LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA (LAVORO INDIVIDUALE O NEL PICCOLO GRUPPO): I BAMBINI INVENTANO UNA FIABA
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- Annibale Gallo
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1 FASE D INNESCO: C ERA UNA VOLTA LETTURA/ASCOLTO DI FIABE NOTE (LIBRO DI TESTO, LIBRI DEI BAMBINI, LIBRI DELLA BIBLIOTECA) BRAINSTORMING con REALIZZAZIONE DI UNA MAPPA MENTALE E/O CONCETTUALE ALLA LAVAGNA: COSA HANNO IN COMUNE? INDIVIDUIAMO INSIEME PROTAGONISTA E ANTAGONISTA DELLE FIABE LETTE O ASCOLTATE. QUESTA FASE RAPPRESENTA UN OTTIMA OCCASIONE PER LEGGERE INSIEME FIABE DAL MONDO, IN UNA PROSPETTIVA INTERCULTURALE. SECONDA FASE: IL FRAME ELABORAZIONE COLLETTIVA DI UN FRAME: 1 FUNZIONE 2 STRUTTURA NARRATIVA 3 CARATTERISTICHE 4 LINGUAGGIO TERZA FASE: SCRITTURA CREATIVA LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA (LAVORO INDIVIDUALE O NEL PICCOLO GRUPPO): I BAMBINI INVENTANO UNA FIABA REALIZZIAMO IL CARTELLONE L inventafiabe
2 QUARTA FASE: LA MORFOLOGIA DELLA FIABA BREVE PRESENTAZIONE DE LA MORFOLOGIA DELLA FIABA DI V. PROPP, CON L AUSILIO DI MATERIALE CARTACEO E MULTIMEDIALE: a) I 7 RUOLI FISSI; b) LA STRUTTURA; c) LE FUNZIONI. QUINTA FASE: LE FUNZIONI DI PROPP AI TEMPI DELLA DISNEY CI DIVERTIAMO A INDIVIDUARE LE FUNZIONI PIÙ SEMPLICI O I RUOLI FISSI IN ALCUNE FIABE MODERNE, VALE A DIRE NEI FILM D ANIMAZIONE DELLA DISNEY, DELLA PIXAR E DELLA DREAMWORKS. QUINTA FASE: FIABE CLASSICHE E MODERNE RIFLESSIONE GUIDATA DALL INSEGNANTE SU COME CAMBINO PROTAGONISTI E STEREOTIPI DI GENERE NELLE FIABE, DAL PRINCIPE FILIPPO A SAETTA (CARS), DA CENERENTOLA AD ANNA (FROZEN) PASSANDO PER L ORCO FIONA (SHREK).
3 Una riflessione sugli stereotipi di genere Il tema del viaggio dell eroe e quello degli stereotipi di genere offrono innumerevoli spunti per indagare con i bambini il mondo della fiaba utilizzando una nuova chiave di lettura, una strada forse poco battuta ancora nelle aule, ma secondo me molto interessante. Mi sono imbattuta per caso in una Tesi del Corso Donne, politica, istituzioni dell Università di Milano Bicocca dal titolo estremamente accattivante e significativo: «E vissero tutti stereotipati e contenti». Ringrazio infinitamente l autrice della Tesi, Laura Venegoni, che mi ha fornito spunti molto interessanti per poter pensare e concretizzare una proposta didattica per bambini di terza elementare. Laura scrive: L uso degli stereotipi di genere conduce ad una percezione rigida e distorta della realtà che si basa su ciò che noi intendiamo per femminile e maschile e ciò che ci aspettiamo dalle donne e dagli uomini. A me piacerebbe dare per assodato che in generale gli stereotipi contribuiscono in maniera pervasiva a creare atteggiamenti e convincimenti sessisti, maschilisti, omofobi, razzisti, a seconda dell oggetto di questa percezione rigida e distorta. Lo dico perché in tempi di bufala gender e deriva xenofoba in Europa, è meglio orientarsi grazie a coordinate precise. Com è stato per gli albanesi, per i vu cumprà negli anni 90, per gli arabi all indomani dell 11 settembre, com era ed è ancora per uomini effeminati o donne mascoline (con tutti gli epiteti che ne conseguono), gli stereotipi di ogni tipo imbrigliano categorie di persone e ci consegnano un immagine sociale distorta sin da bambini. E da bambini lo registro ogni giorno a scuola si sperimenta il cosiddetto maschilismo introiettato o l omofobia introiettata che diventano una sorta di marchio di fabbrica, un condizionamento culturale appunto pervasivo, sotto pelle, da cui poi è difficile emanciparsi in modo consapevole. Gli stereotipi di genere continua Laura - definiscono la mascolinità e la femminilità sulla base delle caratteristiche e delle qualità socialmente e culturalmente attribuite agli uomini e alle donne. ( ) Oltre ai caratteri propri
4 dei protagonisti, altri elementi caratterizzanti le fiabe che contribuiscono ad accentuare le differenze di genere sono: - le attività, professioni e non, svolte che possono incidere sulle aspirazioni future; - l uso degli aggettivi: i maschi vengono qualificati con qualità positive o comunque connotati positivamente (sicuro, coraggioso, concentrato, pensieroso, avventuroso, tronfio, saggio, ); le femmine sono connotate in modo spregiativo o con debolezza e fragilità (antipatica, civetta, pettegole, vergognosa, silenziosa, servizievole, delicata ); - gli spazi: il genere femminile è associato a spazi chiusi, in una dimensione privata-familiare (casa, castello); il genere maschile è associato a spazi aperti, proiettato in un contesto pubblico lavorativo (al lavoro o in luoghi lontani, dedicati al divertimento ); Nonostante questo sia il fil rouge che guida tutte le fiabe, bisogna dire che ogni periodo storico ha visto nelle stesse storie un tipo di donna differente, valori antitetici e caratteristiche modellate sulla base della forma mentis di quel momento; cambiano le modalità, gli atteggiamenti, i pensieri e le aspettative dei personaggi durante l evolversi delle situazioni. Io e agli alunni della mia classe ci siamo domandati: come cambiano protagoniste e protagonisti delle fiabe classiche e moderne? Da Cenerentola fino a Elsa, passando per Fiona e Rapunzel, cosa è cambiato nelle protagoniste femminili dei film d animazione? Come cambia l eroe? Il cocciuto e a volte avventato Saetta di Cars ha ancora qualcosa in comune con il Principe Filippo de La Bella addormentata nel bosco? Abbiamo provato a dare una risposta attraverso un attività articolata in due diverse fasi. Nella prima siamo andati a caccia di aggettivi, guardando una carrellata di immagini relative ai protagonisti maschili e alle protagoniste femminili di fiabe della Disney e della Pixar. La scelta e l utilizzo di aggettivi qualificativi ha permesso di consolidare le competenze grammaticali e allo
5 stesso tempo di dar vita a un brainstorming dinamico e divertente durante lo scorrimento delle immagini alla LIM. Nella seconda fase, una conversazione guidata ha permesso ai bambini di esprimere pareri e osservazioni personali su eroi ed eroine. La coraggiosa Merida di Brave o la modernissima Anna di Frozen? Il goffo Po esperto di Kung Fu o l ostinato e tenero papà di Nemo? In chi si riconoscevano? In chi rivedevano i tratti caratteristici della propria mamma o del proprio papà? In realtà, come sempre accade, le risposte non sono state affatto prevedibili. Rapunzel è quindi bella, elegante e sportiva, coraggiosa ma allo stesso tempo capricciosa e indifesa. Buzz è forte, spaccone, matto e generoso. A Fiona e Po si concede finalmente di essere protagonisti goffi, sgraziati, brutti, imperfetti, ma allo stesso tempo coraggiosi e ostinati. Alla fine del lavoro, i bambini hanno potuto osservare sulle pagine del quaderno come sia il numero degli aggettivi che la tipologia stessa di attributi cambiassero: non è, allora, solo la figura dell eroe o della protagonista femminile a cambiare, ma persino le loro caratteristiche e peculiarità aumentano, quasi a dare corpo a personalità più complesse, ricche di sfumature, che non si lasciano imbrigliare facilmente da aggettivi come bello e forte, dolce e indifesa in figure stereotipate. E tutto si può dire meno che Biancaneve e Cenerentola siano protagoniste attive o artefici consapevoli del proprio destino come Anna ed Elsa, che piacciono tanto a maschi e femmine della mia classe e scardinano, finalmente, vecchi stereotipi impolverati. MaestraBB
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