Dalla Pragmatica della Comunicazione all Analisi Transazionale a supporto della Scrittura Creativa
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- Giancarlo Bonfanti
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1 Dalla Pragmatica della Comunicazione all Analisi Transazionale a supporto della Scrittura Creativa Dr.ssa Gruppo studio e ricerca 1
2 La Scuola di Palo Alto (California) ha messo a punto i seguenti Assiomi: 1. In presenza non si può non comunicare. 2. In ogni comunicazione v è un aspetto di contenuto e uno di relazione. 3. Ogni comunicazione può essere punteggiata diversamente dai soggetti. 4. In ogni comunicazione v è un livello numerico e uno analogico. 5. Le comunicazioni possono essere simmetriche o complementari. 2
3 Assioma 1 In presenza non si può non comunicare Il comportamento non ha un suo opposto: Non possiamo non comportarci. Una unità di comunicazione (comportamento compreso) è chiamata messaggio, una serie di messaggi scambiati tra persone è una interazione. 3
4 Esempi: * Se un viaggiatore in uno scompartimento di treno non vuol comunicare con gli altri senza parlare, come può comportarsi? - Rifiuto della comunicazione: fa capire all altro di non voler comunicare ( disprezzando le buone maniere ) - Squalificazione della comunicazione: il viaggiatore che non voleva comunicare si lascia andare ad una conversazione inconcludente, cambiando argomenti, contraddicendosi, fraintendendo, ecc per invalidare la comunicazione tra loro - Usare un sintomo come comunicazione: es. manifesta sonno così che non è lui a non voler comunicare ma è colpa del sintomo del sonno - Oppure può decidere per: - Accettazione della comunicazione: cede all altro e cominciano a comunicare 4
5 Due persone che non si conoscono e che s incontrano per mesi ogni giorno per strada finiscono col. - Divenire amici - Divenire conoscenti (scambio comunicazioni meno coinvolgenti del caso precedente) - Attendere la presenza dell altro pur senza che si sia instaurata un comunicazione verbale - Ecc..ecc.. 5
6 Assioma 2 In ogni comunicazione c è un aspetto di contenuto e uno di relazione Esempio: un ordine, una confidenza, una richiesta d aiuto da parte di un superiore nella scala sociale, sono contenuti diversi, ma la relazione rimane la medesima. 6
7 Assioma 3 Ogni evento è punteggiato diversamente dalle persone che lo vivono Per capire questo assioma possiamo fare l esempio della cavia di laboratorio che dice: Ho addestrato bene il mio sperimentatore. Ogni volta che io premo la leva lui mi dà del cibo! questa cavia non accetta la punteggiatura che lo sperimentatore cerca di imporgli, secondo la quale è lo sperimentatore stesso che ha addestrato la cavia e non il contrario. Quindi la punteggiatura è come ogni comunicante, mentre è in comunicazione, interpreta la stessa (punto di vista). 7
8 Esempi: * in una controversia coniugale chi ha ragione? * i testimoni di un medesimo evento non danno mai la stessa versione. Quando la comunicazione diviene patologica per uscirne e riuscire ad accettare che l altro possa avere una visione (p.d.v.) diverso, bisogna che i comunicanti giungano alla metacomunicazione cioè la loro comunicazione sarà l oggetto della loro comunicazione che quindi sarà metacomunicazione (comunicazione sulla comunicazione) Un comportamento patologico riguardante questo assioma: profezie che si autodeterminano. Il soggetto attua un comportamento credendo che esso dipenda dal fatto che subisce il comportamento degli altri mentre, in realtà, è lui stesso a provocare 8
9 Assioma 4 In ogni comunicazione c è un livello numerico e uno analogico. Esempio: Usando solo la stessa parola (per es. neve ), posso dire cose molto diverse. 9
10 Assioma 5 Le comunicazioni sono simmetriche o complementari. Esempio:- quando due vogliono avere entrambi ragione la comunicazione è simmetrica. - quando uno lascia che l altro si tenga la sua ragione. 10
11 A proposito di comunicazione complementare Larocca ha proposto che venga distinta in: rigida: è quella in cui ciascun interlocutore è sempre dominante o succube (Up o down) fluida: è quella in cui ciascun interlocutore è, a seconda delle circostanze, in posizione dominante o di sottomissione. 11
12 IL LIVELLO ANALOGICO DELLA Ha due funzioni: COMUNICAZIONE 1. di metacomunicare (= comunicare sulla comunicazione sino a dare al contenuto numerico un significato contrario); 2. di definirsi reciprocamente. Avviene mediante manifestazioni non verbali: toni di voce, pause, mimica, postura, prossemica, gestualità, sguardi, ecc.. 12
13 L'ANALISI TRANSAZIONALE Distingue quattro diverse posizioni esistenziali che si articolano sulla relazione con se stessi e con gli altri. La relazione con se stessi può essere: 1. sono a mio agio con me stesso: lo Sono OK; 2. sono a disagio con me stesso: Non Sono OK. La relazione con gli altri può essere: 1. sono a mio agio con gli altri: Tu Sei OK; 2. sono a disagio con gli altri: Tu Non Sei OK. 13
14 Le posizioni esistenziali I0 SONO OK- TU SEI OK è la posizione esistenziale più sana I0 SONO OK- TU NON SEI OK disprezzo del prossimo, sicumera, orgoglio I0 NON SONO OK- TU SEI OK situazione depressiva, autopunitiva I0 NON SONO OK- TU NON SEI OK patologia noogena, male metafisico 14
15 Le cifre L'antropologo Albert Mehrabian ha stabilito che solamente il 7% di tutte le informazioni che ci arrivano da un discorso passa attraverso le parole; il restante, che è comunicazione non verbale, si divide in: 38% che ci perviene dal tono,inflessione della voce, ritmo delle parole e 55% che arriva dalla posizione del corpo, i gesti delle mani, braccia, gambe, piedi ecc., espressioni del viso.. 15
16 Le cifre Armato di cronografo, il ricercatore Ray Louis Birdwhistell ha constatato che, mediamente, in una giornata non parliamo per più di dieci, dodici minuti e che una frase media non dura più di dieci secondi e mezzo. Inoltre, sulla base delle sue valutazioni, ha poi stabilito che il 65% delle interazioni da lui esaminate "prendeva la via del corpo". 16
17 Le percentuali del linguaggio non verbale di Albert Mehrabain 17
18 Esemplificazioni: Giocare con l'anello, pizzicarsi il naso, toccarsi o arricciarsi i capelli, grattarsi la nuca o aggiustarsi un polsino e numerosi altri comportamenti simili sono tutti segnali che produciamo senza sosta, in modo del tutto inconscio e senza motivo apparente. 18
19 Eppure é proprio sulla base di queste azioni involontarie che sviluppiamo sentimenti di attrazione, diffidenza o disagio nei nostri comuni rapporti umani. 19
20 Distinguerli e comprenderne il significato all'interno di una conversazione o di un' interazione ci dà un enorme vantaggio sul piano interpersonale: possiamo scoprire quello che l'interlocutore non dice, le cose che nasconde e, talvolta, le emozioni e gli impulsi di cui non é ancora consapevole 20
21 Ad esempio: un alunno che si tocchi il volto, stropicciandosi il naso, abbassando gli occhi, ecc di fronte ad un insegnante con cui sta parlando può significare che sta provando imbarazzo, disagio oppure vergogna, paura del giudizio 21
22 E ora Esercitiamoci con la Scrittura Creativa 22
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