La gestione della prevenzione negli ambienti di lavoro. Definizioni

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1 La gestione della prevenzione negli ambienti di lavoro Definizioni

2 DEFINIZIONI (Linee Guida CEE riprese da Linee Guida Regioni) PERICOLO proprietà o qualità intrinseca di una entità avente il potenziale di causare danni. RISCHIO probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione, nonché dimensioni possibili del danno stesso. VALUTAZIONE DEL RISCHIO procedimento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la sanità dei lavoratori, nell espletamento delle loro mansioni, derivanti dalle circostanza del verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.

3 DEFINIZIONI SALUTE Stato di benessere fisico, psichico e sociale DANNO Perdita di qualsiasi elemento che contribuisca alla conservazione delle salute PREVENZIONE Complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente di lavoro

4 Principio di PRECAUZIONE Introdotto dall U. E. nel 2000: protezione dei consumatori dai danni provocati da sostanze e/o alimenti potenzialmente pericolosi. Invocato quando è necessario un intervento urgente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell'ambiente nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio. Esso non può essere utilizzato come pretesto per azioni aventi fini protezionistici, ma nei casi di pericolo per la salute delle persone.

5 Principio di PRECAUZIONE Consente ad es.di impedire la distribuzione dei prodotti che possano essere pericolosi per la salute ovvero di ritirarli dal mercato. Secondo la Commissione, il Principio può essere invocato quando gli effetti potenzialmente pericolosi di un fenomeno, di un prodotto o di un processo sono stati identificati tramite una valutazione scientifica e obiettiva, ma quando questa valutazione non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza. Il ricorso al principio si iscrive pertanto nel quadro generale dell'analisi del rischio ed in particolare nel quadro della gestione del rischio che corrisponde alla presa di decisione.

6 Attenzione al GENERE Genere è la definizione socialmente costruita di donne e uomini. E l immagine sociale della diversità di sesso biologica, determinata dalla concezione dei compiti, delle funzioni e dei ruoli attribuiti a donne e uomini nella società e nella sfera pubblica e privata. E una definizione di femminilità e mascolinità culturalmente specifica che come tale varia nello spazio e nel tempo. In questa definizione è implicita una relazione ineguale di potere, col dominio del maschile e la subordinazione del femminile nella maggioranza delle sfere della vita (Consiglio d Europa, 1998)

7 Attenzione al GENERE Nozione che si riferisce alle differenze sociali, in opposizione alle differenze biologiche, esistenti tra uomini e donne. Esse sono acquisite, evolvono nel tempo e possono variare ampiamente da una cultura a un'altra o nell'ambito di una stessa cultura. Una attenzione al genere si istanzia nello sviluppo delle competenze implicite ed esplicite, nell attuazione di processi formativi continui ed in un sistema di comunicazione/informazione che non escluda un genere a favore di un altro, provocando demotivazione, conflitti, caduta della competitività

8 Clima delle relazioni aziendali Clima aziendale: contesto nel quale si esplicano i processi lavorativi e le dinamiche relazionali fra gli individui entro l'azienda. Un buon clima viene generato da un equilibrato rapporto fra cultura/valori guida, comportamenti quotidiani del management ed aspettative dei dipendenti. Culture organizzative caratterizzate da forte gerarchia, stile di leadership autoritario, focalizzate sulla competizione e poco sensibili alla gestione delle risorse umane, sono da considerarsi maggiormente a rischio per l'insorgenza di conflitti aziendali-disagio lavorativo con la possibile insorgenza di rischi di natura psicosociale quali: BURN-OUT STRESS MOBBING

9 ANALISI DEGLI INFORTUNI:definizioni INCIDENTE Qualsiasi evento improvviso ed imprevisto che altera il,normale andamento dell attività lavorativa e determina danni materiali ad impianti ed attrezzature. INFORTUNIO (DPR 1124) Evento lesivo avvenuto per causa violenta, in occasione di lavoro, da cui sia derivata una inabilità permanente assoluta o parziale, ovvero una inabilità temporanea assoluta NEAR-MISS (infortunio/incidente mancato): Qualsiasi evento che in circostanze avverse potrebbe determinare un incidente e/o un infortunio

10 ANALISI DEGLI INFORTUNI fenomeno infortunistico

11 DEFINIZIONE DI INFORTUNIO SUL LAVORO PER CAUSA VIOLENTA EVENTO DANNOSO Avvenuto: IN OCCASIONE DEL LAVORO Aggressione che dall esterno danneggi l integrità psicofisica del lavoratore Collegamento fra l attività lavorativa e l incidente Concetto più ampio di: Sul luogo di lavoro Durante di lavoro l orario Esempi: Da energia meccanica Da sforzo muscolare Da energia elettromeccanica Da energia termica Da microrganismi, da virus o da parassiti

12 SALUTE ASSICURATA COPERTURA ASSICURATIVA OBBLIGATORIA DISCIPLINATA PER LEGGE (D.P.R. 1124/65) I SOGGETTI TUTELATI ATTIVITÀ PROTETTE Lavori espletati in opifici, laboratori o ambienti organizzati per lavori, oper o servizi i quali comportino l impiego di macchine, apparecchi o impianti; Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi Lavoratori apprendisti I soci delle cooperative e di ogni società che prestino opera manuale Lavori espletati in. attività complementari o sussidiarie rispetto a quella principale svolta dall impresa.; Lavorazioni specifiche (28 tipologie) D.P.R. 1124/65 Itinere RISARCISCE L INCAPACITA DI PRODURRE REDDITO INABILITA ASSOLUTA >3gg INABILITA PERMANENTE MORTE

13 INFORTUNIO COSA FARE? IL LAVORATORE DEVE: Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio che gli accada anche se di lieve entità, al proprio datore di lavoro. IL DATORE DI LAVORO E TENUTO A: Registrare sul registro infortuni gli eventi con prognosi > 1 gg Denunciare all INAIL entro due giorni da quello in cui ne ha avuto notizia (24h se mortali) gli infortuni con prognosi > 3gg Informare le autorità di pubblica sicurezza degli infortuni con prognosi > 3gg NEL CASO DI LESIONI CON PROGNOSI >30GG VIENE AVVIATA UNA INDAGINE DALLA PROCURA CHE DELE- GA L ORGANO DI VIGILANZA INCHIESTA DA PARTE DELLO S.P.I.S.A.L. A.S.L. COMPETENTE PER TERRITORIO EVENTUALE RESPONSABILITA RISARCIMENTO DANNO LAVORATORE

14 ANALISI DEGLI INFORTUNI fenomeno infortunistico Infortuni dovuti a cause soggettive il comportamento del singolo è risultato difforme da quello consolidato della grandissima maggioranza dei lavoratori del gruppo di appartenenza Infortuni dovuti a cause oggettive il comportamento del singolo è risultato conforme a quello consolidato della grandissima maggioranza dei lavoratori del gruppo di appartenenza

15 Cause oggettive Scarsa padronanza della macchina Assuefazione ai rischi (abitudine dei gesti) Banalizzazione dei comportamenti di fronte al pericolo Sottostima dei rischi (neutralizzazione protezioni) Diminuzione dell attenzione nel lavoro di sorveglianza (stanchezza) Mancato rispetto delle procedure Aumento dello stress (rumore, ritmo, ecc..) Precarietà del lavoro che conduce ad una formazione insufficiente Manutenzione poco o male eseguita (rischi insospettati)

16 Cause oggettive Dispositivi di protezione inadatti Sistemi di comando e controllo sofisticati Rischi propri della macchina (movimenti alternati, avviamento imprevisto, arresto precario) Macchine non adatte allo scopo o all ambiente (allarme sonoro mascherato dal rumore del parco macchine) Circolazione di persone (linee automatiche) Assemblaggio di macchine di provenienze e tecnologie differenti Flusso di materiale o di prodotti tra le macchine

17 Danno più o meno grave all integrità fisica del lavoratore Arresto della produzione della macchina interessata Immobilizzazione del parco macchine similari per perizie (es. ispezione ispettorato del lavoro) Se necessario, messa in conformità delle macchine Sostituzione di personale e formazione sul posto di lavoro Rischi sociali ANALISI DEGLI INFORTUNI: fattori/cause Degradazione dell immagine dell azienda

18 Analisi ed interpretazione dei dati relativi agli infortuni Ogni infortunio ha un costo per l azienda Costi diretti Pagamento della retribuzione dei giorni in franchigia Integrazione dell indennità per assicurazione sociale Aumento del premio INAIL Risanamento e messa a norma di macchine, impianti, strutture o ambientali

19 I COSTI DELLA NON SICUREZZA Rappresentano il 45 60% del costo complessivo. Costi diretti, conseguenti l infortunio Spese imputabili direttamente alle lesioni professionali: primi soccorsi trasporto della vittima sovvenzioni accordate all infortunato e/o alla sua famiglia pratiche amministrative e giuridiche salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro salari ad altri lavoratori rendimento iniziale lavoratore che sostituisce l infortunato formazione riduzione efficienza lavoratore inabile

20 Analisi ed interpretazione dei dati relativi agli infortuni Costi indiretti Carico amministrativo Minor rendimento complessivo Conflittualità Tempi morti (es. ispezioni) Spese legali Tempo dedicato per aspetti legali Spese per eventuali risarcimenti Perdita di immagine.

21 I COSTI DELLA NON SICUREZZA Perdite economiche collegate a perdite di produzione: - diminuzione di produzione per i danni a persone o cose Costi indotti: Immagine Insoddisfazione del cliente per eventuali disservizi Insoddisfazione del personale spese giuridiche L European Agency for Safety and Health at Work stima che: Costi manifesti 1 - Costi nascosti 11

22 I COSTI DELLA NON SICUREZZA Danni materiali collegati all infortunio: - ai materiali - alle costruzioni - agli equipaggiamenti di protezione - al prodotto - salari agli infortunati durante l assenza dal lavoro - salari ad altri lavoratori - rendimento iniziale sostituto dell infortunato - formazione - riduzione efficienza lavoratore inabile

23 ANALISI DEGLI INFORTUNI: misure di prevenzione Formazione ed addestramento per ottenere comprensione (dei problemi) e condivisione (sulle modalità di tutela) Seguire ordini, divieti ed indicazioni Corretto uso dei dispositivi di protezione individuale Ordine e pulizia Rigido rispetto delle procedure nei casi in cui la sicurezza tecnica non basta La riduzione degli incidenti sul lavoro si impone a tutti, per ragioni etiche (rispetto della risorsa umana), economiche (costi degli incidenti sul lavoro), giuridiche (rispetto della legislazione).

24 Fonti statistiche degli infortuni e malattie professionali Statistiche esterne sugli infortuni INAIL ISPESL Statistiche interne Registro infortuni Arricchimento della popolazione statistica QUASI INCIDENTI o NEAR MISS

25 ANALISI STATISTICA Normative Tecniche UNI 7249:1995 Statistiche sugli infortuni sul lavoro Definisce i parametri che caratterizzano il fenomeno infortunistico allo scopo di identificare alcuni indicatori significativi a fini prevenzionali che consentano la misura del rischio e del danno e la comparazione dei dati a livello settoriale, temporale e territoriale, in campo sia nazionale sia internazionale. E applicabile in tutti i settori di attività privati e pubblici. Prende in considerazione gli infortuni in occasione di lavoro.

26 ANALISI STATISTICA Normative Tecniche UNI 11046:2003 Statistiche delle malattie professionali La norma definisce la malattia professionale, identifica i parametri e determina gli indicatori significativi utili a fini prevenzionali che permettano la comparazione dei dati a livello settoriale, territoriale e temporale in campo sia nazionale sia internazionale. UNI 7249 Indici di frequenza e indici di gravità

27 Analisi ed interpretazione dei dati relativi agli infortuni COSA FARE? Uso e confronto degli indici infortunistici Indice di frequenza(i.f.) Indice di gravità (I.G.) Durata media (DM)

28 Analisi ed interpretazione dei dati relativi agli infortuni COME FARE? INDICE DI FREQUENZA N. INFORTUNI I.F.= X ORE LAVORATE Fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate. Nel calcolo dell I.F. bisogna tenere conto degli infortuni che comportano un assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell evento (D.Lgs. 626/94 art. 4 c. 5 lett. O) Es. Se I.F. è 68 vuol dire che abbiamo avuto ogni di ore lavorate 68 eventi.

29 Analisi ed interpretazione dei dati relativi agli infortuni COME FARE? INDICE DI GRAVITA CONSEGUENZE INFORTUNI I.G.= X ORE LAVORATE misura del danno infortunistico, cioè della serietà delle conseguenze degli incidenti sul lavoro Nel pesare le conseguenze invalidanti degli infortuni si deve tener conto di tre fattori: 1. Durata dell inabilità 2. Residuo di eventuali postumi permanenti >10% (criteri UNI) 3. Eventuale morte

30 Codifica INAIL confronto coi dati Codifiche infortuni dell Inail Numero accaduti Per sesso Per conseguenze Forma di accadimento Tipo di lesione Elaborazione indici di frequenza Per macro regioni Per regioni e provincie

31 Codifica INAIL confronto coi dati Infortuni sul lavoro in Italia periodo denunciati all'inail INFORTUNI TOTALI ANNI Industria e Agricoltura Stato Totale servizi MORTALI ANNI Industria e Agricoltura Stato Totale servizi

32 Codifica INAIL confronto coi dati Indici di frequenza su base annua per milione di ore lavorate INDUSTRIA E SERVIZI ANNI I.F. ANNI I.F. ANNI I.F , , , , , , , , , , , ,58 AGRICOLTURA ANNI I.F. ANNI I.F. ANNI I.F , , , , , , , , , , , ,38

33 Registro Infortuni Istituito dall art. 403 del D.P.R. 547/55 Obbligatorio nelle attività a cui siano addetti lavoratori subordinati o ad essi equiparati Da tenersi sul luogo di lavoro A cura del datore di lavoro Va vidimato allo S.P.E.S.A.L. della A.S.L. competente per territorio Registra gli infortuni con prognosi di un giorno compreso quello dell evento Va mostrato agli Organi di vigilanza durante l ispezione

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