Seconda relazione sulla coesione economica e sociale: conclusioni e raccomandazioni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Seconda relazione sulla coesione economica e sociale: conclusioni e raccomandazioni"

Transcript

1 Seconda relazione sulla coesione economica e sociale: conclusioni e raccomandazioni 1) OBIETTIVO Analizzare l'evoluzione della coesione economica e sociale e i fattori che vi contribuiscono in una Unione europea a 27 membri e avviare il dibattito sul futuro della politica europea di coesione. 2) ATTO "Unità dell'europa, solidarietà dei popoli, diversità dei territori", secondo rapporto sulla coesione economica e sociale del 31 gennaio 2001 [COM(2001)24 def. - non pubblicato nella Gazzetta ufficiale]. 3) SINTESI La Commissione presenta ogni tre anni una "relazione sui progressi compiuti nella realizzazione della coesione economica e sociale e sul modo in cui i vari strumenti (comprese le politiche comunitarie) vi hanno contribuito" ( art. 159 del Trattato ). Tale relazione "è corredata, se del caso, di appropriate proposte". Presentata in occasione del Forum sulla coesione tenutosi il 21 e 22 maggio 2001 a Bruxelles, tale relazione fa seguito alla prima relazione sulla coesione pubblicata alla fine del 1996 e consente, mediante l'aggiornamento periodico dei dati statistici regionali e nazionali, di seguire l'evoluzione economica e sociale dei territori dell'unione. Poiché i dati relativi ai paesi candidati sono ormai disponibili in quasi tutti i settori, la presente relazione costituisce la prima analisi in assoluto della situazione degli Stati membri e delle regioni dell'unione europea, per quanto riguarda la coesione economica e sociale in un'europa a 27 membri. Fermo restando il calendario e le modalità relative alle future adesioni, il documento presenta inoltre una serie di conclusioni e raccomandazioni, in vista dell'avvio di un dibattito sul futuro della politica di coesione nel contesto dell'unione allargata. Tali conclusioni sono esposte nella presente scheda. L'analisi della situazione degli Stati membri e delle regioni dell'unione europea in materia di coesione economica e sociale mostra che la politica di coesione ha conseguito notevoli successi, visibili soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo. In vista del 2006, una futura riforma della politica regionale dovrà tenere conto di diversi aspetti: la significativa crescita delle disparità economiche, sociali, territoriali che comporterà l'ampliamento; la globalizzazione degli scambi, l'evoluzione dell'economia europea verso attività fondate sulla conoscenza, i cambiamenti demografici; il necessario rafforzamento del valore aggiunto e della visibilità della politica comunitaria, nonché la garanzia che le altre politiche comunitarie contribuiscano allo sforzo di coesione economica e sociale. Le tematiche e le opzioni esposte in appresso sono destinate a fornire le basi di un vero e proprio dibattito sul futuro della coesione economica e sociale in un'europa allargata, che mirano a orientare più sul contenuto delle politiche che su aspetti esclusivamente finanziari. PROMUOVERE I FATTORI CHE DETERMINANO LA CONVERGENZA

2 La politica comunitaria di coesione sostiene le azioni che possono più sicuramente contribuire alla riduzione delle disparità economiche, sociali e territoriali nell'unione. Poiché un sistema fondato semplicemente su trasferimenti fiscali non è sufficiente, l'unione deve concentrare la propria azione sui fattori di competitività che contribuiscono ad attenuare i profondi squilibri che caratterizzano i territori. La produttività, che dipende tra l'altro dalla qualità delle risorse umane, dalle dotazioni in infrastrutture fisiche e dalla capacità di innovazione, rappresenta un aspetto fondamentale del processo di crescita e di convergenza. Ad esempio, una dotazione sufficiente in infrastrutture fisiche (trasporti, servizi alle imprese) condiziona lo sviluppo economico. Sono proprio gli investimenti nel settore della cultura e delle nuove tecnologie di comunicazione, unitamente alla capacità di innovazione, a costituire la base della crescita a lungo termine in Europa. La politica di coesione dovrà creare le condizioni che consentano alle economie delle regioni in ritardo di sviluppo di beneficiare pienamente delle opportunità del mercato unico. Inoltre, le azioni intraprese a favore della coesione devono ispirarsi a un principio di sviluppo che raccomanda una gestione accorta delle risorse naturali. PRIORITÀ PER LA COESIONE ECONOMICA E SOCIALE Sulla base delle problematiche con le quali deve confrontarsi l'unione, è possibile definire una serie di priorità di ordine economico e territoriale, di cui tiene già conto l'attuale politica di coesione: le regioni meno sviluppate restano la principale priorità della politica di coesione dell'unione, a causa della persistenza delle disparità regionali in termini di reddito e di sviluppo, che verranno ulteriormente accentuate dal processo di ampliamento; la questione urbana è al centro dei cambiamenti economici, sociali e territoriali. Le città rappresentano un potenziale strategico per la coesione e lo sviluppo sostenibile. Devono tuttavia tenere conto dei seguenti aspetti: molteplici disparità interne, pressioni che esercitano sull'ambiente e ruolo che i vettori svolgono per lo sviluppo delle zone vicine; la diversificazione delle zone rurali e le loro relazioni con le zone urbane condizioneranno il loro adeguamento ai cambiamenti in atto. Poiché l'agricoltura non costituisce più un'importante fonte di occupazione, la rivitalizzazione delle zone rurali e il mantenimento della popolazione passano attraverso uno sviluppo rurale favorevole alla nascita di nuove attività competitive, specialmente nel settore terziario; la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale rappresenta una priorità per l'unione, al fine di promuovere l'integrazione e ridurre la frammentazione generata dalle frontiere nazionali. Il processo di ampliamento renderà necessarie nuove azioni transfrontaliere per incoraggiare la cooperazione tra i vecchi e i nuovi Stati membri; le zone in fase di ristrutturazione industriale continueranno a formare oggetto di interventi nell'ambito della futura politica di coesione. Le perdite di occupazione in settori quali l'industria tessile, automobilistica e pesante necessitano di misure di accompagnamento in grado di favorire lo sviluppo di nuove attività; le zone che presentano gravi svantaggi geografici o naturali hanno notevoli difficoltà a integrarsi nell'economia europea, a causa dei conseguenti costi addizionali. Le regioni (ultra)periferiche, le isole e le zone montane non possono inoltre trattenere la popolazione per mancanza di opportunità di sviluppo e dovranno quindi formare oggetto di azioni strutturali. Le priorità della politica di coesione economica e sociale relative alla politica dell'occupazione dovranno sia tenere conto delle problematiche attuali sia anticipare i bisogni futuri. Tali priorità riguardano, in particolare, i seguenti settori: aumento del numero dei posti di lavoro e miglioramento della loro qualità: un'impostazione più strategica nella politica dell'occupazione e la capacità di anticipare i cambiamenti industriali permetteranno di rialzare il debole tasso attuale di creazione di posti di lavoro in seno all'unione; sostenere la nuova economia e la società della conoscenza: al fine di evitare un'eventuale frattura digitale e quindi i rischi di esclusione, è indispensabile rafforzare i sistemi di istruzione, di formazione e di apprendimento durante l'intero arco della vita, nonché l'accesso alla società dell'informazione; favorire l'inserimento sociale e lottare contro un livello di povertà e di esclusione sociale che resta inaccettabile per l'unione europea; promuovere le pari opportunità e combattere tutte le forme di discriminazione che rappresentano uno spreco di talenti. La futura politica di coesione richiede una visione globale e a lungo termine. Nella continuità delle azioni intraprese mediante lo schema di sviluppo dello spazio europeo (SSSE) ( DE ), ( EN ), ( FR ) la Commissione mira a promuovere

3 uno sviluppo equilibrato del territorio comunitario e potrebbe proporre una strategia per lo sviluppo dei territori, come base di una futura politica nel settore. RIORGANIZZARE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA FUTURA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE La riforma dei Fondi strutturali dell'agenda 2000 ha consentito di migliorare il sistema di attuazione della politica europea di coesione. Il nuovo contesto dell'ampliamento, la riformulazione delle priorità e il bisogno di ricerca di una maggiore efficacia richiedono una riflessione supplementare sulle modalità di applicazione della politica. In questa fase, è possibile soltanto affrontare le grandi tematiche e proporre una serie di opzioni. Nel 2004, la terza relazione sulla coesione chiarirà le modalità di attuazione della prossima politica di coesione. I principali aspetti trattati nelle sezioni in appresso riguardano: a) la selezione o la concentrazione di risorse limitate in un'unione allargata; b) la tematica particolare dell'ampliamento nel periodo in corso; c) la politica di coesione dopo il 2006 nell'unione allargata. A - Selezionare risorse limitate in un'unione allargata La futura politica di coesione riguarderà non soltanto le regioni dei futuri Stati membri ma anche quelle dell'unione attuale per le quali sussistono gravi disparità regionali e territoriali. Dovrà essere osservato lo stesso principio di base, ovvero la concentrazione di risorse limitate su un numero ridotto di tematiche di interesse comunitario o di zone geografiche prioritarie, allo scopo di raggiungere la massa critica necessaria per uno sviluppo concreto. È inoltre necessario provvedere ad una riorganizzazione degli interventi. Le regioni in ritardo di sviluppo costituiscono la priorità principale. Il mantenimento del sistema di definizione diretta delle zone rappresenta il metodo più appropriato di concentrazione dei mezzi su tali regioni per motivi di obiettività e di trasparenza. Tale metodo si basa sia sul criterio del prodotto interno lordo (PIL) pro capite (calcolato in termini di standard di potere d'acquisto - SPA) sia sul livello di applicazione dell'intervento (misurato in unità territoriali statistiche - NUTS ). La soglia di ammissibilità per tali regioni è attualmente pari al 75% del PIL pro capite della media comunitaria. In futuro, occorrerà tenere conto di due elementi: per semplice effetto meccanico, l'applicazione di tale criterio in un'unione allargata ridurrebbe di oltre la metà la copertura della popolazione dei 15 compresa nell'obiettivo 1. Quale trattamento riservare alle regioni dei 15 che vedranno migliorare in termini relativi la loro situazione senza tuttavia risolvere i propri problemi? nell'unione allargata, si accentueranno le disparità tra le regioni in ritardo di sviluppo, in alcune delle quali il reddito pro capite corrisponde ad un quarto della futura media comunitaria. È opportuno avviare una riflessione approfondita sui vantaggi e gli svantaggi dei metodi di definizione delle zone ammesse a beneficiare degli interventi strutturali utilizzati durante l'attuale periodo di programmazione: la selezione regionale diretta è utilizzata per gli obiettivi 1 e 2. La Commissione definisce preventivamente un elenco ristretto delle zone ammissibili. Tale sistema permette una concentrazione obiettiva e trasparente degli interventi nelle regioni realmente svantaggiate ma non risulta abbastanza flessibile in caso di evoluzione della situazione socioeconomica delle regioni; la selezione regionale indiretta è utilizzata per le iniziative comunitarie URBAN e LEADER+. I governi nazionali definiscono le zone ammissibili sulla base di criteri fissati preventivamente dalla Commissione. Tale sistema è più flessibile del precedente e potrebbe risolvere alcuni problemi di competenza della Commissione in materia di delimitazione delle zone ammissibili. La condizione in questo caso sarebbe di raggiungere la massa critica consentendo un'utilizzazione efficace delle risorse; la selezione orizzontale si applica all' obiettivo 3. La programmazione delle azioni strutturali rivolte al capitale umano si applica all'insieme del territorio nazionale. Alla luce delle precedenti considerazioni, la solidarietà comunitaria verso le regioni in ritardo di sviluppo potrebbe esprimersi in una delle seguenti quattro modalità: applicazione della soglia attuale del 75% del PIL pro capite, indipendentemente dal numero di paesi che aderiranno. Tale opzione eliminerebbe automaticamente un gran numero di regioni dei 15, cosicché la loro

4 ammissibilità a un futuro aiuto comunitario dipenderebbe dalle priorità e dai criteri di un sostegno diverso da quello fornito alle regioni meno sviluppate; applicazione della soglia attuale del 75% del PIL pro capite con l'istituzione, per le regioni dei 15 che non risulterebbero quindi più ammissibili, di una fase transitoria o di graduale soppressione ("phasing out") tanto più generosa quanto più il PIL pro capite di tali regioni si avvicina alla soglia; fissazione di una soglia di ammissibilità più elevata del 75%, in modo da ridurre o annullare l'effetto automatico di esclusione delle regioni dei 15, senza tuttavia continuare a considerare ammissibili le regioni che non sarebbero più risultate in ritardo di sviluppo in una Unione a 15; definizione di due soglie di ammissibilità, una per le regioni dei 15 e una per quelle dei paesi candidati, che si traducono de facto in due categorie di regioni in ritardo di sviluppo. L'intensità dell'aiuto europeo dipenderebbe dal livello di prosperità di ciascuna regione. Tenuto conto dell'aumento delle disparità di reddito tra le regioni meno sviluppate, potrebbe essere stabilito un tasso di cofinanziamento specifico che tenga conto della prosperità e della capacità di bilancio degli Stati membri meno prosperi. Meritano inoltre di essere affrontati i seguenti ulteriori aspetti: il tasso di occupazione deve completare i criteri utilizzati attualmente (popolazione, prosperità regionale e nazionale, disoccupazione)? qualora si riveli strutturalmente insufficiente, il grado di convergenza reale delle regioni ammissibili, potrebbe figurare tra i criteri di assegnazione delle dotazioni finanziarie? è necessario rafforzare il legame tra assegnazione delle risorse e risultati degli interventi mediante il rafforzamento di bilancio della riserva di efficacia ed efficienza? Le regioni in ritardo di sviluppo non sono le sole a incontrare difficoltà di sviluppo. La politica di coesione dovrà altresì intervenire in altre zone dell'unione che dovranno sempre affrontare significativi mutamenti strutturali. Essendo le risorse disponibili limitate, è necessario concentrare le attività in modo che gli interventi raggiungano una massa critica in grado di esercitare un impatto reale sullo sviluppo dei territori. Per queste altre regioni, il sistema di definizione indiretta delle zone avrebbe il vantaggio di favorire la concentrazione richiesta come testimoniato dall'esperienza delle iniziative comunitarie URBAN e LEADER+. La Commissione definirebbe semplicemente un livello minimo di intensità per l'aiuto pubblico comunitario e nazionale. La programmazione dei diversi settori prioritari verrebbe effettuata sulla base di una dotazione finanziaria per Stato membro stabilita in funzione di adeguati indicatori socioeconomici. Visti i risultati incoraggianti ottenuti nel quadro di specifici interventi strutturali durante il periodo e tenuto conto della loro importanza strategica in vista dell'ampliamento, le regioni frontaliere potrebbero integrare la programmazione generale o "mainstreaming" dei Fondi strutturali. B - La sfida specifica dell'ampliamento per il periodo attuale Per prepararsi all'adesione all'unione europea, i paesi candidati hanno iniziato a familiarizzarsi con la gestione dei Fondi strutturali, in particolare attraverso il programma Phare. Una quota significativa delle risorse di tale programma è stata infatti dedicata a una serie di azioni a medio termine del tipo previsto dall'obiettivo 1 su cui si basa la programmazione del sostegno comunitario a titolo dei Fondi strutturali. La definizione di una politica di sviluppo regionale rappresenta una scoperta per le autorità dei paesi candidati. La strategia decentrata di gestione degli interventi è un fenomeno nuovo che solleva la questione della capacità amministrativa di tali paesi di assorbire e gestire i finanziamenti comunitari. Il processo di aggiornamento amministrativo o "sviluppo istituzionale" svolge pertanto un ruolo fondamentale e persegue diversi obiettivi: definire una politica a livello nazionale mediante la costituzione di un'amministrazione competente e la definizione di adeguate procedure amministrative; sostenere il processo di decentramento attraverso il consolidamento della democrazia, lo sviluppo del partenariato e il rafforzamento dell'efficacia economica; definire una strategia d'intervento a favore della coesione.

5 È ormai estremamente probabile che alcuni paesi candidati diverranno membri dell'unione entro il Nel quadro dell'agenda 2000, il Consiglio europeo di Berlino del 1999 aveva confermato alcune prospettive finanziarie per il periodo che non tenevano conto di tale eventualità. Poiché i paesi candidati devono poter beneficiare degli interventi degli aiuti strutturali dal momento della loro adesione, potrebbe essere preso in considerazione un sistema di transizione o "phasing-in" con aumento progressivo dei trasferimenti. Quale sarà in tal caso la ripartizione delle risorse tra il Fondo di coesione e i Fondi strutturali? Il primo sostituirebbe lo strumento ISPA, mentre i secondi sostituirebbero il programma Phare e lo strumento SAPARD. L'attribuzione al Fondo di coesione di una quota pari a circa un terzo dell'insieme dei futuri fondi comunitari destinati alla coesione sembra giustificata tenuto conto dei bisogni dei paesi candidati in materia di infrastrutture nel settore dei trasporti e dell'ambiente. Inoltre, contrariamente ai Fondi strutturali, il Fondo di coesione implica una gestione per progetto che sembra più adeguata per le amministrazioni ancora prive di esperienza in materia di programmazione e gestione dei fondi comunitari. Infine, permette un tasso di cofinanziamento elevato senza imporre l'applicazione del principio di addizionalità. C - La politica di coesione dopo il 2006 in una Unione allargata Le riforme strutturali dell'agenda 2000 hanno rafforzato il decentramento, promosso il partenariato e la valutazione, nonché una gestione e un controllo finanziario rigorosi basati su una più chiara suddivisione delle responsabilità tra gli Stati membri e la Commissione. Se la prossima relazione sulla coesione analizzerà approfonditamente l'impatto di tali evoluzioni sulla politica di coesione, già da ora è possibile individuare alcuni aspetti salienti: il decentramento del processo decisionale si applica sempre più spesso alle politiche nazionali e comunitarie. Attraverso il partenariato, dovrebbe essere rafforzato il ruolo delle autorità regionali e locali e degli attori locali, soprattutto mediante una programmazione a livello locale, qualora si riveli pertinente; la programmazione potrebbe svolgersi in due tempi: inizialmente, la Commissione elabora una strategia globale e identifica una serie di priorità di interesse comunitario e successivamente si procede alla programmazione al livello più adeguato (transnazionale, regionale, locale, urbano); l'applicazione del principio di addizionalità, in base al quale i fondi comunitari si aggiungono e non si sostituiscono ai fondi nazionali, potrebbe essere riveduta. Se il suo contributo al valore aggiunto della coesione non deve più essere dimostrato, tale principio si applica al livello nazionale per tutti i programmi caratterizzati da uno stesso obiettivo per cui ne risulterebbe una certa mancanza di trasparenza. Può essere presa in considerazione la possibilità di verificare l'addizionalità a livello del programma piuttosto che a livello di Stato membro, in particolare per le regioni in ritardo di sviluppo; dovrebbe essere rafforzato il legame tra dotazione finanziaria e valutazione dei risultati ottenuti. In un'ottica di maggiore coerenza, il Fondo di coesione e i Fondi strutturali potrebbero integrare un quadro unico. Ad esempio, indipendentemente dalla zona geografica d'intervento, il Fondo di coesione diverrebbe l'unico strumento finanziario di sostegno di investimenti a favore dell'ambiente e delle infrastrutture di trasporto. Quali prospettive finanziarie per la politica di coesione in vista del 2006? La seconda relazione sulla coesione mostra la maggiore necessità di coesione in un'unione allargata. La maggior parte degli interventi finanziari riguarderanno i paesi attualmente candidati ma non potranno ignorare le persistenti difficoltà degli Stati membri attuali. Nel quadro dell'agenda 2000, la proposta iniziale della Commissione mirava a mantenere il livello di sostegno finanziario raggiunto nel 1999 durante il periodo , ovvero una dotazione pari allo 0,46% del PIL dell'unione per attuare la politica di coesione. Il Consiglio europeo di Berlino ha destinato 213 miliardi di euro a favore di interventi strutturali durante tale periodo di sette anni. A tale importo vanno aggiunti gli aiuti di preadesione pari a 3 miliardi di euro annui, gli importi riservati ai paesi che aderiranno entro il 2006, nonché le dotazioni previste per i nuovi Stati membri. L'importo totale corrisponde allo 0,45% del PIL di un'unione allargata nel 2006 a 21 Stati membri. Secondo la normativa finanziaria relativa al periodo , i trasferimenti annui dei Fondi strutturali e di coesione sono limitati ad un massimo del 4% del PIL di ciascuno Stato. Tale limite massimo produrrà importanti conseguenze per i paesi candidati meno prosperi, sia per rispondere allo sforzo di coesione sia per tenere conto della loro capacità di assorbimento dei fondi. L'aiuto alla preadesione, adattato se del caso, dovrebbe proseguire per i paesi che saranno ancora candidati il 1 gennaio 2007.

6 Per ulteriori informazioni in merito alla seconda relazione sulla coesione, si rimanda ai seguenti documenti: relazione integrale, disponibile sul sito INFOREGIO della Commissione; prima relazione intermedia sulla coesione economica e sociale (gennaio 2002). resoconto dei dibattiti che si sono svolti in occasione del Forum sulla coesione (pdf); scheda SCAD+ sulla situazione e le tendenze della coesione economica e sociale durante il periodo ; scheda SCAD+ sui 10 punti del dibattito sul futuro della politica regionale. 4) DISPOSIZIONI D'APPLICAZIONE 5) ALTRI LAVORI Comunicazione della Commissione del 30 gennaio Prima relazione intermedia sulla coesione economica e sociale [COM(2002)46 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]. Questa relazione aggiorna l'analisi sulla coesione economica e sociale, presentata nella seconda relazione sulla coesione del gennaio 2001, e fa un bilancio della situazione per quanto riguarda il futuro della politica regionale dopo il 2006.

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Antonella Buja Coordinatrice Progetto Europa - Europe Direct - Comune di Modena Le diverse tipologie

Dettagli

Tipologie di Azioni attivabili con fondi comunitari

Tipologie di Azioni attivabili con fondi comunitari Tipologie di Azioni attivabili con fondi comunitari Fondi Comunitari Contenuti Tipologia di azioni Programma d'azione integrato per l'apprendimento continuo 2007-2013 Nell ambito di tale programma sono

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line

Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line Principali Fonti UE di aggiornamento Eur-Lex Legislazione in vigore e in preparazione a cura dell Ufficio delle pubblicazioni ufficiali

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C

Dettagli

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti RETTIFICA della guida al programma "Europa per i cittadini" CAPITOLO I INTRODUZIONE I.4 Temi prioritari del Programma "Europa per i cittadini" I temi permanenti (pagina 6-8) sono sostituiti da: Priorità

Dettagli

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte SCHEDA D INFORMAZIONE N 3: QUESTIONI SULLA RIDISTRIBUZIONE Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte Parlare della riforma dell imposizione delle imprese significa anche affrontare i timori relativi

Dettagli

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA Attuazione finanziaria, situazione al 31 dicembre 2013 Sistema Nazionale di Monitoraggio del Quadro Strategico Nazionale

Dettagli

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME)

Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME) Programma volto a migliorare la competitività delle imprese e in particolare delle PMI (2014-2020) (COSME) Obiettivo Il passaggio dalla programmazione 2007-13 a quella 2014-2020 porterà molti cambiamenti

Dettagli

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini 92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini Gazzetta ufficiale n. L 123 del 08/05/1992 pag. 0016-0018 RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 31 marzo 1992 sulla

Dettagli

SEZIONE 1 Introduzione

SEZIONE 1 Introduzione REGIONE ABRUZZO GIUNTA REGIONALE QUADRO SINTETICO DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 2014 2020 Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie,

Dettagli

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi discussione di Scenari economici n. 20 La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi Alessandra Staderini Servizio Struttura economica, Banca d Italia Roma, 26 giugno 2014 Confindustria,

Dettagli

Europa 2020, salute e sociale

Europa 2020, salute e sociale Europa 2020, salute e sociale Breve introduzione L Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles

Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles Competitività del Sistema: Ricerca, innovazione e creatività Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles Spesa per ricerca e sviluppo in percentuale del PIL, 2006 3,0% 3,3% 2,6% 1,8% 1,3% UE Obiettivo

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE PARERE DELLA COMMISSIONE

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE PARERE DELLA COMMISSIONE COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 28.11.2006 COM(2006)759 definitivo 2004/0218 (COD) PARERE DELLA COMMISSIONE a norma dell'articolo 251, paragrafo 2, terzo comma, lettera c) del trattato CE,

Dettagli

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES

EaSI Employment and Social Innovation. Assi PROGRESS e EURES Provincia di Pistoia EaSI Employment and Social Innovation Assi PROGRESS e EURES Potenzialità per il lavoro e l integrazione sociale su scala europea Carla Gassani Servizio Politiche attive del Lavoro,

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

Promuovere gli investimenti per la crescita e l occupazione

Promuovere gli investimenti per la crescita e l occupazione Promuovere gli investimenti per la crescita e l occupazione Presentazione del VI rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale in Europa 6 ottobre2014 Massimo Sabatini Politiche regionali e

Dettagli

I finanziamenti europei. Fabrizio Spada Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea

I finanziamenti europei. Fabrizio Spada Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea I finanziamenti europei Fabrizio Spada Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Quali fondi? Chi gestisce i fondi europei? COMMISSIONE; 22% PAESI TERZI E ORG INTERNAZ; 2% STATI

Dettagli

IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING

IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING Itis Galilei di Roma - 4 dicembre 2009 - VI CONFLUISCONO GLI INDIRIZZI PREESISTENTI: ISTITUTI TECNICI COMMERCIALI Ragioniere e perito commerciale

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

RISORSE E PROGRAMMI UE European Project Management

RISORSE E PROGRAMMI UE European Project Management MASTER IN MANAGEMENT DEL GOVERNO LOCALE RISORSE E PROGRAMMI UE European Project Management Relatore: Francesco Riganti Buongiorno a tutti! Il mio nome è Francesco Riganti Laureato in Scienze Politiche

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

e delle imprese di servizi 2014/2015 Laurea magistrale in Servizio sociale e politiche sociali Fondi e finanziamenti Tipologie di Fondi Fondi pubblici: derivano dall attuazione di obiettivi politici locali

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

LA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE DELL UNIONE EUROPEA

LA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE DELL UNIONE EUROPEA LA COESIONE ECONOMICA, SOCIALE E TERRITORIALE DELL UNIONE EUROPEA Quale obiettivo si prefigge l Unione europea nel rafforzare la sua coesione economica, sociale e territoriale? L Unione europea sviluppa

Dettagli

Legge federale sulla politica regionale

Legge federale sulla politica regionale Legge federale sulla politica regionale Disegno del L Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto l articolo 103 della Costituzione federale 1 ; visto il messaggio del Consiglio federale del

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I

FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I Seminario FINANZIAMENTI EUROPEI STEP I FONDI EUROPEI E REGIONALI: Cenni, terminologie, accesso, processi e aree di interesse Dott. Nicola Lalli - Arch. M. Barucco Vicenza Sede Ordine OAPPC 16.09.2014 16,30-19,30

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera

Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Base giuridica Oggetto (obiettivo generale) Con decisione C/2008/7336 il 27 novembre 2008 la Commissione Europea ha approvato

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

Gestione diretta: I programmi comunitari

Gestione diretta: I programmi comunitari Gestione diretta: I programmi comunitari Modalità Strumenti Gestione diretta Programmi UE a finanziamento diretto IPA ENI 4 Strumenti geografici PI DCI Assistenza esterna EIDHR 3 Strumenti tematici IfS

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

Obiettivo: potenziare lo sviluppo rurale e incentivare nuove attività e fonti di occupazione

Obiettivo: potenziare lo sviluppo rurale e incentivare nuove attività e fonti di occupazione L approccio Leader Acronimo dal francese Liaison Entre Actions de Développement de l E conomie Rurale (Collegamento fra azioni di sviluppo dell economia rurale) Strategia di sviluppo locale che sostiene

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

LE NOVITÀ DELLA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2007-2013

LE NOVITÀ DELLA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2007-2013 LE NOVITÀ DELLA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2007-2013 Pierandrea Zotti Roma, 28 novembre 2008 Indice LE NOVITÀ DELLA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2007-2013 1. Le politiche di sviluppo economico dell Unione Europea:

Dettagli

DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE. del 12.10.2015

DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE. del 12.10.2015 COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 12.10.2015 C(2015) 7046 final DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE del 12.10.2015 che approva determinati elementi del programma di cooperazione "Interreg V-A Italia-

Dettagli

6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1

6 DIMENSIONE DEL PROGETTO 1 ALLEGATO A - MODULO DI DOMANDA PER I PROGETTI DI PROMOZIONE DEL VINO SUI MERCATI DEI PAESI TERZI FINANZIATI AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE N. 1308/13 E N. 555/08 1 TITOLO DEL PROGETTO 2 ORGANIZZAZIONE(I)

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI 14.3.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 74/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 240/2014 DELLA COMMISSIONE del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta

Dettagli

Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto

Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto Giuseppe Caruso Project Manager Progetto Europa - Europe Direct - Comune

Dettagli

UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE CAMBIA LE REGOLE PER LE PENSIONI

UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE CAMBIA LE REGOLE PER LE PENSIONI UNA RIFORMA STRUTTURALE CHE CAMBIA LE REGOLE PER LE PENSIONI Il decreto Salva Italia (Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011) ha terminato il suo percorso con il voto di fiducia al Senato, quindi l art.

Dettagli

Nuove regole per i comitati aziendali europei. Presentazione della direttiva 2009/38/CE

Nuove regole per i comitati aziendali europei. Presentazione della direttiva 2009/38/CE Nuove regole per i comitati aziendali europei Presentazione della direttiva 2009/38/CE A cosa servono i Comitati aziendali europei? I Comitati aziendali europei (CAE) sono enti che rappresentano i lavoratori

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

del 6 ottobre 2006 (Stato 1 gennaio 2008)

del 6 ottobre 2006 (Stato 1 gennaio 2008) Legge federale sulla politica regionale 901.0 del 6 ottobre 2006 (Stato 1 gennaio 2008) L Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto l articolo 103 della Costituzione federale 1 ; visto il

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene:

Nelle regioni meno sviluppate che si iscrivono nell obiettivo di convergenza, il Fondo Sociale Europeo sostiene: FONDO SOCIALE EUROPEO IN ROMANIA Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è lo strumento principale tramite il quale l Unione Europea finanzia gli obiettivi strategici delle politiche di occupazione. Da 50 anni,

Dettagli

L entità della risorse

L entità della risorse Per l Europa: Becker et al. (2010) mostrano che i sussidi europei hanno accelerato la crescita del PIL pro capite di circa 1-1,5 punti percentuali nel corso di un periodo di programmazione di 7 anni. Busillo

Dettagli

L energia. La riqualificazione e l efficienza. energetica: obiettivi ambientali e obblighi

L energia. La riqualificazione e l efficienza. energetica: obiettivi ambientali e obblighi La riqualificazione e l efficienza L energia energetica: per uscire dalla obiettivi ambientali e obblighi crisi: di legge le opportunità per la riqualificazione energetica degli edifici Sara Vito Assessore

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 Verso un utilizzo più strategico imparando dall esperienza maturata Roberto D Auria Mario Guido Gruppo di lavoro Competitività Roma, 28 ottobre 2013 L esperienza

Dettagli

LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2007-2013

LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2007-2013 LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2007-2013 1. La riforma della politica di coesione La riforma dei Fondi Strutturali della Politica di Coesione della Unione Europea per il settennio 2007 2013, disegnata

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

BIL Harmony Un approccio innovativo alla gestione discrezionale

BIL Harmony Un approccio innovativo alla gestione discrezionale _ IT PRIVATE BANKING BIL Harmony Un approccio innovativo alla gestione discrezionale Abbiamo gli stessi interessi. I vostri. Private Banking BIL Harmony BIL Harmony è destinato agli investitori che preferiscono

Dettagli

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 Floriana Clemente Direzione Ambiente Robassomero, 11 dicembre 2013 Le risorse:

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI)

POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) Avanzamento Attività Organismo Intermedio Ministero dello Sviluppo Economico Direzione generale per gli incentivi alle imprese D.G.I.A.I Linee

Dettagli

Approvata all unanimità

Approvata all unanimità Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale

Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza Fondazione collettiva per la previdenza professionale Un futuro sereno grazie a Perspectiva Sfruttare completamente le opportunità di rendimento e

Dettagli

LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA

LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA LA POLITICA DELL UNIONE EUROPEA PER LA CULTURA Quale è la competenze dell Unione europea nell ambito della cultura? Il trattato di Maastricht (1993) ha consentito all'unione europea, storicamente orientata

Dettagli

Protocollo d Intesa. per la costituzione di un Fondo di garanzia di finanza sociale e per l attivazione di convenzioni e strumenti di finanza solidale

Protocollo d Intesa. per la costituzione di un Fondo di garanzia di finanza sociale e per l attivazione di convenzioni e strumenti di finanza solidale Protocollo d Intesa per la costituzione di un Fondo di garanzia di finanza sociale e per l attivazione di convenzioni e strumenti di finanza solidale Il Comune di Reggio Emilia il Consiglio Notarile di

Dettagli

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale:

Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: L esperienza della Regione Marche Mauro Terzoni Dirigente Servizio Istruzione, Formazione

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI

PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI OLBIA - Palazzo Provincia Olbia Tempio 6 novembre 2014 PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo

Dettagli

Decentramento e federalismo

Decentramento e federalismo Decentramento e federalismo Teoria economico-finanziaria dell ottimo livello di governo. Principi: ECONOMIA PUBBLICA (6) Le giustificazioni del decentramento e del federalismo sussidiarietà; responsabilità;

Dettagli

GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO

GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO BANDO DI ATTUAZIONE DELLA MISURA 4.1 Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (Artt. 43-45 Reg. 1198/06) GRUPPO DI AZIONE COSTIERA JONICO - SALENTINO Segreteria tecnica: hydracoop@hydracoop.it 1 Finalità

Dettagli

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08 1 La valutazione L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL 2007-08 Esiti occupazionali a 24 dalla partecipazione Vengono qui riassunti i risultati della

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 Le opportunità: due grandi filoni diversi ma complementari I programmi

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti (15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti 61 I. L Europa che vogliamo II. III. IV. I valori del Partito popolare europeo L Europa delle libertà L Europa

Dettagli

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE Informazioni di approfondimento Come vengono gestiti i versamenti ai fondi pensione complementare? Prima dell adesione

Dettagli