MICROCREDITO E SUO SVILUPPO NEL CAMPO AMBIENTALE 1. La microfinanza ed il microcredito

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1 MICROCREDITO E SUO SVILUPPO NEL CAMPO AMBIENTALE 1. La microfinanza ed il microcredito Durante questo ultimo decennio si è molto discusso di microfinanza e di microcredito, spesso confondendo i due termini. In realtà, seppur riflettendo entrambi un fenomeno di promozione e diffusione di forme di intermediazione finanziaria a favore di segmenti di mercato marginali - difficili da servire in modo efficace attraverso le tradizionali modalità di contatto con la clientela per le caratteristiche dimensionali, di struttura reddituale o per carenze di carattere informativo -, sono strumenti che possono avere finalità distinte. 1 La microfinanza si è diffusa sia nei paesi in via di sviluppo 2 sia nei paesi economicamente avanzati 3 e riguarda non soltanto l erogazione di credito, ma anche l offerta di alcuni servizi finanziari tra cui rientrano la raccolta e la gestione di piccoli risparmi e di rimesse. Si è molto evoluta nel tempo e già dagli anni ottanta e novanta i programmi sono andati via via perfezionandosi ed i risultati ottenuti hanno dimostrato che la microfinanza può anche essere redditizia quando i programmi diventano auto - sostenibili, ovvero quando non dipendono più dagli interventi di sostegno. Le Istituzioni formali di Microfinanza (IMF) 4 vengono individuate in quattro modelli principali: a) O.N.G., organizzazioni non governative senza scopo di lucro, create da persone esterne rispetto ai soggetti che beneficiano del loro operare; 1 I due strumenti hanno in comune la dimensione micro, ovvero una moltitudine di soggetti operanti in attività produttive di piccola entità, appartenenti alla cosiddetta economia popolare cui viene negato il credito bancario per il fatto di essere considerati non solvibili, o perché la dimensione estremamente ridotta delle operazioni proposte comporta costi di valutazione molto alti. 2 Costituisce un innovativo ed efficace strumento di cooperazione. In questi paesi la microfinanza favorisce lo sviluppo endogeno mediante la promozione di piccole attività autonome, facendo aumentare in maniera considerevole l interesse e l attenzione da parte di soggetti privati di natura bancaria nei confronti di fasce marginali ed emarginate della popolazione. 3 In questi paesi cresce l esigenza di promuovere meccanismi capaci di consentire a soggetti patrimonialmente deboli di ottenere credito per avviare attività autonome. In Italia, particolarmente importante è stato, per esempio, il cosiddetto prestito d onore (legge 608 del 1996). 4 Le organizzazioni non governative che finanziavano progetti di tipo cooperativo e mutualistico, si sono trasformate in IMF, consentendo loro di offrire ai propri clienti servizi di risparmio e di deposito e ad utilizzare il capitale per fornire servizi finanziari ad un numero sempre maggiore di persone e per periodi di tempo più lunghi. 1

2 b) Credit Unions, cooperative finanziarie che forniscono servizi di risparmio e di prestito ai propri membri; c) Casse di risparmio, istituzioni che operano in maniera preferenziale per la raccolta del risparmio; d) Banche commerciali, istituzioni finanziarie formali che tradizionalmente concedono prestiti solo ad attività di ampie dimensioni. Sul tema del microcredito 5, invece, in Italia 6 non è stata ancora adottata una sistemazione concettuale ufficiale, anche perché non sono numerose le riflessioni dedicate a questo tema, pur tuttavia si tratta di un fenomeno che ha suscitato in questi ultimi tempi un forte interesse soprattutto da parte degli istituti di credito 7 che stanno operando per provvedere alla erogazione di servizi finanziari di credito, risparmio e pagamento, consistente principalmente nel trasferimento di fondi e rimesse 8. Nello scenario italiano 9, oltre alle banche e alle società finanziarie, operano non soltanto soggetti pubblici (regioni, province, comuni, aziende a capitale pubblico), ma anche soggetti di natura privata, tra i 5 Inteso, di solito, esclusivamente come servizio legato alla concessione e all erogazione di prestiti. Viene definito in generale come l offerta di credito che esclude il ricorso a garanzie personali, che prevede una serie di servizi di assistenza tecnica e che riguarda il finanziamento di piccoli progetti con obiettivi specifici, in cui la dimensione massima dei prestiti dipende molto dal contesto economico di riferimento. 6 Esistono nel nostro Paese organismi che offrono piccoli prestiti con la formula del microcredito: si tratta, per la maggior parte, di piccoli istituti a carattere locale che operano in determinate zone. 7 Tra questi, particolare rilevanza viene assunta dalla Banca Popolare Etica, punto di incontro tra i risparmiatori che condividono l esigenza di una più consapevole e responsabile gestione del proprio denaro e le iniziative socio economiche che perseguono fìnalità sociali e che operano nel pieno rispetto della dignità umana e della natura. 8 Il microcredito è uno strumento di credito innovativo, utile in particolare a finanziare attività d impresa a livello locale. Questo sistema è nato grazie all intuizione di Muhammad Yunus, economista di fama mondiale, il quale ha consentito a milioni di bengalesi di uscire dalla miseria accordando loro minuscoli prestiti senza garanzia. È nata così la Grameen Bank che presta denaro a tassi bonificati solo ai poverissimi che, quindi, riescono ad affrancarsi dall usura e a prendere in mano il proprio destino. Il microcredito così concepito è stato poi applicato in altri Paesi del Sud del mondo con successo, ottenendo tassi di recupero dei crediti vicini al 100%. 9 In Italia ci sono 789 banche e oltre 30 mila sportelli che raccolgono un risparmio complessivo di circa 729 miliardi di Euro e svolgono un attività di impiego complessivo del risparmio raccolto per oltre un milione di euro (fonte Banca d Italia), di cui circa 480 miliardi di Euro in mutui: l entità dei capitali coinvolti nei progetti di microcredito non è assolutamente paragonabile con il mercato creditizio tradizionale. Negli ultimi anni sono stati erogati circa 400 mila Euro in microfinanziamenti, con una presenza sul territorio nazionale che nulla ha a che vedere con la presenza del sistema creditizio tradizionale. Sono stati raggiunti negli ultimi quattro anni circa 200 beneficiari (individuati in progetti finanziati). L Italia rappresenta poco più del 20% dei programmi di microfinanza attivati in Europa e nei paesi in transizione, in termini di beneficiari a malapena l 1% dei beneficiari raggiunti dalla totalità dei programmi di microfinanza europei. 2

3 quali spiccano le Mutue di autogestione (MAG) 10, espressione di un settore finanziario alternativo a quello tradizionale. Attualmente in Italia operano diverse mutue di autogestione. La più importante è la MAG2, che dal 1994 si è trasformata in MAG 2 Finance, cooperativa finanziaria etica e di servizi, che ha creato due società di assistenza tecnica e di servizi: la Servizi Informag s.c.a.r.l. e la Agemi S.p.A., che cura l istruttoria etica ed economico finanziaria su progetti e fidi. La MAG finanzia cooperative, associazioni e singoli individui che svolgono attività di rilevanza sociale, ambientale e culturale. Il microcredito ha, in sostanza, due facce: 1) la giustizia sociale che si traduce nella scelta dei destinatari, in particolare di persone a basso reddito che non hanno accesso alle banche e che richiedono un prestito per sviluppare un attività economica; 2) la sostenibilità dell istituzione del microcredito, unica garanzia della durevolezza dei servizi forniti ai cittadini senza risorse. Il microcredito può essere, quindi, applicato a realtà molto diverse e può essere esteso a tutti quei servizi finanziari volti a rispondere alle diverse esigenze dei destinatari. Ne consegue che i limiti di applicazione restano sfumati, ma il nucleo del concetto resta saldo: la combinazione tra un bisogno sociale ed una logica di sostenibilità finanziaria Il microcredito ed un quadro normativo più favorevole. Il ruolo delle imprese socialmente responsabili. 10 La finanza solidale in Italia iniziò con l'esperienza delle MAG, Mutue di Autogestione (la prima nacque a Verona nel 1978): cooperative finanziare nate per concedere prestiti a soggetti (associazioni e cooperative) operanti, senza scopo di lucro, in attività e progetti di carattere sociale ed ambientale. Importante fu l esperienza di CTM MAG che nacque dalla cooperativa CTM per finanziare il commercio equo e promuovere, assieme a molte altre MAG e al movimento del commercio equo l idea della finanza etica e solidale. Mandacarù fu da subito protagonista dello sviluppo della attività di finanza etica sia a livello locale che a livello nazionale, diventando rapidamente la principale organizzazione che ha sostenuto finanziariamente lo sviluppo del commercio equo e solidale a livello italiano. 11 Il concetto di sostenibilità si basa sulla definizione della Commissione Brundtland delle Nazioni Unite del 1987 in base alla quale lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente la soddisfazione dei bisogni economici, ambientali e sociali delle attuali generazioni senza compromettere le sviluppo delle generazioni future. Più in generale, si considera sostenibile lo sviluppo in grado di coniugare le dimensioni economica, ambientale e sociale di ogni attività umana, mantenendo il suo impatto all interno delle capacità di carico del sistema in cui si realizza. 3

4 Per aprire il settore finanziario a tutti gli attori economici, occorrono non soltanto le istituzioni di microfinanza bancarie e non bancarie, ma occorre che il quadro istituzionale complessivo sia più favorevole. In occasione dell Anno per il microcredito dichiarato per il 2005, la messa in pratica della parola d ordine lanciata dall ONU costruire un settore finanziario aperto a tutti non è di facile realizzazione, dal momento che lo sviluppo economico, alla stregua dei sevizi finanziari, comporta dei rischi: occorre trovare, pertanto, una regolamentazione tra la libertà di azione lasciata alle istituzioni e l interesse a proteggere il sistema finanziario nel suo complesso. Il ruolo delle banche, pertanto, nell economia del mercato è quello di aiutare a finanziare questo rischio. Il primo passo concreto per migliorare il quadro istituzionale potrebbe e dovrebbe consistere nel riconoscere anche le organizzazioni non bancarie di microfinanza, dal momento che le banche da sole non sono in grado di gestire tutti i segmenti della clientela, nonché distinguere fra il tipo di istituzioni che andrebbero sottoposte alla legge bancaria e quelle che, al contrario, potrebbero essere semplicemente registrate presso il Ministero delle Finanze e sottoposte ad un controllo meno rigido. Per quanto riguarda le sempre più numerose istituzioni di microfinanza che adottano lo statuto di banca, potrebbero essere fatti degli aggiustamenti nella regolamentazione cautelativa, in funzione delle caratteristiche specifiche della loro attività, tra cui la predisposizione di regole di copertura adatte alla differente gestione del rischio. Infine, l ultimo passo potrebbe essere quello di diffondere presso i Ministeri delle Finanze e le banche centrali una informazione sulle pratiche che hanno dato dimostrazione della loro validità, al fine di consentire alle autorità competenti di ogni paese di avere un quadro sistematico di sapere comune che consenta loro di decidere circa i limiti ed il contenuto della regolamentazione. L integrazione del microcredito nella regolamentazione finanziaria, pur se necessario ed inevitabile, non deve tradursi in una mera assimilazione: è importante che il microcredito mantenga le sue peculiari caratteristiche finanziarie, motivo per il quale la maggioranza delle raccomandazioni in materia di quadro normativo riguarda gli aspetti finanziari che costituiscono il mezzo e non il fine per lo sviluppo di una attività economica aperta a tutti. 4

5 Senza dubbio manca attualmente un informazione sistematica, così come mancano banche dati strutturate, fondamentale supporto per le analisi d impatto. Tuttavia, sembra emergere un rilevante potenziale per la microfinanza/microcredito: la sussistenza di un legame diretto tra la disponibilità degli investitori individuali a finanziare il microcredito e le istituzioni di microfinanza. Fino ad oggi, come si è detto, la più importante fonte di finanziamento del microcredito è stata di provenienza istituzionale o bancaria, ma indagini più recenti dimostrano che l integrazione del mercato globale e la crescente consapevolezza delle ineguaglianze ed interdipendenze mondiali ha aumentato in modo significativo il numero degli individui con preferenze sociali e disponibilità a pagare non soltanto per l inclusione dei più poveri, ma anche per finanziare progetti ritenuti importanti, quali la tutela ambientale 12. I programmi di microcredito propongono, pertanto, alternative e soluzioni per molte e svariate microattività economiche (agricolture, allevamento, produzione, commercio/servizi, ambiente), pianificando l erogazione di piccoli prestiti a microimprenditori o gruppi di questi che hanno necessità di risorse finanziarie per avviare o sviluppare progetti di auto - impiego. In questa ottica di uno sviluppo durevole, non può dimenticarsi il ruolo delle imprese socialmente responsabili, per cui l impresa deve venire giudicata non soltanto sulla base dei risultati finanziari a breve termine che sono stati raggiunti, ma anche dal suo impatto sociale ed ambientale 13. La forza del microcredito sta, infatti, non soltanto nella capacità di essere adeguato ai bisogni di fasce di popolazione che, seppur meritevoli di credito, non riescono a dimostrarlo secondo i parametri standard di valutazione bancaria, ma anche perché si rivolge a soggetti con particolari caratteristiche ed è attenta a specifici settori economici. Negli ultimi anni si è diffuso fortemente questo concetto di responsabilità sociale delle imprese o, se vogliamo, imprenditoria socialmente responsabile. 12 Sta crescendo gradualmente, anche come autointeresse, una nuova responsabilità sociale, riguardante anche una sempre maggiore attenzione alla tutela ambientale. Il degrado ambientale viene ormai visto sotto l ottica delle conseguenze negative che esso ha sulla salute individuale e sulla probabilità dei disastri ambientali nel mondo. 13 Di qui l idea di quello che gli anglosassoni chiamano il triple bottom life che consente di fondare la valutazione di un impresa sul tale triplice criterio. 5

6 La finanza socialmente responsabile 14 si sviluppa per una serie molteplice di ragioni: la più importante attiene al fatto che i risultati delle imprese che tengono conto degli impatti sociali ed ambientali sono molto buoni, se non addirittura migliori della media. L immagine dell impresa appare sicuramente più positiva agli occhi dei consumatori e la responsabilità sociale dell impresa diviene un elemento fondamentale della sua competitività nello scenario finanziario. Questa nuova cultura mira, quindi, all investimento con caratteristiche etiche 15, ad attività che rispondano a certi requisiti di responsabilità sociale ed ambientale, non solo alla semplice speculazione, al rendimento, al capitale, all interesse 16. Le motivazioni che spingono grandi società ad adottare criteri ambientali e sociali sono prevalentemente legate alla commercializzazione dei prodotti ed all ottimizzazione del cosiddetto processo di allocazione del portafoglio. Nel primo caso assistiamo al proliferare di prodotti finanziari che cercano di catturare il risparmiatore responsabile con politiche commerciali mirate (tra i nomi più diffusi dei prodotti ricorrono i 14 I concetti di impresa socialmente responsabile e di microfinanza solidale si congiungono. Responsabilità sociale delle imprese vuol dire dare un contributo positivo allo sviluppo dell azienda e gestire il suo impatto con l ambiente economico e istituzionale in cui opera. Essa può apportare benefici diretti alle imprese e garantire, al contempo, la competitività a lungo termine (Commissione Europea Direzione Generale Imprese). 15 L investimento socialmente responsabile (SRI, acronimo di socially responsible investment), è la pratica in base alla quale considerazioni di ordine ambientale e/o sociale integrano le valutazioni di carattere finanziario che vengono svolte nel momento delle scelte di acquisto o vendita di un titolo o nell esercizio dei diritti collegati alla sua proprietà. L SRI si esplica attraverso la selezione di titoli di società, per lo più quotate, che soddisfano alcuni criteri di responsabilità sociale, cioè svolgono la propria attività secondo principii di trasparenza e di correttezza nei confronti dei propri stakeholders tra i quali, per esempio, i dipendenti, gli azionisti, i clienti ed i fornitori, le comunità in cui sono inserite e l ambiente. Investitori socialmente responsabili possono essere sia i singoli individui (che operano direttamente o attraverso la mediazione dei gestori), che le istituzioni: fondazioni, enti religiosi, imprese od organizzazioni no profit. Con questo approccio, è possibile contribuire allo sviluppo di un sistema economico più solidale e sostenibile nell aspettativa di rendimenti non necessariamente inferiori a quelli altrimenti conseguibili attraverso investimenti di tipo tradizionale. 16 Il mercato è tale quando non soltanto produce ricchezza, ma anche quando soddisfa attese e valori etici. In Italia il dibattito circa la dimensione etica della finanza sta muovendo i primi passi anche grazie alle novità normative introdotte con la legislazione sulle Fondazioni bancarie. L investimento etico consiste nella selezione e nella gestione degli investimenti (azioni, obbligazioni, prestiti) condizionata da criteri etici e di natura sociale, concetto racchiuso nell'espressione socially responsabile investment usata negli Stati Uniti, o ethical investment, espressione usata in Gran Bretagna. L investitore etico è, invece, colui che non è unicamente interessato al rendimento delle proprie azioni, ma vuole conoscere le ragioni di fondo che realizzano questa redditività, le caratteristiche dei beni prodotti, la localizzazione dell azienda e verificare come vengano condotti gli affari. 6

7 prefissi eco, green, ethical, social), nel secondo caso i criteri ambientali e sociali vengono usati come lente che permette di individuare le imprese esposte a particolari rischi ambientali, le imprese ad alto potenziale in grado di fornire prodotti e servizi all avanguardia sia nella protezione ambientale che da un punto di vista sociale. Questo grande fermento si spiega anche con la sempre maggiore attenzione che le banche pongono oggi all attività di gestione del risparmio ed a tutte quelle attività ad alto valore aggiunto. Non si può negare che, se la gestione patrimoniale responsabile può avere un grande impatto sullo sviluppo, sull occupazione o sulla tutela dell ambiente, tali dinamiche investono solo una piccola parte del sistema economico, in particolare quello rappresentato dalle grandi imprese quotate. Il comportamento delle istituzioni finanziarie verso altri attori economici e sociali rimane, invece, per molti aspetti indifferente, se non addirittura penalizzante, rispetto ai problemi ambientali e sociali. 3. Microcredito e metodologia Si è detto che la filosofia del microcredito sta nel rendere il denaro strumento di solidarietà e di giustizia ed i suoi principii cardine sono la trasparenza dell attività svolta e la partecipazione attiva e comunitaria. Ciò stravolge il concetto di bancabilità del debitore, ribaltando l approccio tradizionale al credito, dal momento che vengono finanziati coloro che non sono in grado di offrire sicure garanzie patrimoniali e rappresentando uno strumento di crescita e di emancipazione, quale fattore di giustizia sociale e di solidarietà tra le parti. La finanza solidale o etica si pone l obiettivo di creare e sviluppare un modello alternativo alla finanza tradizionale, per porre le relazioni sociali al centro del rapporto finanziario, perseguendo la promozione umana e ambientale. L idea essenziale è quella di un uso equo e morale del denaro impegnato dagli investitori, avendo come riferimento la persona, le idee e la giustizia piuttosto che il capitale, il patrimonio e la speculazione, con particolare attenzione a tre aspetti: A. rendimento sociale: gli effetti positivi per la collettività, per l ambiente, le ricadute positive sul territorio. Sono questi gli 7

8 obiettivi primari tenuti in considerazione per l erogazione del credito. Come la finanza tradizionale è finalizzata a massimizzare il profitto, la finanza etica è finalizzata a massimizzare i benefici per la società; B. trasparenza: deve riguardare tutti gli aspetti dell attività finanziaria. La trasparenza sugli impieghi (cioè la pubblicazione di tutti i finanziamenti erogati) rende possibile il risparmio responsabile. Tramite esso il cliente può scegliere di depositare il proprio denaro presso l istituto che ne fa l uso più coerente rispetto ai valori individuali di riferimento, più armonici con la propria etica. Conoscere il reale impiego dei propri risparmi consente di scegliere un operatore finanziario impegnato in un settore verso cui si ha interesse (esempio tutela ambientale); C. fiducia: una banca tradizionale eroga il prestito solo in presenza di garanzie, perciò chi ne è privo rimane escluso dal credito indipendentemente dalla validità del progetto proposto. La finanza etica abbatte questa barriera ed allarga l accesso al credito anche ai soggetti privi di capitali. I metodi del microcredito si fondano sui principii generali del marketing, applicati da banche ed imprese e sono piuttosto elementari: adattamento dei prestiti ai bisogni specifici cui si intende far fronte: somme modeste, procedure semplici e tempi rapidi di erogazione dei prestiti; sistema di garanzia che tenga conto dell assenza di beni e di capitale dei destinatari: incentivo al rimborso su prestiti di volume progressivo, su gruppi di contraenti che si garantiscono a vicenda o su garanzie personali provenienti dall ambiente circostante 17 ; recupero dei costi tramite gli interessi Si tratta di prestiti di piccoli importi che vanno restituiti gradualmente, anche in rate settimanali. Si stabilisce un rapporto più stretto con l istituto di credito che ha modo di seguire l andamento dell attività e verificare l utilizzo dei fondi concessi. Il credito è erogato solo dopo un periodo di formazione, valutando il progetto proposto e coloro che ricevono il finanziamento sono organizzati attraverso gruppi solidali, ovvero gruppi di persone che rispondono congiuntamente nel caso di insolvenza. 18 Questo principio ha sollevato molto spesso delle obiezioni, ma, di fatto, piccoli prestiti hanno costi troppo elevati in rapporto all utile, assai modesto e, di conseguenza, esigono un aumento del tasso di interesse. Dal canto loro i clienti preferiscono pagare qualcosa in più, ma avere accesso al credito, piuttosto che avere la garanzia di tassi esegui, ma non il credito. Peraltro, secondo il Primo rapporto sul microcredito in Italia, i casi di insolvenza sono sporadici ed il monitoraggio generale che viene curato di volta in volta, verifica costantemente l andamento delle singole operazioni e dell incasso delle rate ed in caso di difficoltà dei percipienti, i prestiti possono venire rinegoziati ed anche rinnovati. 8

9 Sulla base di questi principii sono state elaborate differenti metodologie di microcredito: in linea di massima i metodi di credito di gruppo vengono utilizzati per lo più per lo sviluppo di attività in zone in cui il tessuto sociale è rimasto solidale, mentre i piccoli prestiti individuali operano per le microimprese (che si presentano come fulcro della crescita del benessere delle comunità locali oltre che la principale fonte di reddito per milioni di persone) sulle quali i cambiamenti economici degli ultimi anni hanno avuto forti ripercussioni. Del resto la microimpresa è sicuramente il soggetto economico più colpito dalla scarsità di fondi pubblici e dall ostilità nella concessione di prestiti da parte di enti privati (banche). Lo sviluppo economico viene sostenuto attraverso la responsabilizzazione dei microimprenditori, come protagonisti e fautori della propria crescita. Il tentativo di ogni progetto di microfinanza/microcredito è, quindi, quello di creare le condizioni di sostenibilità dei programmi e delle istituzioni che ne prendono parte, ovvero la loro piena indipendenza operativa da interventi finanziari esterni e la creazione, quindi, delle condizioni per una continua e duratura operatività. Il microcredito si inserisce nel contesto economico finanziario con una doppia valenza: in primo luogo gli intermediari finanziari e gli erogatori di fondi finanziano tipologie di soggetti spesso svantaggiati e socialmente esclusi, in secondo luogo le attività gestite da tali soggetti rientrano in quei campi produttivi che presentano una particolare utilità pubblica (ambiente, cultura, etc). Quindi, se gli istituti finanziari raggiungono lo stato di imprenditori socialmente responsabili poiché soddisfano i bisogni della comunità locale, alcune microimprese beneficiarie di microcredito possono essere anch esse ritenute socialmente responsabili in quanto operano in settori con finalità che agiscono sul sociale. I segnali più interessanti di innovazione nella direzione della responsabilità sociale e ambientale si manifestano senza dubbio nel settore della gestione patrimoniale che ha nei fondi di investimento, nelle polizze vita, nei fondi pensione e nel private banking gli strumenti più diffusi. In questo ambito vi è un numero crescente di istituzioni finanziarie che, in Italia, ma soprattutto nei paesi anglosassoni, hanno adottato criteri ambientali e sociali per la selezione delle imprese sulle quali investire attraverso l acquisto di titoli azionari ed obbligazionari. 9

10 4. Finanza al servizio dell ambiente in alcune esperienze La tutela dell ambiente è e sarà uno dei temi più importanti di oggi e del prossimo futuro. Alcuni istituti di credito (tra cui il Monte dei Paschi di Siena) stanno cercando di favorire la diffusione di sensibilità e pratiche per la tutela della natura, attraverso finanziamenti a famiglie, enti e imprese che vogliono migliorare la propria efficienza ambientale. Sono stati, infatti, sviluppati per le imprese industriali e di servizi, prodotti finanziari specifici per supportarne gli investimenti in svariati settori quali l energia rinnovabile, il trattamento dei rifiuti, la depurazione delle acque, i contenimenti dei consumi d acqua, l ammodernamento delle reti idriche e la bioedilizia. Anche per le imprese e le famiglie sono stati individuati prodotti finanziari specifici, in particolare per l acquisto di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, per l installazione di caldaie ad alta efficienza, progetti di bioedilizia, interventi per il risparmio energetico. La Banca Etica propone da qualche mese una previdenza integrativa socialmente responsabile. I titoli nei quali investe il comparto sono selezionati da Etica Sgr, società di gestione del risparmio di Banca Etica, in base ad una serie di criteri sociali, ambientali e di governance. Mentre vengono esclusi dagli investimenti gli Stati non democratici e le imprese che producono armi, energia nucleare o che sono coinvolte in pratiche lesive della dignità umana e degli animali, possono entrare le società che rispettano l ambiente ed hanno un sistema di governance trasparente, nonché gli Stati che promuovono le energie rinnovabili e investono in modo significativo per l istruzione e la salute dei cittadini. Quanto alle MAG, ogni mutua di auto gestione, pur facendo riferimento a principii di fondo comuni, ha caratterizzato la propria esperienza in base alla realtà del proprio territorio 19 ed alla sensibilità delle persone che in essa sono attive. MAG 6, in particolare, cerca di utilizzare la finanza come strumento e non come fine, puntando a favorire un cambiamento strutturale delle regole del gioco che definiscono i rapporti fra le persone. Così a fianco del circuito finanziario si sono attivati altri strumenti di tipo culturale. 19 In particolare quella di Reggio Emilia, che si caratterizza per avere una realtà articolata rispetto alle altre forme di finanza. 10

11 Si è così arrivati alla nascita di una nuova realtà, l Associazione MAG 6, che si è affiancata alla Cooperativa MAG 6, con l obiettivo di fondo di tendere alla creazione di una rete di persone che intendono relazionarsi in modo equo e solidale. Di particolare interesse il caso MAG 6 di Reggio Emilia, tra le cui attività extrafinanziarie rientra la MAG ambiente (MIDA): il gruppo propone percorsi per lo più scolastici di educazione e di attenzione all ambiente, sui temi del risparmio energetico, dell uso delle fonti rinnovabili, del risparmio e della depurazione naturale delle risorse idriche, della riduzione all origine dei rifiuti, del loro riutilizzo e riciclaggio. Questa attività viene svolta nella forma itinerante attraverso tutta una serie di strumenti tecnico - didattici realizzati ad hoc. *** Queste concrete realizzazioni dello strumento del microcredito e l attenzione che si è sviluppata negli ultimi anni attorno a questo tema, soprattutto l importante circostanza per cui il microcredito viene incluso tra le politiche delle grandi organizzazioni mondiali, sono indici rilevanti per augurarsi in primo luogo che i grandi organismi possano gestire in modo flessibile ed agile tali programmi di sviluppo. Volendo poi immaginare un percorso evolutivo del microcredito in Italia, bisognerebbe realizzare uno sforzo per non relegare il microcredito soltanto come strumento di lotta alla povertà, piuttosto per renderlo un prodotto ordinario del sistema creditizio, difendendone la fattibilità tecnica ed economica e favorendo meccanismi ordinari di microcredito attraverso interventi specifici ed innovativi. Se è vero, infatti, che la Grameen Bank rappresenta uno dei fenomeni più significativi a livello mondiale nelle politiche di sviluppo, è pur vero però che non avrebbe senso e sarebbe un errore considerare quel modello di intervento l unico ed il solo da replicare in tutte le situazioni. Non a caso, nella nostra realtà economica, fatta eccezione per alcune sacche marginali di povertà diffusa, la questione ruota attorno al problema delle garanzie e della volontà del sistema creditizio di occuparsi di piccole operazioni, riconducibili per lo più ai prestiti per il consumo, allo studio, al sostegno all imprenditorialità, ai finanziamenti di progetti aventi finalità sociali ed ambientali, di sviluppo sostenibile. 11

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