ANALISI ANTROPOMETRICA SU RAGAZZI DEL LICEO SCIENTIFICO

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1 ANTROPOMETRIA

2 ANTROPOMETRIA

3 APPLICAZIONI

4 ATTENZIONE!!!!

5 ANALISI ANTROPOMETRICA SU RAGAZZI DEL LICEO SCIENTIFICO

6 FASI DEL LAVORO

7 SCHEDA RILEVAMENTO DATI ANTROPOMETRICI Data Gruppo di campionamento Esemplare n. Età Sesso Statura Peso Perimetro minimo mesogastrico Perimetro braccio Perimetro minimo mesogastrico: perimetro minimo rilevato al livello della vita Perimetro braccio: circonferenza misurata a metà della sua lunghezza Perimetro coscia: circonferenza rilevata a metà della sua lunghezza Larghezza bideltoidea: distanza che intercorre tra i due deltoidi Perimetro coscia Larghezza bideltoidea Lunghezza arto superiore Lunghezza arto superiore (esclusa la mano): distanza tra acromion e stylion Lunghezza coscia: distanza tra trocantere e patella Lunghezza braccio: distanza tra acromion e radiale Lunghezza coscia Lunghezza braccio

8 TABELLA DATI ANTROPOMETRICI N. Età Sesso Statura Peso Per.min. mesog. Per. braccio Per. coscia Largh. bidelt. Lungh. Arto sup Lungh. coscia Lung. braccio

9 STRUMENTI DI MISURA 1. Antropometro per misurare le altezze dal suolo (statura) 2. Compasso a branche ricurve per le misure del cranio 3. Calibro o compasso a branche dritte per piccole distanze 4. Nastro metrico per perimetri e contorni corporei 5. Goniometro a pendolo per misurare le inclinazioni 6. Bilancia (± 0.5 kg) per il peso corporeo 7. Plicometro calibro a pressione costante per lo spessore di tessuti molli

10 STRUMENTI CHE USEREMO 1. Metro flessibile metallicomisurare le altezze dal suolo (statura) 2. Metro da sarto per tutto il resto 3. Bilancia (± 0.5 kg) per il peso corporeo

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16 Statura: La statura è la distanza tra il vertex ed il piano di appoggio. Peso: Perimetro minimo mesogastrico: perimetro minimo rilevato al livello della vita (sotto l ombelico) Perimetro braccio: circonferenza misurata a metà della sua lunghezza Perimetro coscia: circonferenza rilevata a metà della sua lunghezza Larghezza bideltoidea: distanza che intercorre tra i due deltoidi (posteriore) Lunghezza arto superiore (esclusa la mano): distanza tra acromion e stylion Lunghezza coscia: distanza tra trocantere e patella Lunghezza braccio: distanza tra acromion e capitello radiale

17 Statura La statura è la distanza tra il vertex ed il piano di appoggio. Il Vertex è il punto sagittale più elevato del capo rispetto al piano di Francoforte orientato orizzontalmente.

18 Larghezza bideltoidea Distanza che intercorre tra i due deltoidi (posteriore)

19 Lunghezza arto superiore (esclusa la mano) Distanza tra acromion e stylion Stylion: è il punto più distale del radio (estremità processo stiloideo) Acromion: è il punto bilaterale più sporgente sull apofisi acromiale della scapola

20 Lunghezza arto superiore (esclusa la mano) Distanza tra acromion e stylion Stylion: è il punto più distale del radio (estremità processo stiloideo) Acromion: è il punto bilaterale più sporgente sull apofisi acromiale della scapola

21 Lunghezza braccio Distanza tra acromion e radiale Radiale: è il punto più alto del margine superiore del capitello radiale Acromion: è il punto bilaterale più sporgente sull apofisi acromiale della scapola

22 Lunghezza coscia Distanza tra trocantere e patella (patellare) Trocantere: è il punto laterale sul grande trocantere Patella: è il punto centrale del margine superiore della patella

23 Lunghezza coscia Distanza tra trocantere e patella (patellare) Trocantere: è il punto laterale sul grande trocantere Patella: è il punto centrale del margine superiore della patella

24 Un po di statistica

25 IL CAMPIONE

26 Un po di statistica La distribuzione normale o gaussiana Johann Carl Friedrich Gauss ( )

27 LA FORMA DELLA DISTRIBUZIONE GAUSSIANA All'aumentare del numero di misure, i valori tendono ad accentrarsi attorno alla loro media e l'istogramma assume una forma a campana sempre più regolare, che può essere approssimata con una funzione reale nota come funzione di gauss o funzione normale. Deviazione Standard σ Mediaμ

28 La Distribuzione Normale f ( X ) 1 e X 2 Rappresentazione grafica di una distribuzione normale

29 La Distribuzione Normale

30 La Distribuzione Normale dove: = deviazione standard della popolazione dei dati, f ( X ) = nota costante 3,14, 1 2 e 1 2 X 2 e = base dei logaritmi naturali (2,7183 ), 2 X = scarto dalla media della distribuzione elevato al quadrato;

31 Valori attesi della Distribuzione Normale Ogni distribuzione normale è univocamente definita dalla media e dalla varianza. Le distribuzioni normali possono differire, pertanto, per la media e varianza, nonostante mantengano costanti le caratteristiche.

32 Valutazione del punto centrale dei dati Media aritmetica: è il rapporto fra la somma dei valori e il numero dei valori Dati: 2, 5, 6, 13, 14, 45, 47 Media = 132/7 = 18,85

33 Valutazione della distribuzione dei dati Attorno alla media: la deviazione standard (σ) è la radice quadrata della varianza, un indicatore di dispersione che si ottiene sommando tutti i singoli scarti dalla media, elevando al quadrato e dividendo per il numero di dati. σ 2 = VARIANZA

34 Valori attesi della Distribuzione Normale Si può osservare come al variare della media e della varianza la curva subisca sia uno spostamento sull asse dell ascissa, sia un appiattimento; mentre se si fa variare solo la varianza e si tiene costante la media, la curva si appiattisce quando la varianza cresce e diventa più appuntita quando la varianza cala, mentre il centro di gravitazione rimane lo stesso.

35 Cenni storici Karl Friedrich Gauss descrisse la Normale studiando il moto dei corpi celesti. Altri la usavano per descrivere fenomeni anche molto diversi come i colpi di sfortuna nel gioco d'azzardo o la distribuzione dei tiri attorno ai bersagli. Da qui i nomi curva di Gauss e curva degli errori: Nel 1835 Lambert-Adolphe-Jacques Quételet pubblicò uno scritto nel quale, fra le altre cose, c'erano i dati riguardanti la misura del torace di soldati scozzesi e la statura dei militari di leva francesi. Quételet mostrò come tali dati si distribuivano come una Gaussiana, ma non andò oltre. Fu Francis Galton a intuire che la curva in questione, da lui detta anche ogiva, poteva essere applicata a fenomeni anche molto diversi, e non solo ad "errori". Questa di idea di curva per descrivere i "dati" in generale portò ad usare il termine Normale, in quanto rappresentava uno substrato normale ovvero la norma per qualsiasi distribuzione presente in natura. Nel tentativo di confrontare curve diverse, Galton - in mancanza di strumenti adeguati - si limitò ad usare due soli parametri: la media e la varianza, dando così inizio alla statistica parametrica.

36 Misura e statistica Ricordiamo che le statistiche parametriche sono quelle che fanno esplicite assunzioni sulla distribuzione dei parametri nella popolazione da cui sono estratti i dati.

37 PROBLEMA?!?!? Raccogliere un numero elevato di misurazioni

38 0,15 n=20 0,12 0,09 0,06 0, ,15 n=40 0,12 0,09 0,06 0, ,15 n=80 0,12 0,09 0,06 0, ,15 0,12 n=160 0,15 0,12 n=320 0,15 0,12 n=6 0,09 0,09 0,09 0,06 0,06 0,06 0,03 0,03 0, ,15 0,12 0,09 n= ,15 0,12 0,09 n=2560 0,15 0,12 0,09 n=51 0,06 0,06 0,06 0,03 0,03 0,

39 ESEMPIO Proviamo con solo 22 misurazioni

40 Altezza 162, ,0700 0,0600 0,0500 0,0400 0,0300 0,0200 0,0100 0,0000

41 SOGGETTI MISURATI Classi prime: 50 M 19 F Classi terze: 32 M 33 F Classi quarte: 24 M 43 F Classi quinte: 53 M 51 F Totale misurazioni: 319

42 La genetica moderna ebbe inizio intorno al 1860 con gli esperimenti del monaco Gregor Mendel sulle piante di pisello odoroso.

43 Caratteri semplici e complessi I caratteri semplici determinano differenze fenotipiche di tipo qualitativo (negli esperimenti di Mendel, i semi a buccia liscia o rugosa). I caratteri complessi determinano differenze quantitative e dipendono dall interazione fra geni e ambiente (per esempio, l altezza nelle persone).

44 EREDITA POLIGENICA Un singolo carattere può essere influenzato da molti geni: L ereditarietà poligenica crea un continuum di fenotipi.

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47 10 STATURA Maschi classi prime (1997) 0, , ,0500 Numero di individui per intervallo ,0400 0, , ,0100 Media 170,38 Deviazione Standard 6, Altezza cm 0,0000

48 Femmine classi prime (1997) 4,5 0, ,0700 3,5 0, ,0500 Numero di individui per intervallo 2,5 2 0,0400 0,0300 1,5 1 0,0200 0,5 0,0100 Media 161,63 Deviazione Standard 5, Altezza cm 0,0000

49 Femmine Maschi Altezza cm

50 Attenzione! Tutte le gaussiane hanno la stessa identica forma, benché quelle con deviazione standard maggiore siano più larghe e più basse di quelle con deviazione standard minore. Se restringo od allargo la silhouette di un gattino ottengo sempre la silhouette di un gattino...

51 ... certamente Non otterrò la silhouette di un orso

52 E se uniamo tutti i dati?? Il risultato non dovrebbe cambiare

53 Femmine + Maschi classi prime (1997) 14 0, , ,0400 Numero di individui per intervallo 8 6 0, , ,0100 Media 167,97 Deviazione Standard 7, Altezza cm 0,0000

54 All together 50 0, , , ,0350 Numero di individui per intervallo ,0300 0,0250 0, , , , Altezza cm 0,0000 Media 169,12 Deviazione Standard 8,63

55 E se proviamo con il peso?? All together 50 0, , , , , , , ,0050 Media 62,03 Deviazione Standard 11, Peso Kg 0,0000

56 Ancora ma solo maschi 16 Maschi '92 '93 '94 0, , , ,0300 0,0250 0, , , ,0050 Media 69,43 Deviazione 9 Standard, Peso Kg 0,0000

57 Curva di Distanza Durante la pubertà, nelle femmine lo scatto di crescita puberale si verifica circa 2 anni prima che nei maschi. Il picco della velocità di crescita è più basso nella femmine (8.3cm/anno) rispetto ai maschi (9.5cm/anno). Questo fattore, combinato con una crescita prepuberale più lunga nei maschi, comporta fra i due sessi una differenza media di circa 13cm nella statura adulta.

58 Curva di Distanza

59 Curva di Velocità

60 Confronto Femmine primo anno Vs Femmine terzo anno

61 Femmine classi prime (1997) 4,5 0, ,0700 3,5 0, ,0500 Numero di individui per intervallo 2,5 2 0,0400 0,0300 1,5 1 0,0200 0,5 0,0100 Media 161,63 Deviazione Standard 5, Altezza cm 0,0000

62 Femmine classi Terze (1995) 8 0, , ,0700 0, Numero di individui per intervallo 4 0,0500 0, , , ,0100 Media 163,36 Deviazione Standard 5, Altezza cm 0,0000

63 Media 161,63 Deviazione Standard 5,62 Media 163,36 Deviazione Standard 5,12 4,5 0,0800 0, , ,0800 3,5 0, , , ,0600 2,5 2 0, ,0500 0,0400 1,5 0, , , ,0200 0,5 0, , , ,0000

64 Risultato Leggere differenze nelle medie Andamento delle curve pressoché identico Attenzione: Nonostante l esiguità del campione

65 Cosa abbiamo verificato?? Nell sviluppo delle ragazze non esistono sostanziali differenze tra classi prime e terze semplicemente perché hanno già quasi completato lo sviluppo al primo anno di liceo

66 Confronto maschi Maschi primo anno vs Maschi terzo anno

67 10 STATURA Maschi classi prime (1997) 0, , ,0500 Numero di individui per intervallo ,0400 0, , ,0100 Media 170,38 Deviazione Standard 6, Altezza cm 0,0000

68 8 Maschi classi Terze (1995) 0, , ,0500 Numero di individui per intervallo ,0400 0, , ,0100 Media 178,42 Deviazione Standard 6, Altezza cm 0,0000

69 Media 170,38 Deviazione Standard 6,60 Media 178,42 Deviazione Standard 6, , , , , , , , ,

70 Risultato Marcate differenze nelle medie Le curve sembrano uguali Ma a parità di intervalli di riferimento nel secondo grafico mancano totalmente alcuni valori Attenzione: Nonostante un campione piccolo

71 Cosa abbiamo verificato?? Sviluppo anticipato delle ragazze rispetto ai maschi

72 RICAPITOLIAMO Sviluppo anticipato delle ragazze rispetto ai maschi I maschi completano la crescita con due anni di ritardo Grosse differenze tra primo e terzo liceo solo per i maschi

73 STATISTICHE DESCRITTIVE MASCHI Statura Max Statura min Media statura cm Peso max Kg Peso min Kg Media peso Kg PRIME TERZE QUARTE + QUINTE

74 STATISTICHE DESCRITTIVE FEMMINE PRIME Statura Max Statura min Media statura cm Peso max Kg Peso min Kg Media peso Kg TERZE QUARTE + QUINTE

75 PERCENTILI

76 PERCENTILI RAGAZZE

77 PERCENTILI MASCHI

78 RICAPITOLANDO

79 CORRELAZIONE

80 Correlazione Altezza Peso Femmine 100 indice= 0,55 80 Peso Kg Altezza cm

81 Correlazione Girovita Peso Femmine indice= 0, Girovita cm Peso Kg

82 Correlazione Girovita Peso Ragazzi indice= 0, Girovita cm Peso Kg

83 Correlazione Statura arto superiore Ragazze 70 indice= 0, Lunghezza arto sup. cm Statura cm

84 Correlazione Statura arto sup. Ragazzi 80 indice= 0, Lunghezza Arto sup. cm Statura cm

85 ATTENZIONE

86 DIMORFISMO SESSUALE

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88 Esempio: DIMORFISMO DI TAGLIA

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90 DIMORFISMO SESSUALE IN Homo sapiens caratteri peculiari femminili

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95 IN SINTESI

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