IL RILIEVO STORICO CONOSCITIVO DELL EX LINEA FERRATA A SCARTAMENTO RIDOTTO DELLA PROVINCIA DI PALERMO: METODI E STRUMENTI

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1 IL RILIEVO STORICO CONOSCITIVO DELL EX LINEA FERRATA A SCARTAMENTO RIDOTTO DELLA PROVINCIA DI PALERMO: METODI E STRUMENTI Ragusa 21 febbraio 2009 Facoltà di Agraria RELATORE: dott. geom. Luciano Di Marco 1

2 Il lavoro presentato è frutto dell esperienza esperienza maturata in occasione dello svolgimento degli incarichi di consulenza topografica, eseguiti nel corso degli anni nel tratto di linea ferrata dismessa Ficuzza-Corleone Corleone-San Carlo: prima per conto dell AAPIT e successivamente per conto della Provincia Regionale Palermo. Per conto dell AAPIT: 1. Il recupero dei tratti di linea mancanti, eseguito congiuntamente e ai tecnici comunali e con i proprietari dei fondi limitrofi- 1998; 2. Il rilievo topografico (storico-conoscitivo), conoscitivo), su un tracciato sperimentale di 10 km: tratto Contessa Entellina-Bisacquino ; 3. La ricerca dei catastali storici; Per conto della Provincia Regionale di Palermo: 4. Il rilievo topografico del tratto di linea: Ponte Drago San Carlo ; Infine: E stato eseguito il tracciamento dei vertici delle pertinenze (dell ell intero tracciato) in fase di esecuzione dell opera Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 2

3 Nel complesso i rilievi interessano un tracciato di 72 km, eseguiti in periodi diversi: 1. Tratto da stazione di Godrano a Ponte Drago - 21 km; 2. Tratto da stazione di Contessa Entellina a stazione di Bisacquino; 3. Tratto da Ponte Drago a stazione di Contessa Entellina e da stazione di Bisacquino a stazione di San Carlo; 4. Tratti non commissionati Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 3

4 OBIETTIVI: Gli obiettivi del presente lavoro sono: La descrizione della metodologia per il rilievo e la rappresentazione, dell ex ex linea ferrata a scartamento ridotto dismessa della Provincia di Palermo, nell ambito del progetto di recupero e riconversione in piste ciclabili e percorsi ecologici. Ovvero l utilizzo di tecniche topografiche integrate, finalizzate alla creazione di un data base topografico tale da consentire ai progettisti di poter interpretare l andamento plano-altimetrico del tracciato. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 4

5 LE ATTIVITA DA SVOLGERE 1. Reperimento degli elaborati storici 2. La scelta della strumentazione di rilievo 3. La georeferenziazione dei dati 4. Definizione del sistema di riferimento 5. Istituzione di una rete d inquadramento 6. Il rilievo di dettaglio 7. Catalogazione dei manufatti 8. Tracciamento Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 5

6 REPERIMENTO DEGLI ELABORATI STORICI Fase fondamentale, in quanto la precisione del rilievo e del successivo cessivo tracciamento, dipenderà molto dalla qualità degli elementi reperiti e dalla loro coerenza. (Elaborati di progetto reperiti dall AAPIT presso l archivio storico delle FFSS) Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 6

7 Le mappe catastali storiche Elemento che presenta un eterogeneit eterogeneità di dati, sia per i diversi formati di archiviazione, che per i diversi sistemi di riferimento. Es.: Nella Provincia di Palermo vi sono 33 diversi sistemi di riferimento. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 7

8 I particellari di esproprio Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 8

9 LA SCELTA DELLA STRUMENTAZIONE DI MISURA Stazione totale robotizzata lettura laser per misure senza prisma fino a oltre 600 metri Precisione lineare: 3 mm; Precisione angolare: 2 Controller Trimble ACU con software Survey Controller Ricevitori GPS R8 72 Canali con modem GSM-GPRS Integrato per connessioni anche a reti V.R.S. Controller Trimble TSC2 con Software Survey Controller Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 9

10 LA GEOREFERENZIAZIONE DEI DATI Per rendere utilizzabili e disponibili i dati topografici e le cartografie c storiche, questi devono essere riportati nello stesso sistema di riferimento. Questa operazione, chiamata georeferenziazione, viene eseguita utilizzando il metodo, dei punti di controllo a terra, ovvero nell assegnare ad un determinato numero di punti identificati sul raster, delle coordinate riferite su un sistema geodetico-cartografico cartografico. Più sono i punti più precisa risulta l operazione. l Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 10

11 IL METODO UTILIZZATO Nel caso specifico è stata eseguita una preliminare sovrapposizione grafica grossolana tra la cartografia storica e la cartografia attuale, a utilizzando come riferimento le coordinate della parametratura marcata m nei fogli stessi. Ciò ha consentito di valutare una prima stima dell errore errore locale, pari a circa metri, imputabile a diverse cause, tra cui: La deformazione del supporto cartaceo (cattiva conservazione); I diversi metodi di rilievo adottati; La deformazione dovuta al passaggio nei sistemi di copiatura. Inoltre, ha consentito di individuare i punti di controllo omologhi, con un adeguata attendibilità. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 11

12 DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI RIFERIMENTO Indipendentemente dalla tecnica che s intende s utilizzare per il rilievo di dettaglio, ogni rilievo topografico richiede l istituzione l di una rete d inquadramento, cioè di una serie di punti noti ed omogeneamente distribuiti nel tracciato da rilevare, tali da definire una superficie di riferimento. La rete d inquadramento d ha come scopi: La definizione di un sistema di riferimento plano-altimetrico; altimetrico; Il contenimento della propagazione degli errori; La possibilità di supportare rilievi successivi nel tempo; Orientare le operazioni di tracciamento. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 12

13 Nel caso specifico la rete d inquadramento d principale è costituita da 4 centrici GPS coincidenti con i vertici della rete IGM 95 ed inquadrati nel sistema stema ROMA40 Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 13

14 IL CENTRINO GPS DELLA RETE IGM95 Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 14

15 LA SOTTORETE DI DETTAGLIO All interno della rete principale è stata definita una sottorete di dettaglio, costituita da una maglia di 30 vertici, con lati di circa km. Materializzata in modo permanente con dei chiodi topografici e monografati al fine di consentire successive operazioni di rilievo integrative. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 15

16 ESEMPIO DI VERTICE DELLA RETE SECONDARIA Caposaldo stazione di Campofiorito Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 16

17 IL RILIEVO DI DETTAGLIO Nell impostazione del rilievo e nella scelta della strumentazione, si è tenuto conto: Dell estensione estensione del tracciato: circa 72,00 km di linea Dell eterogeneit eterogeneità del territorio: attraversamenti di zone alberate attraversamenti in aperta campagna attraversamento di borghi rurali Delle opere d arte: d ponti, cavalcavia, viadotti gallerie stazioni, fermate, caselli acquedotti, cunette Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 17

18 L ESECUZIONE DEL RILIEVO La rete d inquadramento d è stata definita mediante tecniche di posizionamento satellitare GPS, in modalità statica con sessioni di osservazione non inferiori ad 1 ora; Il rilievo di dettaglio è stato eseguito con tecniche GPS/RTK, integrate ove necessario con l ausilio l di stazione totale. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 18

19 LA CATALOGAZIONE DEI MANUFATTI I manufatti (ponti, acquedotti, caselli ecc.) sono stati rilevati e catalogati con il metodo diretto, ovvero con l ausilio l di rotella metrica e camera fotografica digitale. Di ogni manufatto sono state rilevate: le dimensioni in pianta; la sezione trasversale del terreno; le coordinate relative in asse; una breve descrizione dello stato di conservazione; un particolare fotografico. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 19

20 SCHEDA MANUFATTO Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 20

21 RISULTATI OTTENUTI Il recupero delle originarie opere di sostegno Il recupero della massicciata stradale Il recupero delle pertinenze Il recupero delle opere d arte mancanti Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 21

22 CONCLUSIONI Sulla base della sperimentazione condotta è possibile ipotizzare un utilizzo della metodologia esposta, nell ambito dell intero tracciato ferroviario a scartamento ridotto dismesso. Si possono quindi individuare alcune linee guida per future applicazioni in questo settore: definizione di specifiche procedure per la gestione del Data-Base topografico, e la validazione dei risultati, in modo da garantire l omogeneitl omogeneità del prodotto a livello regionale; definizione di procedure per l integrazione l tra la cartografia storica ed altre cartografie di base a grande scala; definizione di un capitolato specifico che standardizzi il metodo o e la strumentazione da utilizzare. Relatote : Dott. Geom. Luciano Di Marco 22

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