ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO PER LA LOGISTICA ED IL TRASPORTO DELLE MERCI

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1 Regione Siciliana Presidenza Dipartimento della Programmazione ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO PER LA LOGISTICA ED IL TRASPORTO DELLE MERCI Relazione tecnica del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, in accompagnamento agli interventi da inserire negli APQ (Delibera CIPE n. 20/2004) BOZZA I Componenti il NVVIPi Prof. Tesoriere Giovanni - Coordinatore Ing. Celauro Clara Avv. Mariotti Elisabetta Dott. Matraia Cristian Dott. Pannico Antonio Dott. Polizzano Giuseppe Palermo, 22 dicembre 2005

2 ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO PER LA LOGISTICA ED IL TRASPORTO DELLE MERCI Relazione tecnica del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, in accompagnamento agli interventi da inserire negli APQ (Delibera CIPE n. 20/2004) 1. I documenti della Programmazione di Settore 1.1 La Programmazione Comunitaria La programmazione comunitaria affronta la tematica del trasporto merci e della logistica nel libro bianco del La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte, individuando le linee strategiche da seguire nell ottica della massimizzazione dell efficienza del servizio di trasporto e del rispetto dell ambiente. Gli obiettivi fissati dalla programmazione comunitaria riguardano: il riequilibrio in chiave sostenibile della ripartizione modale; lo sviluppo dell intermodalità; la riduzione della congestione; l incremento della qualità e della sicurezza dei servizi di trasporto. L Unione Europea per la realizzazione di tali obiettivi ha individuato nell ambito del trasporto delle merci le seguenti priorità: rilanciare le ferrovie. Il settore ferroviario è il settore strategico dal quale dipende in maggior misura il successo del riequilibrio soprattutto del comparto merci. migliorare la qualità del trasporto su strada. Il principale vantaggio del trasporto stradale è quello di poter trasportare merci ovunque in Europa. Si tratta di un settore tuttavia dai margini estremamente ridotti a causa dell elevata frammentazione ma anche della pressione dei caricatori e imprese sui prezzi. promuovere i trasporti marittimi e fluviali. Il trasporto marittimo a corto raggio ed il trasporto fluviale sono due modi di supplire alla congestione di determinate infrastrutture stradali e alla mancanza di infrastrutture ferroviarie. Per il rilancio del trasporto marittimo a corto raggio sulle brevi distanze occorre creare delle vere e propria autostrade del mare. 2

3 fare dell intermodalità una realtà. Il ricorso all intermodalità è di importanza fondamentale nello sviluppo di alternative competitive al trasporto stradale. Risulta pertanto prioritario adottare misure volte a promuovere l armonizzazione tecnica e l interoperabilità tra diversi sistemi, con particolar riguardo al traffico container. realizzare la rete trans-europea dei trasporti. La Commissione propone di concentrare l aggiornamento degli orientamenti comunitari sull eliminazione delle strozzature nella rete ferroviaria e sull adattamento di itinerari prioritari, per assorbire i flussi generati dall allargamento, soprattutto nelle regioni frontaliere e migliorare l accessibilità delle regioni periferiche. La programmazione comunitaria ed il libro bianco prevedono, dunque, una serie di misure che combinano il miglioramento delle modalità di trasporto tradizionale con il rilancio dei modi di trasporto alternativi alla strada e con il potenziamento delle linee di connessione transeuropee. Tra le azioni previste, quelle prioritarie riguardano la promozione dell armonizzazione tecnica e dell interoperabilità tra i diversi sistemi, con particolare riguardo al traffico container. Con specifico riferimento alle regioni italiane in ritardo di sviluppo, nell ambito del settore trasporti, la Commissione Europea ha approvato un programma per il periodo , con il fine di consentire alle regioni italiane del Mezzogiorno di sviluppare il loro sistema di trasporti nel contesto del QCS. Gli obiettivi del programma sono: miglioramento delle condizioni di accesso al Mezzogiorno; rafforzamento dell aspetto intermodale; migliore gestione dei servizi di trasporto; incremento della mobilità della popolazione e delle merci; riduzione dell impatto ambientale. Il programma è incentrato su tre assi prioritari in aggiunta ad una misura di assistenza tecnica: Priorità 1: Sviluppo del sistema a rete delle direttrici principali di collegamento del Mezzogiorno; Priorità 2: Potenziamento delle connessioni tra le aree locali e le direttrici principali; Priorità 3: Sviluppo delle infrastrutture nodali. 1.2 La Programmazione Nazionale Nell ambito delle infrastrutture a supporto del traffico merci e della logistica, il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, approvato con D.P.R. del 14 marzo 2001, si propone, in un ottica di sistema a rete, di dare priorità alla realizzazione degli interventi ritenuti essenziali ai fini dello sviluppo sostenibile del Paese, della sua migliore integrazione con l Europa e dello sfruttamento delle opportunità offerte dalla posizione privilegiata di centralità nel bacino del Mediterraneo. 3

4 Il PGTL, a partire dalle criticità attuali relative al trasporto delle merci ed in base alle previsioni di crescita della domanda, ha formulato tra gli altri i seguenti indirizzi: 1. completamento della rete interportuale nazionale nonché la realizzazione delle infrastrutture necessarie per i nodi maggiormente congestionati; 2. individuazione di infrastrutture intermodali complementari agli interporti, quali piattaforme logistiche, centri intermodali, ecc. Gli interventi sono stati suddivisi in: - realizzazione degli interporti di valenza nazionale ancora in fase di istruttoria - realizzazione delle infrastrutture nell area di Milano, Roma e Palermo - potenziamento di alcuni interporti esistenti - interventi di adeguamento o completamento di infrastrutture esistenti e/o nuovi interventi di costruzione di centri merci quali piattaforme logistiche, centri intermodali, ecc. La legge 240/90, in attuazione del Piano Generale dei Trasporti del 1986, aveva avviato un programma di realizzazione degli interventi non ancora portato a termine, finalizzato a creare l ossatura della rete nazionale delle infrastrutture intermodali. Il PGTL, inoltre, rimanda ad uno specifico piano di settore per definire l assetto a regime della rete di interesse nazionale tenendo conto dei seguenti indirizzi: 1. realizzazione degli interporti già definiti e ammessi a beneficio delle provvidenze disposte sia con legge 240/90 che con leggi di sostegno alle aree depresse; 2. individuazione delle aree carenti di dotazione infrastrutturale intermodale in riferimento alla domanda di movimentazione delle merci; 3. individuazione delle località in cui le problematiche inerenti al traffico merci possono essere risolte attraverso la realizzazione di infrastrutture intermodali minori quali piattaforme logistiche, centri intermodali, ecc. con lo scopo di: - favorire integrazione tra le diverse modalità di trasporto e con le infrastrutture già esistenti; - ridurre gli squilibri nella ripartizione modale del trasporto merci; - migliorare la qualità dei servizi offerti e la situazione legata alla congestione del traffico nelle grandi aree urbane e metropolitane; 4. regolamentazione sia delle risorse finanziarie da destinare alle strutture appena descritte, che delle procedure di individuazione delle iniziative. Nello specifico, lo studio del settore dei trasporti relativo al Mezzogiorno ha portato alla luce gravi carenze di tipo infrastrutturale, gestionale ed organizzativo, oltre ad una modesta qualità del servizio offerto rispetto alle necessità dell attuale sistema sociale e produttivo. 4

5 Per quanto riguarda il Mezzogiorno, il Piano, nella logica di contribuire a ridurre gli squilibri territoriali, punta su interventi miranti a ridurne la perifericità ed a consentire un aumento della competitività delle aree deboli attraverso un sistema integrato di trasporto. Un importante strumento di programmazione a livello nazionale è costituito dalla Legge Obiettivo (legge 443/2001 recante delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive ), che ha definito il primo programma nazionale di infrastrutture strategiche riguardanti anche il sistema dei trasporti siciliano. Tale legge, relativamente agli interventi nel settore delle infrastrutture interportuali in Sicilia, prevede la realizzazione degli interporti di Catania- Bicocca e Termini Imerese Il Programma Operativo Nazionale Il PON Trasporti si configura quale componente essenziale della strategia complessiva individuata per lo sviluppo del settore dei trasporti nelle aree ad obiettivo 1, coerentemente con le finalità individuate a livello nazionale ed europeo. In sintonia con le priorità stabilite nel PGT e con le linee operative per il Mezzogiorno individuate dallo Strumento Operativo, il PON Trasporti contribuisce all attuazione di diverse linee strategiche tra cui, quelle con riferimento specifico al trasporto delle merci, sono finalizzate a: - Agevolare lo sviluppo dell intermodalità; - Favorire l integrazione di infrastrutture e di servizi di trasporto multimodale tra i terminal di transhipment; - Potenziare il sistema di offerta ambientalmente sostenibile, coerente con gli obiettivi di compatibilità ambientale, di sicurezza per la vita umana e di riequilibrio territoriale; - Incrementare l utilizzo efficiente delle risorse dedicate alla fornitura di servizi e alla realizzazione di infrastrutture di trasporto. L obiettivo generale del PON Trasporti, in linea con la strategia d intervento dell asse prioritario VI Reti e nodi di servizio del QCS, è orientato: - al miglioramento dell accessibilità all interno del territorio meridionale e da questo verso altre aree, in coerenza con la politica di potenziamento dei TEN; - al riequilibrio modale in favore delle modalità di trasporto economicamente, socialmente e ambientalmente più efficienti; - al sostegno all intermodalità, per la creazione di un sistema integrato di trasporti; - al recupero di efficienza e di qualità del servizio, con particolare riferimento agli standard di sicurezza, e alle tecniche di gestione della rete; - al governo della mobilità, per fluidificare i flussi di traffico; - alla riduzione degli impatti ambientali, sia sul fronte delle infrastrutture che su quello delle emissioni. Oltre agli obiettivi prioritari per lo sviluppo della strategia del QCS per il settore Trasporti sono stati, altresì, individuati i seguenti ulteriori obiettivi specifici dell asse VI Reti e nodi di servizi : 5

6 (ob. 50) Rafforzare i collegamenti di nodi e terminali a livello locale con le reti nazionali, al fine di agevolare i flussi di merci, risorse finanziarie e capitale umano da e verso il Mezzogiorno (con particolare attenzione, soprattutto nel settore delle merci, al legame fra dotazione e articolazione delle infrastrutture (reti e nodi) e qualità e articolazione dei servizi erogabili), nel rispetto degli standard di sicurezza e in materia di inquinamento atmosferico e acustico, degli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (accordi di Kyoto) e dei criteri di minimizzazione degli impatti sulle aree naturali e sul paesaggio. (ob. 51) Rafforzare e migliorare l interconnessione delle reti a livello locale, elevando la qualità dei servizi, aumentando l utilizzo delle strutture trasportistiche esistenti, generando effetti benefici per le famiglie e le imprese, in modo soprattutto da soddisfare la domanda proveniente dalle attività economiche. (ob. 52) Realizzare e adeguare i collegamenti dei nodi alle reti nazionali e internazionali (collegamento delle città con gli aeroporti, collegamento di aree in fase di forte sviluppo e di città capoluogo con la rete ferroviaria nazionale), nel rispetto degli obiettivi di riduzione delle emissioni e dei criteri di minimizzazione degli impatti ambientali. (ob. 53) Perseguire l innovazione dei metodi gestionali delle reti materiali e immateriali, ottimizzare l uso delle infrastrutture disponibili e massimizzare gli effetti derivanti dal loro potenziamento, elevandone qualità, efficienza e sicurezza in un contesto generale di trasparenza di gestione e di apertura al mercato (nel trasporto pubblico locale, nei porti etc.). (ob. 54) Perseguire il riequilibrio modale sia sul versante urbano e metropolitano (infrastrutture per il trasporto di massa in sede fissa), sia sul versante del trasporto merci (ferroviario, nella definizione degli itinerari e dei nodi di interscambio; marittimo, con particolare riferimento alle infrastrutture necessarie per dare impulso al cabotaggio). Nell ambito del complemento di programmazione del PON trasporti, nell asse III Sviluppo delle infrastrutture nodali è stata inoltre prevista una apposita misura destinata alla realizzazione di sistemi di trasporto intelligenti - ITS (misura III.4) finalizzata a rendere più fluido, sicuro e maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, il trasporto di persone e di merci. In particolare, nell ambito del trasporto delle merci, gli interventi sono mirati al miglioramento nella gestione ed ad un conseguente aumento nella sicurezza, attraverso progetti volti allo sviluppo dell intermodalità e del monitoraggio delle merci pericolose. Tramite tale misura si intende rafforzare i collegamenti di nodi e terminali a livello locale con le reti nazionali, al fine di agevolare i flussi di merci, risorse finanziarie e capitale umano da e verso il Mezzogiorno (con particolare attenzione, soprattutto nel settore merci, al legame fra dotazione e articolazione delle infrastrutture - reti e nodi - e qualità e articolazione dei servizi erogabili), nel rispetto degli standard di sicurezza e in materia di inquinamento atmosferico e acustico, degli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (accordi di Kyoto) e dei criteri di minimizzazione degli impatti sulle aree naturali e sul paesaggio. 6

7 Il carattere territoriale del progetto, richiedeva il coinvolgimento in partenariato degli enti competenti (i.e. Regioni) che sono state invitate a presentare proposte di intervento anche per quanto riguarda la logistica con riferimento all intermodalità ed al monitoraggio delle merci pericolose, quali ad esempio sistemi di informazione integrata sull offerta di trasporto multimodale ed intermodale informazione sulla disponibilità di spazi per unità di trasporto intermodali e gli orari, prenotazione dei servizi, ecc.). La Regione siciliana, ha proposto 8 progetti ITS, individuandone le priorità attraverso il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Sicilia. Dei progetti proposti, sono stati ammessi a finanziamento sulla misura III. 4 del PON Trasporti i seguenti tre progetti : 1. Sistema integrato di tele prenotazione dell imbarco per le autostrade del mare progetto pilota Nettuno 2. Piattaforma telematica integrata multiaccesso per il monitoraggio e controllo delle merci pericolose e dei rifiuti speciali che transitano nel territorio siciliano Progetto pilota Trinacria Sicura 3. Piattaforma telematica integrata di tracking and tracing per la distribuzione urbana delle merci - Progetto Pilota Città metropolitane. 1.3 La Programmazione Regionale La Programmazione Regionale: il piano direttore del Piano Regionale dei Trasporti e della mobilità La Regione Siciliana ha identificato un processo di pianificazione nel settore dei trasporti attraverso la redazione del Piano Direttore (approvato dalla Giunta di Governo regionale con Delib. N. 322 del e Delib. N 375 del previo parere favorevole della IV Commissione legislativa dell'assemblea Regionale Siciliana ed adottato con D.A. n.237 del 16 dicembre 2002). Il Piano Direttore costituisce lo strumento programmatorio regionale finalizzato ad orientare e coordinare le politiche di intervento nel settore trasportistico, in coerenza con gli indirizzi di pianificazione socio-economica e territoriale della Regione Siciliana, oltre a perseguire obiettivi di efficacia, efficienza, compatibilità ambientale e sicurezza del sistema dei trasporti. Il processo di pianificazione identificato dal Dipartimento Trasporti e Comunicazione della Regione Siciliana, in relazione alla scala temporale, individua le interrelazioni fra pianificazione strategica e pianificazione tattica, secondo le indicazioni di pianificazione a scala regionale indicate dal PGTL. La pianificazione strategica si articola in un Piano Direttore, in Piani Attuativi e Studi di Fattibilità dei sistemi di trasporto, caratterizzati da un sempre maggiore livello di dettaglio, riferendosi lo studio di fattibilità ad opere specifiche indicate nei Piani prima enunciati. Il Piano Direttore, individua le scelte macro individuate per il riassetto dei trasporti regionali, di valenza istituzionale, gestionale e infrastrutturale, e prevede gli indirizzi generali per la pianificazione dei servizi di trasporto di competenza degli enti locali, al fine di garantire il coordinamento con i livelli di pianificazione e programmazione infraregionale (Piani Provinciali e di Bacino, Piani Comunali, Piani Urbani di Mobilità, ecc.). 7

8 I Piani Attuativi contengono le scelte di dettaglio, affrontando i temi specifici di ogni modalità di trasporto, nel rispetto delle scelte generali, integrabili secondo la logica di processo formulata nel Piano Direttore. Lo Studio di Fattibilità, inteso come analisi specialistica, conclude il processo di pianificazione strategica, con la valutazione dettagliata degli interventi, con la conseguente accettazione o esclusione dell intervento stesso. Tuttavia, sulla base di esigenze evidenziate nelle due tipologie di piano sopra indicate, lo Studio di Fattibilità può anche riguardare interventi non indicati esplicitamente nel Piano Direttore e nei Piani Attuativi. Seguendo le indicazioni del PGTL, la pianificazione regionale dei trasporti viene configurata come Progetto di Sistema, nel quale si parte dall'individuazione dei bisogni di mobilità, passeggeri e merci, per arrivare alla definizione del Piano dei servizi integrati di trasporto in grado di soddisfare la domanda con un adeguato livello di servizio ed, infine, alla individuazione delle nuove infrastrutture di trasporto necessarie alla attuazione del Piano dei servizi. Il Piano Regionale dei Trasporti e della Logistica, nella sua interezza, sarà pertanto costituito dal Piano Direttore e dai Piani Attuativi relativi al trasporto stradale, al trasporto ferroviario, al trasporto aereo, al trasporto marittimo, al trasporto delle merci e della logistica ed al Trasporto Pubblico Locale, conferendo al PRTL la configurazione di "progetto di sistema dei trasporti e della mobilità in Sicilia, nell ambito del quale ogni singolo documento, una volta predisposto e condiviso, avrà una sua propria validità individuale in quanto espressione di un quadro generale consolidato, appunto il Piano Direttore. Riguardo il trasporto delle merci e la logistica il Piano Direttore fa riferimento ad interventi volti a migliorare l integrazione tra i vari sistemi di trasporto in modo che ad ogni tipo di merce si possa rendere disponibile la modalità o la combinazione di modi più adeguata. Un sistema efficiente, quindi, deve essere basato fondamentalmente su una rete di infrastrutture per il trasporto combinato e sullo sviluppo di adeguate tecnologie per il trasferimento delle merci da una modalità all altra. Tale rete deve essere costruita su una base fondamentale di livello interportuale, su cui si vada ad innestare tutta una serie di centri intermodali e poli logistici diffusi sul territorio. In tal senso l azione di piano è orientata: allo sviluppo dell intermodalità strada-rotaia, al fine del riequilibrio della ripartizione modale a favore di sistemi di trasporto integrati e sostenibili; alla realizzazione di infrastrutture intermodali minori (piattaforme logistiche); all individuazione di autoporti quali aree di raccolta merci e gestione autoparchi al servizio dell`autotrasporto. A seguito dell approvazione del Piano Direttore e dei principi in esso enunciati e brevemente richiamati sopra, il Dipartimento regionale dei Trasporti e delle Comunicazioni, ha avviato come primo Piano Attuativo quello del trasporto delle Merci e della Logistica, riconosciuto come elemento fondamentale per lo sviluppo del sistema economico e produttivo. 8

9 E stato, pertanto, stipulata una convenzione con l Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e dei Trasporti - per l elaborazione di uno studio che configurasse sul territorio regionale, previa verifica delle relative situazioni stradali, ambientali ed economico-produttive, la rete delle infrastrutture autoportuali siciliane. Lo Studio delle infrastrutture autoportuali in Sicilia ha localizzato 7 autoporti da realizzare nel territorio regionale fissandone un primo dimensionamento di massima attraverso l attribuzione di una classe tipologica. I risultati del sopra citato studio sono stati recepiti nel Piano Attuativo del Trasporto delle Merci e della Logistica. Il Piano è stato esitato favorevolmente dalla IV Commissione dell Assemblea Regionale Siciliana, nella seduta del , n. 135, con le seguenti osservazioni: Aggiungere all elenco delle strutture autoportuali i seguenti autoporti : Autoporto area industriale Dittaino; autoporto area industriale e portuale Pozzallo. Successivamente, con Delibera n. 24 del 02/02/2004, la Giunta Regionale ha approvato il Piano Attuativo del Trasporto delle Merci e della Logistica, dando mandato all Assessore ai Trasporti di verificare la fattibilità, con il necessario accertamento tecnico, per aggiungere all elenco delle strutture autoportuali, per la Provincia di Enna, l autoporto area industriale Dittaino in località Sacchitello e per la Provincia di Ragusa, l autoporto area industriale e portuale Pozzallo. Infine, il documento è stato adottato con D.A. n. 33 del 23/02/2004 diventando, in questo modo, lo strumento di programmazione di riferimento per la Regione Siciliana. Successivamente all approvazione del Piano, il Dipartimento Regionale Trasporti ha avviato le procedure per la realizzazione dei sette autoporti individuando, quali soggetti attuatori l ASI di Palermo, Messina e Siracusa ed i Comuni di Catania, Naro, Trapani e Vittoria competenti per territorio. Lo stesso Dipartimento, nel contempo, in ottemperanza a quanto disposto dalla Delibera di Giunta di approvazione del piano, ha attivato le verifiche tecniche per la fattibilità della integrazione della rete con le strutture logistiche di Pozzallo (RG) e Dittaino (EN). Dalle prime verifiche sono apparse alcune difficoltà circa la compatibilità della struttura di Pozzallo con il previsto autoporto di Vittoria e la necessità, per entrambe, di determinare un adeguato dimensionamento. 9

10 Pertanto, per l attuazione delle due strutture logistiche appare necessario procedere alla redazione di appositi studi di fattibilità, da redigere ai sensi dell art. 6 della Legge n. 144/99, al fine di ottimizzare l investimento e la sua integrazione con la rete. Atteso che sia l ASI di Ragusa che quella di Enna Dittaino hanno già nei propri strumenti urbanistici la individuazione di aree compatibili con le funzionalità delle due strutture logistiche, oltre che essere congeniali allo sviluppo delle attività produttive già esistenti nel distretto industriale di competenza, appare evidente che gli stessi debbano essere indicati come soggetti attuatori, dei predetti studi di fattibilità come richiesto dal comma 1 dell art. 72 della Legge Regionale n.20/ La Programmazione Regionale: il Programma Operativo Regionale Le misure del POR Sicilia relative al potenziamento delle infrastrutture di trasporto sono comprese nell asse VI (Misura 6.01 Completamento, adeguamento e ammodernamento rete stradale; Misura 6.02 Miglioramento del livello di servizio delle linee ferroviarie; Misura 6.03 Potenziamento infrastrutture portuali, servizi e logistica; Misura 5.04 Potenziamento del sistema dei trasporti urbani). La strategia generale dell Asse consiste, in un quadro di sostenibilità ambientale, nel modernizzare, completare e riorganizzare i collegamenti materiali (di trasporto: strade, ferrovie, porti, piattaforme logistiche, vie del mare) ed immateriali necessari per lo sviluppo, il consolidamento delle iniziative imprenditoriali sul territorio, la valorizzazione dei fattori di competitività. Per i collegamenti immateriali: sviluppare il ricorso a reti telematiche così come le esportazioni e le interrelazioni con altre realtà sia in campo economico che culturale. Per i collegamenti immateriali diventano prioritarie le strategie tese ad affermare la Società dell Informazione recuperando i ritardi che ne caratterizzano l attuale assetto nell isola. La strategia individuata è incentrata sulla triplice esigenza di: - realizzare, ad integrazione dei collegamenti a lunga distanza, una riduzione degli effetti della marginalità spazio-temporale derivante dalla collocazione geografica della Sicilia, esaltandone viceversa le possibilità di inserzione nei grandi traffici mediterranei; - riequilibrare la distribuzione territoriale delle attività all interno dell Isola facilitando, con il miglioramento delle condizioni per la mobilità di merci e persone, lo sviluppo delle vocazioni e degli insediamenti produttivi specie delle zone interne; - assicurare, per mezzo di opportune forme di accessibilità, lo svolgimento delle funzioni proprie delle aree metropolitane, favorendo i traffici pendolari ed i collegamenti con i poli terminali (portuali, aeroportuali e ferroviari). - rafforzare e potenziare, attraverso l integrazione territoriale, l impatto degli interventi settoriali realizzati all interno del POR. Il conseguimento di tali finalità comporta un insieme di interventi coordinati sul sistema viario, sul sistema ferroviario, sul sistema portuale ed aeroportuale, stabilendo ruoli e funzioni specifiche e realizzando una rete plurimodale capace di ottimizzare sia i trasporti combinati che l intermodalità. 10

11 In questa logica, la realizzazione di un sistema logistico spazialmente distribuito, necessario, da un canto, ad attivare un sistema di trasporto basato sull intermodalità e adeguato, dall altro, alla consistenza dei flussi di merci destinati od in transito dalle aree regionali, assume funzione strategica per lo sviluppo economico della Sicilia. Dal punto di vista della sostenibilità ambientale gli interventi devono, strategicamente, operare in modo da minimizzare l incidenza dei sistemi e delle infrastrutture di trasporto sul consumo dell energia e sul degrado degli ecosistemi e dei paesaggi, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni inquinanti Gli Accordi di Programma Quadro La Regione Siciliana nel 2001 ha stipulato Accordi di Programma con gli Enti Governativi ed Amministrativi competenti, le società e gli enti incaricati della realizzazione e gestione degli interventi sulla rete ferroviaria, sulla rete stradale, sui porti marittimi e sugli aeroporti. Al fine di verificarne la funzionalità e le sinergie e/o potenziali collegamenti con gli interventi proposti nell APQ per il trasporto delle merci e della logistica in Sicilia, si riportano di seguito le infrastrutture previste nei sopra citati APQ. APQ per il trasporto ferroviario L APQ inerente la rete ferroviaria siciliana è stato stipulato tra il Ministero dell Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Siciliana, la Ferrovie dello Stato S.p.A., la Gestione Governativa Ferrovia Circumetnea. Gli interventi proposti nell APQ sono stati distinti in tre gruppi differenti: interventi sulla rete di interesse nazionale ed in particolare: - potenziamento della direttrice Messina-Catania-Siracusa - potenziamento della direttrice Messina-Palermo - potenziamento del nodo di Palermo e collegamento con l'aeroporto di Punta Raisi, interventi sulla rete di interesse regionale ed in particolare velocizzazione della linea Palermo-Agrigento mediante rettifiche di tracciato e conseguenti modifiche della linea di alimentazione elettrica del tratto Fiumetorto-Agrigento; interventi sui sistemi metropolitani e urbani, ed in particolare per le aree urbane di Palermo, Messina e Catania APQ per il trasporto stradale L APQ inerente la rete stradale siciliana è stato stipulato tra il Ministero dell Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Siciliana e l ANAS. Gli interventi riportati sono relativi alla rete autostradale e stradale. Gli interventi sulla rete autostradale riguardano: 11

12 il completamento dell autostrada A20 Messina Palermo, unendo i due tronchi già in esercizio tra Palermo e Castelbuono e tra Messina e Sant Agata di Militello; è prevista inoltre la realizzazione di nuovi svincoli nelle località Monforte-San Giorgio, Furnari- Portorosa e Capo d Orlando; la realizzazione di un nuovo svincolo in località Alì Terme e l ampliamento di quello di Giardini Naxos sull autostrada A18 Messina-Catania; la realizzazione dei quattro lotti del tratto autostradale da Catania ad Augusta (Autostrada Catania-Siracusa); il completamento dell autostrada Siracusa-Gela da Cassibile a Rosolini (Ispica); Gli interventi sulla rete stradale hanno l obiettivo di connettere i centri costieri e le aree interne ed in particolare riguardano: il potenziamento dell itinerario nord-sud Santo Stefano di Camastra-Gela costituito dalle statali 117 e 117 bis; il potenziamento dell itinerario Palermo-Agrigento, con l adeguamento della sezione stradale a caratteristiche del tipo 3 del CNR; l itinerario Ragusa Lentini Catania, con l adeguamento della sezione stradale alle caratteristiche del tipo 3 del CNR; il collegamento tra la SS189 e Vallelunga che consentirebbe la connessione della SS 189 con l A19 Palermo-Catania; i lavori di costruzione della strada a scorrimento veloce (SSV) Licodia Eubea dallo svincolo di Regalsemi all innesto con la SS 117 (bivio Gigliotto); il completamento dell itinerario Gela Caltanissetta, che consente la connessione trasversale del versante costiero meridionale con l autostrada A19 Palermo-Catania e quindi con i versanti costieri ionico e tirrenico; il potenziamento dell itinerario Agrigento Caltanissetta con l adeguamento della sezione stradale della SS 640 alle caratteristiche della sezione di tipo 3 delle norme CNR per i 46 km compresi tra Agrigento e Caltanissetta; il completamento ed il potenziamento dell itinerario Licata Caltanissetta; il potenziamento dell itinerario Gela - Agrigento Castelvetrano Ma zara del Vallo Trapani con interventi di miglioramento della Statale 115 nella tratta da Sciacca al Bivio San Bartolo e la variante da Mazara del Vallo a Trapani; il collegamento dei versanti ionico e tirrenico a nord attraverso l itinerario Patti Taormina. APQ per il trasporto marittimo L APQ inerente il trasporto marittimo è stato stipulato tra il Ministero dell Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Siciliana, l autorità portuale di Palermo, autorità portuale di Catania e l Autorità portuale di Messina. Gli interventi riportati 12

13 riguardano il miglioramento ed il potenziamento delle infrastrutture dei porti di Palermo, Messina e Catania, appartenenti alla rete nazionale SNIT, dei porti di valenza nazionale di Trapani, Porto Empedocle ed Augusta (2 a categoria, 1 a Classe) e di numerosi altri porti di valenza regionale. APQ per il trasporto aereo L Accordo di Programma Quadro per il trasporto aerea è finalizzato a realizzare l'obiettivo del potenziamento del trasporto aereo nella Regione Siciliana. Il raggiungimento di tale obiettivo costituisce elemento indispensabile per accrescere la competitività del sistema produttivo regionale e per contribuire al riequilibrio territoriale. Il suddetto obiettivo è perseguito mediante l attuazione del programma di interventi sulle infrastrutture aeroportuali di Palermo, Catania, Lampedusa, Trapani, Comiso e Pantelleria. 13

14 2. Analisi del fabbisogno delle infrastrutture per la logistica in Sicilia Come già evidenziato nel precedente paragrafo, l analisi del fabbisogno delle strutture per la logistica del trasporto delle merci, correlato con il piano generale delle infrastrutture di trasporto, è stata definita nell ambito del Piano attuativo del trasporto delle Merci e della logistica. Invero, come enunciato nello stesso piano, le analisi effettuate in alcuni casi non risultano esaustive delle verifiche necessarie, anche per effetto di interventi, quali la realizzazione del Ponte sullo Stretto, che potranno modificare anche nel medio periodo la domanda di servizi di trasporto delle merci, nonché la loro ripartizione modale. In tal senso, gli interventi individuati in APQ sono, per la quasi totalità dei casi, limitati a primi stralci funzionali al fine di procedere, durante le fasi successive, al monitoraggio della domanda e, quindi, al dimensionamento della offerta in modo coerente ed ottimale, garantendo, in tal modo, la ottimizzazione degli investimenti pubblici e la redditività per il soggetto gestore. La Regione ha ritenuto pertanto avviare gli interventi su tutte le infrastrutture logistiche della rete approvata nella programmazione di settore, al fine di garantire uno sviluppo sinergico ed integrato sull intero territorio regionale. In tal senso, sono inseriti in APQ tutti e sette gli autoporti previsti nel Piano, i due interporti di Catania Bicocca e Termini Imerese, nonché la verifica mediante studi di fattibilità delle due strutture logistiche di Pozzallo (RG) e Dittaino (EN). La rete, se pur limitata agli stralci funzionali meglio descritti nelle schede di intervento allegate (Allegato 1) alla presente relazione, permette di avviare: una ripartizione modale maggiormente equilibrata che eviti la saturazione di alcune tratte fondamentali della rete stradale e ferroviaria siciliana; lo sviluppo dell intermodalità strada-rotaia e strada-mare; un incremento della qualità dei servizi offerti all autotrasporto volti a rendere più competitivi gli operatori del settore; un aumento della sicurezza stradale con la riduzione di incidentalità; una aumento della qualità dell ambiente. Circa l avvio di sistemi volti ad ottimizzare i processi decisionali nella gestione del trasporto delle merci, sono inseriti nell APQ tre studi pilota finalizzati a verificare l impiego su scala regionale di tre sistemi ITS. La realizzazione sia degli interventi infrastrutturali che di quelli destinati alla migliore organizzazione nella gestione del trasporto delle merci è contenuta nel Piano attuativo del trasporto delle merci e della logistica ed è coerente con la esigenza di superare in tempi rapidi le criticità evidenziate dagli autotrasportatori in questi ultimi anni per l assoluta mancanza di opere in grado di 14

15 assicurare i servizi di supporto essenziali oltre che modelli di gestione in grado di ottimizzare i costi di trasporto e di stoccaggio delle merci. Non vi è dubbio, infatti, che da tali fattori dipende per buona parte la capacità competitiva del sistema regione e delle sue produzioni anche in riferimento alla futura apertura dei mercati nell area di libero scambio dell Euro Mediterraneo. Più in generale per la Sicilia, l'intermodalità si conferma elemento strategico per lo sviluppo sostenibile e, pertanto, l avvio delle infrastrutture facenti parte del presente APQ assolutamente necessario. 15

16 3. Le infrastrutture del Piano Attuativo del trasporto delle merci e della logistica Il presente paragrafo intende illustrare come le infrastrutture individuate nell ambito delle diverse fasi della programmazione di settore dei trasporti e della logistica e ricomprese all interno del Piano Attuativo del trasporto delle merci e della logistica si articolino nel loro complesso. La pianificazione di settore prevede la realizzazione di un sistema a rete basato su due interporti di rilevanza nazionale, già individuati nell ambito della Legge Obiettivo 433/2001, da realizzarsi nelle località di Catania Bicocca e di Termini Imerese, di 7 autoporti da realizzarsi nelle località di Catania, Naro, Trapani, Vittoria, Polizzi Generosa, Milazzo e Melilli ed infine di due infrastrutture logistiche da realizzarsi nelle località di Dittaino (EN) e Pozzallo (RG). Nella tabella successiva è riportato per ciascuno dei sette autoporti individuati, la classificazione tipologica, secondo le risultanze del già richiamato Studio delle infrastrutture autoportuali in Sicilia. Tabella 1: tipologie di autoporto Autoporto Tipologia funzionale Autoporto Catania 1 Polizzi Generosa 2 Siracusa 2 Naro 2 Vittoria 2 Trapani 3 Milazzo 3 Interporto di Catania Bicocca In base a quanto stabilito nel Piano Attuativo del trasporto delle merci e della logistica il complesso Interporto di Catania, che si compone di un Polo Logistico e di un Polo intermodale, sorgerà su due aree distinte per dislocazione sul territorio. Tali due Poli, distanti tra loro circa 1,5 km saranno collegati mediante una strada dedicata, allo scopo di agevolare i trasferimenti di merci. Il Polo Intermodale, occuperà inizialmente un estensione di mq, ed sarà ubicato nell area di forma triangolare, di proprietà privata e collocata tra lo scalo di Bicocca, la tangenziale della città ed il limite urbanistico della zona industriale. Il Polo Logistico, occuperà un estensione di mq, in località Pantano, nell area estesa complessivamente per circa 41 ettari, di proprietà comunale, ricadente nella zona centrale del comprensorio ASI. 16

17 All interno del Polo Intermodale, troveranno sede, un fascio di binari per la movimentazione della merce in arrivo/partenza con treni intermodali, un magazzino per lo svolgimento delle operazioni di consolidamento e deconsolidamento dei carichi ed un edificio su quattro livelli, dedicato a centro direzionale. Il Polo Logistico comprenderà tre blocchi di magazzini ed uffici della superficie di circa 7000 mq ciascuno per lo svolgimento delle attività di stoccaggio delle merci, per la realizzazione delle fasi finali dei processi produttivi (packaging, etichettatura, ecc ) e per l espletamento delle funzioni amministrative e commerciali dell attività. In dettaglio si prevede: Polo Intermodale : centro direzionale magazzini autotrasportatori (n. 2) officina grandi unità di carico gate controllo pesa gate ingresso locali centrali tecnologiche Polo Logistico : magazzini autotrasportatori (n. 2) edificio guardia di finanza e polizia magazzino doganale officina mezzi pesanti edificio servizi alla persona gate controllo pesa gate ingresso locali centrali tecnologiche. 17

18 Le funzioni specifiche di destinazione dei due poli saranno le seguenti: - polo intermodale costituirà il nucleo di gestione dell Interporto sia a livello dei servizi offerti che a livello di specificità di utilizzo giacché in questa area si concretizza essenzialmente lo scambio di modalità di trasporto in termini di interfaccia gomma - rotaia. - polo logistico in esso si prevede la allocazione delle infrastrutture per la logistica di utilizzo dell interporto (il cosiddetto secondo livello di utilizzo) suddivise tra esterne (piazzali di sosta attrezzati) ed interne (magazzini autotrasportatori) con un minimo di servizi di supporto (alla persona ed alle attrezzature). Il sistema di collegamenti stradali e ferroviari attuali che garantiscono all Interporto di Catania l accessibilità terrestre e la connessione con il Porto di Catania e l aeroporto di Fontanarossa, presenta buone caratteristiche tecniche e sufficienti livelli di servizio per consentirne anche l operatività immediata. L accessibilità stradale è assicurata dalle due autostrade A19 Catania- Caltanissetta-Palermo e A18 Catania-Messina, nonché dalle strade statali: S.S. 417 per Caltagirone-Gela; S.S. 194 per Ragusa e S.S S.S. 115 per Siracusa-Modica-Vittoria. L Interporto si colloca, a ridosso dello scalo ferroviario di Bicocca, su cui convergono le linee FS: Siracusa-Catania-Messina (rete commerciale), Catania- Caltanissetta-Palermo (rete integrativa) e Catania-Caltagirone-Gela (rete locale). Infine, l interporto è collegato dall Asse dei Servizi al Porto di Catania, assicurando la realizzazione di sinergie con i traffici marittimi, nazionali ed internazionali, particolarmente nell ambito del bacino del mediterraneo. Analoghe sinergie sono possibili con l aeroporto di Catania, collegato ancora tramite l Asse dei Servizi, ubicato in prossimità dell area di intervento, che presenta collegamenti di linea giornalieri con tutte le principali città italiane e con numerose città europee e del bacino del Mediterraneo. Interporto di Termini Imerese L infrastruttura interportuale, ricade all interno del Comune di Termini Imerese (PA) ed interessa una fascia di territorio compresa tra il porto ed il fiume Imera. Il sistema interportuale è articolato in 4 aree all interno di due moduli. Nel modulo 1 sono individuate l area 1, dove sarà ubicato il Centro Direzionale dell interporto, e l area 2 dove è previsto il Polo Intermodale, tenuto anche conto della vicinissima stazione di Fiumetorto, e di un fascio di binari di presa e di consegna di proprietà A.S.I. Palermo. Le superficie richiesta per lo sviluppo complessivo degli impianti sarebbe pari a mq circa considerando che sarebbe necessario predisporre delle bretelle laterali stradali per raccordare le quote, tenendo conto dell eventuale realizzazione del doppio binario. Nel Modulo 2 sono previste le aree 3 e 4 dove saranno ubicate le infrastrutture per il Polo Logistico. La prima (area 3) è destinata alla viabilità interna e di collegamento tra l area 2 e l area 4 nonché come area di parcheggio mezzi pesanti. 18

19 Nell area 4, sempre destinata al Polo Logistico, troveranno sede magazzini adibiti allo stoccaggio merci, nella rimanente parte andrà a collocarsi sia l edificio servizi ai mezzi, sia l edificio per i servizi alla persona, alcune aree potranno essere destinate ai mezzi refrigerati e alla sosta degli stessi. In particolare la scelta delle suddette aree ha i seguenti pregi: - la vicinanza della futura struttura ad arterie stradali e ferroviarie già esistenti di grande collegamento quali lo snodo ferroviario di Fiumetorto, l autostrada e la statale adiacente permettendo un collegamento con l asse di scorrimento veloce di collegamento con l area portuale di Termini Imerese; - l orografia naturale del terreno il quale permette la costruzione degli edifici senza l aggiunta di spese necessarie per il livellamento dello stesso; - la presenza di grandi realtà industriali nelle immediate vicinanze quali lo stabilimento FIAT di Termini Imerese e la centrale ENEL; - la possibilità di disporre delle aree adiacenti di proprietà dell ASI in prospettiva di una futura espansione del polo logistico stesso. L interporto di Termini Imerese si colloca in modo strettamente interconnesso con le principali reti modali di trasporto. Termini Imerese è infatti posta all intersezione delle autostrade A19 ed A20 che collegano rispettivamente Palermo con Catania e con Messina ed è attraversata dalla SS 285 che collega Termini Imerese con il bivio Manganaro, presso la vicina Lercara Friddi e quindi ad Agrigento. La stazione di Termini Imerese è distante circa 4 km dall A.S.I. mentre all interno della zona industriale è situata la stazione di Fiumetorto, in cui sono presenti fasci di presa e consegna merce. 19

20 La stazione di Fiumetorto si colloca come nodo in cui confluiscono i collegamenti ferroviari tra le città siciliane di Messina, Catania, Palermo, Enna, Caltanissetta ed Agrigento. Infatti dalla stazione di Fiumetorto si dirama verso Sud la linea a binario unico per Roccapalumba, con servizi per Agrigento, Catania, Enna e Caltanissetta, verso Est in direzione di Cefalù dove sono stati appaltati i lavori per il raddoppio del binario sino alla stazione di Castelbuono e da qui sino alla stazione di Messina, e verso Ovest in direzione di Palermo, Alcamo e Trapani. Il porto è collegato con l'entroterra tramite una strada a scorrimento veloce che evita il traffico cittadino e va a congiungersi con l'autostrada Palermo/Messina/Catania. Nelle vicinanze è collocata la stazione ferroviaria. Attualmente il porto di Termini Imerese è collegato con il porto di Genova mediante un servizio Ro-Ro con 6 corse settimanali ed un tempo di viaggio di circa 23 ore. L aeroporto civile principale più vicino risulta essere il "Falcone - Borsellino" di Palermo - Punta Raisi, posto a 70 km da Termini Imerese, mentre l aeroporto Fontanarossa di Catania è posto a circa 180 km. Da esso sono possibili collegamenti quotidiani con le principali località italiane e internazionali. Autoporti Lo Studio delle infrastrutture autoportuali in Sicilia richiama tre distinte classi tipologiche di autoporti a realizzarsi sul territorio regionale. In coerenza con quanto previsto dal Piano Direttore, concernente lo sviluppo delle infrastrutture a supporto del trasporto delle merci e della logistica, gli autoporti proposti dovranno costituire una prima base di aggregazione degli operatori del settore dell autotrasporto al fine di avviare un processo di razionalizzazione della distribuzione delle merci, come già detto nel primo capitolo. Si propone, dunque, la realizzazione di strutture che siano destinate essenzialmente al trasporto merci su strada e che possano rappresentare un sito di aggregazione, per alcune categorie merceologiche, tale da attrarre la presenza, in un prossimo futuro, di aziende di trasformazione della merce raccolta in prodotti di più alto valore aggiunto, che possano rilanciare l economia isolana in settori particolarmente trainanti quali il trattamento e la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli. I servizi che gli autoporti proposti dovrebbero fornire si possono così distinguere: - servizi amministrativi ed in particolare volti al funzionamento generale dell area; - servizi di gestione e manutenzione degli impianti comuni, volti alla conduzione degli immobili e delle infrastrutture al loro servizio (aree verdi, viabilità interna, illuminazione, sistema idrico ed antincendio, sistema telematico, ); - servizi alle merci ed in particolare attività di magazzinaggio della merce anche a temperatura controllata e tutte le altre operazioni complementari di logistica, in maniera tale da massimizzare il fattore di carico dei mezzi in circolazione; - servizi ai veicoli sia pesanti che leggeri, quali il rifornimento di carburante, la sosta custodita, la riparazione, il lavaggio, etc.; - servizi alle persone consistenti in self-service, bar, hotel diurno, attività commerciali o servizi per il tempo libero, uffici bancari e postali; 20

21 - servizi complementari quali quelli assicurativi, di consulenza amministrativa, di sorveglianza. Le infrastrutture alla erogazione dei suddetti servizi risultano, pertanto: - un centro direzionale, dotato di uffici e sale riunioni, destinato all ente gestore dell autoporto; - magazzini, per merci varie e per merci deperibili (quindi dotati di celle frigorifere), costituiti da strutture modulari prefabbricate con annessi uffici dotati di collegamento telematico e destinati agli operatori dell autotrasporto; - aree di sosta, per mezzi leggeri e pesanti, adeguatamente dimensionate; - un officina per i veicoli e per le unità di carico; - una stazione di rifornimento del carburante per i veicoli; - un area destinata al controllo ed alla pesa dei veicoli; - un self-service, un bar, un hotel diurno, un market, uffici bancari e postali, etc... Come già richiamato, il Piano dimensiona gli autoporti siciliani attraverso l assegnazione di classi tipologiche (Tab. 1) in funzione alle dimensioni delle singole aree destinate a costituire la struttura in esame. Nello specifico il Piano individua: - per l autoporto di Tipologia 1 un limite area di intervento pari a mq con una suddivisione spaziale tra le diverse zone cosi distribuita: Zona magazzini mq Zona per la sosta mq Zona dei servizi mq Strade e zone di manovra mq Per l autoporto di Tipologia 2 prevede un limite area di intervento pari a mq con una suddivisione spaziale tra le diverse zone cosi distribuita: Zona magazzini mq Zona per la sosta mq Zona dei servizi mq Strade e zone di manovra mq Zone di espansione mq Per l autoporto di Tipologia 3 prevede un limite area di intervento pari a mq con una suddivisione spaziale tra le diverse zone cosi distribuita: Zona magazzini mq Zona per la sosta mq Zona dei servizi mq Strade e zone di manovra mq Zone di espansione mq

22 4. Descrizione degli interventi previsti in APQ Come già evidenziato nei precedenti paragrafi, le analisi effettuate sul reale fabbisogno di interventi infrastrutturali a supporto della movimentazione delle merci e della logistica sul territorio regionale, non risultano del tutto esaustive rispetto all individuazione del dimensionamento ottimale da attribuire ai diversi interventi,con particolare riferimento agli autoporti. Ciò, anche a causa di fattori, quali la realizzazione del Ponte sullo Stretto e più in generale dall andamento globale del trasporto delle merci nell area del Mediterraneo (zona di libero scambio, etc.), che potrebbero avere un impatto sostanziale anche sulla domanda di servizi di trasporto merci anche nel medio periodo. In questa ottica, la Regione ha ritenuto opportuno da una parte avviare gli interventi su tutte le infrastrutture logistiche della rete approvata nella programmazione di settore, al fine di garantire uno sviluppo sinergico ed integrato sull intero territorio regionale, e dall altra, limitare la loro realizzazione a primi stralci funzionali, al fine di realizzare opere che siano rispondenti alla domanda del breve medio periodo, con possibilità di facili successive espansioni, già contenute in sede progettuale. Sono stati quindi inseriti in APQ tutti e sette gli autoporti previsti nel Piano, i due interporti di Catania Bicocca e Termini Imerese, nonché la verifica mediante studi di fattibilità delle due strutture logistiche di Pozzallo (RG) e Dittaino (EN). Occorre inoltre sottolineare, che le risorse finanziarie disponibili per gli interventi garantiscono la piena funzionalità della rete che, come si avrà modo di esporre in sede di verifica di coerenza interna ed esterna, assicurano il perseguimento degli obiettivi della programmazione. Il quadro delle risorse finanziarie disponibili risulta : Tabella 2: Quadro delle risorse finanziarie dell APQ Risorse nazionali (euro) Delibera CIPE n. 75/ Delibera CIPE n. 35/ Legge 488/ PON Trasporti Misura III PON Trasporti Misura III Ex fondi Agen Sud Risorse regionali Legge Regionale n. 20/2003 art. 72 comma TOTALE risorse Pubbliche Capitali Privati TOTALE Di cui, ai sensi del comma 5 dell art.72 della LR n. 20/2003, Meuro per l interporto di Catania Bicocca e Meuro per l interporto di Termini Imprese. 22

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