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2 -2- Il Bilancio Sociale 2008

3 Il Bilancio Sociale Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 13 Via Mariutto n Mirano Ve Tel Presenze istituzionali Anno 2008 Direttore Generale Arturo Orsini Direttore Amministrativo Marino Nicolai Direttore Sanitario Filippo Accietto Direttore Sociale Ubaldo Scardellato Collegio Sindacale Leone Zara (Presidente), Augusto Sartore, Emanuele Sferra, Giuseppe Domenico Bottaro, Vincenzo Grandesso Conferenza dei Sindaci Bruno Pigozzo (Presidente, Assessore Politiche Sociali di Salzano), Leonardo Galenda ( vice Presidente,Sindaco di Vigonovo) Fabio Livieri ( Sindaco di Campagna Lupia ), Roberto Donolato (Sindaco di Campolongo Maggiore), Desiderio Fogarin (Sindaco di Camponogara), Antonio Gaspari (Sindaco di Dolo), Daniela Contin (Sindaco di Fiesso D Artico), Guido Carraro (Sindaco di Fossò), Giovanni Brunello (Sindaco di Martellago), Michele Carpinetti (Sindaco di Mira), Roberto Cappelletto (Sindaco di Mirano), Carlo Zalunardo (Sindaco di Noale), Massimo Calzavara (Sindaco di Pianiga), Primo Bertoldo (Assessore alle Politiche Sociali di S. Maria di Sala), Luigi Pizzi (Commissario straordinario di Scorzè), Claudio Tessari (Sindaco di Spinea), Piera Bumma (Commissario straordinario di di Stra) Esecutivo della Conferenza dei Sindaci Bruno Pigozzo, Desiderio Fogarin, Michele Carpinetti, Claudio Tesssari, Carlo Zalunardo

4 -4- Il Bilancio Sociale 2008 Sommario PRESENTAZIONE 6 Nota introduttiva e metodologica 7 La carta d identità dell Azienda Socio Sanitaria 8 La missione e i principi ispiratori 8 La conferenza dei sindaci e il piano di zona dei servizi alla persona e alla comunità 10 I nostri interlocutori 15 Che cosa succede un giorno in azienda 16 La popolazione e il territorio 17 Gli indicatori di salute 20 Le indagini di gradimento e i reclami 29 Le strategie e L organizzazione 36 Gli obiettivi strategici 37 Gli obiettivi aziendali Area territoriale 40 Area ospedaliera 41 Area amministrativa 45 L accesso ai servizi: la Carta dei Servizi 49 Il sito aziendale 50 Centro Unificato di Prenotazione C.U.P. 52 Le innovazioni clinico organizzative per l assistenza 56 Le risorse umane 61 La gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro, la sicurezza e la salute del personale 72 La responsabilità sociale 77 Comitato etico per la pratica clinica anno Il Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica dei Medicinali 77 Progetti del Servizio Civile Volontario 78 Le donazioni e le sponsorizzazioni 81 IL RENDICONTO DELLE NOSTRE ATTIVITA 83 La Prevenzione 86 Gli stili di vita: educazione alla salute e prevenzione di comportamenti a rischio 86 L igiene e la sanità pubblica 94 La Medicina Legale 96 La prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro 98 L igiene degli alimenti e della nutrizione 102 La sanità pubblica veterinaria 106 L assistenza di primo livello: il territorio e l integrazione socio-sanitaria 114 Area cure primarie 114 Area dei diversamente abili 119 Area della Riabilitazione 123 Area Famiglia 124 Area Dipendenze 130 Area Salute Mentale 135 L Assistenza ospedaliera e i Dipartimenti Sanitari 137 Dipartimento internistico di Dolo 137 Dipartimento dei Servizi 137 Dipartimento di Emergenza urgenza 145 Dipartimento di Fisiopatologia cardiovascolare 149 Dipartimento di Geriatria e Riabilitazione 152

5 Il Bilancio Sociale Dipartimento Chirurgico Ospedale di Mirano 154 Dipartimento di Scienze Mediche 160 Assistenza specialistica e diagnostica 165 I ricoveri ospedalieri 167 L assistenza farmaceutica in ospedale e nel territorio 173 Prevenzione oncologica 176 I trasporti Sanitari 177 La donazione del sangue 178 La donazione di organi e tessuti 180 Servizi Amministrativi Tecnici e Professionali 182 Dipartimento Risorse Umane 184 Direzione del Personale Dipendente e Convenzionato 184 Direzione Affari Generali e Legali 185 Direzione gare e Contratti 186 Direzione Formazione, Qualità e Comunicazione 187 Dipartimento per le Risorse Informatiche e Tecnologiche (D.R.I.T.) 190 Area Economico Finanziaria 193 Direzione Amministrativa dei Servizi Sociali e Socio sanitari 198 Direzione Amministrativa degli Ospedali 201 Direzione delle Professioni dell Assistenza 202 Il rendiconto economico 204 Le nostre risorse 205 Come impieghiamo le nostre risorse 214 Bilancio di esercizio 223 LA SCHEDA DI VALUTAZIONE 234

6 -6- Il Bilancio Sociale 2008 PRESENTAZIONE Cari Lettori, anche per l anno 2008 abbiamo scelto, come promesso, il Bilancio Sociale come strumento di comunicazione, un mezzo fondamentale per svolgere un attività di relazioni pubbliche,per migliorare le nostre relazioni sociali. L obiettivo che ci si pone è quello di rafforzare la percezione pubblica dell importanza delle nostre azioni, di dare maggiore visibilità all attività svolta, in modo da accrescere quindi la propria legittimazione nella comunità locale di riferimento e il consenso a livello sociale. Il Bilancio Sociale non potrà essere mai totalmente neutrale come può esserlo il bilancio d esercizio, ma è chiaro che abbiamo tentato di presentarlo in modo il più possibile verificabile ed oggettivo, in caso contrario assai scarso potrebbe essere l interesse degli stakeholder più avveduti, che potrebbero considerare tali informazioni incomplete, non significative, o cosa più grave inattendibili. Abbiamo mantenuto lo schema fondamentale delle due precedenti edizioni, cercando di arricchirlo di informazioni utili sia sugli obiettivi che sui risultati raggiunti. In particolare vi troverete come novità approfondimenti sui dipartimenti ospedalieri e amministrativi, sulle politiche della qualità dell assistenza e sicurezza del paziente e degli operatori, sulle difficoltà incontrate in tema di sottostima del finanziamento di parte corrente e in conto capitale. Il risultato è stato un documento corposo che Vi chiediamo di leggere, anche solo nelle parti che possono attrarre di più il vostro interesse,sperando di ricevere i vostri consigli e le vostre critiche per migliorare sia questo strumento di comunicazione sia la nostra attività. Arturo Orsini Direttore Generale

7 Il Bilancio Sociale Nota introduttiva e metodologica La decisione dell Azienda ULSS 13 di affiancare al tradizionale bilancio di esercizio il bilancio sociale costituisce una scelta meditata e precisa sul modo in cui l azienda interpreta la missione affidatele ed intende perseguirla. E una scelta che peraltro tiene conto della natura e dell oggetto della nostra attività che ci impegnano a dare conto ai nostri stakeholder ed alla società civile non soltanto dei risultati operativi raggiunti, ma anche dei modi in cui questi risultati sono stati conseguiti. La nostra è una produzione rivolta al benessere e alla salute della collettività nella quale la dimensione relazionale gioca un ruolo di primaria importanza. Ciò è tanto più vero nel campo delle attività sanitarie e socio-sanitarie, nel quale gli obiettivi e le risorse sono individuati da disposizioni regionali ed è molto importante valutare gli effetti sociali dei programmi, progetti ed attività in cui l azienda è impegnata. Il bilancio sociale è dunque : un documento di rendicontazione con il quale le aziende presentano ai diversi interlocutori e portatori d interesse (stakeholder) le proprie finalità, strategie e programmi, in modo puntuale, concreto e trasparente un report a cadenza periodica complementare al bilancio di esercizio. Non si utilizza il metodo economico finanziario ma si rappresenta un quadro consuntivo dei risultati conseguiti con un linguaggio il più comprensibile possibile uno strumento di gestione, comunicazione e dialogo che è utile: - per condividere la cultura e i valori sui quali l azienda si fonda ed opera - per mantenere e aumentare la qualità della propria credibilità - per sintetizzare scelte di gestione consapevoli del loro impatto sociale e strategie coerenti con questa consapevolezza. Con il bilancio sociale si definiscono anche i valori e la responsabilità sociale, beni intangibili tra i più importanti che, pur inespressi nei reports tradizionali, sono invece la base di performance elevate e durevoli nel tempo. Con questo bilancio sociale si vogliono attivare tutti i possibili canali di ascolto per raccogliere valutazioni e proposte da parte della collettività all esterno e dei dipendenti all interno, sull operato della amministrazione. In tal modo vogliamo sia aumentare la comprensione dell operato della amministrazione comunicando con trasparenza, sia rendere sistematico il dialogo e la comunicazione a due vie, nonché rilevare le aspettative legittime, il grado di soddisfazione e il consenso. L esperienza della costruzione del Piano di Zona dei servizi alla persona e alla comunità e le procedure che hanno portato all approvazione del piano , hanno permesso di consolidare nel tempo i rapporti con i nostri principali stakeholders sui temi dell integrazione socio-sanitaria. In questo bilancio sociale abbiamo voluto presentare l azienda a tutto tondo partendo da una presentazione che descrivesse in cifre che cosa succede in un giorno tipo in azienda e desse un profilo della popolazione residente. Successivamente ci siamo soffermati sugli aspetti delle scelte strategiche, una panoramica sulla risorsa più importante, il personale, per arrivare al rendiconto delle attività e a quello economico. Per l elaborazione del bilancio sociale è stato costituito in azienda un gruppo di lavoro interno sostenuto dalla direzione strategica aziendale e composto in modo da rappresentare tutte le componenti strategiche ed operative delle strutture fondamentali: l ospedale, il distretto sociosanitario e il dipartimento di prevenzione, con la partecipazione delle strutture amministrative di supporto.

8 -8- Il Bilancio Sociale 2008 La carta d identità dell Azienda Socio Sanitaria (Nel sito web è disponibile l Atto Aziendale che contiene la descrizione completa dell assetto organizzativo dell Azienda) La missione e i principi ispiratori La missione dell Azienda ULSS 13 è quella di soddisfare i bisogni e le aspettative di salute del cittadino gestendo con efficienza le risorse disponibili, per garantire prestazioni di prevenzione e cura efficaci, offerte con la tempestività necessaria, nel rispetto della persona ed in condizioni di sicurezza. OSPEDALE DOLO DISTRETTO AREA NORD OSPEDALE MIRANO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE OSPEDALE NOALE DISTRETTO AREA SUD Il Cittadino al centro del sistema dell Azienda

9 Il Bilancio Sociale I principi ispiratori che orientano l Azienda nell erogazione dei servizi si basano su valori fondamentali: -- la centralità del cittadino nel servizio sanitario attraverso una pratica professionale attenta, capace di soddisfare i reali bisogni del singolo e della comunità; -- l equità degli interventi che dovrà garantire in modo tempestivo una pari opportunità di accesso alle prestazioni, ai servizi e strumenti disponibili, per i quali l Azienda dovrà ispirarsi a criteri di efficacia e appropriatezza, di efficienza e di professionalità, in una logica di miglioramento continuo e in un quadro di compatibilità con le risorse disponibili; -- la trasparenza dell organizzazione che si impegna a garantire la libera circolazione delle informazioni sulle risorse impiegate e sui risultati ottenuti, la visibilità dei processi decisionali delle politiche aziendali, la diffusione dei criteri e delle evidenze di efficacia su cui si basano le scelte di governo clinico e di politica sanitaria, l esplicitazione dei livelli di responsabilità ed autonomia dei professionisti, in modo da sviluppare rapporti di fiducia e comprensione dei reciproci punti di vista, nonché dei vincoli di sistema; -- la solidarietà tesa alla riduzione delle disuguaglianze, garantendo l accessibilità e la fruibilità dei servizi per la salute, a ciascuna persona senza riguardo alle condizioni sociali, culturali ed economiche, al fine di affermare il diritto e l aspettativa di ciascuno di aspirare al migliore stato di salute, in un sistema di garanzie fondato sull uguaglianza dei diritti e dei doveri e che responsabilizza tutti nello sviluppo futuro; -- l innovazione continua sia in ambito clinico-assistenziale che gestionale-organizzativo, per mantenere il livello di erogazione adeguato ai sempre crescenti e più complessi bisogni assistenziali; -- l efficacia e l appropriatezza intese come insieme di strumenti, di tempi, di azioni compiute da professionisti competenti, supportate da evidenze di efficacia in termini di risultati di salute, capaci di raggiungere gli obiettivi assistenziali ed organizzativi scelti come priorità dall Azienda. L efficacia e l appropriatezza sono pienamente dispiegate quando motivano i criteri di scelta delle priorità di intervento per soddisfare i bisogni di salute degli assistiti; -- l affidabilità, intesa come capacità di rispettare gli impegni presi in ragione delle competenze disponibili e di adeguare continuamente e coerentemente i comportamenti, le azioni, le politiche e i servizi erogati alle reali necessità della popolazione servita, rispettando le priorità e gli obiettivi a tal fine fissati e dichiarati dall Azienda; -- la sicurezza delle prestazioni, dei processi e degli ambienti di lavoro, intesa come insieme di tecnologie, regole, procedure e comportamenti finalizzati a garantire la massima tutela per i pazienti e gli operatori che usufruiscono o lavorano nei servizi; -- l efficienza gestionale e organizzativa intesa come flessibilità e capacità di adeguare i comportamenti, l uso delle risorse e la varietà delle prestazioni/servizi, ai continui e rapidi cambiamenti interni ed esterni all Azienda, nonché l abilità nel rendere più sensibile e specifica l azione e l intervento ai bisogni assistenziali ed organizzativi richiesti; -- l apertura e la disponibilità a porre conoscenze e risorse, secondo direttive e percorsi istituzionali, anche al servizio della comunità internazionale.

10 -10- Il Bilancio Sociale 2008 La conferenza dei sindaci e il piano di zona dei servizi alla persona e alla comunità I Comuni sono titolari delle funzioni concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e concorrono alla programmazione sociale e socio-sanitaria del territorio aziendale attraverso la Conferenza dei Sindaci. La Conferenza dei Sindaci dell Azienda ULSS 13 è costituita da tutti i 17 Sindaci dei Comuni il cui territorio è compreso nell ambito territoriale dell Azienda: - Comuni di Martellago Mirano Noale Salzano DISTRETTO SOCIO-SANITARIO N. 1 Scorzè Miranese S. Maria di Sala Spinea - Comuni di Campagna Lupia Campolongo Maggiore Camponogara Dolo Fiesso d Artico Fossò DISTRETTO SOCIO-SANITARIO N. 2 Mira Riviera del Brenta Pianiga Strà Vigonovo La Conferenza dei Sindaci dei Comuni il cui territorio costituisce l ambito dell Azienda ULSS 13, è l organismo rappresentativo delle Autonomie Locali. La Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci denominata anche Esecutivo della Conferenza dei Sindaci è l organismo ristretto, nominato dalla Conferenza dei Sindaci, composto da non più di cinque membri, attraverso il quale la Conferenza esercita le proprie funzioni di indirizzo e valutazione. La programmazione Aziendale, sviluppata attraverso gli atti programmatori, è concertata con i Comuni e così da valorizzare il ruolo preminente dei Comuni ai quali la legislazione vigente attribuisce compiti di indirizzo, proposta, vigilanza, ma anche di amministrazione attiva attraverso la partecipazione a processi decisionali inerenti alla programmazione ed alla valutazione dei risultati delle attività aziendali.

11 Il Bilancio Sociale In particolare, il coinvolgimento e la pienezza del ruolo istituzionale del ruolo dei Comuni, sulla base anche dei vigenti riferimenti legislativi (D.L.vo n. 502/1992 art. 3 comma 14 L.R. n. 56/1994 art.5, L.R. n. 11/2001 artt ) si manifestano attraverso: la formulazione, da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria, delle linee di indirizzo socio-sanitario per raggiungere, a livello locale, gli obbiettivi di salute definiti dalla programmazione regionale; il rilascio del parere obbligatorio, entro 30 gg. dalla sua trasmissione, da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria sul Piano Attuativo Locale disposto dal Direttore Generale; l esame del bilancio pluriennale di previsione e del bilancio di esercizio da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria; la manifestazione del parere del Comitato dei Sindaci di Distretto sul Programma delle Attività Territoriali, elaborato a cadenza annuale, predisposto dal Direttore di Distretto, e da sottoporre ad approvazione da parte del Direttore Generale; l elaborazione del Piano di Zona dei Servizi alla Persona, articolato per Distretto da parte dell Esecutivo; il rilascio del parere sul Piano annuale (aggiornamento annuale del Piano Attuativo Locale), sui singoli programmi di intervento e sui piani settoriali, da parte dell Esecutivo; la verifica del raggiungimento degli obbiettivi fissati dalla programmazione Aziendale da parte della Conferenza dei Sindaci; la verifica dell andamento generale dell attività dell Azienda Sanitaria e la trasmissione delle proprie valutazioni e proposte alla Regione e all Azienda Sanitaria medesima, da parte della Esecutivo; l espressione del parere da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria, previsto dall art. 3 bis comma 6 D.L.vo 229/1992 (verifica risultati aziendali conseguiti e raggiungimento obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi assegnati dalla Regione al Direttore Generale); la richiesta alla Regione da parte della Conferenza dei Sindaci riunita in sede plenaria, di revocare il Direttore Generale o di non disporne la conferma nei casi previsti dall art.3 bis. comma 7, del D.L.vo 502/1992 e successive modifiche ed integrazioni; l obbligo del Direttore Generale di assicurare i rapporti tra Azienda ULSS e la Conferenza dei Sindaci oltre che il partecipare alle sedute della Esecutivo e della Conferenza su invito del presidente; la designazione di un componente del Collegio Sindacale come previsto dall art. 3- ter, comma 3 del D.L.vo 502/92 e successive modifiche e integrazioni. Il Piano di Zona dei Servizi alla Persona anno , approvato dalla Conferenza dei Sindaci in data e recepito successivamente dall Azienda ULSS 13, è lo strumento di programmazione della rete dei Servizi Sociali dei Comuni e dei Servizi dell integrazione socio-sanitaria dell Azienda ULSS 13, nonché delle ulteriori opportunità messe a disposizione da Associazioni, Cooperative e altre iniziative della comunità. Il lavoro di redazione del Piano di Zona dei Servizi alla Persona può essere sintetizzato in un grande esercizio di condivisione e di corresponsabilità da parte di tutti gli attori interessati: Comuni, Azienda ULSS, Istituzioni scolastiche e sociali, Terzo Settore.

12 -12- Il Bilancio Sociale 2008 La condivisione, indispensabile quando si tratta di programmare interventi comuni, ha determinato una consapevolezza reciproca, maturata nel corso dei lavori di costruzione del Piano, sulla necessità di individuare azioni sinergiche finalizzate ad una efficiente ed efficace programmazione locale. La corresponsabilità è invece emersa da subito come un valore fondante per la determinazione del nuovo Piano di Zona e ha indotto tutti gli attori coinvolti ad individuarsi reciprocamente non solo come titolari di funzioni ma anche come responsabili del governo delle azioni previste. In questa ottica di scambio paritario il Piano di Zona si è potuto qualificare come: strumento di miglioramento e sviluppo dei sistemi locali di protezione e sostegno dei cittadini in stato di bisogno assistenziale o economico nonché di promozione delle politiche di comunità responsabile; strumento per coniugare le esigenze locali dei singoli Comuni con quelle di un dimensionamento territoriale più ampio; strumento di integrazione delle politiche sociali e socio-sanitarie verso una gestione unitaria degli interventi; governo integrato delle risorse economiche dei singoli Comuni e dell Azienda ULSS 13, del 3 settore e di altre Istituzioni pubbliche. Il criterio della sostenibilità di tale programmazione ha imposto di considerare le risorse economiche come elemento costitutivo della programmazione stessa. Previsioni realistiche di spesa comportano di conseguenza un monitoraggio annuale dei costi, dell utenza e dell andamento attuativo; nonché richiedono interventi di riorganizzazione e di reperimento di altre risorse disponibili ed attivabili. In tal senso con sostenibilità si intende garantire, rafforzare e non pregiudicare i livelli di assistenza sociali, socio-sanitari ed inoltre assicurare processi di sviluppo della rete dei servizi medesimi. In questa ottica il Piano di Zona ha cercato di recuperare gli aspetti positivi del concetto di Welfare che continua ad essere un riferimento valoriale significativo per le politiche di questo territorio nel quale interagiscono: il sistema dei servizi e degli interventi finanziato dai Comuni e dall Azienda ULSS; l azione di trasferimento monetario delle prestazioni assistenziali erogate dall INPS alle persone non autosufficienti; la capacità di autotutela sociale delle famiglie che educano e delle famiglie che curano; l intervento responsabile e di frontiera dell associazionismo nelle sue diverse modalità di strutturazione giuridica e organizzativa. Trasversalmente a tutte le aree del Piano di Zona emerge la necessità che la programmazione del Piano stesso sia ancorata al riconoscimento dei diritti esigibili da parte dei cittadini, alla disponibilità delle risorse e anche ai nessi profondi che legano le persone alla loro Comunità. Il Piano di Zona nella sua articolazione operativa in n. 8 aree di intervento (Minori e Famiglia, Giovani, Immigrazione, Dipendenze, Salute Mentale, Disabilità, Anziani, Generale-Progetti) è consultabile e disponibile nel sito web aziendale: A completamento integrativo del suddetto documento sono altrettanto disponibili nel sito web dell Azienda i seguenti documenti di programmazione locale approvati dalla Conferenza dei Sindaci nel corso dell anno 2007:

13 Il Bilancio Sociale Piano Locale della Domiciliarità Area Anziani Piano Locale della Non Autosufficienza (Residenzialità Anziani non Autosufficienti) Sistema della Domiciliarità e Residenzialità Area Disabili Relazione valutativa del Piano di Zona dei servizi alla Persona e alla Comunità La Relazione Valutativa del Piano di Zona contiene i risultati della prima esperienza di monitoraggio anno 2007 e anno 2008 del Piano di Zona dei servizi alla persona, curata dall Ufficio di Piano. L innovatività del lavoro svolto ha comportato che, pur nel rispetto sostanziale dello strumento unitario utilizzato per la predisposizione delle singole relazioni, vi sia stata una inevitabile e naturale variabilità e diversità di stile nella stesura delle medesime. Tale mutevolezza è stata, tuttavia, considerata un valore che tende a rispettare il lavoro svolto dai singoli gruppi, nonché a evidenziare le specificità di ciascuna area. Gli elaborati prodotti dai gruppi di lavoro delle diverse aree hanno consentito una lettura approfondita dei singoli ambiti e, nel contempo, una visione d insieme. La diversità dei tratti e dei toni è fonte di ricchezza e costituisce un importante e non trascurabile elemento di coralità, che è voluto e fa parte del metodo di lavoro scelto. Da una lettura sinottica e critica delle singole relazioni di area sono emersi i seguenti punti: una descrizione operativa delle azioni avviate ed effettuate nel corso del 2007 e anche del 2008 rispetto alla programmazione specifica di area di cui al Piano di Zona; una riflessione critica e propositiva riguardante modalità organizzative ed operative del sistema: Comuni, Azienda ULSS, privato sociale; la necessità di rafforzare le modalità collaborative e co-progettuali del lavorare insieme con il privato sociale; la conferma del fruttuoso cammino intrapreso (e non più reversibile) di nuove pratiche di stare insieme Comuni/Azienda ULSS: di converso, ove ciò stenti ancora a decollare, si riscontra la necessità di ricercare e trovare un punto di contatto, di contaminazione, consapevoli entrambe le parti che la solitudine della titolarità non è più vissuta come una virtù ma come una perdita di occasioni, di risorse, di crescita; l urgenza, non più rinviabile, di rafforzare nei Comuni e tra Comuni la condivisione di politiche unitarie, di progettualità specifiche, di pratiche collettive. L unitarietà non intende espropriare la volontà delle singole Amministrazioni ma vuole aggiornare il concetto di locale in una visione più allargata e soprattutto più omogenea di territorio sia nell assicurare livelli di copertura di interventi ai cittadini, sia nell investimento di risorse destinate all area sociale; Emergono infine tre aree nelle quali dovrebbe dimostrarsi utile un lavoro di rafforzamento, in una logica di crescita e di ulteriore elaborazione che da un altro punto di vista si potrebbe definire sperimentale o di laboratorio aperto. Tre aree (Salute Mentale Giovani Minori/Famiglia) che, pur diverse, presentano spunto di sviluppo interessanti. Le previsioni di utilizzo risorse contenute nel Piano si è rivelata realistica sia per l anno 2007 che per l anno A tal proposito si allega una Tabella riassuntiva per l anno 2007 della spesa complessiva sostenuta dai Comuni e dall Azienda, riportata per aree di Piano di Zona.

14 -14- Il Bilancio Sociale 2008 ANZIANI 35 % ,00 DISABILI 26 % ,33 FAM.e MINORI 18 % ,14 DISAGIO ADULTI 7 % ,37 DIPENDENZE 0 % ,00 Prog.Prev.GIOV. 3 % ,98 Spese di Organizzaz. 8 % ,10 IMMIGRATI 3 % , ,98. 18% 3% 8% 0% 3% 7% 35% 26% SPESA SOCIALE DEI COMUNI (propria e delegata) anno 2007 ANZIANI 35 % DISABILI 26 % FAM.e MINORI 18 % DISAGIO ADULTI 7 % DIPENDENZE 0 % Prog.Prev.GIOV. 3 % Spese di Organizzaz. 8 % IMMIGRATI 3 % Si riporta per lettura comparata il dato di spesa complessiva sostenuto per le diverse Aree del PdZ sia dai Comuni (comprendendo la spesa sociale propria e quella delegata all Azienda) che dall Azienda Ulss n 13 per competenza di F.S.R. Si segnala come la spesa Area Anziani detenga il primato per entrambi gli Enti. Per le restanti Aree : i Comuni orientano prevalentemente la spesa sulle due restanti grandi aree di valenza sociale (Disabilità e Minori-Famiglia) in coerenza con la elaborazione nazionale dei dati Istat-Spesa Sociale; l Azienda Ulss n 13 ha ripartito la spesa in modo più omogeneo nelle diverse aree, tenuto conto delle competenze istituzionali previste dalle Leggi istitutive delle Aziende Ulss e dalle norme attuative dei LEA costi a carico BILANCIO SANITARIO d'azienda in ANNO 2007 LIVELLO di ASSISTENZA DISTRETTUALE DISABILITA' 11,8 % 5.153,00 MINORI e FAMIGLIA 11,5 % 5.023,00 ANZIANI 37,1 % ,00 SALUTE MENTALE 14,6 % 6.406,00 DIPENDENZE 9,0 % 3.931,00 Protesica 10,0 % 4.400,00 A.D.I. 6,0 % 2.646, ,00 9% 14,6% 10% 6% 11,8% 11,5% DISABILITA' 11,8 % MINORI e FAMIGLIA 11,5 % ANZIANI 37,1 % SALUTE MENTALE 14,6 % DIPENDENZE 9,0 % Protesica 10,0 % 37,1% A.D.I. 6,0 % La Relazione valutativa del Piano di Zona è disponibile nel sito aziendale

15 Il Bilancio Sociale I nostri interlocutori Gli interlocutori dell Azienda sono: individui, gruppi o istituzioni pubbliche e private direttamente o indirettamente interessati alla nostra attività o che contribuiscono a realizzare la nostra missione o che hanno comunque un interesse a perseguirla. Scuola Cittadini Pubbliche Amm.ni Università Medici medicina generale. Pediatri libera scelta Mass Media Dipendenti e Convenzionati Autorità Giudiziaria Azienda ULSS 13 Ordini Professionali Organizzazioni Sindacali Forze dell Ordine Organizzazioni di datori di lavoro Aziende private Cooperative sociali; Associazioni Volontariato Fornitori di beni e servizi

16 -16- Il Bilancio Sociale 2008 Che cosa succede un giorno in azienda Indicatori calcolati su 365 giorni 36 persone telefonano al pazienti arrivano al Pronto Soccorso persone in pericolo di vita (codici rossi) sono trattate in Pronto Soccorso pazienti sono ricoverati nei nostri ospedali 619 pazienti sono presenti in media nei nostri ospedali 6 bambini nascono in ospedale 3 decessi si registrano tra i ricoverati degli ospedali Indicatori calcolati sui giorni lavorativi pazienti vengono operati nei nostri ospedali prenotazioni vengono effettuate dal CUP per i servizi dell Azienda informazioni vengono richieste al CALLCENTER aziendale persone fanno un prelievo di sangue in ambulatorio presso le strutture aziendali prestazioni ambulatoriali vengono erogate comprensive di prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e di visite specialistiche ricette per prescrizione farmaci vengono staccate 253 persone sono assistite a domicilio da un infermiere persone fanno un prelievo di sangue a domicilio persone hanno accesso agli ambulatori della salute mentale persone vengono ricevute al SERT servizio per le tossicodipendenze persone vengono visitate per ottenere l idoneità a praticare attività sportiva agonistica vaccinazioni vengono effettuate persone vengono visitate per l accertamento dell invalidità civile sopralluoghi vengono eseguiti nei luoghi di vendita e produzione di prodotti alimentari sopralluoghi vengono eseguiti nei cantieri edili e nelle attività produttive controlli vengono eseguiti sulle carni macellate controlli di qualità vengono eseguiti sugli alimenti

17 Il Bilancio Sociale La popolazione e il territorio Piramide della popolazione AULSS 13 al 31/12/2008 Il territorio dell Azienda ULSS 13 copre un area di 498 kmq a sud ovest della Provincia di Venezia e comprende 17 Comuni con una popolazione assistita di abitanti (49% uomini e 51% donne) al 31/12/2008 con un saldo naturale di 553 unità rispetto al Le principali caratteristiche demografiche della popolazione sono rappresentati dal continuo invecchiamento della popolazione, da una lieve ripresa della natalità e dal costante aumento della popolazione immigrata. fasce d'età Numero residenti M F Osservando le piramidi per età costruite sui dati della popolazione residente, si vede come si sia passati dalla classica forma a piramide delle popolazioni giovani ad una forma più ad albero di Natale caratteristica delle popolazioni in cui sono più rappresentate le fasce di età intermedie dai 30 ai 70 anni. Si fa notare che nel 2008 le fasce di età più giovani (>10 anni ) e più anziane (> di 80) sono aumentate rispetto al I cittadini stranieri residenti nell AULSS 13 rappresentano il 5,4% della popolazione, un quota inferiore rispetto a quella regionale del 9,3%. Le fasce d età maggiormente rappresentate tra gli stranieri residenti sono quelle dei giovani adulti (25-39 anni), si nota inoltre come sia ben rappresentati i bambini da 0 a quattro anni. Popolazione straniera AULSS 13 al 1/1/ L aumento di popolazione negli ultimi 15 anni (+ 5.4%) ha fatto registrare un saldo positivo in tutti i Comuni dell Azienda ULSS n. 13 soprattutto in alcune aree dove lo sviluppo urbanistico ha favorito l insediamento di nuovi nuclei famigliari con conseguente aumento di richiesta di servizi dovuti all aumento della natalità fasce d'età M F Numero residenti

18 -18- Il Bilancio Sociale 2008 Variazione percentuale della popolazione residente per Comune Comprensorio dell'azienda ULSS n. 13 ( ) , ,8 2,8 4,2 4,9 5,0 5,0 5,2 5,4 5,7 7,9 9,3 9,6 9,6 10,6 12, ,2 0,5 Mirano Spinea Mira Dolo Salzano Campolongo M. Martellago Campagna L. Noale Az. Ulss n. 13 Stra Scorzè Fiesso d'artico Camponogara Fossò Vigonovo Pianiga S.M. di Sala Pur essendo una delle Aziende ULSS più giovani del Veneto, la popolazione sta invecchiando: Il numero di persone sopra i 65 anni è in continuo crescita, sia come numero assoluto, sia in proporzione al totale della popolazione: le persone di età maggiore o uguale a 65 anni costituiscono il 18% della popolazione. L indice di vecchiaia (numero di persone di età maggiore o uguale a 65 anni rispetto alla popolazione da 0 a 14 anni): è pari a Anche se questo valore è più basso di quello regionale (139,1) significa che ogni 10 bambini ci sono 13 nonni. Si fa notare che cinque comuni (Fiesso d Artico, Mira, Mirano, Dolo, Spinea) presentano un indice di vecchiaia superiore al valore regionale. Indice di vecchiaia 2007 Comprensorio Azienda ULSS n. 13 vs Regione Veneto 180,0 160,0 140,0 139,1 AULSS 13 Regione Veneto 120,0 100,0 80,0 131,2 60,0 40,0 20,0 0,0 S. M. di Sala Scorzè Camponogara Campagna L. Fossò Vigonovo Noale Pianiga Campolongo M. Martellago Salzano Ulss n. 13 Stra Fiesso d'artico Mira Mirano Dolo Spinea

19 Il Bilancio Sociale L indice di carico sociale (numero di persone da 0 a 14 anni più il numero di persone >= 65 anni ogni 100 persone da 15 a 64 anni) è pari a 46.6 ed è più basso del valore regionale (50,5) in tutti i comuni dell AULSS ad eccezione di Spinea che ha anche l indice di vecchiaia più alto. Indice di carico sociale 2007 Comprensorio Azienda ULSS n. 13 vs Regione Veneto 80,0 70,0 AULSS 13 Regione Veneto 60,0 50,0 50,5 40,0 30,0 20,0 46,6 10,0 0,0 S. M. di Sala Campagna L. Campolongo M. Salzano Vigonovo Camponogara Pianiga Fossò Noale Scorzè Fiesso d'artico Ulss n. 13 Stra Martellago Mira Dolo Mirano Spinea

20 -20- Il Bilancio Sociale 2008 Gli indicatori di salute Gli indicatori comunemente utilizzati negli studi di mortalità sono fortemente influenzati dai decessi che si verificano in età avanzata. Per valutare la distribuzione della mortalità prematura e il danno sociale determinato da una specifica causa di morte si utilizza come indicatore gli Anni Potenziali di Vita Persi (APVP) per una determinata causa o gruppo di cause. Tale indicatore prende in considerazione solo i decessi avvenuti prima dei 65 anni, stimando il tempo che mediamente avrebbe potuto vivere una persona non deceduta prematuramente. Nei maschi, la graduatoria delle singole cause di morte o dei gruppi nosologici è modificata considerando come indicatore gli APVP. al primo posto troviamo le morti per traumatismi e gli avvelenamenti che contribuiscono per circa un terzo al totale degli anni di vita perduti nei soggetti di età inferiore a 65 anni (801,3 APVP/anno, pari al 31,2% del totale); al secondo posto ci sono i tumori maligni (29,1%), che contribuiscono con 747,5 APVP/anno; al terzo posto troviamo le malattie del sistema cardiocircolatorio (366,3 APVP/anno, pari al 14,3% del totale); all interno di questo gruppo si nota una riduzione degli APVP per malattie ischemiche del cuore rispetto al biennio precedente (da 20,5 decessi/anno con 221,25 APVP/anno a 15 decessi/anno con 150 APVP/anno). Rispetto al periodo si nota una riduzione degli APVP totali e di tutti i grandi gruppi nosologici, anche nel gruppo traumatismi ed avvelenamenti si registra un lieve decremento degli APVP rispetto al biennio precedente, con una lieve diminuzione del numero di incidenti stradali e di suicidi. Anche nelle femmine la graduatoria delle cause di morte subisce alcune modificazioni, considerando come indicatore gli APVP: al primo posto si collocano i tumori maligni con 740 APVP/anno (53,5% del totale); al secondo posto le malattie del sistema cardiocircolatorio con 202,5 APVP/anno (14,6%); al terzo posto i traumatismi e gli avvelenamenti con 167,5 APVP/anno (12,1%). Considerando le singole malattie notiamo che, tra le femmine di età inferiore a 65 anni, il tumore della mammella è al primo posto determinando 187,5 APVP/anno (13,6%). Sia nei maschi, sia nelle femmine, di età inferiore a 65 anni, la quota più consistente di APVP per ciò che riguarda le morti da traumatismi e avvelenamenti è dovuta ad incidenti (cod. ISTAT ) che nel biennio hanno provocato 36 decessi nei maschi e 7 nelle femmine, per un totale rispettivamente di 500 e di 63,8 APVP/anno.

21 Il Bilancio Sociale AULSS 13 - APVP Uomini - periodo ,0 750,0 Cause di morte APVP/anno 500,0 250,0 0,0. Traumi e Avvelenamenti Tumori maligni Mal. Sistema Circolatorio Mal. di origine perinatale Mal. Apparato Digerente AULSS 13 - APVP Donne - periodo ,0 750,0 APVP/anno 500,0 250,0 Cause di morte 0,0 Tumori maligni Mal. Sistema Circolatorio Traumi e Avvelenamenti Mal. Metaboliche, Disturbi Immunitari Mal. Sistema Nervoso

22 -22- Il Bilancio Sociale 2008 Percezione dello stato di salute (Sistema di sorveglianza PASSI 2007/2008) Lo stato di salute percepito a livello individuale è strettamente influenzato dai tradizionali indicatori oggettivi di salute quali la mortalità e la morbosità. Esso risulta inoltre correlato sia alla presenza delle più frequenti malattie croniche (es.: ipertesione, ipercolesterolemia, diabete, obesità, tumori) sia ai loro fattori di rischio (per esempio sovrappeso, fumo, inattività fisica). La salute degli abitanti nell Azienda ULSS 13 (ed i loro comportamenti a rischio) Tra le persone che vivono nell Azienda ULSS 13 tra i 18 ed i 69 anni di età (180 mila persone) il: 64% si considera in buona salute 9% ha riferito sintomi di depressione nelle ultime due settimane 20% è iperteso 27% ha il colesterolo alto 26% pratica l attività fisica raccomandata 31% è in sovrappeso 23% è un bevitore a rischio 21% fuma 16% ha guidato sotto l effetto dell alcol * dati riferiti ai 30 giorni precedenti la data dell intervista Il consiglio del medico e degli operatori sanitari non è sufficientemente diffuso per quanto riguarda la pratica dell attività fisica (solo nel 27% delle persone intervistate), il consumo di alcol (nel 22%), il controllo del peso nei soggetti sovrappeso (nel 44%) ed il ricorso allo screening del colon retto (nel 33%). Da revisioni sistematiche della letteratura scientifica internazionale è emerso che Il ruolo degli operatori sanitari nella promozione di stili di vita sani e di scelte favorevoli per la salute è un importante elemento concorrente alla decisione dell assistito di modificare comportamenti a rischio per la propria salute. I risultati dello studio in corso, confrontati con altri indicatori di efficacia dei programmi di prevenzione, costituiscono uno stimolo per la valutazione dei programmi di prevenzione in essere e migliorare la formazione degli operatori sanitari chiamati alla realizzazione dei programmi stessi. Sintomi di depressione Il 9% delle persone intervistate riferisce sintomi depressivi nelle due settimane precedenti l intervista. Figure di riferimento per persone con sintomi di depressione Le donne sono interessate in modo significativamente maggiore da questa sintomatologia, unitamente alle persone con molte difficoltà economiche, a quelle appartenenti alle fasce d età più elevate ed a quelle senza un lavoro regolare. Tra le persone con sintomi di depressione solo il 32% si è rivolto ad un operatore sanitario ed il 53% non ha cercato nessun aiuto. Nessuno Medico/operatore sanitario Familiari 15,8% 31,6% 52,6% 0% 20% 40% 60% 80% 100%

23 Il Bilancio Sociale Stili di vita Il 23% degli intervistati beve in modo pericoloso per la salute; il fumo di sigaretta è più diffuso tra i giovani. Il 31% degli intervistati è in sovrappeso ed il 12% obeso e sono pochi coloro che riferiscono adeguati consumi di frutta e verdura. Uno su quattro è sedentario e circa il 26% può essere considerato fisicamente attivo. Attività fisica Il 26% degli intervistati si ritiene attivo ; il 49% svolge una moderata attività fisica; il restante 25% è completamente sedentario. Attivo Attività fisica 26 La sedentarietà risulta più diffusa tra le persone anziane rispetto ai giovani in maniera statisticamente significativa. Parzialmente attivo Sedentario % Fumo Nell AULSS 13 il 21% degli intervistati risulta essere fumatore, il 23% ex fumatore, l 1% fumatore in astensione ed il 55% non fumatore. L abitudine al fumo appare più elevata tra gli uomini che tra le donne (rispettivamente 24% contro 17%). Si osservano proporzioni di fumatori più elevate nella classe di età anni rispetto ai più giovani o ai più anziani. In media vengono fumate circa 12 sigarette al giorno. Meno di un intervistato su due (47%) dichiara che un medico o un operatore sanitario ha indagato le sue abitudini al fumo. Il 72% dei fumatori riporta altresì di aver ricevuto da parte di un operatore sanitario l invito a smettere di fumare o a ridurre il numero giornaliero di sigarette fumate. Due intervistati su tre riferiscono che la nuova legge sul divieto di fumo nei locali pubblici è sempre rispettata, mentre tre su quattro riferiscono il rispetto assoluto di tale divieto in ambito lavorativo % Uomini Donne Abitudine al fumo di sigaretta Fumatori * Ex Fumatore ** Fumatore in astensione*** Non Fumatore****

24 -24- Il Bilancio Sociale 2008 Situazione nutrizionale e abitudini alimentari Nell AULSS 13 il 54% degli intervistati risulta normopeso, il 31% sovrappeso ed il 12% obeso. L eccesso ponderale (sovrappeso od obesità) cresce in modo significativo con l età ed è più frequente negli uomini. Quasi un terzo delle persone in sovrappeso non ritiene troppo alto il proprio peso. PASSI 2007: Persone in eccesso ponderale Il 44% delle persone in sovrappeso ed il 75% delle persone obese hanno ricevuto da parte di un operatore sanitario il consiglio di perdere peso. Il 22% delle persone obese o in sovrappeso riferisce di seguire una dieta per perdere peso. Nel 2007, considerando le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, il 43% degli intervistati presentava un eccesso ponderale (32% in sovrappeso e 11% obesi). Per porzione di frutta o verdura si intende il quantitativo che può essere contenuto nel palmo di una mano, cioè circa 50 grammi di insalata o 150 grammi di frutta od ortaggi crudi Sono ancora troppo poche le persone che dichiarano di aderire alle raccomandazioni internazionali circa l adeguato livello di consumo di frutta e verdura, riferendo un consumo di 5 porzioni al giorno, infatti il 34% ne mangia almeno 3 porzioni al giorno e solo una su sette ne mangia 5 porzioni. L abitudine a mangiare frutta e verdura è più diffusa tra le persone fra i 50 ed i 69 anni % Numero di porzioni di frutta e verdura consumate al giorno 4,4 47,3 33,7 14,6 0 porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o più porzioni

25 Il Bilancio Sociale Alcol PASSI 2007: Bevitori a rischio per categoria La percentuale di persone intervistate che dichiara di aver bevuto nell ultimo mese almeno una unità di bevanda alcolica ( equivalente a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore) risulta del 74%. Complessivamente il 23% degli intervistati può essere considerato un consumatore a rischio (forte bevitore e/o beve prevalentemente fuoripasto e/o è un bevitore binge cioè almeno una volta nell ultimo mese ha bevuto in una sola occasione 6 o più unità di bevande alcoliche); il 5% può essere considerato forte bevitore (consuma più di 3 unità/giorno se maschio o più di 2 unità/giorno se femmina) e l 11% è bevitore binge. Questa pericolosa modalità di consumo di alcol risulta più diffusa tra i giovani e tra gli uomini. Solo il 22% degli intervistati che nell ultimo sono stati dal medico, riferisce che medico o un operatore sanitario si è informato sul proprio comportamento nei confronti dell alcol. Bevitori a rischio per categoria Bevitori a rischio 23 Nel 2007, tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale, la percentuale di bevitori a rischio è risultata del 16% (4% consumo forte, 7% consumo binge, 8% consumo fuori pasto). Nel Nord-Est Italia si sale al 22% (6% consumo forte, 11% consumo binge, 12% consumo fuori pasto). "Binge" 11 Fuori pasto 11 Forte bevitore %

26 -26- Il Bilancio Sociale 2008 Fattori di rischio cardiovascolare I fattori di rischio cardiovascolare sono diffusi: il 20% degli intervistati soffre di ipertensione ed il 27% presenta elevati livelli di colesterolo nel sangue. L 86% degli intervistati riferisce di essersi sottoposto a misurazione della pressione arteriosa negli ultimi 2 anni, mentre il 6% più di 2 anni fa. L 8% dichiara che non gli è mai stata misurata o non ricorda quando è avvenuta la più recente misurazione % Popolazione con ipercolesterolemia AULSS 13 Veneto anni anni anni Popolazione con ipertensione L 80% della popolazione intervistata riferisce di aver effettuato almeno una volta la misurazione della colesterolemia ed il 27% di questi dichiara di aver avuto una diagnosi di ipercolesterolemia. In particolare, il 35% circa delle persone tra i 50 ed i 69 anni riporta di avere elevati livelli di colesterolo % AULSS 13 Veneto anni anni anni Punteggio di rischio cardiovascolare Il punteggio del rischio cardiovascolare è uno strumento semplice ed obiettivo che il medico può utilizzare per stimare la probabilità del proprio paziente di andare incontro ad un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia. Per questo motivo il piano di prevenzione regionale ne prevede una sempre maggior diffusione anche mediante iniziative di formazione rivolte ai medici. Nell AULSS 13 la percentuale di persone intervistate di anni cui è stato calcolato il punteggio di rischio cardiovascolare risulta del 6%.

27 Il Bilancio Sociale Interventi di prevenzione L adesione alla diagnostica precoce dei tumori della mammella e dell utero è elevata. Anche la percentuale delle persone che si sono sottoposte al test del sangue occulto fecale ha raggiunto livelli elevati. Ancora bassa è l adesione alla vaccinazione antinfluenzale tra i soggetti affetti da patologie croniche, mentre si attesta a valori soddisfacenti tra le persone con più di 65 anni. Tra le donne in età fertile una su due è vaccinata contro la rosolia ed il 34% non conosce il proprio stato immunitario nei confronti della malattia. Screening neoplasia della mammella L 87% delle donne intervistate di età compresa tra i 50 ed i 69 anni riferisce di aver effettuato una mammografia preventiva (in assenza di segni o sintomi) nell ultimo biennio, come previsto dalla raccomandazioni. L età media di effettuazione della prima mammografia preventiva è 45 anni. Tra le intervistate della fascia di età anni, il 91% riporta di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall AULSS ed il 61% il consiglio da un medico o da un operatore sanitario di effettuare periodicamente la mammografia. Nell AULSS 13, tra le donne che si sono sottoposte ad una mammografia con la periodicità consigliata, circa l 85% non ha pagato la prestazione e il 15% l ha pagata del tutto o in parte; queste informazioni possono essere considerate indicative dell effettuazione della mammografia all interno di programmi di screening (nessun pagamento), in strutture pubbliche o accreditate fuori da programmi di screening (solo ticket 4%) oppure per proprio conto in strutture o ambulatori privati (pagamento intero11%). Screening neoplasia del collo dell utero L 82% delle donne di età compresa tra i 25 ed i 64 anni riferisce di aver effettuato un Pap test preventivo nel corso degli ultimi tre anni, come raccomandato dalle linee guida. Il 76% delle donne intervistate di 25 anni o più dichiara di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall AUSL ed il 55% di aver ricevuto da medico o da un operatore sanitario il consiglio di effettuare con periodicità il Pap test. Nell AULSS 13, tra le donne che hanno effettuato il Pap test almeno una volta, il 39% non ha pagato la prestazione ed il 42% l ha pagata del tutto o in parte, informazioni che possono essere considerate indicative dell effettuazione del Pap test all interno di programmi di screening (nessun pagamento, 39%), in strutture pubbliche o accreditate fuori da programmi di screening (solo ticket, 19%) oppure per proprio conto in strutture o ambulatori privati (pagamento intero, 42%). Screening neoplasia del colon retto Il 70% delle persone di età compresa tra 50 e 69 anni riferisce di essersi sottoposto alla ricerca del sangue occulto nelle feci a scopo preventivo nell ultimo biennio in accordo alle linee guida ed il 6% di aver effettuato una colonscopia preventiva negli ultimi 5 anni. Il 23% non ha mai effettuato la ricerca del sangue occulto. L 80% delle persone intervistate tra i 50 ed i 69 anni riferisce di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall AULSS, il 33% di aver ricevuto da medico o da un operatore sanitario il consiglio di effettuare con periodicità la ricerca del sangue occulto ed il 64% ha visto una campagna informativa. Tra le persone che riferiscono di non aver mai effettuato un sangue occulto o una colonscopia preventiva, il 41% ritiene di non averne bisogno ed il 18% dichiara di non averlo eseguito per mancanza di consiglio sanitario.

28 -28- Il Bilancio Sociale 2008 Vaccinazione antirosolia Il 52% delle donne intervistate di anni riferisce di essere stata vaccinata per la rosolia; dall indagine si riscontra che il 14% delle donne presenta un test positivo, mentre il 34% in quella classe di età non conosce il proprio stato immunitario, in quanto non ha mai effettuato il rubeotest o non ricorda il risultato. Vaccinazione antinfluenzale Nell AULSS 13 il 7% delle persone intervistate (18-64 anni) riferisce di essersi vaccinata nella campagna vaccinale 2006/07. Tra i soggetti di età inferiore ai 65 anni portatori di almeno una patologia cronica risulta vaccinato il 25% Comportamenti sicuri Guidare con livelli di alcol nel sangue pericolosi è una pratica ancora troppo diffusa, soprattutto tra i giovani. Un certo allarme desta anche la scarsa percezione del rischio di infortunarsi in casa. Sicurezza stradale Percentuali piuttosto elevate di intervistati riferiscono di utilizzare sempre i dispositivi di sicurezza il cui obbligo all utilizzo è di più vecchia introduzione: il 99% dichiara di usare sempre il casco ed il 91% la cintura anteriore; l uso della cintura posteriore è invece ancora poco diffuso (26%). Il 16% degli intervistati dichiara di aver guidato almeno una volta, nel mese precedente l indagine, dopo l assunzione di bevande alcoliche tali da determinare un livello pericoloso di alcol nel sangue. Nella popolazione di età tra i 18 ed i 34 anni questa percentuale sale al 20%. Questa abitudine è più diffusa tra gli uomini (25% contro il 3% delle donne) % Proporzione di persone che riferiscono di aver guidato sotto l'effetto dell'alcol nel mese precedente 20,0 19,7 16,1 15,6 13,2 AULSS 13 Veneto 17, Sicurezza domestica Sebbene gli incidenti domestici siano sempre più riconosciuti come un problema emergente di sanità pubblica, la sorveglianza PASSI evidenzia che il rischio di infortunio domestico è considerato basso o assente dal 94% degli intervistati. La percezione del rischio è più alta nelle donne (10% contro 2% degli uomini) e tra chi vive con persone potenzialmente a rischio come anziani o bambini (10% contro 4%). Informazioni per prevenire questi infortuni sono state ricevute solo dal 29% degli intervistati, soprattutto tramite opuscoli e mass media. Circa il 36% di chi ha ricevuto informazioni ha cambiato i propri comportamenti o ha adottato provvedimenti preventivi.

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