DA DIECI ANNI. dal cuore del volontariato

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1 DA DIECI ANNI dal cuore del volontariato

2 Fotografie: Paolo Saglia Progetto grafico: Massimo Montecorboli (Caritas) Impaginazione e stampa: Print Lab S.r.l. - Spazio Aperto S.c.a.r.l. (Progetto Altamira) Finito di stampare nel mese di novembre 2008

3 ciessevi da dieci anni dal cuore del volontariato

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5 indice introduzione 5 1 Ciessevi Da dove siamo partiti Marco Granelli, Presidente CSVnet Ciessevi si presenta Marco Pietripaoli, Direttore Ciessevi Dieci anni di attività Le strategie per il futuro Emilio Lunghi, Vicepresidente Ciessevi 13 2 Il volontariato Volontario io. Autobiografie di volontariato Esperienze a confronto Relazioni sul volontariato Assemblea Progettuale Ciessevi Milano, sabato 14 giugno I servizi di Ciessevi per il volontariato 58

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7 5 introduzione di Lino Lacagnina, Presidente CIESSEVI Il contesto nel quale viviamo ci ha abituati a uno stile di vita che può sintetizzarsi nello slogan del mordi e fuggi o del fast food. La riflessione e la rielaborazione per imparare dall esperienza e dagli errori commessi è fuori moda. Non si addice al nostro tempo. In questo ambiente emerge un fenomeno in controcorrente formato da persone che vogliono approfondire, comprendere e assimilare gli aspetti nutritivi che derivano dalla propria esperienza, indipendentemente dal fatto che sia positiva o meno, perché sono convinti che, effettuando questa operazione, automaticamente quell esperienza diverrà positiva. Ciessevi è tra questi soggetti, siamo per lo slow food, per assaporare con calma, fare attenzione al gusto delle emozioni, alle sensazioni che le nostre esperienze, attività, impegni, relazioni con gli altri, ci donano e ci trasmettono. Per Ciessevi celebrare ha un senso. Ha un senso perché, per noi, la celebrazione vuol dire ritrovare il senso. Rintracciare il perché di ciò che è avvenuto vuole dire dare continuità a ciò che si sta facendo. Riconoscere, in questa continuità, vuol dire dare una prospettiva verso quello che si sta per intraprendere. È con questo significato che abbiamo immaginato il decennale di Ciessevi e, con questa pubblicazione, abbiamo voluto dare memoria dei fatti e delle persone che hanno caratterizzato questi dieci anni. Qui troverete la nostra storia. Da dove siamo partiti, raccontata da un protagonista straordinario di questo lungo e avventuroso viaggio: Marco Granelli, Presidente per otto anni di Ciessevi. Se oggi siamo qui, solidi e ottimisti sul futuro, lo dobbiamo a lui e a tutti coloro (componenti del Consiglio esecutivo, del direttivo, rappresentanti dei Soci, operatori e consulenti) che insieme con lui hanno reso possibile, in questi anni, raggiungere i risultati di cui noi siamo i beneficiari e i custodi. Guai, se anche noi che facciamo parte del mondo del volontariato, ci dimenticassimo della rilevanza del fattore umano e del senso di gratitudine per coloro che, con il loro impegno e la loro passione, ci aiutano a realizzare imprese altrimenti impossibili. Troverete anche i fatti, le attività che sono state realizzate e, anche, in questo riassunto appaiono evidenti le intuizioni innovative che Ciessevi ha saputo individuare per far fronte alle esigenze sempre nuove e sempre più complesse a cui le Organizzazioni di Volontariato devono fare fronte. Infine, sempre nella prima parte, troverete cosa è e come lavora oggi la struttura operativa, dopo le diverse riorganizzazioni, avvenute nel corso degli anni, fino all attuale assetto, realizzatosi a fine La seconda parte della pubblicazione, dedicata al mondo del volontariato, fa leva su quanto è emerso durante la fase della progettazione partecipata per il prossimo biennio e nelle varie iniziative del decennale. Anche in questo caso abbiamo voluto mettere insieme i fatti e le persone e, in questo binomio inscindibile che caratterizza il volontariato, abbiamo provato ad evidenziare anche alcune testimonianze e idee sul tema del volontariato. Ecco allora una serie di testimonianze le autobiografie del volontariato, i poster delle Esperienze a confronto inviati dalle OdV per il convegno, gli interventi più significativi di questi anni, e quelli degli intervenuti all Assemblea Progettuale del 14 giugno È di questo interessante patrimonio che vogliamo lasciare una traccia con questa pubblicazione. Anche se non avrai il tempo di leggerlo, vorremmo sperare che la rapida lettura dell indice o la lettura veloce di questa introduzione ti induca almeno a deporlo in un luogo dove, poi, tu possa ritrovarlo facilmente e, con il tempo, ti consenta di appropriarti di questa memoria che è tua e nostra insieme perché vuol essere la nostra memoria collettiva. Buona lettura.

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9 1 Ciessevi Da dove siamo partiti di Marco Granelli, Presidente CSV.net Nell agosto del 1991, dopo circa 15 anni dalle prime iniziative nazionali che incominciavano a porre all attenzione di tutti un fenomeno nuovo della società italiana, quello del volontariato moderno, il Parlamento italiano vota, quasi all unanimità, la legge quadro sul volontariato. Una legge che riconosce questa ricchezza della società civile italiana e fissa i rapporti con le istituzioni e le azioni di sostegno e di favore che lo Stato mette a disposizione delle esperienze di volontariato per fare in modo che possa svolgere bene il suo prezioso contributo all interesse generale. Uno degli strumenti più innovativi del sostegno al volontariato, inserito all ultimo momento nella legge, e fin dall inizio poco sentito e riconosciuto, è stato l articolo 15, quello che istituisce i Centri di Servizio per il Volontariato. Poche righe, molto chiare, riprese poi nella successiva legge di riforma delle fondazioni di origine bancaria che dispone l erogazione di risorse economiche da parte di questi enti per la costituzione di Centri finalizzati a mettere in campo azioni a sostegno e qualificazione delle organizzazioni di volontariato. Poche righe che, con una grande intuizione, affidano risorse e strumenti allo stesso volontariato affermando, con chiarezza, che i Centri di Servizio sono a disposizione del volontariato e, soprattutto, sono gestiti e costituiti dalle stesse organizzazioni di volontariato. Una garanzia di autonomia e sussidiarietà nel dare le chiavi e le risorse per lo sviluppo agli stessi soggetti e non ad altri. Il rischio era, infatti, di consegnare queste risorse per lo sviluppo del volontariato ad altri soggetti delle istituzioni o del mercato, non riconoscendo la giusta autonomia del volontariato, che proprio per sua natura ha il diritto ad essere soggetto e governo del suo stesso sviluppo. Una grande intuizione, ma anche una grande difficoltà perché si trattava di mettere insieme le differenti e complesse esperienze del volontariato e, nello stesso tempo, di contrastare coloro che nelle regioni e nelle fondazioni avevano promosso azioni legali di contrasto a questo articolo che, invece, la Corte Costituzionale ha poi definitivamente dichiarato e legittimato nel Per questi motivi in Lombardia, una delle prime regioni italiane che hanno attuato l articolo15 della legge, solo nell aprile del 1997 il Comitato di Gestione, costituito secondo i decreti attuativi della legge 266/91, ha emesso il bando per la costituzione dei Centri di Servizio per il volontariato. All inizio di luglio dello stesso anno, a Milano, si è costituito il primo nucleo dell associazione Ciessevi, nato dalla volontà comune di circa 15 realtà e reti associative del volontariato milanese. Una tappa di un percorso nato un anno prima dove in tre differenti gruppi e percorsi, diversi soggetti del volontariato milanese avevano cominciato a ragionare su come dare attuazione a quell articolo, prendendo anche lo spunto da esperienze di reti associative che, grazie a convenzioni con la Provincia di Milano, da qualche anno stavano realizzando esperienze di rete. Voglio ricordare due persone, che nel frattempo ci hanno lasciato, che in quegli anni hanno donato tempo, competenza e coraggio per quest obiettivo: Luciano Belmuso di UISP e Vodia Cremoncini del MoVI che, insieme a Sergio Silvotti, Mario Brambilla, Daniela Mazzuconi, don Virginio Colmegna, hanno lavorato assiduamente e contribuito a raggiungere il nucleo centrale della futura associazione che avrebbe gestito Ciessevi. La loro grande intuizione è stata quella di unire i diversi gruppi e le reti che già stavano lavorando su tematiche comuni. In un contesto culturale dove, spesso, è la competizione e la concorrenza a prevalere, in quegli anni si è voluto utilizzare e far prevalere il concetto di cooperazione e collaborazione per dare inizio ad un soggetto che sempre più fosse, fin dall inizio, riconosciuto come la casa di tutti, di tutto il volontariato milanese per farlo crescere insieme nella sua complessità e ricchezza. Infatti, se si vuole sostenere il volontariato mettendo a disposizione servizi come la formazione, la promozione, la consulenza, non lo si può delegare ad altri, perché queste azioni non sono asettiche, ma il modo con cui si gestiscono dipende dall identità del volontariato e dall idea di sviluppo che si vuole avere. Quindi, solo il 27 novembre del 1997 l associazione Ciessevi è riconosciuta come Centro di Servizio e può, finalmente, iniziare a mettere in atto il progetto per il primo biennio. Nascono così nel gennaio 2008 le prime azioni e i primi servizi con lo sportello di consulenza: è il primo punto di

10 8 contatto, ascolto, informazione che viene offerto alle associazioni e subito si deve attrezzare per accogliere il ciclone del decreto delle Onlus approvato proprio nel dicembre del Subito Ciessevi si schiera a tutela del volontariato ottenendo dal Ministero una circolare che ribadisce, di fronte ai primi dubbi della burocrazia, che il volontariato è in sé Onlus senza dover sottostare ad ulteriori adempimenti oltre a quelli della legge 266/91. In seguito dopo il servizio di consulenza si affianca la formazione. Qui Ciessevi compie una scelta fondamentale: per fare servizi decide di avvalersi non solo di competenze tecniche acquisite dai propri operatori o consulenti, ma sceglie di valorizzare quanto negli anni il volontariato ha costruito con competenza e autonomia. Infatti, si attivano due strade che poi costituiranno un asse di molti Centri di Servizio: da una parte ci si avvale, attraverso convenzioni, dell esperienza svolta da reti, come il MoVI, che gestiva un servizio di consulenza, informazione, documentazione e formazione; dall altro si valorizzano, tramite procedure di selezione, le esperienze di formazione realizzate dalle associazioni di volontariato riconoscendo la partnerschip e l originalità della rete proponente per metterle a disposizione di tutto il volontariato. Un criterio concreto per fornire servizi e per sostenere capacità e competenze a partire dal volontariato stesso. Un metodo originale e tangibile che darà corpo al principio dal volontariato per il volontariato, lo slogan che Ciessevi ha scelto come guida del suo sviluppo. Una principio che sarà utilizzato in seguito per molte altre iniziative. Nel corso degli anni 1998 e 1999 e fino al 2000 si completa il percorso di strutturazione del Centro Servizi di Milano con l aggiunta di nuovi servizi quali: la comunicazione, la documentazione, il supporto alla progettazione e alla capacità delle organizzazioni di rispondere ai bandi, la banca dati e la promozione del volontariato. Infine, scelta fondamentale effettuata in quegli anni, c è stata la definizione della presenza nei territori. Non solo per decentrare i servizi, ma per incontrare e coinvolgere le realtà del volontariato locale, di piccole dimensioni, ma fondamentale per definire la missione e l indirizzo di Ciessevi e per valutarne la sua capacità di realizzazione. Inoltre, Ciessevi fin da subito ha promosso la relazione con gli altri Centro di Servizio a partire da quelli della Lombardia: nei primi mesi del 2001 i Centri lombardi hanno iniziato a lavorare insieme per costruire dei rapporti con le istituzioni e gli enti della Regione Lombardia, fino a costituire un vero e proprio Coordinamento dei Centri di Servizio che ha fatto scuola a livello nazionale. In questa linea Ciessevi è stato anche fondatore, nel marzo del 1999, del Collegamento nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato che poi è cresciuto ed è diventato CSVnet, soggetto che oggi raccoglie 71 dei 77 Centri di Servizio presenti in Italia con il compito di rappresentare e coordinare, a livello nazionale, questa originale esperienza. Ciessevi si presenta 1.2 di Marco Pietripaoli, Direttore CIESSEVI Quaranta dipendenti, sessanta tra consulenti e docenti al servizio di duemila organizzazioni e centomila volontari che operano nella provincia di Milano. Entrate un giorno qualsiasi nella sede Centrale di piazza Castello al 3, o in una delle sedi dei dodici Laboratori Territoriali presenti in provincia, e troverete un brulicare di persone che si incontrano, telefonano, scrivono, ascoltano, pensano, progettano e aiutano a realizzare sogni. Sono gli operatori di Ciessevi e i volontari, operatori e dirigenti delle organizzazioni di volontariato attive nella provincia di Milano, che collaborano insieme per rendere più solide e solidali le imprese del volontariato locale. Quello che colpisce è la qualità delle relazioni e dei contenuti: si cerca sempre di ascoltare i bisogni dei volontari e quindi di co-costruire, cioè costruire assieme, interventi, iniziative, progetti, eventi nei quali il ruolo primario deve essere quello delle organizzazioni di volontariato, mentre Ciessevi svolge un servizio di facilitatore e di alleggerire il peso alle associazioni. Anno dopo anno si stanno moltiplicando le progettualità decentrate nei territori, cioè negli ambiti distrettuali locali. Stiamo cercando di favorire l incontro e la collaborazione tra i volontari locali, andando a offrire risposte laddove le necessità e le risorse si manifestano. Il metodo di lavoro prevede: rilevazione dei bisogni (supposti, consapevoli ed esplicitabili), tramite ascolto diretto o questionari o verifiche periodiche; messa in rete dei soggetti interessati, coinvolgendo laddove possibile anche altri soggetti pubblici e del privato sociale, al fine di condividere idee e risorse; messa a disposizione di un pool di esperti interni e/o esterni in grado di soddisfare un vasto ventaglio di bisogni/domande; innovazione nei servizi, anche con un forte sviluppo di servizi informatici;

11 9 decentramento dei servizi, portati il più vicino possibile ai destinatari. Per raccontarla con un linguaggio aziendale, Ciessevi è un azienda multiservizio orientata al cliente, cioè una organizzazione promossa da organizzazioni di volontariato e del terzo settore interessate ad ascoltare le molteplici esigenze dei potenziali fruitori, al fine di realizzare ed ampliare la gamma dei servizi che vengono forniti ai volontari stessi. Ne consegue una forte spinta e disponibilità all innovazione, grazie alla partecipazione delle OdV stesse, alla voce dei volontari, agli effetti del lavoro di rete, ma, sempre di più, grazie anche all interazione con altre organizzazioni di Terzo Settore, con la Provincia di Milano, i Comuni, le ASL, le Università e, più recentemente, anche con alcune aziende profit. Le Organizzazioni di Volontariato negli ultimi anni hanno segnalato alcune difficoltà legate ai diversi aspetti della loro vita. Le problematiche individuate sono articolate in quattro aree: reclutamento di nuovi volontari e la relativa formazione, soprattutto motivazionale; gestione organizzativa e amministrativa interna; governo dei rapporti con le istituzioni pubbliche e le reti locali; reperimento di risorse economiche e raccolta fondi utili a garantire la corretta erogazione dei servizi, oltre che la sussistenza associativa. L organizzazione di Ciessevi ha cercato di far fronte a questi ed altri bisogni, nel 2007 ad esempio con le seguenti azioni: oltre contatti e informazioni di orientamento al volontariato; studenti incontrati in 40 scuole, per interventi di promozione del volontariato; consulenze giuridiche, fiscali, amministrative, gestionali, ma anche di supporto alla progettazione; 145 corsi di formazione e seminari per oltre volontari per un totale di oltre ore di formazione; 80 uscite (comunicazione) sui mass-media locali e nazionali, notizie sul sito internet, visitato da oltre 500 persone al giorno, 25 newsletter, 6 numeri della rivista bimestrale; un centro di documentazione con volumi e documenti; una banca dati con oltre organizzazioni registrate; 4 ricerche realizzate; l ospitalità logistica di 90 riunioni di OdV; e altro ancora. Lo stile è sempre quello di sostenere, incoraggiare e accrescere conoscenze, competenze e capacità. Sempre meno, invece, fare assistenza, sostituzione, creazione di dipendenza. Cerchiamo non di regalare il pesce, ma di insegnare a pescare e, sempre più spesso, cerchiamo di insegnare anche a costruirsi la canna da pesca e ad andare a pescare in compagnia. Uno dei modi, per superare la parcellizzazione e la frammentarietà del forte e robusto tessuto di volontariato che pervade la società civile milanese, è quello di sostenere le progettualità interassociative e dare spazio a nuove modalità di intervento che rispondono a nuovi bisogni emergenti. Ci stiamo accorgendo che questo modo di procedere ci porta con una certa velocità ad una significativa evoluzione dei servizi: certe attività e servizi di base fortemente richiesti alcuni anni fa sono divenuti decisamente sottoutilizzati e meno ricercati, mentre maturano richieste di servizi più evoluti, più articolati e puntuali. Per esempio l esigenza di attuare interventi trasversali, cioè fornire dei servizi che siano, contemporaneamente, supporti formativi, consulenziali, progettuali, comunicativi, promozionali, culturali su progetti specifici e circoscritti: la prevenzione delle dipendenze, l educazione sportiva, l amministratore di sostegno, l associazionismo dei migranti, la cittadinanza europea, l imprenditività delle OdV, e altro. Interventi che necessitano di lavoro di rete, territoriale, approcci nuovi. Interventi che solo pochi anni fa non erano neppure immaginati dai volontari. Oggi siamo molto sollecitati e cerchiamo, sempre più spesso, di costruire e gestire assieme alle OdV iniziative e progetti comuni, in un rapporto integrato caratterizzato dalla produzione congiunta di valore. I dati relativi alle organizzazioni di volontariato iscritte al Registro del volontariato lombardo dicono che il livello di soddisfazione delle organizzazioni fruitrici nei confronti di Ciessevi è molto alto (oltre l 80 %). È un risultato lusinghiero, ma siamo convinti che si possa e si debba fare molto di più. Anche per questo motivo, nella primavera del 2008, abbiamo realizzato Il Cantiere del Volontariato, il percorso che, grazie all incontro con 160 organizzazioni di volontariato, ci ha permesso di elaborare le linee guida del nuovo Progetto Biennale di Ciessevi che è stato elaborato ed approvato dall Assemblea dei Soci dell Associazione Ciessevi e a cui è stato dato il titolo: Con il volontariato, per un impegno di cittadinanza. Gli obiettivi, le strategie, le azioni individuate saranno perseguite e monitorate periodicamente grazie a un nuovo strumento di valutazione e a un forte investimento formativo per l aggiornamento e la qualificazione del personale di Ciessevi, la nostra vera risorsa strategica.

12 10 Dieci anni di attività 1.3 IL SISTEMA DEI CENTRI DI SERVIZIO E I FINANZIAMENTI I Centri di Servizio, presenti oggi in quasi tutte le provincie italiane sono finanziati tramite Comitati di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato (Co.Ge.). I fondi assegnati ai Centri provengono da una quota che, come prevede la Legge 266/97 (legge sul volontariato) le fondazioni di origine bancaria destinano a questo scopo. Tale quota è un quindicesimo, circa il 6,5%, dei proventi delle fondazioni detratte le spese. I Co.Ge. sono composti in maggioranza da rappresentanti delle Fondazioni di origine bancaria e delle istituzioni regionali e hanno il compito di istituire i Centri, assegnare loro annualmente le somme destinate dalle fondazioni bancarie, effettuare il controllo. Il Comitato di Gestione per il Fondo speciale per il volontariato della Lombardia (che resta in carica 2 anni) ha sempre utilizzato i soldi del biennio derivanti dalle Fondazioni bancarie erogandoli anno per anno in base ai progetti presentati dai centri di servizio lombardi. Le fondazioni lombarde Fondazione Cariplo e Banca del Monte di Lombardia erogano il 50% alla Lombardia e il restante 50% ad altre regioni. L erogazione dei fondi ha avuto, negli anni, elementi di incertezza e di discontinuità, come si può vedere nella tabella e nel grafico, a causa di un contenzioso sul calcolo del quindicesimo. Oggi tramite un accordo con Acri (Associazione delle Casse di Risparmio) le prospettive sono più certe e stabili. IMPORTI ASSEGNATI AL CIESSEVI DI MILANO anno totale * * l importo del 2009 è ridotto rispetto ai due anni precedenti perché decurtato di una quota finalizzata all avvio del nuovo Centro Servizi, che è in corso di costituzione per la nuova Provincia di Monza e Brianza. DALLA NASCITA AL CONTESTO ATTUALE Le risorse delle fondazioni bancarie costituiscono un fondo regionale che il Comitato di Gestione suddivide fra i vari Centri della Lombardia. A seguito della legge 266/91, che ha previsto la costituzione dei centri di servizio per il volontariato, nel 1996 in Lombardia è stato nominato il Comitato di gestione che, un anno dopo, ha istituito un bando e alla fine del 1997 ha riconosciuto i centri di servizio della Lombardia: uno per ogni provincia. È dal 1998, quindi, che il volontariato milanese ha iniziato a usufruire dei servizi di Ciessevi grazie all attivazione del progetto elaborato dai

13 11 soci fondatori, tra cui vi sono associazioni fra le più significative del volontariato milanese. La prima preoccupazione di Ciessevi è stata quella di aprire un punto di informazione e consulenza per il volontariato, dove le organizzazioni potessero rivolgersi per esporre i loro problemi e per trovare risposte e strumenti. I primi servizi operativi sono stati l Area Consulenza con uno sportello aperto per cinque giorni alla settimana, e l attività di comunicazione, tramite un periodico mensile e i rapporti con la stampa. In seguito sono state attivate l area Formazione, la Documentazione e il supporto alla Progettazione e alla capacità delle organizzazioni di rispondere ai bandi di finanziamento. Ultime, in ordine temporali, ma non meno importanti, le attività di Banca dati e Promozione del Volontariato. Tutti questi servizi si sono evoluti nel tempo, passando da un servizio in attesa delle richieste ad un lavoro di rilevazione dei bisogni del volontariato e da questi di attivazione di proposte coprogettate. A CHI SI RIVOLGONO LE AZIONI E I SERVIZI Le azioni e i servizi di Ciessevi sono resi, di norma gratuitamente, a tutte le organizzazioni di volontariato, iscritte e non iscritte ai registri regionali e provinciali del volontariato. I servizi sono disponibili anche per altri soggetti del terzo settore, enti pubblici ed enti non profit, secondo differenti modalità. Sono circa 2mila le organizzazioni che costituiscono il volontariato milanese: di queste sono iscritte al registro provinciale del volontariato contando 54mila volontari operativi. Sono organizzazioni di media e piccola dimensione, per la metà costituite da 20 persone. La maggior parte dei volontari ha dai 30 ai 54 anni, i giovani costituiscono circa il 20%. Più delle metà delle organizzazioni si finanzia con entrate private. Il volontariato si articola per vari settori di attività. La maggior parte svolge attività sociale, il 51,8%, si occupa cioè delle persone in difficoltà come anziani, malati, ragazzi in disagio, prostituzione e stranieri. Gran parte si occupa dei problemi sociali e della salute, con interventi di emergenza, di aiuto negli ospedali e di raccolta sangue. Esistono però anche altre forme di volontariato, oggi in crescita, come la promozione della cittadinanza attiva, il volontariato ambientale e culturale, soprattutto rivolto agli anziani. Nel milanese è radicata anche la tradizione di volontariato sportivo, con l insegnamento di uno sport dilettantistico ai ragazzi, compiendo un compito di prevenzione e di educazione importante per le generazioni future. Un volontariato che ha bisogno di informazioni e strumenti per essere in regola, per accedere a finanziamenti, per formarsi ed operare al meglio. DAL VOLONTARIATO PER IL VOLONTARIATO Dal volontariato per il volontariato : è questo lo slogan che ha sempre contraddistinto l azione di Ciessevi. Realizzare azioni, servizi e strumenti per il volontariato ha a che fare con le multiformi appartenenze culturali e antropologiche che alimentano la motivazione di agire per gli altri gratuitamente. Per questo Ciessevi ha sempre sostenuto la scelta della legge del volontariato di affidare l indirizzo e il governo dei Centri di Servizio al volontariato, alle stesse organizzazioni che insieme devono decidere e realizzare le azioni per sostenere, qualificare e sviluppare il volontariato. Sarebbe pericoloso affidare queste scelte ad altri, al di fuori del volontariato, lasciando che altri soggetti, del mondo delle istituzioni o dell economia, governino i servizi per il volontariato. Superare l autoreferenzialità e la giusta relazione con gli interlocutori degli altri mondi non può però fare abdicare all autonomia dell indirizzo, alla scelta di dove e come svilupparsi. Ciessevi, infatti, è un associazione di terzo livello costituita da 33 soci: Acli Milanesi, Ada Lombardia, Agesci Lombardia, Aido regionale, Anpas Lombardia, Antea Milano, Arci Milano, Arci Ragazzi, Associazione Volontari Caritas Ambrosiana, Auser Milano Onlus, Avis Provinciale Milano, Avo Lombardia, Avulss Onlus, Centro di Solidarietà San Martino, Centro sportivo italiano Sezione di Milano, Civitas, Croce Bianca Milano Onlus, Croce Rosa Celeste, Federazione Impresa Sociale Compagnia delle Opere, FederVita Lombardia Onlus, Felceaf, Forum della Solidarietà, Genitori Si Diventa Onlus, Ipsia Milano, Ledha Onlus, Legambiente Lombardia, Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, Medici Volontari Italiani Onlus, Movi Lombardia, Naga, Polisportive Giovanili Salesiane Comitato regionale Lombardia, Uisp Milano, US Acli. I soci concorrono a conoscere il bisogno, interpretarlo, intuire le risposte più adatte, trasformare le intuizioni in azioni, servizi, interventi e strumenti. Devono far si che Ciessevi sia accessibile e comprensibile a tutti. IL BILANCIO DEI PRIMI DIECI ANNI DI ATTIVITÀ Sostenere e qualificare il volontariato è un obiettivo ampio e complesso. Concretamente Ciessevi in questi dieci anni ha cercato di realizzarlo attraverso le attività svolte dalle proprie aree. Area Consulenza L area Consulenza rappresenta uno dei principali punti di contatto e di servizio per le organizzazioni di volontariato, offrendo informazione, orientamento e consulenze su problematiche organizzative, normative, amministrative, contabili, fiscali e di ricerca fondi.

14 12 Dall attivazione del servizio, che risale al gennaio 1998, si sono rivolti ad esso più di 7mila utenti sottoponendo circa 27mila casi. Di questi l 80% circa sono organizzazioni o singoli che vogliono costituire una associazione di volontariato. Dalla registrazione dei contatti, inoltre, risulta che quasi il 90% delle organizzazioni di volontariato della provincia di Milano iscritte al Registro Regionale si è rivolto a Ciessevi almeno una volta. L Area Formazione La formazione rappresenta uno dei compiti principali dei Centri di Servizio per il Volontariato, intesa come uno strumento finalizzato alla qualificazione delle organizzazioni di volontariato. Per il piano formativo Ciessevi ha proceduto sin dall inizio coinvolgendo e valorizzando le esperienze e le competenze formative presenti nel mondo del volontariato. In questi dieci anni sono stati realizzati più di 800 corsi ai quali hanno partecipato 19 mila volontari. L Area Progettazione L area Progettazione ha iniziato la sua attività nel dicembre Tra i suoi compiti il monitoraggio di tutto il materiale inerente al tema, in modo da cogliere le possibilità reali di partecipare ai bandi pubblici o privati da parte delle Organizzazioni di Volontariato. L area progettazione ha svolto un lavoro di collaborazione e confronto con i soggetti erogatori coloro che emettono il bando per conoscere e capire meglio gli eventuali dubbi che emergevano dal lavoro di consulenza con gli enti. L area ha fornito più di 2mila e 600 consulenze per la progettazione. L Area Promozione del Volontariato L area di promozione del Volontariato ha iniziato la sua attività a partire dal settembre Attraverso l Avviso di selezione sono state realizzate 125 iniziative di sensibilizzazione, presentazione di testimonianze, corsi brevi di approfondimento, convegni, seminari e tavole rotonde. Mentre sono state 25 le grandi feste del volontariato realizzate sul territorio della provincia di Milano da reti di associazioni. Sono stati 18mila i partecipanti alle iniziative di cui 4mila con meno di 29 anni. Il sistema dei punti di promozione volontariato è un sistema coordinato di informazione, orientamento e accompagnamento per le persone che intendono avvicinarsi al mondo del volontariato realizzato con 9 sportelli di orientamento gestiti da associazioni. Hanno contattato gli sportelli persone, di cui donne e uomini. Di queste persone 4mila erano interessate all area sociale e sanitaria, al volontariato internazionale e all ambiente e alla tutela del patrimonio artistico. Sono inoltre 3 gli sportelli scuola-volontariato aperti (Legnano, Quarto Oggiaro a Milano e Monza) realizzati con l Ufficio scolastico provinciale. L Area Territorio L area conduce l attività del centro di servizio sul territorio provinciale con due azioni. Attraverso i laboratori territoriali del volontariato che sono luoghi di lavoro decentrati e la promozione e realizzazione di gruppi e di coordinamenti locali che vengono coinvolti nelle scelte di indirizzo del centro di Milano. Attualmente il territorio provinciale è suddiviso in ambiti territoriali corrispondenti agli ambiti dei Piani di Zona sociali: Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese, Rho, Legnano, Melzo, Gorgonzola, San Donato Milanese, Abbiategrasso, Rozzano e Monza e Brianza. Area Comunicazione Da diversi anni Ciessevi comunica con le organizzazioni di volontariato tramite il proprio bimestrale News Volontariato inviato gratuitamente a 8mila indirizzi, il sito internet aggiornato quotidianamente e la newsletter quindicinale. Con il 2008 è stato attivato anche il servizio di consulenza per aiutare le organizzazioni di volontariato a far conoscere le proprie iniziative e ad attuare i propri piani di comunicazione. I RAPPORTI CON GLI INTERLOCUTORI ISTITUZIONALI Fondamentale, per la realizzazione dei servizi offerti al volontariato e per il suo rapportarsi all esterno, è la collaborazione di Ciessevi con i propri interlocutori istituzionali. È importante il rapporto con la Provincia di Milano che ha diverse competenze istituzionali in tema di volontariato e che da tempo opera nel settore. Un intesa che vede i due enti operare insieme ormai da diversi anni nella realizzazione di seminari annuali, nella collaborazione per l attuazione del bando di finanziamento rivolto alle organizzazioni di volontariato e nella tenuta della sezione provinciale del registro sia dell associazionismo che del volontariato. Allo stesso modo, nel dialogo con i Comuni, Ciessevi non intende sostituirsi al volontariato locale (la rappresentanza del volontariato resta alle organizzazioni stesse), ma essergli di supporto per promuovere un rapporto con l ente locale il più possibile corretto, competente, qualificato. Nell esperienza delle delegazioni territoriali, dei Piani di Zona e in altre numerose occasioni, Ciessevi cerca di fornire le informazioni utili ai Comuni per la valorizzazione del loro rapporto con il volontariato, in chiave di solidarietà e sussidiarietà. Altre collaborazioni sono in atto con ASL, Università, centri di ricerca.

15 13 Ciessevi inoltre è socio del Coordinamento Regionale dei CSV della Lombardia e del Coordinamento Nazionale CSV.net con i quali collabora e partecipa all attuazione di progetti sperimentali e innovativi. 1.4 Le strategie per il futuro di Emilio Lunghi, vicepresidente CIESSEVI Per cercare di definire le strategie per il futuro di Ciessevi è necessario comprendere in quale contesto si troverà la nostra comunità nel prossimo futuro. Non è facile prevedere i suoi fenomeni sociali e le risposte che ad essi verranno date dall intervento pubblico, dal privato sociale, e dal volontariato. Purtroppo il quadro che abbiamo davanti ci dice che stiamo vivendo una situazione di difficoltà per molte famiglie italiane determinata dai cambiamenti nella distribuzione della ricchezza e del reddito che passa dai salari alle rendite e ai profitti. Se a questa condizione economica di numerose famiglie aggiungiamo vergognosi atteggiamenti nei confronti dei processi migratori e degli immigrati, si comprende il senso di insicurezza, di disagio e di paura, che pervade la nostra società, con fenomeni di chiusura e di arretramento dell azione solidaristica tipica del volontariato. Se nelle persone vi è una condizione di insicurezza per il futuro, questa insicurezza genera, molto spesso, arretramento della disponibilità verso gli altri che si percepisce sul piano dei comportamenti quotidiani. Tali comportamenti assumono forme di individualismo possessivo e di una distorsione delle relazioni comunitarie, più marcatamente orientate al rifiuto dello straniero e del diverso. Ecco allora che si spiega l insistente ricerca di nuovi volontari da parte delle organizzazioni di volontariato, questa ricerca è diventata per molte associazioni quasi ossessiva, in quanto il calo dei volontari limita la risposta ai crescenti bisogni generati dalla crisi sociale in atto, ed in qualche caso addirittura l esistenza stessa dell associazione. Pertanto, a mio avviso, pensare al presente e al futuro per una struttura che eroga servizi al volontariato, significa in primo luogo aiutare, con servizi e campagne adeguate, a rispondere al bisogno primario di ricerca dei volontari Penso che per l immediato futuro si debba concentrare l attività sul progetto 2009/2010 che è il frutto di un lavoro partecipato ai vari livelli, a partire dalle associazioni territoriali. Primo obbiettivo, a mio avviso, è quello di far emergere e far comprendere che l insieme delle azioni di Ciessevi si innesta nel solco di una battaglia culturale etica, morale, civile e sociale in grado di sconfiggere insicurezza e paura attraverso azioni solidaristiche e collettive. La strategia per perseguire questo primo obbiettivo è quella di fornire strumenti adeguati alla progettazione nei territori. A questo proposito abbiamo una straordinaria opportunità di risorse che sono messe a disposizione attraverso un bando per la coesione sociale grazie a un lavoro di collaborazione tra Fondazione Cariplo, Coordinamento dei Centri di Servizio per la Lombardia e Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato in Lombardia. È da questa azione che possiamo far comprendere l utilità della collaborazione fra organizzazioni di volontariato e del terzo settore, individuando obbiettivi comuni su cui impegnarsi insieme ai tavoli di definizione dei Piani di Zona negli ambiti distrettuali, come prevede la legge 328, scambiando buone prassi, informazioni e saperi. L azione volontaria, così, si mette in sinergia con il terzo settore nella forma sussidiaria e integrativa, relazionandosi nel modo corretto con le istituzioni. Ma la ricerca di nuovi volontari non può che passare nel rapporto intergenerazionale che significa, in primo luogo, far comprendere che le associazioni si devono aprire, devono dare spazio ai giovani che vivono il volontariato in forme non tradizionali, per il tempo che hanno a disposizione e per l approccio di passioni e interessi che esprimono. È importante progettare, come si sta facendo, sperimentalmente nelle scuole forme di collaborazioni tra corpo docenti e Ciessevi, in questo ambito è possibile proporre esperienze di volontariato giovanile nel territorio dove è insediata la scuola. Purtroppo, questa importante esperienza nelle associazioni da parte dei giovani, data dal servizio civile, con il taglio in finanziaria del 42% delle risorse per il servizio civile, rischia di chiudere. Guardare al futuro significa formare i cittadini del domani, significa per Ciessevi promuovere la cittadinanza attiva favorendo la partecipazione responsabile delle persone alla vita e ai servizi della comunità locale, alla tutela, valorizzazione ed estensione dei beni comuni culturali ed ambientali, alla difesa ed allo sviluppo dei diritti di tutti.

16 14 Ma una nuova leva di volontari non può prescindere dal promuovere l apertura delle nostre associazioni, non solo ai giovani, ma anche ai nuovi cittadini del nostro paese: gli immigrati. Sarebbe davvero singolare parlare di coesione sociale e di inclusione e non considerare gli aspetti di integrazione di queste persone a partire dico io, dalle associazioni di volontariato. È tempo di accentuare e condurre un azione mirata di Ciessevi nei confronti degli immigrati, per coinvolgerli nel mondo del volontariato, questa azione porterà linfa vitale nelle associazioni, non solo perché le persone sono generalmente più giovani, ma soprattutto perchè saranno in grado di rispondere meglio ai bisogni di questa fascia di popolazione e di facilitarne l integrazione e la conoscenza reciproca. Ovviamente pensare al futuro significa far tesoro del passato e utilizzare al meglio esperienza, conoscenza e professionalità accumulati in dieci anni di attività di Ciessevi, a partire dalla grande attività formativa. Questa attività formativa ha permesso di costruire competenze e consapevolezza nelle associazioni, mettendo in luce potenzialità e limiti del proprio ruolo, nel prossimo futuro come prevede il progetto 2009/2010 bisognerà alzare il livello formativo in modo tale da rispondere al meglio nel valorizzare saperi, professionalità, esperienze; sia nel governo delle associazioni, sia nella loro gestione organizzativa ed amministrativa, sia, infine, nella capacità di realizzare la propria mission nei confronti dei destinatari. La contaminazione reciproca, la conoscenza delle buone pratiche, non può che essere veicolata da una efficace comunicazione. In questi anni ho potuto verificare che i volontari preferiscono il fare al dire, sono convinto che l azione volontaria ha alla base anche il fine di non apparire, la discrezione. L esperienza mi insegna, però, che è necessario far conoscere e riconoscere l importanza del ruolo del volontario nel territorio, in quanto genera la consapevolezza della sua inclusione sociale. Inoltre, è sintomo di gratificazione dei volontari valorizzare il contributo che danno alla coesione sociale delle proprie comunità, per questo assume molta importanza la strategia comunicativa. Conoscere e riconoscere il ruolo del volontariato facilità il rapporto con le istituzioni e questo determina la presenza ai tavoli dove si decidono le politiche sociali. Per contare però è necessario costituire nella forma più ampia di partecipazione, organismi di rappresentanza,(forum, consulte, ecc.) che consentono di mettersi assieme e determinare sinergie nel fornire servizi e garantire diritti inevasi. La costituzione di reti associative è l obbiettivo primario da perseguire attraverso le delegazioni di ambito territoriale. La conoscenza delle opportunità di finanziamento attraverso le leggi dello stato ( più dai meno versi, il 5 per mille), le varie forme di donazione alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, la raccolta fondi, soprattutto per le piccole associazioni, devono diventare pratiche quotidiane come modalità di finanziamento, Ciessevi è oggi in grado di supportare questa azione. In modo particolare, e sempre più, le fonti di finanziamento arriveranno attraverso la raccolta fondi per sostenere e realizzare progetti, oltre che finanziamenti da fonti pubbliche e private attraverso meccanismi trasparenti e imparziali, per questa ragione è necessario sviluppare con una iniziativa adeguata la capacità di rendicontazione. Diciamo che ho richiamato le linee guida del progetto 2009/2010, ma il mondo corre veloce e ha davanti a se grandi e gravi problemi, ed è presumibile che vi potranno essere correzioni di rotta dell azione di Ciessevi per rispondere a presumibili nuovi bisogni che oggi non è possibile individuare, per questo i nostri sensori dovranno essere sempre di più i terminali territoriali. Questi terminali sono gli avamposti di Ciessevi, più vicini alla gente e quindi nelle migliori condizioni di cogliere i bisogni delle associazioni, pertanto è fondamentale nel prossimo futuro insistere sul decentramento territoriale. Per finire ripenso a quanto dicevo all inizio e i problemi che incontreremo per risalire una situazione difficile soprattutto nel 2009, sicuramente non sarà facile, dipende da noi, molto dalla struttura, dall impegno dalla passione e dalla voglia che ci si mette nel perseguire gli obbiettivi che ci siamo dati nel progetto. Niente.è impossibile, Yes We Can

17 2 Il Volontariato Volontario io. Autobiografie di volontariato Non siamo che dei racconti. Carrière Siamo i nostri racconti, le storie con cui abbiamo conservato nella memoria gli eventi passati della nostra vita, le parole dette e sentite, le persone incontrate. I percorsi dell autobiografia permettono di riconoscere e dare valore alla nostra esperienza di vita a partire dal ripensarla e riorganizzarla per poterne scrivere. L esperienza dei volontari, ricca di significati, merita di essere ripensata e valorizzata in narrazioni che siano al tempo stesso testimonianza dell impegno profuso e promozione di valori solidali. Ciessevi intende dare voce e visibilità ad esperienze significative provenienti dal mondo del volontariato attraverso la raccolta di scritture autobiografiche, l essere Volontario. Io che ogni volontario vive quotidianamente e proporlo come patrimonio unico di umanità, di conoscenza, di esperienza.

18 16 Antonella Candosin TELEFONO AMICO Ho iniziato la mia esperienza di volontaria in una linea d ascolto 11 anni fa su suggerimento di un mio ex fidanzato. In quel particolare momento della sua vita riteneva importante intraprendere questa via per trovare nuovi stimoli di formazione personale e io lo seguii, neanche particolarmente convinta. Con il tempo però la situazione cambiò: dopo due anni lui se ne andò seguendo altri interessi, mentre io continuai questa esperienza, più entusiasta che mai. Frequentai cinque mesi di corso di preparazione, poi iniziai a rispondere al telefono, dapprima affiancando i vecchi turnisti e poi da sola, ma sempre con il prezioso sostegno del gruppo. Il mondo che mi si aprì fu talmente vasto e disparato da farmi mettere a fuoco la mia stessa vita con occhi nuovi. Mi resi conto di aver vissuto per troppi anni dentro una cupola di cristallo. Una protezione che mi era servita per crescere serenamente ma che non mi aveva permesso di comprendere realmente ciò che mi circondava. Scoprii così allora quanto è complessa la mente umana. Telefonata dopo telefonata, molte dinamiche e situazioni mi hanno colpita. In particolare mi hanno stupito le assurde spiegazioni che la nostra mente trova per evitare di farci soffrire. In alcune situazioni, quando un famigliare ci usa violenza, anche della peggior specie, noi riusciamo addirittura a giustificarlo: arriviamo a dirci che agisce in quel modo per comunicarci amore. A volte, ancora, ci si relaziona con persone costantemente aggressive e ostili con le quali si fatica a comunicare. Ho scoperto che questo comportamento è solo un atteggiamento appreso da piccoli e poi messo in pratica negli anni semplicemente perché solo agendo così si riesce a catturare l attenzione delle persone. Ho anche imparato che, purtroppo, a volte è difficile trovare una logica al delirio perché quello che se ne ricava è solo un grande male alla testa a conclusione della telefonata. Ho scoperto milioni di altre verità ma, ahimé, milioni ne devo ancora imparare! Durante i primi cinque anni di esperienza, mi sono documentata e ho studiato, facendomi un idea di cosa significava fare relazione d aiuto. Ho conosciuto molte persone, poi divenute amici, e proprio con alcuni di questi compagni di viaggio ho deciso di fondare un associazione: mettere insieme le nostre forze ed esperienze a favore di chi soffre. Che ambizione! Non è stato facile: un grosso dispendio di energie che ci ha assorbito completamente, ma ne abbiamo ricavato sicuramente una fantastica crescita interiore. Sono passati sei anni dall apertura di questa associazione e sono contentissima per tutto ciò che mi ha portato questo impegno. Sono felice ogni volta che entrano i nuovi in associazione perché mi rivedo in loro e perché spero possano trovare in questa esperienza di volontariato tanto quanto ho trovato io. Non nascondo di aver dovuto affrontare molte difficoltà in questo percorso, ma la crescita che ho vissuto ha sicuramente più valore. Tutto quello che ho ricevuto l ho portato nella mia vita quotidiana: con i miei familiari, con i miei amici, perfino nel mio lavoro. Tre anni fa mi sono guardata intorno e mi sono resa conto che non mi riconoscevo più nell ambiente di lavoro che mi circondava. Allora ho deciso di cercare un impiego nel sociale, un attività che mi permettesse di esercitare quanto appreso in questi anni di esperienza nell ascolto e nella relazione d aiuto. Ora mi sto formando per diventare counselor. Lavoro in ospedale, sono a stretto contatto con i pazienti e, ancora una volta, ascolto. Questa esperienza mi ha aiutata a crescere. Probabilmente se non avessi imparato ad ascoltare me stessa non sarei riuscita a capire come ascoltare gli altri. Riconosco che questo percorso non è stato facile ma cosa lo è nella vita?

19 17 Ivan Di Bitetto ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI (AVO) La mia storia di volontariato è iniziata un po per caso. Le cose migliori accadono così, inaspettatamente, quando meno te ne accorgi. Avevo circa l età dei tredici anni. Frequentavo la terza media inferiore e la materia che studiavo con più interesse e piacere era Geografia. Un argomento in particolare suscitò molto il mio interesse: l India. Ogni volta che sfogliavo il mio libro e scorgevo quelle immagini struggenti di sofferenza, avvertivo una forte emozione, mai provata prima. Quella sensazione mi comunicava qualcosa d importante, che solo dopo alcuni anni capii. Ricordo ancora quando comunicai ai miei genitori il mio desiderio di fare un esperienza di volontariato in India ma, data la mia giovane età, non fui preso seriamente in considerazione. Quella strana sensazione custodita in me però, di tanto in tanto, si rifaceva viva e decisi di ascoltarla. Mi recai nell ospedale della mia città, Cinisello Balsamo, dove era presente l Avo, l Associazione volontari ospedalieri. Mi recai in segreteria e lasciai il mio nominativo per diventare anche io un volontario, una volta raggiunta la maggiore età. Nel 1997 finalmente iniziai a frequentare il Corso base di formazione per nuovi volontari ospedalieri. Da quel giorno, il mio sogno iniziò a diventare realtà. Dopo il corso, iniziai l esperienza pratica sul cam - po tra le corsie dell unità operativa di Otorino, presso l ospedale Bassini di Cinisello. Ricordo ancora oggi, come se fosse ieri, la mia prima esperienza con i malati, il mio batticuore, la mia timidezza, la mia insicurezza, la mia gioia e quel dubbio: chissà che cosa combinerò?! Beh, ne ho combinate un po di tutti i colori: di blu come l intensità, di verde come la speranza, di giallo come l impegno e di rosso come il coraggio e l amore dello sforzo di dare il meglio di me in questa attività. Dopo due anni trascorsi nella corsia dell unità operativa di Otorino, sono passato poi nel reparto di Ortopedia. In questi anni di servizio a stretto contatto con il degente, sono riuscito a comprendere l importanza della figura del volontario all interno di una struttura sociosanitaria. L esperienza mi ha insegnato che può bastare anche una stretta di mano al momento giusto, una parola di conforto o un semplice sorriso, per rendere una persona malata più serena e tranquilla. È molto importante saper ascoltare le confidenze del malato, le sue paure e i suoi problemi, anche se a volte è difficile evitare di farsi coinvolgere emotivamente. A volte, mi sono accorto, il silenzio è più utile di mille parole. Il silenzio è la migliore compagnia, quando capita di incontrare persone in determinate situazioni. La sola presenza può essere di conforto, in quanto l ammalato comprende che si è accostata a loro una persona per trasmettergli coraggio e forza. È capitato più di una volta che la mia presenza fosse rifiutata per motivi che non riuscivo a comprendere. Non riuscivo a capire se quello che facevo era corretto o sbagliato. Sono arrivato al punto di pensare che la mia voglia interiore di aiutare gli altri in certe situazioni potesse quasi dar fastidio alle persone in certe situazioni. Con l esperienza e con il tempo sono riuscito ad accettare anche questi sporadici episodi, imparando a rispettare le scelte altrui, senza mettere in crisi le mie motivazioni. In questi anni, sono venuto a conoscenza di una parte della realtà di questo mondo, un tempo per me sconosciuta. Ora so che il mondo che scorgo dalla finestra di casa non è tutto rose e fiori e nel cielo non splende sempre l arcobaleno, ma ci sono alcune persone che non riescono a scorgere queste meraviglie della natura. In Avo ho imparato a considerare fondamentale anche la vita associativa. Per apprezzare fino in fondo il senso di un esperienza speciale, come quella del volontariato ospedaliero, l incontro fra volontari deve essere posto sullo stesso piano del servizio in corsia. Inoltre per un associazione è importante guardare all esterno del proprio ambito d intervento, la realtà del territorio e l impegno con le istituzioni. Questa evoluzione del mio modo di fare volontariato mi ha portato a vivere un altra esperienza. Nel ho assunto l incarico di delegato regionale Avo giovani Lombardia e, per ben quattro anni, ho avuto modo di conoscere la realtà regionale della mia associazione e collaborare sul territorio a diversi progetti e iniziative. Terminato questo incarico, nel 2006 sono stato poi eletto presidente Avo Cinisello Balsamo, il più giovane presidente Avo a livello nazionale. Un altra scommessa, un altra nuova esperienza: la mia giovane età, i miei timori, i miei pensieri e la mia buona volontà di mettere a disposizione le mie capacità. Un incarico che mi vede impegnato tuttora in un volontariato diverso rispetto ai miei inizi: responsabilità, contatti e collaborazioni anche con altre associazioni di volontariato e istituzioni. Senza dimenticare l incontro con i volontari, il confronto, l arricchimento delle esperienze vissute e condivise. Gestire quasi cento volontari a volte è difficile ma da qui nasce la voglia di realizzare qualcosa di nuovo. Bisogna seminare per poi raccogliere e mi accorgo che qualche girasole sta nascendo e questa è la mia più grande soddisfazione. Il servizio Avo mi ha aiutato a crescere, a maturare, portandomi a vivere esperienze positive e altre più difficili. Da queste ultime nasce la voglia di mettersi in gioco per migliorare. Mi viene in mente un pensiero di Padre Arnaldo Pangrazzi: I salici piangenti non si possono sradicare dalla vita per tutti presto o tardi il dolore bussa alla porta della propria casa ma all ombra di ogni salice piangente è ascosto un girasole.

20 18 Devis Graziano ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PAGIASSI, VIP GENOVA Quella sera di dicembre del 2003 mi si è presenta l occasione di conoscere una realtà che seguivo e inseguivo da tempo. Avevo già sentito parlare della clownterapia e finalmente mi apprestavo ad avvicinarmi a questo mondo. Si trattava di una semplice cena informativa sul corso di formazione successivo ma era grande la mia curiosità. A grandi linee avevo immaginato quel che sarebbe venuto a galla e riguardo al come mi aspettavo una classica tavolata e un introduzione al corso. Bla, bla, bla. E invece imprevedibilità e allegria del mondo dei clown hanno avuto il sopravvento da subito: è stata un esplosione di colori, musica e balli, sorrisi e divertimento! Nulla era ancora nato e nulla era certo, ma già sentivo una forte spinta. Tra il nostro incontro clownescamente informale e l inizio del corso sono poi trascorsi diversi mesi. Ne ho approfittato per ampliare le mie conoscenze sulla clownterapia, documentarmi e, soprattutto, interrogarmi. Ho cercato di comprendere le mie motivazioni, i limiti e le capacità, la convinzione e ogni altra risorsa utile ad affrontare questa avventura. É poi arrivato il giorno del corso ed ecco il mio primo momento felice! L entusiasmo di conoscere tante persone differenti per età, professione, città, tutte accomunate dal desiderio di essere per gli altri. La felicità di vivere nuove sensazioni, di percepirle e farle proprie. La gioia nel giocare insieme, far nascere quelle emozioni che di lì a poco avremmo tentato di infondere nelle persone meno fortunate di noi. Non eravamo lì per noi, per giocare ai clown. Eravamo all inizio di un cammino che ci avrebbe portato a incontrare persone bisognose di attenzioni. Gioia ed entusiasmo hanno accompagnato ogni mio passo. Tuttora sono ben radicati e forti e costituiscono l elemento trainante della mia attività di volontariato. Questo non significa che io non viva sensazioni opposte, come il timore. Al contrario, credo fermamente che una sana paura sia un imprescindibile zavorra che permette di rimanere con i piedi per terra. Aiuta a essere attenti, consapevoli di ciò che si fa, aiuta a riconoscere i limiti, propri, altrui e del contesto in cui ci ritrova. Fa sì che non si agisca solo con il cuore ma anche con la mente. Paure e timori mi hanno accompagnato fin dal corso di formazione. Riuscirò a essere un clown di corsia? Sarò in grado di trasmettere ciò di cui hanno bisogno le persone in un letto d ospedale? Come mi comporterò nei reparti più impegnativi? Quali saranno le mie reazioni? Come pormi e come accogliere? Tantissime domande erano presenti ieri e lo sono ancora oggi. Si fanno sentire prima di ogni servizio in ospedale, indipendentemente dal reparto in cui mi recherò, dalla stanza che visiterò, dai pazienti che avrò davanti. Mi rendono vigile e presente, rendono me e tutto ancor più autentico. Nella mia attività di volontariato sono un clown che in punta di piedi e con grande rispetto e attenzione si aggira tra le corsie d ospedale, portando allegria, buon umore e originalità. Il camice colorato e fantasioso, il pompon rosso sul naso e il bagaglio umano, ancor prima che artistico, entrano e stravolgono ogni situazione. La sorpresa è all ordine del giorno! La leggi negli occhi delle persone che hai di fronte: infermieri, dottori, anziani, bambini, genitori e familiari di quanti sono costretti ad affrontare una dura realtà. Quella sorpresa è il loro ringraziamento per aver reso un po speciale un contesto che in genere non offre nulla di speciale. In ospedale sono concentrato su ciò che sto facendo: investo ogni mia energia per far affiorare negli occhi dei pazienti questa sorpresa di ringraziamento. É tanta la voglia di trasmettere anche solo un sorriso, di riuscire a comunicare: Eccomi, sono qui per te. E la commozione è forte quando hai la consapevolezza di riuscirci, anche solo in parte: ogni servizio è stato a suo modo commovente. Le risposte all apparire del clown sono state le più varie: reazioni divertite, chiusura, dubbio, spavento, graduale apertura o partecipazione immediata, garbato rifiuto o pianto I sentimenti umani sono imprescindibili e il clown li riconosce, li accoglie, dà loro forza e risalto. Commuovono il paziente, consapevole di aver ricevuto, commuovono il clown, riconoscente sempre e solo per un sorriso.

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