LA SCIENZA DELLO SVILUPPO INFANTILE
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- Anna Di Mauro
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1 LA SCIENZA DELLO SVILUPPO INFANTILE Linda A. Antonucci, PhD Candidate STP, AA 2015/2016
2 Programma di esame - Santrock J.W. Psicologia dello sviluppo. Milano: McGraw-Hill, Sapin M., Spini D., Widmer E.: I percorsi di vita: dall adolescenza alla vecchiaia. Bologna: Il Mulino, R. Cassibba. Attaccamenti multipli. Milano: Unicopli, 2003
3 Contatti Indirizzo Ricevimento studenti Giovedì
4 Che cos è la Psicologia dello Sviluppo? E lo studio scientifico del comportamento e dello sviluppo dei bambini Non si basa su: Semplici intuizioni o buon senso Esperienza personale Consigli di esperti (basati spesso su considerazioni soggettive o cliniche)
5 Oggetto di studio della Psicologia dello Sviluppo Quando si sviluppano specifiche abilità (età) Come si sviluppano (descrizioni) Perché si verifica lo sviluppo e perché esistono le differenze tra individui (cause)
6 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Lo studio scientifico dei cambiamenti sistematici che definiscono l evoluzione individuale PROCESSI BIOLOGICI: cambiamenti nel corpo Processi interagenti!!!! PROCESSI COGNITIVI: cambiamenti nel pensiero e nel linguaggio PROCESSI SOCIO-EMOTIVI: cambiamenti nelle relazioni, emozioni e personalità
7 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Suddivisione dell arco di vita in PERIODI EVOLUTIVI PERIODO PRENATALE (9 mesi): dal concepimento alla nascita PRIMA INFANZIA: (nascita a 8-24 mesi) assoluta dipendenza dall adulto SECONDA INFANZIA: (fino a 5-6 anni): aumento autonomia e apertura al mondo FANCIULLEZZA (da 6 a 11anni) capacità cognitive e raggiungimento dei risultati ADOLESCENZA (da 11 a anni) cambiamenti fisici; indipendenza e ricerca dell identità PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO: Psicologia del ciclo di vita!!!
8 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Il dibattito tra NATURA E CULTURA NATURA: eredità biologica di un organismo; le forze che guidano lo sviluppo sono genetiche; AMBIENTE ESTREMO CULTURA: le esperienze vissute nel proprio ambiente; la principale determinante dello sviluppo è di tipo esperienzale (es. poveri vs ricchi) NATURA E CULTURA: l avvento della genetica comportamentale il cui obiettivo è studiare l interazione dei fattori genetici ed ambientali sullo sviluppo: Ricerche su gemelli monozigoti e dizigoti vissuti in ambienti diversi Ricerche su bambini adottati, genitori adottivi e biologici LA PREDOMINANZA DI UN FATTORE O L ALTRO DIPENDE DAL TRATTO CONSIDERATO!!
9 PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Il dibattito tra CONTINUITA E DISCONTINUITA CONTINUITA : cambiamenti graduali e continui, sviluppo quantitativo (approccio culturale): LINGUAGGIO E PUBERTA DISCONTINUITA : cambiamenti rapidi ed improvvisi (fasi), sviluppo qualitativo (approccio genetico): PENSIERO LOGICO Il dibattito tra PRIME ESPERIENZE E SUCCESSIVE PRIME ESPERIENZE: Le esperienze della prima infanzia sono determinanti per lo sviluppo ottimale (es Freud) ESPERIENZE SUCCESSIVE: Lo sviluppo è continuo ed esperienze successive sono altrettanto rilevanti (es. cure amorevoli, temperamento, culture orientali)
10 Prospettive teoriche 1. PROSPETTIVA MATURAZIONISTA: lo sviluppo delle funzioni psichiche e del comportamento sono il prodotto di cambiamenti biologici (es. Piaget, teoria etologica); 2. PROSPETTIVA AMBIENTALISTA: Lo sviluppo dell individuo è interamente determinato dagli stimoli ambientali provenienti dal contesto di vita (es. teorie dell apprendimento). LA TEORIA OGGI: LA PROSPETTIVA INTERAZIONISTA Lo sviluppo individuale è l esito di un complesso intreccio tra variabili individuali ed ambientali (Natura E Cultura).
11 LA PROSPETTIVA MATURAZIONISTA Enfasi esclusiva su fattori biologici: Individuazione di un periodo critico (teorica ecologica di Lorenz) in cui è necessario che si sviluppino certi comportamenti; Considerazione solo degli aspetti evolutivi comuni e non delle differenze individuali; Scarsa considerazione dell azione di facilitazione/inibizione dell ambiente di vita che circonda il bambino (teoria socio-culturale di Vygotskij); Sviluppo come percorso discontinuo che si scandisce in una successione di fasi PIAGET (th cognitiva, assimilazione e accomodamento) Stadio senso-motorio (entro 2 anni): conoscenza tramite l esperienza; Stadio pre-operatorio (2-7 anni): sviluppo rappresentazione simbolica; Stadio operaz concrete (7-11 anni): prime operazioni mentali; Stadio operaz formali (da 11 anni): astrazione e ragionamento logico.
12 LA PROSPETTIVA AMBIENTALISTA COMPORTAMENTISMO: corrente teorica diffusa in America negli anni venti grazie a Watson. La mente è una tabula rasa modellata dalle esperienze di vita e dalle sollecitazioni ambientali: I genitori sono i principali responsabili dello sviluppo individuale; il bambino è un contenitore vuoto, un soggetto passivo nel suo percorso evolutivo. L obiettivo della psicologia è la valutazione del comportamento e non delle strutture mentali inosservabili AMBIENTE MENTE (black box) COMPORTAMENTO
13 IL Condizionamento classico Riflesso condizionato: comportamento non geneticamente determinato ma appreso sulla base di un associazione tra stimoli contigui (es. cane di Pavlov e Albert). Stimolo incondizionato (cibo)+ stimolo neutro (suono)= processo di apprendimento per cui alla fine lo stimolo neutro è di per se in grado di produrre una risposta incondizionata (salivazione=risposta condizionata). Successione temporale dei due stimoli: presentaz antecedente; Intervallo temporale ottimale: 1 secondo ; Estinzione: assenza di associazione nel tempo;
14 IL Condizionamento operante Legge dell effetto: la frequenza di un comportamento dipende dal suo effetto; Apprendimento: associazione tra un comportamento e la sua risposta Rinforzo (pos o neg; Skinner box). Comportamento (pressione leva)+ effetto (cibo)= processo di apprendimento che aumenta la frequenza di comparsa del comportamento rinforzato. Contiguità temporale tra comportamento e rinforzo; Schema di rinforzo: ad intermittenza o parziale; Estinzione: assenza di associazione nel tempo;
15 La teoria socio-cognitiva Approccio comportamentale che rivaluta la componente del PENSIERO (Ambiente-persona/processi-comportamento). BANDURA: Apprendimento osservativo: osservazione ed imitazione (modeling): es. studio sull effetto dell aggressività in TV, importanza del tipo di modello; Influenza reciproca tra i tre elementi: comp cogniz amb
16 La prospettiva interazionista Human Information Processing (HIP): la mente umana è come un computer impegnato in un processo di elaborazione (input-menteoutput); Siegel: l apprendimento delle strategie di elaborazione delle informazioni è fondamentale per lo sviluppo cognitivo STRUTTURE: HARDWARE Registro sensoriale Memoria breve termine Memoria lungo termine PROCESSI: SOFTWARE Funzioni variabili a secondo del soggetto, della fase di vita e delle circostanze. Processi controllati: grande quantità di attenzione perciò lenti; Processi automatici: no attenzione perciò rapidi.
17 LA PROSPETTIVA INTERAZIONISTA La teoria dell attaccamento sostiene che l origine dello sviluppo affettivo, emotivo e relazionale sia individuabile nella primissima relazione del bambino con chi si prende cura di lui (caregiver). IL LEGAME DI ATTACCAMENTO legame emotivo duraturo, biologicamente determinato (etologia), con una persona più competente (figura di attaccamento). 1.Legame selettivo: figura di attaccamento attiva comportamenti di attaccamento 2. Ricerca e mantenimento di vicinanza 3. Funzione psicologica: offre sicurezza e protezione nel momento del pericolo 4. Ansia da separazione
18 LA PROSPETTIVA INTERAZIONISTA IL MODELLO ECOLOGICO MACROSISTEMA Politica Cultura D C B ESOSISTEMA lavoro rete sociale A1 A2 Amm. locale scuola scuola-famiglia MICROSISTEMA famiglia-coetanei coetanei famiglia MESOSISTEMA Teoria dei sistemi ecologici (Bronfenbrenner, 1979) Lo sviluppo del bambino può essere compreso solo alla luce delle complesse interazioni tra molteplici fonti di influenza diretta ed indiretta. CRONOSFERA: cambiamenti, derivanti da eventi ambientali e transizioni, e rilevanti per lo sviluppo (es. divorzio); TEORIA BIO-ECOLOGICA: rivalutazione fattori genetici
19 I metodi per la raccolta di informazioni Osservazione diretta Domande (interviste e questionari) Sperimentazione Per raccogliere informazioni sul cambiamento: Disegni trasversali Disegni longitudinali
20 Ruolo delle teorie Le teorie servono a: collegare e spiegare fatti isolati classificare le informazioni ottenute dalle ricerche guidare alla formulazione di nuove ipotesi (domande) - Esistono teorie più o meno ampie - Non necessariamente sono in contraddizione tra loro - Se diventano inadeguate vengono abbandonate
21 PROSPETTIVE STORICHE PROSPETTIVA DEL PECCATO ORIGINALE medioevo: bambini come creature malvagie. L educazione salva e rimuove il peccato PROSPETTIVA DELLA TABULA RASA Locke, fine 1600: le esperienze infantili determinano le caratteristiche della persona adulta PROSPETTIVA DELLA BONTA INNATA Rousseau, fine 1700: poiché sono innatamente buoni, ai bambini deve essere permesso di crescere in modo naturale
22 GLI APPROCCI CONTEMPORANEI Accento su periodi distinti in cui i bambini si impadroniscono di capacità che li preparano alla vita adulta Infanzia non più come periodo di attesa ma di valorizzazione di un momento speciale di crescita e cambiamento su cui investire
23 GLI APPROCCI CONTEMPORANEI i contributi fondamentali Binet: compiti per studiare attenzione e memoria basi per il moderno test del quoziente intellettivo Hall: pioniere nell uso dei questionari. Lo sviluppo infantile procede per fasi Gesell: cupola fotografica per osservazione sistematica. Sostiene l ipotesi biologica
24 GLI APPROCCI CONTEMPORANEI i contributi fondamentali Freud: fasi conflitto tra pulsioni biologiche ed esigenze sociali Watson: il comportamento dei bambini può essere trasformato in qualsiasi cosa la società desideri Baldwin: epistemologia genetica studio dei modi in cui le conoscenze dei bambini cambiano nel corso dello sviluppo Piaget: serie di stadi cognitivi. Il pensiero dei bambini è qualitativamente diverso da quello degli adulti
25 SVILUPPO INFANTILE LA RICERCA Metodo scientifico Metodi Prescientifici o Pseudoscientifici: 1. Intuizione 2. Ostinazione 3. Ragionamento 4. Esperienza 5. Autorità Autorità ed Esperti Quando basiamo le informazioni solo sull esperienza possiamo esprimere un giudizio finalizzato a proteggere il nostro ego (McMillan, 2004).
26 L APPROCCIO SCIENTIFICO Il modo migliore di comprendere gli avvenimenti del mondo reale nel quale viviamo è allestire un progetto di ricerca che può essere definito scientifico. Oggettivo Sistematico Può essere sottoposto a verifica Minimizza la possibilità che l esperienza personale e le opinioni influenzino i risultati
27 L APPROCCIO SCIENTIFICO le fasi (Mc Burney, 2001) 1. Concettualizzazione del problema: identificare il problema aldilà di una descrizione generale isolare in maniera specifica l oggetto di studio. TEORIA: insieme di idee legate tra loro in maniera coerente. Aiuta a spiegare un fenomeno e fare previsioni IPOTESI: supposizione o previsione scientifica che può essere verificata
28 L APPROCCIO SCIENTIFICO le fasi (Mc Burney, 2001) 2. Raccolta dati: come raccogliere le informazioni? Messa in atto di procedure statistiche per comprendere il significato dei dati e i risultati prodotti sono o meno frutto del caso?
29 L APPROCCIO SCIENTIFICO le fasi (Mc Burney, 2001) 3. Tirare le conclusioni: dopo la raccolta e l analisi, il ricercatore confronta le sue conclusioni con quelle di altre ricerche sullo stesso argomento 4. Rivedere dati della ricerca e la teoria Le teorie aiutano a ispirare nuove ricerche e pongono nuove domande di ricerca. A loro volta, le teorie vengono verificate, riviste, rifiutate.
30 SVILUPPO INFANTILE - LE TEORIE Nessuna teoria è in grado da sola di spiegare tutti gli aspetti dello sviluppo infantile. Nonostante a volte si contraddicano, molte delle informazioni che forniscono sono complementari e non contraddittorie.
31 TEORIE PSICANALITICHE o Descrivono lo sviluppo come prevalentemente inconscio e influenzato dalla sfera emotiva. o Comportamenti = caratteristiche di superficie. Per raggiungere una vera comprensione dello sviluppo bisogna analizzare i meccanismi profondi della mente. o Le prime esperienze con i genitori influenzano lo sviluppo in modo significativo.
32 FREUD: TEORIA PSICO-SESSUALE Personalità composta da tre strutture (Freud, 1917): 1. ES: istinti primari fonte di energia psichica. Impulso sessuale, totalmente inconscio 1. IO: affronta le esigenze della realtà. Lato esecutivo della personalità usa il ragionamento 2. SUPER-IO: lato morale della personalità. Ciò che abitualmente chiamiamo «coscienza»
33 FREUD: TEORIA PSICO-SESSUALE Fasi dello sviluppo: a ogni fase, la sensazione di piacere è maggiormente legata a una parte del corpo. La nostra personalità adulta è determinata dal modo in cui risolviamo i conflitti tra queste diverse fonti di piacere. Se in qualunque fase il bisogno di piacere è poco o troppo soddisfatto, un individuo può diventare fissato (bloccato) a quella fase di sviluppo.
34 FREUD: FASI PSICO-SESSUALI 1. Fase orale (0-18 mesi): il piacere è concentrato sulla bocca e riduce la tensione nel neonato 2. Fase anale (18-36 mesi): il piacere più grande deriva dall ano e le funzioni escretive 3. Fase fallica (3-6 anni): l automanipolazione è piacevole. Complesso di Edipo 4. Fase di latenza (6-11 anni): il bambino reprime ogni interesse per la sessualità a favore delle abilità sociali e intellettuali, dimenticando i conflitti della fase fallica 5. Fase genitale: momento di risveglio sessuale. La fonte del piacere è esterna al bambino
35 FREUD: IL COMPLESSO DI EDIPO fase fallica Si manifesta nel bambino sottoforma di un intenso desiderio di sostituirsi al genitore di sesso opposto. Si risolve intorno ai 5-6 anni, quando i bambini si rendono conto che il genitore del loro stesso sesso potrebbe punirli per i loro desideri «incestuosi». Il bambino quindi si identifica con il genitore dello stesso sesso, desiderando di essere come lui/lei. Se il conflitto non è risolto, l individuo può restare fissato alla fase fallica.
36 FREUD: FASI PSICO-SESSUALI I conflitti irrisolti con i genitori riemergono durante l adolescenza. Se risolti, l individuo può stabilire una relazione amorosa matura e può agire in autonomia.
37 TEORIA PSICANALITICA: CONTRIBUTI Sottolinea il ruolo delle prime esperienze nello sviluppo Relazioni familiari centrali Approccio evolutivo alla personalità La mente non è fatta solo di processi consci
38 TEORIA PSICANALITICA: CRITICHE Concetti difficili da testare scientificamente La maggior parte dei dati derivano da ricostruzioni individuali del passato Gli aspetti sessuali sono troppo centrali Il lato inconscio è troppo preponderante Immagine troppo negativa degli esseri umani
39 ERIKSON: LA TEORIA PSICO-SOCIALE Erikson (1950): L individuo si sviluppa attraverso fasi psicosociali e non psicosessuali. Il motore del comportamento è di tipo sociale e non sessuale Pone l accento sui cambiamenti evolutivi lungo tutto l arco di vita.
40 ERIKSON: LE FASI PSICOSOCIALI Ciascuna delle otto fasi è rappresentata da un particolare comportamento evolutivo che mette l individuo di fronte a una crisi che deve essere risolta. La crisi non è una catastrofe ma un punto di svolta, caratterizzato da maggiore vulnerabilità ma anche potenzialità Più l individuo è in grado di superare la crisi, più il suo sviluppo sarà sano
41 ERIKSON: LE FASI PSICOSOCIALI
42 LE TEORIE COGNITIVE Si concentrano sui pensieri consci Piaget: sviluppo cognitivo Vygotskij: teoria socio-culturale Teoria sull elaborazione delle informazioni
43 PIAGET: LO SVILUPPO COGNITIVO I bambini costruiscono attivamente la loro visione del mondo attraverso a. ASSIMILAZIONE: si verifica quando i bambini incorporano nuove informazioni in schemi cognitivi preesistenti b. ACCOMODAMENTO: avviene quando i bambini adattano i loro schemi cognitivi in modo da includere nuove informazioni ed esperienze.
44 PIAGET: LO SVILUPPO COGNITIVO LE QUATTRO FASI
45 VYGOTSKIJ: TEORIA COGNITIVA SOCIO-CULTURALE Lo sviluppo del bambino è inseparabile dalle attività sociali e culturali Lo sviluppo di attenzione, memoria, ragionamento, richiede che il bambino impari ad usare gli strumenti e le convenzioni della società in cui vive (linguaggio, matematica, mnemotecniche) Conoscenza situata e collaborativa: costruita nell interazione con persone ed oggetti della cultura
46 VYGOTSKIJ: TEORIA COGNITIVA SOCIO-CULTURALE Le interazioni con i coetanei e gli adulti sono indispensabili per il progresso dello sviluppo cognitivo
47 TEORIA SULL ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI Il cervello viene considerato simile all hardware di un PC e i processi cognitivi sono paragonati a un software Gli individui manipolano informazioni, le controllano e fanno scelte strategiche a partire da queste Così si sviluppa una crescente abilità di acquisire conoscenze e capacità sempre più complesse
48 TEORIE COGNITIVE: CONTRIBUTI Immagine positiva dello sviluppo In rilievo la costruzione attiva della conoscenza Importanza di esaminare i cambiamenti evolutivi Descrizione dettagliata dei processi cognitivi
49 TEORIE COGNITIVE: CRITICHE Le fasi di Piaget non descrivono accuratamente lo sviluppo cognitivo, che è più vario Poca attenzione alle variazioni individuali Poca attenzione ai cambiamenti evolutivi nei singoli processi cognitivi Nessun credito ai processi inconsci
50 TEORIE COMPORTAMENTISTE Il condizionamento classico di Pavlov: Se uno stimolo neutro viene associato a uno stimolo che produce una reazione automatica, quella reazione sarà causata anche solo dallo stimolo che in precedenza era neutro. Watson: Albert e il ratto bianco (+ rumore)
51 PAVLOV: CONDIZIONAMENTO CLASSICO
52 TEORIE COMPORTAMENTISTE Il condizionamento operante di Skinner: Le conseguenze di un comportamento producono cambiamenti nella probabilità che questo comportamento si ripeta. Un comportamento seguito da gratificazione ha più probabilità di ripetersi di un comportamento seguito da una punizione.
53 SKINNER: CONDIZIONAMENTO OPERANTE
54 TEORIA SOCIO-COGNITIVA Comportamento, ambiente e persona/processo cognitivo (caratteristiche personali) sono fattori importanti nello sviluppo. Bandura: apprendimento osservativo (imitazione, modeling). Le persone creano una rappresentazione cognitiva del comportamento altrui
55 TEORIE COMPORTAMENTISTE E SOCIO-COGNITIVE: CONTRIBUTI Enfasi sulla ricerca scientifica Attenzione alle variabili ambientali Basi per lo studio attraverso l osservazione Enfasi sulla persona
56 TEORIE COMPORTAMENTISTE E SOCIO-COGNITIVE: CRITICHE Le teorie cognitive non prendono in considerazione adeguatamente i processi cognitivi Troppa concentrazione sulle variabili ambientali? Poca attenzione ai cambiamenti evolutivi Analisi della creatività umana carente
57 TEORIA ETOLOGICA Il comportamento è fortemente influenzato dalla biologia e dall evoluzione. La nostra sensibilità verso determinate esperienze varia nei diversi periodi di vita Esistono periodi di vita critici o «sensibili» per quanto riguarda alcune esperienze
58 TEORIA ETOLOGICA: Imprinting (Lorenz, 1965) Rapido e innato processo di apprendimento limitato a un breve periodo critico che produce attaccamento nei confronti del primo oggetto in movimento visto
59 TEORIA ETOLOGICA: CONTRIBUTI Applicazioni: teoria dell attaccamento Focus sulle basi biologiche dello sviluppo Evidenziati i periodi sensibili
60 TEORIA ETOLOGICA: CRITICHE Periodo sensibile: concetto troppo rigido? Eccessiva concentrazione sulla prospettiva biologica Non esamina i processi cognitivi Più efficace negli animali che negli esseri umani
61 TEORIA ECOLOGICA Brofenbrenner, 1998
62 TEORIA ECOLOGICA Contributi: esamina il sistema in modo sistematico e presta attenzione alle connessioni tra i sistemi Critiche: non si concentra abbastanza sulle basi biologiche, non prende in esame i processi cognitivi.
63 UN APPROCCIO TEORICO ECLETTICO
64 APPROCCIO TEORICO ECLETTICO Le teorie rappresentano uno strumento utile, ma sarebbe un errore basarsi su una sola di queste per spiegare lo sviluppo. Un approccio teorico eclettico seleziona e utilizza ciò che considera gli aspetti migliori di ciascuna teoria. Questo permette di analizzare lo sviluppo così com è nella realtà, evidenziando problemi empirici differenti e utilizzando strategie di raccolta dati diverse.
Concepimento Morte. Nascita. Vecchiaia. Infanzia. Ciclo evolutivo. Tarda età adulta Adolescenza. Età adulta
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