COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi
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1 COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi
2 RIFERIMENTI NORMATIVI Il Piano Comunale di Protezione Civile è stato redatto nel rispetto dell attuale normativa Statale e Regionale, in particolare le norme di riferimento nella stesura del piano sono: - Legge 25 febbraio 1992, n 225 Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile; - D.Lgs n 112/ con il quale vengono attribuite funzioni e competenze agli enti locali inerenti la Protezione Civile; - D.Lgs n. 267/ Testo Unico sull ordinamento degli enti locali - Legge R.T. 29 dicembre 2003, n 67 - Ordinamento del Sistema Regionale della Protezione Civile e disciplina della relativa attività: ; - Regolamenti attuativi alla L.R. 67/2003 n 34/2004, n 69/2004, n 7/2006, n 44/2006; -Direttiva D.P.C.M. 27 febbraio 2004 riguardante la previsione ed il monitoraggio di eventi pluviometrici, recepita dalla R.T. con D.G.R. n 611/ Piano Provinciale di Protezione Civile approvato con D.C.P. n 198 del 03/11/2005.
3 OBIETTIVI DEL PIANO OBIETTIVI GENERALI: sono quelli sanciti dall art. 2 della L.R. 67/2003 ossia la tutela dell incolumità della persona umana, l integrità dei beni e degli insediamenti dai danni derivanti da calamità e da altri eventi naturali o connessi dall attività dell uomo OBIETTIVI SPECIFICI: -Elaborare un documento dell Amministrazione, da utilizzare durante una qualsiasi fase emergenziale; -Individuare i soggetti e le relative attività; -Codificare le procedure già in essere allineandole all attuale quadro normativo di riferimento; -Introdurre nuove procedure in base a specifiche disposizioni;
4 STRUTTURA DEL PIANO Parte I Quadro dei Rischi Parte II Organizzazione e procedure Parte III Risorse Parte IV Procedure di raccordo con i soggetti del sistema regionale di protezione civile Parte V Format operativi di intervento Parte VI Informazione alla Popolazione
5 PARTE I QUADRO DEI RISCHI 1) Individuazione del criterio generale per la valutazione del rischio R = P x V x E (R = Rischio P = Pericolosità V = Vulnerabilità E = Esposizione) 2) Attribuzione dei valori a P, V, E in funzione del rischio considerato 3) Elaborazione delle cartografie per ogni rischio RISCHI VALUTATI RISCHIO SISMICO RISCHIO IDRAULICO RISCHIO IDROGEOLOGICO RISCHIO INCENDI BOSCHIVI RISCHIO SINKHOLE RISCHIO NEVE E GELO RISCHIO TROMBE D ARIA E MAREGGIATE
6 NB: il quadro dei rischi è stato elaborato in assenza di Regolamento attuativo della L.R. 67/2003, il quadro emerso è una proposta, quindi dovrà essere adeguato non appena la Regione Toscana emetterà apposito regolamento attuativo. PARTE II ORGANIZZAZIONE E PROCEDURE 1) Individuazione dei soggetti: CENTRO SITUAZIONI tutte le fasi CENTRO OPERATIVO da preallarme UNITA DI CRISI da preallarme SINDACO tutte le fasi 2) Individuazione fasi di progressiva gravità NORMALITA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME 3) Individuazione delle procedure operative per ogni fase 4) Elaborazione e stesura dei mansionari (documento che disciplina l attività di ogni soggetto per ogni fase di progressiva gravità)
7 PARTE III RISORSE Le risorse sono state classificate secondo la classificazione del Piano Provinciale di Protezione Civile al fine di ottimizzare il censimento, lo scambio ed il loro aggiornamento e sono costituite da persone, strumenti, mezzi e disponibilità finanziarie. - ISTITUZIONALI (Stato, Regione, Provincia, Comuni, Comunità Montane, ASL, Forze dell Ordine, ecc.) - TERRITORIALI (aree di attesa, aree di ricovero, aree di ammassamento, aree atterraggio elicotteri) - STRUTTURALI (ricettività, materiali e mezzi, edifici strategici, alimentari, medicinali, volontariato, ecc.) - SCIENTIFICHE (ordini professionali, ARSIA, CFR, INGV, Autorità di Bacino, ARPAT, ecc.) il censimento delle risorse territoriali ha evidenziato la carenza in alcune zone del territorio comunale di aree di ricovero e di ammassamento che hanno determinato la necessità di individuare procedure particolari per l assistenza alla popolazione in suddette aree.
8 PARTE IV PROCEDURE DI RACCORDO CON I SOGGETTI DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE All interno del Piano vengono individuate le modalità di raccordo tra COMUNE, PROVINCIA e REGIONE, al fine di garantire la tempestività, la reciproca informazione ed il coordinamento delle attività svolte durante una emergenza di Protezione Civile. Le modalità di raccordo tengono comunque conto delle comunicazioni derivanti da: - Allertamento in previsione di eventi meteorologici - Comunicazione criticità in atto - Censimento danni - Procedure inerenti l utilizzo del volontariato - Comunicazioni specificate dal Piano Provinciale di Protezione Civile
9 PARTE V FORMAT OPERATIVI DI INTERVENTO Al fine di ottimizzare al massimo le procedure più generali trattate nella parte II del piano, sono stati predisposti dei format operativi di intervento redatti per i rischi più indicativi. I format operativi hanno lo scopo di far attuare all Amministrazione Comunale tutte quelle attività minime che devono essere svolte e/o garantite in caso di evento; le successive attività verranno poi individuate dall Unità di Crisi se costituitasi, considerando l emergenza nel suo complesso e comunque nel rispetto dei principi generali dettati dal presente piano
10 PARTE VI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE La popolazione costituisce l utenza del servizio che il comune offre con l attività di Protezione Civile. A emergenza in corso l adozione di comportamenti corretti da parte della popolazione colpita dall evento è determinante per la buona riuscita dell attività di emergenza e la riduzione degli effetti dannosi dell evento stesso, nasce pertanto la necessità di: - informare la popolazione sui soggetti che costituiscono il Sistema Regionale, Provinciale e Comunale di Protezione Civile, sulle relative competenze e sull organizzazione delle relative strutture - diffondere la conoscenza del presente Piano di Protezione Civile ed in particolare delle procedure di emergenza legate all evacuazione della popolazione e al funzionamento delle aree di emergenza.
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