Filippo Antonica. Guida alla personalizzazione. Mac OS X. (per Mac OS X 10.0.x e 10.1) DISCLAIMER

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1 Filippo Antonica Guida alla personalizzazione di Mac OS X (per Mac OS X 10.0.x e 10.1) (Versione 2.1) DISCLAIMER L autore non si assumerà in alcun caso la responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti riguardanti l utilizzo proprio o improprio del presente, o qualora il suo uso violi gli accordi sottoscritti con Apple impliciti o espliciti, scritto e stampato a soli fini informativi.

2 INDICE Sistema 1 )Abilitare l utente Root )Cambiare il Disco di Swap )Login Speciali )Ottimizzare il Sistema )L avvio di Mac OS X in modalità testuale )L avvio di Mac OS X in modalità monoutente )Sproteggere i file dal termnale )Disinstallare i Pacchetti Software )Agguingere gli utenti tramite Terminal ) Attivare il PHP ) Effettuare una conessione con Samba ) Alcune novità nascoste di Puma Interfaccia 1 )Nascondere le applicazioni attive nel Dock )Nascondere files o cartelle )Visualizzare tutte le risoluzioni suppotate dai monitor ) Cambiare in centimetri l unità di misura per le applicazioni Cocoa )Modificare le scorciatoie da tastiera di Internet Explorer )Accelerare la risposta del mouse )Condividere la scrivania tra Mac OS 9 e Mac OS X )I moduli di System Preferences nel Dock )Il Dock trasparente ) Personalizzare l interfaccia dal Terminale Regolare l opacità della finestra Terminale Cambiare il nome al Cestino Selezionare il formato del file di screenshot Attivare l effetto Risucchio per miniaturizzare le finestre ) Effetti di miniaturizzazione ) Un DVD come sfondo scrivania ) Abilitare il multitasking in imovie ) Lo psicologo con Emacs ) Suggerimenti per gli utenti di Mac OS X (vers x)... 21

3 Come abilitare l utente Root Con Mac OS X, a grandi linee, abbiamo tre tipi (gruppi) di utenti, gli utenti guest -ovvero ospiti- i quali hanno la possibilità di accedere a determinate applicazioni e servizi ma non di poter configurare o gestire il sistema (intendendo con ciò la possibilità di modificare impostazioni del computer (quali il ad es. il disco di avvio le impostazioni di rete o la configurazione del sistema in generale). Gli ospiti sono gestiti e configurati dagli utenti amministratori i quali hanno accesso alle configurazioni e i servizi principali del computer, questi utenti possono installare applicativi o servizi ed hanno accesso ad alcune (la maggior parte) risorse del sistema, che possono essere modificate o configurate. Gli amministratori, in linea di principio, possono anche aggiungere o rimuovere utenti, e a quest ultimi distribuire servizi e privilegi. L altro utente è l utente root (unico per ogni computer, al contrario dei primi due) il quale è effettivamente il proprietario di tutte le risorse e i servizi disponibili sul computer. Questo tipo di utente ha quindi totale accesso al sistema ed è l unico che in effetti può gestire e distribuire i servizi a tutti gli utenti. E facile capire quale sia l importanza e la pericolosità di lasciare incustodita la password dell utente root. Aldilà di possibili maleintenzionati è facile capire come avendo a disposizione tutto il sistema sia facilmente possibile creare danni (anche di non irrilevante gravità), rendere facilmente instabile il sistema ad ovvio scapito delle prestazioni, o minarne la sicurezza delle informazioni in esso contenute. L installazione di Mac OS X di norma non configura l utente root anche se ne prevede l esistenza preconfigurandone l utente che ovviamente però dovrà essere abilitato. Per abilitare l utente root bisognerà quindi aprire l applicazione NetInfo Manager (la trovrete al seguente percorso /Applications/Utlities), abilitare le modifiche cliccando sul lucchetto in basso alla sinistra della finestra inserendo nome e password di un utente con i privilegi di amministratore. Una volta abilitate le modifiche sarà sufficiente dal menù Dominio scegliere la voce Sicurezza e a sottomenù aperto cliccare sulla voce Modifica Password di Root (il quale non essendo ancora configurato avrà solamente bisogno dell inserimento di una password). Fare attenzione a non perdere la password di root poichè senza questa non si riuscirà più ad avere accesso al sistema. Nello sfortunato caso in cui il proprietario dovesse aver perso la password di root o per qualche ragione non potesse più loggarsi (useremo questo termine per indicare la procedura di login all interno di Mac OS X) all interno del sistema come utente Root, Apple ha inserito una comoda (più avanti spiegheremo anche perché molto pericolosa) utility all interno del CD-ROM di installazione di Mac OS X. Per sfruttare le potenzialità di questo programmino sarà necessario riavviare il computer dal CD-ROM di installazione. Per fare ciò inserire il CD-ROM di Mac OS X nel lettore e riavviare il computer con il tasto C della tastiera premuto fino alla comparsa della schermata di avvio, quella contrassegnata dal computer al centro dello schermo che sorride. Una volta finito il bootstrap del sistema nella prima schermata di installazione(seleziona lingua di default) all interno del menù file sarà presente il comando RESET DISK PASSWORD... una volta aperta la finestra selezionare il disco sul quale è residente la versione di Mac OS X incriminato e una vota selezionato l utente root o l eventuale altro utente digitare la password, ridigitarla e chiudere la finestra. 3

4 La chiusura della finestra di installazione farà comparire una finestra di dialogo che vi chiederà di confermare o meno se volete riavviare il sistema. Riavviate... la vostra password è stata sostituita!!! A questo punto è facile capire come anche un utente poco esperto o malintenzionato possa facilmente avere accesso al sistema... Fate quindi attenzione a custodire bene il vostro cd-rom di Mac OS X!!! N.B. Mac OS X supporta il vecchio standard Unix per cui tutti gli utenti e le relative password saranno gestite dal sistema solo per i primi 8 caratteri! Ciò significa che se l utente Alessandro che ha come password di login la parola sonoalessandro potrà tranquillamente avere accesso ed essere autenticato anche se come password inserirà SOLO la parola sonoales! Cambiare il Disco di Swap Mac OS X rivoluziona la gestione della memoria poichè con l introduzione del file paging dimico il sistema è in grado di aumentare la disponibilità di memoria ala semplice richiesta di un programma al sistema. Ciò avviene tramite l uso della memoria virtuale dinamica, una tecnica che consente di sottrarre ad un disco rigido una parte di memoria che viene utilizzata come se fosse RAM. In questa memoria os x esegue applicazioni che non stanno facendo grossa richiesta di risorse liberando così memoria ram fisica che può essere destinata alle altre applicazioni. Dopo svariate ore di utilizzo intensivo del sistema la memoria virtuale, fisicamente rappresentata da uno o più files, si frammenta (per lo stesso motivo per il quale si frammenta un fle di testo dopo diversi salvataggi) e ciò corrisponde ad un sensibile calo di prestazioni dovuto anche alla condivisione dello stesso disco tra sistema operativo e memoria virtuale. Infatti quella che al momento sembra essere una grave limitazione è la non possibilità, tramite l interfaccia grafica, di scegliere dove allocare il file di swap della memoria virtuale, che viene creato per default sul disco di avvio di Mac OS X. Meglio è destinare un disco o una partizione esclusivamente allo swap. Nel caso in cui si disponga di due o più dischi rigidi valutare la possibilità di riservarne uno allo swap, partizionandolo magari, così da poter avere ancora un volume per il back-up dei vostri dati. Chi avesse un unico Disco Rigido (come gli ibook e i PowerBook) potrà inizializzarlo in modo da assegnare allo swap invece che un disco intero ad una partizione. È ovvio dire che riservare un disco rigido a tale scopo contribuirà ad aumentare e migliorare le prestazioni, ma, anche una partizione dedicata farà rilevare un più che sufficiente incremento di fluidità del sistema. Le leggi della fisica dicono che la velocità tangenziale di un punto (quindi un qualsiasi settore del nostro disco rigido) che ruota attorno ad un asse è direttamente proporzionale alla distanza di tale punto dall asse di rotazione (detto in formule matematiche Vt = Ω * r dove Ω è la velocità angolare, quindi un valore costante). Da ciò ricaviamo che il punto in cui un disco rigido sarà più veloce è il tratto più esterno, motivo per il quale è giusto allocare la partizione di swap come prima partizione dell hard disk. Nel caso in cui si disponga di un solo disco, (ma anche nel caso in cui ve ne siano due) si dovrà (re)inizializzarlo. Prima di fare questo procedere ad un back-up dei dati. Sotto verrà illustrata la procedura più correttà per la creazione di una partizione di swap sullo stesso disco sul quale risiederà il sistema. Alcuni parametri potranno variare secondo la configurazione hardware. Inserire il CD di installazione di Mac OS 9.1 e avviare il computer dal cd. Una volta aperto Drive Setup selezionare il disco da inizializzare e scegliere l inizializzazione ad Hoc, dividendo il disco in tre partizioni. Una per lo swap, una per Mac OS X una per i dati ed eventualmente per l ambiente Classic. 4

5 Suddividere il disco nella seguente maniera. 1 partizione 500 Mb (al max. 3Gb) Mac OS Esteso 2 partizione 5 Gb (al max 5,5) Mac OS Esteso 3 partizione/i per l eventuale restante spazio. La dimensione della partizione di swap potrà variare a piacimento dell utente anche se difficilmente Mac OS X richiederà più di 2 Gb per lo swap. Drive Setup da la possibilità di rendere un disco invisibile a Mac OS 9 (ma non a Mac OS X!) utilizzando questa funzione si eviterà di avere un disco sulla scrivania di Mac OS 9 che non dovrà comunque essere utilizzato! Per far ciò dal menù Opzioni di Drive Setup scegliere il comando Impostazione Volumi e una volta selezionato il disco swap disabilitare l opzione Abilita automaticamente al riavvio. NOTA: Chi volesse nascondere il disco anche dalla scrivania di Mac OS X non dovrà fare altro che inserire come primo carattere del titolo del disco un punto (.), Per maggiori informazioni leggere il capitolo 2 della Sezione Interfaccia: Nascondere files o cartelle. Il file fstab (se presente) ed il file rc dovranno essere debitamente modificati! Fare in oltre attenzione, perché la partizione di Mac OS X dovrà necessariamente risiedere entro i primi 8 Gb del disco per essere utilizzata con computer della serie OldWorldRom (PowerMacintosh G3 Beige, imac Rev.A, PowerBook G3 WallStreet). Una volta installato Mac OS X con gli eventuali aggiornamenti sarà necessario andare a configurare Mac OS X in manierà perchè utilizzi correttamente la partizione di swap. Aprire il Terminale per visualizzare le informazioni su i dischi locali tramite il comando df Apparirà una schermata simile: Dando uno sguardo alla riga relativa alla partizione di swap; questa, come le altre, sarà caratterizzata da un percorso fisico (/dev/disk0s9) e da un percorso logico contenente il nome del volume (/Volumes/swap) A questo punto vengono proposti due differenti metodi, il primo è quello più breve e più lineare nel caso di un disco di swap HFS+, il secondo che è quello più generale che potra essere utile a chi abbia neccesità particolari (disco di swap in formato UFS o swappare su un unità di rete). 5

6 Procedura n 1 (ottimizzata per partizioni o dischi locali HFS+) Se non ci sono esigenze particolari si consiglia di utilizzare questa procedura con l utilizzo del disco swap in in formato HFS+, poichè da diversi test effettuati la gestione di un volume in formato HFS+ è risultata notevolmente più veloce. Tenendo sempre ben presenti i dati di df procedere a modificare il file /etc/rc: assumendo i privilegi di root tramite il comando su e il succesivo inserimento della password di root; ora, con i diritti necessari per modificare le proprietà del sistema, digitiare: pico /etc/rc si aprirà un editor di testo nel quale dovremo rintracciare questa parte del file NOTA: Con il comando Control+W è possibile effettuare una ricerca, cercare la parola swapdir swapdir=/volumes/swap/vm # Make sure the swapfile exists if [! -d ${swapdir} ]; then ConsoleMessage "Creating default swap directory" mount -uw / mkdir -p -m 755 ${swapdir} chown root:wheel ${swapdir} else rm -rf ${swapdir}/swap* fi dynamic_pager -H L S F ${swapdir}/swapfile e sostituirla con swapdir=/volumes/swap # Make sure the swapfile exists if [! -d ${swapdir} ]; then ConsoleMessage "Creating default swap directory" mount -uw / mkdir -p -m 755 ${swapdir} chown root:wheel ${swapdir} else rm -rf ${swapdir}/swap* fi mount_hfs /dev/disk0s9 ${swapdir} dynamic_pager -H L S F ${swapdir}/swapfile Con la combinazione Control+X uscire da Pico salvando le modifiche e riavviare il sistema. 6

7 Procedura n 2 (Schema Generale) Consigliato per chi ha esigenze particolari (creare il disco di swap in formato uufs o swappare su un unità di rete...) Tenendo presenti i dati ricavati dal comando df procedere alla creazione del file /etc/fstab (il file che in Unix definisce i file system da montare, ovvero File System TABle,) ciò poiché il servizio che gestisce i dischi locali (autodiskmount) viene avviato dopo l inizzializzazione dello swap. Dal terminale digitare: su (per assumerei privilegi di root ) pico /etc/fstab aggiungere al file fstab la stringa necessaria alla definizine del disco di swap nel seguente modo Esempio: Percorso_Fisico Percorso_Logico Tipo_File_System Eventuali_Opzioni /dev/disk0s9 /Volumes/swap hfs rw 12 (il riferimento è l immagine sopra riportata per il comando df) Uscire e salvare i cambiamenti NOTA: A seconda della configurazione i dati necessari potranno cambiare. Si consiglia di fare molta attenzione al rispetto della spaziatura e della sintassi. Fatto ciò modificare il file /etc/rc che specifica il precorso del file di swap pico /etc/rc cercare una riga iniziante con swapdir= (è possibile utilizzare il comando CTRL+W per eseguire la ricerca della parola desiderata.) Modificare con swapdir=/private/var/vm swapdir=percorso_logico (Es. swapdir=/volumes/swap/vm) Uscire salvando le modifiche 7

8 Riavviare il sistema per verificare il risultato. Sia che sia stata utilizzata la Procedura n 1 sia che sia stata utilizzata la Procedura n 2, al riavvio la situazione dovrebbe essere simile a quella illusrata in figura. Se così non fosse probabilmente la configurazione o la sintassi del file fstab o rc sarà errata! Il vecchio file di swap anche se non viene più utilizzato è ancora residente all interno del vostro disco nella directory /var/vm sarebbe opportuno cancellarlo con il comando sudo rm -r /var/vm Dopo aver inserito la password dell utente amministratore attivo nel terminale verranno liberati 80 Mb non più utilizzati. Login speciali Sembrano esserci quattro login speciali (intendendo con questo termine, login che non danno accesso ad utenti, ma a particolari funzioni del sistema), ma molto probabile è che ve ne siano molti di più!! Nella schermata di login digitando: >console Si chiuderà l interfaccia grafica del sistema per avere accesso alla sola interfaccia a carattere (utile agli amministratori di rete e gli esperti del sistema o per configurare computer molto lenti che sembrano risentire a livello di velocità dell interfaccia grafica di Aqua). Per ritornare alla fine stra di login grafica sarà sufficiente una volta effettuato il login da terminale chiudere la shell con il comando logout o riavviare il computer. >exit Utilizzare questo comando per chiudere e riavviare il processo di computer in questione fosse un client che richiede l autenticazione dell utente su un server remoto (NIS) e dopo l avvio del pro cesso di login del client, il server fosse stato aggiornato con nuovi utenti e costroro avessero dif ficoltà ad accedere al sistema; o nel caso in cui la lista degli utenti fosse stata modificata via telnet quando il processo di login fosse già stato avviato. >restart Riavvia il computer. >power Chiude il sistema e spegne il computer 8

9 Ottimizzare il sistema Una volta aperta la finestra terminale fate il login come utente root e digitare il comando update_prebinding -root / l operazione richiederà qualche minuto durante il quale il sistema sincronizzerà le informazioni di collegamento per librerie e programmi così che alla richiesta del sistema di un servizio o una istruzione questa sia già presente all interno di una tabella precompilata evitandone la ricerca in tutto il volume. Al termine di questa operazione riavviando il sistema si potrà notare il risultato della procedura di prebinding. L avvio di Mac OS X in modalità testuale Mac OS X è un sistema operativo basato su una versione di Unix che Apple ha debitamente modificato, questa si chiama Darvin. Darvin è il cuore di Mac OS X e lavora sotto l interfaccia grafica, Aqua. Spesso quando si modificano determinati parametri relativi all avvio del sistema è utile vedere come il comando assegnato viene eseguito e se vengono riportati degli errori. Per abilitare questa modalità sarà sufficiente avviare il computer tenendo premuti i tasti apple +V L avvio di Mac OS X in modalità Monoutente Nel caso in cui si verifichino problemi con l avvio o doveste riparare un file system danneggiato di Mac OS X è possibile caricare un sistema minimo che consenta, nella maggior parte dei casi di riparare il danno fatto. Per caricare questo sistema, detto in gergo monoutente, sarà sufficiente avviare il computer tenendo premuti i tasti apple + S Sproteggere i file dal terminale Nel caso in cui si stia amministrando in remoto un sistema può essere necessario abilitare o disabilitare la protezione in scrittura di un file. Non potendo però avere le informazioni sul file tramite la finestra del Finder ciò può risultare complicato e difficile. Per far si che questo script funzioni è necessario avere installato il Software presente nel CD Developer Tools fornito con Mac OS X. Aprire il terminale e digitare mkdir bin cat > bin/unlock Fatto ciò copiare e incollare il seguente algoritmo: #!/usr/bin/perl use strict; my $ask = ($ARGV[0] == "-i"); shift if $ask; $ = 1; 9

10 foreach my $file { my $locked = '/Developer/Tools/GetFileInfo -al $file'; chomp $locked; next unless $locked; print "Unlock '$file'? " if $ask; if (!$ask or (<STDIN> =~ /^y/i)) { print STDERR "Unlocking $file\n"; print STDERR '/Developer/Tools/SetFile -a l $file'; } } Premere control D una volta incollato Ora digitare: cd bin chmod +x unlock rehash Lo script è pronto. Per utilizzarlo sarà sufficiente digitare da terminale: oppure o ancora Digitando: unlock none_del_file unlock nome_del_file1 nome_del_file2 unlock * unlock -i * sarà richiesta la conferma prima di rimuovare la protezione. Disinstallare i Pacchetti Software Mac OS X è un sistema basato su Unix, la sua struttura è quindi totalmente differente rispetto a quella del vecchio Mac OS. Non abbia paura però l utente poco esperto che trova difficoltosa la procedura di disinstallazione di un Pacchetto software la cui installazione ha configurato il sistema per poter funzionare appieno. In rete è possibile trovare due programmi molto utili per monitorare le installazioni. Questi banalizzano la procedura di disinstallazione di un qualsiasi pacchetto. Fink ( PKG Remove (allegato al pdf) 10

11 Agguingere gli utenti tramite Terminal Mac OS X integra il Telnet un applicazione fondamentale per tuttti gli ammininistratori di reti Unix. Con telnet è possibile avere accesso al Terminale di un sistema operativo Unix. Grave carenza in Mac OS X è la mancanza del comando ADDUSER/RMUSER che consentirebbe ad un amministratore di agguingere/rimuovere utenti su un Client Mac OS X. Assieme al presente tutorial si portà trovare un file chiamato Adduser.tgz una volta decompresso procedere ad installare il pacchetto se si è interessati a questo servizio. Aprire il Terminale e tramite il comando cd entrare nella directory contenete la versione decompressa di adduser e digitare:./install si avvierà lo script di installazione e il programma verrà automaticamente installato. Attivare il PHP Pochi sono a conoscenza che in OS X è integrato il PHP (vers. 4.06) per attivarlo sarà sufficiente una volta aperto il file /etc/httpd/httpd.conf togliere il carattere # dalle seguenti voci LoadModule php4_module libexec/httpd/libphp4.so AddModule mod_php4.c AddType application/x-httpd-php.php AddType application/x-httpd-php-source.phps Al riavvio del sistema il PHP sarà attivato. Effettuare una connessione con Samba Mac OS 10.1 ha integrato il software Samba che consentira a Mac OS X di essere visto è farsi vedere anche da computer che utilizzano Windows. La maniera per collegarsi ad un compuer utilizzando il protocollo Samba non è certamente delle più chiare e semplici. Per aprire una conessione si dovrà dal menù Vai del Finder scegliere il comando Collegamento al Server ed inserire manualmente l indirizzo in forma come sotto riportato. smb://nomeutente@nome_del_server/nome_condivisione/ Alcune novità nascoste di Puma È possibile aprire i menù senza utilizzare il mouse. Control+F1 per attivare la funzionalità, Control+F2 per aprire i menù (la successiva navigazione può avvenire mediante tasti freccia) e Control+F3 per selezionare le applicazioni nel Dock. 11

12 Opzione + Click su un applicazione aperta nel Dock trasformerà l usuale comando Esci in Forza Uscita. Non sarà più necessario premere Comando+Opzione+Esc per forzare l uscita da un applicazione. Per catturare lo schermo non è più necessario utilizzare l applicazione Grab (/Applications/Utilities /Grab.app), ma sarà sufficiente utilizzare la scorciatoia Comando+Maiuscola+3 per salvare tutto lo schermo, Comando+Maiuscola+4 per selezionarne una sola parte. Al contrario di Mac OS 9 ora la funzione Copia & Incolla del Finder può essere utilizzata per copiare files...(funzione che ricorda un interfaccia chiamata sistema operativo Windows) Nel modulo Accesso Universale di System Preferences è possibile attivare l emulazione del mouse tramite il tastierino numerico. Il Terminale ora consente, dopo aver attivato la funzione, di spostare il cursore di tutti gli editor di testo interattivi (pico, vi, emacs,...) con un semplice Opzione+Click. Nascondere un applicazione attiva Il Dock contiene due tipi di elementi: documenti, applicazioni preferite e tutte le applicazioni attive. I primi due a differenza dei terzi possono essere rimossi con il semplice trascinamento all esterno dell area del Dock. In qualche caso però il Dock può diventare poco agevole a causa della grande quantità di applicazioni aperte che magari hanno poco senso li nel dock poichè non di frequente uso. Ad esempio l orologio fluttuante di Mac OS X è sucuramente bellissimo e comodissimo data la capacità di diventare più o meno trasparente. Però la sua icona nel Dock non fa che rubare spazio al Dock stesso. Nel caso in cui vi siano firewall, router software, o programmi che è necessario tenere aperti costantemente, ma non necessari a portata di Dock vi è la possibilità di nascondere l icona dal Dock pur lasciando l applicazione è attiva. 12

13 Per far ciò il programma deve essere un programma Cocoa. Ne Carbon, nè Classic. La procedura è la seguente: una volta selezionata l applicazione desiderata, con il menù a tendina (Control+click) selezionare la voce Mostra Contenuto Pacchetto Aprire la cartella Contents Aprire il file Info.plist con un editor di testo (Text Edit) assicurandosi che sia impostato per scrivere file in formato testo semplice, non RTF o altro. Alla fine del testo, prima della voce: aggiungere Salvare il file. </dict> <key>nsuielement</key> <string>1</string> Al prossimo lancio l applicazione non sarà più accessibile dal Dock. Nascondere File o Cartelle Sono diversi i metodi per rendere visibile o meno un file all interfaccia grafica di Mac OS X. Modifica del file /.hidden Nella Directory principale del disco di avvio (./) creando un file di testo chiamato.hidden contenente in elenco il nome dei file o delle cartelle che si vogliono nascondere. Il file /.hidden può contenere solo i file della directory alla quale appartiene (./). Aggiunta di un punto (.) all inizio del nome del file o della cartella Esempio: /Documenti/Lettera.rtf /Documenti/.Lettera.rtf (Visibile) (Non Visibile) Queste soluzioni non intaccano lo sato di visiblità del documento all interno di Mac OS 9 poichè il vecchio System mostra o nasconde la presenza di un file all interno del disco in base all esistenza di una risorsa specifica allegata al file in questione. Il problema può essere ovviato mediante l utilizzo di due pogrammi presenti nel CD Developer Tools fornito con il CD di installazione di Mac OS X. Con il programma GetFileInfo (/Developer/Tools/GetFileInfo) l utente ha la possibilità di leggere gli attributi associati ad un file con il comando: 13

14 /Developer/Tools/GetFileInfo nome_del_file La presenza di una V (Maiuscola) indicherà un file nascosto La presenza di una v (minuscola) indicherà un file visibile Con l uso del programma SetFile (/Developers/Tools/SetFile) si possono modificare gli attributi visualizzati tramite GetFileInfo con il comando: Developers/Tools/SetFile -a v nome_del_file Developers/Tools/SetFile -a V nome_del_file (per nascondere) (per mostrare) Visualizzare tutte le risoluzioni supportate dai monitor Il modulo Monitor di System Preferences visualizza le risoluzioni che il monitor attualmnte attivo può sicuramente supportare. Molti monitor però possono lavorare a risoluzioni diverse da quelle consigliate. Per attivare la possibilità di utilizzare modalità non consigliate (ma comunque supportate dal monitor) una volta apreto il terminale digitare: defaults write Preferences NSEnableShowAllDisplayModes YES Al sucessivo login aprire il modulo Monitor per scegliere la risoluzione preferita. Nel caso in cui si fosse scelta una modalità non supportata e il monitor non visualizzasse nulla, attendere 10 sec. verrà automaticamente ripristinata la risoluzione precedentemente selezionata. Cambiare in centimetri l unità di misura per le applicazioni Cocoa L unità di misura standard dei righelli per le applicazioni Cocoa viene impostato all atto dell installazione in pollici. È però possibile visualizzare i righelli in unità di misura differenti, quali per esempio i centimetri. Per modificare l unità di misura di default tramite un editor di testo aprire il file: /Users/NomeUtente/Library/Preferences/.GlobalPreferences.plist agguingere la seguente chiave come riportata: <key>nsmeasurementunit</key> <string>centimeters</string> 14

15 Per verificare la funzionalità della modifica, dopo aver registrato il documento e rieffettuato il login aprire TextEdit e tramite la combinazione apple + R far comparire i righelli, dovrebbero apparire simili a quelli riportati in figura.. Modificare le scorciatoie da tastiera di Internet Explorer Aprire con un editor di testo il file: /Applications/Internet Explorer.app/Contents/Resources/Italian.lproj/Localized.rsrc cercare il nome della voce di menù che si desidera personalizzare, una volta trovata a fianco sarà possibile notare il carattere che definisce il tasto associato al tasto Comando (apple ) che compone la scorciatoia. Esempio:Per modificare la scorciatoia associata al comando Interrompi Caricamento del menù Visualizza sarà sufficiente cercare le parole Interrompi Caricamento l editor di testo visualizzerà una porzione del file simile a quella riportata B%Personalizza barre degli strumenti...colore browser-ingrandimento testoset di caratteri-interrompi caricamento:aggiornarcarica immagini- Messaggi JavaHTMLELˇˇˇˇVai In questo caso la voce Interrompi Caricamento è stata volutamete messa in grassetto per farla risaltare. Per modificare la scorciatoia sarà sufficiente sostituire ai due punti (:) a destra della voce Interrompi Caricamento il carattere desiderato. Accelerare la risposta del Mouse Alcune volte, specialmente i fortunati possessori di display di grandi dimensioni utilizzati a grandi risoluzioni, trovano insufficiente la proporzione tra il movimento del mouse e quello del cursore sullo schermo, anche se nel Pannello di Controllo la velocità del mouse è impostata al massimo. In rete si trovano diversi software che aumentano oltre il consentito dal Pannello di Controllo la risposta che il cursore da al movimento del mouse. Con Mac OS X le cose risultano molto più semplici, nessun installazione, nessun Pannello di Controllo aggiuntivo, nessun conflitto! Per accelerare la velocità di risposta del mouse sarà sufficiente modificare un file. Una volta aperto un editor di testo (come TextEdit) dal menù Archvio scegliere il comando Apri e inserire nel box Vai a il prercorso: 15

16 /Users/Nome_Utente/Library/Preferences/.GlobalPreferences.plist cercare (magari con l aiuto della funzione Cerca) la seguente chiave <key>com.apple.mouse.scaling</key> <real> e+00</real> per modificare la velocità di risposta ora sarà sufficiente modificare il valore della variabile real da a un valore desiderato. Salvare le modifiche e riavviare. Condividere la scrivania tra Mac OS 9 e Mac OS X Colui che utilizzasse ancora Mac OS Classic come sistema operativo di boot (e non come ambiente, come viene cioè gestito dentro Mac OS X) potrebbe trovare molto scomoda la presenza di due scrivanie differenti all interno dei due sistemi. Entrare (login) dentro Mac OS X come utente root. Cercare nel disco sul quale risiede la Cartella Sistema di Mac OS Classic una cartella in radice chiamata Desktop Folder (ATTENZIONE! Si tratta di una cartella nascosta, assicurarsi di aver attivato la visualizzazione dei file nascosti nel caso in cui non sia possibile vederla) crearne quindi un alias nella cartella dell utente in questione (/Users/ ) e dopo aver eliminato la cartella Desktop dell utente(/users/nome_utente/desktop) rinominare l alias appena creato con il nome Desktop. Effettuare il logout e accedere al sistema utilizzando l account dell utente appena modificato per verificarne il corretto funzionamento. I moduli di System Preferences nel Dock Rispetto a Mac OS 9 il Pannello di Controllo dentro Mac OS X è meno accessibile poiché è tutto racchiuso all interno di un applicazione, sebbene questo sia più stabile e meno problematico da gestire per un amministratore di rete. Vi è però la possibilità di creare una scorciatoia in maniera tale da aprire tramite un menù a tendina direttamente il modulo desiderato. Tutti i Pannelli di Controllo infatti sono conservati in una cartella con svariati documenti, ognuno dei quali rappresenta un differente modulo. Questa modifica darà la possibilità di avere un Pannello di Controllo più maneggevole e molto simile a quello sotto illustrato. 16

17 Per fare ciò creare una nuova cartella chiamata Pannello di Controllo all interno del disco di avvio di Mac OS X, ora aprire /System/Library/Preferences. Selezionare tutto il contenuto e creare degli alias di questi elementi nella cartella appena creata. Da /Applications selezionare l elemento SystemPreferences e tramite la finestra di info copiare negli appunti l icona da incollare poi sulla cartella appena creata. Ora trasciniare questa cartella nel Dock e voilà!! Il Dock Trasparente Lo sfondo del Dock è formato da tre file in formato PDF reperibili in /System/Library/CoreServices/Dock/Contents/Resources/ i file in questione sono left.pdf, middle.pdf, right.pdf (Ecco come appare il Dock nella versione standard) Ci sono due possibilità per modificarne l aspetto cioè si può dopo aver creato una copia di backup dei file originali (operazione consigliata per qualsiasi modifica al sistema) 1) Creare un file pdf vuoto di 8 x 8 pixel RGB con sfondo trasparente. Crearne tre copie chiamate rispettivamente Left.pdf, Middle.pdf, Right.pdf e sostituirle con quelle originali. Effettuare il logout e nuovamente il login, per notare il dock totalmente trasparente, riconoscibile solo per un bordo leggermente contraddistinguibile. 2) Spostare i tre file PDF fuori dalla cartella originale e una volta rieffettuato il login si noterà che il riempimento del Dock non è più presente ed il Dock stesso è contraddistinguibile per avere una leggerissima colorazione avorio. 17

18 Regolare l opacità della finestra Terminale Personalizzare l interfaccia dal Terminale Mac OS X fa un grandissimo uso delle trasparenze e dei canali Alpha (quelli che definiscono i pixel trasparenti così da consentire all immagine sovrastante di visualizzare in trasparenza per l appunto quella sottostante). Uno degli applicativi che supporta già questa funzione è Terminal, la cui finestra appare di colore unico. In alcuni casi (quando si hanno ad esempio molte finestre aperte) può risultare estremamente comodo una sessione Terminale che lasci vedere cosa accade sullo sfondo dello schermo (si pensi alla modifica di impostazioni di una applicazione aperta e lasciata in background). Per attivare questa funzione aprire il terminale e digitare defaults write com.apple.terminal TerminalOpaqueness 0.8 il valore 0.8 corrisponde all 80% di opacità per cui sarà possibile farlo variare da 0 a 1 con tutti i relativi valori intermedi (0.1; 0.2, 0.3,,0.8, 0.9) Aprire una nuova finestra per notare la trasparenza. Cambiare il nome al Cestino Per rinominare il cestino sarà sufficiente aprire il terminale e con il comando su assumere i privilegi di root e digitare: open -e /System/Library/CoreServices/Dock.app/Contents/Resources/Italian.lproj/InfoPlist.strings una volta aperto Texedit sarà sufficiente modificare il nome riportato tra gli apici alla voce TrashName che dovrebbe comparire così: TrashName = "Cestino" Per modificare anche la voce di menù che consente di svuotare il cestino, una volta aperto il terminale e assunti i privilegi di utente root digitare: open -e /System/Library/CoreServices/Dock.app/Contents/Resources/Italian.lproj/DockMenus.plist cercare la chiave 1001 che dovrebbe apparire simile a quella sotto indicata <dict> <key>command</key> <integer>1001</integer> <key>name</key> <string>svuota Cestino</string> </dict> 18

19 per cambiare la voce di menù sarà sufficiente sostituire il valore Svuota Cestino del campo string con quello desiderato. Salvare le modifiche e dopo aver effettuato il logout eseguire il login. NOTA: I comandi riportati sopra sono relativi agli utenti della lingua italiana. Nel caso in cui si fosse interessati a modificare il nome del cestino di un altra lingua sarà sufficiente sostituire ai comandi ove è presente la voce Italian.lproj con il nome della cartella relativa alla lingua desiderata. Selezionare il formato del file di screenshot L applicazione Grab(o il comando apple+ maiusc + 3) da la possibilità di catturare lo schermo, salvandone il contenuto di questo in un file. Il file registrato è in formato tiff, ma utilizando il comando defaults write NSGlobalDomain AppleScreenShotFormat [formato] da digitare direttamente dentro Terminal è possibile modificare il formato del file prodotto scegliendo tra JPEG TIFF PNG PICT Attivare l effetto Risucchio per miniaturizzare le finestre Il dock contiene Applicazioni e Documenti, ma ha anche le finestre contratte tramite l apposito bottone. Mac OS X 10.1 da la possibilità all utente di scegliere l effetto con il quale la finestra si ripone nel Dock per minimizzarsi. È possibile scegliere tra l effetto Genio e quello Scala dal Pannello di Contollo. Già nella prima versione del nuovo OS era incluso anche un terzo effetto che in italiano potermmo chiamare Effetto Risucchio Questo effetto probabilmente diventerà accessibile a tutti gli utenti in una delle prossime release del sistema. Per attivare l effetto risucchio sarà sufficiente digitare all interno del terminale il comando: defaults write com.apple.dock mineffect suck 19

20 Effetti di Miniaturizzazione Quello che sembra essere uno degli aspetti più interessanti di Mac OS X è sicuramente la grande stabilità offerta da Darwin (il nuovo motore del sistema operativo basato su Unix) unita ad un interfaccia dotata di assoluta semplicità (in perfetto stile Apple) e grandissima eleganza grazie ad effetti di fluidità dell interfaccia stessa che hanno portato poi gli ingegneri di Cupertino a battezzarla con il nome di Aqua. Provare a miniaturizzare una finestra (tramite l apposito bottone, il secondo, quello giallo) tenendo però, premuto il tasto maiuscole... si noterà un effetto molto simpatico che mette in evidenza la potenza/eleganza di Mac OS X! Adesso fare la stessa operazione di miniaturizzazione tenendo premuti però i tasti Maiuscola e Control. Un DVD come Sfondo scrivania. Invece del solito sfondo da scrivania è possibile visualizzare un DVD in riproduzione così da poter contitnuare a tener sotto controllo il sistema, o effettuare qualche altra operazione anche durante i momenti di relax. Creare un file in formato TIFF di dimensioni 1 pixel X 1 pixel e riempirlo con il colore RGB 0,16,0. salvare il file e impostarlo come sfondo della scrivania. A questo punto aprire il DVD Player e una volta avviata la riproduzione nascondere l applicazione. Buona visione! Un effetto simile è ottenibile con il Terminal: impostando come sfondo della finestra il valore RGB utilizzato sopra. NOTA: Se nel sistema è presente una scheda video NVidea è probabile che quanto sopra non funzioni. Abilitare il multitasking in imovie Mac OS X 10.1 ha integrato imovie l oramai noto software di Apple che consete di montare i propri filmati in maniera semplice e intuitiva. Gli utilizzatori di imovie si saranno accorti che all atto dell esportazione/importazione o riproduzione non è possibile fare altro. Ciò perchè imovie (anche supportandolo) ha il multitasking (funzione che consente di eseguire più processi in una sola volta) disabilitato. Abilitando il multitasking l utente potrà continuare a lavorare con imovie anche durante le fasi di esportazione/importazione o riproduzione. NOTA: Il multitasking richiede abbondanza di risorse e di capacità di calcolo, è consigliabile attivare questa funzione se si ha a disposizione un sistema abbastanza veloce (l ideale è un multiprocessore). Per attivare il multitasking aprire il terminale e digitare: ricercare pico /Users/nome_utente/Library/Preferences/com.apple.iMovie.plist 20

21 <key>option multitaskduringcapture: %d </key> <false/> <key>option multitaskduringexport: %d </key> <false/> <key>option multitaskduringplayback: %d </key> <false/> e sostituire con <key>option multitaskduringcapture: %d </key> <true/> <key>option multitaskduringexport: %d </key> <true/> <key>option multitaskduringplayback: %d </key> <true/> Lo psigologo con Emacs Tutti coloro che credessero di aver bisogno di un appuntamento da un buon psicologo forse non sanno che Mac OS X è il sistema giusto anche per questo!!! :-) Aprire il Terminale e digitare emacs Ora, utilizzare la combinazione di tast maiuscola + esci e poi digitare: x doctor fatto ciò digitare: psychotherapist: "I think I am a psyco!" e premere due volte il tasto invio. NOTA: Attendo numerosi i vostri commenti!! :-) Suggerimenti per gli utenti di Mac OS X (vers x) Attivare le funzioni orientamento del Dock Aprire il terminale e digitare: cd /System/Library/CoreServices/Dock.app/Contents/Resources/ se si utilizza la lingua italiana digitare cd Italian.lproj 21

22 altrimenti utilizzando il comando ls scegliere la lingua in uso cambiare utente e assumete i privilegi di root digitando su e inserendo la relativa password di root digitare: open -e DockMenus.plist Si aprirà TextEdit che mostrerà il contenuto del file DockMenus.plist Cercare con il comando trova la stringa 1013, dovrebbe apparire un testo di questo tipo <dict> <key>command</key> <integer>1013</integer> <key>name</key> <string>orientamento</string> <key>sub</key> <array>... sostituire la linea con la linea <key> command</key> <key>menu</key> fatto ciò cercare la stringa <integer>1014</integer> e sostituire la stinga con la stringa <key>command</key> <key>menu</key> Salvate le modifiche e riavviare l utente (facendo il logout e nuovamente il login) Andando sul dock e facendo click tenendo premuto il tasto control si noterano due nuove voci relative all orientamento del Dock.. Dock in italiano: la localizzazione incompiuta Molti utenti di Mac OS X in italiano avranno notato che nel Dock tra le funzioni accessibili dal menù delle icone menu la presenza di una voce non perfettamente tradotta (causa di qualche traduttore poco esperto o di qualche dimenticanza di Apple): il riferimento è al comando Keep in dock... il quale ha poco o nulla a che fare con la lingua italiana. Questa voce di menù può facilmente essere corretta modificando il file utilizzato poco fa per attivare le funzioni di orientamento del Dock. Una volta aperto il Terminale ed assunti i privilegi di root digitare open -e/system/library/coreservices/dock.app/contents/resources/italian.lproj/dockmenus.plist cercare la chiave 1002, dovrebbe apparire così: <dict> <key>command</key> <integer>1002</integer> <key>name</key> <string>keep in Dock</string> </dict> 22

23 sostituire al campo string Keep in dock con Trattieni nel Dock salvare le modifiche chiudendo TexEdit, il Terminale e riavviate l utente (effettuando logout e nuovamente il login). Al riavvio si noterà che la voce di Menù Keep in Dock è stata sostituita dalla voce Tratieni nel Dock. Visualizzare il Cestino sulla Scrivania Tutti coloro che sentissero la mancanza del cestino sulla scrivania stile Mac OS Classic possono attivare la seguente funzionalità direttamente dal terminale digitando il comando: defaults write com.apple.finder Finder.HasTrash 1 al login successivo si potrà notare che sulla scrivania oltre che nel Dock c è una copia del Cestino in perfetto stile Mac OS Classic. 23

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