Corso digitalizzazione del libro antico

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1 Corso digitalizzazione del libro antico dalla pagina al file digitale. Creazione di un prodotto editoriale finito Riassunto delle lezioni e degli esercizi docente: Paolo Tentori Novantiqua Multimedia Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani Per navigare tra le pagine del pdf usare i pulsanti di menu di acrobat che trovate in alto o in basso al documento in base alla versione del reader utilizzato.

2 OBIETTIVI DEL CORSO Una risorsa elettronica è il risultato della produzione del documento digitale in base a svariate tecnologie e standard. Sul versante della produzione del documento digitale questo corso si prefigge di: - fornire le basi teoriche e pratiche per creare un file digitale in formato Acrobat pdf (Portable Document Format) partendo dall acquisizione della foto fino alla creazione di un documento interattivo navigabile in modo ipertestuale; - fornire le basi teoriche e pratiche per una gestione automatizzata dei metadati xml tramite la piattaforma xmp (extendible Markup Platform) di Adobe; - comprendere lo stato dell arte di standard e best practices per la gestione delle risorse elettroniche nella prospettiva di creare una biblioteca digitale (comprendere la differenza sostanziale tra biblioteca elettronica e biblioteca digitale).

3 digitalizzazione Produzione del documento digitale in base a svariate tecnologie e standard. Nell ambito della definizione si parla di: elettroriproduzione (electrocoping) quando ci si riferisce all acquisizione di immagini bitmap di un documento (es. una foto digitale in tif da macchina fotografica elettronica); digitalizzazione quando un testo è reso leggibile da una macchina (es. tramite OCR). In questo documento, per semplicità, si userà digitalizzazione in senso lato sia in riferimento alle immagini che al testo. La digitalizzazione riferita al libro antico è materia privilegiata dell Informatica Umanistica (Humanities Computing) che nasce in conseguenza di nuove tecnologie e dell aprirsi di nuove prospettive ed applicazioni di strumenti informatici e telematici alle varie materie umanistiche creando figure professionali in grado di gestire il patrimonio culturale tramite gli strumenti teorici e metodologici tipici dell informatica. Per approfondire: digita in Google Cristofori, informatica umanistica e obiettivi didattici.

4 digitalizzazione Un progetto di digitalizzazione ha buone prospettive di riuscita (cioé di diffondersi a livello globale secondo i nuovi modelli di distribuzione del sapere) quando alla base c è una forte identità culturale e consapevolezza del proprio patrimonio. Ad una crescita esponenziale di risorse digitali in internet (milioni e milioni di files) non sempre corrisponde una corretta identificazione delle risorse. Un file non descritto internamente una volta staccato dalla rete è come un pesce fuori dall acqua. Il digitale ha bisogno sempre di essere progettato. Progettare il digitale conoscendo il patrimonio reale... Corso Abei 2005 a Trieste.

5 Progetti di digitalizzazione La digitalizzazione è, di norma, lo stadio finale di un processo di catalogazione e conservazione di un patrimonio documentario. Le soluzioni adottabili sia da un punto di vista delle tecniche che delle best practices sono diverse anche se si tende ormai a seguire linee guida di riferimento (ad es. documenti dei gruppi di lavoro di BDI - Biblioteca Digitale Italiana; progetti comunitari quali MINERVA e MICHAEL) che definiscono standard di descrizione, indicizzazione, tecniche di digitalizzazione, diritto d autore ed accessibilità. Linee guida di questo genere sono facilmente reperibili in internet (alcune tra le principali sono allegate a questo CD-ROM in formato PDF nella cartella BESTPRACTICES). Allo stato presente dell arte (2006) gli aspetti pratici di creazione di files digitali, sia da un punto di vista tecnico che di costi, sono in una situazione ottimale (strumenti potenti, semplici da usare, a costi sempre più bassi). La strategia vincente di un progetto di digitalizzazione sta nell accessibilità che passa soprattutto attraverso un uso ottimale dei metadati (XML), vera e propria carta d identità dei documenti, che ne consente il facile reperimento in internet e nei cataloghi on line. Sono i metadati che definiscono il successo e la reperibilità di una collana digitale. I metadati possono essere inseriti sia nei files fotografici, che nei documenti Acrobat, che nelle pagine internet.

6 PROGETTARE IL DIGITALE Le operazioni in batch (automatiche dopo programmazione) sono numerose nella creazione del file. Conoscere bene la tecnica fa risparmiare tempo e denaro... La sezione File info per l inserimento dei metadati in Photoshop CS2.

7 PROGETTARE IL DIGITALE Sono i metadati che caratterizzano la reperibilità di un file digitale... Esempio di inserimento di metadati descrittivi (standard Dublin Core) nel pdf di un libro d ore della Biblioteca del Seminario arc. di Milano.

8 PROGETTARE IL DIGITALE Dimmi come documenti e ti dirò chi sei. Elisa Marchetti, Progetto Pr.I.Mul.E Per approfondire: G.Lunati G.Bergamin, Progettare il digitale, SB R.Toscana 2004 Una delle strade possibili seguita oggi dai metadati di un documento tipo on line. La digitalizzazione è solo il primo tassello della comunicazione elettronica MCF Meta Content Schema usando XML Ref. bibliografica:

9 PROGETTARE IL DIGITALE Un progetto di digitalizzazione presenta oggi molti rischi. Uno di questi è sicuramente la confusione tra strumenti (soluzioni tecnologiche) e finalità (servizi da offrire). G.Lunati, G.Bergamin. P. Ayris, Guida alla selezione del materiale da digitalizzare, RLG Ref. bibliografica: G.Lunati G.Bergamin, Progettare il digitale, SB R.Toscana 2004

10 PROGETTARE IL DIGITALE definizione di risorsa elettronica La risorsa elettronica è il cuore tecnologico del sistema di publishing digitale. E il risultato della produzione di un documento digitale in base all uso di svariate tecnologie e standard (.txt,.doc,.pdf,.mov,.tif,.aif). La risorsa elettronica è il primo passo perché la biblioteca diventi content provider. Le caratteristiche di una buona r.e. si basano sull ipertestualità, la capacità migratoria del contenuto, la pluriaccessibilità della risorsa. Per ottenere tutto ciò bisogna seguire il più possibile standard d uso e best practices approvati dalla comunità scientifica internazionale. STANDARD = massimo accesso e diffusione; permanenza temporale. Esercizio di scansione su manoscritto del sec. XV Biblioteca del Capitolo Metropolitano di Milano.

11 METADATI istruzioni per l uso Gabriele Lunati nel suo prezioso manuale virtuale per la progettazione digitale dice: Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto una produzione davvero rilevante di standard relativi ai metadati (con convegni, discussioni su riviste professionali, ecc.). Nello stesso periodo l uso di metadati per la creazione di strumenti di accesso e di gestione dell informazione non è stato invece molto significativo: un metaparadosso?. Scopo del nostro corso è quello di parlare di metadati realmente usati nella gestione del digitale e impareremo come usare i tools di Adobe (XML gestito nello schema XMP). Faremo una carrellata (anche ripetitiva in alcuni casi) sui concetti di base dei metadati ma alla fine applicheremo i nostri strumenti a criticità reali riscontrate in biblioteche digitali on line, per vedere se gli strumenti sono veramente utili e se i nostri interventi sono efficaci.

12 META...PROBLEMI formati proprietari e risorse libere nel mondo dei metadati Queste prime pagine si propongono di fornire una panoramica (e una riflessione) nel dedalo dei concetti, delle raccomandazioni ed iniziative in riferimento all argomento dei metadati. Nello svolgersi del corso presenteremo diverse tecniche fondamentali relative ai metadati (Dublin Core, RDF, XMP) concentrandoci in modo particolare su quelle applicate alle immagini (IPTC e IPTC Core, EXIF) ma prima è importante chiarire la differenza tra standard e formati proprietari in un campo, quello di xml che avrà forti sviluppi in futuro. La scelta di strumenti di lavoro (quali e perché) deve essere ponderata e valutata per bene. Nella pagina seguente portiamo un esempio di come anche grandi aziende produttrici di software possano incorrere in problemi gestionali nell uso di metadati che non rispettano specifiche precise. Non importa se non capirete tutte le sigle (le spiegheremo in seguito durante il corso), l importante è aprire gli occhi sul valore degli standard. Sito internet di IPTC (The Internationa Federation of Library Associations). IPTC è un associazione di riferimento internazionale per gli standard dei metadati nelle immagini fotografiche.

13 Le proprietà delle immagini secondo Microsoft Ref. Webbibliografica: Patrick Peccatte, Métadonnées: une initiation, 2006 Microsoft con Windows 2000 ha introdotto la possibilità di associare proprietà Titolo, Autore, ecc. a una scheda qualsiasi; basta cliccare col bottone di destra sul nome della scheda, attivare il menu contestuale Proprietà, spuntare Riassunto e prendere le info dai campi disponibili. E una generalizzazione delle proprietà associate al pacchetto Office (Word, Excell, ecc.). Il problema è che queste utili proprietà si perdono quando: lo schedario è copiato su un altra piattaforma; è trasmesso per posta elettronica; è copiato su un volume non NFTS; in alcuni casi di compressione. Con Windows XP viene introdotta una nuova tecnica di stoccaggio delle proprietà immagine (specifiche per JPEG/TIFF) basandosi su una descrizione di tipo EXIF in UNICODE. Questa non è compatibile con Windows 2000 creando la situazione che una stessa immagine elaborata su due pacchetti Windows diversi si trova ad avere due set di metadati totalmente incompatibili. La storia (ufficiosa ma plausibile) racconta che Microsoft ha sviluppato la tecnica per rendere portabili le info associate alle immagini senza tener conto, nel corso dello sviluppo, che la descrizione EXIF non supporta l UNICODE e non contempla campi Categoria. Problemi quindi con le specifiche EXIF e IPTC e tra versioni della stessa piattaforma WIN: un bel grattacapo! Morale della favola: per associare metadati ad immagini JPEG/TIFF utilizzare campi IPTC o meglio IPTC Core...

14 Glossario della pagina precedente EXIF: abbreviazione di EXchangeable Image File. I dati EXIF sono dei metadati incapsulati nello schedario immagine al momento dello scatto e sono quindi dei dati tecnici di tipo interno. EXIF è stato sviluppato nel 1995 dal JEIDA, Japan Electronic Industry Development Association. Una descrizione tecnica di questi metadati è disponibile sul sito PIMA (Photographic and Imaging Manufacturers Association). La videata dei metadati sulla piattaforma XMP di Adobe. Le proprietà EXIF inerenti sono visibili al settore Advanced.

15 Glossario continuazione... IPTC: acronimo di International Press and Telecommunications Council, organizzazione internazionale che ha sviluppato e promosso standard di scambio per la stampa. In associazione con NAA (Newspaper Association of America) l IPTC ha definito un modello globale di scambio chiamato IPTC-NAA Information Interchange Model (la versione 4 è conosciuta come IIMV4). Il sottoinsieme Application record n.2 di questo modello è quello usato da Adobe per definire in XMP le info associate ad un immagine. Le info IPTC/IIM standard sono progressivamente rimpiazzate dal nuovo schema di metadati IPTC Core basato su XMP. I vantaggi sono notevoli: nessuna limitazione di campi; nessun problema di accenti; estensibilità e personalizzazione dei metadati. XMP rimane comunque una piattaforma proprietaria di Adobe. La videata dei metadati sulla piattaforma XMP di Adobe. Le proprietà IPCT hanno quattro ambiti: contatti; contenuti; immagine; status.

16 In seguito versione più approfondita su xml Glossario cos è XMP? XMP: acronimo di extensible Metadata Platform è un formato di gestione di XML (extensible Markup Language) nei software Adobe. E un linguaggio basato su RDF (Resource Description Framework) che aggiunge metainformazioni alle immagini secondo una sintassi RDF/XML. RDF è un linguaggio per la rappresentazione di informazioni su risorse di qualsiasi tipo. Le specifiche di RDF sono mantenute dal W3C e presenti tra la documentazione ufficiale su XML. La videata di un elemento RDF in un listato xml. xmlns:rdf è lo schema che ci definisce il namespace da cui provengono i dati per la definizione di RDF. Webbibliografia: Patrick Peccatte, Métadonnées, cit.

17 XML (extensible Markup Language) cos è? XML è un metalinguaggio di marcatura, cioé un linguaggio che permette di definire altri linguaggi di markup. XML è un insieme di standard e regole sintattiche per modellare la struttura di documenti e di dati. Questo insieme di regole dette specifiche definisce le modalità secondo cui è possibile crearsi un proprio linguaggio di markup. Le specifiche ufficiali sono state definite dal W3C (World Wide Web Consortium). In XML il documento è un contenitore di informazioni strutturato secondo regole gerarchiche RADICE elemento radice ELEMENTI ATTRIBUTI elemento elemento elemento testo immagine testo codice testo testo

18 XML (extensible Markup Language) cos è? XML permette di definire documenti con struttura arbitraria attraverso la specifica di una Document Type Definition (DTD). La DTD, un insieme di dichiarazioni che forma la grammatica dei documenti, può essere interna o esterna al documento (riferita tramite un URI = Universal Resource Identifier). Un altro metodo per qualificare i nomi degli elementi e degli attributi usati nei documenti xml passa attraverso xmlns (xml Namespaces). Uno spazio di nomi (namespace) è una collezione di nomi identificata da un URI. XML si occupa esclusivamente della struttura del testo e del significato delle entità che lo compongono. RADICE elemento radice ELEMENTI ATTRIBUTI elemento elemento elemento testo immagine testo codice testo testo

19 ESEMPIO DI STANDARD NEI METADATI METS: Metadata Encoding and Trasmission Standard METS è un iniziativa della Digital Library Federation per la realizzazione di uno standard xml gestionale. E stato un punto di riferimento per la creazione dello standard MAG dell ICCU. Un documento METS può essere usato come: SIP (Submission Information Package) AIP (Archival Information Package) DIP (Dissemination Information Package) Un documento METS ha sette sezioni: 1 - Intestazione Mets: info meta quali autore, editore Metadati descrittivi: interni o puntati sull esterno. 3 - Metadati amministrativi: info sui file creati e sull oggetto originale. 4 - Sezione file (FileGrp): lista di tutti i file contenenti le versioni elettroniche dell oggetto digitale. 5 - Mappa strutturale: collega gli elementi dell oggetto digitale alla struttura ai file di contenuto e ai metadati appartenenti ad ogni elemento. 6 - Link strutturali: evidenzia gli yperlink tra i nodi della mappa strutturale. Servono per l archiviazione di siti web. 7 - Comportamento: associazione di comportamenti con il contenuto dell oggetto METS (esecuzione di codici).

20 ESEMPIO DI STANDARD NEI METADATI METS: Metadata Encoding and Trasmission Standard Come potete vedere dalla fotocopia tutte le sezioni seguono una grammatica precisa nel listato xml: Ci sono ELEMENTI (definiti dal tag di apertura e chiusura); ATTRIBUTI, ENTITA, VALORI. ELEMENTI (costituiscono la base dello xml e sono rappresentati mediante tag di marcatura). ATTRIBUTI (info aggiuntive per un elemento) ENTITA (alias per la definizione delle parti di un documento xml e sottostruttura) VALORI: PCdata ( testo analizzato da un parser xml) Cdata (testo non analizzato da un parser xml). MAG (acronimo di Metadati Amministrativi e Gestionali) è un application profile che ha l obiettivo di fornire le specifiche formali per la fase di raccolta, di trasferimento, disseminazione dei dati. Le sezioni dello schema MAG (che si rifà in parte a METS) sono: GEN, BIB, STRU, IMG, OCR, DOC, AUDIO, VIDEO, DIS. Lo schema MAG importa il set di elementi Dublin Cpre e tramite il namespace convenzionale dc: li utilizza per la descrizione.

21 METADATI glossario niso: namespace convenzionale che punta sul set di metadati del comitato per gli standard delle immagini digitali (National Information Standards Organitation). SINTASSI DI XML Schema xs:schema = radice di ogni dichiarazione di schema xmlns:xs = namespace da cui provengono gli oggetti necessari per la definizione di un particolare schema (element, type, targetnamespace, ecc.). xsi:....xsd = elemento da uno schema diverso (meccanismo di estensione di uno schema diverso). xsd: è un prefisso convenzionale per denotare gli schemi W3C. RDF: Resource Description Framework = è un linguaggio per la rappresentazione di info su risorse di qualsiasi tipo. Le specifiche di RDF sono mantenute dal W3C e presenti tra la documentazione ufficiale su XML. XPointer, XLink = prefisso convenzionale per dewscrivere metadati che puntano su altri metadati. XSLTrasformation = è la parte di XSL (extensible Stylesheet Language) che ha il compito di trasformare un documento XML in un altro documento. Sono simili XPath, XSL-FO.

22 risorsa elettronica perchè usare Acrobat pdf? Acrobat pdf è uno standard pluriapplicativo e multipiattaforma sul mercato da oltre dieci anni (è una risorsa proprietaria di Adobe, con un pacchetto di produzione a pagamento e un reader di visualizzazione gratuito). E implementabile nel tempo (è possibile inserire oggi i metadati secondo le best practices più recenti su files relizzati in versioni precedenti dell applicazione). E un prodotto finito a risorsa chiusa o aperta in base alle esigenze (ad es. si può inserire una specifica di copyright direttamente nel file di visualizzazione o nei metadati ed impedire la modifica del documento tramite password). I metadati possono essere conglobati nel file (identificabili anche una volta che il documento migra da internet off-line). Il PDF è una risorsa gestibile nelle biblioteche digitali on line (i metadati possono puntare sui singoli documenti). Lo sforzo di apprendimento per la creazione e l uso è ridotto e gestibile anche da personale scarsamente uso all informatica. I costi del pacchetto commerciale sono accettabili. Il prodotto finale è compatibile con gli standard e le best practices più moderne ed approvate dal mondo scientifico e accademico internazionale. Acrobat pdf è comunque solo uno dei modi di creare e gestire una risorsa elettronica...

23 PDF SI CREA DA STAMPANTE La creazione del pdf segue le stesse procedure della stampa reale con la sola differenza che si esce su file. Nella videata uscita stampa da Adobe Indesign CS.

24 IL COMANDO ESPORTA La creazione del pdf può essere effettuata tramite stampa, creazione di PostScript (in seguito elaborato in Distiller) o dal comando esporta. Creazione del PDF tramite il comando esporta di Indesign CS (versione WIN).

25 IL COMANDO ESPORTA La creazione del pdf può essere effettuata tramite stampa, creazione di PostScript (in seguito elaborato in Distiller) o dal comando esporta. Creazione del PDF tramite il comando esporta di Indesign CS (versione MAC).

26 IL COMANDO STAMPA La creazione del pdf può essere effettuata tramite stampa, creazione di PostScript (in seguito elaborato in Distiller) o dal comando esporta. Creazione del PDF tramite il comando stampa di Indesign CS (versione WIN).

27 IL COMANDO STAMPA DI DISTILLER La creazione del pdf può essere effettuata tramite stampa di PostScript creato da un programma di impaginazione ed in seguito elaborato da distiller. Creazione del PDF tramite elaborazione di PostScript in Distiller.

28 PROGETTARE IL DIGITALE istruzioni per l uso Privilegiare la qualità sulla quantità (il pubblico che utilizza il web valuta le risorse elettroniche in base alla qualità). Elaborare un progetto sostenibile (nelle tecniche, nei costi, nei tempi). Individuare sempre lo stato legale dei materiali legati alla scansione. Confrontarsi coi successi e gli insuccessi di altri progetti. Domande tipo da porsi: - qual è il punto finale del mio progetto? - qual è il bisogno a cui voglio rispondere? - chi è l utente a cui mi rivolgo? - qual è il vantaggio della mia collana digitale sul patrimonio reale? Planimetria per ciclisti in una guida di fine ottocento del TCI. Esercizio di collage su tre scansioni Comunità Montana del Lario Orientale

29 Valutazione dei costi PROGETTARE IL DIGITALE I file digitali sono significativamente più costosi da gestire nel tempo rispetto al materiale cartaceo e in un progetto il momento della digitalizzazione in sé interessa solo una minima parte dei costi (grosso modo il 10% del totale). Preventivare costi per la produzione di metadati, indicizzazione, catalogazione, controllo qualità e mantenimento nel tempo della collezione (per es. migrazione dei dati per evoluzione delle tecnologie). I costi del progetto non vengono a cessare quando questo appare sul web. Per farvi un idea delle specifiche chieste da un ente pubblico date un occhiata al capitolato tecnico per la digitalizzazione dei codici della Biblioteca Medicea Laurenziana allegato a questo CD (RISORSEDOC/ Capitolato_tecnico.pdf) e valutate la base d asta. Pergamena digitalizzata a scanner piano, corso ABEI Biblioteca Seminario arc. di Trieste

30 Tratto da RLG Diginews, (III),5, Breve analisi dei settori di costo Nella pianificazione e stesura di un budget per un progetto di scansione digitale molti sono gli aspetti da considerare, tra cui: - selezione e preparazione del materiale; - Creazione dei metadati di catalogazione, descrizione, indicizzazione; - Conservazione e tutela dell oggetto fisico; - Realizzazione di prodotti intermedi; - Digitalizzazione vera e propria; - Controllo qualità su immagini e metadati prodotti; - Infrastrutture tecnologiche (ad es. stoccaggio dati); - manutenzione nel tempo del materiale digitale. (Scansione a fini conservativi ). Corso Abei Venegono Inf Biblioteca Seminario arc. di Milano, segnatura 3XK-I-14.

31 BIBLIOTECA ELETTRONICA definizione Una collezione digitale di opere letterarie in formato testo o in immagini. E stato il primo sistema distributivo di documenti digitali seriali (per lo più off line). A differenza di una biblioteca digitale, non è centrata sull informazione dei contenuti digitali ma sul semplice travaso anastatico di una risorsa reale. Marca tipografica e nota manoscritta da un Ovidio di Bibliotheca electronica Biblioteca Seminario arc. di Milano Ref. bibliografica: P.Tentori, Bibliotheca electronica, Archivi di Lecco (XII) 4, 1999.

32 BIBLIOTECA ELETTRONICA Una biblioteca elettronica può evolvere in biblioteca digitale con opportuni interventi di rebulding data. Sono molti gli istituti e le ditte specializzate in questo settore. A sin. sito di amanuense.it, una ditta di servizi per la digitalizzazione e di costruzione di biblioteche digitali. A dx. pagina dal sito on line del CILEA, un punto di riferimento italiano per la cultura tecnica del digitale in biblioteca.

33 BIBLIOTECA DIGITALE Si basa sempre su documenti digitali seriali ma diverge dalla biblioteca elettronica, per esempio, per la cooperazione in ambiente digitale (standard comuni, interscambio di informazioni). Una buona definizione è quella della Digital Library Federation: La biblioteca digitale è un organizzazione che fornisce risorse, compreso il personale specializzato, per selezionare, organizzare, dare l accesso intellettuale, interpretare, distribuire, preservare l integrità e assicurare la persistenza nel tempo delle collezioni digitali così che queste possano essere accessibili prontamente ed economicamente per una comunità definita o per un insieme di comunità Immagini dalla biblioteca digitale del Project Runeberg. Ref.webbibliografica:

34 BIBLIOTECA DIGITALE In modo molto schematico la biblioteca digitale ha alla sua base un architettura informatica di questo genere che garantisce appunto organizzazione e accesso alle risorse. Molti attori, un linguaggio flessibile multipiattaforma per descrivere i dati (XML), risorse standardizzate già disponibili su cui puntare per le proprie esigenze. I file digitali sono i mattoni basali del progetto. I metadati il cemento che tiene insieme l edificio. Architettura di un Service provider. Ref. webibliografica: Basilio Buttà, Metadati negli open archive.

35 Corso digitalizzazione Sistema di biblioteca digitale Sottoinsiemi: - sistema di archiviazione documenti; - sistema di attribuzione, gestione e ricerca di metadati; - sistema di distribuzione remota dei documenti; - sistema di consultazione on line dei documenti; - sistema di ricerca avanzata su contenuti on line di documenti. Esercizio di scansione su un fondo archivistico (sez ABFMB). Corso Abei Bologna Biblioteca dei Frati Minori di Bologna

36 Digitalizzazione conservativa e divulgativa Vediamo di seguito alcuni esempi di raccolte digitali messe a disposizione in internet o su CD-ROM. Le scelte strategiche che vedrete in questi esempi sono molto diverse ma tutti i progetti analizzati sono funzionali e ben strutturati. Alcuni sono nati da oltre un decennio e hanno trovato soluzioni funzionali per un riaggiornamento dei metadati, oggi fondamentali nelle raccolte on line. Esempi riportati: - Mirabilia Vicomercati della Biblioteca di Vimercate (mi) per la valorizzazione del patrimonio fotografico di privati cittadini. - Catalogo delle Cinquecentine della Biblioteca Comunale di Empoli (fi) per la valorizzazione di un fondo antico. - Progetto Mateo dell Università di Mannheim per la divulgazione del patrimonio librario antico della biblioteca universitaria. - Catalogo cinquecentine Bibl. Civica e Statale di Gorizia. Un e-book semplice ed efficace di catalogo iconografico. - Bibliotheca electronica. Un progetto di CD-ROM sul libro antico di biblioteche consorziate. - Sito internet del Museo virtuale del Romanico a Civate. Un esempio pratico di valorizzazione iconografica e bibliografica del patrimonio fotografico di enti pubblici e privati collaboranti sullo stesso tema.

37 Mirabilia Vicomercati - Mirabilia Vicomercati è un progetto della Biblioteca di Vimercate (mi) per la valorizzazione del patrimonio fotografico di privati cittadini. Home page:

38 Mirabilia Vicomercati Spiegazione nel sito dei software utilizzati per la creazione dello stesso e link alle risorse

39 Mirabilia Vicomercati Schermata di accesso per soggetti

40 Mirabilia Vicomercati Esempio di una scheda con riferimento alle regole Dublin Core.

41 Mirabilia Vicomercati Accesso alle risorse tramite box di interrogazione e database collegato.

42 Mirabilia Vicomercati Accesso alle risorse tramite elenco alfabetico dei soggetti.

43 Mirabilia Vicomercati Schermata di spiegazione ai cittadini che intendono contribuire alla collana.

44 Mirabilia Vicomercati Schermata dei contatti.

45 Mirabilia Vicomercati - Mirabilia Vicomercati è un buon esempio di trasparenza nell impiego di risorse pubbliche finalizzate alla creazione di un progetto. Punti di forza: (biblioteca digitale standardizzata) - il progetto è spiegato all utenza in ogni suo passo tecnico e finanziario; - l esperienza è condivisa e condivisibile (link ai software usati; indirizzo delle figure giuridiche e tecniche coinvolte nel progetto contattabili); - il sito è chiaro, dinamico e funzionale anche se difficilmente una biblioteca riuscirebbe a replicare un sito analogo senza riferimento esterno a tecnici informatici; - l utenza è coinvolta nell implementazione delle risorse.

46 Catalogo cinquecentine Biblioteca di Empoli - Catalogo edizioni del Cinquecento è un progetto della Biblioteca Comunale Renato Fucini di Empoli. E' una risorsa digitale in internet. Home page:

47 Catalogo cinquecentine Biblioteca di Empoli Schermata della home page dell indice:

48 Catalogo cinquecentine Biblioteca di Empoli Schermata delle soluzioni tecniche adottate:

49 Catalogo cinquecentine Biblioteca di Empoli Schermata di una scheda generale:

50 Catalogo cinquecentine Biblioteca di Empoli - Il catalogo cinquecentine della Biblioteca di Empoli è un buon esempio di versatilità delle risorse tecniche applicate contemporaneamente alla distibuzione on line (internet) che off line (CD-ROM). Punti di forza: (risorsa catalografica digitale) - il progetto (del 1999!) è spiegato all utenza in ogni suo passo tecnico; - è mantenuta la struttura catalografica già in possesso della biblioteca che risulta arricchita da un punto di vista iconografico; - il sito è chiaro, dinamico e funzionale. Le capacità tecniche necessarie possono essere acquisite anche da un bibliotecario; - concepito prima del 2000, il sito mantiene un valore di risorsa d uso funzionale.

51 Progetto Mateo - Progetto Mateo (MAnnheimer TExte Online) è un progetto della Biblioteca Universitaria della città di Mannheim, iniziato fin dal 1996 con diversi settori (Marabu, Camena, Discotheca Rara). Home page:

52 Progetto Mateo Pagine indice dei libri disponibili di Jonston, Jan ( ).

53 Progetto Mateo Pagine strutturata a indice iconografico del Liber II. De Piscibus di Jonston, Jan( ).

54 Progetto Mateo Particolare dal Liber II. De Piscibus di Jonston, Jan( ).

55 Progetto Mateo - Il progetto Mateo della Biblioteca Universitaria di Mannheim è un esempio di biblioteca strutturata professionale e ottimale nei servizi. Punti di forza: (biblioteca digitale standardizzata) - il progetto (iniziato nel 1996!) è spiegato all utenza in ogni suo passo tecnico ed è stato implementato nel tempo; - il sito è ben curato sia nella definizione e presentazione dei progetti che nell accesso alle singole opere; - la struttura informatica è complessa ma ben fruibile dall utente finale.

56 Bibliotheca electronica - Bibliotheca electronica è un database di libri antichi in PDF frutto del lavoro di biblioteche italiane consorziate. Viene citato in questo corso come esempio di aggiornamento sui metadati. I file PDF (i più vecchi sono del 1995!) vengono riaggiornati nei metadati tramite la piattaforma XMP di Adobe. Questo rende aggiornato e fruibile secondo i canoni più moderni lavori attuati un decennio fa e pensati per una distribuzione su CD-ROM. Prima di essere messi a disposizione in internet i file PDF creati nelle versioni da3.0 a 6.0 di ACROBAT vengono aperti in ACROBAT 7.0 dove è possibile riempire una schermata XML coerente con le regole Dublin Core. In questo modo il lavoro di digitalizzazione precedente viene facilmente reindicizzato dai motori internet on line. Esempi più approfonditi verranno mostrati durante le esercitazioni pratiche.

57 Catalogo cinquecentine Gorizia - Il catalogo delle Cinquecentine Statale e Civica di Gorizia è uno dei primi tentativi di valorizzazione dell aspetto iconografico a bassi costi in un catalogo bibliotecario. Esiste solo una versione su CD-ROM (di circa 500 Mb di peso ). Ricalcando il modello catalografico dei fondi bibliotecari fornisce indici interattivi funzionali (editore, città di stampa, alfabetico, autore, titoli). Il lavoro, che presenta frontespizi, antiporte, marche tipografiche è implementabile fino alla digitalizzazione di tutto il fondo. L implementazione dei metadati avviene tramite la piattaforma XMP di Adobe. Si tratta di una risorsa catalografica off line. Viene presentato un esempio di navigazione nel file al videoproiettore. Il file PDF è presente nel CD alla cartella ESEMPI/CIVICA/CIVICA.PDF.

58 Museo del Romanico a Civate - Il Museo del Romanico a Civate è uno spazio-laboratorio dove le scuole prendono confidenza col libro antico tramite facsimili, puzzle didattici ed opere su computer. E uno dei primi esempi di applicazione ad hoc delle nuove tecnologie informatiche sul libro antico in riferimento alla didattica. I quindici facsimili presenti nel museo sono pezzi unici realizzati con una spesa/stampa di circa un euro a pagina. La parte di ricerca e didattica è disponibile anche in internet e nella cartella ESEMPI/MUSEO di questo CD. Alcuni dei fac simili cartacei sono consultabili in aula durante il corso.

59 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Greenstone è un sistema di gestione di biblioteche digitali sviluppato presso la New Zealand Digital Library Project - University di Waitako. Home page:

60 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Greenstone è usato in ambito di molti progetti di gestione bibliotecaria ed è uno standard anche per le biblioteche ABEI. Un ottima introduzione alla gestione del software è a disposizione in internet da parte del prof. Savino, che insegna ai corsi di informatica umanistica. Gli esempi che seguono sono tratti dal suo sito:

61 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Greenstone usa un interfaccia utente estremamente amichevole sia per la ricerca che per l inserimento dati. Rif. bibliografico:

62 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Greenstone: anche l inserimento dei metadati è logico e funzionale. Rif. bibliografico:

63 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Greenstone: esempio di estrazione dei metadati. Rif. bibliografico:

64 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Greenstone: esempio di assegnazione manuale dei metadati. Rif. bibliografico:

65 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Michael è un consorzio della Comunità Europea orientato all ottimizzazione delle risorse digitali. Home page:

66 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Michael in Italia

67 Biblioteche digitali e metadati - Michael: la piattaforma tecnologica

68 Biblioteche digitali e metadati - Michael: la piattaforma tecnologica

69 Biblioteche digitali e metadati - Michael: la piattaforma tecnologica

70 Biblioteche digitali e metadati - Michael: la piattaforma tecnologica

71 - Michael: per iniziare Biblioteche digitali e metadati

72 - Michael: per iniziare Biblioteche digitali e metadati

73 - Michael: per iniziare Biblioteche digitali e metadati

74 - Michael: interfaccia dati Biblioteche digitali e metadati

75 - Michael: creare un record Biblioteche digitali e metadati

76 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Sepiades è un progetto della Comunità Europea orientato alla creazione e gestione on line di archivi fotografici. Home page:

77 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Sepiades: la gerarchia del software di catalogazione.

78 Biblioteche digitali e metadati: qualche esempio - Sepiades: il modello di catalogazione.

79 Progetto di digitalizzazione Benchmarking: determinazione dei requisiti di qualità basati sugli attributi dei documenti Management: definizione di tempi e budget Presentazione: individuazione delle necessità degli utenti Conservazione: valutazione dei piani a lungo termine

80 Conoscere il materiale che si intende digitalizzare, per cui: Descrizione dei documenti e creazione dei punti di accesso. Standardizzazione della descrizione (ISAD(G)) ISAD(G) International Standard for Archival Description Standard descrittivi: ISBD(M) se moderno International Standard Bibliographic Description for Monographic Publication ISBD(A) se antico International Standard Bibliographic Description for Antiquaria RICA Regole Italiane di Catalogazione per Autori ISBD(NBM)...Non Book Material Questo dovreste farlo già nella vostra biblioteca tramite i tools di catalogazione... Per approfondire: cerca in google Maria Cristina Bassi Formati marc - xml e servizi derivati

81 Le 4 funzioni fondamentali dei record bibliografici Trovare Identificare Selezionare Ottenere Le stesse funzioni sono alla base dei metadati, cioé di quei dati indicizzati sulla forma ed il contenuto di una risorsa. I metadati standard per le biblioteche dovrebbero seguire il Dublin Core o DC metadata schema che è uno standard riconosciuto a livello internazionale. Per approfondire:

82 Standard nei metadati Comunità archivistica Si basano su standard ISAD(G) e ISAAR(CPF) Più in particolare Standard EAD (Encoded Archival Description): è un DTD XML. Standard EAC (Encoded Archival Context): è sempre un DTD XML. Si applica a liste d autorità di soggetti produttori d archivio. Comunità bibliotecaria Usa gli standard descrittivi ISBD, i formati di scambio bibliografico della famiglia MARC e lo standard del Dublin Core per i metadati DCMI (Dublin Core Metadata Iniziative): è un DTD XML sviluppato dal consorzio W3C. MAG (Metadati Amministrativi Gestionali): applicazione di metadati nei progetti di digitalizzazione.

83 Oggetto digitale Un oggetto digitale è definito [...] come un qualcosa (es. un immagine, una registrazione audio, un documento testuale) che è stato codificato in modo digitale e integrato con metadati tali da supportarne l individuazione, l uso e l immagazzinamento. California Digital Library. Digital Object Standard: Metadata, Content and Encoding, May 18, 2001 I metadati rivestono un importanza crescente, tanto da venire considerati parte costituente della definizione stessa di oggetto digitale: una risorsa digitale è inseparabilmente composta dal contenuto informativo (una sequenza di bit) e da una serie di informazioni (metadati) tali da rendere quella sequenza di bit significante, individuabile, e accessibile per la fruizione, l archiviazione, la conservazione, la disseminazione e le altre operazioni gestionali. Nell ambito dei progetti di digitalizzazione un accurata definizione dei metadati associati agli oggetti che compongono una collezione digitale costituisce il discrimine fra i progetti orientati alla mera produzione di dati e quelli orientati all erogazione di servizi. Elena Pierazzo, Mag. Manuale utente, ICCU 2006 Per approfondire: Manuale.pdf nella cartella BESTPRACTICES

84 metadati: dati strutturali su altri dati. I metadati vengono utilizzati per descrivere le risorse digitali o fisiche, in maniera strutturata e standardizzata per consentire la scoperta, il recupero e l uso di tali risorse. Non vi è un unico formato di metadati che vada bene per tutte le necessità. Il collegamento tra il metadato e la risorsa da esso descritta può essere separato dalla risorsa o incorporato nella stessa. Anche le grandi case produttrici di software si orientano a costruire programmi di uso comune (ad es. il pacchetto OFFICE) in xml. Si veda come esempio cosa fa Adobe InDesign CS2 per mezzo di xml. (per approfondire: cartella BESTPRACTICES InDesign_User_Guide_#15FBC1.pdf).

85 Nel caso delle risorse in rete i metadati descrittivi migliorano le capacità di scoperta delle risorse mediante: - ricerche basate su un determinato campo informativo (autore, titolo, data, ecc.); - possibilità di capire, senza dover accedere alla risorsa, se essa soddisfa le necessità dell utente basando la ricerca su elementi maggiormente descrittivi: formato, durata, tipo... - indicizzazione di oggetti non testuali; - possibilità di accedere ad un contenuto sostitutivo distinto dall accesso al contenuto della risorsa. Vantaggio: possibilità di restringere il campo di ricerca nella grande quantità di dati digitali disponibili on line.

86 Uso di metadati: dati strutturali su altri dati. Possiedono tre categorie funzionali: a) Descrittiva (descrizione dei campi informativi per l identificazione ed il recupero degli oggetti) b) Amministrativa-gestionale (ad es. registrazione della locazione, posizione, diritti di proprietà) c) Strutturale (per descrivere la struttura interna dei documenti e gestirne le relazioni interne) Formati standard per il mondo bibliotecario - Dublin Core: ha 15 elementi descrittivi di base, integrabili. E una lingua franca che garantisce una soglia minima di interoperabilità. Per approfondire: - Marc 21: utilizzato principalmente nell ambito della catalogazione bibliografica. Formato di rappresentazione interna dei metadati e come formato di scambio. Per approfondire: - Mag: metadati amministrativi e gestionali. Per approfondire: Manuale.pdf nella cartella BESTPRACTICES

87 STANDARD METADATI Dublin Core: sviluppato dallo DCMI (Dublin Core Metadate Initiative), il set di marcatori Dublin Core è forse il più diffuso standard di metadati a livello internazionale. Il Dublin Core (DC) deve il suo successo da un lato alla sua semplicità (è costituito di solo quindici elementi), dall altro alla sua estrema flessibilità. Il sito web dell organizzazione ( ) è ricco di informazioni e di suggerimenti per l applicazione dello standard. Da parte sua l ICCU ha curato la traduzione italiana delle specifiche descrittive dello standard ( ). Nella scelta dei software orientati all xml tener presente se viene rispettato lo standard DC, in caso contrario stiamo facendo un cattivo investimento per la biblioteca.

88 STANDARD METADATI MAG: più che per particolari tipologie di documenti fonte (es. periodici, musica a stampa o manoscritta, carte geografiche, fotografie etc.), il set di metadati MAG viene definito per tipologie di oggetti digitali (es. immagini statiche, testi prodotti con tecnologia OCR, suono, audiovisivi etc.); - i MAG sono espressi nella sintassi XML; - i MAG si presentano come uno standard aperto, documentato, liberamente disponibile e del tutto indipendente da specifiche piattaforme hardware e software, al fine di favorirne un impiego generalizzato; - di norma i MAG vanno associati alla risorsa digitale nel suo complesso, e comprendono informazioni generali sul progetto e sul metodo di digitalizzazione ed altre informazioni relative all unità elementare dell archivio digitale, cioè al singolo oggetto digitale; - i MAG comprendono una quantità limitata di metadati descrittivi, ereditati dagli applicativi di catalogazione ed espressi in formato Dublin Core. Di norma tali metadati descrittivi sono funzionali a operazioni gestionali interne all archivio degli oggetti digitali; - di norma, con poche eccezioni, i MAG vanno raccolti o prodotti con procedure automatizzate nel corso del processo di digitalizzazione o trattamento (post-processing) dell oggetto digitale. Per approfondire: Manuale.pdf nella cartella BESTPRACTICES

89 Detto in un altro modo... Famiglie di metadati e loro sostenitori Per approfondire: cerca in google Antonella De Robbio xml Comunità archivistica Si basano su standard ISAD(G) e ISAAR(CPF) Più in particolare Standard EAD (Encoded Archival Description): è un DTD (Document Type Definition) XML. Standard EAC (Encoded Archival Context): è sempre un DTD XML. Si applica a liste d autorità di soggetti produttori d archivio. Comunità bibliotecaria Usa gli standard descrittivi ISBD, i formati di scambio bibliografico della famiglia MARC e lo standard del Dublin Core per i metadati DCMI (Dublin Core Metadata Iniziative): è un DTD XML sviluppato dal consorzio W3C. MAG (Metadati Amministrativi Gestionali): applicazione di metadati gestionali nei progetti di digitalizzazione. Come potete notare xml senza uno specifico DTD è come una macchina senza manuale di istruzioni... La DTD consiste di un insieme di dichiarazioni che formano la grammatica dei documenti, cioé ne definiscono la struttura. Dichiarazioni = istruzioni = risultati ottimizzati da parte del computer.

90 XML (extensible Markup Language) Per approfondire: cerca in google Giuseppe Zito xml Se l'html è stato uno dei fondamenti del successo del Web, l'xml è la base di questa nuova fase di Internet. L'xml non è un programma né un database. Non dice niente su come vanno processati i dati relativi alle cose.e' solo una serie di specifiche che dicono come i dati vanno resi disponibili online. La forma assomiglia all'html: formato testo con comandi di marcatura (tag) racchiusi da parentesi angolari.la grande novita' è che ora i comandi potete inventarli voi (o, se non siete informatici, aiutati da qualcuno che lo sa fare). In definitiva l'xml è uno standard che ci permette di definire nuovi linguaggi di marcatura. Questi linguaggi di marcatura permettono di rappresentare informazione strutturata in un formato testo che si descrive da sé e che è adatto allo scambio della stessa tra computer e programmi e quindi tra organizzazioni. Il set di caratteri usato, detto Unicode, permette di rappresentare testi nei principali alfabeti mondiali. Elementi di marcatura a attributi sono definiti attraverso la specifica di un DTD (Document Type Definition) e sempre più spesso da XML-schema. Questo dà il grande vantaggio di lasciar interpretare i dati all applicazione che li legge in base al contesto, per cui se vedi <p> in un file XML, non è detto che sia un paragrafo. A seconda del contesto può essere un prezzo, un parametro, una persona, un libro...

91 XML (extensible Markup Language) Per approfondire: cerca in google Savino xml Il vecchio Web era facile da definire Web=HTML+URL+HTTP. Il nuovo Web si presenta invece con una sequenza incredibile di nuove tecnologie tra le quali è difficile raccapezzarsi: Web semantico = XML + DOM + XML Schema + XSLT + XPath + XQuery + SOAP + WSDL + UDDI +... E' possibile progettare un'applicazione ad oggetti descrivendo i dati direttamente in xml. Possiamo pensare all'xml come una maniera "light" di serializzare i nostri oggetti assicurandone la persistenza. Insomma l'xml diventa una rappresentazione degli oggetti sia su una memoria di massa che nelle specifiche di disegno dell'applicazione. L'idea base è di usare la descrizione dell'xml fatta ad esempio in XML-Schema, per generare direttamente le definizioni degli oggetti e il codice per trattarli inclusa la possibilità di salvare gli stessi oggetti in xml. Vediamo gli standard e i tools evolversi in modo da permettere di fare con xml cose che si fanno coi database tradizionali. Ad esempio avere linguaggi di query compatibili con SQL. Lo sviluppo di servizi Web comincia a fare concorrenza alle applicazioni desktop. Non spaventatevi, probabilmente esiste già il programma di cui avete bisogno, non dovete per forza crearvelo...

92 XML (extensible Markup Language) Per approfondire: cerca in google Savino xml Di fatto, per le biblioteche, XML sta diventando lo standard per la rappresentazione dei dati ed esistono due categorie principali di applicazione: - markup semantico di documenti e pagine web, unitamente all uso degli stili (XSL) per la visualizzazione; - formato uniforme per l interoperabilità tra applicazioni e per la serializzazione di strutture dati complesse trattabili come oggetti. In biblioteca XML si applica: - nella gestione delle collezioni digitali; - organizzazione dei legami fra vari oggetti delle biblioteche digitali (testi, immagini, sequenze audio e video); - assicurazione dell interoperabilità tra applicazioni di rete (interscambio dati e protocolli applicativi). L'enorme successo del Web ha portato a un ripensamento di tutta l'informazione online con lo scopo preciso di trasformarla in un'unico database. E' il sogno del Web semantico di Tim Berners Lee, per la cui realizzazione il primo passo è la codifica in xml dei documenti online e la realizzazione di servizi web. Un rapido esame dello stato attuale del Web e di Internet mostra alcune stupefacenti caratteristiche.solo circa 1/1000 dell'informazione online era classificata da un motore di ricerca come Google (nel 2004) perché il resto dell'informazione non era in un formato accessibile. Nel 2006 le cose sono già molto diverse...

93 XML SCHEMA Abbiamo già visto che XML è l acronimo di extensible Markup Language, un linguaggio di contrassegno (mark up) progettato per la descrizione di dati. La validazione del linguaggio avviene tramite DTD (Document Type Definition) o per mezzo di XML Schema. Uno schema XML è un metodo per descrivere la struttura, cioé i blocchi legali, di un documento xml permettendo la validazione del documento stesso. L insieme di attributi dell elemento schema costituisce la dichiarazione di schema. Gli schemi di riferimento possono essere conservati su server sparsi per la rete (repository) su cui xml punta. Anche il formato di risposta xml deve seguire un protocollo di validazione (ad es. il protocollo OAI-PMH). DATI richiesta OAI metadati (xml) codificati SERVICE OAIS (Open Archival Information System): un organizzazione di soggetti e sistemi che hanno accettato la responsabilità della conservazione dell informazione e del materiale disponibile per una comunità determinata. OAIS propone un modello logico di riferimento per gli oggetti digitali e i metadati loro associati.

94 DUBLIN CORE SET ELEMENT Nel mondo digitale l esistenza stessa di una risorsa dipende dai metadati. Il set di metadati descrittivi DC (Dublin Core) è quello di riferimento per l interoperabilità tra domini (musei, archivi e biblioteche, ma non solo). Il set di elementi base è così costituito: 1. Title: nome della risorsa (r.). 2. Subject: l argomento della r. 3. Description: spiegazione del contenuto (c.) della r. 4. Type: natura e genere del c. di r. 5. Source: riferimento alla risorsa. 6. Relation: rifer. alla r. correlata. 7. Coverage: scopo, luogo della r. 8. Creator: entità responsabile nella creazione contenuto della risorsa. 9. Publisher: responsabile produzione. 10. Contributor: persona, organizzazione, servizio. 11. Right: diritti sulla risorsa. 12. Date: data di creazione. 13. Format: specifica sul formato. 14. Identifier: identificatore. 15: Lingua.

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