Il risarcimento in caso di illegittima reiterazione del contratto di lavoro a tempo determinato nel settore pubblico

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il risarcimento in caso di illegittima reiterazione del contratto di lavoro a tempo determinato nel settore pubblico"

Transcript

1 Il risarcimento in caso di illegittima reiterazione del contratto di lavoro a tempo determinato nel settore pubblico di Gesuele Bellini funzionario del Ministero dell Interno* L illegittima successione di contratti nel pubblico impiego ammette come unica forma di tutela il risarcimento del danno, dietro specifica prova da produrre a cura del lavoratore. Il giudice italiano, in occasione di un ricorso presentato da parte di un dipendente pubblico, si chiede se questa forma di protezione sia rispettosa dei precetti comunitari di cui alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato. La Corte di Giustizia dell Unione Europea, al riguardo, statuisce che per verificare l osservanza dei principi del diritto comunitario di cui alla citata direttiva bisogna analizzare se le condizioni per il risarcimento, in caso di apposizione illegale di un termine, siano satisfattive ovvero troppo gravose, tali da rendere impossibile o eccessivamente difficile l esercizio di tutela da parte del lavoratore, valutazione questa che va effettuata dal giudice nazionale. La problematica della conversione dei contratti a termine nel pubblico impiego Alcuni orientamenti giurisprudenziali di qualche anno fa, in materia di rapporti precari nel pubblico impiego, sembravano far emergere una tendenza che infrangeva lo schema tradizionale caratterizzato dal divieto di conversione dei contratti a tempo determinato nel pubblico impiego. Invero, taluni giudici avevano affermato la piena applicazione della sanzione della conversione del contratto a termine in caso di abuso da parte del datore di lavoro, anche se quest ultimo era un ente pubblico che rientrava nell ambito soggettivo della privatizzazione di cui all art.3 del D.Lgs. n.165/01. Si è trattata di una breve parentesi di alcuni giudici di merito, e in un solo caso anche il giudice di legittimità, che ha trovato terreno fertile per lo più nell ambito dei giudizi sui dipendenti del settore della scuola, i quali, com è noto, vivono sovente in condizioni di supplenti per lunghissimi anni ed, alcuni, per l intero arco della vita lavorativa. Proprio in tema di personale docente, dopo alcuni orientamenti opposti, si è riaffermato il principio dell inapplicabilità dello strumento della conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, restando applicabile la disciplina delle supplenze, contenuta nel D.Lgs. n.297/94, che non è stata abrogata dal D.Lgs. n.368/01, con conseguente insussistenza di un diritto del personale scolastico * Gesuele Bellini è anche docente diritto amministrativo del lavoro presso l Università dell Insubria 17 alla stabilizzazione del rapporto, ma al solo risarcimento del danno in caso di reiterazione delle supplenze, ove risulti un abuso nell assegnazione degli incarichi in questione (Cass. n.10127/12). Principio quest ultimo ritenuto non contrastante con la direttiva 1999/70/CE, in quanto idoneo a prevenire e sanzionare l utilizzo abusivo dei contratti a termine da parte della pubblica amministrazione e che è consequenziale alla configurazione come regolamentazione speciale ed alternativa a quella prevista dal D.Lgs. n.368/01 relativa alla disciplina generale del contratto a termine. In buona sostanza la tutela per il lavoro a termine contenuta nell accordo quadro CES, UNICE e CEEP, attuato con la Direttiva 1999/70/CE, conta di creare un quadro normativo per la prevenzione degli abusi derivanti dall utilizzo di una successione di contratti o di rapporti di lavoro a tempo determinato. Lo stesso accordo impone agli Stati membri di introdurre nei rispettivi ordinamenti norme idonee a prevenire e a sanzionare l abuso nella successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Com è noto, nell ordinamento italiano la direttiva CE è stata recepita con il D.Lgs. n.368/01, le cui disposizione si applicano ai contratti e ai rapporti di lavoro a tempo determinato conclusi con le amministrazioni e altri enti del settore pubblico (Corte di Giustizia Europea, sentenza Adeneler 4 luglio 2006). In altre parole, secondo l orientamento della giuri PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

2 sprudenza comunitaria, la normativa nazionale che nei rapporti di lavoro a tempo determinato da parte di un datore di lavoro rientrante nel settore pubblico, in caso di abuso derivante dall utilizzo di una successione di contratti, esclude che gli stessi siano trasformati in contratti o in rapporti di lavoro a tempo indeterminato diversamente che per i contratti e i rapporti di lavoro conclusi con un datore di lavoro appartenente al settore privato non contrasta con i principi comunitari allorquando tale normativa contenga un altra misura effettiva destinata ad evitare e, se del caso a sanzionare un utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato da parte di un datore di lavoro rientrante nel settore pubblico (Corte di Giustizia Europea, procedimenti n.180/04, n.53/04, n /07). In pratica, secondo la giurisprudenza europea, la normativa italiana che, in caso di abusi di contratto a termine nel pubblico impiego, prevede la sola sanzione economica e non la conversione, non è da ritenersi illegittima a condizione che sia idonea a evitare, ed eventualmente sanzionare, l utilizzo abusivo di contratti di lavoro a tempo determinato successivi. In altre parole, la tutela sanzionatoria dell accordo quadro sul contratto a tempo determinato non impone allo Stato membro di adottare la misura della conversione a tempo indeterminato dei rapporti a termine abusivi, potendo essere adottata anche una diversa procedura purché idonea a reprimere e prevenire gli abusi come anche il risarcimento del danno ma deve trattarsi in ogni caso di sanzione con carattere effettivo, proporzionato e dissuasivo. Il risarcimento del danno: l onere della prova Assodato che nel settore pubblico l unica tutela esperibile in caso di abuso di successione di contratti a termine è il risarcimento del danno resta da stabilire le condizioni dell onere della prova e gli strumenti per la sua quantificazione. Per quanto attiene la problematica di cui al primo punto, la stessa è stata affrontata nell ordinanza della Corte di Giustizia n.50/13, che riguardava il caso di un dipendente comunale al quale erano stati reiterati una serie di contratti a tempo determinato per un lungo periodo ininterrotto di quasi 30 anni. Dopo la cessazione dell ultimo contratto di lavoro l ente ha inteso porre fine al rapporto di lavoro e così il lavoratore si è rivolto al giudice del lavoro per vedersi riconoscere la trasformazione del rapporto di 18 lavoro a tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato sulla base dell accertamento dell illegalità del termine apposto al contratto di lavoro, e, in subordine, il risarcimento del danno in virtù dell utilizzo abusivo, da parte del suo ex datore di lavoro pubblico, di una successione di contratti di lavoro a tempo determinato. Il Tribunale interessato ha ovviamente riscontrato l indirizzo della giurisprudenza italiana, in applicazione dell art.36, quinto comma, del D.Lgs. n.165/01, che si è consolidata nel senso che il dipendente pubblico, assunto illegalmente all impiego in base a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato, non ha diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ma, può beneficiare del solo risarcimento del danno sofferto laddove ne dimostri la concreta sussistenza. Premesso questo, il giudice italiano si è chiesto, se le stesse possano considerarsi reali strumenti di tutela del lavoratore contro gli abusi derivanti dal ricorso a una successione di contratti o di rapporti di lavoro a tempo determinato, e, in particolare se queste stesse disposizioni siano compatibili con la clausola 5 dell accordo quadro, la quale al punto 1 impone agli Stati membri, per prevenire gli abusi derivanti dall utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato, l adozione effettiva e vincolante di almeno una fra le misure elencate in tale disposizione, in assenza di misure equivalenti nell ordinamento nazionale. Al riguardo, come da analoga interpretazione della giurisprudenza della comunità europea, si rileva che il diritto dell Unione non prevede sanzioni specifiche nel caso in cui siano stati comunque accertati abusi ma lascia agli Stati membri un certo margine di discrezionalità in materia i quali devono solo adottare misure che rivestano un carattere non soltanto proporzionato, ma altresì sufficientemente effettivo e dissuasivo per garantire la piena efficacia delle norme adottate in attuazione dell accordo quadro. Pertanto, come è stato sopra richiamato, la normativa nazionale per essere conforme all accordo quadro che nel settore pubblico vieta in modo assoluto la trasformazione in contratto di lavoro a tempo indeterminato di una successione di contratti a tempo determinato deve prevedere, in tale settore, un altra misura effettiva per evitare, ed eventualmente sanzionare, l utilizzo abusivo di una

3 successione di contratti di lavoro a tempo determinato, misura che si riscontra nel risarcimento del danno. L assenza di una regolamentazione dell Unione in materia che lascia libere le modalità di attuazione di tali norme da parte dell ordinamento giuridico interno degli Stati membri, tuttavia non esime gli stessi dal rispetto del principio di equivalenza e, cioè, che esse non devono essere meno favorevoli di quelle che disciplinano situazioni analoghe di natura interna, e dall osservanza del principio di effettività, cioè di non rendere praticamente impossibile o eccessivamente difficile l esercizio dei diritti conferiti dall ordinamento giuridico dell Unione. Dunque, in conseguenza di un abusivo ricorso a una successione di contratti di lavoro a termine, è necessario che si applichi una misura che presenti garanzie effettive ed equivalenti di tutela dei lavoratori al fine di sanzionare debitamente tale abuso ed eliminare le conseguenze della violazione del diritto dell Unione. Infatti, secondo i termini stessi dell articolo 2, primo comma, della direttiva 1999/70, gli Stati membri devono«prendere tutte le disposizioni necessarie per essere sempre in grado di garantire i risultati prescritti dalla [detta] direttiva». Per quanto concerne il rispetto del principio di effettività, che è particolarmente evidenziato dalla questione proposta dal giudice del rinvio, dalla giurisprudenza della Corte si evince che accertare se una norma nazionale di procedura renda praticamente impossibile o eccessivamente difficile l esercizio dei diritti attribuiti ai cittadini dal diritto dell Unione, implica un analisi che tenga conto della collocazione della norma in questione nel complesso della procedura nonché dello svolgimento e delle particolarità che presenta quest ultima nei diversi gradi di giudizio nazionali. Sotto tale profilo, si devono considerare, se necessario, i principi che sono alla base del sistema giurisdizionale nazionale, quali la tutela dei diritti della difesa, il principio della certezza del diritto e il regolare svolgimento del procedimento. Sempre secondo la Corte spetta al giudice del rinvio l interpretazione del diritto interno e, quindi, valutare in che misura le disposizioni di tale diritto miranti a punire il ricorso abusivo, da parte della pubblica amministrazione, a una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato rispettino i principi di effettività ed equivalenza. 19 La corte in definitiva chiude affermando che l accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura in allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, dev essere interpretato nel senso che esso osta ai provvedimenti previsti da una normativa nazionale, quale quella oggetto del procedimento principale, la quale, nell ipotesi di utilizzo abusivo, da parte di un datore di lavoro pubblico, di una successione di contratti di lavoro a tempo determinato, preveda soltanto il diritto, per il lavoratore interessato, di ottenere il risarcimento del danno che egli reputi di aver sofferto a causa di ciò, restando esclusa qualsiasi trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, quando il diritto a detto risarcimento è subordinato all obbligo, gravante su detto lavoratore, di fornire la prova di aver dovuto rinunciare a migliori opportunità di impiego, se detto obbligo ha come effetto di rendere praticamente impossibile o eccessivamente difficile l esercizio, da parte del citato lavoratore, dei diritti conferiti dall ordinamento dell Unione. Spetta al giudice del rinvio valutare in che misura le disposizioni di diritto nazionale volte a sanzionare il ricorso abusivo, da parte della pubblica amministrazione, a una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato siano conformi a questi principi". Anche in altre occasioni la Corte ha ritenuto in astratto rispondente a tali requisiti la previsione risarcitoria contenuta nell articolo 36 D.Lgs. n.165/01, ma con l importante precisazione che spetta al giudice del rinvio valutare in quale misura le condizioni di applicazione nonché l effettiva attuazione dell articolo 36 ne fanno uno strumento adeguato a prevenire e sanzionare l utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato (C.G.E, ordinanza C-3/10). Tuttavia, secondo un certo indirizzo, sembrerebbe che, trattandosi di sanzione risarcitoria, applicando rigorosamente il principio dell onere probatorio in tema di risarcimento del danno, la previsione dell art.36 co.2 T.U. n.165/01 non presenterebbe in alcun modo il carattere sufficientemente effettivo e dissuasivo richiesto dalla Corte Europea, né garantirebbe effettive ed equivalenti forme di tutela dei lavoratori al fine di sanzionare debitamente tale

4 abuso (Tribunale di Oristano del 5 aprile 2013). In pratica, per provare il danno effettivo subito il lavoratore che è stato assunto illegittimamente con contratto a termine dovrebbe fornire la prova di un effettiva perdita di altre occasioni lavorative, diventando una probatio diabolica per cui il meccanismo risarcitorio nel rispetto delle indicazioni comunitarie rimarrebbe di fatto inapplicabile, quale astratta e formale previsione normativa. La quantificazione del danno Riguardo l aspetto della quantificazione del danno la giurisprudenza ha utilizzato un ampia gamma di soluzioni. 1. Secondo un primo orientamento, il calcolo del danno andrebbe effettuato utilizzando il meccanismo sanzionatorio dell art.18, L. n.300/70, atteso che è l unico strumento attraverso il quale il legislatore ha monetizzato il valore del posto di lavoro assistito dalla stabilità reale, qual è quello alle dipendenze della pubblica amministrazione. Sulla criterio di calcolo, tuttavia, si sono riscontrate divergenze nel riconoscimento del numero delle mensilità. 2. Diversamente, secondo un altro indirizzo, la disciplina delle sanzioni dell art.18 della L. 300/70 attiene esclusivamente ai licenziamenti che non riguarda le pubbliche amministrazioni giacché la violazioni di norme imperative inerenti la costituzione del rapporto di lavoro rendono nullo in radice lo stesso rapporto e non si può pretendere il mantenimento del posto. Pertanto, per la quantificazione del danno si dovrebbe ricorrere al criterio della perdita di chance valutabile nel concreto in base al periodo di tempo perso per trovare un altra occupazione. 3. Un altro recente indirizzo ai fini della quantificazione del danno ha fatto perno sulle disposizione della L. n.182/10 collegato lavoro, in particolare nel co.5 dell art.32, il quale sancisce, nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, la condanna da parte del giudice al pagamento di un indennità onnicomprensiva nella misura contenuta tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo del criterio dell anzianità e delle dimensioni dell impresa. La problematica della quantificazione del risarcimento non appare comunque di facile soluzione atteso che, in numerosi casi, i precari risultano sempre detentori di un contratto a temine, in base al quale 20 vengono regolarmente corrisposte le retribuzioni e versati i contribuiti. La stessa giurisprudenza di legittimità ha affermato che se non si ammette la conversione del rapporto, l abuso del termine non avrebbe di fatto alcuna sanzione in quanto il risarcimento del danno, peraltro concretamente difficilmente configurabile e dimostrabile, non riguarderebbe la mancata prosecuzione del rapporto per la scadenza del termine, ma solo il diverso danno eventualmente subito nel passato (difficilmente configurabile se non per i periodi tra un contratto e l altro, trattandosi (in numerose occasioni) di personale regolarmente retribuito), né potrebbe avere carattere sanzionatorio (essendo esclusi le punitive damages nel nostro sistema): va dunque registrato che la clausola 5 è applicabile allo Stato verticalmente e che la conversione del rapporto è l unico rimedio effettivo che consente di prevenire e sanzionare l abuso del termine da parte della pubblica amministrazione". Conclusioni Prendendo spunto delle varie pronunce della Corte di giustizia Europea, tra cui l ordinanza in commento, si può ritenere risolta dal punto di vista dell ordinamento, tanto interno quanto comunitario, la questione dell ammissibilità di una sanzione differenziata nell ambito del lavoro pubblico rispetto a quello privato, per contrastare le violazioni della disciplina sul lavoro a tempo determinato, tanto che anche la giurisprudenza nazionale si è ormai prevalentemente orientata per escludere l ammissibilità di una sanzione diversa da quella risarcitoria. Il problema, pertanto, si sposterebbe sui piani della qualificazione e della quantificazione del danno fissato dall art.36 del D.Lgs. n.165/01. Quest ultima norma che parte della dottrina ritiene che si affianchi alla disciplina di carattere generale in tema di abusi di contratti a termine al secondo comma stabilisce che il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative. L espressione conferma che il diritto al risarcimento del danno ha origine nella prestazione e quindi nella relazione contrattuale e il danno si produce per il fatto stesso della prestazione, e dunque della relazione contrattuale, benché posta in essere in violazione

5 della norma imperativa, al di là di quanto dovuto come corrispettivo della medesima prestazione, a cui provvede la tutela garantita dall art.2126 c.c.. Da ciò si dovrebbe concludere che il danno è sempre e comunque dovuto, anche nell ipotesi in cui il rapporto a termine abbia avuto completa esecuzione e, comunque, a prescindere dalla sua effettiva durata. 21

Pubblico Impiego: Italia bacchettata sui contratti a termine

Pubblico Impiego: Italia bacchettata sui contratti a termine Pubblico Impiego: Italia bacchettata sui contratti a termine L accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura in allegato alla Direttiva n. 1999/70/CE del Consiglio,

Dettagli

Giudice dott. Alessandro COCO Sentenza depositata in data 23 aprile 2015

Giudice dott. Alessandro COCO Sentenza depositata in data 23 aprile 2015 1 Giudice dott. Alessandro COCO Sentenza depositata in data 23 aprile 2015 N. 13423/14 R.G.A.C. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale di Roma in persona del dott. Alessandro Coco,

Dettagli

Il contratto a termine tra normativa italiana e diritto dell Unione: alcuni problemi interpretativi

Il contratto a termine tra normativa italiana e diritto dell Unione: alcuni problemi interpretativi Il contratto a termine tra normativa italiana e diritto dell Unione: alcuni problemi interpretativi Prof. avv. Lorenzo Giasanti Professore aggregato di Diritto del Lavoro Università di Milano - Bicocca

Dettagli

ENTI LIRICI applicabilità della disciplina comune relativa alla conversione dei

ENTI LIRICI applicabilità della disciplina comune relativa alla conversione dei ENTI LIRICI applicabilità della disciplina comune relativa alla conversione dei contratti a termine. a cura di Danilo Sipala [ ]Non pare inoltre potersi riconoscere alcuna efficacia retroattiva all art.

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE NAZIONALE DEL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO E ATTUAZIONE DEL DIRITTO DELL UNIONE

REGOLAMENTAZIONE NAZIONALE DEL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO E ATTUAZIONE DEL DIRITTO DELL UNIONE INFORMATIVA SULLA NORMATIVA COMUNITARIA N. 094 MARZO 2015 REGOLAMENTAZIONE NAZIONALE DEL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO E ATTUAZIONE DEL DIRITTO DELL UNIONE La Corte di giustizia CE, in merito

Dettagli

Riforma del Mercato del Lavoro e flessibilità contrattuali

Riforma del Mercato del Lavoro e flessibilità contrattuali Prof. Avv. Sandro Mainardi Università degli Studi di Bologna Riforma del Mercato del Lavoro e flessibilità contrattuali Legge 28 giugno 2012, n. 92 L idea (o lo scambio) di fondo Estensione della flessibilità

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIV LEGISLATURA. Disegno di legge regionale. n. 95

CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIV LEGISLATURA. Disegno di legge regionale. n. 95 Allegato all oggetto n. Adunanza del Consiglio regionale in data CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIV LEGISLATURA Disegno di legge regionale n. 95 Disposizioni in merito alla proroga dell'efficacia

Dettagli

BARBARA MAIANI. Docente di diritto della Previdenza Sociale Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Consulente del lavoro

BARBARA MAIANI. Docente di diritto della Previdenza Sociale Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Consulente del lavoro 1 BARBARA MAIANI Docente di diritto della Previdenza Sociale Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Consulente del lavoro Effetti del Collegato Lavoro sul contenzioso in tema di lavoro a tempo

Dettagli

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per le petizioni COMUNICAZIONE AI MEMBRI

PARLAMENTO EUROPEO. Commissione per le petizioni COMUNICAZIONE AI MEMBRI PARLAMENTO EUROPEO 2004 Commissione per le petizioni 2009 17.07.2008 COMUNICAZIONE AI MEMBRI Oggetto: Petizione 416/2004, presentata da Antonio Di Spirito, cittadino italiano, corredata di 185 firme, su

Dettagli

Diritto Civile Contemporaneo

Diritto Civile Contemporaneo Diritto Civile Contemporaneo Rivista trimestrale online ad accesso gratuito ISSN 2384-8537 Anno I, numero III, ottobre/dicembre 2014 La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel

Dettagli

AREA TEMATICA: Osservatorio Giurisprudenziale Giurisprudenza di Merito Centro Studi

AREA TEMATICA: Osservatorio Giurisprudenziale Giurisprudenza di Merito Centro Studi AREA TEMATICA: Osservatorio Giurisprudenziale Giurisprudenza di Merito Centro Studi INDICE DEI DOCUMENTI PRESENTI NELL AREA TEMATICA 1. Segnalazione del 21.11.2010 avv.loredana Rondelli Studio Legale avv.

Dettagli

I contratti di lavoro dipendente dopo l approvazione della riforma Fornero

I contratti di lavoro dipendente dopo l approvazione della riforma Fornero I contratti di lavoro dipendente dopo l approvazione della riforma Fornero Oggi 18 luglio 2012 entra in vigore la legge 92 del 28 giugno 2012 Disposizioni in materia di riforme del mercato del lavoro in

Dettagli

L.R. 18/2005, art. 33, c. 3 B.U.R. 7/12/2005, n. 49. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 29 novembre 2005, n. 0419/Pres.

L.R. 18/2005, art. 33, c. 3 B.U.R. 7/12/2005, n. 49. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 29 novembre 2005, n. 0419/Pres. L.R. 18/2005, art. 33, c. 3 B.U.R. 7/12/2005, n. 49 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 29 novembre 2005, n. 0419/Pres. L.R. 18/2005, titolo III, capo I. Regolamento per la concessione di contributi finalizzati

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO QUESITO (posto in data 14 ottobre 2009) In data 01/02/2008 mi viene conferito l incarico temporaneo di durata non superiore a mesi 6, rinnovato in continuità

Dettagli

LE POSSIBILI IMPLICAZIONI DELLA SENTENZA MASCOLO

LE POSSIBILI IMPLICAZIONI DELLA SENTENZA MASCOLO LE POSSIBILI IMPLICAZIONI DELLA SENTENZA MASCOLO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE SULLA DISCIPLINA DELLO STATUS DEI RICERCATORI A TEMPO DETERMINATO William Chiaromonte e Deborah Russo 1 1. La sentenza Mascolo

Dettagli

Cause riunite da C-295/04 a C-298/04. Vincenzo Manfredi e altri contro Lloyd Adriatico Assicurazioni SpA e altri

Cause riunite da C-295/04 a C-298/04. Vincenzo Manfredi e altri contro Lloyd Adriatico Assicurazioni SpA e altri Cause riunite da C-295/04 a C-298/04 Vincenzo Manfredi e altri contro Lloyd Adriatico Assicurazioni SpA e altri (domande di pronuncia pregiudiziale proposte dal Giudice di pace di Bitonto) «Art. 81 CE

Dettagli

Art. 3 Licenziamento per giustificato motivo e giusta causa. indice Art. 4 Vizi formali e procedurali. indice

Art. 3 Licenziamento per giustificato motivo e giusta causa. indice Art. 4 Vizi formali e procedurali. indice Schema di decreto legislativo in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 Recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti INDICE Art. 1 Campo di applicazione

Dettagli

modifiche introdotte dalla Legge 125 del 2013

modifiche introdotte dalla Legge 125 del 2013 Il rapporto di lavoro a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione dopo le modifiche introdotte dalla Legge 125 del 2013 di Tiziano Argazzi [*] Il rapporto di lavoro a tempo determinato è un cantiere

Dettagli

Licenziamenti individuali e collettivi: il nuovo sistema sanzionatorio. LavoroFisco.it

Licenziamenti individuali e collettivi: il nuovo sistema sanzionatorio. LavoroFisco.it LavoroFisco.it Il D.Lgs. n. 23/2015 sul contratto a tutele crescenti, attuativo del Jobs Act, in vigore dal 7 marzo 2015 riscrive il sistema sanzionatorio per i licenziamenti individuali e collettivi di

Dettagli

Studio Legale Casella e Scudier Associazione Professionale

Studio Legale Casella e Scudier Associazione Professionale Circolare n. 2/2012 del 10 luglio 2012 LA C.D. LEGGE FORNERO : LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO Il prossimo 18 luglio entrerà in vigore la Legge n. 92 del 28.6.2012 Disposizioni in materia di riforma

Dettagli

RESPONSABILITA DEI LAVORATORI DEL SETTORE DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI. Milano 29 ottobre 2015

RESPONSABILITA DEI LAVORATORI DEL SETTORE DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI. Milano 29 ottobre 2015 RESPONSABILITA DEI LAVORATORI DEL SETTORE DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI Milano 29 ottobre 2015 DECRETO LEGISLATIVO N.23/2015, ATTUATIVO DELLA LEGGE N. 183/2014 (JOBS ACT) NUOVE NORME SUI LICENZIAMENTI:

Dettagli

TRIBUNALE DI ROSSANO. Ufficio del giudice del Lavoro

TRIBUNALE DI ROSSANO. Ufficio del giudice del Lavoro TRIBUNALE DI ROSSANO Ufficio del giudice del Lavoro OGGETTO: ISTANZA DI TRATTAZIONE DI QUESTIONI PREGIUDIZIALI CON PROCEDIMENTO ACCELERATO EX ART: 104 BIS DEL REGOLAMENTO DI PROCEDURA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA

Dettagli

Art. 1 (Campo di applicazione) 1. Per i lavoratori che rivestono la qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto di lavoro

Art. 1 (Campo di applicazione) 1. Per i lavoratori che rivestono la qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto di lavoro Art. 1 (Campo di applicazione) 1. Per i lavoratori che rivestono la qualifica di operai, impiegati o quadri, assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dalla data di

Dettagli

Fondamenti di Diritto

Fondamenti di Diritto Fondamenti di Diritto 10 marzo 2008 1 LAVORO SUBORDINATO 2 Rapporto di lavoro subordinato Art. 2094 Codice Civile E prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell

Dettagli

Il regime sanzionatorio del licenziamento invalido. Diritto d'impresa: politiche e gestione del rapporto di lavoro

Il regime sanzionatorio del licenziamento invalido. Diritto d'impresa: politiche e gestione del rapporto di lavoro Il regime sanzionatorio del licenziamento invalido Le tutele Le tutele Fatta salva l area del recesso ad nutum, per il licenziamento privo di giusta causa o di giustificato motivo erano previsti regimi

Dettagli

La scuola di Renzi dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea

La scuola di Renzi dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea CESP Centro studi per la scuola pubblica La scuola di Renzi dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea Sentenza Corte di Giustizia europea La clausola 5, punto 1, dell accordo quadro sul lavoro

Dettagli

La nuova disciplina del mercato del lavoro I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO

La nuova disciplina del mercato del lavoro I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO La nuova disciplina del mercato del lavoro I CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO Uno dei contratti maggiormente investiti dalla Riforma Fornero è quello a tempo determinato, in attuazione della linea politica

Dettagli

Licenziamento disciplinare e contestazione dell'illecito

Licenziamento disciplinare e contestazione dell'illecito Licenziamento disciplinare e contestazione dell'illecito di Fabio Petracci, Piergiuseppe Parisi Da Guida al Lavoro del 21.2.2014 - n. 8 La pronuncia in esame concerne il caso di un dipendente cui veniva

Dettagli

Capitolo I: Disciplina Generale dell Illecito Amministrativo Sanzionato, L. 689/1981.

Capitolo I: Disciplina Generale dell Illecito Amministrativo Sanzionato, L. 689/1981. Introduzione La sottoscritta ha svolto un periodo di lavoro all interno del settore Affari Generali della Direzione Generale Bilancio e Finanze, Ufficio Sanzioni Amministrative, della Regione Toscana.

Dettagli

Università La Sapienza di Roma

Università La Sapienza di Roma Università La Sapienza di Roma La tutela giurisdizionale dei diritti in materia fiscale. Accertamento e processo Prof.ssa Rossella Miceli La tutela dei diritti del contribuente ed i mezzi di tutela utilizzabili.

Dettagli

I datori di lavoro devono conservare gli attestati della avvenuta formazione

I datori di lavoro devono conservare gli attestati della avvenuta formazione I datori di lavoro devono conservare gli attestati della avvenuta formazione Con la Sentenza 9 settembre 2014 n. 37312, la Quarta Sezione Penale della Suprema Corte ha affermato che i datori di lavoro

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2786

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2786 Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2786 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore DE LILLO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 16 GIUGNO 2011 Corresponsione di borse di studio ai medici specializzandi

Dettagli

INDICE SOMMARIO. Capitolo 1 RISARCIMENTO DEL DANNO PER TARDIVA ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE

INDICE SOMMARIO. Capitolo 1 RISARCIMENTO DEL DANNO PER TARDIVA ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE INDICE SOMMARIO Elenco delle principali abbreviazioni... XIII Introduzione L EFFETTIVITAv DEL DIRITTO COMUNITARIO ED IL CROLLO DEL DOGMA DELL IRRESPONSABILITAv DEL POTERE LEGISLATIVO 1 Parte Prima RISARCIBILITAv

Dettagli

PRECARI DELLA SCUOLA STATALE: FORME DI TUTELA DI DERIVAZIONE COMUNITARIA, ATTUALI E/O POTENZIALI NEL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO

PRECARI DELLA SCUOLA STATALE: FORME DI TUTELA DI DERIVAZIONE COMUNITARIA, ATTUALI E/O POTENZIALI NEL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO PRECARI DELLA SCUOLA STATALE: FORME DI TUTELA DI DERIVAZIONE COMUNITARIA, ATTUALI E/O POTENZIALI NEL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO di Luigi Giuseppe Papaleo (Avvocato del Foro di Lagonegro PZ Membro di

Dettagli

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI SOMMARIO SCHEMA DI SINTESI LICENZIAMENTO INDIVIDUALE LICENZIAMENTO COLLETTIVO REVOCA DEL LICENZIAMENTO OFFERTA DI CONCILIAZIONE CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI D. Lgs. 4.03.2015, n. 23 - Art. 18 L. 20.05.1970,

Dettagli

Licenziamento individuale

Licenziamento individuale Licenziamento individuale La regola generale affermata dalla legge 604/66 (come modificata dalla legge 108/90) è quella della necessaria sussistenza di una giusta causa o di un giustificato motivo per

Dettagli

RISOLUZIONE N. 51/E. OGGETTO: Interpello art. 28, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.

RISOLUZIONE N. 51/E. OGGETTO: Interpello art. 28, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. RISOLUZIONE N. 51/E Roma, 11 giugno 2010 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello art. 28, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 QUESITO La Regione

Dettagli

INDICE SOMMARIO PREMESSA. ... Pag. 1

INDICE SOMMARIO PREMESSA. ... Pag. 1 INDICE SOMMARIO PREMESSA... Pag. 1 Parte Generale LA TUTELA GIUDIZIARIA AVVERSO IL PROVVEDIMENTO DI FERMO AMMINISTRATIVO DI CUI ALL ART. 86, D.P.R. 602/1973 1. Introduzione... Pag. 9 Capitolo I LA NATURA

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di governo. La nuova Convenzione tra Italia

Dettagli

INDICE SOMMARIO. pag. Elenco delle principali abbreviazioni...

INDICE SOMMARIO. pag. Elenco delle principali abbreviazioni... Elenco delle principali abbreviazioni... pag. XV CAPITOLO PRIMO IL CONTRATTO A DISTANZA E L AMBITO DI APPLICAZIONE DEL D.LG. 185/99 Guida bibliografica... 3 1. Premessa... 7 2. Nozione di contratto a distanza...

Dettagli

Corte cost. sent. n. 155 del 28/4/2011

Corte cost. sent. n. 155 del 28/4/2011 In questo rapporto, oltre alle sentenze della Corte costituzionale tese ad impedire forme di proroga o stabilizzazione dei rapporti di lavoro al di là di quanto previsto da norme costituzionali e legislazione

Dettagli

Le Circolari della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. N. 3 del Festività 17 marzo 2011.

Le Circolari della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. N. 3 del Festività 17 marzo 2011. Le Circolari della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro N. 3 del 10.03.2011 Festività 17 marzo 2011. Quadro normativo L art. 7-bis, comma 1 del decreto legge n. 64 del 30 aprile 2010 contenente disposizioni

Dettagli

INDICE SOMMARIO. Presentazione di Carlo Rimini... Introduzione. Matrimonio, unione civile, convivenza di fatto... Parte prima LE UNIONI CIVILI

INDICE SOMMARIO. Presentazione di Carlo Rimini... Introduzione. Matrimonio, unione civile, convivenza di fatto... Parte prima LE UNIONI CIVILI INDICE SOMMARIO Presentazione di Carlo Rimini.................................. Introduzione. Matrimonio, unione civile, convivenza di fatto................. XI XV Parte prima LE UNIONI CIVILI Capitolo

Dettagli

Università La Sapienza di Roma

Università La Sapienza di Roma Università La Sapienza di Roma La responsabilità dello Stato per violazione del diritto europeo. Accertamento e processo Prof.ssa Rossella Miceli La responsabilità conseguente alle violazioni di norme

Dettagli

CAPITOLO PRIMO LA NORMATIVA IN TEMA DI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI

CAPITOLO PRIMO LA NORMATIVA IN TEMA DI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI Indice PARTE PRIMA I LICENZIAMENTI INDIVIDUALI CAPITOLO PRIMO LA NORMATIVA IN TEMA DI LICENZIAMENTI INDIVIDUALI 1. L evoluzione della disciplina 2. La legge di riforma 11 maggio 1990, n.108 3. Il campo

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DELLA SALUTE CONTRO I DANNI DERIVANTI DAL FUMO NORME DI RIFERIMENTO

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DELLA SALUTE CONTRO I DANNI DERIVANTI DAL FUMO NORME DI RIFERIMENTO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DELLA SALUTE CONTRO I DANNI DERIVANTI DAL FUMO NORME DI RIFERIMENTO Legge 11 novembre 1975, n. 584 (G.U. 5 dicembre 1975, n. 322, recante: Divieto di fumare in determinati

Dettagli

SUL GODIMENTO DELLE C.D. FERIE RX DI CUI ALL ART. 5 COMMA 6, CCNL COMPARTO SANITÀ. Come noto, sulla fruizione delle c.d. ferie rx, si sono avute

SUL GODIMENTO DELLE C.D. FERIE RX DI CUI ALL ART. 5 COMMA 6, CCNL COMPARTO SANITÀ. Come noto, sulla fruizione delle c.d. ferie rx, si sono avute Spett.le Federazione Nazionale Collegi Professionali TSRM di Roma Via Magna Grecia 30/g 00183 Roma federazione@tsrm.org SUL GODIMENTO DELLE C.D. FERIE RX DI CUI ALL ART. 5 COMMA 6, CCNL COMPARTO SANITÀ

Dettagli

S T U D I O L E G A L E R O S S I

S T U D I O L E G A L E R O S S I 1 S T U D I O L E G A L E R O S S I V i a P o m p e o M a g n o 2 3 / A, 0 0 1 9 2 R O M A T e l. 0 6 3 2 1 2 3 4 4 F a x 0 6 3 2 5 0 2 4 9 9 guidorossiavv@gmail.com Avv. Guido Rossi Avv. Andrea Brocco

Dettagli

Tempo impiegato dal lavoratore per indossare gli abiti da lavoro: sì alla retribuzione aggiuntiva

Tempo impiegato dal lavoratore per indossare gli abiti da lavoro: sì alla retribuzione aggiuntiva Tempo impiegato dal lavoratore per indossare gli abiti da lavoro: sì alla retribuzione aggiuntiva Il principio secondo cui è considerato lavoro effettivo ogni lavoro che richieda un occupazione assidua

Dettagli

Studio di consulenza del lavoro il potere disciplinare del datore di lavoro

Studio di consulenza del lavoro  il potere disciplinare del datore di lavoro Studio di consulenza del lavoro www.dercole.org info@dercole.org il potere disciplinare del datore di lavoro Premessa I art. 2106 C.c. prevede che l inosservanza delle disposizioni contenute negli artt.

Dettagli

Flessibilità in entrata e in uscita: dalla Riforma Fornero ad oggi

Flessibilità in entrata e in uscita: dalla Riforma Fornero ad oggi Flessibilità in entrata e in uscita: dalla Riforma Fornero ad oggi Avv. Franco Toffoletto Tutto Lavoro Il Sole 24 ore Milano, 18 ottobre 2013 La flessibilità in entrata 2 La flessibilità in entrata E da

Dettagli

Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI

Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI 26.10.2012 Riflessioni sulla ordinanza del Tribunale di Bologna del 15 Ottobre 2012 Carissimi, Siamo impegnati come Centro Studi

Dettagli

Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti

Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti Il decreto legislativo n. 23/2015 introduce nel nostro ordinamento giuridico il contratto a tutele crescenti, definendo altresì un nuovo regime sanzionatorio

Dettagli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 SISTEMA DISCIPLINARE Rev. 00 del 13.03.2012 Pagina 1 di 6 Indice 1. I PRINCIPI DEL SISTEMA DISCIPLINARE... 3

Dettagli

JOBS ACT E L. 92/2012 DISCIPLINE A CONFRONTO

JOBS ACT E L. 92/2012 DISCIPLINE A CONFRONTO JOBS ACT E L. 92/2012 DISCIPLINE A CONFRONTO Via Porta Est 35-30020 Marcon (Ve)Tel e fax: 0413096433 Mail: federica.russo@alice.it; Pec: federica.russo@venezia.pecavvocati.it; Legge Fornero vs Jobs Act

Dettagli

Interpretazione delle norme comunitarie

Interpretazione delle norme comunitarie Interpretazione delle norme comunitarie Anche nel diritto comunitario, come in quello interno, la singola norma va interpretata reinserendola nel sistema dell ordinamento comunitario, alla stregua dei

Dettagli

RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE UE E ALTRI RICORSI DIRETTI

RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE UE E ALTRI RICORSI DIRETTI LA RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE DELL UNIONE E GLI ALTRI RICORSI DIRETTI PROF.SSA MARIA TERESA STILE Indice 1 RESPONSABILITÀ EXTRACONTRATTUALE UE E ALTRI RICORSI DIRETTI -------------------------- 3

Dettagli

E nulla la cartella di pagamento recante la sola indicazione omesso o carente

E nulla la cartella di pagamento recante la sola indicazione omesso o carente E nulla la cartella di pagamento recante la sola indicazione omesso o carente versamento dell imposta Nota a Corte di Cassazione n. 20211 del 3 settembre 2013. Avv. Leonardo Leo SOMMARIO: 1. La decisione;

Dettagli

Circolare N.156 del 8 Novembre 2012

Circolare N.156 del 8 Novembre 2012 Circolare N.156 del 8 Novembre 2012 Transazioni commerciali. Il Consiglio dei Ministri fissa il termine per i pagamenti dai 30 ai 60 giorni Transazioni commerciali tra imprese e tra imprese e pubbliche

Dettagli

Dubbi interpretativi sulla decurtazione punti per i divieti di sosta prescritti con segnaletica orizzontale

Dubbi interpretativi sulla decurtazione punti per i divieti di sosta prescritti con segnaletica orizzontale ISSN 1127-8579 Pubblicato dal 18/02/2010 All'indirizzo http://www.diritto.it/docs/29003-dubbi-interpretativi-sulla-decurtazione-puntiper-i-divieti-di-sosta-prescritti-con-segnaletica-orizzontale Autore:

Dettagli

CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DEL 3 MAGGIO 2013, N.

CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DEL 3 MAGGIO 2013, N. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DEL 3 MAGGIO 2013, N. 19111: commercio ambulante di rifiuti ed esonero ex art. 266, comma 5, D.Lgs. n. 152/06 «Il quinto comma dell art. 266 d.lgs. 152/06

Dettagli

CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DELL 8 SETTEMBRE 2010, N.

CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DELL 8 SETTEMBRE 2010, N. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, SEZIONE III, SENTENZA DELL 8 SETTEMBRE 2010, N. 32941. Fattispecie relativa ad attività di modifica e deviazione degli argini di fontanili, di copertura dei corsi d acqua e

Dettagli

Il nuovo regime delle decadenze introdotto dal Collegato Lavoro. Avv. Nicoletta Pagni Studio Legale prof. avv. Mariella Magnani

Il nuovo regime delle decadenze introdotto dal Collegato Lavoro. Avv. Nicoletta Pagni Studio Legale prof. avv. Mariella Magnani Il nuovo regime delle decadenze introdotto dal Collegato Lavoro Avv. Nicoletta Pagni Studio Legale prof. avv. Mariella Magnani La decadenza Mentre il fondamento della prescrizione è l inerzia del titolare,

Dettagli

CIRCOLARE DEL 25 OTTOBRE 2011 Ai gentili Clienti. Oggetto: APPRENDISTATO - IN VIGORE IL NUOVO TESTO UNICO

CIRCOLARE DEL 25 OTTOBRE 2011 Ai gentili Clienti. Oggetto: APPRENDISTATO - IN VIGORE IL NUOVO TESTO UNICO CIRCOLARE DEL 25 OTTOBRE 2011 Ai gentili Clienti Oggetto: APPRENDISTATO - IN VIGORE IL NUOVO TESTO UNICO In data 14 settembre 2011 è stato emanato il D.Lgs. n.167 rubricato Testo Unico dell Apprendistato,

Dettagli

NEWSLETTER 27/2015. Corato, 19 novembre 2015 SOMMARIO

NEWSLETTER 27/2015. Corato, 19 novembre 2015 SOMMARIO NEWSLETTER 27/2015 Corato, 19 novembre 2015 SOMMARIO 1 DISPOSIZIONI LEGISLATIVE D.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 L esposizione che segue, rappresenta una breve sintesi di disposizioni legislative, chiarimenti

Dettagli

Riforma del Lavoro: come cambia la disciplina dei licenziamenti

Riforma del Lavoro: come cambia la disciplina dei licenziamenti CIRCOLARE A.F. N. 108 del 17 Luglio 2012 Ai gentili clienti Loro sedi Riforma del Lavoro: come cambia la disciplina dei licenziamenti Premessa In data 03.07.2012 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale

Dettagli

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E RAPPORTI DI LAVORO SUBORDINATO, AUTONOMO E PARASUBORDINATO. della Dott.ssa Raffaella De Vico

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E RAPPORTI DI LAVORO SUBORDINATO, AUTONOMO E PARASUBORDINATO. della Dott.ssa Raffaella De Vico CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E RAPPORTI DI LAVORO SUBORDINATO, AUTONOMO E PARASUBORDINATO della Dott.ssa Raffaella De Vico Nel nostro ordinamento giuridico, l inserimento del lavoratore nella categoria dei

Dettagli

Corte di giustizia europea, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, T.A.R. Lazio

Corte di giustizia europea, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, T.A.R. Lazio Corte di giustizia europea, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, T.A.R. Lazio Corte di giustizia europea, grande sezione, sent. n. C-108/10 del 6 settembre 2011 Direttiva 77/187/CEE mantenimento dei

Dettagli

Ministero della Giustizia Dipartimento per gli affari di Giustizia Circolare 29 luglio 2015

Ministero della Giustizia Dipartimento per gli affari di Giustizia Circolare 29 luglio 2015 Ministero della Giustizia Dipartimento per gli affari di Giustizia Circolare 29 luglio 2015 OGGETTO: Art. 6, comma 2, della legge 10 novembre 2014, n. 162, (Convenzione di negoziazione assistita da uno

Dettagli

Dentro la Notizia. 10 Aprile 2013

Dentro la Notizia. 10 Aprile 2013 Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Napoli A CURA DELLA COMMISSIONE COMUNICAZIONE DEL CPO DI NAPOLI Dentro la Notizia 50/2013 APRILE/6/2013 (*) 10 Aprile 2013 LA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA

Dettagli

Deliberazione n. 5/2016/PAR. Corte dei conti. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21 e

Deliberazione n. 5/2016/PAR. Corte dei conti. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21 e Deliberazione n. 5/2016/PAR Repubblica italiana Corte dei conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai magistrati: Dott. Francesco Petronio Dott. ssa Maria Paola Marcia Dott. ssa

Dettagli

Direzione centrale Prestazioni. Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Direttori delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e

Direzione centrale Prestazioni. Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Direttori delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e Direzione centrale Prestazioni Roma, 14 Novembre 2008 Circolare n. 100 Allegati n. 1 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Direttori delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami

Dettagli

RISOLUZIONE N. 77/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 77/E QUESITO RISOLUZIONE N. 77/E Direzione Centrale Normativa Roma, 8 novembre 2013 OGGETTO: Interpello ordinario - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. (Applicazione benefici previsti per la piccola proprietà contadina

Dettagli

IL PRECARIATO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI NOTE DI LEGITTIMITA COSTITUZIONALE

IL PRECARIATO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI NOTE DI LEGITTIMITA COSTITUZIONALE IL PRECARIATO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI NOTE DI LEGITTIMITA COSTITUZIONALE La scrivente Organizzazione Sindacale ritiene necessario che il Governo provveda alla ridefinizione della disciplina sul

Dettagli

AA.SS. nn. 2233 e 2229

AA.SS. nn. 2233 e 2229 AA.SS. nn. 2233 e 2229 Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato Audizione ANIA 11a

Dettagli

Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri

Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri Centro Studi Consiglio Nazionale Ingegneri L applicazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolamentate di cui al D.M. 20 luglio

Dettagli

ex art. 60 cod. proc. amm.; sul ricorso numero di registro generale 1884 del 2014, proposto da:

ex art. 60 cod. proc. amm.; sul ricorso numero di registro generale 1884 del 2014, proposto da: Tribunale amministrativo regionale della Puglia Sentenza n. 1884 del 25 settembre 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia - Lecce - Sezione

Dettagli

CIRCOLARE N. 10/E. Roma,16 febbraio 2007

CIRCOLARE N. 10/E. Roma,16 febbraio 2007 CIRCOLARE N. 10/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma,16 febbraio 2007 OGGETTO: Decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, art. 36, comma 23 - Abrogazione del comma 4-bis dell art. 19 del Tuir -

Dettagli

Il principio costituzionale di libertà sindacale. L organizzazione sindacale è libera (art. 39, comma 1 Cost.)

Il principio costituzionale di libertà sindacale. L organizzazione sindacale è libera (art. 39, comma 1 Cost.) Il principio costituzionale di libertà sindacale L organizzazione sindacale è libera (art. 39, comma 1 Cost.) La libertà sindacale del singolo lavoratore La libertà sindacale positiva La libertà sindacale

Dettagli

CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE sentenza 7 settembre 2006

CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE sentenza 7 settembre 2006 SENTENZE IN SANITÀ CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE sentenza 7 settembre 2006 L accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (18 marzo 1999), deve essere

Dettagli

Sapienza Università di Roma

Sapienza Università di Roma Sapienza Università di Roma Il potere di indirizzo dell Amministrazione finanziaria. L interpello tributario. Accertamento e processo Prof.ssa Rossella Miceli a cura di Roberta Corriere Indice PARTE 1

Dettagli

Senato della Repubblica

Senato della Repubblica Senato della Repubblica XI Commissione Lavoro, Previdenza Sociale Schema di decreto legislativo recante il testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni (esame

Dettagli

RISOLUZIONE N. 64 /E

RISOLUZIONE N. 64 /E RISOLUZIONE N. 64 /E Roma, 20 giugno 2014 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Atti di affrancazione di terre civiche: trattamento agevolato ai fini dell

Dettagli

Scritto da di Mario Di Corato Venerdì 18 Gennaio :49 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Gennaio :53

Scritto da di Mario Di Corato Venerdì 18 Gennaio :49 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Gennaio :53 LA NUOVA INDENNITA DI DISOCCUPAZIONE ASPI E MINI ASPI di Mario Di Corato Com è noto la legge di riforma del mercato di lavoro n. 92/2012 ha dettato nuove norme in materia di mercato del lavoro e di ammortizzatori

Dettagli

LA RIFORMA DEI POTERI DI CUI AGLI ARTT. 32 DPR N. 600/1973 E 51 DEL D.P.R. N. 633/1972. I POTERI DEGLI UFFICI E LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE

LA RIFORMA DEI POTERI DI CUI AGLI ARTT. 32 DPR N. 600/1973 E 51 DEL D.P.R. N. 633/1972. I POTERI DEGLI UFFICI E LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE Seminario di formazione LE INDAGINI FINANZIARIE Milano, 1 luglio 2008 LA RIFORMA DEI POTERI DI CUI AGLI ARTT. 32 DPR N. 600/1973 E 51 DEL D.P.R. N. 633/1972. I POTERI DEGLI UFFICI E LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE

Dettagli

Il diritto del lavoro è il complesso di norme che disciplinano il rapporto di lavoro e che tutelano

Il diritto del lavoro è il complesso di norme che disciplinano il rapporto di lavoro e che tutelano DIRITTO DEL LAVORO NOZIONE Il diritto del lavoro è il complesso di norme che disciplinano il rapporto di lavoro e che tutelano oltre che l interesse economico, anche la libertà, dignità, e personalità

Dettagli

IL RICONOSCIMENTO DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA

IL RICONOSCIMENTO DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA IL RICONOSCIMENTO DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA INDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO 01. Il riconoscimento delle pretese di giustizia nell ordinamento dell Unione

Dettagli

Marginalità del lavoro a tempo indeterminato in Italia

Marginalità del lavoro a tempo indeterminato in Italia Marginalità del lavoro a tempo indeterminato in Italia Distribuzione percentuale dei rapporti di lavoro attivati per tipologia di contratto (composizioni percentuali). III trimestre 2014 (a) La tipologia

Dettagli

Clausole e accordi nel contratto individuale di lavoro. 1. La certificazione dei contratti di lavoro

Clausole e accordi nel contratto individuale di lavoro. 1. La certificazione dei contratti di lavoro 1. La certificazione dei contratti di lavoro l attività di certificazione svolta dalle commissioni eventualmente istituite presso i Consigli provinciali degli ordini dei consulenti del lavoro possa essere

Dettagli

IL PRESUPPOSTO DELLA COLPA NELLA RESPONSABILITA CIVILE DELLA P.A. Nota a Corte di Giustizia dell Unione Europea 30.09.2010, Causa C 314/09 di Marco Pennisi Con la sentenza del 30 settembre 2010, causa

Dettagli

D E T E R M I N A Z I O N E

D E T E R M I N A Z I O N E AREA AMMINISTRATIVA ED ECONOMICO FINANZIARIA SERVIZIO RISORSE UMANE N : 480/2014 del 06/12/2014 D E T E R M I N A Z I O N E OGGETTO: DR. QUIRINO VOLPE - PRESA D ATTO DIMISSIONI INCARICO ART. 110 C.1 D.LGS.

Dettagli

ORDINANZA N. 306 ANNO 2006 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Franco BILE Presidente -

ORDINANZA N. 306 ANNO 2006 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Franco BILE Presidente - ORDINANZA N. 306 ANNO 2006 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: - Franco BILE Presidente - Giovanni Maria FLICK Giudice - Francesco AMIRANTE - Ugo

Dettagli

BREVI NOTE IN TEMA DI DOMANDA DI FISSAZIONE DI UDIENZA di Licia Grassucci, Dirigente del Consiglio di Stato

BREVI NOTE IN TEMA DI DOMANDA DI FISSAZIONE DI UDIENZA di Licia Grassucci, Dirigente del Consiglio di Stato BREVI NOTE IN TEMA DI DOMANDA DI FISSAZIONE DI UDIENZA di Licia Grassucci, Dirigente del Consiglio di Stato L udienza di discussione del ricorso, com è noto, è fissata su domanda di parte. Eccezionali

Dettagli

ORDINANZA DELLA CORTE (Ottava Sezione) 12 dicembre 2013 (*)

ORDINANZA DELLA CORTE (Ottava Sezione) 12 dicembre 2013 (*) ORDINANZA DELLA CORTE (Ottava Sezione) 12 dicembre 2013 (*) «Rinvio pregiudiziale Articolo 99 del regolamento di procedura della Corte Politica sociale Direttiva 1999/70/CE Clausola 5 dell accordo quadro

Dettagli

Corte Costituzionale. Organo costituzionale con il compito di vigilare sul rispetto della Costituzione da parte di tutti gli organi dello Stato

Corte Costituzionale. Organo costituzionale con il compito di vigilare sul rispetto della Costituzione da parte di tutti gli organi dello Stato Corte Costituzionale Organo costituzionale con il compito di vigilare sul rispetto della Costituzione da parte di tutti gli organi dello Stato Disciplina costituzionale La disciplina della Corte costituzionale

Dettagli

INDICE. 1 Introduzione. 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione

INDICE. 1 Introduzione. 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione INDICE 1 Introduzione 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione 7 1. La funzione giurisdizionale 9 2. Chi esercita la funzione giurisdizionale 9 2.1 Giudici ordinari e speciali 11 2.2 Temperamenti al divieto

Dettagli

Cassazione civile, Sezione lavoro, 15 giugno 2010, n

Cassazione civile, Sezione lavoro, 15 giugno 2010, n Cassazione civile, Sezione lavoro, 15 giugno 2010, n. 14350 Svolgimento del processo e Motivi della decisione La dott.ssa C.M., a seguito di concorso pubblico, il 18 settembre 2000 fu assunta con contratto

Dettagli

Circolare N.28 del 25 Febbraio 2014

Circolare N.28 del 25 Febbraio 2014 Circolare N.28 del 25 Febbraio 2014 Fuoribusta, lavoro in nero ed orari di lavoro. Le sanzioni applicabili Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che è stato recentemente pubblicata una

Dettagli

CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 17 gennaio 2017, n. 969

CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 17 gennaio 2017, n. 969 CORTE DI CASSAZIONE - Sentenza 17 gennaio 2017, n. 969 Stranieri - Matrimonio - Cittadinanza italiana - Separazione di fatto Irrilevante Fatti di causa La Corte d'appello di Firenze, confermando la sentenza

Dettagli

LA COMPENSAZIONE DEGLI ONERI DI SERVIZIO PUBBLICO IN GIURISPRUDENZA

LA COMPENSAZIONE DEGLI ONERI DI SERVIZIO PUBBLICO IN GIURISPRUDENZA LA COMPENSAZIONE DEGLI ONERI DI SERVIZIO PUBBLICO IN GIURISPRUDENZA Principi essenziali del Reg.to Cee 1191/1969 Il regolamento comunitario 1191/1969, all 11 considerando statuisce il principio per il

Dettagli