PREVENZIONE INFORTUNI IN EDILIZIA E VIGILANZA Sintesi dei gruppi di lavori di area vasta A. Giannini

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1 Quale EBP nei Dipartimenti di Sanità Pubblica. Analizzare, condividere, sperimentare attività efficaci. Proposte e prospettive per condividere attività efficaci Bologna 16 giugno 2008 PREVENZIONE INFORTUNI IN EDILIZIA E VIGILANZA Sintesi dei gruppi di lavori di area vasta A. Giannini

2 a) Rilevanza del problema sanitario/socio-sanitario Criteri di analisi: Dati epidemiologici Sollecitazioni istituzionali Percezione del problema da parte degli stakeholder /popolazione Rilevanza sanitaria e sociale Impatto socio-economico Attività efficaci: esperienze centri di ricerca ed esperienze sul campo Disponibilità di interventi di provata efficacia Analisi sostanzialmente uniforme da parte dei 3 gruppi

3 Tabella 1 Andamento dell II delle province della RE-R. Anni (Indice x100). BO FE FO MO PR PC RA RE RN ER ,61 4,97 6,80 5,67 6,59 5,38 6,58 5,99 6,74 5, ,39 4,97 6,81 5,52 5,88 4,78 5,89 5,32 6,20 5, ,26 5,57 6,76 5,30 5,21 4,70 6,12 5,16 6,13 5, ,03 5,27 5,96 4,89 5,11 4,62 5,65 4,89 5,71 4, ,91 5,13 5,57 4,84 5,24 4,40 5,55 4,68 6,03 4, ,85 5,07 5,15 4,75 5,06 4,48 5,64 4,27 5,63 4, ,14 4,86 5,06 4,71 4,88 4,65 5,26 4,33 5,83 4, BO FE FO MO PR PC RA RE RN ER Dati epidemiologici Indice Incidenza (II) generale RER con province Fonte: Banca dati INAIL.

4 nel della Tabella 3 Andamento (Indice x100). dell II gruppo INAIL Costruzioni edili (3100) nelle province RE-R. Anni BO FE FO MO PR PC RA RE RN ER ,43 6,08 11,04 9,30 10,99 7,44 12,06 6,98 11,49 9, ,37 6,51 10,88 8,75 9,78 7,84 11,23 6,82 10,69 8, ,15 7,52 10,12 8,14 8,33 7,09 10,54 6,39 10,66 8, ,00 8,06 9,56 7,74 7,49 6,67 10,02 6,02 10,21 7, ,78 6,78 8,74 7,30 8,10 6,76 9,09 5,71 10,13 7, ,74 5,94 8,67 6,42 7,34 6,26 8,26 5,40 8,78 7, ,20 5,28 7,98 5,58 7,06 5,46 6,65 4,57 9,35 6,45 Dati epidemiologici II Costruzioni Edili RER con province BO FE FO MO PR PC RA RE RN ER In sintesi: IG più alto che in altri comparti (trend in riduzione ma troppo lentamente); tra le cause più frequenti la caduta dall alto (spesso mortale); possiamo confrontare IF e IG con altre regioni

5 Sollecitazioni istituzionali Piano Sanitario Nazionale identifica nelle priorità l Edilizia Piano Sanitario Regionale: idem Piano Regionale Prevenzione: idem Patto per la Salute DPCM Piano Nazionale Edilizia Piano Regionale Edilizia Sollecitazioni locali Comitato Provinciale di Coordinamento Coordinamento Prefettizio In sintesi: dal capo dello stato in giù

6 Percezione del problema da parte degli stakeholder Rilevante per i Sindacati dei lavoratori Poco rilevante per altri stak. (anche lavoratori), irrilevante per la popolazione in generale (immigrati) Aumento sensibilità opinione pubblica, organi di stampa, campagna mediatica In sintesi: percezione discretamente alta (pur con alcune differenze), soggetta a picchi mediatici

7 Rilevanza sanitaria e sociale e impatto socio-economico I dati di gravità degli infortuni in edilizia sono ai primi posti delle statistiche dell INAIL (IG 0,5 contro 0,27 media dell industria, alta % di morti giovani stranieri) Riflessi rilevanti sui costi sociali, di cura, di disabilità (alto n di disabili permanenti), reinserimento lavorativo Costo degli infortuni in Italia: 28 miliardi In sintesi: gli infortuni in edilizia sono un problema grave di salute (lo dicono anche i dati), con costi elevati anche sociali ed economici, c è una sollecitazione forte e diffusa ad occuparsene, una percezione da parte degli stak. tutto sommata alta, periodicamente esacerbata da eventi particolarmente gravi,.quindi DOBBIAMO OCCUPARCENE

8 Quali Attività Efficaci? - Assenza - pochissima letteratura scientifica (Piemonte, A. Bena; Cochrane, Molen - da valutare) - L attività di vigilanza è una delle tante azioni che possono essere efficaci -E efficace nel breve termine ma non è sufficiente nel lungo termine (molti fattori influenzano la sicurezza) - Masi, Coato articolo su SNOP: vigilanza da sola poco efficace per prevenire inf. Gravi (cause non immediatamente visibili) però ha effetto deterrente - Occorre fare formazione e assistenza

9 Disponibilità di interventi di provata efficacia Sperimentazioni di interventi nel comparto dei quali però non è ancora stata misurata l efficacia Esempi: Settimane di vigilanza intensiva Area Vasta Nord Piano Solai in Veneto Piano verifica PSC e POS a Rimini Esperienza TAV, valutazione efficacia della formazione è stata fatta per i lavoratori TAV (Bologna Toscana) Quindi: Non ci sono studi ed esperienze di valutazione di attività efficaci In base all esperienza dei Servizi la vigilanza è una delle azioni che possono essere efficaci Ma NON SOLO VIGILANZA (va accompagnata ad altre azioni, come la formazione e l assistenza)

10 b) Obiettivi di salute Riduzione frequenza e gravità degli infortuni c) Obiettivi specifici Miglioramento condizioni di sicurezza nei cantieri edili attraverso fasi di vigilanza, assistenza e monitoraggio Verifica e valutazione della formazione/informazione degli addetti - caduta dall alto - seppellimento - sprofondamento

11 d) Azioni Cosa facciamo e cosa vorremmo fare CRITERI DI PROGRAMMAZIONE (obbligo, indicazioni e sollecitaz. istit ) LEA Piano nazionale e regionale Edilizia - Richieste Provincia Prefetto Sindacati - è anche un attività storica Consolidamento/aumento vigilanza Vigilanza con finalità di prevenzione e repressione, Assistenza alle imprese e alle ass.ni imprend. e lavoratori, Informazione e formazione (Azioni coerenti con l obiettivo) Programmazione interventi per priorità di rischio Coinvolgimento Polizia Municipale (sinergia tra Enti) Coordinamento vigilanza con UOIA (sinergia tra Servizi DSP)

12 Cosa facciamo e cosa vorremmo fare Garantire il controllo su una percentuale (pari al??%) delle notifiche Vigilanza minimo etico: sprofondamento, cadute dall alto, seppellimento Sarebbe opportuno iniziare ad entrare nel merito dell organizzazione della prevenzione del cantiere e delle relazioni tra i vari soggetti con ruoli specifici

13 Azioni coerenti con l obiettivo Efficacia probabile (i dati epidemiologici confermano una tendenza in calo degli indici di incidenza, anche se l azione dei Servizi è solo uno dei fattori che influenzano il fenomeno) Condivisione con stakeholder: ricercata con incontri annuali, momenti di confronto, di informazione e formazione al fine di condividere linee comportamentali Collaborazioni con i distretti: solo informazione

14 e) Formazione dedicata f) Valutazione e Autovalutazione (strumenti, soggetti convolti ) g) Verifica interventi (indicatori, criteri di verifica ) e comunicazione dei risultati. rinvio ai singoli lavori di gruppi Ad es. Indicatori Attività: es. % cantieri controllati sui notificati Processo: es. n. cantieri controllati con check list Risultato: es. grado di adempimento alle prescrizioni impartite, trend in diminuzione della % di cantieri non a norma al 1 sopralluogo, riduzione indici infortunistici

15 Quali possibili ambiti di approfondimento? Approfondire/confrontare l efficacia tra vigilanza tradizionale e vigilanza minimo etico Quale riprogrammazione dell attività 2009? - La vigilanza pare meno efficace di altre azioni (assistenza..) ma per queste occorrono più risorse - Come 2008

16 Proposte e prospettive per condividere attività efficaci Qualche considerazione finale: Problema di cui continuare ad occuparsi e sul quale ci si interroga per individuare azioni e interventi più efficaci Ci sono sollecitazioni e obblighi istituzionali che obbligano a fare una certa quota di vigilanza C è il rischio che per garantire la vigilanza dovuta si penalizzino altre attività più efficaci, che non si colga più la sua valenza preventiva, la sua azione sinergica rispetto agli altri strumenti (siamo valutatori di processi)

17 . dobbiamo fare una vigilanza: attenta alla prevenzione (punto di osservazione delle criticità del processo) che solleciti e orienti l azione e gli interventi di assistenza, informazione e formazione e sia inserita in un disegno di prevenzione e in un modello circolare di prevenzione C è molta discussione a livello regionale su quante U.L. deve assicurare ogni DSP?..si discute meno su priorità specifiche, metodologie, strumenti, criteri di programmazione.

18 Qualche spunto dalle sollecitazioni della DGR 2001/2007 Valutare i bisogni, identificare i rischi ed affrontare i problemi prioritari di salute Appropriatezza delle risposte e la loro efficacia (..tenendo conto anche di criteri di equità nell accesso alle pratiche di SP) : introdurre criteri di vigilanza/intervento secondo criteri di pesatura dei rischi delle attività produttive? (territori diversi) Ricorso a tecniche di SP basate su prove di efficacia ( scegliere, anche nelle attività tradizionali, pratiche e tecnologie di provata efficacia ) : approfondire ( e il vecchio piano mirato?), ma anche socializzare di più (modelli di intervento di rischio/comparto), maggiore coordinamento e sinergia tra Servizi (area vasta e su base regionale)

19 Grazie per l attenzione

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