LA SCUOLA DELL INFANZIA

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1 LA SCUOLA DELL INFANZIA La Scuola dell Infanzia, attraverso la strutturazione intenzionale dell ambiente, crea le condizioni di apprendimento, di relazioni e di vita. In questo contesto educativo-didattico i bambini già all età di tre anni, incontrano i saperi e la cultura dei grandi ; vengono promosse, potenziate, esternate le loro competenze (conoscenze, abilità, linguaggi, strumenti). In tale prospettiva le scelte e le azioni del Collegio si articolano verso una progettualità che, tenendo conto delle risorse interne ed esterne, risponde ai bisogni specifici dei bambini, permettendo a tutti lo sviluppo dell identità, delle competenze, dell autonomia, puntando quindi verso il successo formativo fornendo la risposta al loro diritto all educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell infanzia e dell adolescenza e nei documenti dell Unione Europea. (INDICAZIONI CURRICOLO NAZIONALE 2012) Un attenzione particolare, la nostra scuola desidera dedicarla alle prime esperienze di cittadinanza come percorso privilegiato per scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire la vita quotidiana attraverso regole condivise. La scuola dell Infanzia, fu fondata il 05 giugno del 1905 con 15 alunni e l apertura dell opera fu accompagnata dalla Madre Eulalia Bosco, nipote di don Bosco, presso palazzo Minutelli sito in via Bernini, 50. Nel 1908 l opera si trasferisce in via Alvino, 9 e a benedire il nuovo alloggio sarà il primo successore di don Bosco, don Rua. Nel 1934 viene fatta la richiesta della parifica e nel 2002 la Scuola dell Infanzia diventa paritaria. Attualmente consta di 4 sezioni 1. PERCORSO FORMATIVO a. FINALITÀ Maturazione dell identità: attraverso il rafforzamento della percezione di se stesso sotto il profilo corporeo, intellettuale e psicodinamico, il bambino impara a conoscersi, a star bene con gli altri, ad affrontare nuove esperienze. Conquista dell autonomia: attraverso la possibilità di compiere scelte autonome in contesti relazionali e normativi diversi il bambino assume atteggiamenti sempre più responsabili acquisendo fiducia in sé e negli altri, provando piacere nel fare da sé e nel saper chiedere aiuto, comprendendo le regole della vita quotidiana. Sviluppo della competenza: consolidando nel bambino le abilità sensoriali, motorie, linguistiche e intellettive il bambino impara a riflettere, descrivere, a fare domande, negoziare i significati.

2 Sviluppo del senso della cittadinanza: attraverso le relazioni, il dialogo, l espressione del proprio pensiero, l attenzione all altro e al suo punto di vista il bambino scopre gli altri, i loro bisogni e sa individuare le regole di convivenza (cfr. Indicazioni Nazionali 2012) b. PROFILI FORMATIVI PECUP Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente La nostra scuola, in linea con la L. 53/03 che a tal proposito ci dice ciò che ogni studente, alla fine del Primo Ciclo deve SAPERE e FARE, cioè la conoscenza e le abilità operative, e in continuità con gli altri ordini di scuola presenti, adegua il profilo formativo, tenendo conto degli obiettivi specifici di apprendimento per progettare le Unità di Apprendimento. In allegato i profili formativi differenziati per età_01 2. PROGETTAZIONE METODOLOGICA-EDUCATIVA Il percorso formativo viene concretizzato ogni anno dal Collegio Docenti in una progettazione metodologica educativa didattica annuale che consente di condurre il bambino a realizzare il profilo delineato, contenente le conoscenze da acquisire e gli obiettivi relativi alla comunicazione, al comportamento e all educazione religiosa trasversale a tutto il progetto. La progettazione metodologica educativa didattica annuale è ricca di contenuti e di proposte per lo sviluppo della potenzialità del bambino, ed è flessibile secondo il dinamismo dei suoi ritmi di apprendimento. Le insegnanti nella progettazione annuale, tengono presenti i seguenti principi metodologici fondamentali: la valorizzazione del gioco come risorsa privilegiata di apprendimenti e di relazioni. Con il gioco sono favoriti rapporti attivi e creativi sul terreno cognitivo e relazionale, si consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare le sue potenzialità e di rivelarsi a se stesso e agli altri; l esplorazione e la ricerca che consentono al bambino di scoprire i diversi aspetti della realtà e dei sistemi simbolici della nostra cultura. L originaria curiosità di ogni bambino, nel clima della ricerca-azione, attiva dei confronti, pone problemi, costruisce ipotesi, elabora spiegazioni; la vita di relazione in tutte le sue modalità: coppia, piccolo gruppo, grande gruppo, con o senza intervento dell insegnante. Essa favorisce gli scambi, la risoluzione dei problemi, il gioco simbolico, il superamento dell egocentrismo per porsi in atteggiamento di accettazione e di collaborazione con i compagni e con gli adulti;

3 la mediazione didattica: le strategie, gli strumenti e i materiali didattici, strutturati e non, permettono al bambino di fare, di operare con le mani e con la mente, di imparare facendo ; l osservazione e la verifica: l osservazione occasionale e sistematica fa conoscere le esigenze del bambino, i livelli di sviluppo, le sue potenzialità per commisurare ad esse adeguati interventi educativi e didattici; la documentazione: la raccolta delle attività e dei prodotti del bambino consente ad esso di rievocare l itinerario compiuto nella scuola, e di rendersi conto delle proprie conquiste. a. Attività e metodologie Le insegnanti, ogni anno scolastico, elaborano un progetto educativo-didattico annuale o biennale che coinvolge tutta la Comunità Educante, mettendo al centro i bisogni del bambino e tenendo in considerazione le competenze che deve raggiungere durante il suo percorso di crescita dai 3 ai 6 anni. ATTIVITÀ METODOLOGIE Programmazione didattica di sezione divisa in Unità di Apprendimento 1. - Conversazione di gruppo. - Rielaborazione verbale, grafica, espressiva teatrale. - Osservazione. - Gioco. - Uscite didattiche. - Lettura. - Visione di audiovisivi. - Feste. 1 I lavori delle Unità di Apprendimento di sezione sono per la maggior parte differenziati per età.

4 Unità di apprendimento di educazione religiosa. - Letture mirate. - Rielaborazione verbale, grafica, espressiva teatrale. - Conversazione. - Visione di materiale multimediale - Feste e rappresentazioni. Laboratorio di educazione motoria. - Giochi di movimento. - Saggio di fine anno. - Rielaborazione grafica. Laboratorio d inglese. Le metodologie utilizzate in questo laboratorio variano ogni anno a seconda del progetto annuale. b. Uscite Didattiche Le uscite didattiche integranti la progettazione annuale, con mete scelte dal Collegio Docenti e approvate dal Consiglio della scuola sono proposte a tutti i bambini, i quali possono partecipare previa autorizzazione scritta dei genitori. Il calendario delle uscite didattiche per l anno scolastico in corso è depositato nella Segreteria della Scuola ed è a disposizione di chiunque lo voglia consultare, e viene comunicato alla famiglia nell Assemblea di inizio anno. c. Ampliamento offerta formativa ESTATE RAGAZZI I bambini vengono coinvolti, durante il periodo estivo di sospensione delle attività didattiche, in una serie di percorsi ludico-ricreativi che gli consentono di sperimentare nuove forme di socialità. d. Formazione educativa della persona Tutta l attività educativa-didattica favorisce un cammino di educazione integrale dell individuo. In particolare sono promosse alcune iniziative e attività: Per i bambini: - Esperienze significative e feste da vivere insieme: festa dell accoglienza, festa delle castagne, festa della famiglia, festa di Natale, festa di Don Bosco, festa del GRAZIE.

5 - Cammino educativo-religioso nei tempi forti dell anno: Avvento-Natale, Quaresima- Pasqua, coinvolgendo anche genitori. Per le Insegnanti: - Partecipazione a corsi e incontri di aggiornamento e formazione - Incontri formativi proposti dall Istituto Progetto Fonder Per i Genitori: - Momenti di festa in occasione della festa di Natale, festa del Grazie della Comunità educante, e della S. Messa di fine d anno scolastico - Assemblee di sezione e di Scuola - Partecipazione ai vari GRUPPI che vedono i Genitori Protagonisti all interno della Comunità Educante e. PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA CALENDARIO SCOLASTICO La Scuola dell Infanzia è aperta e funzionante da Settembre al 30 giugno compreso, secondo il calendario Ministeriale e Regionale. approvato dal Consiglio della Scuola che fa riferimento al calendario scolastico ORARIO La Scuola dell Infanzia è aperta dal lunedì al venerdì ed è funzionante con il seguente orario: TEMPO MINIMO TEMPO PROLUNGATO ore ore LA GIORNATA SCOLASTICA DEL BAMBINO Il tempo della giornata scolastica ha una esplicita valenza pedagogica in ragione delle esigenze di relazione e di apprendimento del bambino, per questo viene così suddiviso: h Accoglienza per tutti h Inizio attività didattiche di sezione e/o d intersezione h Riordino, preparazione per il pranzo h Pranzo h Ricreazione h Riposo per i bambini di 3 anni h Riordino e preparazione all attività h Attività di sezione e/o di laboratorio per i bambini di 4 e 5 anni

6 h Uscita MENSA La Scuola offre il pranzo completo avendo un servizio interno di mensa. Il menù è stagionale, suddiviso sulle 4 settimane; gli alimenti proposti sono studiati da esperti nutrizionisti e dietisti, così da garantire varietà e sicurezza. 3. LA VALUTAZIONE c. Verifica e valutazione La verifica è presente in tutte le fasi del processo formativo del lavoro dell insegnante: - nel momento iniziale: attraverso griglie di osservazione per delineare un quadro esauriente delle competenze e delle conoscenze con le quali il bambino si presenta alla Scuola dell Infanzia; - nei momenti interni: con percorsi didattici per modificare e individualizzare le proposte educative; - nei momenti finali: per la valutazione degli esiti formativi, della qualità degli interventi didattici, delle modalità relazionali ed operative delle insegnanti. Gli indicatori di verifica sono compresi nel Profilo formativo generale del bambino, a disposizione di chiunque lo voglia consultare. d. Valutazione dell attività scolastica La qualità del servizio scolastico offerto ai bambini e alle loro famiglie viene valutato a fine di ogni anno con un questionario di valutazione dell attività scolastica rivolto ai genitori. La relazione-sintesi con i grafici dei questionari, è utilizzato dalle docenti come strumento di verifica e di riprogettazione; è valutato dal Consiglio della Comunità religiosa, dal Consiglio della scuola, è comunicato al Consiglio d Intersezione ed esposto in bacheca alla lettura dei genitori, in modo da socializzare i risultati. Le osservazioni e i suggerimenti emersi nei questionari sono oggetto di riesame da parte della Direzione per far emergere le ipotesi di miglioramento

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