Indice. 1. Il funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona pag I dati complessivi di Ente 8
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2 Indice Introduzione 1. Il funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona pag I dati complessivi di Ente 8 3. La verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi e la 13 valutazione delle prestazioni dirigenziali 4. Il monitoraggio dell acquisto di beni e servizi ai sensi della Legge n. 191/ La sintesi dell andamento economico finanziario per centro di costo Conclusioni 31 Allegati - allegato n. 1 Programmi e Progetti della Relazione Previsionale e Programmatica allegato n. 2 Elenco obiettivi PEG allegato n. 2-bis Elenco obiettivi PEG 2011 con relative fasi ed indicatori - allegato n. 2-ter Risultati Generale dell'ente - allegato n. 2-quat Grado di impegno della spesa e di accertamento dell entrata - allegato n. 3 degli obiettivi assegnati ai settori anno allegato n. 3-bis dei risultati generali dell'ente - allegato n. 3-ter dei comportamenti dei Dirigenti anno allegato n. 4 Piano dei Centri di Costo allegato n. 5 Raffronto Centri di Costo esercizi 2009, 2010 e allegato n. 6 Valore delle principali voci di spesa di funzionamento sostenute dall'ente nel 2011 Pagina 2 di 42
3 Introduzione Ai sensi degli artt. 197 e 198 del T. U. EE. LL, il Servizio Controllo di Gestione della Provincia di Cremona fornisce le conclusioni del controllo di gestione agli Amministratori, ai responsabili dei servizi e alla Sezione Regionale della Corte dei Conti Regione Lombardia. Il presente referto è comunicato agli Amministratori ai fini della verifica dello stato di attuazione degli obiettivi gestionali programmati, ai responsabili dei servizi affinché questi ultimi abbiano gli elementi necessari per valutare l andamento della gestione dei servizi di cui sono responsabili, alla Sezione Regionale della Corte dei Conti Regione Lombardia perché disponga delle informazioni necessarie all esercizio delle sue funzioni finalizzate ad accrescere la trasparenza dell'amministrazione, ad assicurare la corretta gestione delle pubbliche risorse, ad elevare la qualità dei servizi che l'amministrazione rende ai cittadini. Il Regolamento sull'ordinamento degli Uffici e dei Servizi dell'ente, approvato con DGP n. 253 del 19/05/2011, all'art. 37 Ciclo della Performance commi 3 e 4 stabilisce altresì che il referto del controllo di gestione annuale costituisce la Relazione sulla Performance della Provincia e che ai fini della trasparenza tale referto deve essere pubblicato sul sito internet istituzionale. Le informazioni contenute nel presente referto sono trattate nei seguenti paragrafi: - funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona: in questo paragrafo si descrive l attuale situazione dei controlli interni nella Provincia di Cremona; - dati complessivi di Ente: in questo paragrafo si descrivono le principali caratteristiche strutturali ed organizzative dell Ente; - verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi e valutazione delle prestazioni dirigenziali: questa parte del documento si compone dei seguenti paragrafi: A. osservazioni del Servizio Controllo di Gestione; Pagina 3 di 42
4 B. valutazione delle prestazioni dirigenziali effettuata dal Nucleo Indipendente di ; - sintesi dell andamento economico finanziario : in questa parte è rendicontato l impiego delle risorse economico finanziarie per Centri di Costo così come definiti dal Piano dei Centri di Costo 2011; - conclusioni : in quest ultimo paragrafo si osservano i cambiamenti e le innovazioni introdotte nel sistema di programmazione e controllo nel Pagina 4 di 42
5 1. Il funzionamento dei Controlli Interni nella Provincia di Cremona Ad oggi il sistema dei controlli interni presso la Provincia di Cremona è articolato nelle seguenti attività: - controllo di regolarità amministrativa e contabile; - controllo di gestione; - valutazione dei dirigenti. Controllo di regolarità amministrativa e contabile Il controllo di regolarità amministrativa e contabile è esercitato, per le parti di relativa competenza, dalle seguenti figure e strutture: a) dal Segretario Provinciale, per quanto attiene al controllo di regolarità amministrativa e all'attività di consulenza tecnico-giuridica, nei modi previsti dal Regolamento sull'ordinamento degli Uffici e dei Servizi della Provincia di Cremona; b) dal Responsabile dei Servizi Finanziari, ai sensi del D.Lgs. n. 267/2000, per quanto attiene alla regolarità contabile e alla copertura finanziaria; c) dai singoli Dirigenti per le specifiche attribuzioni loro conferite dal sopraccitato regolamento; d) dal Collegio dei Revisori dei Conti nell'ambito dei compiti istituzionali demandati dalla legge e dai regolamenti provinciali; e) dalla Commissione di Controllo di Legittimità sulle determinazioni dei Dirigenti. Controllo di gestione Il Controllo di Gestione presso la Provincia di Cremona è finalizzato prioritariamente a verificare il grado di conseguimento degli obiettivi di gestione individuati nel Piano Esecutivo di Pagina 5 di 42
6 Gestione (PEG) e, dal 2011, nel Piano degli Indicatori di Performance (PIP) oggi Piano degli Standard (PDS). La struttura preposta al Controllo di Gestione è funzionalmente incardinata nell'ambito della Direzione Generale ed è denominata in seguito all ultima revisione organizzativa Servizio Controllo di Gestione. La struttura si configura come un organismo tecnico. La sua missione consiste nel fornire informazioni rilevanti, tempestive e di qualità a supporto dell'attività di direzione, anche attraverso l'utilizzo delle moderne tecnologie di rete. Il Servizio collabora con i Dirigenti destinatari delle informazioni prodotte, con la struttura dedicata alla contabilità economica ed analitica, con il Nucleo Indipendente di, con il collegio dei revisori e con il Servizio CED. La struttura assiste i Dirigenti nell'elaborazione delle proposte del Piano Esecutivo di Gestione e del piano dettagliato degli obiettivi. Il Servizio predispone rapporti periodici sullo stato di attuazione degli obiettivi e sui complessivi andamenti gestionali nonché i relativi rapporti semestrale e consuntivo. Le stesse informazioni sono inoltre rese disponibili e costantemente aggiornate attraverso la rete interna. Ad oggi il Servizio Controllo di Gestione si compone di due dipendenti a tempo indeterminato ed il responsabile è incaricato di posizione organizzativa. Il Servizio si avvale di un applicazione informatica parte integrante del sistema informatico ufficiale dell Ente utile a gestire il PEG, il PIP e la contabilità analitica alimentata da valori economico patrimoniali. dei Dirigenti La Provincia di Cremona ai fini dell'espletamento delle funzioni di valutazione delle prestazioni dirigenziali si avvale del Nucleo Indipendente di. Il Nucleo Indipendente di è composto dal Direttore Generale ovvero, qualora il Direttore Generale non sia nominato, dal Segretario Generale che lo presiede e da due componenti esterni esperti in management pubblico. Pagina 6 di 42
7 Il Nucleo è organo tecnico consultivo del Presidente della Provincia, al quale risponde direttamente ed al quale avanza proposte nell ambito delle materie oggetto delle funzioni ad esso attribuite. Al Nucleo competono: a) la misurazione e valutazione della performance organizzativa; b) la proposta di graduazione delle posizioni dirigenziali; c) la proposta di valutazione annuale dei dirigenti. Possono, altresì, essere attribuiti al NIV i seguenti ulteriori compiti: - la predisposizione e/o la revisione del sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale (Dirigenti, P.O. e dipendenti); - il supporto al direttore generale nel coordinamento degli obiettivi da assegnare ed ai dirigenti nella lettura corretta degli obiettivi assegnati; - il monitoraggio del funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni; oltre ad eventuali ulteriori assegnazioni da parte del Presidente. Per l espletamento dei propri compiti il Nucleo, nel suo complesso, ovvero i singoli componenti, utilizzano i risultati del Servizio Controllo di Gestione a cui possono chiedere specifici reports ed indicatori economico-finanziari e hanno accesso a tutti i documenti amministrativi interessanti la loro attività. I Dirigenti collaborano con il Nucleo di per l eventuale approfondimento di specifici aspetti inerenti la valutazione dei risultati di cui sono diretti responsabili nonché in riferimento ad altri aspetti sui quali il Nucleo è stato attivato. Tale collaborazione può essere attuata anche attraverso l elaborazione di documenti, relazioni o quant altro richiesto dal Nucleo stesso. In data 17/05/2011 è stato costituito il nuovo Nucleo Indipendente di (NIV) della Provincia di Cremona; nel 2011il NIV si è riunito n. 4 volte. Pagina 7 di 42
8 2. I dati complessivi di Ente Al fine di una descrizione complessiva di Ente, si evidenziano attraverso l uso di tabelle i dati di sintesi 1 relativi ai seguenti ambiti: - popolazione; - territorio; - l organo esecutivo dell Ente; - la struttura organizzativa dell Ente; - sintesi dell andamento economico finanziario generale dell Ente; POPOLAZIONE - Popolazione residente al Popolazione residente al Condizione socio-economica delle famiglie - Reddito pro-capite (Prodotto Interno Lordo per abitante) al 2010 n n ,00 TERRITORIO - Superficie in Km 2 - Strade - Provinciali comprensive delle ex statali - Comunali - Autostrade - Numero di edifici scolastici di competenza provinciale - in proprietà - in locazione - in convenzione (onerosa) - comodato ex L. n. 23/96 Km ,57 Km 881 Km Km di cui Fonte: Relazione Previsionale e Programmatica e dati messi a disposizione dall Ufficio Statistica della Provincia di Cremona, Settore Risorse umane, Salute e Sicurezza e dal Settore Patrimonio e Provveditorato Pagina 8 di 42
9 - Numero di Comuni 115 L ORGANO ESECUTIVO DELL ENTE Assessorati: grandi opere, bilancio e personale sicurezza, piccoli comuni e innovazione - turismo ed Expo federalismo e semplificazione - rapporti con il consiglio - statuto e regolamenti cultura e sport lavori pubblici e patrimonio, servizi generali pianificazione e coordinamento territoriale, trasporti istruzione, formazione e lavoro agricoltura e ambiente politiche sociali ed associative - pari opportunità - politiche giovanili sviluppo economico LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL ENTE - La struttura organizzativa della Provincia di Cremona a valere dal 01/01/2011 è articolata nei seguenti settori: - Direzione Generale cod. DG; - Segreteria Generale cod. SG; - Agricoltura e Ambiente cod. 37; - Appalti, Contratti cod. 30; - Caccia, Pesca e Aree naturali cod. 38; - Infrastrutture stradali cod. 39; - Lavoro, Istruzione e Formazione, Politiche sociali cod. 35; - Patrimonio cod. 40; - Programmazione territoriale cod. 41; - Provveditorato e Assicurazioni cod. 33; - Risorse economiche e finanziarie cod. 31; - Risorse umane, Prevenzione e Sicurezza cod. 32; - Sviluppo economico, Cultura, Turismo e Sistema fieristico cod. 36; - Trasporti, Intermodalità e Protezione Civile cod. 42; - U.R.P., Sistemi Informativi, Archivio e Protocolli cod. 34. I sopra citati Settori, ad eccezione della Direzione Generale e della Segreteria Generale sono accorpati nelle seguenti aree: - PERSONA E IMPRESA, di cui fanno parte il Settore Lavoro, Istruzione e Formazione, Politiche sociali e il Settore Sviluppo economico, Cultura, Turismo e sistema fieristico; - AGRICOLTURA, AMBIENTE CACCIA E PESCA, di cui fanno parte il Settore Pagina 9 di 42
10 Agricoltura e Ambiente e il Settore Caccia, Pesca e Aree naturali; - INFRASTRUTTURE E PATRIMONIO, di cui fanno parte il Settore Infrastrutture stradali e il Settore Patrimonio; - TERRITORIO E TRASPORTI, di cui fanno parte il Settore Programmazione territoriale e il Settore Trasporti, Intermodalità e Protezione civile. A valere dal 01/07/2011, con DGP n. 264 del 18/05/2011la struttura organizzativa dell'ente è così modificata: - Direzione Generale cod. DG; - Segreteria Generale cod. SG; - Agricoltura e ambiente cod. 37; - Appalti e legale cod. 30; - Cultura e turismo cod. 36; - Lavoro, formazione e politiche sociali cod. 35; - Manutenzione e sviluppo rete stradale cod. 43; - Patrimonio e provveditorato cod. 40; - Pianificazione territoriale e trasporti cod. 42; - Programmazione opere e servizi amministrativi cod. 39; - Risorse economiche e finanziarie cod. 31; - Risorse umane, salute e sicurezza cod. 32; - Strategie per lo sviluppo del territorio cod. 44; - URP e servizi interni cod. 34. I sopra citati Settori (ad eccezione della Direzione Generale, della Segreteria Generale e del Settore Strategie per lo sviluppo del territorio) si articolano nelle seguenti aree: - SERVIZI GENERALI di cui fanno parte il Settore Risorse economiche e finanziarie, il Settore Appalti e legale, il settore Risorse umane, salute e sicurezza e il Settore URP e servizi interni; - PERSONA E IMPRESA di cui fanno parte il Settore Lavoro, formazione e politiche sociali e il Settore Cultura e turismo; - GESTIONE DEL TERRITORIO di cui fanno parte il Settore Agricoltura e ambiente e il Settore Pianificazione territoriale e trasporti; - INFRASTRUTTURE E PATRIMONIO di cui fanno parte il settore Programmazione opere e servizi amministrativi, il Settore Manutenzione e sviluppo rete stradale e il Settore Patrimonio e provveditorato. - Totale personale impiegato presso l Ente al (come da pianta organica) di cui - di ruolo - Direzione Generale - Segretario Generale - personale temporaneo - contratti formazione lavoro - Strutture - Mezzi operativi - Veicoli n. 488 n. 479 n. 1 n. 1 n. 7 n. 0 n. 23 n. 98 Pagina 10 di 42
11 - Centro elaborazione dati - Personal computers - Organismi gestionali - Consorzi - Aziende - Istituzioni - Società di capitali - Concessioni si n. 424 n. 7 n. 2 / n. 11 / INDICI GENERALI SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA DELL'ENTE INDICI Autonomia finanziaria (accertamenti tit. I + III / accertamenti tit. I+II+III) Autonomia impositiva (accertamenti tit. I / accertamenti tit. I+II+III) Dipendenza da trasferimenti (accertamenti tit. II / accertamenti tit. I+II+III) Capacità di spesa (pagamenti totali / previsioni definitive spese + residui passivi iniziali) Rigidità spesa corrente (metodo I: costo del personale + costo interessi passivi / impegni spese correnti) Rigidità spesa corrente (metodo II: costo del personale + costo interessi passivi + quote mutui rimborsate / accertamenti entrate tit. I+II+III) Incidenza del costo del personale sulle spese correnti (costo del personale / spese correnti) Incidenza dei residui attivi (totale residui attivi / totale accertamenti di competenza) Incidenza dei residui attivi di parte corrente (totale residui attivi tit. I+II+III / totale accertamenti di competenza tit. I+II+III) Incidenza dei residui passivi (totale residui passivi / totale impegni di competenza) Incidenza dei residui passivi di parte corrente (residui passivi tit.i / impegni di competenza tit. I) Indice di economia delle spese di parte corrente (previsioni definitive spese correnti - impegni di competenza spese correnti / previsioni definitive spese correnti) 63,79% 58,68% 55,95% 50,52% 45,47% 45,74% 36,21% 41,32% 44,05% 28,41% 27,57% 48,26% 36,27% 32,53% 31,68% 33,41% 29,78% 30,48% 29,65% 26,50% 25,22% 114,78% 102,01% 36,44% 32,32% 31,59% 24,18% 174,95% 162,70% 77,33% 46,59% 50,23% 47,02% 4,83% 2,69% 3,39% Pagina 11 di 42
12 Pressione finanziaria (entrate tit. I + III / popolazione) 117,12 117,84 112,64 Pressione tributaria (entrate tit. I / popolazione) 92,75 91,30 92,09 Trasferimenti erariali pro capite (entrate tit.ii / popolazione) Spesa corrente pro capite (impegni spese tit. I / popolazione) Spesa di investimento pro capite (impegni spese tit. II / popolazione) Onerosità media dell'indebitamento (interessi passivi su mutui e altri prestiti a lungo termine / debiti di finanziamento a lungo termine voce CI) 66,48 82,96 88,68 179,89 197,13 193,68 36,81 30,68 225,08 4,35% 4,26% 4,47% Pagina 12 di 42
13 3. La verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi e la valutazione delle prestazioni dirigenziali 3. A. Osservazioni del Servizio Controllo di gestione L'esame del Servizio Controllo di gestione è stato eseguito sugli obiettivi dei Risultati Generali dell'ente esercizio 2011 approvati con DGP n. 667 del 16/12/2009 e sugli obiettivi del Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e del Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) esercizio 2011 approvati rispettivamente con DGP n. 111 del 02/03/2011 e con Decreto del Direttore Generale n. 44 del 15/03/2011 successivamente modificati con DGP n. 379 del 04/08/2012 e Decreto del Direttore Generale n. 142 del 09/08/2011. La costruzione del Piano Esecutivo di Gestione e del Piano Dettagliato degli Obiettivi esercizio 2011, si è caratterizza per i seguenti aspetti: il PEG/PDO 2011 è stato costruito in modo partecipato e condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di programmazione gestionale. Tra la fine del 2010 e l inizio del 2011 si sono susseguiti numerosi incontri tra Dirigenti e Direttore Generale; si è partiti con l individuazione di macro obiettivi (contenuti nel PEG) derivati dai Programmi e i Progetti della Relazione Provvisionale e Programmatica (vedi allegato n. 1) e del Programma Triennale delle Opere Pubbliche approvati con DCP n. 152 del 21/12/2010 per poi giungere, tenuto conto delle risorse a disposizione, alla declinazione in micro obiettivi (contenuti nel PDO), individuando per ciascuno di questi le relative scadenze programmate e indicatori. Questo processo si è svolto avendo a riferimento il seguente cronoprogramma: Pagina 13 di 42
14 SCADENZA ATTIVITA ATTORI 21 OTTOBRE Definizione degli indirizzi in merito alla stesura Giunta Provinciale, Assessori, del bilancio di previsione Direttore Generale, Ragioniere Capo e Dirigenti 19 NOVEMBRE Elaborazione della Relazione Previsionale e Direttore Generale, Assessori e Programmatica e del Piano Esecutivo di Dirigenti Gestione/Piano Dettagliato degli Obiettivi 25 NOVEMBRE Verifica della compatibilità finanziaria del PEG Direttore Generale, Ragioniere Capo e Dirigenti 9 DICEMBRE Redazione ed approvazione dello schema di bilancio di previsione e degli allegati da parte della Giunta Provinciale Presentazione della bozza definitiva di PEG alla Giunta Provinciale Richiesta parere e relazione sul Bilancio da parte dell organo di revisione Trasmissione della proposta di bilancio al Presidente del Consiglio e alla Commissione Affari Istituzionali e Bilancio per l esame 14 DICEMBRE Presentazione e discussione in Consiglio Provinciale Direttore Generale, Ragioniere Capo, Giunta Provinciale, Revisori, Presidente del Consiglio Provinciale e Commissione Affari Istituzionali e Bilancio Ragioniere Capo, Assessori e Consiglio Provinciale 30 DICEMBRE Approvazione in Consiglio Provinciale Consiglio Provinciale 14 GENNAIO Approvazione della bozza definitiva di PEG/PDO Giunta Provinciale, Direttore Generale e Dirigenti la costruzione del PEG/PDO 2011 è stata tesa all individuazione di obiettivi gestionali significativi e coerenti con le linee programmatiche relative ai progetti ed alle azioni da realizzare nel corso del mandato per tutti gli ambiti ivi indicati. A ciò è conseguito l'elaborazione di un documento nella sua completezza omogeneo, senza frantumazioni, e senza duplicazioni, declinato in una struttura leggibile; il PEG/PDO 2011 relativo ai Settori Infrastrutture Stradali e Patrimonio si è caratterizzato, così come nell'esercizio 2010, per la definizione di una stretta corrispondenza tra obiettivo Pagina 14 di 42
15 gestionale di PEG/PDO e intervento del Programma Triennale delle Opere Pubbliche al fine di migliorare la correlazione tra programmazione strategica e programmazione gestionale anche per quanto riguarda i lavori pubblici e di consentire un vero monitoraggio degli interventi; la costruzione del PEG/PDO 2011 si è contraddistinta negativamente, così come osservato dal NIV in sede di valutazione delle prestazioni dirigenziali 2011, per uno scarso utilizzo di indicatori dotati di target, sia temporali che di efficacia, idonei a misurare il raggiungimento di obiettivi di competenza di alcuni Settori. I risultati della verifica condotta dal Servizio Controllo di Gestione sono rappresentati tramite l utilizzo di quattro tabelle di seguito elencate in cui si evidenziano gli obiettivi gestionali. La tabella n. 1 riporta in sintesi gli obiettivi gestionali, il relativo peso e tipo di obiettivo ed evidenzia in rosso e in grassetto gli obiettivi gestionali che, sulla base delle rendicontazioni fornite dai dirigenti e da altre informazioni e riscontri a disposizione sono stati oggetto di osservazioni del Servizio Controllo di Gestione. Le tabelle nn. 2 e 3 racchiudono invece le fasi, gli indicatori, il rispettivo valore atteso e valore a consuntivo e le eventuali osservazioni del Dirigente per ciascun obiettivo. La tabella n. 4 contiene il grado di conseguimento dei Risultati Generali dell'ente. tabella n. 1 Elenco obiettivi PEG (vedi allegato n. 2). tabella n. 2 Elenco obiettivi PEG 2011 con relative fasi. (vedi allegato n. 2-bis disponibile agli atti presso il Servizio Controllo di Gestione). tabella n. 3 Elenco obiettivi PEG 2011 con relativi indicatori. (vedi allegato n. 2-bis disponibile agli atti presso il Servizio Controllo di Gestione). Pagina 15 di 42
16 tabella n. 4 Risultati Generali dell'ente (vedi allegato n. 2-ter). Al fine di evidenziare il grado di impegno della spesa e di accertamento dell entrata sugli obiettivi gestionali del 2011 si riportano inoltre i seguenti dati (vedi tabella n. 5) da cui si evince, anche con riferimento al 2011, una scarsa capacità ad impegnare e pagare la spesa e ad accertare e incassare l entrata in conto competenza presso alcuni Settori dell'ente. tabella n. 5 Grado di impegno della spesa e di accertamento dell entrata. (vedi allegato n. 2-quat). La redazione delle suddette tabelle si è conclusa in data 20/04/2012; tali tabelle sono state successivamente presentate al Nucleo Indipendente di valutazione al fine della valutazione delle prestazioni dirigenziali. 3. B. delle prestazioni dirigenziali effettuata dal Nucleo Indipendente di (NIV) La valutazione delle prestazioni dirigenziali è avvenuta nel rispetto del Sistema di delle Prestazioni Dirigenziali approvato con DGP n. 667 del 16/12/2009; esso prevede che la valutazione si basi sui seguenti parametri aventi ciascuno il peso a fianco indicato: a) obiettivi assegnati - peso 75%: si fa riferimento ai risultati conseguiti nel 2011 rispetto alla programmazione gestionale contenuta nel PEG/PDO; b) risultati generali dell ente - peso 15%: il giudizio sui risultati complessivamente conseguiti dall ente nel suo insieme ha come base una serie di indicatori di natura finanziaria aventi un peso e dei valori attesi; Pagina 16 di 42
17 c) comportamenti - peso 10%: i comportamenti oggetto di valutazione sono la tensione al risultato (peso 35%), l'iniziativa e visione globale (peso 35%) e la capacità di motivare, far crescere e coinvolgere i collaboratori (peso 30%); essi sono contenuti nelle schede di valutazione dei dirigenti. I risultati della proposta di valutazione deliberata dal NIV in data 09/07/2012 e approvata con Decreto del Presidente n. 66 del 19/07/2012, sono rappresentati tramite l utilizzo delle seguenti quattro tabelle. La tabella n. 6 riporta in sintesi la valutazione delle prestazioni dirigenziali anno 2011; la tabella n. 7 racchiude la valutazione degli obiettivi assegnati ai settori anno 2011, la tabella n. 8 contiene la valutazione dei risultati generali dell'ente e la tabella n. 9 riporta la valutazione dei comportamenti dei Dirigenti anno Si noti che la valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi avviene sulla base della seguente scala di valori: obiettivi assegnati Descrizione del grado di conseguimento dell obiettivo La percentuale di conseguimento è inferiore o uguale al 74% La percentuale di conseguimento è superiore al 75% e inferiore o uguale al 84% La percentuale di conseguimento è superiore al 85% e inferiore o uguale al 91% La percentuale di conseguimento è superiore al 92% e inferiore o uguale al 97% La percentuale di conseguimento è uguale o superiore al 98% Grado di valutazione Punteggio corrispondente basso 1 parzialmente adeguato 2 adeguato 3 più che adeguato 4 eccellente 5 Pagina 17 di 42
18 risultati generali dell ente Descrizione del grado di conseguimento dell obiettivo La percentuale di scostamento a consuntivo rispetto al valore atteso è superiore al 7% La percentuale di scostamento a consuntivo rispetto al valore atteso al 5% e inferiore o uguale al 6% La percentuale di scostamento a consuntivo rispetto al valore atteso è superiore al 4% e inferiore o uguale al 5% La percentuale di scostamento a consuntivo rispetto al valore atteso è superiore al 2% e inferiore o uguale al 4% La percentuale di scostamento a consuntivo rispetto al valore atteso è inferiore o uguale al 2% Grado di valutazione Punteggio corrispondente basso 1 parzialmente adeguato 2 adeguato 3 più che adeguato 4 eccellente 5 comportamenti Grado di valutazione Punteggio corrispondente qualità bassa 1 qualità discreta 2 qualità media 3 qualità medio/alta 4 qualità elevata 5 Si badi altresì che la valutazione del raggiungimento degli obiettivi è parametrata ad un peso assegnato all'obiettivo stesso: agli obiettivi di PEG è assegnato un peso in modo che il totale dei pesi di obiettivo di PEG di un settore/centro di responsabilità sia pari a 100; a ogni indicatore dei Risultai Generale dell'ente è assegnato un peso in modo che il totale dei pesi degli indicatori sia pari a 100. La valutazione finale è espressa in centesimi. Pagina 18 di 42
19 tabella n. 6 Sintesi valutazione delle prestazioni dirigenziali anno Dirigente OBIETTIVI ASSEGNATI RISULTATI GENERALI DELL'ENTE COMPORTAMENTI valutazione (in centesimi) valutazione (in centesimi) valutazione (in centesimi) Rinalda Bellotti vedi valutazione vedi valutazione vedi valutazione dei Dirigente ad interim obiettivi assegnati risultati generali comportamenti 92,57 dell'ente 92,00 del Settore 64,90 89,72 APPALTI E LEGALE Rinalda Bellotti Dirigente del Settore RISORSE UMANE, SALUTE E SICUREZZA Gianfranco Antonioli Dirigente del Settore RISORSE ECONOMICHE E FINANZIARIE vedi valutazione obiettivi assegnati vedi valutazione obiettivi assegnati Antonello Bonvini vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati U.R.P. E SERVIZI INTERNI Dario Rech vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI Roberto Zanoni vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati CULTURA E TURISMO Andrea Azzoni vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati AGRICOLTURA E AMBIENTE Patrizia Malabarba vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati PROGRAMMAZIONE OPERE E SERVIZI AMMINISTRATIVI Patrizia Malabarba vedi valutazione Dirigentead interim del obiettivi assegnati Settore MANUTENZIONE E SVILUPPO RETE STRADALE Rossano Ghizzoni vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati PATRIMONIO E PROVVEDITORATO Maurizia Rossi vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E TRASPORTI Mara Pesaro vedi valutazione Dirigente del Settore obiettivi assegnati STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO Elena Ballarin vedi valutazione Dirigente fino al obiettivi assegnati 30/06/2011 del Settore APPALTI E CONTRATTI Maria Chiara Bondioni vedi valutazione Dirigente fino al obiettivi assegnati 30/06/2011 del Settore SVILUPPO ECONOMICO, CULTURA, TURISMO E SISTEMA FIERISTICO Mauro Barborini vedi valutazione Dirigente fino al obiettivi assegnati 30/06/2011 del Settore CACCIA, PESCA E AREE NATURALI vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 92,16 dell'ente 92,00 64,90 89,41 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 88,91 dell'ente 92,00 57,83 86,27 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 78,26 dell'ente 92,00 46,50 77,15 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 93,61 dell'ente 92,00 54,50 89,46 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 86,81 dell'ente 92,00 47,00 83,61 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 90,05 dell'ente 92,00 60,60 87,40 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 73,13 dell'ente 92,00 52,25 73,87 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti dell'ente 100,00 92,00 52,25 94,03 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 86,81 dell'ente 92,00 55,83 84,49 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 87,06 dell'ente 92,00 53,33 84,43 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 78,00 dell'ente 92,00 49,17 77,22 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 87,12 dell'ente 92,00 60,00 85,14 vedi valutazione risultati generali dell'ente vedi valutazione dei comportamenti 88,74 92,00 52,67 85,62 vedi valutazione vedi valutazione dei risultati generali comportamenti 91,18 dell'ente 92,00 45,80 86,76 VALUTAZIONE FINALE 89,56 83,95 Pagina 19 di 42
20 tabella n. 7 degli obiettivi assegnati ai settori anno (vedi allegato n. 3). tabella n. 8 dei risultati generali dell'ente anno (vedi allegato n. 3-bis). tabella n. 9 dei comportamenti dei Dirigenti anno (vedi allegato n. 3-ter). Descrizione sintetica della procedura per la verifica a fine esercizio dello stato di attuazione degli obiettivi e la valutazione delle prestazioni dirigenziali Entro il 31 gennaio di ogni esercizio i centri di responsabilità devono concludere l inserimento dei valori a consuntivo delle fasi e degli indicatori degli obiettivi di PEG; entro tale termine devono inoltre comunicare alla Direzione Generale per il tramite del Servizio Controllo di Gestione le motivazioni di eventuali obiettivi non raggiunti. Successivamente il Servizio Controllo di Gestione procede ad esaminare i risultati raggiunti, ad elaborare eventuali osservazioni e a richiedere eventuali ulteriori informazioni ai centri di responsabilità qualora il Servizio ritenesse non sufficientemente definito lo stato di attuazione dell obiettivo di PEG; presenta quindi i risultati di tale lavoro al Nucleo Indipendente di ai fini della valutazione delle prestazioni dirigenziali e della conseguente liquidazione della retribuzione di risultato. Entro il 30 giugno, acquisita ed esaminata la relazione del Servizio Controllo di Gestione, il NIV elabora e comunica la proposta di valutazione delle prestazioni dirigenziali al Presidente della Provincia che l'approva con proprio decreto. Successivamente, il Dirigente del Settore Risorse Umane con proprio decreto da corso alla liquidazione della retribuzione di risultato. Nel caso in cui i dirigenti presentino ricorso Pagina 20 di 42
21 alla valutazione, il NIV esamina le controdeduzioni ricevute ed eventualmente ripropone al Presidente una nuova valutazione. La valutazione delle prestazioni dirigenziali 2011 da parte del NIV si è conclusa in data 09/07/2012. Definizione della retribuzione di risultato Il trattamento economico del personale dirigenziale si compone di una parte fissa, vale a dire lo stipendio tabellare, determinato direttamente dal contratto collettivo nazionale, e di una parte accessoria, regolata anch'essa dal contratto nazionale in termini di regole generali. La parte accessoria, a sua volta, è costituita dalla retribuzione di posizione e dalla retribuzione di risultato. La prima è connessa direttamente alle attribuzioni assegnate dal Presidente dell'ente al singolo dirigente nell'ambito della architettura organizzativa ed è proporzionale alla complessità dei compiti e delle correlate responsabilità; tale remunerazione, determinata nei suoi limiti minimi e massimi dal contratto nazionale, viene determinata secondo il sistema di pesatura adottato dall'ente. La seconda è quella parte di retribuzione accessoria che viene invece erogata solo in rapporto al grado di raggiungimento degli obiettivi che l'amministrazione assegna al dirigente anno per anno. Tale misura viene determinata in base al sistema di valutazione delle prestazioni adottato dall'ente e pubblicato sul sito web. Attualmente, il contratto nazionale stabilisce che l'importo percentuale minimo del risultato sia il 15% della retribuzione di posizione, ma la riforma Brunetta del 2009 ha introdotto il principio per cui le amministrazioni devono progressivamente aumentare la percentuale di retribuzione legata agli obiettivi (risultato) rispetto alla retribuzione di posizione, ritenendo fondamentale legare la retribuzione al risultato che il singolo raggiunge. Presso la Provincia di Cremona la percentuale è pari a circa il 25%. Pagina 21 di 42
22 Il complesso della retribuzioni di posizione e di risultato è determinato anno per anno dagli enti che costituiscono un apposito fondo a questo scopo, che rappresenta il limite massimo delle risorse spendibili. Il fondo è costituito in base alle puntuali disposizioni del contratto nazionale, quindi senza discrezionalità da parte dell'ente, ad eccezione della voce relativa alla complessità organizzativa dei singoli enti e all'attivazione di nuovi servizi, che può essere calcolata autonomamente, fornendo però le ragioni di tale quantificazione. Si sottolinea che la Provincia nel 2011 ha riorganizzato la propria struttura, razionalizzando gli uffici di livello dirigenziale, con il mancato rinnovo di 3 incarichi a tempo determinato, nonché con la soppressione di una posizione dirigenziale in organico, che ha prodotto una riduzione corrispondente del monte risorse destinato alla retribuzione accessoria. Sono stati, inoltre, posti in essere ulteriori contenimenti: la voce discrezionale legata alla complessità organizzativa, di cui si diceva prima, è stata ridotta negli ultimi 2 anni di circa il 10%; non è stata introdotta una voce discrezionale, prevista nel contratto collettivo, e non sono stati riconosciuti gli arretrati contrattuali; il fondo disponibile si è pertanto ridotto rispetto al Di seguito si riporta lo schema dell'ammontare stanziato ed erogato della retribuzione di risultato anno Riferimento normativo Fondi anno 2011 Produttività collettiva (comparto) Piani operativi di produttività (comparto) Retribuzione di risultato (posizioni organizzative) stanziato * erogato Art. 17 comma 2 lett. a) del CCNL , ,77 Art. 15 comma 5 del CCNL , ,00 Art. 10 comma 2 CCNL , ,85 Totale non dirigenti , ,62 Retribuzione di risultato (dirigenti) Art. 28 del CCNL Ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziato ** erogato , ,76 stanziato erogato , ,38 * (somma disponibile sul fondo risorse decentrate) **(somma disponibile sul fondo per la retribuzione di risultato) Pagina 22 di 42
23 4. Il monitoraggio dell acquisto di beni e servizi ai sensi della Legge n. 191/2004 Il D. L. n. 168 del 12/07/04, convertito con modificazioni nella L. n. 191 del 30/07/04, ha modificato ed integrato l art. 26 della L. n. 488 del 23/12/99 riguardante l acquisto di beni e servizi da parte delle Pubbliche Amministrazioni. A seguito di queste modifiche, le pubbliche amministrazioni, tra cui le Province, qualora non intendano avvalersi per i propri acquisti delle convenzioni stipulate da CONSIP S.p.A., sono tenute comunque al rispetto dei parametri di prezzo/qualità in esse previsti per beni e servizi comparabili. Al fine di assicurare effettività all intera disciplina la normativa prevede disposizioni che rafforzano la verifica da parte degli uffici preposti al controllo di gestione. In particolare si stabilisce: che i provvedimenti con cui le amministrazioni deliberano di procedere in modo autonomo a singoli acquisti di beni e servizi debbano essere trasmessi alle strutture ed agli uffici preposti al controllo di gestione per l esercizio delle funzioni di sorveglianza e di controllo (ai sensi dell art. 26 c. 3 L. 488/99); che la struttura preposta al controllo di gestione sottoponga annualmente all organo di direzione politica una relazione riguardante i risultati, in termini di riduzione di spesa, conseguiti attraverso l attuazione della norma stessa (ai sensi del c. 4 art. 26 L. 488/99); che la struttura preposta al controllo di gestione invii i risultati della suddetta verifica anche alla Corte dei Conti (ai sensi dell art. 26 c. 5 L. 488/99 e sulla base delle indicazioni contenute nel documento UPL Considerazioni delle Province lombarde sulla L. n. 191/04 [ex D.L. n. 168/04] e sul referto del controllo di gestione approvato dall Ufficio di Presidenza UPL nella seduta del 31/01/05 presso la Provincia di Milano). Per dare concreta attuazione nell Ente alle disposizioni normative sopra richiamate, sono state individuate con note prot. n. 33/DG del 22/03/05 ad oggetto Decreto Legge 12 luglio 2004, n. Pagina 23 di 42
24 168 Interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica art. 1 comma 5 (Decreto convertito, con modificazioni, in Legge 30 luglio 2004, n. 191) e prot n. 23/SG del 27/02/09 ad oggetto art. 26 Legge n. 488 del 23/12/99 rinnovo indicazioni, le procedure operative da seguire in fase di acquisto di beni e servizi con particolare riguardo alle seguenti tipologie di acquisto: A. acquisto di beni e servizi non oggetto di convenzione CONSIP: non sussiste l obbligo di utilizzare i parametri prezzi qualità; è comunque obbligatorio allegare al contratto di acquisto la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attestante il rispetto delle disposizioni contenute nell art. 26 c. 3 Legge 488/99 e ss. mm; è obbligatorio inviare copia della determinazione di acquisto al Servizio Controllo di Gestione (tale invio è limitato esclusivamente alle determinazioni di acquisto di beni e servizi che, per le loro caratteristiche e per la loro natura, avrebbero potuto o potranno ragionevolmente essere oggetto di convenzione CONSIP); B. acquisto di beni e servizi oggetto di convenzione CONSIP: B.1 adesione alla convenzione: è obbligatorio inviare copia della determina di acquisto al Servizio Controllo di Gestione (in quanto necessarie alla predisposizione della relazione annuale prevista dell art. 26 sopra richiamato); B.2 si procede in via autonoma utilizzando i parametri di prezzo/qualità come limiti massimi essendo il bene/servizio comparabile a quell oggetto di convenzione CONSIP: è obbligatorio inviare copia della determina di acquisto al Servizio Controllo di Gestione (al fine dell esercizio delle funzioni di sorveglianza e controllo); il dipendente che ha sottoscritto il contratto, allega allo stesso la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attestante il rispetto delle disposizioni contenute nell art. 26 c. 3 Legge 488/99 e ss. mm; B.3 si procede in via autonoma non utilizzando i parametri di prezzo/qualità essendo il bene/servizio analogo a quello contemplato dalla convenzione CONSIP ma non comparabile ad esso: è obbligatorio inviare copia della determina di acquisto al Servizio Controllo di Gestione (al fine dell esercizio delle funzioni di sorveglianza e controllo); Pagina 24 di 42
25 il dipendente che ha sottoscritto il contratto, allega allo stesso la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attestante il rispetto delle disposizioni contenute nell art. 26 c. 3 Legge 488/99 e ss. mm. Gli acquisti nel 2011 Al fine della predisposizione della relazione di cui all art. 26 c. 4 sopra richiamata, a partire dal 06/09/2010 la comunicazione delle determinazioni con cui si è proceduto ad acquisti di beni e servizi al Servizio Controllo di Gestione (da parte dei Servizi che gestiscono le procedure di acquisto) avviene tramite classificazione informatica delle determinazioni sulla base delle tipologie di acquisto sopradescritte (in fase di predisposizione dell atto di acquisto di beni e servizi, il proponente attribuisce all atto stesso uno dei seguenti codici identificativi: A = acquisto di beni e servizi non oggetto di convenzione CONSIP, A1 = acquisto di beni e servizi non oggetto di convenzione CONSIP adesione a convenzione CRA RL, B1 = acquisto di beni e servizi oggetto di convenzione CONSIP adesione alla convenzione, B2 = acquisto di beni e servizi oggetto di convenzione CONSIP si procede in via autonoma utilizzando i parametri di prezzo/qualità come limiti massimi, essendo il bene/servizio comparabile a quell oggetto di convenzione CONSIP, B3 = acquisto di beni e servizi oggetto di convenzione CONSIP si procede in via autonoma non utilizzando i parametri di prezzo/qualità, essendo il bene/servizio analogo a quello contemplato dalla convenzione CONSIP ma non comparabile ad esso). Dall esame delle determinazioni di acquisto di beni e servizi individuate tramite estrazione informatica (in numero 178), risulta che nel corso del 2011 è stato fatto ricorso alle convenzioni CONSIP per l acquisto delle seguenti tipologie di beni e servizi e importi: Pagina 25 di 42
26 Acquisti CONSIP anno 2011 attrezzature informatiche (pc fissi e portatili, strumentazione hardware per lo sviluppo dei nuovi servizi nel portale Rete Unitaria Provinciale) software (licenze Microsoft Office Professional Plus 2010 e Office 2010 Standard) Importi (impegnato 2011) , ,60 noleggio automezzi ,00 noleggio fotocopiatrici ,8 energia elettrica ,00 totale ,11 Per l approvvigionamento di beni e servizi, oltre al sistema statale incentrato sulle Convenzioni attive Consip, la Provincia di Cremona ha fatto ricorso anche al sistema di intermediazione digitale a supporto del territorio della Regione Lombardia gestito dalla Centrale Regionale degli Acquisti (CRA) costituita all interno di Lombardia Informatica SpA con Legge Regionale n. 33 del 28/12/2007. Nel corso del 2011 è stato fatto ricorso alle convenzioni CRA di Lombardia Informatica S.p.A. per l acquisto delle seguenti tipologie di beni e servizi e importi: Acquisti CRA anno 2011 Importi (impegnato 2011) carta ecologica e riciclata ad uso degli uffici 4.000,00 provinciali e degli istituti scolastici totale 4.000,00 Si deve tenere presene inoltre che il totale degli acquisti di beni e di servizi effettuati dalla Provincia di Cremona così come desunto dal consuntivo finanziario del 2011 è pari ad euro ,00 (valore impegnato complessivo degli interventi di bilancio 2011 cod. 02 e 03 del Pagina 26 di 42
27 titolo I) e che si è verificato per tale voce di spesa un decremento rispetto all anno 2010 di euro (pari a -5,97%). I risparmi ottenuti Sulla base delle determinazioni di acquisto ricevute ed esaminate dallo scrivente Servizio, non è stato possibile quantificare complessivamente i risparmi conseguenti attraverso il ricorso alle convenzioni CONSIP in quanto nelle premesse delle determinazioni di acquisto di beni e servizi non è riscontrabile il confronto tra i prezzi praticati da CONSIP ed i prezzi praticati dagli altri fornitori (ossia dal mercato). L adesione alle singole convenzioni, tuttavia, ha sicuramente prodotto vantaggi economici per la Provincia di Cremona derivanti da una serie di fattori quali: una maggiore velocità negli acquisti; un minor impiego di tempo per il personale addetto alla predisposizione degli atti di gara; totale eliminazione di eventuali contenziosi. L adesione alle convenzioni ha comportato vantaggi anche per i fornitori quali: l accesso al mercato della P.A. con elevato potenziale di vendita; la possibilità di diventare fornitore per più Amministrazioni con un unica gara; la garanzia di un processo negoziale improntato alla massima trasparenza. Si ribadisce che con la Legge Finanziaria 2008 (art. 2 comma 572) è stato istituito uno strumento di supporto per la valutazione della comparabilità del bene e del servizio e per l utilizzo dei parametri prezzo/qualità anche con una indicazione di una misura minima e massima degli stessi. Sul sito internet è a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni una funzione benchmark (al link Iniziative & Servizi ) che aiuta a comparare i beni e i servizi di interesse con quanto previsto in Convenzione e consente, pertanto, attraverso pagine navigabili, di scegliere le caratteristiche del bene o del servizio di cui l Ente acquirente Pagina 27 di 42
28 necessita e di verificarne il prezzo in Convenzione confrontandolo con eventuali prezzi riscontrati sul mercato dall Ente stesso; per alcune merceologie sono, inoltre, disponibili prezzi rilevati nell ambito di indagini specifiche. Si ritiene inoltre di ribadire che, dall esame delle determinazioni di acquisto pervenute, si osserva un 'attività di acquisto di beni e servizi parzialmente decentrata presso alcuni settori/centri di responsabilità dell'ente; una migliore organizzazione del procedimento di spesa permetterebbe di conseguire ulteriori economie di scala; si ritiene infatti che l accentramento della capacità di spesa presso il Servizio Provveditorato e la conseguente riduzione di centri autonomi di spesa all interno dell Ente, consentirebbe una gestione più efficiente delle procedure di acquisto e di conseguenza un importante risparmio di risorse sia finanziarie sia umane oltre ad una maggiore capacità di controllo della spesa per acquisto di beni e servizi. Pagina 28 di 42
29 5. La sintesi dell andamento economico finanziario per centro di costo L Ente dispone di un sistema di contabilità analitica alimentata da valori economico patrimoniali. Le registrazioni in contabilità analitica avvengono con riferimento al Piano dei Centri di Costo. I centri di costo rappresentano delle costruzione contabili a cui sono imputati i costi di esercizio suddivisi per voce di costo. La Struttura del Piano dei Centri di Costo della Provincia di Cremona è costruita ad immagine della struttura organizzativa generale dell'ente ed è aggiornata annualmente in occasione dell approvazione del Piano Esecutivo di Gestione su indicazione dei Dirigenti. Nel 2011 è stato adottato il Piano dei Centri di Costo rappresentato nella tabella in allegato (vedi allegato n. 4). Lo strumento della contabilità analitica è stato utilizzato sino ad oggi ai fini del monitoraggio e dell andamento nel tempo dei costi; ad oggi la contabilità analitica non è impiegata come strumento di budgeting economico. Si deve sottolineare tuttavia che l utilità di questo strumento si sta ulteriormente rafforzando in seguito all'introduzione nel 2011 del Piano degli Indicatori di Performance della Provincia di Cremona adottato con Decreto del Direttore Generale n. 44 del 15/03/2011 costituito da indicatori di contesto, di efficacia e di efficienza, anche economica, dell'erogazione dei servizi all'utente; si noti che nel 2011 agli indicatori del suddetto Piano non sono stati assegnati valori attesi e non costituiscono oggetto di valutazione. Nell allegato n. 5 (disponibile agli atti presso il Servizio Controllo di Gestione) si riporta il raffronto dei costi sostenuti negli esercizi 2009, 2010 e 2011 per centro di costo e settori. Al fine dell'esame dell'andamento economico finanziario a livello di Ente si ritene utile presentare anche i risultati della verifica condotta a giugno 2012 sulla spesa sostenuta dall'ente nel 2011 con riferimento alle seguenti voci: utenza energia elettrica; utenza acqua; appalto calore; Pagina 29 di 42
30 utenza telefonia fissa e dati; utenza telefonia mobile; pulizie; vigilanza; assicurazioni; locazioni passive; automezzi carburane e manutenzione; altri beni di consumo (carta, cancelleria, toner, timbri, abbonamenti, fotocopie e rilegature,.); si veda l'allegato n. 6. Pagina 30 di 42
31 6. Conclusioni Le conclusioni del presente referto vertono sull osservazione dei cambiamenti e delle innovazioni introdotte in tema di programmazione e controllo presso l'ente. Nel corso del 2011 ha rivestito particolare importanza il lavoro finalizzato a proseguire nel percorso di adeguamento del sistema di programmazione, controllo e valutazione della Provincia di Cremona ai principi del D. Lgs. n. 150/2009. Nel 2011 tale adeguamento ha preso avvio con l'osservazione del NIV dei punti di forza e dei punti di debolezza del sistema ed in particolare sui documenti di programmazione predisposti nel 2011; di seguito se ne riporta la sintesi: punti di forza correlazione tra le diverse programmazioni dell Ente (vedi il collegamento tra obiettivi di PEG e Programmi e Progetti della RPP); il PEG si presenta come un unico documento di programmazione; il sistema di valutazione dell Ente si basa contestualmente sulla valutazione degli obiettivi, dei risultati generali di Ente e dei comportamenti ; punti di debolezza gli obiettivi di PEG appaiono come un elenco di attività; il PEG è denso di attività ordinaria; nel PEG si riscontra una commistione tra diversi elementi e si osserva una pretesa di esaustività; opacità dell'orientamento strategico. Pagina 31 di 42
32 Il NIV ha quindi elaborato un documento contenente le linee guida del nuovo sistema di misurazione e valutazione della Provincia di Cremona con cui ha messo a fuoco il sistema della performance. Si riporta qui di seguito uno stralcio di questo documento dove si tratta del concetto di performance: << L'oggetto della valutazione è costituito dalla performance. La performance è il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato) che un soggetto (sistema, organizzazione, unità organizzativa, team, singolo individuo) apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi ed, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali l organizzazione è stata costituita. Il D. Lgs. 150/2009 individua tre livelli di performance: la performance dell amministrazione nel suo complesso (performance della Provincia); la performance delle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola (performance di Area, Settore e Uffici e servizi); la performance dei singoli dipendenti (performance individuale). Performance amministrazione Ogni amministrazione Pubblica è tenuta a misurare ed a valutare Performance unità organizzative Performance singoli dipendenti Pagina 32 di 42
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