linee guida dimensionamento 2013/2014
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- Berto Perrone
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1 LINEE GUIDA DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA E PROGRAMMAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA A. S. 2013/ FINALITÀ LIVELLI DI GOVERNO COINVOLTI 3. DATI SULLA RETE SCOLASTICA IN CAMPANIA 4. CRITERI, PARAMETRI E PROCEDURE DI DIMENSIONAMENTO Province e Comuni procedono alla redazione di proposte di dimensionamento delle istituzioni scolastiche secondo le premesse generali sopra indicate ed i criteri di seguito riportati, previa acquisizione del parere non vincolante, delle istituzioni scolastiche interessate, espresso dagli organi competenti. Le operazioni di dimensionamento sono predisposte da Province e Comuni attraverso un ampio, trasparente ed efficace sistema di consultazione con le istituzioni scolastiche, Ufficio scolastico regionale con i relativi ambiti provinciali, organizzazioni sindacali e ogni altro soggetto interessato, al fine di favorire la massima partecipazione nelle conferenze d ambito a tal fine convocate. La riorganizzazione della rete scolastica, che investe sia il versante delle variazioni dimensionali delle istituzioni scolastiche sia quello della loro distribuzione sul territorio regionale, non deve prescindere da: un piano di allineamento degli istituti di ogni ordine e grado sottodimensionati; Il parametro minimo di riferimento è quello previsto dalla legge 183/2011 ( 600 alunni e 400 per le scuole ricadenti nelle piccole isole, nei comuni montani, nonché nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche). La Regione si riserva condividendo la scelta al tavolo di Coordinamento Regionale di operare scelte di dimensionamento in autonomia qualora gli enti preposti comuni e province non rispettino i parametri così come previsti dalla L.183/11. un piano di razionalizzazione dei punti di erogazione del servizio (plessi, sezioni staccate, scuole coordinate, succursali); Il piano di razionalizzazione deve partire da quegli istituti e plessi maggiormente sottodimensionati o che, comunque, non comportino particolari disagi in ordine alla fruizione del fondamentale diritto all istruzione. Le pluriclassi vanno attivate solo in caso di assoluta necessità, in zone particolarmente disagiate, considerando l opportunità che le stesse, per quanto possibile, non comprendano tutte e cinque le classi di corso, per evitare oggettive difficoltà negli apprendimenti. Va avviato un piano di chiusura delle pluriclassi partendo da quelle presenti nei centri abitati. 1
2 un piano di ottimizzazione dell'offerta formativa; L'ottimizzazione dell'offerta deve avere particolare riguardo ai bisogni formativi espressi dall utenza. Ogni singola proposta di piano deve essere coerente con il modello economico e di sviluppo del territorio su cui insistono le scuole. Nel dimensionamento della rete scolastica relativa alle scuole dell infanzia, primaria e secondaria di I grado: si deve procedere ove è possibile alla istituzione di Istituti comprensivi, nel rispetto dell organizzazione delle strutture ed al fine di conseguire risultati in termini di continuità didattica e di qualità dell offerta formativa; il parametro numerico ideale medio di istituzione di un Istituto comprensivo è pari a 1000 alunni (oppure 500 per i comuni montani); se le operazioni di verticalizzazione e di accorpamento, per motivi legati esclusivamente a condizioni geografiche, socioeconomiche, nonché alla storia del territorio ed alle condizioni dell edilizia scolastica, possano risultare una forzatura anche rispetto alle scelte delle famiglie, la Regione può prendere in considerazione l opportunità di accettare specifiche deroghe. Nel dimensionamento della rete scolastica relativa alle scuole secondarie di secondo grado: gli istituti di istruzione secondaria superiore non devono essere intesi come somma indistinta di indirizzi, ma come ipotesi di filiere formative omogenee, afferenti anche alle diverse tipologie di istruzione; le richieste di attivazione di nuovi indirizzi saranno valutate in base alla storia di ciascun istituto ed alla necessità che l offerta formativa degli istituti di istruzione superiore non risulti costruita da una somma indistinta di indirizzi, ma si sostanzi in competenze e saperi congruenti; è da evitare la frammentarietà dell offerta formativa sul territorio con duplicazione e sovrapposizione di indirizzi; l istituzione di nuovi plessi e/o l autorizzazione al funzionamento di nuovi indirizzi, deve necessariamente essere supportata da strutture già esistenti in cui allocare le classi, le attrezzature ed i laboratori; un nuovo indirizzo, resta attivo per due anni, trascorsi i quali, se non reso operativo decade automaticamente; solo nei territori dove la popolazione scolastica non giustifica il funzionamento di un istituto tecnico e di un istituto professionale, è possibile istituire un istituto superiore che li comprenda entrambi, in quanto entrambi sono contestualizzati in relazione alle vocazioni socio economiche del territorio di riferimento. Nell applicazione dei criteri per la programmazione della rete scolastica, sopra descritti, sono consentiti margini di flessibilità o di specifiche deroghe dovute alla differente densità di popolazione ed alle caratteristiche specifiche dei vari territori: nelle località che si trovino in forti condizioni di particolare isolamento; 2
3 nei centri di piccole dimensioni, dove potrà rendersi necessario ricorrere all attivazione o al potenziamento di istituti di istruzione superiore in grado di offrire una vasta gamma di indirizzi di studio anche in ambiti di diverso sapere; nei centri urbani ad alta densità abitativa, dove saranno possibili particolari deroghe per gli istituti sovradimensionati che dimostrino di avere una storia e delle competenze esclusive; nei territori che presentano specifiche caratteristiche relative alla propria struttura socioeconomica. I Comuni, competenti per le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, dovranno tenere conto dei seguenti criteri: consistenza della popolazione scolastica nell'ambito territoriale di riferimento, rapportata alla disponibilità dell edilizia esistente; caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza; efficacia della configurazione assunta dal servizio scolastico e dai servizi connessi (trasporti, mense, etc.). Le Province, con competenza specifica per la scuola secondaria di secondo grado, dovranno, a loro volta, attenersi ai seguenti criteri: consistenza della popolazione scolastica nell ambito territoriale di riferimento; adeguatezza della rete dei trasporti; sostenibilità economica delle scelte programmate; efficacia/efficienza della distribuzione territoriale dell offerta; raccordo della programmazione territoriale con le dotazioni di edilizia scolastica, previa verifica della consistenza del patrimonio edilizio e dei laboratori; compatibilità con le risorse strutturali e strumentali disponibili. Per i licei musicali e coreutici, di nuova istituzione, occorrerà tener conto delle indicazioni che saranno fornite a livello nazionale, nonché della localizzazione di quelli fino ad oggi attivati. Occorrerà che le proposte delle Province, che accolgano esigenze particolarmente avvertite nel territorio di riferimento, siano corredate dalla seguente documentazione: idoneità e disponibilità della sede e dei laboratori; convenzione con un Conservatorio di Musica ovvero con l Accademia nazionale di danza; preventivo di spesa; dichiarazione di copertura della spesa da parte della Provincia. L attivazione delle opzioni scienze applicate ed economico-sociale dovrà essere realizzata con opportuna gradualità, tenendo conto sia delle opzioni già attivate e della relativa distribuzione territoriale, sia della disponibilità ed adeguatezza dei laboratori scientifico/tecnologici, nonché delle dotazioni organiche rese disponibili. Per il liceo sportivo è prevista l'istituzione di una sola sezione per provincia, per un totale di 100 sezioni a livello nazionale. Ulteriori sezioni potranno essere istituite "qualora le risorse di organico 3
4 annualmente assegnate lo consentano e semprechè ciò non determini la creazione di situazioni di esubero di personale". Il liceo sportivo deve essere incardinato nel liceo scientifico con il medesimo monte ore. In ogni caso, sarà necessario che la Provincia si faccia carico degli oneri necessari a garantire la funzionalità delle istituzioni scolastiche nel nuovo assetto dimensionale, con particolare riguardo all edilizia scolastica. 6. TEMPI E MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL PIANO DI DIMENSIONAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA Per consentire l espletamento delle procedure legate all avvio dell anno scolastico 2013/2014, il piano di dimensionamento della rete scolastica e di programmazione dell offerta formativa deve essere approvato dalla Giunta Regionale entro e non oltre il 30 novembre La Giunta approva il piano di organizzazione della rete scolastica e dell offerta formativa sulla base delle proposte contenute nelle delibere delle Province e dei Comuni, in coerenza con gli indirizzi e i criteri di programmazione riportati nelle presenti linee guida. Il procedimento che conduce alla deliberazione del piano di dimensionamento regionale si sostanzia come segue: Le Province entro 15 giorni dalla pubblicazione delle linee giuda provvedono a calendarizzare e convocare le commissioni di ambito territoriale. Tali commissioni costituiscano un organismo consultivo e concertativo, per discutere dell'organizzazione della rete scolastica di tutte le scuole (infanzia, primaria e secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado), composte da: il Presidente della Provincia o suo delegato con funzioni di coordinamento; i Sindaci dei Comuni ricadenti nel distretto formativo o loro delegati; un rappresentante dell'ufficio Scolastico Regionale; un rappresentante dell'ufficio Scolastico Provinciale; i dirigenti delle istituzioni scolastiche appartenenti all'ambito o loro delegati; i rappresentanti delle categorie economiche e delle parti sociali. I calendari e le singole note di convocazione delle commissioni di ambito devono essere inviati anche all Assessorato all istruzione della Regione Campania che si riserva il diritto a parteciparci. Le scuole che intendono avanzare proprie proposte inviano le relative istanze, corredate della documentazione necessaria (delibere degli organi collegiali e progetto educativo) utilizzando esclusivamente i modelli allegati, entro il 15 settembre Esse vanno indirizzate all'ente locale competente e, per conoscenza, all Assessorato all'istruzione della Regione Campania e all'ufficio Scolastico Regionale. Le Province ed i Comuni devono pervenire alla definizione delle proprie proposte di piano di dimensionamento dopo aver convocato ed acquisito i pareri delle commissioni di ambito territoriale, aventi l'obiettivo di supportare e valutare la congruenza di ogni singola proposta con le caratteristiche dei territori di riferimento. I Comuni, dopo aver discusso le loro proposte in commissione di ambito e acquisitone il parere, approvano i propri piani di dimensionamento e li inviano alle Amministrazioni Provinciali di 4
5 riferimento e per conoscenza alla Regione Campania, entro il 10 ottobre 2012, utilizzando l'allegato n.2; Le Province acquisiti i risultati delle commissioni di ambito, le richieste delle scuole e le delibere comunali, programmano l'organizzazione della propria rete scolastica in linea con gli indirizzi regionali e ne inviano gli atti deliberativi alla Giunta Regionale entro il 1 novembre La Regione Campania convoca il tavolo di Coordinamento Regionale composto così come previsto dalla DGR /11/2002: dal Presidente della Regione o Assessore delegato; dal Presidente della Provincia o Assessore delegato; dal Direttore dell'ufficio Scolastico Regionale o suo delegato; da un rappresentante dell'anci Campania. L'Assessore Regionale all'istruzione invita al tavolo di Coordinamento Regionale le parti sociali e in caso di necessità i singoli Sindaci dei comuni coinvolti nei processi di dimensionamento; Il tavolo regionale può essere articolato per ragioni operative in tavoli tecnici di livello provinciale. In sede di coordinamento regionale, la Regione e Ufficio Scolastico Regionale analizzano la coerenza delle proposte formulate con le linee guida regionali, nonché con l assetto ordinamentale vigente. La Regione, acquisite le deliberazioni provinciali le trasmette all Ufficio scolastico regionale per un parere formale inerente ai profili di legittimità, coerenza delle attivazioni di nuovi indirizzi con l assetto ordinamentale vigente. La Regione Campania, valuta le proposte contenute negli atti deliberativi provinciali e acquisito il parere dell'usr e informate le parti sociali, approva il piano di dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre CRONOPROGRAMMA ANNO Calendarizzare e convocare le commissioni di ambito Entro 15 giorni dalla pubblicazione Presentazione proposte da parte delle Scuole Entro il 15 settembre 2012 Determinazioni degli Organi comunali ed invio alle Province Entro il 10 ottobre 2012 Determinazioni degli Organi provinciali e invio alla Regione Entro il 1 novembre 2012 Adozione della Deliberazione di Giunta Regionale Entro il 30 novembre
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