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1 Innovazione e trasferimento tecnologico Prospettive: cosa migliorare, quali strumenti attivare, strategie da implementare nell area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia Elaborato dagli atti del Convegno Innovazione policentrica: risultati e prospettive del Dicembre 2013

2 Premessa Il 24 ottobre a seguito della manifestazione di interesse per il cofinanziamento di interventi finalizzati alla razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento del sistema regionale del trasferimento tecnologico promossa nel 2010 dalla Regione - le Province di Firenze, Prato, Pistoia e l Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa hanno sottoscritto il protocollo d intesa Sistema d area metropolitana: competitività e innovazione. Coordinamento sovraprovinciale delle strategie di innovazione e trasferimento tecnologico. Tra le attività previste all art. 3 del Protocollo sono indicate: promozione di attività di potenziamento delle strutture di ricerca e trasferimento tecnologico esistenti e di quelle in fase di start up, mettendole a sistema fra loro ed evitando duplicazioni o sovrapposizioni di attività e laboratori elaborazione comune di linee strategiche di indirizzo per le attività di ricerca ed innovazione finalizzate ad accrescere il livello tecnologico dell area metropolitana attraverso la conduzione di studi di trend tecnologici e di identificazione dei settori a più alto potenziale di sviluppo azioni di impulso e sostegno a progetti diretti alla creazione di nuove imprese, derivanti anche da spin-off di attività di ricerca o al rafforzamento su base tecnologica di imprese esistenti attività di monitoraggio sui progetti costituenti i Centri di Competenza e Poli di Innovazione attività di progettazione congiunta. Un primo evento di promozione delle attività di trasferimento tecnologico è stato realizzato il a Firenze ("Innovazione poli-centrica. Le politiche dell innovazione del territorio nell area metropolitana"). Il gruppo di lavoro (istituito nello stesso protocollo sopra citato) formato dai tecnici delle Province di Firenze, Prato, Pistoia e del Circondario Empolese Valdelsa ha successivamente continuato a collaborare per attuare le azioni istituzionali a supporto della diffusione di conoscenza delle strutture e delle iniziative di trasferimento tecnologico presenti sul territorio metropolitano. A distanza di un anno dalla prima iniziativa, considerando l avanzamento del progetto complessivo (alcuni Centri e Laboratori stanno diventando operativi) ed anche il particolare momento di passaggio tra i due periodi di programmazione dei fondi europei, si è ritenuto opportuno pensare ad una nuova iniziativa congiunta dei 4 Enti, da attuarsi in collaborazione con i Poli di Innovazione ed i Centri e laboratori di Ricerca dell area metropolitana. Gli obiettivi alla base dell iniziativa sono stati individuati nei seguenti: verificare lo stato di attuazione dei Centri e dei Laboratori di Ricerca dell area metropolitana (Centri di Competenza) e le attività messe in campo dai Poli di Innovazione presenti nell area stimolare la contaminazione delle esperienze tra i Centri, le imprese del territorio ed i soggetti giovani legati al mondo della Ricerca e Innovazione a vario livello e titolo (studenti, laureati, ricercatori, dottorandi, agenti di innovazione) 2

3 promuovere la diffusione dei progetti in atto redigere un documento finale da utilizzare per proporre alla Regione ipotesi di policy sull innovazione Il convegno Innovazione policentrica: risultati e prospettive si è tenuto lo scorso 30 ottobre u.s. nei locali del CNR presso il Polo Scientifico di Sesto Fiorentino ed ha visto la partecipazione di soggetti rappresentativi del mondo della ricerca, delle imprese e delle nuove idee (universitari, start-up). In occasione del convegno sono stati elaborati: Catalogo dei Centri di Competenza pubblici attivi ad oggi nell area metropolitana (a cura del gruppo di lavoro interprovinciale): riporta i dati essenziali (localizzazione, sito web, settori d attività, n. laboratori, servizi offerti) di ciascun centro; il Catalogo è stato successivamente integrato anche con le informazioni relative ai Poli d Innovazione/Distretti tecnologici dell area e sarà tenuto aggiornato con le nuove aperture e messo a disposizione tramite i canali di comunicazione dei 4 Enti Relazione sui Centri di Competenza dell area metropolitana ed i rapporti con altre esperienze di trasferimento tecnologico (a cura di PIN e Fondazione per la Ricerca - F.R.I.), con un focus anche sui documenti sulle Smart Specialisation elaborati dai Poli d Innovazione e Distretti Tecnologici Dal punto di vista organizzativo, il convegno è stato diviso in due sessioni: Conoscenza e informazione sull esistente cosa è in funzione, cosa è stato realizzato, cosa è nato (presentazione della relazione e brevi interventi dei Centri/Poli sui servizi offerti) Prospettive per il futuro cosa migliorare, quali strumenti attivare, strategie da implementare (introduzione sulle Smart Specialisation Strategies e gruppi di lavoro) In particolare, la seconda sessione si è aperta con la presentazione di una sintesi delle roadmap (linee di azione) che, su richiesta della Regione, i vari Poli di Innovazione hanno individuato in base alle loro specializzazioni. Il concetto di Smart Specialisations, infatti, si concentra sul fatto che la ricerca e l innovazione vengono collegati con lo sviluppo economico in maniera nuova e tramite una forte affinità tra i policy makers e gli attori locali. I governi nazionali e regionali dovrebbero di conseguenza sviluppare strategie di specializzazione intelligente per massimizzare l'impatto della politica regionale abbinata alle politiche UE. A partire da questo excursus sulle linee proposte dai Poli che maggiormente rilevano sul territorio dell area metropolitana, le attività si sono poi concentrate in tre gruppi di lavoro specifici più ristretti, a cui i partecipanti si erano iscritti prima e durante il convegno. Le tematiche affrontate sono le seguenti: 1. Formazione universitaria e aziendale: quali strumenti per favorire l ingresso di laureati nelle aziende ed accrescere le competenze tecnologiche dei dipendenti 2. Trasferimento tecnologico alle imprese: come migliorare la contaminazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo 3

4 3. Spin off e start-up: difficoltà e possibili soluzioni per chi vuole aprire un attività innovativa. Ciascun gruppo ha lavorato per circa un ora e mezzo con l ausilio di moderatrici che hanno sintetizzato in slides le criticità riscontrate ed i suggerimenti per lo sviluppo di strumenti da proporre per la nuova programmazione dei fondi, emerse da chi tutti i giorni lavora su queste tematiche. Alla fine della sessione, i tre resoconti sono stati presentati in plenaria, alla presenza dell Assessore alle attività produttive e alla formazione e lavoro della Regione Gianfranco Simoncini, che ha chiuso il convegno con le considerazioni su quanto emerso. Il presente documento è stato elaborato dal gruppo interprovinciale a partire dai materiali raccolti nel corso del convegno, in modo da rappresentare un compendio complessivo ed organico che possa essere utile per la futura programmazione ed è composto dalle seguenti parti: 1. Sintesi delle linee guida elaborate dai Poli di Innovazione sulle Smart Specialisation Strategies 2. Risultati dei gruppi di lavoro: o Criticità o Ipotesi di lavoro 3. Conclusioni Al resoconto sono inoltre allegati i seguenti documenti: a. Catalogo dei Centri di Competenza pubblici e Poli d Innovazione/Distretti tecnologici dell area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia (a cura del gruppo di lavoro interprovinciale) b. Relazione I Centri di Competenza dell area metropolitana e i rapporti con altre esperienze del Trasferimento Tecnologico (a cura di PIN e Fondazione per la Ricerca e l Innovazione) 4

5 1. Sintesi delle linee guida dei Poli d Innovazione sulle Smart Specialisation Strategies (S3) In relazione alla normativa Europea (Strategia Europa 2020), le Smart Specialisations sono diventate degli elementi basilari da cui far derivare le politiche regionali. Naturalmente devono essere presi in considerazione solo quegli ambiti applicativi in grado di generare un vantaggio comparato, perciò la Regione Toscana, attraverso analisi economiche, valutazioni e razionalizzazione di piani e programmi, ha individuato i suoi 5 ambiti tematici di interesse prioritario, che nello specifico sono : Energia e Ambiente; Territori Intelligenti; Smart Manufacturing; Ricerca e Capitale Umano; Innovazione Sociale. Su richiesta della Regione, i Poli ed i Distretti tecnologici, in base alle loro specializzazioni, hanno individuato le roadmap (linee di azione) che saranno agganciate alle linee di intervento preferenziali richieste o negoziate dalle varie Regioni con la Comunità Europea in tema di sviluppo economico produttivo. Ogni Polo/Distretto, tenendo conto delle tecnologie e specializzazioni delle imprese affiliate, ha individuato dei nuclei di competenza che una volta incrociati con i 5 ambiti tematici di interesse prioritario identificati dalla Regione Toscana nell ambito delle Smart Specialisation Strategy hanno generato delle roadmap che garantiranno una prospettiva futura di sviluppo per le imprese. Nelle tabelle di seguito riportate sono sintetizzate le linee guida dei Poli di innovazione e Distretti tecnologici che per territorio o tematica hanno maggiori contatti e affinità con i centri di competenza e le imprese dell area metropolitana. OTIR 2020 Polo d innovazione per il sistema moda Sostenibilità ambientale del Settore Moda regionale Sviluppo di un Distretto creativo entro il Distretto della moda Innovazione e differenziazione dei prodotti Cultura di sistema e attivazione di processi di cross fertilization fra istituzioni, imprese, centri di ricerca e università del territorio 5

6 CENTO Polo di competenza per il sistema interni Ambient intelligence: Sensitive micro-environments (tecnologie e materiali per ambienti riconfigurabili); Interacting people and devices (domotica emozionale); Interacting flows (interazione tra auto e sistemi di gestione territoriale) Nuovi materiali intelligenti Efficienza energetica, sostenibilità economica ed ambientale cicli economico-produttivi Matching interattivo tra design, processi innovativi, mercato: Interazione tra imprese e centri di ricerca Interazione user-producer Coworking PIERRE Toscana Polo energie rinnovabili Filiera Geotermica: produzione di componenti e sistemi per la valorizzazione energetica, termica ed elettrica, della geotermia Smart grid and storage: miglioramento efficienza energetica nei processi produttivi Efficienza energetica dei dispositivi e dei manufatti: - Efficienza energetica negli edifici - Efficienza energetica dei sistemi produttivi Centri Competenza e laboratori specializzati 6

7 TLS Toscana Life Science Innovazione e ricerca in ambito Pharma & Biotech. Sviluppo di nuovi dispositivi Innovazione dei sistemi software e servizi IT aziendali di supporto alla R&D Innovazione dei processi industriali: produzione, controllo della qualità, confezionamento e logistica Collaborazioni in logica filiera tra aziende, Università e Centri di Ricerca del territorio Sostegno per la protezione e la tutela della proprietà intellettuale Realizzazione di nuovi laboratori e infrastrutture di sviluppo E-health Riduzione del rischio clinico Polo di Innovazione ICT Robotica Sistema Toscana Aerospazio: monitoraggio e stima dell impatto dell uomo sull ambiente; prevenzione e gestione del rischio; gestione delle risorse idriche IoT Internet of Things: Creazione di una rete per L IoT regionale; scambio di informazioni in tempo reale e in qualunque luogo. Sistemi acustici per i servizi al cittadino e l intrattenimento Sistemi Cloud avanzati a supporto delle imprese manifatturiere Automazione dei processi industriali Robotica biomedica mini-invasiva 7

8 NANOXM Polo d Innovazione regionale sulle nanotecnologie Piattaforma integrata nano medicina Nanomateriali per il manifatturiero e la meccanica Centri di Competenza per trasferimento nano tecnologico Prodotti e tecnologie innovative per il nano-biotech Nanomateriali e nanotecnologie per prodotti a matrice polimerica e per incapsulamento principi attivi Nanotecnologie eco-compatibili ed eco-sostenibili per la bonifica di suoli ed acque contaminati POLIS Polo delle tecnologie per la città sostenibile Nuovi materiali/modelli costruttivi in edilizia, per eco-sostenibilità e innovazione nel settore delle costruzioni Infrastrutture di gestione e acquisizione dati, collegamento tra cultura, società e sviluppo turistico Tipicità toscane e collegamento col patrimonio culturale e paesaggistico Valorizzazione attività di ricerca e imprenditività in applicazioni delle scienze naturali e tecnologiche al patrimonio culturale Inclusione sociale e turismo sostenibile 8

9 OPTOSCANA Polo d innovazione sull optoelettronica Medical devices di tipo optoelettronico/fotonico Componenti ottici e fotonici Sensori e microscopie avanzate Tecnologie laser/optoelettroniche non medicali Sensori optoelettronici e camere per monitoraggio satellitare/avionico Sistemi e servizi per monitoraggio ambientale Componenti qualificati spazio Sistemi di guida satellitare DITECFER Distretto per le tecnologie ferroviarie l alta velocità e la sicurezza delle reti Produzione treni ecosostenibile Piattaforma mobile per l innovazione dei rotabili Sperimentazione in ambiente di prova non simulato di tecnologie di segnalamento e frenatura dei treni Infrastrutture ecosostenibili Gestione fine vita dei rotabili Progetti pilota di mobilità Incubatore di open ideas Evoluzione del sistema di fornitura Completamento e integrazione della filiera formativa Dottorati industriali con le imprese Mobilità user friendly 9

10 2. Risultati dei gruppi di lavoro del Convegno Ai gruppi di lavoro hanno partecipato rappresentanti di Regione, Enti locali, Associazioni di categoria, imprese, Università, CNR, Centri di Competenza, Poli d Innovazione e Distretti Tecnologici. Dalle discussioni all interno dei gruppi sono emerse le seguenti criticità e ipotesi di lavoro: Criticità Formazione universitaria e aziendale: Contesto regionale caratterizzato dalla staticità della domanda di lavoro e da un numero limitato di imprese interessate e in grado di investire in innovazione Scarsa efficacia, nel contesto attuale, delle forme di concertazione tra soggetti pubblici e privati. Gli attori del territorio lavorano in modo slegato, spesso senza confrontarsi e condividere linee strategiche e interventi. Frammentarietà degli strumenti che mettono in collegamento le aziende con l università e le aziende con l intero sistema pubblico della ricerca, della formazione e del lavoro. Le aziende lamentano la mancanza di una gestione unitaria dei servizi e delle iniziative che possano favorire l'inserimento di laureati e ricercatori al loro interno. Le stesse procedure burocratiche non sono uniformi. Mancanza di cultura imprenditoriale tra i giovani laureati, cultura intesa come conoscenze e competenze, ma anche mentalità e comportamento, un mindset in cui rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione del rischio, la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. Trasferimento tecnologico: Mancanza di personale giovane formato per il trasferimento tecnologico (competenze trasversali). Questa osservazione è riferita soprattutto ai centri di ricerca nei quali c è molto personale tecnico altamente formato, ma mancano figure con competenze in comunicazione, marketing, commerciali che possano facilitare maggiormente le relazioni con le imprese e il territorio per il trasferimento tecnologico. Mancanza di un linguaggio comune tra Impresa e Ricerca, troppa distanza tra i due mondi. Questo comporta una divergenza di attività della ricerca che lavora su temi molto lontani dai bisogni reali delle imprese del nostro territorio. Mancanza della partecipazione attiva delle imprese. Spesso, in occasione di eventi sul tema dell innovazione, manca la presenza attiva di imprenditori, soprattutto rappresentanti di Piccole e Medie Imprese, che caratterizzano maggiormente il territorio toscano nello specifico e nazionale. Tali aziende sono disposte ad investire il proprio tempo in momenti e attività che ritengono effettivamente utili e produttivi. Per questo è necessario pensare a 10

11 strumenti di coinvolgimento che veramente portino beneficio alle attività delle imprese e le integrino in un percorso di sviluppo. Difficile conciliabilità dei tempi della ricerca con i tempi dell impresa. Generalmente una ricerca d innovazione richiede tempi più lunghi dei tempi che necessitano all impresa per rispondere al mercato. Poca chiarezza, molta dispersione (necessità di un obiettivo preciso per i Poli). Il tema dell Innovazione e del Trasferimento tecnologico appare poco chiaro e a volte disorientante. Ci sono 12 Poli d Innovazione, ogni impresa si può iscrivere a tre Poli, ogni Polo ha obiettivi propri. Tale sistema è percepito in modo frammentato. Mancanza di un sistema e continuità. Il Trasferimento Tecnologico richiede un percorso continuativo nel tempo che favorisca la facilitazione, la promozione, l incontro tra ricerca e imprese. Il percorso è complesso ed il nostro territorio non garantisce strutture, progetti e realtà continuative che possano semplificare i processi d Innovazione. Necessità di maggiore interazione e networking tra imprese, ricerca, diversi Poli d Innovazione. Processi di finanziamento alle imprese poco snelli Spin-off e Start-up: Burocrazia eccessiva Carenze culturali e di formazione specifica Difficoltà di comunicazione Poco orientamento al mercato delle idee imprenditoriali Scarsa integrazione delle competenze Ampliamento logica territoriale Difficoltà nell accesso al credito e alle agevolazioni Ipotesi di lavoro Formazione universitaria e aziendale: Integrazione fondi strutturali (FSE e FESR) per rendere maggiormente collegate le politiche della formazione e dell occupazione e le politiche di supporto all innovazione. Specifiche indicazioni delle modalità di integrazione all interno dei POR Rendere sistematici, all interno dei programmi curricolari, interventi di promozione della cultura di impresa Inserimento in via continuativa di strumenti e iniziative specifiche per la formazione imprenditoriale da intendersi in modo sufficientemente estensivo 11

12 Previsione di stage e tirocini in azienda volti all apprendimento delle strategie di management, alla valorizzazione delle competenze e degli studi dei giovani laureati per supportare l'innovazione delle imprese Rendere sistematica l offerta ai laureati di un percorso di formazione e allenamento all imprenditività per l acquisizione di una gamma di strumenti che favoriscano confidenza con la creazione di impresa e processi di innovazione Valorizzare le strutture competenti e riconosciute per rispondere alle esigenze aziendali Far conoscere alle imprese le opportunità offerte dai Centri per l Impiego e gli Uffici di Placement degli Atenei per il reperimento di risorse qualificate (laureati, tecnici, ecc.) Maggior collegamento fra imprese, Centri per l Impiego e Atenei anche per quanto riguarda la formazione in azienda Trasferimento tecnologico: Sviluppo dei Poli d Innovazione. Ovvero permettere ai Poli d Innovazione che hanno lavorato proficuamente con le aziende e i centri di ricerca di dare continuità alle azioni intraprese focalizzandosi sulle attività che hanno portato a maggiori risultati in ambito di incontri tra imprese e ricerca e progetti d innovazione. Organizzare eventi per creare conoscenza di nuove imprese, start up e maggiori interazioni tra Poli. Collaborare nella diffusione delle iniziative già esistenti nel territorio e nella realizzazione di eventi di MatchMaking Impresa/Ricerca; eventi di networking tra soggetti (imprenditori, ricercatori ) dei diversi Poli d Innovazione; eventi di incontro tra aziende e spin off e start up. Misurare l Innovazione. Proposta per la messa a punto di un metodo per misurare i risultati dell innovazione e quindi poterne valutare l efficacia. Attualmente i parametri di misurazione di un idea innovativa o il grado d innovazione di un azienda non sono oggettivi e spesso legati a differenti contesti. La nuova programmazione europea Horizon2020 parla di misurare l innovazione. Sviluppare una metodologia condivisa di scouting presso le aziende ad opera di agenti tecnologici specializzati per rilevare i bisogni d innovazione. Può essere un attività molto efficace, ma dispendiosa e costosa, per questo l attività degli agenti tecnologici richiede di essere sostenuta economicamente. Mettere in pratica azioni concrete e rispondenti ai bisogni espressi dalle aziende e dal territorio integrati dagli input provenienti dalla ricerca. Per fare ciò è necessario mettere imprenditori e ricercatori in grado di comunicare, dialogare, ascoltarsi per esempio aumentando le occasioni di: tavoli di lavoro (specifiche call progettuali legate a finanziamenti europei, regionali, nazionali.) eventi il più operativi e costruttivi possibile 12

13 iniziative che portino i ricercatori/studenti a collaborare con imprese realizzando progetti concreti. Formare competenze esperte nel Trasferimento Tecnologico (competenze trasversali, project management, coaching/mentoring, analisi dei bisogni.) Supporto ad una cultura per il Trasferimento Tecnologico per Imprese e Ricerca. Cioè continuare a promuovere l innovazione nel territorio in modo coordinato tra Centri Servizi, Università e Associazioni di categoria. Comunicare ed interagire tra attori coinvolti. Definizione di strumenti di maggior coinvolgimento delle Imprese per promuovere la partecipazione a incontri, workshop, ecc Spin-off e Start-up: Burocrazia: Creazione di uno sportello di servizi generalisti per la semplificazione Valorizzare la burocrazia, in modo che non rappresenti un peso ma un aiuto Creazione di un sistema di rating amministrativo, che dia alle imprese una sorta di certificazione dei buoni rapporti con la PA e permetta di avere percorsi più snelli Creazione di un Registro unico dei controlli a cui possano accedere le pubbliche amministrazioni Cultura e formazione: Innalzamento del livello della formazione secondaria e universitaria, più vicina alle necessità delle imprese Miglioramento della formazione professionale, soprattutto per le capacità manageriali Maggiori investimenti sul capitale umano Comunicazione: Facilitare la conoscenza e la divulgazione di prodotti e servizi ad elevato contenuto innovativo Superare la barriera scienza vs mercato attraverso una comunicazione più efficace Orientamento al mercato: Lean start-up: approccio per lanciare sia business sia prodotti, basato su sperimentazione scientifica e rilascio di prodotti, che consente di ridurre il ciclo di produzione, misurare il progresso e ricevere un valido feedback dai clienti Puntare su una ricerca di identità di mercato prima dell avvio, per evitare di partire con un iniziativa che non trova poi sbocchi commerciali Dal prodotto al mercato: i prodotti più innovativi non hanno mercato nazionale ma internazionale; prevedere fondi dedicati ai test sulle possibilità di mercato dei nuovi prodotti 13

14 Dal business plan al business model - il BP non si adatta bene alle realtà nascenti come le start up poiché i costi e i ricavi sono solo ipotizzati sulla carta: occorre passare ad una sorta di ciclo sperimentale per la comprensione del business model (identità azienda e mercato) Integrazione competenze (poli, incubatori, associazioni di categoria e imprese): Semplificare e facilitare il trasferimento tecnologico tra attività di ricerca e PMI, con un maggiore collegamento tra incubatori/centri/poli e associazioni di categoria Incubatori diffusi: più agenti di innovazione porta a porta e meno strutture Ampliamento logica territoriale: Sfruttamento delle risorse UE per lo sviluppo del tessuto socio-economico Integrazione tra i fondi FSE/FESR Concentrazione degli interventi Ideazione di un Festival annuale delle start-up, per favorire maggiormente l incontro domanda/offerta Accesso al credito e agevolazioni: Ampliamento e razionalizzazione degli strumenti di sostegno alle start-up Maggiori agevolazioni fiscali e riduzione imposte per le start-up Ampliamento strumenti di seed capital Creazione di strumenti di pre-seed Fondi dedicati al proof of concept del business model 14

15 3. Conclusioni Dalle analisi e dai contributi emersi in questo percorso di lavoro, si rafforza la consapevolezza che il trasferimento tecnologico rappresenta un fattore fondamentale per lo sviluppo socio-economico di un territorio. Questo in particolar modo in un contesto come quello toscano caratterizzato da un tessuto imprenditoriale di PMI e realtà artigianali in cui il trasferimento tecnologico è fondamentale per acquisire competenze ed accedere a servizi altamente specializzati. Un sistema efficace di trasferimento tecnologico supporta la competitività delle imprese sul mercato, tramite servizi accessibili anche a quelle di piccola dimensione e limitata disponibilità di risorse economicofinanziarie. Costituisce inoltre un importante tassello nell offerta complessiva di un territorio per l attrazione di investimenti qualificati, che abbiano una ricaduta sul sistema economico locale e che sviluppino connessioni con il sistema produttivo dell area metropolitana. All interno di questo sistema di trasferimento tecnologico svolgono un ruolo fondamentale i Centri di Competenza ed i Poli di Innovazione: laddove già sono strutturate le azioni dei Poli, i Centri aggiungono la disponibilità di laboratori, attrezzature, personale scientifico-tecnico, per fornire servizi e realizzare progetti condivisi con le imprese del territorio. Anche le tematiche della formazione universitaria ed aziendale e delle spin-off e start up vanno perciò a costituire un insieme organico con la tematica del trasferimento tecnologico alle imprese, costituendo un unico motore per lo sviluppo economico che deve trovare sempre più strumenti integrati e condivisi. Le ipotesi di lavoro sinteticamente riportate sono frutto del confronto tra diversi soggetti qualificati che operano nel sistema del trasferimento tecnologico, nelle imprese e nelle istituzioni e pertanto possono rappresentare una base per sviluppare strumenti, attività e progetti di innovazione e ricerca. Il gruppo di lavoro degli Enti locali di area metropolitana: Provincia di Firenze, Provincia di Prato, Provincia di Pistoia e Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa, consegna questi atti del Convegno, quale contributo per una riflessione complessiva e in vista anche di una proposta organica che sta elaborando a partire da queste prime ipotesi,. 16 dicembre 2013 Province di Firenze, Prato, Pistoia, Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa 15

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