QUELLI CHE. TV RADIOCORRIERE SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 49 - anno settembre 2012

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1 Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 49 - anno settembre 2012 QUELLI CHE

2 sommario numero 49 Speciale a cura di Marina Cocozza 04. GIANLUCA TERRANOVA Io come Caruso 08. PIETRO GARGANO Dalla "Posteggia napoletana" al bel canto 10. GIOVANNI FLORIS Non è più tempo di favole 12. VICTORIA CABELLO Voglio crescere ancora Cristicchi regala una "rosa" a Frassica Rosario Carello sono un laico credente Buonanotte con le Favole di YoYo ll film della crisi Gli Equilibristi 30. il cinema in tv 32. DICONO DI NOI 34. C'è sport per tutti 35. TOP i palinsesti settimanali SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 Numero 49 - Anno settembre 2012 Direttore responsabile GUIDO PAGLIA A cura dell'ufficio Stampa Rai Capo Ufficio Stampa FABRIZIO CASINELLI Anna Fraschetti (c.r.), Serena Iannicelli (c.r.), Dante Fabiani (vc.r.), Marina Cocozza (c.s.), Carlo Casoli (c.s.), Mauro Scaramuzzo (c.s.) In redazione Silvia Battazza, Antonio Caggiano, Rossella Ferruzza, Lucilla Perelli Rizzo Rita Pernarella, Scina Santacatterina Segreteria Gian Marco Fabretti, Marina Matteucci, Rita Burghi, Valentina Dragani, Claudia Tore A questo numero hanno collaborato Flavia Bruni, Emilio Fuccillo, Betty Giuliani Realizzazione grafica, impaginazione e sito internet Valerio Rosati, Cinzia Geromino, Luca Romanelli Fotografico Annalisa Gaudenzi, Barbara Pellegrino Palinsesti Michele Trobbiani, Filippo Blandino, Anna Penta Redazione - Rai, Viale Mazzini, Roma Tel fax ufficiostampa@rai.it editoriale Fabrizio Casinelli Capo ufficio Stampa Rai Care Amiche e cari Amici, è brutto scriverlo, ma a volte l'onestà non paga. E anzi, da creditrice e da credenziale da poter spendere, si trasforma in un fardello e in un ostacolo, se non addirittura in un disvalore. è questo il caso e la storia di Simone Farina, calciatore con un passato tra serie B e Prima Divisione, che ha avuto l'ardire di denunciare un tentativo di combine, squarciando il velo su una brutta e lunga storia di calcioscommesse, e che ora si ritrova disoccupato e ai margini di quel mondo che con la sua testimonianza voleva contribuire a mantenere pulito. Convocato in Nazionale per uno stage, lui che giocava in serie B, premiato alla consegna del Pallone d'oro a Parigi, invitato da Joseph Blatter alla finale di Euro 2012 e mostrato come esempio per i giovani calciatori, si ritrova oggi con gli scarpini non ancora appesi ad un chiodo, ma per il momento dimenticati nella sacca sportiva. Per onestà il presidente del Gubbio, sua ultima società di appartenenza, ha ribadito che "non aveva alcuna intenzione di risolvere il contratto" con il difensore. "Anzi - ha sottolineato -, volevamo proseguire nel rapporto e se da parte sua ci fosse stata l'intenzione di continuare a giocare a calcio nei prossimi mesi avremmo valutato anche il prolungamento del contratto". è stato proprio Simone a dire che col calcio voleva smettere, comunicando alla sua società e al suo presidente l'intenzione di rescindere il contratto. Ma perché ad appena trenta anni voleva smettere? Forse perché Simone ha sentito attorno a sé un vuoto, un clima persino di ostilità solo per essersi dissociato e aver denunciato un malcostume che stava inquinando lo sport più amato dagli italiani. Di certo non perché aveva offerte migliori. Qualcuno ipotizza che Farina sia stato minacciato, costretto a scegliere di lasciare. Dopo tutta la solidarietà, dopo tutte le belle parole e i tanti attestati di stima dalle Federazioni, nessuna squadra italiana ha pensato di cucirsi sul petto uno scudetto prezioso come il mettere sotto contratto questo calciatore, quest'uomo. Nessuno gli ha offerto un contratto e, spenti i riflettori, Farina da eroe è diventato un peso. Eppure, quello stesso mondo che Simone ha deciso di lasciare, ha mostrato un volto e una comprensione assai differente con chi si è comportato all'opposto. Con chi, squalificato per omessa denuncia, cioè per non aver fatto quello che Farina ha fatto, siede durante la settimana sulla sua panchina e ha incassato attestati di stima e fiducia da una società che è certamente più rappresentativa e conosciuta del Gubbio. Le due storie sono certo diverse, ma due ragazzi, due giovani calciatori che nel mondo del pallone sognano di affacciarsi, che lezione possono trarre da queste vicende? Che se nel calcio il crimine non paga, l'onestà non è da meno.

3 LAFICTION IO COME CARUSO, DALLA GAVETTA AL SUCCESSO Gianluca Terranova interpreta il grande tenore napoletano nella miniserie di Rai1 "Caruso, la voce dell'amore": «è un personaggio che mi somiglia molto, l'iter della sua carriera è simile al mio». Firma la regia Stefano Reali, appassionato di musica da sempre: «Era un talento unico, forse irripetibile, riuscì a svecchiare la tradizione lirica». Vanessa Incontrada è Ada, il grande amore di Caruso: «Credo che l'unica cosa che mi accomuni a lei sia la forza interiore, la capacità di mettersi in gioco». Rina, la sorella che lo ha amato per tutta la vita senza mai essere ricambiata, è interpretata da Martina Stella: «Il mio personaggio, dalla sconfitta, riesce a trovare un suo equilibrio: è questo l'aspetto che più mi affascina» di Silvia Battazza 4 5

4 LAFICTION In arrivo sugli schermi di Rai1 l'attesissima miniserie "Caruso, la voce dell'amore", una coproduzione Rai Fiction - Ciao Ragazzi che ricostruisce a tutto tondo la vita del grande tenore napoletano che a cavallo di due secoli, l'ottocento e il Novecento, con la sua straordinaria voce e il suo incredibile carisma, affascinò e fece sognare generazioni intere, in tutti gli angoli del pianeta. Un italiano, un napoletano, un emigrante. Caruso fu senza ombra di dubbio la prima vera "star" mondiale del bel canto. Una fama cresciuta esponenzialmente ad ogni esibizione. Caruso ha calcato le scene dei teatri più prestigiosi d'america, conquistando ovunque quel pubblico e quella critica che lo consacreranno "il più grande tenore di tutti i tempi". Un personaggio dalle mille sfaccettature, una vita sempre in corsa: da una parte la carriera, fatta di luci, applausi, ovazioni e straordinari successi, dall'altra il privato, con la fragilità del suo lato umano, le difficoltà in famiglia, gli amori e le scelte affrettate o sbagliate. Dietro la macchina da presa il regista Stefano Reali, appassionato di musica da sempre, che firma anche la colonna sonora della miniserie. «Caruso era un talento unico, forse irripetibile. Riuscì a svecchiare una tradizione lirica che era molto antica - racconta il regista - diventando il prototipo dell'uomo di spettacolo moderno: intrattenitore, grande talento e fantasista, amato dalle donne e dagli uomini. Era in grado di permettersi qualunque licenza in forza di questa sua capacità di dare gioia alle persone. Però ha pagato tutto molto duramente perché non si è mai risparmiato, non ha mai lesinato nel dono di sé. Questa sua grande dedizione ha avuto un costo molto caro: tutta la soddisfazione che ha ricevuto dalla sua professione è stata pagata con grande amarezza e con grandi sconfitte da un punto di vista sentimentale e personale. Quando è morto, Caruso aveva solo quarantanove anni, ma ne dimostrava settanta. Un genio che non si è mai risparmiato. Ha avuto tanto, tanto amore dal mondo, ma non è riuscito a farsi amare né ad amare le persone che gli stavano vicino». Enrico Caruso è anche il ritratto di un'epoca, di un modo di vivere che ancora oggi sono attuali e contemporanei. Nasce poverissimo a Napoli alla fine dell'ottocento. Comincia, poco più che bambino, a cantare nei ristoranti della sua città per guadagnarsi da vivere. A vent'anni si avvicina al bel canto e in pochissimo tempo la sua voce, morbida e dolce, lo porterà ad esibirsi alla Scala di Milano. Poi l'ascesa nello sfavillante mondo dello spettacolo e della notorietà. A vestire i panni del grande tenore partenopeo un altro importante interprete e artista del bel canto dei giorni nostri, Gianluca Terranova, per la prima volta sulle scene come interprete di una fiction. «Naturalmente all'inizio c'era lo scoglio della recitazione davanti alle telecamere che non è la stessa del teatro. Mi sono un po' tuffato in questa nuova avventura - racconta Terranova - credendo nelle mie possibilità e soprattutto mettendomi nelle mani del regista che, guidandomi e sostenendomi sempre, ha saputo tirare fuori il meglio delle mie capacità. L'atmosfera sul set è stata sempre bellissima, c'era un grande affiatamento, tutti mi sono stati vicini. è stata un'esperienza che ho vissuto profondamente anche perché quello che ho interpretato è un personaggio che mi somiglia molto. L'iter della sua carriera è molto simile al mio, solo cento anni dopo. Partendo dalla gavetta per arrivare al successo, alla fama. E la famiglia subisce inevitabilmente questa lontananza. Quindi i problemi sono sempre gli stessi. Grande divertimento quando si fanno le scene di teatro e grande sofferenza quando si fanno quelle familiari». La fiction si aprire raccontando gli ultimi giorni di vita del tenore per condurre lo spettatore in un viaggio a ritroso nel tempo tra le luci di una carriera trionfale ed ineguagliabile e le ombre di una famiglia devastata dal peso di quello stesso enorme successo. Sempre in bilico tra l'amore di due avvenenti donne, Ada e Rina, le due sorelle Giacchetti. Ada, compagna di vita di Caruso e madre dei suoi due figli, Foffò e Mimì. Anche lei cantante lirica, una donna scaltra, dal carattere forte e deciso. Ad interpretarla un'attrice al debutto in Rai, Vanessa Incontrada: «Ada è il grande amore di Caruso. Non erano sposati, ma era la sua compagna e hanno avuto due figli. È la donna che per più di dieci anni gli è stata accanto. Era senza dubbio una donna atipica per quel periodo: abbandona il primo marito, poi i figli, e a un certo punto lascia anche Caruso per realizzare i suoi sogni. Ada è molto determinata, se crede in qualcosa, è capace di andare fino in fondo. Sa prendere delle decisioni, anche forti, in un'epoca in cui la vita delle donne era relegata all'ombra degli uomini. Credo che l'unica cosa che mi accomuna ad Ada sia proprio questa forza interiore, questa capacità di mettersi in gioco per i propri ideali, per ciò in cui crede». Rina, la sorella minore di Ada è invece molto diversa. Dolce, premurosa e segretamente molto legata al grande tenore. Lei sarà sempre un punto fermo nella vita di Caruso. A portarla in scena l'avvenente Martina Stella: «Rina ha amato Caruso per tutta la vita, senza essere mai ricambiata. A dire la verità, lei non è mai stata veramente amata nella sua vita. Pensa di non meritarsi l'amore e pensa anche di non meritarsi le attenzioni da parte degli altri. Tutti i giorni convive con la sconfitta, ma riesce a trovare un suo equilibrio. È questo l'aspetto che più mi affascina di Rina. Nella fiction si racconta la storia di Caruso, quindi si narra una storia vera, ma di Rina si sa poco e quindi con il regista e gli sceneggiatori abbiamo lavorato anche di fantasia su alcuni aspetti. È stato interessante soprattutto costruire il percorso psicologico di una donna ferita, che vive nell'ombra e nella competizione, in un intenso rapporto di amore e odio, con la sorella». "Caruso, la voce dell'amore", in onda domenica 23 e lunedì 24 ottobre, in prima serata su Rai

5 segnalibro Dalla "posteggia" NAPOLETANA al BEL CANTO Pietro Gargano è autore di due libri su Enrico Caruso: «Per capire questo grande artista bisogna entrare nel suo mondo, quello di un meridionale nato povero, che ha avuto l'intuito di studiare a costo di grandi rinunce. La sua duttilità vocale ha sempre affascinato melomani e non. Aveva una capacità interpretativa speciale: lui le arie le recitava e fu il primo ad esprimere la sua creatività in maniera verista». Nella seconda biografia c'è il racconto del Caruso intimo, «quello del triangolo amoroso con le sorelle Giachetti, quello della Little Italy americana, dei trionfi del Metropolitan tra fatti curiosi, aneddoti» Pietro Gargano, giornalista de Il Mattino di Napoli e scrittore, oltre a opere storiche e di costume, ha pubblicato saggi sulla canzone napoletana e due biografie del tenore Enrico Caruso, una delle quali tradotta anche in tedesco: "Caruso", scritto con Gianni Cesarini e "Caruso una voce una leggenda". è vero che Gianluca Terranova si è ispirato alle biografie da lei scritte per "calarsi" nei panni di Enrico Caruso? Credo di sì. Il nostro primo incontro risale ad alcuni anni fa, sette o otto per l'esattezza. Lui a quell'epoca aveva letto uno solo dei miei libri. è un grande ammiratore di Caruso, ma soprattutto, da bravo tenore qual è, ha interesse per la sua vocalità perché Enrico Caruso aveva una voce multipla ineguagliabile, ben tre voci: tenore, baritono e basso. Terranova ha anche lui una voce multipla e gli somiglia persino fisicamente. La sua, per Caruso, è una passione di di Lucilla Perelli Rizzo lunga durata, è giusto che lo reincarni in teatro e anche in questa fiction. Da quella volta lo ha incontrato ancora? Ci sono stati molti incontri. Gianluca è interessato ai moduli interpretativi del grande tenore perché di dischi ne esistono solo da un certo periodo in poi. Del Caruso baritono non ci sono incisioni, c'è solo la critica dei giornali che non era precisa come adesso. Fu il primo a incidere dischi, tanto che potremmo dire che Caruso inventò i dischi e i dischi inventarono Caruso: è ormai un luogo comune. Lui, infatti, a differenza di tutti gli altri cantanti, non ebbe paura a confrontarsi con quella nuova tecnologia e, al Grand Hotel di Milano nell'aprile del 1902, incise ben dieci dischi con arie d'opera per la casa discografica inglese Gramophone & Typewriter Company. Così fece il suo successo e quello dei discografici e da quel momento il disco cominciò a diffondersi. La sua duttilità vocale ha da sempre affascinato melomani e non. Aveva una capacità interpretativa speciale, lui le arie le recitava. Fu il primo a introdurre un'interpretazione verista che gli veniva dalla "posteggia". La "posteggia"? Nella prima biografia, quella dei primi incontri con Terranova, descrivo il Caruso artista: gli esordi, gli anni giovanili della posteggia napoletana, "un'arte" che allieta feste e ricorrenze con eleganza e senza invadenza, un'eleganza proletaria che insegna però a cantare con varie sfumature di voce. Una grande scuola. Anche in questo Terranova si avvicina a Caruso, non ha fatto "postegge", ma per cantare una canzone napoletana è capace di parlare con cento, mille napoletani: è un perfezionista. Nel prepararsi per questa fiction, oltre ai libri e agli incontri con me, Gianluca ha "incontrato Caruso" attraverso la visita ai luoghi chiave della sua vita: dalla casa dove era nato, al cimitero del Pianto a Napoli, dove è sepolto. In un'intervista a "Il Mattino", giornale per il quale lavoro, ha detto che ci metterà uno speciale impegno nell'interpretare le arie napoletane, rese celebri da Caruso, permeandole di quel sentimento che ci metteva lui. Lei ha scritto molto, sulla musica e sulle tradizioni di Napoli. Perché due biografie proprio su Caruso? Ho una passione per la cultura popolare, per la canzone, il teatro, l'artigianato di Napoli. Caruso non è solo un napoletano celebre, ma un grande innovatore. Il bel canto cambiò con lui che riuscì ad avvicinare alla lirica anche gli strati popolari. Quali sono state le sue fonti? Ho scavato qua e là, incontrato persone, consultato documenti, sono andato nei luoghi, ho incontrato anche i lontani parenti nel matese per saperne di più. L'usanza strana della forbice nella culla del neonato viene da lì, dalle sue origini. Ho conosciuto anche un nipote che canta, ma non ha la sua voce. Per me nessuno ha la sua voce. Per capire Caruso bisogna "entrare" nel suo mondo. Quello di un napoletano onesto, nato povero, che ha avuto l'intuito di studiare a costo di rinunce. è dalle sue radici che viene quell'incredibile generosità che lo accomuna a Totò. Unica differenza è che Caruso dava gli aiuti di persona e se li segnava su un libricino, per non fare torti. Nella seconda biografia cosa c'è? C'è il Caruso intimo, quello del triangolo amoroso con le sorelle Giachetti, quello della Little Italy americana, dei trionfi del Metropolitan e molto altro, fatti curiosi, aneddoti. A proposito di Metropolitan, la storia dei lampadari è vera? è leggenda. Aveva una voce potente e corposa, ma non ruppe i lampadari del teatro col suo acuto. è vero, invece, il giudizio del suo primo maestro Guglielmo Vergine. "Sei bravo gli disse -, ma hai una voce che è come il suono del vento che fischia attraverso le finestre". Una voce che, insomma, poteva dar fastidio ai vetri. Ci svela qualche "pagina speciale"? Le vicende sentimentali sono più o meno note a tutti: i figli con la Giachetti, il matrimonio del 1918 con Dorothy Benjamin, una giovane americana di buona famiglia dalla quale ebbe Gloria. Ma le dispute scaturite per l'eredità dopo la sua morte, quelle sì che sono pagine curiose. L'americana cominciò a svendere una grossa fetta di patrimonio, vestiti compresi, ma c'erano anche i due figli avuti dalla precedente relazione. Si racconta che una notte il fantasma di Caruso comparve in sogno al figlio, Enrico jr, al quale disse: «Moviteve che chella ve sta rubanno tutte e'cose». Memori di quel sogno e di quel consiglio notturno, i due figli italiani si attivarono e riuscirono a strappare una buona quota d'eredità. E quella del cambio d'abito è cosa vera? Sembra proprio di sì. Si racconta che ogni anno Tito Schipa, dopo la morte di Caruso, guidasse i suoi appassionati al cimitero di S. Maria del Pianto, dove avveniva uno strano rito: al defunto tenore veniva cambiato l'abito affinché i visitatori lo trovassero elegante. Ma i guardiani una mattina trovarono un braccio che sporgeva dalla teca di vetro che ne custodiva il corpo. Dorothy, indignata, pose fine allo strano rito e ordinò una normale tumulazione. Lei è uno dei fortunati di Villa Bellosguardo? No. Ma si dice nella villa di Lastra a Signa sulle colline fiorentine, abitata un tempo da Caruso, senza che nessuno lo sfiorasse, si accendeva il grande biliardo del tenore che indicava dei numeri che pare avessero grosse probabilità di uscire al lotto. Qui, a febbraio, hanno aperto l'unico museo dedicato a Caruso. Sono anni che mi batto per crearne uno anche a Napoli e purtroppo non ci sono ancora riuscito. è vero che sta lavorando all'ultimo volume dell'enciclopedia della canzone napoletana? Sì e manca poco alla conclusione, credo di farcela prima che chiuda l'anno. Enrico Caruso e Antonio De Curtis, in arte Totò, hanno la parte più rilevante. Lo sapeva che sono "vicini di casa" al Cimitero del Pianto? La distanza sarà di cinque o sei metri. A pensarci bene, quella potrebbe chiamarsi la "zona della generosità"

6 martedì alle "Della copertina di Crozza ho solo poche informazioni all ultimo momento e non so mai cosa decide di cambiare in diretta. Ogni volta per me è una sorpresa" Non è più tempo di FAVOLE «In questi undici anni ho imparato a conoscere la politica molto da vicino e a "leggere" la complessa realtà dell Italia». Giovanni Floris riapre i battenti di "Ballarò" con l obiettivo di «stare attenti alle cose e non farsi sviare dal "clima" politico», perché «viviamo un momento complesso della nostra storia e dobbiamo affrontare i problemi con la logica». Nessuna preclusione nella scelta degli ospiti: «Proponiamo i vari punti di vista e li facciamo confrontare sui temi caldi delle elezioni e della crisi economica. Prevediamo dibattiti molto accesi, ma ci auguriamo non rissosi» di Marina Cocozza La parola d'ordine è lucidità, "perché nei prossimi mesi ci sarà bisogno di tanta lucidità". Giovanni Floris torna su Rai3 alla guida di "Ballarò" e ricorda che tra le novità di questa stagione c'è la possibilità di interagire con il programma attraverso il web: "L'anno scorso ci siamo presentati quasi timidamente sulla rete, ma le richieste dl nostro pubblico ci spingono a continuare". Il suo è un talk politico consolidato ormai da undici anni. Cosa le ha dato questa lunga esperienza? Innanzitutto ho imparato tantissimo da "Ballarò": ho imparato a conoscere la politica molto da vicino e ho imparato a conoscere il nostro Paese, a "leggere" la complessa realtà dell'italia. Quali sono gli obiettivi di quest'anno? Stare attenti alle cose e non farsi sviare dal "clima". Essenzialmente ci proponiamo di fare il nostro lavoro in maniera seria e onesta, come abbiamo sempre fatto. E, siccome siamo giornalisti, naturalmente ci andiamo a trovare le notizie. Quali fattori determinano il successo di "Ballarò"? L'essere credibili, costanti, seri. Essere affidabili, insomma. Come si prepara ai prossimi mesi che si presentano carichi di eventi? Con la consapevolezza che non è più tempo di favole. Viviamo un momento complesso della nostra storia e dobbiamo affrontare i problemi con la logica. Proporremo il dibattito sentendo i vari interlocutori e continueremo a fare quello che sappiamo fare: portare la discussione a una griglia pragmatica. Sceglieremo i vari punti di vista e li faremo confrontare. Ci saranno le elezioni e dovremo vedercela con gli effetti della crisi economica. Sarà una stagione difficile, sicuramente molto accesa, ma ci auguriamo non rissosa. Ci saranno sorprese? Dipende tutto dall'evolversi della politica, ma la vera sorpresa è sempre legata all'imprevisto della diretta. La caratterizza un notevole aplomb. Come fa a rimanere sempre così "padrone" della situazione? Se non mi sfogassi nelle partite di calcetto, probabilmente non darei questa immagine di me! Come avviene la scelta degli ospiti? Noi proviamo ad avere tutte le persone che in qualche modo hanno un peso sulla realtà socio-politica. Il criterio con cui chiamiamo gli ospiti in studio è esclusivamente un criterio giornalistico, vengono solo quelli pronti al dialogo. Troveranno spazio anche volti nuovi? Non credo che sia il nostro ruolo, non siamo un talent show. A chi ci critica di chiamare sempre gli stessi o di creare dei personaggi dal nulla rispondo che le due cose non stanno insieme. Ha pensato di invitare il Presidente del Consiglio? Certo. Inviteremo Monti, ma sappiamo che non è facile Dobbiamo aspettarci telefonate? Ormai è un anno che non chiama. In ogni caso siamo disponibili ad ospitare Berlusconi e anche Grillo e tutti gli altri purché siano disposti a confrontarsi. La copertina di Crozza. Sembra sempre che lei non ne sappia nulla, ma non vi sentite prima di andare in onda? Potrà sembrare strano, ma della copertina ho solo poche informazioni al telefono. D'altra parte lui è in diretta come noi e non so mai cosa decide di cambiare lì per lì. Caratterialmente è imprevedibile e garantisco che, ogni volta, anche per me è una sorpresa

7 Voglio crescere ancora Victoria Cabello, che torna a condurre il programma della domenica pomeriggio di Rai2 "Quelli che", afferma candidamente: «Di calcio continuo a saperne pochissimo e quindi mi aspetto, come al solito, le prese in giro del Trio e di Caputi. Mi trovo a mio agio nel ritmo scandito dai goal: crea quell'imprevedibilità che mi tiene sempre all'erta. L'idea che la scaletta possa scombinarsi nel giro di pochi minuti mi diverte e mi dà adrenalina. è come se questa trasmissione mi avesse improvvisamente "accesa"» di Carlo Casoli

8 La Rai è un colosso. Dovrebbe puntare di più sui giovani per trovare nuovi linguaggi scorso era partita con molte preoccupazioni e qualche paura. Come è andata? L'anno Le preoccupazioni e le paure si sono rivelate tutte vere. E anche di più. è stato veramente come scalare una montagna. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta. E adesso c'è la discesa, il che è altrettanto complicato. Ma devo dire che sono molto orgogliosa e contenta della squadra, perché si è rivelata un'ottima squadra. Io ho solo seguito il mio istinto: conoscevo il Trio Medusa, Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele. Non conoscevo Massimo Caputi, ma devo dire che ha fatto moltissimo. Siamo stati davvero uniti dall'inizio alla fine. Come si è trovata in Rai? Io credo che la Rai sia un colosso. è stato molto difficile entrare nei meccanismi perché è un'azienda complicata a livello burocratico e io ero abituata a realtà più snelle. Ma la Rai ha risorse interne straordinarie: credo che se avesse il coraggio di guardarsi intorno e annusare quello che sta succedendo in altre realtà televisive potrebbe essere ancora di più il numero uno e lasciare un segno nella cultura. La Rai è la televisione e ha fatto la storia della Tv e vorrei che continuasse a farla, anche se credo che negli anni si sia fatta sfuggire occasioni e talenti: avere il coraggio di puntare sempre di più sui giovani potrebbe anche aiutare a trovare nuovi linguaggi. Parliamo del linguaggio di "Quelli che ". Crede di essere riuscita a trovare un linguaggio "suo" per il programma? Sì. Ma io vorrei crescere ancora e continuare ad andare nella direzione di un programma che intrattiene in modo simpatico, gradevole, ironico. E gli ingredienti ci sono tutti. Il calcio è sicuramente un pretesto, però quando mi è stato chiesto se volessi abbandonarlo totalmente ho detto di no: all'inizio avevo molta paura di affrontare questa sfida, ma il calcio mi ha dato moltissimo. è riuscita a imparare qualcosa? Assolutamente nulla. Continuo a saperne pochissimo e quindi sarò oggetto di prese in giro del Trio e di Caputi anche quest'anno, ma ho scoperto che mi piace che il ritmo venga scandito dai goal perché crea quell'imprevedibilità che mi fa lavorare meglio e mi tiene sempre all'erta. L'idea che la scaletta possa scombinarsi nel giro di pochi minuti mi diverte, mi crea adrenalina e permette di far emergere le cose migliori. è come se questo programma mi avesse improvvisamente "accesa". Non che ne avesse bisogno Invece sì: avevo voglia di cambiare, di fare una pausa dopo Victor Victoria. Avevo fatto molte edizioni ravvicinate e intervistato tutti in Italia, ma dopo un po' ti rendi conto che non sei più così interessato. Poi è arrivata all'improvviso questa proposta che mi ha messo nelle condizioni di fare cose che non immaginavo di saper fare. Riuscire a tenere una diretta di tre ore e mezza giostrandomela tra calcio, comici, intrattenimento e ospiti di ogni tipo, per me è stata davvero una sorpresa. L'ospite che si vorrebbe regalare quest'anno? Mi piacerebbe molto Balotelli, perché è un "matto". Ma mi piacerebbe anche Prandelli, perché in un momento difficile per il mondo del pallone credo che lui rappresenti l'immagine più bella del calcio. Lo ascolti e pensi: "però, non è tutto così". Mi affascina molto come personaggio, mi piace la sua integrità. Mi piacerebbe ospitare Balotelli perchè è un "matto". Prandelli mi affascina come personaggio: ammiro la sua integrità

9 L INTERVISTADOPPIA Il nostro è un piccolo MANICOMIO RADIOFONICO «Siamo la coppia più bella del mondo». Si definiscono così Nino Frassica e Simone Cristicchi alla conduzione di "Meno male che c'è Radio2". Ironici e con la battuta sempre pronta, concordano che «ridere è la cosa più sana, serve ad alleggerire gli animi e a curare lo stress come una sorta di piccola medicina». Si prendono vicendevolmente poco sul serio: «Non crediamo in quello che facciamo, siamo coscienti della nostra incoscienza e quindi ci divertiamo». Dice Frassica: «Non sono un malato di lavoro, ma non ho altri interessi: non mi piace nessuno sport e la politica mi stanca» di Flavia Bruni Arrivano nello studio di "Meno male che c'è Radio2" e inizia la trasformazione. I più ironici e giocherelloni attaccano a ridere e non la smettono più. Quelli timidi e riservati si lasciano andare a confidenze e bizzarri aneddoti. Ma anche gli ospiti più difficili, o magari solo imbarazzati, non ce la fanno proprio a restare seri. Davanti a Nino Frassica e Simone Cristicchi escono tutti al naturale. Trascinati da una follia contagiosa, si abbandonano a un'onda di comicità intelligente che finisce col sedurre anche gli ascoltatori. Nella ricetta ci sono tutti ingredienti naturali: musica dal vivo, interviste intime e spesso surreali con artisti celebri e non, dialoghi del miglior teatro dell'assurdo, improvvisazioni. E poi personaggi improbabili che vengono fuori con le loro battute insensate e deliranti. Il ritmo è veloce nel varietà di Radio2, in onda il sabato e la domenica alle 9.00, che Frassica immagina nello stile di un mito degli anni Settanta: "Alto Gradimento", il programma cult di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Per riassaporare una radio che non c'è più, si deve far la fila. Nel "piccolo manicomio musicale", come lo chiama Cristicchi, vogliono entrare proprio tutti, almeno una volta. In due anni di trasmissione sono tanti quelli che vi sono transitati: Pippo Baudo, Claudio Baglioni, Giulio Scarpati, Franco Califano, Gianni Morandi, Lina Sastri, Teresa de Sio, Giorgio Bracardi, Enzo De Caro e Piero Chiambretti. Eppure la lista d'attesa si allunga. Per quale motivo? Naturalmente per Frassica e Cristicchi, i faccendieri del Salone delle Feste di Via Asiago. Nino, l'attore di successi televisivi indimenticabili come "Quelli della notte" e "Indietro tutta!", volto amato della fiction di Rai1 "Don Matteo", arrivata alla sua ottava stagione. Un comico simile solo a se stesso: battute disarmanti e una profondità che spiazza. Simone, il cantautore raffinato che ha portato in teatro il tema scomodo della malattia mentale, che ha raccontato la vita nelle miniere insieme al Coro dei Minatori di Santa Fiora e alzato il velo sulla campagna di Russia del è un artista eclettico: scelte controcorrente e sensibilità palpabile. Diversi per età anagrafica, ma uniti dal talento

10 L INTERVISTADOPPIA Nino Una coppia così ben assortita non può essere nata per caso Ero un suo ammiratore. Non lo conoscevo, l'avevo visto solo di sfuggita: era ospite della trasmissione di Chiambretti dove c'ero anch'io, però non sono riuscito ad avvicinarlo. Poi sono andato a vedere un suo spettacolo e ci siamo detti: "boh, vediamo ". Avevamo in testa di fare una trasmissione insieme e il desiderio si è avverato. Insomma, vi ammirate a vicenda Simone A dire il vero ci siamo conosciuti grazie a un amico in comune. Nino è venuto a vedere alcuni miei spettacoli. Io l ho sempre adorato, sono cresciuto con la sua comicità. Vedere un mio idolo a un mio concerto è stata un emozione Ero un ammiratore di Simone, ma non lo conoscevo di persona. Quando finalmente l'ho incontrato il sogno di questo programma è diventato realtà Simone mi piace, è originale. Canta benissimo, compone pezzi ottimi ed è bravo di suo. Mi fa simpatia. Mi piacciono quelli originali, non quelli che assomigliano ad altri. Nino è uno di quegli artisti che si è inventato uno stile che poi è stato ripreso da tanti altri, è un capostipite di una serie di comici che hanno preso spunto dalla sua genialità, essere al suo fianco è un onore. La cosa che mi piace di più è la sua serietà, per assurdo, nel lavoro e non solo. E anche il fatto che riesce a trovare sempre delle idee originali, particolari, a dir poco geniali. Mi stupisce sempre e mi ha insegnato tanto in questi due anni. Simone in questi due anni è veramente migliorato: più sciolto e sicuro di sé. All'inizio aveva quel pudore che c'è quando si fa un altro mestiere, quella forma di timidezza per non sembrare uno che vuol fare tutto. Quel pudore mi piaceva e lui sta diventando sempre più bravo In realtà Simone mi regala parte della sua gioventù, ha degli amici musicisti, artisti della sua età che io non conosco e che mi piacciono. Se piacciono a lui, piacciono anche a me, perché qualcosa in comune ce l'abbiamo. Il gusto e l'ironia. Come definireste allora la vostra "unione"? Qual è la cosa che vi lega di più? E chi sono i vostri ospiti fissi? Direi che siamo la coppia più bella del mondo! Io recito la parte del presentatore "istituzionale", quasi serio, insomma quello bravo, Nino invece distrugge tutto quello che di serio faccio. Per esempio, quando intervistiamo un artista, dopo le mie domande serie, lui parte con la sua vena surreale e probabilmente la coppia funziona proprio per questo. Rappresentiamo due generazioni in parte distanti e ad un ospite chiediamo sempre cose molto diverse. L'amore per la nostra trasmissione. È stato Nino a proporre questa versione nuova e rivisitata del varietà radiofonico con ospiti fissi che sono dei commentatori, una banda di matti. È un "piccolo manicomio radiofonico", mi piace definirlo così questo programma proprio perché a volte non sappiamo cosa può succedere C'è il nostro critico musicale Zuppato Fegiz (caricatura del noto critico Luzzato Fegiz, ndr.), che fa domande senza senso e senza lessico. Poi c'è il cantautore Padda, che però non facciamo mai cantare e quindi si lamenta per questo. E il professor Clementini, ormai sulla settantina, un anziano con un animo ancora da bambino, mi intenerisce molto. Questa è la base del programma, ma quello che succede di volta in volta è sempre una sorpresa e spero lo sia anche per il pubblico. Qual è la cosa più bella di "Meno male che c'è Radio2"? L'aria che si respira, che è un'aria di distacco. Noi non crediamo in quello che facciamo, siamo coscienti della nostra incoscienza e quindi ci divertiamo. E poi è un vero varietà perché in una sola puntata riusciamo a mettere insieme una ventina di artisti, come si faceva una volta in programmi come "Gran Varietà" o "Fantastico", dove un ospite andava e l'altro veniva. L'importante è che un artista piaccia a entrambi. Quando andate in onda non avete un copione, ma soltanto degli appunti. Anche nella vita improvvisate? In tutto quello che faccio, compreso il mio quotidiano, c'è sempre una percentuale d'improvvisazione. è più forte di me. Quando ho il compitino dell'attore, cioè quando devo recitare esattamente un testo è l'unico caso in cui non improvviso, ma la mia versione è sempre personalizzata. La banalità, le cose non solo già viste, quelle viste e ripetute. Anche se un classico come "Yesterday" posso ascoltarlo anche un milione di volte. Mi annoiano le persone scontate. Mi piacciono le persone interessanti perché scopro qualcosa e posso comunicare. Mi stanco quando so già tutto di qualcuno. Ho sempre adorato Nino, un idolo. Sono cresciuto con la sua comicità e vederlo un giorno a un mio concerto mi ha dato un'enorme emozione Quali sono le cose che vi annoiano? A differenza delle altre trasmissioni noi abbiamo voluto che ci fosse un ritmo molto sostenuto. Un cantante o un attore al resta massimo per cinque-dieci minuti, non gli viene dedicata un'intera puntata Non so se sia un bene o un male lavorare solo sull'improvvisazione. Ci sono cose che vengono molto bene per una serie di casualità, cose che non possiamo controllare, che fanno ridere involontariamente e altre che vanno scritte perché sai che avranno un effetto comico. Non so qual è il metodo migliore, l'importante è che arrivi con sincerità quello che proponiamo. Mi sono costruito una vita privata e un percorso artistico che mi consentono di non annoiarmi mai e in questo mi sento molto fortunato. Mentre faccio un concerto in estate magari ho già programmato quello che farò ad ottobre, penso a un nuovo spettacolo teatrale oppure a nuove idee per la trasmissione. In tutto questo, prima o poi, dovrò fare anche un nuovo disco

11 L INTERVISTADOPPIA Fare battute è un modo per vincere la noia? Mi viene in modo spontaneo, non è che ci penso, non sono sul palco ogni momento. In palcoscenico ho l'obbligo della battuta, nella vita di tutti i giorni la dico più per me che per gli altri, non devo divertire nessuno, devo far divertire me stesso. Far divertire gli altri è un mestiere, mi pagano Allora far ridere è Difendersi dal dolore, serve per farci stare meglio, ci fa stare più sicuri. A volte è anche una cosa studiata. Quando diventa mestiere e hai capito dei trucchi, di battute ne produci molte. Lo studio c'è, è una scienza non esatta, non tutto è spiegato Da quello che ci spaventa, dalla banalità Quelle che spiazzano, che ti fanno ridere perché hanno colto una verità che forse tu avevi intuito ma non avevi dichiaratamente scoperto e quindi ti fanno sentire anche più intelligente. Dici: "l'ho capita pure io quella cosa" e ammiri il comico che ti ha fatto ridere Volendo si può ridere di tutto? Da cosa ci può salvare l'ironia? Quali sono le battute più belle? Sì. Si può ridere di tutto, senza offendere, nel rispetto della sensibilità degli altri. Se devo far ridere e contemporaneamente offendere, ci rinuncio proprio per una forma di bontà, di generosità. Non sono un cattivo. No, non si può ridere di tutto ed è il motivo per cui mi piace tanto Nino Frassica. La cosa fondamentale è che nella sua carriera di comico non ha mai detto una parolaccia, non è mai stato volgare: riuscire a far ridere senza la volgarità è una dote che dovrebbero imparare molti altri attori Non l'ho fatto apposta Quando la parolaccia viene dal cuore, dall'intelligenza, dalla verità, allora la perdoni. Se la dice Verdone, che è un attore spontaneo, non mi dà fastidio. Se invece a dirla è uno che la utilizza per poter far ridere, allora mi dà fastidio. Perché diventa un trucco scontato, banale. C'è volgarità e volgarità. Qualche parolaccia l'ha detta anche Alberto Sordi, e se ne scappa una al momento giusto, si può accettare Dall'inutilità di tante cose. Ridere è la cosa più sana del mondo, la più terapeutica, chi si occupa della risata ha questo privilegio: diventare il dottore del pubblico e curarlo in qualche modo. Si possono alleggerire gli animi della gente e credo che anche la musica possa essere una piccola medicina. Mi viene in mente una delle battute più belle di Nino durante la puntata con Claudio Baglioni. Lo ha guardato e gli ha detto: "Claudio Baglioni?". Dopo una grande pausa ha ripreso: "Parente di?". Il tutto come se non avesse davanti la star in carne ed ossa. Il lavoro è la cosa più importante della vita? Avete mai pensato di lasciare tutto e scappare? Sarebbe come dire: domani mi taglio una gamba e faccio tutto con una gamba in meno. O come dire: che noia mettersi i pantaloni in due gambe, li metto in una sola e faccio prima. No, non l'ho mai pensato e non lo potrei mai fare, mi mancherebbe una parte concreta della mia vita. Io già non conosco benissimo me, figurati lui Potrebbe essere Simone però! A volte è una persona coscienziosa, è padre di famiglia e già per questo motivo potrebbe essere meno pazzo di me. Se non hai figli puoi permetterti di essere più matto, chi ha meno responsabilità è più libero. Forse la mia imprevedibilità è prevedibile. Nel momento in cui tutti sanno che sono imprevedibile è come se io non lo fossi più. Quindi il più imprevedibile è Simone Penso che sia una cosa presente nel dna. Da parte di mio padre: tutti zii scherzosi, goliardici, spiritosi. E quindi avrò preso da loro, perché da parte di mia madre sono tutti più seri e composti. Ma la vena comica si è sviluppata man mano che crescevo e incontravo il "compagnetto" insignificante che già mi faceva diventare spiritoso. Anche l'idea di staccarmi dalla massa mi è venuta abbastanza presto. Cerco di essere originale... Chi è il più matto tra i due? L'unico luogo dove scappo è in Maremma, la mia isola felice, perché lì ho degli amici molto cari che sono i componenti del Coro dei Minatori di Santa Fiora. Li vado a trovare spesso e volentieri anche con la mia famiglia. Naturalmente è Nino, lui è un "matto matematico" o un matematico matto. Mi piace definirlo così perché la sua è una follia che nasconde una grande razionalità. Nino è una persona che prende sempre appunti, che studia, che raccoglie idee, in questo lo ammiro molto. Io invece sono molto più sbadato, con la testa tra le nuvole. Quando avete scoperto la vostra vena comica? Pensa di essere stato capito sempre come comico? Non sono totalmente capito e non mi piacerebbe nemmeno esserlo, non vorrei mai essere "per tutti", facile facile. Ma se io prendo in giro il mago e poi c'è gente che va dai maghi, come faccio ad andare d'accordo con queste persone? Non si ha mai un totale apprezzamento e un gradimento assoluto, ma va benissimo così. Bisogna anche accontentarsi: quando io invento qualcosa, se a me piace, è già come se avessi fatto goal e sicuramente da qualche parte ci sarà qualcuno che riderà di quella cosa. E il più imprevedibile, invece? Per assurdo sono io. A volte mi trovo a fare un'intervista ed escono fuori spunti che magari non erano negli appunti che usiamo come copione. Sono io quello che fa le gaffes perché trovarmi inquadrato nella figura del bravo presentatore a volte mi sta un po' stretto. Durante i concerti, piano piano ho cominciato a fare delle battute e a giocare con il pubblico. No, non sono uno di quelli malati di lavoro, il punto è che non ho altri interessi: non mi piace il calcio, non mi piace andare a sciare, non mi piace nessun altro tipo di sport e la politica mi stanca. Trovo interessante tutto ciò che riguarda lo spettacolo quindi scrivo, leggo o vedo film. Faccio solo quello che mi piace, che mi fa stare bene e mi specializzo. Nel genere che faccio io in effetti sono uno specialista, quindi m'impegno No, anzi mi piacerebbe molto andare in vacanza perché è un anno che non mi fermo un attimo

12 ENZO BIAGI e SERGIO ZAVOLI sono i miei MAESTRI «Cerchiamo di trattare argomenti che sono nel cuore di tutti e di dare strumenti per capire». Rosario Carello conduce su Rai1 "A sua immagine": «Anche una persona che non crede ha curiosità intellettuali davanti a personaggi come Padre Pio, con la sua vita e il mistero delle stigmate». Poi scherza su se stesso: «Dicono che per questa trasmissione ci voglia understatement, ma per me non è un problema: quello ce l ho di natura.» temi universali, anche se si è portati a pensare che ci "Affrontiamo rivolgiamo soltanto ai credenti". Il Tv Radiocorriere ha incontrato Rosario Carello, che conduce "A sua immagine", il programma di Rai1 in onda nel week end. Che cosa significa condurre una trasmissione religiosa come "A Sua Immagine"? In realtà, e soprattutto nella declinazione che abbiamo dato in questi ultimi anni, significa trattare quegli argomenti che stanno nel cuore di tutti: le domande che nascono dai grandi fatti gioiosi o dolorosi della vita. O le domande su personaggi diventati "fenomeni" come Padre Pio, con la sua A SUA IMMAGINE vita, il senso della sua preghiera e il sabato alle mistero delle stigmate. Anche una domenica alle persona che non crede ha curiosità intellettuali davanti a tutto questo. Quando penso a una trasmissione religiosa, penso a una trasmissione "universale", che provi a dare delle risposte a tutti. L'affronta quindi con spirito molto laico? Laico nel senso che sono argomenti che devono necessariamente appassionare o interessare tutti. Dobbiamo essere "laici", anche perché andiamo in onda su Rai1 che non è una stanzetta, è il grande terrazzo della televisione italiana e quindi anche la nostra mentalità e il nostro linguaggio devono essere rivolti a tutti. Altrimenti dovremmo andare su reti più piccole, che pure ci sono, ma che si rivolgono quasi esclusivamente a nicchie di spettatori. Come si pone rispetto ai grandi temi etici che fanno discutere anche il mondo cattolico? A volte ci dicono che dovremmo ospitare su queste tematiche il contraddittorio. Ma io, a prescindere dal fatto di avere due editori, la Rai e la Cei, penso che siamo noi il contraddittorio di tanti altri programmi in cui si raccontano solo posizioni diverse da quelle della Chiesa. Senza contare che in venti minuti sarebbe difficile. E allora noi raccontiamo il nostro punto di vista, i perché di una determinata posizione cattolica, senza polemiche, pensando che può essere utile sia a chi vuole approfondire che a chi vuole contestare. Uno strumento per capire, insomma. Non teme che questa esperienza, nel futuro professionale, le si attacchi addosso come un "marchio"? Da credente quale sono e pensando al tipo di servizio che sto rendendo, non importa. Io faccio il giornalista e mi pongo come tale nelle domande che faccio, nelle risposte che cerco, parlando di un argomento così importante come la fede. E poi il nostro non è un programma devozionale, è un programma che risponde al desiderio di saperne di più. Quanto l'ha influenzata, nelle scelte e nella vita di tutti i giorni, questo programma? Per nulla, anche perché l'incontro con la fede appartiene a me bambino e poi si è evoluto per cui non ho fatto scelte che fossero indotte dalla trasmissione. A volte mi dicono che questo programma impone un certo understatement, ma non è un problema perché quello mi è connaturato a livello caratteriale. Le smargiassate non mi appartengono, per cui non faccio fatica da quel punto di vista. E da "grande" cosa le piacerebbe fare? Semplicemente il giornalista. E lasciare il segno come lo hanno lasciato, prima di noi, persone come Enzo Biagi, Sergio Zavoli fino a Floris, il più giovane. Sono stati e sono dei maestri che hanno segnato questo mestiere con la loro presenza e il loro linguaggio. Vorrei essere alla loro altezza come giornalista. (C.C.)

13 LATVDEIRAGAZZI METTIAMO A NANNA TUTTI I BAMBINI Nel nuovo programma, "Buonanotte con le favole di Yo Yo", la lettura di un racconto conclude la giornata dei più piccoli. Le autrici ricordano che verranno proposte soprattutto favole classiche. «Nelle fiabe - dicono - non ci sono censure. I cattivi, tra streghe, orchi, draghi e giganti, esistono e sono anche molto crudeli, ma i buoni, spesso sempliciotti senza poteri o armi particolari, riescono sempre a sconfiggerli» di Scina Santacatterina Ogni puntata propone ai bambini una fiaba della tradizione popolare o appartenente alle grandi narrazioni classiche (Grimm, Perrault, Andersen, Fedro, Esopo), con una voce narrante, Greta Pierotti, e immagini realizzate con tecniche artistiche diverse. La collocazione oraria in seconda serata. Una scelta precisa? Sì, le Favole della Buona Notte, devono segnare una sorta di deadline per il bambino spettatore: la lettura della fiaba conclude la sua giornata e dopo si deve andare a nanna. Non a caso la rima che conclude ogni puntata è: Il libro si chiude, è l'ora del sonno, tu dormi stanotte, io domani ritorno... L'ambientazione: un giardino incantato. Perché? Si è pensato ad un giardino incantato perché anche la scenografia fosse evocativa di un mondo magico, che supera la realtà quotidiana. Il bambino è a casa sua, davanti al televisore, ma non appena il programma ha inizio viene immediatamente trasportato in un'atmosfera fiabesca. Come sono state selezionate le favole? Nel 1812 avveniva la prima pubblicazione delle Fiabe dei Fratelli Grimm, i due linguisti che per primi hanno raccolto e rielaborato le fiabe della tradizione popolare tedesca. A 200 anni di distanza anche Rai Yo Yo ha voluto celebrare la ricorrenza di questa pubblicazione così importante per la vita, la cultura e la formazione dei bambini di tutto il mondo. Le fiabe sono state quindi selezionate soprattutto dal vasto repertorio dei Fratelli Grimm, ma anche da quello di altri fra i favolisti più famosi: Andersen, Perrault, Esopo. Quali saranno le più famose? Non mancheranno Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola, la Bella Addormentata, il Gatto con gli Stivali e molti altri evergreen della tradizione favolistica europea, ma saranno in compagnia di molte altre fiabe, forse meno note, ma non meno appassionanti e coinvolgenti. Come saranno raccontate e illustrate? Ogni fiaba è stata adattata in funzione del pubblico di Rai Yo Yo, bambini in età prescolare. Considerando che il programma va in onda subito prima di andare a dormire, abbiamo mantenuto trama, stile narrativo e atmosfera delle fiabe selezionate, stemperando elementi e allusioni che potrebbero creare angoscia nel bambino che ascolta. Ogni fiaba è accompagnata e valorizzata da immagini sequenziali, realizzate con tecniche diverse come la "sand art", firmata dall'artista Gabriella Compagnone. Quanto sono importanti le fiabe per i bambini? Le fiabe sono un passaggio obbligato nella formazione della psicologia di un bambino. Nelle fiabe non ci sono censure, i cattivi esistono e sono anche molto crudeli, streghe, orchi, draghi e giganti, ma i buoni, spesso dei sempliciotti senza poteri o armi particolari, riescono sempre a sconfiggerli. Attraverso le vicende narrate dalle fiabe, si impara così ad affrontare le proprie paure, scoprendo che si può sempre trovare il modo di superarle. Qual è la fiaba più amata dai bambini? La fiaba più amata dai bambini è quella che sta per essere raccontata. La mia MUSICA aiuta a SOGNARE Per tutti i bambini in ascolto un appuntamento da non perdere: tutti i giorni alle su Rai Yo Yo, Canale della Direzione Rai Ragazzi: "Buonanotte con le favole di Yo Yo". Il programma, che ha preso il via il 17 settembre, porta i piccoli telespettatori nel mondo dei sogni con l'aiuto del racconto di una fiaba. Il tutto in un magnifico giardino incantato e con la voce della giovane Greta Pierotti. L'adattamento delle fiabe classiche più belle è affidato a due autrici con una grande esperienza di racconto televisivo per l'infanzia: Luisa Mattia e Martina Forti. La sigla di testa, quella finale, una ninna nanna, e la scelta delle musiche di sottofondo sono affidate al cantautore Massimo di Cataldo. Il Tv Radiocorriere ha incontrato le autrici. Cosa si propone il programma e perché è stato pensato? Il programma vuole essere un appuntamento quotidiano che accompagna i bambini verso l'avventura del sonno notturno, attraverso la lettura ad alta voce di una fiaba, proprio come farebbero una mamma o un papà premurosi con il loro bambino. Insomma, dopo la fiaba, va spenta la televisione, perché è ora di dormire! Come si sviluppa il racconto? Massimo di Cataldo, come è nata questa avventura nel Pianeta della favola? Un mondo mi si è aperto da quando ho avuto una bambina, Rosalù, che oggi ha sedici mesi. Da allora mi sono riproiettato, se vuoi come un ritrovato Peter Pan, nel giardino dell'infanzia, allegramente. Soprattutto riascoltando e ricordando le canzoncine delle favole che sentivo da bambino. Mi piaceva l'idea di poter collaborare a questo programma anche per poter offrire qualcosa di gioioso, attraverso la musica, e per comunicare con quella delicatezza di cui i bambini hanno bisogno. Mi è stato proposto e ho subito accettato. è stato abbastanza casuale, anche se io un po' credo nel destino, sono un fatalista. Per cui penso che questa avventura si arrivata nel momento giusto. Cosa l'ha ispirato a scrivere le sigle e la musica di sottofondo? Sono partito da un motivetto molto semplice, una sorta di valzer e ci ho lavorato intorno, sviluppandolo come si fa generalmente anche nella musica classica. C'è un'aria che viene ampliata con diverse declinazioni. La sigla iniziale è un po' più allegra, sempre fantastica, ma essendo un valzer volevo svecchiarlo, avvicinarlo un po' di più ai giorni nostri. E, quindi, ho usato una ritmica hip hop. Così è nato questo gioco che è diventata la sigla. La stessa aria si è poi trasformata in una sorta di ninna nanna: quella finale. è molto più delicata, più sognante. Vuole proprio accompagnare i bambini nel mondo dei sogni. In tutte e due i pezzi non ci sono parole, solo musica. Sono stato un compositore puro. All'interno delle fiabe, invece, c'è un sottofondo musicale, nel quale ho cercato di usare i suoni della natura: grilli, uccellini notturni o animaletti del bosco che si sentono in lontananza. Aiutano a far sognare e accompagnano il racconto. Mi sono molto divertito. Ama raccontare le favole? Io ho molta fantasia, mi piace anche inventare delle fiabe, però prendendo spunto da una morale o da favole tradizionali come per esempio quelle dei Fratelli Grimm. Adesso che cominceranno le favole della Buonanotte lascerò che Rosalù le guardi. E a lei chi gliele raccontava? Mia mamma o mia nonna. Un po' tutti hanno le favole nel proprio background. La sua favola preferita? Sono molto affezionato a Pinocchio di Collodi. Rileggendolo da adulto ho scoperto che ha una chiave più profonda, soprattutto sociale. E poi Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll

14 ATUTTOSCHERMO è la perdita della NORMALITà A CREARE IL CORTO CIRCUITO Il pretesto è il fallimento di un matrimonio. "Gli equilibristi" di Ivano De Matteo mettono a nudo le conseguenze provocate dallo stravolgimento di una situazione consolidata che all'improvviso sconvolge la vita. «Ho scelto la commedia all'italiana drammaticamente amara, che fa sorridere e riflettere, per raccontare - afferma il regista - la storia di una classica famiglia media italiana con due figli adolescenti e un mutuo da pagare, dove il protagonista si trova ad affrontare il duro impatto con la povertà» di Betty Giuliani «I l mio non è un film sulla separazione». "Gli equilibristi" di Ivano De Matteo raccontano una storia di grande attualità. «Ci si potrebbe trovare nella stessa situazione del protagonista per una morte improvvisa o per la perdita del lavoro. In questo caso - spiega - è il fallimento di un matrimonio a creare quel corto circuito che porta a uno scollamento dell'individuo dalla società. La parte più difficile è la presa di coscienza della precarietà. Il mio obiettivo era raccontare il fragile equilibrio che sta alla base di ogni esistenza, in cui basta poco per perdere la cosiddetta normalità, utilizzando il tradimento di lui e la conseguente separazione come elementi scatenanti». Una situazione difficile che lei però racconta con i toni della commedia. Ho scelto la commedia all'italiana, drammaticamente amara, che fa sorridere e riflettere. è la storia di una coppia molto normale. La classica famiglia media: lui è un impiegato comunale che

15 guadagna poco più di mille euro al mese, la moglie lavora part-time, hanno due figli adolescenti e un mutuo da pagare. Quanto c'entra la grave crisi economica che stiamo attraversando? Per anni ci hanno raccontato che eravamo diventati tutti ricchi, ma questa rincorsa al consumismo ci ha illusi. Abbiamo raggiunto solo un falso benessere che ha creato una nuova categoria di poveri, noi del ceto medio sopravviviamo. I personaggi di questa pellicola sono troppo ricchi per l'assistenza, ma troppo poveri per vivere decorosamente. Volevo raccontare l'effetto domino della crisi sugli affetti familiari. Siamo tornati al clima di "Ladri di biciclette"? Allora la povertà era reale, tangibile. Oggi pensiamo di essere ricchi, abbiamo meno difese, la colpa è del messaggio sbagliato che ci hanno inculcato. Io vengo da una famiglia popolare, di undici figli, allora si riusciva a metter da parte un gruzzoletto per far fronte alle emergenze, oggi non riesci a risparmiare. Anch'io, che ho due figli, a volte non arrivo a coprire tutto. Il disagio cresce per tutti, ma i ceti più bassi affogano prima. Quanto è vero che una separazione può provocare tanta miseria? Come dice un personaggio del film "il divorzio è per i ricchi". Duecentomila persone separate sono ridotte a vivere come il mio protagonista, mi sono documentato frequentando la comunità di Sant'Egidio. Alle loro mense dei poveri non ho incontrato solo barboni, ma anche tanta gente normale. L'11% della popolazione italiana è povera. è drammatico, ma il benessere che ci avevano millantato è sparito e ora paghiamo il conto, e c'è chi non ce la fa. Perché ha scelto Valerio Mastandrea nel ruolo del protagonista? L'avevo già diretto nel mio precedente film "Ultimo stadio": volevo proprio lui, era la maschera ironica e drammatica ideale per questo padre che racconto. Non siamo quasi mai ricorsi al trucco. Duecentomila persone separate sono ridotte a vivere come il mio Giulio. Mi sono documentato frequentando la comunità di Sant'Egidio GLI EQUILIBRISTI Regia: Ivano De Matteo Sceneggiatura: Valentina Ferlan, Ivano De Matteo Cast: Valerio Mastandrea, Barbora Bobulova, Rosabell Laurenti Sellers, Lupo De Matteo, Maurizio Casagrande, Rolando Ravello, Paola Tiziana Cruciani. Coproduzione italo-francese in collaborazione con Rai Cinema Uscita: 14 settembre TRAMA La crisi economica ha costretto un po' tutti a diventare equilibristi per riuscire a far quadrare i conti a fine mese. Un divorzio, per esempio, come accade a Giulio (Valerio Mastandrea) nel film Gli equilibristi di Ivano De Matteo, autore anche della sceneggiatura con Valentina Ferlan (sua compagna di lavoro e di vita). Una coproduzione italo - francese in collaborazione con Rai Cinema, in sala dal 14 settembre. Giulio ha quarant'anni e una vita apparentemente tranquilla. Una casa in affitto, un posto fisso da impiegato, un'auto acquistata a rate, una figlia sedicenne ribelle, un ragazzino (il figlio del regista) dolce e sognatore, una moglie (Barbora Bobulova) che ama e che tradisce. Lei lo scopre, chiede la separazione, la sua favola improvvisamente crolla, di colpo scopre quanto sia labile il confine tra benessere e povertà

16 ilcinemaintv C è sport per tutti ALI, IO SONO IL PIù GRANDE FACING ALI Domenica 23 settembre alle THE ITALIAN JOB Lunedì 24 settembre alle ALFIE Martedì 25 settembre alle CASINO ROYALE Giovedì 27 settembre alle In Facing Ali Stephen Brunt racconta la stupefacente vita e carriera di Cassius Clay facendo confessare davanti alla cinepresa dieci suoi celebri avversari. Un super cast: Wahlberg, Statham, Norton, Sutherland e Theron nel film The italian job adrenalinico remake di Un colpo all italiana del Alfie interpretato da un fantastico Jude Law gioca con le donne ma la sua aridità sentimentale lo porterà sulla via del rimpianto. Infine Casino Royale è il primo Bond interpretato da Daniel Craig che mostra la genesi dell agente segreto e colma i buchi del suo passato. Facing Ali" è un film documentario che racconta la vita del famoso pugile americano Cassius Marcellus Clay Jr, conosciuto come Muhammad Ali, attraverso le impressioni e le testimonianze di alcuni degli avversari che, nel corso del tempo, lo hanno incontrato sul ring. Diretto da Pete McCormack, il film partendo dal lontano 1963 e dall'incontro con il pugile britannico Sir Henry Cooper, arriva fino all'ultimo match, nel 1980, con Larry Holmes. La pellicola sfrutta una splendida fotografia per mostrare Ali così come era visto dai suoi avversari. La sua arroganza, la sua intelligenza, la sua furbizia, il suo eccezionale talento pugilistico e la sua straordinaria velocità sono tutti filtrati attraverso gli occhi di alcuni dei più grandi pugili della storia, che raccontano quanto la loro esistenza, come pugili e come uomini, sia stata influenzata dall'aver combattuto contro Ali. I grandi nomi del pugilato ci sono proprio tutti, eccetto il prematuramente scomparso Sonny Liston: Chuvalo, Frazier, Foreman, Norton, Lyle, Spinks, Holmes, Cooper, uomini che sono entrati nella storia della boxe e che non hanno paura a raccontare in prima persona, oltre che le loro impressioni su Ali, anche le difficoltà e gli errori commessi prima di arrivare ai vertici del pugilato mondiale. Il documentario non tralascia poi il legame di Ali con la religione dell'islam, l'amicizia con il leader nero Malcolm X e il rifiuto di andare in guerra nel 1967, aprendo una finestra su una parte della storia americana che non dovrebbe essere mai dimenticata. Protagonisti eccezionali di una storia in cui le cadute, gli errori, le incomprensioni si affiancano a percorsi di redenzione e rinascita nella migliore tradizione hollywoodiana. Un'occasione per ricordare i suoi incontri più famosi (i due Frazier e quello con Foreman), ma anche quelli meno conosciuti (Shavers e la meteora Leon Spinks). Domenica 23 settembre su Rai5 alle Anno: Regia: Pete McCormack Nel film The italian job una banda di ladri super organizzata, una città meravigliosa, un bottino fantastico. Charlie Croker (Mark Wahlberg) ha intenzione di impadronirsi di svariati milioni di dollari in lingotti d'oro, custoditi in una cassaforte in un ricco palazzo veneziano. Per realizzare il colpo si avvale di una mente informatica, Lyle (Seth Green), di un esperto di esplosivi, Left- Ear (Mos Def), di uno straordinario autista, Handsome Rob (Jason Statham), di un complice "interno", Steve (Edward Norton), e soprattutto di un vero mago della rapina, John Bridger (Donald Sutherland). Il colpo riesce così come era stato progettato e senza spargimenti di sangue. Prima di dividersi il bottino, però, i nostri eroi dovranno fare i conti con uno spiacevole imprevisto: il tradimento. A questo punto il malloppo conta poco. Ciò che bisogna fare è lavare l'onta ricevuta, avvalendosi per questo, di una bellissima scassinatrice dai nervi d'acciaio, Stella (Charlize Theron), che si unisce a Charlie e alla sua banda per inseguire il traditore in California. Il nuovo piano prevede di manipolare il sistema di controllo del traffico di Los Angeles creando il più gigantesco ingorgo della storia di quella città... e facendo sparire il furgone con i lingotti al di sotto del manto stradale. Questo colpo si rivela vincente e la banda riesce a recuperare quasi tutti i lingotti d'oro, portandoli via a bordo di tre Mini appositamente modificate. Steve tenterà invano di riavere il suo oro, ma sarà portato via dalla mafia ucraina con cui aveva un conto in sospeso Gli attori sono stati obbligati a seguire delle lezioni di scuola guida per poter girare senza controfigure le scene degli inseguimenti in macchina, mentre la produzione del film ha dovuto chiedere una autorizzazione speciale alle autorità veneziane per poter girare la sequenza dell'inseguimento lungo i canali, a causa dell eccessiva velocità delle barche. Lunedì 24 settembre su Rai 4 alle Anno: Regia: F. Gary Gray di Mauro Scaramuzzo Alfie è un englishman a New York che si diverte, per piacere puramente personale, a giocare con le donne. Flirta con loro, le conquista, magari ci vive insieme qualche settimana, e poi le lascia. Sempre. Alfie non lascia entrare il sentimento dell'amore, lo schiva, lo fredda prima che possa esserne colpito. La sua vita è tutta immagine e narcisismo, senza un fondo di reale cattiveria, ma con un velo di aridità, che prima o poi lascerà il segno. Impersonato dal fascino di Jude Law, è il remake di un film che negli anni '60 aveva lanciato un giovane Michael Caine e fatto impallidire per la trasgressione la società del tempo. Qualcuno dirà che gli uomini sono tutti uguali, ma bisognerà poi aggiungere che i dongiovanni sono ancora più uguali tra loro. Sanno cosa dire e quando dirlo, quale tipo di complimento fare, come vestirsi e come comportarsi; ma quando si tratta di defilarsi all'inglese scelgono sempre un imbarazzato silenzio. Alfie rientra a pennello nella categoria. Abile e raffinato donnaiolo, fin dall'inizio si propone allo spettatore come un maestro nell'atto di illustrare i segreti della seduzione. Questo è lo spunto per proporre vari personaggi femminili: Dorie (Jane Krakowski), Julie (Marisa Tomei), Lonette (Nia Long) e Nikki (Sienna Miller), ciascuno dei quali potrebbe portare il protagonista verso una direzione che però questi sceglie sempre di non prendere. Il paradosso di Alfie consiste nell'impossibilità di imparare nonostante la pretesa di insegnare qualcosa, nei suoi continui ammiccamenti al pubblico. Quello che lo aspetta è la via del rimpianto, e ciascuna delle donne che ha messo da parte si dimostrerà sotto certi aspetti più saggia di lui. Jude Law riesce ad essere convincente nel ruolo, mentre la regia di Charles Shyer non è mai noiosa, specialmente nelle sue strizzatine d'occhio un po' retrò ai ruggenti anni sessanta. Degna di nota è senza dubbio Susan Sarandon nella parte di Liz, la donna che riesce a dare un colpo durissimo a qualunque presunta certezza di Alfie. La Sarandon inoltre dimostra in maniera eloquente come una donna di 58 anni abbia ancora molto da dire in fatto di femminilità e fascino. Martedì 25 settembre su Rai Movie alle Anno: Regia: Charles Shyer Dopo essersi guadagnato due zeri e la licenza di uccidere James Bond, alle origini della sua carriera, è sulle tracce di Le Chiffre, uno spregiudicato banchiere che finanzia organizzazioni terroristiche. L'intervento di Bond manda all'aria i suoi piani, sventando un attentato ai danni di una compagnia aerea. Le Chiffre si ritrova così in debito e in imbarazzo con un misterioso signore della guerra africano e per saldare il conto organizza un'esclusiva partita a poker al Casino Royale nel Montenegro. Finanziato dal governo e controllato dall'affascinante contabile Vesper Lynd, Bond è tra i dieci ricchi partecipanti che gareggiano per il piatto milionario. Sopravvissuto a una lunga notte di bluff, strategie, inseguimenti, avvelenamenti e torture, sarà l'amore a piegare l'agente britannico e a condizionarne il destino sentimentale. Dopo aver diretto Goldeneye, Martin Campbell scommette su Daniel Craig e vince. Il film mostra la genesi di James Bond e colma il suo passato, informandoci sugli antefatti. Lo 007 di Campbell, ispirato al primo romanzo di Fleming, è già a suo agio dentro all'azione, alle location esotiche, allo smoking, o alla guida di una Aston Martin, ma è ancora privo di Moneypenny, di Q, dei suoi gadget avveniristici, dei motoscafi, del sesso premio e della presentazione cool ("Il mio nome è Bond, James Bond"). Perché non è ancora Bond, quello di Connery, di Lazenby, di Moore, di Dalton, di Brosnan, il raffinato agente dello spionaggio inglese, bagaglio di un condiviso immaginario collettivo. In Casino Royale tutto ha l'incanto della prima volta. Ottenuti due zeri, ovvero la licenza di uccidere, in un flashback in bianco e nero, Bond affronta la sua prima missione e il suo primo inseguimento: un'incredibile corsa urbana a ostacoli a Nambutu, dietro a un dinamitardo campione di parkour. La parte action radicalizzata nella serie viene sottoposta ai movimenti e ai ripiegamenti del cuore, innamorando Bond di Vesper Lynd come da copione e da romanzo. Luogo di culto e di fascinazione assoluta degli 007 è pure la sigla musicale dei titoli di testa. Sulla canzone di Chris Cornell scorrono i personaggi, allegorizzati in silhouette ridotte in semi di cuori e picche dalla pistola di Bond, finalmente tornato. Giovedì 27 settembre su Rai3 alle Anno: Regia: Martin Campbell

17 dicono di noi Rai in prima pagina a cura di Antonio Caggiano Q uesta settimana sono i conti della Rai a tenere banco sulla stampa quotidiana e periodica. Il direttore generale, Luigi Gubitosi, ha comunicato a tutti i dipendenti le cifre del disavanzo, le prospettive per la ripresa e le strategie per uscire dalla crisi. Tra i rimedi prospettati c è anche la riduzione delle troupe dei telegiornali con l operatore unico per le testate. Immediate le reazioni dell Usigrai e dei direttori dei Tg. Novità anche per quanto riguarda l assetto dirigenziale, con l ingresso dei due esterni Costanza Esclapon alla direzione comunicazione e di Camillo Rossotto alla direzione finanziaria. È il vicedirettore generale, Antonio Marano, a segnare, però, la fine de L Isola dei famosi e ad annunciare il ritorno in Rai di Raffaella Carrà. Radio in festa, invece, a Matera con Radio3 che lancia Materadio, mentre la 64 edizione del Prix Italia giunge a conclusione. Da Torino a Sanremo per il Festival della Canzone italiana che dovrebbe vedere la partecipazione di Roberto Saviano anche se sulla stampa si evidenzia che Viale Mazzini frena. Per i programmi, Victoria Cabello rilancia la creatività, grazie alle imitazioni di Antonio Conte e Nicole Minetti, per rendere più appetibile il suo Quelli che, mentre Lorena Bianchetti torna in tv con temi legati all attualità e alla famiglia. Intanto Giovanni Floris è già ripartito con il suo Ballarò, Federica Sciarelli festeggia il nono anno alla guida di Chi l ha visto?, Emanuele Filiberto di Savoia invita a seguire il suo Pechino Express e la coppia Frizzi - Stefanenko mette alla prova i futuri sposi. Per la fiction, raccoglie consensi il Commissario Nardone mentre c è attesa per Caruso, la voce dell amore dove ci sarà anche una strepitosa Martina Stella e per Santa Barbara con la bellissima Vanessa Hessler. Per il teatro, si attende il ritorno in tv di Massimo Ranieri con quattro nuovi spettacoli. Spazio anche per il procuratore Pietro Grasso che spiegherà la mafia su Rai Storia. Infine i personaggi: Enrico Bertolino spiega al premier Monti che l Italia è un paese di comici; Elisa Isoardi chiede più spazio ai giovani in tv; Carlo Lucarelli continua con le sue storie paradossali; Antonella Clerici confessa di essere bollente non solo ai fornelli; Lorella Cuccarini si prende la rivincita grazie a Radio1 così come Flavio Insinna punta sulla radio per ripartire; infine Carlo Conti si gode il nuovo successo de L Eredità

18 c'èsportpertutti TOP5 FORMULA 1 GP SINGAPORE GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA DI RAISPORT di Gianluigi Zamponi VENERDì 21 SETTEMBRE Canoa Raisport 1 Campionati Mondiali Under 23 Equitazione Raisport 1 La Bagnaia 1a giornata Tiro a Segno Raisport 2 Campionati Italiani Raisport 2 Campionati Italiani 2012 SABATO 22 SETTEMBRE Automobilismo - GP Singapore Raisport 2 Gp2 Gara Rai2 e RaiHD rubrica Pit Lane Rai2 e RaiHD Qualifiche Rai2 e RaiHD rubrica Pit Lane Tiro a Segno Raisport 2 Campionati Italiani 2012 Canoa Raisport 1 Campionati Mondiali Under 23 Equitazione Raisport 1 La Bagnaia 1a giornata Calcio Rai2 rubrica "Dribbling" Raisport 1 CdM femminile u17: Azerbaijan-Colombia Raisport 1 Calcio a 5: Asti-Luparense Raisport 1 Serie D: Derthona-Asti Rai2 e Raisport 1 rubrica "Sabato Sprint" DOMENICA 23 SETTEMBRE Calcio Rai2 rubrica "Stadio Sprint" Rai2 rubrica "90mo Minuto Serie A" Rai1 rubrica "5 minuti di recupero" Rai2 rubrica "La Domenica Sportiva" Automobilismo - GP Singapore Rai1 e RaiHD rubrica Pole Position Rai1 e RaiHD Diretta Gran Premio Rai1 e RaiHD rubrica Pole Position Rubgy Raisport 1 Calvisano-Fiamme Oro Ciclismo Raisport 2 C.ti Mondiali Elite uomini Canoa Raisport 1 Campionati Mondiali Under 23 LUNEDì 24 SETTEMBRE Raisport 1 Rassegna Stampa Raisport 1 Mattina Sport MARTEDì 25 SETTEMBRE Raisport 1 Rassegna Stampa Raisport 1 Mattina Sport Calcio Rai2 rubrica "Speciale 90 minuto Serie B" MERCOLEDì 26 SETTEMBRE Raisport 1 Rassegna Stampa Raisport 1 Mattina Sport Calcio Rai2 rubrica "Speciale 90 minuto Serie B" GIOVEDì 27 SETTEMBRE Raisport 1 Rassegna Stampa Raisport 1 Mattina Sport Calcio Raisport 1 Speciale Serie A: post partita Siena-Bologna Ciclismo Raisport 2 rubrica "Radiocorsa" i più visti della settimana IL COMMISSARIO NARDONE Primo posto in classifica per la nuova fiction su Rai1 che giovedì 13 settembre ha totalizzato 5 milioni 178 mila spettatori e uno share del Uomo disincantato e puntiglioso, fedele ad un etica che fonde il rispetto della legge con una profonda umanità. La storia del poliziotto che creò, nella Milano degli anni 50 e 60, la Squadra Mobile e dichiarò guerra alla malavita lombarda. Con Sergio Assisi, Anna Safroncik, Stefano Dionisi e Giorgia Surina. Firma la regia Fabrizio Costa. TALE E QUALE SHOW Secondo posto per il programma che su Rai1 venerdì 14 settembre ha ottenuto 4 milioni 620 mila spettatori e uno share del 19.69, con otto personaggi dello spettacolo, Gigliola Cinquetti, Barbara De Rossi, Mietta, Pamela Camassa, Paolo Conticini, Gabriele Cirilli, Jo di Tonno e Flavio Montrucchio.che si sfidano per dimostrare la loro abilità nel trasformarsi in icone musicali e che sono giudicati da Christian De Sica, Loretta Goggi e Claudio Lippi CESARE MORI IL PREFETTO DI FERRO Ottimo risultato per la seconda puntata della fiction, in onda su Rai1 lunedì 17 settembre che ha totalizzato 4 milione 14 mila spettatori e uno share del La storia di uomo che, durante i primi decenni del Novecento, fu protagonista di una serrata lotta alla malavita siciliana. L ideale continuatore dell azione di Joe Petrosino, il poliziotto italo americano che per primo contrastò la mafia, nel racconto epico di una battaglia compiuta senza esclusione di colpi. TI LASCIO UNA CANZONE Ancora un buon risultato su Rai1 per il programma di Antonella Clerici che sabato 15 settembre, ha registrato 3 milioni 744 mila spettatori e uno share del Protagonisti assoluti sono i 30 giovani interpreti di età compresa tra i 6 e i 15 anni, provenienti da tutte le regioni d Italia, che canteranno le canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana. Ad accompagnarli, l orchestra dal vivo di 30 elementi, diretta dal maestro Leonardo De Amicis BALLARO' Entra subito in classifica la nuova edizione della trasmissione di Rai3 che martedì 18 settembre ha registrato 3 milioni 583 mila spettatori e uno share del Undicesima stagione per il programma d informazione di Rai3, condotto da Giovanni Floris. La politica, l economia, i problemi concreti del Paese e tanti ospiti, in diretta tutti i martedì in prima serata. In apertura, la consueta copertina di Maurizio Crozza

19 Palinsesto RAI Programmi dal 21 al 27 settembre 2012 Palinsesto RAI Programmi dal 21 al 27 settembre 2012 venerdì 21 settembre venerdì 21 settembre 06:00 Euronews 06:10 Unomattina caffè 06:30 TG 1 - Previsioni sulla viabilita` 06:45 Unomattina - Che tempo fa 07:00 TG 1 07:30 TG 1 L.I.S. 07:35 Rai Parlamento. Telegiornale 08:00 TG 1 - Che tempo fa 09:00 TG 1 09:30 TG 1 - FLASH 10:00 Unomattina Verde 10:25 Unomattina Rosa 10:55 Che tempo fa 11:00 TG1 11:05 Unomattina Storie Vere 12:00 La prova del cuoco 13:30 TELEGIORNALE 14:00 TG1 Economia 14:10 Verdetto Finale 15:15 La vita in diretta 16:50 Rai Parlamento. Telegiornale 17:00 TG 1 17:10 Che tempo fa 18:50 L eredita 20:00 TELEGIORNALE 20:30 Qui Radio Londra 20:35 Affari Tuoi 21:10 Tale e quale show -TG1 60 Secondi 23:25 TV 7 00:25 L appuntamento 00:55 TG 1- NOTTE 01:25 Che tempo fa 01:30 Qui Radio Londra 01:35 Sottovoce 02:05 Rai Educational In Italia 02:35 Mille e una notte - Teatro 04:50 DA DA DA 05:45 Euronews 06:00 Tlf Top Secret 06:45 Cartoon Flakes - Classici Disney Il torsolo di mela di Paperino L elefante di Topolino Art Attack Mia and Me Kung Fu Panda Le nuove avventure di Braccio di Ferro 08:30 TV MOVIE Scrittrice per caso 09:50 Tlf Sabrina vita da strega - Meteo 2 10:35 Tg2 Insieme Estate 11:20 Tlf Il nostro amico Charly 12:10 Tlf La nostra amica Robbie 13:00 TG 2 - GIORNO 13:30 TG2 Eat Parade 13:50 TG2 Sì, Viaggiare 14:00 Parliamone in famiglia 16:15 Tlf Army Wives 16:55 Tlf La Signora del West 17:45 TG 2 Flash L.I.S. - Meteo 2 17:50 Rai TG Sport 18:15 TG 2 18:45 Tlf Cold Case 19:35 Tlf Squadra Speciale Cobra 11 20:30 TG :05 Voyager 23:10 TG2 23:25 L ultima parola 00:55 Rai Parlamento. Telegiornale 01:05 Meteo 2 01:10 Appuntamento al cinema 01:15 FILM Angie una donna tutta sola 03:00 Videocomic. Passerella di comici in tv 04:00 Sport Up 04:10 UniNettuno 05:40 Videocomic. Passerella di comici in tv 06:00 RAI News Morning News Rassegna Stampa 06:30 Il caffè di Corradino Mineo 07:00 TGR Buongiorno Italia 07:30 TGR Buongiorno Regione 08:00 Film Il vecchio e il mare 09:25 Rai 150 anni La Storia siamo noi 10:25 Cominciamo Bene 11:10 TG3 Minuti 12:00 TG3 - Rai Sport Notizie - Meteo 3 12:25 TG3 Fuori TG 12:30 Cominciamo Bene 13:10 Tlf La strada per la felicità 14:00 TG Regione - Regione Meteo 14:20 TG3 - Meteo 3 14:50 TGR Piazza Affari 14:55 TGR Prix italia 15:15 TG3 LIS 15:20 Tlf La casa nella prateria 16:10 Film Primo amore 18:00 GEOMagazine :55 Meteo 3 19:00 TG3 19:30 TG Regione - TG Regione Meteo 20:00 Blob 20:15 Cotti e mangiati 20:35 Un posto al sole 21:05 FILM - 20 sigarette 22:55 TG Regione 23:00 TG3 Linea notte estate -Meteo 3 23:35 Percorsi 00:40 Appuntamento al cinema Zettel - La filosofia in movimento Paura 01:10 ApriRai 01:25 Fuori Orario. Cose (mai) viste 01:30 FILM La prima notte di quiete 03:35 FILM La pietà di novembre 05:35 FILM Le ragazze di San Frediano 07:00 Entourage 07: :15 One Tree Hill 09:00 Doctor Who 09:45 Dead Zone 10:30 Farscape 11:15 Streghe 12:00 Supernatural 12:45 Watch Over Me 13:30 Medium 14:15 Veronica Mars 15: :45 One Tree Hill 16:30 Doctor Who 17:10 Rai News Giorno 17:15 Dead Zone 18:05 Farscape 18:50 Veronica Mars 19:35 Supernatural 20:20 Medium 21:10 Vanilla Sky 23:20 Wonderland (Ed. 2012) 23:35 Appuntamento al Cinema 23:40 Videodrome 01:10 Killing 02:05 Spiral 02:55 Rai News Notte 03:00 Weeds 03:30 Entourage 04:00 Doctor Who 06:30 Berlin Alexanderplatz - Il serpente nell anima del serpente 07:30 Non torno a casa stasera 09:10 L invenzione di Morel 11:00 Long weekend 12:25 I figli del leopardo 14:00 Le avventure galanti del giovane Moliere 16:00 The Great Debaters 18:00 Rai News - Giorno 18:05 Un microfono per due 19:30 Ricette d amore 21:15 La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler 23:45 Premonition 01:20 Rai News - Notte 01:25 Appuntamento al cinema 01:30 Berlin Alexanderplatz - L esterno e l interno e il mistero della paura di fronte al segreto 02:30 Film bianco 04:00 Giovani guerrieri 05:30 Masters of horror - Creatura maligna 08:50 Amici Miei - Carlo e Enrico Vanzina 09:45 David Letterman Show 10:35 Appuntamento al Cinema 10:40 Ad Persuasion 11:30 Ecotrip, Eco-Viaggio del tovagliolino 12:00 Ecotrip, Eco-Viaggio della lampadina 12:30 La terra vista dal cielo - Uomo e animali 13:15 Roadbook - Scandinavia, Usa, Spagna 13:45 Globe Trekker - Inghilterra E Galles 14:35 Global Food - La Pasta 15:30 Ad Persuasion 15:55 Ecotrip, Eco-Viaggio della lampadina 16:25 David Letterman Show 17:15 Rai News - Giorno 17:20 Globe Trekker - Malesia 18:15 Ad Persuasion 18:40 Ecotrip, Eco-Viaggio dell acqua minerale 19:10 Roadbook - Canada, Usa, Germania 19:45 Globe Trekker - Isole Oceano Indiano 20:40 Passepartout: Vacanze Sullo Yangtze 21:15 Shoreline, Sudafrica Ep11 22:05 Con i tuoi occhi - La Scozia 22:35 Q.B. All estero quanto basta - Monaco 23:05 David Letterman Show 23:55 James May, Le grandi idee del XX secolo 00:55 Rai News - Notte 01:00 Roadbook - Canada, Usa, Germania 01:30 Globe Trekker - Isole Oceano Indiano 02:20 Ad Persuasion 13:55 Come Eravamo 14:05 Tg2 Dossier-Jan eroe dimezzato 14:50 Res Sound- Accadue 15:00 Dixit Guerre Gioventù all ombra della svastica: seduzione 17:00 Anteprima -Speciale Tg1- Grecia, anatomia di una dittatura 17:50 Come eravamo: Il sogno garibaldino 18:00 Res Gestae Fatti 18:25 Come Eravamo 18:30 Viaggio in Italia-Abruzzo tempo di vacanze 19:20 Res Sound- ContrAria 19:30 La Straordinaria Storia d Italia - La Carboneria 20:30 Crash-Speciale Lezioni dalla crisi di Giuliano Amato 21:00 Dixit Film Telefoni bianchi 23:00 L Italia in 4d Anni 80:La giostra della politica Gli italiani e la politica spettacolo 23:50 Res Sound - Luigi Tenco 00:00 Res Gestae Fatti 00:25 Come Eravamo - Estate Isola di Ventotene 00:30 Anteprima -Speciale TG1 Grecia, anatomia di una dittatura 00:35 Speciale Tg1 - Grecia: anatomia di una dittatura 01:20 Come eravamo: Il sogno garibaldino 01:30 Viaggio in Italia-Abruzzo tempo di vacanze 02:20 Res Sound- ContrAria 09:50 Code Lyoko IV 11:30 Geronimo Stilton 2 12:20 Grachi 13:05 Winx Club 2 14:00 Prank Patrol 14:30 Rebelde Way 15:15 Huntik 2 16:30 Grani di pepe 3 17:35 Prank Patrol 18:35 Codice Angelo I 18:45 Grachi 19:30 Grachi SPECIALE 20:00 Codice Angelo I 20:10 Backstage - Winx Club 20:15 Winx Club 3a serie 21:05 Prank Patrol 22:05 Special A 22:55 Vite sull onda 23:40 Chiamatemi Gio 00:00 La vendetta delle Trix 06:30 Vento di Ponente 07:25 Terra Nostra 08:15 Perla Nera 09:05 La Casa delle Sette Donne 09:55 La Strada per Avonlea Campagna elettorale 10:50 L ultimo Rigore 2 12:35 Le Sorelle McLeod - Presenze 13:30 Capri 14:25 Un Medico in Famiglia 3 Il tarlo del sospetto 15:20 Appuntamento al Cinema 15:25 Don Matteo 2 Cuore di ghiaccio Il mago 17:20 Rai News - Giorno 17:25 Perla Nera 18:20 Terra Nostra 19:15 Raccontami - Guerra e pace 20:10 Un Medico in Famiglia 3 Lo stagno dei ranocchi 21:10 Preferisco il Paradiso 23:00 Jane Doe - Dichiarazione di indipendenza 00:50 Rai News - Notte 00:55 Don Matteo 2 Cuore di ghiaccio l mago 02:55 La Casa delle Sette Donne 03:50 Le Sorelle McLeod - Presenze 04:45 La Strada per Avonlea Campagna elettorale 05:40 Il Principe e la Fanciulla - In fuga

20 Palinsesto RAI Programmi dal 21 al 27 settembre 2012 Palinsesto RAI Programmi dal 21 al 27 settembre 2012 venerdì 21 settembre sabato 22 Settembre 16:45 Peppa Pig 17:00 Piccolo Grande Timmy 17:30 Melevisione 18:00 Il Meraviglioso Mondo Di Richard Scarry 18:30 Ma Che Bel Castello 18:45 Bob Aggiustatutto 19:00 Sam Il Pompiere 19:10 Postino Pat 19:25 Pocoyo 19:30 Peppa Pig 19:40 Shaun Vita Da Pecora 20:00 Barbapapà 20:30 I Classici Della Melevisione 21:00 Martin Matin 21:10 Bob Aggiustatutto 21:30 Shaun Vita Da Pecora 21:50 Peppa Pig 22:00 Barbapapà 22:30 Shaun Vita Da Pecora 23:00 Albero Azzurro 23:30 I Classici Della Melevisione 00:00 Tutti A Nanna Con Yoyo 08:30 Ben fatto 09:05 Radio anch io 10:10 Questione di borsa 10:35 Start, la notizia non può attendere 11:40 Pronto, salute 12:30 L Italia che va 13:25 A tutto campo 13:35 Attenti a Pupo 14:05 Con parole mie 14:45 Il comunicattivo 15:05 Gian Varietà 15:35 Baobab. L albero delle notizie 17:40 Citofonare Cuccarini 19:20 Radio1 Sport 19:30 Ascolta, si fa sera 19:35 Zapping :10 Radio Musica: invito Personale 23:10 Demo 23:25 Uomini e camion. 23:35 Prima di domani 00:00 Il Giornale della Mezzanotte 00:25 La bellezza contro le mafie 00:35 La notte di Radio1 06:00 I migliori avvenimenti della giornata 07:00 Tg Sport Rassegna Stampa 08:00 Memoria Raisport 09:00 Tg Sport Flash 09:05 Cinema Sport 10:35 Memoria Raisport 11:00 Tg Sport Flash 11:05 Canoa: Campionati Mondiali di Canoa Maratona 2a Giornata 13:00 Equitazione: La Bagnaia 2a giornata 14:30 Tg Sport 15:15 Memoria RaiSport 16:40 Calcio: Coppa del Mondo Femminile Under 17 Azerbaijan-Colombia 19:00 Memoria RaiSport 20:25 Calcio a 5: Campionato Italiano Serie A Asti-Luparense 22:05 Memoria RaiSport 23:45 Sabato Sprint - seconda parte 00:20 I migliori avvenimenti della giornata 06:00 Caterpillar a.m. 07:22 Radio2 SuperMax Flash 08:00 Il ruggito del coniglio 10:00 Chiambretti ore :00 Radio2 Super Max 13:00 28 minuti 13:36 Almanacco di :40 Miracolo Italiano 15:00 Ottovolante 16:00 Brave Ragazze 17: (sei uno zero) 18:00 Caterpillar 19:50 Twitandshout 19:55 In diretta dal Cooking Show di Padova Decanter 21:00 Radio2 Live 22:40 Rai Tunes 00:00 Babylon 02:00 Juke Box all idrogeno 05:00 Effetto Notte Remix 06:00 Rullo notturno 08:00 Perle di Sport: F1 09:00 Automobilismo: Racing 4 09:30 Perle di Sport 09:50 Automobilismo: GP 2 gara 1 11:15 Memoria Raisport Domenica Sportiva 11/7/82 12:05 Perle di Sport: calcio 12:35 Memoria Raisport Domenica Sprint 24/4/77 13:10 Tiro a Segno: Campionati Italiani 2012 Carabina libera 3p uomini 50mt 13:45 Perle di Sport: ciclismo 14:00 Ciclismo: Campionati del Mondo Road Race, Elite Women (129 km) 18:00 Tiro a Segno: Campionati Italiani 2012 Pistola a 10mt uomini 18:40 Tiro a Segno: Campionati Italiani 2012 Pistola a 10 mt. donne 19:10 Tiro a Segno: Campionati Italiani 2012 Pistola Automatica uomini 25 mt 19:40 Memoria Raisport 90 minuto 22/4/79 20:00 Memoria Raisport Domenica Sprint 24/6/79 20:35 Calcio: Campionato Italiano Serie D Derthona-Asti 22:40 Ciclismo: Campionati del Mondo Road Race Elite Women Road Race Elite women 23:40 Memoria Raisport Tutto Mondiali Ieri e Domani: Italia-Argentina 06:00 Qui comincia 06:50 Radio3 Mondo 07:15 Prima Pagina 09:00 Pagina 3 09:30 Primo movimento. 10:00 Tutta la città ne parla 11:00 Speciale Radio3 Mondo 12:00 Il Concerto del Mattino 13:00 I maestri cantori 14:00 Wikiradio 14:30 Materadio :00 Sei gradi. Una musica dopo l altra 19:00 Radio3 Suite 20:00 Radio3 Suite - Festival del Festival 21:00 Il Cartellone Materadio :00 Battiti 01:30 Ad alta voce 02:00 Notte Classica 06:00 Euronews 06:10 DA DA DA In Musica 06:30 UnoMattina in famiglia 07:00 TG 1 08:00 TG 1 09:00 TG 1 Tg1 Dialogo 09:30 TG 1 L.I.S. 10:50 ApriRai 11:00 Che tempo fa 11:05 Dalla Piazza inferiore di San Francesco Sacro Convento di Assisi Nostra Madre Terra 12:00 La prova del cuoco 13:30 TELEGIORNALE 14:00 Easy Driver 14:30 Linea Blu 15:30 Le amiche del sabato 17:00 TG 1 - Che tempo fa 17:15 A sua immagine 17:45 Passaggio a Nord-Ovest 18:50 L eredita 20:00 TELEGIORNALE 20:30 Rai Tg Sport 20:35 Affari Tuoi 21:10 Ti lascio una canzone 00:00 TG1 60 Secondi 00:35 TG1 - NOTTE 00:45 Che tempo fa 00:50 Cinematografo 01:50 Sabato Club FILM La balia 03:35 FILM Il cielo tra le mani 05:05 DA DA DA 06:00 Tlf La complicata vita di Christine 06:30 Rai Educational Real School Il Divertinglese 07:00 Cartoon Flakes Week End; Curioso come George;Ulisse;Animali svitati;casa dolce casa;fresh Pretty 10:05 ApriRai 10:15 Sulla Via di Damasco 10:45 Meteo 2 10:50 TV MOVIE La nave dei sogni 13:00 TG2 Giorno 13:25 Rai Sport Dribbling 14:00 Pechino Express 14:45 Rai Sport - Singapore Automobilismo: Gran Premio di Singapore di Formula1 14:45 Pit Lane 1500 Qualifiche 16:30 Beauty and Me 17:10 Sereno Variabile 18:00 TG2 L.I.S. - Meteo 2 18:05 Crazy parade 18:35 Tlf Sea Patrol 19:30 Tlf Il Clown 20:25 Estrazioni del lotto 20:30 TG :05 Tlf Castle 21:50 Tlf Body of Proof 22:35 TG2 22:50 Rai Sport Sabato Sprint 23:45 TG2 - Dossier 00:30 TG 2 - Storie. I racconti della settimana 01:10 TG 2 Mizar 01:35 TG2 Si, Viaggiare 01:50 TG2 Eat Parade 02:00 Meteo 2 02:05 Appuntamento al cinema 02:10 Bulldozer 03:45 Videocomic Passerella di comici in tv 04:10 UniNettuno 05:40 Videocomic Passerella di comici in tv 06:00 Fuori Orario. Cose (mai) viste 07:00 Tlf Wind at my Back 07:45 FILM - L arciere di fuoco 09:25 FILM- Dio come ti amo 11:10 Tlf Agente Pepper 12:00 TG3 -Rai Sport Notizie -Meteo 3 12:25 TGR L Italia de Il Settimanale 12:55 Kilimangiaro album 13:10 Tlf 14 o Distretto 14:00 TG Regione - TG Regione Meteo 14:20 TG3 14:45 TG3 Pixel -Meteo 3 14:55 Tv Talk 16:35 TG3 L.I.S. 16:40 TGR Prix Italia 17:00 FILM Far West 18:55 Meteo 3 19:00 TG3 19:30 TG Regione - TG Regione Meteo 20:00 Blob 20:15 Tlf I misteri di Murdoch 21:00 FILM La morte può attendere 23:20 TG3 23:35 TG Regione 23:40 Un giorno in pretura - Meteo 3 00:40 TG3 00:50 TG3 Agenda del mondo 01:05 TG3 Sabato notte 01:20 Appuntamento al cinema 01:25 Fuori orario. Cose (mai) viste 01:30 FILM La promessa 03:50 La pietà di novembre 05:15 FILM Estate violenta Edizioni GR1: 06:00 07:00 07:20 08:00 09:00 10:00 11:00 11:30 12:00 12:10 13:00 14:00 15:00 Edizioni GR2: 06:30 07:30 07:52 08:30 10:30 12:30 12:48 13:30 15:30 16:30 17:30 19:30 Edizioni del GR3: 06:45 08:45 10:45 13:45 16:45 18:45 22:45 Aggiornamenti immediati e tempestivi: Un canale informativo sempre acceso, moderno nel linguaggio e nello stile, che darà agli spettatori l emozione di assistere al divenire degli avvenimenti in tempo reale, senza alcun filtro. Il canale di Rai Educational nato per favorire la comunicazione tra il mondo della scuola, i giovani, le famiglie e gli studenti di ogni età: Target di riferimento è lo studente, di varie fasce di età, non più solo italiano ma europeo

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