La storia di Genova ha due peculiari caratteristiche: privilegiare l ambito economico
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- Viviana Bianchi
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1 SPECIALE LOMBARDIA La monetazione genovese del Quattrocento e i duchi di Milano di Maurice Cammarano La storia di Genova ha due peculiari caratteristiche: privilegiare l ambito economico a quello istituzionale e mantenere, purtroppo, un altissimo indice di rivalità tra le più ricche e potenti famiglie genovesi che detengono alternativamente il potere. I Campofregoso (guelfi), gli Adorno (ghibellini) e non solo loro, pur di conquistare il potere, si distinsero sempre nel complottare contro lo Stato non esitando a richiedere l intervento di potenze straniere come i Visconti, gli Sforza ed i re Francesi. Genova, incapace di risolvere la sua endemica crisi interna, conservò tuttavia un notevole prestigio economico. La solidità delle sue variegate attività produttive e commerciali ed il costante potere d acquisto della moneta genovese, garantito dalla bontà del metallo e dal peso, sono state le principali ragioni per non modificare quasi mai il suo aspetto tipico: castello e croce. La monetazione genovese, nonostante la sua monotonia, fornì sempre un preciso e circostanziato riferimento di ogni doge, signoria straniera o periodi di transizione. I periodi durante i quali i Duchi di Milano dominarono Genova iniziano con: Filippo Maria Visconti ( ) Le monete genovesi emesse in questo periodo sono il ducato d oro nuova denominazione del genovino, due grossi in argento (1 e 2 tipo) e tre in mistura il soldino, la petachina, il minuto. Come già evidenziato, esse non cambiano nel loro aspetto tradizionale, il castello al dritto della moneta e la croce patente al suo rovescio; tuttavia il riferimento alla Signoria dominante è dato dalla leggenda F M DVX MEDIOLANI D IA- NUE, dai simboli del biscione milanese, dallo stemma inquartato di Milano (nel grosso 1 tipo) posti sopra il castello, o ancora dal biscione e dalle iniziali F ed M ai lati del castello (nel grosso 2 tipo). 46
2 Grosso 1 tipo (dritto) Grosso 2 tipo (il dritto) (Coll. Carige). SPECIALE LOMBARDIA Soldino (Coll. Carige). Petachina (Coll. Carige). Anche nelle Colonie genovesi vennero battute monete con il simbolo del castello o leggende riferite al Doge o al Signore che reggeva Genova. Fino ad alcuni anni fa si sapeva che Filippo Maria Visconti aveva battuto ducati di tipo veneziano a Pera ed a Chio ma non a Caffa, dove le uniche monete conosciute erano gli aspri ed i follari. Tra il 1989 ed il 1991, apparve sul mercato numismatico un imponente ripostiglio di monete d oro per la maggior parte ducati veneziani d imitazione levantina. In questo ripostiglio vennero ritrovati, per la prima volta, tre esemplari del ducato tipo veneto per Caffa. Un quarto esemplare venne venduto nel 1980 (dieci anni prima del grande ritrovamento) in un asta a Basilea, ma attribuito erroneamente alla zecca di Pera. Si presenta uno dei quattro esemplari che è stato proposto per la sua rarità, ma non venduto, nell asta Finarte di Maggio del
3 SPECIALE LOMBARDIA D = DVX (lungo l asta) MEDIOLANI //DNS o IANVE R = o + GENVIT o ME o IANVA o CAFFAM o Sul rovescio, ai piedi del Cristo, un segno simile ad una F gotica, probabilmente l iniziale di Filippo Maria Visconti. Qui di seguito le considerazioni su questa rarissima moneta ma unica, come le altre tre, per la loro particolare leggenda. Chiara ed indiscutibile la sua attribuzione alla colonia genovese di Caffa, così come l appartenenza al periodo di Filippo Maria Visconti. Il nome per esteso della città emittente sul rovescio della moneta, caso unico tra tutti i ducati coniati dalle colonie genovesi di Chio e Pera. Ai piedi del Cristo un simbolo molto simile ad una F gotica, più monogramma di Filippo Maria Visconti che di un console della città (in quel periodo era una procedura non concessa). La legenda Genova generò me Caffa non è solo unica per il suo carattere spiccatamente laico (tutti i ducati di tipo veneziano portano sempre uno di questi due versetti: SIT TIBI XSTE DATVS QVEM TV REGIS ISTE DVCATVS oppure GLORIA IN EX- CELSIS DEO ET IN TERRA PAX ), ma vuole anche dichiarare orgogliosamente l origine genovese della città. Francesco Sforza ( ) Durante questa Signoria vennero battuti il ducato ed il mezzo ducato, forse il grosso. Come nella precedente serie monetale compare al dritto la leggenda F S DVX MEDIO- LANI D IANUE, il simbolo del biscione e nel rarissimo mezzo ducato anche le iniziali F ed S a fianco del castello. 48
4 Galeazzo Maria Sforza ( ) Trascorsi due anni di relativa tranquillità istituzionale sotto Francesco Sforza, la Signoria di Genova passò a Galeazzo Maria Sforza, ombroso e debole uomo di governo, che instaurò una pesante politica fiscale ed assunse atteggiamenti sempre più intransigenti nei confronti dei genovesi i quali nel 1488, due anni dopo la sua morte, cacciarono gli Sforza dalla città. La zecca coniò a nome del nuovo Signore, ducati, mezzi ducati, quartarole e grossi. Anche queste monete portano la stessa leggenda delle precedenti con G - S al posto della F - S ed il biscione, simbolo che non appare nella quartarola, rarissima frazione della serie in oro. SPECIALE LOMBARDIA Paolo di Campofregoso cardinale governatore per il Duca di Milano (1488) Nel 1488 il doge Paolo di Campofregoso, a seguito delle numerose contese con Lorenzo de Medici, fu costretto ad abbandonare la sua carica; chiese perciò l aiuto al duca di Milano offrendogli la Signoria di Genova ed assicurandosi il titolo di Governatore. Le uniche monete battute durante il suo governatorato sono il ducato ed il minuto. Rarissima la prima e molto particolare, per avere affiancati al castello il biscione ed il galero, simbolo religioso attribuito ai cardinali. Agostino Adorno governatore per il Duca di Milano ( ) I Fieschi acerrimi nemici dei Campofregoso, rispettando i tradizionali complotti, riuscirono a far deporre Paolo di Campofregoso e nominare nuovo governatore di Genova, Agostino Adorno. Anche per questo governatore si hanno soltanto il ducato ed il minuto, rarissimi tutti e due. Il primo rientra come il precedente nelle monete genovesi dai caratteri inusuali. Infatti porta, oltre al biscione sopra il castello, due A coronate ad esso accantonate che rappresentano il nome del governatore. Gian Galeazzo Maria Sforza ( ) Dopo il dogato del cardinale Paolo di Campofregoso nel 1488, Gian Galeazzo Sforza accettò la Signoria di Genova. Nonostante l instabilità politica, i genovesi alla mercé di potenze straniere o di dogi manovrati da gruppi di potere, pur soccombendo sotto il piano politico, si affermarono come prodigiosa potenza finanziaria. 49
5 SPECIALE LOMBARDIA Infatti Genova nel XV secolo, con la perdita delle sue colonie nell Oriente Latino, incrementò il commercio verso l Occidente e l Atlantico in un quadro di saggia politica economica interna ed estera. Ciò permise a Gian Galeazzo di allargare la disponibilità di valuta liquida, coniando i primi multipli d oro (il ducato triplo e doppio) ed i multipli d argento (testone quadruplo, triplo e doppio ). La monetazione genovese durante questo periodo è di grande importanza per la ricchezza e la varietà delle monete coniate; in sei anni furono coniati ben dodici tipi di monete. Per la prima volta venne battuto il testone da venti (soldi) o quarto di scudo o lira genovese. [Tra i primi testoni, cosi denominati per avere il ritratto del sovrano, compaiono quelli di Gian Galeazzo M. Sforza e di Ludovico il Moro. La lira, per molto tempo unità di peso e moneta di conto (20 soldi da 12 denari), a Genova diventò moneta effettiva con Gian Galeazzo Sforza, ma venne ancora chiamata testone da venti. Con Ludovico il Moro diventò lira]. Tutte le monete di questo periodo mantengono le precedenti caratteristiche, solo nei multipli d argento sotto il castello compare lo scudetto degli Adorno per ricordare che Antoniotto Adorno era Governatore della città. Testone triplo (Coll. Carige). Testone da 20 soldi o Lira genovese (Coll. Carige). 50
6 Testone da 15 soldi (Coll. Carige). SPECIALE LOMBARDIA Mezzo testone o 1/4 lira genovese (Coll. Carige). Ludovico Maria Sforza ( ) Alla morte di Gian Galeazzo Sforza successe Ludovico M Sforza ed assunse la Signoria di Genova. La zecca batté a suo nome il ducato, la lira e la mezza lira, monetazione pressoché identica alla precedente ma assai rare. Di particolare rarità la mezza Lira che non compare nel CNI ma venne ritrovata intorno al Con Ludovico Maria Sforza si chiuse il ciclo della dominazione dei Duchi di Milano su Genova. Ducato. Lira. Mezza lira. 51
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