L ALLENAMENTO PER L UNDER 14
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- Lucia Conte
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1 L ALLENAMENTO PER L UNDER 14 di Luca Rovacchi Allenatore U14 Pallacanestro Reggiana La fascia d età che va dai 12 ai 14 anni è una fase molto importante per la crescita dei ragazzi nella quale l apprendimento risulta essere fondamentale per gli anni futuri. E importante che i ragazzi abbiano chiari gli obiettivi da porsi: Divertirsi; Migliorare individualmente all interno del gruppo. In questo articolo non ho voluto trattare in modo dettagliato un singolo argomento ma riassumere il lavoro che svolgiamo in allenamento e che consideriamo importante per questa fascia d età. Gli obiettivi tecnici che stanno alla base del nostro lavoro sono: Equilibrio, controllo del corpo, coordinazione, reattività dei piedi Sviluppo dei fondamentali in forma globale e variabile ( far provare tutto ) Migliorare e disciplinare il palleggio sia in corsa che sotto controllo 1c1 con la palla: letture della difesa Sviluppo del contropiede a 3 Gioco in soprannumero per passaggi e per dare alcune idee di spazi Difesa 1c1 sulla palla: concetto di responsabilità individuale Iniziare a dare l idea di posizionamento difensivo nella metà campo: lato forte / lato debole IMPORTANZA DELL EQUILIBRIO E DELL USO DEI PIEDI Dedichiamo sempre una parte dell allenamento, o all inizio o alla fine, per lavorare sull equilibrio (utilizzando esercizi senza la palla, con arresti, uso del piede perno, contatti e utilizzando i cuscinetti) e sulla reattività dei piedi (con l aiuto di strisce e cinesini) per far in modo che i ragazzi capiscano che è necessario utilizzare i piedi per fare qualsiasi cosa. Lavoriamo spesso con circuiti dove in ogni postazione si eseguono differenti esercizi (ad esempio spostamenti in avanti, laterali, a zig-zag con arresti su un solo piede, andature per coordinazione mani-piedi, uso della fune). I FONDAMENTALI INDIVIDUALI Dalla mia esperienza è particolarmente importante dedicare una buona parte dell allenamento sulla cura dei fondamentali (palleggio, passaggio, tiro) in forma globale, proponendo diversi gesti tecnici e variando le situazioni da affrontare. In questa parte dell allenamento bisogna porsi di settimana in settimana piccoli obiettivi, chiari e semplici, e concentrarsi esclusivamente su questi. 1
2 Inizialmente lavoriamo maggiormente sul palleggio con l obiettivo di curare: la testa alta, necessario per vedere e giocare insieme la posizione della mano sulla palla, differente per un palleggio sotto controllo (mano sopra la palla) e un palleggio in avanzamento (mano dietro la palla) Un attenzione particolare è rivolta al ball-handling sia statico (anche esercizi per la sensibilità dei polpastrelli) sia dinamico utilizzando navette in palleggio (fig. 1). Utilizziamo spesso esercizi di 1c0 da metà campo (fig. 2) dove al palleggio iniziamo a proporre diverse conclusioni, inizialmente solo in avvicinamento (terzo tempo, secondo tempo, arresto di potenza). A questo poi aggiungiamo il fatto di cambiare velocità dopo un cambio di mano e di attaccare il canestro con meno palleggi possibili (così da obbligare a spingere la palla avanti). fig. 1 navette in palleggio fig. 2 1c0 da metà campo Alterniamo questo lavoro dedicato esclusivamente alla cura del palleggio ad un lavoro mirato ad introdurre le partenze in palleggio (fig. 3), dalla partenza incrociata (sia con arresto a chiudere che con arresto ad aprire) alla partenza stessa mano stesso piede, con l obiettivo di introdurre progressivamente piccoli concetti che permettano di utilizzare in modo efficace questi strumenti necessari nelle situazioni agonistiche: andare a prendere la palla, trasportare la palla facendola passare bassa e vicina al corpo, spingere in avanti il primo palleggio allungando il primo passo, così da guadagnare un vantaggio.
3 fig. 3 2c0 partenze in palleggio Facciamo eseguire questi gesti da diverse posizioni del campo in modo da proporre differenti situazioni e spesso ci serviamo della difesa guidata dagli allenatori per far comprendere al meglio quello che chiediamo. Importante inoltre iniziare a far capire all attaccante che è necessario vedere dov è il difensore per anticiparlo e guadagnare un vantaggio iniziale. Tutto questo lavoro ci servirà successivamente per parlare di 1c1 con la palla, con l idea di dare sempre un vantaggio iniziale all attaccante in modo che possa riuscire ad effettuare i gesti richiesti in una situazione agonistica: usiamo situazioni dove la difesa parte con un certo handicap (fig. 4) o situazioni dove la guidiamo (fig. 5). Se è possibile poi iniziamo a limitare i palleggi e i cambi di mano all attaccante, utilizzando anche le diverse zone del campo (per es. max 3 palleggi dentro l area dei 3 punti). Infine arriviamo all 1c1 agonistico dove l attaccante deve scegliere, guardare il difensore cercando di crearsi un vantaggio, mantenerlo per attaccare uno spazio libero (con /senza palla). (fig. 6)
4 fig. 4 1c1 Difesa Handicap fig.5 1c1: il difensore deve toccare la mano interna dell appoggio; l attaccante avrà un vantaggio nell attaccare verso la linea di fondo fig. 6 1c1 agonistico (chiedere al difensore di provare ad arrivare sulla linea di passaggio) Per quanto riguarda il passaggio, inizialmente ci focalizziamo sulla didattica di questo gesto, lavorando spesso a coppie sia in modo statico (particolare attenzione al gesto in sé) che in modo dinamico (utilizzando discese a tutto campo in corsa) con passaggi a due mani al petto, battuti a terra, skip (due mani sopra la testa) e laterali.
5 (fig. 7) (fig. 8) fig. 7 - Passaggi a coppie fig. 8 - Discese a coppie (La progressione della fig. 8 è: passaggi in corsa, passaggi in corsa con un palleggio mano esterna, ricezione+arresto+passaggio, ricezione+arresto+partenza verso il centro) Un aspetto importante da legare al passaggio è la ricerca dell equilibrio del corpo prima, durante e dopo il gesto, che consiste nel controllo del corpo con un arresto a gambe piegate e nel mantenere il bilanciamento nell esecuzione del passaggio. Per quanto riguarda il tiro, cerchiamo ad ogni allenamento di prendere 15 per fare didattica, inizialmente senza l uso della mano d appoggio, curando: la parte iniziale del tiro (allineamento, posizione dei piedi, posizione della palla sulla mano), la distensione del braccio e la chiusura del tiro (uso del polso), l importanza della spinta dei piedi e delle gambe. Successivamente, leghiamo questo lavoro didattico all uso degli arresti (sia ad un tempo che a due tempi) sia da ricezione di un passaggio che da palleggio. CONTROPIEDE Il primo aspetto del gioco di squadra che affrontiamo in questa categoria è il contropiede, lo sviluppo del gioco in verticale (fig. ), (fig. 10): ricevere l apertura preferibilmente fuori da 3 punti (per guadagnare spazio e tempo), fare scatti, per arrivare nella metà campo offensiva prima dell avversario, correndo larghi (vicino alle linee laterali) e occupando le tre corsie, giocare con la testa alta e passare avanti la palla al compagno libero, cercare il tiro più facile possibile.
6 Importante è la cura dei fondamentali in corsa, dal palleggio fino al passaggio ( in avanti in modo che il compagno non debba rallentare per ricevere) e alla ricezione in corsa. fig. 2c0 tutto campo fig. 10 3c0 tutto campo, 2 passaggi Si lega a ciò tutto il gioco in soprannumero (dal 2c1 al 3c2) che ci permette di verificare l utilizzo dei fondamentali in corsa e di focalizzare i concetti elencati precedentemente. La nostra progressione tipo prevede: 2c1 a metà campo (fig. 11): attaccare il canestro, max 1 passaggio; 3c2 a tutto campo (fig. 12): correre larghi, trovare l uomo libero, max 8 sec; 3c2+1 in continuità (fig. 13); 3c3 invertire (fig. 14): obbligo apertura. Contemporaneamente diamo alcuni piccoli concetti alla difesa, come l uso delle finte, il coprire il canestro e chiudere la linea di penetrazione, parlare per aiutarsi,
7 fig. 11 2c1 a metà campo fig. 12 3c2 a tutto campo fig. 13 3c2+1 fig. 14 3c3 invertire : attacco - difesa Inoltre il gioco in soprannumero è molto utile anche per parlare di spazi. E importante che un difensore non possa marcare più di un attaccante: i giocatori senza palla devono guardare i compagni e i difensori e scegliere che spazi occupare. Per fare ciò utilizziamo anche il gioco 4c3 in continuità, limitando i palleggi (0, 1 oppure 2) e le zone del campo in cui si può ricevere la palla (dentro l area o fuori dai 3 punti).
8 IL GIOCO A META CAMPO Arriviamo poi al gioco 4c4 e successivamente 5c5 nel quale il ruolo dell allenatore è quello di dare alcune idee generali sulla pallacanestro in modo da impostare il lavoro degli anni futuri, sui quali ci si concentrerà sull affinamento della tecnica e sulla pulizia del gioco. Ricordando che come prima idea vogliamo correre in contropiede alcuni degli obiettivi per il gioco a metà campo che ci poniamo per questa fascia d età sono: tenere la testa alta e non fermare la palla, giocare senza la palla guardando compagni e difensori, o tagliando verso il canestro (anche backdoor) o correndo verso la palla, muoversi negli spazi liberi, schierarsi con un giocatore vicino a canestro che non sia sempre lo stesso per tutta l azione di attacco. Siamo soliti porre delle regole per provare a raggiungere gli obiettivi sopra elencati come ad esempio limitare i palleggi all attacco o dare un punto in più per ogni contropiede. Inoltre, non abbiamo ruoli ben definiti ma vogliamo che tutti provino a giocare in tutte le posizioni del campo. DIFESA In questa fascia d età, per quanto riguarda la difesa, è fondamentale l atteggiamento dei giocatori. E quindi necessario far capire l importanza della difesa, stimolando il ragazzo ad applicarsi con il massimo impegno. Poniamo l attenzione inizialmente sull 1c1 dando importanza al concetto di responsabilità individuale curando il posizionamento: stare a muro davanti alla palla, tenere una mano sulla palla, farsi più piccoli dell attaccante, muovere i piedi e non farsi passare la palla di lato. Ad esempio, quando vogliamo focalizzarci sulla difesa utilizziamo esercizi di 1c1 con l obiettivo di stimolare il difensore a tenere il suo 1c1 stando in equilibrio davanti alla palla, servendoci di alcune regole: limite dell uso dei palleggi in certe zone del campo, limite di cambi di mano, chi segna rimane in attacco, terminare sempre con un canestro (dell attacco o della difesa).
9 Successivamente l idea è di dare i concetti iniziali di posizionamento di squadra, e cioè di lato forte e lato debole, e di linea di passaggio. (fig. 15) riempire l area con chi difende sugli attaccanti lontano dalla palla, per iniziare a dare un idea di difesa di squadra e di aiuti difensivi, stare sempre sulla linea di passaggio, guardando contemporaneamente uomo/palla, con l idea di non far ricevere il proprio attaccante da fermo. fig. 15 Posizionamento difensivo Concludendo, in questo breve articolo ho voluto riassumere i nostri obiettivi per questa annata, partendo dal lavoro fisico e tecnico legato ai fondamentali fino ad arrivare a concetti base nel gioco di squadra, molto importanti per la crescita individuale e del gruppo stesso, che si andranno poi a sviluppare negli anni successivi nei quali aumenterà l attenzione ai particolari e alla pulizia del gioco.
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