Azienda ULSS 21 Legnago

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1 Azienda ULSS 21 Legnago Bilancio Sociale 2012

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3 Azienda ULSS 21 Legnago Bilancio Sociale 2012

4 DIREZIONE STRATEGICA Direttore Generale Massimo Piccoli Direttore Sanitario Gianni Tessari Direttore Amministrativo Gabriele Gatti Direttore Servizi Sociali Raffaele Grottola COLLEGIO SINDACALE Presidente Albertino Ghellere Componenti Salvatore De Rosa Carla Grigoli Fernando Tebaldi Massimo Venturato CONFERENZA DEI SINDACI ANGIARI, Vincenzo Bonomo BEVILACQUA, Valentino Girlanda BONAVIGO, Ermanno Gobbi BOSCHI SANT ANNA, Vincenzino Passarin BOVOLONE, Emilietto Mirandola CASALEONE, Andrea Gennari CASTAGNARO, Andrea Trivellato CEREA, Paolo Marconcini (Presidente Conferenza dei Sindaci) CONCAMARISE, Cristiano Zuliani GAZZO VERONESE, Andrea Vecchini ISOLA RIZZA, Elisa De Berti LEGNAGO, Roberto Rettondini MINERBE, Carlo Guarise NOGARA, Luciano Mirandola OPPEANO, Alessandro Montagnoli PALÙ, Francesco Farina RONCO ALL ADIGE, Moreno Boninsegna ROVERCHIARA, Gino Lorenzetti SALIZZOLE, Mirko Corrà SAN PIETRO DI MORUBIO, Giorgio Malaspina SANGUINETTO, Alessandro Braga SORGÀ, Giovanni Battista Bazzani TERRAZZO, Sabrina Chinaglia VILLA BARTOLOMEA, Luca Bersan ZEVIO, Diego Ruzza GRUPPO DI LAVORO BILANCIO SOCIALE Graziana Aguzzi (Coordinatore Bilancio Sociale), Controllo interno e Programmazione Silvia Bonacchini, Controllo interno e Programmazione Con la collaborazione delle Unità Operative e i Servizi dell Azienda ULSS 21 Il Bilancio Sociale 2012 è consultabile anche sul sito

5 Presentazione del Direttore Generale I mezzi di comunicazione, al giorno d oggi, consentono al cittadino di conoscere il funzionamento delle istituzioni come mai prima d ora, permettendogli di formulare dei giudizi e di intervenire partecipando attivamente alla vita pubblica. In questo periodo critico, tuttavia, la domanda di trasparenza e di informazione delle istituzioni pubbliche è divenuta molto più forte. Diventa cruciale sapere come vengono impiegate le già scarse risorse e come le razionalizzazioni dei costi incidano sui servizi forniti. D altro canto è l Ente stesso a sentire il bisogno di esprimere il proprio punto di vista per dare al cittadino la visione più chiara possibile della sua attività. Il Bilancio Sociale mira a fornire al cittadino un quadro globale del funzionamento e dell organizzazione dell Azienda, non soffermandosi solo sugli aspetti economico-patrimoniali, ma entrando nel merito di tutta l attività svolta, presentando il proprio operato con stretto riferimento tra i servizi erogati e i costi sostenuti. Il Bilancio Sociale, nella sua sesta edizione, è divenuto ormai una consuetudine dell ULSS 21 e tale continuità rappresenta IL valore aggiunto di questo documento. La confrontabilità dei dati, infatti, consente di misurare l impegno dell Azienda nel costante miglioramento dei servizi erogati e, in alcuni casi, di mettere in luce criticità. In questo modo anche gli organi decisionali possono avere un quadro complessivo dell attività e indirizzare le strategie verso i margini di miglioramento. Tutte le edizioni del Bilancio Sociale, dal 2007 alla presente, sono condivise sul sito internet aziendale dove è anche possibile lasciare una valutazione tramite il questionario online. Buona lettura! Massimo Piccoli Direttore Generale dell Azienda ULSS 21

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7 Indice degli argomenti COSA TROVO A...9 PREMESSA...11 QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE...13 CAPITOLO 1. TERRITORIO E POPOLAZIONE CONTESTO SOCIO-ECONOMICO Geografia del territorio e popolazione Contesto di riferimento Economia OSSERVAZIONI EPIDEMIOLOGICHE SULLA POPOLAZIONE Natalità e mortalità Malattie cronico-degenerative Malattie infettive Infortuni sul lavoro Malattie professionali...25 CAPITOLO 2. PRESENTAZIONE DELL AZIENDA PRINCIPI CONTENUTI NELL ATTO AZIENDALE ASSETTO ISTITUZIONALE E GOVERNANCE Organi aziendali Componenti della Direzione Generale e organi collegiali Ospedale Il Distretto Dipartimento di Prevenzione Attività non sanitarie di supporto IL CAPITALE AZIENDALE...33 Il Capitale strutturale e tecnologico Attività di manutenzione Investimenti in attrezzature sanitarie Progetti edilizi Il Sistema informatico aziendale...36 Il Capitale umano...36 Il Capitale organizzativo Sistemi di Gestione della Qualità Ospedale senza Dolore Nucleo Cure palliative Sistemi di gestione del Rischio clinico Nucleo di Valutazione degli Investimenti in Tecnologie Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) Piano di Zona Centro Unico di Prenotazione (CUP) Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico...44 CAPITOLO 3. LA DIMENSIONE ECONOMICA Finanziamenti di parte corrente Analisi dei costi per natura Costi standard in Sanità: esperienza dell ULSS 21 nel N.I.San Conto Economico Riclassificato a valore aggiunto Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario...62 CAPITOLO 4. UTENTI Le Cure Primarie La Spesa farmaceutica per i residenti Attività di Screening Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP) Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN)...71

8 Promozione ed educazione alla salute Servizi veterinari Assistenza ospedaliera Sistema di misurazione delle performance dei sistemi sanitari Programma Nazionale Valutazione esiti Assistenza specialistica ambulatoriale Tempi di attesa Attività di Pronto Soccorso Il Servizio immuno-trasfusionale La nascita nell ULSS La famiglia e l età evolutiva Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale Dimissioni Protette Assistenza domiciliare integrata (ADI) Servizio integrazione lavorativa...95 Gli Anziani Case di riposo (Centro Servizi) Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC) Vaccinazioni per gli anziani...99 I Disabili Assistenza protesica Una particolare fragilità: la Salute mentale Le Dipendenze Immigrazione CAPITOLO 5. RISORSE UMANE Consistenza e caratteristiche del personale Prevenzione e gestione del rischio degli operatori CAPITOLO 6. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONI PARTNER La Regione Veneto Istituzioni scolastiche e Polo didattico universitario Asilo nido aziendale Fornitori Gli Istituti Creditizi Le organizzazioni del Terzo settore CAPITOLO 7. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Gestione dei Consumi La Gestione dei Rifiuti CAPITOLO 8. OBIETTIVI FUTURI DELL AZIENDA GLOSSARIO...127

9 Premessa 44 Pazienti ammessi in Ricovero Ordinario 17 Pazienti ammessi in Day Hospital 3 Parti 13 Interventi chirurgici in regime ordinario 14 Interventi chirurgici in Day Surgery 9 Interventi Chirurgici in Ambulatorio Protetto 198 Accessi in Pronto Soccorso di cui: 1 In pericolo di vita (cod. Rosso) 28 Urgenti ma non in pericolo di vita (cod. Giallo) 115 Con lesioni che interessano funzioni vitali (cod. Verde) 54 Rinviabili al medico curante (cod. Bianco) 20 Osservazioni brevi intensive 37 osservazioni 316 Prelievi di sangue Esami di laboratorio 341 Esami di radiologia diagnostica 987 Prenotazioni effettuate presso gli sportelli CUP 363 Prenotazioni telefoniche (Call center) 55 Trattamenti di dialisi 160 Persone assistite a domicilio (ADI) 9 Valutazioni multidimensionali 5,3 Donne che si rivolgono ai consultori 2,5 Sopralluoghi per verificare la sicurezza nei posti di lavoro 4,2 Visite fiscali 4,4 Pareri ed accertamenti alimentari Interventi di vigilanza in stabilimenti di produzione, 5,6 trasformazione e distribuzione di alimenti 34 Sopralluoghi in allevamenti Bilancio Sociale

10 Premessa Centro Sanitario Polifunzionale di Nogara Ospedale di Zevio Ospedale di Legnago 10 Ospedale di Bovolone Azienda ULSS 21 Legnago

11 Cosa trovo a Premessa Cosa trovo a OSPEDALE MATER SALUTIS ATTIVITÀ DI RICOVERO: LEGNAGO - Area medica: Cardiologia e Unità Di Terapia Intensiva Coronarica (Utic), Gastroenterologia, Geriatria, Malattie Infettive, Medicina Interna, Nefrologia e Dialisi, Neurologia, Oncologia, Pneumologia, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), Rianimazione, Radioterapia e Medicina Nucleare, Recupero e Rieducazione Funzionale. - Area chirurgica Chirurgia Generale, Oculistica, Odontostomatologia, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Urologia - Area materno-infantile Ostetricia e Ginecologia, Pediatria con Patologie neonatali e Nido. - Servizi: Laboratorio analisi, Anatomia e Istologia Patologica, Radiologia, Farmacia Ospedaliera. POLIAMBULATORI: Ematologia, Oncologia, Fisiokinesiterapia, Nefrologia, Oculistica, Endocrinologia, Dermatologia, Radioterapia, Dietologia, Otorinolaringoiatria, Anestesia (con Terapia Antalgica), Ortopedia, Ginecologia, Gastroenterologia, Chirurgia, Anatomia patologia, Psichiatria, Urologia, Allergologia, Amb.Trasfusionale, Centro Antidiabete. PRONTO SOCCORSO SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA SERVIZIO TRASFUSIONALE E IMMUNOEMATOLOGIA (con unità di raccolta per donazioni sangue, plasma e piastrine) NEUROPSICHIATRIA INFANTILE (DIP.TO DISTRETTO) SERV. DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (ex Guardia medica) ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE MEDICINA LEGALE (riconoscimento invalidità civili, valutazione stato di handicap, rilascio patenti speciali di guida, ) CENTRO UNICO DI PRENOTAZIONE (CUP) E CASSA UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP) PALAZZINA DIREZIONALE Direzione Generale, Direzione Medica Ospedaliera, Uffici Amministrativi. Dipartimento Distretto: Servizio Integrazione Lavorativa, Serv. amministrativo Assistenza Protesica, Tutela Minori, PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE SINISTRA ADIGE (c/o Osp. Mater Salutis) Servizi Amministrativi (iscrizione all anagrafe sanitaria, scelta/revoca MMG/PLS, esenzioni, ) PUNTO SANITA DISTRETTUALE DESTRA ADIGE (Porto di Legnago) ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Servizio abilitazione/riabilitazione Disabili Adulti, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani, Tutela Minori ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: medicina pubblica (certificazioni di idoneità, ), polizia mortuaria DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE (c/o Palazzo di vetro, via Frattini) ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccinazioni, medicina pubblica (certificazioni idoneità,ecc.), polizia mortuaria SERVIZIO DIPENDENZE (SER.D.) (V.le Cadorna, 3) OSPEDALE CHIARENZI ATTIVITÀ DI RICOVERO: RIABILITAZIONE POLIFUNZIONALE ZEVIO POLIAMBULATORI: Cardiologia, Pneumologia, Ortopedia, Chirurgia, Ginecologia, Urologia, Oncologia, Fisiatria, Neurologia, Oculistica, Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontostomatologia, Centro Antidiabete, Radiologia (Rx Digitale ed Ecografie), Psichiatria. PUNTO PRELIEVI SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (Ex Guardia medica) CENTRO TRASFUSIONALE PER DONAZIONI SANGUE E PLASMA ATTIVITÀ AMBULATORIALE DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE SPORTELLO CUP E CASSA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio familiare, Neuropsichiatria infantile, Serv. abilitazione/riabilitazione Disabili adulti, Serv. Amministrativo per l assistenza protesica, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani SERVIZIO DIPENDENZE (SER.D.) C/o Osp. Chiarenzi UTAP Bilancio (c/o Sociale Osp Chiarenzi) forma associativa evoluta (5 MMG e 2 PLS) 11

12 Premessa Cosa trovo a CENTRO SANITARIO POLIFUNZIONALE NOGARA POLIAMBULATORI: Cardiologia, Ginecologia, Urologia, Ortopedia Sala gessi, Oculistica, Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontostomatologia, Neurologia, Radiologia (Rx tradizionale e ecografia), Psichiatria, Centro Antidiabete, Fisiatria e Fisiokinesiterapia SCREENING MAMMOGRAFICO PUNTO PRELIEVI SERV. DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (ex Guardia medica) UNITÀ DI RACCOLTA DONAZIONI SANGUE E PLASMA SPORTELLO CUP E CASSA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DISTRETTO: servizi amministrativi (iscrizione ad anagrafe sanitaria, scelta/revoca MMG e PLS, autorizzazioni, rilasci esenzioni, ecc.), Consultorio, Neuropsichiatria infantile, Servizio abilitazione/riabilitazione Disabili Adulti, Tutela Minori, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccinazioni, medicina pubblica (certificazioni di idoneità, ecc.), polizia mortuaria. CTRP VILLA STELLINI (Comunità Terapeutica Residenziale Protetta) PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE CEREA ATTIVITÀ AMBULATORIALE: Otorinolaringoiatria, Oculistica, Ginecologia, Dermatologia, Odontostomatologia ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Tutela Minori, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani ATTIVITÀ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: vaccini, medicina pubblica (certificazioni di idoneità, ) OSPEDALE SAN BIAGIO ATTIVITÀ DI RICOVERO BOVOLONE - Area Funzionale di Lungodegenza e Riabilitazione: Lungodegenza, Medicina, Day Hospital oncologico - Osservazione Breve Intensiva (c/o Punto di Primo Intervento) - Day Surgery Multispecialistico: Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia, Urologia, Terapia Antalgica POLIAMBULATORI: Cardiologia, Ostetricia-Ginecologia, Urologia, Ortopedia, Chirurgia, Centro Antidiabete, Oculistica, Dermatologia, Otorinolaringoiatria, Odontoiatria, Ambulatorio endometriosi, Internistico Geriatria, Oncologia, Neurologia, Fisiokinesiterapia, Radiologia (Rx Tradizionale, Ecografie, Risonanze Magnetiche) PUNTO PRELIEVI PUNTO DI PRIMO INTERVENTO (Ambulatorio chirurgico d urgenza) SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (Ex Guardia medica) UNITÀ DI RACCOLTA DONAZIONI SANGUE E PLASMA SPORTELLO CUP E CASSA PUNTO SANITÀ DISTRETTUALE ATTIVITÀ DEL DIP.TO DISTRETTO: Consultorio Familiare, Neuropsichiatria Infantile, Servizio Abilitazione/ Riabilitazione Disabili Adulti, Servizio Integrazione Lavorativa, Servizio Amministrativo per l assistenza protesica, Età Evolutiva Adolescenti e Giovani ATTIVITÀ DEL DIP.TO DI PREVENZIONE: vaccini, medicina pubblica (certificazioni di idoneità, ) CENTRO DI SALUTE MENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE, SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA CENTRO DI MEDICINA GENERALE (c/o Osp. San Biagio ): Medicina di Gruppo sperimentale avanzata (4 MMG) 12 Azienda ULSS 21 Legnago

13 Premessa Premessa Cos è il Bilancio Sociale? Il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione e controllo, oltre che di comunicazione e condivisione verso l interno e l esterno dell azienda. L amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. A cosa serve? A differenza della rendicontazione economico-finanziaria (Bilancio d esercizio, ecc.), che presenta i risultati reddituali e la situazione economica, finanziaria e patrimoniale, il Bilancio Sociale si sofferma su tutti gli altri aspetti che caratterizzano l attività dell azienda/ente e che nel settore pubblico rivestono fondamentale importanza, consentendo agli interlocutori sociali di conoscere e valutare l andamento della gestione aziendale. I principali obiettivi sono: condividere con gli stakeholders (portatori di interesse) i principali indirizzi strategici e le modalità per il loro perseguimento; rappresentare gli effetti prodotti dall attività aziendale per le diverse categorie di stakeholders; ottimizzare le relazioni pubbliche, al fine di migliorare l immagine percepita dell azienda; divenire uno strumento integrato nel ciclo di programmazione, rendicontazione e controllo aziendale; supportare le strategie aziendali finalizzate al raggiungimento di una maggiore trasparenza in relazione alle responsabilità, alle strategie e agli obiettivi e alla sostenibilità (Accountability). La metodologia utilizzata La Regione Veneto, che ha intrapreso già da qualche anno un processo di sviluppo della Rendicontazione Sociale, ha avviato a partire dal 2007 un progetto, coordinato dall Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto, per la stesura delle Linee Guida Regionali per la redazione del Bilancio Sociale. Il Bilancio Sociale Aziendale viene redatto partendo dai flussi informativi e dalle principali relazioni periodiche aziendali integrate da altri documenti/relazioni predisposti dal Servizio Controllo interno e Programmazione dell Azienda ULSS 21. Questa edizione si riferisce all anno 2011, ma, essendo stata realizzata nei primi mesi del 2012 ne è inevitabilmente influenzata: infatti in alcuni punti, in particolare quelli in cui si forniscono informazioni circa la disponibilità di servizi e le relative modalità di accesso, si è preferito descrivere lo stato attuale. A chi è rivolto? Questo Bilancio Sociale è rivolto a tutti gli Stakeholders dell ULSS 21, ovvero coloro che possiedono un interesse diretto o indiretto nei confronti dell Azienda in quanto influenzano o possono essere influenzati dalla sua attività, dai suoi obiettivi e dalle sue politiche. Ognuno di essi ha una particolare esigenza informativa, in base al tipo di relazione che lo collega all azienda. Si è scelto di indirizzare questo documento in modo particolare ai cittadini/utenti, che, oltre ad essere i destinatari dell attività dell ULSS 21, sono anche i reali finanziatori ed in quanto tali hanno il diritto di venire a conoscenza delle modalità di allocazione delle risorse e i risultati ottenuti. Nello schema seguente sono raffigurati i principali Stakeholders dell Azienda ULSS 21 e le rispettive principali esigenze informative: Bilancio Sociale

14 Premessa Tipologie di stakeholders dell Azienda ULSS 21 e rispettivi fabbisogni informativi Collettività e Ambiente Impatto su contesto sociale, territorio, economia locale e ambiente Organizzazioni partner (fornitori,associazioni,privati, ) Relazioni con i fornitori Gestione delle relazioni Attivitàrealizzate in collaborazione e risultati Utenti/cittadini Ruolo e funzioni dell Azienda Servizi offerti Modalità di allocazione delle risorse Risultati (outcome) Qualità, efficienza ed efficacia Risorse Umane Mission istituzionale e dei cambiamenti organizzativi Politiche del personale Valorizzazione delle capacità(formazione, mansioni, ecc.) Altri interlocutori istituzionali (Comuni, altre ULSS, ) Politiche sanitarie Attivitàrealizzate in collaborazione e risultati Confronto Regione Contesto generale Allineamento delle politiche aziendali con le strategie regionali Struttura del Documento Il Bilancio Sociale 2012 dell AULSS 21 si compone di quattro sezioni: 1. IDENTITÀ AZIENDALE: in questa parte viene illustrato il contesto ambientale e sociale, l assetto istituzionale ed organizzativo, dalla missione, visione e valori di riferimento agli obiettivi gestionali. La descrizione dell Identità aziendale permette di comprendere la complessità di un azienda sanitaria: programmi, strategie, attività, compresa la molteplicità ed eterogeneità dei suoi interlocutori (stakeholders). 2. DIMENSIONE ECONOMICA: in questa sezione viene presentata la Dimensione Economica dell Azienda ed in particolare la struttura delle sue fonti di finanziamento, l impiego delle stesse per lo svolgimento dell attività e l analisi dei risultati raggiunti 3. RELAZIONE SOCIALE: descrive il sistema delle relazioni sociali e gli effetti dell attività aziendale verso le diverse categorie di stakeholders; espone le politiche dell Azienda ULSS illustrando, attraverso fatti e dati, la coerenza con gli impegni assunti nei loro confronti. 4. PIANIFICAZIONE FUTURA: individua gli obiettivi di miglioramento che l Azienda si pone in relazione alla rendicontazione e agli obiettivi gestionali futuri. 14 Azienda ULSS 21 Legnago

15 Premessa Questionario di valutazione I suggerimenti e i contributi, anche se in numero molto contenuto negli anni precedenti, rappresentano uno stimolo al continuo miglioramento di questo documento. È per questo motivo che anche per il Bilancio Sociale 2012 proponiamo il questionario di valutazione. Invitiamo quindi i lettori a dedicare qualche minuto alla compilazione del questionario che potrà essere inviato anonimo nelle seguenti modalità: - per posta indirizzandolo a: Azienda ULSS 21 Servizio Controllo Interno e Programmazione - via Gianella 1, Legnago (VR) - Compilandolo direttamente sul sito A quale delle seguenti categorie di Stakeholder (interlocutore dell azienda) appartiene? Utenti Dipendenti Medici Collaboratori (MMG, PLS, ecc.) Farmacisti Organizzazione del Terzo Settore (Associazioni, Coop.Soc., ecc.) Fornitori Pubblica Amministrazione Altro: Ha trovato interessante il Bilancio Sociale? Molto Abbastanza Poco Per niente Qual è la sua valutazione del Bilancio sociale in termini di: INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO OTTIMO Credibilità delle informazioni Completezza delle informazioni Significatività delle informazioni Chiarezza espositiva Aspetto grafico Lunghezza del documento La lettura del Bilancio Sociale le ha fornito informazioni sull azienda che non conosceva? SI NO Se si, quali in particolare? Quale parte ha trovato di maggiore interesse? Quali sono, a suo parere, le informazioni mancanti o che andrebbero maggiormente sviluppate? Commenti e suggerimenti. La ringraziamo per la sua cortese collaborazione Bilancio Sociale

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17 Capitolo 1 - Territorio e popolazione PARTE I IDENTITÀ AZIENDALE PARTE I Identitàaziendale Territorio e popolazione Presentazione dell Azienda Bilancio Sociale

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19 Capitolo 1 - Territorio e popolazione CAPITOLO 1. TERRITORIO E POPOLAZIONE 1.1. Contesto socio-economico Geografia del territorio e popolazione Contesto di riferimento TERRITORIO E POPOLAZIONE L Azienda ULSS 21 opera su un territorio complessivo di 810,21 kmq, che comprende 25 Comuni della Provincia di Verona per un totale di cittadini residenti e una densità di popolazione pari a circa 192 abitanti per kmq. La conformazione geomorfologica è totalmente pianeggiante, caratterizzata da un paesaggio prevalentemente agricolo e da centri abitati di medio-piccole dimensioni. Le strutture dell Azienda sono dislocate nei cinque Comuni di Legnago, Bovolone, Cerea, Nogara e Zevio. Nelle prossime pagine viene dato maggior dettaglio circa le caratteristiche di tali strutture e l offerta assistenziale in ciascuna di queste. Figura 1.1 Estensione territoriale dell Azienda ULSS 21 e abitanti per Comune al 31/12/2012 Comune N. abitanti ANGIARI BEVILACQUA BONAVIGO BOSCHI SANT'ANNA BOVOLONE CASALEONE CASTAGNARO CEREA CONCAMARISE GAZZO VERONESE ISOLA RIZZA LEGNAGO MINERBE NOGARA OPPEANO PALU' RONCO ALL'ADIGE ROVERCHIARA SALIZZOLE SANGUINETTO S. PIETRO DI M SORGA' TERRAZZO VILLA BARTOLOMEA ZEVIO Totale SORGA' SALIZZOLE NOGARA BOVOLONE CONCAMARISE GAZZO VERONESE ZEVIO PALU' OPPEANO SANGUINETTO ISOLA RIZZA S.PIETRO DI M. RONCO ALL'ADIGE CEREA CASALEONE ROVERCHIARA BONAVIGO ANGIARI LEGNAGO MINERBE BOSCHI S.ANNA VILLA BARTOLOMEA BEVILACQUA TERRAZZO CASTAGNARO Bilancio Sociale

20 Parte I Identità aziendale I residenti al 31/12/2012 erano , di cui femmine (50,5%) e maschi (49,5%) con un età media di 43 anni e una percentuale di ultrassessantacinquenni pari al 20,4% del totale. I residenti di cittadinanza non italiana sul territorio sono circa il 10%. Il Grafico 1.1 rappresenta la distribuzione della popolazione per sesso e classe di età, mentre la Tabella 1.1 riporta i principali indicatori demografici. Grafico 1.1 Piramide dell età della popolazione al 31 dicembre età (anni) FEMMINE MASCHI Tabella 1.1 Principali indicatori demografici dal 2005 al 2012 al 31 dicembre Popolazione totale al 31/ Densità per Kmq 183,81 186,90 189,48 190,94 192,03 192,59 192,35 Indice di vecchiaia a 1,48 1,46 1,43 1,40 1,39 1,40 1,42 % residenti in età >65 19,9% 19,8% 19,7% 19,7% 19,6% 20,0% 20,4% Indice di carico sociale b 50,12 50,10 50,41 50,97 50,90 52, Indice di invecchiamento c 19,94 19,80 19,70 19,71 19,59 19,97 20,36 Indice di dipendenza giovanile d 20,19 20,40 20,78 21,21 21,34 21,67 21,87 Indice di dipendenza senile e 29,93 29,70 29,63 29,76 29,56 30,35 31,15 a Indice di vecchiaia = Pop 65 e oltre/pop 0-14 b Indice di carico sociale = [(Pop 65 e oltre + Pop 0-14)/Pop 15-64]x100 c Indice di invecchiamento = (Pop 65 e oltre/pop Totale)x100 d Indice di dipendenza giovanile = (Pop 0-14/Pop 15-64)x100 e Indice di dipendenza senile = (Pop 65 e oltre/pop 15-64)x Azienda ULSS 21 Legnago

21 Capitolo 1 - Territorio e popolazione Economia Il territorio dell ULSS 21 è caratterizzato da una prevalente vocazione agricola e del commercio. Negli ultimi tre anni, a causa della crisi economica, si è assistito ad un generale calo di attività concentrato, in particolare, nei settori dell Agricoltura/Pesca, Industria e Costruzioni. In particolare, il settore del legno, che caratterizza il tessuto imprenditoriale di questo territorio, ha subito un importante calo nel numero di unità locali attive (-10,9% rispetto al 2009). Sembrano invece aver risentito meno della crisi i settori dei Servizi e dell Alberghiero/Ristorazione. Il Grafico 1.3 evidenzia, per il decennio , una minore vivacità imprenditoriale rispetto alla provincia, espressa come variazione nel numero di imprese registrate alla Camera di Commercio di Verona rispetto all anno precedente. Si può osservare come dal 2001 al 2005, il numero di imprese sia andato progressivamente in crescendo, ad eccezione del picco in negativo del Nel 2006 si è registrato un assestamento mentre dal 2007 in poi la crescita si è arrestata e il numero di imprese è andato in diminuzione. L andamento tuttavia sembra suggerire una prospettiva di miglioramento verso la fine del Tabella 1.2 Numero di Unità locali attive nel territorio dell ULSS 21, anni Settore Scost Commercio e trasporti/magazzinaggio ,2% Agricoltura e Pesca ,4% Servizi ,0% Industria di cui: ,2% Legno e mobili ,9% Metallurgia e prodotti in metallo ,5% Tessili, abbigliamento, pelle ,3% Macchinari e apparecchiature nca (comprende sistemi di riscaldamento) ,0% Alimentari e bevande ,6% Apparecchiature elettriche, elettroniche, elettromedicali, di misurazione ,4% Riparazione, manutenzione e installazione macchinari e apparecch ,1% Prodotti chimici, farmaceutici, gomma e materie plastiche ,0% Altro ,6% Costruzioni ,0% Alberghi e ristoranti ,6% Altri ,2% Totale unità locali attive ,5% N. unità locali attive per abitanti Territorio ULSS ,3 117,7 116,1-3,2-2,7% Provincia di Verona (escl.territorio ULSS 21) 115,1 114,7 113,6-1,4-1,3% (Fonte: Servizio Studi e Ricerca della C.C.I.A.A di Verona su dati Infocamere) Scost % Grafico 1.2 Variazione percentuale nel numero di imprese registrate alla CC.I.AA di Verona Variaz. % imprese registrate rispetto ad anno precedente +2,0% +1,5% +1,0% +0,5% +0,0% -0,5% -1,0% -1,5% Bilancio Sociale ,1% -0,2% +1,4% +0,4% +1,3% -0,8% +2,0% +0,7% +1,1% +1,6% +0,1% +1,0% -0,2% +0,5% borazione su dati da: C.C.I.A.A di Verona La Camera di Commercio incontra il territorio - Edizione 2011 Provincia di Verona -1,1% 1 sem ,4% -0,5% -0,5% -0,3% -0,7% -1,0% -0,9% Territorio ULSS 21 Ela 21

22 Parte I Identità aziendale 1.2. Osservazioni epidemiologiche sulla popolazione Natalità e mortalità Negli ultimi anni il tasso di crescita della popolazione dell ULSS 21 è stato complessivamente positivo, come dimostra il grafico 1.3, rimanendo al di sopra del dato a livello nazionale e regionale, nonché dei dati registrati nel Nel 2008 il tasso grezzo di natalità (numero di nati anno/popolazione media anno di riferimento) ha registrato un picco pari a quasi 11 nati ogni abitanti, grazie ad un incremento della natalità tra gli stranieri residenti nel territorio. Negli anni immediatamente successivi l andamento ha subito una flessione, mantenendosi tuttavia superiore ai valori medi nazionali e regionali. Grafico 1.3 Tasso di natalità grezzo: confronto tra Italia, Veneto ed AULSS 21 (Fonte: Tasso di natalità (per 1000 ab.) 11, ,5 10 9,5 9 8, ULSS 21 Veneto Il tasso di mortalità si è sempre mantenuto ai livelli nazionali e leggermente al di sopra di quelli regionali. Nel 2003 si è registrato un tasso particolarmente alto osservabile comunque sia nella Regione che nel resto del Paese. Nel 2010, invece, un picco osservabile per la sola ULSS 21 è stato determinato da un aumento eccezionale della mortalità femminile (+121 decessi rispetto al 2009), come dimostra anche il Grafico 1.4. Questo fenomeno, non riconducibile ad alcun aumento di decessi per patologia particolare, si è comunque ridimensionato dal 2011 riallineandosi al valore nazionale. Italia Grafico 1.4 Tasso grezzo di mortalità grezzo: confronto tra Italia, Veneto ed AULSS 21. (Fonte: 11,5 Tasso di mortalità (per 1000 ab.) 11 10,5 10 9,5 9 ULSS 21 Veneto Italia 8, Principali cause di morte Nel 2012, sulla base delle schede di morte Istat inviate in Regione dall Azienda ULSS 21, risultano deceduti residenti (784 maschi e 843 femmine) dei quali circa il 49,4% a domicilio (abitazione propria o in Casa di Riposo). Le principali cause dei decessi avvenuti nel 2011 (ultimo dato disponibile) sono attribuibili alle malattie all apparato cardiocircolatorio (34,7% sul totale dei decessi) e ai tumori (29,7%). Tra la popolazione maschile e quella femminile tuttavia si osservano andamenti decisamente differenti, in particolare in relazione a queste due cause principali. Se tra gli uomini infatti la prima causa di morte è rappresentata dai tumori (36,4% dei casi tra gli uomini) e in misura di poco inferiore dalle malattie circolatorie (31,3%), tra le donne le principali cause di morte sono invertite essendo più frequenti le malattie circolatorie (37,8%) rispetto a quelle per tumori (23,4%). 22 Azienda ULSS 21 Legnago

23 Capitolo 1 - Territorio e popolazione Grafico 1.5 Decessi per i residenti nell ULSS 21 nel periodo Tasso standardizzato diretto (calcolato su popolazione standard al 31/12/2008) MASCHI MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE TUMORI FEMMINE MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE TUMORI tasso standardizzato diretto MALATTIE SISTEMA RESPIRATORIO MALATTIE ENDOCRINE, NUTRIZIONALI E METABOLICHE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO MALATTIE APPARATO DIGERENTE MALATTIE SISTEMA RESPIRATORIO MALATTIE ENDOCRINE, NUTRIZIONALI E METABOLICHE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO MALATTIE APPARATO DIGERENTE TRAUMATISMI, AVVELENAMENTI E ALTRE CAUSE ESTERNE DISTURBI PSICHICI TRAUMATISMI, AVVELENAMENTI E ALTRE CAUSE ESTERNE DISTURBI PSICHICI Le principali cause di morte per patologia neoplastica tra gli uomini e le donne residenti nel territorio nel 2011 sono rappresentate rispettivamente dalle neoplasie del polmone (23,6%) e della mammella (16,1%) (Grafico 1.6). Il numero di decessi per tumore nel 2012 ammonta a 489 casi (278 uomini e 211 donne), pari a circa il 30% dei decessi verificatisi nell anno. Grafico 1.6 Tipologie di tumore che hanno determinato decessi nel 2011 MASCHI Occhio, encefalo e sist. nervoso centrale: 1,5% Labbro, cavità orale e faringe: 3,8% Organi genitali maschili: 8,7% Altro: 17,5% App. digerente - Colon-retto: 13,7% App. digerente - Fegato: 4,6% App. digerente - Stomaco: 3,4% App. digerente - Pancreas: 4,6% Altri tumori app. digerente: 3,8% Apparato urinario: 5,3% Tessuto linfatico ed ematopoietico: 5,3% Altri tumori app. respiratorio e organi intratoracici: 4,2% App. respiratorio - Polmone e bronchi: 23,6% Occhio, encefalo e sist. nervoso centrale: 1,1% Labbro, cavità orale e faringe: 2,2% Organi genitali femminili: 5,6% FEMMINE Altro: 13,3% App. digerente - Colon-retto: 13,9% App. digerente - Fegato: 5,6% App. digerente - Stomaco: 6,7% Apparato urinario: 5,6% Tessuto linfatico ed ematopoietico: 4,4% App. digerente - Pancreas: 5,6% Altri tumori app. digerente: 7,2% Mammella: 16,1% App. respiratorio - Polmone e bronchi: 12,8% Bilancio Sociale

24 Parte I Identità aziendale Cause particolari di decesso Come già accennato, circa l 8% dei decessi nel territorio dell ULSS 21 avviene per cause non riconducibili direttamente a presenza di malattie o traumatismi, avvelenamenti, ecc, bensì per cause quali incidenti stradali, suicidi, annegamenti. I due grafici successivi danno evidenza dell andamento temporale dei decessi su strada e per suicidio per cittadini del territorio dell ULSS 21. Come registrato anche a livello nazionale, la tendenza dei decessi per incidente stradale è in calo. Grafico 1.7 Decessi per incidenti stradali e per Suicidio. Andamento anni Num. decessi Decessi per Incidenti stradali Num. decessi Decessi per Suicidi Maschi Femmine Totale Malattie cronico-degenerative Una stima approssimativa della prevalenza delle patologie che colpiscono la popolazione, in particolare quelle definite cronico-degenerative, può essere ottenuta rilevando le esenzioni per patologia rilasciate per la popolazione della nostra Azienda ULSS. La Tabella 1.3 riporta il numero delle esenzioni per le principali patologie ed evidenzia come quelle più diffuse siano l ipertensione, le malattie cardiache e il diabete. Tabella 1.3 Patologie prevalenti nella popolazione dell ULSS 21. Stime sulla base delle esenzioni per malattia Classificazione esenzione Ipertensione Malattie cardiache Diabete Tumori Malattie endocrine Malattie respiratorie Ipercolesterolemia Malattie dell'occhio Altre malattie al sistema cardiocircolatorio Malattie fegato Psicosi Artropatie Patologie neurodegenerative Epilessia Malattie della cute e del tessuto sottocutaneo Insufficienza renale Altre malattie dell'apparato digerente Altre malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo Celiachia HIV Malformazioni congenite Altre malattie del sistema nervoso Altro Totale esenzioni per malattia Altre esenzioni: Esenzione per reddito Invalidità Civile Invalidità Lavoro/Servizio Invalido di Guerra Totale complessivo esenzioni Azienda ULSS 21 Legnago

25 Capitolo 1 - Territorio e popolazione Malattie infettive Nel controllo e nella prevenzione delle malattie infettive, la notifica rappresenta un punto chiave per la Sanità Pubblica, sia perché permette di tracciare il profilo epidemiologico di tali malattie a livello locale/regionale, sia perché dà l avvio all inchiesta epidemiologica, consentendo in tal modo di mettere in atto tutte quelle misure volte a limitare l estensione della patologia stessa. Il Ministero della Salute, attraverso il Decreto Ministeriale 15 dicembre 1990, stabilisce quali sono le malattie soggette a notifica da parte del personale medico che accerti o anche solo sospetti l insorgenza della patologia e definisce il flusso informativo e le relative modalità di segnalazione. Parallelamente alla notifica routinaria delle malattie infettive, sono stati istituiti, nel corso degli anni, sistemi di sorveglianza dedicati qualora si sia avuta necessità di una raccolta tempestiva e dettagliata di informazioni su specifiche patologie (es. legionellosi, meningiti batteriche, epatiti virali acute, influenza, TBC, tossinfezioni alimentari, paralisi flaccide, malattia di Creutzfeld Jacob, haemophilus influenzae). Tra le denunce di malattie infettive più significative si segnalano 8 casi di salmonella, 30 casi di scabbia, 15 di tubercolosi, 8 di meningite (di cui 1 virale) e 31 da Clostridium difficile, oltre che 48 per varicella e 23 per scarlattina. Rispetto agli anni precedenti i casi di Clostridium difficile stanno diminuendo (120 nel 2010 e 57 nel 2011). A questo risultato ha contribuito in maniera fondamentale la revisione delle procedure e dei protocolli per l igiene delle mani degli operatori sanitari da parte del Servizio rischio clinico per le infezioni ospedaliere. Stanno diminuendo progressivamente anche i casi di varicella, in quanto da alcuni anni il vaccino è stato inserito nel Calendario Vaccinale della Regione Veneto con offerta attiva e gratuita ai bambini al 14 mese. Non sono stati invece segnalati casi di morbillo, grazie anche all alta percentuale di adesione alla vaccinazione offerta ai bambini di 15 mesi Infortuni sul lavoro In Italia nel 2011 sono stati denunciati all'inail infortuni sul lavoro con una diminuzione del 6,6% rispetto all anno precedente. Gli infortuni mortali sono stati 886 con un calo del 9%. Circa il 50% dei casi mortali è avvenuto sulla strada. Nelle cifre riportate non rientrano gli infortuni dei lavoratori in nero, che stime ISTAT 2010 individuano in quasi 3 milioni di unità di lavoro. Secondo l INAIL gli infortuni invisibili ammonterebbero a circa 165mila all anno. Nel Veneto gli infortuni denunciati sono stati con un calo del 6,6% sull anno precedente mentre in provincia di Verona, con un totale di infortuni denunciati, la diminuzione è stata del 5,6%. Nell'ULSS 21 di Legnago i casi denunciati all'inail nel 2011 sono stati 2.814, quasi il 9% in meno rispetto al In 10 anni ( ) gli infortuni sono calati del 42%. L andamento complessivo degli infortuni denunciati nel corso del decennio è riportato nella tabella e nella figura che seguono. Tabella 1.4 Infortuni denunciati all INAIL in Veneto, nella Provincia e nel territorio dell ULSS 21 ( ) Territorio Evento Veneto numero indice ,8 92,5 92,4 89,8 85,5 74,3 73,0 68,2 Provincia di Verona numero indice ,3 90,6 87,4 84,9 83,0 73,9 71,2 67,3 ULSS 21 Legnago numero indice ,0 88,9 87,9 88,5 80,5 69,0 65,9 60,2 Bilancio Sociale

26 Parte I Identità aziendale Grafico 1.8 Trend degli infortuni denunciati in Veneto e nell ULSS 21 (Indice Anno 2003 = 100) Veneto Provincia di Verona ULSS 21 Legnago ,2 67,3 60,2 Nella trattazione seguente i dati sono riferiti agli infortuni riconosciuti dall INAIL in occasione di lavoro 1, in quanto maggiormente significativi sotto l aspetto della sicurezza negli ambienti di lavoro. Si tratta di casi, circa la metà degli eventi denunciati nel territorio dell ULSS 21 nel Come riportato nella figura e tabella seguenti, i comparti con maggiore frequenza infortunistica si confermano nel 2011 (in ordine): Metalmeccanica (17,2%), Servizi (12,2%), Agricoltura (11,3%), Costruzioni (10,0%), Industria del legno (6,2%). Grafico 1.9 Comparti con maggior numero di infortuni riconosciuti 1 nell'ulss 21 (percentuale sul totale eventi avvenuti nel 2011) 19,2% infortuni gravi infortuni non gravi 15,3% 13,7% 13,3% 11,2% 11,7% 6,9% 5,4% 5,1% 4,2% 3,4% 2,2% Metalmeccanico Agricoltura e pesca Servizi Altre industrie Costruzioni Industria Legno Commercio Sanità e PA Trasporti Ind. Alimentare Ind. Metalli Altri comparti Infortuni mortali Tutti gli infortuni mortali avvenuti in luogo di lavoro, esclusi gli incedenti stradali ed a prescindere dalla tutela assicurativa degli interessati da parte dell INAIL, vengono indagati da parte del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPISAL). Complessivamente tra il 2006 e il 2012 lo SPISAL dell ULSS 21 ha svolto indagini in 16 casi, 6 dei quali avvenuti nelle costruzioni e 5 in agricoltura. Gli infortuni mortali denunciati all INAIL sono illustrati nella tabella 1.5. Tabella 1.5 Infortuni mortali denunciati all INAIL in Provincia di Verona e nel territorio della ULSS Provincia di Verona ULSS 21 Legnago sono gli infortuni che comportano un assenza dal lavoro superiore a tre giorni (esclusi quelli in itinere, degli studenti e degli sportivi), per i quali si è concluso l iter sanitario ed amministrativo da parte dell INAIL e rientrano a pieno titolo nella definizione di infortunio sul lavoro. Sono dati completi ma che si stabilizzano dopo alcuni anni dalla denuncia dell evento. Azienda ULSS 21 Legnago

27 Capitolo 1 - Territorio e popolazione Malattie professionali Numerosi fattori di rischio nei luoghi di lavoro possono causare malattie: per esempio la movimentazione manuale di carichi, i movimenti ripetuti degli arti superiori, le vibrazioni, il rumore, gli agenti chimici e i rischi psicosociali. Secondo l ultimo Rapporto annuale dell INAIL, in Italia nel 2011 sono state denunciate all istituto assicuratore (primo certificato di malattia) malattie professionali con un incremento del 9,6% rispetto all anno precedente. L aumento è stato particolarmente considerevole in agricoltura (+24,8%). La crescita del fenomeno, osservata già da alcuni anni, è riconducibile a diversi motivi: aggiornamento normativo, aumento della popolazione lavorativa sottoposta a sorveglianza sanitaria e maggiore consapevolezza della tutela assicurativa favorita dalle attività di prevenzione degli Enti competenti e delle parti sociali. Il fenomeno comunque è tuttora parzialmente sommerso, a causa dei lunghi periodi di latenza di numerose patologie con conseguenti difficoltà dell individuazione del nesso con le condizioni lavorative e per l ancora significativa sottodenuncia da parte dei medici. Il Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) è istituzionalmente il destinatario delle segnalazioni di malattia professionale (denuncia sanitaria e referto) da parte dei medici che le diagnosticano. Nella tabella 1.6 sono indicate le malattie professionali segnalate allo SPISAL dell'ulss 21 o riscontrate dallo stesso Servizio nell'ambito della propria attività ambulatoriale nel periodo Nel 2012 le più frequenti sono le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee dovute a sovraccarico biomeccanico della colonna vertebrale o degli arti superiori per movimentazione manuale di carichi, movimenti ripetuti degli arti superiori e vibrazioni. Seguono le ipoacusie da rumore. Le patologie respiratorie e cutanee riconoscono prevalentemente una patogenesi allergica. Tra i tumori si segnalano tre mesoteliomi pleurici per esposizione ad amianto, un adenocarcinoma dei seni paranasali da polveri di legno ed un basalioma da radiazioni solari. I settori di insorgenza principali sono quello agricolo (37 casi di malattia), la metalmeccanico (20), edile (19) e della lavorazione del legno (8). Tabella 1.6 Malattie professionali segnalate allo SPISAL dell'ulss 21 o riscontrate dal Servizio MALATTIE PROFESSIONALI patologie apparato muscolo scheletrico ipoacusie da rumore mesoteliomi pleurici altre patologie apparato respiratorio dermatiti disturbi psichici lavoro-correlati altre patologie TOTALE Bilancio Sociale

28 Parte I Identità aziendale CAPITOLO 2. PRESENTAZIONE DELL AZIENDA PRESENTAZIONE DELL AZIENDA 2.1. Principi contenuti nell Atto aziendale L Azienda Unità Locale Socio-Sanitaria n. 21, istituita dal 1 gennaio 1995 con la L.R. 56/1994, modificata con la L.R. 22/2001 che ha ridefinito l ambito territoriale, è un ente strumentale della Regione Veneto dotato di personalità giuridica pubblica, autonomia gestionale, amministrativa, contabile, e patrimoniale in conformità alla normativa nazionale e nel rispetto dei principi previsti dalle disposizioni regionali. L Atto aziendale, deliberato il 23 dicembre 2003, è il documento con cui vengono definiti i principi generali, le linee strategiche e l organizzazione dell Azienda. Con l Atto si individua la Mission, ovvero la dichiarazione con cui si esplicita la ragione d essere dell Azienda e i Valori a cui ispirarsi nel realizzare tale mission. MISSION Garantire i livelli essenziali di assistenza definiti dal Piano Sanitario nazionale dal Piano sociosanitario regionale, nel rispetto dei principi di dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell equità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell economicità dell impiego integrato delle risorse. VALORI centralità del cittadino: organizzare i servizi socio-sanitari considerando il cittadino come il primo riferimento dell Azienda; coinvolgimento e partecipazione della Conferenza dei Sindaci nelle azioni ad integrazione socio-sanitaria; fattore umano: valorizzare il lavoro delle persone, rafforzare il loro senso di appartenenza, stimolare la loro creatività, professionalità e capacità di collaborare per il raggiungimento di obiettivi comuni; umanizzazione dei servizi: promuovere il pieno coinvolgimento delle risorse umane e di tutte le professionalità nel miglioramento dei rapporti tra il personale dell Azienda e il cittadino; efficacia della prestazione: prestare un servizio che sia effettivamente orientato alla promozione della salute e che comunque garantisca la corrispondenza tra il livello di assistenza erogato e gli obiettivi della programmazione sanitaria; efficienza della prestazione: razionalizzare l organizzazione, ottimizzare l impiego di tutte le risorse disponibili, per ridurre i consumi impropri e gli sprechi; innovazione e miglioramento continuo della qualità: ricercare la continua evoluzione dell organizzazione e di tutti i servizi socio-sanitari e non, con l applicazione di strumenti e metodologie che permettano di interpretare il cambiamento dei bisogni della cittadinanza; etica professionale: interpretare il proprio lavoro come il giusto equilibrio di competenza, integrità, onestà, evitando di suscitare conflitti tra deontologia professionale degli operatori e finalità aziendali. 28 Azienda ULSS 21 Legnago

29 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda 2.2. Assetto istituzionale e Governance Di seguito viene descritto l Assetto istituzionale dell Azienda, come stabilito dall Atto aziendale. La Figura 2.1 schematizza la Governance aziendale, intesa come processo di definizione delle politiche e delle decisioni caratterizzato non dall imposizione gerarchica, ma dall interazione di una molteplicità di attori e basato su principi di trasparenza, responsabilità, negoziazione, controllo, coordinamento, coerenza. Proprio la crescente importanza che questi principi stanno assumendo dal punto di vista economico e politico, dalla piccola azienda alle grande istituzioni internazionali, fa sì che il concetto di Governance venga sempre più posto in risalto. Figura 2.1 Schema di Governance dell Azienda ULSS Organi aziendali Il Direttore Generale rappresenta legalmente l Azienda, è responsabile delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo e strategico della medesima, che si esercitano attraverso la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare e verificando la rispondenza dei risultati dell attività e della gestione agli indirizzi impartiti ed agli obiettivi programmati. Il Direttore Generale è coadiuvato, nell esercizio delle proprie funzioni, dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo e dal Direttore dei Servizi Sociali i quali sono nominati dal Direttore Generale stesso e da lui/lei eventualmente revocati nel rispetto della normativa vigente. Il Direttore Generale si avvale inoltre del Collegio di Direzione per le attività attribuite a quest ultimo. Il Collegio Sindacale è un organo di controllo che ha il compito di verificare l amministrazione dell Azienda sotto il profilo economico e di vigilare sull osservanza della legge; accerta inoltre la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili ed effettua periodicamente verifiche di cassa. Ha l obbligo di riferire almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest ultima, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità e di trasmettere periodicamente (almeno ogni sei mesi) al Presidente della Conferenza dei Sindaci una propria relazione sull andamento dell attività dell Azienda. Direttore Generale Collegio Sindacale Bilancio Sociale

30 Parte I Identità aziendale Collegio di direzione Conferenza dei Sindaci Componenti della Direzione Generale e organi collegiali Il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo e il Direttore dei Servizi Sociali partecipano, unitamente al Direttore Generale, che ne ha la responsabilità, alla Direzione Generale dell Azienda. In tal modo, all interno dell Azienda, si differenzia la funzione di programmazione, controllo, allocazione e committenza, propria della Direzione Generale, dalla funzione di produzione affidata alle strutture tecnico-funzionali. Il Collegio di Direzione è organismo coadiuvante e di supporto del Direttore Generale per l esercizio della funzione di governo dell Azienda con funzioni consultive, propositive e di controllo. È altresì il luogo privilegiato per la formazione di scelte condivise e conseguentemente come occasione per la crescita dello spirito di appartenenza all Azienda. Ruolo molto importante ha infine la Conferenza dei Sindaci dei Comuni compresi nel territorio di competenza dell ULSS. Essa è l organismo rappresentativo delle autonomie locali, cui spetta il dirittodovere di esprimere i bisogni sociali ad integrazione sanitaria della comunità amministrata. La Conferenza, in attuazione delle norme specifiche vigenti in materia e sulla base di proprio regolamento, nomina i membri dell Esecutivo, partecipa al processo di programmazione sociale ad integrazione sanitaria locale, approva il Piano di Zona dei Servizi Sociali, emana gli indirizzi per l elaborazione del Piano Attuativo Locale, esamina gli atti di bilancio, esercita ogni altra funzione riservata alla sua competenza Ospedale La rete di offerta dell Azienda ULSS 21 di Legnago è composta da quattro strutture, con diverse destinazioni funzionali, localizzate nei comuni di Legnago, Bovolone, Nogara e Zevio. In seguito al processo di riadeguamento del Sistema Sanitario del Veneto, avviato dalla Delibera della Giunta Regionale n 3223 del 08/11/2002, gli ospedali dell ULSS 21 sono stati riorganizzati e classificati in: Ospedale Mater Salutis di Legnago Ospedale S. Biagio di Bovolone Ospedale Don Luigi Chiarenzi di Zevio Centro Sanitario Polifunzionale F. Stellini di Nogara ospedale di rete con attività per acuti con una dotazione di 370 posti letto (media annuale), di cui 333 posti letto di degenza a ciclo continuo (comprensivi di 16 posti letto di terapia intensiva e 22 posti letto di terapia sub-intensiva) e 37 posti letto di Day Surgery e/o di Day Hospital. A questi si aggiungono 10 posti letto per l Osservazione Breve intensiva (OBI). ospedale integrativo di rete con attività ad indirizzo prioritariamente medico-riabilitativo con una dotazione di 48 posti letto per ricoveri a ciclo continuo di Lungodegenza e 13 posti letto di Day Surgery polispecialistica. Sono inoltre presenti 2 posti letto di osservazione nel Punto di primo intervento. ospedale integrativo di rete con attività ad indirizzo prioritariamente medico-riabilitativo con una dotazione di 70 posti letto di Recupero e Riabilitazione Funzionale. Attività ambulatoriale polispecialistica (compresa radiologia convenzionale ed ecografia). Sono inoltre presenti un punto prelievi, l attività di screening mammografico, il Punto Sanità e altri servizi socio-sanitari territoriali afferenti al Dipartimento di Salute mentale. Il presidio ospedaliero aziendale è articolato in Unità Operative Complesse (dotate di budget prefissato) e Unità Operative Semplici, raggruppate in Dipartimenti organizzati per aree omogenee sotto il profilo dell attività, delle risorse umane e tecnologiche impiegate o rispetto ai bisogni da soddisfare (vd. Figura 2.2 Organigramma aziendale) 30 Azienda ULSS 21 Legnago

31 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda Figura 2.2 Organigramma aziendale (2013) LEGENDA UOC: Unità Operativa Complessa UOSVD: Unità Operativa Semplice a Valenza Dipartimentale DIRETTORE GENERALE UOC Serv. Controllo Interno e Programmazione UOC Serv. Affari Amministrativi e Generali UOSVD Serv. Prevenzione e Protezione DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE SANITARIO DIRETTORE SERVIZI SOCIALI Dip.to Amministrativo UOC Serv. Personale e Sviluppo Organizzativo UOS Uff. Informatico UOC Serv. Tecnico UOC Serv. Economico Finanziario e Fiscale UOC Serv. Provveditorato economato Dip. Medicina Dip.to dei Servizi UOC Dirigenza Medica Ospedaliera UOC Endoscopia -Gastroenterologia UOC Medicina Interna UOC Pneumologia UOC Oncologia Medica UOSVD Malattie infettive UOC Cardiologia UOC Nefrologia-Dialisi UOC Neurologia UOSVD UTIC UOC Anatomia e Istologia Patologica UOC Radiologia UOC Laboratorio Analisi UOC Radioterapia UOC Farmacia Ospedaliera Dip.to Distretto Dip.to di Salute mentale UOC Materno infantile, Età Evolutiva, Famiglia UOC Cure Primarie UOC Cure Intermedie UOC Serv. Farmaceutico Territoriale Serv. Amministrativo distrettuale UOC Psichiatria Dip.to di Chirurgia UOC Chirurgia Generale UOC Oculistica UOC Otorinolarigoiatria UOC Ortopedia UOC Urologia UOSVD Odontostomatologia Dip.to delle Dipendenze UOC SERD Legnago UOC SERD Zevio Dip.to Maternoinfantile UOC Ostetricia e Ginecologia UOC Pediatria Neuropsichiatria infantile Dip. Continuità Ass.le UOC Geriatria UOC Rec. e Riab. Funzionale UOC Area Riab. di Lungodegenza Dip. Urgenza emergenza UOC Pronto Soccorso UOC Anestesia e Rianimazione Punto di primo intervento H24 Bovolone Terapia Antalgica Dip.to Interaziendale UOC Servizio Immuno-Trasfusionale (da Ottobre 2008 inserito nel Dip.to Interaziendale di Medicina Trasfusionale della Provincia di Verona) Dip.to di Prevenzione UOC Serv. Igiene Alimenti e Nutrizione UOC Serv. Veterinario -Sanità animale UOC Serv. Vet. Igiene alimenti di origine animale UOC Serv. Veterinario -Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche UOC Serv. di Igiene e sanità pubblica UOC Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro UOSVD Medicina Legale Dip.to funzionale Sanità animale e sicurezza alimentare Bilancio Sociale

32 Parte I Identità aziendale Il Distretto Distretto socio-sanitario Il Distretto socio-sanitario assicura l assistenza primaria nella rete dei servizi territoriali ed è deputato a realizzare l integrazione socio-sanitaria tra i servizi che erogano prestazioni sanitarie, con l obiettivo di garantire la continuità assistenziale e la centralità del cittadino. La sua attività è quindi mirata a creare una rete territoriale diversificata e fortemente integrata con il sociale al fine di dare una risposta alle esigenze extra-ospedaliere. Le attività specialistiche sono assicurate con le necessarie integrazioni con i dipartimenti ospedalieri. L ULSS 21 ha un unico Distretto Socio-sanitario, a cui afferiscono tutti i 25 Comuni di pertinenza dell Azienda e si articola nelle seguenti strutture: Cure Primarie Cure Intermedie Materno-infantile, età evolutiva e famiglia Servizio farmaceutico territoriale Unità di Valutazione multi-dimensionale Distrettuale (UVMD) Servizio integrazione lavorativa (SIL) Disabilità Età adulta Dal punto di vista territoriale inoltre il Distretto è organizzato in cinque Punti Sanità: Figura 2.3 Collocazione dei cinque Punti Sanità dell ULSS 21 Punto Sanità Zevio Punto Sanità Bovolone Punto Sanità Nogara Punto Sanità Cerea Punto Sanità Legnago Il Dipartimento di Salute mentale Il Dipartimento di Salute Mentale, comprendendo le Strutture psichiatriche pubbliche territoriali e ospedaliere, gestisce tutte le attività concernenti la tutela della salute mentale per i cittadini residenti nel territorio di competenza dell ULSS 21. Le strutture del Dipartimento sono distribuite tra l Ospedale di Legnago e il territorio: 32 Ospedale Territorio Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) Ospedale Mater Salutis di Legnago (16 p.l per degenza ordinaria 2 per osservazione) Centro Salute Mentale Centro Diurno La Fontanina Bovolone Centro Diurno Il Girasole - Nogara Centro Diurno Il Tulipano Porto di Legnago Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP) Villa Stellini - Nogara Azienda ULSS 21 Legnago

33 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda Nel primo caso abbiamo il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (S.P.D.C.), che eroga trattamenti psichiatrici volontari e obbligatori (T.S.O., trattamento sanitario obbligatorio) in regime di ricovero ed effettua inoltre attività di consulenza per i Reparti specialistici ospedalieri e per il Pronto Soccorso. Sul territorio invece il Dipartimento opera attraverso il Centro di Salute Mentale (CSM), che coordina l assistenza psichiatrica, ambulatoriale, domiciliare, semiresidenziale e residenziale. È organizzato in tre aree territoriali, corrispondenti ai punti sanità di Bovolone Zevio, Legnago e di Nogara Cerea ad ognuna delle quali corrisponde un Centro Diurno ed un Unità operativa territoriale (U.O.T.). I Centri Diurni, per favorire gli scambi sociali, sono collocati nei contesti urbani di Bovolone (C.D. La Fontanina ), di Nogara (C.D. Il Girasole ) e di Porto di Legnago (C.D. Il Tulipano). Accolgono i pazienti durante le ore diurne su specifici progetti individuali di tipo terapeutico e/o riabilitativo. Dal 2003 è inoltre attiva a Nogara La Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP) Villa Stellini che, dotata di 14 posti letto, svolge funzioni ad elevato livello assistenziale con presenza di personale 24 ore su 24 per tutti i giorni dell anno. Ospita infatti utenti psichiatrici con scarse o assenti capacità di autonomia. Le attività e le prestazioni prevalenti sono di tipo clinico rivolte al paziente e, quando possibile, anche ai suoi familiari. Il Dipartimento delle Dipendenze Il Dipartimento per le Dipendenze affronta globalmente gli aspetti legati alla prevenzione, cura e reinserimento sociale e lavorativo delle persone che presentano problematiche legate alla dipendenza da sostanze. In particolare i destinatari del servizio sono: persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol, farmaci, nicotina e con dipendenze comportamentali e le loro famiglie; chiunque desideri effettuare il Test dell HIV in anonimato; i Comuni e le Istituzioni (Scuole, Associazioni e i gruppi del privato sociale) che vogliono attivare in collaborazione con il SER.D progetti di prevenzione delle dipendenze o dell HIV; tutti i cittadini che necessitano di consulenze ed informazioni sulle dipendenze e sull AIDS. Il Dipartimento è costituito dalle seguenti unità operative: SER.D di Legnago SER.D. di Zevio Comunità terapeutica diurna L Argine per i comuni di Angiari, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi S. Anna, Casaleone, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Legnago, Minerbe, Nogara, Roverchiara, Sanguinetto, Sorgà, Terrazzo, Villa Bartolomea. per i Comuni di Bovolone, Concamarise, Isola Rizza, Oppeano, Palù, Ronco all Adige, Salizzole, San Pietro di Morubio, Zevio. Dal punto di vista organizzativo fa parte del SER.D di Legnago, ma fornisce servizi ad entrambi i SER.D. e dai seguenti moduli funzionali: Centro Antifumo Gruppo Prevenzione delle dipendenze ambulatorio attivo dal 2005 nell Ospedale Chiarenzi di Zevio e dedicato al trattamento e alla prevenzione delle ricadute nella dipendenza da nicotina. presso il SER.D. di Legnago, opera nell ambito della Prevenzione Primaria indirizzando gli interventi soprattutto nei confronti dei giovani, sia in ambito scolastico che territoriali, puntando alla responsabilizzazione dell individuo per la salute propria e della comunità Dipartimento di Prevenzione Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura dell Azienda ULSS preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. La sua missione consiste quindi nel garantire la tutela della salute collettiva e nel fornire una risposta unitaria ed efficace alla domanda di salute della popolazione, attraverso: Bilancio Sociale

34 Parte I Identità aziendale la promozione della salute; la prevenzione degli stati morbosi; il miglioramento della qualità della vita; il benessere animale e sicurezza alimentare. Il perseguimento di tali strategie prevede una conoscenza approfondita dei rischi per la salute e per la sicurezza e la loro gestione, la definizione degli obiettivi per la programmazione delle azioni, la verifica dei risultati in termini di efficacia ed efficienza. Il Dipartimento svolge compiti e funzioni specifiche di igiene e medicina preventiva in campo umano e veterinario, comprese le attività di vigilanza. È articolato in Servizi e lavora con l interdisciplinarietà delle azioni e con la unireferenzialità per l utenza. La struttura del Dipartimento di Prevenzione, si articola nelle seguenti Unità Organizzative: Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) Servizio Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.P.S.A.L.) Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione (S.I.A.N.) Servizio Veterinario Sanità animale Servizio Veterinario Igiene degli alimenti di origine animale Servizio Veterinario Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Servizio di Medicina legale Come da disposizioni regionali, inoltre, tale dipartimento prevede al suo interno il Dipartimento Funzionale Sanità Animale e Sicurezza Alimentare che risulta così composto: S.I.A.N., Serv. Veterinario Sanità animale, Serv. Vet. Igiene degli alimenti di origine animale e Serv. Vet. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Attività non sanitarie di supporto I servizi che svolgono attività amministrativa e di supporto sono: Servizio Affari amministrativi e generali Servizio Controllo Interno e Programmazione Servizio Prevenzione e Protezione Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) Servizio infermieristico Servizio Economico, finanziario e fiscale Servizio Personale e sviluppo organizzativo Servizio Tecnico Servizio Provveditorato ed economato Servizio Informatico 34 Azienda ULSS 21 Legnago

35 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda 2.3. Il Capitale aziendale Per Capitale aziendale si intende non solo il valore finanziario del patrimonio e l attitudine a produrre un risultato economico positivo, ma anche tutte le qualità personali, i valori individuali, le relazioni umane e l organizzazione che si intrecciano nel contesto di riferimento, divenendo fattori fondamentali nella creazione del valore del sistema-azienda. Si tratta di considerare tutti gli stakeholders che a vari livelli si interfacciano con l Azienda (utenti, amministratori, clienti, fornitori, banche, altri enti pubblici, ecc.) come portatori di valori individuali, i quali, interagendo tra loro, accrescono il patrimonio dell azienda e ne diventano parte integrante. Il concetto di capitale aziendale è molto ampio e le sue componenti possono variare a seconda del tipo di azienda presa in esame. Nel nostro caso si propone una distinzione che considera le principali aree che concorrono alla creazione del Capitale aziendale di un azienda sanitaria: il Capitale strutturale - tecnologico, il Capitale umano-intellettuale e il Capitale organizzativo. Il Capitale strutturale e tecnologico Il Capitale strutturale e tecnologico rappresenta per l Azienda una porzione del patrimonio aziendale essenziale ai fini dell erogazione dei servizi sanitari ed è costituito principalmente da attrezzature sanitarie e scientifiche, fabbricati, terreni, impianti e macchinari di servizio. Tali elementi sono rappresentati nel bilancio dell azienda alla voce denominata immobilizzazioni materiali la cui composizione è riportata nel Grafico 2.1. Nel 2012 il valore a bilancio delle Immobilizzazioni Materiali è calato del 20% rispetto all anno precedente, attestandosi complessivamente a 44,7 milioni di euro. Tale riduzione ha interessato tutte le immobilizzazioni, eccetto i fabbricati strumentali indisponibili ( rispetto al 2011), e in particolare le attrezzature sanitarie e scientifiche (-7,3 milioni di euro) e gli Impianti e macchinari (-1,9 milioni). Infatti, a causa di disposizioni regionali, nel 2012 le nuove acquisizioni sono state molto contenute pertanto il valore a patrimonio delle nuove attrezzature è stato compensato dalle dismissioni e dagli ammortamenti. Grafico 2.1 Immobilizzazioni materiali (2012) Impianti e macchinari 8,7% Attrezzature sanitarie e scientifiche Fabbricati strumentali indisponibili 65,6% 15,7% 1,0% Mobili e arredi 0,1% Automezzi 2,5% Macchine da ufficio 0,1% Altri beni materiali 4,0% Imobilizz.ni materiali in corso e acconti 1,7% Terreni 0,6% Fabbricati non strumentali disponibili Bilancio Sociale

36 Parte I Identità aziendale Attività di manutenzione Per garantire la sicurezza e la qualità dei processi aziendali, le immobilizzazioni e il parco tecnologico biomedico (tutte le apparecchiature, gli strumenti e i sistemi che vengono utilizzati per la diagnosi, terapia e riabilitazione) sono soggetti a continua manutenzione. A tal fine è operativa, all interno del Servizio Tecnico, la Sezione di Ingegneria Clinica a cui sono assegnate le seguenti funzioni e attività: manutenzioni correttive e programmate; verifiche di sicurezza; controlli qualità; collaudi e accettazioni; supporto tecnico e ingegneristico; supporto alla certificazione. Le attività manutentive svolte possono essere di tipo correttivo oppure programmato (manutenzione preventiva, controlli di qualità e verifiche di sicurezza). Le manutenzioni correttive riguardano guasti improvvisi, mentre per l attività manutentiva programmata viene definito annualmente un piano di controllo delle attività programmate (PDC) sulla base del parco delle apparecchiature ricavabile dall inventario e delle periodicità previste dalle normative tecniche di riferimento. L attività programmata comprende anche le verifiche di sicurezza, volte a garantire adeguati livelli di sicurezza limitando al minimo i danni per i pazienti, per gli utilizzatori e per l ambienti di utilizzo, e i controlli di qualità (controlli delle prestazioni), volti a testare il mantenimento delle proprietà e delle caratteristiche funzionali delle apparecchiature. Nel 2012 sono state effettuate circa manutenzioni preventive, verifiche di sicurezza e 100 controlli di qualità, con il rispetto del 100% degli interventi preventivati nel PDC. Vengono svolte inoltre l attività di accettazione e collaudo, atta a verificare l idoneità di una nuova apparecchiatura all utilizzo clinico e l attività di consulenza e supporto ingegneristico per la valutazione di nuove acquisizioni e/o la programmazione di rinnovo del parco tecnologico. Durante l orario di servizio è attivo in modo continuativo il centro di ricezione chiamate (call center) che funge da punto di raccolta delle richieste effettuate dal personale dell Azienda ULSS ed il punto di partenza dell attività di manutenzione Investimenti in attrezzature sanitarie Nel 2012 sono state acquistate e collaudate attrezzature sanitarie, considerate prioritarie per le varie Unità Operative e Servizi per circa È stata ultimata la ristrutturazione dei locali di Unità di Terapia Intensiva Coronarica e l acquisizione della seguente dotazione strumentale: 8 posti letto di terapia intensiva cardiologica e 10 posti letto di terapia sub-intensiva dotati di monitor multiparametrici, ventilatori polmonari, travi testaletto, scialitiche, contropulsatore aortico ed ecocardiografo. Per questo importante investimento (previsto un impegno di spesa complessivo di oltre 2 milioni di euro) l Azienda ha ottenuto un contributo da parte della Fondazione Cariverona. Per l anno 2013 è previsto il collaudo del sistema radiologico del Laboratorio di Elettrofisiologia/Emodinamica per la diagnosi ed il trattamento di tutte le aritmie e le patologie ischemiche del cuore. Nella tabella successiva si riportano le principali attrezzature acquisite e collaudate nel Azienda ULSS 21 Legnago

37 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda Tabella 2.1 Principali attrezzature sanitarie acquisite e collaudate nel 2012 Ospedale U.O.C. Descrizione attrezzature sanitarie Importo Collaudi Anno 2012 Legnago Anestesia e 7 travi pensili testa letto per Rianimazione Rianimazione Ecografo portatile Legnago Radioterapia Letto per TAC Legnago Pronto Soccorso 2 Defibrillatori Nogara Serv. Screening Ecografo per lo screening mammografico (Dip. Prevenzione) Serv. Medicina Legnago Sportiva (Dip. Cicloergometro e Sistema di archiviazione Prevenzione) Legnago Medicina Nucleare Cella di manipolazione dei preparati radioattivi Endotelioscopio Legnago Oculistica Topoaberrometro Legnago UTIC 9 Travi pensili per UTIC, Telemetrie e centrale di monitoraggio Arredi sanitari per UTIC Legnago Laboratorio Analisi 6 Centrifughe refrigerate/normali Legnago Letto Parto Ostetricia e Vasca per parto in acqua Ginecologia 5 Monitor Cardiofetali Legnago Ventilatore polmonare per patologia sub intensiva neonatale Pediatria Incubatrice neonatale Legnago Misuratore transcutaneo della bilirubina Servizi Vari 5 Lavapadelle Apparecchio a circuito chiuso per recupero liquidi di sala Legnago Urologia operatoria Dipartimento di Legnago 8 Lampade per light therapy Salute Mentale Legnago Gastroenterologia Sonda Ecocardiografica Altre Procedure di acquisizione avviate nel 2012 e in parte concluse Legnago Cardiologia Sistema radiologico cardio-vascolare per elettrofisiologia cardiologica Ortopantomografo (finanziamento Cariverona 68%) Legnago Radiologia Diagnostica digitale (finanziamento Cariverona 68%) ecografi multidisciplinari (finanziamento Cariverona 68%) Legnago Pneumologia Radiologico portatile (finanziamento Cariverona 68%) Legnago Pneumologia Videobroncoscopio Legnago Servizi Vari 4 Elettrobisturi Sollevatori Progetti edilizi Di seguito si elencano i progetti edilizi di maggior rilievo previsti dal Piano triennale dei lavori e conclusi nel Lavori conclusi nel 2012: 2 fase ristrutturazione Unità Terapia Intensiva Coronarica e trasferimento nei nuovi locali; adeguamento Servizio di Medicina Nucleare; lavori di adeguamento e installazione delle sette travi pensili per Anestesia e Rianimazione; lavori di adeguamento e installazione dei dodici posti letto per l Osservazione Breve Intensiva Prolungata; biblioteca pediatrica; risanamento cornici e facciate Blocco nord, ala est dell Ospedale di Legnago; rifacimento completo della Centrale Termica dell Ospedale di Legnago con la sostituzione di 3 caldaie; adeguamento cabine elettriche Ospedale di Legnago; sostituzione di 45 Porte antincendio REI; Bilancio Sociale

38 Parte I Identità aziendale linee adduzione impianto riscaldamento e condizionamento blocco centrale e degenze lato est Ospedale di Bovolone; rifacimento completo della Centrale Termica di Bovolone; climatizzazione delle Sale Operatorie di Bovolone; ristrutturazione di 9 ambulatori per il Progetto di aggregazione funzionale territoriale (AFT) di medicina generale del Centro Sanitario Polifunzionale Nogara. ristrutturazione 1 piano Edificio Ex Scuole maschili di Bovolone per un Centro di salute mentale e un Centro Diurno; Il Sistema informatico aziendale. Il Sistema informatico aziendale rappresenta l insieme di tutti quegli strumenti (hardware e software) che rilevano, elaborano, scambiano e archiviano dati allo scopo di produrre e distribuire le informazioni. Nel 2012 è proseguito il processo di evoluzione del Sistema informatico aziendale, sia per quanto riguarda le progettualità previste dalle diposizioni regionali che dagli obiettivi aziendali. Per quanto riguarda gli obiettivi regionali è stato: disposto l avvio e la gestione del software unico regionale (Anagrafe Regionale) per la gestione dei processi di scelta e di revoca dei MMG, dei PLS e del sistema di esenzione; avviata la prescrizione elettronica su Ricetta rossa delle prestazioni specialistiche e farmaceutiche da parte sia dei Medici di medicina generale e Pediatri, che dei medici specialisti dell ULSS 21; attivata l apposizione della firma digitale sui referti; disposta la messa a regime del Registry (elemento informatico di indicizzazione e di recupero dei documenti) e il Repository aziendali (hardware di memorizzazione dei documenti), come da specifiche regionali; introdotto un sistema informatizzato per la gestione delle liste di attesa per i pazienti candidati all intervento chirurgico. I principali progetti previsti dagli obiettivi aziendali sono stati: l acquisizione di una piattaforma di integrazione tra MMG/PLS e ULSS 21, finalizzata alla messa in rete delle cartelle dei medici del territorio e alla prescrizione elettronica; l avvio della piattaforma per il ritiro dei referti via web, che permette all utente di ottenere il referto di laboratorio direttamente da internet, senza doversi recare agli sportelli dell ULSS 21 la realizzazione di un motore di interfaccia tra CUP e Sistema informatico aziendale. Il Capitale umano L Azienda sanitaria è un classico esempio di azienda in cui il Capitale predominante e fondamentale è rappresentato dalle conoscenze, dalle competenze e dalle abilità delle persone che vi lavorano, caratteristiche peraltro notoriamente difficili da acquisire e per questo motivo ulteriormente preziose. Il Capitale Umano è quindi un asset fondamentale per l Azienda sanitaria, non iscritto a bilancio ma di cui tenere necessariamente conto nella definizione delle strategie. L Azienda ULSS 21 ha dipendenti (al 31/12/2012), oltre ai quali l Azienda si avvale e collabora con il personale cosiddetto convenzionato, ovvero i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta, gli Specialisti Ambulatoriali Interni e i Medici di Continuità Assistenziale (ex-guardia medica). Fondamentale importanza riveste il ruolo della formazione aziendale al fine di accrescere il valore del proprio Capitale Umano, ovvero le competenze e la conoscenza dei dipendenti e del personale convenzionato. La formazione viene programmata annualmente e formalmente adottata con il Piano di Formazione Aziendale, nel rispetto della normativa nazionale e regionale in materia di formazione. Per un maggior dettaglio circa la composizione del personale, l attività di formazione e le politiche aziendali che lo riguardano si rimanda al Capitolo 5 Risorse Umane. 38 Azienda ULSS 21 Legnago

39 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda Il Capitale organizzativo Per capitale organizzativo si intende l insieme di tutte quelle caratteristiche intangibili, tra cui le modalità gestionali ed organizzative scelte dall azienda, che concorrono al miglioramento della qualità dell organizzazione e all apprendimento continuo. Dal punto di vista organizzativo un Azienda sanitaria è sotto molti aspetti vincolata o indirizzata dalla normativa, in particolare da quella regionale, ma ha comunque una certa libertà nel valorizzare più o meno determinate funzioni, servizi o procedure in modo da creare valore attraverso strategie, culture e prassi organizzative. Gli ambiti che possono diventare oggetto di intervento a questo proposito sono numerosissimi. Vengono descritti di seguito quindi alcune attività che nell ULSS 21 contribuiscono a qualificare la gestione e ad accrescere il capitale organizzativo e aziendale nel complesso Sistemi di Gestione della Qualità Perseguire e raggiungere determinati livelli di qualità da parte dell Azienda Sanitaria non è un esercizio puramente amministrativo. È una risposta concreta alla richiesta da parte dei cittadini di trasparenza, risposta ai bisogni, efficienza, equità, rapporto umano e tutela della salute. Per l anno 2012 la Sezione Qualità ha predisposto il Piano Qualità al fine di perseguire obiettivi ben definiti per il miglioramento della qualità aziendale delle attività sanitarie e sociali e per la pianificazione di tutte quelle attività afferenti alla formazione, certificazione volontaria, accreditamento istituzionale dell Azienda e delle strutture socio-sanitarie presenti nel territorio aziendale. Nei giorni febbraio 2012, si è tenuta la visita di verifica per l Accreditamento Istituzionale delle strutture sanitarie aziendali, come previsto dalla L.R. 22/2002. Come da verbale dell ARSS, l Azienda ULSS 21 ha ottenuto per i 65 Requisiti generali di Accreditamento un punteggio pari a 98,77/100. Inoltre, il 4 ottobre 2012, si è tenuta la verifica di Accreditamento della struttura riabilitativa ubicata presso l Ospedale Chiarenzi di Zevio. In attuazione del Protocollo Comuni- AULSS 21 1, è proseguita l attività di verifica per l autorizzazione e l accreditamento delle strutture socio-sanitarie e sociali che ne hanno fatto richiesta. Nell ambito di questa attività si sono svolti 20 incontri del Gruppo tecnico di Valutazione e 8 sopralluoghi per l accertamento alla rispondenza dei requisiti richiesti per l Autorizzazione all esercizio, di cui 2 Case di Riposo, 1 asilo nido integrato, 2 micronido, 3 comunità familiari di tutela minori. L informazione al paziente è parte integrante e qualificante di tutto il percorso sanitario e, pertanto, non va intesa come un ulteriore adempimento burocratico, ma come un momento di quella alleanza terapeutica che è fondamentale per affrontare correttamente la malattia e il suo trattamento. Considerato il valore del momento comunicativo-informativo dell incontro clinico, tra i criteri per l accreditamento istituzionale (L.22/2002), è stata data una fondamentale importanza alla corretta informazione sugli atti sanitari da parte dei professionisti sanitari ed alla relativa acquisizione del consenso dei pazienti. A questo proposito la Sezione Qualità ha redatto una specifica procedura a livello Aziendale per diffondere in tutte le UU.OO. dell Aulss 21 le caratteristiche con cui ogni operatore, per il proprio ruolo, è tenuto a comunicare con il paziente/utente. Tra le tendenze emergenti nell ambito della disabilità adulta vi è la gestione delle disabilità acquisite, tematica emersa anche nel corso dei lavori di elaborazione del nuovo Piano di Zona Appare evidente come, l intervento riabilitativo globale, necessiti di una diversa strutturazione della presa in carico dei casi disabilità acquisita, attraverso la condivisione di protocolli operativi, che permettano l integrazione dell aspetto legato alla riabilitazione fisica con interventi mirati al Accreditamento istituzionale dell Azienda Autorizzazione all esercizio di strutture socio sanitarie e sociali Comunicazione con il paziente Progetto per la disabilità acquisita 1 Protocollo attuativo della Legge regionale 16 agosto 2002, n. 22 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali, concernente l autorizzazione all attività e l accreditamento delle strutture pubbliche e private che erogano prestazioni socio-sanitarie e sociali come Case di Riposo, nidi aziendali, Comunità per l alloggio di disabili. Tale protocollo definisce e regolamenta l iter per la delega che i Comuni possono esercitare nei confronti dell Azienda Ulss per quanto l attività di accreditamento. Bilancio Sociale

40 Parte I Identità aziendale recupero cognitivo, psicologico, sociale e di autonomia. Tali interventi sono finalizzati a stimolare un percorso di riapprendimento di competenze per consentire il reinserimento familiare, sociale e laddove è possibile, lavorativo della persona con esiti di trauma cranico e con patologie neurologiche invalidanti di tipo acquisito. La Sezione Qualità, di concerto con l UOS Età adulta, ha provveduto a costituire un gruppo di lavoro che ha coinvolto diverse professionalità sanitarie e socio-sanitarie, interne ed esterne all Azienda al fine di produrre un protocollo operativo che definisce compiti e responsabilità. Certificazione volontaria Carta della Qualità in Medicina interna L Azienda, a seguito di una politica di ottimizzazione aziendale e di successive strategie condivise con le tre UU.OO. certificate, ha progettato l ottenimento di una Certificazione Unica UNI EN ISO 9001:2008, con la certificazione anche della Sezione Qualità. La certificazione di qualità rappresenta un obiettivo importante per un'organizzazione pubblica quale strumento per la gestione delle attività specifiche e per la qualità dei servizi erogati; in particolare, in tutte le strutture sanitarie, la certificazione testimonia il raggiungimento dei più elevati standard di qualità dei prodotti e dei servizi offerti; essere certificati per l azienda sanitaria significa rispondere a dei rigorosi requisiti di qualità ed è quindi sinonimo di serietà professionale e di tutela per il cittadino. Da sempre L Azienda collabora con l Associazione Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, condividendo le strategie che di anno in anno nascono per la tutela del cittadino. In quest ottica la Sezione Qualità ha acquisito la proposta di Cittadinanzattiva di adottare la CARTA DELLA QUALITÀ IN MEDICINA INTERNA un progetto dell Associazione per sostenere la qualità nei reparti di cura. La Carta della qualità in Medicina contiene 48 impegni, riassumibili in sette principi: accoglienza, informazione, organizzazione, consenso informato, sicurezza e igiene, innovazione, dimissioni. Questi rappresentano gli aspetti fondamentali che fanno di un reparto un organizzazione capace non solo di curare, ma soprattutto di prendersi cura dei suoi pazienti, consentendo ai cittadini di essere dei soggetti attivi, più consapevoli e capaci di interagire con il personale e la struttura ospedaliera. I reparti che adottano la carta si impegnano, nei confronti dei cittadini, a porre in essere tutte le azioni necessarie e rispettare tutti i 48 punti della carta. Secondo tali principi quindi il cittadino ricoverato può contare su un adeguata accoglienza, ha a disposizione un medico di riferimento, firma un consenso informato prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico e viene tutelato da misure per prevenire l insorgenza di infezioni ospedaliere. Inoltre al momento delle dimissioni gli viene consegnata una scheda completa che riporta diagnosi, terapia e decorso, con i numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di necessità. Progetto Bollini Rosa L Ospedale Mater Salutis di Legnago mantiene per il 2012 i due Bollini Rosa ottenuti nel 2011 e validi per il biennio Il riconoscimento è conferito dall Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) e certifica, a livello nazionale, come la struttura ospedaliera sia a misura di donna. In questa quinta edizione dell iniziativa (l Azienda ULSS 21 aderisce dal 2008) sono state 224 le strutture premiate, 48 con il massimo riconoscimento, tre bollini, 112 con due bollini e 20 con un bollino. Per quanto riguarda gli ospedali del Veneto, le strutture premiate con tre bollini sono state 4, quelle con due bollini, tra cui il Mater Salutis sono state 14, con un solo bollino 10. Si evidenzia che, con l edizione , i bollini valgono molto di più che in passato, perché, grazie all esperienza maturata, sono cambiati e divenuti più rigidi i criteri di assegnazione dei bollini, valorizzando soprattutto l appropriatezza del percorso diagnostico terapeutico, con particolare attenzione al percorso della maternità e alle caratteristiche psico-fisiche della donna anche in questo periodo della vita. 40 Azienda ULSS 21 Legnago

41 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda Presenza di Unità Operative (da 1 a 3) all avanguardia nella cura di una patologia femminile e nell assistenza alle donne Presenza in Azienda di un Comitato etico con almeno tre componenti femminili Presenza di donne in posizioni apicali Personale infermieristico prevalentemente femminile Caratteristiche strutturali architettoniche a misura di donna Servizi a misura di donna Caratteristiche multietniche Pubblicazioni scientifiche relative a patologie femminili Formazione dedicata a tematiche femminili Applicazione della normativa sull ospedale senza dolore Altri progetti UOS di Senologia (istituzionalizzazione del Percorso diagnostico-terapeutico del Carcinoma mammario); UOC di Oncologia Medica ; UOC di Ostetricia e Ginecologia (Ambulatorio integrato per l endometriosi, parto attivo e sistema Multitrac, Diagnosi prenatale, donazione cordone ombelicale queste ultime due attive dal 2010); due psicologhe e un infermiera professionale 8 donne in posizione apicale: Direttore Generale, Direttore Amministrativo, un Direttore di Dipartimento e 5 Direttori di UOC. 84,23% infermieri donne sul totale Nell UOC di Ostetricia e Ginecologia stanze con spazio attrezzato per tenere il neonato in stanza con la madre e per accogliere i familiari; Televisori in stanza anche per il reparto di Ostetricia e Ginecologia; Area nido con spazio per le madri che desiderano fare pratica per la cura personale del neonato; in Pediatria, stanze dove sono ospitati i piccoli pazienti con la madre che fa assistenza. Nido aziendale per i figli dei dipendenti Parcheggi rosa nell area parcheggio dell ospedale, riservati alle gestanti e alle neo-mamme. Nell UOC di Pediatria, centro per la promozione dell allattamento al seno (Progetto ospedaleterritorio in collaborazione col Dip.to Distretto); Campagna GENITORI PIÙ; Ludoteca in Pediatria con presenza di volontari per la clown-terapia; Biblioteca con disponibilità di libri sulla gravidanza, puerperio ed educazione infantile; Campagna di prevenzione contro il fumo in gravidanza e nel periodo di allattamento; Consultorio familiare; Screening senologico e citologico (Pap Test); Percorso nascita (corsi di preparazione al parto e post-parto, corso massaggio neonatale, consulenza telefonica e/o assistenza domiciliare nel dopo parto, consulenze individuali, promozione allattamento al seno); Percorso adozioni (colloqui informativi, corsi di formazione e sensibilizzazione all adozione, indagini psicologiche e sociali degli aspiranti, monitoraggio e accompagnamento psicologico dei nuclei familiari, gruppi di auto-mutuo-aiuto, collaborazioni con altri enti, istituzioni, agenzie dedicati); Assistenza per richieste di interruzione volontaria della gravidanza; Progetto regionale di Prevenzione dell ipovitaminosi D. disponibilità nella struttura di menù islamico e traduzioni del menù in varie lingue, documentazione informativa in più lingue, mediatori culturali, servizio di interpretariato telefonico in 5 lingue (in particolare per il Pronto Soccorso pediatrico). 8 pubblicazioni prodotte dal 2007 al 2009 Corsi rivolti sia al personale dipendente che alla popolazione (13 corsi) Ambulatorio per il dolore e attività di partoanalgesia gratuita Dieci progetti attivati tra il 2004 e il Si segnalano quelli attivati nel 2009 e 2010: Servizio di Psicologia clinica; Progetto Verona libera dalla violenza contro le donne. Progetto in convenzione di servizio di Chirurgia Plastica per pazienti sottoposte a mastectomia. Bilancio Sociale

42 Parte I Identità aziendale Ospedale senza Dolore Seppur riconosciuto nella pratica clinica tra i sintomi più importanti, spesso il dolore viene considerato, tanto dagli stessi operatori sanitari quanto dai pazienti, come un fattore ineluttabile, parte integrante del decorso della malattia ed un elemento normalmente caratterizzante del processo di cura. Una corretta informazione ai pazienti sulle possibilità di trattamento del dolore ed una adeguata sensibilizzazione e formazione continua sul tema dolore agli operatori sanitari, rappresentano un importante elemento di miglioramento della qualità dell assistenza. Nell Azienda ULSS 21 opera dal 2002 il Comitato Ospedale Senza Dolore, dal 2008 ridenominato Ospedale e Territorio Senza Dolore, organismo aziendale coordinato costituito da 19 componenti individuati tra gli Specialisti afferenti alle diverse Unità Operative coinvolte attivamente nel trattamento del dolore. Il Comitato prevede al suo interno l attività di due distinti gruppi operativi con diverse seppur integrate competenze denominati: Ospedale Senza Dolore e Territorio Senza Dolore e Cure Palliative. Nell ambito dei Presidi Ospedalieri di Legnago, Bovolone e Zevio è stata da tempo adottata da tutte le Unità Operative la procedura di rilevazione del dolore tra i pazienti ricoverati in regime ordinario e di Day Hospital. Il Gruppo Operativo Ospedale Senza Dolore è il punto di riferimento per l attività formativa ed organizzativa in tema di rilevazione e trattamento del dolore all interno dell ospedale. Esso cura il recepimento delle direttive regionali, la partecipazione dei componenti alle riunioni regionali in materia, l organizzazione di riunioni ed incontri aziendali e la redazione di documenti, protocolli ed istruzioni operative interne. Proseguendo il suo operato degli anni precedenti, anche nel 2012 il Gruppo Operativo Ospedale Senza Dolore, ha sviluppato varie iniziative nell ambito di competenza ed ha supportato l attività riguardante gli obiettivi di budget sul Dolore di varie UOC/UOS, in particolare nel 2012 è stata estesa l attività di formazione al personale sanitario di tutte le unità operative del Presidio ospedaliero, ai fini della definitiva introduzione della cosiddetta scheda noppain per la rilevazione del dolore nel paziente anziano non comunicante (es. malattia di Alzheimer). Attività di Terapia Antalgica La diagnosi e la terapia del dolore sono oggi affidate in particolare a medici specialisti del dolore (Algologo) che, nell ambito dell Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, garantiscono ambulatori di Terapia Antalgica, attivi a Legnago e a Bovolone. Si tratta in realtà di un équipe composta, oltre che dal Medico Anestesista responsabile dell UOS di Terapia Antalgica, da Infermieri e Psicologi afferenti all UOS di Psicologia Clinica che esegue, nelle due sedi di Legnago e Bovolone (nell Ospedale San Biagio nel 2010 è stato realizzato un nuovo centro di terapia antalgica con nuovi spazi dedicati e opportunamente attrezzati), prestazioni ambulatoriali e prestazioni interventistiche in sala operatoria (anche in day surgery) Nucleo Cure palliative In attuazione della LR 7/2009, nel corso del 2010 è stato costituito un nucleo specificatamente dedicato alle cure palliative NCP ed una rete di cure palliative (servizi domiciliari, ambulatoriali, residenziali) in grado di far fronte alle fasi più delicate dell assistenza ai malati in stato di in guaribilità avanzata o a fine vita, nonché di assicurare l accessibilità ai trattamenti antalgici efficaci per sostenere la lotta al dolore sull intera area del territorio Aziendale. Nel corso del 2012 sono stati presi in carico 152 nuovi pazienti, per i quali il follow-up medio è stato di 45 giorni. I pazienti seguiti vanno dai 28 ai 96 anni, anche se l età media è intorno ai Azienda ULSS 21 Legnago

43 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda Sistemi di gestione del Rischio clinico Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè che subisca un qualsiasi danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte (Kohn, IOM 1999). La Giunta della Regione Veneto, con deliberazione n. 1831/2008, ha reso obbligatoria la funzione di Gestione del rischio clinico, il cui fulcro è il responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente. Lo sviluppo e l applicazione di un sistema per la sicurezza del paziente presenta notevoli vantaggi sia per la qualità dell assistenza, in quanto riduce i rischio legati al processo diagnostico-terapeutico assistenziale a garanzia dell utente, sia per i professionistiche che operano così in un ambiente più sicuro. Infine, effetti positivi si hanno in termini di immagine dell azienda e di riduzione o contenimento dei premi assicurativi. Di qui l esigenza, per continuare a sviluppare la cultura della sicurezza, di dar vita ad un modello assicurativo unitario da applicare a tutte le aziende sanitarie e socio-sanitarie pubbliche. La nomina della figura del Responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente costituisce requisito per l accreditamento di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private, e per i Centri Servizi per persone anziane non autosufficienti. L Azienda ULSS 21 ha aderito alla Call for Good Practice 2012, nuova edizione dell iniziativa realizzata annualmente dall Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) nell ambito dell Osservatorio Buone Pratiche per la Sicurezza dei Pazienti. Sono stati inseriti nel database nazionale le procedure relative a: prevenzione e gestione della caduta del paziente, riconoscimento del paziente con braccialetto identificativo, prevenzione dell osteonecrosi della mandibola/mascella da bifosfonati. Per quanto riguarda la prevenzione delle cadute in particolare, dopo un anno di sperimentazione in alcune unità operative si è provveduto ad adottare una procedura per la Prevenzione e gestione della caduta del paziente. Tale protocollo, elaborato secondo le indicazioni delle principali linee guida e coerentemente con i dettati regionali, è stato validato dal Comitato esecutivo aziendali per la sicurezza del paziente e distribuito a tutte le Unità operative e Servizi dell Azienda. Nel corso dell ultimo trimestre 2012 sono state condotte verifiche sulla corretta e completa compilazione della scala di valutazione del rischio caduta Conley nelle unità operative di area medica (Dipartimenti di Medicina e di Continuità assistenziale). Complessivamente la verifica ha coinvolto 14 unità operative. L analisi ha evidenziale una soddisfacente adesione al protocollo con percentuali di corretta compilazione della scheda al di sopra del 90% in tutte le Unità operative. Nell ambito della corretta gestione dei farmaci, la procedura per la conservazione e controllo scadenza è stata sottoposta a revisione con l inserimento, in particolare, di nuove indicazioni per la corretta gestione dei farmaci cosiddetti LASA (look alike/sound alike), cioè quei farmaci che possono essere scambiati con altri per somiglianza grafica per aspetto simile delle confezioni e/o fonetica del nome. Inoltre, poiché in situazioni particolare la somministrazione di farmaci chemioterapici (antiblastici) vengono somministrati da unità operative diverse dall Oncologia, al fine di uniformare i comportamenti e garantire maggiore sicurezza nella loro somministrazione è stata redatta in collaborazione con l UOC Oncologia una istruzione operativa con relativa modulistica. Uno dei problemi rilevanti nella prevenzione dei rischio è rappresentato dalla corretta identificazione del sito chirurgico. A tale scopo è stata attivata in tutte le unità operative dell area chirurgica la procedura Corretta identificazione dei pazienti, del sito e della procedura, già sperimentata nel 2011 presso il Day Surgery dell ospedale di Bovolone. Un altra frequente criticità è rappresentata dalla non corretta gestione della cartella clinica. Per tale motivo, attraverso un monitoraggio campione di cartelle cliniche, è stata misurata la qualità della documentazione sanitaria dal punto di vista della gestione del rischio clinico. È stato verificato il rispetto dei requisiti formali e normativi nella compilazione della cartella, in particolare per quanto riguarda la completezza e la leggibilità dei dati riportati. Sono state analizzate 846 cartelle cliniche relative ad interventi chirurgici effettuate nel 1 trimestre 2012 ricercando la presenza di requisiti riconducibili a sei sezioni: inquadramento sanitario iniziale, pianificazione della cura e dell assistenza, valutazione della prescrizione e somministrazione dei farmaci, consenso informato, documentazione anestesiologica e dell intervento chirurgico, chiusura del ricovero. Bilancio Sociale

44 Parte I Identità aziendale Sempre nel 2012 è stata applicata in via sperimentale nell UOC Cardiologia una tecnica di valutazione del rischio denominata Safety Walk Around che consiste nella raccolta di informazioni per la sicurezza del paziente basato su interviste agli operatori durante una visita all unità operativa. Sulla base delle informazioni acquisite vengono identificate, valutate ed introdotte coerenti misure preventive per migliorare le condizioni di sicurezza. Infine, nell ambito delle infezioni ospedaliere sono state svolte le seguenti attività: sorveglianza sulle infezioni da ferita chirurgica in Ortopedia; sorveglianza continua su germi sentinella e malattie infettive segnalate; adozione del lavaggio alcolico delle mani; adesione allo studio di prevalenza europeo sulle infezioni correlate all assistenza e sull uso di antibiotici (Helics ECDC); adozione di protocolli di prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali Nucleo di Valutazione degli Investimenti in Tecnologie Il processo di pianificazione nelle Aziende Sanitarie è rilevante ai fini del governo economico delle attività aziendali e atto a supportare l attività degli operatori in esse coinvolti. In particolare, la pianificazione degli investimenti impatta sui processi clinico-assistenziali, perché attraverso di essa si determinano le risorse che verranno rese disponibili agli operatori affinché svolgano le proprie attività. Nell ottica di migliorare il processo di definizione dei fabbisogni aziendali, nell anno 2012 è proseguita l attività del Nucleo di Valutazione degli investimenti in tecnologie quale organismo di verifica e parere in ordine agli investimenti. Attraverso questa commissione, composta da diverse professionalità aziendali, che si riunisce di norma ogni trimestre, vengono svolte funzioni di coordinamento della programmazione triennale e a scorrimento annuale degli investimenti aziendali in beni strumentali e tecnologici sanitari in particolare, in edilizia e in tecnologia informatica. Attraverso questo organismo, viene garantita la valutazione interdisciplinare degli investimenti che è funzionale all assunzione di decisioni che riguardano l utilizzo delle risorse (oramai cronicamente insufficienti rispetto al rapido progresso tecnologico) sia in considerazione dei costi finanziari legati all investimento, dei costi di gestione legati al funzionamento, dei possibili usi alternativi e più in generale, di tutti i costi più o meno direttamente correlati (modifiche strutturali, edilizia, impiantistica di supporto ecc) Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS) L Azienda ULSS 21, già dal 2007, ha scelto di gestire la tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL) come parte integrante della gestione generale dell azienda, attraverso la predisposizione volontaria di un adeguato Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS), che integra obiettivi e politiche per la salute e la sicurezza nella progettazione e gestione dell organizzazione del lavoro. Un Sistema di Gestione della Sicurezza, così come previsto dall art. 30 del Decreto Legislativo n 81/2008, modificato ed integrato dal D. lgs. n 106/2009, definisce le modalità per individuare all interno della struttura organizzativa aziendale le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti. Nel primo trimestre del 2009, l Azienda ULSS 21, insieme ad altre quattro Aziende Sanitarie della Regione Veneto (le ULSS 2, 9, 14 e 22) e all Azienda Ospedaliera di Verona, ha concluso positivamente il percorso di sperimentazione del Modello SGS aziendale avviato nel Nel corso dell anno 2010, presso queste Aziende, è stato completato il monitoraggio (audit) sullo stato di avanzamento dell implementazione del SGS aziendale, a cura di un Gruppo Regionale di Valutatori SGS e, nel 2011, l Azienda ULSS 21 ha ottenuto dalla Regione Veneto-Direzione per la Prevenzione e dall INAIL il riconoscimento per la completa realizzazione del SGS, rispondente al modello regionale coerente con le Linee Guida UNI-INAIL-ISPESL e con i requisiti previsti nei percorsi di accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie (L.R. 22/2002). L Azienda ULSS 21 è una tra le due aziende 44 Azienda ULSS 21 Legnago

45 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda sanitarie in Veneto che oltre alla sperimentazione ha completato il percorso previsto per l implementazione del Modello regionale SGS, deliberato dalla Regione Veneto. Tale riconoscimento comporta la riduzione del tasso medio di tariffa del premio assicurativo annuo che si traduce in un risparmio di circa per il 2012 e l autorizzazione all utilizzo di un logo che identifica l Azienda ULSS 21 quale azienda sanitaria del Veneto che ha realizzato efficacemente l implementazione del Sistema di Gestione della sicurezza Piano di Zona Nell ambito dell assistenza territoriale, erogata dai Servizi del Dipartimento Distretto, del Dipartimento delle Dipendenze e del Dipartimento di Salute mentale, le risorse necessarie per far fronte ai bisogni del territorio sono costituite non solo dalla fiscalità in generale, ma anche da finanziamenti, mezzi, interventi provenienti da soggetti del privato sociale, dell associazionismo e delle organizzazioni sociali presenti in quel territorio. Pertanto diventa centrale la partecipazione di tutti gli attori sociali alla programmazione di zona, al fine di confrontare e condividere le conoscenze dei problemi e delle risorse del territorio, la definizione delle priorità di intervento, la negoziazione nell utilizzo delle risorse. Nel 2011 è stato aggiornato il Piano di Zona e redatta la programmazione per gli anni delle attività sociali e socio-sanitarie integrate definendo priorità di intervento per le seguenti aree: famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani; persone anziane; disabilità; dipendenze; salute mentale; marginalità e inclusione sociale; immigrazione. Il Piano di Zona è pubblicato sul sito internet nella sezione Per i cittadini La predisposizione del PDZ ha visto il coinvolgimento delle diverse istanze territoriali, organizzate per gruppi di lavoro, che hanno operato con il supporto della Direzione dei Servizi Sociali dell ULSS 21 e dell Ufficio Piano di Zona. I referenti dei Tavoli di Area sono stati individuati dall Esecutivo della Conferenza dei Sindaci tra i Dirigenti dell ULSS 21, il Coordinamento degli Assistenti Sociali dei Comuni e il Coordinamento degli Assessori Centro Unico di Prenotazione (CUP) Il Centro Unico di Prenotazione è un sistema unico di intermediazione tra la cittadinanza e le strutture che consente di accedere alle prestazioni ambulatoriali e di diagnostica strumentale erogate dagli ospedali e dai poliambulatori distrettuali. Questo sistema omogeneo risponde ai requisiti di innovazione tecnologica e di integrazione con il Sistema informatico locale (Anagrafe assistiti) e consente di gestire, oltre alla prenotazione, le attività di incasso e di rendicontazione Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) L Ufficio Relazioni con il Pubblico svolge un importante funzione di mediazione tra l utente e la struttura pubblica. L operatore è chiamato dal legislatore a dar voce al cittadino-utente all interno della burocrazia pubblica e, contestualmente, ad essere soggetto imparziale, dipendente da una gerarchia, legato al segreto d ufficio e fedele alla struttura di appartenenza. L URP possiede un apposita sezione sul sito aziendale ( nella quale sono reperibili orari e recapiti dell Ufficio. Vengono inoltre resi disponibili il testo del Regolamento di Pubblica Tutela e il Modulo per la segnalazione di eventuali disfunzioni/suggerimenti/reclami/apprezzamenti. Il Regolamento di Pubblica Tutela dell Azienda Ulss 21 stabilisce le modalità di presentazione delle segnalazioni (reclami, disfunzioni, apprezzamenti, suggerimenti) dei cittadini-utenti all Azienda socio-sanitaria. Qualora l utente non ritenga soddisfacente la risposta ricevuta al suo reclamo, può chiedere all URP, entro 15 giorni dalla comunicazione della stessa, che l esame della segnalazione/reclamo venga deferito alla Commissione Mista Conciliativa, un organo composto da cinque componenti di cui tre, compreso il Presidente, esterni all Azienda ULSS. La Commissione ha tra i suoi compiti il riesame, in seconda istanza, degli esposti/segnalazioni. Bilancio Sociale

46 Parte I Identità aziendale L URP svolge le seguenti attività: ascolto e orientamento delle richieste pervenute dai cittadini-utenti; raccolta e risposta alle segnalazioni di disservizio, ai reclami, ai suggerimenti presentati, al fine di risolvere le problematiche e indirizzare l attività di miglioramento dei servizi; fornire informazioni sulle attività e i Servizi dell azienda; gestione dei rapporti con il volontariato e gli organismi di tutela dei diritti del cittadino. Per maggiori informazioni sulle funzioni dell URP e sui dati di attività nell anno 2012 si consiglia di visitare la sezione URP sul sito internet dove sono pubblicate i rapporti annuali. Nel corso del 2012 l URP ha gestito complessivamente accessi e chiamate telefoniche di utenti (prevalentemente informazioni circa recapiti aziendali, attività del Dipartimento Distretto e Dipartimento di Prevenzione, modalità di accesso al CUP e applicazione del ticket sanitario). Ha inoltre ricevuto 172 reclami scritti per i quali ha proceduto con l avviamento dell istruttoria. Di questi solo 28 sono risultati fondati e 42 parzialmente fondati, mentre nessuno ha richiesto l intervento della Commissione mista conciliativa. All Ufficio sono inoltre pervenuti 44 suggerimenti e 116 segnalazioni di apprezzamento. L Ufficio si è fatto promotore di una serie di azioni di miglioramento verso Servizi o Uffici dell Azienda, nate spesso da segnalazioni di utenti, come la richiesta al Servizio Economico Finanziario di provvedere l abilitazione delle casse automatiche al pagamento con Postamat, le richieste al CUP, alla Dirigenza medica ospedaliera e al Distretto di modificare la modulistica o alcune procedure burocratiche in modo da renderle più comprensibili o più facilmente usufruibili dall utenza. L Area comunicazione e marketing si è occupata dell organizzazione di diversi eventi nel corso dell anno, quali le inaugurazioni di nuovi servizi o strutture aziendali, conferenze stampa e in particolare gli eventi collegati al 50 Anniversario della posa della prima pietra dell ospedale Mater Salutis. Ha inoltre curato l aggiornamento della Carta dei Servizi e la redazione e pubblicazione del periodico aziendale Pianeta Sanità e dei Comunicati stampa, nonché l organizzazione e l aggiornamento del sito internet aziendale (vedi capitolo successivo Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico ). Principali attività dell Ufficio Relazioni con il pubblico nel chiamate telefoniche pervenute per richieste di informazioni Accessi diretti di utenti per richiesta informazioni, consulenze, consigli, rilascio segnalazioni 172 Reclami scritti, di cui 28 fondati, e 42 parzialmente fondati 44 suggerimenti 116 apprezzamenti 13 Proposte di miglioramento a uffici/servizi aziendali 20 eventi/inaugurazioni organizzati 150 Comunicati stampa 3 Numeri del giornalino Pianeta Sanità Sito aziendale Altri sistemi di informazione rivolti al pubblico Tra principali sistemi di informazione rivolti a cittadini, operatori, imprese vi è il portale aziendale, dove è possibile trovare varie informazioni come farmacie di turno, modulistica, appalti e concorsi, delibere (Albo pretorio), organizzazione dell Azienda (Atto aziendale, organigrammi strutture, ecc.), tassi di assenza/presenza del personale, curricula vitae e retribuzioni dei dirigenti (Legge n. 69/2009), numeri utili, e numeri per l emergenza. Nella Home Page sono messi in evidenza i comunicati stampa e le news, i dati mensili riguardanti i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali, e l accesso alla sezione Strutture sul territorio in cui è attiva una mappa stradale per visualizzare la posizione delle strutture di Nogara, Bovolone, Zevio e Legnago. Nel 2012 è stata creato il sito del Dipartimento di Prevenzione con sezioni dedicate a tutti i Servizi del Dipartimento. 46 Carta dei Servizi Particolarmente utile è la Carta dei Servizi, un documento in cui sono indicate tutte le informazioni relative ai singoli Dipartimenti e Unità Operative dell ULSS 21: come orari degli ambulatori/reparti/uffici, indirizzi delle strutture e numeri di telefono, modalità di accesso e Azienda ULSS 21 Legnago

47 Capitolo 2 Presentazione dell Azienda descrizione delle prestazioni offerte da ciascun servizio. La carta dei Servizi è reperibile sul sito aziendale o su richiesta all Ufficio Pubbliche Relazioni (URP). Infine si ricorda il ruolo fondamentale svolto dall Ufficio Relazioni con il Pubblico, attraverso il quale è possibile richiedere informazioni sui servizi dell Azienda, effettuare reclami, segnalazioni di disservizio, suggerimenti ed apprezzamenti. Si rimanda al capitolo precedente per maggiori dettagli sul servizio e sulle attività svolte nel URP Bilancio Sociale

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49 Capitolo 3 Dimensione economica PARTE II - RENDICONTO ECONOMICO PARTE II Rendiconto economico Risorse a disposizione Impieghi Sostenibilità economico-finanziaria Bilancio Sociale

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51 Capitolo 3 Dimensione economica CAPITOLO 3. LA DIMENSIONE ECONOMICA La dimensione economica delle Aziende sanitarie si differenzia notevolmente da quella delle aziende di produzione per il mercato. Ciò è dovuto sia alla natura profondamente diversa delle prime, la cui attività non è mirata al raggiungimento di un utile bensì al soddisfacimento del bisogno di salute della collettività di riferimento, sia ai differenti meccanismi di formazione dei componenti positivi di reddito. L Azienda sanitaria infatti (come gli altri Enti pubblici) non può contare su ricavi provenienti da vendita di beni o servizi, bensì sui trasferimenti da altri Enti, in particolare dalla Regione. Obiettivo di questo capitolo è l analisi e la comprensione delle dinamiche economico-patrimoniali dell Azienda relativamente alla gestione d esercizio Il Finanziamento e la spesa procapite DIMENSIONE ECONOMICA Per finanziare le Aziende del Sistema Sanitario Regionale (SSR) la Regione Veneto ripartisce il Fondo Sanitario Regionale (FSR) tra le due Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, l Istituto Oncologico Veneto e le ventuno Aziende ULSS. Le prime tre ricevono finanziamenti in base all effettiva attività erogata (n. ricoveri, n. prestazioni ambulatoriali, ecc.) mentre le ULSS in base della popolazione residente pesata per fattori come la vecchiaia e la densità di popolazione (cd. quota capitaria o procapite). A parte vi sono poi i finanziamenti in conto capitale per gli investimenti. L ammontare che le Aziende ULSS dunque ricevono annualmente come riparto del FSR (vi sono poi altre fonti di entrata minori, si veda Capitolo 3.2 e seguenti) è da destinare all erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, o LEA, ovvero quelle prestazioni o servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale. I LEA sono organizzati in tre grandi Aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Nel 2012 l Azienda ULSS ha ricevuto per residente pesato. Come illustra il grafico 3.1, la quota capitaria aumenta progressivamente di anno in anno, dato l invecchiamento demografico, anche se dal 2008 tale tendenza si è leggermente stabilizzata attentandosi, dal 2011, ben al di sotto della media regionale ( 42,5 in meno nel 2012). Grafico 3.1 Finanziamento dalla Regione Veneto: quota procapite dell ULSS 21 dal 2006 al (+9,5) Quota capitaria ULSS (-0,1) (-19,1) (-11,9) (-43,9) (-29,8) (-42,5) Bilancio Sociale 2012 Quota capitaria Regione Veneto 51

52 Parte II Rendiconto economico Per l anno 2012, la delibera regionale di riparto del Fondo ha assegnato complessivamente all ULSS per la sola erogazione dei LEA, da destinare per il 5,09% all Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro, per il 52,05% all Assistenza distrettuale (che comprende l attività ambulatoriale) e per il 42,86% all Assistenza ospedaliera. L Azienda quindi si impegna a spendere le risorse tenendo presente questi vincoli di destinazione e, a fine esercizio, grazie al Modello LA (Tabella 3.1) è possibile valutare il risultato. La percentuale di risorse effettivamente destinate alle tre aree si discosta leggermente dalle indicazioni regionali (grafico 3.2); va considerato, tuttavia, che per la compilazione del modello vengono utilizzati criteri di ripartizione per tutti quei fattori produttivi e quei centri di costo che sono comuni a più livelli (ad es. il livello Assistenza specialistica nell ULSS 21 viene effettuato in ambito ospedaliero, pertanto la ripartizione di molti costi comuni, come personale e costi di struttura, può portare ad approssimazioni). Inoltre, la decisione sulle destinazioni di spesa risente anche dei vincoli regionali della riduzione del tasso di ospedalizzazione e dei costi dell assistenza ospedaliera (obiettivi della DGR n. 3140/2010). La distribuzione percentuale dei costi dei tre macro livelli di assistenza rimane sostanzialmente stabile tra il 2011 e il 2012 con degli scostamenti più marcati se si analizzano i singoli livelli di assistenza. In particolare il livello dell Assistenza specialistica segna uno scostamento in aumento dovuto allo spostamento di attività da regime di ricovero a regime ambulatoriale complesso, accompagnato però anche da un affinamento contabile nell attribuzione dei costi. Tale aumento è stato in parte controbilanciato, all interno del macrolivello Assistenza distrettuale, dalla sensibile riduzione dei costi per l Assistenza farmaceutica convenzionata. Anche il Pronto Soccorso è stato oggetto di una profonda riorganizzazione che ha portato ad un incremento dell attività di osservazione breve intensiva e di osservazione prolungata, con uno spostamento di costi dall assistenza per acuti all assistenza in Pronto Soccorso. Tuttavia i costi dell assistenza ospedaliera per acuti risentono in buona misura dell incremento del tariffato della mobilità passiva. Analisi dei costi per Livello di Assistenza Il prospetto di seguito (tabella 3.1) fornisce un maggior dettaglio circa la spesa sostenuta per ciascun livello di assistenza (LEA) negli anni dal 2008 al Tabella 3.1 Costi per livello di assistenza (importi espressi in migliaia di Euro) Macrovoci economiche Assist. sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro Igiene e sanità pubblica Igiene degli alimenti e della nutrizione Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro Sanità pubblica veterinaria Attività di prevenzione rivolte alle persone Servizio medico legale Assistenza distrettuale Guardia medica Medicina generale Emergenza sanitaria territoriale Assistenza farmaceutica convenzionata Assistenza Integrativa Assistenza specialistica Assistenza Protesica Assistenza territoriale ambulatoriale e domiciliare Assistenza territoriale semiresidenziale Assistenza territoriale residenziale Assistenza Idrotermale Assistenza ospedaliera Attività di pronto soccorso Assistenza ospedaliera per acuti Interventi ospedalieri a domicilio Assistenza ospedaliera per lungodegenti Assistenza ospedaliera per riabilitazione Emocomponenti e servizi trasfusionali Trapianto organi e tessuti TOTALE Azienda ULSS 21 Legnago

53 Capitolo 3 Dimensione economica Grafico 3.2 Confronto tra finanziamento e costo sostenuto per macroarea di Livelli di assistenza costo ,7% 51,7% 3,6% costo ,9% 53,7% 3,4% costo ,3% 54,1% 3,6% costo ,1% 54,3% 3,6% finanziamento ,9% 52,0% 5,1% costo ,1% 54,2% 3,6% Assistenza ospedaliera Assistenza distrettuale Assist. sanit. collettiva in ambienti di vita e di lavoro 3.2. Dati economici di sintesi Nel 2012 la quota del Fondo Sanitario attribuita per l erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza dell Azienda ULSS 21 è stata di 248,7 milioni di euro (+2,8% rispetto al 2011). Questa quota rappresenta la componente principale (circa 84,7%) dei ricavi complessivi dell ULSS 21, che ammontano a 293,78 milioni di euro (Tabella 3.2). La seconda fonte di entrate è rappresentata dai rimborsi da parte di altre Aziende per attività svolta in favore di loro residenti presso le nostre strutture (mobilità attiva). La quota che corrisponde ai ticket corrisposti dagli utenti come compartecipazione ai costi delle prestazioni sanitarie ammonta a 5,8 milioni (2%). Tabella 3.2 Valore della produzione Scostam Ticket da altri enti 2,0% Tot. Valore della Produzione ,2% 1,4% Contributi da Regione (quota Fondo Sanitario Reg.) ,8% Contributi da altri enti pubblici/privati ,6% Ticket (compartecipazione a spesa per prestazioni sanitarie) ,6 % Mobilità attiva ,2% da Regione (quota FSR) 84,7% Mobilità attiva 11,2% Altre entrate 0,7% Altre entrate ,5% L erogazione delle prestazioni di assistenza socio-sanitaria ha determinato nel 2012 costi per 294,5 milioni di euro (+1,8% rispetto al 2011). Le componenti principali di spesa sono rappresentate dall Acquisto di beni e servizi (47,2%) e dal Personale (30%). I costi per l assistenza sanitaria erogata da altre ULSS per i residenti della nostra Azienda (mobilità passiva) ammontano al 18,1% del totale(tabella 3.3). Quest ultima componente insieme agli Ammortamenti ha comportato l aumento dei costi complessivi dell 1,8% annullando completamente il risparmio nell acquisto di Beni e Servizi (-1,0%) e di Personale (-0,4%). Tabella 3.3 Costi della Produzione Bilancio Sociale Scostam Tot. Costi della Produzione ,8% Acquisto di Beni e Servizi (al netto della mobilità passiva) ,0% Mobilità passiva (intraregionale e extraregionale) ,1% Costi del Personale ,4% Ammortamenti materiali ed immateriali ,5% Altri Costi (svalutazioni, accantonamenti e variaz. rimanenze) % ammortamenti 4,0% Personale 30,0% mobilità passiva 18,1% Beni e servizi 47,2% altro 0,7% 53

54 Parte II Rendiconto economico Il risultato d esercizio (Tabella 3.4) è stato pari a -5,51 milioni di euro, sempre in negativo ma in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti e rispetto al risultato in Preventivo ( ,56), in linea quindi con gli obiettivi regionali di tendere al pareggio di bilancio. In netto miglioramento è soprattutto il risultato della gestione caratteristica, ovvero la differenza tra valore della produzione e costi della produzione, prima quindi che venga aggiunto il saldo della gestione finanziaria e straordinaria e che vengano sottratte le imposte e le tasse, come visibile anche nei grafici 3.3 e 3.4. Tabella 3.4 Risultato d esercizio scostamento Valore della produzione ,2% Costi della produzione ,8% Risultato della gestione caratteristica ,0% Risultato della gestione finanziaria e straordinaria ,5% Imposte e Tasse ,6% Risultato d'esercizio ,9% Il grafico successivo ripropone graficamente i valori in tabella 3.4. Si osservi anche qui come è migliorato nettamente il risultato della gestione caratteristica, rappresentato in verde chiaro e come siano le imposte e tasse a gravare sul risultato d esercizio. Grafico 3.3 Composizione del risultato d esercizio Milioni Perdita d'esercizio Risultato della gestione straordinaria (saldo) Risultato della gestione caratteristica (Valore della produz. - Costi della produz.) Imposte e tasse Grafico 3.4 Andamento del risultato della gestione caratteristica. 282,1 Costi della produzione 293,2-4,6 290,0 289,4 285,3-5, ,0 287,5 Valore della produzione 294,5 293,8-0,7-11,2 270,9 Risultato della gestione caratteristica Azienda ULSS 21 Legnago

55 Capitolo 3 Dimensione economica Di seguito viene dunque approfondita la composizione delle risorse a disposizione dell Azienda per il suo funzionamento, gli impieghi a cui queste risorse vengono destinate, viene commentata la mobilità attiva e passiva e i flussi da e verso le altre ULSS che questa determina, ed infine si propone un analisi di bilancio con schemi di riclassificazione e alcuni indici.! Nota per la consultazione: Con l entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 118/2011 in attuazione della legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale, sono stati introdotti i nuovi principi in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti e organismi strumentali. A partire dall esercizio 2012, quindi, è stato adottato il nuovo piano dei conti, come da disposizioni regionali e nazionali, pertanto è possibile un confronto dell esercizio 2012 solo con l anno Si ricorda pertanto che il confronto tra i dati 2012 contenuti in questo Bilancio Sociale e i dati contenuti nelle edizioni precedenti può essere soggetto a variazioni nel piano dei conti Le Risorse a disposizione Le fonti di finanziamento per un azienda sono essenzialmente di due tipi: Finanziamenti di parte corrente e finanziamenti in conto capitale. Viene dato nei due paragrafi successivi un dettaglio di queste due categorie di risorse. Si tenga presente che, poiché in Regione Veneto il Bilancio di esercizio viene distinto per Area Sanitaria ed Area Sociale, nell analisi che segue si terrà conto di tale distinzione Finanziamenti di parte corrente Le risorse di parte corrente finanziano la copertura dei costi ordinari di gestione (personale, ) e provengono innanzitutto dal Fondo Sanitario Regionale e dalla fiscalità regionale, poi dalle entrate proprie aziendali (ticket, ), dai soggetti pubblici diversi dalla Regione e privati ed infine dalle altre aziende sanitarie, qualora esista un saldo attivo di mobilità. La tabella successiva scorpora il totale delle entrate correnti nelle seguenti voci: Tabella 3.5 Analisi delle risorse disponibili correnti TIPOLOGIA ENTRATA CORRENTE Area Sociale ANNO 2011 ANNO 2012 Area Sanitaria Totale Area Sociale Area Sanitaria Totale scost Contributi in conto esercizio di cui: Contributi da Regione per quota FSR Contributi c/esercizio extra fondo (da altri soggetti pubblici) Contributi c/esercizio da Privati Rettifica contributi in c/esercizio per destinazione ad investimenti Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanit. a rilevanza sanitaria (mobilità attiva) Concorsi, recuperi e rimborsi Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (Ticket) Quota contributi c/capitale imputata all'esercizio Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi TOTALE Bilancio Sociale

56 Parte II Rendiconto economico I contributi in conto esercizio da regione aumentano di , su questa componente di ricavo è necessario fare alcune precisazioni, conseguenti alle novità introdotte dal D.Lgs 118/2011 a decorrere dall esercizio A fronte degli investimenti completati nell esercizio e non coperti da contributi in conto capitale, utili di esercizi precedenti o dismissioni di cespiti, è stato imposto di rettificare i contributi in conto esercizio (voce di conto economico A.2 - Rettifica contributi in c/esercizio per destinazione ad investimenti, ) per una quota pari al 20% della parte di investimento non coperta da c/capitale e quindi di sterilizzare la corrispondente quota di ammortamento (voce di conto economico A.7.D quota imputata all esercizio dei contributi c/esercizio FSR destinati ad investimenti, ) Utilizzo delle risorse Analisi dei costi per natura Le risorse a disposizione dell Azienda nel 2012 sono state impiegate per sostenere la spesa per le seguenti tipologie di costo: Tabella 3.6 Dettaglio dei costi della produzione suddivisi per natura del costo COSTI PER NATURA Area Area Scost. su totale anni Area sanitaria Totale Area sanitaria Totale sociale sociale Beni sanitari ,1% Beni non sanitari ,5% Servizi sanitari ,4% Servizi non sanitari ,0% Manutenzione e riparazione ,7% Personale ,3% Ammortamenti ,5% Altri costi % TOTALE ,8% Personale 29,8% Ammortamenti 4,0% Altri costi 1,4% Beni sanitari 9,4% Beni non sanitari 0,3% Acquisto di servizi sanitari 56 Manutenzione e riparazione 2,3% Servizi sanitari 45,0% Servizi non sanitari 7,7% Si può osservare come la principale destinazione delle risorse sia l acquisto di servizi sanitari (45% dei costi), di cui si da maggiore dettaglio di seguito nella Tabella 3.9. Qui si osserva come circa 53 milioni di euro siano trasferimenti verso le altre Aziende (in Regione o al di fuori) che hanno erogato prestazioni sanitarie, ospedaliere e ambulatoriali, per residenti dell ULSS 21 (mobilità passiva intra ed extra regionale). L incremento è per la maggior parte dovuto alla entrata in vigore del nuovo Tariffario Regionale per i ricoveri ospedalieri che ha incrementato in particolare le tariffe DRGs per le alte specialità non presenti in azienda. La seconda tipologia di servizio acquistato è la spesa che l Azienda sostiene per rimborsare le farmacie convenzionate per la vendita dei farmaci a carico del SSN (farmaci di Fascia A, vd. Glossario). Tale aggregato è diminuito rispetto ai tre anni precedenti grazie ad azioni di contenimento effettuate con la collaborazione della medicina territoriale (MMG e PLS). Grazie a queste azioni è stato anche ampiamente raggiunto lo standard regionale del costo medio per residente fissato per il 2012 ad 140 per residente, con un risultato, certificato dalla Regione Azienda ULSS 21 Legnago

57 Capitolo 3 Dimensione economica Veneto, pari ed 129,7. Vi sono quindi le Prestazioni Socio-sanitarie a rilevanza sanitaria acquistate da altri Enti Pubblici e da privato (assistenza per anziani autosufficienti in casa di riposo, assistenza utenti CEOD e assistenza sanitaria disabili). L aggregato, per il quale il margine di azione dell Azienda è alquanto ridotto in quanto esiste un vincolo di attività e di spesa attentamente monitorato dalla Regione. L altra voce di spesa rilevante, sempre tra i servizi sanitari, è la Medicina di base convenzionata, in aumento nel corso degli anni sia per l incremento nel numero di assistibili dell ULSS, sia per l attuazione del Piano aziendale per il potenziamento dell assistenza primaria e lo sviluppo delle forme associative come indicato dalla DGRV n. 1666/2011. L Assistenza protesica e l assistenza integrativa regionale sono diminuite grazie all avvio di azioni di monitoraggio della prescrizione della protesica anche in relazione agli obiettivi di contenimento della spesa entro i tetti previsti dalla Regione Veneto. Sono infine calate le spese per Consulenze, collaborazioni e altre prestazioni di lavoro sanitarie e socio-sanitarie, che comprendono spese per prestazioni sanitarie effettuate da professionisti e collaboratori, impegnati ad garantire livelli di assistenza e di cura, e per prestazioni in libera professione aziendale da personale dipendente per ridurre le liste di attesa. In ogni caso la voce rientra nel monitoraggio dei rispetto del tetto di costo per il personale. Tabella 3.7 Dettaglio spesa per acquisto di servizi sanitari scost. % ACQUISTO DI SERVIZI SANITARI Area Area Area Area Totale Totale 2012/11 sociale sanitaria sociale sanitaria Mobilità passiva intraregione % Mobilità passiva extraregione % Medicina di base (MMG, PLS, continuità assist.le)* % Assistenza farmaceutica (farmacie convenzionate)* % Assistenza specialistica ambulatoriale* % Assistenza riabilitativa* % Assistenza integrativa* % Assistenza protesica* % Assistenza ospedaliera* Assistenza psichiatrica* % Prestazioni Socio-Sanitarie a rilevanza sanitaria* % Trasporto sanitario* % Compartecipazione al personale Liberoprofessionale (intramoenia) % Rimborsi, assegni e contributi sanitari % Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre % prestazioni di lavoro sanitarie e sociosanitarie Altri servizi sanitari e socio-sanitari a rilevanza % sanitaria TOTALE % * al netto della mobilità passiva La terza categoria di spesa per rilevanza è quella relativa all acquisto di beni sanitari e non sanitari. In questi due aggregati al spesa è totalmente a carico del bilancio dell area Sanitaria, fatta eccezione per una minima quantità a carico dell area Sociale (circa euro) nel conto dei Combustibili, carburanti, lubrificanti. La spesa per l acquisto di beni è calata del 3% rispetto al 2012 (Tabella 3.8) grazie alle importanti misure di contenimento dei costi adottate in particolare dopo l emanazione del D.L. 95/2012 Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, convertito con L. 135/2012. Sono state attuate azioni di razionalizzazione, in particolare in ambito ospedaliero, mediante contrattazione di budget e incontri mirati di approfondimento dei percorsi di consumo. Sono proseguite inoltre le azioni di contenimento per Prodotti farmaceutici e Dispositivi medici per i quali vengono attentamente monitorati i budget assegnati ai reparti ospedalieri coinvolti. Sempre nell ottica di razionalizzazione e contenimento dei costi, è stato data molta Bilancio Sociale 2012 Acquisto di beni sanitari e non sanitari 57

58 Parte II Rendiconto economico importanza alla distribuzione diretta dei farmaci (si veda capitolo Spesa farmaceutica per i residenti), estendendola a tutti i reparti ospedalieri. Parimenti per quanto riguarda i Beni non sanitari per disposizioni inerenti la trasmissione della documentazione per via telematica e la razionalizzazione dei beni destinati agli uffici amministrativi in genere. Tabella 3.8 Dettaglio Beni sanitari e non sanitari acquistati (totale area sociale e sanitaria) ACQUISTO DI BENI scost. % Totale Beni sanitari % Prodotti farmaceutici ed emoderivati ,2% Dispositivi medici ,0% Prodotti dietetici ,1% Materiali per la profilassi (vaccini) ,6% Materiali diagnostici (prodotti chimici) ,8% Materiali e Prodotti per uso veterinario ,3% Altri beni e prodotti sanitari ,6% Beni e prodotti sanitari da ULSS/AO della Regione ,6% Totale Beni non sanitari ,5% Prodotti alimentari ,5% Materiali di guardaroba, pulizia e convivenza in genere ,0% Combustibili, carburanti, lubrificanti ,9% Supporti informatici e cancelleria ,9% Materiale per la manutenzione ,6% Altro % TOTALE ,1% Acquisto di servizi non sanitari La spesa per Acquisti di servizi non sanitari è incrementata rispetto al 2011 del 3% ( ). Ad incidere sull aumento è stato in particolare l aggregato Altri servizi non sanitari nel quale, con il nuovo Piano dei conti 2012, sono stati fatti ricondurre dei costi precedentemente attribuiti ad altre voci di bilancio. Nel 2012 inoltre sono stati avviati diversi appalti di fornitura di servizi non sanitari (lavanderia, mensa, riscaldamento) con conseguente modifica degli importi corrisposti negli anni precedenti. Contemporaneamente, ai fini dell applicazione del D.Lgs. 118/2011, la regione ha emanato direttive in merito alla contabilizzazione dei contratti in service (cosiddetti appalti misti), in base alle quali le rate di tali contratti vanno registrate a conto economico per ogni tipologia di importi. Pertanto tale operazione contabile, in particolare per l appalto calore considerato il peso economico, ha di fatto comportato, rispetto agli anni precedenti, uno spostamento di quote di spesa da c/capitale a c/esercizio. ACQUISTO DI SERVIZI NON SANITARI scostam. % Area Area Area Area Totale Totale sociale sanitaria sociale sanitaria Servizi non sanitari % Lavanderia % Pulizia % Mensa % Riscaldamento % Servizi di assistenza informatica % Servizi trasporti (non sanitari) % Smaltimento rifiuti % Utenze telefoniche % Utenze elettricità % Altre utenze % Premi di assicurazione % Altri servizi non sanitari % Consulenze, Collaborazioni, Interinale e altre prestazioni di lavoro non sanitarie % Formazione (esternalizzata e non) % Totale % 58 Azienda ULSS 21 Legnago

59 Capitolo 3 Dimensione economica La nuova modalità di contabilizzazione dei contratti di service ha inciso anche sul conto delle manutenzioni, incrementato del 77,7%, in particolare per manutenzioni impianti e macchinari (appalto calore) e manutenzione attrezzature oltre che per importanti interventi su fabbricati e su moduli gestionali da software, previsti e realizzati come investimenti negli anni precedenti, per i quali è necessario attivare un contratto di manutenzione ordinaria, al fine di garantire continuità funzionale ed operativa agli utilizzatori. Gli ammortamenti sono aumentati del 24,5%. Anche per tale componente di conto economico ha influito l applicazione del D.Lgs 118 che ha comportato un ricalcolo del piano di ammortamento per tutti i beni con valore netto contabile non nullo al 31 dicembre Manutenzioni Ammortamenti Costi standard in Sanità: esperienza dell ULSS 21 nel N.I.San. L Azienda Ulss 21 è tra i fondatori e componente del Comitato direttivo del Network Italiano Sanitario (N.I.San.) per la condivisione dei costi standard in Sanità, una rete creata nel 2009 con altri enti ospedalieri quali gli Ospedali Galliera di Genova, la Provincia Autonoma di Bolzano, l Azienda Ulss 18 di Rovigo, l Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo (FG). A livello aziendale ci si avvale già dal 2006 di un sistema di analisi dei costi per episodio di ricovero basato sul metodo dell Activity Based Costing che consente di misurare e valutare in modo evoluto le attività ed il consumo di risorse attribuibili ai ricoveri ospedalieri. Mediante la costruzione di matrici di analisi organizzativa delle Unità Operative ospedaliere è stato possibile ottenere informazioni sul costo per singolo episodio di ricovero, e di confrontare i risultati con altre Aziende che hanno utilizzato la medesima metodologia (benchmarking interaziendale). Gli indicatori che ne derivano hanno l intento di controllare ed indirizzare l'utilizzo delle risorse (costi) rispetto alla pianificazione delle attività (ad es.: numero e tipo di DRG o di prestazioni ambulatoriali) mediante un sistema che fornisce informazioni contemporaneamente valide sia dal lato gestionale, che da quello distributivo (allocazione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie tra le unità produttive). Questo ha permesso alla nostra realtà di conoscere non solo quanto costa un ricovero, ma anche in che misura le singole risorse contribuiscono al costo finale. Le matrici di analisi organizzativa sono state inoltre utilizzate per la rilevazione dei costi per livello di assistenza (ospedaliera, specialistica, PS), che sta alla base del modello LA (cfr. Capitolo 3.1, Paragrafo Analisi dei costi per Livello di assistenza). Questa nuova metodologia consentirà di avere a medio-lungo termine un quadro economico generale dei costi e uno strumento di valutazione affidabile sull efficienza delle proprie strutture ospedaliere. Tali risultati potranno essere utilizzati a fini strategici e per simulazioni, per pianificare in futuro prestazioni, personale e materiale relativi alla degenza ospedaliera. L analisi, la comparazione e la valutazione dei costi consentiranno di elaborare politiche di distribuzione delle risorse scarse in funzione dei bisogni del cittadino. Questo tipo di analisi può essere effettuato su diversi livelli di approfondimento: l oggetto di costo (l azienda nel suo complesso, l unità operativa di ricovero, il singolo episodio di cura) e i termini di paragone (tariffe regionali se si compara il costo totale aziendale alla valorizzazione dell attività secondo le tariffe dei ricoveri, o il benchmark interaziendale N.I.San. se si confronta l utilizzo dei diversi fattori produttivi con un valore di riferimento esterno all azienda benchmarking- ). L uso dei costi per episodio di ricovero In Tabella successiva sono riportati i costi, suddivisi per fattore produttivo, sostenuti nell anno 2009 per l erogazione dell attività ospedaliera (ricoveri ordinari, prestazioni ambulatoriali complesse e Osservazioni Brevi Intensive). Bilancio Sociale

60 Parte II Rendiconto economico Tabella 3.9 Costi sostenuti nell anno 2009 per erogazione dell attività ospedaliera Posizionamento rispetto benchmark Posizionamento con tariffe DRG (tariffe attività di ricovero) Scost. Costi Effettivi Benchmark Bench.-Costi Scost. % Personale ,0% Farmaci ,1% Presidi sanitari e chirurgici ,5% Altri costi ,1% TOT COSTI DI PRODUZIONE ,0% Quota costi comuni Tot. costi di produzione + costi comuni Totale Tariffato DRG Risultato Economico Prima di analizzare i dati è necessario rilevare che i costi di alcuni fattori produttivi, in particolare del personale, differiscono rispetto a quanto riportato nel Bilancio d Esercizio. Tali variazioni derivano principalmente da due motivi: l oggetto di analisi è solamente l attività di ricovero, quindi sono stati esclusi i costi di alcune attività non riconducibili a tale processo di erogazione; i costi del personale sono stati calcolati in maniera diversa, ovvero valorizzando le ore effettive di lavoro con un costo medio aziendale per ruolo e profilo del personale. Il confronto dei costi rispetto alle tariffe DRG evidenzia come a fronte di una valorizzazione dell attività di ricovero di , in base alla tariffa regionale per tipologia di ricovero erogato (DRG), l Azienda ULSS 21 abbia sostenuto costi pieni per , di cui per costi di produzione e per costi di comuni (costi derivanti dall utilizzo di strutture/servizi aziendali che operano per garantire l erogazione di tutte le attività). La differenza è negativa per , non permettendo tuttavia di comprendere quali fattori abbiano contribuito a questo risultato e soprattutto se tale performance negativa dell Azienda dipenda da costi di produzione elevati o da tariffe che non garantiscono una adeguata valorizzazione dell attività erogata. Il confronto tra i costi di produzione e il benchmark interaziendale rileva come le Aziende del benchmark Grafico 3.5 Incidenza percentuale dei fattori produttivi Altri costi 15% Presidi sanitari e chirurgici 15% Personale 66% Farmaci 4% interaziendale NISan consumerebbero risorse per (esclusa la quota di costi comuni) per erogare la stessa attività che nell azienda ULSS 21 ha determinato costi di produzione per , evidenziando quindi un efficienza produttiva di In sintesi l azienda ULSS 21 ha consumato meno risorse, rispetto alle altre aziende con le quali si è confrontata, per erogare servizi sanitari analoghi dal punto di vista della quantità e della complessità. Il grafico 3.5 mostra l incidenza percentuale dei diversi fattori produttivi sul totale dei costi di produzione dei ricoveri, facendo notare come sia il personale a rappresentare oltre il 65% delle risorse utilizzate, seguito dai presidi sanitari e chirurgici e da altri costi, entrambi al 15%, e infine dai farmaci, che costituiscono il 4%. 60 Azienda ULSS 21 Legnago

61 Capitolo 3 Dimensione economica 3.5. La Mobilità Con mobilità sanitaria si definisce il fenomeno di migrazione della richiesta di prestazioni sanitarie (di ricovero, specialistica ambulatoriale e diagnostica, farmaceutica, medicina generale, altro) da parte di cittadini utenti verso strutture sanitarie, ospedali e ambulatori non appartenenti all Azienda ULSS di residenza, ma ad altre aziende sanitarie della Regione (Mobilità intra-regionale) o di altre Regioni (Mobilità extra-regionale). Ciò comporta un trasferimento di risorse finanziarie dall ULSS di residenza all ULSS che ha effettuato la prestazione. La mobilità può essere attiva o passiva: è attiva ( attrazioni ) quando sono i cittadini residenti in altre ULSS a scegliere prestazioni/servizi erogati dalla nostra Azienda, mentre si parla di mobilità passiva ( fughe ) quando i residenti nel territorio dell ULSS 21 scelgono di farsi ricoverare, visitare, di comprare farmaci, ecc. presso strutture appartenenti ad altre Aziende ULSS. Poiché il saldo di mobilità intra-regionale deve risultare pari a zero (il residente dell ULSS 21 che viene ricoverato presso un altra ULSS del Veneto genera mobilità passiva per noi, ma mobilità attiva per l altra ULSS, con un saldo quindi pari a zero), la Regione Veneto provvede a gestire a livello centrale i dati relativi alle prestazioni effettuate in mobilità sulla base di dati comunicati dalle singole aziende. La Regione quindi comunica a sua volta alle singole aziende il dato di mobilità attiva e passiva che devono inserire nel bilancio economico-patrimoniale. L analisi dell andamento di mobilità sanitaria risulta particolarmente importante sia per i fini della pianificazione aziendale, sia per i rilevanti riflessi in termini di bilancio. L Azienda (o Regione, per la mobilità extra-regionale) infatti, nel caso di mobilità passiva, è costretta a pagare le ULSS (o Regioni) per le prestazioni che hanno erogato ai suoi residenti. Di seguito (Tabella 3.10) sono riportati in dettaglio i valori della mobilità riferiti all Azienda ULSS 21. Questo ammontare rappresenta tutto ciò che l Azienda ULSS ha pagato, o che le è stato rimborsato, per erogare servizi quali ricoveri, prestazioni ambulatoriali, farmaci, assistenza riabilitativa, ecc. Tabella 3.10 Sintesi valori di mobilità attiva e passiva anni 2011 e 2012 MOBILITÀ Mobilità attiva intra-regionale Mobilità passiva intra-regionale Saldo INTRA Mobilità attiva extra-regionale Mobilità passiva extra-regionale Saldo EXTRA Saldo TOTALE Il saldo di mobilità, ovvero la differenza tra il valore dell attiva con quello della passiva, restituisce un informazione circa la maggiore o la minore capacità di attrarre utenti rispetto alla tendenza a perderne (fughe). Tuttavia, i valori qui indicati rappresentano la valorizzazione monetaria dei servizi avvenuti in mobilità, che non è necessariamente proporzionale all attività effettivamente erogata (numero di ricoveri, numero di visite, ecc.). Nel 2012 il saldo di mobilità è peggiorato rispetto all andamento in miglioramento osservato gli anni precedenti. Ciò è stato determinato da un contestuale calo della mobilità attiva intraregionale e aumento della passiva intra ed extraregionale. Il peggioramento del valore tariffato delle attrazioni si è osservato in particolare per l assistenza ospedaliera e per la distribuzione di farmaci (quasi un milione di euro in meno rispetto al 2011). Questo risultato è stato determinato in parte dall effettiva riduzione dei volumi di attività di ricovero conseguente al potenziamento di forme assistenziali alternative al ricovero: osservazione intensiva in pronto soccorso e trasferimento al regime ambulatoriale (PAC) di numerosi interventi/prestazioni dal day hospital/surgery a seguito dell emanazione del nuovo nomenclatore regionale della specialistica. L andamento della specialistica infatti è in miglioramento (circa euro in più). L incremento della mobilità passiva intra regionale, con un andamento in netta controtendenza rispetto agli anni precedenti, ha riguardato quasi tutti i flussi di mobilità di maggior rilievo e, in Bilancio Sociale

62 Parte II Rendiconto economico particolare, l assistenza ospedaliera che da sola ha comportato un incremento di quasi 2 milioni di euro. In realtà questo incremento è stato a carico soprattutto delle specialità mediche e chirurgiche non presenti in Azienda (circa 1,4 milioni), mentre le specialità presenti hanno fatto registrare una flessione del -0,3% ( -86 mila). Tale andamento è da attribuire all aggiornamento delle tariffe DRGs che ha comportato un incremento del valore medio dei ricoveri in particolare per quelli delle alte specialità non presenti nell AULSS 21. Si rimanda ai paragrafi relativi all assistenza ospedaliera e ambulatoriale per un maggior dettaglio per ciò che riguarda i volumi di attività Schemi di riclassificazione del Conto economico e dello Stato patrimoniale La Riclassificazione di Bilancio è uno strumento attraverso il quale si riorganizzano i dati dello Stato patrimoniale o del Conto Economico in maniera tale da evidenziare le principali variabili che caratterizzano il profilo economico-finanziario dell azienda e valutarne così la significatività. Esistono vari schemi di riclassificazione, sia per lo Stato Patrimoniale che per il Conto economico. Si propongono di seguito gli schemi utilizzati più di frequente in ambito sanitario, ovvero la riclassificazione del Conto Economico a valore aggiunto e dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario Conto Economico Riclassificato a valore aggiunto Il Prospetto a valore aggiunto (Tabella 3.11) è utile nella misurazione del valore prodotto nell esercizio e, in particolare nell evidenziare le sua distribuzione tra gli stakeholders dell Azienda. Il ricorso alla nozione di Valore aggiunto aiuta a focalizzare non tanto il concetto di produzione quanto quello di distribuzione di valore che avviene per mezzo dell organizzazione. Osservando la differenza tra valore della produzione e i soli costi della produzione, ovvero il Valore Aggiunto, è possibile apprezzare il valore creato all interno dell Azienda con le risorse (umane, tecniche e finanziarie) di cui essa dispone. Questo margine infatti identifica ciò che rimane del valore della produzione dopo aver sostenuto i costi per l acquisizione dei fattori produttivi reperiti all esterno dell Azienda. Esso risulta in positivo e in miglioramento rispetto all anno precedente. 62 Azienda ULSS 21 Legnago

63 Capitolo 3 Dimensione economica Tabella 3.11 Conto Economico riclassificato secondo il criterio del Valore Aggiunto CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO scost. assol Scost.% A VALORE DELLA PRODUZIONE (di cui) ,2% A.1 Contributi in conto esercizio ,8% A.2 Rettifica contributi in c/esercizio per destinazione ad investimenti A.3 Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti A.4 Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria ,2% A.5 Concorsi, recuperi e rimborsi ,1% A.6 Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (Ticket) ,6% A.7 Quota contributi c/capitale imputata all'esercizio ,7% A.8 Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni % A.9 Altri ricavi e proventi ,3% B COSTI DELLA PRODUZIONE (escluso Personale, Ammort. e Accant.) ,6% B.1 Beni sanitari ,1% B.2 Beni non sanitari ,5% B.3 Servizi sanitari ,4% B.4 Servizi non sanitari ,0% B.5 Manutenzione e riparazione ,7% B.6 Godimento beni di terzi ,2% B.7 Oneri diversi di gestione ,8% C VALORE AGGIUNTO (A - B) ,5% D COSTO DEL PERSONALE ,3% D.1 Personale del ruolo sanitario ,1% D.2 Personale del ruolo professionale ,0% D.3 Personale del ruolo tecnico ,2% D.4 Personale del ruolo amministrativo ,0% E EBITDA o MARGINE OPERATIVO LORDO (C - D) ,4% F AMMORTAMENTI, SVALUTAZIONI E ACCANTONAMENTI ,4% F.1 Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali ,5% F.2 Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ,9% F.3 Ammortamenti dei fabbricati ,0% F.4 Ammortamenti delle altre immobilizzazioni materiali ,4% F.5 Svalutazione delle immobilizzazioni e dei crediti F.6 Variazione delle rimanenze % F.7 Accantonamenti tipici dell esercizio (non comprende acc. F. imposte) ,9% G EBIT o REDDITO OPERATIVO (E - F) ,0% H RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA ,7% H.1 Totale proventi e oneri finanziari ,7% I RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA E DELLE RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA' FINANZIARIE % I.1 Totale rettifiche di valore di attività finanziarie I.2 Totale proventi e oneri straordinari % J RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (F + G + H) % K IRAP, IRES e accantonamementi al F. imposte ,6% L UTILE/PERDITA DI ESERCIZIO (J - K) ,9% Bilancio Sociale

64 Parte II Rendiconto economico Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario La riclassificazione dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario è utile al fine di apprezzare la situazione della liquidità e solvibilità dell Azienda ed esprimere valutazioni sul patrimonio e sulla correlazione esistente fra la durata e scadenza di fonti e impieghi. Tabella 3.12 Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario RICLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE ATTIVO scost. assol. 12/11 Scost.% 12/11 1 LIQUIDITA' di cui ,7% 1.1 LIQUIDITA' IMMEDIATE di cui ,6% 1.2 LIQUIDITA' DIFFERITE di cui ,2% 2 DISPONIBILITA' di cui: ,0% 2.1 Rimanenze materiale sanitario ,4% 2.2 Rimanenze materiale non sanitario ,7% 3 ATTIVO CORRENTE (1 + 2) ,5% 4 ATTIVO IMMOBILIZZATO di cui ,8% 4.1 Immobilizzazioni Immateriali nette ,8% 4.2 Immobilizzazioni Materiali nette ,5% 4.3 Immobilizzazioni finanziarie ,0% 4.4 Crediti oltre 12 mesi TOTALE IMPIEGHI O CAPITALE INVESTITO (3 + 4) ,3% PASSIVO 6 PASSIVO CORRENTE ,9% 6.1 DEBITI ENTRO 12 MESI di cui ,9% 6.2 RATEI E RISCONTI PASSIVI ANNUALI ,1% 7 PASSIVO CONSOLIDATO NON CORRENTE ,1% 7.1 DEBITI OLTRE 12 MESI di cui Debiti per mutui passivi FONDI PER RISCHI E ONERI ,6% 7.4 FONDI PER TRATTAMENTO FINE RAPPORTO ,2% 8 PATRIMONIO NETTO ,2% 8.1 FONDO DI DOTAZIONE ,0% 8.2 RISERVE e Altro ,9% 8.3 FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI ,5% 8.4 RISERVE DA DONAZIONI E LASCITI VINCOLATI A INVESTIM ,0% 8.5 CONTRIBUTI PER RIPIANO PERDITE ,9% 8.6 UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVO ,1% 8.7 UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO ,3% 9 TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO ( ) ,3% 64 Azienda ULSS 21 Legnago

65 Capitolo 4 Utenti Parte III Relazione Sociale PARTE III Relazione sociale Utenti Risorse umane Organizzazioni e partner Sostenibilità ambientale Bilancio Sociale

66 Parte III Relazione sociale CAPITOLO 4. Utenti UTENTI 4.1. Cittadini Assistibili Le Cure Primarie I Medici di medicina generale (MMG) e i Pediatri di libera scelta (PLS) sono i soggetti a cui è affidata la tutela della salute degli assistiti residenti nel territorio del ULSS. Ogni cittadino residente ha infatti diritto all assistenza medica di un MMG o, per i bambini di età inferiore ai 14 anni, di un PLS. Il MMG costituisce il primo contatto del cittadino con il sistema sanitario ed ha il compito di fornire un accesso diretto ed illimitato agli utenti di sua competenza, visitando il paziente in ambulatorio o a domicilio, prescrivendo farmaci ed emettendo certificati di vario tipo. Agisce inoltre da interfaccia tra l assistito e gli altri attori del sistema sanitario indirizzando il paziente verso le cure specialistiche e ospedaliere più appropriate e partecipando alle politiche dell Azienda sanitaria con cui è convenzionato. I MMG e i PLS infatti non sono dipendenti dell Azienda ULSS, ma liberi professionisti convenzionati con essa. I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta convenzionati con l Azienda ULSS 21 (vedi anche Capitolo 6 Risorse Umane ) sono in totale 119 (100 MMG e 19 PLS). 66 Tabella 4.1 Numero di MMG e PLS nel territorio dell ULSS 21 Comune MMG PLS Angiari 0 0 Bevilacqua 1 0 Bonavigo 0 0 Boschi S.Anna 1 0 Bovolone 9 2 Casaleone 4 1 Castagnaro 3 0 Cerea 11 2 Concamarise 1 0 Gazzo V.se 0 0 Isola Rizza 3 0 Legnago 18 4 Minerbe 4 1 Nogara 10 2 Oppeano 5 2 Palù 1 0 Ronco all'adige 4 0 Roverchiara 2 0 S.Pietro di M. 2 1 Salizzole 3 0 Sanguinetto 3 0 Sorgà 0 0 Terrazzo 2 0 Villa Bartolomea 4 1 Zevio 9 3 TOTALE Azienda ULSS 21 Legnago

67 Capitolo 4 Utenti L ULSS 21 sta progressivamente potenziando le forme associative della medicina convenzionata (UTAP e Medicina di gruppo sperimentale) presenti negli ospedali di Zevio e Bovolone in quanto questa particolare situazione di contesto consente la realizzazione di forme sperimentali di collaborazione diretta tra MMG e medici specialisti. La Regione Veneto con il Piano Socio Sanitario Regionale punta ad una radicale riorganizzazione dell assistenza primaria per garantire la continuità dell assistenza attraverso una risposta sanitaria completa nella giornata e per tutti i giorni dell anno. Prevede infatti l istituzione delle cosiddette Aggregazioni Funzionali Territoriali, ossia di nuove forme associative di MMG e PLS. L ULSS 21 ha provveduto ad avviare nel 2012 la prima AFT individuando l area di Nogara e comuni limitrofi come territorio di riferimento. La popolazione interessata è di circa sedicimila abitanti, che, presso il Centro Sanitario Polifunzionale Stellini, hanno a disposizione in ambulatori dedicati per dodici ore al giorno da lunedì a venerdì e il sabato per due ore, almeno sei dei dodici MMG coinvolti. Nelle altre dodici ore notturne e nei festivi sono presenti i medici della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica). Alcuni medici operano stabilmente nello stesso Stellini, altri, in parte all interno della struttura e in parte continuano la loro attività negli ambulatori attuali di Sorgà e Gazzo. Uno degli obiettivi del progetto, inoltre, è quello di realizzare percorsi di diagnosi e cura condivisi tra ospedale e territorio, sfruttando anche i servizi già presenti nella struttura di Nogara e dando maggiore integrazione e continuità alle cure nel passaggio dal livello specialistico a quello del MMG e viceversa. Vi saranno anche vantaggi dal punto di vista organizzativo, annullando le distanze tra operatori amministrativi e altri servizi aziendali con i medici convenzionati. La nuova organizzazione si avvarrà della rete informatica e di un centralino di nuova generazione che coniuga la massima flessibilità di utilizzazione ai costi di gestione molto contenuti. AFT di Nogara Num. Medici N. assistiti MEDICI DI MEDICINA GENERALE - Totale PEDIATRI DI LIBERA SCELTA - Totale FORME ASSOCIATIVE Medicina di gruppo sperimentale avanzata Centro medico "Daniele Giraldi" Bovolone UTAP di Zevio AFT Nogara 4 MMG 5 MMG, 2 PLS 10 MMG Continuità assistenziale Il Servizio di Continuità assistenziale (guardia medica notturna, festiva prefestiva) garantisce l erogazione delle prestazioni assistenziali territoriali non differibili negli orari in cui il MMG o il PLS non è tenuto ad esercitare l attività. È un servizio gratuito ed è attivo nei Punti guardia medica di Legnago, Nogara, Bovolone e Zevio a cui si può accedere tramite un unico numero di telefono. I medici attualmente convenzionati sono 22 e nel 2012 hanno gestito un totale di chiamate. Tabella 4.2 Dati di attività dei medici di Continuità Assistenziale medici ore totali effettuate chiamate complessivamente gestite visite di tipo ambulatoriale visite di tipo domiciliare proposte di ricovero ospedaliero 67 Bilancio Sociale 2012

68 Parte III Relazione sociale La Spesa farmaceutica per i residenti La spesa farmaceutica sostenuta dall Azienda ULSS 21 per i suoi residenti, si compone di diverse voci riconducibili a differenti modalità di erogazione dei farmaci. La componente principale di tale spesa è quella corrisposta dall Azienda alle farmacie convenzionate presenti sul territorio nostro o di altre Aziende ULSS per quei farmaci acquistati dai nostri residenti dietro presentazione di impegnativa (farmaci di classe A). Vi sono poi quei farmaci distribuiti direttamente dai reparti ospedalieri (distribuzione diretta), anche al momento della dimissione da ricovero, o somministrati all utente in regime ambulatoriale. Infine vi è la spesa per la cosiddetta Distribuzione per Conto (DPC) dei farmaci ricompresi nel PHT (Prontuario ospedale territorio) acquistati a livello centralizzato da parte delle Aziende sanitarie della provincia di Verona e distribuiti, per conto delle stesse, dalle farmacie convenzionate sul territorio dietro una corresponsione del costo di servizio da parte dell Azienda. In questo modo l ULSS ottiene dei risparmi, rispetto al convenzionale rimborso alle farmacie dei farmaci con impegnativa, poiché con l acquisto centralizzato le ULSS riescono ad ottenere prezzi più vantaggiosi rispetto alle farmacie convenzionate; inoltre il cittadino ha la disponibilità del farmaco direttamente sul territorio, senza doversi recare in strutture dell ULSS. La tabella 4.3 fornisce un dettaglio sulla spesa per ciascuna modalità di distribuzione sopra descritta. Si osservi come è incrementato l importo per la distribuzione diretta/somministrazione farmaci (+6,8%) e per la distribuzione per conto (DPC) (+11,5%) e come al contempo sia calata la spesa farmaceutica convenzionata (-8,3%). Nel complesso la spesa per residenti è calata di rispetto al Tabella 4.3 Spesa farmaceutica territoriale per i residenti dell ULSS 21 FARMACEUTICA TERRITORIALE (spesa per i residenti) Scost Spesa Farmaceutica Convenzionata (al netto di sconto e ticket) per residenti ULSS 21 Distribuzione diretta e Somministrazione farmaci (compresa distribuz. diretta da AO Verona) spesa per farmaci distribuiti a residenti dell'ulss 21 dalle farmacie convenzionate, dietro presentazione di impegnativa (non include ticket pagato dai cittadini) farmaci distribuiti a residenti, presso strutture aziendali o di altre aziende, direttamente dai reparti o assunti in ambito ambulatoriale ,3% ,8% Prodotti farmaceutici per doppia farmaci acquistati dall'azienda ULSS 21 ma via: DPC farmacie territoriali distribuiti dalle farmacie del territorio, dietro una ,5% (escluso costo del servizio, di cui sotto*) corresponsione del costo del servizio (vd sotto*) TOTALE ,9% (*) costo del servizio di DPC (distribuzione per conto) ,0% Il Servizio Farmaceutico territoriale Il Servizio Farmaceutico Territoriale (SFT), unità operativa complessa del Dipartimento Distretto, si occupa di tutto ciò che concerne la farmaceutica sul territorio, dalla vigilanza sull applicazione delle convenzioni con le farmacie all analisi e controllo delle prescrizioni farmaceutiche effettuate da parte dei MMG/PLS e degli Specialisti ospedalieri. Nell ultimo anno l attività di vigilanza è stata estesa anche alle parafarmacie. Si dedica inoltre ad attività di tipo scientifico come l attività di farmacovigilanza e le attività legate alla CoRiTer, per la sperimentazione dei farmaci in ambito territoriale. Partecipa infine alle iniziative di area vasta provinciale, rivolte in particolare alla distribuzione diretta dei farmaci inclusi nel Prontuario per la continuità ospedale territorio (PHT) tramite le farmacie convenzionate in Distribuzione per Conto (DPC) e l Azienda Ospedaliera di Verona (Accordo ACADD). 68 Azienda ULSS 21 Legnago

69 Capitolo 4 Utenti 4.2. La Prevenzione Attività di Screening Lo screening oncologico è un complesso ed organico programma di sanità pubblica condotto con mezzi clinici, strumentali e di laboratorio finalizzato alla diagnosi precoce di una patologia neoplastica o all individuazione di alterazioni pre-neoplastiche in sottogruppi selezionati di popolazione. L Azienda sanitaria, nell attivare un programma di screening di popolazione si fa carico di offrire attivamente a tutta la popolazione bersaglio, nei tempi e nei modi previsti, un percorso che prevede un primo test di ingresso ed eventuali successivi accertamenti diagnostici di approfondimento e i trattamenti più appropriati. Gli screening oncologici, rivolgendosi ad una popolazione sana, o meglio, asintomatica, necessitano della massima attenzione nel contenere nei limiti del possibile il numero di falsi positivi e di esami di approfondimento, al fine di ottimizzare le risorse e di mantenere quindi nel tempo gli standard operativi: l efficacia di un programma di prevenzione oncologica infatti viene meno se si riduce ad un intervento episodico. A livello nazionale nel 1996 sono state pubblicate le linee guida della Commissione Oncologica Nazionale, mentre dal 2001 la prevenzione oncologica del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon retto è stata inserita tra i Livelli Essenziali di Assistenza. A livello regionale, la Regione Veneto nel 1996 ha emanato le Linee Guida Regionali sugli Screening Oncologici e ha deliberato l attivazione degli screening a livello delle Aziende ULSS. I programmi di screening sono stati quindi introdotti gradualmente nelle ULSS del Veneto e dal 2009 ogni ULSS li ha attivi tutti e tre. Seguendo le indicazioni internazionali, nazionali e regionali sono attivi nell ULSS 21 lo screening per il tumore al collo dell utero, lo screening mammografico e lo screening al colon retto. Il Centro Screening svolge un ruolo nodale nell organizzazione e nello sviluppo del progetto, avendo la funzione di programmare l attività e di coordinare i servizi e le diverse figure professionali coinvolte nel piano di intervento. Screening mammografico Il carcinoma alla mammella è il tumore più frequente tra le donne per incidenza e mortalità. Mentre quest ultima è in lieve flessione, è invece in costante aumento l incidenza (numero nuovi casi all anno/popolazione a rischio) i Dove si esegue: sia gli esami diagnostici di primo livello che quelli di secondo livello vengono effettuati esclusivamente presso il Centro Polifunzionale di Nogara. In caso di esito negativo la risposta viene inviata in media entro 21 giorni dalla data di esecuzione del test. In caso di esito positivo (presenza di una lesione sospetta), la convocazione per un esame di secondo livello viene inviata entro massimo 10 giorni. che, almeno in parte, si può giustificare con la diffusione della cultura della prevenzione e con l adesione agli screening. L obiettivo primario del programma di screening è la riduzione della mortalità specifica per tumore della mammella. Obiettivo secondario è l applicazione di terapie chirurgiche e mediche il più possibile conservative ed accettabili. Ambedue questi obiettivi sono legati alla individuazione dei tumori quando sono ancora di piccole dimensioni, senza interessamento dei linfonodi e senza metastasi a distanza. Il Programma prevede l invio di un invito con cadenza biennale a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni per eseguire, come test di 1 livello, una mammografia bilaterale. Quando in caso di refertazione della mammografia viene riscontrata una lesione sospetta si procede alla successiva fase di approfondimento diagnostico di 2 livello. Tabella 4.4 Indicatori screening mammografico SCREENING MAMMOGRAFICO Popolazione target per l'anno (donne in età tra 50 e 69 anni, cadenza biennale) Numero inviti (al netto di esclusioni per test recente o altro motivo) Numero adesioni a screening di 1 livello (mammografie eseguite) Adesione grezza (adesioni/inviti) 63,8% 51% Adesione corretta (adesioni/inviti esclusi screening spontanei) 83,5% 59,4% Tasso di copertura corretto (Obiettivo regionale 80%) 83,5% 65,3% Bilancio Sociale

70 Parte III Relazione sociale Screening Citologico (Pap test) Il Registro Tumori ha stimato per il 2012 poco più di 150 casi di tumore invasivo del collo dell utero in tutto il Veneto mentre nel 2010 i decessi per questa causa sono stati 18 (ISTAT). Il programma di screening, particolarmente efficace nel ridurre incidenza e mortalità di questo tipo di tumore, si rivolge a tutta la popolazione femminile da 25 a 64 anni con l offerta attiva del pap-test, riproposto, se non vengono riscontrate anomalie, ogni 3 anni. Tabella 4.5 Indicatori screening citologico SCREENING CITOLOGICO (Pap-test) Popolazione target per l'anno (donne in età tra i 25 e i 64 anni, cadenza triennale) Numero inviti (al netto di esclusioni per test recente o altro motivo) Numero adesioni 1 livello (pap-test eseguiti) Adesione grezza (adesioni/inviti) 57,7% 69% Adesione corretta (adesioni/inviti esclusi screening spontanei) 70,5% 69,3% Tasso di copertura corretto (Obiettivo regionale 60%) 69,4% 64,6% i Dove si esegue: a Legnago presso il centro screening situato nell Ospedale Mater Salutis, settimo piano ala nord; a Cerea presso il consultorio (c/o Punto sanità); a Nogara presso il centro screening mammografico e a Zevio e Bovolone presso i rispettivi Punti Sanità. La lettera d invito riporta la sede e l ambulatorio presso cui recarsi. L esito viene inviato per posta entro 30 giorni. In caso di esito positivo la donna viene contattata telefonicamente per comunicare la necessità di ulteriori approfondimenti. Screening del Colon-Retto Il cancro al colon-retto si colloca ai vertici della categoria per incidenza e mortalità. Il Servizio Screening adotta la ricerca di sangue occulto nelle feci (FOBT) come test di I livello, che viene proposto ogni due anni alla popolazione maschile e femminile di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Nella nostra ULSS la percentuale grezza di adesione all invito di I livello si mantiene intorno al 70%, in linea con gli anni precedenti, testimoniando come il programma, per la sua accessibilità, semplicità di esecuzione e celerità nell invio della risposta negativa, abbia riscontrato il favore della popolazione. Tabella 4.6 Indicatori screening colon-retto SCREENING COLON-RETTO Pop. target per l'anno (uomini e donne in età tra i 50 e i 69 anni, cadenza biennale) Numero inviti screening 1 livello (al netto di esclusioni per test recente o altro motivo) Numero adesioni (FOBT eseguiti) Adesione grezza (adesioni/inviti) 68,7% 74,3% Adesione corretta (adesioni/inviti-screening spontanei o follow up) 71% 75,8% Tasso di copertura grezzo (Obiettivo regionale 65%) 69,8% 79,1% i Dove si esegue: per lo screening al colon-retto l ULSS si avvale della collaborazione delle farmacie del territorio. La lettera d invito allo screening indica la/le farmacia/e del Comune di residenza a cui rivolgersi per ritirare il kit per la ricerca del sangue occulto fecale nei giorni indicati. La provetta va riconsegnata sempre presso la stessa farmacia e viene in seguito ritirata da un operatore dell ULSS per l invio al laboratorio analisi. In caso di negatività la risposta viene inviata entro 15 giorni, in caso di positività l utente viene contattato telefonicamente per effettuare un esame di pan-colonscopia al Servizio di Endoscopia digestiva dell Ospedale di Legnago. 70 Azienda ULSS 21 Legnago

71 Capitolo 4 Utenti Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Il Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di lavoro (SPISAL) tutela la salute, la sicurezza ed il benessere nei luoghi di lavoro attraverso attività di vigilanza, di assistenza e di promozione della salute allo scopo di contribuire alla prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro. Opera in rete con le Istituzioni che si occupano, con varie competenze, della vigilanza negli ambienti di lavoro, le Associazioni Datoriali e Sindacali, i Comuni, la Provincia, la Regione, le Scuole e l'università. Tabella 4.7 Principali attività svolte dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Attività SPISAL Sopralluoghi Aziende oggetto di intervento Indagini per infortuni sul lavoro Attività di Vigilanza Indagini per malattie professionali Verbali redatti di cui verbali con contravvenzioni N. sequestri 2 2 Valutazioni, pareri ed attività Valutazioni e pareri in merito a nuovi insediamenti produttivi amministrative Valutazioni in merito a piani di lavoro per bonifica amianto Attività sanitarie Visite mediche 3 40 Ascolto sullo stress lavoro-correlato nd 3 Comunicazione, assistenza e Interventi di informazione e formazione promozione della salute Produzione e/o diffusione di materiali 5 4 Gli interventi di vigilanza, volti alla verifica delle misure di prevenzione (tecniche e gestionali) adottate dalle aziende per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono pianificati secondo priorità di rischio di infortunio grave e mortale e di malattia professionale. In caso di situazioni di rischio vengono rilasciati alle aziende verbali sulle misure di prevenzione da adottare con successiva verifica di adempimento, sono elevate Nel sito internet del Dipartimento di Prevenzione (accessibile dal sito menu L AZIENDA ULSS 21 ) è pubblicata la relazione dulle attività degli SPISAL della provincia di Verona in cui vengono illustrati i cambiamenti avvenuti nel 2012 nel contesto economico produttivo. Il Rapporto evidenzia i problemi di salute della popolazione legati ai rischi sul lavoro e descrive le attività di prevenzione realizzate dagli Enti del Comitato Provinciale di Coordinamento e dalle Parti Sociali. Presenta inoltre il Piano di Prevenzione 2013 contravvenzioni e possono essere eseguiti sequestri e sospensioni dell attività. Nel 2012 sono state controllate 411 imprese, per la maggior parte cantieri edili e aziende agricole. Nel 2012 il Servizio ha ricevuto 1026 notifiche di apertura di nuovi cantieri edili e ne ha visitato 136, in prevalenza quelli che dall esterno mostravano evidenti rischi di caduta dall'alto. Ha effettuato controlli in 101 aziende agricole, in particolare sui trattori privi di protezioni del posto di guida in caso di ribaltamento. In 15 realtà produttive con più di trenta addetti del settore industriale è stato verificato il sistema di gestione della sicurezza. Le indagini per infortuni mortali e gravi (con prognosi superiore a 40 giorni e/o con esiti permanenti) e per malattie professionali sono attività istituzionali eseguite per conto della Autorità Giudiziaria e si concludono, di norma, con un rapporto sulle responsabilità alla Procura della Repubblica di Verona. Nel 2012 le inchieste per infortuni sono state 66 e 87 quelle per malattie professionali. Lo SPISAL valuta i progetti dei nuovi insediamenti produttivi (costruzioni, ampliamenti, ristrutturazioni) e verifica con sopralluogo l idoneità degli alloggi per lavoratori stagionali extracomunitari in Agricoltura. Nel 2012 sono stati espressi pareri in merito a 168 nuovi insediamenti produttivi. Il Servizio è altresì destinatario di varia documentazione inviata per obblighi di legge: piani di lavoro per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto, notifiche di apertura dei cantieri edili, registri di esposizione ai cancerogeni, ecc. I piani di lavoro per interventi di bonifica di materiali contenenti amianto (551 nel 2012) vengono valutati anche per programmare eventuali sopralluoghi nei cantieri. Vigilanza Valutazioni, pareri ed attività amministrative Bilancio Sociale

72 Parte III Relazione sociale Attività sanitarie Comunicazione, assistenza e promozione della salute Nel sito internet aziendale cliccando sull'icona "MANI SICURE", sono disponibili i Protocolli e informazioni dettagliate sul progetto. Sempre nel sito internet è pubblicata la relazione sulle attività degli SPISAL della provincia di Verona. Il Servizio eroga diverse prestazioni di carattere sanitario. Le visite specialistiche di medicina del lavoro, richieste dagli interessati o dai medici di medicina generale ed ospedalieri, sono effettuate in prevalenza per sospette malattie professionali e per valutazioni riguardo l'idoneità a specifiche mansioni lavorative. Da alcuni anni i lavoratori ex esposti ad amianto hanno diritto ad accertamenti sanitari gratuiti. I lavoratori e i datori di lavoro possono ricorrere contro i giudizi di idoneità alle mansioni espressi dai medici competenti. Altri controlli sanitari sono effettuati nell'ambito delle indagini di polizia giudiziaria per malattie professionali. Dal 2012 è attivo lo Sportello di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio e sullo stress psicosociale nei luoghi di lavoro per fornire ai lavoratori informazioni sugli strumenti di tutela ed eventualmente indirizzarli, grazie ad un colloquio ed a specifici test, presso le strutture territoriali competenti. Nel 2012 è proseguito l'impegno nel campo della comunicazione e della promozione della salute, fondamentale ai fini della prevenzione. Si ricordano alcune delle numerose iniziative: la revisione e l'integrazione dei contenuti del sito internet del Dipartimento di Prevenzione; i convegni per le aziende "Agricoltura: sicurezza del lavoro e stradale" organizzati in collaborazione con le Polizie locali delle Amministrazioni comunali di Legnago, Bovolone, Ronco all'adige, Belfiore ed Isola della Scala; i seminari "Le malattie professionali e correlate al lavoro" e "Amianto: patologie professionali ed extraprofessionali" destinati al personale sanitario ed ai medici di medicina generale dell'ulss 21; gli incontri formativi con i Vigili del Fuoco della provincia sul rischio di esposizione ad amianto durante le loro attività; i seminari sulla prevenzione degli infortuni nella seconda lavorazione del legno per il personale degli SPISAL del Veneto e per studenti dell'università di Padova presso il laboratorio di falegnameria del Centro di Formazione Professionale di Bovolone; gli incontri formativi per il personale degli Uffici Tecnici comunali dell'ulss 21 ai fini dell'espressione dei pareri igienico-sanitari; le collaborazioni alla Rete per la Sicurezza nelle Scuole della provincia di Verona. È sempre attivo lo sportello di assistenza presso gli uffici di Legnago e di Bovolone e per via telefonica e telematica Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP) Il Servizio Igiene e Sanità pubblica svolge tutte quelle attività che riguardano la prevenzione e il controllo della salute pubblica, quindi di tutti ci cittadini che risiedono nel territorio dell ULSS: l attività vaccinale, effettuata nei Punti Sanità distrettuali, nei confronti di quei soggetti per i quali è obbligatoria o raccomandata (bambini o categorie a rischio) e per quei soggetti che lo richiedono (anziani, viaggiatori, ecc.); la prevenzione e il controllo della malattie infettive e cronico-degenerative; l emissione di certificazioni medico-legali (patenti di guida, porto d armi, ecc.) nei Punti sanità distrettuali; le certificazioni di idoneità delle abitazioni; il rilascio di pareri su progetti di edilizia produttiva, allevamenti e interventi urbanistici e su apertura e vigilanza di ambulatori, palestre, alberghi, attività di barbiere, parrucchiere ed estetista; Medicina fiscale e visite collegiali; fornire informazioni e consigli comportamentali in materia di Medicina del turismo; attività di Polizia mortuaria; vigilanza sull utilizzo di fitofarmaci; controlli delle piscine. 72 Azienda ULSS 21 Legnago

73 Capitolo 4 Utenti Tabella 4.8 Principali attività del Servizio Igiene e Sanità pubblica nel biennio Area di intervento e attività Pratiche pervenute EDILIZIA Pareri espressi MEDICINA LEGALE MALATTIE INFETTIVE IGIENE PUBBLICA Tabella 4.9 Coperture vaccinali a 24 mesi di vita (coorte 2010) Vaccino Antipolio 97,1% 96,9% Anti Difterite-Tetano 97,1% 96,9% Anti pertosse 97,1% 96,8% Anti-Epatite B 96,9% 96,9% Anti-Haemophilus influenzae B 96,9% 96,5% Anti-Morbillo 94,8% 95,3% Tempi medi di rilascio 50 gg 40 Visite fiscali richieste Visite fiscali effettuate Denunce malattie infettive Denunce morsicature Sopralluoghi Campioni prelevati Tabella 4.10 Coperture vaccinali a per altre coorti Vaccino Antipolio (coorte 2005) 95% 96,2% Anti Difterite-Tetano-Pertosse (coorte 2005) 95% 96,2% Anti-meningococco (coorte 1996) 48,5% 63,7% Anti-meningococco (coorte 2006) 95% 95,8% Anti-HPV (coorte 2000) 84,9% 88% L abolizione dell obbligo vaccinale nella Regione Veneto ha imposto un grado di attenzione elevato attraverso un puntuale monitoraggio del livello di copertura vaccinale e mediante lo sviluppo di strategie ed azioni adeguate alla situazione epidemiologica. Attualmente ai soggetti non aderenti viene attivamente proposta la vaccinazione soprattutto tramite sollecito telefonico. Viene periodicamente effettuata una rilevazione puntuale su tutti i Punti Sanità dei soggetti non aderenti e di quelli che hanno aderito al secondo invito/sollecito anche per valutare altre utili strategie. La campagna di vaccinazione contro il Papillomavirus è proseguita nel 2012 con la vaccinazione delle ragazze delle coorti anno 2000, raggiungendo una copertura vaccinale pari all 88%,abbondantemente superiore alla media regionale. Da settembre 2010 è presente nella nostra AULSS l Ambulatorio dedicato ai viaggiatori internazionali rivolto al numero sempre crescente di utenti che si recano all estero per turismo, lavoro o volontariato, ma anche migranti extracomunitari e migranti di ritorno. Presso l Ambulatorio, presente nel Punto Sanità di Legnago, gli utenti possono ricevere informazioni e dati aggiornati in tempo reale (collegamento costante con la Società Italiana di medicina dei Viaggi e delle migrazioni) circa le malattie presenti nei Paesi visitati, le norme igieniche e le raccomandazioni da tenere presenti durante la permanenza in Paesi stranieri. Vengono effettuate anche le vaccinazioni raccomandate ed obbligatorie contro le malattie che si rischia di contrarre all estero. Il servizio è attivo anche per valutare eventuali problemi di salute sopravvenuti al ritorno da un viaggio effettuato in Paesi non europei. L Ambulatorio è attivato a supporto del programma di profilassi della malattie infettive per viaggiatori internazionali promosso dalla Regione Veneto all interno del Piano Triennale dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica. Nel 2012 sono state fornite 179 consulenze mediche a 123 italiani e 56 stranieri. Di questi 29 dovevano recarsi all estero per motivi di lavoro, 143 per turismo e 7 per motivi di volontariato. In totale sono state eseguite 365 vaccinazioni. Ambulatorio Viaggiatori internazionali i Per poter programmare ed eseguire le vaccinazioni e le profilassi raccomandate è necessario attivarsi il prima possibile rispetto alla data della partenza (almeno 30 giorni) prenotando la visita al Centro Unico di Prenotazione Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) Il Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione si occupa della prevenzione dell insorgenza di malattie legate agli alimenti e ad errati stili alimentari e del potenziamento del sistema di sorveglianza sugli alimenti stessi, garantisce la tutela igienico-sanitaria degli alimenti nelle diverse fasi di produzione, preparazione, deposito, trasporto, somministrazione e vendita. Inoltre si occupa della vigilanza delle acque potabili destinate alla popolazione servita da acquedotto o pozzi privati. Si pone anche obiettivi di prevenzione riguardo alle malattie per le quali sono stati evidenziati fattori di rischio Bilancio Sociale

74 Parte III Relazione sociale nutrizionale che impongono la pianificazione di interventi finalizzati a modificare lo stile di vita della collettività, supportati da coerenti iniziative di informazione ed educazione sanitaria. Il Servizio si sviluppa in due aree: Area igiene della nutrizione e Area sicurezza degli alimenti. Area Igiene della nutrizione Sicurezza e qualità della ristorazione collettiva Nel 2012, oltre alle attività di valutazione di menù e di capitolati di ristorazione collettiva e assistenza, vigilanza e formazione, si è consolidata in particolare l attività di consulenza dietetico nutrizionale nella ristorazione collettiva scolastica. In quest ambito è stata verificata, presso le mense scolastiche, l applicazione delle linee guida regionali effettuando sopralluoghi nel 30% delle scuole del territorio e la valutazione del 100% menu pervenuti. Sono stati inoltre realizzati progetti formativi specifici anche sulla base delle richieste di singole realtà territoriali e tenendo conto delle caratteristiche ed esigenze nutrizionali delle particolari fasce di età. Particolare attenzione è stata posta alla progettazione di interventi nella prevenzione dell obesità, finalizzati a favorire scelte corrette dal punto di vista nutrizionale ed interventi di prevenzione della sedentarietà presso le scuole e all interno di progettualità locali e regionali (ad esempio il Progetto cardio-vascolare e la Promozione dell attività motoria della Regione Veneto) Sono stati attuati complessivamente 5 progetti con Comuni, scuole, associazioni e Case di Riposo, cercando di integrare tali attività con quelle di altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione, oltre alla partecipazione ad un progetto regionale di rilevazione della prevalenza del Pedibus nel territorio ed ad un progetto per la promozione della Attività Motoria in casa albergo di Zevio in continuità con le attività avviate negli anni precedenti. Anche nel 2012 è stata posta attenzione particolare nella valutazione delle diete speciali con particolare riguardo alle problematiche della celiachia e di quanto stabilito dalla legge n. 123/2005, Norme per la protezione soggetti malati da celiachia. A questo proposito è stato aggiornato l archivio informatico sulla situazione della refezione scolastica del territorio, aggiornato con gli utenti serviti, le tipologie di diete speciali richieste e le caratteristiche della ristorazione per l anno scolastico 2010/11, inclusa la notifica della presenza nella scuola di alunni con allergie/intolleranze o altro che necessitano di dieta speciale. Il Servizio ha partecipato al Progetto OKKIO alla Salute 2012 del Ministero della Salute coordinato dalla Regione Veneto attuando la rilevazione dati antropometrici ed abitudini alimentari della popolazione infantile individuata dalla programmazione regionale per il nostro territorio. Il Servizio ha effettuato nel 2012 le seguenti attività: Valutazione dei menù Assistenza nutrizionale Vigilanza Sorveglianza Nutrizionale assistenza nella preparazione e valutazione di menù di ristorazione collettiva (308 menù valutati). Assistenza Nutrizionale per gli aspetti inerenti al Servizio di Ristorazione Collettiva Scolastica per le scuole del territorio. Realizzazione di 5 progetti specifici educativi in collaborazione con insegnanti, associazioni e strutture residenziali: - Progetto RAGAZZI IN GAMBA realizzato nell istituto comprensivo di Zevio; - Progetto realizzato nella Scuola materna di Bonavigo; - Progetto Scoula materna di Zevio - Progetto DIAMOCI UNA MOSSA, Scuola Primaria E. Riello Porto di Legnago - gruppi nutrizionali nell ambito del Progetto Cardiovascolare Oltre alla progettazione, queste iniziative hanno comportato 407 consulenze nutrizionali e valutazioni di menu con 11 interventi di docenza/incontri/laboratorio svolti a favore di insegnanti, genitori, alunni e nel complesso hanno coinvolto circa 592 alunni/bambini, 83 insegnanti, 167 genitori, 1 strutture residenziali extra ospedaliere Controlli delle mense scolastiche, aziendali e delle strutture socio Assistenziali e Centri di cottura (n. 50 sopralluoghi nelle scuole con mensa interna). Rilevazione dei dati antropometrici e delle abitudini alimentari relativi alla rilevazione Regionale nell ambito del PROGETTO nazionale OKKIO alla salute Partecipazione al Progetto Regionale sulla rilevazione della prevalenza del Pedibus nel territorio coordinato dall Università di Venezia Ca Foscari ed un progetto per la Promozione del Movimento di una Casa di Riposo di Zevio. 74 Azienda ULSS 21 Legnago

75 Capitolo 4 Utenti Area Sicurezza degli alimenti L aspetto di maggior rilevanza in relazione alla sicurezza alimentare consiste nella definitiva applicazione dei regolamenti comunitari in materia di produzione, immissione sul mercato, etichettatura di alimenti e bevande. In particolare, l applicazione del regolamento UE 852/2004 sposta in capo dell Operatore del Settore Alimentare la responsabilità in tema di sicurezza degli alimenti, mentre attribuisce più ampi compiti ai Servizi della ULSS in tema di controllo ufficiale degli alimenti. L attività del SIAN, integrata con quella di quei servizi del Dipartimento di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare, si è esplicata in particolare su diversi piani di attività, alcuni dei quali svolti in collaborazione con il Servizio Veterinario Igiene degli Alimenti di origine animale. In particolare è stata data continuità al Controllo Ufficiale integrato, con la realizzazione di 35 interventi congiunti dei due Servizi su attività di somministrazione alimenti nella ristorazione collettiva assistenziale, in gastronomie e nella ristorazione ed con l attuazione dei protocolli e delle procedure per la gestione del Punto unico di ricezione delle Allerte alimentari. Al fine di facilitare la comunicazione con l utente, il sito web del Dipartimento di prevenzione è stato integrato nei contenuti pubblicando il materiale specifico del servizio. L attività di tutela delle acque comprende sia il controllo delle acque distribuite dal pubblico acquedotto sia le certificazioni di idoneità al consumo umano dei pozzi privati. Nel 2011 sono stati effettuati 255 controlli relativi alla vigilanza della rete acquedottistica, di cui 22 a pozzi, 3 a serbatoi e 235 nei diversi punti della rete di distribuzione, compresi edifici pubblici di particolare interesse che utilizzano acqua distribuita dalla rete pubblica. Il piano dei prelievi acquedottistici è stato aggiornato per il 2012, secondo normativa, ed è stata aggiornata anche la procedura per il rilascio del certificato di idoneità al consumo umano dell acqua. L aspetto di maggior rilievo per quando riguarda l attingimento da pozzi privati è costituito dalla presenza di arsenico di origine naturale nei pozzi privati di alcune zone del territorio. Sono stati controllati i pozzi a servizio di abitazioni private e di utenze ed esercizi pubblici con pozzi di attingimento autonomo, che ne hanno fatto richiesta. Sui 346 controlli effettuati è stato riscontrato il superamento dei limiti (D.lgs. 31/2001) in 37 pozzi privati di attingimento autonomo, che avevano richiesto il controllo ai fini dell agibilità, ed in 32 attività produttive. A questi risultati sono conseguite le proposte di adeguamento e successivi provvedimenti. Sicurezza alimentare e Regolamenti CE Tutela delle acque destinate al consumo umano Tabella 4.11 Principali attività svolte dal SIAN Attività SIAN Pareri ed accertamenti alimentari di cui: Pareri su istanze ai sensi D.D.R. 140/2008 (richiesta apertura o modifiche insediamenti alimentari compreso manifestazioni temporanee e mezzi) Parere sull esito delle analisi dei campioni alimenti siano essi regolamentari e non Pareri relativi a valutazioni pratiche edilizie Attestazioni procedure RAS Attestazioni per attività doganali USMAF Attestazioni distruzione merci 1 1 Certificazione per esportazione merci Prescrizioni ai sensi Reg. CE 852/ Sanzioni amministrative e denunce di reato Notizie di reato 2 1 Proposta di ordinanza 4 6 Pareri su acque Sopralluoghi/interventi alimenti Sopralluoghi e vigilanza acqua potabile, privata e di acquedotto Campionamenti/prelievi/analisi alimenti Campionamenti/prelievi/analisi acque e vigilanza arsenico Validazione menù distribuiti nella ristorazione scolastica Consulenze nutrizionali in progetti di educazione alimentare nelle scuole Bilancio Sociale

76 Parte III Relazione sociale Promozione ed educazione alla salute L Unità di Promozione ed Educazione alla Salute, in staff alla Direzione del Dipartimento di Prevenzione, ha la funzione di promuovere e sviluppare attività mirate alla tutela della salute. Persegue questo obiettivo anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di Enti esterni (scuola, comuni, associazionismo) o settori della nostra comunità che hanno i medesimi interessi. Nel 2012 è intervenuto nelle seguenti aree: PROMOZIONE DELL ATTIVITÀ FISICA PREVENZIONE DEL TABAGISMO TRA I GIOVANI PREVENZIONE UNIVERSALE - HEALTH LITERACY - Giochi sportivi pomeridiani gratuiti per studenti delle scuole secondarie di primo grado; - Percorso formativo per società sportive per la certificazione di qualità mediante accreditamento con le stelle della salute ; - Costruzione dell opuscolo Mettiamoci in moto - Muoversi a Legnago, con la descrizione delle opportunità offerte dal territorio (spazi verdi, piste ciclo-pedonali, parchi attrezzati); - Corsi di formazione per insegnanti dell area motoria della scuola primaria e incontri informativi con genitori; - Attività di comunicazione attraverso sito web, pagina Facebook Mettiamoci in moto, articoli su media locali. - Percorso formativo per insegnanti degli istituti secondari di primo grado e operatori sanitari, mirato alla condivisione e co-costruzione di percorsi educativi, svolti poi nelle classi autonomamente dagli insegnanti o in collaborazione con gli esperti sanitari. - Promozione del progetto nazionale Smoke free class competition (coordinamento territoriale e supporto tecnico/scientifico con materiale didattico e indicazioni operative agli insegnanti che hanno aderito Nell ambito del Progetto nazionale Nati per leggere (incentivazione della lettura a voce alta nei bambini da 0 a 6 anni): - Programmazione e organizzazione dell attività svolta dagli operatori sanitari nei 5 Punti Sanità in occasione della seconda dose vaccinale: informazioni ai genitori sui benefici della lettura a voce alta e consegna di un pieghevole informativo; - Progetto Nati per leggere nell Ulss 21, le cui attività sono state programmate principalmente per il 2013/ Servizi veterinari La tutela della salute e del benessere animale, l igiene e la sicurezza degli alimenti di origine animale e la corretta informazione ai consumatori sono le finalità della sanità pubblica veterinaria. Il territorio della nostra Azienda possiede un notevole patrimonio zootecnico articolato principalmente in allevamenti di bovini da carne e da latte, allevamenti di suini, allevamenti avicoli e poi in allevamenti equini, di conigli, ovini, caprini e bufalini. Nel 2011 è stata completata la riorganizzazione dei servizi che svolgono attività veterinarie, con la creazione della nuova Unità operativa complessa Servizio igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. I servizi veterinari dunque, tutti operanti all interno del Dipartimento di Prevenzione, si articolano in tre unità operative complesse che, assieme al Servizio Igiene degli alimenti e nutrizione (SIAN), afferiscono al Dipartimento funzionale di Sanità animale e sicurezza alimentare: Servizio veterinario Sanità animale, Servizio veterinario Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, Servizio veterinario Igiene degli alimenti di origine animale. Sistema di allerta rapido In novembre del 2011, per coordinare e rendere più efficaci gli interventi nel sistema di allerta rapido, è stato istituito un unico punto di contatto comune per i tre Servizi Veterinari ed il SIAN (allerta@aulsslegnago.it). Per tale punto unico di ricezione delle allerte sono state individuate come figure di riferimento il Direttore del Servizio veterinario igiene degli alimenti di origine animale e tre dipendenti in grado di ricevere le allerte e i relativi allegati sul cellulare aziendale abilitato alla ricezione di Azienda ULSS 21 Legnago

77 Capitolo 4 Utenti Servizio veterinario - Sanità animale Il Servizio veterinario Sanità Animale, attivo da fine 2011 a seguito della riorganizzazione dipartimentale si occupa prevalentemente di: assistenza zooiatrica; attività epidemiologica e controllo della malattie soggette a denuncia; vigilanza allevamenti avicoli, gestione delle emergenze e delle affezioni respiratorie; profilassi pianificate obbligatorie delle zoonosi (malattie infettive o parassitarie degli animali che possono essere trasmesse direttamente all uomo); profilassi di altre malattie infettive e diffusive degli animali, comprendenti la predisposizione ed esecuzione di programmi diagnostici; attività di iscrizione, cancellazione all anagrafe canina, bovina ed ovicaprina. Nella tabella di seguito vengono riportate le principali prestazioni effettuate nel Tabella 4.12 Attività del Servizio veterinario Sanità animale PRESTAZIONI/ATTIVITÀ 2012 Richieste di intervento da parte degli utenti Attività del settore epidemiologia e controllo delle malattie soggette a denuncia 282 Risanamento e profilassi obbligatoria: interventi ordinari e straordinari legati alla movimentazione bovina da latte/ovicaprina 297 Vigilanza allevamenti avicoli e gestione delle emergenze e delle affezioni respiratorie 443 Anagrafe bovina, suina, ovicaprina, cunicola, equina e canina 221 Servizio veterinario Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Il Servizio, attivo da ottobre 2011, si occupa delle seguenti attività: rilascio autorizzazioni, certificazioni, al trasporto di animali vivi, pareri per insediamenti zootecnici; controllo igiene urbana, tutela degli animale d affezione e controllo del randagismo; Pet Therapy; controllo smaltimento dei rifiuti dei sottoprodotti di origine animale e dei centri di lavorazione; interventi per animali morti nelle aziende non per malattie infettive; controllo del benessere animale e dell utilizzo dei farmaci per la riproduzione animale negli allevamenti zootecnici; controlli e accertamenti sulla qualità del latte (produzione, raccolta, trasporto, trasformazione, gestione siero) controlli sull alimentazione animale e sui mangifici; controlli delle apicolture e dei centri di smielatura. Nella tabella di seguito vengono riportate le principali prestazioni effettuate nell anno Tabella 4.13 Attività del Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche INDICATORI DI ATTIVITÀ 2012 Accertamenti e/o pareri 772 Campionamenti/prelievi/analisi profilassi blue tongue 359 Sopralluoghi/interventi Servizio veterinario Igiene degli alimenti di origine animale Il Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale e loro derivati esercita la vigilanza, ispezione e controllo delle carni, dei prodotti ittici, dei prodotti di origine animale e dei rispettivi derivati (anche ai fini delle registrazioni e dei riconoscimenti) nelle fasi di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, distribuzione e commercializzazione. Inoltre: ricerca residui indesiderati negli alimenti di origine animale; esegue controlli e valutazioni di piani di autocontrollo aziendale; predispone istruttorie autorizzative e formula pareri, anche per strutture soggette alla normativa CE, per la preparazione di alimenti di origine animale; 77 Bilancio Sociale 2012

78 Parte III Relazione sociale formula pareri richiesti dai privati, per le materie di competenza; effettua indagini epidemiologiche e rilevazione di rischi sanitari conseguenti a segnalazioni, svolge studi, ricerche o applicazione di protocolli operativi anche in collaborazione con gli altri servizi del dipartimento; realizza programmi di educazione sanitaria rivolta ad operatori e utenti; svolge attività di intervento sanitario diretto alla tutela della salute del consumatore con interventi precauzionali e preventivi sui rischi di patologie di origine alimentare o a seguito di allerta sanitaria. Le prestazioni all utenza, sono erogate presso due unità operative territoriali di Legnago e Bovolone. La tabella 4.14 riporta le principali attività del Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale svolte. Tabella 4.14 Attività del Servizio veterinario Igiene degli alimenti di origine animale INDICATORI DI ATTIVITÀ Ispezioni e Vigilanza Macelli e Laboratori Carni Bianche Ispezioni e Vigilanza Macelli e Laboratori Carni Rosse Ispezioni e Vigilanza Suini macellati a domicilio Vigilanza in stabilimenti di produzione/trasformazione di Alimenti Vigilanza distribuzione e commercializzazione Prelievo campioni per sicurezza alimentare Certificati esportazione prodotti di origine animale Riconoscimenti, registrazioni, pareri Azienda ULSS 21 Legnago

79 Capitolo 4 Utenti 4.3. L assistenza ospedaliera e ambulatoriale Assistenza ospedaliera I cittadini residenti nel territorio aziendale hanno espresso nel 2012 una domanda di ricoveri ospedalieri presso strutture aziendali ed extra-aziendali (del Veneto e di altre Regioni), pari a ricoveri (inclusi neonati sani), ovvero circa ricoveri in meno rispetto all anno precedente. Di conseguenza il tasso di ospedalizzazione standardizzato (numero di ricoveri per abitanti) ha mantenuto il trend in diminuzione degli anni precedenti attestandosi al 142,76 nel 2012, pertanto ancora leggermente al di sopra dello standard regionale del 140 previsto come obiettivo 2012 (grafico 4.1). Grafico 4.1 Tasso di Ospedalizzazione standardizzato ULSS 21 (fonte: Data warehouse Regione Veneto). 10,62 64,72 11,58 64,88 12,67 11,75 11,58 67,02 63,00 62,91 10,59 10,83 63,18 61,48 11,05 54,96 12,04 49,54 114,09 109,22 100,78 99,13 99,02 94,27 92,94 88,01 81, Mob. Passiva Extra Regione Mob. Passiva Regionale Ricoveri ULSS 21 *Obiettivo Regionale: 140 ricoveri ogni ab al 30/06/2012 Nel corso del 2012 l Azienda ha mantenuto e rafforzato tutte le azioni volte al raggiungimento dell obiettivo regionale di riduzione del tasso di ospedalizzazione. È stata potenziata in particolare l Osservazione Intensiva in Pronto Soccorso e nei reparti di Pediatria e Ostetricia Ginecologia, sono state trasferite al regime ambulatoriale le tipologie di intervento previste dal nuovo Nomenclatore Tariffario Regionale, è stata monitorata la tipologia e appropriatezza dei ricoveri in mobilità passiva condividendo l analisi con le principali strutture eroganti della Provincia di Verona. Inoltre si è riorganizzata la struttura ospedaliera per renderla più flessibile e ricettiva in relazione all andamento epidemiologico stagionale, che presenta picchi di richieste di ricovero a volte tali da superare la disponibilità dei posti letto. Ciò ha permesso, in coerenza con gli obiettivi regionali (DGRV 3140/2010 e succ. 2369/2011), un ulteriore riduzione rispetto al 2011 di ricoveri da parte del Presidio Ospedaliero aziendale e di 848 ricoveri da parte delle strutture extra aziendali della Regione Veneto consentendo di ridurre il Tasso di Ospedalizzazione di quasi 12 ricoveri per 1000 abitanti rispetto al La domanda di ricoveri da parte dei residenti I residenti nel territorio dell ULSS, nel 2012, sono stati ricoverati prevalentemente per malattie dell apparato osteomuscolare e del tessuto connettivo (pari al 19% della domanda di ricoveri), le malattie e disturbi del sistema cardiocircolatorio (11%), i ricoveri per gravidanza, parto e puerperio (8%) e le malattie e disturbi dell apparato digerente (7%) e malattie dell apparato respiratorio (7%) (Tab. 4.18). Bilancio Sociale

80 Parte III Relazione sociale Tabella 4.15 Ricoveri per residenti nell ULSS 21 in strutture aziendali o esterne (intra ed extra regione) per maggior categoria diagnostica (MDC), inclusi neonati sani. scost. MDC (maggior categoria diagnostica) '12-'11 Malattie e disturbi apparato osteomuscolare e tessuto connettivo Malattie e disturbi sistema cardiocircolatorio Gravidanza, parto e puerperio Malattie e disturbi apparato digerente Malattie e disturbi apparato respiratorio Malattie e disturbi periodo perinatale Malattie e disturbi sistema nervoso Malattie e disturbi rene e vie urinarie Malattie e disturbi orecchio, naso e gola Malattie e disturbi apparato riproduttivo femminile Malattie e disturbi epatobiliari e pancreas Malattie e disturbi pelle, tessuto sottocutaneo e mammella Malattie e disturbi mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate Malattie e disturbi apparato riproduttivo maschile Fattori influenzanti lo stato di salute ed il ricorso ai servizi sanitari Malattie e disturbi mentali Malattie e disturbi endocrini, metabolici e nutrizionali Malattie e disturbi occhio Malattie e disturbi sangue ed organi ematopoietici e disturbi sist. immunitario Malattie infettive e parassitarie Traumatismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci MDC non identificato Uso di alcool/farmaci e disturbi mentali organici indotti Traumatismi multipli Infezioni da HIV Ustioni Totale Attività di ricovero dell Azienda ULSS 21 Dalle strutture ospedaliere aziendali, nel 2011, sono stati dimessi pazienti (inclusi 927 neonati dimessi direttamente dal Nido) (Grafico 4.2). Il calo dei ricoveri ordinari è stato compensato dall aumento dell attività in regime diurno (Day/Hospital e Day Surgery) e dall incremento di Prestazioni ambulatoriali complesse (PAC) di Ortopedia, Chirurgia, Oculistica e Oncologia, come previsto dalla Regione Veneto, mantenendo le stesse garanzie di sicurezza e qualità permettendo tuttavia di contenere i costi. Grafico 4.2 Numero ricoveri in Day Hospital e in Degenza ordinaria erogati dalle strutture aziendali N ricoveri Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital Degenza Ordin. Day Hospital Osp.di Zevio Osp. di Bovolone Osp. di Legnago Totale Tot. ricoveri anno Prestaz.ambulatoriali complesse Azienda ULSS 21 Legnago

81 Capitolo 4 Utenti Grafico 4.3 Numero di ricoveri anno 2012 per reparto di dimissione 2012 Ortopedia e Traumatologia Ostetricia e Ginecologia Chirurgia generale Cardiologia e UTIC Recupero e Rieducazione funzionale Geriatria Urologia Nido Lungodegenza Medicina interna Neurologia Pediatria Otorinolaringoiatria Pneumologia Malattie infettive Oculistica Psichiatria Gastroenterologia ed Endoscopia Dig. Nefrologia e dialisi Oncologia Terapia intensiva Radioterapia Medicina trasfusionale RICOVERI PAC Tabella 4.16 Interventi chirurgici effettuati nel 2012 sede Unità operativa Degenza ordinaria Day Surgery Ambul. protetto Totale Urologia Ortopedia Oculistica Legnago Chirurgia generale Otorinolaringoiatria Ginecologia Bovolone Urologia Bovolone Ortopedia Bovolone Chirurgia Bovolone Totale Rete Ictus L U.O.C. di Neurologia dell Ospedale Mater Salutis è stata individuata dalla Regione Veneto come Unità Ictus di primo livello per il trattamento di questo tipo di emergenza nella Provincia di Verona. Tale Unità Operativa, dotata di 20 posti letto di cui 4 a carattere semi-intensivo con monitoraggio delle funzioni vitali dei pazienti, è pertanto autorizzata a praticare la trombolisi sistemica (trattamento farmacologico volto a disostruire precocemente il vaso occluso). È infatti dotata di personale dedicato e si avvale dell integrazione multidisciplinare di altri specialisti, oltre che della possibilità di accesso a tutte le indagini diagnostiche strumentali per 24 ore al giorno. Il paziente che accede al Pronto Soccorso dell ULSS e che presenta segni e sintomi che facciano sospettare un ictus viene immediatamente trasferito nella Stroke Unit, dove potrà essere valutato ed eventualmente trattato mediante trombolisi se rispondente ai criteri previsti dal protocollo. Nel 2012 sono stati 518 i pazienti ricoverati con diagnosi di stroke. L Ospedale in rete 81 Bilancio Sociale 2012

82 Parte III Relazione sociale Radioterapia Alla fine dell anno 2011 è stato inaugurato il nuovo acceleratore lineare, una strumentazione di ultima generazione utilizzata per la Radioterapia dei tumori che permette di concentrare la dose trasportata dalle radiazioni in modo selettivo sul volume tumorale, seguendone la morfologia e rispettando gli organi sani circostanti. Questa apparecchiatura inoltre permette di eseguire trattamenti in tempi sensibilmente più brevi rispetto quella precedentemente in dotazione, con un notevole vantaggio per i pazienti sofferenti e poco collaboranti. Con questo nuovo acceleratore lineare, che si aggiunge a quella già esistente, l Unità Operativa introduce un rinnovamento tecnologico che permette di recepire ed applicare gli standard raccomandati dalle linee guida internazionali. Nel 2012 sono state effettuate più di prestazioni, delle quali circa il 50% per pazienti extra ULSS. Grazie a questo nuovo equipaggiamento si potenzierà il servizio sia ai cittadini residenti nel territorio che per quelli provenienti da altre ULSS. Rete Infarto Miocardico Acuto La Cardiologia con l Unità di Terapia intensiva Coronarica e i due importanti servizi di Emodinamica (422 angioplastiche nel 2012 e studi emodinamici) ed Elettrofisiologia è stata individuata come uno dei due centri hub della provincia di Verona nell ambito della rete integrata intraospedaliera per il trattamento dell emergenza dell Infarto miocardio acuto (IMA). Si tratta cioè di un Unità Operativa autorizzata a trattare con terapia riperfusiva (angioplastica primaria, trombolisi) i pazienti affetti da tale patologia (infarto miocardico acuto con sopraslivellamento persistente del tratto ST - STEMI), che si presentano entro breve tempo dall insorgenza del dolore toracico. Ciò comporta uno sforzo organizzativo teso ad assicurare che il trattamento con angioplastica venga eseguito nei casi previsti dal protocollo con un ritardo massimo dalla diagnosi elettrocardiografica di 90 minuti nelle 24 ore 7 giorni su 7, anche in caso di trasferimento da altro ospedale. Malattie infettive L ULSS 21, infine, rappresenta un centro di riferimento per le malattie infettive, soprattutto per i pazienti affetti da AIDS. Il reparto di Malattie Infettive è dotato di posti letto di ricovero ordinario e di Day Hospital, di ambulatorio integrato specialistico nel quale vengono effettuate ecografie epatiche e biopsie ecoguidate, visite per pazienti con epatiti virali, pazienti HIV positivi, soggetti con malattie trasmissibile sessualmente o con altre patologie che necessitano di terapie particolari. Mobilità Sanitaria Il fenomeno migratorio dei cittadini verso strutture sanitarie diverse da quelle che si trovano nell ambito territoriale dell azienda socio sanitaria in cui risiedono, può essere considerato espressione della libertà di scelta degli assistiti, indice della percezione che essi hanno della qualità dell assistenza erogata, ma è sicuramente e in buona parte conseguenza di dinamiche legate alla logistica, ai confini degli ambiti territoriali delle aziende sanitarie e alla complessa relazione tra offerta e domanda di prestazioni in sanità. In questa sezione la mobilità sanitaria viene presentata distinguendo: - ATTRAZIONE/MOBILITÀ ATTIVA: attività di ricovero erogata, dai reparti del Presidio Ospedaliero dell Azienda ULSS 21, per utenti non residenti nell ambito territoriale aziendale distinti tra Regione Veneto (mobilità attiva intra-regionale) e altre Regioni (mobilità attiva extra-regionale); - FUGA/MOBILITÀ PASSIVA: attività di ricovero erogata da ospedali pubblici e privati pre-accreditati, di altre Aziende ULSS della Regione Veneto o di altre Regioni, per utenti residenti nel territorio dell AULSS Nel 2012 le strutture dell ULSS 21 hanno dimesso pazienti provenienti da altre ULSS del Veneto (mobilità attiva intraregionale), da altre regioni e per utenti stranieri, pari al 24% dei ricoveri effettuati nella nostra Azienda. La mobilità attiva intraregionale ha subito una flessione nel 2012, in controtendenza con il buon andamento degli anni precedenti. I dimessi non residenti provengono prevalentemente dai territori dell ULSS 20 di Verona (35% dei ricoveri in mobilità attiva), dall ULSS 19 di Rovigo (22%) e dall ULSS 17 di Este (21%). Dopo una piccola quota di provenienze dall ULSS 22 (8%), le altre ULSS del Veneto inviano un rimanente 14% di pazienti. Per contro, circa il 35% dei residenti che hanno dovuto ricoverarsi ha scelto di farlo in strutture appartenenti ad altre aziende del Veneto (mobilità passiva intraregionale). La fetta più consistente Azienda ULSS 21 Legnago

83 8% 14% Capitolo 4 Utenti (42% delle fughe) si è rivolta all Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, che, assieme alle strutture dell ULSS 20 (17%) ha erogato complessivamente il 59% dei ricoveri in mobilità passiva. Il 34% si è rivolto alle strutture del territorio dell ULSS 22 di Bussolengo, dove sono anche presenti due importanti strutture private accreditate. Una minima parte si è rivolta agli ospedali in provincia di Rovigo (2%) e il residuo 5% in altre strutture del Veneto. Figura 4.1 Mobilità passiva e attiva Intra-Regione (2012) Tabella 4.17 Mobilità attiva e passiva dei ricoveri per specialità Specialità Mobilità passiva Scost. Mobilità attiva Scost Totale specialità presenti Cardiologia Chirurgia generale Geriatria Malattie infettive e tropicali Medicina generale Nefrologia Nido Neurologia Oculistica Ortopedia e traumatologia Ostetricia e Ginecologia Otorinolaringoiatria Pediatria Psichiatria Urologia Terapia Intensiva Unità coronarica Recupero e riabilitazione funzionale Gastroenterologia Lungodegenza Oncologia Pneumologia Radioterapia Totale Specialità non presenti Totale Nell analisi della Mobilità passiva occorre, tuttavia, distinguere tra fughe per ricoveri che vengono effettuati in reparti riconducibili a specialità non presenti nell ULSS 21 (cd. Alte specialità ) da quelli in specialità presenti. Infatti nel primo caso le fughe rappresentano un dato fisiologico neutro in quanto è l Azienda stessa a non poter garantire al proprio residente quel tipo di offerta. Nel secondo caso le fughe possono rappresentare un indicatore critico ed essere oggetto di politiche correttive e di contenimento. Bilancio Sociale

84 Parte III Relazione sociale Negli ultimi quattro anni, circa il 20% dei ricoveri in mobilità passiva viene effettuato nell ambito di reparti afferenti a specialità mediche e chirurgiche non presenti in azienda (ad es. Cardiochirurgia, Ematologia, Chirurgia pediatrica, Chirurgia plastica, ecc.) in quanto si tratta di Unità operative collocate in centri di riferimento regionale Sistema di misurazione delle performance dei sistemi sanitari Dal 2012 la Regione Veneto aderisce al progetto Network Regioni il cui obiettivo è di fornire un sistema di valutazione della performance del sistema sanitario attraverso il confronto di un set di indicatori condivisi. Tale sistema di valutazione che coinvolge, oltre al Veneto, Toscana, Liguria, Piemonte, Umbria, P.A. di Trento, P.A. di Bolzano e Marche, è stato progettato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola superiore Sant Anna di Pisa, che cura l elaborazione degli indicatori e dei report annuali. È stato elaborato un processo di condivisione inter-regionale che ha portato alla definizione di 130 indicatori (80 di valutazione e 50 di osservazione) volti a descrivere e confrontare, tramite processo di benchmarking, vari aspetti o dimensioni della performance del sistema sanitario. Tali indicatori sono stati raggruppati, tramite una struttura ad albero, in indicatori di sintesi. Nel grafico di seguito sono rappresentati graficamente i risultati per l ULSS 21 confrontati con il dato regionale e con il valore medio delle regioni aderenti al Progetto. Grafico 4.4 Indicatori progetto Network Regioni (anno di riferimento 2012). Dati elaborati dal Laboratorio A6 - Stili di vita (PASSI) F17 - Costo sanitario pro-capite F15 - Sicurezza sul lavoro B4 - Strategie per il controllo del dolore B5 - Estensione ed adesione agli screening oncologici 3,27 2,2 2,96 2,88 3,74 F12a - Efficienza prescrittiva farmaceutica 4,7 D18 - Percentuale dimissioni volontarie B7 - Copertura vaccinale 4,05 2,46 3,63 D9 - Abbandoni da Pronto Soccorso C1 - Capacita' di governo della domanda 5 5 C19 - Programma Nazionale Esiti C3 - Degenza media pre-operatoria interventi chirurgici programmati (Patto per la salute ) - RO > 1 gg 5 3,58 2,22 3,92 5 C17 - Volumi erogati ULSS 21 Veneto Network C4 - Appropriatezza chirurgica 3,61 C14 - Appropriatezza medica 4,19 4,74 C5 - Qualita' clinica 4,82 C11a - Efficacia assistenziale delle patologie croniche C7 - Materno infantile C9 - Appropriatezza prescrittiva farmaceutica C8a - Integrazione ospedale - territorio Management e Sanità della Scuola superiore Sant Anna di Pisa Programma Nazionale Valutazione esiti 84 In molti sistemi sanitari vengono condotti programmi di valutazione comparativa degli esiti di interventi o trattamenti sanitari effettuati in regime di ricovero presso diverse strutture eroganti. Viene di fatto misurata l efficacia sia teorica che operativa di determinati interventi o trattamenti ritenuti critici, o comunque meritevoli di essere osservati. In Italia un lavoro importante è stato svolto dall Agenas (l Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali), in collaborazione con il Ministero della Salute, che ha calcolato in maniera molto accurata gli esiti di una serie di interventi, rendendo quindi possibile un confronto con la quasi totalità delle strutture eroganti nel nostro Paese. Per i ricoveri effettuati tra il 2005 e il 2010, si propongono di seguito i risultati per quegli indicatori per i quali le strutture dell ULSS 21 sono rientrate nel monitoraggio (per alcuni indicatori infatti non vi sono risultati per la nostra ULSS in quanto riferiti ad interventi non effettuati presso le nostre strutture). Si tratta di indicatori riguardanti il rischio di Azienda ULSS 21 Legnago

85 Capitolo 4 Utenti mortalità, di riammissione ospedaliera o di complicanze post intervento. Tale rischio è stato aggiustato escludendo fattori come la presenza di altre malattie specifiche (comorbidità). Per alcuni indicatori invece il risultato è espresso in giorni (ad es. tempo di attesa per intervento o degenza post operatoria). La nostra ULSS e, nello specifico l Ospedale Mater Salutis presso il quale vengono effettuati tutti questi interventi, si è posizionata bene rispetto alla media nazionale. In particolare riporta dati al di sopra della media relativamente alla percentuale di ricoverati con infarto miocardico acuto trattati con angioplastica coronarica (PTCA), alla percentuale di colecistectomie laparoscopiche e alla degenza post operatoria (per la quale otteniamo il miglior risultato in Veneto), alla quota di parti con cesareo primario e al tempo di attesa per intervento a seguito di frattura del collo del femore. Tabella 4.18 Risultati del Piano Nazionale Valutazione Esiti per l ULSS 21 (Fonte: PNE , Agenas) MDC Malattie del sistema circolatorio INDICATORE Valore anno 2011 Unità di misura* Posizione rispetto a media nazionale Infarto Miocardico Acuto (IMA): mortalità a 30 giorni dal ricovero 11,75 Rischio in linea IMA senza esecuzione di PTCA: mortalità a 30 giorni dal ricovero 25 Rischio in linea IMA con esecuzione di PTCA entro 48 ore: mortalità a 30 giorni dal ricovero 2,3 Rischio in linea IMA: proporzione di trattati con PTCA entro 48 ore 40,56 Rischio più favorevole IMA: % PTCA eseguite nel ricovero indice o in ricovero successivo entro 7 gg 56,56 Rischio in linea IMA: mortalità a 12 mesi dal ricovero 11,32 Rischio in linea Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACEE) entro 12 mesi da un ricovero per IMA 21,38 Rischio in linea Scompenso cardiaco congestizio: mortalità a 30 giorni dal ricovero 8,97 Rischio in linea Ictus: mortalità a 30 giorni dal ricovero 7,11 Rischio più favorevole Ictus: riammissioni ospedaliere a 30 giorni 7,8 Rischio in linea Malattie del BPCO riacutizzata: mortalità a 30 giorni dal ricovero 13,44 Rischio meno favorevole sistema respiratorio BPCO riacutizzata: riammissioni ospedaliere a 30 giorni 17,49 Rischio in linea Colecistectomia in regime ordinario/day Surgery: proporzione di colecistectomie laparoscopiche 96,38 Rischio più favorevole Malattie dell apparato digerente Colecistectomia in regime ordin.: proporzione di colecist. laparoscopiche 96,35 Rischio più favorevole Colecistectomia laparoscopica: degenza totale 2 Giorni più favorevole** Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: proporzione di ricoveri con degenza post operatoria entro 3 gg 94,38 Rischio più favorevole** Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: complicanze a 30 gg 3,72 Rischio in linea Colecistectomia laparoscopica in regime ordinario: altro intervento a 30 gg 1,31 Rischio in linea Gravidanza, Proporzione di parti con taglio cesareo primario parto e puerperio 21,24 Rischio più favorevole Malattie sistema osteomuscolare Tumori Frattura del collo del femore: mortalità a 30 giorni dal ricovero 6,89 Rischio in linea Frattura del collo del femore: tempi di attesa per intervento chirurgico 5 Giorni in linea Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 48 ore 22,94 Rischio meno favorevole Intervento isolato per tumore maligno del colon: mortalità a 30 gg 3,71 Rischio in linea Intervento isolato per tumore maligno del colon: proporzione di interventi in laparoscopia *(Rischio aggiustato per gravità x 100 oppure giorni ** prima posizione a livello regionale 51,36 Rischio più favorevole Bilancio Sociale

86 Parte III Relazione sociale Assistenza specialistica ambulatoriale La domanda di assistenza specialistica da parte dei residenti I dati relativi all assistenza specialistica ambulatoriale (comprese le prestazioni di laboratorio) erogata da strutture aziendali ed extra-aziendali, pari a prestazioni, rilevano nel 2011 un incremento di prestazioni (+1,6%) erogate sia presso le strutture aziendali che in mobilità passiva. Se si escludono le prestazioni di laboratorio, anatomia patologica, microbiologia e virologia, allergologia e servizio trasfusionale, il numero di prestazioni pro capite è pari a 3,81 prestazioni per abitante, pertanto al disotto dello standard regionale che prevede 4 prestazioni/pro capite. Tabella 4.19 Domanda di assistenza specialistica da parte dei residenti nel territorio dell ULSS scost Totale prestazioni erogate per residenti dell'ulss 21 di cui: ,6% in strutture ULSS ,1% in strutture di altre aziende sanitarie della Regione Veneto (mobilità passiva intraregionale) ,2% Numero di prestazioni per abitante standardizzato (standard regionale DGR 2369/2011: 4) 3,80 3,81 +0,01 Attività ambulatoriale dell ULSS 21 Le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture dell AULSS 21 (esclusa la specialistica erogata da privati accreditati) sono lievemente incrementate rispetto al 2011 sia nei volumi di attività (+1,8%) che nel tariffato (+ 8,6%). Il significativo aumento del tariffato delle prestazioni erogate è da attribuire all introduzione del nuovo nomenclatore tariffario a ottobre 2011 che ha determinato il trasferimento in regime ambulatoriale (prestazioni ambulatoriali complesse PAC) di interventi precedentemente effettuati in regime di ricovero. Tabella 4.20 Indicatori di sintesi dell attività ambulatoriale dell Azienda ULSS scost Numero prestazioni erogate per esterni (non ricoverati) ,8% % prestazioni per residenti 86,3% 86,7% prestazioni per non residenti (mobilità passiva) 13,7% 13,3% tariffato prestazioni per esterni ,6% tariffato per non residenti (mobilità passiva) ,2% N. prestaz. per non residenti N. prestaz. per residenti La Tabella 4.21 invece riporta alcuni dati sintetici per alcune tipologie di prestazioni ambulatoriali erogate per utenti esterni, cioè non ricoverati. 86 Azienda ULSS 21 Legnago

87 Capitolo 4 Utenti Tabella 4.21 Dati sintetici relativi all attività di Specialistica ambulatoriale Assistenza specialistica ambulatoriale Totale % per residenti di altre ULSS Totale % per residenti di altre ULSS prestazioni di radiologia ,2% ,2% esami di laboratorio ,9% ,6% prelievi di sangue venoso* ,7% ,6% visite* ,3% ,6% prestazioni ambulatoriali complesse ,2% ,1% * esclusi prelievi e visite in Pronto Soccorso Tabella 4.22 Prestazioni ambulatoriali complesse (PAC) Specialità Prestazione Artroscopia chirurgica Liberazione del tunnel carpale Asportazione di altre lesioni dei tessuti molli della mano Ortopedia Altre prestazioni di ortopedia mano/piede Lisi di aderenze della mano (dito a scatto) Asportazione di lesione della fascia tendinea della mano Oncologia Infusione di sostanze chemioterapiche Inserzione di cristallino artificiale contemp. a estrazione cataratta Oculistica Altri interv. di estraz. cataratta e/o inserzione cristallino artificiale Riparazione monolaterale di ernia inguinale Legatura e stripping di vene varicose arto inferiore Chirurgia Riparazione ernia ombelicale Circoncisione terapeutica Altre prestazioni di chirurgia Urologia Litotripsia del rene Altro Altre prestazioni Totale Se si escludono le analisi di laboratorio e di anatomia patologica, le prestazioni del Serv. Trasfusionale e di Pronto Soccorso (tutte concentrate a Legnago), l Ospedale Mater Salutis di Legnago eroga il 67,4% delle prestazioni ambulatoriali, seguito dall Ospedale/Punto Sanità di Bovolone con il 12,6% e dall Ospedale/Punto Sanità di Zevio con il 10,9%; i poliambulatori dei Punti Sanità di Nogara e Cerea il restante 9%. La maggior quota di attrazioni (prestazioni per non residenti), in proporzione al totale delle prestazioni erogate per ciascuna sede, è avvenuta all Ospedale/Punto Sanità di Zevio (23%) e l Ospedale di Legnago (19%). Attività per struttura: ospedali e poliambulatori Figura 4.2 Percentuale prestazioni ambulatoriali effettuate presso ciascun Punto Sanità (2012) Prestazioni per residenti Prestazioni per non residenti (mobilità attiva) BOVOLONE prestazioni (12,6%) NOGARA-CEREA prestazioni (9%) 23% 77% 7% 93% 5% 95% ZEVIO prestazioni (10,9%) 81% 19% LEGNAGO prestazioni (67,4%) Nota: sono escluse le prestazioni di Laboratorio, Istologia e anatomia patologica, Serv. Immunotrasfusionale, Pronto Soccorso Bilancio Sociale

88 Parte III Relazione sociale Tempi di attesa Per le visite specialistiche a carico del SSN è necessaria la prescrizione del medico, il quale provvede ad indicare sulla ricetta, oltre alla diagnosi, la classe di priorità per la visita/prestazione, come stabilito dal DGR 3535/2004. Codice priorità Classe Tempo di attesa massimo Regionale U (urgente) Entro 24 ore, senza prenotazione, si esegue al Pronto Soccorso B (visita breve) A Entro 10 giorni dalla prenotazione D (prestazione Entro 30 giorni per le visite, B differita/sollecita) entro 60 giorni per gli esami P (prestazione programmata) C Entro 180 giorni per la prima visita, entro 2 anni per un controllo Poiché il contenimento dei tempi di attesa rappresenta un importante obiettivo nell ambito della programmazione aziendale, si provvede a monitorarne mensilmente l andamento per le prestazioni traccianti con conseguente continua revisione della pianificazione dell offerta al fine di rispettare gli standard regionali. Inoltre, nell ambito degli incontri a cadenza settimanale del Nucleo di contatto aziendale, sono continuamente condivisi i criteri e le condizioni cliniche del paziente che supportano la prescrizione appropriata secondo classi di priorità. Le DGR n. 3140/2010 e 863/2011 della Regione Veneto hanno posto come obiettivo per i Direttori Generali una percentuale di prestazioni erogate entro tempi di attesa massimi (vd tabella sopra) pari al 90% per la fascia A, 90% per la fascia B e 100% per la fascia C. Il monitoraggio dei tempi di attesa non avviene su tutte le prestazioni erogate dalle Aziende sanitarie, bensì solo su un gruppo ristretto definito come prestazioni traccianti. Inoltre, il calcolo della percentuale delle prestazioni erogate entro i tempi di attesa massimi considera esclusivamente le cd. prestazioni garantite, ovvero quelle prestazioni per le quali l utente, al momento della prenotazione, accetta la prima data e sede disponibili. Grafico 4.5 Percentuale prestazioni garantite erogate entro lo standard (Fonte: DWH Regione Veneto) 100% 90% 90% 90% 90% 90% 85% 97% 98% 100% 80% 77% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% A B C Obiettivo Regionale 88 Azienda ULSS 21 Legnago

89 Capitolo 4 Utenti Attività di Pronto Soccorso Al Pronto Soccorso si accede o tramite telefonata al 118 (unico numero telefonico che attiva il servizio di soccorso con ambulanza) o recandosi autonomamente alla struttura. L accesso alle cure in Pronto Soccorso non avviene sulla base dell ordine di arrivo dei pazienti, ma della gravità delle loro condizioni. Per stabilire un ordine tra i soggetti che vi giungono e quindi prestare le apposite cure, viene utilizzato uno specifico metodo di smistamento chiamato Metodo del Triage. Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all arrivo in Pronto Soccorso dopo una prima valutazione effettuata da un infermiere specializzato e preposto a questo compito. Il metodo del Triage usa un codice colore per rendere universalmente identificabile l urgenza del trattamento per ogni singolo soggetto. Nel 2012 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati , in meno rispetto al Questa diminuzione ha interessato soprattutto gli accessi in codice bianco e codice verde. Gli esiti in ricovero sono sensibilmente diminuiti negli ultimi anni (-12% rispetto al 2011 e -24% rispetto al 2008) grazie anche al potenziamento dell attività di Osservazione, di cui al paragrafo seguente. Tabella 4.23 Accessi al Pronto Soccorso (compreso il Punto di primo intervento di Bovolone) Scost. esiti in esiti in 2011/2010 esiti in Triage N Accessi N Accessi ricovero (%) ricovero (%) N Accessi ricovero (%) Bianco ,9% ,7% ,0% Verde ,7% ,7% ,3% Giallo ,3% ,8% ,9% Rosso ,1% ,7% ,9% Totale ,5% ,7% ,6% di cui OBI Circa l 82% degli accessi è avvenuto al Pronto Soccorso dell Ospedale Mater Salutis di Legnago e il 18% al Punto di Primo intervento di Bovolone. Come illustra il grafico 4.6, gli accessi si concentrano prevalentemente nella mattinata e nella giornata di lunedì, in particolar modo per i codici bianchi e verdi, cioè quelli con urgenza bassa o nulla. Questa tendenza rappresenta una forte criticità, soprattutto per i codici bianchi, che rappresentano quelle problematiche che dovrebbero essere gestite dal medico di medicina generale o dal medico di Continuità assistenziale (ex Guardia medica), ma che, pur essendo differibili, data la bassa gravità, vengono portate in Pronto Soccorso aggravando il carico di lavoro ed allungando le attese. Un terzo circa degli utenti che accede in Pronto Soccorso ha più di 65 anni e un quinto è di cittadinanza non italiana. Grafico 4.6 Numero accessi al Pronto Soccorso per Ospedale Num. accessi * Punto Primo intervento Nogara OSPEDALE S.BIAGIO DI BOVOLONE OSPEDALE DI ZEVIO OSPEDALE PER ACUTI DI LEGNAGO * comprende gli accessi al Punto di Primo intervento di Nogara, attivo fino al 25/05/2010 Bilancio Sociale

90 Parte III Relazione sociale Osservazioni in Pronto Soccorso Da molti anni è aggregata al Pronto Soccorso l Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.), struttura in cui vengono fornite prestazioni diagnostiche e terapeutiche ai pazienti in un periodo di tempo molto circoscritto (fino a 24 ore). L Ospedale Mater Salutis di Legnago, una delle prime strutture a livello nazionale a credere nelle potenzialità offerte dall Osservazione Breve, offre questo servizio dal 1990 e attualmente sono disponibili 10 posti letto per l OBI. L ULSS 21 inoltre ha promosso un evoluzione e potenziamento dell OBI finalizzata inizialmente a gestire gli accessi degli anziani provenienti dalle Case di Riposo ma che è rapidamente divenuta un pilastro organizzativo dell Azienda. Attivata nel luglio del 2011, l attività di osservazione prolungata, che può protrarsi nell arco delle ore, viene erogata sui 12 posti letto (6 per uomini e 6 per donne) collocati nei locali adiacenti al Pronto Soccorso ad essi dedicati. Inoltre, per i pazienti pediatrici e per l Ostetricia sono presenti dei posti letto di osservazione presso i rispettivi reparti. Questo tipo di organizzazione permette di contenere i ricoveri in quanto garantisce al contempo ogni tipo di esame e consulenza specialistica per questi pazienti. Nel 2012 le osservazioni prolungate presso il Pronto Soccorso di Legnago sono state Grafico 4.7 Numero accessi al Pronto Soccorso e Punti di primo intervento per fascia oraria e per giorno della settimana (anno 2012) 6,0% 5,0% PERCENTUALE DI ACCESSI PER FASCIA ORARIA codice Bianco codice Verde codice Giallo codice Rosso 10% 9% 8% PERCENTUALE DI ACCESSI PER GIORNO DELLA SETTIMANA 4,0% 7% % accessi 3,0% 2,0% 6% 5% 4% 3% 1,0% 2% 1% 0,0% % lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica Le donazioni Il Servizio immuno-trasfusionale Da molti anni il Servizio immuno-trasfusionale (SIT) garantisce il fabbisogno di sangue, plasma, e piastrine ai pazienti residenti nell ULSS 21 e, oltre a soddisfare il fabbisogno interno, contribuisce a soddisfare la domanda di altre aziende ULSS o ospedaliere, prima tra tutte quella di Verona, tramite la cessione di significative quantità di sangue. Dal 2010 il SIT fa parte del Dipartimento interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIMT), che coinvolge le tre ULSS della provincia di Verona e l Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona. La donazione di sangue rappresenta un gesto spontaneo di solidarietà nei confronti di coloro che necessitano di una trasfusione. Nell ultimo decennio le donazioni, sia di sangue che di plasma, sono costantemente incrementate, dimostrando quanto sia presente la cultura della donazione nel nostro territorio. Tale risultato è frutto, oltre che della generosità dei donatori, anche di un attenta politica di programmazione da parte del Servizio Trasfusionale che si è sviluppata in questi anni creando innanzitutto una proficua collaborazione con le Associazioni dei Donatori (AVIS, FIDAS, ASFA e Associazione degli Alpini) che svolgono la loro azione di Volontariato nel territorio dell ULSS 21. L assistenza diretta ai pazienti 90 Il Servizio Trasfusionale, tramite un apposito ambulatorio dedicato ad accesso diretto e senza prenotazione, esegue una serie di prestazioni dirette ai pazienti inviati dal Pronto Soccorso, dai Medici di Medicina Azienda ULSS 21 Legnago

91 Capitolo 4 Utenti generale o dai Medici specialisti dei reparti ospedalieri: 1) autotrasfusione per pazienti che vogliono ricevere il loro stesso sangue durante un intervento chirurgico programmato. Questa pratica trova larga e consolidata applicazione in ortopedia, negli interventi di artroprotesi, e in urologia negli interventi di asportazione della prostata; 2) salassoterapia, rivolta a pazienti affetti da varie forme di policitemia (eccessivo numero di globuli rossi, conosciuto come sangue grosso ) o emocromatosi (eccessivo accumulo di ferro nel corpo), che necessitano della sottrazione periodica del loro sangue per evitare pericolose complicanze; 3) sostituzione totale del plasma, o aferesi terapeutica, a pazienti affetti da patologie rare; 4) trasfusioni di sangue, plasma e piastrine a pazienti con anemie croniche; 5) infusioni di ferro endovena a pazienti con grave anemia da carenza di ferro, intolleranti o insensibili alla terapia orale; 6) infusioni di Ig vena a pazienti affetti da immunodeficienza comune variabile. Inoltre per i pazienti critici che necessitano solamente di terapia trasfusionale, allo scopo di evitare trasporti disagevoli o addirittura pericolosi verso le strutture ospedaliere, funziona ormai da 5 anni nella nostra ULSS un servizio di trasfusioni domiciliari gestito in collaborazione con l Assistenza Domiciliare con i Medici di Medicina Generale e i medici volontari appartenenti ad associazioni. Dal 2010 anche il Servizio Trasfusionale dell ULSS 21, seguendo le direttive della Banca di Sangue di Cordone ombelicale del Servizio immuno-trasfusionale dell Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ha iniziato l arruolamento delle mamme donatrici di cordone ombelicale, ai fini della donazione del cordone nel post-parto. Si rimanda al Capitolo successivo La Nascita nell ULSS 21, per un maggior approfondimento a riguardo. La donazione del Sangue del Cordone Ombelicale La nascita nell ULSS 21 Ogni anno sono circa i nuovi nati residenti nel territorio dell ULSS 21. Il 75,5% di questi è di cittadinanza italiana, il 12% è di cittadinanza marocchina, il 4,5% rumena. Grafico 4.8 Cittadinanza dei nati da genitori residenti nel territorio dell ULSS 21 dal 2008 al Italia 75,5% Romania 4,5% Moldova 0,5% Marocco 12% Algeria 0,2% Senegal 0,3% Costa d Avorio 0,3% Nigeria 1,2% Georgia 0,1% Albania 1,5% Serbia 0,3% Bosnia Erzegovina 0,1% Croazia 0,1% Macedonia 0,1% India 0,7% Sri Lanka 0,1% Cina 0,9% Nel 2012 le strutture dell ULSS 21 hanno accolto partorienti (4% in meno rispetto al 2011) di cui il 30,1% proveniente da altre ULSS del Veneto o di altre Regioni. Tabella 4.24 Numero di parti cesarei e naturali avvenuti in strutture dell ULSS 21 da residenti e non residenti DRG Taglio cesareo con complicanze Taglio cesareo senza complicanze Totale parti cesarei Parto vaginale con complicanze Parto vaginale senza complicanze Parto vaginale con sterilizzazione e/o raschiamento Parto vaginale con altro intervento eccetto sterilizz. e/o raschiam. 0 0 Totale parti vaginali Totale complessivo Bilancio Sociale

92 Parte III Relazione sociale Nel Piano Sanitario Nazionale il Ministero della Salute ha posto come obiettivo strategico il raggiungimento della quota del 20% dei parti con taglio cesareo, essendo l Italia il Paese con la percentuale più alta d Europa. La proporzione di tagli cesarei è uno degli indicatori di qualità più utilizzati a livello internazionale per confrontare ospedali e sistemi sanitari dal punto di vista dell appropriatezza clinica. Ad oggi non è stata definito ufficialmente un valore per un ottimale qualità di cura ma è noto che, pur essendo un intervento indicato in molte situazioni cliniche (complicanze a carico della placenta o del cordone, distress fetale), in molte realtà vi si ricorre anche per ragioni non mediche e non sempre giustificabili dal punto di vista della salute della paziente. Infatti non è provato che il parto cesareo sia più sicuro del parto naturale e in realtà, come per tutti gli interventi chirurgici, esso può portare con sé una serie di complicanze a breve e a lungo termine. La nostra ULSS si posiziona, in linea con la media Regionale, al di sotto del dato nazionale con una quota abbastanza costante nell ultimo decennio di parti cesarei oscillante attorno al 30% (Grafico 4.9). La percentuale scende al 13,5% se calcolata con l esclusione delle pazienti che hanno avuto un precedente parto cesareo. Grafico 4.9 Quota di parti cesarei sul totale dei parti nel periodo in strutture ULSS 21 N. parti Parti vaginali Parti cesarei ,4% 30,8% 30,8% 31,5% 31,5% 32,4% 28,4% 27,8% 24,8% ,6% ,7% ,1% 29,5% La Nascita presso L AULSS 21 La Partoanalgesia 92 L Azienda ULSS 21 ha messo in atto varie iniziative volte a migliorare i servizi e le prestazioni rivolte alle future mamme e ai nascituri. In particolare le Unità Operative aziendali interessate al percorso nascita (UOS Tutela Famiglia e Consultori familiari, UOC Ostetricia e Ginecologia e UOC Pediatria) hanno collaborato per individuare le forme migliori per una proficua collaborazione e per cercare di ampliare, in futuro, l offerta di alcune prestazioni ostetrico-ginecologiche anche a livello territoriale. Alla fine del 2010 è stata aggiornata la pubblicazione su La Nascita presso l AULSS 21, inviata nel 2011 ad operatori/enti/associazioni del territorio e che è resa disponibile sul sito internet aziendale ( Questa pubblicazione rappresenta una guida pratica in cui i futuri genitori possono trovare le informazioni relative a tutte i servizi offerti dall Azienda nell ambito del percorso nascita e su come accedervi. L analgesia peridurale è una tecnica in uso da molti decenni, molto efficace in campo ostetrico in quanto si adatta bene al controllo del dolore da parto. Questo perché i farmaci somministrati alla madre non passano, se non in quantità ininfluenti, al bambino. Inoltre è la tecnica più versatile in quanto non influenza significativamente la dinamica del travaglio di parto. La procedura viene eseguita da un anestesista esperto che, insieme all ostetrica, seguirà poi la partoriente fino all espletamento del parto. Le eventuali controindicazioni per effettuare la procedura vengono congiuntamente valutate dall anestesista e dal ginecologo caso per caso. Durante i corsi di Preparazione al parto per le gestanti ed i loro partners è previsto un incontro di gruppo con un anestesista che illustra in cosa consiste la partoanalgesia e risponde ad eventuali domande. L U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia è il punto di riferimento per la programmazione della visita anestesiologica e degli accertamenti laboratoristici da eseguire. Le visite vengono effettuate intorno alla 36 settimana di età gestazionale presso l ambulatorio dell Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione. L anestesista valuta le condizioni generali della partoriente e, se necessario, richiede ulteriore documentazione e/o accertamenti. La partoanalgesia peridurale è gratuita. Questo è il percorso ideale perché dà le maggiori garanzie di informazione e sicurezza. E importante però sottolineare che ogni partoriente, qualora il ginecologo ne dia l indicazione e previo il suo consenso informato, può comunque usufruire della procedura di Partoanalgesia anche qualora non fosse stata inizialmente preventivata. Nel corso del 2012 è stato consolidato il percorso di formazione Azienda ULSS 21 Legnago

93 Capitolo 4 Utenti necessaria a garantire la possibilità di effettuare il parto con analgesia epidurale ed ha consentito di garantire il parto con analgesia a tutte le partorienti che l hanno richiesto (33 casi). Da molti anni è ormai in uso nei reparti di ematologia di tutto il mondo il trapianto di cellule staminali ricavato da cordone ombelicale. L obiettivo principale dell attività di raccolta delle cellule staminali cordonali è quello di ottenere un prodotto di qualità garantita, utilizzabile per la cura di alcune patologie come la leucemia infantile o di altre malattie ematologiche o immunologiche, esente da qualsiasi tipo di rischio per il ricevente. Perciò è fondamentale selezionare le madri donatrici e successivamente procedere ad una gestione operativa corretta della raccolta, del trasporto e della conservazione del prodotto ottenuto. Infatti da luglio 2010, tutte le donne gravide che desiderano partoriscono all Ospedale di Legnago, possono donare il loro cordone ombelicale al momento del parto. La donazione vera e propria avviene in Ostetricia e Ginecologia nell immediato post-parto, ma la selezione della mamma come donatrice di cordone viene seguita dal Servizio trasfusionale nell ultimo mese di gravidanza tramite colloquio e la compilazione di un questionario. In Italia l Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è sancita dalla Legge 194/1978 e può essere effettuata presso le strutture pubbliche del SSN o presso le strutture private convenzionate e autorizzate dalle Regioni entro i primi 90 giorni di gravidanza, oltre i quali è possibile abortire solo nei casi previsti dalla legge. Nel caso di minorenni è necessario l assenso da parte di chi esercita la loro potestà o tutela. La legge indica chiaramente che l IVG non rappresenta un metodo anticoncezionale (L. 194/1978 art. 1) ed esorta le istituzioni (Stato, Regioni, Enti locali), nell ambito delle proprie competenze, a promuovere iniziative per evitare che l aborto volontario sia usato ai fini della limitazione delle nascite. Nell intento di limitare il ricorso a questo tipo di intervento, la stessa legge incarica i Consultori familiari di assistere la donna in stato di gravidanza informandola circa i propri diritti e i servizi sociali, sanitari ed assistenziali offerti dalle strutture operanti sul territorio contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna a ricorrere all IVG. Nel 2012 sono state effettuate 154 IVG, prevalentemente per italiane (63%) e in misura minore per donne cittadine di paesi dell Est Europa (18%). Solo il 3% delle utenti era in età inferiore ai 18 anni. La Donazione del Sangue di Cordone Ombelicale L Interruzione volontaria della gravidanza (IVG) 4.4. L assistenza Distrettuale La famiglia e l età evolutiva Le strutture territoriali dedicate al soddisfacimento dei bisogni sanitari dei minori e delle famiglie fanno capo all Unità Operativa complessa Materno Infantile, Età evolutiva e famiglia, che si articola nelle quattro Unità operative semplici di Neuropsichiatria infantile, Tutela Minori, Tutela età evolutiva adolescenti e giovani, Tutela famiglia/consultori familiari. Neuropsichiatria Infantile L U.O.S. di Neuropsichiatria Infantile è una struttura operativa interdisciplinare deputata alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche e psichiatriche dell infanzia e dell adolescenza fino alla maggiore età e di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sua varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva e relazionale). Tabella 4.25 Dati sull attività del Servizio Neuropsichiatria infantile Neuropsichiatria infantile N. utenti N. utenti certificati secondo L. 517/77 e 104/92 per l integrazione scolastica N. consulenze al reparto di Pediatria N. ricoveri per patologie neuro pediatriche gestiti dal Servizio NPI N. bambini seguiti dalla Sezione di Fisioterapia N. bambini seguiti dalla Sezione di Psicomotricità N. utenti visti dalla Fisiatra Bilancio Sociale

94 Parte III Relazione sociale Tutela minori Il Servizio Tutela minori si occupa di minori che si trovano in situazioni familiari pregiudizievoli per la loro crescita, favorendo il rispetto dei loro diritti ed il recupero delle risorse educative familiari, svolgendo anche su delega dei Comuni tutte le funzioni riguardanti i minori soggetti a provvedimenti del Tribunale Civile, del Giudice Tutelare, del Tribunale dei Minori e di altri Organi giudiziari. Il Servizio svolge le indagini necessarie richieste dagli organi giudiziari con perizie e relazioni atte a realizzare un progetto di intervento condiviso con i servizi sul territorio e con il contesto in cui vive il nucleo familiare. Nei casi di grave maltrattamento si eseguono interventi di allontanamento e di inserimento in struttura e/o famiglia con successivo monitoraggio della situazione ed eventuale reinserimento nel contesto familiare. Il Servizio si occupa inoltre di tutte le richieste di consulenza legate al Tribunale Civile inerenti le situazioni di separazione con valutazione sia della coppia che dei minori. Tabella 4.26 Dati sull attività del Servizio Tutela minori Neuropsichiatria infantile N. minori in affido familiare di cui minori in affido familiare diurno nd 40 N. minori in affido presso struttura N. minori seguiti per genitori in separazione Tutela Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani Il Servizio Tutela Età Evolutiva, Adolescenti e Giovani si occupa della prevenzione, diagnosi, riabilitazione e presa in carico dei bambini ed adolescenti (0-18 anni) affetti da problematiche neuropsicologiche, psicologiche, foniatriche-logopediche. Si prende cura inoltre di tutte le problematiche inerenti l handicap in età evolutiva integrandosi con il servizio di neuropsichiatria infantile e con gli altri servizi aziendali interessati. I bambini e ragazzi seguiti nel 2012 sono stati 1.401, di cui 198 stranieri e 342 nuovi utenti. Tabella 4.27 Dati sull attività del Servizio Tutela età evolutiva, adolescenti e giovani Tutela Età evolutiva, adolescenti e giovani Totale persone seguite Minori stranieri seguiti Utenti con certificazione handicap seguiti Integrazione scolastica Totale alunni con sostegno scolastico seguiti Bambini con handicap grave seguiti presso il Centro per l integrazione scolastica di Angiari Tutela della Famiglia e Consultori Familiari 94 Il Servizio si rivolge prevalentemente a singoli, coppie, e famiglie anche in via di formazione, per attività di prevenzione, e/o presa in carico nei momenti di cambiamento legati alle diverse fasi evolutive del ciclo di vita personale e/o familiare.nel 2012 il Servizio ha seguito complessivamente utenti per un totale di richieste di assistenza. Nel corso dell anno il Percorso nascita è stato integrato con due incontri tenuti dai direttori delle UOC Pediatria e UOC Ostetricia-Ginecologia sulle offerte del nostro Ospedale e con 4 incontri tenuti dalla fisioterapista della Neuropsichiatria infantile sulle corrette posture del lattante. È stato inoltre adottato un Protocollo per la presa in carico di adolescenti psicopatologici e, per quanto riguarda il tema della Violenza domestica, il Servizio ha partecipato a diversi tavoli di lavoro interistituzionali, sia presso la nostra Ulss che a Verona. Tabella 4.28 Utenti dei Consultori negli anni Tutela della Famiglia e Consultori familiari Donne rivoltesi al consultorio ginecologico/amb. Ostetrico partecipanti Percorso nascita partecipanti corso di Massaggio neonatale Persone viste per tematiche inerenti l'adozione richieste di aiuto per problematiche familiari/di coppia genitori visti e/o seguiti per mediazioni familiari utenti (ragazzi e genitori) che si sono rivolti al servizio per tematiche dell'area "adolescenza" Azienda ULSS 21 Legnago

95 Capitolo 4 Utenti Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale L Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD) è l unità operativa istituita per garantire l integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali. Vi sono infatti tipologie di utenti, come anziani non autosufficienti, disabili, pazienti con patologie in fase terminale, famiglie in difficoltà, ecc., che necessitano di interventi di lunga durata a domicilio o in strutture aziendali. In questo caso è quindi cruciale una presa in carico che preveda un corretto Progetto assistenziale e l integrazione e il coordinamento dei diversi servizi coinvolti e delle risorse impiegate. L UVMD rappresenta quindi la modalità di accesso a questo sistema integrato di servizi socio-sanitari. Essa è costituita da più figure professionali, in modo da garantire una corretta analisi dei bisogni della persona dal punto di vista sanitario, sociale, relazionale e ambientale, al fine di individuare gli interventi e le risposte più appropriate alle esigenze del caso concreto. A questo scopo si utilizzano gli strumenti di valutazione approvati dalla Regione del Veneto (scheda SVAMA, SVaMDi Dopo aver approvato ed autorizzato la realizzazione del progetto individuale o familiare, l UVMD individua il case manager il quale ha il compito di verificare la realizzazione delle varie fasi del progetto provvedendo alla soluzione degli eventuali problemi. Egli infatti diventa il referente aziendale, nei confronti della persona e della famiglia, per tutti gli aspetti del progetto. Da ultimo viene verificato il conseguimento dei risultati dei progetti individuali di intervento secondo appositi indicatori individuati per tale scopo. Nel 2012 l UVMD ha preso in esame richieste di valutazione da parte di residenti nel territorio. La Tabella 4.29 espone il numero di valutazioni effettuate dall UVMD nel 2012, mentre i grafici sottostanti i progetti assistenziali proposti in base all area di competenza del progetto. Richieste di valutazione Anno 2012 Valutazioni semplici 189 Valutazioni complesse Valutazioni di verifica 885 Totale Tabella 4.29 Progetti assistenziali proposti dall UVMD a residenti nell ULSS 21 Inserim. in centro diurno : 5,3% Altro: 1,3% AREA MINORI Inserim. in strutt. residenziale: 6,6% Affidi diurni: 6,6% Valutazione Psico-Sociale: 7,0% Contributo economico per affido familiare: 7,0% Supporto educativo familiare: 7,9% Assegnaz. OSS per integrazione scolastica (L. 517/77): 58,3% Altro: 25,2% Inserimenti lavorativi: 29,0% AREA DISABILITÀ ETÀ ADULTA Inserim. in comunità per tossicodipendenti: 5,6% Inserim. in Centro diurno: 5,6% Valutaz. Psico-sociale (psichiatria): 9,3% Interventi di FKT - piscina: 10,3% Inserimenti in Comunità alloggio: 15,0% Bilancio Sociale

96 Parte III Relazione sociale Inserim. in strutture per autosufficienti: 1% Inserim. In Hospice: 1% SAPA (Servizio Alta Protezione Alzheimer): 1% Altro: 4% AREA ADULTI/ANZIANI RSA sociale/riabilitativa: 6% ADIMED oncologica: 6% Assist. cure palliative: 7% Inserim. in Centri di Servizio: 45% assegnazione assegni di cura : 10% Assist. domiciliare e domiciliare integrata: 19% i COME PRESENTARE LA DOMANDA DI VALUTAZIONE La domanda di valutazione per l accesso alla rete dei servizi può essere effettuata dalla persona in stato di bisogno socio sanitario, ovvero dal tutore o dall amministratore di sostegno, da un familiare, da un operatore sociale, socio-sanitario e sanitario che ha in carico la situazione (MMG, Assistente Sociale, ). La domanda deve essere presentata utilizzando il modulo apposito attraverso l assistente sociale competente nel caso di difficoltà di rete socio-assistenziale, attraverso il MMG o PLS nel caso di richiesta per problemi prevalentemente sanitari (ADI). Le domande sono trasmesse rispettivamente alla Centrale Operativa Distrettuale (COD) o all Ufficio Amministrativo ADI. Al momento della ricezione il Responsabile del Distretto o suo delegato valuta se attivare un UVMD semplificata oppure una UVMD complessa. Nel primo caso l autorizzazione del progetto individuale di assistenza è pressoché immediato, mentre nel caso complesso provvederà a convocare l UVMD e gli eventuali specialisti da coinvolgere nel processo di valutazione e/o presa in carico. Dopo la valutazione dell UVMD, la Centrale Operativa Distrettuale provvede a trasmettere al richiedente entro 10 giorni l esito della sua richiesta, la sintesi del progetto individuale e/o familiare approvato, il nome dell operatore di riferimento al quale l avente diritto si rivolgerà per la realizzazione del progetto o per altre informazioni Dimissioni Protette La dimissione protetta è una modalità di attivazione della rete assistenziale territoriale in coincidenza con la dimissione dall ospedale di un paziente con carico assistenziale complesso. 96 A chi è rivolta Come si attiva la procedura La procedura di Dimissioni protette viene attivata per i pazienti adulti e anziani in dimissione dagli Ospedali di Legnago, Bovolone e Zevio che, concluso l iter diagnostico curativo e terapeutico ospedaliero, hanno perso temporaneamente o stabilmente la loro autonomia e che quindi richiedono interventi di carattere sanitario e/o sociale effettuabili a domicilio o in altre strutture territoriali a causa di: esiti di episodi cerebrovascolari acuti; fratture ed esiti di interventi ortopedici e chirurgici in generale; episodi di riacutizzazione di patologie croniche che necessitano di prestazioni sanitarie a carattere temporaneo e programmabile, per controllare l episodio di riacutizzazione e favorire il recupero dell autonomia al livello precedente l episodio di riacutizzazione; terapia palliativa; nutrizione artificiale. Il medico ospedaliero segnala la dimissione dall ospedale di un paziente ricoverato con carico assistenziale complesso e trasmette la proposta motivata di assistenza all Assistente Sociale dell Ufficio Dimissioni Protette (Grafico 4.10). Il programma di intervento viene successivamente definito dall Unità di Valutazione Multidimensionale (vedi cap. UVMD). In alcuni casi, quando non si rende necessario sottoporre il caso all UVMD, il progetto assistenziale viene definito dall Assistente Sociale. Azienda ULSS 21 Legnago

97 Capitolo 4 Utenti Grafico 4.10 Segnalazioni Ospedaliere per dimissioni protette (residenti ULSS 21) inviate all UVMD e all Assistente sociale (casi sociali) UVMD (anello esterno) casi sociali (anello interno) Reparto di dimissione Geriatria Lungodegenza Neurologia Ortopedia Medicina Pneumologia Altre UU.OO Assistenza domiciliare integrata (ADI) L Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è una delle modalità più importanti di assistenza sul territorio. Infatti, attraverso l intervento di più figure istituzionali, realizza direttamente al domicilio del paziente un progetto di assistenza unitario, limitato o continuativo nel tempo rivolto prevalentemente agli utenti con più di 65 anni. Gli elementi caratterizzanti questo modello sono la multidisciplinarietà (con l integrazione tra operatori del sociale e del sanitario) e la multi professionalità, grazie al coinvolgimento di diversi professionisti, tra cui medici, infermieri e assistenti sociali. Nell anno 2012 gli utenti residenti nell ULSS 21 presi in carico dal Servizio, raggruppati nei vari profili assistenziali, sono stati (Tabella 4.30). Tabella 4.30 Totale pazienti presi in carico negli anni 2011 e 2012 dal Servizio Assistenza domiciliare integrata UTENTI Ulss 21 presi in carico N. accessi operatori UTENTI Ulss 21 presi in carico N. accessi operatori ADI - A (riabilitativa) ADI - B (infermieristica) ADI - C (programmata da parte del MMG) ADI - D (integrata medico/infermiere) ADI - H (ospedalizzazione domiciliare) Accessi sanitari (ADI occasionale almeno 1 accesso nell'arco di 1 anno) Accessi sanitari (minimo 1 accesso ripetuto per più di 1 mese) AD Oncologica (malati terminali) AD Palliative AD Oncologica (malati terminali) con NCP Totale Servizio integrazione lavorativa Il SIL è un servizio del Dipartimento Distretto, presente operativamente nei Punti sanità di Legnago e Bovolone, che promuove e sostiene l integrazione lavorativa delle persone disabili e/o svantaggiate attraverso interventi di osservazione-valutazione, formazione, collocamento, mantenimento del posto di lavoro, integrazione sociale in ambiente lavorativo, alternanza tra struttura protetta e contesto lavorativo e continuità tra la formazione scolastica e il lavoro. Per fare ciò agisce in modo trasversale e in stretto collegamento con le unità operative che hanno in carico i soggetti segnalati (Ser.D, Dipartimento di Salute mentale, ecc.), i Medici di Medicina generale e le altre organizzazioni del territorio che si occupano a vario titolo di integrazione lavorativa. Bilancio Sociale

98 Parte III Relazione sociale I destinatari del servizio sono persone con disabilità fisica, psichica, intellettiva e sensoriale. Nello specifico le seguenti categorie di persone: persone con svantaggio sociale ai sensi della L. 381/91 in carico ai servizi socio-sanitari (area salute mentale, area dipendenze, ecc.); persone con svantaggio sociale per le quali sia stata data la delega all Azienda ULSS da parte degli Enti competenti; persone destinatarie di interventi di integrazione sociale in ambiente lavorativo (DGRV 3787/2002 avente per oggetto Progetti di integrazione sociale in ambiente lavorativo: modalità operative e strumenti di lavoro"). La Tabella 4.31 riporta il numero di progetti personalizzati realizzati secondo le tipologie definite dalla Regione Veneto (DGR n. 1138/2008). Tabella 4.31 Progetti personalizzati realizzati Finalità Osservazione e Orientamento Formazione in situazione Mediazione al collocamento Mantenimento posto di lavoro Supporto alla ricerca attiva del posto di lavoro Continuità Scuola Lavoro Alternanza Struttura protetta Lavoro Integrazione sociale in ambiente lavorativo Totale progetti Totale utenti seguiti* *Il numero dei progetti non corrisponde al numero delle persone seguite, in quanto i soggetti in carico hanno usufruito di più progetti Fasce deboli: 8% Alcolisti: 3% Tossicodipendenti: 6% con problemi psichiatrici: 18% minori con provv. giudiziali: 2% minori svantaggiati in età evolutiva: 3% Disabili intellettivi, fisici e sensoriali: 60% Nel 2012 le persone assunte con la mediazione del SIL sono state 22, mentre gli inserimenti sociali in contesto lavorativo, che vengono attivati in favore di quei soggetti per i quali si esclude la possibilità di una collocazione lavorativa a causa di disabilità particolarmente invalidanti, sono state 209. Gli Anziani Secondo i dati ISTAT sulle famiglie (Istat. Indagine Multiscopo sulle Famiglie - Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 2005), la quota di anziani ospitati nei presidi residenziali socio-assistenziali del Veneto è del 3%. Il 27% degli anziani (non ospitati in strutture socio-assistenziali) vive sole: di questi il 62% ha compiuto 75 anni e l 80% sono donne. I parenti rimangono il punto di riferimento dell anziano che vive solo: il 90% degli intervistati dichiara di poter contare sull aiuto di un familiare, magari coadiuvato dall esterno, mentre il 4% non dispone di alcun tipo di sostegno. Il 7% degli anziani soli si avvale di assistenza domiciliare non sanitaria ed il 6% di assistenza a pagamento. Nell ultimo decennio nel Veneto si è registrato un calo costante della mortalità attribuibile a fattori di vario tipo, tra cui il miglioramento delle condizioni socioeconomiche, una più accentuata tutela nei confronti di agenti nocivi, una maggiore attenzione allo stile di vita, il progresso delle cure mediche. 98 Il modello di intervento adottato dall ULSS 21 nella politica delle persone anziane, già iniziato con il precedente Piano di Zona, si fonda sul binomio residenzialità-domiciliarità al fine di assicurare un articolata rete di servizi sociali e sanitari, necessariamente integrati fra loro, con lo scopo di recuperare l anziano dal rischio dell isolamento ed emarginazione, sostenere l invecchiamento nel proprio contesto familiare, favorire il più possibile l autonomia personale, limitare l aggravarsi delle condizioni di salute, garantire assistenza all anziano nelle situazioni di fragilità o non autonomia, supportare il suo nucleo familiare, superando e affrontando la criticità fino ad ora rilevata quale la settorializzazione degli interventi e la mancanza di una presa in carico unitaria. Prioritariamente si è investito in settori strategici quali la prevenzione, le nuove tecnologie, i sistemi informatici ed informativi, la clinical governance, la sicurezza delle cure e le innovazioni mediche, con particolare riguardo all omogeneizzazione di trattamento di tutti gli ospiti non autosufficienti. Azienda ULSS 21 Legnago

99 Capitolo 4 Utenti Si è tenuto l orientamento alla programmazione territoriale con l impiego delle risorse mediante la valorizzazione, la promozione e il sostegno della domiciliarità quale ambito privilegiato per la realizzazione di azioni e interventi a favore delle persone anziane e delle loro famiglie, in collaborazione tra Enti Locali, Aziende UU.LL.SS.SS. e Terzo Settore cercando di assicurare risposte integrate e appropriate ai bisogni socio assistenziali e socio sanitari delle persone anziane e delle loro famiglie, attraverso la pianificazione locale dei sistemi della domiciliarità e della residenzialità e l integrazione e la continuità assistenziale tra i due sistemi. In considerazione dell importanza di mantenere l anziano nel proprio ambiente familiare e nel proprio contesto abitativo e sociale, l accoglienza residenziale è riservata alle persone non altrimenti assistibili, garantendo allo stesso tempo la qualità e l appropriatezza degli interventi, nonché l accessibilità e la sostenibilità economica dei servizi. Le priorità di intervento seguite: interventi di attribuzione veloce di impegnative temporanee (max 60 gg) riabilitative, sociali, di sollievo; evoluzione delle strutture da Case di Riposo a Centri di Servizio e, di conseguenza, il coordinamento con i Comuni per interventi a domicilio in integrazione al SAD e il coordinamento con AULSS per l assistenza domiciliare integrata; definizione di rapporti convenzionali per la gestione di funzioni di ADI anche da parte dei Centri di servizio, nell ambito del territorio di pertinenza; sostegno alla libera scelta del cittadino nell accesso ai servizi in relazione alle sue specifiche esigenze Case di riposo (Centro Servizi) Il Servizio di assistenza in Casa di Riposo è rivolto agli utenti anziani non autosufficienti residenti nel territorio dell ULSS 21. Le strutture convenzionate con l Azienda ULSS 21 sono 16 (Tabella 4.32). In tutte le case di riposo sono attive le Unità Operative Interne (U.O.I.) composte dal medico coordinatore, dal responsabile del servizio infermieristico e dal direttore della struttura (composizione minima) ed integrate a seconda delle necessità da altri operatori (fisiokinesitarapista, educatore-animatore, addetto all assistenza, ecc.). Tabella 4.32 Attività case di riposo Casa di Riposo Tipologia di Num. Posti Letto Num. % Ingressi p.l. per assistenza per non Autosuff. Ingressi su num p.l. autosuff. CASA ALBERGO ZEVIO (ZEVIO) Ass. minima ,8% 23 C.R. BALDO IPPOLITA (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima ,0% 10 C.R. C.MANZONI (MINERBE) Ass. minima ,0% C.R. CASA MADRE (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima ,6% C.R. EUFEMIA CARRIROLO (CASTAGNARO) Ass. minima ,0% 33 C.R. G.DAL VECCHIO (GAZZO VERONESE) Ass. minima ,5% 6 C.R. GOBETTI S.P.M. (SAN PIETRO DI MORUBIO) Ass. minima 34 1,6 4,7% Ass. media ,5% 22 C.R. FERRARI (ISOLA RIZZA) Ass. minima ,0% C.R. LEGNAGO (LEGNAGO) Ass. minima ,9% Ass. media ,7% C.R. M.GASPARINI (VILLA BARTOLOMEA) Ass. minima ,8% 25 C.R. S.BIAGIO (BOVOLONE) Ass. minima ,6% 2 C.R. SAN GIUSEPPE ASS. G.GIRELLI (RONCO ALL'ADIGE) Ass. minima ,0% 8 C.R. SAN MICHELE (NOGARA) Ass. minima ,7% 43 C.R. ZANETTI (OPPEANO) Ass. minima ,9% 10 CASA SOGGIORNO PER ANZIANI (SANGUINETTO) Ass. minima ,6% Ass. minima ,4% 20 ISTITUTO PER ANZIANI DE BATTISTI (CEREA) Ass. media ,2% SAPA ,0% Totale ,1% 202 Bilancio Sociale

100 Parte III Relazione sociale Il Centro di Servizi, o Casa di Riposo, è un presidio che offre a persone non autosufficienti di norma anziane o con patologie fisichepsichiche non curabili a domicilio, assistenza medica, infermieristica, riabilitativa tutelare ed alberghiera. Oltre al Centro Servizi per le persona anziane non autosufficienti, vi sono altre unità di offerta previste dalla normativa regionale (DGR n. 84/2007): i Centri diurni per persone anziane non autosufficienti, le Comunità alloggio per persone anziane, le case per persone anziane autosufficienti. Per accedere l assistenza residenziale la persona interessata, o chi lo rappresenta, presenta all ULSS di residenza la domanda per poter essere ammessa al Centro Servizi e viene quindi sottoposta a valutazione da parte dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD). Questa, attraverso la scheda S.Va.M.A., analizza la persona dal punto di vista sanitario, familiare, sociale ed economico e propone quindi il progetto assistenziale più appropriato, che non sempre esita in accoglimento in Centro Servizi (vedi paragrafo UVMD). Tuttavia, nel caso in cui l UVMD stabilisca che l intervento più adeguato è costituito dall ingresso in Centro Servizi, assegna alla persona un punteggio (che definisce la gravità dello stato del paziente) con il quale essa viene collocata nella Graduatoria Unica per la residenzialità dell Azienda ULSS di residenza. Nel momento in cui il richiedente si trova al primo posto in graduatoria e presso un Centro Servizi si rende disponibile un impegnativa di residenzialità e un posto letto, egli viene contattato e, se accetta, diventa titolare dell Impegnativa di residenzialità. Quest ultima rappresenta il titolo, rilasciato dall Azienda ULSS, con il quale il residente può accedere alle prestazioni rese nei servizi residenziali e semiresidenziali accreditati presso la Regione Veneto. Di fatto significa che la quota relativa a spese socio-sanitarie della retta del Centro Servizi viene pagata dal Servizio Sanitario Regionale, mentre la quota che concerne le spese alberghiere sono a carico della persona interessata o della sua famiglia. Il numero di impegnative per ciascuna ULSS viene stabilito annualmente dalla Regione e le tipologie di impegnative, in base alle quali viene anche distinta la graduatoria, sono: Ridotta/minima assistenza (anche a carattere temporaneo) Media assistenza (anche a carattere temporaneo) Servizi Alta Protezione Alzheimer (SAPA) Stati Vegetativi Permanenti (SVP) Centri diurni Dal 2007 inoltre, vale per il cittadino il principio di libera scelta, intesa come facoltà di scegliere il Centro Servizi che ritiene risponda in maniera migliore alle proprie esigenze, anche al di fuori dei confini territoriali dell Azienda ULSS di residenza. Egli dunque può scegliere il/i Centro/i Servizi per cui fare domanda di accoglimento, domanda che viene poi accolta compatibilmente con la disponibilità presso la struttura prescelta e con la posizione in graduatoria, come sopra descritto. Inoltre, nel caso in cui il Centro Servizi sia ubicato all esterno del territorio dell Azienda ULSS di residenza, questa provvede a richiedere la disponibilità, inserire il richiedente nella Graduatoria Unica dell Azienda ULSS di competenza e ad emettere l impegnativa Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani Il Dipartimento di Prevenzione dell Azienda Ulss 21 ha attivato il Progetto Attività fisica e corretta alimentazione negli anziani ospiti delle strutture residenziali extra-ospedaliere che mira a favorire l integrazione tra la corretta alimentazione e l attività fisica nell anziano autosufficiente ospite in strutture assistenziali extra ospedaliere, oltre che ad avviare iniziative di attività motoria in particolare dei gruppi di cammino per ospiti di queste strutture. L iniziativa è stata finanziata nell ambito del Progetto Nazionale di Promozione dell Attività Motoria del CCM (Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie) che prevede il coinvolgimento delle Case di Riposo dell ULSS 21, dei Medici di Medicina Generale delle Case di Riposo, del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell ULSS 21, del UISP (Unione italiana sport per tutti) della Provincia di Verona comitato di Legnago, delle Associazioni di Volontariato Anziani e delle Amministrazioni Comunali. L attività nelle strutture partecipanti è seguita da personale specializzato e prevede un ora di attività per due volte la settimana per struttura. Ogni partecipante al gruppo è sottoposto ad un test di valutazione delle capacità motorie iniziali al fine di verificarne i miglioramenti al termine delle attività stesse Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC) Nei prossimi decenni assisteremo nel nostro Paese ad un aumento consistente della popolazione ultrasessantacinquenne e un conseguente aumento di persone anziane e spesso sole, o con difficoltà ad essere assistite a domicilio, che devono essere accolte presso i Centri Servizi, (ex Case di Riposo). Di queste una percentuale molto alta, stimata essere il 40%, è affetta da una qualche forma di demenza. Molte di queste persone affette sono già conosciute dal Centro per il Decadimento Cognitivo (CDC) dell ULSS 21 e seguite con terapia medica e/o cognitiva da molti anni. La terapia per l Alzheimer (una delle più frequenti forme di demenza senile: ne rappresenta almeno il 50%) si basa sull utilizzo di farmaci che necessitano però di costante monitoraggio clinico e contatti frequenti (anche ogni due mesi nel caso degli antipsicotici) del paziente o suoi familiari presso il CDC. Per ridurre al minimo il disagio arrecato al paziente degente presso i Centri Servizi, i medici del Centro Decadimento Cognitivo hanno elaborato, assieme al Dipartimento Distretto ed all UOC Cure Intermedie, un percorso diagnostico e terapeutico-assistenziale (PDTA) per i pazienti affetti da demenza presenti presso i CdS. Tale organizzazione permette l attivazione da parte della Direzione Azienda ULSS 21 Legnago

101 Capitolo 4 Utenti Generale di un Medico Neurologo convenzionato che garantisce accessi e visite regolari presso le strutture residenziali extraospedaliere della Azienda ULSS 21, al fine di evitare soprattutto gli spostamenti e i disagi per questi pazienti. Infatti, l attività di monitoraggio psicologico viene svolta dagli Psicologi dei Centri Servizi, mentre la testistica somministrata viene inviata elettronicamente al Centro per il Decadimento Cognitivo che provvede a stilare i Piani terapeutici, sia per i farmaci antidemenza che per gli antipsicotici, i quali verranno infine consegnati ai Centri Servizi per la prosecuzione della terapia Vaccinazioni per gli anziani Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha seguito come ogni anno la compagna vaccinale anti-influenza sulla popolazione anziana ultra sessantacinquenne e la compagna antipneumococcica rivolta ai nati nel A differenza degli anni precedenti, quando le somministrazioni dei vaccini erano effettuate dai Medici di Medicina Generale, nel 2012 l attività è stata svolta nelle strutture aziendali (i 5 Punti Sanità) da personale dell ULSS. La campagna è stata avviata il 16 novembre 2012 con un calendario prefissato che ha incluso anche i fine settimana per rendere il servizio più fruibile ali utenti e al contempo per non intralciare la normale attività degli ambulatori. Gli utenti seguiti in ADI o in Casa di Riposo, come pure le persone non autosufficienti o non deambulanti che ne hanno fatto richiesta sono state vaccinate a domicilio. Complessivamente sono stati impegnati 11 medici, 65 infermieri/assistenti sanitari e 12 amministrativi per un totale di ore. Complessivamente le vaccinazioni sono state , di cui su persone ultrasessantacinquenni e su persone in età inferiore a 65 anni, compresi operatori sanitari e altri lavoratori a rischio e familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. Tabella 4.33 Vaccini eseguiti sulla popolazione anziana nel 2012 Tipo vaccino Popolazione Num. vaccini Copertura target eseguiti (dosi) ULSS 21 Anti-influenzale (soggetti età 65 anni) ,14% Anti pneumococco (coorte 1947) ,65% I Disabili L assistenza nei confronti dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie è garantita attraverso progetti individuali all interno della rete dei servizi per la domiciliarità e residenzialità. Possono accedere a questi servizi tutte le persone con disabilità psico-fisiche e/o sensoriali in età post-scolare fino ai 64 anni d età attraverso la richiesta di valutazione multidimensionale (vd. Paragrafo UVMD ) presentata dall interessato e/o dalla sua famiglia. In linea con le priorità indicate dal Piano di Zona , il lavoro all interno dell Unità Operativa Disabilità Età Adulta è stato quello di promuovere tutte quelle azioni finalizzate ad attivare e mettere in rete i servizi sociali e socio-sanitari con la comunità locale intesa come l insieme delle Associazioni, Fondazioni e Cooperative che attengono alla persona disabile nella sua unitarietà, nonché al contesto familiare e ambientale in cui essa vive. I principi cardine sui quali poggia tutta l attività dei servizi per la disabilità sono incentrati sul: promuovere e sostenere l affermazione di un nuovo approccio culturale della disabilità, fondato sulla classificazione internazionale delle funzioni e della disabilità (ICF SVAMDi); coinvolgere tutti i soggetti territoriali accrescendo la collaborazione interistituzionale con il Privato Sociale, il volontariato e le altre Istituzioni; pervenire alla realizzazione di progetti sempre più diversificati e personalizzati definiti in U.V.M.D. valorizzando nella progettualità la persona disabile e la sua famiglia; incoraggiare la cittadinanza attiva, le iniziative di auto-mutuo aiuto e di aggregazione diurna della persona con disabilità. Il Servizio Disabilità età adulta si occupa dell assistenza ai disabili ed è organizzata in tre articolazioni: il Servizio Sociale professionale, il Servizio Educativo territoriale e il Laboratorio di abilitazione Socioeducativo-Assistenziale. Bilancio Sociale

102 Parte III Relazione sociale Il servizio sociale professionale Il Servizio Sociale Professionale si pone come obiettivo quello di offrire e garantire l orientamento e l accompagnamento dei cittadini con disabilità e/o delle loro famiglie al riconoscimento del problema promuovendo le risorse personali, familiari, istituzionali e collettive, raccordando bisogni e risorse e favorendo un adeguato utilizzo dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari attraverso la definizione del progetto individuale globale. Entra in aiuto degli utenti offrendo progetti di domiciliarità (Centri diurni, progetto vita indipendente, di aiuto personale, progetto sollievo, vd box a lato) o di residenzialità, inserendo il disabile in strutture residenziali. Progetto di Vita indipendente: contributo economico finalizzato all assunzione di un assistente per il sostegno a persone con gravi disabilità fisco motoria acquisite in età adulta che tuttavia intendono realizzare il proprio progetto di vita personale, incluso l esercizio delle responsabilità genitoriali, dell attività lavorativa o scolastica. Progetti di Aiuto Personale: contributo mensile finalizzato all assunzione di un assistente personale di supporto allo svolgimento dei fondamentali atti della vita quotidiana, allo scopo di favorire il più possibile la permanenza della persona con disabilità grave presso il proprio nucleo familiare. Progetti di Sollievo: sostegno alle famiglie che assistono persone in situazione di gravità. Il Servizio educativo territoriale Laboratorio di abilitazione socioeducativa-assistenziale R.O.T. e counselling familiare per i malati di Alzheimer Il Servizio educativo territoriale fornisce sostegno a persone con disabilità psico-fisico-sensoriale per potenziare la loro riuscita personale in termini di indipendenza, relazioni, occupazione, partecipazione nella comunità e benessere personale. Tale servizio offre attività di counselling individuale per l acquisizione di capacità assertive e di autoregolazione cognitiva-comportamentale, attività di gruppo per persone disabili, consulenza e sostegno di gruppo ai familiari, consulenza educativa ai servizi convenzionati. Le attività sono coordinate da Educatori, coadiuvati da operatori socio-sanitari, e sono messe in atto in insieme a persone che normalmente lavorano, vivono, insegnano o si divertono all interno di ambienti integrati. I Laboratori di abilitazione socio-educativa sono rivolti a persone adulte con disabilità intellettiva di grado lieve e medio, acquisita o a disabilità di natura comportamentale. L obiettivo di tale attività è la promozione e lo sviluppo delle capacità adattive (abilità concettuali, sociali e pratiche necessarie per il funzionamento nella vita quotidiana) e la realizzazione di percorsi graduali verso l inclusione e la partecipazione sociale, che saranno attivati dal Servizio Educativo territoriale. A fianco del Servizio Educativo territoriale e dei Laboratori Abilitativi è presente in tutti i Punti Sanità un servizio che gestisce in collaborazione con il CDC (Centro Decadimento cognitivo) un attività di orientamento e di mantenimento delle funzioni cognitive e di autonomia per le persone affette da Alzheimer. Di seguito si da dettaglio degli utenti seguiti e dell attività svolta nell ambito della disabilità adulta dai Servizi sopra descritti. Tabella 4.34 Attività dei Servizi afferenti all UOS Disabilità età adulta Disabilità età adulta Servizio Sociale professionale Serv. sociale professionale - utenti in carico Progetti vita indipendente Progetti di promozione dell autonomia, distanziamento dalla famiglia e aiuto personale Progetti sollievo Area abilitativa-riabilitativa Attività di R.O.T. (terapia e orientamento alla realtà) per malati di Alzheimer Riabilitazioni occupazionali Centri diurni e strutture residenziali Utenti in strutture residenziali Utenti in CEOD (centri educativi occupazionali diurni) dell ULSS 21 e del Privato sociale Assistenza protesica Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone che ne hanno diritto le prestazioni assistenziali che comportano l erogazione di protesi, ortesi ed ausili tecnologici nell ambito di un progetto riabilitativo individuale volto alla prevenzione, alla correzione o alla compensazione di menomazioni o disabilità funzionali conseguenti a patologie o lesioni, al potenziamento delle abilità residue nonché alla promozione dell autonomia dell assistito. Gli ausili erogabili (compresi busti, corsetti, plantari, rialzi, calzature, protesi d arto, carrozzine ed altri ausili per la mobilità, presidi per la funzione visiva e per l udito, letti ortopedici, sollevatori, Azienda ULSS 21 Legnago

103 Capitolo 4 Utenti montascale, ausili per l incontinenza, cateteri, sacche, pannoloni, traverse letto, ecc.) sono specificatamente elencati nel D.M. 332/1999. L erogazione degli ausili è fatta su prescrizione del medico specialista competente per la tipologia di menomazione o disabilità, previa impegnativa del medico di base e successiva autorizzazione rilasciata dal Punto Sanità distrettuale di appartenenza. i Hanno diritto alle prestazioni di assistenza protesica (DM 332/1999): a) le persone con invalidità civile, di guerra e per servizio, le persone non vedenti e sordomute; b) i minori di anni 18 che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di un'invalidità permanente; c) le persone di cui alla lettera a) affette da gravissime patologie evolutive o degenerative che hanno determinato menomazioni permanenti; d) le persone che hanno presentato istanza di riconoscimento dell invalidità cui siano state accertate menomazioni che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore ad un terzo; e) le persone ricoverate in una struttura sanitaria accreditata, pubblica o privata, per le quali il medico responsabile dell unità operativa certifichi la presenza di una menomazione grave e permanente e la necessità e l urgenza dell applicazione di una protesi, di un ortesi o di un ausilio prima della dimissione, per l attivazione tempestiva o la conduzione del progetto riabilitativo. Contestualmente alla fornitura della protesi o dell ortesi deve essere avviata la procedura per il riconoscimento dell invalidità; f) i soggetti laringectomizzati e tracheotomizzati, ileo-colostomizzati e urostomizzati, i portatori di catetere permanente, gli affetti da incontinenza stabilizzata, gli affetti da patologia grave che obbliga all allettamento; g) le persone amputate di arto, le donne con malformazione congenita che comporti l'assenza di una o di entrambe le mammelle o della sola ghiandola mammaria ovvero che abbiano subito un intervento di mastectomia e le persone che abbiano subito un intervento demolitore dell'occhio; h) le persone assistite in regime di ospedalizzazione domiciliare, di dimissione protetta o di assistenza domiciliare integrata per le quali il medico specialista certifichi la necessità di un dispositivo di serie, a fronte di una grave disabilità transitoria, per il periodo necessario al recupero delle funzioni i) le persone affette da una malattia rara (allegato al D.M. 279/2001); Una particolare fragilità: la Salute mentale Nel 2012 le attività del Dipartimento di Salute mentale hanno riguardato in maniera prioritaria la promozione della psichiatria di comunità territoriale, come previsto dal Progetto Obiettivo regionale per la Tutela della Salute Mentale (DGR n. 651/2010), ripreso successivamente nel recente Piano Socio-sanitario regionale. Il triennio infatti è stato caratterizzato da un importante spostamento dell asse delle azioni dall Ospedale al Territorio, invertendo la tendenza del passato all utilizzo di posti di accoglienza del privato sociale e sviluppando un adeguata risposta residenziale sul territorio, incrementando la collaborazione con l associazionismo delle famiglie e lo sviluppo di forme di aiuto reciproco, sviluppando gli interventi di integrazione sociale e lavorativa. Tutto ciò in accordo con il mandato del Progetto Obiettivo Salute Mentale. Tabella 4.35 Principali attività svolte dal Dipartimento di Salute mentale Dipartimento di Salute mentale Pazienti seguiti Ricoveri ospedalieri di cui TSO Pazienti con programmi semiresidenziali nei tre Centri Diurni Prestazioni territoriali Pazienti residenziali presso la C.T.R.P. di Nogara Pazienti residenziali presso le 21 Strutture private convenzionate Pazienti con programmi diurni presso Strutture private Pazienti seguiti in collaborazione con il S.I.L Negli ultimi tre anni le degenze ospedaliere sono diminuite del 15,5%, come anche la degenza media (3,2 giorni di degenza medi in meno). Questo risultato è stato reso possibile grazie al potenziamento della presa in carico territoriale, alla riduzione dei ricoveri impropri, alla creazione ed incentivazione di strumenti flessibili in grado di gestire le sub-acuzie quali i Day-Hospital reparto stesso e dei Centri di Salute Mentale, all utilizzo adeguato dello strumento dell Osservazione Breve Intensiva quale strumento di decodifica di situazioni cliniche mal definite. Bilancio Sociale

104 Parte III Relazione sociale Grafico 4.11 Diagnosi principale utenti del DSM, anno 2012 Per quanto concerne il Territorio, parallelamente Stati paranoidi: 1% l evoluzione è stata in positivo: nel 2011 i pazienti in Altre psicosi inorganiche: 5% carico al Dipartimento risultavano essere 1.699, con Reazioni di adattamento: 3% un rapporto di 9,6 utenti per 1000 abitanti (media Psicosi schizofreniche: 13% Psicosi organiche sensibili: 2% Psicosi affettive: 12% Disturbi depressivi: 13% regionale: 13,4). Nel 2012 i pazienti erano 2.065, con un rapporto di 13,4 utenti per 1000 abitanti (media regionale: 14). Questo risultato è stato possibile mediante una politica costante di riorganizzazione degli ambulatori mediante l introduzione delle prenotazioni mediante il CUP e, genericamente, mediante una attenzione costante Disturbi personalità: 9% alle dotazioni delle équipe territoriali che è Disturbi neurotici: 42% culminata nella possibilità concretizzatasi nel dicembre 2011 di attivare il Centro di Salute Mentale a Legnago con orario 8-20 dal lunedì al venerdì. Gli interventi riabilitativi semiresidenziali sono stati attuati nei 3 Centri Diurni di Legnago, Bovolone e Nogara. Molteplici le iniziative riabilitative, condivise in taluni casi anche con gli Enti Locali, finalizzate all integrazione sul Territorio. In particolare vanno citate le esperienze degli Orti sociali attuato con la collaborazione dei Comuni di Bovolone e Nogara nei rispettivi territori ed il Simposio dei Poeti a Nogara con il forte appoggio del Comune di Nogara. Gli interventi riabilitativi residenziali sono stati improntati ad utilizzare al meglio le risorse direttamente gestite dal Dipartimento, in particolare la Comunità Terapeutica di Nogara. È partito il progetto di residenzialità leggera AbitUare con l apertura del primo appartamento a basso grado di protezione a Legnago in collaborazione con la Casa di Riposo di Legnago. Inoltre a settembre 2012 è stata attivata una struttura comunitaria ad alta specializzazione per la riabilitazione di utenti in dimissione da Ospedali Psichiatrici Giudiziari, progetto che è stato giudicato positivamente dalla Regione Veneto, motivo per cui è stato concesso un finanziamento ad hoc per l avvio. Infine, a fine 2012 è stato aperto il cantiere per la realizzazione della Comunità Alloggio Estensiva a Nogara. Le Dipendenze 104 Gioco d azzardo patologico Dipendenza da Fumo Nel 2012 il Dipartimento delle Dipendenze ha seguito complessivamente 990 pazienti dei quali 462 tossicodipendenti, 302 alcolisti, 191 tabagisti e 35 giocatori patologici. Presso la sede del SerD di Legnago opera il Centro La Bussola, servizio specifico Tabella 4.36 Numero pazienti seguiti anni Utenti Ser.D Tossicodipendenti Alcolisti Tabagisti Giocatori d azzardo problematici (GAP) 35 Totale per il trattamento del Gioco d Azzardo Problematico. Il progetto è nato nel 2002 su iniziativa della CTD L Argine. La gestione del progetto è stata affidata alla Associazione Genitori AGATA che lo attua in stretto coordinamento con il Dipartimento Dipendenze. Nel 2012 sono state seguite 47 persone: 27 giocatori problematici (di cui 15 nuovi) e 20 familiari. Da novembre dello stesso anno è iniziata in via sperimentale l attività del progetto GAP cui partecipano operatori di entrambi i SERD. I giocatori presi in carico dal Centro La Bussola e dai Serd sono stati 32. Il Dipartimento delle Dipendenze dell ULSS 21 ha dato molta importanza negli ultimi anni alla lotta contro la dipendenza da nicotina. Da marzo 2005 è attivo presso l Ospedale Chiarenzi di Zevio un ambulatorio per il trattamento della dipendenza da nicotina e per la prevenzione della ricaduta. Nel 2012 gli utenti seguiti sono stati 191, di cui 80 già in carico dall anno precedente. Dal sito dell Azienda ULSS è possibile accedere grazie al link dedicato, al Portale informativo sul Programma Aziendale antifumo. Azienda ULSS 21 Legnago

105 Capitolo 4 Utenti La Comunità accoglie utenti tossicodipendenti e alcol dipendenti anche con comorbilità psichiatrica. Possono anche essere inseriti soggetti con misure alternative alla carcerazione. L obiettivo della Comunità è infatti il trattamento terapeutico - riabilitativo del dipendente da sostanze e il suo inserimento sociale e lavorativo. LA CTD è un Unità operativa semplice del Dipartimento Dipendenze e collabora con il personale dei SerD di Legnago e Zevio. Gli utenti seguiti dalla Comunità durante l anno 2012 sono stati 41 per un totale di giornate di presenza (4.652 nel 2011,4.602 nel 2010 e del 2009). Prosegue l importante collaborazione con l Associazione dei familiari AGATA Onlus, con il Servizio integrazione Lavorativa e con la Cooperativa ARDEA (attività di Tipolitografia e gestione del Verde). Comunità terapeutica diurna L Argine Nel corso del 2012 il Dipartimento ha portato avanti diverse attività nell ambito dell informatizzazione dei servizi. È stata infatti avviata la sperimentazione, che diventerà obbligatoria a partire dal 2013, dell invio informatizzato del flusso di dati richiesti dal Ministero della Salute (Nuovo Sistema Informativo Nazionale Dipendenze) che sostituisce l invio in modalità cartacea. Inoltre entrambi i SerD hanno aggiornato i propri software gestionali, allineandosi alla maggior parte delle ULSS del Veneto, e hanno attivato l applicativo per la ricettazione informatizzata. Nell ambito delle collaborazioni con altri servizi dell ULSS, è stato rivisto in modo condiviso e congiunto il Protocollo di collaborazione fra il Dipartimento Dipendenze e del Dipartimento di Salute Mentale per il trattamento delle persone con problemi di comorbilità. Inoltre, in gennaio 2012 è stato adottato dai due SERD un protocollo comune per la gestione delle persone inviate dalla Commissione Medica Locale Patenti per le certificazioni relative agli accertamenti per l art. 186 e 187 del Codice della Strada (guida sotto l effetto di alcool e/o di stupefacenti). Il protocollo prevede il pagamento per intero da parte degli interessati delle varie prestazioni effettuate. Per la prima volta nel 2012 sono stati incassati dall ULSS circa euro. Attività di Prevenzione organizzate dai Ser.D. Entrambi i Ser.D del Dipartimento sono impegnati nelle attività di prevenzione. Nel corso dell anno è stato elaborato il Piano Triennale Prevenzione che prevede interventi sia con i giovani che con gli adulti nelle scuole e sul territorio nell ottica di raggiungere l intera popolazione con approcci universali, lavorare con sottogruppi di popolazione a rischio con approcci selettivi e infine contattare persone identificate come vulnerabili e ad alto rischio con approcci mirati. Tabella 4.37 Attività di prevenzione svolte dal Dipartimento delle Dipendenze nell anno 2012 ATTIVITÀ RIVOLTE AI GIOVANI Attività nelle scuole Progetto Siamo Sicuri? elementari Progetto C era una volta medie Progetto CIC per un gruppo di classe prima superiore Progetto Divertimento Stupefacente seconda superiore Progetto Re stare in Te sta terza superiore Evento sostanze: Tusitala quarta superiore Progetto provinciale Gli incidenti stradali nella provincia di Verona. Analisi, cause, conseguenze e prevenzione quinta superiore Progetti C.I.C. Centro di Informazione e Consulenza Organizzazione/partecipazione a Assemblee studentesche Organizzazione dello spettacolo SAD sopravvivenza all autodistruzione in collaborazione con la Provincia di VR nell ambito del progetto Teatro per pensare Evento premiazione mese prevenzione alcologica Attività sul territorio Progetto Giochi Puliti Coordinamento regionale Safe Night e Go-Card Attività con le Autoscuole Progetto Per Corsi di salute ATTIVITÀ RIVOLTE AGLI ADULTI Format genitori: tra illusione e realtà essere genitori oggi Format docenti: Percorso formativo: adulti tra responsabilità, fatiche e passioni Essere docenti oggi il tema della dipendenza nelle discipline scolastiche Stili di vita giovanili. Attività permanente: Gruppo Interscuole Bilancio Sociale

106 Parte III Relazione sociale Format amministratori: Stili di vita giovanili Presentazione Piano Triennale Prevenzione Attività con le Autoscuole Serate di informazione/sensibilizzazione con la popolazione PROGETTI REGIONALI Non solo cura ma cultura: parlare di alcool con gli utenti e pazienti delle strutture sanitarie Giovani e famiglia Immigrazione Nel nostro territorio circa il 10% dei residenti è di cittadinanza non italiana. Ciò comporta la necessità di adottare politiche sociali che tengano conto anche di questa realtà al fine di integrare le diverse culture e rendere la diversità una ricchezza per tutti. L ULSS 21 si è quindi mossa in questo senso con varie iniziative promosse da diversi servizi aziendali. PIANO TERRITORIALE PER L INTEGRAZIONE Approvato nel 2012 da parte della Conferenza dei Sindaci e trasmesso alla Regione Veneto, il Piano ha come obiettivo il consolidamento e la messa a sistema di azioni che favoriscano l integrazione degli immigrati regolari, con particolare attenzione alle donne e agli adolescenti. Collaborano sul territorio il Centro di formazione professionale ENAIP di Legnago e l Associazione per la mediazione linguistico-culturale Il Sorriso di Ilham A novembre 2011 è stato istituito in servizio di Mediazione linguistico-culturale interistituzionale tramite una convenzione tra ULSS 21 e Comuni del territorio con l Associazione Il Sorriso di Ilham. Gli assistenti sociali, gli impiegati amministrativi dei Comuni o gli operatori socio-sanitari dell ULSS, se si trovano in difficoltà comunicative con utenti immigrati possono richiedere il supporto di un Mediatore linguistico-culturale dell Associazione. Tale servizio può intervenire in particolare in caso di eventi come il ricovero ospedaliero di donne o bambini o il ricorso ai servizi sociali in occasione dei quali spesso la buona comunicazione con l operatore è determinante per la riuscita dell intervento. La presenza del mediatore è utile infatti sia per l aspetto linguistico, ma soprattutto per l aspetto culturale in quanto appare sempre più importante la necessità di chiarire all utente l obiettivo e la finalità di un servizio che magari non è fornito nel paese di provenienza. Nel corso dell anno scolastico la Mediazione interistituzionale, effettuata tramite, è stata attivata in 50 casi (di cui 39 in lingua araba e 4 in lingua cinese) per un totale di 201 ore di assistenza. Rilevanza è stata data anche all aspetto della formazione in quanto è importante che da un lato gli operatori siano preparati a rapportarsi con utenti di diverse culture e, dall altro, che gli immigrati nel territorio vengano adeguatamente informati circa norme igieniche e di sicurezza da adottare sui luoghi di lavoro, nella vita quotidiana e in spazi commerciali o di ristorazione. È stato organizzato il terzo modulo del corso di formazione per operatori sociali, sociosanitari ed amministrativi su La presenza straniera nel territorio dell AULSS 21, inoltre, grazie alla Rete Tante Tinte sono stati progettati 3 corsi di formazione rivolti ad insegnanti e operatori sociali e sociosanitari (corso Rom e Sinti, etnia nigeriana, tema degli adolescenti di II generazione) e 1 corso di 40 ore rivolto a donne immigrate sulla lingua, la cura della persona e dell ambiente familiare. SERVIZIO TELEFONICO MULTILIGUE 24 ORE SU 24 PER GLI OPERATORI DELL ULSS 21 È un servizio, attivo dal 2010, che consente all operatore sanitario di mettersi in contatto tutti i giorni e a tutte le ore con un servizio di interpretariato i cui operatori possono tradurre dall italiano a 18 lingue più diffuse e altre 50 minori. 106 INFORMAZIONE IN SEI LINGUE SUI SERVIZI SOCIO-SANITARI A SUPPORTO DELLA GRAVIDANZA E AL CONTRASTO DELLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI Il gruppo di lavoro integrato tra Dipartimento Distretto, Dipartimento Prevenzione e Associazione Il sorriso di Ilham ha elaborato 6 filmati, successivamente resi disponibili in cartaceo in forma di opuscoli, relativi a tre tematiche chiave per una convivenza civile in una società multiculturale: diritti Azienda ULSS 21 Legnago

107 Capitolo 4 Utenti e doveri nel reciproco rispetto e tutela e mutilazioni genitali femminili e supporto alla gravidanza. Oltre alla diffusione degli opuscoli, i filmati sono stati posti in visione presso il Pronto Soccorso dell Ospedale Mater Salutis, nelle sale d attesa dei reparti e servizi, nonché distribuiti alle scuole e ai Comuni del territorio. SEGNALETICA MULTILINGUE PER TEMATICHE SENSIBILI Diverse campagne di comunicazione riguardanti tematiche particolarmente sensibili sono state tradotte nelle lingue più diffuse sul territorio, in modo tale da raggiungere tutte le fasce di popolazione: Avviso obbligatorio da esporre nei locali con giochi d azzardo (italiano, arabo, inglese) Decalogo per la Tutela dei minori (18 lingue) Bilancio Sociale

108 Parte III Relazione sociale CAPITOLO 5. Risorse Umane RISORSE UMANE Il principio della dottrina sulle organizzazioni aziendali per cui il vero patrimonio delle imprese sono le persone assume uno specifico significato per le aziende sanitarie, nelle quali il fattore della professionalità inteso non solo in senso tecnico, ma anche come capacità di interazione con l utenza e lavoro in équipe risulta determinante ai fini della qualità ed efficacia del servizio erogato. Anche in termini di politiche di bilancio, d altronde, il valore delle risorse umane risulta determinante, in quanto il costo del personale rappresenta uno delle voci di spesa con maggiore incidenza sugli oneri di produzione delle aziende sanitarie. Per queste ragioni, la valorizzazione delle risorse umane del SSN rappresenta un principio che necessariamente deve orientare le politiche legislative e gestionali che, operando su diversi livelli, sono destinate ad incidere sul reperimento, sulla formazione, sull inquadramento giuridico-contrattuale, sull aggiornamento, sulla promozione, sulla produttività e sulla crescita professionale del personale del comparto sanitario. Fonte: Libro Bianco sui Principi fondamentali del Servizio Sanitario nazionale, Ministero della Salute, 2008 Il Servizio Personale e sviluppo organizzativo è un articolazione aziendale che si occupa del vari aspetti concernenti la gestione delle risorse umane, riassumibili nei processi di: pianificazione, reclutamento, selezione ed inserimento in azienda, formazione, valutazione, carriera e mobilità del personale, politica retributiva e relazioni sindacali e rapporti con il personale. Personale per ruolo e profilo Consistenza e caratteristiche del personale Nel Servizio Sanitario Nazionale operano molte professionalità di diversa estrazione e con di rapporti di lavoro di varia natura: rapporto di dipendenza a tempo indeterminato; rapporto di dipendenza a tempo determinato (avviso pubblico); personale a convenzione, così distinto: - Specialisti ambulatoriali interni (SAI); - Medici di medicina generale (MMG); - Pediatri di libera scelta (PLS); - Medici di continuità assistenziale (guardia medica). altri rapporti quali: - incarichi ex. art. 15 septies D. Lgs. 502/92 - collaborazioni coordinate e continuative (Co.Co.Co.) e incarichi libero professionali ex art. 76 comma D.Lgs. 165/2001 Circa l 85% del personale che lavora all interno delle strutture aziendali è legato all Azienda da un rapporto di dipendenza a tempo indeterminato. La quota rimanente è rappresentata da rapporti di lavoro a tempo determinato o temporaneo (dipendenti a tempo determinato, incarichi art 15 septies D. lgs 502/92, collaborazioni coordinate e continuative e incarichi professionali art. 76 D.lgs 165/01). L Azienda inoltre, per rispondere alle esigenze dei cittadini e per migliorare la qualità delle prestazioni, ricorre a professionisti convenzionati: Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera scelta, Medici addetti al servizio di Continuità Assistenziale (guardia medica notturna, festiva prefestiva) e Specialisti ambulatoriali interni. Il loro rapporto con il Sistema Sanitario nazionale è regolato a livello nazionale con i rispettivi Accordi Collettivi Nazionali, Accordi Regionali e, a livello aziendale, con i cosiddetti Patti Aziendali, con cui si definiscono i progetti e le attività che il personale convenzionato deve svolgere per l attuazione degli obiettivi individuati dalla programmazione regionale. Includono la promozione dell attività di governo della domanda, obiettivi di salute, attività di formazione, di crescita professionale dei Medici e di erogazione dei servizi. Azienda ULSS 21 Legnago

109 Capitolo 5 Risorse umane Tabella 5.1 Consistenza del personale dipendente PERSONALE DIPENDENTE a tempo indeterminato e determinato (al 31/12) Dirigenza medica Dirigenza sanitaria Dirigenza veterinaria Personale infermieristico OSS/OTAA Comparto (esclusi infermieri e OSS/OTAA) Dirigenza professionale, tecnico, amministrativo (PTA) Comparto PTA Totale personale dipendente PERSONALE CONVENZIONATO Medici di medicina generale Pediatri libera scelta Specialisti ambulatoriali interni Medici addetti al servizio di Continuità Assistenziale Tot. personale convenzionato Grafico 5.1 Percentuale di ore lavorate dal personale dipendente a tempo determinato e indeterminato e dal personale flessibile per macro Livello di Assistenza SERVIZI GENERALI 7,3% AREA PREVENZIONE 5,6% l personale dipendente è rappresentato prevalentemente dalla componente femminile (72%), con un totale di dipendenti donne contro 488 uomini. Questa distribuzione tuttavia varia in base alle posizioni ricoperte, come illustrato nel grafico 5.1. AREA OSPEDALE 50,9% AREA DISTRETTUALE 36,3% Grafico 5.2 Personale dipendente per sesso con dettaglio su personale con qualifica apicale (anno 2012) Dirigenti ruolo sanitario Comparto ruolo sanitario (compr. OSS/OTAA) Dirigenti PTA Comparto PTA Femmine Maschi 39,7% 18,2% 28,6% 27,8% 60,3% 81,8% 71,4% 72,2% Bilancio Sociale

110 Parte III Relazione sociale Profili orari e limitazioni Per quanto riguarda il profilo orario del personale dipendente a tempo indeterminato (il personale a tempo determinato è sempre a tempo pieno), il grafico 5.3 illustra la percentuale di dipendenti impegnati a tempo pieno, in part-time fino al 50% e in part-time oltre il 50%. I dipendenti in part-time sono per il 98% donne. Nel 2012 sono stati circa 100 i dipendenti con limitazioni lavorative, quasi tutti infermieri, operatori socio sanitari e altro personale sanitario (fisioterapisti, tecnici, ecc.) Grafico 5.3 Profilo orario dei dipendenti Tempo pieno Part-time fino al 50% 54 Part-time oltre il 50% Prevenzione e gestione del rischio degli operatori Il compito di garantire l attività di sorveglianza sanitaria e del rischio degli operatori è assegnato al Servizio Prevenzione e Protezione. Esso, oltre ad individuare i fattori di rischio negli ambienti di lavoro e le relative misure di sicurezza nel rispetto della normativa vigente, monitora costantemente gli infortuni che coinvolgono il personale dipendente durante lo svolgimento dell attività lavorativa. Grafico 5.4 Infortuni del Personale dipendente durante l attività lavorativa (anni ) Nel 2012 il Servizio Prevenzione e Protezione ha rilevato un totale di 73 infortuni (Grafico 5.4) con un trend in continuo miglioramento. La popolazione di riferimento comprende sia i lavoratori formalmente dipendenti che altro personale presente in Azienda a vario titolo come gli Studenti del Corso di Laurea in Scienze infermieristiche, i Medici tirocinanti, ecc. La maggioranza degli infortuni è di natura biologica (Grafico 5.5) anche se l andamento è in riduzione. Per rischio biologico si intende il rischio da esposizione a tutti quegli agenti biologici normalmente presenti negli ambienti sanitari (virus, batteri, miceti e parassiti) con quali si può entrare in contatto attraverso punture da ago, tagli, schizzi o spruzzi.. Tutto il personale è debitamente istruito circa le precauzioni universali (standard) e specifiche per la prevenzione delle infezioni occupazionali, in particolare lavaggio sistematico delle mani e utilizzo dei DPI (Dispositivi di protezione individuale). Le azioni di prevenzione finalizzate a contenere i contatti a rischio di trasmissione sono, oltre alla formazione continua e all addestramento, l osservanza delle Precauzioni standard e la disponibilità e l utilizzo di dispositivi medici sicuri (Needlestick Prevention Devices). Per gli infortuni da scivolamento/caduta, seconda tipologia di infortunio per rilevanza, la prevenzione viene concretizzata attraverso la sensibilizzazione costante del personale nell adozione di comportamenti corretti nei percorsi all interno e all esterno delle strutture aziendali, nell utilizzo corretto delle calzature da lavoro fornite, nel monitoraggio delle caratteristiche di integrità di pavimenti interni delle strutture, intervenendo con celerità in caso di danneggiamenti di qualsiasi tipo, oltre che il divieto di utilizzare prodotti a base di qualsiasi tipo di cera per la pulizia dei pavimenti. Gli infortuni hanno determinato un totale di 668 giorni di assenza, che scendono a 526 se non si considerano gli infortuni in itinere, cioè quelli stradali, non direttamente collegati a rischi interni all azienda (Tabella 5.5). Tabella 5.2 Altri indicatori sugli infortuni del personale Indicatori n infortuni totali (senza itinere) giorni di assenza per infortuni (senza itinere) n infortuni totali/n dipendenti 0,04 0,04 n infortuni con assenza > di 3 gg/n dipendenti 0,01 0,01 n infortuni in itinere 9 10 giorni di assenza per infortuni in itinere giorni di assenza media per infortuni in itinere 24,3 14,2 110 Grafico 5.5 Tipologie di infortuni avvenuti nel 2012 Scivolamento /caduta 13,7% Altre cause 23,3% In itinere 13,7% Movimentaz. carichi 1,4% Biologici 38,4% Movimentaz. pazienti 9,6% Azienda ULSS 21 Legnago

111 Capitolo 6 Pubblica amministrazione e Organizzazioni partner CAPITOLO 6. Pubblica amministrazione e organizzazioni partner PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONI PARNER La Regione Veneto Le Regioni, responsabili in via esclusiva dell'organizzazione delle strutture e dei servizi sanitari, sono direttamente impegnate ad assicurare l'effettiva erogazione delle prestazioni incluse nei LEA (Livelli essenziali di assistenza), sulla base delle esigenze specifiche del territorio nazionale. La Regione Veneto ha un ruolo centrale nel governo delle politiche sanitarie e sociosanitarie che esplica mediante la nomina del Direttore Generale. Inoltre, è l Ente con il quale l Azienda ULSS intrattiene il maggior numero di rapporti istituzionali, in particolare: approva i bilanci economici preventivi e consuntivi, attestandone la congruità; definisce tariffe e tetti di attività per determinare le tipologie di prestazioni; autorizza gli investimenti dell azienda; detta i vincoli per le assunzioni del personale dipendente; definisce la dotazione organica ospedaliera nell ottica della programmazione regionale; integra il finanziamento destinato all area sociale a parziale copertura da parte dei Comuni; definisce obiettivi specifici per la direzione strategica aziendale; determina i principi sull organizzazione dei servizi e i criteri di finanziamento dell Azienda ULSS; fornisce gli indirizzi per la definizione del Piano Attuativo Locale quale strumento di programmazione sanitaria e socio-sanitaria nelle specifiche realtà territoriali e provvede alla sua approvazione; definisce l articolazione territoriale delle Aziende Socio-Sanitarie, i principi ed i criteri per l adozione dell Atto Aziendale volto a disciplinarne l organizzazione ed il funzionamento. L attività dell Azienda ULSS è costantemente rilevata dalla Regione alla quale vengono inviati, attraverso flussi informativi istituzionali, informazioni relative all attività erogata, al personale, ai dati economico-finanziari, etc. Ai Direttori Generali, all atto della nomina, la Regione assegna obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi con riferimento alle relative risorse. Periodicamente con decreti della Giunta Regionale vengono individuati i tempi e le modalità di raggiungimento in termini concreti degli obiettivi suddetti Istituzioni scolastiche e Polo didattico universitario Dall Anno Accademico 2000/01 l Azienda ULSS 21 ospita il Corso di Laurea in Infermieristica, polo didattico dell Università degli Studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il percorso di studi si articola in 3 anni e comprende lezioni didattiche, laboratori, esercitazioni, tirocini clinici presso le Unità Operative dell Azienda ULSS 21 di Legnago e dell Azienda Ospedaliera di Verona, dove gli studenti maturano esperienze in importanti realtà di alta specialità. In linea con l evoluzione dei bisogni dei cittadini e con il nuovo piano di studi del Corso di Laurea si è dato ampio spazio allo sviluppo di competenze spendibili non solo in strutture ospedalieri ma anche nel territorio. Per questo motivo con l anno accademico 2011/2012 gli studenti svolgono il tirocinio clinico anche presso i Centri Servizi di Oppeano e Cerea. Inoltre l Università di Verona offre agli studenti la Bilancio Sociale

112 Parte III Relazione sociale possibilità di arricchire il proprio curriculum formativo all estero, usufruendo del programma Erasmus. L Azienda ULSS 21 ha in dotazione due manichini ideati per la formazione professionale, volti a simulare scenari di assistenza e gestione di un ampia serie di pazienti, con i quali gli studenti possono sperimentare la propria abilità professionale in situazione protetta. Per il 2012 l Azienda ULSS 21 ha in programma l acquisizione di un terzo manichino. Nel corso del 2011/2012 è stata rinnovata la dotazione dell aula informatica con cinque nuovi computer, forniti in comodato d uso dall E.S.U. di Verona. Da settembre 2012 sarà disponibile anche la rete wireless dell Università di Verona presso il nostro Corso di Laurea, alla quale studenti e docenti potranno accedere con il proprio pc, telefonino e tablet. Sempre nel 2011/2012 è stato organizzato l Open day rivolto agli studenti del Liceo Cotta. Docenti, studenti e neolaureati del Corso di Laurea di infermieristica hanno illustrato l offerta formativa del Corso di Laurea con opuscoli e dimostrazioni pratiche in laboratorio. Questa evento è stato preceduto dalla partecipazione da parte di alcuni studenti dell istituto superiore a delle lezioni universitarie, a stage osservativi in contesti clinici dell Ospedale Mater Salutis (Progetto alternanza scuola/lavoro con il Liceo Cotta ). Al fine di garantire un contesto favorevole all apprendimento, è sempre costante il rapporto tra il Corso di Laurea e lo staff clinico: i Coordinatori Infermieristici (ex caposala) partecipano ad incontri specifici di programmazione al fine di creare un ambiente che faciliti l apprendimento, mentre gli infermieri vengono appositamente formati ad affiancare gli studenti infermieri nei contesti clinici ospedalieri e territoriali. Gli studenti iscritti all Anno Accademico sono stati 243, di cui 105 al primo anno, 65 al secondo e 73 al terzo anno. Gli studenti che hanno portato a termine gli studi, laureandosi nelle ultime sessioni di Laurea (novembre 2011, marzo 2012) sono stati 50, portando a 330 il numero complessivo dei laureati dal 2000 ad oggi. i Il Corso di Laurea in Infermieristica di Legnago è situato al terzo piano ala nord dell Ospedale di Legnago. L accesso al Corso di Laurea è programmato e per accedere alla selezione è prevista la preiscrizione sul sito dell Università di Verona ( da metà luglio a metà agosto. Il Personale di segreteria è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore per informazioni sull organizzazione e le modalità di accesso al Corso stesso. Per rivolgersi alla Segreteria del Corso di Laurea in Infermieristica i recapiti sono: , fax , laurea.infermieri@aulsslegnago.it Asilo nido aziendale Nell Azienda ULSS 21 di Legnago è attivo dal 2005 un servizio di Asilo Nido Aziendale prioritariamente dedicato ai figli dei dipendenti, la cui conduzione è affidata ad una Cooperativa sociale operante nel settore. L Asilo Nido, denominato Fior di Nido, accoglie bambini di età compresa tra 3 mesi e 3 anni. I bambini iscritti nel 2011 sono in media 25 per un totale di circa giornate di presenza. Le spese sostenute per il funzionamento di questo servizio nel 2012 sono ammontate ad Tali costi sono stati coperti con le rette Azienda ULSS 21 Legnago

113 Capitolo 6 Pubblica amministrazione e Organizzazioni partner pagate dagli utenti ( ), da fondi dell ULSS ( ) e da un finanziamento regionale Fornitori La qualità dei fornitori costituisce per l Azienda uno dei fattori di successo per garantire ai propri utenti delle prestazioni sanitarie adeguate. L azienda opera con riferimento alle disposizioni del Codice degli Appalti, garantendo imparzialità, trasparenza e concorrenzialità nella selezione dei contraenti, unitamente all economicità dei risultati. L Azienda si impegna, con particolare in riferimento all area della contrattazione sotto il valore di soglia comunitaria, a realizzare con i propri fornitori strategie innovative di partnership ispirando la disciplina contrattuale alla ricerca di forme condivise sistematiche di collaborazione e di coinvolgimento, per favorire la massima qualificazione della programmazione della gestione dei processi di approvvigionamento. L Azienda stipula generalmente contratti di fornitura per l acquisizione di beni sanitari (attrezzature sanitarie, presidi, farmaci, ecc), di Grafico 6.1 Provenienza dei fornitori (provincia) per fatturato dell acquisto beni non sanitari (cancelleria, mobilio, ecc.) e di servizi non sanitari Treviso Venezia 0,50% 0,81% (lavanderia, mensa, ). Vi sono Padova inoltre fornitori privati con i quali Rovigo 4,91% l azienda instaura un rapporto che 0,32% esula dalla fornitura in senso stretto e sfocia piuttosto nella collaborazione: in questo caso si parla di acquisto di servizi sanitari verso cooperative sociali, associazioni ONLUS, istituti di Verona assistenza privati, Comuni, ecc. Altre Regioni 46,93% Sono infine da considerare anche i 42,64% rapporti di fornitura per servizi sanitari con controparti quali le Case di Riposo, Medicina convenzionata (MMG, PLS, Specialisti ambulatoriali Vicenza interni, Continuità assistenziale), 3,55% farmaceutica convenzionata, ecc. I tempi medi di pagamento verso i fornitori sono di 373 giorni (221,4 nel 2010). Questo dato comprende anche quei fornitori (medicina e farmaceutica convenzionate, case di riposo, ecc.) per i quali è prevista una priorità nei pagamenti. Per la generalità dei fornitori di beni e servizi, che invece non hanno priorità, i termini medi di pagamento sono a 454 giorni dalla data di fatturazione, a causa delle criticità nella situazione di liquidità aziendale di cui è già stata data nota nel Capitolo 3 Dimensione Economica. Il Grafico 6.1 riporta la distribuzione territoriale dei fornitori dell Azienda secondo il fatturato dell acquisto. Si osserva come oltre la maggioranza degli acquisti vengano effettuati in Regione Veneto e, in particolare, nella provincia di Verona (46,9%) Gli Istituti Creditizi Per l anno 2012 è stato presentato alla Fondazione Cariverona, nell ambito del programma Salute Pubblica, Medicina Preventiva e Riabilitativa, un progetto di Telemedicina che prevede l estensione ad altre Unità Operative del progetto di telemedicina, denominato REM, per l implementazione del fascicolo sanitario elettronico e l adeguamento tecnologico per la distribuzione online delle immagini presso le Unità Operative ospedaliere. Bilancio Sociale

114 Parte III Relazione sociale Le organizzazioni del Terzo settore Le Organizzazioni del Terzo Settore (Associazioni di volontariato, Comitati, Cooperative Sociali) svolgono una funzione di grande supporto al sistema socio-sanitario, spesso anche per supplire a carenze riscontrate nell offerta dei servizi istituzionali. La normativa inoltre riconosce la funzione che le associazioni e gli organismi di tutela svolgono in rappresentanza dei singoli cittadini, nella verifica dello stato di attuazione del diritto alla salute, nella programmazione delle attività socio-sanitarie e nella valutazione dei servizi. L Azienda si è dimostrata puntualmente aperta alla collaborazione con tutte le associazioni che hanno voluto, negli anni, avviare iniziative in ambito sanitario. Si è così instaurata una complessa rete di scambio: l Azienda valorizza il volontariato e si avvale delle prestazioni di supporto operativo e finanziario delle associazioni, attuando in concreto la collaborazione fra pubblico e privato e favorendo uno scambio culturale e formativo che avvicina l Azienda ai cittadini. Si riporta di seguito l elenco delle associazioni di Volontariato e organizzazioni del Terzo Settore, che si interfacciano con l Azienda ULSS 21. Prosegue la preziosa collaborazione con i volontari del Tribunale dei diritti del Malato Cittadinanzattiva al Punto Accoglienza, posto all ingresso dell Ospedale Mater Salutis. Collaborano non solo fornendo indicazioni al pubblico, ma anche assistendo gli utenti che effettuano il pagamento alle casse automatiche. Gestiscono inoltre il rilascio delle carrozzine consegnando all utente la scheda di sblocco delle stesse, previo ritiro di un documento di riconoscimento che viene riconsegnato al momento della restituzione della scheda. Questa nuova modalità ha fatto sì che gli utenti trovassero sempre la disponibilità di una carrozzina all ingresso riservato ai pazienti non deambulanti. 114 UTENTI IN GENERALE associazioni A.N. Alpini Protezione Civile Bonavigo Gruppo alpini donatori di sangue Legnago Donatori di sangue e sensibilizzazione con Avis per scuole AIDO - Ass.ne italiana donatori di Angiari, Bovolone, Casaleone, Cerea, Comcamarise, Legnago, Marega di Bevilacqua, Minerbe, Nogara, Donatori organi, incontri con i medici, informazione e Organi Oppeano, Ronco all'adige, S. Pietro di sensibilizzazione alla popolazione M., Salizzole, Sanguinetto, Villa Bartolomea Associazione Diabetici Legnago, Bovolone, Zevio Adulti diabetici AVIS - Associazione italiana Donatori di Sangue Circolo Noi e Caritas Comitato in difesa dell'ospedale FIDAS - Donatori di sangue Società operaia mutuo soccorso Angiari, Casaleone, Castagnaro, Concamarise, Legnago, Bevilacqua, Minerbe, Nogara, Oppeano, Palù, Sanguinetto, Villa Bartolomea, Zevio Angiari Legnago, Nogara Donatori sangue e sensibilizzazione Intrattenimento anziani e trasporto in ospedale (collaborazione con il Comune); feste e intrattenimento per bambini. Migliorare qualità servizi dell'ospedale e mantenere l'autonomia. Riportare attenzione per garantire poliambulatori e diagnostica. Partecipa alla Conferenza dei Sindaci. Bovolone, Casaleone, Cerea, Isola Rizza, Ronco all'adige, Roverchiara, S. Pietro di M., Salizzole, Oppeano, Donatori di sangue e sensibilizzazione Zevio Casaleone, Nogara Assistenza sociale per tutti, sensibilizzazione e ambul. prelievi per anziani convenzionato con l'ulss ASCOM - Cooperazione sviluppo terzo mondo Legnago Missioni in Africa Ass.ne "Oasi" Legnago Biblioteca e medici volontari per immigrati Associazione "TANTE TINTE" Verona Assistenza a stranieri, immigrati Centro Italiano Femminile Legnago Adulti immigrati, caritas Banca della disponibilità Minerbe Trasporto per domiciliare anziani, disabili, minori (solo per il Comune) Tribunale del malato e Cittadinanza Attiva Legnago, Oppeano Tutela dei malati, dei cittadini, accoglienza SO.CREM. - Associazione per la Tutela ed assiste gli iscritti che hanno espresso la volontà per la Legnago cremazione cremazione. Caritas Casaleone, Zevio Centro ascolto per famiglie disagiate (alimenti, medicinali, probl. economici, vestiario, mobili) Persone singole volontarie Gazzo V.se, Sanguinetto Consegne pasti a domicilio per persone bisognose, assistenza Ass.ne Prevenzione Oncologica Legnago Attività di sensibilizzazione Azienda ULSS 21 Legnago

115 Capitolo 6 Pubblica amministrazione e Organizzazioni partner PERSONE IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ E DISABILITÀ associazioni Ass.ne Italiana Assistenza Spastici Verona AITSaM Legnago Sostegno e orientamento pazienti con disagio psichico e loro familiari ANGSA Verona Associazione genitori soggetti autistici ACAT Legnago, Nogara Alcolisti in trattamento Agata Legnago Genitori dei tossicodipendenti AISM Legnago Adulti disabili AISTOM Legnago Riabilitazione e inserimento psico-sociale degli tomizzati, con attenzione particolare ai bambini Alcolisti Anonimi Bovolone Alcolisti Alcolisti Anonimi Gruppo Rinascita Legnago Raccolta richieste (Sert) e sensibilizzazione pubblica Amici della Solidarietà Bovolone Disabili adulti Amici persone diversamente abili Zevio Handicap Anche tu sei mio fratello Nogara Disabili adulti Ceod ANMIC Legnago Associazione Nazionale Mutilati e invalidi Civili Ass. Papa Giovanni XXIII Legnago Disabili e marginalità Ass.ne "Gabbia No onlus" Legnago Disabili giovani adulti Ass.ne "La Calamita" Legnago Adulti psichiatrici e attività ricreative Ass.ne "La Girandola" Legnago Adulti fumatori Ass.ne "S. Martino" Legnago Adulti gravi - CEOD Ass.ne "Tutela Saluta Mentale" Legnago Adulti psichiatrici Ass.ne Amici ANT Legnago Volontari per la raccolta fondi per ANT Bologna e assistenza gratuita ai malati terminali oncologici a domicilio da parte di medici di Melara. Ass.ne Malati di Asma Legnago Ass.ne Sordi Basso Veronese Legnago Incontri fine settimana, si aiutano tra di loro, corsi linguaggio dei segni. Associazione Nazionale Tumori Nogara Assistenza domiciliare; ricerca; assistenza sociale alle famiglie Centro "La Bussola" (Agata) Legnago Lotta alla dipendenza da gioco d'azzardo Fondaz. Comunità Alloggio "Madonna di Lourdes" Cerea Appart. per persone in difficoltà Fondazione"Futuro Insieme" Legnago Disabilità, Amm.ri di sostegno, Mutuo Aiuto GAV - centro ascolto Oppeano Adulti psichiatrici Il Corallo Salizzole Marginalità sociale - Serd La Sfida Bovolone Auto-mutuo-aiuto ai tossicodip o giovani con altri disagi (es alcolisti) di tutte le età (minori e giovani adulti). Ascolto anche dei genitori per fornire un corretto invio. Mani Amiche Bovolone Minori disabili Piccola Fraternità Bovolone, Cerea, Legnago Casi di povertà, casa del fanciullo, Attività adulti e minori, CEOD Più di Uno Zevio Minori con handicap Progetto Sorriso Nogara Minori e famiglie psichiatrici e disabili San Rocco Nogara Disabili adulti - CEOD Associazione La Strada Ca di David Disabili Ass.ne Più di uno Verona Disabili cooperative sociali Anderlini Cerea CEOD - disabili Arcobaleno Zevio Centro per l'infanzia e trasporto ragazzi disabili Ardea Legnago Inserimento lavorativo (tipografia Vigo) Coop. Soc. Energie Sociali Verona adolescenti e giovani Don Righetti Salizzole CEOD- RSA Emmanuel Bovolone CEOD Il Calabrone Legnago Adulti disabili, tossicodipendenti, alcolisti, carcere, disagio sociale Il Focolare Bovolone Giovani adulti disabili Il Pellicano Bovolone Adulti disabili Il Ramo del Cedro Minerbe Minori psichiatrici e alloggi per minori Nuova Casa Nostra Cologna Veneta CEOD, inserimento socio-lavorativo SOL-CO Coop soc. consortile Verona disagio sociale Bilancio Sociale

116 Parte III Relazione sociale FAMIGLIA ED ETA' EVOLUTIVA associazioni ACS Campagnola Campagnola di Zevio Attività educative e ricreative per minori AGE - Ass.ne Genitori Casaleone Collaborazioni con le scuole, Conferenze sul disagio giovanile, intrattenimento reparto materno infantile dell ospedale (Progetto Andrea) ANDOS - Ass.ne Naz. Donne operate al seno Legnago Sostegno psicologico alle donne, visite mediche veloci Ass.ne "Una Famiglia in più" Urbana PD minori allontanati dalla famiglia Ass.ne "Famiglie per l'accoglienza" Verona minori allontanati dalla famiglia Ass.ne "Maestra Teresa" Legnago Sostegno e assistenza socio-culturale dei nomadi Ass.ne "Movimento per l'affido" Verona minori allontanati dalla famiglia Ass.ne Genitori "L'Aquilone" Ronco all'adige Assistenza/formazione per problematiche con figli Associazione Iride: - Il Girasole - Ostello della Gioventù "Adige" Legnago Residenzialità e progetti su minori Betania Zevio Minori a rischio CAV - Centro Aiuto alla Vita Legnago, Nogara Tutela della maternità, madri e figli Centro per la famiglia "La rete" Cerea Consulta per il sociale Legnago Coordin. volontariato di tutte le età Consultorio Familiare privato Legnago Prevenzione e consulenza Consultorio familiare priv. Cefas Zevio Adulti e coppie - consultorio familiare Eureka a Colori Bovolone Centro di aggregazione per minori-adolescenti GEI - Gioco e Imparo Albaro di Ronco Attività di promozione sociale, culturale e sportiva per bambini delle scuole all'adige materne ed elementari Sibilla - sportello donna Legnago Centro per l'ascolto e consulenza psicologica, giuridica, amministrativa e imprenditoriale La Rosa Nogara Assistenza anziani, bambini, cav cooperative sociali Coop. Don Calabria- S Benedetto VR Verona adolescenti, giovani e minori Il Giardino Bovolone Asilo nido Il Giglio Onlus Legnago adolescenti, giovani e minori La Tartaruga Bovolone Adulti disabili L'Acquario di Cerea Cerea Asilo nido e comunale Verdearancio Cerea Assistenza minori Dopo-scuola "La Casa del Sole" "Casa dei ragazzi" c/o Piccola Fraternità "Eureka a Colori" Dopo-scuola "Il Traghetto" Centro diurno "Il Grillo Parlante" Centro d'incontro Centro Diurno d'artagnan Spazio RedRum Centro Diurno "Il Cerchio Magico" Dopo-scuola "pomeriggio con.." Centro "Alla scoperta del Tesoro" c/o Biblioteca comunale Centro Diurno "Ancora un abbraccio" c/o Sala civica S. Maria di Zevio centri di aggregazione per minori e adolescenti Marega di Bevilacqua Bovolone Bovolone Castagnaro Cerea Legnago Legnago Legnago Nogara Oppeano Ronco all'adige Zevio UTENTI ANZIANI associazioni Anziani "La Quercia" Ass. ne Terza Età (AVET)- Assistenza alla persona e motricità per anziani Ass.ne "L'Incontro" Ass.ne Solidarietà Parrocchiale Ass.ne Terza Età Circolo AUSER - Trasporto, pasti caldi, logistica prelievi per persone con difficoltà Gruppo Campiol Gruppo Volontari Comunali - Trasporti anziani Il Sole Società Mutuo Soccorso Tribunale del malato - Trasporti anziani Volontari assistenza ospedaliera - Assistenza diurna e notturna anziani La Rosa Bovolone Porto di Legnago Legnago Castagnaro Zevio Cerea, Legnago, Nogara, Sorgà Nogara Angiari Salizzole Nogara Oppeano Legnago Nogara 116 Azienda ULSS 21 Legnago

117 Capitolo 7 Sostenibilità ambientale CAPITOLO 7. Sostenibilità Ambientale SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE La sostenibilità aziendale rappresenta un tema di particolare attenzione anche per l Azienda sanitaria in quanto si avvale di molteplici strutture nel suo territorio di competenza. In particolare gli Ospedali richiedono un apporto costante di energia con un conseguente importante impatto dal punto di vista economico e ambientale. Inoltre, durante l attività sanitaria viene prodotta una gran quantità di rifiuti, anche pericolosi, che devono essere smaltiti nella maniera corretta ai fini della tutela della salute pubblica. La normativa vigente, in questo senso, privilegia la tutela della pubblica incolumità, imponendo comportamenti più rigorosi rispetto al passato ed attribuendo forti responsabilità personali, da cui deriva l esigenza di corretta e puntuale applicazione delle relative norme Gestione dei Consumi Per assolvere a tutte le proprie funzioni le strutture della nostra Azienda assorbono grandi quantità di energia, sia elettrica che termica. Le strutture ospedaliere devono assicurare il continuo funzionamento dell illuminazione, degli apparecchi elettromedicali, ecc. e richiedono un erogazione di energia elettrica costante. I consumi di energia incidono sui costi fissi aziendali e risentono del continuo aumentare dei costi. Tabella 7.1 Consumi totale e per metro quadrato delle principali fonti energetiche Tipologia consumo 2009 Consumi Consumi totali al mq* 2010 Consumi Consumi totali al mq* 2011 Consumi Consumi al totali mq* , , , , , , , , ,001 Gasolio (Kg) 415 0, , ,004 Acqua (mc) , , ,906 Energia elettrica (Mwh) Gas metano (mc) Olio combustibile BTZ (Kg) * riferiti ai soli Presidi ospedalieri 117 Bilancio Sociale 2012

118 Parte III Relazione sociale La Gestione dei Rifiuti Il Settore Tutela e ambiente della Dirigenza Medica Ospedaliera, come da normativa vigente, ha gestito lo smaltimento dei rifiuti sanitari.. La Tabella 7.2 presenta la classificazione dei rifiuti e la quantità in Kg prodotta, compresi i rifiuti non sanitari (carta, plastica e vetro) che l Azienda si impegna a destinare al riciclaggio. Tabella 7.2 Consumi dei rifiuti prodotto negli anni in Kg Classificazione dei Quantità in Kg rifiuti Descrizione Assimilati a rifiuti Carta e cartone urbani Imballaggi in Vetro Apparecchiature fuori uso Batterie alcaline Carta e pellicole per fotografie contenenti argento o composti dell argento Carta e pellicole per fotografie non contenenti argento o composti dell argento nd Ferro e acciaio Imballaggi materiali misti Non pericolosi Plastica e moquette Lana di roccia Resine di scambio ionico sature od esauste Rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione Materiali da costruzione a base di gesso Carta triturata (documenti con dati sensibili) nd nd nd Rifiuti ingombranti nd nd nd Toner per stampa esauriti nd Apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC Apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi nd Trasformatori e condensatori contenenti PCB Batterie al piombo Camici piombati Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose Fanghi delle fosse settiche Pericolosi non a rischio infettivo Fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue urbane Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminate da tali sostanze Rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa Soluzioni fissative Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele chimiche di laboratorio Sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio Rifiuti raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni Sanitari pericolosi a rischio infettivo Rifiuti smaltiti Medicinali citotossici e citostatici con precauzioni particolari Medicinali (diversi da med. citotossici e citostatici) Azienda ULSS 21 Legnago

119 Capitolo 7 Sostenibilità ambientale PARTE IV PIANIFICAZIONE FUTURA PARTE IV Pianificazione futura Linee Guida per il 2013 Bilancio Sociale

120

121 Capitolo 8 Obiettivi futuri dell Azienda CAPITOLO 8. Obiettivi futuri dell Azienda OBIETTIVI FUTURI DELL AZIENDA Negli ultimi anni, e in particolare nel 2012, si sono susseguite numerose e sistematiche manovre di finanza pubblica nel settore sanitario volte alla razionalizzazione e al contenimento della spesa. Il quadro economico finanziario di riferimento per l elaborazione delle proposte di bilancio economico preventivo per l anno 2013 e triennio viene delineato dalla DGRV n del 28/12/2012, e successive deliberazioni, che forniscono alle Aziende del SSR Veneto direttive suddivise per aree di attività e di bilancio per orientare la predisposizione del Bilancio Preventivo Economico Annuale Al fine di fornire obiettivi di equilibrio del sistema coerenti con il quadro di finanza pubblica definito per il triennio e consentire alle Direzioni Strategiche delle Aziende Sanitarie di disporre di strumenti minimi per la programmazione delle attività, la Regione Veneto con DGR n. 154/CR del 24/12/2012 ad oggetto Assegnazione provvisoria alle Aziende Sanitarie del Veneto delle risorse finanziarie per l erogazione dei livelli essenziali di assistenza per gli esercizi 2013,2014 e Richiesta di parere alla Commissione Consiliare a norma dell art 441, L.R. 5/2001 ha assegnato provvisoriamente le risorse finanziarie, rispettivamente per l esercizio 2013, 2014 e 2015 per l erogazione dei livelli essenziali di assistenza e i provvisori livelli-obiettivo delle perdite di esercizio. Nel 2013 la Regione Veneto ha emanato la DGR 1237/2013 con la quale sono stati assegnati gli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi per le Aziende ULSS del Veneto, l Azienda Ospedaliera di Padova, l Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona e l IRCCS Istituto Oncologico Veneto anno 2013 aggiornando le disposizioni emanate con DGR 3140/2010 e DGR 2369/2011. Di seguito viene riportata una sintesi del documento di pianificazione aziendale suddiviso per Area. Area Ospedale La strategia nazionale e regionale per questo livello di assistenza si caratterizza per un orientamento sempre più stringente per la cura dell acuzie e dell immediata post-acuzie con uno spostamento verso l assistenza territoriale della gestione delle patologie croniche. Ciò si è tradotto concretamente in una riduzione del numero di posti letto previsti per 1000 abitanti e del Tasso di ospedalizzazione (140 ). A ciò bisogna aggiungere che ogni singolo presidio ospedaliero deve ridefinire il proprio ruolo secondo la logica delle reti ospedaliere su più livelli e secondo modelli Hub & Spoke. Il Presidio Ospedaliero dell AULSS 21 è articolato su tre sedi e l attuale numero di posti letto rispetta lo standard posti letto/abitanti del 4, compresi i posti letto di riabilitazione e lungodegenza. Questi ultimi sono in numero superiore allo 0,7 previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale , in quanto l Ospedale Riabilitativo Chiarenzi di Zevio garantisce prestazioni di ricovero rivolte per il 75% a pazienti non residenti. La programmazione aziendale per il prossimo triennio dovrà pertanto essere orientata, prevalentemente, all introduzione di modelli organizzativi che tengano conto dell intensità dell assistenza al fine di rendere più flessibile e ricettiva la struttura ospedaliera, soprattutto in relazione all andamento epidemiologico stagionale, che presenta picchi di richieste di ricovero tali da superare la disponibilità dei posti letto. Andranno, inoltre realizzati, migliorati e consolidati modelli di organizzazione quali: Bilancio Sociale

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