CITTER PIERINA ( infermiera)

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1 CITTER PIERINA ( infermiera)

2 ANTICAMENTE: ogni strumento destinato ad esplorare un qualsiasi canale. CELSO: limitò la dicitura a quelli destinati a esplorare l uretra e la vescica. ATTUALMENTE: un tubo lungo e sottile, flessibile rigido, in metallo, vetro, gomma o materia plastica, destinato ad essere introdotto in un canale, un condotto, un vaso, un organo cavo, per esplorare, vuotare una cavità, iniettare un liquido.

3 Gli Egizi (3000 a.c.) li usavano in rame o stagno; I Cinesi usavano buccia di cipolla arrotolata e rivestita di lacca; Gli Indù usavano canule d oro, di ferro, o di legno; I romani usavano sonde di rame, bronzo, con estremità ricurve; In epoca post romanica sonde in oro, platino e argento; Gli arabi usarono la pelle di pesce

4 Van Helmont(1600) propose cateteri in cuoio sottile e colla con mandrino di stecca di balena; Macquer(1700) riuscì a sciogliere il caucciù, ma Bernard si impadronì dell idea ricoprendo con il caucciù un tessuto di seta intrecciata; Goodyear(1850) scoperta della gomma vulcanizzata; Joseph F. BenoitCharrièree Pierre J. Bèniquè(fine 1800), proposero due scale di calibrazione; A. Nèlaton(fine 1800) il primo catetere in caucciù ancora utilizzato; Tiemanne C. (fine 1800) modificarono la sonda di Nèlatonsmussando gli orifizi perché risultavano meno traumatizzanti per l uretra; Mercier(1800) inventò la sonda a gomito per il cateterismo nei prostatici; De Pezzere Malècot(fine 1800) i primi modelli di cateteri in situ; Foley, per la sonda con palloncino. Voillemier(1868) sperimento la puntura sovrapubica.

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6 IL CALIBRO; IL MATERIALE E LA CONSISTENZA; IL NUMERO DELLE VIE; L ESTREMITA PROSSIMALE.

7 L unita di misura del catetere e espressa in French(Fr), e Charrière (Ch), 1 Ch= 1/3 di mm e corrisponde al diametro esterno, Gauge(G) per il diametro interno del lume e CM per la lunghezza. Per gli adultivariano da da12-24 French Charrière. Le misure pediatriche sono tra 6-10 French-Charrière.

8 SCALA COLORE DEI CATETERI riconosciuta a livello mondiale, identifica mediante un colore le dimensioni del catetere. CH COLORE 10 NERO 12 BIANCO 14 VERDE 16 ARANCIO 18 ROSSO 20 GIALLO 22 BLU 24 AZZURRO

9 Indicazioni dell European Association Urology Nurses, Indicazioni del Ministero della Salute (MdS), Indicazioni del Center fordeseasecontroland Preventiondi Atlanta (CDC), per ridurre il rischio di lesioni: Utilizzare il catetere di calibro più piccolo possibile in grado di assicurare un buon drenaggio.

10 10Ch-14Ch Urine chiare 16Ch- 18Ch Urine torbide per entrambi i sessi 20Ch- 24Ch Piuria e macroematuria

11 o Cateteri rigidi, di materiale sintetico ad uso limitato; o Cateteri semirigidi, in plastica o gomma (siliconati), uso limitato; o Cateteri molli, in gomma, lattice, silicone, ect, comunemente sempre usati, specie se per lungo tempo; o Cateteri autolubrificanti, in PVC rivestito di sostanze che a contatto con l acqua rendono il catetere lubrificato.

12 LATTICE SILICONATO: morbido, flessibile economico, per cateterismi a breve termine (7-14 giorni). Può dare allergie, traumi uretrali e incrostazioni. DL46/976 prevede che il fabbricante indichi la classe di appartenenza del dispositivo (classe 2 ) per il quale è previsto un tempo di permanenza non superiore ai 28 giorni

13 SILICONE: meno flessibile del lattice, è considerato maggiormente biocompatibile, (12 settimane). indicato per pazienti con allergia al lattice. DL46/976 classificato 2B previsto un tempo di permanenza superiore ai 30 giorni

14 POLIURETANO: composto sintetico biocompatibile e termoplastico, (3 settimane). Poco usato, alto costo PVC: utilizzato nel cateterismo a breve termine ed a intermittenza. rigidi e senza palloncino di fissaggio (in urologia vengono usati cateteri in pvcrigidi a 3 vie)

15 A una via usato per cateterizzazioniestemporanee ed intermittenti, permettono il drenaggio dei liquidi; A due vie una per il deflusso dell urina, l altra dotata di valvola che permette di gonfiare un palloncino all interno della vescica per mantenere posizionato il catetere, usato prevalentemente per cateterizzazione a permanenza; A tre vieuna per il deflusso dell urina, una per il palloncino e un altra per l irrigazione con liquidi.

16 La capacità minima e massima di gonfiaggio del palloncino è segnalata su ogni catetere, es. Ch14 (10-15 ml). Normalmente il palloncino viene gonfiato con 10 ml di Fisiologica sterile, in urologia in particolari situazioni e cateteri il palloncino può essere gonfiato da un minimo di 15 ml a 80 ml.

17 C. di FOLEY C. di NELATON C. di MERCIER C. di COUVELAIRE C. di TIEMANN C. di DUFOUR C. di PEZZER e di MALECOT EPICISTOSTOMIA

18 Contenitore che viene collegato tramite un tubo al catetere vescicale o alla guaina, per consentire lo svuotamento della vescica in modo continuo e uniforme. Sono prodotte in diversi materiali e misure, con graduazione sulla parte esterna, per venire incontro alle varie esigenze dei pazienti. Possono essere dotate di rubinetto di scarico e possono essere fornite di una valvola anti-reflusso che impedisce all urina di ritornare in vescica. Sono di due tipi: -da gamba -da letto

19 Indicate per pazienti che fanno vita attiva. Vengono posizionate all esterno della coscia o del polpaccio e fissate con sistema a strapo velcro, o fissate in tasche di cotone. Il tubo di connessione può essere lungo dai 4 ai 45 cm. La capacità contenitiva va dai 120 ml agli 800 ml. Possono essere dotate di valvola di scarico. Generalmente usate a domicilio.

20 Adatte per la raccolta dell urina in pazienti allettati e/o per la raccolta nelle ore notturne. La capacità contenitiva può essere di 1500 ml o 2000 ml. Tubo di raccordo lungo 120 cm. Possono essere dotate di un serbatoio in materiale plastico rigido e graduato per la verifica della diuresi oraria. Possono essere: Monouso senza rubinetto di scarico Riutilizzabilicon rubinetto di scarico e con o senza valvola antireflusso Riutilizzabili sterili con rubinetto di scarico, con valvola antireflusso Con sito di prelievo dell urina per esami di laboratorio A circuito chiuso

21 In pvc, capacità di 2 lt, con valvola antireflusso, con gocciolatoio, filtro di aereazione antibatterico, tubo di scarico con sito di alloggiamento, tubo di raccordo di cm 120, connettore standard con dispositivo di protezione, valvola per prelievo, clampo pinza di fissaggio, supporto per letto o cordoncino. ALTAMENTE RACCOMANDATE IN AMBIENTE OSPEDALIERO

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23 L uso di questo dispositivo ha rilevato una minore incidenza di infezioni. (aumenta la distanza tra il rubinetto di svuotamento e la vescica) Platt

24 SE C E LA NECESSITA DI FARE UN PRELIEVO D URINA PER ESAME DI LABORATORIO: DISINFETTARE, CON TAMPONE IMBEVUTO DI DISINFETTANTE LA VALVOLA E PRELEVARE CON SIRINGA STERILE IL CAMPIONE. (E.A.U.N. 2012)

25 NEL MOMENTO DELLO SVUOTAMENTO DELLA SACCA, EVITARECHE LA VALVOLA DISCARICO VENGA A CONTATTO CON IL CONTENITORE PER LO SVUOTAMENTO, LAVAGGIO DELLE MANI PRIMA E DOPO, USO E CAMBIO DEI GUANTI (Manipolazioni errate della sacca di drenaggio e la sua contaminazione aumenta di 4 volte la possibilita di IVU)

26 Importante fissare il catetere sull addome, o sulla coscia. Fissato in modo che non trazioni e permetta una giusta mobilità del paziente. Fissaggio che può essere del semplice cerotto di carta o appositi presidi.

27 Possono migliorare la qualità di vita dei pazienti, sostituiscono l uso delle sacche di raccolta. Alcuni tappi sono dotati di un meccanismo a valvola che consente di aprire il flusso senza doverli rimuovere. Nelle ore notturne può essere direttamente collegata la sacca di raccolta senza doverli rimuovere. Non sono indicati in caso di ematuria, reflusso vescico-ureterale, ridotta capacità vescicale, non autosufficienza e condizioni cliniche particolari.

28 FANNO PARTE DEI DISPOSITIVI MEDICI CHE SONO DIVISI IN DUE GRANDI CATEGORIE (D.Lgs. 24 febbraio 1997 n. 46) DISPOSITIVI MEDICI NON INVASIVI E DISPOSITIVI MEDICI INVASIVI E CLASSIFICATI SECONDO LA CLASSIFICAZIONE NAZIONALE DEI DISPOSITIVI MEDICI (CND)

29 SONO DISPOSITIVI MEDICI INVASIVI PENETRANO ANCHE SOLO PARZIALMENTE, NEL CORPO, TRAMITE UN ORIFIZIO O UNA SUPERFICE CORPOREA

30 Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente dispositivi medici specifica all art. 3 che i dispositivi medici devono essere utilizzati in conformità alla loro destinazione ponendo un divieto per un uso operato in difformità. L uso in difformità è concernente in particolar modo al mancato controllo della data di scadenza, alle indicazioni specifiche che particolari cateteri possono avere ecc. tali norme non sono superabili neanche in presenza di una prescrizione medica che affermi il contrario: si tratterebbe in questo caso di una prescrizione illegittima.

31 SONO DELLE MANICHE IN LATTICE O SILICONE DA INDOSSARE SUL PENE, CON L ESTREMITA DISTALE PIU RIGIDA CHE PERMETTE IL COLLEGAMENTO AD UNA SACCA DI RACCOLTA, CHE PERMETTONO LA RACCOLTA DELLE URINE DIVERSI DIAMETRI E MISURE misurabili in millimetri DIVERSI METODI DI FISSAGGIO striscia biadesiva guaina autoadesiva o guaina autoadesiva in puro silicone

32 USATE: IN PAZIENTI CON VESCICA IPERATTIVA SENZA RISTAGNO POST-MINZIONALE (R.P.M.) IN PAZIENTI MASCHI CON INCONTINENZA URINARIA SENZA R.P.M. IN PAZIENTI SOTTOPOSTI AD INTERVENTI ORTOPEDICI AL BACINO CON FUNZIONE URINARIA FISIOLOGICA IN PAZIENTI MASCHI CON PROBLEMI UROLOGICI ASSOCIATA A MALATTIE NEUROLOGICHE

33 NON USATE: IN PAZIENTI CON PENE RETRATTO IN PAZIENTI CON ALLERGIE AI MATERIALI DELLE GUAINE IN PAZIENTI CON DEMENZA O STATI CONFUSIONALI IN PAZIENTI CHE NON SONO IN GRADO DI POSIZIONARSI DA SOLI IL PRESIDIO E L ASSENZA DI CAREGIVERS CHE LO PUO FARE PER LORO IN PAZIENTI CON RITENZIONE URINARIA

34 INFORMAZIONE E ISTRUZIONI ALL USO AL PAZIENTE E SUO CONSENSO INFORMAZIONE E ISTRUZIONE ALL USO AI CARE- GIVERS IGIENE DELLE MANI, IGIENE PERINEALE, CURA DELLA PELLE (irritazione, ipersensibilità al presidio) DEPILAZIONE

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36 DERIVAZIONE TEMPORANEA O PIU RARAMENTE DEFINITIVA DELLE URINE, EFETTUATA ATTRAVERSO UN CATETERE CHE ATTRAVERSO LA CUTE DELL IPOGASTRIO RAGGIUNGE LA VESCICA E DRENA ALL ESTERNO LE URINE. ATTO DIPERTINENZA MEDICA, DA ESEGUIRSI IN AMBIENTE OSPEDALIERO (DISPOSITIVO MEDICO INVASIVO)

37 INDICAZIONI: Quando la vescica non è raggiungibile attraverso l uretra per malattie congenite, stenosi uretrali severe; In presenza di infiammazioni prostatiche e uretrali; per mettere a riposo l uretra dopo interventi sull uretra stessa o sul collo vescicale.

38 TECNICA: Procedura ambulatoriale veloce (30 minuti circa) Procedura eseguita con l ausilio di un ecografo Procedura asettica con l uso di kit per cistostomia Procedura eseguita in anestesia locale (in casi particolari anestesia generale) Paz deve avere vescica piena e non è necessario il digiuno

39 COMPLICANZE: Ematuria Urgenza minzionale Ematoma cute peristomale Infezione punto inserzione Granuloma Lesioni vescicali o del Trigono Mal posizionamento Fuoriuscita del catetere Ostruzione del catetere Perforazione intestinale

40 GESTIONE: LAVAGGIO DELLE MANI O FRIZIONE CON SOLUZIONE ALCOOLICA PRIMA E DOPO LA MANIPOLAZIONE; IGIENE QUOTIDIANA CON ACQUA E SAPONE (NON INDICATO L USO DI DISINFETANTI); ISPEZIONE QUOTIDIANA PER EVIDENZIARE EVENTUALI SEGNI DI INFEZIONI O GRANULOMA; MEDICAZIONE DI PROTEZIONE E FISSAGGIO, ISTRUIRE IL PAZIENTE O IL CARE-GIVER ALL AUTO MEDICAZIONE;

41 MOST IMPORTANT MEANS OF PREVENTING THE SPREAD OF INFECTION (la più importante tra le singole procedure atte a prevenire le infezioni ospedaliere) C.D.C. SAVE LIVES: CLEAN YOUR HANDS CLEAN CARE IS SAFER CARE WORK O.M.S.

42 European Association of Urology Nurses (Linee guida 2012) LAVAGGIO DELLE MANI E O USO DELLA SOLUZIONE ALCOLICA, PRIMA E DOPO DELLA CATETERIZZAZIONE O DELLA SUA MANIPOLAZIONE, ESSENZIALE L USO DEI GUANTI ADDESTRAMENTO DEL PAZIENTE E DEL CARE-GIVER

43 Vedi protocollo aziendale

44 l introduzione con posizionamento, provvisorio o permanente di un catetere sterile, in vescica per via transuretrale o sovrapubica a scopo: o DIAGNOSTICO o TERAPEUTICO o EVACUATIVO

45 CATETERISMO TEMPORANEO viene inserito quando necessario per far defluire le urine e viene rimosso in breve tempo o per instillare farmaci, (cateterismo intermittente, quando viene eseguito dall infermiere o dal medico periodicamente, autocateterismointermittente quando il paziente o un suo caregiver, precedentemente istruito da un professionista, posiziona e rimuove autonomamente il catetere); CATETERISMO A PERMANENZAviene inserito e lasciato in vescica per alcuni giorni (breve tempo,per non più di 14 giorni) o per lungo tempo (per più di 14 giorni), verrà sostituito o rimosso dall infermiere o dal medico.

46 INDICATO IN: Ostruzione acuta delle vie urinarie e ritenzione urinaria; Monitoraggio della diuresi nei pazienti critici; Interventi chirurgici che prevedono che la vescica sia vuota; Grave macroematuria o piuria per evitare il tamponamento vescicale; Disfunzione neurologica permanente; Incontinenza urinaria con controindicazioni cliniche all uso di metodi alternativi; Trattamento di neoplasie vescicali con farmaci citotossici ad uso topico; Esecuzione di test di funzionalità vescicale e per il tempo strettamente limitato alla loro esecuzione, (compreso la valutazione del R.P.M., qualora non sia possibile eseguire ecografia, o valutazione con bladderscanner); Svuotamento della vescica prima del parto, nel caso la donna non riesca ad urinare spontaneamente.

47 IL CATETERISMO VESCICALE E UNA MANOVRA DI COMPETENZA INFERMIERISTICA DIETRO PRESCRIZIONE E SORVEGLIANZA MEDICA L INFERMIERE SI IMPEGNA A NON NUOCERE (C.D. 2.6) L INFERMIERE RICONOSCE I LIMITI DELLE PROPRIE CONOSCENZE E COMPETENZE E DECLINA LA RESPONSABILITA QUANDO RITENGA DINON POTER AGIRE CON SICUREZZA (C.D. 3.3)

48 LA GESTIONE DEL CATETERISMO E DEL PAZIENTE PORTATORE DEL CATETERE VESCICALE IN OSPEDALE O SUL TERRITORIO(domicilio, strutture protette) = ATTIVITA A GESTIONE INFERMIERISTICA

49 FIGURE DI SUPPORTO ALL ASSSISTENZA INFERMIERISTICA, GLI OPERATORI SOCIO SANITARI, O I CAREGIVERS. L INFERMIERE OPERERA CON ATTIVITA DI FORMAZIONE E SUPERVISIONE, MANTENENDO LA RESPONSABILITA DI TUTTO IL PROCESSO. Attività che gli operatori di supporto e i caregivers possono compiere sono attività elementari che possono essere apprese e eseguite senza un necessario bagaglio di conoscenza professionali.

50 LEGGE 26 FEBBRAIO 1999, n. 42 DISPOSIZIONI IN MATERIA DIPROFESSIONI SANITARIE. LEGGE 10 AGOSTO 2000, n. 251 DISCIPLINA DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE, TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE, DELLA PREVENZIONE NONCHE DELLA PROFESSIONE OSTETRICA. Art. 1, COMMA 7 DEL D.Lgs30 DICEMBRE 1992, n. 502 RIORDINO DELLA DISCIPLINA IN MATERIA SANITARIA. Art. 1 DM 14 FEBBRAIO 1994, n. 739 PROFILO PROFESSIONALE ALL INFERMIERE SPETTA L INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI DIASSISTENZA INFERMIERISTICA DELLA PERSONA E LA FORMULAZIONE DEI RELATIVI OBIETTIVI; AL MEDICO SPETTA DI PARTECIPARE ALLA IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DI SALUTE DELLA PERSONA E DELLA COLLETTIVITA. D.Lgs. 24 FEBBRAIO 1997, n. 46. ART. 40 DEL CODICE PENALE QUANDO L EVENTO DANNOSO O PERICOLOSO, DA CUI DIPENDE L ESISTENZA DEL REATO, NON E CONSEGUENZA DELLA SUA AZIONE OD OMISSIONE CODICE DEONTOLOGICO DELL INFERMIERE.

51 APPROPIATEZZA EVIDENZA SCENTIFICA EFFICACIA AGIRE CON LA METODOLOGIA PROFESSIONALE BASATA SULL EVIDENZA SCIENTIFICA DIVENTA UN AGIRE PROFESSIONALE IMPOSTO DALLA LEGGE

52 IL CATETERE VESCICALE DEVE ESSERE INSERITO CON TECNICA ASETTICA E PRESIDI STERILI NEL CASO DI CATETERE URINARIO A INTERMITTENZA E INDICATA LA TECNICA PULITA NEL CASO IL CATETERE NON SIA AUTOLUBRIFICATO DEVE ESSERE USATO LUBRIFICANTE STERILE MONOUSO IN QUALSIASI PROCEDURA CHE PREVEDA LA MANIPOLAZIONE DEL SISTEMA, LAVARE LE MANI O FRIZIONARLE CON SOLUZIONE ALCOLICA, INDOSSARE GUANTI STERILI O MONOUSO.

53 o INFEZIONI URINARIE o OSTRUZIONE DA EMATURIA o OSTRUZIONE DA STROVITE o PERDITA DIURINE o LESIONI DA DECUBITO o TRAUMATISMI URETRALI

54 NELLA PROCEDURA DIINSERIMENTO, I MICRORGANISMI POSSONO ESSERE TRASPORTATI DAL MEATO URINARIO ALLA VESCICA E PROVOCARE IVU; PROVOCA DANNO ALLA MUCOSA; FAVORIRE UN RESIDUO URINARIO, OTTIMO TERRENO PER LA PROLIFARAZIONE BATTERICA; IL TEMPO DIPERMANENZA DEL CATETERE E IL TIPO DICATETERE; TECNICHE ASSETTICHE NEL POSIZIONAMENTO E MANUTENZIONE; STIPSI. DOLORE, GONFIORE O PUS ATTORNO AL MEATO, DOLORE AL FIANCO, FEBBRE ELEVATA, PERDITE DISANGUE NELLE URINE, SONO SEGNI DIPROBABILE IVU (DIAGNOSTICABILE SOLO CON URINOCULTURA); NORME D IGIENE PERSONALE, LAVAGGIO DELLE MANI PRIMA E DOPO LO SVUOTAMENTO O LA SOSTITUZIONE DELLA SACCA DIDRENAGGIO, L USO DEI GUANTI, LAVARE LE MANI, I GENITALI E L ANO PIU VOLTE AL GIORNO SPECIE DOPO L EVACUAZIONE, DURANTE LA DOCCIA MANTENERE LA SACCA O IL TAPPO COLLEGATI AL CATETERE; ADEGUATA DIETA IDROPINICA, E ADEGUATO APPORTO DI FIBRE NELLA DIETA.

55 IL CATETERE PUO OSTRUIRSI PER LA FORMAZIONE DI COAGULI (PAZ. IN POST- OPERATORIO UROLOGICO, PAZ. IN TERAPIA ANTICOAGULANTE); IL CATETERE VIENE SOSTITUITO, CON CATETERE COUVELAIRE A TRE VIE E DI CALIBRO MAGGIORE; SOLO IN QUESTO CASO E INDICATO FARE IRRIGAZIONI VESCICALI CON TECNICA ASETTICA.

56 Dovuta alla colonizzazione batterica della vescica. Dopo 7-15 giorni di cateterizzazione compare batteriuriapolimicrobica, spesso asintomatica. Quando sono presenti batteri ureasi produttori (es.proteusmirabilis), che scindono l urea dell urina in ammoniaca che poi diviene ammonio, si ha un aumento del ph dell urina per aumento dei sali di ammonio. Un ph elevato favorisce lo sviluppo batterico nel tratto urinario.

57 I DEPOSITI DISTRUVITE SULLA SUPERFICE E ALL INTERNO DEL CATETERE RENDONO DIFFICILE LO SVUOTAMENTO VESCICALE, CON CONSEGUENTE AUMENTO DELLA PRESSIONE INTRAVESCICALE, REFLUSSO VESCICO-URETERALE ED OSTRUZIONE DEL CATETERE VIENE DIMINUITO IL TEMPO TRA UN CAMBIO E L ALTRO DEL CATETERE; SI DILUISCONO LE URINE FACENDO AUMENTARE L INTROITO DILIQUIDI (COMPATIBILMENTE CON LE CONDIZIONI DEL PAZ.), E L ASSUNZIONE DI SUCCO DI LIMONE (Linee guida EAUN)

58 PERDITA DI URINE DAL MEATO URINARIO DOVUTE A SPASMI VESCICALI. CONTROLLARE SE LA SACCA E TROPPO PIENA E TRAZIONA IL CATETERE; INVITARE IL PAZ. A NON SPINGERE PER URINARE; EVITARE LA STIPSI; SOSTITUIRE IL CATETERE CON CALIBRO INFERIORE.

59 LESIONI AL MEATO URETRALE ( data dalla pressione del catetere sul meato; LESIONE AI GLUTEI O ALLE GAMBE. IMPORTANTE IL FISSAGGIO DEL CATETERE; CONTROLLARE CHE LA SACCA NON PESI E TRAZIONI IL CATETERE; POSIZIONARE LA SACCA SOPRA LA GAMBA SE IL PAZIENTE E ALLETTATO.

60 CONDIZIONI ANATOMICHE DIFFICILI, POSSONO INVALIDARE LA CATETERIZZAZIONE E SI POSSONO PROVOCARE TRAUMATISMI (eccessiva curvatura s uretra bulbare, stenosi uretrali a vari livelli, spasmi sfinteriali, stenosi del collo vescicale, fimosi serrata, ipospadismo, microfallo), specie se inesperti nella manovra; AZIONI TRAUMATICHE PROVOCATE DA RIMOZIONE ACCIDENTALE DEL CATETERE. SE INESPERTI ALLA PRIMA DIFFICOLTÀ FERMARSI E CHIEDERE L INTERVENTO DEL COLLEGA INFERMIERE PIÙ ESPERTO, DEL MEDICO, O DEL MEDICO SPECIALISTA.

61 VALUTARE SEMPRE LA POSSIBILITA DIRIMUOVERE IL CATETERE PROCEDURA ASETTICA SIA NELLA RIMOZIONE CHE NELL INSERZIONE ESSENZIALE SOSTITUIRLO PERIODICAMENTE SECONDO LE INDICAZIONI DELLE DITTE FORNITRICI (nel caso di pazienti a rischio di frequenti ostruzioni, PERSONALIZZARE l intervallo di sostituzione) NON E INDICATO L USO DITERAPIA ANTIBIOTICA NELLA SOSTITUZIONE (non si riduce le infezioni e aumenta il rischio di colonizzazione da germi resistenti) NEL CASO DIINFEZIONE URINARIA SINTOMATICA (febbre, pus, dolore, urinoculturapositiva) RIMUOVERE O SOSTITUIRE IL CATETERE PRIMA DIINIZIARE LA TERAPIA ANTIBIOTICA (aumenta l efficacia della terapia)

62 IL CATETERE DEVE ESSERE RIMOSSO PRIMA POSSIBILE LA PROCEDURA: lavaggio delle mani e l uso di soluzione alcoolica, guanti non sterili, siringa sterile, bacinella. o PRIMA EFFETTUARE SEMPRE IGIENE PERINEALE o OSSERVAZIONE DEL CATETERE RIMOSSO E LA SEGNALAZIONE DELL EVENTUALE STATO(presenza di incrostazioni)

63 INVITARE IL PAZIENTE AD ASSUMERE CIRCA 100 ml DI ACQUA OGNI ORA E DI PROVARE AD URINARE OGNI DUE ORE O PRIMA SE LO STIMOLO ARRIVA RIVALUTARE IL PAZIENTE NELLE ORE SUCESSIVE, CONTROLLANDO ENTRATE-USCITE, SE C E PRESENZA DI R.P.M (con Ecografo o Bladerscanner), O IL PAZIENTE NON RIPRENDE SPONTANEAMENTE LA MINZIONE, RIPOSIZIONARE IL CATETERE INVITARE IL PAZIENTE A BERE 8 BICCHIERI DI ACQUA AL GIORNO (se non controindicazioni) E SEGUIRE UNA DIETA RICCA DI FIBRE PER EVITARE LA STIPSI

64 Due sono le manovre infermieristiche nella rimozione di un catetere con incrostazioni o valvola difettosa: TORSIONE DEL CATETERE A DXE SX MANTENENDO IN ASPIRAZIONE LA SIRINGA; TAGLIARE IL CATETERE A CIRCA 5 cm DAL MEATO (fissando preventivamente un ago da balia sul catetere per evitare la risalita del catetere in vescica) E FAR REFLUIRE LA SOL. FISIOLOGICA IN CASO DI VALVOLA DIFETTATA. TUTTE LE ALTRE MANOVRE SONO DI PERTINENZA MEDICA

65 NON C E EVIDENZA SCIENTIFICA CHE NE GIUSTIFICHI L UTILITA, ANZI A VOLTE PUO ESSERE DANNOSA. NON DEVE ESSERE EFETTUATA

66 LINEE GUIDA RACCOMANDATE: Fortemente raccomandate INSERIRE I CATETERI URETRALI SOLO CON PRECISA INDICAZIONE CLINICA RIMUOVERE IL CATETERE APPENA L INDICAZIONE ALL USO CESSI DI ESISTERE ASSISTENZA AL PAZ. CATETERIZZATO SOLO DA PARTE DIPERSONALE QUALIFICATO CORRETTO LAVAGGIO DELLE MANI INSERZIONE DEL CATETERE CON TECNICHE ASETTICHE E PRESIDI STERILI UTILIZZO DI SACCHE A CIRCUITO CHIUSO NON SCOLLEGARE MAI LA SACCA DI DRENAGGIO DAL CATETERE EFFETTUARE PRELIEVI DI CAMPIONI DIURINA SECONDO TECNICHE ASETTICHE ASSICURARE IL DEFLUSSO DELLE URINE

67 LINE GUIDA RACCOMANDATE: moderatamente raccomandate NEI PAZ. CON LESIONE SPINALE ACUTA O VESCICA NEUROLOGICA, UTILIZZARE IL CATETERISMO AD INTERMITTENZA NEI PAZ. INCONTINENTI, VALUTARE L OPPORTUNITA DIRICORRERE A METODI ALTERNATIVI AL CATETERISMO A PERMANENZA UTILIZZARE IL CATETERE DI CALIBRO PIU PICCOLO POSSIBILE, IN GRADO DIGARANTIRE UN BUON DRENAGGIO IN RAPPORTO AL TIPO DI URINE AGGIORNARE PERIODICAMENTE IL PERSONALE SULLA TECNICA DI INSERIMENTO E GESTIONE DEL CATETERE AL MOMENTO DELL INSERZIONE DEL CATETERE, DISINFETTARE IL MEATO URETRALE CON SOLUZIONE ANTISETTICA APPROPRIATA, IN CONFEZIONE MONODOSE USARE LUBRIFICANTI IN CONFEZIONE MONODOSE

68 LINEE GUIDA RACCOMANDATE: Moderatamente raccomandate FISSARE IN MODO OPPORTUNO IL CATETERE SVUOTARE LA SACCA DIDRENAGGIO ADOTTANDO PRECAUZIONI PER NON CONTAMINARE EVITARE L IRRIGAZIONE DELLA VESCICA CON ANTIBIOTICI O DISINFETTANTI SE E NECESSARIA L IRRIGAZIONE PER LA PRESENZA DI COAGULI, ADOTTARE TECNICHE ASETTICHE E L USO DI CATETERI A TRE VIE IN PRESENZA DI OSTRUZIONE DEL CATETERE E PREFERIBILE SOSTITUIRLO EVITARE PIEGATURE DEL CATETERE O DELLA SACCA DI DRENAGGIO MANTENERE LA SACCA DIDRENAGGIO SOTTO IL LIVELLO DELLA VESCICA NON SOSTITUIRE IL CATETERE A INTERVALLI PREFISSATI BREVI

69 IL CATETERISMO VESCICALE E UNA MANOVRA DI COMPETENZA INFERMIERISTICA SU PRESCRIZIONE E SORVEGLIANZA MEDICA LA GESTIONE DEL CATETERISMO E DEL PAZIENTE PORTATORE DEL CATETERE VESCICALE A DOMICILIO O STRUTTURE PROTETTE E UN ATTIVITA A GESTIONE INFERMIERISTICA. L INFERMIERE OPERERA CON ATTIVITA DI FORMAZIONE E SUPERVISIONEDEL PAZIENTE DEI CAREGIVERS, MANTENENDO LA RESPONSABILITA DI TUTTO IL PROCESSO.

70 L INFERMIERE AGIRA CON: APPROPIATEZZA EVIDENZA SCIENTIFICA EFFICACIA

71 LINEE GUIDA MINISTERO DELLA SALUTE LINEE GUIDA EUROPEAN ASSOCIATION OF UROLOGY NUESES) 2012 LINEE GUIDA OMS BestPRACTICE(volume ) ASPETTI GIURIDICI DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA (L. BENCI) LA GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE (IPASVI) CODICE DEONTOLOGICO DELL INFERMIERE

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