N. 28 Anno IV Agosto 2011 La Newsletter del Consorzio Camerale

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1 La Newsletter del Consorzio Camerale SOMMARIO A colloquio con Approfondimenti Mario Nava, Direttore per le Istituzioni Finanziarie e Capo dell Unità Banche della DG Mercato Interno della Commissione europea Il Comunicato stampa della Commissione europea: La Commissione europea vuole banche europee più forti e più responsabili I risultati dello stress test sulle banche europee Rinnovo dei vertici di Assoconfidi Appuntamenti Innovazione e green energy: le nuove opportunità in Alto Adige Esportazioni e crisi dei mercati Segnalazioni Consultazioni pubbliche Pubblicazioni Economic Outlook La Newsletter del Consorzio Camerale Pubblicazione mensile Via Camperio 1, Milano Tel /69/97 info@consorziocamerale.eu Presidente: Carlo Sangalli Direttore: Pier Andrea Chevallard Coordinatore: Roberto Calugi Responsabile progetto editoriale: Carlo Bettonica Redazione: Gianmarco Paglietti Carlo Bettonica Laura Ferrari Milena Bolchini Valentina Morelli 1

2 A COLLOQUIO CON Mario Nava Direttore per le Istituzioni Finanziarie e Capo dell Unità Banche della DG Mercato Interno della Commissione europea. G.Paglietti Lo scorso 21 luglio si è tenuto a Milano un incontro organizzato dal Consorzio Camerale e dalla Camera di commercio di Milano per presentare ai rappresentanti del mondo camerale, bancario, associativo e dei confidi la proposta legislativa avanzata dalla Commissione europea per il recepimento di Basilea 3. A illustrare la proposta è stato invitato Mario Nava, Direttore responsabile per le Istituzioni Finanziarie della DG Mercato Interno nonché Capo dell Unità Banche che ha materialmente prodotto il testo della proposta legislativa. La proposta consta di un Regolamento e di una Direttiva con cui si recepiscono nell ordinamento europeo i principi e le regole che compongono il quadro regolamentare di Basilea 3. Si tratta di un impegno notevole, sia sul piano politico sia su quello economico. L Unione europea sarà, infatti, la prima giurisdizione a recepire integralmente l Accordo e ad applicarlo a tutte le banche operanti sul territorio dei paesi membri. Ciò significa che le nuove regole non interesseranno solo i gruppi bancari di rilevanza internazionale, come avviene in altri paesi, come gli Stati Uniti, ma tutti gli istituti di credito, qualunque sia la loro rilevanza sistemica nel contesto del mercato europeo. Tradotto in numeri, ciò significa che Basilea 3, nell Unione Europea, interesserà oltre banche che gestiscono più del 53% degli attivi a livello mondiale. Ne consegue la necessità di adattare le regole di Basilea 3, pensato in funzione dei grandi gruppi transnazionali, anche a realtà di dimensioni molto contenute, come nel caso delle banche cooperative o popolari, e di prevedere, di conseguenza, un approccio flessibile che ne garantisca una efficace applicazione ai diversi contesti funzionali e territoriali. Il messaggio dunque è che non vi è stato un alleggerimento di Basilea 3 da parte della Commissione ma un doveroso adattamento alla realtà estremamente variegata del sistema bancario europeo. La decisione di applicare le regole dell Accordo, così come già avvenne d altra parte per Basilea 2, all intero sistema nasce dalla volontà e dall esigenza di garantire, da un lato, una concorrenza ad armi pari tra tutti gli operatori, imponendo regole comuni sia pure con la necessaria flessibilità, e di porre le basi, dall altro, per una maggior stabilità del sistema. Proprio su questo secondo aspetto si è concentrata l attenzione per rispondere alle diffuse preoccupazioni circa l impatto economico delle nuove regole. Secondo le stime emerse dallo studio di impatto realizzato su scala europea, una crescita dell 1% effettivo del capitale di riserva comporterebbe un aumento dei costi per il sistema produttivo inferiore all 1% ma abbatterebbe la probabilità di crisi sistemica del 70%, con i conseguenti benefici per il sistema economico nel suo complesso. Benefici che potrebbero essere ancora maggiori in paesi come l Italia il cui sistema produttivo, per tutta una serie di ragioni, si è dimostrato meno elastico nel rispondere alle dinamiche positive del ciclo a fronte di una più marcata sensibilità ai trend negativi. 2

3 Per quanto riguarda le PMI, è stato ricordato come le diverse componenti economiche e finanziarie del nostro paese abbiano manifestato con forza alla Commissione l opportunità di garantire alle imprese minori un trattamento di riguardo, tenuto conto del minore rischio sistemico che esse rappresentano. Già ora esse godono, nell ambito dell approccio standard di Basilea 2 di una ponderazione pari al 75% per la definizione dell attivo ponderato per il rischio che costituisce per così dire la base per il calcolo del capitale di riserva delle banche. E stata prevista, a loro favore, una sorta di clausola di revisione in base alla quale, prima dell entrata a regime delle nuove regole, l Authority bancaria europea dovrebbe realizzare uno studio sul rischio sistemico rappresentato dalle PMI in modo da valutare la possibilità di introdurre un parametro di ponderazione ancora più favorevole per le aziende minori. Ponderazione che naturalmente, qualora venisse concessa, dovrebbe comportare un beneficio effettivo a favore delle imprese in termini di costi di accesso al credito e non a favore del solo sistema bancario in termini di minor capitale regolamentare da accantonare. E emersa, d altra parte, l esigenza che si continui a promuovere cultura finanziaria non solo tra le imprese ma anche e soprattutto tra i giovani, operando quindi anche un intervento formativo preventivo all eventuale entrata nel mondo dell imprenditoria. Il Comunicato stampa della Commissione europea La Commissione vuole banche europee più forti e più responsabili Bruxelles, 20 luglio Le banche sono al centro della crisi finanziaria dell economia globale dal Da quest esperienza sono stati tratti degli insegnamenti e gli errori del passato non devono ripetersi. Per questo motivo la Commissione europea oggi ha presentato delle proposte che mirano a cambiare il modo in cui operano le banche attive in Europa. L obiettivo principale è di rafforzare la solidità del settore bancario della UE, garantendo al contempo che le banche continuino a finanziare l attività economica e la crescita. Le proposte della Commissione si basano su tre obiettivi concreti. 1. Nella proposta si richiede alle banche di detenere un livello di capitale quantitativamente e qualitativamente più elevato che consenta loro di assorbire autonomamente futuri shock. Gli istituti finanziari hanno affrontato l ultima crisi con fondi propri insufficienti in termini quantitativi e qualitativi, rendendo necessario un sostegno senza precedenti da parte delle autorità nazionali. Con la sua proposta, la Commissione ha messo in atto in Europa le norme internazionali sul capitale delle banche convenute a livello di G20 (più comunemente note come accordo di Basilea III). L Europa assumerà un ruolo guida in materia, applicando tali norme a oltre banche, che gestiscono il 53% degli attivi a livello mondiale. 3

4 2. La Commissione intende inoltre istituire un nuovo quadro di governance, conferendo alle autorità di vigilanza nuove competenze per monitorare le banche in maniera più approfondita e prevedendo la possibilità di sanzionare le banche qualora si rilevassero dei rischi, ad esempio al fine di ridurre i crediti in previsione di una bolla economica. 3. La Commissione mira a fare confluire tutta la legislazione in materia in un corpus unico di norme che disciplinino l attività bancaria con l obiettivo di migliorare la trasparenza e l effettiva applicazione delle misure adottate*. * Secondo le stime dell FMI, le perdite riconducibili alla crisi registrate dalle banche europee tra il 2007 e il 2010 sfiorano i miliardi di euro, pari all'8% del PIL dell UE. I risultati dello stress test sulle banche europee G.Paglietti Cinque banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, MPS, Banco Popolare e UBI) hanno partecipato allo stress test condotto su 90 banche europee per testarne la capacità di resistenza in condizioni di grave crisi e sull'adeguatezza dei livelli di capitalizzazione. Il calcolo sullo stress test si basa sulla valutazione del Tier 1, il nocciolo del patrimonio di una banca, che comprende gli utili non distribuiti, le riserve, le azioni ordinarie e di risparmio e le obbligazioni a scadenza minima a 10 anni. In Italia tutti i gruppi mantengono un coefficente di capitalizzazione Tier 1 superiore al 6% (addirittura sopra l'8% Intesa Sanpaolo) quindi resterebbero solvibili anche nello scenario peggiore che prevede una doppia recessione, un forte calo dei mercati azionari e uno shock sul debito sovrano. Gli stress test sono condotti dall'organismo europeo Cebs (guidato dal vicedirettore di Banca d'italia Giovanni Carosio). I risultati indicano che tutte le banche italiane partecipanti sono adeguatamente capitalizzate, con rapporti di capitale Core Tier 1, in condizioni di stress, ampiamente al di sopra del requisito del 5%. In uno scenario avverso, Intesa Sanpaolo avrebbe al 2012 un core Tier 1 dell'8,9%, Ubi Banca del 7,4%, Unicredit del 6,7%, Mps del 6,3%, Banco Popolare del 5,7%. Non hanno superato il test: -inaustria: Oesterreichische Volksbank - in Grecia: Banca Agricola di Grecia (ATEbank) EFG Eurobank - in Spagna: Caja de Ahorros del Mediterraneo Banco Pastor Grupo Banco Grupo Caja Unnim CatalunyaCaixa Non ha diffuso i risultati la tedesca Landesbank Hessen-Thüringen (Helaba), per una 4

5 contestazione sul metodo di calcolo del capitale di qualità primaria adottato dall'autorità Bancaria Europea. Rinnovo dei vertici di Assoconfidi V. Morelli Lo scorso 13 Luglio Francesco Bellotti, Presidente Federconfidi, è stato eletto alla Presidenza di Assoconfidi, l'associazione delle Federazioni nazionali dei Confidi. Allo stesso tempo, Giovanni Da Pozzo, Presidente uscente, è stato nominato Rappresentante di Assoconfidi in AECM, l'associazione europea di garanzia mutualistica. In occasione dell assemblea, abbiamo avuto modo di scambiare alcune veloci battute con il Presidente Da Pozzo sullo stato dell arte e sulle prospettive del sistema delle garanzie in Italia. Signor Presidente, negli ultimi anni il sistema dei Confidi è stato caratterizzato da un intenso processo di aggregazione e di riposizionamento che ha visto il mercato concentrarsi sempre più intorno ai Confidi 107. L attenzione che ha circondato la nascita e la prima fase di sviluppo di questi soggetti è stata concentrata soprattutto sui costi legati alla trasformazione in intermediari vigilati. Quali sono, invece, le opportunità che si aprono per questi Confidi? Occorre fare una premessa: in generale, il processo di cui lei parla, ha generato e continuerà a generare indubbi vantaggi per tutto il Sistema di riferimento individuati nella presenza di un numero inferiore di Confidi con più consistenti volumi operativi, una struttura organizzativa più articolata ed un bacino di riferimento più esteso. Attraverso il conseguimento di questi obiettivi, i Confidi 107 sono già oggi in grado di offrire alle imprese un maggior numero di servizi qualificati che garantiscono una diversificazione del portafoglio ed una conseguente riduzione del rischio operativo. Si è ipotizzato, di fronte alle difficoltà che molti Confidi 107 hanno dovuto affrontare dopo il passaggio al regime di vigilanza, di rivedere alcuni parametri, come ad esempio quello relativo ai volumi minimi di attività per l iscrizione all albo, o di ammorbidire quantomeno gli obblighi legati ai controlli interni e alle segnalazioni di vigilanza. Qual è la posizione di AssoConfidi al riguardo? AssoConfidi ha ormai da tempo avviato una serie di tavoli di confronto sul tema con le due principali Istituzioni. Mi riferisco al Ministero dell Economia e delle Finanze e alla Banca d Italia. In tutte le occasioni, l obiettivo è sempre stato quello di delineare un contesto normativo che tenesse pienamente conto sia delle peculiarità operative dei Confidi, sia delle loro possibili evoluzioni strategiche al fine di garantire la stabilità e la solidità del Sistema nel tempo. In particolare, per quanto attiene alla determinazione dei volumi minimi di attività a cui lei fa riferimento, AssoConfidi ritiene che sarebbe preferibile riconsiderare le variabili che li vanno a comporre piuttosto che prevedere un generico innalzamento della soglia utile ai fini dell iscrizione. 5

6 Quali sono, invece, le prospettive per i Confidi 106? Alla luce delle dinamiche del mercato, c è ancora spazio per operatori a vigilanza ridotta oppure anche per loro si profila l adeguamento, di fatto, alle regole imposte ai Confidi 107? Il D. Lgs. 141/2010, in attuazione della direttiva comunitaria in materia di credito al consumo, ha avviato la riforma del Testo Unico Bancario, prevedendo la costituzione di uno specifico Organismo per i Confidi 106. Si tratta di una prima modalità di controllo sull attività di questi soggetti, fino ad ora pressoché esenti da ogni forma sostanziale di verifica della propria operatività, attraverso l iscrizione obbligatoria in un apposito Elenco. A tal riguardo, AssoConfidi ha più volte espresso parere favorevole al fatto che le attività di controllo vengano estese anche alla verifica dei soggetti iscritti a tale Elenco, considerata anche la presenza sul mercato di strutture non completamente rispondenti alla mission propria dei Confidi o non più operative perché in liquidazione che, di certo, non aiutano a rafforzare l immagine complessiva del Sistema della garanzia. Al contempo, la previsione di questo stesso Organismo deve essere letta come la volontà, a livello istituzionale, di riconoscere comunque un ruolo importante ai Confidi 106 che, seppur di più modeste dimensioni rispetto ai colleghi 107, continuano ad avere un peso rilevante nel sostegno alle imprese del tessuto economico nazionale. I Confidi si sono trovati in prima linea nel mitigare gli effetti che la crisi ha avuto sulle condizioni di accesso al credito per le imprese. Ciò ha comportato senza dubbio un consolidamento del loro ruolo di facilitatori del credito ma anche un notevole aumento degli oneri a loro carico, in primis le sofferenze. Come ha reagito il sistema e quali conseguenze, positive o negative, ha lasciato in eredità il periodo di crisi? Per rispondere alla sua domanda, le riporto quanto dichiarato da Mario Draghi, Governatore della Banca d Italia, nella sua relazione annuale del 2010: Rispetto agli anni precedenti la crisi, quando il contributo dei Confidi per le imprese associate si traduceva essenzialmente nell applicazione di tassi di interesse più bassi, nei mesi più recenti l intervento di questi soggetti è apparso determinante ai fini dell erogazione stessa del finanziamento. Appare quindi evidente come, anche a livello istituzionale, sia ormai riconosciuto il ruolo di facilitatori di accesso al credito svolto dai Confidi. Nel periodo della crisi, poi, la stretta della recessione è stata attenuata dall attività dei Confidi stessi che hanno mitigato gli effetti della congiuntura negativa, sul tessuto produttivo, sostenendo con la massima efficacia e tempestività l economia reale del Paese. A fronte di tutto ciò, arrivano oggi segnali di un contestuale e fisiologico aumento delle sofferenze delle operazioni garantite nel mezzo del periodo di difficoltà. Questa, a ben vedere, rappresenta una delle importanti motivazioni sulla base delle quali chiediamo alle Istituzioni un sostegno in termini di accoglimento delle nostre richieste in sede di recepimento della normativa secondaria. 6

7 Negli ultimi anni si è notevolmente rafforzato il rapporto dei Confidi con le Camere di commercio: da un lato i Confidi hanno contribuito alla realizzazione delle politiche territoriali di sviluppo, dall altro, come Lei stesso può testimoniare, data la Sua carica di Presidente della Camera di commercio di Udine, le Camere di commercio hanno attivamente sostenuto il sistema delle garanzie sia attraverso conferimenti diretti di risorse sia coinvolgendoli in iniziative e programmi di supporto per le PMI. Come giudica i risultati conseguiti da questa collaborazione e quali interventi potrebbero essere adottati dalle Camere di commercio in futuro per supportare la crescita e il consolidamento del sistema delle garanzie? È fuor di dubbio che le Camere di Commercio rappresentino un soggetto fondamentale per l esistenza stessa dei Confidi, proprio in considerazione di quanto da lei affermato circa l attivo e forte sostegno in termini di conferimenti diretti o di coinvolgimento indiretto nel supporto alle imprese. Proprio per tali motivi e al fine di rafforzare ulteriormente il rapporto e creare delle possibili sinergie con le Camere di Commercio, AssoConfidi ha recentemente istituito un tavolo permanente con Unioncamere nel quale poter approfondire altri importanti temi volti principalmente ad armonizzare le azioni camerali sui diversi territori e ad indirizzarle verso un sostegno patrimoniale dei Confidi. Per concludere, Le chiediamo un Suo commento sugli scenari aperti da Basilea 3. Da marzo 2010 è stato istituito un gruppo di lavoro, sulla legislazione bancaria, presieduto da Assoconfidi con l obiettivo di fornire un supporto tecnico alla lobby di AECM (Associazione Europea di Garanzia Mutualistica) sul tema Basilea 3 e presentare alla Commissione europea un documento di analisi. In sintesi, tale documento sottolinea l importanza di evitare che gli impatti delle nuove regole possano produrre effetti negativi in termini di accesso al credito per le PMI anche alla luce delle conseguenze della recente crisi economica. Tale direttiva, infatti, potrebbe condurre ad un rialzo dei tassi di interesse e ad un peggioramento dei rating delle PMI comportando un incremento nei costi dei prestiti alle PMI e mettendo così a serio rischio la capacità di concedere finanziamenti alle imprese. In particolare poi, per il mercato della garanzia, appare di fondamentale importanza che il testo finale di Basilea 3 possa prevedere delle specifiche norme per questo Sistema, tenendo nella giusta considerazione la specificità del settore, certamente diverso da quello degli intermediari finanziari puri. 7

8 Per saperne di più La AECM è l Associazione Europea di garanzia mutualistica, fondata nel 1992, che raggruppa 34 strutture di garanzia e federazioni nazionali operanti in 21 paesi dell'unione Europea, oltre alla Turchia. I suoi membri sono società di garanzia mutualistica del settore privato, fondi di garanzia o banche di sviluppo con una divisione dedicata. Nel 2009, le organizzazioni membri dell'aecm avevano un volume totale di garanzie in portafoglio di 70,4 miliardi di euro e hanno concesso nuove garanzie per un totale di 34 miliardi. (Fonte: AECM) Innovazione e green energy: le nuove opportunità in Alto Adige V. Morelli Energie rinnovabili, efficienza energetica, investire in nuove grandi idee: sono questi i temi discussi lo scorso 20 luglio a Milano nell incontro dal titolo Innovazione, green energy ed incentivi: fare nuova impresa in Alto Adige. All incontro, organizzato da BLS Business Location Südtirol Alto Adige-, in stretta collaborazione con il Consorzio Camerale per il credito e la finanza e con il patrocinio di APER, hanno partecipato oltre venti imprese della provincia di Milano attive nel comparto delle energie rinnovabili e, in generale, nel settore green, interessate a scoprire le opportunità offerte dal territorio dell Alto Adige e dalle sue aziende specializzate che accompagnano le imprese sia nel processo di insediamento sia in quello di sviluppo e crescita. Variegata è stata la composizione dei relatori, ciascuno con competenze aziendali e professionali di alto livello, ideali quindi per offrire ai presenti informazioni riguardo ad ogni aspetto di un possibile nuovo investimento in campo green: alle domande, moderate dal giornalista Marco Gaiazzi di Class CNBC, hanno risposto esaustivamente i responsabili rappresentati di BLS, della Provincia di Bolzano, di TIS Innovation Park, di Eurac, di Energylab, dell Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano, di Unicredit e dello studio legale Guardamagna di Milano. Nella prima parte dell incontro è stata presentata l attività svolta da BLS: si tratta di una società provinciale per l insediamento di imprese e la promozione locale, da sempre attenta allo sviluppo del proprio territorio che fornisce alle aziende interessate un servizio di consulenza e un assistenza a 360. Essa, infatti, offre informazioni dettagliate su aspetti legali, fiscali, sui finanziamenti e sull iter amministrativo, necessari per l insediamento di una nuova impresa. Tutto 8

9 questo è possibile grazie alla fitta rete di partner competenti con cui BLS lavora da anni. Perché fare nuova impresa in Alto Adige? La domanda ha fatto da perno all intero dibattito. I punti qualificanti della provincia sono stati chiaramente espressi e motivati: incentivi interessanti, infrastrutture efficienti, economia dinamica, burocrazia ridotta, bassa pressione fiscale. L Alto Adige, infatti, grazie al suo statuto speciale, dispone di una vasta autonomia che lascia alle imprese ampi margini di manovra; registra le tasse più basse d Italia, eroga finanziamenti ad hoc destinati alla promozione e allo sviluppo di imprese. Perché poi investire proprio nelle energie rinnovabili? A livello nazionale l Alto Adige detiene il primato nell impiego di fonti di energia rinnovabile e nell efficienza energetica. Ad oggi la metà del fabbisogno energetico di elettricità e riscaldamento è coperto da fonti di energia rinnovabile, la superficie pro-capite di impianti solari destinati alla produzione di acqua calda è sette volte maggiore rispetto al resto dell Italia. Pochi dati che sottolineano l attenzione dedicata dall Alto Adige alla sostenibilità ambientale. Numerose, inoltre, sono le strutture ivi presenti che sostengono lo sviluppo dell energia rinnovabile: si pensi ad esempio ad Eurac, Istituto per le energie rinnovabili, che investe nella ricerca, Tis Innovation Park, che accompagna le imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili attraverso il trasferimento di know-how e l assistenza nei progetti di ricerca e sviluppo, Agenzia CasaClima, ente di certificazione dell efficienza energetica applicata all edilizia. Interessante è stato il contributo offerto dai rappresentanti dell Ordine dei commercialisti e degli Avvocati presenti in sala: hanno esposto come le figure del commercialista e dell avvocato si siano evolute nel corso degli anni; non più semplici esperti in materia contabile o legale, ma veri e propri partner della aziende attenti alle diverse esigenze. Laddove c è un idea brillante, deve necessariamente esserci un finanziamento per renderla concreta: su questo punto si è espresso il rappresentante dell area Energy and Environment di Unicredit. Uno strumento fondamentale per finanziare specifici investimenti caratterizzati da un alto livello di complessità è, infatti, il project finance, che basa la sua valutazione economico/finanziaria esclusivamente sulla qualità del progetto stesso. Tante iniziative, tante opportunità, tante prospettive: ora resta solo l impegno delle imprese a volere e saperle sfruttare. Esportazioni e crisi dei mercati M. Bolchini Venerdì 8 luglio si è tenuto il quinto ed ultimo seminario del ciclo di incontri Finanza e gestione per le imprese lombarde degli anni 10, durante il quale è stato affrontato il tema dell internazionalizzazione e del sostegno alle esportazioni. 9

10 L incontro ha visto l intervento di un panel di relatori esperti provenienti dall ambiente accademico universitario, dalle istituzioni e dal mondo bancario. In primo luogo è stato fornito un inquadramento sul posizionamento dell Italia nei mercati internazionali, soprattutto alla luce degli andamenti del 2009, l anno in cui gli effetti della crisi si sono manifestati in modo più pesante. I dati mostrano che nel corso del 2009 gli effetti della crisi sul commercio internazionale hanno determinato una caduta del 12% degli scambi internazionali. Nel corso del 2010 c è stata una ripresa nella misura del 14% e attualmente gli scambi con l estero sono in crescita costante. A spiegare gli effetti pesanti sul mercato globale, c è il fatto che gli scambi internazionali sono maggiormente suscettibili a modifiche nei periodi di crisi. Inoltre, ciò che non consente all Italia di occupare una posizione predominante sul mercato internazionale è la sua economia ed i settori in cui è forte come ad esempio i mobili e la pelletteria, prodotti che sono di facile produzione anche all estero e che rientrano in settori che crescono lentamente. È stata sottolineata la crescita di paesi come la Cina, il Brasile e l India, mentre l Europa e i paesi avanzati come l America del Nord, hanno visto un rendimento inferiore rispetto a quelli emergenti. In futuro, infatti, è prevedibile che i paesi emergenti supereranno quelli avanzati. In termini di percentuali, nel periodo di crisi il 72% delle imprese che esportano hanno visto una riduzione del proprio fatturato mentre il 47% ha ridotto l occupazione e il 44% ha cancellato piani di investimento. Le esportazioni si sono ridotte del 31% per il 55% delle imprese ma è da sottolineare che il 17% delle imprese ha aumentato la propria esportazione del 26,5%. Nel corso del convegno è emersa l esigenza di una nuova cultura imprenditoriale al fine di ottenere un posizionamento di maggiore rilievo delle imprese italiane all interno del mercato globale. Con la globalizzazione, infatti, bisogna essere consapevoli dei cambiamenti che ha avuto il mercato, ma anche del fatto che è diventato più complesso ed è quindi necessario aiutare le imprese a superare le soglie di performance usuali in modo da renderle in grado di esportare ed essere competitive. Per crescere la propria competitività all estero l Italia necessita dunque di una maggiore cultura manageriale lungo tutta la filiera e di un orientamento alla crescita. Infatti, un problema comune per molte imprese, evidenziato e condiviso da tutti i relatori presenti al convegno, è la mancanza sia di una strategia di mercato che sia in grado di imporsi sul mercato globale, sia di una cultura manageriale che consenta di approcciarsi in modo adeguato ed efficace ai partner dei diversi paesi con cui si lavora o si avrebbe intenzione di lavorare. Per maggiori approfondimenti e per ulteriori aspetti tecnici, le presentazioni dei singoli interventi sono disponibili sul sito del Consorzio alla pagina dedicata al link 10

11 Consultazioni pubbliche Scadenza: 10 agosto Consultazione pubblica su un nuovo regime per il venture capital La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica con l obiettivo di instaurare un vero mercato interno dei Fondi di venture capital in Europa. Tutti gli interessati possono inviare pareri ed osservazioni ritenuti utili alla proposta. Scadenza: 31 agosto Revisione della disciplina in materia di finanziamenti pubblici per le reti a banda larga La Commissione europea ha l obbligo di rivedere gli orientamenti in materia di aiuti di Stato alle reti per le telecomunicazioni a banda larga entro il mese di settembre A tal fine, la Commissione invita gli interessati ad inviare pareri e osservazioni a riguardo. Scadenza: 23 settembre Consultazione sulla revisione della Comunicazione della Commissione europea sull assicurazione del credito all esportazione a breve termine La Commissione europea invita le Agenzie di assicurazione del credito all esportazione e le altre istituzioni finanziarie a fornire il loro parere riguardo alla Comunicazione sull assicurazione del credito all esportazione a breve termine, in modo da stabilire se la Comunicazione (che scadrà a fine 2012) deve continuare ad esistere, essere modificata o cessare la sua applicazione. 11

12 Pubblicazioni Studi, paper, discorsi sul tema dell economia e della finanza pubblicati nel mese di luglio E possibile scaricare i documenti al seguente indirizzo: Relazione annuale di Banca d'italia sulla prevenzione e lotta del riciclaggio Pubblicata la Relazione annuale 2010 di Banca d'italia sull'attività d'informazione internazionale per la lotta contro il riciclaggio. Intervento di Mario Draghi, Governatore di Banca d'italia, presso ABI Il Governatore di Banca d'italia, Mario Draghi, è intervenuto nell'assemblea di ABI per analizzare l'attuale situazione economica europea dopo il periodo di crisi, la regolamentazione della finanza internazionale e il sistema di vigilanza sulle banche Intervento di Giovanni Carosio, Vice Direttore Generale di Banca d'italia, presso Ferderconfidi Il Vice Direttore Generale di Banca d'italia, Giovanni Carosio, è intervenuto presso Federconfidi sul tema "I Confidi e il sostegno alle imprese". 12

13 ECONOMIC OUTLOOK Statistiche macro-economiche: Paesi del G7 e Emergenti Cambi (dati aggiornati al 27 luglio 2011) Paese PIL Tasso Inflaz. Tasso Disocc. Paese Prezzo Variazione annua Stati Uniti 2,3% 3,6% 9,2% Euro $ USA 1,436 7,3% Eurozona 2,5% 2,7% 9,9% Euro Sterlina 0,881 2,8% Germania 4,9% 2,3% 7,0% Euro Yen 112,729 3,8% Regno Unito 1,6% 4,2% 7,7% Euro Fr. Svizzero 1,176-6,0% Francia 2,2% 2,1% 9,7% Euro Yuan Cina 9,261 4,7% Italia 1,0% 2,7% 8,2% Euro $ Canada 1,40 4,9% Spagna 0,8% 3,2% 21,3% Euro Rublo Russo 40,13-1,5% Giappone -1,0% 0,3% 4,5% Euro Real Brasile 2,30 3,4% Cina 9,5% 6,4% 4,1% Euro - $ Hong Kong 11,00 5,7% India 7,8% 8,7% 7,3% Euro - $ NZ 1,78 3,7% Hong Kong 7,2% 5,6% 3,5% Euro - $ AUS 1,33 1,5% Corea del Sud 4,2% 4,4% 3,3% Fonte: Bloomberg. Brasile 4,2% 6,7% 6,2% Argentina 9,9% 9,7% 7,4% Fonte: Bloomberg. I dati sono annuali e si riferiscono all ultima rilevazione ufficiale. 13

14 Mercati azionari (dati aggiornati al 27 luglio 2011) Paese FTSE/Mib Milano ,48% Dax Francoforte Cac 40 Paris IBEX 35 Madrid ,47% 3,12% 6,06% Valore Variazione 1 sett 1 sett ( ) 1 YTD YTD ( ) -3,53% 5,96% 1,00% 2,03% FTSE London ,56% 1,10% 0,59% -2,15% Swiss Mkt. Zurich ,58% -0,32% -6,28% -0,26% S&P 500 US ,19% 0,72% 6,95% -0,35% Nasdaq Comp US ,47% 1,00% 7,76% 0,41% Nikkei ,97% 1,34% -0,95% -4,61% Hang Seng Index ,60% 1,17% -2,56% -9,38% RTS Russia ,54% -2,52% 6,04% 7,91% Shangai Cina ,30% -1,96% -0,59% -10,16% Bovespa - Brasil ,61% -2,38% 11,90% -14,30% MSCI Mondo 329-0,84% -0,55% -0,54% -6,95% Fonte: Bloomberg. Materie prime (dati aggiornati al 27 luglio 2011) Commodities Valore Variazione 1 settimana 1 sett ( ) YTD YTD ( ) Petrolio (WTI) (barile) 99,6 2,47% 0,99% 9,04% 1,60% Oro (oncia) 1.601,9 0,52% -0,92% 12,75% 5,06% Argento (oncia) 40,01 2,01% 0,54% 29,68% 20,83% Platino (oncia) 1.795,5 1,98% 0,51% 1,43% -5,49% Rame (libbra) 440,1 1,12% 1,41% -6,48% -12,51% Mais (bushel) 690,0-913,4% -8,87% 15,37% 7,93% Fonte: Bloomberg. 1 Valori espressi in funzione del cambio dell Euro. 14

15 Futures (dati aggiornati al 27 luglio 2011) Paese Valore Variazione attesa su FTSE/Mib Milano ,0-1,59% FTSE London 5.929,5-0,32% S&P 500 US 1.328,2-0,36% Dax Futures 7.271,5 0,06% Nikkei Futures 9.550,0-0,60% Bovespa - Brasil ,0 0,56% Fonte: Bloomberg. Mercato monetario (dati aggiornati al 27 luglio 2011) Costo denaro Libor 3 mesi prossima apertura Banca Centrale Tasso di sconto Delta Europa 1,61% 1,50% 0,11% Regno Unito 0,83% 0,50% 0,33% Stati Uniti 0,25% 0,25% 0,00% Giappone 0,20% 0,10% 0,10% Fonte: Bloomberg. Spreads verso Italia (dati aggiornati al 27 luglio 2011) 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni Italia 3,59% 4,71% 5,39% 5,93% Germania -2,21% -2,70% -2,57% -2,38% Grecia 22,69% 10,84% 8,81% 4,35% Spagna 0,16% 0,21% 0,35% 0,15% Fonte: Bloomberg. 15

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