"LOCALITA' VALSORDA"
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- Michelangelo Clemente
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1 Firma progettista Firma committenti Comune: Committente : LONATO DEL GARDA Prov.: BS FINGROUP SPA - VIA MILANO 102/F BRESCIA (Struttura alberghiera SUAP 1b) SOCIETA' AGRICOLA R.E.M. SRL - VIA G. OBERDAN BRESCIA (Allevamento equini SUAP 1a) Progetto : SPORTELLO UNICO PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE ai sensi del D.P.R 20 ottobre 1998, n 447, modificato con il DPR 7 dicembre 2000, n 440) "LOCALITA' VALSORDA" Oggetto: Trattamento scarichi civili. Depuratore. Progetto A17 - R00 Scala: Data: Luglio 2011 il presente disegno non può essere ceduto a terzi senza l'autorizzazione scritta del Progettista ed è tutelato dai diritti artistici di legge
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3 Comune di Lonato Provincia di Brescia SUAP Località Valsorda TRATTAMENTO SCARICHI CIVILI Dott. ing. Claudio Granuzzo SePrAm S.r.l. Servizi per l ingegneria Via C. Biseo Brescia telefono luglio
4 INDICE GENERALITA... 3 ABITANTI EQUIVALENTI DA SERVIRE... 3 IMPIANTO DI DEPURAZIONE DEGLI SCARICHI CIVILI... 4 PROGETTO... 5 SCARICO
5 GENERALITA Il nuovo insediamento alberghiero da realizzare in località Valsorda nella frazione Sedena di Lonato del Garda (BS) ha avuto parere preventivo per l allaccio alla fognatura nera comunicato dal gestore del SII al Sindaco del Comune di Lonato del Garda in data 22 luglio 2011 di seguito riassunto: l insediamento previsto non può, allo stato attuale dell impianto di depurazione di Bettola cui verrebbero conferiti i reflui, essere allacciato alla rete fognaria. Si rende pertanto necessaria l individuazione di un trattamento in loco dei reflui fognari in attesa del potenziamento del sistema di smaltimento-depurazione comunale. ABITANTI EQUIVALENTI DA SERVIRE Gli abitanti equivalenti da allacciare all impianto di depurazione derivano dalle attività alberghiere e ricettive riassumibili come segue: addetti dell albergo: 20 numero posti letto dell albergo: 150 numero coperti ristorante dell albergo: 150 addetti all azienda agricola: 20 lavoratori stagionali con residenza: 5 numero massimo utenti attività sportive: 200 Il sistema di trattamento degli scarichi viene dimensionato per il massimo numero di abitanti equivalenti da servire. Il termine abitante equivalente (a.e.) indica l'unità di misura del carico organico biodegradabile convogliato in fognatura, in un giorno, dovuto alla normale attività di una particolare utenza ed è fondamentale per il dimensionamento e la scelta del sistema di depurazione delle acque reflue domestiche e assimilate. Quando la fognatura accoglie anche acque reflue di origine non domestica, ma assimilabile dal punto di vista qualitativo a quelle domestiche, la valutazione del relativo carico organico biodegradabile viene effettuata determinando la popolazione fittizia, cioè il numero di abitanti fittizio che produce un carico organico biodegradabile complessivamente equivalente a quello posseduto dalle acque reflue di natura non domestica. Pertanto noti gli abitanti effettivi residenti e quelli fittizi e il carico organico generato da un singolo individuo (abitante equivalente) si può determinare il carico organico totale che deve essere raccolto, smaltito e depurato nell'impianto a servizio del generico abitato. 3
6 Tipo di utenza Abitazioni Alberghi con ristorante Addetti con residenza Bar centri sportivi Abitanti Equivalenti 1 a.e. ogni persona 1 a.e. ogni persona + 1 a.e. ogni 3 addetti 1 a.e. ogni persona 1 a.e. ogni 10 clienti + 1 a.e. ogni 3 addetti 1 a.e. ogni 10 utenti Ipotizzando che gli addetti all albergo siano pendolari e gli addetti all azienda agricola compreso i lavoratori stagionali risiedano nelle strutture del centro risulta: Tipo Utenza A.E./utenza A.E. addetti dell albergo: 20 1 / 3 7 utenti albergo e ristorante: / addetti all azienda agricola: 20 1 / 1 20 lavoratori stagionali con residenza: 5 1 / 1 5 utenti attività sportive: / TOTALE A.E. 202 IMPIANTO DI DEPURAZIONE DEGLI SCARICHI CIVILI L'impianto di depurazione, dovrà rispettare le prescrizioni contenute nel Regolamento regionale 24 marzo n. 3 Disciplina e regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie, in attuazione dell articolo 52, comma 1, lettera a) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 che al CAPO II Disciplina degli scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente inferiore a duemila a.e, Art. 11 (Trattamenti appropriati degli scarichi di acque reflue urbane) recita: I nuovi scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente inferiore a duemila a.e. sono sottoposti ai seguenti trattamenti appropriati, da realizzare conformemente alle norme tecniche regionali di cui all'articolo 3, comma l, nel rispetto dei valori limite di emissione di cui alla tabella 2 dell'allegato B, fatta salva la specifica disposizione di cui al comma 2:... b) se a servizio di una popolazione equivalente superiore a cento e fino a quattrocento a.e., in tutti i casi in cui le condizioni ambientali lo consentono, secondario, preferibilmente di tipo estensivo, preceduto da vasca Imhoff o fossa settica, ovvero biologico; 4
7 Allegato B Tabella 2 Valori limite di emissione per gli scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente inferiore a 2000 abitanti equivalenti, con l eccezione di quelli provenienti da agglomerati con popolazione equivalente superiore a 400 e inferiore a 2'000 recapitati sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo. POTENZIALITA` IMPIANTO [100 < abitanti equivalenti 400] BOD5 mg/l 60 COD mg/l 160 Solidi sospesi totali mg/l 80 grassi e oli animali/vegetali mg/l 20 Azoto ammoniacale (come NH4) mg/l - Solidi sedimentabili mg/l PROGETTO Per la depurazione dei reflui si prevede la realizzazione di una vasca Imhoff avente la funzione di decantazione primaria con camera di digestione dei fanghi seguita da depurazione biologica con biodischi a basso carico e separazione dei fanghi secondari con filtro a tela. I pregi più evidenti del sistema sono i minimi consumi energetici, la manutenzione limitata a pochi semplici interventi, le ridotte dimensioni, il rendimento costante anche a fronte di carichi variabili e, non meno importante, l'assenza di rumore e di esalazioni sgradevoli. La fase di depurazione biologica avviene con un biodisco realizzato con dischi paralleli in polipropilene montati su un asse centrale, il cui diametro varia, secondo la grandezza dell impianto, da 2,00 m a 2,40 m. I dischi sono immersi per il 40% della propria superficie nelle acque da depurare e rappresentano un supporto ideale per l accrescimento della flora batterica, principale artefice della depurazione biologica. Il filtro a tela sostituisce il bacino di sedimentazione secondaria. L acqua depurata biologicamente può raggiungere lo scarico solo passando attraverso la tela filtrante; la superficie di questa tela si ricopre man mano di uno strato di fango tale da causare l aumento delle perdite di carico. Un sensore di livello mette quindi in funzione una pompa che, tramite un gruppo aspirante posto a contatto con la tela, preleva, dall interno del tamburo, l acqua necessaria per la pulizia della tela stessa. Il fango asportato viene rilanciato alla vasca di decantazione primaria (vasca Imhoff). Si riporta di seguito il dimensionamento delle principali fasi dell impianto: 5
8 Abitanti Equivalenti abeq 202 D.I. l/ab.giorno 260 coeff. dispersione % 20 Portata nera media l/ab.giorno 208 Portata nera media l/giorno Portata nera media l/h Portata nera media l/sec 0.5 coeff. di punta 3.0 Portata nera di punta l/sec 1.5 BOD5 g/abeq.g 60 Carico BOD5 Kg/g 12 BOD5 mg/l 288 COD g/abeq.g 120 Carico COD Kg/g 24 COD mg/l 577 IMHOFF Abitanti equivalenti serviti abeq 202 Portata nera media mc/h 1.75 Tempo di detenzione h 2.00 comparto sedimentazione mc 3.50 capacità comparto fanghi con prelievo mensile l/abeq 100 volume comparto fanghi mc 20.2 Abbattimento BOD % 20 BOD5 in uscita Kg/g 10 BIODISCHI Carico specifico grbod/mq.g 8.0 superficie utile biodischi mq 1212 Si riporta di seguito una immagine di Vasca Imhoff prefabbricata: 6
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10 Si ipotizza l impiego di impianti commerciali a Biodischi combinati in esecuzione compatta tipo Biocombi della MITA di cui si riportano le caratteristiche: TIPO SUP. DISCHI DIAMETRO DISCHI ABITANTI EQ. NOM. [m 2 ] [m] [n] CARICO DOPO TRATT. PRIM. [kgbod 5 / d] CARICO SPECIFICO [grbod 5 / m 2 xd] POTENZA INST. [kw] POTENZA ASS. BC 5/ , ,50 9 0,75 0,40 BC 10/ , ,00 9 0,75 0,50 BC 15/ , ,50 9 0,75 0,60 BC 20/ , ,00 9 1,10 0,70 BC 25/ , ,50 9 1,10 0,80 BC 30/ , ,00 9 1,50 1,00 BC 35/ , ,60 9 1,50 1,10 BC 40/ , ,20 9 1,50 1,20 BC 45/ , ,80 9 1,50 1,30 [kw] TIPO FILTRO TF 2 SUPERFICIE FILTRANTE POTENZA POMPE DIMENSIONI TOTALI (L X W X H) PESO [n] [m 2 ] [kw] [m] [kg] BC 5/ ,6 3,85 x 2,40 x 2, BC 10/ ,6 4,80 x 2,40 x 2, BC 15/ ,6 5,75 x 2,40 x 2, BC 20/ ,6 6,70 x 2,40 x 2, BC 25/ ,6 7,65 x 2,40 x 2, BC 30/4 2 2 x 2 2 x 0,6 7,13 x 2,80 x 2, BC 35/4 2 2 x 2 2 x 0,6 7,60 x 2,80 x 2, BC 40/4 2 2 x 2 2 x 0,6 8,07 x 2,80 x 2, BC 45/4 2 2 x 2 2 x 0,6 8,54 x 2,80 x 2, I principali vantaggi dell impianto ipotizzato sono: Minimi consumi energetici Manutenzione ridotta Facile accessibilità Ridotti ingombri (costruzione compatta) Ridotta sensibilità a variazioni improvvise di carico idraulico e/o organico 8
11 Elevata sicurezza di esercizio Apporto di ossigeno senza sistemi di aerazione o diffusione Bassi costi di installazione Assenza di odori molesti o aerosol Impianti pre-assemblati, pronti per la messa in marcia, completi di quadro elettrico a bordo macchina, che consentono un installazione e un avviamento molto rapidi. L ingombro del Biocombi compatto BC 15/2, adatto alle esigenze è di m 5.75x2.4x(h)2.3 Anche di questi impianti si riportano delle immagini: 9
12 SCARICO Lo scarico delle acque depurate avverrà nei primi strati superficiali del sottosuolo tramite subirrigazione. La subirrigazione è un sistema di smaltimento delle acque reflue nelle parti superficiali del terreno che permette una ulteriore depurazione dei liquami grazie ai processi naturali di auto depurazione, biologica e chimica, che avvengono in tutti i terreni Le acque depurate in uscita dall impianto a biodischi saranno avviate per mezzo di una condotta a tenuta in PVC ad un pozzetto di raccolta e cacciata munito di un dispositivo di cacciata in grado di garantire ai reflui il raggiungimento del limite finale della condotta disperdente. Lo sviluppo totale della condotta disperdente viene calcolata in ragione del numero di A. E. e della natura del terreno: 10
13 NATURA DEL TERRENO PERCOLAZIONE minuti CONDOTTA DISPERDENTE m/ae Sabbia sottile-materiale di riporto < 2 1,5-2 Sabbia grossa pietrisco 5 2,5-3 Sabbia sottile con argilla 10 4,0-5 Argilla con poca sabbia 30/60 8,5-10 Poco adatta* Argilla compatta >60 - Non adatta * Dalla relazione geologica si desume un profilo stratigrafico costituito da depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti con spessori di diverse decine di metri. In mancanza di studi più approfonditi, un valore appropriato per il calcolo della lunghezza di tubazione sperdente necessario è quello di 3 m ogni abitante equivalente, per cui sarà necessaria una tubazione drenante di circa 600 m. Lo schema planimetrico può essere del tipo unico o ramificato con distanza minima tra gli assi di 3 m. ed una pendenza 0,4-0,6% (vedi schizzo seguente). 11
14 La condotta disperdente è costituita da elementi tubolari del diametro di mm in PVC fessurato a norma EN 1401 o PE corrugato drenante a norma EN nelle classi SN 4 o SN 8. La profondità della trincea di posa della condotta è di 0,6 0,7 m con una larghezza alla base di m 0,4 m. Nel fondo viene steso un letto di 30 cm di pietrisco pezzatura 40/70 contenente la condotta disposta al centro della trincea. Sopra il letto di pietrisco viene steso uno strato di geotessuto sul quale sarà posato il terreno di riempimento (vedi immagine seguente). Per ragioni igieniche la condotta disperdente deve distare da impianti e/o servizi destinati al trasporto di acqua potabile di almeno 30 m da opere private ed almeno 200 m da opere pubbliche. La distanza tra fondo trincea ed una eventuale falda non può essere inferiore ad 1 m. 12
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