RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ

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1 RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2006

2 INDICE 1 PRESENTAZIONE AI LETTORI Pag. 3 5 LA RESPONSABILITÀ AMBIENTALE Pag. 32 I Sistemi di Gestione Ambientale, le Certificazioni e gli Audit 2 METODOLOGIA Pag. 5 I principali risultati ottenuti nel 2006 Le prestazioni Ambientali La Contabilità ambientale 3 CARTA DI IDENTITÀ Pag. 7 6 LA RESPONSABILITÀ SOCIALE Pag. 46 La Storia Le Risorse Umane L Azionariato I fornitori Il Modello Contrattuale La Comunità Le Unità Produttive L Organizzazione Gli Indicatori Chiave Le Linee di sviluppo industriale Il Governo dell'azienda I Processi e gli Strumenti per il governo dell azienda 7 LE CENTRALI E I NUCLEI Pag. 59 La Centrale termoelettrica di Brindisi La Centrale termoelettrica di Chivasso La Centrale termoelettrica di Piacenza La Gestione delle Relazioni La Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela La Centrale termoelettrica di Sermide 4 LA RESPONSABILITÀ ECONOMICA Pag. 20 Il Mercato Elettrico Le Relazioni con il Mercato La Centrale termoelettrica di Turbigo Il Nucleo idroelettrico di Mese Il Nucleo idroelettrico di Tusciano Il Nucleo idroelettrico di Udine Le Relazioni con i Finanziatori Il Valore Aggiunto I Risultati e l Evoluzione della Gestione Operativa Le Azioni di Miglioramento Gestionale I Contenziosi e le Sanzioni

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4 3 PRESENTAZIONE AI LETTORI Edipower, con la pubblicazione della terza edizione del Rapporto di Sostenibilità, vuole confermare, con chiarezza e trasparenza, a tutti i propri stakeholder gli obiettivi ed i principi che hanno sempre ispirato la sua gestione: diventare un benchmark del settore della produzione di energia elettrica attraverso l efficienza tecnico-gestionale e il rispetto dell ambiente e della sicurezza. Questo Rapporto non è soltanto un bilancio di quanto già fatto ma il segno concreto dell impegno costante a perseguire un percorso di eccellenza. Guardare ai passi già compiuti nel passato è per Edipower non solo una conferma dell avere conseguito gli obiettivi sfidanti che si era prefissati, ma un ulteriore stimolo a proseguire su questa strada per il futuro. Un percorso che, a partire dal 2002, ha portato all ammodernamento del parco produttivo con un miglioramento del 19% del rendimento ma, soprattutto, ha consentito di ottenere una fortissima riduzione dei valori delle emissioni specifiche degli inquinanti: 92% per le polveri, 79% per gli ossidi di zolfo, 66% per quelli di azoto e 18% per l anidride carbonica. Questi risultati sono il frutto dell impegno che è stato profuso in tutti i settori di Edipower: la totalità delle centrali termoelettriche e dei nuclei idroelettrici è certificata ISO e la quasi totalità ha ottenuto la registrazione EMAS per la gestione ambientale; sono stati sviluppati progetti per implementare l ambientalizzazione delle centrali termoelettriche a ciclo convenzionale; è stata privilegiata la formazione del personale per quanto riguarda, in modo particolare, la prevenzione degli infortuni, coinvolgendo anche le imprese terze che operano nei nostri siti; sono stati implementati progetti nel settore delle fonti rinnovabili: nell idroelettrico con investimenti nei Nuclei di Mese e Tusciano per l ottenimento dei certificati verdi e nel fotovoltaico per verificare la fattibilità di installazioni presso i nostri siti, anche con l installazione di un impianto pilota già prevista nel Un impegno a 360 gradi che vede coinvolti tutti i dipendenti di Edipower e che può essere sintetizzato nella decisione di adottare i principi del Miglioramento Continuo, che non è solo una metodologia di problem solving ma una vera nuova filosofia aziendale per la ricerca dell eccellenza. Comunicare significa condividere, e questa è la strada scelta da Edipower per individuare, anche con il contributo dei propri stakeholder, le linee di sviluppo che permettano di continuare, in maniera responsabile e sostenibile, il percorso della creazione del valore economico e sociale. Giulio Del Ninno Amministratore Delegato

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6 5 METODOLOGIA Il Rapporto di Sostenibilità di Edipower viene pubblicato annualmente dalla prima edizione riferita all anno 2004 ed include nel proprio campo di applicazione tutte le attività della Società. Rispetto allo scorso anno non si segnalano modifiche né in merito alle modalità di calcolo degli indicatori né ai confini dello stesso. La raccolta ed elaborazione dei dati e la redazione dei testi sono stati coordinati dal Gruppo di Lavoro interno, composto dalla Direzione Ambiente, Sicurezza e Qualità e dalla Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione, e supportato dalle altre Direzioni. Dal punto di vista metodologico, si segnala che la progettazione ed elaborazione del Rapporto ha seguito i seguenti riferimenti: le Linee Guida dell organizzazione internazionale Global Reporting Initiative (GRI/G3), edizione 2006, per quanto riguarda i principi di rendicontazione e gli indicatori di prestazione economica, ambientale e sociale applicabili; la Società ritiene di rispondere in maniera esaustiva ai requisiti del GRI/G3 ed è intenzionata ad adeguarsi completamente, al fine della dichiarazione del livello di conformità già dal prossimo anno; i Principi di Redazione del Bilancio Sociale del Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS), per quanto riguarda le modalità di calcolo del Valore Aggiunto e della sua distribuzione ai portatori di interesse; i principi Contabili Internazionali IAS/IFRS per quanto concerne i dati economici e finanziari riportati in conformità al Bilancio di Esercizio del 2006; la procedura interna Edipower n. 11 Procedura per la raccolta dei dati ambientali, per quanto riguarda le modalità di raccolta ed elaborazione dei dati e degli indicatori ambientali.

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8 7 CARTA DI IDENTITÀ Edipower S.p.A. è tra i maggiori produttori italiani di energia elettrica. Con 9 unità produttive distribuite su tutto il territorio nazionale, 6 centrali termoelettriche e 3 nuclei idroelettrici, pari a MW di potenza installata, di cui oltre 780 MW da fonti rinnovabili, soddisfa il 7,4% del fabbisogno nazionale di energia. Il numero totale di dipendenti è di unità. Edipower svolge la propria missione di asset company, ovvero di trasformatore del combustibile dei propri soci industriali (identificati col termine Toller), così come definito dai contratti di Tolling Agreement e Power Purchase Agreement, rispettivamente per gli impianti termoelettrici e per gli impianti idroelettrici. La Storia AZIONISTI DI EDIPOWER Edison SpA 40% AEM SpA 16% Atel SA 16% Iride SpA 8% Nel Marzo 2002, nell ambito del processo di liberalizzazione del mercato elettrico, Edipower si è aggiudicata il controllo della più grande delle GenCo di Enel, Eurogen, la cui vendita è avvenuta per dare attuazione al Decreto Legislativo N. 79 del 16 Marzo 1999, cosiddetto Decreto Bersani. Dal 1 Dicembre 2002, Eurogen è stata incorporata per fusione in Edipower che da quel momento ha assunto la piena titolarità dell attività. Nel corso di questi anni Edipower ha realizzato massicci investimenti, pari a milioni di euro (dal 2002 al 2006), per la riconversione di alcuni impianti alla tecnologia CCGT (Combined Cycle Gas Turbine), l adeguamento ambientale di alcune unità termoelettriche e la riqualifica di alcuni impianti idroelettrici, migliorandone l efficienza. Dal 2003 Edipower ha introdotto il citato modello di business, innovativo per il mercato elettrico italiano, assumendo il ruolo di trasformare in energia elettrica il combustibile conferito dai Toller. L Azionariato Unicredito SpA 10% Albojo Ltd 5% Interbanca SpA 5% Gli azionisti di Edipower sono Edison S.p.A. (40%), AEM S.p.A. (16%), IRIDE S.p.A. (8%) e la società svizzera ATEL SA (16%), quali soci industriali (Toller), ed Unicredito S.p.A. (10%), Interbanca S.p.A. (5%) e Albojo Ltd (5%), società controllata da The Royal Bank of Scotland, quali soci finanziari.

9 8 Il Modello Contrattuale Edipower, come detto, mette a disposizione di alcune società controllate dai propri Soci Industriali (Edison Trading S.p.A., Aem Trading S.r.l., Atel Energia S.r.l. e IRIDE Mercato S.p.A., ovvero i toller), la propria capacità di generazione in base ai due contratti sottoscritti il 3 settembre 2003: il Tolling Agreement per gli impianti di produzione termoelettrica ed il Power Purchase Agreement per gli impianti di produzione idroelettrica. Con il contratto di Tolling Agreement, Edipower assume il ruolo di trasformatore del combustibile in energia elettrica. Il combustibile è di proprietà dei Toller e lo schema contrattuale è assimilabile a quello dell appalto di lavorazione di merce per conto di terzi, ossia da parte di Edipower per conto dei Toller. Con il contratto di Power Purchase Agreement, invece, Edipower assume il ruolo di fornitore di energia elettrica prodotta attraverso l utilizzo della risorsa acqua di cui detiene il titolo concessorio. Lo schema in questo caso è inquadrabile nel contratto di somministrazione di energia elettrica. In entrambi i casi Edipower mantiene la responsabilità dell esercizio e della corretta manutenzione degli impianti, assicurando gli ammodernamenti e le ambientalizzazioni degli stessi, con l obiettivo di garantire sia la massima utilizzazione degli impianti che la massima efficienza produttiva possibile. Compete invece ai Toller lo sfruttamento commerciale della capacità produttiva messa a disposizione da Edipower. In tale ambito la gestione operativa della Società ha come principali obiettivi la massimizzazione della disponibilità delle unità di produzione, in coerenza con gli obiettivi prestazionali definiti dal Tolling Agreement e dal Power Purchase Agreement, e la minimizzazione degli oneri di sbilanciamento a carico dei Toller. LA MISSION La mission di Edipower è determinata dalla sua storia e dal modello di business adottato. Essere una asset company secondo il ruolo definito dai contratti di Tolling Agreement e Power Purchase Agreement, che assegnano alla Società gli obiettivi di massimizzare la disponibilità degli impianti e di realizzare il piano di trasformazione degli stessi impianti, così come concordato con gli azionisti nell ambito di obiettivi di costo predeterminati. La Società vende direttamente l energia elettrica prodotta dagli impianti CIP6 e dagli impianti di cui alla delibera AEEG 34/05, relativa agli impianti cosiddetti mini-idro. Inoltre, in qualità di utente del dispacciamento, opera direttamente sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) per conto dei Toller, sulla base delle indicazioni economiche da questi fornite. RISCHI OPERATIVI Esercizio } Manutenzione Repowering Edipower RISCHI DI MERCATO Approvigionamento Combustibili Commercializzazione Energia Soci }Industriali SUDDIVISIONE PRO-QUOTA DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA SPETTANTE A CIASCUN SOCIO 50% 20% 20% 10% EDISON AEM ATEL IRIDE

10 9 Le Unità Produttive Mese Udine SEDE DI MILANO Sermide CENTRALI TERMOELETTRICHE Piacenza NUCLEI IDROELETTRICI Turbigo Chivasso Brindisi Tusciano San Filippo del Mela La potenza in esercizio al , in base alle attività di riconversione e di adeguamento ambientale di alcuni impianti, è stata di MW e la produzione netta di energia elettrica, sempre nel 2006, è stata di 24,87 TWh. Le Centrali Termoelettriche I gruppi di produzione termoelettrici del parco Edipower sono costituiti sia da impianti Convenzionali che da Turbogas in Ciclo Combinato. In un impianto Convenzionale la produzione di energia elettrica avviene mediante la generazione di vapore, ottenuta per combustione di carbone, olio e/o metano, che aziona una serie di turbine collegate meccanicamente ad un generatore elettrico (alternatore). Negli impianti Turbogas in Ciclo Combinato i gas di scarico di una o più turbine a gas, alimentate a metano e collegate meccanicamente ciascuna ad un proprio alternatore, sono utilizzati per produrre vapore che aziona una turbina a vapore accoppiata ad un ulteriore alternatore. Gli impianti Turbogas in Ciclo Combinato consentono di raggiungere un rendimento di circa il 55% nella trasformazione in energia elettrica dell energia contenuta nei combustibili, valore notevolmente più elevato di quello tipicamente ottenibile in un impianto Convenzionale, pari a circa il 39%.

11 10 Gli Impianti Idroelettrici Negli impianti idroelettrici, la produzione di energia elettrica avviene grazie alla trasformazione, mediante turbina, dell energia potenziale e cinetica dell acqua in energia meccanica, e di quest ultima in energia elettrica per mezzo di alternatori accoppiati alle turbine. Il parco idroelettrico di Edipower è costituito da impianti di tipo a Serbatoio, a Bacino e ad Acqua Fluente. Le centrali a Serbatoio ed a Bacino sfruttano l accumulo di acqua in quota, in invasi naturali o artificiali, come riserva di energia. Le due tipologie di impianto si differenziano in base alle modalità di gestione delle quantità di acqua raccolte: su base stagionale per gli impianti a serbatoio, su base settimanale per quelli a bacino. Le centrali ad Acqua Fluente sfruttano invece il naturale deflusso delle acque e consentono quindi solo una gestione in tempo reale dei quantitativi di acqua prelevabili dall alveo. Benché la quota maggiore di potenza installata, e di conseguenza di energia prodotta, sia associata alle centrali termoelettriche, l idroelettrico contribuisce alla produzione complessiva di energia elettrica per una quota importante. La quota di energia prodotta dalle centrali idroelettriche risulta particolarmente significativa, sia in termini di tutela dell ambiente, in quanto deriva da una fonte rinnovabile e non comporta consumo di combustibili fossili né emissione di inquinanti in atmosfera, sia in relazione alle qualità dinamiche che la caratterizzano: funzionamento di punta, grazie alla rapidità di presa di carico; funzionamento indipendente da apporti energetici esterni, che rende le centrali idroelettriche insostituibili per la riattivazione della rete in caso di black-out. L ORGANIZZAZIONE Edipower è dotata di una struttura organizzativa che, a partire dall Alta Direzione, definisce gli obiettivi operativi, economici, relativi all ambiente e alla sicurezza e ne controlla il raggiungimento. In considerazione della presenza di più realtà operative distribuite sull intero territorio nazionale, la struttura organizzativa garantisce uniformità nell attuazione delle politiche e delle linee guida aziendali, attraverso un azione di coordinamento delle attività svolte presso i singoli impianti. presidente DOTT. G. ALBERTINI internal audit DOTT. R. VILLA amm. delegato ING. G. DEL NINNO affari legali e segr. societaria AVV. M. COLOMBO relazioni esterne e comunicazione ING. P. BOVATI amm.ne finanza e controllo D.SSA R. GIUPPONI personale e organizzazione DOTT. L. CARONNI chief operating officer ING. P. GALLO ambiente, sicurezza e qualità ING. N. REMARTINI acquisti ING. F. ANTONIOLI mercato ING. A. MARIOTTI ingegneria e sviluppo ING. U. DOTTA realizzazione progetti ING. M. CORATELLA operations ING. S. PASTORI

12 11 Gli Indicatori Chiave AMBITO ECONOMICO (milioni di euro) Ricavi Vendite 1.046, ,4 Ricavi netti 1.073, ,0 Margine operativo lordo 382,0 438,3 Ammortamenti e svalutazioni (265,7) (266,5) Utile operativo netto 116,3 171,8 Utile di esercizio 21,3 27,8 Investimenti totali 192,6 174,1 Capitale investito netto 4.028, ,6 Indebitamento finanziario netto 2.023, ,8 Patrimonio netto 2.005, ,8 Potenza in esercizio (MW) Energia prodotta (TWh) 22,8 24,9 AMBITO AMBIENTALE Unità produttive con Registrazione EMAS - Reg. CE 761/01 (numero) 5 5* Unità produttive certificate ISO (numero) 7 9 Emissioni specifiche di SO2 (g/kwh) 0,58 0,56 Emissioni specifiche di NOx (g/kwh) 0,35 0,33 Emissioni specifiche di Polveri (g/kwh) 0,01 0,01 Produzione specifica di rifiuti pericolosi (g/kwh) 0,41 0,28 Produzione specifica di rifiuti non pericolosi (g/kwh) 4,08 3,05 Investimenti e Spese Ambientali (milioni di euro) 13,1 18,1 AMBITO SOCIALE Dipendenti (numero) Ore di formazione (numero) Frequenza Infortuni (IF)** 3,23 16,26 Gravità infortuni (IG)*** 0,04 0,15 Fornitori Qualificati (numero) Audit e verifiche interne ambiente e sicurezza (numero) Liberalità, sponsorizzazioni e contributi alla comunità (milioni di euro) 0,60 0,34 *La Registrazione EMAS della sesta unità produttiva (Nucleo idroelettrico di Tusciano) è stata deliberata dal Comitato per l Ecolabel e l Ecoaudit nel marzo 2007 **IF - Indice di Frequenza: numero di infortuni per 10 6 ore lavorate ***IG - Indice di Gravità: numero di giorni di assenza per infortunio per 10 3 ore lavorate

13 12 RIPARTIZIONE DELLA PRODUZIONE PER FONTE ENERGETICA Le Linee di sviluppo industriale % Olio combustibile 52% Gas Naturale 7% Carbone 9% Idroelettrico % Olio combustibile 62% Gas Naturale 4% Carbone 7% Idroelettrico A garanzia di elevata efficienza, flessibilità e sicurezza del sistema produttivo, Edipower ha individuato come punto di forza del proprio modello la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico: il gas, il cui impiego è in costante crescita, ma anche l'olio, il carbone e, naturalmente, l'acqua. Il piano industriale di Edipower prevede il consolidamento ed il miglioramento della competitività strutturale dei propri impianti di generazione, attraverso: la riconversione alla tecnologia CCGT (Combined Cycle Gas Turbine) di una parte degli impianti già funzionanti ad olio combustibile, riutilizzando la turbina a vapore e diversi ausiliari ed infrastrutture; l ammodernamento e l adeguamento ambientale degli impianti funzionanti ad olio combustibile o a carbone per la riduzione delle emissioni; la riqualifica degli impianti idroelettrici per il miglioramento dell efficienza e, quindi, per l ottenimento di certificati verdi; altre attività di manutenzione per aumentare l affidabilità degli impianti. Ogni anno, dal 2002 ad oggi, sono state destinate ingenti risorse per dare attuazione al piano industriale, i cui risultati per ciascuna unità produttiva sono dettagliati nel capitolo 4. DETTAGLIO INVESTIMENTI (milioni di euro) Tipologia Intervento Cicli Combinati Altro Totale % Olio combustibile 62% Gas Naturale 10% Carbone 7% Idroelettrico I progetti, conclusi nel 2006, hanno riguardato: messa in esercizio, a completamento della trasformazione in ciclo combinato, della Centrale di Piacenza; avanzamento globale del progetto di realizzazione del ciclo combinato da 840 MW a Turbigo, pari all 87% dei lavori di costruzione; revisione generale dell unità convenzionale SF 5 della Centrale di San Filippo del Mela (ME); messa in esercizio delle prime due unità della Centrale idroelettrica di Mese (SO) interessate dai lavori di rifacimento parziale e avvio dei cantieri relativi alle altre due unità; messa in esercizio del gruppo 2 della Centrale idroelettrica di Bussento (SA) interessato da attività di rifacimento parziale. Il piano operativo pluriennale, approvato a fine 2006, prevede ulteriori otto progetti di rifacimento di centrali idroelettriche per l ottenimento di certificati verdi, per i quali sono già iniziati i relativi iter autorizzativi e le attività di ingegneria.

14 13 Il Governo dell'azienda La Struttura Il sistema di Corporate Governance di Edipower S.p.A, è ampiamente ispirato ai principi di trasparenza e gestione indicati da: Codice Preda - Codice di Autodisciplina delle società quotate proposto dal Comitato per la Corporate Governance delle società quotate, benché Edipower non sia una società quotata; best practices rilevabili in ambito nazionale ed internazionale. La struttura di governo e controllo di Edipower si articola attraverso i seguenti organi: Assemblea dei soci, Consiglio di Amministrazione, Collegio Sindacale e Società di Revisione, Comitato di Remunerazione, Comitato per il Controllo Interno, Compliance Officer (per l applicazione del Codice Etico) e Organismo di Vigilanza (ex Decreto Legislativo 231/01). Assemblea dei soci L assemblea dei soci è l organo collegiale nel quale si forma, secondo il criterio maggioritario, la volontà sociale. Essa rappresenta la totalità dei soci e le sue deliberazioni riguardano principalmente l approvazione del Bilancio di Esercizio, la nomina o revoca degli amministratori e tutti gli altri aspetti posti alla sua attenzione dalla legge, dallo statuto o dagli amministratori. Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione (CdA) è investito dei più ampi poteri per l amministrazione ordinaria e straordinaria della Società ed ha la facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga opportuni per l attuazione ed il raggiungimento degli scopi sociali, esclusi soltanto quelli che la legge riserva all Assemblea. Collegio Sindacale Il Collegio Sindacale è l organo sociale investito del potere-dovere di vigilare sull osservanza della Legge e dello Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e in particolare sull adeguatezza dell assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società e sul suo concreto funzionamento. In seguito alla riforma di diritto societario (Decreti Legislativi n. 5 e 6 del 2003), il potere-dovere di controllo contabile di Edipower non è più affidato al Collegio Sindacale ma ad una apposita Società di Revisione. Società di Revisione La Società di Revisione responsabile del controllo contabile del Bilancio Edipower è la PricewaterhouseCoopers S.p.A.. Comitato di Remunerazione Il Comitato di Remunerazione ha il compito di formulare proposte al Consiglio di Amministrazione per la remunerazione dell Amministratore Delegato e di quegli ammi-

15 14 nistratori che ricoprono particolari cariche nonché, su indicazione dell Amministratore Delegato, per la determinazione dei criteri per la remunerazione dell alta direzione della Società. Comitato per il Controllo Interno Il Comitato per il Controllo Interno ha funzioni consultive e propositive in tema di controllo interno. È composto da amministratori non esecutivi. Ai lavori del comitato partecipa il presidente del Collegio Sindacale o altro sindaco designato dal presidente del Collegio. In particolare, il Comitato per il Controllo Interno: a) assiste il CdA nel fissare le linee di indirizzo e nel verificare l adeguatezza e l effettivo funzionamento del sistema di controllo interno, assicurando che i principali rischi aziendali siano identificati e gestiti in modo adeguato; b) valuta il piano di lavoro preparato dal preposto al controllo interno; c) valuta, unitamente ai responsabili amministrativi della società ed ai revisori, l adeguatezza dei principi contabili utilizzati; d) valuta le proposte formulate dalle società di revisione per ottenere l affidamento del relativo incarico, nonché il piano di lavoro predisposto per la revisione e i risultati esposti nella relazione e nella lettera di suggerimenti; e) riferisce al CdA, almeno semestralmente, in occasione dell approvazione del bilancio e della relazione semestrale, sull attività svolta e sulla adeguatezza del sistema di controllo interno; f) svolge gli ulteriori compiti che gli vengono attribuiti dal CdA, con particolare riguardo ai rapporti con la società di revisione. Organismo di Vigilanza (ex Decreto Legislativo 231/01) Conformemente a quanto previsto nel Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato dalla Società ai sensi della normativa sulla responsabilità amministrativa (introdotta dal Decreto Legislativo 231/01 e successive integrazioni), il Consiglio di Amministrazione nel 2004 ha nominato l Organismo di Vigilanza, costituito dal Direttore Internal Audit e da due professionisti già membri del Collegio Sindacale di Edipower. Tale organo è stato confermato nel 2007 con la medesima composizione. La scelta dei tre componenti soddisfa tutti i requisiti indicati dal decreto di riferimento e dalle linee guida di Confindustria, per la precisione: continuità di azione, professionalità, autonomia e indipendenza. Tale organo societario ha il compito di vigilare sull efficacia, sul funzionamento e sull osservanza del Modello stesso e di proporne l aggiornamento. Compliance Officer Il Compliance Officer è l organo al quale viene delegata dal Consiglio di Amministrazione la responsabilità di gestire tutti gli aspetti legati alla divulgazione e applicazione del Codice Etico. Il Compliance Officer è anche titolato a raccogliere direttamente qualsiasi segnalazione di violazione del Codice Etico da indirizzare al Direttore Internal Audit. Tale organo è composto pro tempore dall Amministratore Delegato, dal Direttore dell Internal Audit, quale Preposto al controllo interno e dal Direttore del Personale e Organizzazione. Il Compliance Officer si avvale della Direzione Internal Audit per le attività istruttorie connesse alle procedure operative per la segnalazione e il trattamento delle violazioni.

16 15 STRUTTURA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI Carica Componenti Comitato Comitato Organismo remunerazione controllo di Vigilanza (4) interno Consiglio di Amministrazione Presidente Gabriele Albertini (1) X (3) X (1) Amm. delegato Giulio Del Ninno Consigliere Franco Balsamo Consigliere Piergiuseppe Biandrino X Consigliere Pierre-Michel F. Cremieux Consigliere Paolo Braghieri (2) Consigliere Giovanni Leonardi Consigliere Paola Pierri Consigliere Umberto Quadrino X Consigliere Renato Ravanelli Consigliere Franco Reviglio X Consigliere Renato Sturani X Consigliere Antonio Taormina X Consigliere Giuliano Zuccoli Collegio Sindacale Presidente Maria Teresa Battaini X Sindaco Effettivo Achille Frattini Sindaco Effettivo Aldo Poletti X Sindaco Supplente Renato Colavolpe Sindaco Supplente Serenella Rossano (1) Presidente dal 19 luglio 2006 (2) Consigliere dal 10 novembre 2006 (3) Dal marzo 2007 (4) Oltre a Roberto Villa NUMERO DI SEDUTE DEL CDA E DEI COMITATI NEL PERIODO Anno Consiglio Comitato di Comitato Organismo di Amministrazione controllo remunerazione di Vigilanza interno NUMERO DI PRESENZE MEDIE AL CDA E AI COMITATI NEL 2006 (%) Anno Consiglio Comitato di Comitato Organismo di Amministrazione controllo remunerazione di Vigilanza interno

17 16 I Processi e gli Strumenti per il governo dell azienda Sistema di Controllo Interno Per Sistema di Controllo Interno si intende l insieme degli strumenti e dei processi posti in essere allo scopo di indirizzare, gestire e verificare le attività dell azienda e atti ad assicurare, con ragionevole certezza: il raggiungimento degli obiettivi aziendali; la salvaguardia del patrimonio e dei beni aziendali; l adozione di comportamenti e processi che garantiscano il rispetto della normativa vigente e che siano conformi alle direttive interne; l efficienza, l efficacia e l economicità delle attività aziendali; l affidabilità e accuratezza delle informazioni, anche contabili e finanziarie; la riservatezza delle informazioni aziendali. Il Consiglio di Amministrazione è responsabile del Sistema di Controllo Interno; esso ne fissa le linee di indirizzo e ne verifica periodicamente l adeguatezza e l effettivo funzionamento anche per il tramite del Comitato per il Controllo Interno, istituito in seno al Consiglio stesso. La responsabilità specifica circa il corretto funzionamento del Sistema di Controllo Interno è propria delle singole strutture organizzative. Tale responsabilità riguarda tutti i processi sui quali ciascuna struttura organizzativa detiene una responsabilità gestionale. Il Consiglio di Amministrazione ha assegnato il ruolo di Preposto al Controllo Interno al responsabile della Direzione Internal Audit della Società; questi si avvale, nell espletamento dei propri compiti, degli altri Auditor della struttura di Internal Audit. Il Preposto al Controllo Interno riferisce del suo operato all Amministratore Delegato, al Presidente, al Comitato per il Controllo Interno ed al Collegio Sindacale. La Direzione Internal Audit, collocata alle dirette dipendenze del Presidente, assiste inoltre il vertice della Società nell identificazione e nella gestione dei rischi aziendali mediante un attività di monitoraggio dei rischi e dei controlli di linea in essere. La struttura di Internal Audit, oltre al Direttore, conta ad oggi 4 risorse a tempo pieno. Tale struttura ha garantito la realizzazione del piano di audit validato dal Consiglio di Amministrazione. A fine 2006 sono state realizzate circa l 80% delle azioni di miglioramento definite a seguito delle precedenti attività di audit. Molti suggerimenti utili sono emersi nel corso degli audit, che rappresentano importanti occasioni di confronto e scambio di informazioni con tutte le Funzioni aziendali. La Gestione dei Rischi La direzione aziendale Internal Audit ha realizzato lo scorso anno l aggiornamento del Risk Assessment, utilizzando il modello di Enterprise Risk Management (E.R.M.) che introduce il concetto di controllo quale strumento atto al contenimento del rischio entro i limiti di accettabilità individuati dalle funzioni aziendali interessate, in relazione alle sue due dimensioni probabilità ed impatto. Sulla base dei rischi individuati nei diversi processi aziendali si è proceduto a: mappare i rischi inerenti in termini di probabilità e di impatto; esaminare i controlli di linea già in essere; individuare, per differenza, gli eventuali controlli atti al raggiungimento dell obiettivo di contenimento del rischio residuo entro i limiti dichiarati come accettabili dalle stesse funzioni aziendali;

18 17 IL DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001 N.231 Il D. Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 ha introdotto nell ordinamento giuridico nazionale il principio della responsabilità amministrativa delle Società per attività illecite derivanti da reati commessi da persone fisiche che operano per conto della Società stessa e, in ogni caso, nel suo interesse. Tale responsabilità, qualificata dal legislatore come amministrativa ma di natura sostanzialmente penale, insorge, tra l altro, in ordine a una serie di reati contro la Pubblica Amministrazione, primi fra tutti la corruzione e la truffa ai danni dello Stato, e di reati societari, tra i quali particolare attenzione meritano le false comunicazioni sociali e il falso in bilancio. Qualora venga accertata la responsabilità di persone che operano per conto ed a vantaggio della Società, questa può incorrere in sanzioni, anche cautelari, di natura non solo pecuniaria ma anche interdittiva, ivi compresa la sanzione capitale dell interdizione dall esercizio dell attività. Il decreto prevede, peraltro, una forma specifica di esonero da detta responsabilità nel caso in cui la Società dimostri di aver adottato in via preventiva ed efficacemente attuato tutte le misure organizzative opportune e necessarie al fine di impedire la commissione dei reati citati sia da parte di soggetti in posizione apicale sia da parte dei soggetti sottoposti alla direzione e vigilanza dei primi nell interesse o a vantaggio della Società. individuare il cosiddetto portafoglio dei rischi su cui focalizzare l attenzione nel presidio dei controlli interni; monitorare l attuazione, da parte delle diverse funzioni aziendali, dei controlli individuati. La gestione dei rischi individuati viene effettuata attraverso il monitoraggio di idonei indicatori, anche tra quelli in uso nella reportistica aziendale, e attraverso la verifica dell attuazione delle azioni di miglioramento definite. Modello Organizzativo ex D. Lgs. 231/2001 Edipower ha ritenuto conforme alle proprie politiche aziendali procedere all adozione, sin dal 2004, del Modello di Organizzazione e Gestione previsto dal Decreto Legislativo 231/01 ed alla nomina dell Organismo di Vigilanza e del codice Etico che ne costituisce parte integrante. La presenza di un adeguato modello di organizzazione e gestione è segno della sensibilità di Edipower nel garantire condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione delle attività aziendali a tutela delle aspettative dei propri azionisti, creditori e dei propri dipendenti. Il Modello si compone di una parte generale e di due parti speciali. Nella parte generale sono illustrate la funzione e i principi del modello e disciplinate le sue componenti essenziali: Organismo di Vigilanza (vedi sopra), sistema disciplinare, flussi informativi, procedure di selezione del personale e sistemi autorizzativi e di controllo; nelle due parti speciali A e B sono specificati i reati, le aree e le attività potenzialmente a rischio in relazione all attività svolta da Edipower. Codice Etico Edipower si è dotata di un Codice Etico per assicurare che i valori etici fondamentali della società siano chiaramente definiti e costituiscano l elemento base della cultura aziendale ; esso infatti rappresenta lo standard di comportamento vincolante nella conduzione degli affari e delle attività di tutti i Collaboratori della società. Nella prima parte del Codice vengono elencati i Principi Generali, relativi all etica nella conduzione degli affari e delle attività aziendali, all etica del lavoro e alla tutela e valorizzazione dei Collaboratori, alla promozione dello sviluppo sostenibile e responsabilità verso la collettività. Nella seconda parte vengono illustrate le Regole di Comportamento da tenersi nello svolgimento delle varie attività aziendali: tali regole sono strutturate in funzione dei Principi Generali e dei soggetti con cui vengono poste in essere le relazioni. La terza parte, infine, descrive le Norme di Attuazione rivolte a tutti i responsabili di unità organizzativa col fine di una coerente diffusione e applicazione del codice etico. Dopo una prima attività di formazione sul Modello organizzativo e gestionale introdotto, destinata alle figure maggiormente coinvolte - dirigenti di primo e secondo livello organizzativo (direttori di funzione, capi impianto, etc.), quadri e professional (di sede e d impianto) che si relazionano con soggetti pubblici e/o privati nel 2007 saranno realizzate alcune iniziative di aggiornamento destinate all intera popolazione di Edipower. Il Codice Etico è consultabile sul sito

19 18 La Gestione delle Relazioni Le relazioni che intercorrono tra Edipower ed i cosiddetti portatori di interesse (o stakeholder ) sono fortemente condizionate dal modello di business della Società e sempre basate sul dialogo e la collaborazione tra le parti. Le caratteristiche dell attività e la struttura organizzativa rendono possibile gestire le relazioni con le varie categorie di portatori di interesse in maniera diretta e continua, con strumenti e modelli formalizzati di ascolto. Edipower si sente pienamente responsabile di raccogliere e rispondere correttamente alle legittime aspettative degli stakeholder. Il Rapporto di Sostenibilità è uno degli strumenti scelti per un costruttivo confronto con essi e per una verifica della coerenza dell attività aziendale con i propri valori, principi ed obiettivi di riferimento nei tre ambiti riferibili alla sostenibilità: economico, ambientale e sociale. A tal fine, l approccio adottato da Edipower consiste nell identificazione delle categorie di portatori di interesse rilevanti e, attraverso l analisi del tipo di relazione esistente, nell individuazione dei temi di maggior interesse per ciascuna categoria. Riferimento al STAKEHOLDER TEMI DI INTERESSE PRIORITARIO Rapporto di Sostenibilità Azionisti Industriali e Finanziatori Esercizio e manutenzione ottimale degli impianti - Interventi migliorativi delle prestazioni tecniche e ambientali degli impianti - Individuazione opportunità di realizzazione di nuovi investimenti - Rispetto tempistica, budget e caratteristiche tecnologiche dei progetti approvati. Capitolo 4 Istituti Finanziari Affidabilità, trasparenza e tempistica informazioni Capitolo 4 Toller e Mercato Disponibilità degli impianti - Qualità e continuità del servizio - Costi di produzione Capitolo 4 Amm. Pubb. Centrali Rispetto della normativa - Disponibilità verso le esigenze del mercato elettrico e Capitolo 4 del sistema paese Capitolo 5 - Capitolo 6 Amm. Pubb. Locali Compatibilità ambientale e sociale dell'esercizio impianti esistenti, delle nuove realizzazioni e dei cantieri Capitolo 5 Utilizzo delle risorse compatibilmente con altri impieghi Capitolo 6 (ambientale, ricreativo, turistico) - Occupazione Capitolo 7 Cittadini Compatibilità ambientale e sociale dell'esercizio impianti esistenti, delle nuove realizzazioni e dei cantieri Capitolo 5 Utilizzo delle risorse compatibilmente con altri impieghi Capitolo 6 (ambientale, ricreativo, turistico) - Occupazione Capitolo 7 Associazioni Ambientaliste Tutela ambientale Capitolo 5 e Capitolo 7 Personale Politiche del personale - Diritto del lavoro - Salute e Sicurezza - Benefit o altre forme di sostegno - Informazione interna Capitolo 6 e Capitolo 7 Organizzazioni Sindacali Occupazione - Diritti dei lavoratori - Salute e Sicurezza dei lavoratori Capitolo 6 Fornitori Non discriminazione - Accessibilità alle informazioni per le opportunità di collaborazione - Trasparenza bandi e contratti - Rispetto condizioni contrattuali Protezione Ambiente e Sicurezza dei lavoratori Capitolo 6 Mass-media Tutela ambientale - Salute e sicurezza - Occupazione Capitolo 5 Capitolo 6 - Capitolo 7 Organizzazioni Locali Disponibilità a collaborazioni per iniziative varie di interesse per la comunità Istituti Scolastici - Università Capitolo 6 e Capitolo 7 Organizzazioni di categoria Disponibilità verso le esigenze del mercato elettrico e del sistema paese - Capitolo 4 Disponibilità a collaborazioni per iniziative varie di interesse comuni Capitolo 6 - Capitolo 7

20 4

21 20 Anno 2005 Fabbisogno Totale Idro 42,07 TWh (12,7%) Termo 231,55 TWh (70,1%) Geo+Eolico 7,67 TWh ( 2,3%) Saldo con l'estero 49,16 TWh (14,9%) TOTALE 330,44 TWh Anno 2006 Fabbisogno Totale Idro 42,16 TWh (12,5%) Termo 242,17 TWh (71,7%) Geo+Eolico 8,74 TWh (2,6%) Saldo con l'estero 44,72 TWh (13,2%) TOTALE 337,80 TWh LA RESPONSABILITÀ ECONOMICA Il Mercato Elettrico Il mercato italiano dell energia elettrica è in continua evoluzione in relazione a diversi fattori congiunturali e regolatori del settore. Innanzi tutto si segnalano, sul lato dell'offerta, il graduale processo di apertura ai nuovi operatori, con conseguente sviluppo ulteriore della concorrenza, e sul lato della domanda la progressiva apertura del mercato che si completerà il 1 luglio 2007 con l ingresso tra i clienti liberi anche dei consumatori domestici. Vanno inoltre tenuti in considerazione gli impatti, sul mix dei combustibili, che comportano le politiche energetico-ambientali, anche a livello locale, ed infine gli effetti degli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici (Protocollo di Kyoto ed Emissions Trading Scheme). In Italia l anno 2006 è stato caratterizzato da una domanda di energia elettrica pari a 337,8 TWh, rispetto a 330,4 TWh registrata nel 2005 (+2,2%). Analizzando la composizione dell offerta si evidenzia, rispetto all anno precedente, un incremento della produzione nazionale di energia elettrica (86,8% contro l 85,1% del 2005), e una conseguente diminuzione del ricorso alle importazioni (Fonte dati: Terna, Dati di esercizio Rapporto mensile dicembre 2006 ). Nel corso del 2006 la produzione di Edipower, pari a 24,9 TWh equivalente al 7,4% del totale del fabbisogno energetico italiano (rispettivamente 22,8 TWh e 6,9% nel 2005), è stata ottenuta per il 93% con impianti termoelettrici e per il restante 7% con impianti idroelettrici. IL MERCATO NAZIONALE DI ENERGIA ELETTRICA 2006 Fabbisogno totale 337,8 TWh Quota di Edipower sul totale 7,4 % Produzione Netta 2006 Produzione netta di energia elettrica Italia 301,7 TWh Produzione netta di energia elettrica Edipower 24,9 TWh Quota Edipower sulla produzione netta in Italia 8,3 % Potenza installata lorda al Italia MW di cui Edipower MW Quota Edipower sulla potenza installata 9,7 % Fonte dati: Terna Dati di esercizio Rapporto mensile dicembre 2006 e preconsuntivo Edipower.

22 21 SERVIZI PER LA SICUREZZA DEL SISTEMA ELETTRICO Per concorrere alla sicurezza del sistema elettrico, sono garantiti da Edipower altri servizi (non remunerati): Black start Un sistema installato su alcune centrali (attualmente sulle 3 Centrali idroelettriche di Somplago, Bussento e di Mese), che consente l avviamento autonomo in assenza di alimentazione esterna, garantendo la regolazione della tensione e della frequenza in caso di black-out. Regolazione di tensione Consiste nell asservire la produzione di potenza reattiva di un gruppo, o di una centrale di generazione, a dispositivi automatici di regolazione in grado di modulare la potenza reattiva erogata sulla base dello scostamento (rispetto a valori di riferimento) della tensione ai morsetti del gruppo di generazione o sulle sbarre di alta tensione (AT) della centrale di produzione ovvero di taluni nodi della rete di trasmissione nazionale (nodi sentinella); il sistema permette la fornitura di risorse per il servizio di riserva reattiva per la regolazione primaria e secondaria di tensione. I sistemi sono installati su tutti gli impianti termoelettrici per garantire la stabilità e l efficienza della rete elettrica. Per quanto riguarda l evoluzione degli aspetti regolatori del Mercato Elettrico in Italia, si è conclusa nel 2005 la fase di consolidamento a regime del Mercato all ingrosso dell energia elettrica; nel 2006 gli interventi regolatori dell Autorità per l Energia Elettrica e il Gas (AEEG) si sono focalizzati sulla revisione dell architettura del Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD), con numerosi provvedimenti di modifica della Delibera 168/03, mirati al contenimento degli oneri a carico dei consumatori (cosiddetto uplift ). Le Relazioni con il Mercato Nel rispetto dei ruoli introdotti dai contratti sottoscritti, i Toller operano direttamente sui cosiddetti Mercati dell Energia Elettrica (Mercato del Giorno Prima e Mercato di Aggiustamento), offrendo le quote di capacità produttiva di loro spettanza, mentre Edipower, quale operatore sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento, ha offerto a Terna tutte le risorse disponibili per la fornitura dei servizi necessari all esercizio in sicurezza del sistema elettrico. Edipower intende proseguire il suo impegno nella correttezza dei comportamenti commerciali e nella costruttiva collaborazione con gli interlocutori del mercato dell energia elettrica italiana (Autorità per l energia elettrica e per il gas, GRTN, Terna, Gestore del Mercato Elettrico, Associazioni Industriali e Amministrazioni Pubbliche locali), con l obiettivo di accrescere la competitività dell intero sistema paese. Edipower ha sempre messo a disposizione del sistema elettrico tutta la capacità produttiva disponibile, prestando comunque la massima attenzione alle esigenze del territorio e degli Enti Locali. Anche nel corso delle stagioni calde del 2006, come già avvenuto dal 2003 in poi, ha provveduto, come richiesto dalle Autorità competenti e salvi i propri diritti fatti valere nelle opportune sedi giudiziarie, a rilasci estivi dal proprio sistema idroelettrico per scopi irrigui, rinunciando a parte della produzione possibile. Produzioni immesse Esercizio 2004 Esercizio 2005 Esercizio 2006 di energia elettrica Volumi e.e. Volumi e.e. Volumi e.e. TWh % TWh % TWh % Tolling Agreement 23,21 91,2 21,06 92,5 23,12 93,0 Power Purchase Agreement 1,98 7,8 1,52 6,7 1,54 6,2 CIP 6 0,12 0,5 0,07 0,3 0,06 0,2 Altre convenzioni 0,13 0,5 0,13 0,6 0,14 0,6 Totale Produzioni nette 25,44 100,0 22,78 100,0 24,87 100,0 I primi mesi del 2006 l attività di Edipower è stata interessata dall applicazione delle misure urgenti adottate dal Governo per contrastare la situazione di crisi del sistema di approvvigionamento del gas naturale, determinata dalla mancanza di copertura del fabbisogno fortemente cresciuto a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli. Tra le misure citate, il Decreto Legge 19 gennaio 2006 ( Misure urgenti per garantire l approvvigionamento di gas naturale ), poi convertito con la Legge n. 108 dell 8 marzo 2006, richiedeva ai produttori di energia elettrica, attraverso Terna, di massimizzare la produzione degli impianti alimentati ad olio combustibile nel periodo gennaio-marzo.

23 22 A seguito di questo intervento, nel periodo citato, la centrale ad olio combustibile di San Filippo del Mela, la centrale dual fuel di Turbigo, nonché le Unità di Produzione a olio combustibile 1 e 2 di Sermide, riattivate all uopo solo per il periodo di emergenza gas, sono state chiamate in servizio massimizzando la produzione di energia elettrica attraverso l utilizzo di tale combustibile, in accordo agli ordini di dispacciamento impartiti da Terna: ciò ha consentito di destinare il gas risparmiato al consumo civile. Per le Centrali di Sermide e Turbigo l utilizzo estensivo dell olio ha comportato la necessità di ricorrere all autorizzazione temporanea a derogare rispetto ai limiti emissivi previsti dai rispettivi provvedimenti autorizzativi e dalle leggi vigenti. Per Edipower, l effetto del dispacciamento imposto e prioritario delle Unità Produttive ad olio voluto dal dettato normativo ha comportato, nel complesso, una produzione di circa MWh in più rispetto al valore presunto in assenza di emergenza gas. Inoltre, nel corso del 2006 si sono verificate due interruzioni gravi del servizio elettrico: una nella regione Sicilia, il 17 luglio, che ha comportato l assenza di fornitura per circa tre ore in una vasta area dell isola; l altra, avvenuta la sera del 4 novembre a causa di un disservizio originatosi sulla rete di trasmissione tedesca, ha interessato diverse zone del territorio italiano, provocando l intervento dei dispositivi automatici di alleggerimento del carico e il distacco di alcuni carichi interrompibili per complessivi MW. Le azioni tempestivamente intraprese da Terna e il buon funzionamento complessivo di tutti gli elementi del sistema elettrico hanno consentito un ritorno alle condizioni di normalità dopo circa un quarto d ora. L AEEG ha disposto l avvio di due indagini conoscitive, finalizzate all acquisizione di informazioni e dati utili alla completa ricostruzione dei fatti e all accertamento di eventuali responsabilità. In entrambi i casi, le centrali Edipower hanno risposto adeguatamente alle oscillazioni di tensione/frequenza sulla rete, contribuendo, con i propri dispositivi di regolazione, alla stabilizzazione dei parametri di funzionamento della stessa (vedi box servizi per la sicurezza del sistema elettrico ). Le Relazioni con i Finanziatori Edipower mantiene costanti relazioni coi Soci Finanziatori ed il Pool Finanziatore (di cui Capofila è Banca Intesa), improntate sulla trasparenza e la tempestività dell informazione. Oltre al normale invio del Bilancio Annuale, delle Relazioni Semestrali e Trimestrali, e del Piano Industriale, l attività informativa si realizza attraverso incontri one to one e l invio di sintesi dei dati significativi riguardanti gli andamenti gestionali, in anticipo rispetto alle Relazioni Semestrali e Trimestrali. A fine 2006 ha avuto inizio un progetto di rifinanziamento che si è concluso positivamente a febbraio 2007 con il rimborso anticipato del finanziamento esistente e l erogazione di una nuova linea per un importo complessivo di 2 miliardi di euro. Il nuovo finanziamento, con scadenza 31 dicembre 2011, ha condizioni che assicurano un risparmio significativo sui costi finanziari per Edipower e prevede l eliminazione di una serie di vincoli e garanzie che precedentemente gli Istituti di Credito vantavano sulla

24 23 Società e sui Soci Industriali: questo è un segnale importante di riconoscimento delle positive performance della Società. L indebitamento finanziario netto nel 2006 è risultato pari 1.895,8 milioni di euro in riduzione rispetto ai 2.023,8 milioni dell'anno precedente. Il Valore Aggiunto Il Valore Aggiunto prodotto da Edipower nel 2006, confrontato con quello del 2005, è riportato nella tabella seguente, dove è illustrata la sua composizione con riferimento ai dati del Conto Economico e del Bilancio di Esercizio al 31/12/2006. PROSPETTO ANALITICO Valori in Milioni di euro 31/12/ /12/2006 A) VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni 1.046, ,43 Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso, semilavorati e prodotti finiti - - Variazione di lavori in corso su ordinazione - - Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 7,30 3,86 Altri ricavi 27,14 66,55 RICAVI DELLA PRODUZIONE TIPICA 1.081, ,84 Ricavi per produzioni atipiche (costruzioni in economia) - - VALORE GLOBALE DELLA PRODUZIONE 1.081, ,84 B) COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE Consumi di materie e servizi (voci B6 - B7 - B8 - B11 - B14 CE) 596,85 829,35 12) Accantonamenti per rischi 13,69 20,83 13) Altri accantonamenti - - Costi intermedi della Produzione 610,54 850,18 VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO 470,69 527,66 C) COMPONENTI STRAORDINARI ED ACCESSORI Proventi finanziari 1,42 3,09 Oneri finanziari non considerati come rem. Cap. credito 20,48 19,58 Ricavi accessori - Costi Accessori 21,90 22,67 Ricavi straordinari - Costi straordinari (voce E CE) 1,32 5,28 VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 491,26 545,05 Ammortamenti e svalutazioni 265,68 266,51 VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 225,59 278,54

25 24 Distribuzione del valore aggiunto (%) 2006 Personale 32% Pubblica Amm. 16% Remunerazione del capitale di credito 42% Remunerazione Azienda 1o% Altro 0,1% TOTALE 278,54 mil. Euro Edipower ha ottenuto, oltre ad un aumento significativo del Valore Aggiunto Caratteristico Lordo (+12%), principalmente per un generale aumento dei ricavi delle vendite, un aumento del Valore Aggiunto Globale Netto, passando da 225,59 nel 2005 a 278,54 milioni di euro nel 2006 (+23%). Ripartizione Imposte e Contributi tra Amministrazione Centrale e Locale (Regioni e Comuni) 2006 Pubblica amministrazione centrale 44% Pubblica amministrazione locale 56% Il Valore Aggiunto Globale Netto è stato poi ripartito tra i vari stakeholder: personale, soci, finanziatori, amministrazione pubblica e comunità. Nel dettaglio, per ciascuno stakeholder si considerano le seguenti voci: La remunerazione diretta e indiretta (salari e stipendi, oneri sociali e contributi, TFR, bonus, costi di formazione e addestramento integrativo) per i Dipendenti. Il pagamento di imposte dirette (sul reddito), indirette (ad esempio l ICI) ed i contributi (ad esempio la Carbon Tax) per la Pubblica Amministrazione. Il pagamento degli oneri finanziari per i Portatori di Capitale di Credito. I dividendi distribuiti agli Azionisti, come remunerazione del Capitale di Rischio. L accantonamento a riserve di utili non distribuiti come remunerazione per l Azienda. Le elargizioni liberali, le sponsorizzazioni a carattere sociale, altri contributi per iniziative locali erogati per la Comunità. DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO Milioni di euro a) Personale 88,06 88,96 b) Pubblica Amministrazione 28,57 43,72 c) Remunerazione del capitale di credito 87,00 117,73 d) Remunerazione capitale di rischio - - e) Remunerazione azienda 21,36 27,78 f) Liberalità esterne 0,06 0,02 g) Comunità 0,54 0,32 VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 225,59 278,54 La ripartizione degli importi per imposte e contributi tra Amministrazione Centrale e Locale risulta ben bilanciata. In particolare risulta assolutamente significativo l importo dei canoni idrici che, si vuole ricordare, è relativo alla disponibilità e non all effettivo consumo della risorsa idrica che è comunque restituita senza alterazioni delle relative caratteristiche. Nel dettaglio, il valore dei contributi locali ammonta a euro per l Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) e euro per i canoni idrici.

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