LE OFFERTE per Soci e Amici di Legnaia. All interno

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1 Mensile Anno XX - numero 5 estate ,52 - Poste Italiane pa - ped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 L UOMO LA TERRA I UOI FRUTTI All interno LE OFFERTE per oci e Amici di Legnaia estate

2 sommario 4 Orticoltura Il cavolo in primo piano di Guido Monaci 7 Orticoltura La coltivazione della fragola di Alberto Lanzi 10 Cocciniglia nera o Mezzo grano di pepe dell olivo di Fabrizio Feci editoriale egnali di ripresa, la voglia di ottimismo prende forma 14 Ambiente L acqua, un bene prezioso di imone Tofani 18 Zootecnia La riscossa della razza Calvana di Roberto Tocci, Clara argentini 22 Cultura Medaglia d oro a Mario Pucci di Romano Bechi 24 Attualità Progetto Tanzania di Gabriele Maneo 26 La filiera agroalimentare e le certificazioni di tefano Grazzini Rubriche 28 Ortogiardino Coltivare che passione! 29 Alimentazione e salute Verdura e frutta di stagione Notizie dalle Coop. di Legnaia 31 Elenco dei prodotti in offerta dal 21 giugno al 7 luglio Direttore responsabile imone Tofani Direttore David Bocciolini Condirettore tefano Meli Comitato di redazione Alberto Lanzi, Guido Monaci, Fabrizio Feci, Gabriele Maneo, Maurizio antoni, Patrizia Borgi, Mauro Pellegrini Foto di copertina Mauro Pellegrini Editore Edimedia.r.l. via Volturno, 10-12A esto F.no - FI tel fax info@edimedia-fi.it tampa Nuova Cesat coop. a.r.l. - Firenze - tel Reg. Trib. Firenze nr del 12/3/1990 Copyright: tutti i diritti riservati. Tiratura copie Informativa Privacy Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196/03 si informano i soci, gli amici di Legnaia e tutta la clientela che i dati personali raccolti presso i nostri punti vendita ed uffici sono soggetti al vincolo di riservatezza e saranno trattati soltanto per gli scopi annessi e connessi ai servizi e ai prodotti erogati dalla nostra società e dalle società da essa controllate e non eccedenti rispetto a tali finalità. Titolare del trattamento è la ocietà Cooperativa Agricola di Legnaia, presso la quale far valere i diritti di cui all art.7. otto formale Vostra richiesta da spedire a mezzo o fax potete richiedere la cancellazione dei vostri nominativi trattati, anche tramite la società Edimedia srl, per le attività di informazione, promozione e iniziative commerciali inerenti i nostri prodotti e servizi (periodico Coltivare Insieme, Newsletter). I primi cinque mesi del 2011 stanno dando, per tutto il Gruppo Cooperativa Agricola di Legnaia, dei segnali molto incoraggianti con incrementi di clienti e di vendite superiori al 10%. Un dato estremamente positivo, in particolare se confrontato con la stagnazione del Un dato che pare confortare la scelta che abbiamo fatto negli anni peggiori della crisi, il 2009 e il 2010, di continuare ad investire e a crescere per offrire un servizio sempre migliore ai consumatori e ai soci, allargando la nostra presenza sul territorio toscano e cercando nuove vie per la commercializzazione dei prodotti dei nostri soci con il progetto le Fattorie Toscane, che sta iniziando a registrare le prime vendite sia in paesi europei che extraeuropei. Anche dal mondo agricolo arrivano timidi segnali di ripresa, in particolare da quelle aziende che in questo difficile periodo hanno avuto i mezzi e il coraggio, per continuare a investire e a cercare nuove strade per la commercializzazione dei loro prodotti. Legnaia, nel suo piccolo e nel rispetto della sua missione di essere punto d incontro fra il mondo della produzione agricola e del consumo, ha dato il proprio contributo incrementando, anche nel 2010, le vendite dei prodotti dei soci che ammontano ormai a milioni di euro. Direi che ormai non c è merce alimentare, prodotta dai nostri soci in Toscana e in Italia, che non si possa trovare nei nostri punti vendita, sempre con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Così come la maggior parte delle piante 3 che si trovano nei nostri punti vendita sono prodotte da Legnaia Vivai o dai nostri soci vivaisti. Legnaia, in tutte le sue realtà, e in particolare nella sede centrale di Firenze a ollicciano, è sempre più la campagna in città. Il luogo dove si può trovare tutto quello che la campagna produce e tutto ciò che serve per chi ama la campagna, ci lavora, ci vive. Con ottimismo, pur in mezzo a tante difficoltà, è continuato e continua il nostro impegno in Tanzania, grazie al contributo dei oci e degli Amici di Legnaia che lo sostengono rinunciando ad una parte dei benefici loro spettanti che, insieme all uno per mille del fatturato della Cooperativa, ci hanno permesso di destinare al progetto nel 2010 ben euro. i è da poco conclusa in Tanzania una nuova stagione di coltivazioni sperimentali della quale c è un ampia relazione all interno di Gabriele Maneo, il nostro laureato in agraria che vi opera, e già siamo tutti impegnati per organizzare l accoglienza e il semestre di studio di un sacerdote tanzaniano che arriverà a giorni per acquisire, con la fondamentale collaborazione della Facoltà di Agraria di Firenze, competenze nella coltivazione della vite e nella produzione del vino per dare un impulso, che vogliamo credere decisivo, a questa attività. Mi auguro che anche i miei quattro lettori, abbiano voglia di ottimismo da vivere e da trasmettere agli altri. David Bocciolini presidente della ocietà Cooperativa Agricola di Legnaia

3 orticoltura Il cavolo in primo piano di Guido Monaci Responsabile Centro produzione piantine ortofloricole Legnaia Vivai - ocietà Agricola a.r.l. emine e raccolte tra esigenze idriche e malerbe L estate è certamente il periodo più impegnativo per l orticoltore. Le raccolte raggiungono il loro massimo, e contemporaneamente aumentano le esigenze idriche delle colture e le malerbe si fanno più invadenti. Oltre a questo, è necessario preparare il terreno per quelle colture che saranno raccolte nell autunno e nell inverno. Fra queste, un posto di primo piano è occupato dai cavoli, nelle loro varie forme e tipologie. Il cavolo è conosciuto e coltivato in Italia, in Europa, fino alle più remote regioni dell Asia sin dalla più remota antichità, tanto da entrare nella cultura popolare, in fiabe e storielle, motti, (si dice, per esempio c entra come il cavolo a merenda...). La pianta ha subito nel tempo modificazioni e differenziazioni profonde, che hanno portato una grande varietà di forme, tutte appartenenti alla stessa specie botanica Brassica oleacea L., della famiglia delle Crocifere, o Brassicacee, la stessa di rapa, colza, rucola, originaria del bacino mediterraneo e distinta in varietà botaniche. Così abbiamo cavoli che sviluppano maggiormente le foglie in maniera più o meno serrata a formare una palla, che si apre al momento della formazione dell infiorescenza, come la verza e il cappuccio, cavoli che producono infiorescenze voluminose e carnose, più o meno protette dal fogliame, come il cavolfiore e il cavolo broccolo; gemme lungo il fusto, all ascella delle foglie (cavolo di Bruxelles), oppure cavoli che sviluppano foglie separate come il cavolo nero. Il cavolo, indipendentemente dalle forme, è ricco in sali minerali e di vitamine, che però si perdono nella cottura. Ha un basso contenuto calorico e contiene sostanze protettive per la mucosa dello stomaco. Per vari motivi il consumo di cavolo è calato rispetto al passato, fra questi, la facilità di reperire verdure fuori stagione trasportate dall estero e il fatto che durante la cottura si formino composti solforati, responsabili dell odore tipico del cavolo cotto. Comunque, il cavolo rimane una delle colture più importanti del periodo autunnale e invernale. È possibile coltivarne alcune varietà anche in primavera, anche se i trapianti precoci presentano delle difficoltà, ma il periodo ideale va dalla metà di luglio alla metà di agosto. Ritardare il trapianto offre il vantaggio di irrigare meno, ma espone al rischio di uno sviluppo insufficiente della pianta prima dell autunno. Il cavolfiore È sicuramente uno dei cavoli più diffusamente coltivati, e presenta un grandissimo numero di varietà che differiscono per forma, colore e dimensione della palla, precocità; quest ultimo aspetto ha assunto un rilievo fondamentale nelle moderne tecniche di coltivazione, perché, rispetto alle varietà coltivate in precedenza si cerca di ottenere una raccolta concentrata e un tempo di maturazione ben definito. Questo è un po penalizzante per le aziende molto piccole, che avrebbero la necessità di diluire la raccolta in tempi più lunghi, mentre nelle aziende di medie e grandi dimensioni facilita la meccanizzazione e la programmazione. Fra le cultivar da noi consigliate, segnalo, in ordine di precocità di maturazione: MEGHA (Monsanto), gg; NEMO (Clause) 70 gg; DELFINO (Clause) 80 gg; OVERLORD (Clause) 95 gg; AQUATA (Monsanto) gg; RAFALE (Clause) gg; ARICA (Monsanto) gg; BELOT (Bejo) 170 gg; TENFOLD (Monsanto) gg. Bisogna considerare che i tempi di maturazione, specialmente i più lunghi, variano in relazione all andamento climatico. Oltre al tempo di maturazione caratteristico di ciascuna cultivar, la scelta del periodo di trapianto permette di gestire al meglio la raccolta, eseguendo trapianti sfalsati. Va detto che qui da noi le varietà tardive non vanno trapiantate prima dell inizio di agosto, mentre trapianti ritardati non permettono alla pianta di sviluppare a sufficienza per produrre infiorescenze di adeguate dimensioni. Il cavolo broccolo È per molti aspetti simile al cavolfiore, e si ritiene che ne sia un progenitore; originario dell Asia minore, è conosciuto e coltivato in Italia sin dall antichità, soprattutto al meridione. Da qualche anno è maggiormente apprezzato e coltivato anche in Toscana, e l interesse del consumatore pare in aumento. i distingue dal cavolfiore per il colore e la forma dell infiorescenza, di color verde scuro come il fusto e il fogliame, e la forma a ombrello e non a palla. Diversamente dal cavolfiore, non ha fogliame che protegge l infiorescenza; inoltre tende a sviluppare ricacci laterali, più piccoli della testa principale, all ascella delle foglie. Questa tendenza, negativa per la raccolta meccanizzata, è apprezzata da piccoli coltivatori e amatori. otto l aspetto nutrizionale, è da segnalare nel broccolo l elevato contenuto in ferro, oltre ai nutrienti presenti nella generalità dei cavoli. Esistono varietà più o meno tardive, ma da noi le coltivazioni protratte nell inverno non hanno una buona riuscita; fra le varietà consigliate FELLOW (Monsanto), matura in gg; IRON MAN (Monsanto) in giorni circa. Il cavolo verza È uno dei cavoli da foglia che forma la testa ; le foglie, che presentano una bollosità caratteristica e tipica per 4 5

4 freddo. Ormai poco coltivato a causa del grande impiego di manodopera richiesto, ne abbiamo in lista due varietà: FRANKLIN (Bejo) compatto, medio precoce; DIABLO (Bejo) tardivo. I parassiti orticoltura La coltivazione della fragola dr. Agr. Alberto Lanzi Ufficio tecnico Coop. Agricola di Legnaia ogni varietà, variano dal colore verde medio al verde scuro; variabili sono anche forma e dimensioni della testa, nonché la precocità. Fra le varietà da noi proposte FAMOA (Bejo), che giunge a maturazione in giorni ed è adatto ai trapianti di tutti i periodi; RIGOLETTO (Clause), WIROA e BAR- BOA (Bejo) sono destinati ai trapianti estivi per la raccolta in autunno e in inverno. Il cavolo cappuccio Differisce dalla verza per il fogliame più liscio e la palla serrata, compatta. i consuma cotto o crudo, in insalata; nel nord è utilizzato per la produzione dei crauti, che si ottengono sottoponendo le foglie sminuzzate a fermentazione lattica. La palla può assumere forma e colorazione diversa; si va dal verde molto chiaro al violaceo. Nella nostra gamma, in ordine di precocità: HERME (Monsanto); FARAO (Bejo); MARCELLO (Rijk Zwaan). Il cavolo nero La sua coltivazione è sviluppata particolarmente in Toscana, dove è largamente usato in cucina, ha, com è noto, fogliame scuro, bolloso, di forma allungata inserito su un fusto più o meno lungo. È una pianta rustica e frugale, molto resistente al freddo. i può eseguire la raccolta sia sfogliando che raccogliendo cime e ricacci. Il cavolo di Bruxelles i presenta in fusto alto e robusto lungo il quale si formano delle gemme, che rappresentano la parte edule; la raccolta è scalare e può durare fino ai freddi più intensi. Per l ottenimento di un buon prodotto è bene che la pianta sia ben sviluppata prima dell arrivo del In fine un cenno ai molti parassiti, animali e vegetali, che attaccano la generalità dei cavoli. Gli insetti, ovviamente più temibili nella stagione calda; fra questi i Lepidotteri, i più frequenti Nottua e Cavolaia; frequenti anche gli afidi, che trovano riparo nella pagina inferiore delle foglie e diventano difficili da colpire quando si forma la palla; l Altica, un piccolo coleottero detto comunemente pulce per la sua attitudine al salto è temibile solo sulla pianta giovane, mentre sulle piante sviluppate difficilmente il danno è consistente. Malattie crittogamiche e batteriche attaccano la pianta sin dai primi stadi, in relazione alle condizioni climatiche. Fra le più frequenti Peronospora e Botrytis, sulla foglia; Phoma lingam, che attacca il fusto alla base, provocando il disseccamento della pianta. ui corimbi di broccoli e cavolfiori sono frequenti i danni da Alternaria e Botrite, che causano macchie che rendono invendibile il prodotto. Oltre alle misure agronomiche tese a evitare i ristagni di umidità e l arieggiamento delle piante, si interviene in via preventiva con fungicidi organici e con prodotti a base di rame; questi ultimi rappresentano l unica prevenzione efficace per gli attacchi batterici di Xanthomonas campestris, o marciume nero, che attacca le foglie penetrando via via nel fusto, sino alla morte della pianta. Di origine europea, è una pianta perenne. Le varietà coltivate sono quasi tutte incroci tra Fragaria chiloensis e Fragaria virginiana La fragola è una pianta di origine europea che si trova spontanea nei nostri boschi. Le varietà coltivate sono degli ibridi la cui produzione è iniziata verso la fine del ettecento, e vengono classificate in cultivar a frutto piccolo e cultivar a frutto grande. La Fragola appartiene alla Famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia Rosoideae, genere Fragaria. Molte sono le specie, tra cui: Fragaria chiloensis, di origine sudamericana, Fragaria virginiana, originaria del sud degli tati Uniti e Fragaria ovalis, originaria delle Isole Kurili. Le varietà coltivate sono quasi tutte incroci tra Fragaria chiloensis e Fragaria virginiana. La fragola è una pianta perenne, il cui fusto è stato trasformato in un corto rizoma. Le foglie sono ternate, lungamente picciolate. i fiori, bianchi, ermafroditi, sono riuniti in gruppi di 3-8 a costituire dei racemi Particolare del frutto in raccolta, in accrescimento (verde) e del fiore e hanno lunghi piccioli. Il frutto è in realtà un falso frutto: è costituito dal ricettacolo fiorale che si accresce e si fa succulento e presenta sulla superficie dei piccoli acheni (veri frutti). La riproduzione è utilizzata esclusivamente per miglioramento genetico mentre la moltiplicazione, essenzialmente di tipo agamico, può avvenire mediante un vivaio tradizionale in cui vengono coltivate piante madri per la produzione di stoloni oppure mediante la riproduzione meristematica. In questo periodo dell anno (maggiogiugno) abbiamo in raccolta fragole in pieno campo. 6 7

5 Le coltivazioni di Mosciano e ant Agata Nella provincia di Firenze sono due le località nelle quali troviamo aziende che coltivano questa tipologia di prodotto: Mosciano sulle colline di candicci e ant Agata nel comune di carperia. Nella prima località, le aziende sfruttano serre e tunnel per anticipare l entrata in produzione, stimata per la fine del mese di aprile per poi proseguire in pieno campo. Nella zona del Mugello (ant Agata), la coltivazione di tale prodotto è prettamente in pieno campo e in un anno, come il 2011 con piogge limitate nel mese di maggio, i frutti in raccolta presentano qualità organolettiche ottime. L azienda Fabbri Vincenzo&Massimiliano, socio della Cooperativa Agricola di Legnaia, coltiva fragole da circa 35 anni, rinnovando annualmente gli impianti al fine di avere una produzione costante nel tempo e caratteristiche qualitative eccellenti, anche grazie ad una continua ricerca delle varietà che meglio si adattano ai terreni ed al clima mugellano. Nella pagina precedente una foto panoramica dell appezzamento dell azienda destinato a fragole, al momento della raccolta. Cassette pronte alla vendita La raccolta La raccolta della fragola, a differenza di altre coltivazioni, viene eseguita manualmente passando più volte lungo l appezzamento staccando, ogni volta, il frutto più maturo. Il passaggio manuale permette di eseguire anche un ulteriore scelta del prodotto scartando eventuali frutti difettati. Fra i primi stacchi spesso è possibile ritrovare frutti con una pezzatura maggiore rispetto alla media e ciò deriva dal fatto che il frutto generato proviene dal primo fiore (fiorone). Tale frutto, ad eccezione delle dimensioni, non presenta differenze qualitative. Le varietà Valutazione molto importante in fase di realizzazione dell impianto è la scelta varietale volta ad aumentare il periodo di raccolta ed avere una fruttificazione costante sotto il profilo qualitativo e quantitativo. Le varietà di fragola possono essere classificate in 1) unifere o brevidiurne o non rifiorenti: differenziano i fiori con un periodo di luce inferiore alle 12 ore e con un sufficiente termoperiodo. La differenziazione dei fiori avviene da settembre fino al verificarsi delle prime gelate e la maturazione dei frutti si ha in primavera nell arco di circa 4 settimane. Alcune varietà unifere possono diventare, occasionalmente, bifere cioè rifiorenti; 2) bifere o longidiurne o rifiorenti: differenziano i fiori con un periodo di luce superiore alle 14 ore e producono dalla primavera all autunno. Non hanno mai avuto una buona diffusione a livello industriale, ma sono impiegate quasi esclusivamente a livello familiare per la loro lentezza di riproduzione: si moltiplicano infatti per divisione del ceppo e molto poco per stoloni; 3) day neutral o fotoindifferenti: differenziano gemme a fiore con qualsiasi condizione di luminosità, purché sia rispettato il termoperiodo. Il ocio L azienda Fabbri Vincenzo & Massimiliano, coltiva sei varietà di fragole (Roxana, Alba, Asia, Camarosa, Candonga e iria) per un totale di piante, che differiscono fra loro solo per la precocità di raccolta. La scelta varietale, come i piani di concimazione e difesa, viene seguita dal sottoscritto che si occupa di assistenza tecnica ai soci ortofrutticoltori della Cooperativa. La coltivazione Il terreno ideale per la coltivazione della fragola deve essere subacido (ph ottimale: 5,5-6,5; tollera fino a ph 7,5 in un buon terreno agrario), sciolto e ricco di sostanza organica. È possibile comunque ottenere ottimi risultati in quasi tutti i tipi di terreno purché ben lavorati e preparati. Necessita di acqua in quantità moderate ma costanti durante tutto il suo ciclo colturale, in particolare nel post-trapianto e durante la produzione dei frutti. La distribuzione di ammendanti organici (letame o concimi organici pellettati) è molto importante per la fragola in quanto migliora la struttura dei terreni, le disponibilità degli elementi, aumenta l attività della fauna utile e apporta, con la sua lenta degradazione, una certa quantità di azoto nel terreno. Va eseguita alcuni mesi prima del trapianto o somministrata alla precedente coltura. Gli apporti di sostanza organica sono determinati dalla dotazione del terreno riscontrati con opportune analisi: q/ha di letame, oppure l equivalente in concimi organici pellettati, sono la dose da distribuire nei suoli con condizioni di normale dotazione: 0,8-1,3% per i terreni sciolti; 1,5-2,0% per quelli di medio impasto o argillosi. Il fosforo deve essere distribuito soprattutto in pre-impianto e, per mezzo della fertirrigazione, nelle prime fasi di vegetazione in quanto favorisce la radicazione. Le dosi da distribuire sono determinate dalla dotazione riscontrata attraverso le analisi e dalla produzione prevista; per una dotazione normale, ppm in terreni sciolti o ppm in quelli medi, e una produzione prevista di 300 q/ha, gli apporti consigliati sono Kg/ha di P2O5. Il potassio deve anch esso essere distribuito per 1/3 o metà in preimpianto riservando la rimanente quantità per la fase di ingrossamento dei frutti. Le dosi consigliate, con una produzione prevista di 300 q/ ha e una normale dotazione riscontrata dalle analisi di ppm in terreni sciolti o ppm per quelli di medio impasto, è di Kg/ha di K2O. L azoto è l elemento che va distribuito in modo molto frazionato; la dose consigliata da distribuire è di Kg/ha ed è determinata tenendo conto della quantità asportata da una produzione di 300 q/ha (60-80 Kg/ha) e dalle perdite dovute al dilavamento (30-60 Kg/ha annuo). Deve essere dato per 3/4 in forma nitrica e per 1/4 in forma ammoniacale; quest ultima contribuisce a mantenere basso il ph della soluzione nutritiva della Frutto derivato da primo fiore pianta, cosa gradita alla fragola. Fra i microelementi il ferro è il più importante e va somministrato in forma chelata, preferendo il tipo EDDHA, giorni dopo la piantagione ed una o più volte dalla ripresa vegetativa alla fecondazione. La distanza delle file è di circa 125 cm; sulla fila cm se doppia, cm se fila semplice. Prima della ripresa vegetativa primaverile, in ogni tipo d impianto è necessario asportare tutto il fogliame vecchio, lasciando solo quello verde in formazione, allo scopo di ridurre eventuali focolai di infezioni fungine e le forme svernanti di insetti, provvedendo alla distruzione di tutto il materiale, erba compresa, lontano dal campo o dal tunnel-serra. Le patologie Fra le patologie più comuni, e che arrecano danno sotto un profilo qualitativo e produttivo, troviamo: botrite e vaiolatura. L impiego degli agrofarmaci per il contenimento delle patologie sia derivate da insetti, sia da funghi viene ridimensionato applicando i prodotti specifici solo al superamento della soglia di danno impiegando sempre principia attivi con basso tempo do carenza e rispettosi dell uomo e dell ambiente. 8 9

6 oliviticoltura Cocciniglia nera o Mezzo grano di pepe dell Olivo dr. Fabrizio Feci Ufficio tecnico Coop. Agricola di Legnaia Dispersione La dispersione attiva è piuttosto limitata ma consente il passaggio da una chioma all atra, molto più convincente è la dispersione passiva ad opera dei venti, degli uccelli ed anche dell uomo. Fattori di limitazione Danni, difesa e le strategie di utilizzo La cocciniglia nera o mezzo grano di pepe (aissetia Oleae) appartiene al genere aissetia genere caratterizzato da femmine con tegumento sclerotizzato a maturità, assenza di ovisacco e uova deposte sotto il corpo. Ciclo biologico Pur essendo polivoltina, in natura svolge un ciclo piuttosto lento che, oltre ad essere influenzato dalle condizioni climatiche può variare con la specie vegetale attaccata e con la sua fisiologia. Nel complesso possiamo affermare che nel centro Italia la specie compie generalmente una popolazione l anno. La cocciniglia nera sverna abitualmente come neanide di seconda e terza età, in pochissimi casi anche come femmina adulta. aissetia presenta dimorfismo sessuale, la riproduzione avviene generalmente per partenogenesi (viluppo dell uovo senza che sia stato fecondato) telitoca (discendenza composta di sole femmine). La femmina attera (senza ali) presenta il corpo ricoperto da un tegumento con carena dosale a forma di H grigio piombo di consistenza elastica nello stadio di preovodeposizione per poi diventare nero e rigido a seguito dell ovodeposizione. Ciascuna femmina depone in media circa un migliaio di uova di color rosa alla deposizione che virano al bianco all avvicinarsi della chiusura. L ovodeposizione comincia già a fine aprile, con la deposizione da parte delle poche femmine che hanno svernato come tali, per poi proseguire sino alla fine di Luglio, con la deposizione di uova da parte degli individui che hanno svernato come neanidi di seconda e terza età (NII E NIII). Poiché l ovodeposizione avviene nel corso di tre mesi sulla pianta troveremo contemporaneamente diversi stadi di sviluppo (Neanide I, II, III e Femmine giovani). Lo sviluppo embrionale dura circa gg, la fase di torpore delle neanidi neonate sotto il corpo materno dura circa un ora, la fuoriuscita della Neanidi I (N I) avviene frequentemente nelle ore antimeridiane e mai di notte. Le Neanidi di prima generazione temono l insolazione diretta quindi si sistemano sotto le foglie per poi migrare sui rametti in corrispondenza dei nodi all approssimarsi della maturità; questa migrazione è particolarmente intensa in primavera ad opera delle neanidi che hanno svernato sotto forma di Neanidi di seconda e terza generazione. aissetia ha un elevata mortalità nelle forme giovanili anche oltre il 90%. L insolazione diretta, alte temperature >35, venti caldi bassa umidità piogge forti che portano a terra le neanidi, basse temperature invernali e predatori sono tutte cause di morte. Danni I danni si possono dividere in 2 tipi: diretti e indiretti. I danni diretti sono dovuti alla suzione della linfa dagli organi vegetali infestati, trascurabile con popolazioni limitate diventa preoccupante quando le popolazioni diventano importanti. I danni indiretti sono causati dall emissione di melata (secrezione zuccherina emessa dagli insetti che si nutrono della linfa delle piante). Un solo individuo è in grado di produrre una quantità di melata da coprire oltre trenta foglie, melata su cui si stratificano i funghi microscopici dei generi Capnodium, Cladosporium, Alternaria etc. comunemente chiamati Fumaggine che si presenta come una crosta nerastra nata dall intreccio dei loro miceli e che 10 11

7 può ricoprire anche tutta la pianta. Fumaggine e melata ostacolano respirazione e fotosintesi causando caduta di foglie, perdita di vigore della pianta germogli atrofici e ridotto numero di fiori. Difesa La difesa può essere preventiva mediante concimazioni ed irrigazioni bilanciate che sfavoriscono l attacco dei coccidi; inoltre le potature esponendo la chioma al sole favoriscono aumento di temperatura e clima secco, nemici principali delle neanidi dei coccidi. La difesa integrata Prevede l utilizzo di mezzi chimici contro le forme mobili solo quando necessario. In questo caso la prima operazione da compiere è il campionamento da effettuarsi a partire da giugno e prevede il prelievo di 10 rametti dal 10% delle piante per valutare la presenza di neanidi ai diversi stadi di sviluppo. econdo la nostra esperienza la forma di difesa migliore, ora che è stato eliminato il regolatore di crescita buprofezin, prevede due strategie che utilizzano due principi attivi diversi: Fosmet e Olio minerale. Il p.a. Fosmet (pada) è un fosforganico (interferisce sul sistema nervoso) che agisce per contatto ed ingestione e risulta caratterizzato da un notevole effetto citotropico viene cioè assorbito dalle parti verdi delle foglie e diffuso negli strati più superficiali dell epidermide. Il p.a. Olio minerale è una miscela di idrocarburi che agisce prevalentemente per asfissia coprendo il corpo degli insetti con una sottile pellicola e penetrando per capillarità nei loro canali tracheali che rimangono così occlusi. L utilizzo Il loro utilizzo prevede 2 diverse strategie. 1) L utilizzo di p.a. Fosmet (pada) + Olio minerale all inizio delle migrazioni delle neanidi. Il Fosmet in miscela con l olio minerale dimostra una maggiore e più duratura efficacia rispetto che a Fosmet utilizzato da solo. 2) L utilizzo di Olio minerale: in questo caso devono essere effettuati 2 trattamenti; uno ad inizio schiusura uova e uno a completa schiusura, indicativamente i 2 trattamenti devono essere effettuati a distanza di gg. Per eliminare la Fumaggine, fungo secondario che solitamente accompagna la cocciniglia, si consiglia l utilizzo di B apone potassico (che scioglie le croste di fumaggine) seguito da un trattamento a base di prodotti rameici

8 ambiente L acqua, un bene prezioso dr. Agr. imone Tofani responsabile Area Tecnica Cooperativa Agricola di Legnaia Per capirne la vera importanza è sufficiente andare per qualche giorno nei Paesi africani I mesi estivi sono caratterizzati spesso da emergenze idriche lungo tutta la penisola: un anno è più colpito il sud, un altro il nord, ma le problematiche sono sempre le stesse, anzi aumentano di anno in anno. In questa primavera 2011 in Toscana è piovuto pochissimo e le sparute precipitazioni almeno fino ad oggi (22 maggio), sono state seguite da venti di tramontana o grecale che hanno immediatamente azzerato il beneficio idrico. Molte colture stentano da emergere, mais, sorgo e girasole fra tutti, ma anche il frumento che fra poche settimane sarà in raccolta avrà problemi di qualità e quantità legati alla carenza idrica. Per capire la vera importanza dell acqua sarebbe sufficiente andare per qualche giorno nei Paesi africani, dove l acqua è venduta sfusa dagli acquaioli e non arriva dal rubinetto come nelle nostre città. Non è improbabile però che dopo qualche settimana di attenzione, tornati nel nostro mondo, anche le nostre abitudini tornino a riemergere e gli sprechi idrici inizino nuovamente. Crediamo allora non sia inutile richiamare alcuni numeri sull acqua, prima di ipotizzare soluzioni di doveroso risparmio. I numeri La necessità di acqua dolce (H2O) per uomini, animali e piante è nota a tutti. Dal 1900 al 2000, in cento anni, i consumi sono sestuplicati, più del doppio del livello di crescita della popolazione (che è invece quasi triplicata); il volume totale di acqua sulla terra è di 1,4 miliardi di Km cubi e quello di acqua dolce è di 35 milioni di Km cubi, di questa il circa il 69% è sotto forma di ghiaccio e di nevi permanenti; il 30% è acqua sotterranea e soltanto lo 0,3% è situato nei laghi e nei fiumi. Il totale di acqua dolce, disponibile per gli ecosistemi e l uomo è di km cubi, che corrisponde all 1% di tutte le risorse mondiali di acqua dolce. Il fabbisogno minimo biologico procapite per la sopravvivenza umana è di 5 litri al giorno; ricordiamo a tal proposito come senza cibo si possa sopravvivere un mese, senza acqua una settimana soltanto. Per poter parlare di condizioni di vita accettabili occorrono 50 litri di acqua al giorno, anche se l Organizzazione Mondiale della anità (O.M..), sapendo come sia pura utopia questa quantità per alcuni popoli, ha indicato in 40 litri al giorno il diritto minimo all acqua per ogni essere umano. L Italia è uno dei Paesi più fortunati dal punto di vista idrico, anche se la disponibilità di acqua diminuisce ogni anno e le località in emergenza idrica crescono in maniera preoccupante: si stima che nei mesi estivi circa il 15% della popolazione italiana sia sotto la soglia minima del fabbisogno idrico dei 50 litri giornalieri. Oltre ad essere ovviamente un bene prezioso per la vita dell uomo, l acqua, se così si può dire, è ancora più preziosa per l uomo agricoltore che se ne serve per irrigare le culture ed abbeverare gli animali, in altre parole per produrre beni primari destinati alla collettività. L acqua infine è indispensabile alle piante spontanee ed alla fauna selvatica per poter vivere e riprodursi. to quello argilloso e di medio impasto) è un grosso serbatoio idrico: è in grado infatti, di accumulare riserve idriche sottoforma di acqua di saturazione capillare, per poi renderla disponibile per le piante; nel terreno ci sono anche altre forme (igroscopica e gravitazionale), che non sono però disponibili. Appare evidente che terreni compattati, (o peggio ancora cementificati o asfaltati), non trattengano acqua che se ne va per ruscellamento e si disperde. Una prima e buona pratica agricola è dunque quella di fare in modo, con le lavorazioni o con un inerbimento controllato, che i terreni siano sempre in grado di assorbire acqua fino alla saturazione capillare, detta anche capacità di campo, perché sia poi disponibile per le piante. La pratica irrigua è poi quella che, se non ben condotta, causa le maggiori perdite. Esistono vari tipi di irrigazione, che sinteticamente si possono raggruppare in: irrigazione per scorrimento, per aspersione ed irrigazione localizzata. In Italia la prima non è quasi più utilizzata ed era quella pratica che consisteva nel far scorrere in dei solchi una grossa quantità di acqua, che, per scorrimento appunto, andava ad irrigare le piante che lambiva. Adesso viene praticata soltanto nei piccoli orti familiari. In altre parti del mondo (Africa ad es.) invece è ancora una pratica utilizzata. L irrigazione per aspersione, meglio conosciuta anche come irrigazione a pioggia è utilizzata soprattutto nei seminativi (mais, soia, sorgo): in questo caso l acqua viene apportata tramite grossi irrigatori alimentati da pompe. In alcuni casi vengono irrigate con questo sistema con enorme dispendio idrico, anche altri tipi di colture, soprattutto ortive, che necessiterebbero invece di volumi di adacquamento minori. L irrigazione localizzata o a goccia è la migliore da un punto di vista del risparmio idrico: l acqua è condotta alle piante tramite ali gocciolanti che erogano acqua soltanto alla base della pianta; è molto diffusa in Israele ed in Italia è ovviamente utilizzata soltanto su culture che assorbono il costo dell impianto, quali ad esempio alcune orticole e floricole in serra ed in pieno campo. Razionalizzare l irrigazione in agricoltura, attraverso i vari sistemi, distribuendo alle piante la quantità di acqua necessaria al loro accrescimento evitando gli eccessi è un passo importante verso il risparmio idrico. Razionalizzare La storia ci indica come il primo passo per la razionalizzazione, sia la creazione di invasi che possano raccogliere l acqua piovana nei mesi con abbondanza di precipitazioni e come da questi si possa attingere, poi per l utilizzo; ma anche il terreno (soprattut

9 Agricoltori paladini dell ambiente Gli sprechi idrici non sono soltanto in agricoltura, ma rimanendo in ambiente agroforestale anche nelle fosse non ripulite o piene di erbe infestanti, nelle fonti nascoste, nei borri (detto alla toscana) pieni di materiali vari che impediscono il normale deflusso delle acque ecc. Anche in questo caso gli agricoltori sono impegnati nella salvaguardia dell ambiente. Quante volte infatti hanno ripulito fosse e scoline anche se non di loro pertinenza? È compito però di tutti i cittadini farsi promotori di una coscienza critica nel consumo dell acqua perché i maggiori sprechi, purtroppo, non sono in agricoltura o in ambito forestale, ma in ambiente industriale e cittadino. La cultura del risparmio idrico anche nei gesti quotidiani dovrebbe essere patrimonio di tutti per evitare che la crisi dell acqua molte volte ventilata, diventi realtà

10 zootecnia La riscossa della razza Calvana di Roberto Tocci, Clara argentini Dipartimento di Biotecnologie Agrarie, sezione cienze Animali. Università degli tudi di Firenze Una razza bovina autoctona Toscana strettamente imparentata con la Chianina, anche se di mole inferiore in quanto più adatta alla zone montane La razza bovina Calvana è originaria dell omonima area montuosa tra la provincia di Prato e quella di Firenze. Questa zona si caratterizza per la presenza di affioramenti rocciosi, per la scarsa vegetazione arborea e per la ricchezza di pascoli. Alla fine del XIX secolo questa razza era diffusa anche oltre il proprio areale d origine, riscontrandosi allevamenti nella montagna pistoiese, nel Mugello, nel Chianti e nel Valdarno fiorentino. Poi, intorno alla metà del XX secolo, come avvenne per altre razze locali appartenenti anche a specie diverse, la Calvana andò incontro ad una rapida diminuzione del numero dei soggetti allevati. Le cause che portarono a questa contrazione sono da ricercare principalmente nella meccanizzazione dell agricoltura e nell abbandono delle campagne che relegarono questo bovino entro i confini della sola Calvana. Attualmente la razza viene allevata, rispetto alla zona di origine, ad est nel Mugello, a sud nella valle dell Arno, a nord presso Montepiano (PO), a nord-ovest nella valle del Limentra. ono inoltre presenti piccoli nuclei in provincia di iena e di Pistoia (Giorgetti et al., 2009). Nell area della Calvana dove i prati naturali sono in genere di scarso pregio, il suolo è facilmente erodibile a seguito di sovraccarico animale e l offerta pabulare è scarsa, la forma di allevamento più idoneo, data la rusticità della razza, è quello brado (Giorgetti et al., 2009). Nella stessa area, insieme alla Calvana, sono allevati anche ovini di razza arda, giunti a seguito dell emigrazione isolana, che hanno soppiantato i tipi genetici autoctoni Appenninica e Garfagnina bianca. Caratteristiche morfologiche La morfologia della razza Calvana presenta caratteristiche che rimandano al ceppo podolico dal quale Razza Calvana forse si è originata con l introduzione di riproduttori di razza Chianina (Giorgetti et al., 2009). I caratteri morfologici sono quelli tipici dell animale da lavoro che, insieme alla carne, rappresentava la principale attitudine di questo bovino. I soggetti di questa razza sono mesomorfi e ben proporzionati, con tronco relativamente corto, ossatura relativamente leggera e non grossolana, articolazioni robuste e masse muscolari ben sviluppate. Il torace è profondo con un altezza mai inferiore al 50% dell altezza al garrese (Moretti et al., 2009). Il costato, ampio ed arcuato, assicura una grande capacità respiratoria. L altezza al garrese varia dai 146 cm nelle femmine fino a 158 nei tori, mentre il peso oscilla tra i 600 e i 750 kg nelle femmine e tra gli 850 ed i 1000 kg nei tori (Moretti et al., 2009). Il colore del mantello è bianco porcellana, talvolta tendente al grigio sul collo, sulle spalle, sul torace e sulle orecchie, mentre quello della cute è nero. Quest ultima caratteristica, insieme al bianco del mantello, è tipica anche della razza Chianina. Rispetto a quest ultima però la Calvana ha una mole più ridotta, con minore altezza al garrese e minor peso vivo. I vitelli, fino a 3-4 mesi, hanno mantello fromentino, come è tipico delle razze podoliche. La testa è leggera, sormontata da un ciuffo di colore bianco, le corna, relativamente piccole, sono poste lateralmente alla base del cranio e si dirigono in alto ed in avanti; hanno sezione ellittica alla base che diviene circolare in direzione della punta. Nei vitelli sono completamente nere, mentre nell animale adulto sono chiare con la punta scura. I tori hanno corna più robuste e poste su un piano orizzontale (Moretti et al., 2009). Il collo è corto, muscoloso, ben attaccato alla testa e con gibbosità cervicale sviluppata nei tori. Anche la giogaia è abbastanza evidenziata. Gli appiombi sono in genere corretti, e gli zoccoli sono di buona qualità ed adatti al pascolo in aree impervie. L apparato mammario è abbastanza sviluppato e le sue produzioni sono discrete ed in grado di favorire al meglio l accrescimento del vitello (argentini et al., 2009). Caratteristiche dell allevamento I dati riportati sono desumibili da uno studio effettuato nel 2005 dal Dipartimento di cienze Zootecniche dell Università di Firenze in collaborazione con le APA (Associazione Provinciale Allevatori) di Firenze e Prato e con le Associazioni di Razza di Firenze, Prato, Pistoia e iena. ono stati censiti 460 soggetti, distribuiti nelle province di Firenze, Prato, iena e Pistoia. La provincia con il maggior numero di aziende è quella di Prato, dove questa razza ha avuto origine. Il 63% delle aziende è localizzato in collina, il 30% in pianura ed il 19% in montagna (Lorenzini et al., 2009). L allevamento semibrado (pascolo in primavera-autunno e stabulazione in inverno) è praticato nelle zone collinari, mentre in pianura viene attuata la stabulazione libera, talvolta alternata al semistabulato (pascolamento diurno e stabulazione notturna). Pascoli e boschi sono presenti in collina e in montagna, mentre sono quasi sempre assenti in pianura. Nel 90% delle aziende sono presenti stalle, e la maggior parte di queste sono provviste di aree di esercizio o di paddock esterno. L alimentazione, quasi esclusivamente di provenienza aziendale, deriva dal pascolo naturale, e più raramente da prati pascolo migliorati; sono somministrati mangimi concentrati di origine aziendale o acquistati. I bovini usufruiscono anche del pascolo in bosco, utilizzando germogli e parti verdi delle piante. Insieme alla Calvana circa il 70% delle aziende alleva anche altre razze bovine e altre specie, in particolare, suini, 18 19

11 ovini, caprini, equini. Il numero di soggetti per azienda è molto variabile, e la media per allevamento è di 24 soggetti (Lorenzini et al., 2009). L età media alla prima monta è di 21 mesi per i tori e di 22 per le vacche; la fecondazione è quasi esclusivamente naturale e le nascite sono distribuite uniformemente durante tutto il corso dell anno. Lo svezzamento avviene intorno ai sei mesi e la carriera riproduttiva è di circa 14 anni (Lorenzini et al., 2009). Produzioni e qualità della carne Già agli inizi del XX secolo alcuni autori riportavano per i vitelli Calvani, rese al macello variabili tra il 64,5%, il 65,3%, fino anche al 67,3% (Giorgetti et al., 2009). tudi recenti riportano rese meno elevate, ma gli animali cui si fa riferimento sono animali scartati dalla riproduzione, con caratteristiche morfologiche non eccelse e di età abbastanza elevata (argentini et al., 2009). Le carni, che, a 15 giorni dalla macellazione, mostrano ph medio di 5,6, indice della corretta trasformazione del glicogeno in acido lattico e di un buon livello di frollatura, hanno colore mediamente paragonabile a quelle provenienti da vitelloni di razza Chianina e, rispetto ad esse risultano più tenere; i valori relativi alla capacità di ritenzione idrica indicano limitate perdite di sgocciolamento e di cottura (1,8% e 24% rispettivamente). Ma i risultati forse più interessanti, sono quelli relativi al contenuto in grasso ed al profilo acidico della componente lipidica. Gli acidi grassi saturi rappresentano sempre meno del 50% di quelli totali. L alta concentrazione in acidi grassi della serie omega 3, che svolgono azione protettiva nei confronti delle patologie cardiovascolari, ed il basso contenuto in acido miristico e palmitico rendono la carne ottima dal punto di vista dietetico. Al pari di quella di razza Chianina la carne di Calvana mostra buoni indici di aterogenicità e di trombogenicità (Giorgetti et al., 2009). Bibliografia Giorgetti, A., argentini, C., Lorenzini, G., La razza bovina Calvana: origini geografiche. In La razza bovina Calvana. Centro tampa Regione Toscana Giorgetti A., argentini, C., Lorenzini, G., Bozzi R., Torcello N., Martini A., Tocci, R., Accrescimento e caratteristiche alla macellazione di vitelloni di razza Calvana. In La razza bovina Calvana. Centro tampa Regione Toscana Giorgetti A., argentini, C., Lorenzini G., Bozzi, R., Torcello, N., Martini A., Tocci, R., Bonelli A., Qualità delle carni di vitelloni di razza Calvana. In La razza bovina Calvana. Centro tampa Regione Toscana Lorenzini G., argentini, C., Degl Innocenti P., Martini, A., Bozzi, R., Giorgetti, A., Benelli, R., Caratteristiche dell allevamento della razza Calvana. In La razza bovina Calvana. Centro tampa Regione Toscana Moretti M., Giorgetti, A., argentini, C., Lorenzini, G., Brilli R., La razza Calvana: caratteri morfologici e attitudini produttive. In La razza bovina Calvana. Centro tampa Regione Toscana 20 21

12 cultura Medaglia d Oro a Mario Pucci di Romano Bechi Amico di Legnaia Il Presidente Napolitano riconosce l eroismo di un figlio della nostra terra Lunedì 25 Aprile scorso, all Altare della Patria, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica ha appuntato, a Paolo Pucci, la Medaglia d oro al Valore Civile alla memoria per gesto eroico ed esemplare, compiuto nel lontano 1938, dallo zio Mario Pucci. La vicenda era praticamente dimenticata anche se nel 1945 gli era stato intestato l attuale Campo sportivo in via Antonio del Pollaiolo, sebbene dopo settanta anni, più per la manzoniana locuzione Carneade chi era costui?, vollero cancellare questa memoria, ignorando il soggetto e l operatore. Azione che però non mancò di proteste, anzi fu il movente, affinché venisse riconosciuto ufficialmente l eroismo di questo figlio della nostra terra. Mario Pucci, ricordiamo, era membro di una famiglia di coltivatori, già definito dalla stampa del 1938, un bravo ragazzo, timido, stimato, appassionato di sport, per nulla curante delle vicende politiche (aggiungo l appartenenza a famiglia di cattolici praticanti ed attivi membri della Cooperativa Agricola di Legnaia). Mentre accompagnava a casa la fidanzata, nella semi-oscurità delle strade alle Querce, transitarono dei sovversivi che avevano lanciato dei manifestini di contenuto avverso al regime. Mario li conosceva bene, cosa naturale per chi abitava in questa periferia. I sovversivi erano braccati dalla Milizia e questa, trovando Mario Pucci, l unico che percorreva quelle strade per ottenere le informazioni su chi fossero i sovversivi, lo portò al circolo Luporini. Ma Mario non fece alcun nome! Anche se conosceva bene metodi ed elementi noti per le perfide violenze della milizia, era conscio che in ogni modo non ne sarebbe uscito incolume. Però non volle tradire i vicini di casa legati da esemplari rapporti di amicizia e di vicinato. Parlare di eroismo è forse facile, ma il nostro cuore di fiorentini è pieno di commozione e di orgoglio pensando a questa creatura, che sacrificò la sua giovane esistenza per un animoso e ferreo sentimento. Il Presidente Napolitano consegna la Medaglia d Oro al Merito Civile alla memoria di Mario Pucci al nipote 22 Concessionaria Coop. Agricola di Legnaia 23 via di ollicciano, 13 tel

13 attualità Progetto Tanzania dr. Gabriele Maneo Ufficio tecnico Coop. Agricola di Legnaia Aggiornamento sulla nostra iniziativa di solidarietà Il nuovo orto presso l Ospedale an Gaspare di Itigi è nato per garantire l autosufficienza alimentare delle strutture, ma in breve tempo le produzioni realizzate si sono rivelate in eccesso rispetto ai fabbisogni ed abbiano dovuto iniziare a pensare alla commercializzazione dei nostri prodotti: è nato così il mercato della verdura dell ospedale! i tratta di una piccola struttura nei pressi dei campi dove, 3 volte la settimana, vengono venduti gli ortaggi prodotti nel nuovo orto ed i ricavi sono destinati all Ospedale. Gli articoli più richiesti sono pomodori, okra (una pianta locale della quale si consuma il frutto immaturo), cavoli cappucci, cetrioli e cipolle, ma produciamo anche peperoni, melanzane, zucchine, carote, meloni, insalate, bietola e presto inizieranno le produzioni di asparagi e carciofi. Le produzioni non raggiungono gli standard qualitativi cui siamo abituati alle nostre latitudini, ma in Tanzania il metro di riferimento è ben diverso e la qualità degli ortaggi prodotti nell orto dell Ospedale è già rinomata nei villaggi vicini e non solo. I programmi futuri sono di continuare ad ampliare la produzione di ortaggi con standard di qualità sempre maggiori; sono già stati presi contatti per allargare la commercializzazione ed a breve gli ortaggi di Itigi potrebbero raggiungere perfino la capitale: Dodoma. ono stati inoltre impiantati numerosi alberi da frutto che, nel giro di pochi anni, permetteranno di ampliare l offerta di mercato con papaie, avocadi, manghi e banane. Le prove sperimentali La stagione delle piogge appena passata non è stata particolarmente generosa in fatto di precipitazioni e i raccolti delle colture a pieno campo, principalmente mais e girasole, non sono stati molto buoni. Le prove sperimentali effettuate nei campi dell Ospedale hanno comunque messo in risalto l importanza fondamentale che riveste la sostanza organica nel terreno, sia nel ruolo di serbatoio per l acqua piovana (che altrimenti andrebbe presto persa, soprattutto nei terreni sabbiosi della zona), sia per altre numerose ripercussioni positive sullo sviluppo e la produzione delle piante. Nelle ultime due stagioni di sperimentazione si sono definiti quindi due punti principali, punti sui quali lavorare in stretto contatto con i coltivatori del luogo: l utilizzo di semente migliorate e la corretta gestione della fertilità, con particolare attenzione alla sostanza organica. Oltre a questi punti sarà infine necessario lavorare sulla difesa fitosanitaria. Abbiamo preso contatti con numerosi agricoltori locali e prima della prossima stagione di coltivazione saranno svolti incontri dove saranno descritti i risultati ottenuti dalle prove sperimentali e dove si discuterà e si promuoveranno tecniche agronomiche che potrebbero portare ad effettivi miglioramenti delle principali produzioni locali. La stalla Nella stalla è stato cambiato il sistema di allevamento: i capi non stanno più legati alle poste nei momenti in cui non sono al pascolo, ma hanno a disposizione una zona di riposo ed una zona di esercizio tra le quali possono muoversi liberamente. Questo garantirà un maggior benessere per gli animali e, continuando a lavorare con costanza sulle altre attività già in corso riguardanti l alimentazione e il miglioramento della razza, le produzioni di stalla potrebbero perfino raddoppiare nel giro di qualche anno. La conservazione dei cereali Un altro aspetto molto importante riguarda la questione dello stoccaggio delle derrate alimentari. Tradizionalmente si usa conservare la granella nei sottotetti delle capanne o in strutture in legno rialzate, ma comunque facilmente accessibili a roditori e insetti, di conseguenza, nella zona, si arriva a perdere fino il e più della granella stoccata, anche in brevi periodi di conservazione. Il problema è stato preso in seria considerazione e, grazie alla collaborazione con la Facoltà di Agraria dell Università degli tudi di Firenze, il dipartimento di Ingegneria Agraria sta realizzando dei progetti di piccoli contenitori per lo stoccaggio razionale della granella, realizzabili a basso costo, direttamente dagli agricoltori del posto, utilizzando materiali reperibili in loco. Un miglior sistema di stoccaggio eviterà alle famiglie le importanti perdite e incentiventerà lo stoccaggio dei prodotti portando a ridurre le enormi fluttuazioni di prezzo che ci sono attualmente tra il periodo della raccolta e quello precedente. La cantina Anche nella cantina di Miyuji i lavori procedono: vi sono nuovi macchinari, un filtro a cartoni ed un imbottigliatrice, e sono stati realizzati dei vasi vinari in acciaio Inox. Dalla prossima vendemmia la fermentazione e lo stoccaggio del vino saranno effettuati in questi nuovi serbatoi che permetteranno una gestione più facile dei lavori in cantina, ma soprattutto una miglior qualità del prodotto che potrà essere commercializzato più facilmente fornendo ulteriori aiuti alle realtà dei Padri missionari in Tanzania ed un maggior indotto per i viticoltori nell area di Dodoma

14 attualità La filiera agroalimentare e le certificazioni dr. tefano Grazzini tudio Tecnico ia - candicci - stefanograzzini@gmail.com Il mondo dell agroalimentare è sempre stato tra i primi a cercare di dare risposte innovative alle evoluzioni dei mercati, sempre più globali, e alle richieste dei consumatori. L importanza di garantire ai propri clienti certezze su le caratteristiche organolettiche dei prodotti e sui loro sistemi di fabbricazione, hanno determinato la necessità di certificare il più possibile i sistemi di gestione. La FC IO/T22002-Food afety ystem Certification - è un nuovo sistema di certificazione pensato per i produttori di alimenti, di proprietà di FC e rappresenta una evoluzione della IO 22000, specificatamente dedicata ai produttori alimentari. È destinata, in un futuro non troppo lontano, a soppiantare altre certificazioni, come le BRC e IF (oggi giorno fondamentali per chi vuole vendere i prodotti alimentari nei paesi anglosassoni e francotedeschi). Ma la filiera agroalimentare si sta muovendo anche verso altre forme di certificazioni, destinate, a breve, a garantire una sostenibilità globale del proprio sistema. i parla infatti del Responsible ourcing, ovvero di un processo aziendale responsabile riguardo all acquisto di beni e servizi, che minimizzi i danni o lo sfruttamento di esseri umani, di animali o di ambienti naturali

15 ortogiardino Coltivare che passione! a cura Ufficio tecnico Cooperativa Agricola di Legnaia alimentazione e salute Verdura e frutta di stagione a cura Ufficio tecnico Cooperativa Agricola di Legnaia Orto e frutteto In questo periodo ci troviamo di fronte al trapianto delle nuove colture in pieno campo, come ad esempio: zucchine, pomodori, melanzane, peperoni, ed in piena raccolta per le coltivazioni in serra. In questi giorni inizieranno, nel comprensorio fiorentino ad essere maturi i primi pomodori in struttura protetta (serra), delle diverse tipologie, dal conosciutissimo costoluto fiorentino all allungato verde, per non dimenticarsi del classico tondo insalataro, cuor di bue e canestrino; le ultime due tipologie, negli ultimi tre anni hanno acquistato una buona fetta di mercato e sono molto apprezzati dal consumatore per la bontà e consistenza. In pieno campo già, nonostante il periodo, stiamo pensando a colture autunnoinvernali; infatti da pochi giorni sono iniziati i trapianti del porro e la semina dei finocchi che verranno trapiantati in pieno campo attorno alla metà del mese di Agosto, per essere raccolti, a seconda della varietà, già nel mese di Ottobre. Occorre prestare molta attenzione ad eventuali attacchi di afidi sulle diverse specie ed ai primi segnali di presenza di oidio o mal bianco, accentuato dalla stagione calda e asciutta. Insetto molto presente sulle colture orticole è l altica la quale è attratta molto dalla famiglia delle crucifere (tutti i cavoli coltivati), ma non solo. Tale insetto ha una velocità di azione elevata, tanto da danneggiare l apparato fogliare della coltura in pochi giorni. Per quanto riguarda le piante da frutto ci troviamo in piena raccolta di: fragole, sia in struttura coperta che in pieno campo, i primi frutti di bosco, le prime ciliegie e le varietà di pesche precoci. Per tali alberi da frutto occorre riporre attenzione al verme della frutta che acquisisce vari nomi in relazione alla specie colpita; prima di somministrare qualsiasi tipo di prodotto sulla coltura è giusto consultarsi con i tecnici della Cooperativa di Legnaia i quali provvederanno a dare il consiglio migliore in relazione alla distanza dalla raccolta e lo stadio di sviluppo in cui si trova l eventuale insetto o fungo. Casa e terrazza La terrazza in questo periodo manifesta il suo massimo splendore, con tutti i colori delle fioriture; basti pensare ai geranei, ricadenti e zonali, surfinie, lantana, diplademia, gelsomino, plumbago. Al fine di mantenere tali fioriture al massimo della bellezza occorre prestare molto attenzione ad eventuali attacchi di afidi; per tali insetti occorre applicare Confidor (Imidacloprid), somministrandolo assieme all acqua di irrigazione, in quanto ha proprietà sistemiche sia ascendenti che discendenti. Visto il periodo occorre prestare molta attenzione alla somministrazione di acqua sia per non creare stress fisiologici alla pianta, che ridurre al massimo eventuali ristagni che possono essere ricettacolo per le temibili zanzare. i consiglia di bagnare con impianto di irrigazione a goccia, laddove possibile, facendo più applicazioni al fine di permettere alle essenze di assorbire l acqua riducendo eventuali percolazioni. Occorre, laddove possibile, non mettere il sottovaso alle piante, oppure avere l attenzione di svuotarlo subito dopo la bagnatura. Infine per quanto concerne le fertilizzazioni possiamo intervenire, sulle fioriture con concimi liquidi ternari (NPK) al fine di rendere assimilabili, nel breve periodo, gli elementi fertilizzanti. In Giardino Per chi possiede un giardino questo è il periodo che esprime al massimo la propria bellezza, sia per le piante fiorite rampicanti e non che per il tappeto erboso, che si mostra di un colore lussureggiante. Nonostante ciò potrebbero manifestarsi, su quest ultimo, le seguenti patologie: clerotinia (Dollar spot) (clerotinia homeocarpa) intomi: sul tappeto erboso si notano numerose chiazze, di 2-5 cm di diametro, clorotiche o biancastre e successivamente bruno-giallastre, che tendono a confluire in ampie zone, necrotiche; le foglie presentano delle chiazze biancastre con un margine porpora. L infezione è frequente da maggio a ottobre, con C e clima umido, su tappeti rasati di frequente e coltivati su terreni secchi, sabbiosi, poveri di azoto. È la malattia più diffusa in tutta Italia. È una malattia che si sviluppa con temperature medio-alte ed attacca esclusivamente steli e foglie. In presenza di rugiada la foglia può ricoprirsi di una muffa biancastra. Macchia bruna (Rhizoctonia solani) intomi: il prato presenta ampie chiazze circolari, necrotiche, con un alone scuro, dovuto all infezione contemporanea delle lamine fogliari; la malattia è favorita da temperature elevate; con alta umidità l evoluzione è molto rapida, in caso di forti attacchi le piante muoiono; l eccesso di azoto e le frequenti irrigazioni predispongono all attacco. Nel mese di giugno nella pianura e sulle colline che circondano Firenze, sono in piena raccolta in pieno campo moltissimi ortaggi estivi. Da ricordare: insalate da cesto (lattuga a cespo, romana, batavia, gentilina, lollo e pesciatina), radicchi, bietola, spinaci, rucola, ravanelli, cipolline fresche, barbe rosse, prezzemolo, cavoli cappuccio e verza, basilico, sedano, fagiolini, zucchine, cetrioli e, fino a.giovanni (24 giugno), gli asparagi. In struttura protetta si raccolgono tutti i tipi di pomodori, dai costoluti fiorentini, a quelli da mensa (tondi ed allungati) a quelli a grappolo, ai canestrini. Da fine mese si inizia a raccogliere peperoni gialli e rossi e melanzane lunghe e tonde (famosa la violetta di Firenze) coltivati in struttura protetta. notizie dalla coop di Legnaia Attività in radio e televisione Con la fine di giugno termina l impegno della Cooperativa in radio (28 giugno) e televisione (27 giugno). Le trasmissioni riprenderanno a settembre sia su Radio Toscana che su Rtv 38, che su Italia 7. Approfittiamo per ringraziare coloro che in questi mesi ci hanno seguito con passione ed interesse, dando appuntamento nei mesi di tarda estate e dell autunno. Gita sociale Tra la frutta di stagione troviamo ancora le fragole, e finalmente le ciliege (è il loro mese), le albicocche, le nespole, le pesche precoci e le prime pere, in modo particolare la vecchia pera gentile, tipica dell area fiorentina. Dalle aziende della costa tirrenica iniziano ad arrivare anche i primi meloni precoci coltivati sotto tunnellino..t. Ai primi di ottobre oci ed Amici di Legnaia potranno visitare la Cantina ociale di Cormons (Gorizia), socio della Cooperativa di Legnaia, produttrice di eccellenti vini bianchi fermi e frizzanti. La cantina è famosa anche per il Vino della Pace, prodotto nel vigneto omonimo costituito da varietà di viti provenienti da tutto il mondo. Tutti gli anni pittori famosi dipingono le botti nelle quali l uva del vigneto si trasforma nel vino della pace. Nei prossimi numeri daremo notizie più precise sulla gita; chi fosse interessato può già da ora chiamare l ufficio marketing al numero in orario di ufficio

16 notizie dalla coop di Legnaia Orto-grafia dr. Patrizia Centi Offerte valide dal 21 giugno al 7 luglio Per merce in magazzino, fino ad esaurimento scorte. I quantitativi massimi acquistabili devono essere in relazione al consumo aziendale per i prodotti professionali e a quello familiare per gli altri - Prezzi I.V.A. inclusa Le promozioni sono riservate esclusivamente ai oci e Amici di Legnaia ALIMENTAZIONE VITA IN CAMPAGNA RGIARDINO e AGRICOLTU socio n Realizzata nella Notte Bianca una grande oasi verde in Largo Annigoni Un oasi verde è apparsa nella notte fiorentina. Piante da frutto e da fiori hanno reso più magica largo Annigoni, in sant Ambrogio. L iniziativa, dal nome Orto-grafia, è nata dalla collaborazione della Cooperativa Agricola Legnaia, che ha offerto le piante, i prodotti e la consulenza tecnica, con gli architetti Alessandra Ciullini, Daniele Del Cucina, Letizia Gensini e Niccolò Natali. Largo Annigoni, dal 30 aprile al 31 maggio scorso, è stato interamente trasformato in un immensa distesa di verde, suddivisa in orto degli odori (con la coltivazione di rosmarino, basilico, lavanda, timo, origano prezzemolo, menta ed erba cipollina), l orto dei sapori (lattuga, zucchine, fragole e pomodori), l orto giardino (begonia, ortensie e margherite), l orto dei frutti (albicocchi, mandorli, olivi, ciliegi) e infine un area di sosta con l orto caffè. È stato molto interessante collaborare a questa iniziativa ha spiegato il responsabile tecnico della Cooperativa Legnaia imone Tofani che ha come obiettivo l avvicinare i cittadini, ed in particolare i giovani, all amore per la terra, imparare a coltivare l orto e conoscere la stagionalità degli ortaggi anche in città e a curare i fiori. Orto-grafia è infatti un luogo urbano, un connubio di piccole colture, spazi espositivi e di aggregazione dove ristabilire il legame tra natura, campagna e città; non un orto tradizionale ma un orto diffuso, in armonia con la continua evoluzione del paesaggio e della società contemporanea. Il progetto, nato con l obiettivo di riproporre i segni lasciati dall uomo nel passaggio dal mondo agrario a quello pedonale urbano, è stato un nuovo modo di concepire i vuoti delle città contemporanee, creando spazi coltivabili in città con vasi, contenitori, aiuole e piccoli giardini. Nello specifico l area è stata così suddivisa: l orto dei sapori e degli odori, dove cresce la volontà di riappropriarsi del tessuto cittadino, il desiderio di ritorno alla natura, la voglia di coltivare ciò che si consuma. L orto dei frutti dove matura una nuova visione dello spazio pubblico, concepito come interfaccia a misura d uomo tra città e campagna. L orto giardino dove fioriscono le relazioni con gli altri e sboccia un modo più sostenibile di pensare e vivere la città. Infine l orto caffè dove ritrovarsi e riposare ricetta Verdure al cartoccio circondati dal verde e dal profumo delle erbe aromatiche. Con l installazione di piante da orto e da giardino la piazza ha cambiato volto, è divenuta più umana - ha concluso l architetto Letizia Gensini - e molti degli abitanti del quartiere hanno finito per affezionarsi a tutto questo verde. Una sperimentazione, che si è rivelata molto riuscita per l intero quartiere e per l intera città. Ingredienti per 4 persone 10 pomodorini ciliegia, 4 carotine con il ciuffo, 2 zucchine, 1 piccolo peperone verde o rosso, 1 melanzana tipo lungo, 3 cipolline fresche, 1 costa di sedano, un trito di erbe aromatiche: timo, maggiorana, basilico, menta e un po di prezzemolo, olio extra vergine di oliva, sale q.b. Preparazione Pulire tutte le verdure, tagliarle a tocchetti regolari, saltarle in padella in olio caldo per minuti, salare e cospargere con il trito aromatico. A parte preparare una pirofila con carta da forno bagnata e strizzata, trasferire il composto di verdure, aggiungere i pomodorini tagliati a metà, un po di sale, un filo d olio e coprire con un altro foglio di carta da forno anch esso inumidito chiudendo a cartoccio senza stringere troppo. Irrorare il cartoccio con un filo di olio e passare in forno a 200 per 15 minuti. Il buon uso delle erbe aromatiche Per dare un tocco di novità in cucina senza appesantire e da esporre in terrazzo o giardino per gustarne tutta la fragranza; ecco qualche consiglio per abbinarle al meglio. Timo Per arrosti di carne e di pesce, verdure ripiene, grigliate e marinate. Un idea per marinate di carne: mescolare due cucchiai di timo tritato con 1 dl di vino bianco, e 2 spicchi di aglio a pezzetti. Maggiorana Per marinate di carne e pesce, verdure grigliate, pomodori, pizze. Menta Per insalate, zuppe, dessert di frutta; per conservarla avvolgerla in fogli di alluminio e riporla in freezer Basilico Per pomodori cotti e crudi, pizze, pasta, formaggi freschi, pesci crudi marinati; per tagliarlo a julienne avvolgere prima le foglie. Un idea è quella di mescolare formaggio caprino, ricotta e basilico, formare delle palline e passarle nei semi di sesamo. 18% 18% 18% 25% 25% Capocollo toscano Legnaia ATP gr ,18 1, 74 G N Condimento bruschetta Legnaia gr ,77 2, 22 alsa crostini toscani gr. 180 Vino rosato BAG in box Artimino lt. 5 3,63 2, 90 N Vino bianco da tavola Artimino lt ,60 12, 79 13,00 10, 66 Vino rosso da tavola 13 Artimino lt. 5 12,10 9, 92 Ravioli al cedro gr ,77 4, 33 G N B F G N G P V G N P V G N P V G N P V G N P V Ravioli ricotta e spinaci gr ,18 3, 89 P V % 25% 25% 15% 10% 10% 25% Premium light dinner agnello Affinity kg ,85 34, 07 Aglione Condimento Legnaia gr ,77 2, 22 Pomodori secchi Italia Legnaia gr ,05 2, 44 Pasta toscana pici, tagliatelle, pappardelle, gigli Legnaia 3,80 2, 85 Roselline Pasta al limone Legnaia gr ,60 3, 45 Wafer rolls Eurofood gr ,45 3, 78 B Premium adult dinner pollo Affinity kg ,85 34, 07 B F G N P Mangime gatti buste Monge gr. 80 0,99 0, 74 B F G N P B F G N P B F G N P B F G N P F G N P V V V V V V 23% 28, 50 % 23% 30% 15% 25% 25% Concime 66 F Gobbi lt. 1 A 32,50 25, 00 Pasta Caffaro Blu lt. 1 10,50 7, 50 Tiovit Jet kg. 1 4,80 3, 70 B F P V Tagliaerba Bacho cm. 37 G ,00 11, 20 Carrello Ecosei Claber 17,10 13, 68 Programmatore Aquauno Logica Claber 42,90 36, 47 G Lancia Pro getto regolabile Claber 4,20 3, 15 Presa a 2 vie 3/4 maschio Claber 11,50 8, 63 N LV 30% 28, 50 % In OFFERTA dalla Filiera corta 10% 30% PROMOZIONI Carne * TUTTI I GIORNI * alvo esaurimento scorte per mancanza di prodotto a causa di maltempo o fine taglio Prodotti ortofrutticoli di stagione * LO N G TUTTI I GIORNI Pesce * Non cumulabile allo sconto del 4% presente su tutti gli altri prodotti per oci ed Amici di Legnaia Tubo top-black d mm. Claber mt ,50 34, 00 Barbecue mod. Pic Nic Ferraboli 34,30 27, 44 Forchettone Inox manico legno Ferraboli 3,85 2, 70 Portulaca vaso diametro 12 2,00 1, 60 B F N P V Pianta grassa mignon diametro cm. 8 2,00 1, 60 Pianta da orto vaso cm. 8/10 0,70 0, 50 LV LV I prodotti sono disponibili nei punti vendita indicati dal cerchietto Legenda punti vendita: B =Borgo an Lorenzo - viale della Resistenza; F =Figline Valdarno - via Roma; G =Ghiberti - via della Mattonaia (FI); LO =Legnaia Ortofrutta; N =Novoli - via Lippi e Macia (FI); LV = Legnaia Vivai; =ollicciano - via Baccio da Montelupo (FI); V =Villamagna - via Villamagna (FI) ; LP = Legnaia Pistoiese - Pistoia; P =Prato - viale Marconi, Mezzana

17 FIRENZE via Baccio da Montelupo, tel via Villamagna, tel via Lippi e Macia, 49 - tel via della Mattonaia, 5r - tel Mercato Ortofrutticolo di Novoli tel BORGO AN LORENZO viale della Resistenza, 50 - tel FIGLINE VALDARNO via Roma, tel PRATO viale Marconi, 16 Mezzana - tel AREA TECNICA via di ollicciano 13 - tel MECCANICA AGRARIA PROFEIONALE via di ollicciano, 13 - tel EDE CENTRALE Firenze via di ollicciano, 13a - tel PUNTO VENDITA E OFFICINA erravalle P.se loc. Pontestella via del Redolone tel EDE CENTRALE Firenze via Baccio da Montelupo, 180 tel CENTRO ORTOFLOROVIVAITICO Firenze via Baccio da Montelupo, 180 tel EDE CENTRALE Firenze via Baccio da Montelupo, 180 tel PUNTI VENDITA Pontassieve (FI) via F.lli Cervi, 43/45 tel Figline Valdarno (FI) corso Matteotti, 28/32 - tel Loc. Matassino via F.lli Rosselli, 35/37 - tel an Giovanni Valdarno (FI) piazza della Libertà, 22 - tel Incisa Valdarno piazza anta Lucia, 1 - tel

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