investire sul futuro, a pensare e progettare tenendo a mente il benessere della propria comunità, e quindi a riflettere sull impatto sociale delle proprie azioni.

12 Community fundraising Le organizzazioni che operano sul territorio (al di là del raggio di azione dei loro progetti) hanno un vantaggio: sono vicine ai loro donatori, li conoscono, li incontrano, ne condividono valori, progetti, identità. Partecipano alla costruzione delle reti sociali della comunità: creano legami fiduciari.! fundraiserperpassione - È vietata ogni riproduzione, anche parziale senza autorizzazione esplicita dell autore!

13 Ho bisogno di entrare in relazione con gli altri perché sono le persone che donano. Mercati del fundraising: Persone Fondazioni Imprese PA

14 Il fundraising, per le organizzazioni che operano a livello territoriale (community fundraising) è solido e dà risultati nel lungo periodo solo se c è una visione strategica della che va oltre il singolo progetto/attività.! Attenti allo sviluppo di tutta l organizzazione! Creare occasioni affinché tutti partecipino alla Creare occasioni affinché tutti partecipino alla realizzazione del bene comune: creare! bene comune: creare senso di comunità!

15 GUYA RACO! Fundraising = attrattore sociale! per un nuovi modelli di welfare state! fundraiserperpassione - È vietata ogni riproduzione, anche parziale senza autorizzazione esplicita dell autore!

16 Idea: ha origine dall esperienza del gruppo facebook Residenti in Via Fondazza Bologna iniziata nel settembre 2013.! Obiettivo: socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale.!

17 Un progetto di rigenerazione urbana e culturale: Cultura, creatività, cibo Relazioni e socialità Partecipazione ZUP è un percorso/processo di riappropriazione: si inizia dal dare corpo al territorio, partendo dallo sguardo. Si impara a guardare di nuovo, a riguardare, a prendere in cura. Un progetto di! progettozuppa.wordpress.com!

18 Dal 2011 a Milano, in diversi quartieri della città, e in altre città (Bologna): laboratori di attivazione e animazione, passeggiate di quartiere, mappatura territoriale, elaborazione di ricette =storie, zuppe, strade nuove per rileggere il proprio territorio Dal 2012 a Milano: presa in cura dello spazio giardino Carnevali discarica in periferia. Attivazione di un gruppo di volontari, cura della partecipazione, urban gardening, eventi e percorso di sensibilizzazione, costruzione di rete e rapporto con gli stakeholder locali (rete commercio, amministratori, cittadini, uni). Dal 2013 a Milano: 8 spazi verdi del quartiere=coprogettazione e partecipazione tra studenti del politecnico e cittadini e associazioni (in corso)à nuovi prototipi e nuovi gruppi di volontari (modello carnevali)!

19 Un Progetto di comunità contro la crisi: questo, in sintesi, l obiettivo di Portobello, la risposta concreta del volontariato modenese ai bisogni delle famiglie in difficoltà. È come un supermarket perché si fa la spesa, però non si paga in euro ma con dei punti caricati sul proprio codice fiscale. L'accesso viene determinato dai Servizi sociali del comune di Modena ed i punti assegnati in base alla composizione del nucleo familiare.!

20 Portobello è un progetto di comunità che coinvolge cittadini, imprese, associazioni ed istituzioni ed è un luogo in cui si produce solidarietà. Non solo un supermercato speciale, quindi, ma un luogo in cui ci si mette a disposizione degli altri come si può, chi donando tempo o denaro, chi ricambiando quanto ricevuto dall Emporio con una attività di volontariato da svolgere nella struttura o nelle associazioni del territorio.! Non un obbligo per le famiglie che hanno accesso al progetto ma un modo per responsabilizzare all attenzione per l altro.!

21 VITA, Novembre 2013, numero 11, pagina 19!

22 di Giuseppe Frangi! Vezzoli ha acquistato una piccola chiesa abbandonata e semi diroccata di Carmine di Montegiordano (piccolo paese di 2000 abitanti nell Alto Jonio Cosentino) per rimontarla pezzo per pezzo all interno del MOMA PS1 di Long Island per la mostra Arte, religione e glamour [ ] Inutile evocare il patrimonio come un simulacro inattaccabile, se il patrimonio si è completamente staccato da qualsiasi parvenza di vita e di partecipazione.! VITA, Novembre 2013, numero 11, pagina 21!

23

24 IO VOLONTARIO PER LA CULTURA è un progetto per: introdurre i volontari nei servizi culturali per rinnovare le modalità di gestione; Proporre un percorso strutturato e guidato che favorisce il successo dell azione dei volontari.! Progetto dei Servizi Cultura e Politiche Sociali della Provincia di Sondrio.! Obiettivi: 1. radicare maggiormente i servizi culturali nella comunità, grazie al senso di appartenenza che i volontari possono sviluppare in quanto partecipi di obiettivi altruistici e alti ideali di sviluppo sociale e culturale; 2. qualificare il volontariato nei servizi culturali attraverso una dimensione progettuale corretta e il lavoro di rete; 3. ampliare l offerta dei servizi culturali grazie all'apporto di cittadini attivi che mettono liberamente a disposizione le proprie competenze ed esperienze o che sono disposti ad apprenderne di nuove.!

25 Le fondazioni di comunità (community foundations)* Sono enti non profit di diritto privato il cui obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita della comunità presente su uno specifico territorio e promuovere al loro interno la cultura del dono e della solidarietà. A differenza di altri soggetti non profit queste organizzazioni non hanno come scopo l accumulo di risorse per il perseguimento di una causa precisa, individuata dall organizzazione stessa in base alle necessità del territorio, ma puntano piuttosto a favorire l attività filantropica dei soggetti attivi della comunità, siano essi cittadini, imprese, enti pubblici od organizzazioni del Terzo settore. Finalità: Promuovere la cultura della donazione Stimolare erogazioni e contributi a favore di progetti d utilità sociale rimuovendo tutti quegli ostacoli di natura culturale, fiscale, legale ed amministrativa che normalmente impediscono ai membri di una comunità di contribuire allo sviluppo del bene comune. * Nascono in America agli inizi del 1900, in Italia l esperienza pilota è stata avviata da Fondazione Cariplo nel Per saperne di più:

26 Promotori: Forum Solidarietà e Consorzio Solidarietà Sociale con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Parma! Nata il 21 dicembre del 2001, Fondazione Cariplo ha inteso favorire lo sviluppo sul territorio di un soggetto autonomo destinato a promuovere la filantropia e la cultura della donazione, attivando la raccolta delle risorse disponibili nella comunità locale e provvedendo alla loro destinazione a finalità di solidarietà sociale.! FINALITÀ Realizzare azioni e attività per sostenere e tutelare persone in difficoltà economica.! Nata nel 2004 su iniziativa di: Conferenza dei Sindaci dell Alto Vicentino, Azienda ULSS 4 Alto vicentino, Amministrazione Provincia, CCIAA. Ha lo scopo di sostenere mediante erogazioni di fondi, iniziative e progetti di pubblica utilità, di assistenza sociale e socio sanitaria, provenienti dalla propria Comunità e finalizzati a migliorare la qualità di vita dei propri cittadini. La Fondazione si prefigge inoltre di realizzare proposte di formazione, tutela, promozione e valorizzazione della natura e dell ambiente e di protezione civile.!

27 Siamo quello che facciamo ripetutamente. L'eccellenza non è dunque un atto, ma un'abitudine. Aristotele!

28 Guya Skype: guyaraco LinkedIn: Guya Raco