ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO STATALE IGEA

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1 ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO STATALE IGEA Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di I Grado Via Nicolò Zeno, BELLARIA-IGEA MARINA (RN) Codice Ministeriale: RNIC81500G Codice Fiscale: Codice Univoco Ufficio: UFMZDT Tel. 0541/ Sito web: rnic81500g@istruzione.it - P.E.C.: rnic81500g@pec.istruzione.it - Fax 0541/ PIANO DI MIGLIORAMENTO Approvato dal Consiglio d Istituto con delibera n... del..

2 INDICE Sezione 1 Obiettivi di processo e priorità/traguardi Priorità, traguardi e obiettivi di processo del RAV Relazione tra obiettivi di processo e priorità/traguardi Risultati attesi e monitoraggio degli obiettivi di processo Sezione 2 Le azioni per il raggiungimento degli obiettivi Valutazione degli esiti a breve e a medio termine delle azioni finalizzate al miglioramento Rapporto delle azioni previste col quadro di riferimento innovativo Sezione 3 Pianificazione delle azioni degli obiettivi di processo Definizione dell impegno delle risorse umane e strumentali Definizione dei tempi di attuazione delle attività Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell obiettivo di processo Sezione 4 Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di miglioramento Valutazione in itinere dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV I processi di condivisione del Piano all interno e all esterno della scuola Le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione 2

3 SEZIONE 1. OBIETTIVI DI PROCESSO E PRIORITÀ/TRAGUARDI Sez Priorità, traguardi e obiettivi di processo del RAV Nel RAV (Rapporto di Autovalutazione), l I.C. Igea è stato chiamato ad individuare priorità e traguardi, destinati da qui a tre anni a migliorare l offerta didattica dell Istituto e quindi il successo formativo dei propri alunni. ESITI PRIORITÀ TRAGUARDI 1. Migliorare l inclusione degli alunni stranieri. Rientrare nelle medie nazionali di riferimento dei RISULTATI SCOLASTICI risultati Invalsi per gli alunni stranieri. RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI 2. Migliorare e potenziare le competenze degli alunni, specialmente di quelli con carenze nelle competenze di base. 3. Migliorare e potenziare le competenze degli alunni, specialmente di quelli con carenze nelle competenze di base. Ottenere valutazioni che mostrino progressi di anno in anno nelle prove per classi parallele nell'ottica del curricolo verticale. Ottenere valutazioni maggiormente soddisfacente nelle Prove Nazionali Standardizzate Per raggiungere i traguardi connessi alle priorità, la scuola ha dovuto definire all interno del medesimo documento una serie di obiettivi di processo che intende perseguire nell arco dell anno scolastico in corso, in relazione ad aree di processo ben precise, nelle quali l Istituto aveva individuato delle criticità. AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione OBIETTIVO DI PROCESSO a. Istituire prove per classi parallele dell ambito matematico-scientifico e linguistico-antropologico. b. Condivisione e riflessione sugli esiti nell ottica del curricolo verticale. c. Analisi accurata dei grafici Invalsi in collegi divisi per ordine di scuola. 3

4 d. Confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento all interno del lavoro sul curricolo verticale. Inclusione e differenziazione a. Creare un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri, che preveda anche una modulistica in varie lingue. b. Istituire un laboratorio permanente per diminuire lo svantaggio linguistico e colmare le lacune nelle competenze di base. Orientamento strategico e organizzazione della scuola Definizione chiara dei compiti e delle funzioni delle diverse componenti scolastiche Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane a. Raccogliere le esigenze del personale docente e A.T.A. attraverso questionari di gradimento. b. Prevedere momenti di formazione qualificata che rispondano alle esigenze del personale docente e A.T.A Sez Relazione tra obiettivi di processo e priorità/traguardi Ciascuno degli obiettivi di processo sopra indicati, pur avendo una durata annuale, è stato individuato dall Istituto tenendo bene a mente quale priorità strategica s intende perseguire nella durata dei tre anni. Vi è dunque tra questi due elementi una forte connessione che deriva dal potenziale impatto che l'obiettivo potrà avere sul raggiungimento dei traguardi relativi alle priorità. In base a queste considerazioni, ogni obiettivo di processo può essere messo in relazione solo con una o con entrambe le priorità strategiche precedentemente identificate. In questo modo si ottiene il seguente quadro sinottico degli obiettivi di processo, collegati alle priorità e ai traguardi connesse a queste ultime: AREA DI PROCESSO OBIETTIVO DI PROCESSO PRIORITÀ Curricolo, progettazione e valutazione a. Istituire prove per classi parallele dell ambito matematico-scientifico e linguistico-antropologico. 1, 2, 3 b. Condivisione e riflessione sugli esiti nell ottica del curricolo verticale. 1, 2, 3 c. Analisi accurata dei grafici Invalsi in collegi divisi per ordine di scuola. 1, 2, 3 d. Confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento all interno del lavoro sul curricolo verticale. 1, 2, 3 4

5 Inclusione e differenziazione a. Creare un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri, che preveda anche una modulistica in varie lingue. b. Istituire un laboratorio permanente per diminuire lo svantaggio linguistico e colmare le lacune nelle competenze di base. 1 1 Orientamento strategico e organizzazione della scuola Definizione chiara dei compiti e delle funzioni delle diverse componenti scolastiche 3 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane a. Raccogliere le esigenze del personale docente e A.T.A. attraverso questionari di gradimento. 1, 2, 3 b. Prevedere momenti di formazione qualificata che rispondano alle esigenze del personale docente e A.T.A 1, 2, 3 Sez Risultati attesi e monitoraggio degli obiettivi di processo Perché l Istituto possa pianificare con precisione le azioni da mettere in atto per la realizzazione degli obiettivi di processo sopra indicati, è necessario innanzitutto chiarire quali sono i risultati attesi da ciascuno di essi e come s intende monitorare in itinere il cammino intrapreso. Si dà per inteso che lo scopo ultimo a cui si intende attraverso il perseguimento di tutti gli obiettivi di processo è incentivare il successo formativo di tutti gli alunni dell Istituto. Tra le azioni di monitoraggio non è esplicitata la supervisione del DS, coadiuvato dal suo Staff e dal NIV, dal momento che la si dà per scontata e deve essere considerata parte integrante di tutto il processo di miglioramento. AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione OBIETTIVO DI PROCESSO a. Istituire prove per classi parallele dell ambito matematico-scientifico e linguistico-antropologico. Risultati attesi Rilevare risultati oggettivi in merito alle competenze di base di ambito linguistico e matematico-scientifico. Verificare, attraverso i risultati, che le classi siano eterogenee al loro interne e omogenee nell Istituto; in caso contrario ci si interrogherà sui criteri e le modalità di formazione delle stesse. 5

6 Azioni di monitoraggio Almeno un incontro a quadrimestre di curricolo verticale di ambito linguistico e matematico-scientifico per l individuazione di obiettivi comuni su cui costruire le prove e criteri di correzione e valutazione condivisi. Uno/due incontri per classi parallele per la costruzione delle prove. Elaborazione di un protocollo di somministrazione delle prove. Completamento, da parte di ogni insegnante coinvolto, di una griglia predisposta per la raccolta dati e fornita insieme al protocollo di somministrazione. Strumenti per il monitoraggio Verbali degli incontri. Modello delle prove elaborate. Protocollo di somministrazione delle prove. Griglia raccolta dati. OBIETTIVO DI PROCESSO b. Condivisione e riflessione sugli esiti nell ottica del curricolo verticale. Risultati attesi Avviare una riflessione in verticale e tra classi parallele in merito agli obiettivi didattici e ai criteri di costruzione, somministrazione e valutazione di una prova. Individuare eventuali elementi di criticità che ricorrono in verticale, su cui intraprendere una riflessione all interno dei dipartimenti disciplinari del curricolo verticale. Azioni di monitoraggio Un incontro collegiale a quadrimestre per la condivisione ragionata degli esiti. Almeno un incontro a quadrimestre di curricolo verticale di ambito linguistico e matematico-scientifico per la riflessione sugli esiti. Strumenti per il monitoraggio Verbali degli incontri. Presentazione ragionata attraverso grafici dei risultati. OBIETTIVO DI PROCESSO c. Analisi accurata dei grafici Invalsi in collegi divisi per ordine di scuola. 6

7 Risultati attesi Individuare criticità e potenzialità nei risultati, per migliorare l'offerta formativa e quindi il successo degli alunni. Verificare, attraverso i risultati, che le classi sottoposte alle prove Invalsi siano eterogenee al loro interno e omogenee nell Istituto; in caso contrario ci si interrogherà sui criteri e le modalità di formazione delle stesse. Rendere il corpo docente sempre più consapevole dell importanza di una lettura critica dei risultati Invalsi. Azioni di monitoraggio Restituzione dei risultati Invalsi alla referente della valutazione e condivisione coi docenti del NIV. Incontro collegiale entro il primo quadrimestre per la condivisione ragionata degli esiti. Strumenti per il monitoraggio Presentazione di alcuni grafici e tabelle tratti dalla restituzione dati Invalsi, senza esplicitazione delle classi (sezioni e plesso) a cui ci si sta riferendo. Verbale del collegio. OBIETTIVO DI PROCESSO d. Confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento all interno del lavoro sul curricolo verticale Risultati attesi Incrementare il senso di appartenenza e di condivisione all interno dell Istituto. Migliorare la continuità verticale tra i diversi ordini di scuola. Arricchimento dell offerta formativa. Creare un occasione significativa di autoformazione per gli insegnanti. Azioni di monitoraggio Un incontro a quadrimestre di curricolo verticale organizzato per gruppi disciplinari per la riflessione su metodologie di recupero e potenziamento adottate; tale incontro sarà il medesimo in cui si ragionerà anche sugli esiti delle prove per classi parallele. Strumenti per il monitoraggio Verbali degli incontri. 7

8 AREA DI PROCESSO Inclusione e differenziazione OBIETTIVO DI PROCESSO a. Creare un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri, che preveda anche una modulistica in varie lingue Risultati attesi Far sì che gli alunni stranieri vengano accolti ed inseriti nelle classi secondo criteri e modalità adeguati alle loro esigenze. Migliorare il successo formativo degli alunni stranieri e il loro benessere all interno dell Istituto. Coinvolgere le famiglie di alunni stranieri con svantaggio linguistico. Azioni di monitoraggio Individuazione della funzione strumentale inclusione, a cui compete il monitoraggio degli alunni stranieri con svantaggio linguistico in atto (alunni con B.E.S.). Individuazione del referente intercultura con competenze linguistiche. Stesura del protocollo di accoglienza, con relativi allegati. Individuazione della modulistica da tradurre e di esperti traduttori. Presentazione della modulistica tradotta. Strumenti per il monitoraggio Stesura di due relazioni da parte del referente intercultura che attestino quanto è stato fatto: una da presentare al Collegio docenti di marzo e una a quello di giugno. Verbali degli incontri della commissione intercultura. Verbale collegio docenti in cui viene approvata la figura del referente intercultura. Protocollo di accoglienza con relativi allegati e verbale del Collegio docenti in cui viene approvato. Modulistica tradotta in inglese, francese, cinese, albanese, rumeno. OBIETTIVO DI PROCESSO b. Istituire un laboratorio permanente per diminuire lo svantaggio linguistico e colmare le lacune nelle competenze di base. 8

9 Risultati attesi Migliorare l inclusione degli alunni stranieri. Migliorare il successo formativo degli alunni stranieri. Azioni di monitoraggio Realizzazione di un calendario di alfabetizzazione, con modalità e contenuti degli interventi. Raccolta da parte del referente intercultura dei nominativi degli alunni che necessitano di alfabetizzazione. Monitoraggio del laboratorio da parte dello stesso referente. Strumenti per il monitoraggio Periodica rendicontazione. Elenco nominativi alunni. Incontri tra responsabili dell'intercultura e docenti che conducono i laboratori con verbali degli stessi. Stesura di un registro delle attività con indicazione di date, docenti, alunni presenti/assenti, argomenti, strumenti. AREA DI PROCESSO Orientamento strategico e organizzazione della scuola OBIETTIVO DI PROCESSO a. Definizione chiara dei compiti e delle funzioni delle diverse componenti scolastiche Risultati attesi Rendere l organigramma più funzionale ai bisogni dell Istituto. Distribuire in modo equo i compiti. Azioni di monitoraggio Individuazione da parte del Dirigente, del suo staff e del Collegio delle aree delle funzioni strumentali e dei referenti necessari all interno dell organigramma. Approvazione da parte del Collegio delle aree di pertinenza delle funzioni strumentali. 9

10 Raccolta delle candidature per le funzioni strumentali, tramite CV. Individuazione collegiale delle funzioni strumentali e dei referenti che vanno a completare l organigramma d Istituto. Riunioni dello Staff del Dirigente per discutere sulla funzionalità dell organigramma. Rendicontazione dell operato svolto in sede collegiale da parte delle figure dell organigramma. Strumenti per il monitoraggio Convocazione delle riunioni Staff. Nomine degli incarichi con compiti previsti. Rendicontazione periodica e finale. Verbali dei Collegi e degli incontri dei referenti con le proprie commissioni. AREA DI PROCESSO Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane OBIETTIVO DI PROCESSO a. Raccogliere le esigenze del personale docente e A.T.A. attraverso questionari di gradimento. Risultati attesi Rilevare le richieste di almeno il 70% del personale docente e A.T.A. in merito alla formazione. Monitorare le attività di aggiornamento del corpo docente e misurarne il gradimento e la ricaduta didattica. Azioni di monitoraggio Stesura di un questionario di raccolta delle esigenze di formazione con indicazioni ben precise sulle modalità di compilazione e riconsegna. Raccolta da parte dei coordinatori di plesso dei questionari compilati e consegna alla funzione strumentale P.O.F. e Autovalutazione. Tabulazione da parte della funzione strumentale P.O.F. e Autovalutazione dei risultati. Presentazione collegiale degli stessi. Strumenti per il monitoraggio Tabulazione dei risultati. 10

11 Rendicontazione collegiale. OBIETTIVO DI PROCESSO b. Prevedere momenti di formazione qualificata che rispondano alle esigenze del personale docente e A.T.A. Risultati attesi Avere un corpo docente e personale A.T.A. formato. Azioni di monitoraggio Stesura e somministrazione dei questionari di raccolta delle esigenze di formazione del personale docente e A.T.A. Delibera del Collegio docenti che approva il piano di formazione. Elaborazione del P.O.F. sintetico nel programma annuale e reperimento fondi. Individuazione di esperti, anche in rete da parte del Dirigente scolastico. Calendarizzazione degli eventi formativi. Strumenti per il monitoraggio Questionari di raccolta delle esigenze di formazione e tabulazione degli stessi. Verbale del Collegio docenti. Programma annuale. Calendario della formazione. 11

12 SEZIONE 2. LE AZIONI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Sez Valutazione degli esiti a breve e a medio termine delle azioni finalizzate al miglioramento Decidere le azioni da compiere per il raggiungimento di ciascun obiettivo di processo è un passaggio che richiede una riflessione attenta in termini di valutazione delle potenziali opportunità e rischi. Occorre infatti considerare che le azioni che si intraprenderanno potranno avere anche potenziali ricadute negative su altre dimensioni o attività nelle quali la scuola è impegnata, oltre agli effetti positivi cui si tende. Tali effetti, che possono innescare meccanismi non virtuosi in contrasto con l azione di miglioramento, devono essere valutati sia nel breve sia nel lungo periodo, così da poter mettere subito in atto altrettante strategie di prevenzione. AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione OBIETTIVO DI PROCESSO a. Istituire prove per classi parallele dell ambito matematico-scientifico e linguistico-antropologico. AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Organizzare un incontro a quadrimestre di curricolo verticale divisi per i due ambiti disciplinari, per l individuazione di obiettivi comuni su cui costruire le prove e per la condivisione dei criteri di valutazione. Maggior confronto in verticale tra docenti di discipline affini. Numero di ore non retribuite da destinare agli incontri; difficoltà nell individuazione di obiettivi e criteri di valutazione condivisi tra i due ordini di scuola. Maggiore condivisione delle buone pratiche didattiche e dei criteri di valutazione; potenziamento del curricolo verticale; rafforzamento del senso di appartenenza all Istituto. Senso di limitazione della propria libertà di insegnamento; senso di sovraccarico di lavoro non riconosciuto. 12

13 2. Organizzazione di uno/due incontri per classi parallele a quadrimestre per la costruzione delle prove e delle relative griglie di correzione e valutazione. Maggior confronto in orizzontale tra docenti delle stesse discipline e condivisione di azioni didattiche. Numero di ore non retribuite da destinare agli incontri; difficoltà nella costruzione delle prove. Maggiore condivisione delle buone pratiche didattiche e dei criteri di valutazione; rafforzamento del senso di appartenenza all Istituto. Senso di limitazione della propria libertà di insegnamento; senso di sovraccarico di lavoro non retribuito. 3. Elaborazione di un protocollo di somministrazione delle prove, uguale per i due ordini di scuola (primaria e sec. di I grado) Diffusione di pratiche condivise in modo da rendere le prove il più oggettive possibili Difficoltà ad accettare criteri di somministrazione lontani dalle pratiche didattiche abituali. Maggiore condivisione in orizzontale e in verticale delle pratiche didattiche. Senso di limitazione della propria libertà di insegnamento. 4. Somministrazione delle prove, correzione e tabulazione dei risultati in un prospetto condiviso tra i due ordini di scuola. Rilevazione di risultati oggettivi in merito alle competenze di base di ambito linguistico e matematico-scientifico; possibilità di fare confronti tra classi parallele e in verticale per rilevare criticità e positività. Numero di ore non retribuite per la correzione e la tabulazione delle prove e per la predisposizione della griglia di raccolta dati. Monitorare il percorso didattico degli alunni dell Istituto in verticale. Instaurarsi di un clima di competizione tra insegnanti. OBIETTIVO DI PROCESSO b. Condivisione e riflessione sugli esiti nell ottica del curricolo verticale. AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Organizzazione di un incontro collegiale a quadrimestre per la condivisione ragionata degli esiti, attraverso grafici e Condivisione dei risultati interni all Istituto. Possibile disagio nel caso in cui la propria classe non abbia ottenuto risultati soddisfacenti. Maggior consapevolezza dei risultati interni all Istituto. Possibilità d instaurarsi di un clima di competizione tra insegnanti. 13

14 tabelle. 2. Organizzazione di almeno un incontro a quadrimestre di curricolo verticale di ambito linguistico e matematicoscientifico per la riflessione sugli esiti. Individuazione di criticità e potenzialità su cui ragionare e lavorare in modo condiviso. Numero di ore non retribuite da destinare agli incontri. Maggior condivisione in verticale tra docenti delle medesime discipline. Senso di sovraccarico di lavoro non retribuito. 3. Individuazione di criticità e potenzialità su cui lavorare in modo integrato tra i diversi ordini di scuola. Continuità verticale più forte e consapevole. Mancata condivisione. Potenziamento dell offerta formativa. Senso di limitazione della propria libertà di insegnamento. OBIETTIVO DI PROCESSO c. Analisi accurata dei grafici Invalsi in collegi divisi per ordine di scuola. AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Restituzione dei risultati Invalsi alla referente della valutazione per condivisione coi docenti del NIV e preparazione del materiale per incontro collegiale di condivisione. Individuazione di criticità e potenzialità nei risultati. Difficoltà nella lettura ragionata dei dati a causa di una conoscenza non sempre completa delle dinamiche e problematiche interne alle classi. Maggior consapevolezza dei risultati interni all Istituto, con relative criticità e potenzialità. Atteggiamenti di chiusura nei confronti delle prove Invalsi e dei risultati che emergono. 2. Organizzazione di un incontro collegiale annuale per la condivisione ragionata degli esiti, attraverso grafici e tabelle. Condivisione dei risultati interni all Istituto. Possibile disagio nel caso in cui la propria classe non abbia ottenuto risultati soddisfacenti. Maggior consapevolezza dei risultati interni all Istituto, con relative criticità e potenzialità; miglioramento dell'offerta formativa e quindi del successo degli alunni. Possibilità che insorga un clima di competizione tra insegnanti; senso di disagio di fronte a risultati non positivi. 14

15 OBIETTIVO DI PROCESSO d. Confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento all interno del lavoro sul curricolo verticale AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Organizzare un incontro a quadrimestre di curricolo verticale per gruppi disciplinari per la riflessione su metodologie di recupero e potenziamento adottate. Creazione di un occasione significativa di autoformazione per gli insegnanti; condivisione di azioni didattiche. Numero di ore non retribuite da destinare agli incontri. Incremento del senso di appartenenza e di condivisione all interno dell Istituto. Miglioramento della continuità verticale tra i diversi ordini di scuola. Arricchimento dell offerta formativa. Senso di sovraccarico di lavoro non retribuito. AREA DI PROCESSO Inclusione e differenziazione OBIETTIVO DI PROCESSO a. Creare un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri, che preveda anche una modulistica in varie lingue AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Individuazione della funzione strumentale inclusione, a cui compete il monitoraggio degli alunni stranieri con svantaggio linguistico in atto (alunni con B.E.S.) e del referente intercultura con competenze linguistiche. Distribuzione efficace e funzionale dei compiti. // Organizzazione efficace delle attività di accoglienza e inclusione degli alunni stranieri. // 15

16 2. Stesura del protocollo di accoglienza, con relativi allegati. Far sì che gli alunni stranieri vengano accolti ed inseriti nelle classi secondo criteri e modalità adeguati alle loro esigenze. Eventuale presenza di vincoli non sempre facili da rispettare. Migliorare il successo formativo degli alunni stranieri e il loro benessere all interno dell Istituto. // 3. Individuazione della modulistica da tradurre e di esperti traduttori. 4. Presentazione della modulistica tradotta. Coinvolgimento delle famiglie di alunni stranieri con svantaggio linguistico. Difficoltà nella traduzione nelle principali lingue parlate dalle famiglie del nostro Istituto Migliorare il successo formativo degli alunni stranieri e il loro benessere all interno dell Istituto. // OBIETTIVO DI PROCESSO b. Istituire un laboratorio permanente per diminuire lo svantaggio linguistico e colmare le lacune nelle competenze di base. AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Raccolta da parte del referente intercultura dei nominativi degli alunni che necessitano di prima e seconda alfabetizzazione. 2. Realizzazione di un calendario di alfabetizzazione, con modalità e contenuti degli interventi. Creazione di piccoli gruppi a classi aperti per un lavoro personalizzato. Gli insegnanti che comunicano i nominativi degli alunni potrebbero non usare i medesimi criteri per descrivere lo svantaggio linguistico in atto. Commistione di alunni con svantaggio linguistico differente. Migliorare il successo formativo degli alunni stranieri e il loro benessere all interno dell Istituto. // // 3. Monitoraggio da parte dello stesso referente del laboratorio. Possibilità di operare modifiche in itinere. Non essendo il referente lo stesso che conduce i laboratori, potrebbe avere una visione comunque parziale dell andamento dell intervento. Gestione e visione chiara e funzionale del percorso. // 16

17 AREA DI PROCESSO Orientamento strategico e organizzazione della scuola OBIETTIVO DI PROCESSO a. Definizione chiara dei compiti e delle funzioni delle diverse componenti scolastiche AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Individuazione da parte del Dirigente, del suo staff e del Collegio delle aree delle funzioni strumentali e dei referenti necessari all interno dell organigramma; conseguente approvazione da parte del Collegio. 2. Raccolta delle candidature per le funzioni strumentali, tramite CV. 3. Approvazione collegiale delle funzioni strumentali e dei referenti che vanno a completare l organigramma d Istituto. Funzionale distribuzione dei compiti all interno del corpo docente. Incarichi assegnati in modo ragionato. Funzionale distribuzione dei compiti all interno del corpo docente. Tendenza a riassegnare incarichi e funzioni alle persone che negli anni precedenti le hanno svolte. Gestione più efficace dell Istituto. Incentivare la meritocrazia e la democrazia interna all Istituto. Sovraccarico solo di alcuni insegnanti. 4. Riunioni dello Staff del Dirigente per discutere sulla funzionalità dell organigramma. Monitoraggio costante delle funzioni e degli incarichi. Numero di ore non retribuite da destinare agli incontri. Gestione efficace e chiara. 5. Rendicontazione dell operato svolto in sede collegiale da parte delle figure dell organigramma. Condivisione dell operato e dei risultati raggiunti. // Consapevolezza di ciò che è necessario pianificare di anno in anno. // 17

18 AREA DI PROCESSO Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane OBIETTIVO DI PROCESSO a. Raccogliere le esigenze del personale docente e A.T.A. attraverso questionari di gradimento. AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Stesura, somministrazione e tabulazione di un questionario di raccolta delle esigenze di formazione. 2. Presentazione attraverso grafici e tabelle dei risultati emersi. Monitoraggio delle attività di aggiornamento del corpo docente e del personale A.T.A. e misurazione del gradimento e della ricaduta didattica e organizzativa. Condivisione delle problematiche e delle esigenze legate alla formazione. Essendo i questionari anonimi, difficoltà a monitorare che tutto il personale lo compili e lo consegni Avere un corpo docente e A.T.A. formato e soddisfatto della formazione ricevuta. La compilazione di anno in anno del medesimo questionario, rischia di risultare ripetitiva e ridondante. // // OBIETTIVO DI PROCESSO b. Prevedere momenti di formazione qualificata che rispondano alle esigenze del personale docente e A.T.A. AZIONI Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine Effetti positivi a lungo termine Effetti negativi a lungo termine 1. Stesura e somministrazione dei questionari di raccolta delle esigenze di formazione del personale docente e A.T.A. Monitoraggio delle attività di aggiornamento del corpo docente e misurazione del gradimento e della ricaduta didattica. Essendo i questionari anonimi, difficoltà a monitorare che tutto il personale lo compili e lo consegni Avere un corpo docente formato e soddisfatto della La compilazione di anno in anno del medesimo questionario, rischia di risultare ripetitiva e ridondante. 18

19 2. Individuazione di esperti, anche in rete da parte del Dirigente. 3. Elaborazione del P.O.F. sintetico nel programma annuale e reperimento fondi. Risposte adeguate alle esigenze formative del corpo docente e A.T.A. Miglior pianificazione dell offerta formativa. Esperti non adeguati alle aspettative e/o alle esigenze del corpo docente e A.T.A. Reperimento di fondi non adeguati alle esigenze formative espresse. formazione ricevuta. Insoddisfazione rispetto alle attività formative organizzate. 4. Delibera del Collegio docenti che approva il piano di formazione Calendarizzazione degli eventi formativi. Condivisione del piano di formazione Presentazione di un prospetto chiaro e ben descritto della proposta formativa. // // Difficoltà a raccordare le date in modo funzionale con gli altri impegni istituzionali. // Sez Rapporto delle azioni previste col quadro di riferimento innovativo Le azioni pianificate non hanno lo scopo di perseguire unicamente obiettivi di miglioramento a breve termine, ma di dare avvio a un processo profondo di innovazione, destinato a continuare nel tempo; tale scopo lo si raggiugerà quanto più le azioni andranno a incidere sull ambiente di apprendimento e sull organizzazione della scuola, in linea con gli obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015 e con i principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie Educative 1, su cui Indire sta lavorando per favorire la disseminazione di pratiche innovative nelle scuole. Qui il quadro degli obiettivi di processo per l a.s. 2015/2016, esaminati più in profondità nei loro caratteri innovativi e nelle connessioni che questi hanno con il quadro normativo a cui si fa riferimento sopra: 11 Si vedano Appendice A (Obiettivi del Piano Triennale dell Offerta formativa della legge 107/2015) e B (L innovazione promossa da Indire attraverso le avanguardie educative) del Piano di Miglioramento dell Indire. 19

20 OBIETTIVI DI PROCESSO Istituire prove per classi parallele dell ambito matematico-scientifico e linguistico-antropologico. CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO Gli insegnanti lavorano a classi aperte, creando prove comuni che si fondano sulla collaborazione tra docenti della medesima disciplina in orizzontale, ma anche in verticale tra i diversi ordini di scuola. Le prove non sono finalizzate alla mera valutazione degli alunni, ma all autovalutazione d Istituto, così da evidenziare criticità da risolvere e potenzialità da incrementare nei saperi di base, per migliorare l offerta formativa e il successo scolastico degli studenti. Attraverso i risultati ottenuti nelle prove, si vogliono determinare fasce di livello così da mettere alla prova i criteri di formazione delle classi stesse: se le classi risultano eterogenee all interno ed omogenee tra loro, significa che i criteri in uso funzionano adeguatamente. I risultati ottenuti permettono di seguire il percorso didattico di un alunno, così da andare a lavorare sulle criticità ricorrenti in verticale. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto b: potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche ; punto j: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica Condivisione e riflessione sugli esiti nell ottica del curricolo verticale. CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO I gruppi disciplinari del curricolo verticale diventano un luogo di riflessione, condivisione e arricchimento reciproco, così da rendere il lavoro tra i due ordini di scuola coinvolti dalle prove parallele sinergico ed efficace. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto b: potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche ; punto j: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica Analisi accurata dei grafici Invalsi in collegi divisi per ordine di scuola. CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO Si esaminano in modo critico, ragionato, anonimo (senza esplicitare sezioni e plesso di riferimento) e condiviso i risultati delle prove Invalsi, nell ottica dell autovalutazione, ponendo tali esiti in relazione con quelli delle prove per classi 20

21 parallele, così da rilevare criticità ricorrenti su cui intervenire. L insegnante che conduce l incontro spiega le modalità di lettura di grafici e tabelle poco conosciuti dell Invalsi, che mostrano aspetti utili per l autovalutazione e quindi per il miglioramento dell Istituto (es. correlazione voto Invalsi voto di classe; risultati alunni stranieri di prima e seconda generazione). CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto b: potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche ; punto j: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica Confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento all interno del lavoro sul curricolo verticale CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO L Istituto crea sempre più occasioni per il confronto in orizzontale e in verticale, così da porre gli insegnanti in stretta collaborazione tra loro. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto j: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica Creare un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri, che preveda anche una modulistica in varie lingue CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO Coinvolgimento consapevole delle famiglie, che così possono accedere agevolmente alle comunicazioni scuolafamiglia. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto j: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati punto K: valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio 21

22 Istituire un laboratorio permanente per diminuire lo svantaggio linguistico e colmare le lacune nelle competenze di base. CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO Creazione di un nuovo gruppo classe di dimensioni ridotte, formato da alunni di età diverse, che lavorano in un ambiente diverso dalle proprie aule in orario curricolare, secondo un calendario annuale ben scandito. Valorizzazione di una didattica personalizzata. Allestimento di laboratori a classi aperte e a piccoli gruppi, organizzati e gestiti dai diversi insegnanti dell Istituto in orario curricolare, su tematiche trasversali e/o interdisciplinari, in cui mettere in gioco competenze nuove. Allestimento di laboratori e/o interventi sistematici e calendarizzati, affidati all organico di potenziamento, che prevedano sia il lavoro di recupero sia quello di potenziamento a piccoli gruppi. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto d: sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, attraverso la valorizzazione dell educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, punto j: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati punto l: riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi punto n: valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni punto p: alfabetizzazione e perfezionamento dell italiano come lingua seconda Appendice B, punto 1: Trasformare il modello trasmissivo della scuola Definizione chiara dei compiti e delle funzioni delle diverse componenti scolastiche Raccogliere le esigenze del personale docente e A.T.A. attraverso questionari di CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO // CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B // CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO I docenti e il personale A.T.A. vengono coinvolti attivamente nel processo di miglioramento dell offerta di formazione, 22

23 gradimento. sia esprimendo i propri desiderata in merito alle attività di aggiornamento, sia esplicitando il livello di gradimento rispetto alle iniziative di formazione passate. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B Appendice A, punto K: valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio Prevedere momenti di formazione qualificata che rispondano alle esigenze del personale docente e A.T.A. CARATTERI INNOVATIVI DELL OBIETTIVO Le iniziative di formazione proposte dall Istituto non vengono più calate dall alto, ma rispondono alle esigenze del corpo docente e A.T.A. CONNESSIONE CON IL QUADRO DI RIFERIMENTO DI CUI IN APPENDICE A E B // 23

24 SEZIONE 3. PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI DEGLI OBIETTIVI DI PROCESSO Sez Definizione dell impegno delle risorse umane e strumentali La pianificazione delle azioni è il cuore della predisposizione del piano. Si parte con la previsione dell'impegno di risorse umane interne alla scuola, definendo ciò che esula dalle normali funzioni di servizio e che ha un impatto aggiuntivo di carattere finanziario (docenti, personale ATA, DS), per poi passare a quelle esterne (consulenti, formatori, ecc.), quantificando le spese che la scuola intende sostenere per l'attuazione delle azioni descritte Risorse interne alla scuola FIGURE PROFESSIONALI TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ N ORE COSTO PREVISTO FONTE FINANZIARIA Tutti i docenti di ambito matematico-scientifico e linguistico della scuola Primaria e sec. di I grado. Costruzione prove per classi parallele, griglie di correzione, valutazione e tabulazione in gruppi disciplinari per classi parallele. 8 (4 per quadrimestre) 17,50 o ore da definire in contrattazione FIS Docente di Tecnologia della scuola sec. di I grado Costruzione della griglia di raccolta e tabulazione dati delle prove per classi parallele. 5 17,50 o ore da definire in contrattazione FIS Tutti i docenti dell Istituto. Lavoro per gruppi disciplinari in verticale per condivisione e riflessione sugli esiti delle prove per classi parallele e per confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento. Lavoro collegiale e a gruppi sui risultati Invalsi. 4 (2 per quadrimestre) 2 ore nel I quadrimestre 17,50 o ore da definire in contrattazione FIS Preparazione della rendicontazione degli esiti delle prove Invalsi, 20 ore 17,50 o ore da definire in FIS 24

25 NIV attraverso grafici e tabelle; stesura e tabulazione questionario sulla formazione contrattazione (esclusa nel conteggio la funzione strumentale) Referenti intercultura Creazione protocollo, selezione della modulistica da tradurre, individuazione esperti traduttori, raccolta dei nominativi degli alunni che necessitano di alfabetizzazione e monitoraggio dei laboratori. 10 ore 17,50 o ore da definire in contrattazione FIS TOTALE: 44 ore 595,00 FIS Risorse esterne alla scuola IMPEGNI FINANZIARI PER TIPOLOGIA DI SPESA TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ IMPEGNO PRESUNTO FONTE FINANZIARIA Formatori Conduzione di corsi di formazione di ambito disciplinare in rete con altri Istituti del territorio. Da definire Da definire Consulenti Traduzione della modulistica in lingue, nel caso in cui non si reperiscano all interno del personale docente e/o nel territorio degli esperti che offrano la loro disponibilità gratuitamente Da definire Da definire Attrezzature // // // Servizi // // // Altro // // // TOTALE: Da definire Da definire 25

26 Sez Definizione dei tempi di attuazione delle attività Al momento della progettazione e anche al fine del successivo monitoraggio, è importante definire una tempistica chiara dell attuazione delle azioni pianificate. La tabella di pianificazione seguente mira dunque a scandire mese per mese le azioni che si intende mettere in atto, con la possibilità di rivederne le tempistiche anche in itinere, a seconda delle difficoltà che subentrano in corso d anno. Il monitoraggio complessivo di tale processo spetta al DS, coadiuvato dal suo Staff e dal NIV: insieme devono controllare che le azioni messe in atto siano nei tempi prestabiliti, affinché l obiettivo di processo venga raggiunto. AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione OBIETTIVI DI PROCESSO PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ Sett. Ott. Nov. Dic. Genn. Febb. Mar. Apr. Magg. Giu. Istituire prove per classi parallele dell ambito matematicoscientifico e linguisticoantropologico. 1.Incontro di curr. verticale dei due ambiti disciplinari, per individuazione obiettivi comuni su cui costruire le prove iniziali e per condivisione criteri di valutazione + 2.Incontri per classi parallele per costruzione prove iniziali e relative griglie di correzione e valutazione Incontro di curricolo verticale divisi per i due ambiti disciplinari 2, per: 1.individuazione obiettivi comuni su cui costruire le prove finali e per condivisione criteri di valutazione Incontri per classi parallele per costruzione prove finali e relative griglie di correzione e valutazione Organizzazione incontro collegiale e diviso per ambiti disciplinari per condivisione ragionata esiti prove finali Elaborazione da parte del NIV del protocollo somministrazione delle prove, uguale per i due ordini di scuola (primaria e sec. di I grado) + 2 In tale incontro di curr. Verticale diviso per ambiti disciplinari si tratteranno anche le metodologie di recupero e potenziamento adottate (vd. obiettivo di processo successivo). 3 L incontro collegiale può essere pensato anche come un punto all interno dell o.d.g. del Collegio docenti. 26

27 Condivisione e riflessione sugli esiti nell ottica del curricolo verticale. + Somministrazione prove iniziali, correzione e tabulazione risultati in prospetto condiviso tra i due ordini di scuola. 2.Riflessione sugli esiti + 3.Individuazione criticità e potenzialità su cui lavorare in modo integrato tra i diversi ordini di scuola. Organizzazione incontro collegiale e diviso per ambiti disciplinari per condivisione ragionata esiti prove iniziali 4 Somministrazione prove finali, correzione e tabulazione risultati in prospetto condiviso tra i due ordini di scuola. Organizzazione incontro collegiale e diviso per ambiti disciplinari per condivisione ragionata esiti prove finali + Riflessione sugli esiti + Individuazione criticità e potenzialità su cui lavorare in modo integrato tra i diversi ordini di scuola. Analisi accurata dei grafici Invalsi in collegi divisi per ordine di scuola. Confronto su metodologie e strumenti per il recupero e il potenziamento all interno del lavoro sul curricolo verticale Restituzione risultati Invalsi a referente valutazione per condivisione coi docenti NIV e preparazione materiale per incontro collegiale di condivisione. Organizzazione di un incontro collegiale annuale per la condivisione ragionata degli esiti, attraverso grafici e tabelle. 5 Organizzare un incontro a quadrimestre di curr. verticale per gruppi disciplinari per riflessione su metodologie di recupero e potenziamento adottate. 6 Organizzare un incontro a quadrimestre di curr. verticale per gruppi disciplinari per riflessione su metodologie di recupero e potenziamento adottate. 4 In tale incontro collegiale verranno presentati anche gli esiti dei risultati Invalsi dell a.s. precedente e dei questionari sulla formazione. 5 Vedi nota 3. 6 Vedi nota 2. 27

28 AREA DI PROCESSO Inclusione e differenziazione OBIETTIVO DI PROCESSO PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ Sett. Ott. Nov. Dic. Genn. Febb. Mar. Apr. Magg. Giu. Creare un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri, che preveda anche una modulistica in varie lingue Individuazione funzione strumentale inclusione, a cui compete il monitoraggio degli alunni stranieri con svantaggio linguistico in atto (alunni con B.E.S.) e del referente intercultura con competenze linguistiche. + Stesura protocollo accoglienza, con relativi allegati. Individuazione della modulistica da tradurre e di esperti traduttori. Presentazione della modulistica tradotta. Istituire un laboratorio permanente per diminuire lo svantaggio linguistico e colmare le lacune nelle competenze di base. Raccolta da parte del referente intercultura dei nominativi degli alunni che necessitano di prima e seconda alfabetizzazione. + Realizzazione calendario alfabetizzazione, con modalità e contenuti degli interventi. Monitoraggio da parte dello stesso referente intercultura del laboratorio. 28

29 AREA DI PROCESSO Orientamento strategico e organizzazione della scuola OBIETTIVO DI PROCESSO PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ Sett. Ott. Nov. Dic. Genn. Febb. Mar. Apr. Magg. Giu. Definizione chiara dei compiti e delle funzioni delle diverse componenti scolastiche Individuazione da parte di DS, Staff e Collegio delle aree delle funzioni strumentali e dei referenti necessari all organigramma; conseguente approvazione da parte del Collegio. Raccolta candidature per funzioni strumentali, tramite CV. Approvazione collegiale delle funzioni strumentali e dei referenti che vanno a completare l organigramm a d Istituto. Riunioni dello Staff del Dirigente per discutere sulla funzionalità dell organigramma. Rendicontazione dell operato svolto in sede collegiale da parte delle figure dell organigramma. 29

30 AREA DI PROCESSO Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane OBIETTIVI DI PROCESSO PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ Sett. Ott. Nov. Dic. Genn. Febb. Mar. Apr. Magg. Giu. Raccogliere le esigenze del personale docente e A.T.A. attraverso questionari di gradimento. Stesura, somministrazione e tabulazione di un questionario di raccolta delle esigenze di formazione del personale docente e A.T.A. 7 Presentazione attraverso grafici e tabelle dei risultati emersi. 8 Prevedere momenti di formazione qualificata che rispondano alle esigenze del personale docente e A.T.A. Stesura, somministrazione e tabulazione dei questionari di raccolta delle esigenze di formazione del personale docente e A.T.A. 9 Elaborazione P.O.F. sintetico nel programma annuale e reperimento fondi. Individuazione di esperti, anche in rete da parte del Dirigente. Delibera del Collegio docenti che approva il piano di formazione. Calendarizzazione degli eventi formativi (previsti per l a.s. 2016/2017). 7 Per il corrente a.s. il questionario sulla formazione novità dell Istituto - viene somministrato nel mese di settembre, ma dall a.s. 2016/2017 sarà preferibile somministrarlo nel mese di febbraio, a calendario di aggiornamento concluso, in modo tale che si abbia un giudizio ravvicinato sulle esperienze di formazione ricevute e se ne possano discutere gli esiti ne Collegio di fine anno, in cui vengono anche raccolti i desiderata sulla formazione per l a.s. successivo. 8 Vedi nota 4. 9 Vedi nota 7. 30

31 Sez Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell obiettivo di processo La scuola è invitata a mettere in atto operazioni periodiche di monitoraggio dello stato di avanzamento e dei risultati raggiunti. Tali indicatori sono atti a misurare in modo oggettivo il cambiamento introdotto con le azioni messe in atto: sulla base dei risultati del monitoraggio, infatti, la scuola è invitata a riflettere sui dati e ad individuare le eventuali necessità di modifica del piano. Il monitoraggio del processo si differenzia dunque da quello degli esiti, perché è finalizzato a rilevare se le azioni previste dalla scuola si stanno svolgendo in modo efficace. Le seguenti tabelle diventano necessariamente uno strumento da modificare in itinere, elencando e aggiornando non solo le date di rilevazione delle azioni di monitoraggio, ma anche le criticità e le conseguenti variazioni via via introdotte. LEGENDA - Le azioni pianificate ma non ancora attuate non presentano alcuna colorazione. - Le azioni attuate vengono invece dettagliate attraverso le seguenti colorazioni: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti azione in corso/in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non conclusa azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti MONITORAGGIO DELLE AZIONI AREA DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione OBIETTIVI DI PROCESSO DATA DI RILEVAZIONE AZIONI DI MONITORAGGIO DEL PROCESSO 10 STRUMENTI DI MISURAZIONE CRITICITÀ RILEVATE PROGRESSI RILEVATI MODIFICHE/NECESSITÀ DI AGGIUSTAMENTI 10 Vedi sez

32 Istituire prove per classi parallele dell ambito matematicoscientifico e linguisticoantropologico. 15 e 17 Dic (in attesa dell incontro del II quadrim.) Sett (in attesa degli incontri del II quadrim.) Almeno un incontro a quadrimestre di curricolo verticale di ambito linguistico e matematicoscientifico per l individuazione di obiettivi comuni su cui costruire le prove e criteri di correzione e valutazione condivisi. Uno/due incontri per classi parallele per la costruzione delle prove. Verbali degli incontri. Modello delle prove elaborate. 1. E stato possibile organizzare tale incontro solo successivamente allo svolgimento delle prove parallele d inizio anno e quindi si è persa in esse la continuità verticale. 2. La scuola primaria nelle prove d inizio anno non ha elaborato una griglia di valutazione in decimi. 3. Le classi I della Primaria non hanno svolto una prova, ma per loro è stata compilata una griglia di osservazione piuttosto ricca e dettagliata e quindi difficilmente tabulabile. 1. In alcune classi è stato difficile concordare la prova, per la divergenza di opinioni. 2. Le prove d inizio anno sono state elaborate in fretta, senza la necessaria riflessione e condivisione preliminare e senza rispettare l iter e le modalità concordati dal Collegio a giugno Nelle prove di ambito linguistico della scuola primaria manca la parte dedicata alla comprensione, perché non è stato possibile utilizzare testi Rispetto alla sperimentazione svolta nell a.s. 2014/2015, la somministrazione è avvenuta in modo più chiaro e condiviso. 1. Le prove di ambito linguistico della scuola sec. di I grado sono risultate più equilibrate, rispetto alla sperimentazione dell anno precedente. 1. Maggior condivisione e confronto in verticale su obiettivi, criteri di correzione e valutazione. 2. Semplificazione della griglia di osservazione delle classi I della scuola Primaria e condivisione della stessa con la scuola dell Infanzia. 1. Maggior condivisione e confronto in verticale. 2. Tempi più lunghi per la preparazione delle prove. 3. Accesso a testi oggettivi per il reperimento di prove, specialmente di ambito linguistico, che garantiscano una valutazione obiettiva. 32

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