Sacra Scrittura. Ognuno di questi tre termini esprime un significato e una valutazione.

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1 Sacra Scrittura Terminologia: Bibbia Sacra Scrittura Testamento Elenco dei libri biblici : cattolico ed ebraico Da oltre duemila anni la civiltà mediterranea ha visto la comparsa di un libro che l ha fortemente plasmata e che da essa è stato trasmesso alle culture di altri continenti. Questo libro che, è arrivato a noi attraverso un lunghissimo lavoro di rielaborazione e di redazione che termina alle soglie del Medioevo, viene menzionato con almeno tre termini: BIBBIA SACRA SCITTURA ANTICO E NUOVO TESTAMENTO. Ognuno di questi tre termini esprime un significato e una valutazione. Infatti quando diciamo BIBBIA attribuiamo a questo scritto un preciso significato: la Bibbia, termine singolare. In realtà questo singolare deriva dal plurale neutro latino Biblia, che, a sua volta rimanda ad un plurale greco TA BIBLIA = I LIBRETTI. Da tutto ciò deduciamo che si tratta di una serie di libri raccolti, adesso, in un unico volume ma nati come volumi differenti, in situazione storiche, sociali, geografiche, completamente diverse. La BIBBIA, quindi, si presenta al lettore come una BIBLIOTECA, una raccolta di libri. Quando, poi, parliamo di SACRA SCRITTURA diamo agli stessi testi una valutazione di tipo TEOLOGICO, cioè chiamiamo questi SCRITTI SACRI intendendo con ciò dire che sono PAROLA DI DIO. Ma il termine più problematico e nello stesso tempo più interessante è : ANTICO E NUOVO TESTAMENTO. E questa, infatti, la divisione che i cristiani fanno del testo. Il termine comune ai due gruppi è TESTAMENTO, quindi su questo termine dobbiamo fermare la nostra attenzione. Nella nostra lingua il TESTAMENTO è l IMPEGNO che chi fa testamento si assume nei confronti di altri che sono destinatari del testamento stesso. 1

2 Ed IMPEGNO è il significato che ha la parola latina TESTAMENTUM e la parola greca DIATEKE e che in ebraico è BERIT. E ciò è importante perché la BERIT è l evento fondamentale di tutta la Scrittura. Infatti il rapporto tra Yahwè ed Israele si fonda proprio sulla BERIT, ossia sull IMPEGNO di Dio nei confronti del popolo di Israele prima e nei confronti del nuovo popolo di Dio, la Chiesa, poi. E da sottolineare che BERIT è stata tradotta in italiano con ALLEANZA e ciò perché in Israele la BERIT era in sintonia con i vari trattati di ALLEANZA dell Antico Oriente, era il documento ufficiale di ratifica di una alleanza. Nelle consuetudini dell Antico Oriente, infatti,di solito i trattati di questo tipo erano stipulati tra il RE e il proprio VASSALLO tra due parti diseguali il più potente concedeva l alleanza al meno potente ed in alcuni casi l alleanza era promossa dalla mediazione di un terzo ( tale mediazione caratterizza particolarmente l alleanza con Dio, per cui l uomo di Dio sacerdote, profeta.funge da mediatore come, ad esempio Mosè, Giosuè.) per cui la BERIT indicava la disposizione, l obbligo che il re si assumeva e che imponeva al proprio vassallo, ratificando questo IMPEGNO con un testo scritto e che, in quanto obbligo doveva essere convalidata da un giuramento con una maledizione condizionata: Possa succedermi tale cosa se violo questo impegno. L espressione per la conclusione di una alleanza era TAGLIARE L ALLEANZA. Tale espressione traeva origine da una cerimonia che accompagnava l alleanza, durante la quale si tagliava a pezzi una vittima e i contraenti passavano in mezzo agli animali squartati e ciò simboleggiava il castigo che avrebbe colpito il trasgressore dell alleanza (Cf.Gen 15,17 ).In alcuni casi l alleanza era accompagnata con un segno esterno: la costruzione di una stele o da una menomazione fisica,la circoncisione. Quindi, quando nella Bibbia troviamo la parola ALLEANZA dobbiamo pensarla in questo significato profondo e i testi biblici sono testi di TESTAMENTO = di IMPEGNO, divisi in ANTICO e NUOVO. Naturalmente siamo noi che parliamo di Antico e Nuovo Testamento; per gli ebrei non esiste il Nuovo Testamento, esiste l ALLEANZA né, d altra parte, la Chiesa primitiva conosceva il Nuovo poiché non era ancora nato. Chiarito questo, passiamo all elenco dei testi. 2

3 Se confrontiamo l elenco dei libri che compongono la Bibbia cristiana e quella ebraica, a parte quella segnalata ( la divisione in due gruppi ), notiamo delle differenze. La Bibbia cristiana è composta complessivamente da 73 libri ( ) : L Antico Testamento comprende tre parti fondamentali: 1) LIBRI STORICI : PENTATEUCO ( Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio ); Giosuè ; Giudici ;Rut; 1-2 Samuele ; 1-2 Re ; 1-2 Cronache ; Esdra; Neemia ; Tobia ; Giuditta ; Ester ; 1-2 Maccabei. 2 ) LIBRI PROFETICI : Isaia Geremia Lamentazioni; Baruc; Ezechiele Daniele ; Osea ; Gioele ;Amos; Abdia; Giona; Michea; Naum ; Abacuc ; Sofonia; Aggeo ; Zaccaria; Malachia. 3 ) LIBRI SAPIENZIALI : Giobbe; Salmi ; Proverbi ; Qoelet ; Cantico dei Cantici; Sapienza; Siracide. ( Totale 46 libri ) NUOVO TESTAMENTO : diviso in 1) LIBRI STORICI : Vangeli Atti degli Apostoli 2 ) LIBRI DIDATTICI : Lettere di Paolo di Giovanni di Pietro di Giacomo di Giuda 3 ) PROFETICO : Apocalisse. ( Totale 27 libri ). La Bibbia ebraica è formata da 24 libri divisi in : 1 ) TORAH : LA LEGGE ( il nostro Pentateuco ) 2 ) NEBIIM : I PROFETI ( da Nabì = Profeta ) 3 ) KETUBIIM : GLI SCRITTI ( da Katab = scrivere ). Entrambe le suddivisioni sia per i cristiani che per gli ebrei sono convenzionali. Quello che è importante notare è che gli ebrei riconoscono CANONICI ossia normativi per la vita e la fede dei destinatari solo i testi scritti in ebraico escludendo dal loro canone i testi scritti in greco. I libri esclusi sono Tobia, Giuditta, 1-2 3

4 Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc e alcune parti del libro di Ester e di Daniele. Questi libri vengono chiamati dagli ebrei APOCRIFI = di origine nascosta, segreta, mentre i cattolici li chiamano DEUTEROCANONICI cioè riconosciuti sacri in un secondo tempo. I cinque libri di Rut, Cantico dei Cantici,Qoelet, Lamentazioni ed Ester sono anche chiamati MEGHILLOT = cinque rotoli ed erano letti in occasione delle feste ebraiche. C è da dire ancora che la quasi totalità dei codici ( qualche migliaio ) del testo ebraico che noi possediamo, è il risultato del lavoro di alcuni rabbini della scuola TIBERIENSE ( di Tiberiade ) detti MASORETI ( da MASAR = tramandare ) e i più antichi risalgono al 9 ^ 10^ secolo d. C. Esiste anche una edizione più completa dopo che, nel 1947, a Qumram,sulle rive del Mar Morto in un monastero che ospitava una comunità di Esseni,furono scoperti dei manoscritti che si possono datare tra il 2^ e il 1^ sec. a.c. Questi rotoli specialmente quelli che contengono il testo di Isaia, testimoniano la fedeltà con cui è stato trasmesso il Testo Masoretico (TM ) ebraico. La prima traduzione della Bibbia dall ebraico è quella greca detta dei LXX. Questa traduzione, secondo la lettera dello Pseudo- Aristea ( studioso ebreo del 2^sec. d.c), fu iniziata verso la metà del 3^ sec.a.c. e terminata verso la fine del 2^ sec. a.c. E cosi detta perché, secondo la tradizione, i traduttori venivano da Gerusalemme ed erano in numero di 72 (ridotto a 70 per comodità ), erano sei per ognuna delle 12 tribù. Dal numero 70 ha origine l appellativo TRADUZIONE DEI 70. Questa Bibbia è stata per molto tempo il testo ufficiale dei giudei di lingua greca. La Chiesa cristiana nei primi secoli considerò la LXX come il testo ufficiale per l Antico Testamento dato che conteneva anche i DEUTEROCANONICI. Tra le altre traduzioni è da segnalare quella in lingua latina la VOLGATA che in gran parte è opera di S. Girolamo. Sottoposta ad una revisione da una apposita commissione istituita da Papa Paolo VI, la NEO VOLGATA nel 1979 divenne con Papa Giovanni Paolo II, il testo ufficiale della Chiesa latina e da essa è usato per la liturgia e i documenti ufficiali. IL CANONE La parola CANONE deriva da una parola greca KANAN che significa canna. 4

5 La canna era lo strumento più semplice usato come unità di misura, quindi canone = unità di misura, parola che veniva anche usata, in senso metaforico, come NORMA riconosciuta da tutti. Per comprendere il concetto di canone nella nostra accezione, è necessario risalire all idea del libro sacro che non è esclusiva della religione ebraico cristiana ( es. il Corano per l Islam ). In diverse culture ed in epoche storiche si trova l idea secondo cui la NORMA della fede sia rivelata nella Scrittura di alcuni libri sacri tramandati nella vita della comunità e che, quindi, risultano NORMATIVI per la fede quanto alla Rivelazione divina. Quindi nei libri contenuti nel CANONE c è la RIVELAZIONE che è oggetto di fede. L attuale Bibbia ebraica è praticamente uguale al CANONE in uso in Palestina nel 1^ secolo risalente al 70 d.c. Il CANONE della Bibbia cristiana nasce molto tardi già al tempo della stesura del Vangelo di Luca (cfr. Lc 1, 1-4 ) circolavano nelle comunità molti scritti sulle vicende che avevano avuto Gesù come protagonista. I criteri principali che hanno indotto la Chiesa primitiva ad accogliere un libro sacro nel canone e a ritenerlo ispirato possono riassumersi in : L ORIGINE APOSTOLICA, L USO LITURGICO, LA CONFORMITA DEL SUO CONTENUTO ALLA REGOLA DELLA FEDE. Fin dall inizio la Chiesa apostolica ha accolto la tripartizione delle Scritture di Israele. Infatti nei 27 libri neotestamentari si trovano molte citazioni esplicite dell Antico Tastamento e ciò significa che la comunità cristiana primitiva li riteneva come ispirati. AUTORI Gli autori della Bibbia sono diversi e parecchi sono sconosciuti perché nel passato non si usava firmare i libri ( ciò vale anche per i libri profani che ci sono pervenuti dall antichità) ed anche perché molti scrivevano sotto falso nome per dare autorevolezza alla propria opera. Ad es. il libro della Sapienza attribuito a Salomone vissuto nel X sec. a.c. ma scritto in greco, risale ad una epoca più recente perché al tempo di Salomone non si parlava il greco in Palestina. Ma a differenza di tutti gli altri libri pervenuti dall antichità, la Bibbia non è semplicemente opera umana ma è anche OPERA DI DIO. Ma in nessun luogo della Bibbia incontriamo la Parola di Dio direttamente : essa ci viene annunciata e proclamata tramite questo o quell altro uomo di Dio, sempre alla maniera umana, in linguaggio umano. Il Profeta ad es. non 5

6 è l indovino, il preveggente è il PORTAVOCE DI DIO ( pro- phemì= parlare al posto di ) colui che porta un messaggio di Dio. Il Dio della Bibbia parla tramite uomini veri, alla maniera umana, nella storia e nella esistenza degli uomini con il loro linguaggio. Per cui la Bibbia è Parola di Dio in linguaggio umano. La Dei Verbum al n. 9 così recita : La Sacra Scrittura è Parola di Dio in quanto scritta per ISPIRAZIONE DELLO SPIRITO SANTO. Per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini in possesso delle loro facoltà e capacità, affinchè agendo Egli in essi e per mezzo loro, scrivessero come veri autori tutte e soltanto quelle cose che Egli voleva fossero scritte ( DV 11 ). Non sono stati Dio e lo Spirito Santo a scrivere i libri, non hanno fatto loro un dettato; Dio è autore della Sacra Scrittura ma non il compositore letterario. Dato che la Bibbia è un libro ISPIRATO comunica agli uomini la RIVELAZIONE DIVINA ossia la manifestazione del mistero, della volontà, del progetto di Dio,di chiamare gli uomini a sé e renderli partecipi della sua natura per mezzo di Gesù Cristo ( DV). La VERITA della Bibbia appartiene all ordine della VERITA RELIGIOSA: è vera quando parla del rapporto e del legame DIO-UOMO, sulle altre materie non intende pronunciarsi. Allora per cogliere la VERITA in ordine alla salvezza che Dio vuol comunicare è necessaria una CORRETTA INTERPRETAZIONE. La Scrittura, come dice PIETRO nella sua seconda lettera non può essere soggetta a privata interpretazione perché quanto in lei è presente proviene dallo Spirito Santo. COME SI USA LA BIBBIA Per facilitare l uso e la consultazione della Bibbia scritta originariamente di seguito, nel Medioevo ad opera di Stefano Langton vescovo di Canterbury, ogni libro è stato suddiviso in capitoli e più tardi, nel 1528 da un domenicano lucchese Sante Pagnini, in piccole e brevi frasi chiamate versetti, contrassegnate da un numero posto come esponente all inizio di ognuno dei versetti. Ogni libro è, poi, contrassegnato da una sigla convenzionale che ne abbrevia il titolo. Ogni frase della Bibbia viene, così, a possedere una targa fatta di numeri e di lettere. In pochi secondi, tra migliaia di frasi bibliche, chiunque può trovare quella che interessa e leggerla nel suo contesto. 6

7 Come indicare una referenza. Si indica prima il libro, secondo la sua abbreviazione; la prima cifra indica il capitolo, la seconda il versetto separato da una virgola. Es. Gen 2,4 significa : Genesi capitolo 2 versetto 4. Un trattino riunisce più capitoli o più versetti. Es. Gen 2 5 significa : Genesi capitoli da 2 a 5 compreso. Un punto e virgola separa due referenze differenti. Es. Gen 2 ; 5 significa : Genesi capitolo 2 e capitolo 5. Un punto separa i due versetti di uno stesso capitolo. Es. Gen 2, rimanda ai versetti 4,8,e 11 del capitolo 2. Una s aggiunta a una cifra, significa e seguente ( o seguenti ). Es. Gen 2,4s indica che bisogna leggere del capitolo 2 il versetto 4 e il seguente; 2,4ss e i seguenti. Quando i versetti sono troppo lunghi e si vogliono indicare solo in parte, si aggiungono delle lettere. Es. Gen2,4a rimanda alla prima parte del versetto 4. Es. Gen 2,4-6.8; 3,5ss; 4,1-6,8 significa Genesi capitolo 2 versetti da 4 a 6 compreso e versetto 8 ; poi capitolo 3 versetti 5 e seguenti: capitolo 4 dal versetto 1 fino al capitolo 6, versetto 8. Come si cerca un testo Si consulta nella Bibbia l indice generale delle abbreviazioni ( all inizio o alla fine del libro). Individuato il testo si cerca nell indice generale la pagina in cui inizia il libro da cui è tratta la citazione che interessa. Si cerca il capitolo indicato con un numero grande all inizio di ciascun capitolo, si individuano i numeretti piccoli che indicano la frase o i versetti che interessano. 7

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