Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese

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1 Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese Gruppo di lavoro Donato De Falcis, Marta Valente (Polo Agire) Beatrice Camaioni, Marco Gaito, Antonio Gianpaolo, Matteo Martino, Stefano Palumbo (INEA Abruzzo) Emilio Chiodo, Andrea Fantini, Maria Angela Perito, Francesca Valente (Università degli Studi di Teramo)

2 Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese IL QUADRO MACROECONOMICO E LE POLITICHE COMUNITARIE

3 Quadro macroeconomico previsioni andamento PIL e Inflazione Prodotto Interno Lordo, variazione % a prezzi costanti Tasso di inflazione, variazione % prezzi medi al consumo Mondo 3,28 3,62 4,15 4,00 3,72 3,62 Economie avanzate 1,29 1,54 2,28 1,93 1,63 1,83 Area Euro -0,41 0,16 1,17 2,33 1,62 1,40 Principali economie avanzate (G7): 1,44 1,49 2,16 1,81 1,46 1,74 Canada 1,94 1,97 2,37 1,79 1,96 2,02 Francia 0,12 0,37 1,11 1,92 0,97 0,85 Germania 0,94 0,85 1,37 2,15 1,86 2,10 Italia -2,29-0,73 0,50 3,01 1,81 0,98 Giappone 2,22 1,23 1,08 0,04-0,17 2,13 Regno Unito -0,38 1,12 2,18 2,73 1,90 1,70 Stati Uniti 2,17 2,12 2,94 1,97 1,77 1,75 Paesi asiatici emergenti 2,14 3,60 4,10 2,71 2,67 2,82 Altre economie avanzate (escluso G7 e area euro) 2,06 2,99 3,45 2,23 2,40 2,46 Unione Europea -0,21 0,49 1,53 2,51 1,82 1,64 Mercati emergenti ed economie in via di sviluppo 5,28 5,64 5,90 6,13 5,79 5,33 Europa Centrale ed Orientale 1,99 2,58 3,18 5,63 4,40 3,78 Paesi in via di sviluppo dell'asia 6,67 7,20 7,48 5,04 4,90 4,53 ASEAN-5 (Sud Est Asiatico) 5,42 5,75 5,66 4,03 4,31 3,98 America Latina e Caraibi 3,17 3,89 4,05 6,02 5,92 5,69 Medio Oriente, Nord Africa 5,27 3,65 3,84 10,41 9,12 8,17 Africa Sub-Sahariana 4,99 5,73 5,55 9,06 7,14 6,13 Stime FMI World Economic Outlook, aprile 2013.

4 Il bilancio Ue Nonostante le divergenze esistenti tra i paesi, il 7-8 febbraio 2013 i 27 Stati membri dell UE hanno raggiunto l accordo politico sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) Rispetto ai precedenti accordi sul Bilancio Ue, si registra una contrazione delle risorse disponibili oltre a tener conto dell accesso della Croazia (1 luglio 2013). Infatti il compromesso tenta di coniugare da un lato l esigenza di sostenere gli sforzi di risanamento di bilancio degli Stati membri e, dall altro, la necessità di mobilitare la spesa a sostegno della crescita, dell'occupazione, della competitività e della convergenza, in linea con la strategia Europa Inoltre, l iter procedurale non si è ancora concluso: l accordo dovrà ottenere il consenso del Parlamento e assumerà per la prima volta la veste di Regolamento (vincolante). L accordo prevede un impegno di spesa di 958,4 Miliardi di Euro (-3,4% rispetto , pz 2011), suddivisi in 5 rubriche. Fondi gestione Regionale (IT) Fondi gestione Regionale (IT) Fonte: Inea, Consiglio Ue Budget EU (pz. 2011) Accordo Diff / M iliardi % M iliardi var. % Crescita intelligente e inclusiva 450,76 47,0 4,45 1,0 di cui Competitività per la crescita e l'occupazione 125,61 13,1 34,12 37,3 di cui Coesione economica, sociale e territoriale 325,15 33,9-29,67-8,4 Crescita sostenibile: risorse naturali 373,18 38,9-47,50-11,3 di cui spese connesse al mercato e i pagamenti diretti 277,85 28,9-58,83-17,5 di cui sviluppo rurale 84,94 8,8-10,81-11,3 S icurezza e cittadinanza 15,69 1,6 3,32 26,8 Ruolo mondiale dell'europa 58,70 6,1 1,89 3,3 Amministrazione 61,63 6,4 4,55 8,0 Compensazioni 0,03 0,0-0,89-97,1 Totale stanziamenti per impegni 959,99 100,0-34,19-3,4

5 La PAC Sulla politica agricola, e quella di coesione pesa la riduzione delle risorse disponibili nel prossimo QFP: la PAC, complessivamente considerata, subisce così un taglio di risorse del -11,2% per un ammontare di quasi -48 miliardi di euro. I pilastro: Massimali Aiuti Diretti (simulazioni), (milioni di euro; pr. correnti) Esercizio finanziario SS Totale Italia % Spagna % Francia % Germania % UE % - Italia, Germania, Francia, Spagna: 51% del Budget Aiuti diretti dell UE 27 - Italia: 9% delle risorse UE per pagamenti diretti Fonte: Inea, Consiglio Ue

6 II pilastro: - Ue 27: 84,5 miliardi a pz Costanti 95,4 miliardi a pz correnti - Italia: 11,2% delle risorse Ue sviluppo rurale, +1,4% rispetto al (pari a 128,2 milioni aggiuntivi) Massimali nazionali sviluppo rurale (simulazioni), esclusa assistenza tecnica (milioni di euro; pr. correnti) TOT milioni di euro % milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro TOT milioni di euro % Diff / milioni di euro var. % Italia Spagna Francia Germania EU , ,2 128,2 1, , ,9-797,2-9, , ,5 130,6 1, , , ,9-18, , , ,8-13,4 Fonte: Inea

7 L Italia e la Pac tra i due periodi di programmazione - Media spesa ettaro Pac (pz. Correnti) ITALIA Pagamenti Diretti SR FEASR SR Spesa pubblica TOTALE PAC Media , 406,9 125,9 251,7 658,6 Media , 378,0 146,1 292,2 670,1 Variazione % / ,1 16,1 16,1 1,8 Maggiori fondi a disposizione a gestione Regionale (Psr ) Abruzzo: prevedibile aumento relativo di fondi rispetto alla precedente programmazione (SR, FSE, FESR) in quanto Regione in transizione (PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media UE-27) Fonte: Inea, Agriregionieuropa

8 Ripartizione dei valori dei titoli di produzione tra regioni Valori titoli (.000 euro), superficie eleggibile (ettrari) e beneficiari a livello regionale (AGEA 2010) Territorio Sup media Valore medio ha Valore medio beneficiario Valle d'aosta ,1% ,1% ,1% 5, Piemonte ,5% ,6% ,0% 16, Lombardia ,3% ,1% ,1% 17, Trentino-Alto-Adige ,6% ,2% ,7% 2, Veneto ,9% ,3% ,0% 5, Friuli Venezia Giulia ,8% ,9% ,5% 7, Liguria ,2% ,2% ,8% 1, Emilia Romagna ,6% ,1% ,6% 12, Toscana ,1% ,2% ,2% 9, Marche ,5% ,3% ,4% 10, Umbria ,4% ,7% ,5% 7, Lazio ,6% ,6% ,3% 5, Abruzzo ,7% ,4% ,6% 3, Molise ,3% ,0% ,9% 6, Campania ,6% ,7% ,6% 3, Calabria ,3% ,0% ,1% 2, Puglia ,4% ,8% ,5% 4, Basilicata ,9% ,5% ,6% 8, Sicilia ,2% ,6% ,7% 5, Sardegna ,0% ,8% ,5% 12, Totale % % % 6, Fonte: I. Gijrka (Uni. Padova) Valore titoli Superficie eleggibile beneficiari

9 Alcuni criteri alternativi di distribuzione dei pagamenti diretti tra Regioni Distribuzione Storica Sup Agricola Utilizzata Valore Aggiunto Zone svantaggiate Superficie forestale Area Natura 2000 Unità Lavorative DS SAU VA ZS SF AN UL Piemonte 8,7 7,9 6,1 5,6 9,0 6,4 7,3 Valle d'aosta 0,1 0,4 0,2 1,0 1,0 1,6 0,2 Lombardia 13,1 7,7 11,4 3,4 6,4 6,0 9,4 Trentino-Alto Adige 0,5 2,9 4,2 6,1 7,5 5,2 2,8 Veneto 10,0 6,3 8,5 2,2 4,3 6,7 7,9 Friuli-Venezia Giulia 1,8 1,7 1,3 0,9 3,4 2,4 2,0 Liguria 0,2 0,3 2,0 0,8 3,6 2,4 1,7 Emilia-Romagna 8,6 8,3 10,6 4,8 5,8 4,1 8,9 Toscana 4,1 5,9 7,0 7,0 11,0 5,9 4,6 Umbria 2,4 2,5 1,5 4,6 3,7 1,9 1,8 Marche 3,6 3,7 1,8 3,3 2,9 2,4 2,7 Lazio 4,4 5,0 6,2 5,0 5,8 7,1 5,5 Abruzzo 1,6 3,5 2,2 4,0 4,2 6,2 3,1 Molise 1,3 1,5 0,8 2,0 1,4 1,9 1,1 Campania 4,5 4,3 8,5 5,9 4,3 6,4 8,6 Puglia 13,3 10,0 7,8 5,0 1,7 7,7 9,9 Basilicata 2,8 4,0 1,8 7,2 3,4 2,7 1,8 Calabria 7,3 4,3 4,5 6,4 5,9 5,2 6,8 Sicilia 7,8 10,8 9,8 11,3 3,2 9,2 9,9 Sardegna 3,9 9,0 3,8 13,5 11,5 8,6 4,0 Italia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

10 Fonte: IRES Piemonte Possibili scenari di ripartizione delle risorse PAC

11 Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese IL SETTORE AGROALIMENTARE

12 L industria agroalimentare scenario nazionale L industria agroalimentare nazionale mostra, sulla base delle prime stime del 2012, una crescita del fatturato di 2,3 punti percentuali rispetto all anno precedente, confermandosi, ancora una volta il settore manifatturiero più importante per l Italia dopo il metalmeccanico. Ciononostante, l industria alimentare inizia a mostrare segni di cedimento, così come evidenzia l indice della produzione industriale degli ultimi due anni. Le difficoltà del settore, sulla base delle stime Federalimentare, si evidenziano soprattutto nella ridotta propensione agli investimenti (dal 58% al 45% le imprese che effettueranno investimenti nel prossimo biennio), nella riduzione dell occupazione (persi 5mila posti di lavoro) e nelle difficoltà di accesso al credito (1/3 delle imprese che hanno chiesto un fido ha avuto un esito negativo, con risposte inferiori alle richieste o con richieste non accolte). Indice della produzione dell industria agroalimentare base 2010=100 Fatturato dell Industria alimentare miliardi di euro Fonte: Federalimentare Fonte: ns elaborazione su dati Istat

13 Indice industria alimentare (media annuale) Indice industria totale (media annuale) Fonte: Federalimentare Indice della Produzione industria alimentare e totale industria Italia, 2000 = 100 Variazione fatturato: febbraio 2012 febbraio 2013 totale industria: -4,7% industria agroalimentare: +0,5 (Fonte: ISTAT) Indice della produzione agricola: Italia, UE, mondo Fonte: Faostat database

14 L industria agroalimentare per regione 2011 Regioni Fatturato (miliardi di euro) Inc% fatt. reg./fatt. tot. Piemonte 11,6 9,1 Valle d'aosta 0,1 0,1 Lombardia 32,0 25,2 Liguria 1,6 1,3 Veneto 13,6 10,7 Friuli Venezia Giulia 2,1 1,7 Trentino 3,0 2,4 Emilia Romagna 27,0 21,3 Toscana 4,7 3,7 Umbria 2,0 1,6 Marche 2,0 1,6 Lazio 6,3 5,0 Abruzzo 2,3 1,8 Molise 0,6 0,5 Campania 6,5 5,1 Puglia 4,8 3,8 Basilicata 0,4 0,3 Calabria 1,2 0,9 Sicilia 3,4 2,7 Sardegna 1,8 1,4 Totale Italia 127,0 100,0 Fonte: Federalimentari su dati Istat

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16 Dinamica del Valore Aggiunto (valori correnti) Abruzzo - Italia: Valore aggiunto ai prezzi di base sul totale economia (valori correnti) - Anno 2011 (%) Abruzzo Italia Agricoltura, silvicoltura e pesca 2,3 2,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (2010) sul totale economia 2,0 1,8 sul totale industria in senso stretto 8,8 9,2 Industria in senso stretto 22,3 18,6 L agricoltura abruzzese pesa il 2,3% dell economia regionale (2% in Italia) Il VA industria agroalimentare abruzzese rappresenta il 2% del VA totale La dinamica dell industria alimentare abruzzese si differenzia da quella nazionale Andamento del valore aggiunto per alcuni aggregati (2007=100) Abruzzo Italia

17 Imprese agroalimentari in Abruzzo (dati camerali) Imprese agroalimentari in Abruzzo Anno Var 2009/12 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali ,0 Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali ,0 Pesca e acquacoltura ,8 Agricoltura, silvicoltura pesca ,8 Industrie alimentari ,4 Industria delle bevande ,9 Imprese alimentari ,3 Totale imprese manifatturiere ,8 Totale imprese ,3 Imprese alimentari in Abruzzo per settore Settore Var 2009/12 Lavorazione e conservazione carne e produzione prodotti a base di carne ,7 Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi ,5 Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi ,3 Produzione di oli e grassi vegetali e animali ,1 Industria lattiero-casearia ,3 Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei ,6 Produzione di prodotti da forno e farinacei ,4 Produzione di altri prodotti alimentari ,0 Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali ,0 Industrie alimentari (non classificate) ,5 Industria delle bevande ,9 Totale imprese agroalimentari ,3 Elaborazioni su dati CRESA

18 Imprese agroalimentari in Abruzzo (dati camerali) Imprese alimentari in Abruzzo per Provincia (2012) Settore Chieti L'Aquila Pescara Teramo Lavorazione e conservazione carne e produzione prodotti a base di carne Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi Produzione di oli e grassi vegetali e animali Industria lattiero-casearia Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei Produzione di prodotti da forno e farinacei Produzione di altri prodotti alimentari Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali Industrie alimentari (non classificate) Industria delle bevande Totale imprese alimentari % Imprese manifatturiere Imprese alimentari in Abruzzo: produzione di prodotti da forno e farinacei (2012) Settore Chieti L'Aquila Pescara Teramo Pane; prodotti di pasticceria freschi Fette biscottate e biscotti; prodotti di pasticceria conservati Paste alimentari, cuscus e prodotti farinacei simili Prodotti da forno e farinacei (senza ulteriori classificazioni) Totale Prodotti da forno e farinacei Elaborazioni su dati CRESA

19 Imprese agroalimentari in Abruzzo (dati camerali) Imprese alimentari in Abruzzo per forma giuridica (2012) Società di Società di Imprese Coopera Consor Altre Settore capitale persone individuali tive zi forme Lavorazione e conservazione carne e produzione prodotti a base di carne Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi Produzione di oli e grassi vegetali e animali Industria lattiero-casearia Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei Produzione di prodotti da forno e farinacei Produzione di altri prodotti alimentari Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali Industrie alimentari (non classificate) Industria delle bevande Totale % 19,9 32,1 43,9 3,8 0,2 0,1 Variazione 2011/2012 (%) 2,3-2,4-1,3 6,1 0,0 0,0 Imprese agroalimentari in Abruzzo: % per categoria (2012) Imprese totali di cui femminili (%) di cui giovanili (%) di cui stranieri (%) Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali Silvicoltura ed utilizzo di aree forestali Pesca e acquacoltura Agricoltura, silvicoltura pesca Industrie alimentari Industria delle bevande Imprese alimentari Elaborazioni su dati CRESA

20 Abruzzo, Industria alimentare: iscrizioni e cessazioni Iscrizioni Cessazioni ,0 0,5 0,0-0,5-1,0-1,5-2,0-2,5-3,0 Agricoltura, silvicoltura pesca Imprese alimentari Totale imprese manifatturiere Totale imprese Abruzzo: Tasso di sviluppo imprese -3,5-4, Elaborazioni su dati CRESA

21 Commercio estero incidenza % delle singole regioni (2012) Settore Primario Industria Alimentare e Bevande Totale Agro Alimentare Bilancia Commerciale Import Export Import Export Import Export Import Export Piemonte 16 6,43 6,52 14,97 9,41 13,36 7,01 10,18 Valle d'aosta 0,03 0,02 0,06 0,24 0,05 0,2 0,07 0,15 Lombardia 17,48 5,89 27,09 18,15 23,77 15,86 30,33 27,73 Trentino 1,62 11,65 4,87 4,68 3,79 5,87 1,58 1,78 Veneto 17,93 13,95 13,49 15,05 14,73 14,75 9,92 13,12 Friuli V.G. 3,92 2,38 1,1 2,24 1,97 2,25 1,8 2,94 Liguria 3,61 5,12 2,23 1,35 2,64 2 2,95 1,79 Emilia Romagna 12,6 13,34 18,6 16,53 16,51 15,85 7,48 12,69 Toscana 3,3 5,47 5,72 6,13 4,9 5,97 5,9 8,31 Umbria 0,58 2,18 1,3 1,4 1,06 1,52 0,64 1 Marche 1,01 0,49 0,96 1,11 0,97 0,99 1,89 2,65 Lazio 4,12 3,85 4,88 2,22 4,59 2,49 7,79 4,61 Abruzzo 1,25 0,95 1,05 1,65 1,1 1,52 0,91 1,77 Molise 0,11 0,05 0,17 0,23 0,15 0,19 0,1 0,1 Campania 6,86 7,06 4,85 8,12 5,42 7,87 2,75 2,41 Puglia 5,67 11,82 3,26 2,61 3,98 4,21 2,63 2,25 Basilicata 0,3 0,63 0,21 0,14 0,23 0,23 0,19 0,3 Calabria 0,57 0,94 0,68 0,48 0,64 0,55 0,15 0,1 Sicilia 1,76 7,57 2,34 2,1 2,13 3,05 5,54 3,35 Sardegna 1,22 0,12 0,62 0,58 0,8 0,5 2,81 1,64 ITALIA Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

22 Commercio estero Peso dei prodotti agroalimentari sulla bilancia commerciale regionale (2012) AgroAlim./Bil.Comm. Sett.Primario/Bil.Comm. Ind. Alim. e bevande/bil.comm. Import Export Imp+Ex Import Export Imp+Ex Import Export Imp+Ex Piemonte 13,65 10,81 11,95 7,26 0,91 3,46 5,56 6,65 6,21 Valle d'aosta 7,01 10,59 9,5 1,46 0,18 0,57 4,72 1,96 2,8 Lombardia 7,97 4,71 6,39 1,83 0,31 1,09 5,69 3,71 4,73 Trentino 24,35 27,23 25,89 3,25 9,49 6,59 20,02 10,65 15 Veneto 15,1 9,26 11,73 5,75 1,54 3,32 8,89 4,55 6,39 Friuli V.G. 11,12 6,3 8,1 6,93 1,17 3,32 3,84 4,22 4,08 Liguria 9,08 9,21 9,13 3,89 4,13 3,98 4,22 4,42 4,29 Emilia Romagna 22,44 10,29 14,71 5,36 1,52 2,92 16,24 7,82 10,89 Toscana 8,44 5,92 6,95 1,78 0,95 1,29 6,58 2,74 4,31 Umbria 16,75 12,61 14,21 2,88 3,16 3,05 13,65 8,46 10,46 Marche 5,18 3,09 3,95 1,69 0,27 0,85 3,41 2,21 2,71 Lazio 5,98 4,46 5,41 1,68 1,21 1,5 4,13 2,63 3,56 Abruzzo 12,29 7,07 8,81 4,37 0,78 1,98 7,7 4,63 5,65 Molise 14,22 16,55 15,36 3,26 0,73 2,03 10,3 14,47 12,34 Campania 20,02 26,89 23,28 7,92 4,23 6,17 11,97 22,04 16,74 Puglia 15,4 15,41 15,41 6,86 7,59 7,21 8,42 6,17 7,36 Basilicata 12,31 6,26 8,6 4,93 3,08 3,79 7,34 2,94 4,64 Calabria 42,34 47,51 44,36 11,8 14,17 12,73 30,39 31,55 30,84 Sicilia 3,91 7,49 5,28 1,01 3,27 1,87 2,73 3,23 2,92 Sardegna 2,89 2,5 2,74 1,37 0,11 0,9 1,47 2 1,67 ITALIA 10,17 8,24 9,19 3,18 1,45 2,3 6,48 5,13 5,79 Fonte: ns elaborazioni su dati INEA

23 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero export Italia

24 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero import Italia

25 Milioni di euro Commercio estero export Abruzzo Valore % 2012 Germania 19,7 Stati Uniti d'america 13 Totale export: 487,3 mio Milioni di euro Francia 12,4 Regno Unito 8,9 Canada 5,5 Giappone 4,1 Belgio 3,7 Paesi Bassi 3,3 Svizzera 2,8 Spagna 2,5 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

26 Commercio estero import Abruzzo Francia 10,3 Spagna 9,6 Irlanda 9,3 Germania 9,2 Paesi Bassi Valore % ,4 Indonesia 7,3 Stati Uniti d'america 6,9 Australia 4,7 Danimarca 2,9 Canada 2,6 Totale import: 424,6 mio Milioni di euro Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

27 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero export Abruzzo per principali prodotti

28 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Commercio estero export Abruzzo per principali prodotti

29 L innovazione nell agroindustria i primi risultati provvisori delle elaborazioni su 36 imprese del Consorzio AGIRE Per queste prime provvisorie elaborazioni sono stati utilizzati i dati di 36 delle 89 aziende del consorzio Agire (Imprese agricole, Imprese agroindustriali e Altre Produzioni e commercializzazioni alimentari); tali imprese, nel periodo , hanno mostrato un aumento del fatturato di circa il 6%; vi è invece la diminuzione del 21,3% del fatturato delle microimprese. Fatturato medio Tipo di impresa Var. % FATURATO (MILIONI) GRANDE , ,00 6,3 MEDIA , ,42 1,6 <50 PICCOLA , ,07 7,8 <10 MICRO , ,21-21,5 <2 Totale , ,49 5,9 Fonte: nostre elaborazioni su DB AGIRE Numero medio occupati Tipo di impresa Var. % OCCUPATI GRANDE ,7 MEDIA ,8 < 250 PICCOLA ,2 < 50 MICRO ,6 < 10 In termini di dinamiche occupazionali, le grandi imprese del Consorzio Agire registrano un aumento degli occupati del 19,7%, in linea con le dinamiche positive del fatturato; le medie e piccole imprese sono caratterizzate da dinamiche più attenuate ma sempre positive. tipo di azienda n. GRANDE 3 MEDIA 5 PICCOLA 9 MICRO 17 Totale complessivo 36 Totale ,2 Fonte: nostre elaborazioni su DB AGIRE

30 Introduzione di Innovazioni Tecnologiche nel triennio Prodotti tecnologicamente nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo no 0,0% 0,0% 11,1% 17,6% 50,0% 13,9% si 100,0% 80,0% 88,9% 64,7% 50,0% 75,0% nd 0,0% 20,0% 0,0% 17,6% 0,0% 11,1% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% Tre aziende su quattro ha effettuato nel periodo considerato innovazioni di prodotto, con percentuali crescenti al crescere della dimensione aziendale; le innovazioni dei servizi offerti riguardano invece solamente un terzo del campione e, in particolare, risultano maggiormente realizzate nelle medie imprese.

31 Gli obiettivi prioritari delle imprese OBBIETTIVI PRIORITARI (punteggio da 0=obbiettivo non presente a 5=obbiettivo prioritario) Punteggi medi per tipo di azienda Sviluppo dei mercati e internaz.ne Miglioramento dell'organizz.ne interna Miglioramento dell'organizz.n e comm.le Miglioramento Miglioramento dei prodotti dei processi GRANDE 5,0 5,0 5,0 4,5 4,0 MEDIA 3,8 5,0 4,5 4,0 3,8 PICCOLA 4,6 4,1 3,8 3,1 4,3 MICRO 3,5 3,9 3,3 2,3 3,9 Totale complessivo 3,6 4,1 3,8 3,0 4,0 Il miglioramento dei prodotti appare l obbiettivo prioritario delle aziende del campione, anche se nel caso delle piccole imprese è più rilevante lo sviluppo dei mercati e l internazionalizzazione e in quello delle micro imprese risulta di uguale importanza quello del miglioramento dell organizzazione commerciale, obbiettivo indicato complessivamente come secondo in ordine di importanza.

32 Effetti dell'innovazione tecnologica nel triennio IMPORTANZA (3=ALTA.0=NULLA) GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo Aumento del numero dei prodotti e servizi offerti alla clientela 3,0 3,0 3,0 2,8 3,0 2,9 Miglioramento della qualità dei propri prodotti e servizi 3,0 2,8 2,7 2,7 1,3 2,7 Maggiore capacità di produzione o di fornitura di servizi 2,5 2,6 2,6 2,5 2,8 2,6 Accesso a nuovi mercati o aumento della propria quota di mercato 2,3 3,0 2,8 2,3 2,3 2,5 Maggiore flessibilità nella produzione o nella fornitura di servizi 2,0 2,8 2,4 2,1 2,7 2,4 Adeguamento a normative e standard 1,0 2,2 1,8 1,4 1,8 1,7 Riduzione del costo del lavoro per unità di prodotto 2,0 2,0 1,3 1,7 0,7 1,6 Riduzione dell'impatto ambientale o del rischio di incidenti sul lavoro 1,0 2,2 1,6 1,3 1,7 1,6 Riduzione dei costi di materiali ed energia per unità di prodotto 2,0 1,8 1,1 1,4 0,5 1,3 In questa tabella sono evidenziati i valori al di sopra della media, che indicano la differenziazione tra le tipologie di impresa dell importanza dei diversi effetti dell innovazione tecnologica nel periodo considerato

33 Innovazione Tecnologica di processo introdotta nel triennio a) Processi di produzione tecnologicamente nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo si 66,7% 80,0% 66,7% 52,9% 50,0% 61,1% no 33,3% 0,0% 33,3% 35,3% 50,0% 30,6% nd 0,0% 20,0% 0,0% 11,8% 0,0% 2,8% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% b) Sistemi di logistica, metodi di distribuzione tecnologicamnete nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo si 33,3% 40,0% 55,6% 17,6% 50,0% 33,3% no 66,7% 40,0% 33,3% 41,2% 50,0% 41,7% nd 0,0% 20,0% 11,1% 41,2% 0,0% 19,4% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% c) altri processi tecnologicamente nuovi GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo si 66,7% 40,0% 55,6% 11,8% 0,0% 30,6% no 33,3% 20,0% 22,2% 35,3% 100,0% 33,3% nd 0,0% 40,0% 22,2% 52,9% 0,0% 30,6% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% Le piccole e medie imprese appaiono mediamente più dinamiche rispetto alle grandi e alle micro imprese nell introduzione di nuovi processi di produzione e nella logistica

34 Importanza dei fattori di ostacolo nel triennio (3= alta.0=nulla) GRANDE MEDIA PICCOLA MICRO ND Totale complessivo Mancanza di risorse finanziarie 0,67 2,00 1,75 2,38 1,29 1,84 Mancanza di fonti di finanziamento 1,33 2,25 2,00 2,31 1,68 2,03 Costi di innovazione troppo elevati 1,33 2,20 1,88 1,83 1,43 1,81 Mancanza di personale qualificato 1,00 1,75 1,13 1,33 0,86 1,17 Mancanza di informazioni sulle tecnologie 0,67 1,75 1,25 1,08 1,61 1,31 Mancanza di informazione sui mercati 0,67 1,75 2,00 1,50 1,86 1,49 Difficoltà di individuare partner 1,67 1,33 1,43 1,33 1,89 1,44 Mercati dominati da imprese consolidate 0,67 1,25 1,71 1,92 1,57 1,54 Domanda insufficiente di prodotti/servizi innovativi 1,00 1,00 1,14 1,50 0,93 1,18 Innovazioni già introdotte in precedenza 0,50 0,75 0,86 1,42 0,68 1,00 Non si riitene necessario innovar eper soddisfare la domanda 0,50 0,75 0,71 0,92 0,68 0,79 La scarsa possibilità di accesso a risorse finanziarie e i costi troppo elevati appaiono i principali ostacoli all innovazione da parte delle imprese del campione nel periodo considerato, con l eccezione delle grandi imprese che invece individuano come maggiore difficoltà quella di individuare partner per introdurre le innovazioni. La mancanza di informazione sui mercati è percepita come limite all adozione di innovazione, in particolare da parte delle piccole e medie imprese

35 Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese IL QUADRO STRUTTURALE DELL AGRICOLTURA ABRUZZESE

36 Variazioni intercensuarie delle aziende agricole Territorio var 2010/2000 Abruzzo ,8% Nord-ovest ,0% Nord-est ,4% Centro ,4% Sud ,6% Italia ,4% Variazioni intercensuarie della SAU Territorio var 2010/2000 Abruzzo ,2% Nord-ovest ,5% Nord-est ,1% Centro ,0% Sud ,5% Italia ,5%

37 La SAU media dal 1982 al 2010 Negli ultimi trent anni in Abruzzo si sono perse quasi 60 mila aziende, 10 mila solo nell ultimo decennio. Nello stesso periodo non vengono più coltivati oltre 100 mila ettari, anche se rispetto al 2000 la SAU è cresciuta. La perdita di aziende tra il 2010 e il 2000 si è registrata in prevalenza nelle zone di montagna (-25,7%), mentre nelle aree collinare il calo è stato meno accentuato (-8,7%). Nel 2010 sono cresciute le aziende con terreni in affitto (+73,8%), e parallelamente sono diminuite le aziende con terreni di sola proprietà (-22,7%). Le aziende zootecniche sono dimezzate rispetto al censimento del 2000, con cali evidenti per gli allevamenti suinicoli (-85%), con ovicaprini (-63%) e con bovini (-33%). La SAU media delle aziende agricole abruzzesi non supera i 7 ettari, sono molto più piccole delle aziende del nord (oltre i 12 ha), anche se leggermente più grandi di quelle meridionali (5 ha). Il processo di riorganizzazione fondiaria è stato molto meno accentuato rispetto alle altre regioni del centro nord, dove la SAU media in alcuni casi è triplicata, mentre in Abruzzo è cresciuta solo del 20% negli ultimi decenni.

38 Utilizzazione dei terreni L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo % L utilizzazione delle superfici agricole superficie totale (sat) ,0% superficie agricola utilizzata (sau) ,0% seminativi ,0% cereali ,6% legumi secchi ,4% patata ,0% barbabietola da zucchero ,4% piante sarchiate da foraggio ,0% piante industriali ,9% ortive ,1% fiori e piante ornamentali ,1% piantine ,0% foraggere avvicendate ,4% sementi ,2% terreni a riposo ,7% coltivazioni legnose agrarie ,7% vite ,4% olivo per olive da olio e da tavola ,4% agrumi ,0% fruttiferi ,0% vivai ,2% altre coltivazioni legnose agrarie ,0% orti familiari ,5% prati permanenti e pascoli ,7% arboricoltura da legno ,4% boschi annessi ad aziende agricole ,5% superficie agricola non utilizzata ,8% altra superficie ,4% Di 687 mila ettari di superficie agricola totale (SAT), il 66% è utilizzato ad uso agricolo (SAU). Dei 454 mila ettari di SAU il 40% è destinato a seminativi, quasi il 18% a legnose agrarie e circa il 42% a prati pascoli. I seminativi (182 mila ettari) sono rappresentai per quasi il 40% da cereali, il 35% da foraggere avvicendate, e il 9% da colture ortive e pataticoltura. Le piantagioni agricole sono costituite essenzialmente dall olivicoltura (53%) e della viticoltura (40%). Dei circa 13 mila ettari ad ortaggi, quasi il 64% si trova nella provincia de L Aquila, in prevalenza nel Fucino. La viticoltura (oltre 32 mila ettari) è concentrata in provincia di Chieti (81%), come pure il 50% dell olivicoltura regionale (43 mila ettari). Dei 197 mila ettari di SAU della provincia de L Aquila oltre il 76% è destinato a prati e pascoli permanenti, quindi solo il 24% viene effettivamente coltivato. Secondo i dati del Censimento del 2010 oltre 175 mila ettari di bosco sono annessi alle aziende agricole.

39 L andamento della SAU per zona altimetrica SAU per zona altimetrica - Abruzzo (ha) L aumento della SAU negli ultimi 10 anni (+5,2%) è da attribuirsi prevalentemente alle aree di montagna (+9,3%) mentre nelle aree di collina interna e litoranea l aumento è minimo (+1,5% e +0,1%) L aumento nelle aree di montagna è legato all aumento dei prati permanenti e dei pascoli (+13%) Vi è comunque una redistribuzione dell uso del suolo tra colture in tutte le zone altimetriche: Diminuzione dei cereali Aumento delle foraggere avvicendate Aumento dell olivo e diminuzione della vite Aumento delle ortive (montagna) e legumi secchi Scomparsa della barbabietola da zucchero Principali colture: Montagna (ha) Collina interna (ha) Collina litoranea (ha)

40 Consistenza ed evoluzione degli allevamenti bovini ed ovini Numero di capi bovini per zona altimetrica (ha) Aziende con allevamenti bovini Zona altimetrica Numero Var. % 2000/10 Numero medio capi Montagna % 22 (16) Collina interna % 19 (13) Collina litoranea % 16 (12) Numero di capi ovini per zona altimetrica (ha) Aziende con allevamenti ovini Zona altimetrica Numero Var. % 2000/10 Numero medio capi Montagna % 98 (59) Collina interna % 37 (19) Collina litoranea % 28 (13)

41 Le caratteristiche economiche delle aziende agricole abruzzesi Tipologia imprese agricole Dimensione Economica Giornate lavoro Superficie Agricola Utilizzata Aziende Abruzzo Italia Abruzzo Italia Abruzzo Italia Abruzzo Italia Non imprese (< euro di PS) 10,9 6,5 36,2 28,6 21,7 17,2 72,3 67,0 Imprese medio piccole ( euro di PS) 7,6 5,2 13,9 11,7 9,4 9,4 10,3 11,1 Imprese medio grandi (> euro di PS) 81,5 88,3 49,9 59,7 68,9 73,4 17,4 21,9 Fonte: nostre rielaborazioni su lavoro realizzato da F. Sotte (Politecnico di Ancona) e A. Arzeni (INEA), pubblicato su

42 Dinamica del Valore Aggiunto (valori correnti) Produzione totale, del VA e dei Consumi intermedi cfr. Abruzzo - Italia (2007=100) Il Valore Aggiunto ai prezzi di base dell agricoltura abruzzese è pari a 583 milioni di Euro Rappresenta il 2,25% del VA dell agricoltura italiana Il VA è pari al 50,4% del valore della produzione (in Italia 52,6%) I consumi intermedi sono pari al 49,6% della produzione (in Italia 47,4%) Posta pari a 100 la produzione agricola del 2007 la produzione abruzzese è aumentata di più di quella italiana (111 vs 105) Così anche il Valore Aggiunto (107), che invece in Italia è diminuito (98) I consumi intermedi sono cresciuti di circa il 15%

43 Indicatori medi aziendali per ordinamento tecnico economico (OTE) Seminativi Cerealicoltura Ortofloricolt. Viticoltura Olivicoltura Fruttiferi Erbivori Bovini da latte Granivori Miste coltivazioni allevamenti Abruzzo Indicatori tecnici Intensità del lavoro (SAU/UL) 9,3 22,8 3,9 5,4 5,8 6,2 35,0 Grado intensità zootecnica (UBA/UL) 0,2 0,1 0,0 0,1 0,0 0,4 28,3 Livello di meccanizzazione (KW/SAU) Intensità di meccanizzazione (KW/UL) Indicatori economici 15,3 11,6 22,8 11,4 24,6 48,2 9,3 6, Produttività totale terra (RTA/SAU) Produttività netta della terra (VA/SAU) Redditività netta della terra (RN/SAU) Produttività lorda totale lavoro (RTA/UL) Rendimento lavoro aziendale (VA/UL) Redditività netta lavoro aziendale (RN/UL) Fonte: RICA Redditività netta lavoro aziendale (RN/UL) Seminativi Cerealicoltura Ortofloricoltura Viticoltura Olivicoltura Fruttiferi Erbivori Bovini da latte Granivori Miste coltivazioni ed allevamenti Abruzzo

44 Trend degli indicatori medi aziendali in Abruzzo 2008/2011 Annualità Indicatori tecnici Intensità del lavoro (SAU/UL) 16,2 19,7 15,2 11,4 Grado intensità zootecnica (UBA/UL) 11,5 12,2 9,8 6,1 Livello di meccanizzazione (KW/SAU) Intensità di meccanizzazione (KW/UL) Indicatori economici Produttività netta della terra (VA/SAU) Redditività netta della terra (RN/SAU) Rendimento lavoro aziendale (VA/UL) Redditività netta lavoro aziendale (RN/UL) Fonte: RICA 2011

45 Aziende con commercializzazione dei prodotti aziendali diretta al consumatore in azienda fuori azienda aziende agricole altri canali di commercializzazione agroindustria commercio oranismi associativi L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Incidenza percentuale sul totale delle aziende totale L'Aquila 22,3% 7,4% 17,1% 4,7% 27,6% 7,4% 61,6% Teramo 37,9% 9,5% 27,6% 4,0% 30,9% 3,1% 71,8% Pescara 25,9% 5,6% 9,6% 3,4% 21,1% 9,9% 50,8% Chieti 15,1% 5,4% 6,5% 3,0% 26,6% 35,9% 65,9% Abruzzo 23,1% 6,6% 13,1% 3,5% 26,7% 20,2% 63,9%

46 Aziende con vendita di prodotti aziendali territorio cereali e p.i. ortaggi e patate uva da vino olive da olio foraggi animali vivi latte e formaggi vino olio L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Incidenza percentuale sul totale delle aziende L'Aquila 17,3% 20,3% 1,3% 1,0% 15,8% 18,2% 4,0% 1,5% 6,9% Teramo 36,4% 4,0% 2,9% 2,5% 24,3% 11,8% 2,1% 2,8% 32,0% Pescara 19,4% 3,6% 6,7% 11,3% 8,9% 7,6% 1,5% 1,3% 22,3% Chieti 18,2% 3,1% 32,9% 28,0% 4,2% 2,7% 0,8% 0,7% 13,1% Abruzzo 22,5% 5,5% 17,4% 15,8% 11,0% 7,6% 1,6% 1,4% 18,3%

47 Aziende con attività connesse agriturismo fattorie sociali fattorie didattiche trasformazione p. vegetali trasformazione p. animali contoterzismo L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Incidenza percentuale sul totale delle aziende L'Aquila 1,3% 0,3% 0,2% 2,3% 1,8% 0,6% 6,8% Teramo 1,2% 0,1% 0,1% 0,3% 0,6% 0,9% 3,1% Pescara 0,9% 0,1% 0,1% 0,4% 0,7% 0,6% 2,9% Chieti 0,5% 0,0% 0,0% 0,2% 0,1% 0,6% 1,6% Abruzzo 0,8% 0,1% 0,1% 0,5% 0,5% 0,7% 2,8% totale

48 Aziende con coltivazioni DOP/IGP vite per uva di qualità olivo ortaggi e altri seminativi altre coltivazioni totale L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Incidenza percentuale sul totale delle aziende L'Aquila 2,2% 0,0% 0,5% 0,3% 2,8% Teramo 4,2% 0,1% 0,2% 0,0% 4,3% Pescara 6,5% 2,9% 0,0% 0,0% 8,7% Chieti 20,3% 0,5% 0,0% 0,0% 20,6% Abruzzo 11,9% 0,8% 0,1% 0,0% 12,5%

49 Rapporto 2013 Congiuntura agroalimentare abruzzese I CONSUMI ALIMENTARI

50 Consumi: la fiducia dei consumatori Il clima di fiducia dei consumatori, sulla base dei dati forniti dall Istat (indicatori in base 2005=100) è in peggioramento. Diminuisce infatti la fiducia sia del quadro economico generale sia di quello relativo al clima personale. In riferimento alla situazione economica del Paese, l indagine Istat (contrassegnata con i simboli ++, +, =, -, --, non risponde) mostra per il 2012 un generale clima di sfiducia rispetto al Il primo trimestre del 2013 mostra però una lieve ripresa rispetto al trimestre precedente, che però si traduce in una decisa contrazione se il dato viene confrontato con il primo trimestre del 2011 e del Per quanto riguarda il clima personale dei consumatori, peggiora il giudizio sul bilancio economico della famiglia, con una lieve ripresa del primo trimestre del 2013 rispetto al trimestre precedente, che però risulta essere di decisa riduzione se si considera il giudizio dei consumatori sul proprio bilancio familiare dei primi mesi del 2011 e del In questo quadro generale, è ipotizzabile un ripensamento delle famiglie sui comportamenti di acquisto ed evidentemente in questa possibilità si inserisce anche la sensazione di un mutamento nei comportamenti di acquisto di prodotti agroalimentari da parte dei consumatori italiani e quindi anche di quelli abruzzesi. Fiducia dei consumatori: attese sulla situazione economica dell Italia Fiducia dei consumatori: giudizi sul bilancio familiare Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

51 Consumi: spesa delle famiglie per prodotti alimentari e totale beni Spesa per i consumi finali delle famiglie (valori concatenati con anno di riferimento 2005) Alimentari e bevande non alcoliche Bevande alcoliche, tabacco, narcotici Totale beni Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

52 Indice dei prezzi al consumo La difficile congiuntura economica e il marcato aumento dei prezzi dei prodotti alimentari registrato nel 2012, acuendosi ancora di più nei primi mesi del 2013, hanno impattato negativamente sulle abitudini di consumo dei prodotti alimentari delle famiglie italiane. In ogni caso focalizzandoci sul 2012, esso si chiude con un incremento dei prezzi dei beni alimentari (+2,5%), comunque inferiore a quello dell indice generale (3,0%). Il calo dei redditi e la conseguente riduzione della capacità di spesa, della fiducia sulla capacità di ripresa del Paese e l aumento delle spese incomprimibili, nonché lo scenario di crisi economico-finanziaria internazionale, hannocontribuito in parte a modificare il comportamento di acquisto e consumo degli italiani. Codacons sottolinea: «l aumento dei prezzi è stata (per le famiglie) una stangata invisibile pari a oltre cinque volte quella dell Imu» indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (base 2010=100) - dati mensili Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

53 Indice dei prezzi al consumo indice dei prezzi al consumo alimenti lavorati e non lavorati per l'intera collettività (base 2010=100) - dati mensili Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

54 I consumi delle famiglie mostrano negli ultimi anni una crescita a valori correnti molto significativa, anche se a valori concatenati si segnala una contrazione netta dei consumi. Questo andamento si è sostanziato in una complessiva riduzione, sia Spesa per consumi di generi alimentari Spesa per consumi di generi alimentari e bevande non alcoliche delle famiglie sul territorio economico miliardi di euro pure più marcata per i prodotti Composizione di origine della spesa animale. di alcuni generi alimentari (escl. bevande alcoliche) delle famiglie sul territorio economico milioni di euro Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

55 Spesa per consumi di generi alimentari Indici di variazione dei consumi per principali generi alimentari delle famiglie sul territorio economico numeri indici 2000=100 Fonte: ns elaborazioni su dati Istat

56 Reddito disponibile e consumi delle famiglie Reddito disponibili pro-capite, valori a prezzi costanti (migliaia di euro) - Italia Consumi delle famiglie, variazioni percentuali tendenziali 16 15, , , Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Riduzione dei redditi reali Diminuzione clima di fiducia Aumento spese obbligatorie Recessione dei consumi

57 Comportamento dei consumatori Quando compra i prodotti alimentari quanto è importante. Molto e abbastanza importante Qualità Prezzo Origine geografica Marca Unione Europea Germania Spagna Francia Italia Gran Bretagna Fonte: Eurobarometro % gli italiani che ritengono importante l origine geografica del prodotto che acquistano

58 Comportamento dei consumatori Nonostante la crisi il consumatore italiano rimane comunque molto attento agli aspetti salutisti, al rispetto dell ambiente e di eticità dei prodotti acquistati Trend segmenti di offerta in Italia* Fonte: Coop su dati Nielsen, 2012

59 Evoluzione del numero di punti vendita alimentari al dettaglio Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud-Isole Italia Frutta e verdura Carni e di prodotti a base di carne Pesci, crostacei e molluschi Pane, torte, dolciumi e confetteria Bevande Fonte: INEA

60 Numero e superficie dei supermercati e degli ipermercati in Italia, per aree geografiche Nord-Ovest Nord-Est Centro (incluso Sardegna) Sudn(incluso Sicilia) Totale Italia SUPERMERCATI Numero Superficie (mq) Sup. media (mq) Sup. /1.000 ab IPERMERCATI Numero Superficie (mq) Sup. media (mq) Sup. /1.000 ab TOTALE IPER + SUPER Numero Superficie (mq) Sup. media (mq) Sup. /1.000 ab SUPERETTE Numero Superficie (mq) Sup. media (mq) Sup. /1.000 ab Fonte: INEA DISCOUNT Numero Superficie (mq) Sup. media (mq) Sup. /1.000 ab

61 Considerazioni conclusive PAC: minori fondi sul I Pilastro, ma con grande variabilità a seconda del criterio di distribuzione regionale che sarà adottato Maggiori fondi sul II Pilastro (Psr ) Abruzzo: prevedibile aumento relativo di fondi rispetto alla precedente programmazione (SR, FSE, FESR) in quanto Regione in transizione (PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media UE-27) Industria alimentare: crescita del fatturato (in controtendenza rispetto all industria manifatturiera nel complesso) Ma la dinamica del valore aggiunto è negativa (in Abruzzo più che nel resto d Italia) Anche la dinamica del numero di imprese (iscrizioni / cessazioni) è negativa in Abruzzo Crescono le esportazioni agroalimentari abruzzesi, diminuiscono le importazioni Diminuiscono i consumi alimentari (a prezzi costanti) Agricoltura: aumenta la SAU (dal 2000 al 2010) La produzione agricola abruzzese aumenta di più di quella italiana (2007/2011) Aumenta anche il Valore Aggiunto agricolo, che invece in Italia è diminuito I consumi intermedi sono cresciuti però di circa il 15% Peggiorano gli indicatori medi di redditività del settore (campione RICA)

62 Grazie dell attenzione!

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