Sintesi sul Trattato di Lisbona

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1 Sintesi sul Trattato di Lisbona Tratto dal sito Copyright Comunità europee, Il 13 dicembre 2007 i leader dell Unione europea hanno firmato il trattato di Lisbona, mettendo fine a diversi anni di negoziati sulla riforma istituzionale. Il trattato di Lisbona modifica il trattato sull Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, attualmente in vigore, senza tuttavia sostituirli. Il nuovo trattato doterà l Unione del quadro giuridico e degli strumenti necessari per far fronte alle sfide del futuro e rispondere alle aspettative dei cittadini. Un Europa più democratica e trasparente che rafforza il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, offre ai cittadini maggiori possibilità di far sentire la loro voce e chiarisce la ripartizione delle competenze a livello europeo e nazionale. Un ruolo rafforzato per il Parlamento europeo: il Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini dell UE, sarà dotato di nuovi importanti poteri per quanto riguarda la legislazione e il bilancio dell UE e gli accordi internazionali. In particolare, l estensione della procedura di codecisione garantirà al Parlamento europeo una posizione di parità rispetto al Consiglio, dove sono rappresentati gli Stati membri, per la maggior parte degli atti legislativi europei. Un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali: i parlamenti nazionali potranno essere maggiormente coinvolti nell attività dell UE, in particolare grazie ad un nuovo meccanismo per verificare che l Unione intervenga solo quando l azione a livello europeo risulti più efficace (principio di sussidiarietà). Questa maggiore partecipazione, insieme al potenziamento del ruolo del Parlamento europeo, accrescerà la legittimità ed il funzionamento democratico dell Unione. Una voce più forte per i cittadini: grazie alla cosiddetta iniziativa dei cittadini, un gruppo di almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri potrà invitare la Commissione a presentare nuove proposte. Ripartizione delle competenze: la categorizzazione delle competenze consentirà di definire in modo più preciso i rapporti tra gli Stati membri e l Unione europea. Recesso dall Unione: per la prima volta, il trattato di Lisbona riconosce espressamente agli Stati membri la possibilità di recedere dall Unione. Il funzionamento dell Unione si fonda su tre principi democratici: l uguaglianza democratica, la democrazia rappresentativa e la democrazia partecipativa. Il trattato di Lisbona ribadisce il principio dell uguaglianza democratica, vale a dire il diritto dei cittadini a beneficiare di uguale attenzione da parte delle istituzioni europee, rafforza la democrazia rappresentativa, affidando al Parlamento europeo un ruolo più importante e coinvolgendo maggiormente i parlamenti nazionali, e sviluppa la democrazia partecipativa attraverso nuovi meccanismi di interazione tra i cittadini e le istituzioni, come il diritto di iniziativa dei cittadini. Inoltre, il trattato di Lisbona chiarisce le relazioni tra gli Stati membri e l Unione europea. Maggiori poteri al Parlamento europeo Il Parlamento europeo, i cui membri sono eletti a suffragio universale diretto ogni cinque anni, rappresenta i cittadini degli Stati membri. Un trattato dopo l altro, i poteri del Parlamento europeo sono stati progressivamente ampliati. Il trattato di Lisbona conferma questa evoluzione, 1

2 rafforzando i poteri del Parlamento europeo in materia legislativa, finanziaria e per quanto riguarda gli accordi internazionali. In materia legislativa, innanzitutto, la procedura di codecisione (ridenominata procedura legislativa ordinaria ) è estesa a diversi ambiti. Concretamente, questo significa che il Parlamento acquisisce un effettivo potere legislativo, pari a quello del Consiglio, per determinati dossier ai quali attualmente non è associato o per i quali viene solo consultato. Tra gli esempi figurano l'immigrazione legale, la cooperazione giudiziaria in materia penale (Eurojust, prevenzione della criminalità, ravvicinamento delle norme penali, infrazioni e sanzioni), la cooperazione di polizia (Europol), o ancora determinate disposizioni della politica commerciale o della politica agricola comune. Il Parlamento europeo interverrà pertanto nella quasi totalità dei dossier legislativi. In materia finanziaria il trattato di Lisbona recepisce la prassi consolidata del quadro finanziario pluriennale, che richiederà in futuro l approvazione del Parlamento. Prevede inoltre che il Parlamento e il Consiglio decidano insieme tutte le spese, sopprimendo quindi l attuale distinzione tra cosiddette spese obbligatorie (ad esempio gli aiuti agricoli diretti) e non obbligatorie. Questa innovazione riequilibra il ruolo delle due istituzioni per quanto concerne l approvazione del bilancio dell Unione. Infine, il trattato di Lisbona dispone che il Parlamento europeo debba esprimere un parere conforme su tutti gli accordi internazionali riguardanti materie cui si applica la procedura legislativa ordinaria. Maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali Il trattato di Lisbona riconosce e rafforza il ruolo dei parlamenti nazionali che, pur rispettando il ruolo delle istituzioni europee, potranno partecipare maggiormente all attività dell UE. Una nuova disposizione stabilisce chiaramente i diritti e gli obblighi dei parlamenti nazionali in ambito europeo per quanto riguarda la loro informazione, il controllo del principio di sussidiarietà, i meccanismi di valutazione nell ambito dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia o la revisione dei trattati. Le maggiori innovazioni apportate dal trattato di Lisbona riguardano soprattutto il controllo del principio di sussidiarietà. Secondo tale principio, nei settori che non sono di sua esclusiva competenza l'unione europea interviene soltanto quando la sua azione è considerata più efficace di quella intrapresa a livello nazionale. Ogni parlamento nazionale potrà precisare perché, a suo avviso, una proposta non rispetta tale principio. Si avvia allora un meccanismo in due fasi: se un terzo dei parlamenti nazionali ritiene che una proposta non sia conforme al principio di sussidiarietà, la Commissione dovrà riesaminare la sua proposta e potrà decidere di mantenerla, modificarla o ritirarla; se la maggioranza dei parlamenti nazionali condivide questa opinione e la Commissione decide comunque di mantenere la propria proposta, viene avviata una procedura specifica. La Commissione dovrà esporre le sue motivazioni e spetterà quindi al Parlamento europeo e al Consiglio decidere se proseguire o meno la procedura legislativa. Trasparenza in seno al Consiglio dei ministri Sia i parlamenti nazionali che i cittadini potranno, d ora in poi, prendere direttamente conoscenza delle decisioni prese dai membri del Consiglio di ciascuno Stato membro, dal momento che saranno resi pubblici tutti i dibattiti e le deliberazioni del Consiglio in materia legislativa. Maggiore democrazia partecipativa I cittadini europei dispongono già oggi di una grande varietà di strumenti che permettono loro di informarsi e partecipare al processo politico comunitario. A questi si aggiungerà la cosiddetta iniziativa dei cittadini. Con questo nuovo diritto di iniziativa, un milione di cittadini europei, di un certo numero di Stati membri, potranno invitare la Commissione a presentare una proposta nei settori di competenza dell UE. Le modalità pratiche per l'esercizio del diritto di iniziativa da parte 2

3 dei cittadini saranno precisate dopo l'entrata in vigore del nuovo trattato in un atto di carattere legislativo. Il trattato di Lisbona sottolinea anche l importanza delle consultazioni e del dialogo con le associazioni, la società civile, le parti sociali, le chiese e le organizzazioni non confessionali. Le relazioni tra l'unione europea e gli Stati membri Il trattato di Lisbona precisa, per ciascun ambito di attività, chi sia competente ad agire: l Unione europea o gli Stati membri. In pratica, dà una risposta alla domanda che si pongono numerosi cittadini: "chi fa cosa nell UE?" Il trattato introduce pertanto una classificazione generale delle competenze in tre categorie: competenze esclusive: solo l UE ha il potere di legiferare in settori come l unione doganale, la politica commerciale comune o la concorrenza; azioni di sostegno, di coordinamento o di complemento: l UE si limita a sostenere l azione degli Stati membri, ad esempio attraverso interventi finanziari. Tra i settori interessati figurano la cultura, l istruzione o l industria; competenze concorrenti: in settori, come l ambiente, i trasporti e la tutela dei consumatori, l Unione e gli Stati membri condividono il potere legislativo, fermo restando il rispetto del principio di sussidiarietà. Una volta entrati a far parte dell Unione europea, gli Stati membri vi restano per libera scelta. Il trattato di Lisbona introduce infatti una clausola di recesso volontario, riconoscendo ai paesi membri la possibilità di recedere in qualsiasi momento dall Unione. Istituzioni moderne ed efficienti Un Europa più efficiente, che semplifica i suoi metodi di lavoro e le norme di voto, si dota di istituzioni più moderne e adeguate ad un Unione a 27 e dispone di una maggiore capacità di intervenire nei settori di massima priorità per l Unione di oggi. Un processo decisionale efficace ed efficiente: il voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio sarà esteso a nuovi ambiti politici per accelerare e rendere più efficiente il processo decisionale. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si baserà sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, in modo da rappresentare la doppia legittimità dell Unione. La doppia maggioranza è raggiunta quando una decisione è approvata da almeno il 55% degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'unione. Un quadro istituzionale più stabile e più semplice: il trattato di Lisbona istituisce la figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per un mandato di due anni e mezzo, introduce un legame diretto tra l elezione del presidente della Commissione e l esito delle elezioni europee, prevede nuove disposizioni per la futura composizione del Parlamento europeo e per una Commissione ridotta e stabilisce norme più chiare sulla cooperazione rafforzata e sulle disposizioni finanziarie. Migliorare la vita degli europei: il trattato di Lisbona migliora la capacità di azione dell UE in diversi settori prioritari per l Unione di oggi e per i suoi cittadini. È quanto avviene in particolare nel campo della libertà, sicurezza e giustizia, per affrontare problemi come la lotta al terrorismo e alla criminalità. La stessa cosa si verifica, in parte, anche in ambiti come la politica energetica, la salute pubblica, la protezione civile, i cambiamenti climatici, i servizi di interesse generale, la ricerca, lo spazio, la coesione territoriale, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport, il turismo e la cooperazione amministrativa. Il trattato di Lisbona non modifica in modo sostanziale l'architettura istituzionale dell'unione europea, che resta fondata sul triangolo Parlamento, Consiglio, Commissione. Introduce, tuttavia, alcuni elementi nuovi che ne rafforzano l'efficienza, la coerenza e la trasparenza per venire meglio incontro alle esigenze dei cittadini europei. 3

4 Le istituzioni dell'unione europea diventano sette: il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio, la Commissione europea, la Corte di giustizia dell'unione europea, la Banca centrale europea e la Corte dei conti. Che cosa cambia con il trattato di Lisbona? Il Parlamento europeo Il Parlamento europeo rappresenta i cittadini degli Stati membri. Il trattato di Lisbona ne consolida i poteri in materia legislativa, finanziaria e di approvazione degli accordi internazionali. Ne modifica anche la composizione: il numero dei deputati europei non potrà essere superiore a 751 (750 più il presidente) e la ripartizione dei seggi tra gli Stati membri dovrà rispettare il principio della proporzionalità decrescente. In poche parole, questo principio significa che i deputati dei paesi più popolosi rappresenteranno un numero di cittadini più elevato di quelli dei paesi con un minor numero di abitanti. Il trattato dispone inoltre che ciascuno Stato membro non potrà avere meno di 6 o più di 96 deputati. Il Consiglio europeo Il Consiglio europeo, la cui funzione è dare slancio alla politica dell'ue, diventa un'istituzione europea, senza tuttavia ricevere nuove attribuzioni. Per contro, appare una nuova figura: il presidente del Consiglio europeo. Eletto per un periodo di due anni e mezzo, avrà principalmente il compito di garantire la preparazione e la continuità dei lavori del Consiglio europeo e di ricercare il consenso. La funzione di presidente del Consiglio europeo non è compatibile con altri mandati nazionali. Il Consiglio Il Consiglio rappresenta i governi degli Stati membri. Il suo ruolo resta pressoché invariato. Il Consiglio continuerà a condividere le funzioni legislative e di bilancio con il Parlamento europeo e conserverà un ruolo centrale in materia di politica estera e di sicurezza comune (PESC) e di coordinamento delle politiche economiche. L'innovazione principale introdotta dal trattato di Lisbona riguarda il processo decisionale. Innanzitutto viene stabilito che il Consiglio delibera a maggioranza qualificata, salvo laddove i trattati prevedano una procedura diversa, come il voto all'unanimità. In pratica, dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona il voto a maggioranza qualificata verrà esteso a numerosi settori d'intervento (quali l'immigrazione o la cultura). In secondo luogo, l'introduzione dal 2014 del voto a doppia maggioranza, vale a dire quella degli Stati (55%) e quella della popolazione (65%), che riflette la doppia legittimità dell'unione, rafforzerà sia la trasparenza che l'efficacia. Questo nuovo sistema di calcolo sarà completato da un meccanismo analogo al cosiddetto "compromesso di Ioannina", che dovrebbe permettere ad un numero limitato di Stati membri (vicino alla minoranza di blocco) di manifestare la loro opposizione ad una determinata decisione. In tal caso il Consiglio è tenuto a fare di tutto per giungere, in un lasso di tempo ragionevole, ad una soluzione soddisfacente per entrambe le parti. La Commissione europea La Commissione ha il compito di promuovere l'interesse generale dell'unione europea. Il trattato di Lisbona ne modifica la composizione. A partire dal 2014 il collegio sarà composto da un numero di commissari pari a due terzi del numero degli Stati membri (ovvero 18 in un'unione a 27), secondo un sistema di rotazione paritaria tra i paesi. Il numero dei membri della Commissione potrà essere modificato dal Consiglio europeo all'unanimità. Altra importante novità: il trattato di Lisbona introduce un nesso diretto tra l'esito delle elezioni del Parlamento europeo e la scelta del candidato alla presidenza della Commissione. Il ruolo del presidente della Commissione risulta inoltre rafforzato, dal momento che potrà obbligare un membro del collegio ad abbandonare le sue funzioni. 4

5 L'alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione La creazione della figura di alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza costituisce una delle principali innovazioni istituzionali del trattato di Lisbona. La coerenza dell'azione esterna dell'ue ne dovrebbe risultare rafforzata. L'alto rappresentante avrà un doppio incarico: sarà il mandatario del Consiglio per la politica estera e di sicurezza comune (PESC), nonché vicepresidente della Commissione, responsabile delle relazioni esterne. Incaricato di condurre sia la politica estera che la politica di difesa comune, presiederà il Consiglio "Affari esteri". Inoltre rappresenterà l'unione europea sulla scena internazionale per le materie che rientrano nella PESC e sarà assistito da un servizio europeo per l'azione esterna, composto da funzionari del Consiglio, della Commissione e dei servizi diplomatici nazionali. Le altre istituzioni Per la Banca centrale europea (BCE) e la Corte dei conti vengono mantenute, senza cambiamenti di rilievo, le disposizioni degli attuali trattati. Quanto alla Corte di giustizia dell'unione europea, il trattato di Lisbona ne amplia il campo d'intervento, specie in materia di cooperazione penale e di polizia, ed introduce alcune modifiche procedurali. I parlamenti nazionali Infine, il trattato di Lisbona riconosce e rafforza il ruolo dei parlamenti nazionali. Sebbene non rientrino nel quadro istituzionale dell'ue, questi svolgono infatti un ruolo importante nell'ambito del suo funzionamento. Un Europa dei diritti e dei valori che promuove i valori dell Unione, integra la Carta dei diritti fondamentali nel diritto primario europeo, prevede nuovi meccanismi di solidarietà e garantisce una migliore protezione dei cittadini europei. Valori democratici: il trattato di Lisbona precisa e rafforza i valori e gli obiettivi sui quali l'unione si fonda. Questi valori devono servire da punto di riferimento per i cittadini europei e dimostrare quello che l Europa può offrire ai suoi partner nel resto del mondo. I diritti dei cittadini e la Carta dei diritti fondamentali: il trattato di Lisbona mantiene i diritti esistenti e ne introduce di nuovi. In particolare, garantisce le libertà e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali rendendoli giuridicamente vincolanti. Il trattato contempla diritti civili, politici, economici e sociali. Libertà dei cittadini europei: il trattato di Lisbona mantiene e rafforza le quattro libertà fondamentali, nonché la libertà politica, economica e sociale dei cittadini europei. Solidarietà tra gli Stati membri: il trattato di Lisbona dispone che l'unione e gli Stati membri sono tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidarietà se un paese dell UE è oggetto di un attacco terroristico o vittima di una calamità naturale o provocata dall'uomo. Pone inoltre l accento sulla solidarietà nel settore energetico. Maggiore sicurezza per tutti: la capacità di azione dell'unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia sarà rafforzata, consentendo di rendere più incisiva la lotta alla criminalità e al terrorismo. Anche le nuove disposizioni in materia di protezione civile, aiuti umanitari e salute pubblica contribuiranno a potenziare la capacità dell'unione di far fronte alle minacce per la sicurezza dei cittadini. 5

6 Essere europei significa condividere gli stessi valori e, in quanto cittadini dell UE, godere di diritti importanti. Oltre a rafforzare la tutela di questi diritti, il trattato di Lisbona ne introduce di nuovi. Dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani: sono questi i valori fondamentali dell UE, sanciti all inizio del trattato di Lisbona. Si tratta di valori comuni a tutti gli Stati membri, e qualsiasi paese europeo che intenda diventare membro dell Unione è tenuto a rispettarli. Promuovere questi valori, insieme alla pace e al benessere dei suoi popoli, figura ora tra i principali obiettivi dell Unione. A questi obiettivi generali se ne affiancano altri più dettagliati, tra i quali promuovere la giustizia e la protezione sociale, combattere l'emarginazione e le discriminazioni. Con il trattato di Lisbona si registrano progressi significativi sotto il profilo della tutela dei diritti fondamentali e si apre la strada all adesione dell'unione alla Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Il trattato di Lisbona garantisce inoltre l applicazione della Carta dei diritti fondamentali. L UE si dota pertanto di un insieme di diritti civili, politici, economici e sociali, che saranno giuridicamente vincolanti non solo per l Unione e le sue istituzioni, ma anche per gli Stati membri nell ambito dell applicazione del diritto dell UE. La Carta elenca tutti i diritti fondamentali raggruppandoli in sei grandi capitoli: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia. Introduce inoltre altri diritti che non figurano nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo ad esempio in materia di protezione dei dati, bioetica e buona amministrazione e riafferma misure importanti per mettere al bando qualsiasi forma di discriminazione fondata su sesso, razza e colore della pelle. La Carta menziona poi i diritti sociali applicabili nell ambito dell impresa, vale a dire il diritto dei lavoratori di essere informati, di negoziare e di ricorrere ad azioni collettive per la tutela dei loro interessi, in altre parole, il diritto di sciopero. Infine, il trattato di Lisbona introduce un nuovo diritto, che consentirà ai cittadini di pronunciarsi sulle questioni europee: attraverso una petizione firmata da almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri, sarà infatti possibile invitare la Commissione a presentare una proposta legislativa. L UE nel mondo Un Europa protagonista sulla scena internazionale, il cui ruolo sarà potenziato raggruppando gli strumenti comunitari di politica estera, per quanto riguarda sia l elaborazione che l approvazione di nuove politiche. Il trattato di Lisbona permetterà all'europa di esprimere una posizione chiara nelle relazioni con i partner a livello mondiale. Metterà la potenza economica, umanitaria, politica e diplomatica dell Europa al servizio dei suoi interessi e valori in tutto il mondo, pur rispettando gli interessi particolari degli Stati membri in politica estera. La nuova figura di alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che sarà anche vicepresidente della Commissione, è destinata a conferire all'azione esterna dell'ue maggiore impatto, coerenza e visibilità. Un nuovo servizio europeo per l azione esterna assisterà l alto rappresentante nell esercizio delle sue funzioni. La personalità giuridica unica conferita all Unione ne rafforzerà il potere negoziale, potenzierà ulteriormente la sua azione in ambito internazionale e la renderà un partner più visibile per i paesi terzi e le organizzazioni internazionali. La politica europea di sicurezza e di difesa, pur conservando dispositivi decisionali speciali, agevolerà la cooperazione rafforzata tra un numero ristretto di Stati membri. 6

7 L UE promuove i suoi valori e interessi a livello mondiale ed è il principale partner commerciale ed il maggiore donatore di aiuti ai paesi in via di sviluppo. Grazie al trattato di Lisbona, l Europa parlerà al mondo con una voce chiara. Per mantenere la libertà, la sicurezza e la prosperità all interno dei suoi confini, l Europa deve assumere pienamente il suo ruolo sulla scena mondiale. In un mondo globalizzato, nessun paese, da solo, è in grado di affrontare sfide come la sicurezza energetica, i cambiamenti climatici, lo sviluppo sostenibile, la competitività economica ed il terrorismo. È quindi necessaria una risposta che solo l UE nel suo insieme può dare. Il trattato di Lisbona introduce due innovazioni istituzionali importanti che avranno un impatto significativo sull azione esterna dell Unione.Prevede infatti la nomina di un presidente permanente del Consiglio europeo, eletto per un mandato rinnovabile di due anni e mezzo, e di un nuovo alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché vicepresidente della Commissione, che assicurerà la coerenza dell'azione esterna dell'unione. Il trattato di Lisbona permetterà così all UE di operare in maniera più efficace e coerente sulla scena internazionale.coordinando i diversi aspetti della sua politica estera, come la diplomazia, la sicurezza, il commercio, lo sviluppo, gli aiuti umanitari e i negoziati internazionali, l UE sarà in grado di parlare con una voce più chiara nelle relazioni con i paesi partner e con le organizzazioni internazionali. L impatto dell intervento dell UE sarà inoltre rafforzato da un nuovo servizio europeo per l'azione esterna, che assisterà l alto rappresentante avvalendosi delle risorse dell UE e degli Stati membri. Il trattato conferisce all Unione una personalità giuridica unica, che le consente di concludere accordi internazionali e di far parte di organizzazioni internazionali. L UE potrà pertanto parlare ed agire come un unico soggetto. Il trattato di Lisbona attribuisce maggiore rilievo ai principi che guidano l azione dell Unione europea: democrazia, Stato di diritto, diritti dell uomo e libertà fondamentali, rispetto della dignità umana e dei principi di uguaglianza e solidarietà.introduce inoltre per la prima volta una base giuridica specifica per l aiuto umanitario oltre ad istituire un corpo volontario europeo di aiuto umanitario. Nel definire il ruolo dell UE nel mondo, il trattato di Lisbona disciplina anche la politica di sicurezza e di difesa comune, riconoscendola come parte integrante della politica estera e di sicurezza comune. Prevede, tra l altro, una clausola di solidarietà, che impone all'unione e agli Stati membri di agire congiuntamente in caso di attacco terroristico contro un paese dell UE 7

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