LOTTA ALLE ZANZARE E SALUTE PUBBLICA

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1 Progetto integrato di formazione dei Dipartimenti di Sanità Pubblica Regione Emilia-Romagna Corso di formazione Una panoramica sui principali infestanti urbani di interesse sanitario LOTTA ALLE ZANZARE E SALUTE PUBBLICA Dott.ssa Paola Angelini Servizio Sanità pubblica D.G. Sanità e Politiche sociali Cesena, 28 Maggio 2010 Le malattie trasmesse da artropodi vettori: definizione Con questo termine si intende comprendere le malattie che vengono trasmesse all uomo mediante la puntura di artropodi Prevalentemente si tratta di malattie virali (arbovirosi), causate da insetti dell ordine dei Ditteri (zanzare) Ci si riferisce però anche ad importanti malattie quali malaria, Leishmaniosi e m. di Lyme 1

2 Malattie trasmesse da vettori Incidenza nel Mondo Malattia Stima annua dei casi Trend Malaria Dengue/DHF Onchocerchiasi Malattia di Chagas Leishmaniosi Malattia del sonno Febbre gialla Malattia di Lyme s West Nile Virus s Encefalite Giapponese TBE (Tick-borne encephalitis) Ehrlichiosi s Peste Febbre Rift Valley 1.000s Encefalite Equina Venezuelana 1000s Tifo petecchiale 100s fonte OMS E inoltre..chikungunya circa 1,5 miliardi di persone esposte nel mondo, alcuni milioni di ammalati/anno e una recrudescenza epidemica, Dengue circa 2,5 miliardi di persone esposte nel mondo, ARBOVIRUS Arthropod-borne viruses virus mantenuti in natura grazie alla trasmissione biologica negli ospiti vertebrati suscettibili mediata da artropodi ematofagi 2

3 Togaviruses (Alphaviruses) Eastern Equine encephalitis Western Equine encephalitis Venezuelan equine encephalitis Chikungunya Mayaro O nyong-nyong Sindbis Semiliki Ross River Flaviviruses St. Louis encephalitis Japanese encephalitis Yellow fever Dengue West Nile Bunyaviruses LaCrosse encephalitis California Tahyna Febbre emorragica del Congo e della Crimea Toscana Colorado tick fever Febbre della valle del Rift Febbre da flebotomi Esempi di Artropodi Vettori Aedes aegypti Aedes albopictus Zanzara Culex Pappatacio 3

4 Cicli di Trasmissione ARBOvirus Uomo - artropode - uomo es. Dengue, Febbre gialla urbana, Chikungunya. Reservoir può essere sia nell uomo che nell artropode In quest ultimo può avvenire la trasmissione transovarica. Animale - artropode vettore - uomo Es. West Nile, Encefalite Giapponese, Febbre Gialla silvestre. Il reservoir è in un animale. Il virus è mantenuto in natura in un ciclo di trasmissione che coinvolge l artropode vettore e l animale. L uomo e il cavallo si infettano accidentalmente. Per alcuni ARBOvirus si possono vedere entrambi i cicli come per es. la Febbre Gialla. Ciclo Uomo Artropode - Uomo 4

5 Ciclo Animale - Artropode - Uomo Fattori determinanti l emergere delle malattie trasmesse da vettori (1) mutamenti a livello sociale -modificazioni tecniche agricole -deforestazione -urbanizzazione - consumo materiali plastici e metallici con accumulo nell ambiente - voli aerei con migliore trasporto microrganismi variazioni del clima (temperature, piogge, umidità) 5

6 Fattori determinanti l emergere delle malattie trasmesse da vettori (2) resistenza agli insetticidi resistenza ai farmaci cambiamenti demografici ( popolazione, movimenti verso la città variazione delle politiche di sanità pubblica ( risorse per la sorveglianza, prevenzione e controllo) scarso investimento nei programmi di prevenzione ( risorse per le malattie infettive con deterioramento delle infrastrutture di sanità pubblica e con interruzione dei programmi di formazione) perdita dei programmi di medicina preventiva nelle scuole di formazione per medici CHIKUNGUNYA 6

7 Background Chikungunya virus (CHIKV) is an arthropod-borne virus transmitted by infected Aedes mosquitoes Fever and crippling joint pain; 15% of infections asymptomatic No vaccine, treatment is symptomatic and prevention relies on mosquito control and personal protection Background : CHIKV outbreaks in the Indian Ocean 30 March 2006: EU consultation expresses concern at risk of local transmission June-October 2007: local transmission of CHIKV in Emilia Romagna region, Italy 247 cases index case returning from India 7

8 2008: 28 notifiche di casi importati e di questi confermati 4 casi di Dengue e 2 di Chikungunya 2009: 13 notifiche di casi importati e di questi confermati 7 casi di Dengue e nessuno di Chikungunya WEST NILE 8

9 Malattia da virus West Nile Segnalata per la prima volta in Uganda nel 1937, si è successivamente estesa ad Europa, Asia, Africa e Medio Oriente. Nel 1999 ha fatto la sua comparsa negli Stati Uniti. In Europa primo focolaio in Camargue nel La maggior parte delle infezioni è di lieve intensità o clinicamente non manifesta. In circa 1 caso su 150 (soprattutto in persone anziane) provoca una malattia neurologica grave (encefalite o meningite). E trasmessa attraverso la puntura della zanzara del genere Culex, ma anche il genere Aedes può essere un vettore di una certa importanza. Il West Nile virus (WNV) appartiene al genere Flavivirus, famiglia Flaviviridae Virus West Nile: ciclo di trasmissione Ciclo Rurale Ciclo Urbano Ospite finale 9

10 In Europa: Distribuzione geografica 1996 epidemia a Bucarest: 853 casi umani, 17 decessi 1998 Italia: 14 equini, 6 decessi nei cavalli; 4 sieroconversioni in uomini 1999 Epidemia a Volgograd: 826 casi umani, 40 decessi Francia 2000: Umani 0 Equini 76 casi 21 Decessi 2003: Umani 7 casi - Equini 7 casi 1 Decesso 2006: Umani 0 Equini 6 casi 0 Decessi Ungheria e Italia 2008: 12 casi umani in Ungheria; alcuni casi accertati nell uomo in E- R (3) e Veneto (5) Italia 2009: Veneto 6 casi, E R 9 casi, Lombardia 2 Risultati sorveglianza epidemiologica WND in E-R 10

11 Un quadro di sintesi in Emilia-Romagna nel 2009 N. cavalli con sintomi confermati 26/44 sospetti N. scuderie 24/Comuni coinvolti 18/province 4 (PR,RE,MO,FE) Sieroconversione in cavalli: 14% (ma FE 37%) in 4 prov. (FE,MO,RE,PR) N. volatili rinvenuti positivi 45/1.229 = 3,7% in 6 prov.(pc,pr,re,mo,bo,fe) N. casi umani di malattia neurologica WN confermati 9/78 (3 decessi) in 3 prov.(fe,mo,bo) + WNV in un donatore d organo (RE) N. lavoratori con positività sierologica 3/102, pari a 2,9% Siero-sorveglianza donatori aree Mirandola e Carpi pari a 0,7% (56/794) N. zanzare analizzate in pool, di cui positività a WNV in PCR in 27 di essi (MIR=0,14 per 1.000) 11

12 Lotta alla zanzara tigre e sorveglianza entomologica Interventi di controllo della proliferazione di zanzara tigre Sistema di sorveglianza regionale con ovitrappole Interventi di controllo della proliferazione di zanzara tigre a) Misure ordinarie nelle aree dove è attivo il vettore b) Protocollo per la disinfestazione attorno ai casi sospetti 12

13 a)misure ordinarie nelle aree dove è attivo il vettore 1. Trattamenti larvicidi delle caditoie stradali 2. trattamenti adulticidi in caso di infestazioni particolarmente intense e/o in siti sensibili, con parere preliminare del Dipartimento di Sanità pubblica dell Azienda Usl competente 3. Informazione e coinvolgimento dei cittadini nella gestione delle aree private b) Protocollo per la disinfestazione attorno ai casi sospetti Trattamento larvicida nelle tombinature Adulticidi, larvicidi e rimozione dei focolai in aree private (porta-porta) Trattamenti adulticidi in un raggio di 100 m intorno a ogni caso sospetto singolo in un raggio di 300 m intorno a ogni cluster di casi 13

14 Sorveglianza entomologica Ae. albopictus Il sistema di monitoraggio con ovitrappole E un metodo indiretto di sorveglianza che consente di ottenere informazioni sullo sviluppo della popolazione di adulti a partire dalla presenza iniziale, seguendone l incremento e l espansione fino all ultima generazione Sorveglianza entomologica Ae. albopictus I dati raccolti attraverso una dislocazione pianificata delle ovitrappole su maglie regolari sono indicatori del grado di infestazione 14

15 Sorveglianza entomologica Ae. albopictus fino al 2005 il monitoraggio era pianificato e gestito a livello locale dal 2006 la Regione Emilia-Romagna ha attivato un azione di coordinamento l epidemia di Chikungunya del 2007 ha evidenziato la necessità di un sistema di monitoraggio configurato per stimare in modo accurato la densità di popolazione di Ae.albopictus Sorveglianza entomologica Ae. albopictus Il posizionamento è stato pianificato a livello centrale e poi realizzato in ambito locale da operatori Dipartimenti Sanità pubblica e Comune, tenuto conto di: Necessità di distribuzione omogenea Valutazioni delle condizioni microclimatiche del sito prescelto. Tutte le ovitrappole hanno una posizione su base GIS La raccolta campioni è settimanale e svolta da operatori addestrati individuati dai Comuni La lettura è effettuata da ARPA I dati sono pubblicati settimanalmente sul website 15

16 FINO AL 2009 Contenitore di plastica nera da 400 ml diametro 8 cm forato a circa 2/3 dell altezza con un volume di circa 285 ml Le ovitrappole riempite con acqua declorata e una listella di masonite di 12,5 x 2,5 cm Su ogni ovitrappola è posta un etichetta con il codice della stazione, segnato anche sulla listella 1. Il numero di ovitrappole Il numero ottimale di ovitrappole dipende da diversi fattori: dispersione territoriale dell insetto la densità di popolazione l andamento meteo-climatico, le attività di lotta predisposte su tutto il territorio lo stadio di colonizzazione da parte della zanzara tigre Il numero di ovitrappole di ogni Comune è definito in riferimento alle dimensioni del territorio urbanizzato Sono esclusi dal monitoraggio i Comuni e le frazioni non infestati Per tutti i centri urbani del territorio regionale con una superficie urbanizzata superiore ai 600 ha il livello di precisione è pari a

17 Distribuzione nel numero di ovitrappole in Emilia-Romagna, N Totale Ovitrappole= Distribuzione nel numero di ovitrappole in Emilia-Romagna, N Totale Ovitrappole=2741 di ovitrapppole=

18 2. Modalità di posizionamento Ciascun centro abitato è suddiviso in quadranti in numero uguale alle ovitrappole La localizzazione è progettata in modo da garantire una copertura omogenea del territorio Le stazioni scelte per ciascuna ovitrappola sono mantenute fisse Le ovitrappole vengono posizionate e georeferenziate direttamente in campo utilizzando palmari equipaggiati con GPS e Mobile GIS Il posizionamento delle ovitrappole è avvenuto col supporto dei tecnici esperti del Centro Agricoltura Ambiente (CAA) 3. Il periodo di Monitoraggio 2008 Posizionamento: settimana 19 (5-11 maggio) Prima raccolta: settimana 20 (12-18 maggio) Ultima Raccolta: Settimana 44 (27 ottobre-2 novembre) Numero totale di settimane 26 (compreso il posizionamento) 2009 Posizionamento: settimana 20 (11-17 maggio) Prima raccolta : settimana 21 (18-24 maggio) Ultima raccolta: settimana 41 (5-11 ottobre) Numero totale di settimane 22 (compreso il posizionamento) 18

19 Monitoraggio invernale 10 ovitrappole per Provincia dislocate in un unico Comune Raccolta quindicinale Ad oggi ancora nessuna positività Ovitrappole 2010 MONITORAGGIO OGNI 15 GIORNI Vasetti di plastica cilindrici di colore nero con un volume di 1 litro e un diametro di 11 cm, forato a circa 2/3 della sua altezza in modo tale da contenere circa 800 ml di soluzione Le ovitrappole sono protette da un rete di plastica con maglie di 1 cm, fissata con un elastico 19

20 La soluzione: acqua + B.t.i. nei bidoncini per il trasporto dell acqua, preventivamente preparata soluzione con una concentrazione di 1ml/l Oppure si possono utilizzare delle pipette graduate mettendo direttamente 0,8 ml di Bti in ogni ovitrappola dopo averla riempita di acqua declorata Strategia comunicativa dei dati monitoraggio nel sito web 20

21 Dato relativo al numero di uova N medio di uova, distinto per settimana di monitoraggio. Regione Emilia-Romagna, N uova/ovitrappola maggio giugno luglio agosto settembre ottobre Anno 2008 Anno

22 N medio di uova, distinto per settimana di monitoraggio. Area Nord, N uova/ovitrappola maggio giugno luglio agosto settembre ottobre Anno 2008 Anno 2009 N medio di uova, distinto per settimana di monitoraggio. Romagna, N uova/ovitrappola maggio giugno luglio agosto settembre ottobre Anno 2008 Anno

23 Percentuale dei comuni con una densità di uova superiore alle soglie del ceppo mutato CHIKV R0=1, R0=2 e R0=3 100% % Municipality 80% 60% 40% CHIK_R=1 CHIK_R=2 CHIK_R=3 20% 0% Week 23

24 Conclusioni Il sistema di monitoraggio implementato si è rivelato un valido strumento per ottenere una stima quantitativa della presenza di zanzara tigre La standardizzazione della metodologia e il potenziamento della rete di monitoraggio ha permesso di ottenere dati confrontabili tra diverse aree della Regione L utilizzo della stessa metodologia nel corso della stagione 2009 ha permesso di effettuare confronti temporali per le diverse realtà territoriali Attraverso i dati del monitoraggio è possibile stimare gli indici di infestazione usati comunemente dall OMS nelle valutazioni del rischio epidemiologico di trasmissione di arbovirus da parte di zanzare e l utilizzo di tali indici risulterebbe fondamentale se si verificasse un altro focolaio epidemico Prospettive per il 2010 Raccolta dei dati raccolti con cadenza quindicinale per una maggiore efficienza del sistema 24

25 Sorveglianza entomologica Aedes albopictus in ambiente urbano Culicidi in ambiente rurale Sorveglianza entomologica zanzare in ambito rurale 25

26 Dati riassuntivi trappole CO PROVINCIA TRAPPOLE GESTIONE / CLASSIFICAZIONE NUMERO CADENZA MONITORAGGIO PERIODO MONITORAGGIO BO Storiche Bologna Nord CAA 21 settimanale maggio-ottobre FE Storiche Comacchio CAA 16 settimanale maggio-ottobre RA Storiche Comacchio CAA 3 settimanale maggio-ottobre FE AMSFEC CAA 15 settimanale settembre BO trappole WN CAA 9 una tantum aprile-settembre FE trappole WN CAA 20 mensile aprile-settembre FE trappole WN CAA 19 mensile aprile-luglio MO trappole WN CAA 3 una tantum fine agosto PR trappole WN CAA 8 bi-mensile agosto-settembre RA trappole WN CAA 2 una tantum giugno-luglio MO trappole WN IZS 13 settimanale/una tantum agosto-ottobre PC trappole WN IZS 2 una tantum agosto-settembre FC trappole WN IZS 6 settimanale settembre-ottobre PR trappole WN IZS 1 una tantum agosto-ottobre RA trappole WN IZS 1 una tantum settembre-ottobre RE trappole WN IZS 9 settimanale/una tantum luglio-settembre TOTALI 148 Distribuzione trappole CO

27 Andamenti storici Culex pipiens 21 trappole Bologna Nord 2000,0 1800,0 1600, HISTORIC MEAN n.females/trap/night 1400,0 1200,0 1000,0 800,0 600,0 400,0 200,0 0, week Distribuzione Cx.pipiens BO-FE 2009 media da giugno a settembre Universal Kriging with linear drift Raggio ricerca 21 km Moran s I =

28 Catture entomologiche estate 2009 Emilia-Romagna: specie, localizzazioni e positività Province: Total Species Mosq. Pool Ae. albopictus 1, Ae. caspius 23, Ae. detritus 5 2 Ae. dorsalis 13 1 Ae. geniculatu 8 3 Ae.vexans 3, An. maculipen An. plumbeus 1 1 Cx. modestus Cx. pipiens 149,981 1,162 Total 177,819 1,599 Conclusioni Attenzione al rischio di introduzione di nuovi vettori Migliorare la sorveglianza entomologica e renderla più standardizzata Aumentare il livello di integrazione tra visioni e professionalità diverse 28

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