03. NORME PARAMETRI e PRESCRIZIONI

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1 03. NORME PARAMETRI e PRESCRIZIONI Art. 1 FINALITA Le presenti norme, parametri e prescrizioni, costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione del Piano di Recupero dell area ubicata nell intorno del Podere Majano nel Comune di Civitella in Val di Chiana. Attraverso queste si intendono precisare le linee guida da seguire nella progettazione al fine di assicurare un processo di trasformazione coerente ed in linea con i caratteri del territorio ed il valore paesistico-ambientale dell area. Art. 2 TIPOLOGIE di INTERVENTO Il Piano di Recupero, con i suoi elaborati, prevede la definizione delle caratteristiche architettoniche e tipologiche degli edifici e della loro pertinenza. Art. 3 COGENZA delle PRESCRIZIONI Lo schema planimetrico e prospettico dell edificio principale, così come l aspetto infrastrutturale (già parzialmente concesso e realizzato), deve intendersi non vincolante per i possibili e/o necessari piccoli aggiustamenti conseguenti alla progettazione di dettaglio. Il progetto guida ha pertanto il compito di integrarsi alle richieste dei titoli edilizi richiesti e concessi ed alle opere di urbanizzazione realizzate, fornendo indicazioni per la successiva fase progettuale formulando i criteri e gli obbiettivi da perseguire con essa. Lo stesso dicasi per le sistemazioni future sulla resede di pertinenza degli immobili.

2 Art. 4 PRESCRIZIONI e REGOLE da OSSERVARE nel PROCESSO di TRASFORMAZIONE NORME TECNICHE di ATTUAZIONE ABITAZIONE PRINCIPALE (U.M.I.) Come unità minima di intervento si identifica l edificio nel suo complesso, comprensivo del suo resede di pertinenza. Norme Tecniche di Attuazione La trasformazione Edilizia ed Urbanistica del Progetto sarà soggetta alle seguenti regole e prescrizioni: Vista l impostazione del fabbricato a quota inferiore di quella del piano di campagna data la morfologia del terreno, saranno eseguite opportune opere di regimazione delle acque piovane; Gli sviluppi edilizi dovranno seguire, in planimetria ed altimetria, quelli ipotizzati con il progetto guida, salvo piccoli aggiustamenti derivanti dalla definizione esecutiva; La sistemazione delle aree pertinenziali dell edificio, dovrà essere improntata alla massima semplicità. Nella resede, in prossimità del fabbricato principale, si prevede la realizzazione di un locale tecnico interrato e il posizionamento di n.2 tettoie con copertura realizzata in pannelli fotovoltaici; Tutte le opere infrastrutturali ed a rete non già esistenti, dovranno essere interrate. Tutti i materiali da usare per la ricostruzione o per la realizzazione di accessori agli impianti, dovranno uniformarsi alle caratteristiche tipologiche, ambientali ed architettoniche, tipiche del sito ed in particolare ci si dovrà attenere alle seguenti prescrizioni: DESTINAZIONE D USO del FABBRICATO, delle AREE ESTERNE di PERTINENZA ed INTERVENTI AMMESSI a. La destinazione d uso attuale del fabbricato è di civile abitazione, con annessi già trasformati ed inseriti a Catasto Urbano. A Piano Terra del fabbricato principale è già stato concesso il cambio d uso e sono stati versati gli Oneri richiesti per detta trasformazione; b. Si prevede la realizzazione di una sola unità abitativa, ma si richiede la possibilità di poterne realizzare due distinte sui due livelli del corpo di fabbrica principale; c. Le aree esterne saranno modificate quanto meno possibile nella loro morfologia; d. Per ogni individuazione specifica delle destinazioni d uso si rimanda alle tavole di progetto che hanno valore di Progettazione di Massima.

3 CATEGORIE di INTERVENTO e. Si richiede la possibilità intervenire come dettato dall art.79 della L.R.1/2005, di cui ai punti 1 e 2 lettere a, b, c, d, con esclusione di addizione funzionale di cui all ultima lettera al punto 3. f. È consentita la modifica distributiva degli spazi interni; g. Non sono consentiti incrementi di volume dal rilievo ORIGINARIO; h. Le unità immobiliari insediabili non possono essere superiori a 2 per l immobile principale ed una per ciascun edificio isolato ulteriore esistente nella resede con accessori singoli o comuni ricavati nella resede di pertinenza; i. È consentita ogni variazione distributiva interna al fabbricato che non incida sulla destinazione d uso e sul carico urbanistico, la chiusura e l apertura o la modifica di porte e finestre anche sui prospetti esterni che non comportino variante al presente Piano Attuativo, come le opere di sistemazione esterna che non sono specificatamente citate nelle presenti norme. In quanto equiparato ai Piani Particolareggiati di cui all art.13 della Legge 17/8/1942, n.1150, il presente Piano di Recupero ha validità temporale di dieci anni e potrà essere attuato nell arco di tale periodo attraverso successive pratiche Edilizie (Dia o Permessi di Costruire).

4 DOVRANNO ESSERE RISPETTATE le SEGUENTI PRESCRIZIONI (Valide per tutti e tre i corpi di fabbrica) NTA PARAMENTI di FACCIATA 1. le murature perimetrali dell edificio principale e degli accessori dovranno essere realizzate in muratura di pietra da spacco di tipo locale con intrusioni di laterizio (stuccata a vista in punta di mescola), vecchio o invecchiato. Solamente su approvazione della CE si potranno prevedere parti intonacate; 2. nel caso di parti intonacate si dovranno utilizzare colori tipici della zona. L intonaco dovrà essere liscio e realizzato con calce aerea e tinteggiato a latte di calce; GRONDE 3. gli aggetti di gronda dovranno essere realizzati in pietra serena a doppio filo per un aggetto massimo di 45cm o in laterizio a singolo o doppio filo; 4. i canali di gronda ed i pluviali discendenti dovranno essere in lamiera di rame. La sezione dovrà essere tonda. SOLAI e MANTO di COPERTURA 5. i solai orizzontali e quello di copertura dovranno avere struttura in legno di castagno o essenza similare, lasciati a vista o tinteggiati. Si prevede in alternativa la possibilità di realizzare solai a voltine in laterizio e travi in acciaio a vista; 6. il manto di copertura dovrà essere in laterizio di tipo Tegole e Coppi, vecchi o di tipo invecchiato; 7. i comignoli potranno essere realizzati in pietra o mattoni faccia vista; INFISSI 8. gli infissi (finestre), dovranno essere in legno naturale o verniciato. Le finestre dovranno rimanere sprovviste di portellone o persiane alla fiorentina, non essendo storicamente presenti. A piano terra si possono prevedere porte a pannellature piene in legno di castagno, verniciate o trasparenti. Si prevede l installazione di infissi in ferro e vetro.

5 ELEMENTI DECORATIVI 9. le pavimentazioni esterne dovranno essere realizzate in lastre di pietra serena o di pietraforte o laterizio. 10. le copertine dei parapetti dovranno essere in pietra o mattoni di recupero o nuovi di tipo invecchiato; 11. le riquadrature delle finestre o delle porte dovranno essere in pietra serena e/o mattoni; SISTEMAZIONE ESTERNA (Resede) 12. le pensiline con copertura in pannelli per creazione di energia elettrica dovranno essere realizzate con struttura in legno o ferro al fine di garantire una struttura esile e facilmente inseribile nell ambiente; 13. Le scarpate esistenti dovranno essere mantenute e regolarizzate; 14. Le sistemazioni degli spazi esterni (percorsi e/o parcheggi), piani o leggermente acclivi potranno essere finiti con tappeto erboso, lastre di pietra non murate, ghiaia; 15. Il ripristino o il mantenimento dei muretti in pietra, potrà essere realizzato nelle stesse modalità esecutive e con gli stessi materiali; 16. Le recinzioni potranno essere realizzate in legno alla toscana o in rete metallica a magli asciolta, in ogni caso in maniera da uniformarsi a situazioni limitrofe e già esistenti. 17. È consentita la messa a dimora di essenza tipiche in maniera puntuale. Sono escluse le formazioni complesse. 18. E consentita la realizzazione di locali interrati da adibire a locale tecnico, necessari al funzionamento degli impianti tecnologici. REALIZZAZIONE OPERE di URBANIZAZIONE ed IMPIANTI 19. Non sono previste opere collettive soggette a convenzione; 20. Per il sistema fognante si rimanda a quello già approvato. In caso di successiva modifica non potrà essere che di tipo naturale (fitodepurazione, lagunaggio, giardino d acqua); 21. È ammessa la costruzione di depositi interrati per il recupero delle acque piovane per uso non potabile; 22. È ammessa la realizzazione/implementazione di impianto Gpl interrato.

6 MODALITA di ATTUAZIONE del PIANO ATTUATIVO 23. Gli interventi dovranno avvenire a mezzo di provvedimenti autorizzativi ai sensi delle normative vigenti. Arezzo, 29 Novembre 2010 In fede dott. arch. Sergio Porcellotti

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