Jazzy Records New Release! SONGS - MAZZARINO, BAGNOLI, FIORAVANTI TRIO!

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1 Jazzy Records New Release SONGS - MAZZARINO, BAGNOLI, FIORAVANTI TRIO Da Ottobre in distribuzione su Amazon.it e SONGS è il nuovo progetto discografico del TRIO formato da Giovanni Mazzarino, Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli, edito da Jazzy Records: una rilettura di brani classici della tradizione jazz frutto di una coinvolgente live session durata otto ore, registrata presso lo studio Artesuono di Udine. Da Steve Swallow a Charlie Haden, da George Gershwin a Glenn Miller, da J.J. Johnson a Jerome Kern, l album ripropone composizioni selezionate alla luce di ricordi e passioni personali e suonate "all'impronta". Freschezza, divertimento e spontaneità emergono dall'ascolto di questo lavoro realizzato in assoluto relax, complici un grande feeling e quella capacità di intesa "circolare" che deriva dall intenso percorso umano e musicale degli interpreti. Evidente è la condivisione di un linguaggio nel quale si scorgono i tratti del jazz europeo resi morbidi e comunicativi dall'abbraccio di un sentire profondamente mediterraneo. La copertina di SONGS è stata realizzata con calligrafie dell artista veronese Laura Toffaletti, mentre il servizio fotografico del Trio è a cura di Paolo Galletta. Note di copertina La musica jazz per trio è una fra le musiche più intimamente e sonoramente piacevoli che io conosca. Un buon disco in trio ti infonde un senso di sollievo mentre ti dà ispirazione e possibilità. Songs, con Giovanni

2 Mazzarino, Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli è un disco di questo tipo. La band suona meravigliosamente e la scelta della musica è varia e corposa, con grandi standard di Gershwin, Jerome Kern, e Glenn Miller, unite a gemme jazz da J.J. Johnson, Steve Swallow e a brani originali composti dai membri della band. La musica ti avvolge, ed è facile da ascoltare più volte. Ho davvero apprezzato molto questo cd " Bob Mintzer" Lineup Giovanni Mazzarino: pianoforte Riccardo Fioravanti: contrabbasso Stefano Bagnoli: batteria 1. Wrong Together (S. Swallow) 2. I m Through With Love (G. Kahn) 3. Waltz For Ruth (C. Haden) 4. Who Cares (G. Gershwin) 5. Lament (J.J. Johnson) 6. Moonlight Serenade (G. Miller) 7. Ts Monk Y Strauss (G. Mazzarino/R. Fioravanti/S. Bagnoli) 8. Nobody Else But Me (J. Kern) 9. I Loves You Porgy (G. Gershwin) Per ulteriori informazioni e contatti: Valentina Gramazio - Ufficio Stampa Jazzy Records 347/ valentina@gramazioadv.com infojazzyrecord@gmail.com GUIDA ALL'ASCOLTO SECONDO... GIOVANNI MAZZARINO WRONG TOGETHER (Steve Swallow) è un brano che ho scoperto alla fine degli anni '90 quando ho cominciato ad occuparmi "seriamente", oltre che con grande passione, della musica di Steve Swallow. Originariamente questo brano è stato scritto dal grande compositore americano come una ballata. Dal giorno in cui ho scoperto questa meravigliosa composizione l'ho suonata quotidianamente "in tutte le salse" e il suo

3 fascino armonico,melodico e di struttura rimaneva comunque immutato, sperando sempre che un giorno avessi potuto suonarla con Steve Swallow. Dopo qualche anno al primo concerto del JAZZ in TRIO (Swallow-Mazzarino-Nussbaum), il Nostro mi chiese se conoscevo Wrong Together... presto fatto Proposi allora di suonarlo in maniera completamente differente rispetto all'originale Ecco che nasce una nuova versione di Wrong Together, la stessa che ascoltate in questo disco; tanti musicisti oggi suonano anche questa "mia versione"... ed io non posso che esserne orgoglioso WALTZ FOR RUTH (Charlie Haden) Ascoltai per la prima volta questo brano nell'album Night and the City (Verve); un disco meraviglioso registrato live nel 1996 presso Iridium Jazz club NYC da due giganti della Musica Jazz: Charlie Haden e Kenny Barron. Sin da subito compresi la semplice, disarmante bellezza di questa composizione La sua melodia è chiara e diretta come gli assoli di Haden. Da allora in poi Waltz for Ruth fa parte del mio repertorio concertistico e discografico MOONLIGHT SERENADE (Glen Miller) Mio padre la domenica mattina usava ascoltare la musica che lui definiva "Musica d'appeal"; musica che lui considerava attraente, intrigante, emozionante e visionaria I suoi ascolti spaziavano dalla Lirica al Jazz e noi della famiglia anche nelle prime ore della mattina subivamo (un dolce subire) tanta musica Avevo 6 anni quando un giorno ascoltando Moonlight Serenade decisi di provare a riprodurla sul pianoforte Allora cominciai a cantare e suonare questa melodia meravigliosa in maniera naturale... e da quel momento anche questo brano è entrato prepotentemente nel mio repertorio facendo da colonna sonora a tanti momenti importanti della mia vita musicale e personale GUIDA ALL'ASCOLTO SECONDO... RICCARDO FIORAVANTI I'M THROUGH WITH LOVE (G. Kahn) Questa piccola, deliziosa ballad è stata composta dal clarinettista e arrangiatore Fud Livingston, sconosciuto ai più poiché non ha mai inciso come leader, ma in realtà attivo con artisti quali Benny Goodman, Glen Miller, Bix Beiderbeck, Paul Whiteman e tanti altri. È stata suonata da innumerevoli solisti, tra cui Bing Crosby, Nat King Cole, Chet Baker, Coleman Hawkins, Sara Vaughan, Dizzy Gillespie e Keith Jarret, ma la versione che preferisco è quella di Marilyn Monroe nel film di Billy Wilder "A Qualcuno Piace Caldo". Incredibile l'attinenza interpretativa al testo che riesce a dare, da grande attrice, la brava e sfortunata diva di Hollywood, che io ho sempre ritenuto un'eccellente cantante di jazz. D'altronde era nota la sua amicizia con Ella Fitzgerald, verso la quale nutriva una grande ammirazione, peraltro corrisposta dalla straordinaria cantante. Abbiamo cercato di rispettare la delicata poetica del brano, suonandolo quasi in punta di piedi. La musica è uscita da sola.

4 LAMENT (J.J. Johnson) Bellissima e dolente composizione del grandissimo trombonista J.J.Johnson. Durante la mia vita musicale ho avuto la fortuna di suonare con alcuni dei più straordinari solisti di trombone, tra cui Slide Hampton, Carl Fontana e i nostri Dino Piana e Roberto Rossi, e tutti erano concordi nel definirlo il più grande e innovativo strumentista mai esistito. Personalmente ho sempre amato il trombone, forse anche per l'evidente assonanza timbrica col contrabbasso e, ancor di più, con il basso elettrico fretless, e ho spesso cercato di emulare lo scintillante fraseggio di Jay Jay. Senza naturalmente mai riuscirci. WHO CARES (G. Gershwin) Una degli standard meno battuti di Ira e George Gershwin, forse perchè proveniente dal misconosciuto, perlomeno da noi, musical political-satirico "Of Thee I Sing", vincitore nel '32 del Premio Pulitzer per il dramma. Per noi jazzisti la sua struttura armonica è una vera fonte di ispirazione improvvisativa, come quasi sempre accade per le opere di Gershwin. Ne abbiamo dato una versione molto più binaria metricamente, con un andamento ritmico assai marcato, quasi funk, in modo da far risaltare le nostre peculiarità maggiormente percussive. Peccato che alla batteria ci fosse Stefano Bagnoli... GUIDA ALL'ASCOLTO SECONDO... STEFANO BAGNOLI TS MONK Y STRAUSS (G. Mazzarino, R. Fioravanti, S. Bagnoli) Per questo nostro brano originale, l idea che mi e venuta a tavolino era un susseguirsi di strati di note e pause che si sovrapponessero "in crescendo" in un assolo di gruppo sino a giungere ad una vera e propria esposizione tematica finale. Sembra un bozzetto campato per aria ma in realtà è sin dalla prima nota, un giro di blues (anche se "leggermente" fuori dai confini tradizionali). Ma la cosa più interessante di questo brano è l aneddoto che ha scatenato l enigmatico titolo: eravamo a cena in uno splendido eno-ristorante di una nostra amica, alle porte di Udine, una serata in relax nei giorni a cavallo tra un mini tour e la registrazione del nostro disco. Alla conviviale tavolata erano presenti altri amici della padrona di casa tra cui un paonazzo artista inglese devoto a calici e bottiglie, una non ben definita e altezzosa madame francese costantemente pronta a correggere la parola francese che qualcuno di noi pronunciasse male (...da che pulpito, proprio loro che mettono l accento sbagliato su tutto) e una coppia di ricchi triestini di mezza eta che sembravano giunti direttamente dai loro possedimenti di piantagioni di cotone in virginia Ebbene, tra una chiacchiera e l altra, l altolocata possidente friulana, favellando con un Mazzarino dal suadente accento siciliano, tutta civettuola e impavida scatta: a proposito di Sicilia, l estate scorsa ero in vacanza a Caltagirone e caso volle che quella sera ci fosse il concerto di un orchestrina che suonava Strauss.ma ci pensate? dei siciliani che suonano

5 Strauss. Il racconto potrebbe finire qui tuttavia desidero dare alla luce un affranto epilogo: la danarosa animalessa, uscita dalla cripta nella quale risiede evidentemente da qualche era geologica, ha confuso i secoli non realizzando che nel frattempo l uomo di Neanderthal si e evoluto, la schiavitù e stata abolita e in Sicilia c e pure la luce elettrica, l automobile e l acqua corrente in casa Ts (Trieste, in omaggio all inopportuna protagonista del racconto), Monk (da un velato richiamo stilistico del nostro) Strauss (per un doveroso gemellaggio Austria-Sicilia) I LOVES YOU PORGY (G. Gershwin) Un tassello di un opera fondamentale della storia musicale americana, tratto da Porgy and Bess di Gershwin. Abbiamo considerato il mood emotivo del testo avvolgendolo in un tessuto classico e senza troppi fronzoli. Come diceva il nostro comune amico Gianni Basso, con il quale tutti e tre abbiamo suonato in tempi diversi ma per lunghi anni, la ballad è il banco di prova per un jazzista Con Giovanni e Riccardo riesco ad interpretare una classica ballad così come i miei papà musicali di passate epoche mi hanno insegnato; ciò non vuol dire relegare la ballad ad una mera esecuzione standard (anche se non ci sarebbe nulla di male), bensì cercare di essere personali e moderni senza travisarne i contenuti originali. Credo che per ottenere ciò un musicista di jazz debba a priori interiorizzare la tradizione, scegliendo liberamente di prenderne successivamente le distanze ma solo dopo averla strutturalmente metabolizzata. (P.s. - naturalmente Giovanni e Riccardo sono vecchissimi quindi considero anche loro miei padri musicali...) NOBODY ELSE BUT ME (J. Kern) Un brano importante e poco battuto, swing allo stato brado tuttavia senza paletti o rigori stilistici particolari. Credo che oggi suonare mainstream (jazz classico) significhi avere l opportunità di poter scegliere due strade: quella filologica che mantiene il rigore della tessitura originale per fare un salto indietro nel tempo rispettando devotamente sonorità e linguaggio, oppure, come è nel nostro intento istintivo, mantenere i contenuti originali pur reinterpretandoli in chiave attuale con licenze armoniche e creative senza confini, a parte quello del gusto personale.