Governo del territoriale. Lezione. Analisi Multicriteri
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1 Governo del territoriale Lezione Analisi Multicriteri Dott. Simone Gorelli
2 Multiple Criteria Decision-Aid Methods (Mcda) Multiple-Criteria Decision Aid (MCDA) è un settore di ricerca all'interno del campo della Decision Analysis (DA), che mira a sviluppare metodi e strumenti per favorire il processo decisionale, in particolare in termini di scelta, classifica o cernita di opzioni (vale a dire le alternative, le soluzioni, i decorsi delle azioni, ecc.), alla presenza di più, e spesso conflittuali, criteri (Zanakis et al. 1998; Figueira et al., 2005). La metodologia MCDA può essere vista come un processo non-lineare comprendente le seguenti quattro fasi principali: strutturazione del problema decisionale; articolazione e modellazione delle preferenze; aggregazione della valutazione delle alternative (preferenze); formulazione delle raccomandazioni (Roy, 1985; Maystre et al., 1994).
3 Multiple Criteria Decision-Aid Methods (Mcda) I metodi MCDA si sono notevolmente sviluppati negli ultimi 30 anni, definendo molti metodi e strumenti che vi possono afferire (Figueira et al., 2005). Ciò conduce alla necessità di confronto dei metodi MCDA, per individuare i metodi più opportuni per il problema decisionale in esame (Zanakis et al. 1998; Brunner e Starkl, 2004). Molti autori hanno sottolineato la necessità di una tassonomia dei metodi MCDA, come punto di partenza per il processo di selezione (MacCrimmon, 1973; Hwang e Yoon, 1981). Decine di tassonomie sono attualmente disponibili, basate su una serie di criteri, tra cui: il numero di alternative considerate: distribuzione discreta vs. distribuzione continua delle alternative (Schärlig, 1985; Maystre et al., 1994); le informazioni a livello di criteri di misurazione: qualitative vs. quantitative, e livello di incertezza (Munda et al., 1994, 1995); i metodi utilizzati per costruire il modello di preferenza: approccio matematico di analisi delle decisioni vs. approccio di intelligenza artificiale (Nijkamp e Vindigni, 1998; Figueira et al., 2005); le modalità di aggregazione dei criteri: aggregazione completa, parziale o locale (Schärlig, 1985; Maystre et al., 1994; Vincke, 1989); il grado di compensazione tra i criteri (Hayashi, 2000); la natura descrittiva, prescrittiva, costruttiva o di carattere normativo del processo decisionale (Bouyssou et al., 2006).
4 Multiple Criteria Decision-Aid Methods (Mcda) Una delle tassonomie più complete è stata istituita da Hwang e Yoon (1981). Questa tassonomia distingue tra i metodi multiple-objective decision-making (MODM) e multiple-attribute decision-making (MADM), nell ambito dell MCDA. I metodi MODM possono essere utilizzati nei casi in cui è necessario trattare un gran numero di alternative. Essi si basano su modelli di programmazione matematica multi-obiettivo, in cui una serie di obiettivi è ottimizzata e sottoposta ad una serie matematicamente definita di vincoli, per la selezione della "migliore" alternativa. I metodi MADM, invece, sono utilizzati in casi di discreto o limitato numero di alternative, sono caratterizzati da molteplici attributi conflittuali. Essi si basano sull'aggregazione delle decisioni per ciascun criterio e alternativa e il posizionamento delle alternative in funzione delle norme di aggregazione.
5 Multiple Criteria Decision-Aid Methods (Mcda) L MCDA, come usato in molti studi pubblicati, generalmente si riferisce solo al MADM, soprattutto a causa del grande numero di metodi che ricadono in questa tipologia. Infatti, una revisione della letteratura, a cavallo degli ultimi 25 anni, ha evidenziato un numero crescente di nuovi metodi MADM e di ibridi, portando ad una grande variabilità di tassonomie (Schärlig, 1985; Roy, 1985; Vincke, 1989; Nijkamp et al., 1990; Roy e Bouyssou, 1993; Maystre et al., 1994; Bouyssou et al., 2000, 2006; Figueira et al., 2005). Tuttavia, è possibile sviluppare una sintesi che vede la maggioranza dei metodi più utilizzati MADM collocarsi in una delle seguenti tre categorie: metodi multi-attribute utility; metodi outranking; metodi misti.
6 Metodi multi-attribute utility Questi metodi si basano essenzialmente sulla teoria dell utilità multiattributo (MAUT, Keeney e Raiffa, 1976), che emerge dalla dottrina filosofica dell'utilitarismo. Se la decisione è presa in condizioni in cui sono noti e certi gli attributi (approccio deterministico), il termine "utilità" è sostituito da "valore" (MAVT). Il metodo MAUT prevede tre fasi principali: la normalizzazione e la valutazione delle prestazioni di ciascuna alternativa in termini di utilità; l'identificazione dei pesi che rappresentano statisticamente le priorità del decision-maker per ciascun criterio; l'aggregazione (basato su metodo additivo, moltiplicativo, o altri formalismi distributivi, Guitouni e Martello, 1998) e la classificazione delle varie alternative.
7 Metodi multi-attribute utility L Analytic Hierarchy Process (AHP) è un altro approccio sviluppato da Saaty (1980), basato sugli stessi principi del MAUT, ma si differenzia da quello appena descritto nel modo di gestire il problema decisionale. L'AHP si articola in quattro fasi principali: disaggregazione del problema complesso in una gerarchia, in cui ogni livello è costituito da specifici elementi. L obiettivo principale della decisione si trova al vertice della gerarchia, i criteri, i sub-criteri e le alternative di decisione sono collocati nei vari livelli di questa gerarchia; confronto a coppie tra tutti gli elementi allo stesso livello, basata su un metodo di conversione verbale e valutazione soggettiva individuando una serie di punteggi o pesi. La conversione dipende dalle risposte del decision-maker alle domande che gli vengono sottoposte, per esempio: "Quanto è importante il criterio A rispetto al criterio B?". La risposta poi sarà tradotta in un punteggio da a 1 a 9. Tutti i confronti a coppie tra i singoli obiettivi sono utilizzati per costituire una matrice di confronto a coppie. Verifica della consistenza della matrice e delle priorità derivanti da essa. Aggregazione di criteri, mediante un metodo additivo o funzione di utilità moltiplicativa.
8 Metodi Outranking I metodi Outranking si basano sulla social choice theory. Questi metodi non hanno la base assiomatica dei metodi di attributo multi-utility, ma sono utili nella pratica (Guitouni e Martello, 1998). "Outranking" è un concetto sviluppato originariamente da Roy (1985). Si tratta di un confronto tra tutte le possibili coppie delle opzioni prese in considerazione, per definire le relazioni binarie, come ad esempio "L alternativa A è almeno altrettanto buona quanto l alternativa B". Le procedure di outranking sono basate su due fasi. I decisori innanzitutto forniscono le informazioni circa le loro preferenze per i singoli criteri, sotto forma di indifferenza e di soglie di preferenza. Successivamente vengono calcolati, per tutti i criteri, i rapporti binari parziali, tenendo conto delle preferenze tra criterio espresse in termini di coefficienti che denotano l'importanza relativa. Questi coefficienti non rappresentano un trade-off tra i criteri di valutazione (come nei metodi MAUT), essi sono utilizzati per combinare i rapporti di preferenza piuttosto che i punteggi delle alternative. Il Metodo ELECTRE (Élimination et choix traduisant la réalité; Roy, 1968) è stato il primo ad utilizzare un approccio di outranking. Questo è stato seguito da molti altri, tra cui diverse versioni di ELECTRE (II, III, IV, IS e tri; Maystre et al, 1994) e l'organizzazione dei metodi PROMETHEE (preference ranking organization method for enrichment evaluations; Brans, 1982).
9 Metodi misti Molti altri approcci, oltre a quelli sopra descritti, sono stati proposti, alcuni di questi sono stati denominati. "non-classicati" o misti. Non sembra esserci nessuna definizione comune di questi termini all'interno della comunità MCDA (Munda et al., 1994; Maystre et al., 1994; Guitouni e Martel 1998; Figueira et al., 2005), ma si capisce che vengono fatti corrispondere a un gruppo di metodi MADM in grado di gestire informazioni di criteri misti qualitativi-quantitativi o qualitativi, con un modello di preferenza diverso da quelli classicamente utilizzati per i metodi di multi-attribute utility e di outranking. Un primo gruppo importante di metodi MADM mista è costituito da approcci outranking al trattamento di informazioni qualitative o miste (Munda et al., 1994; Guitouni e Martello, 1998). Esistono molte varianti in questo gruppo, come i metodi REGIME (Nijkamp et al., 1990), QUALIFLEX (Paelink, 1978), Oreste (Roubens, 1982), EVAMIX (Voogd, 1983), MELCHIOR (Leclerc, 1984) e Argo (de Keyser e Peters, 1994). Un secondo gruppo è composto da approcci decisionali basati sulla regola, che sono spesso indicati genericamente come expert systems (Kim et al., 1990). Questi metodi sono stati inizialmente sviluppati per la valutazione di situazioni complesse che non possono essere gestiti attraverso modelli di preferenza basata sugli strumenti matematici convenzionali (medie, somme, modelli di ponderazione semplice e complessa; Tixier et al., 2007). In questi metodi, il modello di preferenza può essere costruito attraverso l'apprendimento da esempi. La preferenza globale è definita dalla selezione degli oggetti di analisi in categorie predefinite (per esempio, di accettazione, di rifiuto, ecc.), attraverso una serie di affermazioni logiche, di solito rappresentate dalla logica "If / then" regole di decisione, che sono spesso organizzate in forma di alberi decisionali o tabelle di decisione. Queste regole decisionali sono formulate sulla base della reale/euristica conoscenza di esperti (derivate da interviste e dalla letteratura) e/o con l'aiuto di data-mining e strumenti di rilevamento della conoscenza (Kim et al., 1990; Pawlak, 1991; Zupan et al., 1999).
10 Le fasi di un AMC per lo sviluppo del processo decisionale L utilizzo dell AMC per lo sviluppo del processo decisionale costa delle seguenti fasi (Guitouni and Martel, 1998): definizione del problema; individuazione delle alternative; individuazione dei criteri di valutazione; raccolta dei dati e misurazione dei criteri di valutazione; misurazione "quality functions ; pesatura/ponderazione; aggregazione e calcolo dei parametri di valutazione; analisi di sensitività; interpretazione dei dati e analisi.
11 Definizione del problema Il primo step di una AMC è quello di impostare il problema in termini di obiettivi del processo di valutazione: che cosa deve essere valutato? Perché? Come? Nella maggior parte dei casi, gli approcci MCA vengono utilizzati per supportare le decisioni relativamente ad opzioni alternative di politiche/progetti. In questo caso, l'analisi è effettuata ex-ante e il problema è in gran parte derivante dal confronto di alternative di progetto, al fine di decidere quali implementare. Un problema rilevante è l'interazione tra il valutatore e il decision maker; infatti per una corretta valutazione è molto importante scegliere la metodologia coerente con i seguenti aspetti: il ruolo del decision maker nella valutazione; il livello di complessità e la necessaria trasparenza; le informazioni disponibili e la loro tipologia; l MCA può anche essere usata per confrontare le diverse situazioni di ex-post, con l'obiettivo di confrontare i risultati tra casi/aree, classificare i diversi casi e comparare i risultati reali con quelli attesi
12 Identificazione delle alternative La maggior parte dei metodi di AMC si basano sul confronto di diversi oggetti (alternative). Gli oggetti di confronto possono differire nell analisi ex-post ed ex-ante. In linea di principio, le alternative devono avere le seguenti caratteristiche (Maystre, et al. 1994; Roy, 1985): escludersi a vicenda (non sempre, ma di solito sì); coerenti nel tempo e nello spazio (ad esempio, stesso orizzonte temporale, stesso settore/area); comparabili, come per ogni caratteristica diversa da quelle espresse dai criteri di valutazione.
13 Identificazione delle alternative Nell analisi ex-ante, l alternative rappresentano la diversa modalità di attuazione dello stesso progetto/politica. Vale a dire che le alternative possono essere viste come diversi decorsi di azioni. In questo caso, è necessario individuare le variabili che definiscono ciascuna alternativa, in modo da rendere comparabili le alternative stesse. Nell analisi ex-post, l'oggetto del confronto possono essere diversi casi (ad esempio diverse osservazioni) oppure un caso nei confronti di alcune situazioni attese o lo stesso caso a tempi diversi.
14 Identificazione dei criteri di valutazione I criteri di valutazione sono finalizzati a quantificare le conseguenze delle azioni alternative. In una analisi multicriteri è necessario non solo selezionare alcuni criteri, bensì individuare una serie coerente di criteri in relazione ai fini della valutazione. Le caratteristiche di tale impostazione dovrebbero essere (Maystre et al., 1994): completezza: tutti i criteri devono essere presi in considerazione, nessuno dimenticato; coerenza: la preferenza locale sui criteri deve essere coerente con la preferenza a livello globale; non ridondanza: è necessario evitare duplicazioni / sovrapposizioni di criteri. In linea di principio i criteri possono assumere qualsiasi forma, sia quantitative che qualitative.
15 La raccolta dei dati e la misurazione dei criteri di valutazione La scelta dei criteri di valutazione e la loro forma possono essere condizionati dalla possibilità di acquisire dati affidabili per la loro misurazione. In particolare questo accade nelle valutazioni ex-post dove non è stato sviluppato fin dall inizio un progetto per la raccolta dei dati. D'altro canto, i dati specifici richiesti variano a seconda della scelta degli indicatori. Quando è necessario effettuare una valutazione ex-ante e la raccolta dei dati non è sufficiente, possono essere utilizzate tecniche di acquisizione di informazioni o di stima che spaziano dal semplice calcolo intuitivo, alle interviste a esperti, a modelli economici e non economici. La raccolta/generazione dei dati può riguardare sia la misurazione degli indicatori che i dati di riferimento per l'interpretazione (soglie, massimo, valori minimi, funzioni di qualità, ecc.) E necessario sottolineare che i metodi di misurazione che possono essere incompatibili tra alternative devono essere evitati il più possibile.
16 Normalizzazione e/o di misurazione della " quality functions Questa fase può essere più o meno rilevante a seconda del metodo di aggregazione e del modo in cui gli indicatori sono misurati. In linea di principio, è volta a fornire una interpretazione tecnica degli indicatori, quantificando, in modo normalizzato il valore di ogni indicatore. In questo modo, è possibile fornire una interpretazione della misura, utilizzando informazioni quali: la rilevanza della differenza del valore di uno degli indicatori tra diverse alternative; il miglior rapporto; il valore peggiore possibile; ecc.. La funzione di qualità deve essere costruita in modo da poterla collegare allo stato del sistema analizzato e agli obiettivi di ogni valutazione.
17 Normalizzazione e/o di misurazione della " quality functions Il primo problema è la forma della funzione. Una soluzione semplice è quella di assumere che gli impatti/relazioni sono lineari nell indicatore. Questo è relativamente comune (Hayashi, 2000) a causa di una maggiore trasparenza e semplicità d'uso. Tuttavia, non è generalmente vero per i parametri ambientali/territoriali quindi può essere necessario l'utilizzo di funzioni in grado di tradurre il valore degli indicatori in un indice normalizzato di valore, tenendo conto di come cambia l utilità con l'evoluzione del valore dell'indicatore. Un ulteriore problema è la scelta del più basso e del più alto valore della funzione. Per quanto riguarda il parametro più basso, il valore di zero dell indicatori è normalmente quello associato al valore zero della funzione di qualità. Tuttavia, questo non risolve il problema del valore potenzialmente negativo degli indicatori. Il valore massimo, invece, è più complesso e dipende molto da ogni singolo problema.
18 Pesatura La procedura di aggregazione può utilizzare pesi o meno. I pesi rappresentano l'importanza relativa di ciascun criterio per determinare l utilità da associare a ciascuna alternativa (Roy e Mousseau, 1998). Essi rappresentano il risultato in sé, nella misura in cui consentono esplicite preferenze sui diversi obiettivi. Nijkamp e Vindigni (1998) classificano i modi di quantificare i pesi in quattro categorie: classificazione del critero; valutazione del metodo; dichiarazione verbale; confronto a coppie. Il confronto a coppie è probabilmente il più rigoroso e uno dei metodi più utilizzati per la determinazione dei pesi. Esso si basa sul confronto di ciascuna coppia di criteri quantitativi e rappresenta l'espressione di quanto è più importante un criterio rispetto agli altri. Dalla matrice di confronto associata è possibile ricavare una serie completa di pesi.
19 Aggregazione e calcolo dei parametri di valutazione In questa fase, i vari criteri sono aggregati al fine di ottenere un unico punteggio o classificazione che può essere usato per confrontare le alternative. Esistono diversi approcci per sviluppare tale fase, Maystre et al., (1994) ne identificano tre principali: aggregazione completa transitiva (unico criterio sintetico senza ammettere incomparabilità); aggregazione parziale (classificazione sintetica che permette l incomparabilità); aggregazione locale e iterativa (aggiustamento locale interattivo con iterazioni ed errori). La procedura di aggregazione/confronto è molto importante nel processo MCA tanto è che molto spesso questa è la caratteristica principale che caratterizza la definizione di ogni metodo di MCA. Il modo più semplice di aggregazione è la somma ponderata (primo gruppo) in cui il punteggio finale di un alternativa è dato dalla somma di ciascun valore dell indicatore (normalizzato) per tutte le alternative del peso di tale indicatore. Inoltre, possono essere utilizzati altri algoritmi di aggregazione, ad esempio, il caso peggiore.
20 Analisi di Sensitività L analisi di sensitività ha lo scopo di valutare come cambierebbero i risultati in conseguenza alla modifica di alcune ipotesi o parametri. L analisi di sensitività è particolarmente importante quando i dati sono incerti, ad esempio, quando la procedura di stima non è completamente affidabile o ci sono alcune ipotesi forti nella procedura di calcolo. Una buona analisi di sensitività può essere molto utile per escludere alcune aspettative o alcune alternative, qualunque siano le condizioni esterne. L'analisi di sensitività può essere sostituita dall analisi di scenario, in cui combinazioni coerenti di parametri esterni sono legate all'analisi. I risultati vengono poi confrontati attraverso scenari. Questo consente di semplificare lo studio, ove possibile, dove i parametri su cui eseguire la sensitività sono troppi.
21 Analisi e interpretazione dei risultati I risultati dell MCA richiedono interpretazione, vale a dire che è necessario valutare se nel loro complesso i risultati sono stabili e affidabili, se le differenze di punteggio/classificazione sono pertinenti e in che misura ed infine, quali sono le determinanti dei risultati. L'ultima questione è particolarmente rilevante in quanto consente di tornare alla comprensione delle cause dei risultati e di ottenere eventuali suggerimenti per migliorare la progettazione di soluzioni alternative. Questo può essere sviluppato, sia classificando le alternative in accordo al progetto/risultati o mediante analisi delle componenti del punteggio finale/graduatoria al fine di comprendere la forza delle determinanti.
22 Esempio: Analisi Multicriteri Progetto Variante al centro abitato di Castelnuovo Val di Cecina Il progetto in esame riguarda la realizzazione di una nuova strada che costituirà un percorso alternativo a quello attuale passante per il centro storico di Castelnuovo Val di Cecina. Il tracciato dovrà essere scelto tra sette diverse alternative di seguito illustrate in relazione alla compatibilità ambientale e funzionale.
23 Alternative di progetto 1) ALTERNATIVA ZERO. Ovvero la possibilità di non realizzare alcuna strada. Da considerare che i flussi di traffico sono esigui, e che il passaggio degli autoveicoli provoca lesioni sui fabbricati del centro storico, ciò comporta un forte fattore di rischio sulla stabilità degli edifici del centro. 2) PROGETTO ANAS. Il progetto si innesta molto prima dell entrata del centro storico. Il progetto comporta notevoli movimenti di terra e la costruzione di rilevati alti fino a 10 m. Da considerare che la zona si trova tutta soggetta a vincolo idrogeologico. Con la normativa del la strada necessaria è di tipo VI con raggio di curvatura di 118 m contro i 320 m; questo permette un aderenza maggiore alla morfologia della zona.
24 Alternative di progetto 3) TRACCIATO 3. Tracciato che si sviluppa nella parte meridionale ad una quota più elevata rispetto agli altri. Planimetricamente è caratterizzato da un rettifilo iniziale di collegamento, a nord, con la viabilità preesistente e dalla successione di sei curve di raggio compreso tra 120 m e 200 m. Tale tracciato risulta, dal punto di vista di compatibilità con eventuali vincoli o interferenza con aree di particolare pregio, il più impattante rispetto agli altri: più della metà del suo sviluppo interferisce, infatti, con aree boscate soggette a vincolo paesaggistico (L. forestale 39/2000). In prossimità del raccordo sono previsti notevoli movimenti di terra per la realizzazione dello svincolo in un area classificata come ex-area C della L. R. 52/82 (aree che presentano distinte peculiarità storico artistiche, naturalistiche comunque ambientali, con caratterizzazione che riguarda localizzazioni aventi ambiti geografici limitati), per la quale valgono le misure di salvaguardia del PIT fino ad approvazione dei Piani Strutturali Comunali. Il collegamento a sud con la viabilità esistente avviene tramite un innesto a raso conformato a T. Il profilo longitudinale presenta un andamento caratterizzato da 10 livellette con pendenza massima pari al 7%. La quota massima raggiunta a monte della località poggio casa al vento è pari a 675 m.
25 Alternative di progetto 4) TRACCIATO 4. Si sviluppa in gran parte in rilevato con altezze medie fino a 4 metri, salvo alcuni punti dove le altezze raggiungono 7 metri. Per un tratto di 380 metri è presente uno scavo di 4 metri che interessa solo marginalmente la zona di erosione attiva per cui questo tracciato necessità di opere di contenimento anche impegnative. Da un punto di vista ambientale è il tracciato migliore perché interessa pochissimo le aree boscate. Il collegamento a sud con l attuale viabilità si realizza tramite una rotatoria a tre braccia e presenta gli stessi problemi della soluzione precedente: quindi notevoli movimenti di terra. 5) TRACCIATO 5. Il tracciato risulta simile al precedente. La maggior parte del tracciato è costruita in rilevato, ma con spessori e altezze ridotte; interessa però in maniera maggiore del precedente le aree potenzialmente in erosione e quindi anche in questa alternativa le opere di contenimento che si dovranno effettuare sono impegnative. Il tracciato interferisce sensibilmente con le zone classificate a pericolosità geomorfologica 4 risultando non conforme al PTC. Da nord a sud l andamento planimetrico è caratterizzato dalla presenza di cinque curve in successione di raggio decrescente intervallate da brevi rettifili. Il profilo longitudinale è composto da quattro livellette con pendenza massima pari al 7%. La parte centrale è caratterizzata da una livelletta con pendenza pari a 1,5%. La quota massima raggiunta da tale tracciato è 650 m. Come il precedente tracciato non interessa molto le aree boscate. Una caratteristica sfavorevole per questo tracciato è la vicinanza al Podere Pagliaore (di interesse architettonico) che potrebbe subire danneggiamenti a seguito del continuo passaggio di veicoli. Il raccordo con la vecchia strada risulta uguale ai precedenti (rotatoria a tre braccia). Il tracciato in progetto con questa alternativa prevede l attraversamento di una zona a pericolosità elevata.
26 Alternative di progetto 6) TRACCIATO 6. Questo tipo di tracciato risulta essere il più corto e quello situato più vicino al centro abitato, al piede delle fasce di erosione attiva. Nella parte nord risulta caratterizzato planimetricamente dalla presenza di due curve di raggio pari 200 m. Procedendo verso sud si evidenzia la presenza di un rettifilo che introduce due curve di cui la seconda di raggio minimo previsto dal Decreto Ministeriale. Un rettifilo di lunghezza pari a circa 200 m conduce ad una rotatoria a tre braccia che consente il collegamento con la strada attuale. Il suo sviluppo attraversa zone a pericolosità geomorfologica 4 risultando quindi totalmente non conforme al PTC. 7) TRACCIATO 7. Questo tracciato deriva dall unione di due tracciati studiati: il 3 e il 4. Risulta la migliore soluzione dal punto di vista geologico e stradale. È il più alto nella parte iniziale, al di fuori della zona di erosione attiva, conforme nel raccordo con la viabilità esistente. Il tracciato interferisce molto poco con le aree boscate e non coinvolge l area protetta di Cornate Gerfalco. Da nord a sud l andamento planimetrico risulta caratterizzato da un rettifilo di lunghezza pari a 530 m seguito da una curva di raggio pari a 200 m e sviluppo di circa 300 m; tale curva è seguita da un rettifilo di lunghezza pari a 300 m e da una curva di raggio pari a 200 m e sviluppo di 100m. La parte centrale del tracciato si compone di un breve rettifilo di circa 130 m seguito da tre curve intervallate da tre brevi rettifili. Delle tre curve quella centrale è a raggio minimo di 118 m e sviluppo pari a circa 230 m, mentre le altre due, entrambe di 140 m di raggio, hanno uno sviluppo pari a 106 m e 250 m. Un rettifilo di 140 m collega infine la variante al vecchio tracciato. Il profilo longitudinale del tracciato si compone di otto livellette delle quali tre a pendenza massima pari al 7%. Il punto di partenza in corrispondenza del cimitero è a quota 611 m, mentre il punto di collegamento sud con l attuale viabilità è a quota 649 m. La quota massima raggiunta è pari a circa 658 m.
27 Matrice dei criteri e degli attributi Criteri Attributi A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 flora fauna movimentazione terra impatto paesaggistico Ambientale inquinamento idro-geologico inquinamento acustico inquinamento atmosferico pericolosità geomorfologica aree di interesse naturalistico Economici Sociale Costi costruzione Costi manutenzione Influenza economica attività agricole e pastorali Benessere e salute Accettabilità
28 Confronto a coppie - Criteri criteri matrice delle priorità (CONFRONTO A COPPIE) Ambiente Economic Sociale Sistema Punteggi Peso Ambiente 1,0 0,5 1,0 2,5 0,417 Economico 0,0 0,0 1,0 1,0 0,167 Sociale 0,5 1,0 1,0 2,5 0,417 Totale 6 1,000
29 Confronto a coppie Attributi ambientali aspetti ambientali matrice delle priorità (CONFRONTO A COPPIE) Sistema Punteggi Peso flora fauna movimenta impatto paeinquinameninquinameninquinamenpericolositàaree di inte FITTIZIO sistema flora 0,5 0,0 0,5 0,0 0,5 0,5 1,0 0,5 1,0 4,5 0,103 fauna 0,5 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 1,0 2,5 0,057 movimentazione terra 1,0 1,0 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,0 1,0 5,5 0,126 impatto paesaggistico 0,5 0,5 0,5 0,0 0,5 0,0 0,0 0,5 1,0 3,5 0,080 inquinamento idro-geologico 1,0 1,0 0,5 1,0 1,0 0,5 0,5 1,0 1,0 7,5 0,172 inquinamento acustico 0,5 1,0 0,5 0,5 0,0 0,0 0,0 0,5 1,0 4,0 0,092 inquinamento atmosferico 0,5 0,5 0,5 1,0 0,5 1,0 0,5 1,0 1,0 6,5 0,149 pericolosità geomorfologica 0,0 1,0 0,5 1,0 0,5 1,0 0,5 0,5 1,0 6,0 0,138 aree di interesse naturalistico 0,5 0,5 0,0 0,5 0,0 0,5 0,0 0,5 1,0 3,5 0,080 Totale 43,5 1,000
30 Confronto a coppie Attributi economici e sociali aspetti economici matrice delle priorità (CONFRONTO A COPPIE) Costi costrucosti manuinfluenza e Sistema Punteggi Peso Costi costruzione 0,5 0,0 1,0 1,5 0,250 Costi manutenzione 0,5 0,0 1,0 1,5 0,250 Influenza economica attività agricole e pastorali 1,0 1,0 1,0 3,0 0,500 Totale 6 1,000 aspetti sociali matrice delle priorità (CONFRONTO A COPPIE) Benessere Accettabilit Sistema Punteggi Peso Benessere e salute 0,5 1,0 1,5 0,500 Accettabilità 0,5 1,0 1,5 0,500 Totale 3 1,000
31 Matrice di valutazione finale MATRICE DI VALUTAZIONE FINALE alternative criteri attributi Wn Wn Wn criteri attributi finale A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 flora 0,103 0,043 0,22 0,09 0,04 0,13 0,13 0,17 0,17 fauna 0,057 0,024 0,12 0,05 0,02 0,07 0,07 0,10 0,10 movimentazione terra 0,126 0,053 0,26 0,05 0,05 0,05 0,05 0,16 0,21 impatto paesaggistico 0,080 0,034 0,10 0,03 0,03 0,10 0,07 0,10 0,10 ambientali inquinamento idro-geologico 0,417 0,172 0,072 0,36 0,07 0,14 0,22 0,22 0,22 0,22 inqunamento acustico 0,092 0,038 0,04 0,15 0,11 0,11 0,11 0,08 0,11 inquinamento atmosferico 0,149 0,062 0,12 0,25 0,19 0,19 0,19 0,19 0,19 pericolosità geomorfologica 0,138 0,057 0,06 0,11 0,17 0,17 0,06 0,06 0,23 aree di interesse naturalistico 0,080 0,034 0,17 0,10 0,03 0,13 0,07 0,13 0,17 Costi costruzione 0,250 0,042 0,21 0,08 0,08 0,04 0,04 0,13 0,17 economici Costi manutenzione 0,167 0,250 0,042 0,13 0,08 0,08 0,04 0,04 0,08 0,13 Influenza economica attività agricole e pastorali 0,500 0,083 0,42 0,08 0,17 0,17 0,17 0,25 0,25 socio culturali Benessere e salute 0,500 0,208 0,21 0,83 0,63 0,63 0,63 0,42 0,63 0,417 Accettabilità 0,500 0,208 0,21 0,42 0,42 0,63 0,63 0,42 0,83 1,000 2,61 2,41 2,18 2,68 2,46 2,49 3,49
32 INDIVIDUAZIONE SITI IDONEI ALL ISTALLAZIONE DI IMPIANTI SOLARI ED EOLICI Metodologia di analisi Individuazione di aree vocate mediante overlay mapping Ordinamento delle aree vocate per mezzo di Analisi Multi-criteri spaziale Identificazione dei terreni da espropriare/acquistare tramite informazioni catastali Costruzione del Sistema Informativo Territoriale eolico Aree vincolate (SIR, SIC, Parchi, Vincolo Idrogeologico, Vincolo Paesaggistico, ecc) Rete stradale: calcolo della distanza da strade principali e secondarie Rete elettrica: calcolo della distanza da strade principali e secondarie Modello Digitale del Terreno (altimetria): individuazione dei crinali Regime anemometrico: carta dei venti dominanti e delle loro intensità medie nei vari periodi dell anno Costruzione del Sistema Informativo Territoriale Solare Aree vincolate (SIR, SIC, Parchi, Vincolo Idrogeologico, Vincolo Paesaggistico, ecc) Rete stradale: calcolo della distanza da strade principali e secondarie Rete elettrica: calcolo della distanza da strade principali e secondarie Esposizione dei versanti: individuazione delle aree esposte a S-SW Carta delle pendenze: esclusione di aree con pendenze molto accentuate
33 Sistema Informativo Territoriale Immagine DTM Vincolo Idrogeologico Parchi regionali Vincolo Paesaggistico SIR
34 Sistema Informativo Territoriale Overlay mapping e individuazione delle aree vocate
35 Analisi Multicriteri Per determinare le aree potenzialmente idonee, è necessario, in primo luogo, individuare le zone di esclusione (tramite overlay mapping delle aree a vicolo), quindi scegliere le aree vocate, risultanti dal processo indicato in precedenza, secondo dei criteri di classificazione (es. distanza dalla rete stradale, acclività del terreno, ecc) opportunamente selezionati. Le alternative scelte (le aree vocate) possono essere ordinate per mezzo di metodi multicriteri.
36 Analisi Multicriteri Criteri per l individuazione delle aree idonee ( vocate ) Strade principali Strade secondarie Rete elettrica Regime anemometrico Acclività del terreno Pesatura dei criteri mediante metodo dei confronti a coppie di Saaty
37 Analisi Multicriteri Creazione delle mappe dei criteri Strade principali (dato grezzo ) analisi della distanza Creazione della mappa del CRITERIO Distanza dalle strade principali. Funzione Distanza
38 Analisi Multicriteri L analisi a criteri multipli spaziale si propone di combinare le diverse mappe dei criteri (es. mappa della distanza dalle strade principali) che dovranno essere resi comparabili attraverso un processo di standardizzazione che consente la conversione delle diverse scale dimensionali ad una scala comune adimensionale (generalmente compresa nell intervallo 0-1). La standardizzazione delle mappe dei criteri è stata eseguita utilizzando delle funzioni di valore/utilità, create ad hoc per ogni criterio
39 Analisi Multicriteri Le Alternative da ordinare sono numerose e geograficamente definite cioè rappresentabili attraverso una primitiva geometrica (es. pixel) a cui sono associati i valori dei criteri di valutazione che sono memorizzati come dati alfanumerici ALTENATIVE
40 Analisi Multicriteri Il metodo non compensatorio multicriteri Electre, permette, a partire dalle alternative individuate (A, B, C, D,, N), di creare un ordinamento decrescente di queste A C B D A B C N I II III IV. n ALTERNATIVE D
41 Verifica proprietà Basso Medio Alto
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