D. Qual è la composizione delle delegazioni alla contrattazione integrativa di istituto?
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- Dario Guidi
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1 S.U. risposte a quesiti S.U. risposte a quesiti S.U. Qual è la composizione delle delegazioni alla contrattazione integrativa di istituto? Le delegazioni trattanti sono così costituite: a) parte pubblica, rappresentata dal dirigente scolastico; b) parte sindacale, formata dagli eletti S.U. e dai dirigenti territoriali dei Sindacati firmatari del contratto nazionale di comparto (allo stato attuale: SNALS, CGIL, CISL e UIL), o da loro delegati. Le due parti si incontrano su un piano di parità; infatti, gli incontri vengono preventivamente concordati tra le parti. Il dirigente scolastico può avvalersi, nella contrattazione di istituto, dell assistenza dell Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN). Come avvengono gli incontri delle delegazioni trattanti? Gli incontri col dirigente scolastico, concordati bilateralmente, di norma sono preceduti dalla consegna, effettuata dalla parte pubblica alle delegazioni di parte sindacale, della documentazione relativa alla materia da trattare e, se possibile, da eventuali proposte sull oggetto di discussione. È di importanza vitale che gli incontri si concludano sempre con la redazione del processo verbale, letto approvato e sottoscritto in tutte le pagine dalle parti. Qual è la normativa di riferimento delle S.U.? Le norme essenziali che riguardano le S.U. sono: a) legge n. 300 del 20 maggio 1970, Statuto dei lavoratori, per la parte generale; b) decreto legislativo n. 396 del 4 novembre 1997, che istituisce e regolamenta le RSU nel pubblico impiego; c) Accordo Collettivo Nazionale Quadro del 7 agosto 1998, per il regolamento elettorale e le modalità di costituzione e funzionamento delle RSU; d) il CCNL 98/ 01, articolo 6, per le attribuzioni specifiche delle S.U. nelle relazioni a livello di istituzione scolastica. Quali sono le diverse tipologie di relazioni sindacali a livello di istituto? Le relazioni tra le parti a livello di istituzione scolastica sono rinvenibili nell art. 6 del CCNL 98/ 01: a) informazione preventiva, finalizzata alla preparazione della discussione o alla comunicazione/pubblicizzazione degli atti predisposti dal dirigente scolastico; b) contrattazione, finalizzata alla definizione di un accordo; c) informazione successiva, che consente una verifica degli accordi o degli impegni connessi con gli atti emessi dalla scuola. Un altra opportunità di relazione è la concertazione, utile strumento di confronto tra le parti.
2 Può essere richiesta sia dalla parte pubblica che dalla parte sindacale e segue regole proprie. Può concludersi con un accordo, che diventa perciò un contratto a tutti gli effetti, oppure con un nulla di fatto. Quali sono i diritti garantiti alle S.U.? Ai sensi dell art. 5, comma 4 dell Accordo Collettivo Quadro del 7/8/98, in favore delle S.U. sono garantiti: a) diritto ai permessi retribuiti; b) diritto ai permessi non retribuiti di cui all art. 12 del CCNL-Quadro del 7/8/98; c) diritto ad indire l assemblea dei lavoratori della scuola d) diritto all uso dei locali e di affissione nella scuola, secondo le vigenti disposizioni, in un proprio albo distinto da quello delle OO.SS. Questi diritti appartengono alla S.U., non ai singoli eletti; l esercizio dei diritti in relazione alle attività e alle persone viene deciso internamente alla S.U.. Il Segretario provinciale di un sindacato firmatario del CCNL di comparto può, nel triennio di vigenza delle S.U., delegare in modo permanente presso le unità scolastiche della provincia un appartenente alla propria Organizzazione Sindacale? A norma del 3 comma dell art. 5 dell Accordo Collettivo Quadro 7 agosto 98, i rappresentanti delle OO.SS. di categoria firmatarie del CCNL di comparto hanno pieno titolo ad esercitare poteri e competenze contrattuali in materia di contrattazione integrativa d istituto. Il dirigente territoriale di una O.S. firmataria del CCNL può delegare le proprie funzioni contrattuali nella singola scuola ad un appartenente alla propria organizzazione. È preferibile che il delegato sia dipendente dell istituzione scolastica e la nomina ha validità estensibile al massimo fino alla scadenza dei poteri di rappresentanza del dirigente territoriale, definiti dallo Statuto dell O.S. La S.U. è abilitata a convocare assemblee sindacali del personale scolastico? Sì, la S.U. può indire l assemblea sindacale, limitatamente agli operatori scolastici dell istituto di appartenenza. L assemblea sindacale di livello territoriale resta attribuzione esclusiva delle OO.SS. Il singolo componente della S.U. può convocare autonomamente un assemblea sindacale? No, il diritto all indizione dell assemblea sindacale di istituto è attribuito alla S.U., che decide al suo interno, a maggioranza, di volta in volta, l esercizio del diritto. Quali sono le prerogative di un componente della S.U.? Ai fini e per i sensi della legge n. 300/70 (Statuto dei lavoratori) i componenti della S.U. sono equiparati ai dirigenti sindacali. Nell esercizio delle proprie funzioni non sono soggetti a dipendenza gerarchica nei confronti del proprio dirigente scolastico.
3 Non possono essere trasferiti d ufficio senza il nulla osta della S.U. di appartenenza, tranne il caso in cui siano perdenti posto. Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (l.s.) deve essere necessariamente uno degli eletti nella S.U.? Sì, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza vengono eletti o designati nell ambito della S.U. (uno per gli istituti fino a 200 dipendenti e 3 negli istituti con oltre 200 dipendenti). Un l.s. ha diritto: a) a ricevere informazioni e documentazioni relativamente alla valutazione dei rischi ed alle misure di prevenzione negli ambienti di lavoro; b) alla verbalizzazione di proprie osservazioni e proposte; c) alla formazione specifica prevista dalla legge 626/94; d) ad un massimo di 40 ore annue di permesso per lo svolgimento dei propri compiti specifici, oltre a quelle usufruibili come membro della S.U.. Quali sono gli obblighi del dirigente scolastico riguardo alla informazione preventiva negli atti di propria competenza? Prima di attuare una decisione in merito ad argomenti per i quali esiste riserva di legge (ad es., l attribuzione delle classi ai docenti), il dirigente scolastico deve informare i soggetti sindacali. Questi nel merito sono parte attiva in quanto possono intervenire con proposte alternative. La decisione spetta comunque al dirigente scolastico, che si assume la responsabilità della scelta, soprattutto se non condivisa dalla S.U.; la decisione viene verbalizzata con le eventuali osservazioni di parte sindacale. Quando entrano in carica gli eletti nelle RSU? La RSU si intende costituita, ed a pieno titolo legittimata ad operare, all atto della consegna del verbale elettorale all istituto scolastico da parte della Commissione elettorale. Non occorre nessun atto ufficiale di recepimento o di proclamazione degli eletti da parte dell istituzione. Quale ruolo hanno i rappresentanti territoriali dei sindacati nelle trattative d istituto e come partecipano alle decisioni? I rappresentanti delle OO.SS. di categoria firmatarie del contratto nazionale sono soggetti di pari dignità negoziale all interno dell istituzione scolastica; pertanto, partecipano a tutti gli effetti sia alle trattative sia alle deliberazioni conseguenti. Esiste una norma di riferimento che disciplina i rapporti tra la RSU e la rappresentanza sindacale firmataria del contratto nazionale? Cosa accade se si verifica disaccordo in sede negoziale? La nota ARAN n 1299 del sostiene che: «i rapporti tra le RSU e le organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del contratto e le modalità con cui esse esprimono la propria volontà attengono all organizzazione interna delle due componenti sindacali della delegazione trattante», mentre l art. 8 dell Accordo Quadro 7 agosto 98 afferma che: «le decisioni relative all attività negoziale sono assunte dalla RSU e dai rappresentanti delle associazioni sindacali
4 in base a criteri previsti in sede di contratti collettivi nazionali di comparto». Questi criteri specifici però, al momento, non sono stati stabiliti in alcun contratto; di massima, è ragionevole ritenere comunque che, se la posizione espressa dalla RSU non è in aperto contrasto con la linea generale indicata dal CCNL per la materia in questione (di cui le OO.SS. firmatarie sono garanti), la mancanza della firma della RSU stessa rende il contratto non valido. Ciò a garanzia dei lavoratori della scuola di cui la RSU è diretta espressione. Possono essere posti limiti al numero dei componenti delle delegazioni trattanti in sede d istituzione scolastica? No, salvo che le parti non convengano in tal senso attraverso specifici protocolli. Come vengono prese le deliberazioni nelle contrattazioni d istituto? L art. 8 dell Accordo Nazionale Quadro del 7 agosto 98 stabilisce, come unica regola, che la RSU assume le proprie decisioni a maggioranza dei componenti. Per quanto riguarda le modalità d espressione delle deliberazioni, queste possono essere decise di volta in volta oppure definite dalle RSU nel proprio regolamento interno. Il capo d istituto può intervenire nella definizione del regolamento della RSU o ne deve solo ufficializzare il contenuto? Il regolamento della RSU è un documento che raccoglie regole e modalità di funzionamento interne dell organismo; si tratta quindi di un atto tipicamente endosindacale, sul quale le istituzioni scolastiche non sono tenute né ad intervenire in fase di definizione, né a produrre atti formali di recepimento. L assegnazione delle cattedre rientra nella contrattazione d istituto? Sì; con l entrata in vigore dell autonomia scolastica e l attribuzione della dirigenza ai capi d istituto, le «modalità di utilizzazione del personale in rapporto al piano dell offerta formativa», e quindi anche i criteri per l assegnazione delle classi ai docenti, sono divenute oggetto di contrattazione d istituto. È fatta salva, comunque, la riserva di legge che attribuisce al dirigente scolastico la decisione nel merito, di cui egli assume la responsabilità, soprattutto se non condivisa dalla RSU. C è incompatibilità tra elezione nella RSU e partecipazione ad un qualsiasi organo collegiale d istituto? No, in quanto il Consiglio di circolo/istituto o il comitato per la valutazione del servizio, che sono organi elettivi, non intervengono in materia di rapporto di lavoro; analogamente, per Collegio dei docenti e Consigli di classe, in quanto questi sono organismi cui il personale docente è tenuto a partecipare per legge. Come si calcola il monte-ore dei permessi sindacali retribuiti che spettano alle RSU?
5 In base al disposto dell art. 9 del CCNQ 7 agosto 98, i permessi sindacali retribuiti spettanti alle RSU sono calcolati in misura pari a 30 minuti per dipendente in servizio presso l istituzione scolastica con rapporto di lavoro a tempo indeterminato; nel numero vanno compresi anche i comandati e i collocati fuori ruolo. Esemplificando, in una scuola con 100 dipendenti a tempo indeterminato, il monte-ore annuale di permessi a disposizione della RSU è pari a: 100 x 30 = 3000 min. = 50 ore. Come si distribuiscono le ore di permesso sindacale tra i membri della RSU? La ripartizione del monte-ore di permessi sindacali retribuiti spettanti alla RSU viene effettuato per autonoma decisione interna, in base ai criteri eventualmente indicati nel regolamento che l organo si è dato. In ogni caso, le modalità di fruizione dei permessi retribuiti seguono le regole contenute nell art. 16 del CCNQ 7 agosto 98. Chi convoca le riunioni delle RSU? La RSU è un organismo autonomo e come tale stabilisce al proprio interno le regole di funzionamento, ivi comprese le modalità di convocazione delle riunioni. Per il primo incontro, ancora in assenza di regolamento, sono gli stessi eletti che stabiliscono data e contenuto della riunione. Ovvio che uno dei primi argomenti da affrontare è la stesura del regolamento, almeno nelle sue parti essenziali. È bene precisare che la convocazione delle riunioni non è prerogativa del dirigente scolastico. Quali sono i primi adempimenti delle RSU? Non esistono indicazioni specifiche al riguardo; trattandosi di un organismo di nuova istituzione nella scuola, è bene però che gli eletti RSU identifichino con precisione da subito quali sono le loro attribuzioni attraverso l esame comune della normativa di competenza. Di qui, stabilite in linea generale le regole di funzionamento interno, il passo successivo è la ricognizione delle problematiche dell istituto e delle scadenze in cui la RSU è implicata, e quindi la definizione, di concerto col dirigente scolastico, una calendarizzazione di massima in corrispondenza, almeno, delle scadenze generali. Che fine fanno i delegati-scuola delle organizzazioni sindacali? L art. 5 dell Accordo Quadro 7 agosto 98 stabilisce che «le RSU subentrano alle RSA o alle analoghe strutture sindacali esistenti comunque denominate» e ne acquisiscono tutte le competenze contrattuali; con l adesione alla costituzione delle RSU, i sindacati rappresentativi hanno automaticamente dichiarato la decadenza delle RSA. L art. 10 dello stesso accordo stabilisce altresì che le associazioni sindacali possono comunque conservare o costituire nelle sedi di lavoro terminali di tipo associativo quali semplici strutture organizzative per l esercizio dei diritti sindacali; nelle loro attribuzioni non rientrano le relazioni sindacali, che sono di competenza esclusiva delle RSU e dei rappresentanti territoriali dei sindacati firmatari di contratto nazionale. Le OO.SS. devono ufficialmente accreditare i propri rappresentanti d istituto presso l amministrazione della scuola.
6 Esistono disposizioni che specificano in quali orari debbono svolgersi gli incontri col dirigente scolastico? No; l orario, così come la calendarizzazione degli incontri, viene concordato col capo d istituto. L unico vincolo oggettivo allo svolgimento durante l orario di lavoro è costituito dal monte-ore complessivo dei permessi sindacali retribuiti: è consigliabile non esaurirlo con le sole riunioni.
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