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1 Dicembre 2012 Newsletter trimestrale Dicembre 2012: lo scenario macroeconomico e il mercato immobiliare. A cura dell Ufficio Studi IDeA FIMIT sgr

2 Sommario 1. Scenario macroeconomico Fondamentali dei principali paesi europei Attività creditizia ed andamento dei tassi Mercato immobiliare Mercato immobiliare in Europa Mercato immobiliare in Italia Fondi immobiliari italiani Principali operazioni /12/2012 1

3 1. Scenario macroeconomico 1.1. Analisi dei fondamentali nei principali paesi europei L Eurozona presenta un quadro macroeconomico piuttosto allarmante, con molti paesi in recessione ed un indebitamento elevato. Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna ed Italia sono i paesi che si trovano nella condizione peggiore. Si conferma il divario di crescita tra i diversi paesi, ma il rallentamento si è esteso anche alle economie più solide. Gli analisti prevedono che l economia dell Eurozona resterà debole e che ci sarà una ripresa graduale solo nel medio periodo. Fig. 1.1: Rapporto Debito/Pil dei principali paesi dell Eurozona (%) Italia Francia Germania Spagna Regno Unito Portogallo bps dai livelli medi del , e un immissione di liquidità di circa 1 miliardo di euro, ottenuta attraverso dei piani di rifinanziamento alle banche ( Long Term Refinancing Operation e Medium Term Refinancing Operation ). A seguito di un ulteriore riduzione avvenuta a luglio, pari a 25 bps, oggi il tasso ufficiale di sconto è pari a 0,75%, ed è previsto che rimanga costante nel Un altra importante iniziativa della BCE riguarda gli interventi diretti volti alla riduzione degli spread tra i titoli di stato dei diversi paesi. Lo scorso 6 settembre il presidente della BCE, Mario Draghi, ha annunciato le nuove misure Outright Monetary Transactions che prevedono operazioni di acquisto illimitato, da parte della BCE, dei titoli di stato dei paesi in difficoltà dell area Euro sul mercato secondario. Gli acquisti potranno riguardare solo i titoli a breve scadenza (fino a 3 anni) dei paesi che ne facciano richiesta, a condizione che questi mantengano gli impegni presi con l UE. L annuncio ha avuto effetti positivi immediati sui mercati finanziari (Euro Stoxx +17% negli ultimi quattro mesi 1 ) e sull abbattimento degli spread, in particolare sulle scadenze di breve periodo, con una conseguente riduzione dei tassi di interesse sui nuovi prestiti elargiti dalle banche. 12/ / / / / / / / / / / / / / / / / / / Con riferimento all Italia, la situazione è problematica soprattutto in relazione all elevato rapporto Debito/Pil ed al peggioramento delle prospettive di crescita. Tab. 1.1: Principali Indicatori economici Italiani Fonte: Facset Fig. 1.2: Crescita reale del Pil dei principali paesi dell Eurozona (YoY %) Fonte: Facset Italia Francia Germania Spagna Regno Unito Portogallo 12/ / / / / / / / / / / / / / / / / / / /2012 Le prospettive di crescita sono ostacolate dai necessari processi di aggiustamento dei bilanci delle banche e delle società non finanziarie, dall alto tasso di disoccupazione e dall irrigidimento delle politiche fiscali che contribuiscono ad aumentare la spinta recessiva. Ad oggi, sono stati fatti dei piccoli progressi soprattutto grazie agli interventi di politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE). La risposta alla crisi della banca centrale ha comportato una riduzione significativa dei tassi, pari a circa 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0 Indicatori principali Q113 Q213 Q313 Q Crescita reale del Pil (YoY%) Consensus mese di ottobre Inflazione (YoY%) Disoccupazione (%) Budget (% of Pil) Rendimenti Btp decennali (%) Euribor 3M (%) IRS 10Y (%) Fonte: Bloomberg Ad oggi la curva dei titoli di stato italiani presenta rendimenti inferiori rispetto agli altri paesi periferici e lo spread BTP- Bund si è notevolmente ridotto. Ad inizio dicembre il differenziale con i titoli di stato tedeschi si era attestato a 300 bps e dopo un temporaneo aumento di circa 50 bps scaturito dall annuncio delle imminenti dimissioni del governo Monti, ad oggi si ricolloca agli stessi livelli. Nonostante il recente miglioramento, il costo del debito resta elevato e contribuisce ad ostacolare la riduzione del deficit di bilancio. 1 Prezzi aggiornati al 5 dicembre 20/12/2012 2

4 Fig. 1.3: Rendimento dei titoli di stato decennali 02/ /2008 Spread Btp-Bund Italia Francia Germani Spagna Regno Unito 08/ / / / / / / /2010 Fonte: Bloomberg, aggiornato al 5 dicembre 2012 Considerato lo scenario recessivo in corso, la riduzione del deficit rimane la via principale da percorrere per ridurre il rapporto Debito/Pil. La sottostima degli impatti recessivi delle misure di austerità fiscale introdotte, ha costretto il governo a revisionare le stime di crescita a ribasso più volte negli ultimi 12 mesi. La situazione del nostro paese, ad oggi, sembra molto critica, i dati sui consumi sono in continuo calo ed il potere di acquisto delle famiglie è del 5% al di sotto dei livelli del Una soluzione potrebbe essere quella di richiedere gli aiuti alla BCE (acquisto illimitato dei titoli di stato sulle scadenze fino a tre mesi), in quanto una riduzione dello spread migliorerebbe il bilancio dello stato e di conseguenza contribuirebbe a ridurre il rapporto Debito/Pil. La sensazione è che il governo si rifiuti di chiedere gli aiuti per non perdere l autonomia sulle misure interne da introdurre e per non acquisire lo status di paese in difficoltà Attività creditizia ed andamento dei tassi 08/ Il sistema creditizio rappresenta il problema principale per il settore immobiliare: il boom del mercato nel periodo è stato determinato dalla stabilizzazione della situazione finanziaria e dalla disponibilità di credito, mentre oggi l offerta di credito continua a ridursi. 11/ / / / / / / / /2012 Fig. 1.4: Variazione dei prestiti alle imprese non finanziarie (YoY %) Fonte: BCE I crediti in sofferenza in Italia continuano ad incrementare, +15,3% negli ultimi 12 mesi, e, data la riduzione nella disponibilità di credito, è in aumento anche la loro incidenza sul totale prestiti, ad oggi pari al 4,9%. Nell ultimo trimestre per i quattro principali istituti italiani, l incidenza dei crediti a rischio sui prestiti è salita dal 12,8% al 13,3%. Il reale stato di salute delle banche italiane non è ancora chiaro e permane il rischio che gli accantonamenti già effettuati rappresentino solo una parte dei crediti a rischio esistenti. Fig. 1.5: Sofferenze delle banche italiane Fonte: Banca d Italia Italia Francia Germania Spagna Grecia Sofferenze ( mld) Sofferenze / Prestiti (%) Grazie alla liquidità immessa dalla BCE ed ai primi segnali incoraggianti che arrivano dall andamento dei depositi (+1,4% nell ultimo trimestre per le prime quattro banche italiane), oggi il problema principale non riguarda le difficoltà di funding degli istituti di credito italiani, bensì la qualità del proprio portafoglio crediti in progressivo deterioramento Il miglioramento degli indici di solvibilità degli istituti, specie in virtù dell introduzione della nuova normativa Basilea 3, rimane la principale prerogativa. Nel settore bancario è in atto un processo di deleveraging volto a ridurre gli attivi patrimoniali più rischiosi (in particolare quelli finalizzati agli investimenti immobiliari) con la finalità di migliore gli indici patrimoniali in vista dell introduzione della nuova normativa Basilea 3. 20/12/2012 3

5 Prendendo in considerazione lo scenario recessivo italiano e l aumento dello spread, le nostre banche richiedono una maggiore remunerazione dei prestiti rispetto agli altri principali operatori europei: sopportando un maggiore costo del funding, a causa del rischio paese, sono costrette a richiedere tassi più elevati. Negli ultimi mesi i tassi sui prestiti alle società non finanziarie hanno registrato una flessione per i paesi periferici grazie alla riduzione degli spread dei relativi titoli di stato. Come visto in precedenza la riduzione dei rendimenti è stata determinata dall approvazione delle misure adottate dalla BCE di acquisto illimitato dei titoli di stato dei paesi a rischio. Fig. 1.6: Tasso medio sui prestiti alle società non finanziarie (%) precedente, fatta eccezione per la Germania, che ha rilevato un aumento di circa il 4,4%. Fig. 2.1: Transazioni immobiliari nei principali mercati europei ( mln) 210, , , , , ,000 90,000 70,000 Italia Francia Germania Spagna Inghilterra 6,5 6,0 Italia Eurozona 50, E 2013E Fonte: Scenari Immobiliari Outlook ,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 L investimento immobiliare in Europa è aumentato marginalmente nel terzo trimestre per effetto di un incremento dell attività domestica, mentre gli investimenti cross border sono scesi del 19,5%. Nell ultimo trimestre gli investitori cross border hanno ridotto gli investimenti del 92% nell Europa del sud e del 75% nell Europa dell est. I tre principali paesi, Francia, Germania e Regno Unito hanno invece registrato un aumento del 14%. Fonte: BCE 2. Mercato Immobiliare 2.1. Mercato immobiliare in Europa Il fatturato immobiliare riferibile ai 27 paesi dell area Euro continua ad avere segno positivo, sebbene la crescita sia notevolmente rallentata rispetto al passato. Il 2012 si dovrebbe chiudere con un aumento dell 1,2%, rispetto al 2,8% del 2011 e al 2,6% dell anno precedente. Il ritmo di crescita dovrebbe aumentare nel 2013, con una previsione intorno al 3% 2. Contrariamente, il fatturato immobiliare dei cinque principali paesi europei dovrebbe registrare nell'anno una flessione intorno all 1,3% rispetto al 2011, mentre per il 2013 si attende una ripresa di circa l 1,6%. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un andamento discontinuo, dal momento che il fatturato ha registrato un vero e proprio crollo nel 2009 (-13,3%), una ripresa contenuta nel 2010 (+0,7%), una crescita più consistente nel 2011 (+2,0%), per calare, in linea con i trend dell'economia, nuovamente nel corso del Tutti i principali paesi europei hanno evidenziato un calo del fatturato nel corso dell ultimo anno rispetto all anno Per quanto riguarda il volume delle transazioni del settore commerciale, si rileva per tutti i maggiori mercati una riduzione della componente retail, mentre si registra, ad eccezione di alcuni paesi tra i quali l Italia, una tenuta del settore uffici. Tab. 2.1: Volume delle transazioni corporate uffici e retail nei principali mercati europei ( mld) Uffici Retail mld 9M12 9M11 Var. 9M12 9M11 Var. Regno Unito % % Francia % % Germania % % Olanda % % Italia % % Spagna % % Belgio % % Austria % % Lussemburgo % % Portogallo % % Paesi Nordici % % Totale Europa Occ % % Fonte: BNP RE Investment in Western Europe in Q Con riferimento al mercato degli uffici in Europa, da ottobre 2011 a settembre 2012 nelle 9 principali città europee sono stati commercializzati, 43,9 miliardi con una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. I risultati migliori si sono avuti a Londra, Monaco e nel centro di Parigi, mentre 2 Scenari Immobiliari Outlook 2013", settembre /12/2012 4

6 Francoforte, Amburgo, Bruxelles, Madrid e Milano hanno continuato a rilevare un trend negativo 3. Gli investimenti nel retail, in Europa, sono migliorati nettamente nel terzo trimestre 2012, dopo i modesti volumi scambiati nella prima parte dell'anno. Le analisi svolte, seppure preliminari, fanno rilevare che l'investimento diretto immobiliare della grande distribuzione nel terzo t trimestre è stato paria circa 6 miliardi, in crescita rispetto ai 3,9 miliardi del secondo trimestre Nonostante tale ripresa, il volume totale relativo ai primi tre trimestri dell anno, stimato in 13 miliardi, è sostanzialmente inferiore sia rispetto ai 23,3 miliardi dello stesso periodo del 2011, che alla media dei primi tre trimestri del quinquennio in corso, pari 15,4 miliardi. Geograficamente, come nel primo semestre dell'anno,, la maggior parte delle attività rimane focalizzata sui grandi mercati, maggiormente liquidi, del Regno Unito, della Germania e della Francia, dove è stato scambiato il 75% dei volumi totali europei. Le attese sono per un volumee di investimenti totale nel 2012 compreso tra i 18 e 20 miliardi, sostanzialmente in linea con la media quinquennale di 21 miliardi 4. Per quanto riguarda l andamento dei prezzi, negli ultimi cinque anni la Spagna ha registrato il crollo più consistentee in tutti i comparti. Flessioni analoghe si sonoo riscontrate nel Regno Unito, dove gli aumenti erano statii particolarmente consistenti negli anni precedenti la crisi. In Italia la riduzione in termini nominali è compresa tra il 4% % e il 14% %, mentre in termini reali si passa da una flessione media intorno al 9% nel comparto commerciale al 24% dell industriale che significa un calo medio annuo del 4%. Flessioni più contenute sono riscontrabili in Francia e in Germania, mentree la media dei cinque principali paesi europei segna un calo variabile dal 14% del commerciale al 24% del residenziale 5. I prezzi, dunque, hanno già subito un ridimensionamentoo in tutti i mercati. Tab. 2.3: Prime 20 transazioni immobiliari in Italiaa nei primi nove mesi del 2012 # Località Tipologia Superficie Prezzo (mq/000) ( mln) Acquirente Costa Smeralda Gallerie commerciali Italia Alberghiero Commerciale n.d. 500,0 600* 490* Qatar Holding Auchan Via del Tritone (RM) Commerciale 17,5 130 Central Retail Corporation Via Romania (RM) Uffici 18,0 118 Luiss Venditore Colony Capital Simon Properties Group Retail & Entertain../Prelios Lamaro 5 Via Veneto 96 (RM) Misto n.d. 110 n.d. Aedes 6 Tenuta Cà Tron Cattolica Fondazione Misto n.d. 76 (Roncade, TV) Assicurazioni Cassamarca 7 Stazione Tiburtina Area (RM) edificabile 73,2 73 BNP Paribas FS Group 8 Piazza Santa Mariaa Milano Misto 15,0 63* Carlayle Beltrade (MI) Assicurazioni 9 Albergo Golden Palace (TO) Alberghiero n.d. 60* Mapi n.d. 10 Via Palermo (RM) Alberghiero n.d. 50* Fondo Imm. Tiziano n.d. 11 Viale Regina Fondo Uffici 16,9 46 Giovanna 27 (MI) Inarcassa Deka 12 Centro Sidicinum P&G Re/Groupius Commerciale 20,0 45 n.d. (Maiorisi di Teano, P&G 13 Torrespaccata (RM) Misto n.d. 42 Fintecna Sviluppo Centro Est 14 Via Vespucci (MI) Uffici 13,0 42 Fondo Melograno n.d. 15 Via Gioia 6, Albergo Verdi (MI) Misto 13,3 38 Hines Italia Global Inv vestment 16 Piazza Duomo 25 Commerciale 0,2 38 Gruppo Statuto Immobilia are (MI) Miralto 17 Via Silvio Pellico Property In. Italy/ Uffici n.d. 30 n.d. (MI) Eurohypoo 18 Grand Alberghiero Compagnia Alberghiero n.d. 30 Qatar Holding Baglioni (FI) Italiana Alberghi 19 Grande Albergo Fondo Imm. Alberghiero n.d. 30* delle Nazioni (BA) Tiziano Fico 20 Hilton Garden Inn & Ambra Belchi 86/ Alberghiero n.d. 30* Villa Cicogna (BO) Property/Unipol Dimatour/ Di *Prezzo stimato Fonte: elaborazioni su dati Quotidiano Immobiliare Si conferma la predominanza degli investimenti nel settore commerciale edd uffici, mentre si registra un significativo aumento dell incidenza del settore turistico che passa dal 3% dl 2011 al 20% nei n primi nove mesi del Fig. 2.2: Breakdown degli investimenti diretti corporate in immobili per destinazione 9M 2012 ( mln) 2.2. Mercato immobiliare in Italia Il settore immobiliare italiano ha risentito significativames ente dellee difficoltà economiche e della stretta creditizia, soprattutto attraverso una sostanziale contrazione delle compravendite e solo marginalmente attraverso una riduzione dei prezzi.. Si stima che le compravendite immobiliari corporate raggiungeranno 2 miliardi a fine anno ( 1,2 miliardi 9M12, appena 307 milioni nel terzo trimestre), che rappresentano la metà della media dei tre anni precedentii ed il 25% del controvalore medio scambiato nel periodo Inoltre l incidenza delle compravendite italiane sul totale europeo passa a 1,6%, dal 3,7% del Fonte: BNP RE Investimenti in Italia 3Q 2012 Per quanto concerne la tipologia di investitori, si riduce il volume totale degli investimenti effettuati dai fondi immobiliari mentre aumentano quelli di aziende ed investitori privati. 3 BNP RE Investment in Weatern Europe in Q3 2012, ottobre Jones Lang Lasalle European retail real estate investment volumes, ottobre Sce nari Immobiliari Outlook 2013" ", settembre /12/2012 5

7 Fig. 2.3: Breakdown degli investimenti diretti corporate in immobili per tipologia di investitore ( mln) 100% 80% 60% 40% 20% 0% Fondi immobiliari italiani Aziende Fondi aperti tedeschi ed altri Assicurazioni e fondi pensione 19% 7% 14% 29% 16% 16% 15% 41% Fonte: BNP RE Investimenti in Italia 3Q 2012 Investitori privati Banche e settore pubblico Reit 36% 26% 25% Nello scenario attuale si registrano cali pesanti sulle compravendite, sui canoni e i rendimenti, un aumento della vacancy ed un allungamento dei tempi di sostituzione dei conduttori relativamente a tutte le tipologie di settore (retail, office, industriale, turistico). Questi fattori impongono un cambiamento dei parametri principali di valutazione e delle logiche che muovono gli operatori del settore. L approccio classico della realizzazione di plusvalenze attraverso l acquisto e la successiva vendita ad un tasso di sconto più basso non può protrarsi in un contesto dove i tassi sono crescenti e sono maggiori del rendimento medio delle locazioni. Ad oggi molti contratti di locazione vengono rinegoziati al ribasso, soprattutto in virtù di un rapporto canone/fatturato troppo elevato per i conduttori (il rapporto ottimale si aggira intorno al 10%). Esiste una forte preoccupazione per la lenta erosione dei prezzi, che dal 2008 ad oggi si è attestata mediamente al 10-12% (a fronte di una riduzione dei canoni del 13-16%); la stabilità dei prezzi rilevata nel mercato italiano è semplicemente frutto del gap esistente tra offerta e domanda. Finora l andamento dei prezzi non ha seguito la forte contrazione delle compravendite e del credito a disposizione per finanziare le operazioni ed anche i rendimenti delle locazioni non sono stati influenzati dai rialzi sui rendimenti dei titoli di stato. Si prevede che i prezzi degli immobili si ridurranno nel corso dei prossimi trimestri anche perché molti investitori si potrebbero vedere costretti a liquidare i propri asset. 5% M 2012 Fig. 2.4: Volumi degli investimenti diretti corporate in immobili ed andamento dei prezzi reali per le diverse tipologie di settore ,500 5,600 4,147 4,228 4,370 2,000 1, E Fonte: Scenari Immobiliari Outlook 2013, BNP RE Investimenti in Italia 3Q 2012 Per quanto riguarda il settore residenziale, le previsioni relative al numero di transazioni si riducono ulteriormente attestandosi a unità per il 2012 (vs stimate in precedenza per la fine dell anno) ed a unità per il Per le 13 principali città italiane si stimano transazioni residenziali (-44.5% dal ). Fig. 2.5: Volumi delle compravendite residenziali e nuovi mutui erogati Prezzi residenziale Prezzi industriale Compravendite corporate ( mln) , ,733 35, Fonte: Nomisma III Rapporto sul mercato immobiliare Prezzi terziario/uffici Prezzi commerciale Numero compravendite residenziali (migliaia) Nuovi mutui erogati ( mln) 34, , E 9,000 7,000 5,000 3,000 50,000 45,000 40,000 35,000 30,000 25,000 20,000 15,000 10,000 5,000 0 Esiste una forte divergenza tra il trend crescente dell offerta e quello decrescente della domanda per tutte le tipologie immobiliari, anche se l incremento dell offerta è ridotto nel settore degli uffici a causa dell adeguamento successivo al forte calo registrato nella domanda. I rendimenti medi lordi delle locazioni sono in calo e seguono l andamento dei canoni; i rendimenti attuali sono pari al 7,1% per il commerciale, 4,8% per gli uffici e 4,7% per il residenziale; inoltre si allungano notevolmente i tempi di vendita: 7,7 mesi per le abitazioni, 8,7 mesi per il commerciale e 9,5 mesi per gli uffici. 6 Nomisma III Rapporto Mercato Immobiliare, novembre /12/2012 6

8 2.3. Fondi immobiliari Il rapporto semestrale sui fondi immobiliari realizzato da Assogestioni e IPD evidenzia un generale rallentamento dell industria dei fondi immobiliari italiani. La raccolta nel primo semestre del 2012 è stata pari a oltre 1,4 miliardi, mentre il volume delle attività si è attestato sopra la soglia dei 42 miliardi con un incremento del 4,2% rispetto al semestre precedente. Il patrimonio netto dei 185 fondi immobiliari censiti rimane stabile, pari a circa 26 miliardi. Nel corso del semestre sono stati istituiti 4 nuovi fondi non speculativi, tutti costituiti mediante apporto e destinati a investitori qualificati. L offerta del settore è costituita per l 88% da fondi riservati, che detengono un patrimonio di circa 21 miliardi. Ai fondi retail, il 12% dell offerta, spetta la gestione di un patrimonio superiore a 5 miliardi. La composizione delle attività è costituita per il 90% da immobili e diritti reali immobiliari. Restano invariate le percentuali sul fronte delle destinazioni d uso, dove il 54% degli investimenti è concentrato nel settore degli immobili a destinazione uffici. Gli immobili a destinazione retail pesano il 16%. È pari al 9% la categoria residenziale, mentre gli altri investimenti (caserme, centraline telefoniche e terreni) sono pari all 8%. A livello geografico il nord ovest (45%) e il centro (33%) sono le aree in cui si registrano i principali investimenti. Si rileva inoltre nel corso del semestre la crescita della percentuale investita nel nord est e all estero. Al termine del primo semestre del 2012, si rileva che il 77,3% dei fondi ha fatto ricorso alla leva per incrementare le attività investite. Il grado di utilizzo della leva (ossia il rapporto tra quanto ciascun fondo si è indebitato e quanto avrebbe potuto indebitarsi) è in leggero aumento nell ultimo semestre e passa dal 71,2% a dicembre 2011 al 71,9% a fine giugno Si è incrementato anche il valore totale delle attività, pari al 30 giugno 2012 a milioni, in che ha registrato un aumento dell 1,6% in sei mesi (+4,2% a un anno e +19,2% a tre anni). Per quanto riguarda i fondi immobiliari italiani quotati, si confermano i problemi collegati alla scarsa liquidità del settore e al elevato sconto dei valori di quotazione in borsa dei fondi rispetto al Nav. Tab. 2.2: Principali indicatori dei fondi Immobiliari italiani quotati Fondi Immobiliari Italiani quotati Sconto sul Nav Fonte: Bloomberg, aggiornato al 5 dicembre 2012 Negli ultimi sei mesi la media giornaliera degli scambi nel mercato dei fondi chiusi quotati è stata pari a circa 86 quote. Il mercato si presenta pertanto fermo, e lo sconto sul Nav è ormai prossimo al 60% per tutti i fondi Principali operazioni Var 3m Var Ytd Volume medio scambiato ultimi 6m ( ) Volume medio scambiato ultimi 6m (quote) CAPITALIA SOFIPA EQUITY FUND 21,0% 188,6% 82,1% ,8 BNL PORTFOLIO IMMOBILIARE 48,6% 0,2% 0,8% ,5 INVEST REAL SECURITY 58,5% 2,6% -3,4% ,9 VALORE IMMOBILIARE GLOBALE 57,6% -17,7% -5,7% ,7 ESTENSE GRANDE DISTRIBUZIONE 37,4% -2,8% -5,8% ,9 UNICREDITO IMMOBILIARE UNO 55,3% -8,9% -23,3% ,2 IMMOBILIARE DINAMICO 75,0% -9,6% -26,1% ,6 RISPARMIO IMMOB UNO ENERGIA n.m. -2,8% -26,8% ,3 SECURFONDO 52,5% 0,2% -27,1% ,8 AMUNDI RE EUROPA 70,5% -9,7% -28,1% ,3 INVESTIETICO 51,4% -0,1% -29,8% ,4 AMUNDI RE ITALIA 64,6% -4,9% -29,8% ,4 POLIS FUND 70,1% 1,0% -30,3% ,1 ALPHA IMMOBILIARE FUND 72,5% -7,4% -31,6% ,6 OBELISCO IMMOBILIARE 71,2% -9,1% -31,6% ,9 BETA IMMOBILIARE 42,4% -12,6% -31,8% ,1 DELTA IMMOBILIARE 70,8% -10,4% -32,9% ,0 VEGAGEST EUROPA IMMOBILIARE1 74,5% -5,7% -36,1% ,7 IMMOBILIUM 2001 n.a. 11,8% -36,6% ,3 ATLANTIC 1 66,0% -20,6% -40,5% ,4 TECLA - FONDO UFFICI 54,8% -25,5% -43,0% ,3 ATLANTIC 2 62,9% -14,9% -48,3% ,6 OLINDA FONDO SHOPS 77,7% -6,8% -56,9% ,0 Media 59,8% 1,5% -23,6% ,5 Con riferimento alle principali operazioni concluse dalle sgr immobiliari nel corso dell anno si rilevano i seguenti accadimenti: - Il 24 febbraio 2012 Generali Immobiliare Italia sgr si aggiudica la gara per la gestione del fondo immobiliare promosso dal fondo pensione Unicredit. Il mandato di gestione prevede l istituzione e la gestione del fondo, in cui confluiranno immobili del fondo pensione Unicredit per un valore complessivo di circa 500 milioni di euro. Le masse gestite da Generali Immobiliare Italia sgr a seguito dell operazione raggiungono quota 5 miliardi. - Il 24 aprile Deutsche Bank acquisisce il 10% di Castello sgr attraverso una cessione del ramo d azienda della controllata Reef fondimmobiliari sgr, che a fine 2011 gestiva un patrimonio di circa 473 milioni di euro. - Il 5 giugno, Ream sgr e Beni Stabili sgr comunicano di aver definito una partnership, sotto forma di Associazione Temporanea di Impresa, per la promozione, costituzione e gestione di fondi immobiliari sul mercato italiano, in particolare nei settori della valorizzazione degli immobili pubblici e del social housing. - Il 26 giugno la Banca d Italia comunica a Prelios sgr la rimozione del provvedimento che inibisce l istituzione di nuovi fondi comuni di investimento. - Il 28 giugno IDeA FIMIT sgr rileva la gestione dei Fondi Duemme sgr del Gruppo Banca Esperia (gruppo controllato 20/12/2012 7

9 da Mediobanca e Mediolanum che amministra asset pari a 13,6 miliardi di euro). L atto di trasferimento del ramo di azienda consente ad IDeA FIMIT di subentrare nella gestione di 8 fondi con patrimoni immobiliari che includono circa 60 immobili, per un valore complessivo di circa 560 milioni di euro. - Il 1 ottobre Romeo Gestioni e Cordea Savills annunciano la partnership nel campo della gestione dei patrimoni immobiliari pubblici. L accordo prevede in particolare l'elaborazione di progetti e iniziative di valorizzazione immobiliare finalizzate alla dismissione di portafogli di proprietà di soggetti pubblici sia centrali che locali da realizzarsi tramite fondi comuni di investimento immobiliare. - L 8 ottobre IDea FIMIT si aggiudica la gara dall AMA, primo operatore nei servizi ambientali della capitale, per la gestione di parte del proprio patrimonio immobiliare. Grazie all operazione, IDeA FIMIT gestirà un fondo di investimento immobiliare costituito da 56 immobili, tutti situati nell ambito territoriale del Comune di Roma, con destinazione prevalentemente d uso uffici. Il valore del fondo, complessivamente stimato tra i 140 ed i 160 milioni di euro, avrà durata massima di 10 anni e avvierà la propria operatività ad inizio Il 13 novembre il Cda di Prelios approva il Memorandum of Understanding con Feidos SpA - con esclusiva prorogata al 21 dicembre - per un'operazione straordinaria finalizzata al rafforzamento patrimoniale, al riequilibrio finanziario e al rilancio industriale del gruppo. Approvati anche i dati al 30 settembre 2012, con un utile nei servizi e un risultato netto negativo per 171 milioni di euro, sul quale pesano le svalutazioni e gli oneri one-off. Il Cda ha preso anche atto delle dimissioni dell'amministratore delegato Paolo Massimiliano Bottelli e deliberato la cooptazione di Sergio Iasi quale nuovo Consigliere di Amministrazione. - Il 22 novembre IVG e Beni Stabili Gestioni sgr, siglano una nuova partnership per la promozione e la gestione di fondi immobiliari per investitori istituzionali italiani. Beni Stabili Gestioni sgr ha acquistato il 5% del capitale di IVG sgr, società già esistente; la quota di partecipazione salirà gradualmente fino al 49%. Michele Stella, già Amministratore Delegato di IVG sgr, sarà confermato per la carica. Obiettivo di entrambi i partner è di raccogliere equity, entro l estate del 2013, del valore di 100 milioni di euro per un fondo immobiliare paneuropeo destinato ad investitori istituzionali italiani. La chiusura della raccolta è prevista per la fine del 2013 con un target di 200 milioni di euro. Il fondo investirà in immobili a destinazione d uso uffici e retail nelle più importanti città europee. Il volume target di investimento è di 400 milioni di euro. - Il 6 dicembre Fabrica Immobiliare sgr e CBRE Global Investors sottoscrivono una partnership finalizzata alla costituzione di fondi immobiliari co-branded di diritto italiano riservati prevalentemente ad investitori istituzionali italiani. L accordo è finalizzato alla progettazione ed al collocamento congiunto di uno o più fondi immobiliari di diritto italiano che investano direttamente o indirettamente (fondi di fondi) sul mercato sia nazionale sia globale. Fabrica agirà in qualità di fund manager dei nuovi fondi co-branded, mentre CBRE Global Investors opererà come advisor per la definizione della parte ex-italy dell asset allocation target e per la selezione e la gestione degli investimenti esteri. - Sempre il 6 dicembre viene lanciata la gara per il nuovo Fondo promosso dalla Cassa Forense. Si sono presentate 10 sgr per la gara indetta dalla Cassa Forense per creare e gestire un fondo che potrà detenere fino a un miliardo di euro di immobili. I termini per presentare un'offerta sono scaduti ieri e, secondo quanto risulta a Radio-cor, hanno formulato una manifestazione di interesse le sgr Idea Fimit del gruppo De Agostini, Fabrica Immobiliare (azionisti Caltagirone e Mps), Generali Immobiliare Italia, Bnp Paribas Reim, Prelios sgr, Beni Stabili Gestioni sgr, Investire Immobiliare, Sorgente, Torre e la cordata Finint-Cordea. - Il 14 dicembre il cda di Risanamento affida ad IDeA FIMIT l esclusiva per la costituzione di un nuovo fondo immobiliare per lo sviluppo dell area di Milano Santa Giulia, dopo un primo rinvio che ha consentito ai consiglieri di Risanamento di approfondire lo studio della proposta presentata la scorsa settimana da IDeA FIMIT, e di preferirla a quella dell altra candidata allo sviluppo dell area, Hines Italia. IDeA FIMIT ha presentato un articolato piano di sviluppo che ruota attorno alla costituzione di un nuovo fondo immobiliare, dove Risanamento apporterà le aree di Santa Giulia (con esclusione del complesso Sky) per un valore compreso tra i 650 e i 750 milioni di euro. Disclaimer Le informazioni contenute nel presente documento (di seguito il Documento ) sono riservate al soggetto al quale vengono fornite e non dovranno mai essere, in tutto o in parte, divulgate a terzi, né copiate, distribuite, trasferite o riprodotte, in alcun caso, senza il preventivo consenso scritto di IDeA FIMIT. Le informazioni contenute nel Documento sono aggiornate alle date indicate nello stesso e IDeA FIMIT ritiene in buona fede che a tali date dette informazioni siano corrette. IDeA FIMIT, i suoi amministratori, dirigenti ed impiegati, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia, espressa o implicita, sulla veridicità, accuratezza o completezza di tali informazioni e, pertanto, non potranno essere ritenute in alcun modo responsabili per perdite, danni, costi o spese derivanti dall'uso delle informazioni fornite nel Documento. Il contenuto del Documento non costituisce un offerta né una sollecitazione all investimento nelle quote dei fondi gestiti da IDeA FIMIT. 20/12/2012 8

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