Settembre 2007 N. 474

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1 In questo numero: intervista ad Antonio Di Pietro Ministro delle Infrastrutture Settembre 2007 N. 474

2 In copertina: Lisbona, Stazione Oriente Progetto: Santiago Calatrava Foto: Arch. Pietro Giani Studio GRR Architetti - Arezzo Finito di stampare settembre 2007 Notiziario dell Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia

3 Care colleghe, cari colleghi La pausa estiva ci consente di fare alcune riflessioni. Nell ultima riunione della Consulta dei Presidenti di Commissione, tenutasi a luglio, si è detto: ma se sono stati aboliti i minimi tariffari, che senso hanno gli attuali studi di settore che tante discussioni hanno innescato nell ambito della nostra categoria, già duramente messa alla prova dal decreto Bersani, addirittura intitolato Lotta all evasione fiscale?. Si invitano gli addetti ai lavori (C.N.I., Sindacati), o meglio coloro che sono ammessi ad interloquire con gli Organi di Governo, a far presente questa osservazione. E mentre si avvicina un autunno caldo, con preannunciate manifestazioni e discussioni in materia di welfare e di tasse, si continua a lavorare sulla riforma delle professioni con il disegno di legge Mastella, approvato dal Governo. La bozza di legge, presentata come legge-quadro, sarà esaminata da un comitato ristretto, anche se vari organismi che rappresentano una parte degli ordini professionali e dei professionisti non ancora inquadrati in albi, stanno raccogliendo firme e promuovendo azioni contro il disegno di legge. E nella nostra intervista esclusiva in questo numero del Notiziario, per la quale ringraziamo il ministro Di Pietro, abbiamo chiesto anche il suo punto di vista sugli Ordini professionali. Stiamo comunque lavorando in modo tale che le attività promosse ed implementate nel ddl, tra le quali il tirocinio e la formazione, non ci trovino impreparati. In questa fase generale di grande incertezza, il nostro Consiglio dell Ordine ha creato un fronte comune con gli Architetti della Provincia di Roma, che vivono le nostre stesse difficoltà attuali, con azioni che possono far valere in sede nazionale il grandissimo numero complessivo di iscritti ai rispettivi Ordini, e cioè oltre trentamila. Un primo esempio è la pressione che stiamo esercitando su Inarcassa, insieme ai Sindacati dei Professionisti, affinché riveda i propri orientamenti relativi all annunciato aumento del 50 % dei contributi soggettivi. Le attività che si prospettano in questa ripresa dei lavori si divideranno su diversi fronti: all interno dell Ordine, con l incessante ricerca di una migliore qualità dei servizi offerti agli iscritti, quale ad esempio la novità delle certificazioni on-line sul nostro sito ( in corso di sperimentazione e la possibilità di eseguire dei forum, sempre sul sito, su argomenti di interesse primario. Ma le nostre iniziative saranno anche rivolte ai nostri interlocutori principali, e cioè Comune, Provincia e Regione, allo scopo di creare uno spazio maggiore per le attività dei nostri iscritti. Il Direttore Editoriale Vice-Presidente Ing. Mario Leonardi 1

4 Direttore responsabile Mario Beomonte Direttore editoriale Mario Leonardi Il comitato di redazione è composto dai Consiglieri dell Ordine Francesco Duilio Rossi (Presidente) Emilio Acernese Mario Beomonte Fabrizio Cabas Massimo Calda Carla Cappiello Luca Cerato Alessandro Ciocca Fabrizio Ferzetti Paola Maria Angela Galliani Corrado Antonio Kropp Mario Leonardi Maurizio Lucchini Luigi Rossi Paolino Zappatore La Direzione rende noto che i pareri e le opinioni espresse negli articoli pubblicati rappresentano l esclusivo pensiero degli autori, senza per questo aderire ad esse. Per questa ragione la Direzione declina ogni qualsiasi responsabilità derivante dalle affermazioni o dai dati contenuti nei suddetti articoli. Amministrazione e redazione Via Vittorio Emanuele Orlando, Roma Tel Fax Coordinamento editoriale Progetto grafico e impaginazione Mass Media Immagine e Promozione srl Via Pietro Tacchini, Roma Stampa Tipolitografia New Graphic Via Antonio Tempesta, Roma stampato su carta ecologica Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma il 20/05/1958 al nr Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Via Vittorio Emanuele Orlando, Roma Tel Fax segreteria@ording.roma.it 2

5 FOCUS ON Energia e rifiuti PROTAGONISTI A colloquio con il Past President Ing. Mario Beomonte NORMATIVA La riparazione ed il rimodernamento degli ascensori: le norme UNI di riferimento ORDINE Attività e corsi PROFESSIONE L azione congiunta di Ingegneri ed Architetti INTERVISTA Intervista al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro INGEGNERIA E AMBIENTE La casa del futuro BUSINESS MOBILITY GSM, GPRS, EDG, I-MODE, WI-FI, UMTS: interoperabilità ed impatto organizzativo PROGETTAZIONE La necessità della progettazione strutturale antisismica nel territorio della provincia di Roma PROFILI LEGALI DELLA PROFESSIONE I progetti condizionati

6 FOCUS ON Energia e Rifiuti Nel nostro Paese energia e rifiuti, per le ampie ricadute sull ambiente, sono oggetto di dibattiti sterili ed inconcludenti da parte di tecnici e politici che invece dovrebbero dare, ma non ci riescono, soluzione ai gravi problemi che si incontrano. Le oggettive difficoltà derivano dalla complessità del territorio in cui viviamo e dal modello di sviluppo economico-sociale al quale la collettività tende, non considerando che per ottenere vantaggi si devono anche sopportare svantaggi (vale a questo riguardo il famoso detto volere la botte piena e la moglie ubriaca ). Quando i soggetti responsabili non riescono a trovare un accordo sulle azioni da intraprendere, si arriva spesso all immobilismo che per sua natura è la soluzione sbagliata. E ben noto che qualsiasi attività umana genera rifiuti e che per realizzare beni, servizi e soprattutto energia, se ne producono in tale quantità che è possibile contenere solo impiegando processi produttivi che con una continua innovazione tecnologica raggiungono rendimenti sempre più elevati. Occorre cioè essere coscienti che proprio con l evolversi della tecnologia si risolvono i tanti problemi che affliggono la nostra società tra i quali l inquinamento e soprattutto non bisogna sottovalutare quello che può succedere se politici e tecnici lasciano irrisolti i problemi dei rifiuti, compromettendo l ambiente e la salute dell uomo. Oggi nel mondo oltre l 80% dell energia usata proviene dallo sfruttamento di una reazione chimica di ossidazione: la combustione. Usando combustibili fossili quali petrolio, gas metano e carbone, sia direttamente nell industria, nei trasporti e negli usi domestici sia in- L inquinamento da anidride carbonica direttamente attraverso la trasformazione in elettricità, si produce anidride carbonica (CO2) che attualmente provoca le maggiori preoccupazioni per il suo impatto ambientale. Com è noto l inquinamento da CO2 che si manifesta a livello locale nei centri urbani ed industriali ed a livello globale sull intero pianeta, contribuisce in modo determinante, secondo le ipotesi più accreditate, ad aumentare la temperatura della terra perché intrappolando parte della radiazione solare riflessa è la causa principale del cosiddetto effetto serra. Allo stato questo fenomeno non si riesce a contenere se non tramite una netta riduzione della combustione. Il quadro mondiale invece, in termini di consumi energetici, appare oggi dominato da una domanda sempre crescente dell uso dei combustibili fossili, specie da parte dei paesi emergenti. In questa situazione l elettricità assume un ruolo determinante per le sue peculiari caratteristiche dato che può essere trasmessa in grandi quantità a lunghe distanze e distribuita ad una molteplicità e varietà di impieghi. Questo ruolo diventa tanto più importante per ridurre la quantità di CO2 emessa, se è possibile utilizzare fonti energetiche rinnovabili ed il nucleare. Tuttavia quando si è costretti a produrre elettricità tramite combustibili fossili, si ottiene comunque il vantaggio di poterla generare in pochi punti facilmente controllabili e dove è possibile usare tecnologie sofisticate per ridurre le emissioni. In particolare l attuale tendenza è quella di adottare impianti a ciclo combinato che utilizzano gas metano, possono raggiungere rendimenti molto elevati e quindi hanno un minore impatto ambientale. In Italia la produzione di elettricità con l impiego di metano è triplicata dal

7 FOCUS ON Energia e Rifiuti Produzione di elettricità e rifiuti solidi Nell attuale bilancio energetico l elettricità conta per circa un terzo. Una corretta strategia dovrebbe tendere ad aumentare questa quota, in sostituzione dell uso diretto di combustibili fossili. Quindi una sua maggiore penetrazione negli usi energetici è tanto più necessaria quanto più è possibile abbattere, specie nei centri urbani, la polverizzazione dei punti di combustione tipica degli usi domestici e del trasporto su gomma il cui inquinamento avviene nella forma peggiore perché emesso ad altezza d uomo. In ogni caso se è vero che la CO2 è un problema serio, occorre risolvere in maniera adeguata anche quello del trattamento e smaltimento di altri tipi di rifiuti derivanti dalle attività sia industriali sia civili. Ma questo argomento anche se di notevole importanza per le ricadute sull ambiente, esula dagli scopi del presente articolo nel quale si vuole richiamare l attenzione solo su alcuni aspetti riguardanti i rifiuti solidi legati alla produzione di elettricità. Nel campo termoelettrico, usando carbone od olio, si generano rifiuti liquidi e solidi che vengono trattati e sistemati in appositi depositi all interno degli impianti. In particolare questi rifiuti possono anche essere utilizzati nell industria delle costruzioni, come accade per le ceneri del carbone e per il gesso derivante dalla desolforazione dei fumi. Con l uso del gas metano questi rifiuti sono praticamente inesistenti. Per completezza un discorso a parte va fatto, anche se oramai non più di attualità, per i rifiuti solidi prodotti negli impianti elettronucleari che è stato uno degli argomenti impropriamente usati per contestare il nucleare in Italia. Com è noto, durante l esercizio di questi impianti si producono rifiuti radioattivi solidi classificabili ad alta, media e bassa attività e le cosiddette scorie nucleari. I primi, costituiti per lo più da materiali contaminati da sostanze radioattive, devono essere trattati riducendone il volume ed immagazzinati in attesa del loro allontanamento verso un deposito centralizz a t o. Deposito che deve avere un carattere nazionale, perché vi devono essere sistemati anche i rifiuti radioattivi provenienti da altre attività industriali e sanitarie, come peraltro avviene nel resto d Europa. In Italia purtroppo ancora non si riesce ad individuare un sito adatto. Si ricordi come durante il tentativo di ubicare un tale deposito nella zona di Scanzano (Basilicata) le forti contestazioni hanno costretto la classe politica a rinviarne la soluzione. Per le scorie invece è necessario fare soprattutto chiarezza. Il termine scoria (meglio al plurale) viene spesso usato nella stampa con significato generico di rifiuto ma si ricorda che con questo termine, preso in prestito dalla metallurgia, nell industria nucleare si intendono i prodotti di fissione inutilizzabili che si ritrovano nei combustibili esauriti. Sottoponendo questi combustibili ad un opportuno trattamento chimico, chiamato riprocessamento, si recuperano l uranio ed il plutonio ancora utilizzabili per produrre energia elettrica e si preparano i prodotti di fissione al loro smaltimento diluendoli in una matrice vetrosa ad una concentrazione tale che dopo un tempo di decadimento di anni, la radioattività dei vetri ritorna ai valori del minerale di partenza da cui è stato estratto l uranio naturale. Raggiungere radioattività zero infatti non ha alcun significato. Trovare depositi profondi e geologicamente stabili dove immagazzinare un quantitativo di questi vetri veramente limitato (si tratta di poche decine di m3 all anno ogni Mwe), non appare una difficoltà insormontabile. Infatti in 5

8 FOCUS ON Energia e Rifiuti Francia come pure in altri paesi europei questo problema è stato risolto dato che in Europa attualmente sono in esercizio 164 reattori che producono circa il 28% dell elettricità, con indubbi vantaggi sulle emissioni di CO2. Di recente questo aspetto è stato fortemente sostenuto anche a livello europeo. Nel resto del mondo l opzione nucleare è perseguita con diversi atteggiamenti ma quello che è più interessante notare è che paesi quali la Cina e l India con larghe disponibilità di carbone e risorse idrauliche nonché l IRAN paese ricco di petrolio, stanno sviluppando i loro programmi nucleari per la produzione di elettricità. Sempre in tema di rifiuti solidi è bene fare alcune considerazioni su quelli urbani (RSU) per i riflessi che hanno sull energia. Così come avviene nel resto d Europa e solo in poche città italiane, il problema posto dall enorme quantitativo di L energia da RSU RSU (nel nostro Paese se ne producono oltre 40 milioni di tonnellate all anno) deve essere risolto tramite processi tecnologici oramai largamente utilizzati, che si concludono anche con la produzione di energia elettrica. Processi che possono essere attuati più facilmente se fin dall origine, a livello cioè di comportamento del singolo cittadino, si riuscisse a selezionare i rifiuti nelle varie categorie quali: plastica, metalli, vetri, carta e materiali organici. Ad esempio, come già realizzato nella provincia di Brescia, le prime 4 categorie si riferiscono a materiali che possono essere riciclati e riutilizzati a livello industriale, risparmiando tra l altro energia mentre l ultima è quella che consente attraverso la termovalorizzazione di ottenere elettricità. Ma anche questi impianti incontrano per la loro localizzazione gravi difficoltà, come purtroppo si legge di continuo sulla stampa. In Campania le continue proteste locali hanno provocato l interruzione dei collegamenti stradali e ferroviari tra il Nord ed il Sud del Paese e continuano ancora oggi, provocando una gravissima situazione di emergenza. Quanto esposto porta a fare alcune considerazioni conclusive. Quando un servizio essenziale quale lo smaltimento di rifiuti viene contestato significa che o il problema non è stato affrontato tecnicamente in maniera adeguata e con la partecipazione responsabile di tutti ovvero la protesta è strumentale. La classe politica deve convincersi che per ubicare un impianto per lo smaltimento di rifiuti, pur dovendo ricercare in tutti i modi il consenso anche dei vari movimenti di opinione, non raggiungendo l unanimità e quindi non deve soprassedere a realizzarlo. In questo campo l immobilismo, come è già stato sottolineato, è più dannoso della soluzione non condivisa da tutti. Così come è altrettanto negativo adottare, sotto la pressione dell emergenza, soluzioni transitorie che non risolvono per loro natura il problema alla radice ed in alcuni casi anzi lo aggravano. E fuori dubbio che la continua immissione nell ambiente di CO2 richiede una drastica riduzione dell uso di combustibili fossili. Poiché gran parte della produzione di CO2 va imputata al traffico su gomma nonché all industria ed al riscaldamento domestico, è bene intervenire iniziando da dove è possibile ottenere risultati concreti con interventi efficaci a breve-medio termine. Ad esempio nel 2006 in Italia sono state consumate circa 57 milioni di tonnellate di petrolio di cui 50 per i trasporti e solo 7 per produr- 6

9 FOCUS ON Energia e Rifiuti Traffico e inquinamento re elettricità. Appare evidente perciò la necessità di incidere sul traffico introducendo una nuova filosofia che modifichi sostanzialmente i criteri di trasporto. In altre parole si dovrebbe ridurre il traffico su gomma, utilizzando per quanto possibile quello su rotaia che consente di coniugare un basso impatto ambientale con una più alta efficienza nei riguardi degli utenti sia in termini di velocità che di regolarità del servizio. Inoltre lo sviluppo di una rete di metropolitane e l uso di percorsi ferroviari esistenti all interno di aree urbane, dovrebbe facilitare la ricerca di una mobilità sostenibile per diminuire l inquinamento causato dal numero elevato di autovetture in circolazione. Per quanto riguarda poi il traffico delle merci sarebbe necessario fare più ampio ricorso a sistemi intermodali, realizzando interporti specie nel Sud Italia che ne è carente. In questa logica sarebbe auspicabile un maggior uso delle vie d acqua sia tirrenica sia adriatica, imbarcando direttamente i TIR allo scopo di evitare che attraversino l Italia per andare da Genova o Mestre/Monfalcone a Palermo o a Brindisi/Taranto. In aggiunta è molto importante velocizzare il traffico di superficie, in particolare dei mezzi pubblici, limitando o eliminando il parcheggio privato almeno nei centri storici dove le dimensioni delle strade sono decisamente inadeguate. La sosta spesso selvaggia, contribuisce in modo determinante all inquinamento dell aria perché le strade si trasformano nei fatti in parcheggio privato e la congestione di traffico è tale che nelle ore di punta la velocità media delle autovetture non supera i 4 km/h. Tutto questo richiede di individuare, sacrificando ad altri usi, aree di parcheggio collegabili facilmente con apposite navette onde evitare l ingresso nei centri storici delle automobili provenienti dalla periferia o dai comuni limitrofi. Comunque la soluzione del traffico cittadino deve passare soprattutto attraverso un corretto comportamento della collettività, poiché sono proprio le auto abbandonate gratuitamente lungo le strade a provocarne il restringimento. Pertanto sarebbe utile riconsiderare come si attribuiscono i diritti di sosta nelle sedi stradali dato che è veramente difficile far cambiare alla gente la maniera di comportarsi. Per completare il quadro è bene ricordare i vantaggi di ricorrere all impiego dei biocarburanti che diminuiscono anche marginalmente le emissioni di CO2. Un altro importante intervento è quello di incidere sul riscaldamento e più in generale su tutti gli usi domestici sia diffondendo l energia solare che presenta indubbi vantaggi sia aumentando l uso dell elettricità. Tuttavia laddove non si può fare ricorso all energia nucleare, anche se bruciare combustibile per produrre calore per generare elettricità e da questa per produrre nuovamente calore è in linea di principio un controsenso, si ottiene comunque il vantaggio di ridurre la polverizzazione dei punti di combustione specie se si ricorre anche al teleriscaldamento. In Francia dove oltre il 78% dell energia elettrica è prodotta per via nucleare, questa strategia è già da tempo una realtà. Infine un osservazione va fatta sulle nuove ed avveniristiche fonti di energia le cui tecnologie sono giustamente allo studio nei laboratori di ricerca ma non avendo ancora raggiunto la maturità 7

10 FOCUS ON Energia e Rifiuti industriale, non devono in nessun caso essere usate a livello politico come strumento per impedire, ritardare o rimettere in discussione scelte strategiche inderogabili. Tutti questi problemi così come quelli per le altre infrastrutture, possono trovare soluzione solo se la classe politica e quella dirigente rinunciano a perseguire logiche di affermazione di singoli interessi a scapito di strategie di più largo respiro. Ma è altresì importante che l intera collettività si renda cosciente, per il suo stesso interesse, della necessità di comportarsi in modo più responsabile, anche se esistono oggettive difficoltà legate alle peculiari caratteristiche del nostro territorio. Le soluzioni da ricercare devono presentare un alto contenuto tecnico affinché nel corso degli iter autorizzativi e nei dibattiti per ricercare il consenso, la carenza di studi ed indagini approfonditi in tutti gli aspetti specie per quelli riguardanti il territorio, non provochi opposizioni motivate. Infine è molto importante che non si diffondano informazioni contraddittorie o sbagliate, formulate da tecnici senza esperienza nel settore specifico, perché confondono in maniera irreversibile l opinione pubblica. Tutto questo richiede una nuova normativa che tenga conto della realtà e consenta di sviluppare iter autorizzativi che diano una risposta, positiva o negativa, in tempi certi. In assenza di accordo è altresì necessario chiarire chi e come debba decidere, evitando in particolare la confusione dei rapporti tra Stato, Regioni ed Enti Locali e senza introdurre incentivi per favorire nuove iniziative, alterando le regole del libero mercato. Ing. Vincenzo Morelli Ing. Baldassarre Zaffiro 8

11 PROTAGONISTI A colloquio con il past President Ing. Mario Beomonte Continuare a lavorare per un ruolo nuovo dell Ordine professionale. Questo, in sintesi, il messaggio che l Ing. Mario Beomonte, già Presidente dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, lancia ai suoi colleghi. Con lui abbiamo parlato di Ordine, di impegno professionale e di futuro. Ing. Beomonte, parliamo della sua esperienza alla Presidenza dell Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia. Perché ha accettato la candidatura, quali gli scopi che si era prefissato e quali i risultati raggiunti? La sollecitazione ad occuparmi del nostro Ordine professionale è arrivata in un momento favorevole all assunzione di questo incarico, che richiede particolare impegno e disponibilità di tempo. Dopo le mie dimissioni, concordate, da Amministratore Delegato della Carlo Lotti e Associati spa avvenute nel 1999, la neonata attività della Società Cilento Ingegneria, da me creata, mi ha permesso di accettare volentieri l invito rivoltomi da un gruppo di colleghi in previsione delle elezioni che si sono concluse nel febbraio Nel mio periodo di presidenza ho cercato di trasferire nell Ordine l esperienza professionale, ma soprattutto gestionale, da me maturata in 50 anni di attività, cercando di migliorare sia il livello dei servizi offerti agli iscritti, sia l immagine stessa dell Ordine. E fondamentale, oggi, comunicare all esterno uno standard più elevato, al fine di acquistare autorevolezza e ottenere maggiore considerazione per l attività degli ingegneri, siano essi dipendenti o liberi professionisti. Abbiamo ottenuto buoni risultati. Il programma si è arricchito di una serie di attività soprattutto a vantaggio dei neo-laureati: per i nostri giovani che, alle prime armi, non sono ancora in grado di poter affrontare le spese di uno studio professionale, sono state studiate una serie di misure quali l esonero della tassa di iscrizione o l utilizzazione del day-office nella Sede. Tutto questo è stato reso possibile grazie anche al trasferimento nella nuova sede di Via Vittorio Emanuele Orlando, più funzionale, accogliente e di maggior prestigio. Devo dire che in termini di servizi resi e di efficienza, l Ordine ha realizzato un certo miglioramento nelle prestazioni ai suoi iscritti. Non nascondo la grande soddisfazione personale per aver ricoperto il massimo ruolo in quello che è l Ordine più importante d Italia, in grado pertanto di riservare prestigio e visibilità e dal quale mi sono sentito obbligato a dimettermi per sopraggiunti impegni di lavoro che non mi avrebbero più concesso il tempo necessario da dedicare a questo incarico. Quindi, con la sua Presidenza, si può parlare dell inizio di un new deal del ruolo dell Ordine professionale Sicuramente un cambiamento è necessario, perché ci sono scopi importanti da raggiungere. Uno su tutti, la rivalutazione della figura dell ingegnere e la conseguente restituzione del ruolo primario al progetto, la cui importanza è riconosciuta dalla legge ma in pratica ignorata. Purtroppo nel nostro Paese gli ordini professionali in genere, e quello degli ingegneri in particolare, non sono ascoltati dalle Istituzioni. Per questo, per quanto ci riguarda, molto spesso i problemi che ruotano intorno alle attività professionali legate alle realizzazione di opere civili o industriali, sia private che pubbliche, rimangono di difficile soluzione. Tutto ciò si traduce in disservizi per la collettività, soprattutto se si tratta di infrastrutture e opere pubbliche, e in danno per gli stessi ingegneri, costretti a subire impostazioni non condivisibili sotto il 9

12 PROTAGONISTI A colloquio con il past President Ing. Mario Beomonte profilo tecnico. Per questo è fondamentale lavorare per elevare lo standard delle attività che Autostrada SA/RC V Maxilotto l Ordine svolge, ed è altrettanto importante che il miglioramento dell immagine e la valorizzazione delle funzioni, al fine di acquisire autorevolezza e maggior peso nelle decisioni di carattere legislativo ed amministrativo, avvengano con il concorso di tutti gli iscritti. Sfortunatamente, per quello che riguarda il nostro Ordine, esiste ancora una grande disattenzione da parte di molti iscritti ed è per questo che oggi, non più da Presidente ma in qualità di membro del Consiglio, rivolgo un invito a tutti coloro che non si interessano dei tanti problemi, a sottrarre un po di tempo alla propria attività lavorativa, siano essi dipendenti o liberi professionisti, da dedicare all affermazione dell Ordine. Dal Presidente Beomonte all Ing. Beomonte titolare della Cilento Ingegneria e della Bi-Elle Ingegneria. Quali sono stati i lavori più importanti acquisiti dalle sue Società? La Cilento Ingegneria è stata creata insieme ad un altro socio all indomani delle mie dimissioni da AD della Società Lotti, in seguito all acquisizione della direzione dei lavori dell ultimo lotto della variante alla SS 18 del Cilento. L opera è stata resa possibile grazie al reperimento di finanziamenti ex Cassa del Mezzogiorno, poi passati al Ministero LL.PP., e all integrazione finanziaria da parte della Provincia di Salerno. La strada è in esercizio da un anno, con piena soddisfazione dei committenti e dell utenza. La Bi Elle è invece una società specializzata nei servizi di ingegneria legati al trattamento dei rifiuti solidi urbani: con essa è stata acquisita la direzione dei lavori del sistema integrato Calabria Sud. Successivamente a questi due incarichi, l ultima in ordine di tempo e quella per me più impegnativa, è stata l acquisizione dell incarico di direttore dei lavori per l ammodernamento dell autostrada Salerno Reggio Calabria nel tronco Gioia Tauro Scilla. Un lavoro assai impegnativo, incompatibile con il mantenimento della funzione efficiente di Presidente dell Ordine. Per questo motivo, quindi, ho pregato il Consiglio di accettare le mie dimissioni, nella consapevolezza che la nuova Presidenza avrebbe cercato di raggiungere, come in effetti sta facendo, gli stessi obiettivi già descritti. Ing. Beomonte, cosa c è nel suo futuro? C è senz altro una grande volontà di sostenere ed avviare i giovani professionisti. Cilento Ingegneria e Bi- Elle contano su uno staff di giovani professionisti, ai quali possiamo trasferire il nostro patrimonio di competenze. Devo riconoscere che l impegno profuso in questa attività di formazione trova ampia compensazione Variante alla SS18 nel Cilento nella soddisfazione di aver contribuito alla crescita professionale di un gruppo di giovani tecnici che potranno guardare al loro futuro con maggiore serenità. C è inoltre l impegno di proseguire il cammino con l attuale Consiglio, contribuendo con la mia esperienza alle scelte ed alle attività che ci aspettano tese a valorizzare la nostra professione. Barbara Bianconi 10

13 NORMATIV TIVA La riparazione ed il rimodernamento degli ascensori: le norme UNI di riferimento Da sempre il nostro Paese è stato all avanguardia in merito di norme e Leggi che hanno regolamentato il settore degli ascensori e montacarichi. Basti pensare che già nel 1945 era in vigore il D. Luogotenenziale n 600 che riguardava le norme per la costruzione, installazione e manutenzione degli ascensori e montacarichi installati a scopi ed uso privati. Nel corso degli anni l evolversi della tecnologia ha richiesto una riedizione ed una rivisitazione di tali norme finché, all inizio degli anni 90 con l avvento delle direttive europee che si applicano solo ai nuovi impianti, è stato necessario redigere una norma finalizzata esclusivamente alle Modifiche ad ascensori elettrici preesistenti. La norma UNI La sua prima edizione, elaborata dall UNI, risale al Essa si è rivelata, da subito, un utilissima guida per gli operatori del settore, necessaria per affrontare il problema delle modifiche e delle modernizzazioni degli ascensori in servizio privato. La norma conteneva i criteri di buona tecnica per la modifica o la sostituzione di parti di ascensori elettrici collaudati in conformità alle disposizioni operanti prima dell entrata in vigore del DM 9 dicembre 1987, n 587. La UNI 10411:1994 considerava solo le modifiche che più frequentemente vengono effettuate sugli impianti e si riferiva essenzialmente all'allegato II del DM 587/87. La norma UNI ha subito la prima riedizione nel 1998, (norma UNI 10411:1998 nella quale veniva analizzata una casistica più ampia di possibili interventi sugli impianti). Con l entrata in vigore delle Direttive europee del Nuovo approccio è stata necessaria una seconda revisione della norma sugli ascensori elettrici preesistenti (UNI :2003 attualmente in vigore). La UNI , elaborata dalla Commissione Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari dell UNI è stata approvata dalla Commissione Tecnica dell UNI il 18 giugno In essa, rispetto all edizione precedente, sono stati aggiornati i punti riguardanti il carico statico e la sostituzione quasi completa dell impianto. Essa contiene i criteri di buona tecnica per la modifica o la sostituzione di parti di ascensori elettrici a frizione collaudati in conformità alle norme preesistenti alla UNI EN 81-1:1999. Con la pubblicazione della UNI EN 81-80:2004, di cui si parla nel seguito dell articolo, e della UNI EN 81.1:2005 (Regole di sicurezza per la costruzione e l installazione degli ascensori - Parte 1: Ascensori elettrici) è stato necessario elaborare una terza edizione della UNI che, superata la fase di inchiesta pubblica il , potrebbe essere pubblicata entro pochi mesi. A seguito del consistente aumento di ascensori ad azionamento oleodinamico installati in Italia si è anche reso necessario splittare la norma UNI in due parti ben distinte: quella per ascensori elettrici e quella per ascensori idraulici. Il progetto di Norma UNI , relativa alle modifiche sugli ascensori idraulici preesistenti, superata la fase di inchiesta pubblica il , avrà la sua stesura finale e potrebbe essere pubblicata entro pochi mesi. Le norme UNI &2 sono lo strumento utile per una corretta valutazione di conformità e ri- 11

14 NORMATIV TIVA La riparazione ed il rimodernamento degli ascensori: le norme UNI di riferimento spetto dei livelli di sicurezza richiesti in caso di modifica di impianto e sostituzione di componenti. Queste norme non considerano tutte le possibili modifiche che possono riguardare un impianto bensì solo le più freq u e n t i. Soluzioni, effettuate con criteri diversi da quelli seguiti nelle norme, non sono necessariamente da considerarsi La norma UNI EN 81.80:2004 erronee. Per modifiche o variazioni di impianti non contemplate o non conformi ad esse si possono adottare criteri analoghi applicando il metodo della valutazione del rischio. Naturalmente, qualora non si applichino integralmente le indicazioni delle UNI &2, si dovrà allegare alla dichiarazione di conformità, prevista dalla L. 46/90, oltre al progetto della modifica anche la relativa valutazione del rischio validata da un Organismo notificato. Al fine di fornire delle regole per il miglioramento della sicurezza degli ascensori esistenti con lo scopo di raggiungere un livello di sicurezza equivalente a quello degli ascensori installati di recente applicando lo stato dell arte odierno in termini di sicurezza, viene emanata, nel dicembre 2003, la norma Europea EN81-80:2003 facente parte delle norme Europee della serie EN81 (Safety rules for the construction and installation of lifts). La versione ufficiale in lingua italiana è la UNI-EN81-80:2004 emanata dalla Commissione Impianti di ascensori, montacarichi, scale mobili e apparecchi similari dell UNI e ratificata dal Presidente dell UNI in data 6 aprile La UNI EN 81: costituisce, quindi, il recepimento in lingua italiana, della norma europea EN81-80:2003 assumendo così lo status di norma nazionale italiana. La EN redatta dal Comitato Tecnico CEN/TC 10 Ascensori per persone, merci e servizi ha lo scopo di iniziare un processo di armonizzazione europea di norme riguardanti il miglioramento della sicurezza degli ascensori esistenti che sono, ad oggi, diverse da Stato a Stato. Più di 3 milioni di ascensori sono oggi in uso nell UE e nei Paesi dell EFTA e quasi il 50% è stato installato più di 20 anni fa. Gli ascensori esistenti sono stati installati con un livello di sicurezza adeguato all epoca. Questo livello è inferiore allo stato dell arte odierno per quello che riguarda la sicurezza. Nuove tecnologie e nuove aspettative sociali hanno condotto a quello che è lo stato dell arte odierno in termini di sicurezza e ciò ha portato, oggi, a una situazione di livelli di sicurezza diversi che hanno causato incidenti in Europa. Il personale di servizio fisso agli ascensori e, in molti casi, i portinai degli stabili, non sono più così comuni, quindi è importante fornire le misure di sicurezza rilevanti per il recupero di persone intrappolate. Inoltre, il ciclo di vita di un ascensore è più lungo di quello della maggior parte degli altri sistemi di trasporto e degli impianti dell edificio, ciò significa che il progetto di un ascensore, le sue prestazioni e la sicurezza possono rimanere indietro rispetto alle tecnologie moderne. Se gli ascensori esistenti non verranno portati allo stato dell arte in termini di sicurezza il numero degli infortuni aumenterà (specialmente in quegli edifici ai quali ha accesso il pubblico). Con la libertà di movimento delle persone all interno dell UE è sempre più difficile familiariz- 12

15 NORMATIV TIVA La riparazione ed il rimodernamento degli ascensori: le norme UNI di riferimento zare con le diverse installazioni, sia per gli utenti che per le persone autorizzate. La norma: - cataloga vari pericoli e situazioni pericolose, ognuno dei quali viene analizzato secondo una valutazione del rischio; - ha lo scopo di fornire azioni correttive che migliorino progressivamente e selettivamente, una fase dopo l altra, la sicurezza di tutti gli ascensori esistenti, sia per persone che per merci, nell adeguamento allo stato dell arte rispetto alla sicurezza; - permette che ogni ascensore venga verificato e che misure di sicurezza vengano identificate e implementate in modo graduale e selettivo, secondo la frequenza e la gravità di ogni singolo rischio; - definisce quattro livelli di rischio estremo, alto, medio e basso e le azioni correttive che possono essere applicate in fasi diverse allo scopo di eliminare i rischi. Altri progetti relativi a norme o regolamenti nazionali possono essere accettabili a condizione che abbiano un livello di sicurezza equivalente. CONCLUSIONI Da quanto sopra esposto risulta evidente che le norme, UNI &2 e ENI EN81:80 sono norme che devono esser prese in considerazione da tutti gli operatori del settore. Le UNI sono norme specifiche e tecniche finalizzate ad una corretta progettazione e valutazione dei lavori di riparazione o di modernizzazione su di un impianto all atto di eventuali modifiche richieste e/o necessarie. La UNI EN deve esser usata come linea guida per: a) le autorità nazionali, nel determinare un proprio programma di implementazione graduale tramite un processo di filtro in modo praticabile e ragionevole basandosi sul livello di rischio (per esempio estremo, alto, medio, basso) e su considerazioni sociali ed economiche; b) i proprietari che vogliono adempiere alle proprie responsabilità secondo i regolamenti esistenti (per esempio Direttiva sull uso delle attrezzature di lavoro recepita con il D. Lgs. 359/1999); c) le ditte di manutenzione e/o gli organismi di verifica per informare i proprietari sul livello di sicurezza dei loro impianti; d) i proprietari che vogliono aggiornare gli ascensori esistenti su base volontaria se non esiste alcun regolamento nazionale. L Ordine degli ingegneri di Roma promuoverà dei seminari di approfondimento non appena saranno pubblicate le nuove norme UNI &2. Ing. Giuseppe Andreani 13

16 ORDINE Attività e corsi IL CIRCOLO DEI GIOVANI Una nuova attività per l Ordine Giovedì 14 giugno, presso la sede dell Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia, è stata presentata davanti ad un folto pubblico di giovani ingegneri una nuova iniziativa: il Circolo dei Giovani. Tra i promotori, il Presidente Francesco Duilio Rossi e il vicepresidente Mario Leonardi. Mario Leonardi ha introdotto anche gli ingegneri che presiederanno e cureranno la nuova attività, Riccardo Croce e Giovanni Fascinelli, e ha insistito sull importanza del Circolo dei Giovani che nasce come una struttura snella e semplice che darà benefici e vantaggi agli iscritti. Le attività del circolo non saranno solo burocratiche e funzionali (per esempio sconti sui corsi di formazione) ma anche ricreative: visite culturali, mostre, campionati sportivi ecc. Il presidente Rossi, rivolgendosi ai tanti giovani presenti in sala, si è detto disponibile a rappresentarli in qualunque situazione e difficoltà, invitando gli ingegneri juniores a dare il loro contributo con nuove idee e suggerimenti. Il supporto delle nuove leve infatti è stato definito propulsivo e vitale per l Ordine. Francesco Duilio Rossi ha insistito sull importanza dei corsi sulla comunicazione, ricordando che oggi anche le relazioni sociali fanno parte della capacità lavorativa di un bravo ingegnere. E poi seguito un ampio e costruttivo dibattito al quale hanno partecipato molti giovani ingegneri. Nelle foto il Presidente dell Ordine Francesco Duilio Rossi e il Vicepresidente Mario Leonardi e la platea dei giovani ingegneri I CORSI Pubblichiamo a seguire le date di inizio dei corsi di formazione organizzati dall Ordine per i mesi di settembre e ottobre e l elenco dei corsi in programma, con data da definire: SETTEMBRE - 18/09/ 2007 Project Management gestione progetti complessi - 26/09/ 2007 Corso sulla climatizzazione degli edifici - 26/09/ 2007 Ingegneria della Manutenzione e Gestione Immobiliare ed Industriale (II modulo) OTTOBRE - 02/10/2007 Ambiente: gestione rifiuti - 08/10/2007 Project Financing - 17/10/2007 Verificatori di ascensori, ai sensi del DPR n. 162/99 IN PROGRAMMA CON DATA DA DEFINIRE: - Corso di ingegneria della manutenzione, gestione immobiliare e industriale (III - IV modulo) - Moduli sull'aggiornamento Professionale Dlgs. 494/96 e s.m.i. - Moduli sull'aggiornamento Professionale Dlgs.626/94 e s.m.i. - Introduzione ai sistemi di gestione per la Qualità - Corso Specifico di formazione per RSPP e ASPP Dlgs 23 Giugno 2006 n.195 Modulo C - Specializzazione solo per RSPP - Giornate monotematiche: aggiornamento Professionale sulla Prevenzione Incendi - Strutture: le novità legislative Per maggiori informazioni: 14

17 PROFESSIONE L azione congiunta di Ingegneri ed Architetti DIBATTITO SULLA SOSTENIBILITA DI INARCASSA Il 18 luglio 2007 si è tenuto presso la Casa dell Architettura a Roma un dibattito aperto sulla sostenibilità del sistema previdenziale di Inarcassa. I promotori erano gli Ordini romani di Ingegneri e Architetti, le associazioni (URIA), i sindacati di categoria (Confedertecnica, Federarchitetti, Assoarchitetti), il delegato presso Inarcassa degli ingegneri di Roma (Massimo Calda). Amedeo Schiattarella (Presidente Ordine Architetti di Roma) e Francesco Duilio Rossi (Presidente Ordine Ingegneri di Roma) hanno auspicato che il dibattito possa servire a individuare strategie per migliorare i rapporti tra cassa e iscritti, a mitigare la poca flessibilità dell istituto e il prevalente egoismo degli iscritti, hanno raccomandato di mantenere stretti rapporti tra ordini, sindacati e associazioni per tutelare al meglio gli iscritti, hanno ricordato l elevato numero di firme raccolte (oltre mille) contro gli aumenti.massimo Calda ha ricordato che la convocazione del dibattito è nata anche a seguito della carente informazione, lamentata da molti iscritti, sul tema degli aumenti e del risultato non soddisfacente della assemblea provinciale degli iscritti ad Inarcassa (22 marzo u.s.). Sono intervenuti Mario Cassano (Presidente di Confedertecnica), Aristide Croce (delegato ingegneri di Roma), Giuseppe Fichera (architetto), Salvatore Comenale Pinto (ingegnere), Giancarlo Maussier (presidente di Federarchitetti Roma), Claudia Cenciarini (architetto), Carlo Paliano (ingegnere), Riccardo Dotti (ex delegato architetti di Roma). Il dibattito ha affrontato diversi temi. La evidente differenza di remunerazione tra INPS e Inarcassa (che eroga pensioni migliori a fronte di contributi inferiori) rende evidente che sarà necessario effettuare un riequilibrio a medio termine, tuttavia le modalità per attuarla sono molteplici e si richiederà alla cassa di dare adeguata e tempestiva informazione agli iscritti e di accettare una concertazione con le associazioni di categoria. La professione di architetto e di ingegnere sta vivendo (specie in Italia) momenti particolarmente difficili; la cassa ha tutto l interesse ad avere iscritti con redditi maggiori di quelli attualmente registrati, quindi si chiederà alla cassa di attuare efficaci e concrete misure a sostegno dei liberi professionisti, eventualmente di concerto con le associazioni di categoria. La rappresentatività di Roma in seno al comitato nazionale è sproporzionata, e si chiederà che le modifiche statutarie allo studio tengano adeguato conto del numero di iscritti e cerchino di evitare il ripetersi della mancata elezione del candidato nelle grandi città. La comunicazione tra la cassa e gli iscritti non è sufficientemente curata, tuttavia si attenderà l entrata in funzione del nuovo sistema integrato. Se ciò non avverrà entro la fine dell anno si avvierà il censimento sulla qualità dei servizi. Si chiederà alla cassa che il prossimo numero esca con una copertina che annuncia il dibattito sull aumento dei contributi. Le attività di cui sopra potrebbero essere svolte dalla Consulta della Professione di Roma. 15

18 PROFESSIONE L azione congiunta di Ingegneri ed Architetti IPOTESI PER UN NUOVO REGIME DI REMUNERAZIONE E DI AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI DI PROGETTAZIONE tutela degli attori (clienti, progettisti). Si è suggerito di coinvolgere nello studio tutte le categorie di servizi, senza limitazioni in alto e in basso. La prima fase dovrà produrre un capitolato tecnico dettagliato (elenco elaborati e servizi), con valori indicativi in termini di impegno delle risorse umane, per ogni specifico settore. Si è concluso di raccogliere, presso gli iscritti (o commissioni) di ogni partecipante, elenchi di elaborati e di servizi per le diverse categorie elencate nella lista seguente. OPERE PUNTUALI Residenze, Uffici, Scuole, Università, Ospedali, Porti, Aeroporti, Stazioni, Dighe, Fiere, Congressi, Impianti sportivi, Spettacolo, Logistica, Carceraria, Militare, Musei, Biblioteche, Cimiteri, Parchi, Aree urbane, Difesa del suolo. Il 17 luglio 2007 si è aperto il Tavolo Permanente presso OICE per la definizione di una proposta congiunta sui metodi di remunerazione delle prestazioni professionali. Erano presenti OICE, Ordine degli Ingegneri di Roma, Ordine degli Architetti di Roma, mentre CNI e CNA avevano preannunciato la impossibilità ad intervenire a questa prima riunione. In questo scenario OICE rappresenterà gli interessi delle grandi società, quelli degli studi piccoli o individuali, gli Ordini quelli della comunità. L obiettivo è quello di fornire uno strumento semplice alla pubblica amministrazione per la valutazione preventiva dell onere di progettazione. Si è considerato che un sistema di remunerazione svincolato dalle tariffe minime deve essere collegato ad un chiaro ed esaustivo capitolato di prestazioni, alla tassativa validazione del progetto, alla esclusione delle offerte anomale, e che tutti questi strumenti debbono funzionare come meccanismi di OPERE A RETE Acquedotti, Fognature, Produzione e trasporto di energia, Strade, Autostrade, Ponti, Viadotti, Gallerie, Ferrovie, Metropolitane, Urbanistica, Oleodotti, Gasdotti. 16

19 PER LA PUBBLICITA SUL contattare MASSMEDIA srl tel / fax segreteria@massmediaitalia.it NOTIZIARIO DELL ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA 40 pagine colori distribuzione: tutti gli Ingegneri iscritti all Ordine professionale di Roma e provincia numero copie: NEL LISTINO: IV di copertina III di copertina II di copertina 1/2 pagina (solo orizzontale) 1/3 pagina (solo verticale) doppia centrale pagina interna 17

20 INTERVIST VISTA Intervista al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro In applicazione del Decreto Legge 18 maggio 2006 nr 181, convertito nella Legge 17 luglio 2006 nr. 233, con l attuale Governo Prodi è stato istituito il Ministero delle Infrastrutture che ha il suo attuale titolare in Antonio Di Pietro. La nuova disposizione attribuisce al dicastero le funzioni attribuite al prec e d e n t e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dall'articolo 42, comma 1, lettere a), b), d-ter), d-quater) e, per quanto di competenza, lettera d-bis), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n L attuale Ministero delle Infrastrutture si occupa quindi di programmazione, finanziamento, realizzazione e gestione delle reti infrastrutturali di interesse nazionale, di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici, di costruzioni nelle zone sismiche, di integrazione modale e sistemi di trasporto, di edilizia residenziale e aree urbane, oltre che di sicurezza e regolazione tecnica, di pianificazione delle reti, della logistica e delle opere corrispondenti, di politiche dell edilizia concernenti anche il sistema delle città e delle aree metropolitane. Abbiamo incontrato il Ministro Antonio Di Pietro che con grande disponibilità ci ha concesso questa intervista. Ministro qual è la sua formazione? Personale, professionale o politica? Le prime due sono abbastanza note e non mi pare il caso di annoiare chi legge. Ho comunque, come dire una particolare predilezione per quella personale e umana che ritengo sia, per tutti, un patrimonio determinante che condiziona e favorisce anche quella professionale, sentimentale e quant altro. Scopro l acqua calda da questo punto di vista. Rivendico con orgoglio, per esempio, la mia estrazione contadina. I valori e la tenacia che servono per lavorare la campagna sono, a mio parere, particolari per la formazione di un individuo. Importanti sono anche le tappe della mia vita, soprattutto quando ho fatto lavori umili come l operaio alla catena di montaggio; ci lavoravo di mattina, ed il pomeriggio andavo in una segheria sì, una falegnameria. Ero in Germania a Bomenkirch. Studiando e lavorando mi laureai in Giurisprudenza e, con il pezzo di carta, arrivò anche il mio primo impiego: segretario comunale in un paesino del comasco. Sono poi entrato in Polizia. Nel 1981 ho vinto il concorso in Magistratura. E il resto, è storia nota. Ecco: non volevo parlare della mia vita e invece ci sono cascato. Lei è leader di un partito l Italia dei valori: qual è il suo elettorato di riferimento? E vario e non etichettabile. Sicuramente è un elettorato che chiede alla politica atti concreti e non chiacchiere. Vuole che essa, la politica, riformi il Paese affinché si possa arrivare ad un reale sviluppo economico e sociale. Ed ancora: è un elettorato che pretende Legalità, Giustizia e Trasparenza degli atti pubblici e dei politici. Temi sui quali L Italia dei Valori ha fatto battaglie e ne farà sempre, pur di affermare principi sui quali tanti altri Paesi fondano le basi della loro democrazia. Lei è ministro da un anno del Governo Prodi: è già stato fatto qualcosa e comunque quali sono le priorità per il Ministro delle Infrastrutture? Abbiamo fatto tanto. Certo che la regola del bicchiere mezzo vuoto è sempre là. Capisco chi, guardando la parte vuota, dice che abbiamo fat- 18

21 INTERVIST VISTA Intervista al Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro to poco. Andiamo quindi per ordine: noi abbiamo ereditato una situazione dal Governo precedente la quale prevedeva una serie di opere previste dalla legge obiettivo. Purtroppo però, per molte di esse, non si è potuto procedere ad iniziare i lavori, né proseguirli in altri casi. Questo perché non c erano i fondi necessari. I problemi che ci siamo trovati ad affrontare con la Finanziaria sono stati tanti e tali che abbiamo dovuto procedere come avrebbe fatto ogni buon padre di famiglia. Lo dico in dipietrese: tra mangiare il primo piatto o il secondo, abbiamo deciso per il primo perché è più sostanzioso e può bastare; il secondo che non è necessario, lo mangeremo quando ce lo potremo permettere. Siamo stati costretti a redigere un elenco per le opere prioritarie, cioè quelle a cui il Paese non può proprio rinunciare o che erano già in esecuzione perché, fermare queste ultime, avrebbe anche voluto dire mandare in mezzo alla strada tante famiglie. Abbiamo dovuto stringere la cinghia, come si dice. Attenzione: io non sto criticando il Governo precedente. Anzi dico che è stato bene fare quella legge obiettivo che indica le infrastrutture utili all Italia. Ciò che però andava fatto, era anche di procurarsi prima i soldi necessari, così da essere sicuri che quelle opere sarebbero poi state finite. Inaugurare l inizio dei lavori in pompa magna e doverli poi fermare per mancanza di fondi, non mi pare indice di una buona amministrazione dei soldi pubblici. Ecco, le mie priorità sono queste: terminare le opere che sono già avviate, poiché sarebbe da farabutti buttare al vento i soldi dei cittadini; bisogna smetterla di ragionare con la logica che tutto ciò che ha fatto il precedente Governo, solo perché di colore politico diverso, è sbagliato e deve essere cancellato determinando uno spreco pubblico. Io sono per continuare; e mi auguro che chi viene dopo faccia altrettanto proseguendo quanto fatto da me. La qualità dei progetti per le opere pubbliche. Qual è la sua idea sulla validazione dei progetti? Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Regolamento di esecuzione e attuazione del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture che ho fortemente voluto. Primo perché ci siamo così adeguati agli orientamenti comunitari e, secondo, perché esso dà: più trasparenza assicurando maggiori controlli per la qualificazione alle gare; ampio utilizzo delle tecnologie informatiche anche per tutta la procedura di affidamento; verificabilità dei progetti così da evitare contenziosi tra stazioni appaltanti e costruttori. E, a mio parere, un testo di portata storica. La struttura del testo, elaborato a costo zero da una commissione interna al Ministero delle Infrastrutture, segue l evoluzione temporale della prestazione, articolandola in modo da consentire agli operatori una consultazione fluida e costante. Infine in Italia le grandi opere subiscono un arresto nel loro progredire a causa di progetti fatti male che prevedono varianti in corso d opera o per contenziosi. In questo senso il regolamento, con la parte propria relativa alla validazione dei progetti, pone un freno a tale anomalia. Ovviamente: per fare in modo che si proceda correttamente, c è bisogno che tutti gli attori impegnati nella realizzazione di un opera pubblica facciano la loro parte. La sua opinione sulla riforma degli ordini professionali: lei è d accordo sul mantenerli o no? L Italia ha bisogno di maggiore concorrenza e libertà di mercato. E su questo credo siamo tutti d accordo. Tale riforma è quindi indispensabile se vogliamo metterci al passo di altri Paesi e volgere lo sguardo verso i giovani che si affacciano alle professioni. Tuttavia, ritengo sempre sbagliato, come dire buttare il bambino con l acqua sporca. C è bisogno di operare con raziocinio salvando quanto di buono molti ordini professionali hanno fatto fino ad ora. Tanti altri ordini professionali hanno invece pensato solo a salvaguardare o acquisire posizioni di privilegio per i propri iscritti, curandosi poco dell etica professionale relativa a quell ordine. Ilaria Guidotti 19

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