DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI"

Transcript

1 Capitolo 4 DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI Ci occupiamo qui di applicare il principio di sovrapposizione a semplici sistemi fisici. La periodicità spaziale degli eventi coinvolti in questi esperimenti ci consente di applicare anche le proprietà quantistiche delle traslazioni nello spazio. I sistemi di cui ci occupiamo sono reticoli cristallini, che offrono un laboratorio naturale per gli esperimenti di interferenza di particelle. Diffrazione da cristalli è ottenibile con raggi X poichè questi hanno lunghezze d onda confrontabile con la spaziatura reticolare D 1A. Ci chiediamo quanta energia occorre ad un elettrone per avere una lunghezza d onda di un Angstrom. Partendo dalla Eq.(1.7) di de Broglie, rimpiazziamo la velocitá dell elettrone con la sua energia cinetica T (al limite non relativistico). Si ottiene λ = h 2mv = hc 2mc2 T. (4.1) dove m è la massa dell elettrone ev e T è misurata in ev. La costante di Planck vale h = ev sec (4.2) Risulta facilmente λ 12 T (4.3) quindi, per avere una lunghezza d onda di un Angstrom, l energia cinetica dev essere dell ordine di 144 ev. 4.1 Esperimento di Young Riprendiamo l esperimento di Young delle due fenditure. Il fascio emesso dalla sorgente potrà essere costituito di fotoni, elettroni, neutroni o altro. Ciascuna particella emessa viaggia con impulso costante p, quindi si trova il uno stato di onda piana p >. La particella attraversa o la fenditura F1 o la fenditura F2 cambiando direzione. Lo stato finale è ancora descrivibile asintoticamente con un onda piana p > con p = p ma in una direzione che forma un angolo con la direzione di incidenza. Il cambiamento di stato della particella nell attraversare una o l altra delle due fenditure si può imputare ad un operatore A per cui la probabilità di attraversamento della singola fenditura è data da P 0 (x) = A(x) 2 = < p A p > 2, (4.4) 19

2 CAPITOLO 4. DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI 20 p / û / p Figura 4.1: Schema dell esperimento di Young. Vedi anche Fig. 1.1 dove x è il punto sullo schermo nella direzione di p. La natura di A non è importante in questo contesto. Le due fenditure sono uguali ma spostate l una rispetto all altra di D nella direzione û ortogonale a quella di incidenza, quindi le due ampiezze di probabilità differiscono per una semplice traslazione di D. Se chiamiamo una A(x), come appare nell Eq. (1), l altra sarà data da A D (x) = < p U D AU + D p > (4.5) = < p e i pud Ae i pud p > (4.6) = < p A p > e i p Dsin, (4.7) dove p u è l operatore impulso che genera una traslazione nella direzione û ortogonale alla direzione dell impulso delle particelle incidenti e quindi p u p >= 0 p u p >= p > p sin. (4.8) Una volta note le due ampiezze A(x) e A D (x) il principio di sovrapposizione impone che, quando entrambe le fenditure sono aperte, l ampiezza totale sia la somma delle ampiezze e la probabilità che la particella raggiunga il punto x sullo schermo è P(x) = < p A p > + < p A p > e i pdsin 2 (4.9) = P 0 (x) 1 + e i pdsin 2 (4.10) = 4 P 0 (x) cos 2 (pdsin/2 ), (4.11) che coincide con l Eq. (1.4) se assumiamo valida la relazione di de B tra impulso e lunghezza d onda p = h/λ. In effetti P 0 (x) non dipende da x e (quindi dall angolo) poichè, se la fenditura è puntiforme, la particella prende con uguale probabilità qualunque direzione (nel caso di diffrazione da singola fenditura). 4.2 Reticolo di diffrazione Il reticolo di diffrazione è la idealizzazione unidimensionale della superficie di un cristallo fatta di atomi equidistanziati. La distanza D fra due atomi, detta anche passo rerticolare, è confrontabile con la lunghezza d onda di elettroni di poche centinaia di elettronvolt. Questo fatto consentì di rivelare per la prima volta l interferenza di elettroni (diffrazione di Davisson e Germer,1927), che non si può ottenere con le due fenditure dove la distanza non si può tecnicamente rendere così piccola come D. Consideriamo una serie di N centri diffusori (N dell ordine di grandezza del numero di Avogadro) disposti lungo la direzione û ad egual distanza D l uno dall altro. Questi costituiscono una idealizzazione

3 CAPITOLO 4. DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI 21 p / / p ϑ D Figura 4.2: Diffrazione alla Bragg. di un reticolo unidimensionale di passo reticolare D. Un fascio di particelle (una alla volta) incide sul reticolo e, dopo diffusione elastica ( p = p ) da uno dei centri diffusori, viene diffratto in una certa direzione. Vogliamo calcolare la probabilitá di diffusione all angolo. Il fenomeno è simile a quello di Young eccetto che, invece di avere interferenza da due fenditure, abbiamo interferenza da molteplici centri diffusori. Chiamiamo < p A n p > l ampiezza di diffusione dal centro diffusore n-imo. Ancora una volta le ampiezze di diffusione di due centri contigui differiscono per una traslazione di D. Generalizzando l Eq. (4.7) ad N centri diffusori abbiamo P(x) = P 0 (x)[1 + e i pdsin + e i p2dsin + e i p3dsin + 2, (4.12) essendo N D = L ed L lunghezza del reticolo(l D). Sommando la successione di ragione φ = i pdsin si ottiene sin 2 [N φ/2] P(x) = P 0 sin 2. (4.13) [ φ/2] Invece di mettere in evidenza la probabilità associata all diffusione da un singolo centro, mettiamo in evidenza la probabilità massima che si ottiene per = 0(o x = 0). Si ha facilmente P(x) = P(0) sin2 (N φ/2) (N φ/2) 2 (4.14) Questa espresione è una generalizzazione dell Eq. (4.11) a cui si riduce per N=2. Si vede facilmente che l interferenza da molteplici centri diffusori esalta l entitá del fenomeno. 4.3 Riflessione da doppio strato Consideriamo un fascio di elettroni di impulso p che incidono sulla superficie di un cristallo. Gli elettroni si possono riflettere sul primo piano reticolare o, se hanno sufficiente energia, possono riflettersi sul secondo. Ogni elettrone emergente con impulso p viene o dal primo o dal secondo strato di ioni, come illustrato in Fig. (4.2). Per determinare la probabilità dell elettrone con impulso p dobbiamo applicare il principio di sovrapposizione delle ampiezze P() = < p A p > + < p U D AU D p > 2 (4.15) poichè i due eventi differiscono solo per una traslazione pari alla costante reticolare D nella direzione s (nella figura s é il versore ortogonale ai piani reticolari). Applicando le due equazioni agli autovalori ( p s) p > = p > p sin (4.16) ( p s) p > = p > p sin, (4.17)

4 CAPITOLO 4. DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI 22 π π Figura 4.3: Diffusione di particelle identiche.sopra: particelle distinguibili. Sotto: particelle indistinguibili essendo p = p. Nella equazione precedente, dopo un pò di trigonometria si arriva a P() = P 0 () 1 + e 2i pdsin[] 2. (4.18) I massimi di inteferenza si hanno per 2Dsin = nλ, dove n è un numero intero e λ = h p, in accordo alla relazione di de Broglie, Eq. (1.7). Questa legge coincide con la legge di Bragg per la diffrazione di raggi X da un cristallo. 4.4 Diffusione di particelle identiche In meccanica classica due particelle identiche sono distinguibili poichè possone essere sempre seguite nelle rispettive traiettorie. La MQ mette in crisi il concetto di traiettoria e quindi anche il concetto di distinguibilità di particelle identiche. Le conseguenze di ciò sono profonde sia nella fisica atomica e subatomica che nella fisica di molte particelle. Due particelle collidono elasticamente. Nel riferimento del centro di massa la collisione, vista classicamente, cioè adoperando il concetto di traiettoria, si presenta come illustrato in Fig Volendo fare una trattazione quantistica, dobbiamo evitare di far ricorso alle traiettorie per descrivere la collisione; introduciamo invece un rivelatore nella direzione all angolo. Se le due particelle sono diverse (una rossa e una blu per esempio, nella parte superiore della figura) il rivelatore è in grado di identificare il tipo di particella rivelata e quindi possiamo distinguere se la collisione è avvenuta secondo il processo a sinistra o quello a destra nella figura. Ma se le due particelle sono identiche (entrambe rosse nella nella parte oinferiore della figura), il rivelatore non è in grado di distinguerle e quindi non possiamo sapere quale processo è avvenuto, se quello di sinistar o quello di destra. Si presenta qui una situazione analoga all esperimento di Young delle due fenditure, dove non sapevamo quale delle due fenditure era attraversata dalla particella. Come in quel caso, anche ora dobbiamo applicare il principio di sovrapposizione. Chiamiamo f() l ampiezza di diffusione della particella di sinistra all angolo (processo di sinistra) e f(π ) l ampiezza di diffusione all angolo π (processo di destra). La probabilità che una particella (non importa quale visto che sono identiche ed indistinguibili) raggiunga il rivelatore sarà in virtù del principio di sovrapposizione P() = f() + e iδ f(π ) 2 (4.19) Il fattore di fase (di modulo uno) è stato introdotto poichè l ampiezza di diffusione definisce la sezione d urto a meno di un fattore di fase (ricordiamo che σ = f 2 ), che diventa essenziale quando la sezione d urto scaturisce da più processi come in questo caso. Se effettuo una rotazione di π, si ha P() = f(π ) + e iδ f() 2 = f() + e iδ f(π ) 2 (4.20)

5 CAPITOLO 4. DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI 23 Poichè il sistema è simmetrico per una rotazione di π le due probabilità devono essere uguali e quindi e iδ = e iδ, cioè e iδ = ±1. In definitiva si ha P() = f() ± f(π ) 2 (4.21) La sovrapposizione delle due ampiezze da luogo ad effetti di interferenza che vengono normalmente riscontrati in esperimenti di collisione tra particelle identiche (vedi Fig.14.2). L ambiguità del segno non si può dirimere se non nel contesto della MQ relativistica. Si trova che il segno più si ha nel caso di particelle con spin intero (bosoni), il segno meno a particelle con spin semintero (fermioni). 10 dσ/dω, b sr -1 (c.m.) angolo nel baricentro, gradi Figura 4.4: Distribuzione angolare nella diffusione elastica carbonio su carbonio.la linea continua è la previsione teorica assumendo che le particelle sono identiche; i cerchi sono i dati sperimenatali Stato di due particelle identiche Consideriamo ora la funzione d onda di due particelle, diciamo a e b. Supponiamo per semplicità che le due particelle siano non interagenti. Se le due particelle non sono identiche allora si ha ψ( r 1, r 2 ) = ψ a ( r 1 )ψ b ( r 2 ) (4.22) Se le due particelle sono identiche, scambiando le due particelle la funzione d onda deve restare invariata a meno di un fattore di fase, quindi ψ( r 2, r 1 ) = ψ a ( r 2 )ψ b ( r 1 ) = e iδ ψ( r 1, r 2 ) (4.23) Dopo un secondo scambio che porta un altro fattore di fase, la funzione d onda deve ritornare quella di prima, per cui si deve avere e 2iδ = 1, cioé e iδ = ±1, come prima. Quindi la funzione d onda o resta invariata per scambio di due particelle (simmetrica) o cambia segno (antisimmetrica). Queste condizioni sono soddisfatte automaticamente dalle funzioni d onda della forma ψ( r 1, r 2 ) = ψ a ( r 1 )ψ b ( r 2 ) ± ψ a ( r 2 )ψ b ( r 1 ) (4.24) Il segno + vale per bosoni, il segno vale per fermioni. La funzione d onda di due fermioni, per r 1 = r 2, è nulla. Quindi due fermioni identici non possono occupare la stessa posizione. Generalizzando questo risultato possiamo affermare che due fermioni identici non posson occupare lo stesso stato. Questo è il principio di esclusione di Pauli. Il suo ruolo è fondamentale in molti campi della fisica sia su scala microscopica (atomi, nuclei,...) che su scala macroscopica (fenomeni quantistici macroscopici come superconduttività, superfluidità,ecc).

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore Particelle della presente identiche. opera. Principio di Pauli. 1 Particelle identiche: sommario Finora: proprietà di particella singola. Volendo ottenere il comportamento di più particelle, è necessario

Dettagli

Meccanica quantistica (5)

Meccanica quantistica (5) Meccanica quantistica (5) 0/7/14 1-MQ-5.doc 0 Oscillatore armonico Se una massa è sottoposta ad una forza di richiamo proporzionale allo spostamento da un posizione di equilibrio F = kx il potenziale (

Dettagli

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica 4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla

Dettagli

Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano

Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A. 2009-2010 Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Raccolta Dati di Diffrazione: Diffrazione di Raggi X Raccolta

Dettagli

Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone

Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone Consideriamo un onda elettro-magnetica piana polarizzata lungo x che si propaga lungo z L onda interagisce con un singolo elettrone (libero) inducendo un

Dettagli

Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione

Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione Paolo Pendenza Corso PAS, 10 luglio 2014 Anche nelle scienze non si possono scoprire nuove terre se non si è pronti a lasciarsi indietro il porto

Dettagli

Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi

Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi Singolo elettrone: 1)Numero quantico principale n 2)Numero quantico del momento angolare orbitale l = 0, 1,, n-1 3)Numero quantico magnetico

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA Anno Accademico 007-008 CORSO di FISCA ED APPLICAZIONE DEI LASERS Questionario del Primo appello della Sessione Estiva NOME: COGNOME: MATRICOLA: VOTO: /30 COSTANTI

Dettagli

n(z) = n(0) e m gz/k B T ; (1)

n(z) = n(0) e m gz/k B T ; (1) Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Prova scritta 4 Luglio 008 - (tre ore a disposizione) [sufficienza con punti 8 circa di cui almeno 4 dagli esercizi nn. 3 e/o 4] [i bonus possono essere

Dettagli

La diffrazione. Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 1

La diffrazione. Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 1 La diffrazione Il fenomeno della diffrazione si incontra ogni volta che la luce incontra un ostacolo o un apertura di dimensioni paragonabili alla sua lunghezza d onda. L effetto della diffrazione è quello

Dettagli

Elettroni luce e quanti

Elettroni luce e quanti Elettroni luce e quanti con visita ai Laboratori Nazionali di Frascati del INFN dedicati agli acceleratori d elettroni e positroni per studiarne le interazioni e per farne sorgenti ultrabrillanti di luce

Dettagli

Lezioni di Meccanica Quantistica

Lezioni di Meccanica Quantistica Luigi E. Picasso Lezioni di Meccanica Quantistica seconda edizione Edizioni ETS www.edizioniets.com Copyright 2015 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa info@edizioniets.com www.edizioniets.com

Dettagli

Un introduzione alla Meccanica Quantistica

Un introduzione alla Meccanica Quantistica Un introduzione alla Meccanica Quantistica La Teoria che nessuno capisce! Chiunque non resti sconvolto dalla teoria quantistica, sicuramente NON L HA CAPITA N. Bohr Quanto piu` la teoria dei quanti incontra

Dettagli

Laboratorio di Ottica e Spettroscopia

Laboratorio di Ottica e Spettroscopia Laboratorio di Ottica e Spettroscopia Quarta lezione Applicazione di tecniche di diffrazione (Laboratorio II) Antonio Maggio e Luigi Scelsi Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di

Dettagli

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Sistema a due stati Consideriamo come esempio di sistema a due stati l ammoniaca. La struttura del composto è tetraedrico : alla sommità di una piramide con base

Dettagli

Generalità delle onde elettromagnetiche

Generalità delle onde elettromagnetiche Generalità delle onde elettromagnetiche Ampiezza massima: E max (B max ) Lunghezza d onda: (m) E max (B max ) Periodo: (s) Frequenza: = 1 (s-1 ) Numero d onda: = 1 (m-1 ) = v Velocità della luce nel vuoto

Dettagli

Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica,

Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica, Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica, spin, ). Esempi: due elettroni, due protoni, due neutroni,

Dettagli

Atomi a più elettroni

Atomi a più elettroni Chapter 7 Atomi a più elettroni 7.1 Lo spin Gli esperimenti indicano che alle particelle si deve associare un momento angolare intrinseco, o spin, indipendentemente dalla loro natura (particelle elementari

Dettagli

Introduzione ai fenomeni quantistici

Introduzione ai fenomeni quantistici Introduzione ai fenomeni quantistici Tratto da: The Feynman lectures on physics, vol. 3 Marco Bonvini Nicodemo Magnoli Meccanica: Keplero (1608-1619) Galilei (1630) Newton (1687) Termodinamica: Kelvin

Dettagli

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO 1 INTERFERENZA Massimi di luminosità Onda incidente L onda prodotta alla fenditura S0, che funge da sorgente, genera due onde alle fenditure

Dettagli

sin ϑ = n sin ϑ Inoltre, applicando semplici considerazioni geometriche si ha: {

sin ϑ = n sin ϑ Inoltre, applicando semplici considerazioni geometriche si ha: { 6 Il prisma Il prisma è definito dal suo angolo al vertice φ e dal suo indice di rifrazione n. Consideriamo un raggio luminoso che incide su una faccia del prisma con un angolo i rispetto alla normale

Dettagli

Capitolo 15. L interferenza e la natura ondulatoria della luce. Copyright 2009 Zanichelli editore

Capitolo 15. L interferenza e la natura ondulatoria della luce. Copyright 2009 Zanichelli editore Capitolo 15 L interferenza e la natura ondulatoria della luce 15.2 Il principio di sovrapposizione e l interferenza della luce Quando due onde luminose passano per uno stesso punto, i loro effetti si sommano

Dettagli

La struttura elettronica degli atomi

La struttura elettronica degli atomi 1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,

Dettagli

Ottica fisica - Diffrazione

Ottica fisica - Diffrazione Ottica fisica - Diffrazione 1. Diffrazione di Fraunhofer 2. Risoluzione di una lente 3. Reticoli di diffrazione IX - 0 Diffrazione Interferenza di un onda con se stessa, in presenza di aperture od ostacoli

Dettagli

Appello di Meccanica Quantistica I

Appello di Meccanica Quantistica I Appello di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze M.F.N. Università degli Studi di Pisa gennaio 007 (A.A. 06/07) Tempo a disposizione: 3 ore. Problemi e per il recupero Compitino I; problemi e 3 per

Dettagli

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica - Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Lezione n. 19 L equazione di Schrodinger L atomo di idrogeno Orbitali atomici 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Dai modelli primitivi alla meccanica quantistica

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI Orbitali atomici e loro rappresentazione Le funzioni d onda Ψ n che derivano dalla risoluzione dell equazione d onda e descrivono il moto degli elettroni nell atomo si dicono orbitali

Dettagli

ATOMO. Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton

ATOMO. Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton Democrito IV secolo A.C. ATOMO Lavoisier Proust Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton (808) Teoria atomica Gay-Lussac volumi di gas reagiscono secondo rapporti interi

Dettagli

Cognome Nome Matricola

Cognome Nome Matricola Cognome Nome Matricola DOCENTE Energetica Biomedica DM 270 Elettronica Informazione Informatica DM509 Problema 1 Nel circuito di figura (a) i resistori hanno valori tali che R 1 / = 2 e i condensatori

Dettagli

Pieralberto Marchetti

Pieralberto Marchetti PADOVA, Master 2015 Pieralberto Marchetti Universita di Padova Dipartimento G. Galilei di Fisica e Astronomia Galilei a Padova, 1592-1610 - "Li diciotto anni migliori di tutta la mia età". Meccanica Quantistica

Dettagli

EFFETTO COMPTON PREMESSA

EFFETTO COMPTON PREMESSA EFFETTO COMPTON PREMESSA La concezione di Einstein della luce, nonostante i successi, fu accolta con scetticismo dagli altri fisici. Lo stesso Planck nel 1913, in occasione della presentazione di Einstein

Dettagli

Le Caratteristiche della Luce

Le Caratteristiche della Luce 7. L Atomo Le Caratteristiche della Luce Quanti e Fotoni Spettri Atomici e Livelli Energetici L Atomo di Bohr I Modelli dell Atomo - Orbitali atomici - I numeri quantici e gli orbitali atomici - Lo spin

Dettagli

LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA

LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA Franco Prati Università dell Insubria - Como NINDA URUK Il pane dei Sumeri Ricerca scientifica ed epistemologia 5 dicembre 2012 Congresso Internazionale dei Fisici in onore di

Dettagli

Università Primo Levi

Università Primo Levi Università Primo Levi Primo Levi 2013 Le forze fondamentali e la fisica dei quanta INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi

Dettagli

Fisica Quantistica III Esercizi Natale 2009

Fisica Quantistica III Esercizi Natale 2009 Fisica Quantistica III Esercizi Natale 009 Philip G. Ratcliffe (philip.ratcliffe@uninsubria.it) Dipartimento di Fisica e Matematica Università degli Studi dell Insubria in Como via Valleggio 11, 100 Como

Dettagli

Lo spin dell elettrone

Lo spin dell elettrone Lo spin dell elettrone Abbiamo visto che un elettrone che ruota intorno al nucleo possiede un momento angolare orbitale, con il quale è associato anche un momento magnetico. Ci sono evidenze sperimentali

Dettagli

p e c = ev Å

p e c = ev Å Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Soluzioni Esercizi: Giugno 006 * Quale la lunghezza d onda di de Broglie di un elettrone che ha energia cinetica E 1 = KeV e massa a riposo m 0 = 9.11

Dettagli

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1 RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione

Dettagli

La Meccanica Quantistica

La Meccanica Quantistica La Meccanica Quantistica Se quando pensiamo a un atomo ci immaginiamo qualcosa di questo tipo Dobbiamo rivedere le nostre idee LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA La crisi della fisica classica Un secolo fa

Dettagli

Interferenze quantistiche

Interferenze quantistiche FAM Interferenze quantistiche Christian Ferrari Liceo di Locarno Cenni storici 1 Anni 1920: messa in evidenza di uno strano comportamento degli oggetti del mondo microscopico. Esperienze con la luce in

Dettagli

Introduzione. Elementi di Fisica delle Particelle Elementari. Diego Bettoni Anno Accademico

Introduzione. Elementi di Fisica delle Particelle Elementari. Diego Bettoni Anno Accademico Introduzione Elementi di Fisica delle Particelle Elementari Diego Bettoni Anno Accademico 006-007 Programma del corso 1. Introduzione.. Simmetrie discrete: P, C, T. 3. Isospin, stranezza, G-parità. 4.

Dettagli

Diffrazione di raggi X

Diffrazione di raggi X Diffrazione di raggi X Campione radiazione rivelatore tecnica monocromatica pellicole Oscillante Weissenberg Buerger Gandolfi Cristallo singolo Contatore (convenzionale, IP, CCD) Diffrattometro a 4-cerchi

Dettagli

Effetto Zeeman anomalo

Effetto Zeeman anomalo Effetto Zeeman anomalo Direzione del campo B esempio: : j=3/2 Direzione del campo B j=1+1/2 = 3/2 s m j =+3/2 m j =+1/2 l m j =-1/2 m j =-3/2 La separazione tra i livelli é diversa l e µ l antiparalleli

Dettagli

Corso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2

Corso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2 Corso di Laurea in Astronomia Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA A.A. 01-013 Indice 1 Introduzione 5 1.1 Indice di rifrazione.............................. 5 1. Riflessione e rifrazione............................

Dettagli

Teoria Atomica di Dalton

Teoria Atomica di Dalton Teoria Atomica di Dalton Il concetto moderno della materia si origina nel 1806 con la teoria atomica di John Dalton: Ogni elementoè composto di atomi. Gli atomi di un dato elemento sono uguali. Gli atomi

Dettagli

Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton)

Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton) Atomi 16 Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton) 17 Teoria atomica di Dalton Si basa sui seguenti postulati: 1. La materia è formata

Dettagli

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac.

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac. Particelle ed Interazioni fondamentali Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac, cioè due fermioni con gli stessi numeri quantici non possono coesistere in uno

Dettagli

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti.

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8 Esempio arciere su una superficie ghiacciata che scocca la freccia: l arciere (60 kg) esercita una forza sulla freccia 0.5 kg (che parte in avanti con

Dettagli

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore Onde di materia Elettroni: particelle? Traiettoria: proprietà caratteristica di una particella ( la particella è passata di là ). La traiettoria Enrico di particelle Silva - proprietà cariche può intellettuale

Dettagli

Diffusione da elettroni legati elasticamente

Diffusione da elettroni legati elasticamente Diffusione da elettroni legati elasticamente Nell ipotesi di elettroni legati elasticamente nella materia, il moto del singolo elettrone è determinato dall equazione del moto classica r + γṙ + ω 0r F ext

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1 Grandezze angolari Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ v ω v = ωr a α a = αr m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1 2 Iω 2 Energia cinetica In forma vettoriale: v = ω r questa collega la velocità angolare

Dettagli

DIFFRAZIONE E INTERFERENZA DI ONDE MATERIALI

DIFFRAZIONE E INTERFERENZA DI ONDE MATERIALI 1/2 ONDE, CORPUSCOLI E FUNZIONE D ONDA 09/10 1 DIFFRAZIONE E INTERFERENZA DI ONDE MATERIALI Attualmente l equazione di Schrödinger è confermata da una massa imponente di dati sperimentali nei campi fenomenologici

Dettagli

Equilibrio statico sul piano inclinato

Equilibrio statico sul piano inclinato Esperienza 3 Equilibrio statico sul piano inclinato Obiettivi - Comprendere la differenza tra grandezze vettoriali e grandezze scalari attraverso lo studio delle condizioni di equilibrio statico di un

Dettagli

Misura del momento magnetico dell elettrone

Misura del momento magnetico dell elettrone FACOLTÀ Università degli Studi di Roma Tre DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica Misura del momento magnetico dell elettrone Candidato: Andrea Sciandra Matricola 4480 Relatore:

Dettagli

La nascita della fisica moderna. (un racconto di inizio 900)

La nascita della fisica moderna. (un racconto di inizio 900) La nascita della fisica moderna (un racconto di inizio 900) Sviluppo storico della fisica tra fine 800 e il 1927 Fisica sperimentale fine 800 Fisica teorica fine 800 1900 1905 1911 1913 1916 1924 1925-1927

Dettagli

Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini

Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini Apparati per uso industriale e ricerca Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Apparecchiature radiologiche per analisi industriali e ricerca Le apparecchiature a raggi X utilizzate nell industria utilizzano

Dettagli

Lezione n. 13. Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo. di idrogeno. Antonino Polimeno 1

Lezione n. 13. Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo. di idrogeno. Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica Biotecnologie sanitarie Lezione n. 13 Radiazione elettromagnetica Il modello di Bohr Lo spettro dell atomo di idrogeno Antonino Polimeno 1 Radiazione elettromagnetica (1) - Rappresentazione

Dettagli

Lezione 5 Moti di particelle in un campo magnetico

Lezione 5 Moti di particelle in un campo magnetico Lezione 5 Moti di particelle in un campo magnetico G. Bosia Universita di Torino G. Bosia - Fisica del plasma confinato Lezione 5 1 Moto di una particella carica in un campo magnetico Il confinamento del

Dettagli

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico

Dettagli

Sistemi cristallini 1

Sistemi cristallini 1 Sistemi cristallini Esercizio Calcolare la densità atomica definita come il rapporto tra il numero di atomi e il volume unitario per ) il litio sapendo che la distanza tra i centri dei primi vicini è R

Dettagli

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Prof. A. Martinelli Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Dipartimento di Farmacia 1 Il comportamento ondulatorio della materia 2 1 Il comportamento ondulatorio della materia La diffrazione

Dettagli

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006

QUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006 QUANTITA DI MOTO DEFINIZIONE(1) m v Si chiama quantità di moto di un punto materiale il prodotto della sua massa per la sua velocità p = m v La quantità di moto è una grandezza vettoriale La dimensione

Dettagli

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia

Dettagli

Se la funzione è analiticamente invertibile, estratto q, si può ricavare x = x(q).

Se la funzione è analiticamente invertibile, estratto q, si può ricavare x = x(q). La tecnica Monte Carlo Il metodo Monte Carlo è basato sulla scelta di eventi fisici con una probabilità di accadimento nota a priori. sia p(x) la distribuzione di probabilità con la quale si manifesta

Dettagli

LA STRUTTURA DELL ATOMO

LA STRUTTURA DELL ATOMO Capitolo 4 LA STRUTTURA DELL ATOMO N.B I concetti proposti sulle slide, in linea di massima seguono l ordine e i contenuti del libro, ma!!!! Ci possono essere delle variazioni Prof. Vincenzo Leo - Chimica

Dettagli

L atomo di Bohr. Argomenti. Al tempo di Bohr. Spettri atomici 19/03/2010

L atomo di Bohr. Argomenti. Al tempo di Bohr. Spettri atomici 19/03/2010 Argomenti Spettri atomici Modelli atomici Effetto Zeeman Equazione di Schrödinger L atomo di Bohr Numeri quantici Atomi con più elettroni Al tempo di Bohr Lo spettroscopio è uno strumento utilizzato per

Dettagli

Spettro elettromagnetico

Spettro elettromagnetico Spettro elettromagnetico Sorgenti Finestre Tipo Oggetti rilevabili Raggi γ ev Raggi X Lunghezza d onda E hc = hν = = λ 12. 39 λ( A o ) Visibile Infrarosso icro onde Onde-radio Dimensione degli oggetti

Dettagli

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di

Dettagli

Spettroscopia. Reticolo di diffrazione Spettrometro a reticolo Spettroscopia Raman

Spettroscopia. Reticolo di diffrazione Spettrometro a reticolo Spettroscopia Raman Spettroscopia Reticolo di diffrazione Spettrometro a reticolo Spettroscopia Raman Di nuovo l'esperimento di Young delle due fenditure Onda piana incidente Se la larghezza d delle fenditure tende a zero:

Dettagli

CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione FSE PON "Competenze per lo sviluppo" Bando 2373

CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione FSE PON Competenze per lo sviluppo Bando 2373 CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione 2007-2013 FSE PON "Competenze per lo sviluppo" Bando 2373 26/02/2013 Piano integrato 2013 Codice progetto: C-2-FSE-2013-313

Dettagli

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d.

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d. 1 Stati Coerenti Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana H = 1 m p + 1 m ω x (1) Per semplicitá introduciamo gli operatori autoaggiunti adimensionali

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente

Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente OTTICA FISICA Quando lungo il percorso della luce vi sono fenditure ed ostacoli con dimensioni dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d'onda incidente gli effetti sperimentali non sono spiegabili

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

4.4 Reticoli Capitolo 4 Ottica

4.4 Reticoli Capitolo 4 Ottica 4.4 Reticoli Esercizio 92 Un fascio piano di onde e.m. con frequenza ν = 10 11 Hz incide su uno schermo conduttore piano su cui sono praticate 5 fenditure parallele e lunghe, di larghezza a = 6 mm e passo

Dettagli

Fenomeni connessi con il moto ondoso.

Fenomeni connessi con il moto ondoso. Fenomeni connessi con il moto ondoso 0. Obbiettivo In queste pagine analizzeremo alcuni fenomeni connessi con il moto ondoso: la riflessione, la rifrazione e la diffrazione. Per visualizzare tali fenomeni

Dettagli

Principio di Huygens

Principio di Huygens Ottica fisica La luce è stata considerata una particella da Newton fino a Young (inizi XIX secolo) Nell'800 si sono studiati i fenomeni ondulatori associati alla luce Nel secolo scorso alcuni effetti (fotoelettrico,

Dettagli

Dottorato in Fisica XIV ciclo n.s. 21 gennaio 2013 Prova scritta n.1

Dottorato in Fisica XIV ciclo n.s. 21 gennaio 2013 Prova scritta n.1 Dottorato in Fisica XIV ciclo n.s. 1 gennaio 013 Prova scritta n.1 Compito 1. I processi oscillatori in fisica. Conseguenze della corrente di spostamento nelle equazioni di Maxwell. Un cilindro di raggio

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE Scopo dell esperimento: studiare l ottica geometrica e i fenomeni di diffrazione MATERIALE A DISPOSIZIONE: 1 banco ottico 1 blocco di plexiglass 2 lenti con

Dettagli

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana) ispense di Meccanica dei Fluidi 0 0 det 0 = [ (0 ) + ( ( ) ) + (0 0 ) ] = 0. Pertanto, v e µ sono indipendenti tra loro e costituiscono una nuova base. Con essi è possibile descrivere altre grandezze,

Dettagli

Corso di Fisica. Onde Interferenza e Diffrazione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni a.a.08-09

Corso di Fisica. Onde Interferenza e Diffrazione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni a.a.08-09 Corso di Fisica Onde Interferenza e Diffrazione Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni a.a.08-09 1 SOMMARIO 1. Esercizi sulle onde 2. Diffrazione 3. Interferenza 4. Diffrazione

Dettagli

Theory Italiano (Italy)

Theory Italiano (Italy) Q3-1 Large Hadron Collider (10 punti) Prima di iniziare questo problema, leggi le istruzioni generali nella busta a parte. In questo problema è discussa la fisica dell acceleratore di particelle del CERN

Dettagli

Onde elettromagnetiche

Onde elettromagnetiche Onde elettromagnetiche SQ Campo determinato da cariche in moto Campo elettrico E dato da una carica puntiforme collocata in E {x 0, y 0, z 0 } E(x, y, z) = q r 4πɛ 0 r 2 con r = {x x 0, y y 0, z z 0 }

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI I numeri quantici Le funzioni d onda Ψ n, soluzioni dell equazione d onda, sono caratterizzate da certe combinazioni di numeri quantici: n, l, m l, m s n = numero quantico principale,

Dettagli

Fisica 2 per biotecnologie: Prova in itinere 26 Maggio 2014

Fisica 2 per biotecnologie: Prova in itinere 26 Maggio 2014 Fisica 2 per biotecnologie: Prova in itinere 26 Maggio 2014 Scrivere immediatamente, ED IN EVIDENZA, sui due fogli protocollo consegnati (ed eventuali altri fogli richiesti) la seguente tabella: NOME :...

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE ESERCIZIO 1 Un onda elettromagnetica piana di frequenza ν = 7, 5 10 14 Hz si propaga nel vuoto lungo l asse x. Essa è polarizzata linearmente con il campo E che forma l angolo ϑ

Dettagli

Compito di Meccanica Razionale M-Z

Compito di Meccanica Razionale M-Z Compito di Meccanica Razionale M-Z 11 giugno 213 1. Tre piastre piane omogenee di massa m aventi la forma di triangoli rettangoli con cateti 4l e 3l sono saldate lungo il cateto più lungo come in figura

Dettagli

LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA

LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA I a Parte: - Comportamento corpuscolare della luce II a Parte: - Il modello atomico - Comportamento ondulatorio della materia III a Parte: - Dualità onda-particella: esperimento

Dettagli

Università degli studi di Catania. Corso di laurea in fisica

Università degli studi di Catania. Corso di laurea in fisica Università degli studi di Catania Corso di laurea in fisica Esame di meccanica uantistica I Analisi numerica del potenziale anarmonico Agata Trovato Enrica Trovato Oscillatore armonico Trattazione uantistica

Dettagli

1) Per quale valore minimo della velocità angolare iniziale il cilindro riesce a compiere un giro completo.

1) Per quale valore minimo della velocità angolare iniziale il cilindro riesce a compiere un giro completo. Esame di Fisica per Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni (Parte I): 04-02-2016 Problema 1. Un punto materiale si muove nel piano su una guida descritta dall equazione y = sin kx [ = 12m, k

Dettagli

Elettricità e Fisica Moderna

Elettricità e Fisica Moderna Esercizi di fisica per Medicina C.Patrignani, Univ. Genova (rev: 9 Ottobre 2003) 1 Elettricità e Fisica Moderna 1) Una candela emette una potenza di circa 1 W ad una lunghezza d onda media di 5500 Å a)

Dettagli

ONDE. Propagazione di energia senza propagazione di materia. Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta

ONDE. Propagazione di energia senza propagazione di materia. Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta ONDE Propagazione di energia senza propagazione di materia Una perturbazione viene trasmessa ma l acqua non si sposta Le onde meccaniche trasferiscono energia propagando una perturbazione in un mezzo.

Dettagli

GEOMETRIA B Esercizi

GEOMETRIA B Esercizi GEOMETRIA B 2016-17 BARBARA NELLI A.A. 2016-17 Alcuni degli esercizi sono presi dal libro DC [1]. 1. Esercizi Esercizio 1.1. Sia α : I R 3 una curva parametrizzata e sia v R 3 un vettore fissato. Assumiamo

Dettagli

Funzione d onda dello stato fondamentale (trascurando l interazione elettrone-elettrone)

Funzione d onda dello stato fondamentale (trascurando l interazione elettrone-elettrone) -e -e +2e ATOMO DI ELIO. Considero il nucleo fisso (sistema di riferimento del centro di massa, circa coincidente col nucleo). I due elettroni vanno trattati come indistinguibili. -e -e +2e SENZA il termine

Dettagli

1.2 Moto di cariche in campo elettrico

1.2 Moto di cariche in campo elettrico 1.2 Moto di cariche in campo elettrico Capitolo 1 Elettrostatica 1.2 Moto di cariche in campo elettrico Esercizio 11 Una carica puntiforme q = 2.0 10 7 C, massa m = 2 10 6 kg, viene attratta da una carica

Dettagli

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X),

LEZIONE 12. Y = f(x) = f( x j,1 f(e j ) = x j,1 A j = AX = µ A (X), LEZIONE 1 1.1. Matrice di un applicazione lineare. Verifichiamo ora che ogni applicazione lineare f: R n R m è della forma µ A per un unica A R m,n. Definizione 1.1.1. Per ogni j 1,..., n indichiamo con

Dettagli