IL COMITATO DI DISTRETTO, nella seduta del
|
|
- Marisa Porta
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Allegato 1) IL COMITATO DI DISTRETTO, nella seduta del Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 1448/2007 del 1 Ottobre del 2007 con la quale veniva approvato il Piano sanitario per essere sottoposto all approvazione dell assemblea legislativa regionale ai sensi dell art. 28, comma 4, lett. d) dello Statuto della Regione Emilia-Romagna; Rilevato che il Piano sanitario, in coerenza con quanto indicato dalle due leggi regionali numero 29 del 23 Dicembre 2004 Norme generali sull organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario regionale e numero 2 del 12 marzo 2003 Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali : - definisce un sistema integrato di politiche sociali e sanitarie che persegua la promozione del ben-essere con interventi capaci di coinvolgere e mobilitare risorse diverse (pubbliche, del terzo settore, della solidarietà spontanea e non organizzata, private ecc.) ricercando l integrazione delle politiche sociali con le politiche sanitarie e, allo stesso tempo, di queste con le politiche ambientali, urbanistiche, abitative, formative, occupazionali e culturali ; - sviluppa e consolida il ruolo della Conferenza Territoriale sociale e sanitaria e del Comitato di Distretto, individuati dalla legislazione Regionale (L.r. 2/2003 e L.r. 29/2004), quali strumenti di raccordo istituzionale tra gli Enti locali e le Aziende Sanitarie; - pone come obiettivo primario quello di favorire l omogeneità, sull intero territorio regionale, dell assetto istituzionale integrato del sistema di welfare; Rilevato inoltre che, al fine di consentire di disegnare, nel quadro normativo vigente, un assetto istituzionale di governo coerente ed omogeneo, il Piano individua i seguenti principi cardine : la centralità degli Enti locali e della Regione nella programmazione, regolazione e realizzazione dei servizi sociali, sanitari e socio-sanitari a rete; la separazione delle funzioni pubbliche di governo (programmazione, regolazione, verifica dei risultati) da quella di produzione dei servizi e delle prestazioni; l individuazione della zona distrettuale quale ambito territoriale ottimale per l esercizio associato della funzione di governo, di committenza e per l organizzazione associata delle funzioni amministrative ad essa collegata. Valutate le principali novità che nel prossimo futuro dovranno essere affrontate dai Comuni del distretto di Casalecchio di Reno: - la sperimentazione della gestione del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA); - la definizione e attuazione del sistema dell'accreditamento; - la regolamentazione omogenea del sistema di compartecipazione alla spesa, anche attraverso lo strumento dell'isee; - la costituzione degli Sportelli Sociali comunali; Considerato - la costituzione nella maggioranza dei distretti emiliano-romagnoli, delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) per la produzione dei servizi e la distinzione di tali funzioni da quelle di indirizzo e regolazione. Rilevato dunque che: - per esercitare l'insieme delle funzioni connesse a questi temi, occorre innanzitutto che i Comuni individuino, come previsto dall art.16 della L.r. 2/2003, uno strumento, di ambito distrettuale, strutturato e stabile, che consenta di esercitare al meglio le funzioni amministrative ed i compiti di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete; - in questa direzione, peraltro, è già fortemente orientato e caratterizzato il Programma regionale di riordino territoriale ai sensi della L.r. 11/2001 per l'anno 2006; Alla luce di queste valutazioni e indicazioni, si possono individuare, come trasversali all'insieme delle funzioni sopra richiamate, due funzioni a livello distrettuale nell'area delle politiche sociali, sanitarie e socio sanitarie: una funzione di governo, relativa alla programmazione di ambito distrettuale (comprensiva dell area della non autosufficienza), alla regolazione e alla verifica dei risultati di salute e di benessere raggiunti, alla definizione delle regole per l'accreditamento, per l'accesso al sistema e per la compartecipazione alla spesa, per la costituzione degli Sportelli Sociali comunali, alla costituzione delle ASP.
2 una funzione tecnico-amministrativa e di supporto gestionale, relativa alla definizione della programmazione ed alla sua attuazione (impiego delle risorse, rapporti con i produttori pubblici e privati, integrazione sociosanitaria a livello organizzativo e professionale, monitoraggio e supporto alla valutazione); Considerato che, a seguito di approvazione di apposita convenzione approvata nei singoli consigli dei Comuni del Distretto, sulla base del programma regionale finalizzato Promozione e sviluppo nuovi uffici di piano di cui alla DGR 1791/2006 e del progetto distrettuale per la costituzione dell ufficio di piano distrettuale, approvato dal Comitato di Distretto entro il 31/07/07, formulato nel rispetto degli indirizzi della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, si è costituito il nuovo Ufficio di Piano gestito in forma associata dai 9 Comuni del Distretto; Rilevato che, oltre a garantire le necessarie funzioni di segreteria e di supporto tecnico e gestionale, l Ufficio di piano svolge le attività previste al punto 1 dell all. A alla DGR 1004/2007, ossia: a. attività istruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione della programmazione in area sociale e sociosanitaria (Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale, e Programmi attuativi annuali comprensivi del Piano delle attività per la non autosufficienza); b. attività istruttoria e di monitoraggio per la definizione di regolamenti distrettuali sull'accesso e sulla compartecipazione degli utenti alla spesa; c. attività di supporto per l individuazione di un modello di gestione associata dei servizi sociale e socio-sanitari del Distretto; d. attività istruttoria e di monitoraggio per l'accreditamento; e. azioni di impulso e di verifica delle attività attuative della programmazione sociale e sociosanitaria, con particolare riferimento: all utilizzo delle risorse, monitoraggio e verifica in itinere dei risultati del Piano annuale per la non autosufficienza e dell'equilibrio del Fondo distrettuale per la non autosufficienza all impiego delle risorse per l'attuazione in forma associata dei Programmi finalizzati, e per la gestione di alcuni servizi comuni, nella prospettiva della costituzione del Fondo sociale locale; alla promozione e supporto ad azioni di integrazione e coordinamento organizzativo e professionale relativamente ai servizi sociali e sanitari. al presidio e alla promozione dell integrazione della progettualità e degli interventi sociali e sociosanitari con le altre politiche (es.: funzione di raccordo per inserimento lavorativo disabili e fasce deboli, figura di sistema nell'area minori, ) al raccordo e all utilizzo delle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta, anche con riferimento all'attività degli sportelli sociali; alla definizione e gestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi della zona; al monitoraggio dell andamento del benessere e della salute, con riferimento alle determinanti ed agli indicatori presi in considerazione nella programmazione; f. gestione associata di progetti e di risorse; e, nello specifico: I) attività programmatorie realizzazione di un focus group con referenti tecnici comunali sulla futura organizzazione del processo di programmazione del Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale; organizzazione dei passaggi delle comunicazioni fra Comuni e con la Provincia e con la Regione; supporto all individuazione di tematiche (a partire dall'analisi dei dati di verifica del piano attuativo 2006) rilevanti in ordine ai bisogni socio-sanitari ed educativi della popolazione del Distretto; presenza nei tavoli tematici, curando l organizzazione, la comunicazione e la documentazione degli stessi; azioni di raccordo e di raccolta di informazioni con la Regione Emilia-Romagna; partecipazione ad incontri del Comitato di Distretto e del Tavolo del Welfare per la restituzione di quanto emerso negli incontri realizzati a livello distrettuale (processo di partecipazione, esiti, ecc.); predisposizione delle azioni per la redazione del Profilo di comunità: reperimento dati da fonti statistiche, analisi documentale, ecc.; attuazione di azioni di raccordo fra la programmazione sanitaria e la programmazione sociale finalizzata alla predisposizione del nuovo piano per la salute ed il benessere: analisi dei processi partecipativi in vista della predisposizione dei piani per la salute, individuazione degli attori principali dei due processi, delle sedi di confronto, delle modalità di stesura dei documenti di piano (piani per la salute e Pat locali); II) attivita di segreteria tecnico-amministrativa acquisizione, analisi ed eventuale rielaborazione dei materiali documentali prodotti; convocazione dei tavoli tematici e trasversali; verbalizzazione delle presenze e dello svolgimento degli incontri dei tavoli tematici e trasversali; invio materiali e strumenti utili allo svolgimento degli incontri dei tavoli tematici e trasversali; eventuali ricerche ad hoc di dati/informazioni utili al lavoro dei tavoli tematici e trasversali; reperimento di dati relativi ai progetti ed utili al monitoraggio dei progetti.
3 Inoltre, in relazione agli sportelli sociali, l Ufficio di piano assume una funzione di informazione e coordinamento in relazione alla rete dei servizi. Assume, altresì, un ruolo di progettazione, su impulso del Comitato di Distretto, per finanziamenti (Fondazioni bancarie o altri soggetti) che abbiano valenza distrettuale. Ulteriori funzioni possono essere assegnate in coerenza il Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale. Rilevato che il Piano sanitario regionale sopraccitato: affida all l Azienda pubblica di servizi alla persona (ASP) originata, a norma della L.r. 2/2003, dalla trasformazione delle IPAB, il ruolo di soggetti pubblici produttori ed erogatori di servizi, nella convinzione che questo miri a fornire un assetto più strutturato e funzionale alla componente pubblica del sistema di produzione dei servizi in ambito sociale e socio-sanitario. definisce nell ambito distrettuale l ambito territoriale di riferimento ottimale delle ASP; assegna alle ASP un ruolo di azienda multiservizi per garantire economicità e qualità degli interventi. Rilevato che: sul territorio distrettuale di Casalecchio, non esistendo Ipab non è stato possibile procedere alla costituzione mediante trasformazione di ASP; nel corso del 2007 sono stati dunque operati studi accurati in merito alla forme più idonee di gestione associata dei servizi socio sanitari ; Considerato che: - con Deliberazioni dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto di fine 2000, regolarmente esecutive, venivano rispettivamente approvati: a) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per il funzionamento del Servizio Assistenza Anziani nel Distretto di Casalecchio di Reno per il triennio ; b) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per l integrazione delle funzioni socio-sanitarie territoriali per le aree minori, handicap, Sert, con delega di funzioni socio-assistenziali all ASL Bologna Sud per il triennio ; - con Deliberazione dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto di fine 2003, regolarmente esecutive, venivano prorogati per l anno 2004: a) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per il funzionamento del Servizio Assistenza Anziani nel Distretto di Casalecchio di Reno; b) l Accordo di programma tra i Comuni del Distretto di Casalecchio di Reno e l ASL Bologna Sud per l integrazione delle funzioni socio-sanitarie territoriali per le aree minori, handicap, Sert, con delega di funzioni socio-assistenziali all ASL Bologna Sud e, con la medesima deliberazione, venivano approvate le Linee guida per la riorganizzazione dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari di ambito distrettuale. Costituzione dell Ufficio Sociale Distrettuale ; - detti Accordi, prorogati con delibere dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto di fine 2004 e di fine 2005, regolarmente esecutive, venivano prorogati per gli anni 2005 e 2006; - con deliberazione dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto, di fine 2006, veniva prorogato per l anno 2007 l Accordo di programma fra Comuni e Azienda USL d Bologna per l integrazione delle funzioni sociosanitarie territoriali delega di funzioni socio-assistenziali all ASL; - Considerato che: - per sostenere l obiettivo di rafforzamento del livello distrettuale di governo, definito nella normativa regionale sopra richiamata, ed il processo già in atto di forte responsabilizzazione delle autonomie locali, si intende procedere ad una gestione associata dei servizi socio sanitari; - il Comitato del Distretto di Casalecchio di Reno ha avviato una attenta riflessione sulle possibili forme gestionali dei servizi sociali del territorio, anche attraverso udienze conoscitive di altre esperienze significative di gestione avviate in altri territori dell Azienda Sanitaria Locale di Bologna e della provincia di Bologna; - il Comitato di Distretto ha già espresso nelle Linee di Indirizzo approvate a fine anno 2006 il proprio orientamento rispetto all individuazione della forma di gestione più appropriata per i servizi sociali - a giugno 2006 è stato conferito un incarico all Istituto G.F. Minguzzi di Bologna per uno studio di fattibilità relativamente alla possibilità di una gestione associata tra i Comuni del Distretto; Ritenuto di ribadire quanto già definito nella convenzione tra i 9 Comuni del Distretto per la costituzione dell Ufficio di Piano, approvata nei rispettivi consigli comunali con deliberazione consiliare nel mese di ottobre 2007, circa l orientamento condiviso di promuovere l evoluzione del Comitato di Distretto verso un espressione delle funzioni di governo e di amministrazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, e socio-sanitari, maggiormente rispondenti ai bisogni del territorio, che si concretizza attraverso lo svolgimento delle seguenti funzioni: - governo del processo di programmazione del Piano di Zona e del Piano della Salute, integrando in tali piani anche le politiche educative e scolastiche e quelle giovanili;
4 - integrazione delle politiche del Comune con la programmazione dell ASL, delle strutture decentrate dello Stato, degli altri enti e realtà del terzo settore, con finalità sociali ed educative, con le autorità scolastiche e con il mondo della scuola; - governo dei processi di partecipazione, anche attraverso il tavolo del welfare; - verifica dello stato di attuazione dei piani di zona e della programmazione socio-sanitaria; - programmazione delle risorse, con particolare riferimento al fondo per la non autosufficienza; Specificato, altresì, come tali funzioni debbano essere recepite in un regolamento da approvare con apposito atto contestualmente alla decisione sulla gestione associata, nell ambito della definizione delle competenze sia degli organi politici che del soggetto gestionale; Viste: - la Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Legge n. 328 ed in particolare l art. 19 in tema di Piani di Zona; - la Legge Regionale n. 2 contenente le Norme di riordino per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali ed in particolare gli articoli (integrazione socio-sanitaria), 16 (ambito distrettuale di esercizio delle funzioni), 17 (deleghe di funzioni alle ASL), 29 (Piani di zona); - l art. 14 della Legge Regionale n. 5 come modificato dall'art. 55, comma 3, della Legge Regionale , n. 2 secondo il quale i Sindaci dei Comuni sede di distretto di Unità sanitaria locale, al fine di ottenere la massima integrazione tra i servizi sociali e sanitari a favore delle persone anziane, promuovono la conclusione di accordi di programma tra i soggetti interessati per l'attivazione, di norma nell'ambito territoriale di ciascun distretto, di un servizio unico per il coordinamento e l'integrazione delle funzioni sociali e sanitarie a favore delle persone anziane (Servizio Assistenza Anziani) e degli strumenti tecnici per la valutazione multidimensionale; - il combinato disposto degli art 17 e 29 della Legge Regionale n. 2 e dell art. 34 del Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti locali di cui al D. Lgs n. 267 per cui nell ambito dei Piani di zona approvati con Accordo di programma i Comuni possono delegare l esercizio di funzioni socioassistenziali alle Aziende UU.SS.LL., che le esercitano, di norma, in ambito distrettuale con bilanci e contabilità separate, disponendo i rapporti mediante apposita convenzione; - l art. 3 comma 3 del D. Lgs n. 502, come modificato dal D. Lgs n. 517 e dal D. Lgs n. 229, per il quale l'azienda sanitaria locale può assumere la gestione di attività o servizi socio-assistenziali su delega dei singoli enti locali con oneri a totale carico degli stessi, ivi compresi quelli relativi al personale, e con specifica contabilizzazione, procedendo alle erogazioni solo dopo l'effettiva acquisizione delle necessarie disponibilità finanziarie; - il Piano Sanitario Nazionale approvato con D.P.R ; - la deliberazione della Giunta Regionale n. 1448/2007 del 1 Ottobre del 2007 con la quale veniva approvato il Piano sanitario per essere successivamente sottoposto all approvazione dell assemblea legislativa regionale ai sensi dell art. 28, comma 4, lett. d) dello Statuto della Regione Emilia-Romagna. - Legge Regionale n. 21 di istituzione dell'unità sanitaria locale di Bologna; - la Deliberazione di Giunta Regionale n. 124 in tema di Criteri per la riorganizzazione delle cure domiciliari; - le deliberazioni della Giunta Regionale nn.1377, 1378 e 1379 del e successive modifiche ed integrazioni, recanti rispettivamente la Direttiva sui criteri, modalità e procedure per la contribuzione alle famiglie disponibili a mantenere l anziano non autosufficiente nel proprio contesto, la Direttiva per l integrazione di prestazioni sociali e sanitarie ed a rilievo sanitario a favore di anziani non autosufficienti assistiti nei Servizi integrati socio-sanitari di cui all art.20 della L.R. 5/94 e la Direttiva sull adeguamento degli strumenti previsti dalla L.R. 5/94 in attuazione del Piano sanitario regionale con particolare riferimento alla semplificazione degli accessi ed al rapporto con i cittadini; - la Deliberazione di Giunta Regionale n in tema di Progetto regionale demenze; - la L.R. 2/2003 e in particolare gli artt. 10 e 57 in cui si stabilisce che i Comuni e le ASL individuano modelli organizzativi e gestionali per l integrazione socio-sanitaria, e l art. 29 che prevede come strumento della pianificazione sociale e socio-sanitaria a livello distrettuale il Piano di Zona, definendone analiticamente i contenuti e le modalità di approvazione; - le D.C.R. 514/2003 e 615/2004, e la D.A.L. 33/2005, in particolare rispettivamente la lett. E), punto 1., il punto , lett. A ed il punto , lett. A degli allegati, parti integranti Programma annuale degli interventi e dei criteri di ripartizione delle risorse, ai sensi dell art. 47, c. 3, della L.R. 2/2003 ; - la delibera A.L. 91/2006, ed in particolare il punto dell allegato parte integrante Programma annuale 2006: interventi, obiettivi e criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi dell art. 47, c. 3, L.R. 2/2003. Stralcio Piano regionale sociale e sanitario, nel quale si stabilisce di dare continuità allo sviluppo degli Uffici di piano, finalizzando a tale obiettivo, con il Programma analogo agli anni precedenti, una quota delle risorse disponibili, da definire, da destinare ai Comuni o altri soggetti pubblici di cui all art. 16 della L.R. 2/2003, integrando le funzioni fino ad oggi attribuite e svolte dagli Uffici di Piano con quelle della
5 programmazione e gestione dell integrazione sociosanitaria, da esercitare tramite apposita convenzione congiuntamente al Distretto, con riferimento anche al piano delle attività per la non autosufficienza; - la D.G.R. 509/2007 Fondo regionale per la non autosufficienza. Programma per l avvio nel 2007 e per lo sviluppo nel triennio ed, in particolare, nel programma allegato parte integrante, il Sistema di governo del FRNA che contiene la definizione del nuovo ufficio di piano come supporto tecnico ed organizzativo al Comitato di distretto ed al Direttore di distretto nella programmazione, gestione e monitoraggio del fondo distrettuale per la non autosufficienza; - la D.G.R. 1004/2007 Attuazione D.A.L. n. 91/2006 e D.G.R. 1791/2006: individuazione delle azioni e dei criteri di riparto per realizzare gli obiettivi del programma finalizzato per la promozione e lo sviluppo degli uffici di piano ; DECIDE - di prorogare per l anno 2008 l Accordo di programma vigente tra I Comuni del Distretto e l ASL di Bologna per la gestione delle funzioni delegate e per la gestione del Servizio Assistenza Anziani; - di prendere atto che le risorse e gli oneri per la realizzazione degli obiettivi e dei connessi interventi inerenti la proroga degli Accordi di programma in parola verranno determinati in sede di Comitato di distretto ed approvati contestualmente all approvazione del documento di previsione di bilancio comunale, con ulteriore inserimento in appositi capitoli del PEG; - di procedere alla costituzione di un soggetto sovracomunale per la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari di livello distrettuale; - di conferire incarico specifico per la costituzione di un soggetto giuridico di forma consortile, coerente con le disposizioni normative, per il Distretto di Casalecchio di Reno, al fine di ottenere entro giugno 2008 i seguenti elementi, per avviare la fase di start up del nuovo soggetto sovracomunale per la gestione dei servizi sociali e socio-sanitari entro l anno la redazione dello statuto del soggetto sovracomunale per la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari; l individuazione delle linee guida per lo sviluppo del modello gestionale in ogni singolo comune del Distretto; la realizzazione di un approfondimento sulle tematiche di carattere fiscali inerenti il nuovo soggetto; la realizzazione del Piano Industriale; la realizzazione del Business Plan: la realizzazione del Piano Operativo indicante la procedura per la realizzazione delle strategie e relativa tempistica di attuazione. - che le spese conseguenti alla formalizzazione dell incarico, per cui si da mandato all Ufficio di Piano, verranno suddivise tra i Comuni sulla base del numero di cittadini residenti al 31/12/2007. Casalecchio di Reno, Il Presidente del Comitato di Distretto Sindaco del Comune di Casalecchio di Reno Simone Gamberini
1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio
Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO
DettagliRep. N. L anno duemilasette, il giorno del mese di, nella Sede del Comune di Casalecchio, TRA
SCHEMA DI CONVENZIONE TRA I COMUNI DI CASALECCHIO DI RENO, SASSO MARCONI, ZOLA PREDOSA, MONTE SAN PIETRO, BAZZANO, CRESPELLANO, CASTELLO DI SERRAVALLE, MONTEVEGLIO, SAVIGNO PER LA COSTITUZIONE E GESTIONE
DettagliALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005
ALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARGELATO, BARICELLA, BENTIVOGLIO, BUDRIO, CASTELLO D ARGILE, CASTEL MAGGIORE, CASTENASO, GALLIERA, GRANAROLO, MALALBERGO, MINERBIO, MOLINELLA,
DettagliSoggetti e funzioni della programmazione sociale
Servizio Sanità e Servizi Sociali Soggetti e funzioni della programmazione sociale a cura di Maria Lodovica Fratti Dirigente Servizio Sanità e Servizi Sociali Regione Emilia Romagna Programma annuale degli
DettagliAMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se
AMBITO TERRITORIALE DEL CONSORZIO CISA GASSINO T.se LINEE DI INDIRIZZO PER L ATTIVAZIONE DEL PROCESSO PROGRAMMATORIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI ZONA, DI CUI ALL ART.19 DELLA LEGGE 328/2000 E ALL
DettagliCOMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO. Provincia di Bologna
COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Provincia di Bologna Accordo di programma per l approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere sociale triennio 2009-2011 e del Programma attuativo 2009
DettagliStrumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria
Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo dei Servizi Sanitari Novembre 2008 PSSR e altri strumenti di programmazione regionali Piano Attuativo
DettagliL anno.., il giorno.del mese di dicembre, nella sede del Comune di Casalecchio di Reno,
CONVENZIONE TRA I COMUNI DI CASALECCHIO DI RENO, SASSO MARCONI, ZOLA PREDOSA, MONTE SAN PIETRO, BAZZANO, CRESPELLANO, CASTELLO DI SERRAVALLE, MONTEVEGLIO, SAVIGNO PER IL GOVERNO CONGIUNTO DELLE POLITICHE
DettagliCOMUNE DI PISA. TIPO ATTO DETERMINA CON IMPEGNO con FD N. atto DN-09 / 456 del 13/04/2012 Codice identificativo
COMUNE DI PISA TIPO ATTO DETERMINA CON IMPEGNO con FD N. atto DN-09 / 456 del 13/04/2012 Codice identificativo 797457 PROPONENTE Servizi educativi - Sociale OGGETTO CONVENZIONE TRA I COMUNI DI PISA, CASCINA,
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
9363 10/10/2014 Identificativo Atto n. 969 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO PROROGA DEI TERMINI PREVISTI PER L AVVIO DEI PERCORSI DI ISTRUZIONE TECNICA SUPERIORE (ITS) E DEI PERCORSI
DettagliPATRIZIA SPINA. Data di nascita: 26 maggio 1970 Luogo di nascita: Novara. Dati personali. Esperienze professionali
Ufficio: COMUNE DI NOVARA Assessorato alle Politiche Sociali Corso Cavallotti, 23 28100 NOVARA Tel. 0321-3703582 e-mail: spina.patrizia@comune.no vara.it PATRIZIA SPINA Dati personali Data di nascita:
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI
DettagliProgetto per la costituzione del Nuovo Ufficio di Piano
Prot. Gen.le n ORGANIZZAZIONE DELLA GOVERNANCE DISTRETTUALE PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE Progetto per la costituzione del Nuovo Ufficio di Piano 1. Strutture esistenti e di prospettiva 1. L assetto
DettagliDalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato
XXII ed. corso di formazione per quadri UILP e volontari A.D.A. «Diritti di cittadinanza e giustizia sociale per un Sindacato più forte» UILP PUGLIA ADA BARI Montesilvano (PE) 08/09/2016 Silvana Roseto
DettagliRegione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 19/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 57
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 5 luglio 2016, n. 384 L. R. 38/96 articolo 47. Individuazione degli ambiti territoriali per la gestione associata da parte degli
DettagliComune di Settimo Milanese Provincia di Milano
Comune di Settimo Milanese Provincia di Milano OGGETTO : APPROVAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA TRA LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI ARESE, CORNAREDO, LAINATE, PERO, POGLIANO,PREGNANA, RHO, SETTIMO, VANZAGO IL
DettagliOGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. LA GIUNTA REGIONALE
OGGETTO : NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI DELLA REGIONE LIGURIA. ADEGUAMENTO STRUTTURA E COMPETENZE. N. 363 IN 23/04/2004 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA
DettagliLEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.
LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 28-12-2009 REGIONE TOSCANA Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 56 del
DettagliIl Servizio sociale territoriale
Il Servizio sociale territoriale come livello essenziale del sistema integrato di interventi e servizi sociali Un progetto di ricerca Provincia di Bologna Servizio Politiche sociali e per la salute Istituzione
DettagliDETERMINAZIONE N. 768 DEL
Pratica n. XXDET - 743-215 SETT.SERV.PERS./POL.GIOV. E LAV./BUON VIC./COOP IN GEST. AMM.VA SERVIZI SOCIALI E LAVORO Dirigente Responsabile Unico del Procedimento (RUP) DETERMINAZIONE N. 768 DEL 17-8-215
DettagliProtocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI
DettagliREGIONE TOSCANA MONTOMOLI MARIA CHIARA. Il Dirigente Responsabile:
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO EDUCAZIONE, ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA SETTORE ISTRUZIONE E EDUCAZIONE Il
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA PROVINCIA DI UDINE AMBITO DISTRETTUALE DI LATISANA ASSOCIAZIONE COMUNITA SOLIDALE PROGETTO NONOS
PROTOCOLLO D INTESA TRA PROVINCIA DI UDINE E AMBITO DISTRETTUALE DI LATISANA ASSOCIAZIONE COMUNITA SOLIDALE PROGETTO NONOS ASSOCIAZIONE AUSER VOLONTARIATO STELLA & TAGLIAMENTO ASSOCIAZIONE FRATERNITA DI
DettagliDISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM 5/6
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RM 5/6 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARTENA, CARPINETO ROMANO, COLLEFERRO, GAVIGNANO, GORGA, LABICO, MONTELANICO, SEGNI, VALMONTONE PER LA GESTIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DEGLI INTERVENTI
DettagliAZIENDA U.L.SS "Alto Vicentino"
AZIENDA U.L.SS SS. n. 4 "Alto Vicentino" Via Rasa, 9-36016 Thiene (VI) N. 408/2013 di reg. DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Con l'assistenza dei signori: In data: 09/05/2013 Direttore Amministrativo
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI
DettagliUnione Europea. REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana
Il Dirigente Generale / Servizio 1 DDG N. 2722 del _17_/10 /2016 OGGETTO. PO FSE 2014-2020, Azione 9.2.2. Avviso 10/2016 per la presentazione di operazioni per l inserimento socio-lavorativo dei soggetti
DettagliPagina 1. BOZZA del 22/05/2014
1 BOZZA del 22/05/2014 OGGETTO: ISTITUZIONE DELLA STRUTTURA TECNICA DENOMINATA UFFICIO DI SUPPORTO ALLA CONFERENZA TERRITORIALE E DI COLLEGAMENTO TRA LA DIREZIONE GENERALE DELL AZIENDA USL DELLA ROMAGNA
DettagliDistretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA
Provincia di Imperia Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese Distretto Sociosanitario 2 Sanremese Distretto Sociosanitario 3 Imperiese PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Pubblico Provinciale
DettagliUnione di Comuni Terre di Castelli (Provincia di Modena)
Determinazione nr. 716 Del 18/09/2015 Welfare Locale CIG: Z731264BD2 LA RESPONSABILE DEL SETTORE POLITICHE SOCIALI Premesso che da diversi anni l Unione Terre di Castelli propone sul proprio territorio
DettagliDELIBERAZIONE di ASSEMBLEA
SOCIETA' DELLA SALUTE dell'alta Val di Cecina Comuni di: Volterra Pomarance Castelnuovo VC Montecatini VC Azienda USL Toscana NO Deliberazione n. 11 del 30.03.2016 DELIBERAZIONE di ASSEMBLEA Oggetto: DGRT
DettagliISTITUZIONE DELLA CONSULTA COMUNALE PER L'INTEGRAZIONE DELLE PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP E DELLE LORO FAMIGLIE. IL CONSIGLIO
P.G. N.: 78687/2001 N. O.d.G.: 190/2001 N. Archivio: 108 Data Seduta Giunta: 22/05/2001 Data Seduta Consiglio: 10/09/2001 Data Pubblicazione: 12/09/2001 Data Esecutività: 22/09/2001 ISTITUZIONE DELLA CONSULTA
DettagliLe politiche sociosanitarie in Italia: realtà attuali e prospettive. La rete delle elette nelle Autonomie Locali del Polesine
Le politiche sociosanitarie in Italia: realtà attuali e prospettive La rete delle elette nelle Autonomie Locali del Polesine Rovigo, 15 ottobre 2005 Gianmaria Gioga Gli strumenti introdotti dalle riforme
DettagliREGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 28-05-2012 (punto N 30 ) Delibera N 462 del 28-05-2012 Proponente DANIELA SCARAMUCCIA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE POLITICHE PER L'INTEGRAZIONE
DettagliDECRETO N Del 15/10/2015
DECRETO N. 8488 Del 15/10/2015 Identificativo Atto n. 939 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto SELEZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER LA COSTRUZIONE DI SCUOLE INNOVATIVE, AI
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 20-12-2010 (punto N. 5 ) Delibera N.1090 del 20-12-2010
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 20-12-2010 (punto N. 5 ) Delibera N.1090 del 20-12-2010 Proponente STELLA TARGETTI ANNA RITA BRAMERINI DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA'
DettagliPubblicata nel B.U. Basilicata 1 ottobre 2008, n. 46.
Regione Basilicata Deliberazione della Giunta Regionale del 16 settembre 2008, n. 1451 Art. 10, comma 1, lettera m legge regionale 14 febbraio 2007, n. 4 - Istituzione e disciplina dell Osservatorio delle
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
9936 27/10/2014 Identificativo Atto n. 1029 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO APPROVAZIONE ELENCO CORSI DI PRIMA E SECONDA ANNUALITÀ IEFP A.F. 2014/2015 E PRESA ATTO ASSEGNAZIONE DOTI.
DettagliCOMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE PROVINCIA DI BOLOGNA
COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE PROVINCIA DI BOLOGNA AREA SERVIZI ALLA PERSONA UFFICIO DI PIANO DETERMINA AREA SERVIZI ALLA PERSONA / 67 Del 18/04/2012 OGGETTO: PIANI DI ZONA 2009/2011 - PROGRAMMA ATTUATIVO
DettagliREGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO n.10 Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura
Burc n. 51 del 2 Maggio 2016 REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO n.10 Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura DECRETO del DIRIGENTE GENERALE REGGENTE (ASSUNTOIL 29/03/2016 PROT. N. 257)
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 139 del
57222 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 novembre 2016, n. 1750 Programmazione Fondo per le Politiche Giovanili 2016. Approvazione scheda intervento Regione Puglia. L Assessore alle Politiche giovanili
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliPROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE
PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE o O o PREMESSO che la legge n.225/92, istitutiva del
DettagliDETERMINAZIONE. Estensore CIOFFI STEFANIA. Responsabile del procedimento DI GIAMMARCO GIADA. Responsabile dell' Area AD INTERIM A.
REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: SALUTE E POLITICHE SOCIALI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA DETERMINAZIONE N. G00538 del 29/01/2016 Proposta n. 114 del 12/01/2016 Oggetto: Approvazione delle linee
DettagliCittà di Seregno DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 409 DEL
Città di Seregno DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 409 DEL 23-07-2012 OGGETTO: DISABILI SENSORIALI: IMPEGNO DI SPESA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA ALLA COMUNICAZIONE ANNO SCOLASTICO 2012-13.- AREA POLITICHE
DettagliDIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
DECRETO N. 4018 Del 18/05/2015 Identificativo Atto n. 455 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto APPROVAZIONE AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI UN OFFERTA FORMATIVA FINALIZZATA
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
DettagliC O M U N E D I T U R R I PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO Piazza Sandro Pertini, TURRI
C O M U N E D I T U R R I PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO Piazza Sandro Pertini, 1 09020 TURRI G.C. n. 34 Del 08.05.2015 DELIBERAZIONE ORIGINALE DELLA GIUNTA COMUNALE OGGETTO: PLUS triennio 2013/2015 Distretto
DettagliDISPENSA N novembre 2012
1 DISPENSA N. 11 8 novembre 2012 POLITICHE SANITARIE E SISTEMA DELLA ASL /AZIENDE SANITARIE LOCALI Politiche sociali e politiche dei servizi Le politiche sanitarie Periodizzazione La regolazione della
DettagliPROTOCOLLO D INTESA VISTO
PROTOCOLLO D INTESA TRA La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport con sede in Roma, Via della Stamperia, 8 nella persona del Sottosegretario
DettagliProvince autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e
Bozza di Accordo, ai sensi dell art. 4 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e approfondimento
DettagliComune di Cambiago Provincia di Milano
Comune di Cambiago Provincia di Milano VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE ORIGINALE N 49 del 22/12/2015 OGGETTO: APPROVAZIONE DELLA CONVENZIONE INTERCOMUNALE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ASSOCIATI
DettagliSegue decreto n. LA PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO AD ACTA. (delibera del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010)
DECRETO N. 29 DEL 2011 OGGETTO: Parto a domicilio e in Case di Maternità Approvazione di Profilo Assistenziale per l assistenza al travaglio e parto fisiologico extraospedaliero in case di maternità e
DettagliUNA ESPERIENZA PARTECIPATIVA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE: IL CASO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
UNA ESPERIENZA PARTECIPATIVA DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE: IL CASO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Gianni Vicario Danilo Spazzapan Regione Automoma Friuli Venezia Giulia LEGGE REGIONALE 17/08/2004,
DettagliPIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE
PIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 14/2010 Articolo 1 DEFINIZIONE
DettagliProvince autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e
Bozza di Accordo, ai sensi dell art. 4 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e approfondimento
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 37 ) Delibera N.402 del DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 26-04-2004 (punto N. 37 ) Delibera N.402 del 26-04-2004 Proponente ENRICO ROSSI DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 23 DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675
DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675 Proposte di sperimentazione: A - Nucleo residenziale a bassa intensità assistenziale (BIA) - presso le strutture RSA Grassi Landi di Villetta S. Romano, B - Progetto
DettagliCittà di Nichelino Provincia di Torino AREA TUTELA DEL CITTADINO, PROGR. FINANZ. E CONTROLLO DELLE ENTRATE. Polizia Locale.
Città di Nichelino Provincia di Torino AREA TUTELA DEL CITTADINO, PROGR. FINANZ. E CONTROLLO DELLE ENTRATE Polizia Locale Codice 36 Determinazione N 1064 del 31/12/2016 OGGETTO: Approvazione avviso pubblico
DettagliDIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE CONSULENZA GIURIDICA, RICERCA E SUPPORTO ORGANISMI DI GOVERNO CLINICO BELVEDERE KATIA
REGIONE TOSCANA DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE CONSULENZA GIURIDICA, RICERCA E SUPPORTO ORGANISMI DI GOVERNO CLINICO Il Dirigente Responsabile: BELVEDERE KATIA Decreto non
DettagliDELIBERAZIONE N. 29/1 DEL
Oggetto: Adeguamento del sistema della contabilità economico-patrimoniale delle aziende sanitarie al Titolo II D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 concernente Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
DettagliPiano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale Programma Attuativo 2011
Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale 2009-2011 Programma Attuativo 2011 Assessorato Politiche
DettagliSi aggiunga come primo riconoscimento:
PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI
DettagliUNIONE RUBICONE E MARE Provincia di Forlì-Cesena
SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE ED EDUCATIVO PER L'INFANZIA D E T E R M I N A Z I O N E n. 405 del 14/12/2015 OGGETTO: CONFERMA CONCESSIONE DI ACCREDITAMENTO DEFINITIVO AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DI GIUNTA
Dettagliart. 3 individuazione aree intervento modalità di presentazione delle domande criteri e modalità di riparto rendicontazione entrata in vigore
Regolamento per la determinazione per l anno 2015 dei criteri di riparto e delle modalità di utilizzo della quota di cui all articolo 39, comma 2, della legge regionale 31 marzo 2006, n. 6 (Sistema integrato
DettagliLA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001)
1 DISPENSA N.5 25 ottobre 2013 Esercitazione applicativa: LA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001) 2 Linee guida per lo studio
DettagliGli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile
Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre
DettagliCONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE
CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Composizione Art. 3
DettagliSCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE
SD 0.1 COMPENDIO DI NORME E LEGGI DI PROTEZIONE CIVILE NORMATIVA EUROPEA Risoluzione 2002/C 43/01 Cooperazione in materia di formazione nel settore della protezione civile NORMATIVA STATALE Legge 8 dicembre
DettagliDECRETO DEL DIRETTORE GENERALE
CONTABILITA' ECONOMICO PATRIMONIALE 862 REG.DEC. OGGETTO: Adozione del programma e del bilancio preventivo economico annuale per l'anno 2017 (P.A.L. 2017). SERVIZIO SANITARIO REGIONALE AZIENDA SANITARIA
DettagliCITTA METROPOLITANA DI NAPOLI
CITTA METROPOLITANA DI NAPOLI DELIBERAZIONE del SINDACO METROPOLITANO OGGETTO: Adesione della Città Metropolitana di Napoli alla Fondazione di partecipazione ITS BACT Istituto Tecnico Superiore per Tecnologie
DettagliACCORDO QUADRO DI PROGRAMMA
ALL. A ACCORDO QUADRO DI PROGRAMMA IN MATERIA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE Tra IL MINISTERO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LA REGIONE LAZIO IL PRESENTE ALLEGATO E COMPOSTO DI N.7 PAGINE COMPRESA LA PRESENTE
DettagliGURI n. 284 del periodico (Parte Seconda) Regione Emilia-Romagna DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 NOVEMBRE 2012, N.
GURI n. 284 del 19.12.2012 periodico (Parte Seconda) Regione Emilia-Romagna DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 19 NOVEMBRE 2012, N. 1716 Approvazione dell'"avviso per la presentazione e la presa d'atto
DettagliDETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 662 05/05/2015 Oggetto : Approvazione della seconda tranche di spesa,
DettagliAllegato A) al decreto n.
Modalità di presentazione le istanze finalizzate alla sottoscrizione di accordi di collaborazione tra Comuni e Regione Lombardia (art. 6, l.r. n. 28/ 2004) PREMESSA La Regione Lombardia con la legge regionale
DettagliCOMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07
COMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07 DELIBERAZIONE N. 2007/G/00415 2007/00501 Oggetto: Approvazione protocollo di intesa in attuazione della legge 20
DettagliPROGETTO CAPITALE UMANO ORIENTAMENTO PERMANENTE TAVOLO DEL CAPITALE UMANO
PROGETTO CAPITALE UMANO ORIENTAMENTO PERMANENTE TAVOLO DEL CAPITALE UMANO Sondrio, giovedì 8 ottobre 2015 PIANO D'AZIONE TERRITORIALE VALTELLINA in attuazione del Sistema Regionale dell'orientamento permanente
DettagliREGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO N. 7 ORGANIZZAZIONE E PERSONALE. DECRETO n del 25 marzo 2008
2044 18-4-2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA - Parte III - n. 16 REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO N. 7 ORGANIZZAZIONE E PERSONALE DECRETO n. 3019 del 25 marzo 2008 Modifica del decreto dirigenziale
DettagliDECRETO N. 682 Del 03/02/2015
DECRETO N. 682 Del 03/02/2015 Identificativo Atto n. 55 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto RECEPIMENTO DELLE LINEE GUIDA IN MATERIA DI TIROCINI PER PERSONE STRANIERE RESIDENTI ALL
DettagliPROGRAMMA GRAVISSIME DISABILITÀ ACQUISITE (DGR 2068/2004 E S.M.): AGGIORNAMENTO ASSEGNO DI CURA DGR 1848/12.
Progr.Num. 1732/2014 GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA Questo giorno lunedì 03 del mese di novembre dell' anno 2014 si è riunita nella residenza di la Giunta regionale con l'intervento dei Signori: via
DettagliDIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE POLITICHE DI WELFARE REGIONALE, PER LA FAMIGLIA E CULTURA DELLA LEGALITA' GARVIN PAOLA
REGIONE TOSCANA DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE POLITICHE DI WELFARE REGIONALE, PER LA FAMIGLIA E CULTURA DELLA LEGALITA' Il Dirigente Responsabile: GARVIN PAOLA Decreto non
DettagliDECRETO N Del 20/12/2016
DECRETO N. 13591 Del 20/12/2016 Identificativo Atto n. 1184 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto PIANO REGIONALE DEI SERVIZI DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE - OFFERTA
DettagliDECRETO 30 aprile 2015, n certificato il
REGIONE TOSCANA Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Area di Coordinamento Formazione, Orientamento e Lavoro Settore Formazione e Orientamento DECRETO 30 aprile
DettagliAMBITO SOCIO ASSISTENZIALE 4.4 CODROIPO PIANO DI ZONA AMBITO DISTRETTUALE DI CODROIPO
AMBITO DISTRETTUALE DI CODROIPO Dal profilo di comunità al Piano di Zona 2006-2008 INDICE PREMESSA INDICE INTRODUZIONE 1 IL CONTESTO ISTITUZIONALE ED ORGANIZZATIVO 1.1 Scheda anagrafica di Ambito 2 LE
DettagliDETERMINAZIONE N DEL 02/11/2016
Pratica n. 1390/2016 Settore 09 - Lavori Pubblici - Espropri - Demanio - Servizi Tecnici Servizio Affari Generali Lavori Pubblici, Ufficio Espropri ed Attività Amministrativa Dirigente: Resp. del Procedimento
DettagliDECRETO N Del 07/10/2016
DECRETO N. 9870 Del 07/10/2016 Identificativo Atto n. 785 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto AVVIO DI PERCORSI SPERIMENTALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LA LOTTA
DettagliPOLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZ. SOCIO-ASSISTENZIALE DETERMINAZIONE. Estensore DI TULLIO PATRIZIA
REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZ. SOCIO-ASSISTENZIALE DETERMINAZIONE N. G02084 del 02/03/2015 Proposta n. 2868 del 27/02/2015
DettagliVDA Net Srl VDA Net Srl VDA Net Srl
9072 N. 47 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 16-10-2009 Parte I DIPARTIMENTO SALUTE, SICUREZZA E SOLIDARIETA SOCIALE, SERVIZI ALLA PER- SONA E ALLA COMUNITA - UFFICIO VETERI- NARIO, IGIENE
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 3474/2016 Proposta: DPG/2016/1324 del 28/01/2016 Struttura proponente: Oggetto: Autorità emanante:
DettagliLe politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità
Le politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità Barbara Schiavon Servizio Governo dell'integrazione socio sanitaria e delle politiche per la non autosufficienza
DettagliBollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del
600 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013 601 602 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del 08-01-2013
DettagliConsiglio regionale della Toscana
Consiglio regionale della Toscana LEGGE REGIONALE N. 1/2017 (Atti del Consiglio) Professioni regolamentate. Modifiche alla l.r. 73/2008. *************** Approvata dal Consiglio regionale nella seduta del
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI NEL SISTEMA DI
DettagliRegione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 15/05/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 6 maggio 2014, n. 237 Riordino della disciplina concernente l'ambito di operatività del Fondo per il sostegno del credito alle
DettagliIL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE
IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE Gloria Tognetti & Barbara Pagni Coordinamento Gestionale e Pedagogico Zonale del Valdarno Inferiore La Conferenza, in raccordo agli indirizzi
DettagliRegione Lazio. Leggi Regionali 14/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 56
Regione Lazio Leggi Regionali Legge Regionale 13 luglio 2016, n. 9 Riconoscimento del ruolo sociale delle società di mutuo soccorso della Regione ed interventi a tutela del loro patrimonio storico e culturale
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO SISTEMA SOCIO-SANITARIO REGIONALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO SISTEMA SOCIO-SANITARIO REGIONALE SETTORE POLITICHE PER L'INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA E LA SALUTE IN
DettagliCOMUNE DI CASTELLANA SICULA PROVINCIA DI PALERMO
COMUNE DI CASTELLANA SICULA PROVINCIA DI PALERMO IL RESPONSABILE DEL SETTORE AMMINISTRATIVO UFFICIO SERVIZI SCOLASTICI E SOCIALI DETERMINA N 393 DEL 22/10/2012. OGGETTO : IMPEGNO DI SPESA E LIQUIDAZIONE
DettagliDECRETO N Del 21/10/2015
DECRETO N. 8711 Del 21/10/2015 Identificativo Atto n. 966 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto REGOLAMENTAZIONE DEI PERCORSI DI FORMAZIONE ABILITANTI E DI AGGIORNAMENTO PER INSTALLATORE
Dettagli