REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO GESTIONALE HOSPICE ASL FG

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1 ASL FG AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA (Istituita con L.R. 28/12/2006, n. 39) C.F. e P.I.: REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO GESTIONALE HOSPICE ASL FG 1

2 Hospice Si definiscono centri residenziali di cure palliative (Hospice) le strutture, facenti parte della rete di assistenza ai pazienti terminali, per l assistenza in ricovero temporaneo di pazienti affetti da malattie progressive ed in fase avanzata a rapida evoluzione ed a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è possibile o non appropriata, e, prioritariamente, per i pazienti affetti da patologia neoplastica terminale che necessita di assistenza palliativa e di supporto. L Hospice è una struttura dipendente dal Distretto Socio Sanitario competente per territorio e si colloca nel programma di implementazione della rete delle cure palliative dell ASL della provincia di Foggia, approvato dalla regione Puglia ( delibera giunta regionale REGIONE PUGLIA n del 03/12/2002 e succ. modifiche approvate con delibera giunta regionale n. 551 del 17/04/2003). Questa struttura centro residenziale per le cure palliative costituisce, una offerta residenziale a gestione diretta per persone in fase avanzata di malattia e rappresenta un punto importante della rete dell ASL FG per garantire continuità di cure e differenziazione degli interventi sul proprio territorio. La struttura a gestione diretta da parte della ASL FG, ha una recettività da 8 a 10 posti letto articolati in camere singole, tutte con bagno e tutte attrezzate con poltrona letto per il care giver e relativi arredi per il degente e l accompagnatore. L Hospice si propone di dare sollievo alle famiglie e conta sulla presenza del care giver, offrendosi prevalentemente, come soluzione residenziale temporanea ma non come sostituzione all ambiente familiare. L obiettivo della dimissione e del rientro a domicilio, a determinate condizioni, resta quindi prioritario. La struttura è dotata, inoltre, degli spazi comuni di soggiorno e di servizio, delle attrezzature e degli impianti previste dalle norme vigenti ( D.P.C.M. 20/01/2000 che stabilisce i requisiti minimi strutturali ed anche i requisiti minimi organizzativi). L Hospice è deputato ad accogliere, in particolare, persone affette da malattie neoplastiche in fase terminale, che: 1. Presentano un elevato grado di compromissione sanitaria, tale per cui non è possibile predisporre in ambiente domestico quell assistenza medico infermieristica indispensabile al sollievo dei sintomi ed al miglioramento della qualità di vita residua ; 2. Presentano una condizione abitativa che non consente l assistenza di cui sopra; 3. Presentano una condizione familiare tale, per cui, non è possibile individuare un care giver o, questi e gli altri familiari evidenziano uno stato di stanchezza, esasperazione, stress tale da impedire un adeguato coinvolgimento della famiglia nel processo assistenziale; 2

3 INSERIMENTO IN HOSPICE Sintomatologia controllabile con difficoltà a domicilio Difficoltà di inserimento in rete Sollievo temporaneo alla famiglia Dimissione dai Presidi Ospedalieri Data di prenotazione CRITERI DI SELEZIONE DEI PAZIENTI PER L ACCESSO ALL HOSPICE 1. Karnofsky uguale o inferiore a Ipotesi di sopravvivenza > 30 giorni 3. Ipotesi di sopravvivenza tra giorni come temporaneo sollievo della famiglia in condizioni di particolare gravosità assistenziale o presenza di problemi ambientali acuti (non clinici) anche se con karnofsky > 40, ma con famiglia disponibile a riaccoglierlo 4. Famiglia o rete di sostegno presente e garante della vicinanza al paziente 5. Paziente oncologico con prognosi infausta non agonico al primo accesso IL PROCESSO CLINICO ASSISTENZIALE Il processo clinico assistenziale si esercita attraverso una fase di: 1. Accesso / accoglienza; 2. Erogazione dell assistenza; 3. Dimissione; 4. Accompagnamento alla morte ed elaborazione del lutto. Per ciascuna delle fasi del processo clinico assistenziale vengono appresso definite le seguenti procedure. 1. Accesso / accoglienza La procedura di accettazione / accoglienza definisce le caratteristiche e i criteri di eleggibilità del paziente, la modalità di gestione delle liste di attesa e la definizione di eventuali criteri di priorità di ammissione. Il paziente eleggibile in Hospice è: Un paziente affetto da neoplasia in fase avanzata; Un paziente non più responsivo alle terapie specifiche con un aspettativa di vita presumibile non superiore ai sei mesi; Un paziente per il quale non è più proponibile o non è momentaneamente continuabile un programma assistenziale a domicilio; 3

4 Un paziente con indice di karnofsky uguale o inferiore a 40. Il paziente eleggibile può essere ammesso per uno o più dei seguenti motivi: Controllo dei sintomi fisici (astenia, dolore, nausea, vomito, dispnea ); Difficoltà funzionale ( riduzione e o perdita dell autonomia funzionale, allettamento ); Difficoltà psicologiche soggettive (paura di soffrire o di morire, senso di isolamento ); Difficoltà socio familiare. La gestione operativa dell attività di ricovero è affidata al medico responsabile della struttura che assicurerà la continuità assistenziale garantendo la presenza mattutina e in parte pomeridiana concordando le modalità con il Direttore del Distretto Socio Sanitario di San Severo. In caso di assenza verrà sostituito dall altra figura dirigenziale, concordemente con il Direttore del Distretto di San Severo, per il tramite del Dirigente medico dell U.O. cure primarie ed intermedie In caso di urgenze, verificatesi in orario di assenza del medico, potrà intervenire il personale medico del punto di primo intervento che si trova nello stesso presidio sanitario territoriale dove insiste l Hospice stesso. La proposta di ricovero deve essere inoltrata al Dirigente medico responsabile dell Hospice che provvederà a convocare i componenti dell équipe multidisciplinare, incaricati di eseguire la valutazione sulla presenza dei requisiti di accesso, costituita da: Responsabile Sanitario o suo delegato; Coordinatore del personale infermieristico; Un assistente sociale; Uno psicologo; Un fisioterapista. Tale équipe procederà ad effettuare una valutazione globale del paziente ed il grado di urgenza della richiesta (con applicazione di criteri flessibili) ed inserimento nella lista di attesa informatizzata tenuta dal coordinatore delle attività infermieristiche, in cui sono riportati data di prenotazione del ricovero, generalità del paziente, indirizzo e recapito telefonico, unità operativa proponente, data e ora di chiamata per l accettazione, esito della chiamata, data del ricovero e note. L accettazione in Hospice può avvenire di norma, in orario mattutino dalle ore alle ore Il paziente viene accolto in Hospice di norma dal coordinatore delle attività infermieristiche evitando qualsiasi forma di disagio per il paziente stesso. L accoglienza è estesa anche ai familiari ai quali vengono date tutte le informazioni del caso. Accompagnato nella sua stanza, il paziente viene visitato dal medico che valuta la necessità di istaurare un primo approccio terapeutico centrato soprattutto sul controllo sintomatologico e su tutte le problematiche inerenti al caso. Il P.A.I. (Programma Assistenziale Integrato) viene attivato, descritto e personalizzato subito, tenendo conto della provvisorietà della situazione e dell eventuale bisogno di modifiche a volte 4

5 giornaliere o a volte settimanali a secondo dell evoluzione del paziente. Queste modifiche vengono discusse tra le varie figure professionali coinvolte nell assistenza sia per confrontarsi e sia per verificare gli obiettivi raggiunti e determinare quelli da raggiungere a medio lungo termine. 2. Erogazione dell assistenza Il modello di intervento che si propone l équipe dell Hospice è per definizione multidimensionale, ovvero finalizzato ad individuare le problematiche sanitarie, socio assistenziali, psicologico relazionali, affettive, culturali, economiche e spirituali per poter fornire adeguate risposte globali che tengono conto dell interezza dell individuo. L équipe sanitaria e socio sanitaria dovrà prevedere la seguente composizione con riferimento alla normativa vigente nazionale e regionale: 1 Dirigente Medico responsabile dell Hospice; 1 Dirigente Medico formato in tema di cure palliative; Attività di consulenza medica plurispecialistica garantita secondo le convenzioni ed i percorsi vigenti; 1 collaboratore sanitario infermiere sanitario con funzione di coordinatore personale; 7 collaboratori sanitari infermiere professionale; 8 operatori sanitari socio assistenziali; 1 collaboratore sanitario terapista della riabilitazione; 1 dirigente psicologo; con accessi orari settimanali 1 assistente sociale; con accessi orari settimanali 1 assistente spirituale con accessi liberi L attività assistenziale dell Hospice potrà essere supportata da personale volontario identificato da rigidi criteri di selezione ed adeguatamente formato. Il personale addetto alle attività di supporto (cucina, lavanderia, manutenzioni, approvvigionamenti, ecc) sarà garantito attraverso i servizi generali delle strutture ospedaliere dell Azienda, ovvero secondo quanto previsto dal piano dell organizzazione aziendale. Personale medico L organizzazione del lavoro per il personale medico prevede l utilizzo della cartella clinica e degli strumenti di misura e monitoraggio dello stato di salute del paziente, dei sintomi, dell autonomia, delle funzioni cognitive, dello stato psico emotivo e l impiego di protocolli diagnostici e terapeutici. 5

6 Personale infermieristico Gli operatori dell assistenza infermieristica e quelli socio sanitari dovranno essere presenti 24 ore su 24. Il coordinatore delle attività infermieristiche sarà presente tutti i giorni nel turno di mattina. L assistenza infermieristica viene garantita dalle seguenti presenze: Turno mattino: 2 infermieri e 1 OSS; Turno pomeridiano: 2 infermieri e 1 OSS; Turno notturno: 1 infermiere e 1 OSS. L organizzazione del lavoro è orientata sui bisogni del paziente e comprende: Gestione dell emergenza; Trattamento della stipsi; Gestione dell incontinenza; Gestione del catetere vescicale; Gestione dei cateteri venosi periferici e centrali; Prevenzione e trattamento dei decubiti; Medicazioni di lesioni cutanee o mucose ulcerate; Igiene del cavo orale; Comunicazione ( ascolto, relazione d aiuto ) E previsto l utilizzo di una cartella infermieristica. L organizzazione del lavoro per gli OSS è orientata sempre sui bisogni del paziente e comprende: Igiene del malato; Mobilizzazione; Igiene del cavo orale; Alimentazione; Sanificazione dell ambiente; Comunicazione (ascolto, relazione d aiuto ) 3. Dimissioni Al paziente in dimissione, sia per l insorta necessità di ricovero in un unità di degenza per acuti afferenti ai reparti ospedalieri della nostra azienda o ad altre strutture specialistiche esterne per 6

7 patologie non trattabili nei nostri istituti, sia per un ritorno al proprio domicilio (concordato e programmato) con l eventuale attivazione di supporto da parte degli operatori del trattamento domiciliare, sarà consegnata, in busta chiusa, la lettera di dimissione. 4. Accompagnamento alla morte ed elaborazione del lutto L assistenza al morente deve essere concordata all interno dell équipe multidisciplinare, data la complessità dei problemi, soprattutto psicologici e deontologici che può presentare. L obiettivo dell assistenza in questa fase della vita è quello di creare al paziente un atmosfera in cui sia possibile un decesso sereno, sia possibilmente libero dal dolore pur rimanendo cosciente e capace di comunicare. Gli operatori in questa fase si trovano a sostenere anche i familiari del morente, sia nel momento del decesso sia in quello dell elaborazione del lutto. Altri aspetti che riguardano l organizzazione e la gestione sono: Attivazione delle consulenze che possono essere sia interne al Distretto Sanitario o esterne ad esso e quindi da richiedere ad altre strutture. Sono da considerarsi visite a letto. Prestazioni diagnostiche terapeutiche da effettuarsi all interno o esterno della struttura; il personale dell Hospice si preoccuperà di organizzare il trasporto del paziente tramite ambulanza adibita ai trasporti esterni. Prelievo e trasporto di campioni biologici, sangue ed emoderivati. Protocolli di comportamento finalizzati alla prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi. Vitto, attraverso la Ditta di ristorazione, viene anche prevista la possibilità per gli accompagnatori dei degenti di accedere ai pasti giornalieri, previa prestazione, al costo al carico degli stessi secondo capitolato della Ditta affidataria del servizio ristorazione. Approvvigionamento farmaci. Altre prestazioni di servizio a pagamento secondo tariffe stabilite da specifiche convenzioni con l Azienda: barbiere/parrucchiere, podologo, lavanderia effetti personali, ecc. Strumenti di segnalazione di disservizi (per questo aspetto si fa riferimento all ufficio relazioni con il pubblico che dovrebbe operare presso l accettazione). 7

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