INNOVARE VUOL DIRE METTERSI IN VIAGGIO PER 1) de-costruire l esistente. 2) esplorare il possibile

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1 Percorsi erratici CISE Camera di comm di Forlì Cesena Nuovi percorsi per l innovazione Forlì 18 giugno 2013 MODELLI COLLABORATIVI PER L INNOVAZIONE DI SUCCESSO Enzo Rullani Centro TeDIS, Venice International University, Venezia t.lab, CFMT, Milano Laboratorio Network RLN, Venezia INNOVARE VUOL DIRE METTERSI IN VIAGGIO PER 1) de-costruire l esistente prendendo le distanze dal passato 2) esplorare il possibile scegliendo dei compagni di viaggio che credono nella meta condivisa 3) progettare e realizzare il futuro desiderato e prescelto sperando molto nella 4) serendipity MA QUELLO CHE CONTA E PARTIRE

2 L ESPERIENZA SEDIMENTATA DEL PASSATO NON BASTA C è infatti innovazione e innovazione: - l innovazione incrementale è di routine (rinnova il vecchio senza cambiarlo) - ma non basta: in periodi di transizione occorre passare dai vecchi modelli di business a modelli diversi - serve l innovazione radicale che riposiziona l azienda sul mercato, o apre nuove linee di business L innovazione radicale TUTTAVIA: a) non si porta avanti da soli; b) richiede il sostegno delle forze sistemiche che alimentano la transizione verso il nuovo paradigma emergente LA DOMANDA DI INNOVAZIONE OGGI PONE UN PROBLEMA CHE VA OLTRE L ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

3 IL MONDO IN RIVOLUZIONE NIENTE SARA PIU COME PRIMA Quote % su produzione manifatturiera mondiale PAESI Cina 8,3 14,0 21,7 India 1,8 2,9 3,3 Brasile 2,0 2,6 3,5 Russia 0,7 2,1 2,3 BRIC totale 12,8 21,6 30,9 Corea (sud) 3,1 3,9 4,0 Stati Uniti 24,8 18,4 14,5 Giappone 15,8 9,4 9,4 UE-15 25,7 27,1 21,0 Germania 6,6 7,4 6,3 Italia 4,1 4,5 3,3 Francia 4,0 3,9 2,9 Regno Unito 3,5 3,0 2,0 Spagna 2,0 2,5 1,7 * Dati Global Insight, elaborazioni CSC, a prezzi e dollari costanti

4 DOBBIAMO SCALARE UN MURO Un sistema fuori equilibrio Comparazione dei costi del lavoro tra diverse aree concorrenti nell economia globale, anno 2011* Norvegia 64,1 Spagna 28,4 Svizzera 60,4 Nuova Zelanda 23,4 Danimarca 51,7 Singapore 22,6 Svezia 49,1 Grecia 21,8 Germania 47,4 Israele 21,4 Australia 46,3 Corea 18,9 Finlandia 44,1 Argentina 15,9 Austria 43,2 Rep. Ceca 13,1 Olanda 42,3 Portogallo 12,9 Francia 42,1 Brasile 11,6 ITALIA 36,2 Taiwan 9,3 Giappone 35,7 Ungheria 9,2 USA 35,5 Polonia 8,8 Regno Unito 30,8 Messico 6,5 Filippine 2,0 * Compensation costs orari (paga + oneri nella media dei dipendenti della manifattura) in dollari USA (BLS, Department of Labor, USA, dec 19, 2012)

5 Fuori dal campo visivo sono per ora rimaste Cina e India CINA e INDIA sono due elefanti entrati nel negozio delle cristallerie. che ora cominciano a cadere Costi orari del lavoro «compensation costs» rilevati dal Department of Labor US Anno CINA 0,62 0,81 1,06 1,36 - Aree urbane 1,07 1,47 1,83 2,38 - Aree non urbane 0,44 0,53 0,64 0,82 % su costo USA 2,2% 2,7% 3,4% 4,2% INDIA 0,81 0,95 1,17 NA Un piccolo confronto: ITALIA 2011 = 36,2 * Compensation costs orari pagati nella manifattura in dollari USA (BLS, Department of Labor, USA, dec 19, 2012) Una nuova economia sta prendendo forma LUOGHI E FLUSSI DELLA CONOSCENZA GLOBALE

6 IL PROBLEMA DI OGGI: RIPOSIZIONARE IL SISTEMA ITALIANO NELLA NUOVA DIVISIONE DEL LAVORO POST L origine dello tsunami: una parte crescente della conoscenza impiegata nella produzione è diventata MOBILE = CODIFICATA (può essere facilmente trasferita e riprodotta in contesti diversi da quelli di origine) - Le conoscenze che diventano facilmente trasferibili e facilmente riproducibili sono fatalmente attratte dalle localizzazioni in cui i fattori (lavoro, ambiente, energia, fisco, vincoli) COSTANO MENO - Il trasferimento può essere fatto da multinazionali che cercano di ridurre i loro costi (andando a produrre certe cose altrove), dalla ricerca di fornitori esteri a basso costo cui delegare in outsourcing certe fasi o funzioni delle filiere, da nuovi competitors (produttori locali) che imitano, copiano o importano tecnologie e prodotti esterni, da imprese localizzate nei paesi low cost che comprano aziende e know how in Europa o negli Usa - Lo slittamento di conoscenze e attività verso i paesi low cost condanna le imprese e i lavoratori che rimangono nei paesi high cost ad un serio riposizionamento sul mercato LA MOBILITA DELLA CONOSCENZA E DESTINATA A CRESCERE - La maggiore mobilità della conoscenza è dovuta ai cambiamenti nel modo di produrre e di consumare: - il legame più diretto della pratica con automatismi astratti (scienza, algoritmi, modelli, realtà virtuale o simulata) - la modularizzazione della produzione in molte filiere - l uso universale delle ICT, di Internet e dei media - l affermazione di standard e codici di uso generale - lo sviluppo di linguaggi formali condivisi nella tecnologia, nella contabilità, nel diritto, nella comunicazione, negli stili di vita - La caduta del comunismo (post-muro = 1989) ha unificato il mercato globale e standardizzato maggiormente le regole - Gli investimenti già fatti (in capitale umano, ricerca, infrastrutture, macchine) e quelli in corso che aumentano la capacità di assorbimento dei paesi emergenti

7 LA RISPOSTA (POSSIBILE) PER SCALARE IL MURO CI SERVE UNA SCALA USARE IL POTENZIALE DELLA CONOSCENZA La conoscenza produce valore (e innovazione) in due modi diversi e complementari: A) generando nuove idee (nuove visioni del mondo, nuovi significati e linguaggi, nuove soluzioni tecniche o organizzative ecc.) = la CONOSCENZA GENERATIVA fornisce idee originali, diverse da quelle pre-esistenti, il cui uso diminuisce i costi o aumenta le utilità di una filiera produttiva (valore del singolo uso = v) = LOCALIZZATA B) Allargando al massimo il loro bacino di uso (riproduzione della stessa macchina, dello stesso prodotto, della stessa soluzione, della stessa procedura organizzativa) = la CONOSCENZA REPLICATIVA produce valore perché per ognuno dei successivi ri-usi (n) genera un valore v in presenza di costi nulli o comunque bassi = MOBILE La conoscenza replicabile nasce localizzata, ad opera della conoscenza generativa, ma si propaga nel mondo producendo un surplus di valore, che in parte torna nel luogo di origine

8 COSTRUIRE LA FILIERA GLOBALE DELL INNOVAZIONE L innovazione nasce da un nucleo di conoscenza generativa ancorato alle persone e al contesto di esperienza = imprese innovative localizzate La conoscenza generativa traduce l innovazione in un MODELLO REPLICABILE (soluzione tecnica, macchina, prodotto, lavorazione, significato ecc.) = codificazione Il modello replicabile viene propagato nel mondo da reti commerciali, marchi, brevetti e altre risorse di relazione = filiera globale La propagazione moltiplica i ri-usi e questo siccome il riuso della conoscenza costa zero genera un surplus di valore Il modello replicativo dopo aver moltiplicato il valore prodotto viene imitato o superato da altri modelli, perdendo valore (banalizzazione) Una parte del surplus prodotto prima della svalorizzazione torna nel luogo di origine (appropriazione) e rialimenta l accumulazione di conoscenza generativa per successive innovazioni enzo rullani PROFITTO CORRENTE E POTENZIALE: MICRO- MACRO L innovazione è un atto, ma anche un percorso che nasce da certi presupposti e che genera una serie di effetti a partire dalle filiere esistenti Ogni innovazione genera un profitto corrente (valore = ricavi meno costi) ma, anche, un potenziale di valore per il futuro (quando le applicazioni si saranno estese al massimo possibile e il sistema si sarà adattato) Il profitto corrente si ha attraverso i cambiamenti che l innovazione introduce fin dall inizio nella filiera e nei modelli di business delle singole imprese Il potenziale si manifesta invece quando le innovazioni puntuali si traducono in innovazioni di sistema (cambiamenti nella filiera, nuovi paradigmi complessivi)

9 L INNOVAZIONE DELLE FILIERE E DEI MODELLI DI BUSINESS DELLE IMPRESE passa attraverso nuovi usi della conoscenza enzo rullani Conoscenza e innovazione: due nomi per la stessa cosa? L innovazione richiede la conoscenza e viceversa Eppure non sono la stessa cosa perché mettono l accento su due fatti diversi: l innovazione sottolinea l atto che rompe l equilibrio precedente (DISCONTINUITA ) la conoscenza mette l accento sul processo che precede e segue quell atto (PROPAGAZIONE) enzo rullani

10 FILIERA COGNITIVA: dall economia dell innovazione all economia della conoscenza Conoscenza Produzione di Conoscenza acquisita nuova Kn utilizzata Propagazione a monte Innovazione Propagazione a valle enzo rullani F i l i e r a MA QUALI SONO LE CAUSE DELL INNOVAZIONE? enzo rullani L innovazione entra a far parte dell economia come variabile ESOGENA che turba temporaneamente un equilibrio (Schumpeter I) Ma come si fa a ENDOGENIZZARLA? = Problema irrisolto Se si pensa che l innovazione sia un fenomeno path dependent, dotato di memoria, se ne deduce che l innovazione apre un percorso che porta i FIRST MOVERS ad accumulare vantaggi irrecuperabili fino ad arrivare al MONOPOLIO

11 NELLA REALTA L INNOVAZIONE NON E CUMULATIVA Non sono soltanto i LEADER ad innovare ma anche: a) i NUOVI ENTRANTI, magari di piccola dimensione, che si adattano alle esigenze del mercato più rapidamente degli altri; b) i FOLLOWERS che possono importare conoscenze altrui a basso costo enzo rullani In tutti i campi importanti le innovazioni fondamentali non sono quasi mai fatte dalle imprese leader ma spesso sono fatte da altri (nuovi entranti o inseguitori). I leaders poi acquistano spesso gli innovatori che hanno avuto successo GESTIRE LA DISCONTINUITA PER VIVERE NELLA TRANSIZIONE SENZA SOCCOMBERE E ANZI UTILIZZANDONE LA FORZA TRASFORMATRICE OCCORRE disporre di conoscenza generativa in quantità e qualità adeguate. Ma, per questo, servono: 1) rilevanti investimenti a rischio = SOLO COSI LO STOCK DI CONOSCENZA GENERATIVA DISPONIBILE PER LE PERSONE E PER I CONTESTI PUO CRESCERE compensando le perdite dal lato del lavoro replicativo 2) Impieghi efficaci della conoscenza generativa posseduta, tali da fornire un differenziale di valore pari al differenziale di costo da compensare = SOLO COSI CI SI PUO SOTTRARRE ALLA CONCORRENZA DI COSTO DEI PAESI EMERGENTI QUESTE DUE CONDIZIONI NON SONO AFFATTO DATE, ANZI.. La crisi spinge verso adattamenti inerziali e per investimenti basati su risultati a breve Le persone, le imprese e i paesi devono riposizionarsi, non solo difendere e conservare l esistente

12 Viviamo in un mondo a COMPLESSITA crescente PERDITA DI CONTROLLO sui processi avviati Dal mondo dei BISOGNI a quello dei DESIDERI Circuiti che AMPLIFICANO e energie LATENTI Paesi emergenti (Cina, India, ) Finanza Libertà soggettiva di scelta Mass media Mode, stili di vita Tecnologia Cresce la COMPLESSITA Ossia la VARIETA, la VARIABILITA e l INDETERMINAZIONE del mondo Per fronteggiare la complessità, usiamo la CONOSCENZA : in due forme diverse La conoscenza ORDINA il mondo per renderlo RIPRODUCIBILE = CONOSCENZA REPLICABILE Intelligenza tecnica MACCHINE La conoscenza GENERA NUOVI MONDI aumentando lo SPAZIO DELLE POSSIBILITA = CONOSCENZA GENERATIVA Intelligenza fluida PERSONE SI IMPARA A VIAGGIARE SULL ORLO DEL CAOS ALTERNANDO REPLICAZIONE E CREATIVITA

13 INNOVAZIONE E APPRENDIMENTO SONO I MEZZI CON CUI POSSIAMO ORIENTARCI NELLA COMPLESSITA Se la conoscenza è perfettamente codificata l apprendimento che la propaga ad altri usi può essere ISTRUTTIVO = si impara ad eseguire un compito seguendo le istruzioni codificate e le norme di uso se è imperfettamente codificata serve un apprendimento ADATTIVO che modifica la soluzione e l ambiente di impiego in modo da renderli compatibili: serve l intervento dell intelligenza di persone o imprese che facciano questo tipo di innovazioni se la precedente conoscenza viene usata per esplorare nuove possibilità o per portare avanti progetti di world making, l apprendimento che serve è di tipo CREATIVO L ordine non è innovativo enzo rullani Una situazione ordinata tende a risolvere sempre gli stessi problemi fornendo le stesse soluzioni: è una soluzione a basso costo se il mondo è controllabile e le varianti non previste possono essere escluse o corrette PRIMA DELLA MODERNITA, LA SOCIETA PRE-INDUSTRIALE HA COSTRUITO UN ORDINE IN CUI IL RISPETTO DELLA TRADIZIONE (ossia dell autorità, della religione, degli anziani, dei rituali e delle abitudini) ERA L UNICO COMPORTAMENTO LEGITTIMO LA MODERNITA HA ROTTO CON QUESTO ORDINE TRADIZIONALISTA, LEGITTIMANDO L INNOVAZIONE ATTRAVERSO IL PRINCIPIO DIMOSTRATIVO. Ma, a sua volta, ha immaginato come proprio punto di arrivo UN MONDO RAZIONALE, ORDINATO IN MODO DETERMINISTICO ATTRAVERSO LA SCIENZA E IL CALCOLO RAZIONALE. MA NON E RIUSCITA A REALIZZARLO

14 ma nemmeno il caos Una situazione caotica favorisce lo sviluppo di novità ma le rende irrilevanti perché transitorie e plurali NELLA CULTURA POST-MODERNA si immagina un mondo in cui le novità e le varianti SI SUCCEDONO A GETTO CONTINUO E NON CONSERVANO MEMORIA DI QUELLO CHE E STATO O CHE DOVREBBE ESSERE Ma il post-moderno è troppo costoso e rischioso per poter esistere da solo. Esso può in realtà svilupparsi solo perché dissipa le risorse generate DAL MONDO ORDINATO DELLA MODERNITA, con la sua scienza, le sue macchine, il suo calcolo deterministico enzo rullani LA MODERNITA NON E MORTA, MA, PER USARE BENE LA RICCHEZZA CHE HA GENERATO, DEVE IBRIDARSI CON POST-MODERNO, CREANDO UNA ZONA CREATIVA CHE STA SOSPESA TRA L ORDINE E IL CAOS MA CHE COS E LA CREATIVITA? In letteratura, la creatività è un concetto definito in negativo enzo rullani Un processo di problem solving è definito creativo se contraddice i tre modi canonici di trovare soluzioni: la TRADIZIONE = soluzioni ad hoc che diventano routines da replicare per effetto dell autorità, della religione e dell abitudine (pre-modernità) il CALCOLO = soluzioni efficienti che sono selezionate, in base ad un calcolo deterministico dei mezzi, da una macchina o da un algoritmo di ottimizzazione (prima modernità) l ORGANIZZAZIONE = soluzioni ad hoc che sono definite e realizzate attraverso il potere di comando in un organizzazione o attraverso il negoziato con le controparti interessate (fordismo maturo)

15 TRE MODI DI OSTACOLARE IL NUOVO enzo rullani - L uso della tradizione riduce la complessità ammessa alla sola varietà che è stata selezionata. Ogni novità alternativa viene proibita o ostacolata (innovare non è legittimo) - L uso del calcolo abbatte i costi per le soluzioni standard (riproducibili) e tende ad ostacolare ogni innovazione imprevista (innovare troppo aumenta la varietà e riduce i volumi) - L uso dell organizzazione rende costosa la ricerca di ogni singola soluzione, creando un inerzia da sunk costs e da path dependence (innovare non è conveniente) QUESTI TRE METODI DI CONTROLLO DELLA COMPLESSITA OGGI NON FUNZIONANO PIU BENE La creatività in positivo In positivo la creatività è un metodo per GOVERNARE LA COMPLESSITA (varietà, variabilità, indeterminazione) ECCEDENTE LE CAPACITA DI CONTROLLO DI TRADIZIONE, CALCOLO e ORGANIZZAZIONE. Lo sviluppo della modernità (scienza, tecnica, macchine) ha messo in moto un motore che genera in continuazione complessità eccedente i nostri mezzi di controllo. Oggi verifichiamo la crisi della modernità e l emergere di varietà, variabilità e indeterminazione he entrano nella vita di imprenditori, lavoratori e consumatori Con la creatività questi soggetti cercano di iniziare un viaggio lungo e incerto, in cui la meta è: esplorare lo spazio del possibile; dare un senso condiviso al viaggio costruire un mondo abitabile enzo rullani IL TUTTO CON L USO DELLA CONOSCENZA E DELLE SUE STRAORDINARIE CAPACITA

16 enzo rullani Per usare la conoscenza bisogna imparare a sfruttare il suo potere moltiplicativo La conoscenza è una risorsa che non si consuma con l uso: può essere riprodotta, ri-usata e trasferita ad altri a costo zero (se codificata) o con costi limitati se poco o per niente codificata Il suo valore cresce col numero dei ri-usi (moltiplicatore) e questo si accresce attraverso il processo di specializzazione reciproca = usare la conoscenza altrui invece che auto-produrla la faccia negativa di questo processo è che se si dipende dalla conoscenza fornita da altri si assume il rischio di un loro comportamento negativo in termini di qualità, scadenze, collaborazione alle innovazioni L INTERDIPENDENZA VA ORGANIZZATA L INNOVAZIONE E IMPREVEDIBILE MA HA DELLE PREMESSE COGNITIVE ANALIZZABILI L atto di innovazione ha bisogno di: avere ACCESSO alle migliori conoscenze disponibili, grazie alla propria capacità di assorbimento (PROPAGAZIONE A MONTE); di USARE IN MODO CREATIVO le conoscenze acquisite, arricchendole con la propria intelligenza e originalità di MOLTIPLICARE il numero degli usi e dunque il valore ritraibile dall impiego della conoscenza originale prodotta (PROPAGAZIONE A VALLE) di CONTROLLARE il processo in modo da rendersi scarsamente sostituibile e catturare una parte del surplus co-prodotto nella filiera enzo rullani

17 Come l innovazione produce valore attraverso la conoscenza ACCESSO Capacità di assorbimento CREATIVITA Innovazioni d uso Le quattro leve della propagazione MOLTIPLICAZIONE Moltiplicazione degli usi CONTROLLO Appropriazione del surplus enzo rullani DUE FORME DI PROPAGAZIONE LA PROPAGAZIONE NASCE DA UNA INNOVAZIONE FONDAMENTALE E GENERA UN FLUSSO DI ULTERIORI INNOVAZIONI Non ci sono punti di inizio del processo, ma la propagazione degli usi avviene sommando molti piccoli passi in un ciclo cumulativo che allarga il numero dei ri-usi nel tempo e nello spazio PROPAGAZIONE LINEARE che moltiplica gli usi a costo zero enzo rullani PROPAGAZIONE RIFLESSIVA che modifica le sue premesse apprendendo dagli ostacoli che incontra

18 Le leggi del valore discendenti dalla propagazione L impresa innovativa genera valore non tanto inventando cose nuove ma propagandole nella filiera produttiva da un uso all altro, da un utilizzatore all altro: processo moltiplicativo (economie di scala nello spazio e nel tempo) non solo trasferimento, ma apprendimento (ruolo attivo di chi apprende, rigenerando le conoscenze altrui) economia di filiera (divisione del lavoro tra diversi specialisti) la condivisione non regolata della conoscenza destabilizza la filiera: necessità di una governance della distribuzione del valore ottenuto enzo rullani IN PASSATO: la propagazione che c è stata in Italia ACCESSO Macchine, Lavoro specializzato, imitazione CREATIVITA Flessibilità, piccole serie Creatività personale Conoscenze informali sedimentate nei luoghi MOLTIPLICAZIONE Distretti, catene di subfornitura CONTROLLO Posizionamento nelle filiere locali, fiducia, copiatura reciproca enzo rullani

19 OGGI: serve una propagazione diversa ACCESSO Linguaggi formali, Ricerca, reti lunghe CREATIVITA Reti distributive globali marchi, multiculturalità Che cosa manca (e rimane da fare) MOLTIPLICAZIONE Reti globali aperte a monte e a valle CONTROLLO Specializzazioni Eccellenti, canali esclusivi di relazione enzo rullani L ITALIA NEL FILM CHE ABBIAMO VISTO FINORA IL TALLONE D ACHILLE DEL MODELLO ITALIANO: PROPAGAZIONE SENZA INVESTIMENTO scarso investimento in capitale intellettuale scarso investimento in capitale relazionale E INVECE C E STATO un massiccio sfruttamento di capitale sociale = intellettuale e relazionale accessibile a costo zero nei sistemi locali enzo rullani

20 NUOVE ALLEANZE: partnership cercasi Le imprese italiane hanno bisogno di nuovi riferimenti strategici a scala internazionale in due campi: - Investimenti in capitale relazionale (reti distributive, marchi, garanzie, ICT, sistemi di gestione, codici condivisi) - investimenti in capitale intellettuale (ricerca, formazione, sperimentazione delle innovazioni, condivisione delle conoscenze di base) - E hanno bisogno di partecipazioni al finanziamento e al rischio delle loro proiezioni verso l immateriale e il globale enzo rullani CHE COSA POSSIAMO APPORTARE AI PARTNERS POTENZIALI ACCESSO Accoppiare le relazioni personali al sapere formale USO CREATIVO Disponibilità ad ascoltare, creatività negli usi Che cosa manca (e rimane da fare) MOLTIPLICAZIONE Filiere multilocalizzate altamente flessibili e reattive CONTROLLO Marchi glo-cal, Distribuzione globale Comunità di senso enzo rullani

21 COSE DA FARE Il nostro modello di specializzazione cognitiva si è formato in modo da essere complementare a quello, diciamo, della Germania, del Giappone o degli Stati Uniti (paesi ad alto costo del lavoro) Oggi, in questa funzione, siamo diventati concorrenti dell Est Europa, della Cina e degli altri paesi emergenti e non siamo in grado di reggere questa concorrenza vista la differenza di costo del lavoro IL SISTEMA ITALIANO DOVRA TRASFORMARSI IN MODO DA DIVENTARE COMPLEMENTARE RISPETTO AD EST EUROPA E CINA, e con la Germania, il Giappone e gli Stati Uniti potrà competere o cooperare Ma quanto tempo ci vorrà? E con quanti disoccupati? Abbiamo bisogno di alleati già forti per fare, insieme, quegli investimenti che servono per riposizionarci sul mercato enzo rullani COSE DA NON FARE Inseguire i concorrenti low cost sul loro terreno (la concorrenza di prezzo, la spirale della compressione dei costi che riduce l investimento immateriale e globale) Credere che i dazi arresteranno la piena Dare alle piccole imprese compiti impossibili Pensare che i distretti siano morti mentre si stanno trasformando in filiere multilocalizzate Aver paura delle delocalizzazioni Avversare la trasformazione della manifattura in industria intelligente (in cui la conoscenza sta nel cervello delle persone e non nelle macchine o nel software) enzo rullani

22 L INNOVAZIONE DI SISTEMA passando da un paradigma ad un altro enzo rullani IL MIRACOLO DELLA MOLTIPLICAZIONE COGNITIVA: CROCE E DELIZIA DELLA MODERNITA 1. L ECONOMIA PRE-MODERNA (fino alla rivoluzione indusstriale di fine settecento)) USA LA CONOSCENZA INFORMALE ED EVOLUTIVA prodotta dall esperienza, nonostante alcuni passaggi chiave di codificazione (linguaggio, scrittura) e di replicazione (stampa) = n basso, investire in conoscenza non rende, la conoscenza non è una risorsa economica ma militare, medica, religiosa, politica ecc.. In economia viene usata la conoscenza prodotta dall apprendimento evolutivo (senza investimenti progettati allo scopo) 2. LA MODERNITA HA INVENTATO UN TIPO DI CONOSCENZA PENSATA FIN DALL INIZIO PER ESSERE RIPRODUCIBILE = la scienza e lo ha fatto per il principio dimostrativo di Galileo (riproducibilità degli esperimenti) = legittimazione

23 IL MIRACOLO LO FANNO GLI AUTOMATISMI L economia moderna, con la rivoluzione industriale, scopre il miracolo della RIPRODUCIBILITA A COSTO ZERO ottenuta propagando conoscenza codificata che non richiede l intervento interpretativo dell intelligenza umana Il moltiplicatore aumenta in modo rilevante la produttività del lavoro che produce conoscenze, programmi, soluzioni standard (replicabili), e del lavoro di complemento (che svolge i compiti preparatori e operazioni sinergiche con le macchine) I precedenti mestieri e metodi di produzione vengono spiazzati e progressivamente eliminati La modernità estrae dalla conoscenza generativa una forte base di conoscenza replicabile (codificata) e la incorpora in CONTENITORI MATERIALI standard: Le macchine I prodotti fisici Il dischetto di software L algoritmo risolutore Il manuale di chimica I programmi e i modelli replicabili Le procedure e le routines organizzative LA GRANDE ILLUSIONE: L ARTIFICIALIZZAZIONE DEL MONDO Perché la replicazione funzioni bisogna che il mondo reale sia reso ARTIFICIALMENTE: -STANDARD per quanto riguarda gli oggetti -IMPERSONALE per quanto riguarda le idee e i comportamenti -PREVEDIBILE E CALCOLABILE nei suoi svolgimenti = serve un MONDO a BASSA COMPLESSITA (varietà variabilità, indeterminazione) MA: Macchine, prodotti standard, metodi impersonali, tecniche astratte CONTRASTANO CON LA NATURA NON-STANDARD DEL MONDO PRE-MODERNO = un mondo dominato dall UNICITA delle persone, dei luoghi, dei mestieri, delle esperienze, delle comunità La modernità per affermare la sua logica replicativa deve dunque distruggere un mondo di rapporti concreti e differenziati sostituendoli con forme standard di vita, di produzione e di lavoro = ARTIFICIALIZZAZIONE del lavoro, del consumo, delle città e dei prodotti trainata dai COSTI che si riducono con l uso di kn replicabile e di energia artificiale

24 FORZA E DEBOLEZZA DEGLI AUTOMATISMI REPLICATIVI La modernità usa la potenza degli automatismi replicativi che trovata una soluzione efficiente, la replicano all infinito con tre grandi vantaggi, in termini di costi: -ri-usano la stessa conoscenza a costo zero; -consentono l impiego di macchine e algoritmi replicativi (o di lavoro low cost) al posto dell intelligenza complessa del lavoro qualificato; -rendono prevedibili, programmabili e controllabili (dall alto) i comportamenti di tutti gli attori e di tutte le operazioni Per sfruttare queste possibilità, la modernità crea un AUTOMATISMO per ognuna delle diverse sfere di azione e lo mette in moto per ottenere un aumento lineare e costante di performances (più prestazioni, meno costi) in quel campo: -La scienza espande la sfera del sapere affidabile («verità») -La tecnologia espande le prestazioni dei mezzi (potenza) -Il mercato aumenta la produttività (best practices) -Il calcolo imprenditoriale ottimizza l uso dei mezzi (efficienza) -Le procedure organizzative replicano soluzioni efficienti (routines) -Le norme giuridiche generali e astratte regolano i comportamenti in modo standard e prevedibile/controllabile GLI AUTOMATISMI NEL LORO CAMPO AUMENTANO L EFFICIENZA MA CONTEMPORANEAMENTE HANNO EFFETTI DISSIPATIVI SUL RESTO E LA NOSTRA MENTE NON E FATTA PER ADATTARSI ALLA REPLICAZIONE E ALLA BASSA COMPLESSITA DEI MONDI ARTIFICIALI La riduzione della complessità e la delega delle scelte agli automatismi va avanti per due secoli, passando attraverso due paradigmi dominanti: - nel corso dell 800, il capitalismo mercantile impiega le macchine per tutte le operazioni semplici o semplificate artificialmente, trasforma il lavoro in tempo-lavoro astratto, crea grandi mercati nazionali (e coloniali) MA i suoi guadagni di costo sono limitati perché UTILIZZA GRANDI MACCHINE ISOLATE che meccanizzano solo alcune delle operazioni della filiera (i prodotti agricoli di base, i mattoni, le lamiere, i tessuti, la birra ecc.) = tutto il resto rimane affidato al lavoro e ad operazioni non meccanizzate - dal 1900 al 1970, il fordismo estende l artificializzazione della vita e della produzione perché con le sue tecniche (energia elettrica ubiquitaria, parcellizzazione delle operazioni complesse, lavorazioni sequenziali in linea) rende meccanizzabili anche operazioni molto complesse (come la produzione di un automobile) = i costi vengono abbattuti aumentando il grado di meccanizzazione e i volumi prodotti da grandissime imprese verticalmente integrate = E il trionfo dell ORGANIZZAZIONE E DEI GRANDI SISTEMI (Stato del welfare, grandi imprese) dove trionfa l impersonalità

25 ALLA FINE LA COMPLESSITA RIEMERGE E GLI AUTOMATISMI VANNO IN TILT Dagli anni 70 in poi, questo sforzo di semplificazione e controllo i rivela illusorio: la complessità da fronteggiare cresce e inceppa gli automatismi A) L internazionalizzazione americana crea conflitti in Europa e in Asia B) Il dollaro si svaluta quasi a metà dopo 20 anni di stabilità C) I consumatori superano la soglia della necessità e diventano imprevedibili D) Il lavoro cessa di subire ed eseguire semplicemente le direttive (autunno caldo) E) Le tecnologie diventano trasversali (robot, ICT) e sfuggono al controllo dei leader di settore IL RISULTATO E UN SISTEMA INSTABILE E IMPREVEDIBILE in cui i processi replicativi diventano in parte impossibili, e in parte controproducenti = RIGIDITA E COSTI AFFONDATI -Al posto dell integrazione verticale si procede verso l outsourcing e verso il downsizing = filiere esterne -Al posto dei grandi volumi di prodotti standard si affermano prodotti on demand (personalizzati), di nicchia, con cicli di vita sempre più brevi e erratici, oppure prodotti di moda e/o di qualità (lusso, stile, design, high tech ecc.) -Al posto delle piramidi organizzative si affermano modelli orizzontali (SBU), alleanze o reti (collaborative) EMERGONO NUOVI PARADIGMI PRODUTTIVI, CHE SFRUTTANO LA COMPLESSITA INVECE DI SUBIRLA La complessità (varietà, variabilità, indeterminazione) cresce in modo esponenziale e mette in crisi il paradigma precedente (il fordismo) INIZIA UNA TRANSIZIONE = CRISI DA MISMATCHING quando il passato non funziona più e il futuro non funziona ancora Modello: la rivoluzione industriale prima e la crisi del 29 poi Il mis-matching si cura costruendo le parti ancora mancanti del nuovo paradigma, ma questo richiede visione del futuro e il tempo necessario a cambiare modelli di business e istituzioni Dopo il 1970 DUE NUOVI PARADIGMI, DUE NUOVI MIS-MATCHING -La prima risposta è il capitalismo della flessibilità ( ) che recupera l intelligenza personale di milioni di imprenditori di piccola scala organizzati nel territorio (distretti industriali) e nelle catene di fornitura -La seconda risposta emerge dal 2000 in poi, per effetto delle ICT e della caduta del mondo di Berlino: è il capitalismo globale della conoscenza

26 : CAPITALISMO DELLA FLESSIBILITA Il capitalismo della flessibilità sviluppa modi di produzione che permettono di espandere a costi ragionevoli la varietà, la variabilità e l indeterminazione, e al tempo stesso di trarne vantaggio in termini di maggior valore creato per gli users I modelli tipici di questo paradigma sono tre: il modello giapponese (forniture just in time, lean production, lavoro a vita, grandi imprese all export); il modello italiano (distretti industriali, piccole imprese, imprenditorialità personale, ruolo connettivo e cognitivo del territorio) il modello americano (impresa estesa, investimenti diretti all estero, de-industrializzazione ma con la permanenza della grande impresa e di un forte investimento in R&S) Altri paesi di buona tradizione fordista (Germania, paesi nordici) si trovano in difficoltà negli anni ottanta e novanta. Rispondono adottando forme di flex-sicurity sul mercato del lavoro, senza ridurre di molto le prestazioni del welfare fordista, e puntando sul lavoro qualificato e sull export tecnologico In America negli anni 90 si sviluppa la new economy, modello California (rapida crescita e proliferazione di nuove imprese ICT dai tanti «garages» adiacenti alle Università) DOPO IL 2000: CAPITALISMO GLOBALE DELLA CONOSCENZA Il paradigma post-2000 è caratterizzato per il superamento delle strutture territoriali chiuse (nazionali e locali) a causa dei nuovi mezzi di comunicazione che riducono la barriera della distanza e del superamento del confine tra mercato capitalista ed economie collettive del socialismo modello URSS Dopo la caduta del muro di Berlino (1989) e con lo sviluppo della web economy, la transizione verso il nuovo PARADIGMA è mossa dall energia di quattro GRANDI ONDE, cariche di VALORE POTENZIALE e perciò dirompenti rispetto agli equilibri precedenti 1. LA GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI 2. L IPER-CONNESSIONE DI TUTTI CON TUTTO 3. LA CREAZIONE DI MONDI (worldmaking) DA ATTREZZARE E ABITARE PER VIA TECNOLOGICA O SIMBOLICA 4. LA RI-PERSONALIZZAZIONE CHE CONSENTE DI ESPLORARE LIVELLI CRESCENTI DI COMPLESSITA 3. QUESTO E IL MOTORE CHE GENERA VALORE PER QUELLE IMPRESE che si organizzano in modo da poter sfruttare l energia delle quattro onde = SURFING

27 IL MOTORE che genera VALORE: le 4 GRANDI ONDE che forniscono energia alla transizione in corso 1. SFRUTTARE LA GLOBALIZZAZIONE che dà accesso alle grandi differenze di costo o di capacità tra luoghi, con una divisione del lavoro entro le nuove filiere globali in formazione 2. USARE L IPER-CONNESSIONE (ICT, Internet) per smaterializzare (apps, modelli, design, marchi, spot pubblicitari), moltiplicare e propagare la conoscenza replicabile e per creare interazione e co-innovazione a distanza per la conoscenza generativa 3. CREARE MONDI attraverso il cambiamento tecnologico e la costruzione di linguaggi e significati condivisi, in modo da costruire un ambiente di vita e di lavoro artificiale ma di qualità, corrispondente ai desideri dei suoi abitanti 4. RI-PERSONALIZZARE la produzione, il consumo, la finanza, la cittadinanza usando l intelligenza fluida delle persone per espandere la varietà, la variabilità e la libertà di scelta di tutti gli operatori della filiera, compresi i consumatori finali SURFING: CAVALCARE LE ONDE, seguendo però la propria rotta Mettere le persone, le imprese e i territori in grado di agganciare le 4 onde ricavandone valore: separare conoscenza generativa e replicativa all interno delle filiere globali (con la smaterializzazione e la costruzione di una rete estesa di relazioni), assegnandole a luoghi e funzioni differenti per sfruttare le differenze e i moltiplicatori globali mantenere il controllo di funzioni critiche e non sostituibili nelle filiere globali, per catturare una quota importante del surplus co-prodotto (con innovazioni originali e relazioni esclusive) organizzare in forma collaborativa (rete) la filiera e la propria funzione, in modo da superare i limiti delle proprie conoscenze e dimensioni

28 LA TRAMA CONNETTIVA DEL CAPITALISMO GLOBALE DELLA CONOSCENZA RETI, SENSE-MAKING, PERSONE enzo rullani TRE FORME DI ORGANIZZAZIONE DELL INTERDIPENDENZA COGNITIVA La specializzazione è l asse portante della MODERNITA, che ha creato un tipo di conoscenza nuova: la CONOSCENZA RIPRODUCIBILE = fatta per essere riprodotta La scienza nel si afferma grazie al principio dimostrativo (Galileo) = riproduzione dell esperimento L economia di impadronisce di questo principio (moltiplicatore del valore) e lo usa organizzando il MERCATO (capitalismo dell 800), poi la GERARCHIA (fordismo del 900) della grande impresa, poi il TERRITORIO (distretti ) e infine la RETE di imprese (oggi) che combina autonomia e interdipendenza IN TUTTI I CASI SI PROPAGA LA CONOSCENZA

29 UNA CHIAVE DI ACCESSO: LE RETI TRA IMPRESE = collaborazione stabile tra più imprese che consente uina affidabile divisione del lavoro cognitivo Usare le reti: la potenza produttivistica del moltiplicatore Se la specializzazione in rete (tra 5 operatori) porta ciascun operatore a ridurre di 5 volte l ampiezza del campo cognitivo su cui investe e il peso degli investimenti richiesti gli scambi (commercio), il bacino di ri-uso e il valore generato dall impiego della conoscenza posseduta crescono anch essi di 5 volte. e di quasi 5 volte cresce la produttività, intesa come valore generato da un ora di lavoro (o da un euro di capitale) spesa nella produzione di conoscenza, visto che la maggior parte di costi di produzione e di propagazione della conoscenza impiegata sono fissi Domanda conseguente: DI QUANTO AUMENTERA IL PROFITTO SULL INVESTIMENTO FATTO?

30 QUATTRO MODI DI PRODURRE VALORE ATTRAVERSO L APPRENDIMENTO IN RETE CO-INNOVAZIONE = si mettono insieme risorse complementari per affrontare problemi più complessi di quelli affrontabili singolarmente e per avere accesso rapidamente al sapere altrui SPECIALIZZAZIONE RECIPROCA = focalizzando le proprie competenze su core competences differenti, si riduce l investimento e si aumentano i rendimenti CONDIVISIONE DELLE ECCEDENZE COGNITIVE = si mettono insieme le eccedenze cognitive che ciascuno possiede e non usa ALLARGAMENTO DEL BACINO DI IMPIEGO = si sfruttano le capacità di presidio di altri per aumentare i moltiplicatori di uso delle conoscenze di ciascuno (su altri campi, in altri mercati, per altri usi ecc.) PER AUMENTARE LA PRODUTTIVITA DEGLI ASSETS IMMATERIALI NON BASTA LAVORARE IN RETE, BISOGNA FARE UNA DI QUESTE COSE O UN INSIEME DI ESSE Che cosa è in sostanza una RETE: la trama su cui la conoscenza si propaga COMUNICAZIONE interpreta la conoscenza che cambia contesto LOGISTICA Trasferisce la conoscenza nello spazio e nel tempo Linguaggi, significati e codici condivisi Trasporti, Stocks, ICT, Internet GOVERNANCE Regola i diritti e i doveri dello scambio o della condivisione Diritti di proprietà, contratti, consorzi, fiducia, reciprocità, dono

31 Verso un sistema di relazioni A TRE LIVELLI Per organizzare la divisione del lavoro servono legami di diversa natura, da usare in modo COMPLEMENTARE 1.FILIERA OPERATIVA (divisone del lavoro nelle fasi e funzioni del processo produttivo) 2.RETE COGNITIVA (divisione del lavoro nella produzione e nell uso delle conoscenze) 3.CLUSTER DI PROSSIMITA (divisione del lavoro nelle relazioni non separabili dal contesto territoriale) I TRE LIVELLI OPERANO INSIEME In buona parte filiera operativa, rete cognitiva e cluster di prossimità si sovrappongono (ad esempio nell impresa fordista = circuito proprietario, o nel distretto industriale = sistema locale Ma oggi tendono a differenziarsi per effetto della dilatazione delle reti nello spazio globale In questo sistema complesso di relazioni devono distribuirsi funzioni che richiedono un diverso mix di CONOSCENZA GENERATIVA e la CONOSCENZA REPLICATIVA Ciascuna impresa va alla ricerca delle complementarità operative, cognitive e contestuali nel suo sistema di relazioni

32 LE FILIERE CHE HANNO PRESO FORMA IN PASSATO, OGGI SI STANNO ALLARGANDO E INTEGRANDO CON NUOVI MEZZI Le filiere (insieme alle reti e ai clusters) costituiscono l OSSATURA INVISIBILE del nostro sistema produttivo, che nelle rappresentazioni statistiche e teoriche sembra fatto solo di imprese e di settori Le 4500 medie imprese italiane (nella manifattura) delegano all esterno (alla filiera dei tanti fornitori e distributori) il 79% del valore che producono per i loro clienti Non è sempre stato così: nel fordismo le filiere, reti e clusters erano endogene alla grande impresa (integrazione verticale) Nel capitalismo distrettuale filiere, reti e clusters erano addensati in un luogo Oggi le filiere si allargano e si integrano con nuovi mezzi per legare locale e globali, materiale e immateriale secondo la logica del capitalismo globale della conoscenza ECONOMIA E SOCIETA DELLA TRANSIZIONE CAMBIANO LE FORME ORGANIZZATIVE E I SOGGETTI IN CAMPO NELL AZIONE SOCIALE

33 Il futuro è già qui: basta saperlo riconoscere e alimentare L instabilità genera una condizione di rischio diffuso che non deve essere affrontato ex post con rimedi eccezionali (interventi dei governi, ammortizzatori sociali) ma deve essere considerato ex ante, costruendo un sistema di relazioni che è in grado di distribuire e condividere il rischio (flessibilità dei sistemi produttivi, prezzi e compensi legati ai risultati, partecipazione a progetti di innovazione condivisa) I modelli di business delle imprese cambiano per aumentare la produttività facendo leva sulla conoscenza (moltiplicatori e worldmaking): intraprendenza delle persone e delle comunità che mettono in azione imprese organizzate in filiere, reti, clusters territoriali la produzione di valore deve uscire dalla traiettoria della crescita lineare (dissipativa) per organizzare un processo di sviluppo riflessivo, che sia in grado di rigenerare le proprie premesse materiali e motivazionali (prendono valore le idee prima che i prodotti materiali, e attraverso le idee il loro significato per l ambiente, gli stili di vita, le comunità di appartenenza) DALLE PIRAMIDI ALLE RETI La transizione in corso Bassa complessità Intelligenza tecnica Rete proprietaria CAPITALISMO DELLE PIRAMIDI Alta complessità Intelligenza fluida Rete aperta CAPITALISMO DELLE RETI

34 DA UN PARADIGMA DI MODERNITA AD UN ALTRO CAPITALISMO DELLE PIRAMIDI La conoscenza è solida: si accumula entro il perimetro proprietario della piramide. La crescita orizzontale serve ad aumentare in verticale l altezza della piramide CAPITALISMO DELLE RETI La conoscenza è liquida: si propaga da un nodo all altro della rete, sviluppandosi in orizzontale più di quanto faccia in verticale CAMBIA L ORGANIZZAZIONE LA PIRAMIDE E GEOMETRICA (detta la forma all ambiente) PESANTE, rigida (massicci investimenti) al CENTRO (canali convergenti, dall esterno all interno) un GRANDE SISTEMA AUTOREFERENTE, isolato dall ambiente esterno e concentrato sulle sue regole interne LA RETE E PLASMABILE (priva di forma propria) LEGGERA, flessibile (pochi investimenti distribuiti) in PERIFERIA (canali paralleli o divergenti, che esplorano lo spazio del nuovo e del possibile) una COSTELLAZIONE DI PICCOLE UNITA tenuta insieme dall AUTO- ORGANIZZAZIONE

35 CAMBIA LA TECNOLOGIA LA TECNOLOGIA DELLA PIRAMIDE E la GRANDE FABBRICA programmata dall altro e standardizzata il MAINFRAME, che alimenta il centro EDP della grande impresa o della grande banca i MASS MEDIA che portano al consumo prodotti standard in grandi volumi LA TECNOLOGIA DELLA RETE E la FILIERA formata da molti specialisti autonomi che si coordinano tra loro il PERSONAL computer in rete (INTERNET), collegato ad un insieme potenzialmente infinito di altri il TELEFONINO, il lavoro MOBILE, il consumo AUTO-ORGANIZZATORE Il punto critico: AUMENTARE L INVESTIMENTO IN: Capitale intellettuale = conoscenza: ricerca, istruzione, formazione, esperienza, brevetti Capitale relazionale = reti: comunicazione, logistica e garanzia L IMPRESA RICORRE AI SERVIZI E AGLI SPECIALISTI ESTERNI (filiera = 79% di outsourcing) CAMBIA LA PROFESSIONALITA DEL LAVORO (competenze e formazione corrispondenti)

36 CHI FARA QUESTI INVESTIMENTI? Lo stato (ricerca, scuola, ) = ma il bilancio pubblico non consente di fare troppo Le famiglie (istruzione) = ma conviene? L impresa (R&S, competenze, reti, marchi, brevetti ) = ma solo se il turnover si riduce e se diventa possibile una carriera interna Il lavoratore (learning by doing, formazione, carriera, comunità professionale) = ma solo se il contratto di lavoro lo permette e se ci sono garanzie sul riconoscimento delle competenze acquisite in termini di occupabilità futura (certificazione delle competenze, comunità professionali) IL CROCEVIA: SENSO, LEGAME, VALORE

37 In condizioni di complessità la CONOSCENZA NON VIENE ALIMENTATA SOLO DAL MERCATO O SOLO DAL COMANDO SERVE DI MEGLIO E DI PIU Occorre mobilitare l attenzione, la passione, il senso di responsabilità e di appartenenza, l emulazione interpersonale L INNOVAZIONE PASSA PER LA RISCOPERTA DELLE PERSONE, DELLE COMUNITA E DEI TERRITORI come risorse nella produzione di valore LA NUOVA SFIDA: la crescita della complessità nel capitalismo globale della conoscenza 1. Il treno della modernità è andato avanti dritto verso la creazione di un mondo artificiale disegnato in base a standard e a regole impersonali, fino alla crisi del fordismo (anni settanta) 2. Per replicare era necessario ridurre (artificialmente) al minimo la complessità (varietà, variabilità, indeterminazione), creando una esigenza di controllo e programmazione sul mondo che si è rivelata impossibile da realizzare 3. Nell universo postfordista che emerge dagli anni settanta in poi la complessità cresce e hanno successo quelle forme organizzative che riescono a sopravvivere e lavorare in condizioni di alta varietà, variabilità, indeterminazione con risposte flessibili e creative ad un mondo complesso

38 Tornano di moda le persone e i legami sociali 1. Si capisce allora che la modernità meccanica, replicativa, aveva un carattere fondamentalmente dissipativo, destinato a creare situazioni insostenibili e di crisi 2. La nuova modernità che può uscire dalla crisi e guidare verso la costruzione di un futuro credibile diventa riflessiva, o almeno ci prova 3. Le risorse chiave per vivere in situazioni instabili e complesse sono oggi l intelligenza fluida degli uomini e la condivisione del senso, che permette di ritirare la delega agli automatismi e di correggerli e indirizzarli 4. La modernità che torna ad essere riflessiva (invece che soltanto replicativa) recupera tutte le forme di intelligenza collettiva che rendono possibile la flessibilità e la creatività sociale (reti interpersonali, unicità territoriali, cultura, ecologie, storia, reti sociali di significati condivisi) USCIRE DALLA CRISI SI PUO, MA BISOGNA FARLO IN MODO DA PREPARARE UN FUTURO SOSTENIBILE Un futuro sostenibile può essere costruito al crocevia tra risorse della replicazione e risorse della condivisione riflessiva SENSO Passaggio dai bisogni ai desideri LEGAME Condivisione della conoscenza, dei commons e dei rischi Senso nel lavoro, nel consumo, nella produzione Reti, cooperazione, capitale sociale, dono VALORE Investire in conoscenze che sono sostenibili solo se replicate Ibridazione con mercato, welfare pubblico, reti profit per moltiplicare il valore del servizio offerto

39 Il crocevia tra senso, legame, valore genera continuamente significati nuovi 1. in risposta alla domanda di senso, lo scambio di utilità (mercato) e la norma pubblica (servizio, regolazione) si affiancano con l appartenenza comunitaria, la condivisione etica, il principio di responsabilità e reciprocità 2. In risposta alla domanda di legame il rapporto di indipendenza (privato) o di dipendenza (pubblico) evolve verso i LEGAMI DEBOLI delle reti di dialogo, interazione, comunicazione, personalizzazione 3. in risposta alla domanda di valore il calcolo di convenienza economica ad assumere il rischio di investimento si associa con la voglia di esplorare il futuro, di assumere rischi comuni, di mettere in valore i commons della conoscenza sociale e dell ecologia naturale Ma gli automatismi della modernità servono ancora, purchè non comandino sul resto Creazione di senso e costruzione di legami vanno bene per esplorare le situazioni complesse e nuove: ma sono costosi in termini di tempo, di attenzione, di investimenti richiesti Per giustificare l investimento affettivo e finanziario richiesto, bisogna usare tutto ciò che è standardizzabile e riproducibile in modo efficiente, ossia riducendo al minimo i costi = per operazioni a bassa complessità occorre usare gli automatismi della modernità (tecnologia, macchine, mercato, calcolo, procedure e norme astratte) Bisogna anche trasformare il senso e i legami in un valore differenziale, spendibile sul mercato Il mercato - e con esso la tecnica, il calcolo ecc. - non sono dunque da contrapporre alla logica del senso, del legame e del valore utile (soggettivo), ma devono essere usati in sinergia, senza delegare agli automatismi il controllo totale della situazione

40 Come è affollato il crocevia (1) Portatori di SENSO = NOI cambieremo il mondo l Impresa Responsabile, il produttore ecologico, la Banca Etica, il professionista che segue una deontologia Software open source: volontariato del programmatore intelligente Wikipedia: enciclopedia universale fatta da tutti noi Welfare: assistenza agli anziani, ai malati, ai disabili ecc. Associazioni culturali, estetiche, ludiche, religiose ecc. che si ritrovano per fare esperienza insieme = danno significato (senso) al FARE INSIEME per uno scopo comune Come è affollato il crocevia (2) Portatori di LEGAME = noi e gli ALTRI La famiglia: volontariato basato sul legame parentale La rappresentanza degli interessi la cooperazione sociale che parte dai bisogni e crea i legami necessari per rispondervi la cooperazione produttiva che mette a fattor comune l interesse per forme condivise di produzione di valore la comunità locale: gestire insieme i problemi, offrire e trovare aiuto negli altri La rete professionale che aiuta a imparare il mestiere e può evolvere in comunità professionali la rete dei fornitori stabili con cui si stabilisce un legame non soltanto di affari il commercio equo e solidale e altre forme di socialità = creano e arricchiscono di significato una relazione (legame)

41 Come è affollato il crocevia (3) Portatori di VALORE = RENDERE SOSTENIBILI GLI INVESTIMENTI COMUNI rigenerare il capitale sociale: il territorio, che si trova in concorrenza con altri territori, diventa imprenditoriale e attrae gli investimenti esterni con la sua differenza vendere idee e non prodotti: il made in Italy che converge verso alcune idee motrici, che si prestano alla condivisione allargata valorizzare i commons naturali (acqua, aria, boschi, ecologie ambientali) e sociali (paesaggio, storia, cultura, tradizione) anche attraverso il mercato o le reti che li apprezzano valorizzare la conoscenza sociale dando valore economico al sapere collettivo in modo da porterlo rialimentare = traducono in valore il senso e il legame, rendendo convenienti gli investimenti fatti allo scopo e dunque rendendo sostenibile il processo nel corso del tempo IDEE MOTRICI E COMUNITA DI SENSO

42 Nascono in questo crocevia le COMUNITA DI SENSO, centrate sulla condivisione di una idea motrice Usare il senso come collante dell azione collettiva intorno ad alcune idee motrici Nel capitalismo globale della conoscenza bisogna vendere idee prima che prodotti: le idee corrono più in fretta, si riproducono a costo inferiore e soprattutto creano un legame di senso tra coloro che le fanno proprie. Ma le idee devono riguardare i significati di fondo del vivere, del produrre e del lavorare, non solo il business e le utilità spicciole Abbiamo già due campi in cui il made in Italy si è affermato appoggiandosi a idee motrici di grande portata: -La moda, con gli stilisti che hanno creato una batteria seducente di stili di vita definiti nella forma dell apparire - nell alimentazione, con esperienze diverse in cui sono recuperati significati del cibo e della terra (Slow Food, prodotti doc, marchi collettivi ecc.)

43 Quante altre idee motrici potremmo elaborare per organizzare a rete la creatività imprenditoriale intorno a significati condivisi? la casa (il buon abitare ) la salute (il ben-essere ) il divertimento l arte, la cultura e l uso creativo dei media la storia dei luoghi la nuova giovinezza degli anziani il mondo dell infanzia il global service nella fornitura (lo spirito di servizio ) la produzione coinvolgente ( credo in quello che faccio ) il vivere urbano ( il mio spazio vitale ) l educazione ecc. Alcuni esempi di comunità epistemiche e di idee motrici La comunità scientifica che, fin dall inizio della modernità, ha organizzato persone e mezzi intorno all idea della scoperta del mondo e della ricerca della verità Le comunità che si organizzano per coltivare uno stile di vita (moda, alimentazione, qualità della vita, entertainement) Le comunità sportive nate intorno all automobilismo, il motociclismo e altri sport Le comunità di esperienza legate all alpinismo, alla speleologia, al turismo intelligente Le comunità di wellness organizzate intorno al concetto di salute, di esercizio fisico e di vivere sano Le comunità ecologiche, che praticano una vita sobria, produzioni agricole di tipo biologica e metodi di lavorazione eco-compatibili Le comunità impegnate nello sviluppo del software open source che organizzano la condivisione di conoscenze e la specializzazione delle persone, ma che condividono anche una certa visione del mondo Le comunità professionali (non istituzionalizzate come gli ordini) che praticano la condivisione di problemi e soluzioni nel campo della professione Le comunità artistiche e culturali che condividono estetiche e linguaggi di specifici campi (la musica, la pittura, la letteratura) Le comunità di appassionati dai giochi di ruolo

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