MANTENIMENTO E PERDITA DEL LAVORO ( )

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1 Provincia di Brescia Settore Lavoro MANTENIMENTO E PERDITA DEL LAVORO ( ) I fattori socio-economici nella funzione di rischio per la perdita del????????l(i RISCHIO CUMULATO? ?e????ì?e??????????$GII FUNZIONE DI RISCHIO??L 00 10?Œ 20?Œ 30?Œ 40?Œ 50?Œ 60?Œ TEMPO??OYGin mesi OTTOBRE 2005 Claudio Beretta

2 2 INTRODUZIONE I motivi che determinano la perdita del non sempre risultano chiari e comprensibili. I rapporti di, le condizioni contrattuali, le mansioni lavorative, i settori economici oltre naturalmente alle caratteristiche sociali e professionali dei lavoratori, disegnano una mappa delle relazioni lavorative estremamente complessa e variegata. Il mantenimento o la perdita del posto di, spesso sono il risultato di complesse dinamiche economiche, di particolari fasi del ciclo economico che influiscono positivamente o negativamente sulla stabilità lavorativa e produttiva di interi settori economici e non solo di singole aziende. In altre situazioni sono invece riconoscibili fattori molto più circoscritti a singoli ambiti lavorativi e che riguardano specifiche relazioni di, a fattori legati alla mobilità territoriale dei lavoratori, alle loro carriere lavorative, o anche fattori connessi con i processi di delocalizzazione aziendale. Tutti questi fattori, spesso intrecciati e anche con peso diverso, influiscono sempre e in ultima analisi sui livelli occupazionali. Fattori macro-economici e micro-economici, fra cui anche quelli sociali e personali, disegnano una varietà di situazioni e dinamiche rispetto alle quali, la ricerca del, la perdita del o il suo mantenimento, possono sembrare esiti difficilmente prevedibili se non addirittura dipendenti dalla fortuna personale piuttosto che da particolari congiunture internazionali. Esaminando i dati registrati dai Centri per l Impiego, si nota la dimensione notevole e costante del flusso in ingresso e in uscita dall occupazione: il numero di avviamenti annuali è in costante aumento e si dimostra che la perdita del e l avvio di una nuova esperienza lavorativa, coinvolgono ogni anno un numero molto elevato di lavoratori. Queste registrazioni contengono molte informazioni sulle loro caratteristiche personali e del loro contesto di : un insieme di informazioni che offrono la possibilità di esplorare, anche se a livello sperimentale, il processo di avviamento e cessazione dal nel tentativo di individuare i fattori che favoriscono il mantenimento del posto di e quelli che invece ne accrescono il rischio di perdita 1. L analisi proposta in queste pagine si è quindi sviluppata con l intento di verificare se nella dinamica fra avviamenti e cessazioni del, sia riconoscibile una razionalità di fattori sociali, personali o economici che possono spiegarne l andamento nel corso tempo. L obiettivo in particolare riguarda l individuazione dei fattori socio-economici che agiscono sul rischio di perdita del. 1 L elaborazione statistica che ha prodotto i dati presentati in questo report, si è basata sull analisi di sopravvivenza utilizzando la regressione di Cox. Si tratta di un metodo che consente di stimare un modello basato sulla relazione tempo/avvenimento, sulla base di casi in cui non si è verificato quel dato avvenimento. In pratica con tale metodologia è possibile individuare i fattori che determinano, per esempio, la conservazione del utilizzando casi in cui non si è ancora verificata la perdita. In sostanza si può stimare la durata del basandosi su alcuni fattori come: il sesso, il contratto di, il settore economico, ecc. individuando, per ciascuno, la rilevanza relativa nella funzione di rischio per la perdita del.

3 3 I CASI SELEZIONATI Come già detto la banca dati di riferimento è quella formata con le registrazioni svolte dai Centri per l Impiego della Provincia di Brescia. Dal complesso degli avviamenti presenti 2, abbiamo selezionato tutti i soggetti che tra il 2001 e il 2005 hanno avuto almeno un esperienza di (avviamento): si tratta di quasi persone. Non è quindi una selezione campionaria, ma è l insieme dell universo di tutti i lavoratori registrati presso i CPI, includendo però solo quelli avviati nel territorio provinciale. Per tutti costoro abbiamo un insieme piuttosto ampio di informazioni, nella tabella seguente sono riportate quelle scelte per la nostra analisi. Tab.1 Elenco delle variabili utilizzate 3 Sesso Età Nazionalità Numero di lavori svolti Tipologia contrattuale dell ultimo (apprendistato, formazione, tempo determinato, tempo indeterminato) dell ultimo (agricoltura, industria, industria metalmeccanica, edilizia, commercio, terziario) CPI di avviamento Data inizio dell ultimo Data di conclusione dell ultimo Per questi soggetti abbiamo preso in considerazione l ultimo svolto e ne abbiamo determinato la durata, ponendo come data ultima il 30 giugno 2005 che corrisponde all ultimo aggiornamento della banca dati. Questo è il periodo di tempo utilizzato per determinare il grado di permanenza nella condizione lavorativa: ovviamente l evento critico, posto in relazione a tale periodo temporale, è costituito dalla cessazione del. In sostanza i soggetti sono stati suddivisi in due gruppi: quelli che hanno cessato il prima del e quelli che invece risultavano ancora occupati 4. Per comodità abbiamo conteggiato la durata del in mesi; nella tab.2 riportiamo la distribuzione dei soggetti in base alla durata del loro ultimo. Per le donne la durata media del è di 16 mesi, mentre per i maschi è inferiore: 15,8 mesi. 2 La banca dati è cresciuta nel corso degli anni e ormai contiene oltre avviamenti. 3 Anche questa è una selezione fra un elenco molto più lungo di variabili: sono quelle che hanno rivelato maggiore significatività. Bisogna peraltro osservare la variabile relativa al titolo di studio che aveva mostrato una notevole importanza, non è stata inclusa in quanto si disponeva di tale informazione solo per un numero molto contenuto di casi: per oltre il 90% dei soggetti non si conosce il livello di istruzione; includendo quindi solo i soggetti che hanno anche l indicazione del livello di istruzione si rischia di operare una selezione di tipo campionario viziata da qualche errore sistematico. In un analisi successiva, con il completamento di tale informazione, sarà sicuramente utile includere il titolo di studio in quanto sembra avere un ruolo molto significativo nella formulazione finale della funzione di rischio. 4 Con queste operazioni il numero complessivo di soggetti utilizzati per l elaborazione è stato inferiore a quello selezionato in origine.

4 4 Tab.2 durata dell ultimo (N. casi) Percentuale fino a 15 mesi ,8 da 16 a 30 mesi ,4 da 31 a 45 mesi ,8 oltre 45 mesi ,0 Totale ,0 Nell analisi abbiamo proceduto, come prima fase, a definire una finzione di rischio per la perdita del relativa a tutti i casi e quindi riguardante complessivamente il territorio della provincia di Brescia e, in seguito, come secondo passo, abbiamo verificato in che misura tale funzione di rischio risultava significativa anche nei singoli territori delimitati dai bacini di utenza dei CPI. Si tratta di una suddivisione importante dal punto di vista economico in quanto è nota la caratterizzazione dei mercati del sub-provinciali e le diverse vocazioni economiche di tali territori. Si può anche notare come la durata media del sia diversa per uomini e donne, ma anche in relazione alle diverse realtà territoriali della provincia, Tab.3. Tab. 3 Durata media del (mesi) in base al sesso e al territorio CPI femmine maschi Breno 14,1 13,3 Brescia 18,1 18,5 Desenzano 12,7 12,9 Iseo 16,5 15,1 Leno 16,5 16,0 Orzinuovi 16,0 15,1 Salo 12,2 13,4 Sarezzo 16,5 16,7 Totale 16,0 15,8 LA FUNZIONE DI RISCHIO Il primo passo ci ha portato alla selezione dei fattori sociali ed economici che risultano avere un influenza significativa sul rischio di perdere il. La Tab.4 riporta i valori dei coefficienti per ciascuna variabile.

5 5 Tab. 4 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO 5 Rischio relativo Probabilità relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % EDILIZIA % COMMERCIO % TERZIARIO % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % La colonna dei coefficienti indica il peso di ciascun fattore (caratteristica socio-economica) nella funzione generale di rischio: sono utilizzati per determinare il Tasso di Rischio Complessivo (vedi nota n. 5). La seconda colonna riporta i valori di rischio di perdere il, relativamente a ciascun fattore. I valori inferiori a 1, indicati da coefficienti negativi, riducono tale rischio; quelli superiori a 1, coefficienti positivi, ne indicano invece un incremento. L ultima colonna riporta il dato di rischio in termini di probabilità. Vediamo che alcune caratteristiche lavorative accrescono la probabilità di perdita del ; il fatto di avere un nel settore dell EDILIZIA aumenta del 26% la probabilità di perdere il attuale. Altre due condizioni accrescono notevolmente il rischio: un contratto di come apprendista o formazione, rispetto a chi ha un contratto a tempo indeterminato, aumenta del 73% la probabilità di perdita e per coloro che hanno un contratto a Tempo Determinato, il rischio di perdere il diventa più del doppio. Sempre rispetto a coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato. Altri fattori invece riducono il rischio di perdere il. In primo luogo notiamo che per le donne, rispetto ai maschi, è più probabile mantenere il.inoltre in tutti i settori economici, con l eccezione dell edilizia, si riduce il rischio della perdita, ma i coefficienti relativi sono molto diversi: vediamo, infatti, che è molto più probabile conservare il posto di in agricoltura, poi nell industria metalmeccanica, segue poi l industria in generale e il terziario. Nel commercio, rispetto a tutti glia altri settori, la probabilità di mantenere il risulta molto contenuta. Infine notiamo come la influisca sulla probabilità di conservare il : risultano avvantaggiati gli italiani, rispetto agli stranieri. 5 Secondo il risultato ottenuto il TASSO DI RISCHIO COMPLESSIVO è rappresentato dalla seguente equazione: h(t)/h 0 (t) = e TD*1.046) (sesso* agricoltura* industria* metalmecanica* edilizia* commercio* terziario* italiani* Ap/FL* Tale funzione indica l aumento o la diminuzione di rischio applicando le caratteristiche individuali di un dato lavoratore rispetto alle variabili individuate nell equazione, a un dato tempo.

6 6 Rappresentiamo graficamente il rischio di perdita del o, all opposto, la probabilità di sopravvivenza nella condizione lavorativa, per alcuni gruppi di variabili.,7,6 Graf.1 - Funzione di rischio Maschi,5 femmine,4,3 Rischio cumulato,2,1 0, Sesso Maschi Femmine 60 Tempo in mesi Nel graf.1 notiamo che la curva superiore che rappresenta i maschi, cresce molto più rapidamente della curva relative alle femmine: con il passare del tempo, a parità della durata del, per i maschi aumenta in modo significativo il rischio di perdita. Il secondo grafico (Graf.2), riporta invece la sopravvivenza lavorativa nei settori economici; l ordine con il quale compaiono indica la diversa probabilità di conservare il posto di. Come abbiamo già rilevato è il settore agricolo che presenta la probabilità maggiore, dal grafico però possiamo notare un certo scarto tra i primi quattro settori, con l industria e il terziario, e i restanti due (commercio ed edilizia). In questi ultimi con l aumentare dei mesi decresce in modo molto sensibile la conservazione del.

7 7 Graf. 2 - Funzione di sopravvivenza 1,1 1,0,9 Sopravvivenza cumulata,8,7,6,5,4 agricoltura industria metalmeccanica industria terziario commercio edilizia TEMPO in mesi Il rischio relativo alla nazionalità presenta (Graf.3) una situazione decisamente favorevole per i lavoratori italiani che hanno una probabilità di mantenere il ben più elevata rispetto agli stranieri. Rispetto all ultima variabile selezionata nella funzione generale di rischio e riguardante la tipologia del contratto di, appare (graf.4) ben evidente il rischio più elevato che caratterizza i contratti flessibili.,8 Graf. 3 - Funzione di rischio stranieri,6 italiani,4 Rischio cumulato,2 0, Nazionalità stranieri italiani 60 Tempo in mesi

8 8 1,4 Graf. 4 - Funzione di rischio 1,2 Tempo determinato 1,0,8 Apprendistato/ FL Rischio cumulato,6,4,2 0, Tempo indeterminato Contratti tempo indeterminato tempo determinato apprendistato formazione 60 Tempo in mesi E piuttosto interessante notare nel Graf.4, come la distribuzione del grado di rischio fra i diversi contratti sia molto diversa; l apprendistato e la formazione, accrescono il rischio di perdita del rispetto al tempo indeterminato in modo piuttosto sensibile (circa 64%), la curva che si disegna è in una posizione intermedia e ben inferiore a quella relativa al tempo determinato. Questa tipologia contrattuale (TD) accresce notevolmente il rischio di perdita del (oltre il 180%). Con i coefficienti della funzione di rischio, relativi alle variabili selezionate (sesso, contratto di, settore economico e nazionalità), è quindi possibile determinare, per ogni lavoratore, il grado di rischio complessivo per la perdita del.

9 9 I TERRITORI PROVINCIALI Tenendo presente le caratteristiche del mercato del bresciano, si potrebbe pensare che la funzione di rischio rilevata, con quella selezione di variabili significative, sia in una certa misura un dato astratto; sappiamo infatti la realtà territoriale si articola in diversi mercati del locali (sub-provinciali). Pertanto abbiamo ripetuto l analisi con i dati relativi ai soggetti selezionati e che appartengono ai bacini di utenza dei Centri per l Impiego. Il dato di base che determina tale appartenenza è costituito dall avviamento al. L esito di tale ulteriore elaborazione si è tradotto in otto funzioni di rischio, ciascuna per ogni bacino dei CPI, che presentano strutture diverse, in particolare per quanto riguarda i coefficienti relativi di rischio 6, ma anche per la selezione dei fattori socio-economici più rilevanti. BRESCIA Il bacino di utenza del CPI di Brescia è formato oltre che dal capoluogo, anche da alcuni comuni limitrofi. Comuni del bacino di utenza del PCI di Brescia Azzano Mella- Berlingo - Borgosatollo - Botticino - Brescia - Capriano del Colle - Castegnato - Castel Mella - Castenedolo - Cellatica - Collebeato - Flero - Gussago - Mazzano - Montirone - Nuvolento - Nuvolera - Ospitaletto - Poncarale - Rezzato - Rodengo Saiano - Roncadelle - San Zeno Naviglio - Torbole Casaglia - Travagliato. Tab. 5 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI BRESCIA Rischio Probabilità relativo relativa DONNE % AGRICOLTURA % METALMECCANICA % EDILIZIA % TERZIARIO % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % 6 Queste differenze non sono attribuibili alle diversità campionarie, ma dipendono dalle caratterizzazioni dei mercati del sub-provinciali.

10 10 Nell area di Brescia non risultano significativi i settori del commercio e dell industria 7, per determinare il rischio complessivo di perdita del. Notiamo, inoltre, un diverso ruolo svolto dal settore terziario che contribuisce ad aumentare il di rischio. BRENO. Il CPI di Breno si estende a tutta la Valle Camonica. Comuni del bacino di utenza del PCI di Breno Angolo Terme - Artogne - Berzo Demo - Berzo Inferiore - Bienno - Borno - Braone - Breno - Capo di Ponte - Cedegolo - Cerveno - Ceto - Cevo - Cimbergo - Cividate Camuno - Corteno Golgi - Darfo Boario Terme - Edolo - Esine - Gianico - Incudine - Losine - Lozio - Malegno - Malonno - Monno - Niardo - Ono San Pietro - Ossimo- Paisco Loveno - Paspardo- Pian Camuno- Piancogno - Pisogne - Ponte di Legno- Prestine - Saviore dell Adamello - Sellero - Sonico- Temù- Vezza d'oglio- Vione. Tab. 6 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI BRENO Rischio relativo Probabilità relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % EDILIZIA % COMMERCIO % TERZIARIO % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % Nella zona della Valle Camonica si distingue il settore del commercio che, mutando il proprio ruolo nella funzione generale, influisce in modo abbastanza consistente nel rischio di perdita del (+22%). 7 Questo non significa che non siano settori economicamente importanti, ma che per la determinazione del grado di rischio non hanno un ruolo determinante.

11 11 SAREZZO. Questo bacino di utenza identifica il territorio della Valle trompia. Comuni del bacino di utenza del CPI di Sarezzo Bovegno - Bovezzo - Brione - Caino - Collio - Concesio - Gardone Valtrompia - Irma - Lodrino - Lumezzane - Marcheno - Marmentino - Nave - Pezzaze - Polaveno - Sarezzo - Tavernole sul Mella - Villa Carcina. Tab. 7 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI SAREZZO Rischio Probabilità relativo relativa DONNE % AGRICOLTURA % EDILIZIA % TERZIARIO % COMMERCIO % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % La funzione di rischio per la Valle Trompia esclude i due settori economici prevalenti (industria e industria metalmeccanica) e indica gli altri, con l eccezione dell agricoltura, come ambiti di in cui è molto elevato il rischio di perdita dell occupazione. Da notare inoltre il peso relativo dei contratti a tempo determinato che rispetto al tempo indeterminato, elevano enormemente la probabilità di interruzione del : è una modalità contrattuale che assume un peso decisivo nella funzione di rischio. SALO. La competenza del CPI di Salò si estende sulla Valle Sabbia e sull alto Garda. Comuni del bacino di utenza del CPI di Sarezzo Agnosine - Anfo - Bagolino - Barghe - Bione - Capovalle - Casto - Gardone Riviera - Gargnano - Gavardo - Idro - Lavenone - Limone sul Garda - Magasa - Mura - Muscoline - Odolo - Paitone - Pertica Alta - Pertica Bassa - Preseglie - Prevalle - Provaglio Val Sabbia - Puegnago sul Garda - Roè Volciano - Sabbio Chiese - Salò - San Felice del Benaco - Serle - Tignale - Toscolano Maderno - Tremosine - Treviso Bresciano - Vallio - Valvestino - Vestone - Villanuova sul Clisi - Vobarno

12 12 Tab. 8 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI SALO Rischio relativo Probabilità relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % TERZIARIO % COMMERCIO % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % Il bacino di utenza del CPI di Salò è abbastanza variegata dal punto di vista della struttura economica; l esito sul piano della funzione di rischio manifesta un ruolo molto importante dei contratti atipici (diversi dal tempo indeterminato) e in misura limitata del settore del commercio: tali condizioni aumentano il rischio di perdita del. DESENZANO. L area del basso Garda compreso anche il territorio di Montichiari, formano il CPI di Desenzano. Comuni del bacino di utenza del CPI di Desenzano Bedizzole - Calcinato - Calvagese della Riviera - Carpenedolo - Desenzano del Garda - Lonato - Manerba del Garda - Moniga del Garda- Montichiari - Padenghe sul Garda - Polpenazze - Pozzolengo- Sirmione- Soiano del Lago Tab. 9 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI DESENZANO Rischio Probabilità relativo relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % TERZIARIO % EDILIZIA % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato %

13 13 Nel territorio di Desenzano il settore del commercio, ampiamente diffuso e con notevoli opportunità occupazionali, non risulta un fattore rilevante nel determinare il grado di rischio. In generale la funzione di rischio risulta simile a quella di altri territori della provincia, con un peso molto importante dei contratti a tempo determinato e del settore edile, nell aumentare la probabilità di perdita del. LENO. Bacino di utenza del CPI di Leno Acquafredda - Alfianello - Bagnolo Mella - Bassano Bresciano - Calvisano - Cigole - Fiesse - Gambara - Ghedi - Gottolengo - Isorella - Leno - Manerbio - Milzano - Pavone del Mella - Pontevico- Pralboino - Remedello - San Gervasio Bresciano - Seniga - Visano. Tab. 10 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI LENO Rischio relativo Probabilità relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % EDILIZIA % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % Per il territorio di Leno i settori economici non rilevanti, per la funzione di rischio, sono il commercio e il terziario. ORZINUOVI. Bacino di utenza del CPI di Orzinuovi Barbariga - Borgo San Giacomo - Brandico - Castelcovati - Castrezzato - Chiari - Comezzano Cizzago - Corzano - Dello - Lograto - Longhena - Maclodio - Mairano - Offlaga - Orzinuovi - Orzivecchi - Pompiano - Quinzano d Oglio - Roccafranca - Rudiano - San Paolo - Trenzano - Urago d'oglio - Verolanuova - Verolavecchia - Villachiara.

14 14 Tab. 11 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI ORZINUOVI Rischio Probabilità relativo relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % EDILIZIA % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % Dai dati del CPI di Orzinuovi si ottengono dei coefficienti simili a quelli rilevati nel territorio di Leno e come in questo caso, sono esclusi i settori economici del commercio e del terziario. ISEO. Bacino di utenza del CPI di Iseo-Palazzolo S/O Adro - Capriolo - Cazzago San Martino - Coccaglio - Cologne - Corte Franca - Erbusco - Iseo - Marone - Monte Isola - Monticelli Brusati - Ome - Paderno Franciacorta - Palazzolo sull Oglio - Paratico - Passirano - Pontoglio - Provaglio d Iseo - Rovato - Sale Marasino - Sulzano - Zone Tab. 12 FUNZIONE DI RISCHIO PER LA PERDITA DEL LAVORO CPI ISEO-PALAZZOLO S/0 Rischio relativo Probabilità relativa DONNE % AGRICOLTURA % INDUSTRIA % METALMECCANICA % EDILIZIA % ITALIANI % % contratto a tempo indeterminato) Tempo determinato % Quest ultima funzione, relativa all area di Iseo-Palazzolo, si distingue soprattutto per la probabilità relativa molto elevata del settore agricolo nel ridurre il rischio di perdita del.

15 15 CONCLUSIONI Risulta abbastanza evidente da tutte queste funzioni di rischio territoriali che l influenza di ciascuna fattore nel accrescere o ridurre la probabilità di perdita del, in particolare per i settori economici, non è direttamente legata alla caratteristiche produttive locali. Abbiamo, infatti, notato nella zona della Valle Trompia, nella quale l industria metalmeccanica è molto diffusa, che proprio tale settore non è determinate nella funzione di rischio. Parallelamente possiamo valutare il settore agricolo che sempre significativo nel ridurre la probabilità di perdita del, in termini di dimensioni e opportunità occupazionali offerte, costituisce un segmento molto ristretto del mercato del provinciale. E inoltre importante considerare che il rischio di perdita del, in questa analisi, è stabilito sempre in relazione alla sequenza temporale. Questo significa, come si chiarisce dalla tabella 13, che la probabilità di mantenere o perdere il, determinata sulla base delle funzioni elaborate, è relativa alla permanenza nel attuale, calcolata in numero di mesi. Nella tabella 13 riportiamo, come esempio, la probabilità permanenza nel di alcune tipologie di lavoratori, nei territori dei CPI e in base a diverse durate del attuale. Consideriamo le seguenti tipologie di lavoratori: 1. tipo A: maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a tempo indeterminato, di nazionalità italiana; 2. tipo B: maschio, occupato in edilizia, contratto a tempo indeterminato, di nazionalità straniera; 3. tipo C: femmina, occupata nel terziario, contratto a tempo determinato, italiana; 4. tipo D: femmina, occupata nel commercio, contratto a tempo determinato, straniera. La durata temporale del è la seguente: tempo T1: fino a 10 mesi, tempo T2: da 11 a 20 mesi, tempo T3: da 21 a 30 mesi Nella tabella 13 riportiamo la media percentuale della popolazione ancora occupata, in base alla tipologia e ai periodi di tempo indicati.

16 16 CPI Brescia Breno Sarezzo Salò Desenzano Leno Orzinuovi Iseo A B C D A B C D A B C D A B C D A B C D A B C D A B C D A B C D Tipologia lavoratore maschio, occupato nell industria Percentuale MEDIA di coloro che sono ancora occupati al tempo T1 (fino a 10 mesi) Percentuale MEDIA di coloro che sono ancora occupati al tempo T2 (11-20 mesi) Percentuale MEDIA di coloro che sono ancora occupati al tempo T3 (21-30 mesi) metalmecanica, contratto a TI, italiani 90% 87% 84% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 79% 72% 66% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 76% 68% 62% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 66% 56% 49% maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 80% 69% 63% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 65% 47% 40% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 66% 48% 39% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 47% 16% 9% maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 91% 84% 81% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 74% 53% 46% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 61% 41% 31% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 60% 23% -- maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 90% 81% 78% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 79% 61% 55% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 66% 37% 29% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 55% 15% 8% maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 87% 78% 73% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 69% 47% 41% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 63% 39% 30% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 56% 19% 13% maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 89% 83% 79% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 66% 46% 38% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 64% 47% 38% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 58% 39% 19% maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 89% 81% 77% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 59% 37% 29% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 63% 43% 35% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 52% 27% 16% maschio, occupato nell industria metalmecanica, contratto a TI, italiani 87% 79% 75% maschio, occupato in edilizia, contratto a TI, di nazionalità straniera; 60% 40% 32% femmina, occupata nel terziario, contratto a TD, italiani 66% 50% 43% femmina, occupata nel commercio, contratto a TD, stranieri 62% 36% 30%

17 17 I dati della Tab.13 dimostrano la rilevanza del territorio dal punto di vista socio-economico. Possiamo, per esempio, osservare la tipologia di lavoratori con la sigla D che in generale presenta le minori probabilità di conservare il al passare del tempo; in alcune aree della provincia questa probabilità risulta maggiore: vediamo, infatti, che nel territorio del CPI di Brescia, al tempo T3 (fino a 30 mesi), il 49% di costoro conserva ancora il, rispetto al 30% rilevato a Iseo e all 8% di Salò. Questo vale anche per la tipologia A- dei lavoratori, con maggiore stabilità occupazionale: molto elevata nel territorio del CPI di Brescia, ma molto meno, per esempio a Breno, dove nel periodo di tempo maggiore (T3) solo il 64% di costoro risultano ancora occupati (rispetto all 84% di Brescia).

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