Realizzazione parco fotovoltaico da 690,00kW ubicato in Strada Bonincontri Longure, Comune di Asola (MN) (foglio 43, part. 239)
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- Concetta Leoni
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2 SOMMARIO 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO OGGETTO GENERALITA NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUAZIONE COMPONENTI DI RISCHIO TIPI DI RISCHIO COMPONENTI DI RISCHIO FATTORI DI INCREMENTO E RIDUZIONE DANNI DATI INIZIALI DENSITÀ ANNUA DI FULMINI A TERRA DATI RELATIVI ALLA STRUTTURA DATI RELATIVI ALLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DELLE ZONE CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO R1: PERDITA DI VITE UMANE CALCOLO DEL RISCHIO R ANALISI DEL RISCHIO R SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE CONCLUSIONI APPENDICI ALLEGATI...13 rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
3 1. CONTENUTO DEL DOCUMENTO Questo documento contiene: - la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine ai sensi del DLgs 81/08, art. 29; - la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie come richiesto dal DLgs 81/08, art OGGETTO La valutazione dei rischi dovuti al fulmine è relativa al parco fotovoltaico ubicato in Strada Bonincontri Longure in Comune di Asola (MN). 1.2 GENERALITA La verifica di idoneità delle misure di protezione contro i fulmini è necessaria nei seguenti casi: - strutture con rischio di esplosione; - ospedali; - altre strutture in cui in caso di guasto interno si possa verificare una situazione di pericolo immediato per una persona. A tale scopo devono essere utilizzate le norme CEI EN La protezione contro i fulmini può essere necessaria su: - strutture; - servizi entranti nella struttura. Ai fini dell utilizzo della norma CEI EN il fulmine deve essere considerato come una sorgente di danno che varia a seconda del punto di impatto rispetto alla struttura o al servizio da proteggere: Struttura da proteggere Servizio da proteggere - S1: fulmine sulla struttura - S1: fulmine sulla struttura servita - S2: fulmine vicino alla struttura - S3: fulmine sui servizi entranti nella struttura - S3: fulmine sul servizio entrante nella struttura - S4: fulmine in prossimità dei servizi entranti nella struttura - S4: fulmine in prossimità del servizio entrante nella struttura Le tipologie di danno che possono essere causate dalle sorgenti di fulmine sopraelencate e che devono essere prese in considerazione sono le seguenti: Struttura da proteggere - D1: danni ad esseri viventi dovuto a tensione di contatto e di passo - D2: danni materiali (incendio, esplosione, distruzione meccanica, rilascio di sostanze chimiche) - D3: guasti agli impianti interni dovuti ad effetti elettromagnetici della corrente di fulmine (LEMP) Servizio da proteggere - D2: danni materiali (incendio, esplosione, distruzione meccanica, rilascio di sostanze chimiche) dovuti agli effetti termici della corrente di fulmine - D3: guasti agli impianti elettrici ed elettronici a causa delle sovratensioni Infine sono elencate le tipologie di perdite: Struttura da proteggere Servizio da proteggere - L1: perdita di vite umane - L2: perdita di servizio pubblico - L2: perdita di servizio pubblico - L3: perdita di patrimonio culturale insostituibile - L4: perdita economica (struttura e suo contenuto) - L4: perdita economica (servizi e perdita di attività) I rischi corrispondenti alle tipologie di perdita suddette sono i seguenti: - R1: perdita di vite umane - R2: perdita di servizio pubblico - R3: perdita di patrimonio culturale insostituibile - R4: rischio di perdita economica rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
4 Schema A (1) Solo per strutture. (2) Solo per strutture con rischio di esplosione e per gli ospedali o altre strutture analoghe in cui la perdita degli impianti interni mette a rischio immediato la vita umana. (3) Solo per strutture in cui può verificarsi la perdita di animali. Tramite la valutazione dei rischi, come indicato nella Norma CEI EN , è possibile valutare la necessità di installare un sistema di protezione contro i fulmini. Devono essere considerati i rischi provocati da perdite sociali (R1, R2 ed R3) in modo che sia rispettata la seguente disequazione: R R T R = rischio provocato da perdite sociali (R1, R2 ed R3) R T = rischio tollerabile Nel caso la disequazione suddetta non sia rispettata si deve procedere affinché il valore del rischio R scenda al di sotto del valore di rischio tollerabile R T. La protezione contro il fulmine induce una convenienza economica sull oggetto protetto se rispetta la seguente disequazione: C RL + C PM < C L C RL = costo residuo della perdita L4 dopo l installazione della protezione contro il fulmine C PM = costo della protezione contro il fulmine C L = costo della perdita totale in assenza di protezione Nel caso sia stata valutata la necessità o la convenienza economica di installare una protezione contro i fulmini quest ultima deve essere scelta in modo che porti alla riduzione delle perdite e di conseguenza ai danni e rischi ad esse legati (secondo le relazioni individuate nello schema A.) Danno da ridurre Struttura Danno da ridurre D1 - Adeguato isolamento delle parti conduttive esposte - Equipotenzializzazione del suolo per mezzo di un dispersore di maglia (non efficace contro le tensioni di contatto) - Barriere e cartelli ammonitori Danno da ridurre D2 - Impianto di protezione contro il fulmine (LPS) Danno da ridurre D3 - Impianto di protezione contro gli effetti elettromagnetici della corrente di fulmine (LEMP) ottenuto tramite i seguenti provvedimenti da utilizzare soli o congiuntamente: Messa a terra ed equipotenzializzazione Schermatura Percorso delle linee Sistema di Spd Servizio Danno da ridurre D2 - funi di guardia Danno da ridurre D3 - limitatori di sovratensione (SPD) distribuiti lungo la linea - cavi schermati Le misure di protezione devono soddisfare la normativa di riferimento e devono essere progettate affinché rispettino i livelli di protezione prestabili i cui parametri sono espressi nella norma CEI EN Devono essere stabilite delle zone di protezione delimitate dall installazione di dispositivi di protezione contro i fulmini, all interno delle quali, le caratteristiche del campo elettromagnetico siano compatibili con l oggetto da proteggere. La norma CEI EN impone di rispettare i seguenti livelli minimi di protezione (LPZ): LPZ minimo per ridurre D1 e D2 LPZ minimo per ridurre D3 LPZ0 B LPZ1 LPZ0 B = zona protetta contro la fulminazione diretta, ma dove il pericolo è l esposizione al totale campo magnetico. LPZ1 = zona in cui la corrente è limitata dalla suddivisione della corrente di fulmine e dalla presenza di SPD al confine della zona stessa. I criteri per la progettazione, l installazione e la manutenzione delle misure di protezione contro il fulmine sono considerate in due gruppi separati: - La Norma CEI EN definisce i requisiti per la protezione di una struttura contro i danni materiali per mezzo di un impianto di protezione (LPS) e per la protezione contro i danni agli esseri viventi causate dalle tensioni di contatto e di passo in prossimità dell LPS rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
5 - La Norma CEI EN definisce i requisiti per la protezione contro i LEMP (effetti elettromagnetici della corrente di fulmine) per gli impianti elettrici ed elettronici nelle strutture, al fine di ridurre il rischio di danni permanenti dovuti all impulso elettromagnetico associato al fulmine. Gli LPS utilizzati devono essere conformi ai requisiti stabiliti dalla Norma CEI EN e sono determinati dalla struttura che deve essere protetta e dal livello di protezione richiesto (LPZ). Sono suddivisi in due parti: - impianto di protezione esterno avente il compito di intercettare i fulmini sulla struttura e di condurne la corrente a terra senza provocare danni. Il sistema è composto da captatori, calate, punti di misura e dispersori. Devono essere utilizzati componenti in grado di resistere ad effetti elettromagnetici della corrente di fulmine senza esserne danneggiati; - impianto di protezione interno avente il compito di evitare l insorgere di scariche elettriche pericolose innescate dall LPS esterno. Gli SPD utilizzati devono essere conformi ai requisiti stabiliti dalla Norma CEI EN NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI: - CEI 81-10/1 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/2 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/3 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-10/4 (EN ): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Aprile 2006; Variante V1 (Settembre 2008); - CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'italia, in ordine alfabetico." Maggio INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE L 'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta. La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A della Norma CEI EN , le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle della struttura stessa. 3.1 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI Considerate le caratteristiche e la destinazione d'uso degli edifici e strutture è stato considerato solo il rischio di tipo R1 relativo alla perdita di vite umane. Il rischio di perdita puramente economiche (rischio di tipo R4) non è stato valutato perché non richiesto dal committente. 4. INDIVIDUAZIONE COMPONENTI DI RISCHIO 4.1 TIPI DI RISCHIO RISCHIO 1 (R 1) = Rischio di perdita di vita umana R 1 = R A+R B+R C+R M+R U+R V+R W+R Z 4.2 COMPONENTI DI RISCHIO R A Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura. R A =N D. P A. r a. L t R B Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione che possono anche essere pericolose per l'ambiente. R B =N D. P B. h z. r p. r f. L t R C Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui i guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. R C =N D. P C. L 0 rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
6 R M Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura, relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP, che provoca immediato pericolo per la vita umana, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui i guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. R M =N M. P M. L 0 R U Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni ad esseri viventi, dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura per la corrente di fulmine iniettata nella linea interna. R U = ( N L + N DA ). P U. r U. L t R V Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa ai danni materiali (incendio o esplosione), dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante. R V = ( N L + N DA ). P V. h z. r p. r f. L f R W Componente di rischio, dovuta alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui i guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. R W = ( N L + N DA ). P W. L O R Z Componente di rischio, dovuta alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura, relativa al guasto di impianti interni causato da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura, poichè da considerare solo nel caso di ospedali, o altre strutture, in cui i guasti di impianti interni possono provocare IMMEDIATO pericolo per la vita umana, o di strutture con rischio di esplosione. R Z = ( N I - N L ). P Z. L O 4.3 FATTORI DI INCREMENTO E RIDUZIONE DANNI P A= Probabilità che un fulmine causi danno ad esseri viventi Misure di protezione P A Nessuna misura di protezione Isolamento elettrico delle calate (es. almeno 3 mm di polietilene reticolato) Equipotenzializzazione del suolo Cartelli ammonitori (Tabella valori di probabilità P A che un fulmine causi danno ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo pericolose) rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
7 P B= Probabilità che un fulmine su una struttura causi danno materiale Caratteristiche della struttura Classe dell' LPS PB Struttura non protetta con LPS - Struttura protetta con LPS IV III 11 I 1 0,2 0,1 0,05 0,02 Struttura con organi di captazione conformi ad un LPS di Classe I e con uno schermo metallico continuo o con organi di discesa costituiti dai ferri d'armatura del calcestruzzo 0,01 Struttura con copertura metallica od organi di captazione, eventualmente comprendenti componenti naturali, atti a garantire una completa protezione contro la fulminazione diretti di ogni istallazione sulla copertura e con organi di discesa costituiti dai ferri d'armatura del calcestruzzo ( Valori di PB in funzione delle misure di protezione adottate per ridurre il danno materiale) P C= Probabilità che un fulmine su una struttura causi guasti negli impianti interni 0,001 LPL P SPD Sistema di SPD assente 1 III-IV 0,03 II 0,02 I 0,01 NOTA 3 0,005-0,001 (Tabella valori della probabilità PSPD in funzione del LPL per cui sono progettati gli SPD) NOTA 1: Come misura di protezione per ridurre P C è adatta solo la protezione con un sistema SPD. La protezione con un sistema SPD è efficace nella riduzione di P C solo in strutture con LPS o in strutture con schermo metallico continuo o con LPS realizzato con i ferri d'armatura in calcestruzzo in cui siano rispettati i requisiti della CEI EN relativi all'equipotenzializzazione ed alla messa a terra. NOTA 2: L'uso di una protezione con un sistema di SPD può non essere richiesto nel caso di impianti interni schermati connessi a linee esterne realizzate con cavi protetti contro il fulmine, o poste in condotti o tubi metallici. NOTA 3: Valori inferiori di P SPD sono possibili nel caso di SPD aventi caratteristiche migliori (attitudine a sopportare correnti più elevate, livello di protezione inferiore, ecc.) rispetto ai requisiti richiesti per I'LPL I nei relativi punti di istallazione P M= Probabilità che un fulmine in prossimità di una struttura causi guasti negli impianti interni La probabilità P M che un fulmine in prossimità di una struttura causi guasti negli impianti interni dipende dalle misure di protezione istallate (LPM), secondo un coefficiente K MS. Se la protezione con un sistema di SPD non soddisfa i requisiti della CEI EN , il valore di P M è uguale al valore di P MS. Se la protezione con un sistema SPD soddisfa i requisiti della CEI EN , il valore di P M è il valore minore tra P SPD e P MS. K MS P MS 0,4 1 0,15 0,9 0,07 0,5 0,035 0,1 0,021 0,01 rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
8 0,016 0,005 0,015 0, ,001 0,013 0,0001 (Tabella valori della probabilità PMS in funzione del coefficiente KMSW) Tipo di cablaggio interno Cavi non schermati - nessuna precauzione nella scelta del percorso al 1 fine di evitare spire (1) K S3 Cavi non schermati- precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare larghe spire (2) 0,2 Cavi non schermati- precauzione nella scelta del percorso al fine di evitare spire (3) 0,02 Cavi schermati aventi resistenza dello schermo (4) 5<RS 20 0,001 Cavi schermati aventi resistenza dello schermo (4) 1<RS 5 0,0002 Cavi schermati aventi resistenza dello schermo (4) RS 1 0,0001 (1) Spire di conduttori con percorsi diversi in un edificio di grandi dimensioni (area della spira nell'ordine di 50 m 2 ) (2) Spire di conduttori posati nello stesso condotto o spire di conduttori con percorsi diversi in un edificio di dimensioni ridotte (area della spira nell'ordine di 10 m 2 ). (3) Spira di conduttori posti nello stesso cavo (area della stessa spira nell'ordine di 0,5 m 2 ) (4) Cavo con schermo di resistenza Rs (Ω /km) connesso alla barra equipotenziale ad entrambe le estremità e apparati connessi alla stessa barra equipotenziale. (Tabella valori del coefficiente KS3 in funzione del cablaggio interno) Pu= Probabilità che un fulmine su un servizio causi danno agli esseri viventi Se non sono stati installati SPD per I'equipotenzializzazione secondo la CEI EN , il valore di P U è uguale a quello di P LD, dove P LD è la probabilità di guasto degli impianti interni dovuti al fulmine su servizio connesso. U W kv 5<R S 20 1<R S 5 R S 1 1,5 1 0,8 0,4 2,5 0,95 0,6 0,2 4 0,9 0,3 0,04 6 0,8 0,1 0,02 (Tabella valori di probabilità PLD in funzione della resistenza Rs dello schermo del cavo e della tensione di tenuta ad impulso UW, degli apparati) Pv= Probabilità che un fulmine su un servizio causi danno materiale Se non sono stati istallati SPD per I ' equipotenzializzazione secondo la CEI EN , il valore di P V è uguale a quello di P LD, dove P LD è la probabilità di guasto degli impianti interi dovuti al fulmine su servizio connesso. Se sono stati istallati SPD per I'equipotanzializzazione secondo la CEI EN , il valore di P V è il valore minore tra P SPD e P LD. P W= Probabilità che un fulmine su un servizio causi guasti negli impianti interni Quando non è fornito un sistema di SPD conforme alla norma CEI EN , il valore di P W è uguale a quello di P LD, dove P LD è la probabilità di guasto degli impianti interi dovuti al fulmine su servizio connesso. rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
9 I valori di P LD sono riportati nella Tabella seguente: U W kv 5<R S 20 1<R S 5 R S ,9 0,6 1,5 1 0,8 0,4 2,5 0,95 0,6 0,2 4 0,9 0,3 0,04 6 0,8 0,1 0,02 (Tabella valori di PLD) Se sono stati istallati SPD per I'equipotenzializzazione secondo la CEI EN , il valore di P V è il valore minore tra P SPD e P LD P Z= Probabilità che un fulmine in prossimità di un servizio entrante causi guasti negli impianti interni Se non sono stati istallati SPD per I'equipotenzializzazione secondo la CEI EN , il valore di P Z è uguale a quello di P LI, dove P LI è la probabilità di guasto degli impianti interi dovuti ai fulmini sul servizio connesso. Uw kv Nessuno schermo Schermo non connesso alla barra equipotenziale a cui sono connessi gli apparati Schermo connesso alla barra equipotenziale ed apparati connessi alla stessa barra equipotenziale 5<R S 20 1<R S 5 R S 1 1,5 1 0,5 0,15 0,04 0,02 2,5 0,4 0,2 0,06 0,02 0, ,2 0,1 0,03 0,008 0, ,1 0,05 0,02 0,004 0,002 Rs: resistenza dello schermo del cavo (12/km) (Tabella valori di probabilità PLI in funzione della resistenza RS dello schermo del cavo e della tensione di tenuta ad impulso Uw degli apparati) r a = Fattore di riduzione associato al tipo di superficie del suolo r u = Fattore di riduzione associato al tipo di pavimentazione Tipo di superficie Resistenza di contatto (kω) (1) r a e r u Agricolo, cemento < Marmo, ceramica Pietrisco, moquette, tappeto Asfalto, linoleum, legno > (1) Valori misurati tra un elettrodo di 400 cm 2 premuto con una forza di 500 N ed un punto all'infinito. (Tabella valori dei coefficienti di riduzione ra e ru in funzione del tipo di superficie del suolo o della pavimentazione) r p = Fattore di riduzione correlato alle misure antincendio Misure adottate Nessuna misura r p 1 rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
10 Una delle seguenti misure: estintori; impianto fisso di estinzione operato manualmente; impianto di allarme manuale; idranti; compartimentazione antincendio; vie di fuga protette 0,5 Una delle seguenti misure:impianto fisso di estinzione operato automaticamente; impianto di allarme automatico (1) 0,2 (1) Solo se protetto contro le sovratensioni ed altri danneggiamenti e se la squadra antincendio può intervenire in meno di 10 minuti ( Valori dei coefficienti di riduzione rp in funzione delle misure atte a ridurre le conseguenze dell'incendio) Nelle strutture con rischio di esplosione R p = 1 in tutti i casi r f = Fattore di riduzione correlato al carico d'incendio Rischio d'incendio Esplosione 1 Elevato 10-1 Ordinario 10-2 Ridotto 10-3 h z= Fattore di incremento in presenza di pericoli particolari Tipo di pericolo particolare Nessuno 0 (Tabella valori dei coefficienti di riduzione rf in funzione del rischio d'incendio) Nessuno 1 Livello ridotto di panico (p.e.:struttura limitata a due piani ed un numero di persone inferiore a 100) 2 Livello medio di panico (p.e.:strutture destinate ad eventi culturale o sportivi con un numero di partecipanti compreso tra 100 e 1000 persone) 5 r f h Z Difficoltà di evacuazione (p.e.:strutture con presenza di persone impossibilitate a muoversi, ospedali) 5 Livello elevato di panico (p.e: strutture destinate ad eventi culturali o sportivi con un numero di partecipanti maggiore di persone) Pericolo per le strutture circostanti o per l'ambiente 20 Contaminazione dell'ambiente circostante 50 (Tabella valori dei coefficiente hz che incrementa l'ammontare relativo della perdita in presenza di pericoli particolari) Danni e perdite Le tipologie di perdita sono le seguenti: L t L f L o perdita dovuta alle tensioni di contatto e di passo; perdita dovuta a danno materiale; perdita dovuta ai guasti degli impianti interni. Perdita di vite umane I valori di Lt, Lf e Lo possono essere valutati in termini di numero relativo di vittime mediante la seguente relazione approssimata: Lx=(n p/n t) (t p/8760) dove é il numero delle possibili persone danneggiate (vittime); é il numero atteso di persone (nella struttura); é il tempo in ore all'anno per cui le persone sono presenti nel luogo pericoloso, all'esterno della struttura (Lt soltanto) o all'interno della struttura (Lt, Lf e Lo). n p n t t p Per i diversi tipi di rischio la Norma indica i valori medi tipici di Lt, Lf e Lo che possono essere assunti quando la determinazione della precedente relazione è incerta o difficoltosa (vedi tabella C.1 alle pagine seguenti). rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
11 Tipo di struttura Tutti i tipi - (persone all'interno dell'edificio) 10-4 Tutti i tipi - (persone all'esterno dell'edificio) 10-2 L t Tipo di struttura Ospedali, alberghi, civile abitazione 10-4 Industriale, commerciale, scuole Pubblico spettacolo, chiese, musei Altri 10-2 L f (Tabella valori medi tipici di Lt, Lf, Lo) Tipo di struttura Rischio di esplosione 10-1 Ospedali 10-3 La perdita di vite umane dipende dalle caratteristiche della struttura. Esse sono tenute in conto tramite i coefficienti di incremento (hz) e di riduzione (r f, r p, r a, r u) come di seguito: Lo L A = r a x L t L u = r u x L t L B =L V =r p x h z x r f x L f L C =L M =L W =L Z =L O 5. DATI INIZIALI 5.1 DENSITÀ ANNUA DI FULMINI A TERRA Come rilevabile dalla Norma CEI 81-3, la densità annua di fulmini a terra per kilometro quadrato nel comune di ASOLA in cui è ubicata la struttura vale : N t = 4,0 fulmini/km² anno 5.2 DATI RELATIVI ALLA STRUTTURA La pianta della struttura è riportata nel disegno (Allegato Disegno della struttura). La destinazione d'uso prevalente della struttura è: altro In relazione anche alla sua destinazione d uso, la struttura può essere soggetta a : - perdita di vite umane In accordo con la Norma CEI EN per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato : - rischio R1; Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente. 5.3 DATI RELATIVI ALLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche: - Linea di energia: Linea Energia BT - Linea di energia: Linea Energia MT Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'appendice Caratteristiche delle linee elettriche. 5.4 DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DELLE ZONE Tenuto conto di: - compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare; - eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere specificamente) contro il LEMP (impulso elettromagnetico); - i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione interni ad essa e l'eventuale presenza di persone; - le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti interni e le misure di protezione esistenti; sono state definite le seguenti zone: Z1: Struttura Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono riportate nell'appendice Caratteristiche delle Zone. rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
12 6. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE L'area di raccolta Ad dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella Norma CEI EN , art.a.2, ed è riportata nel disegno (Allegato Grafico area di raccolta Ad). L'area di raccolta Am dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata graficamente secondo il metodo indicato nella Norma CEI EN , art.a.3, ed è riportata nel disegno (Allegato Grafico area di raccolta Am). Le aree di raccolta Al e Ai di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella Norma CEI EN , art.a.4. I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all anno (N) sono riportati nell'appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate nell'appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta. 7. VALUTAZIONE DEI RISCHI 7.1 RISCHIO R1: PERDITA DI VITE UMANE CALCOLO DEL RISCHIO R1 I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: Struttura RA: 1,62E-06 Totale: 1,62E-06 Valore totale del rischio R1 per la struttura: 1,62E ANALISI DEL RISCHIO R1 Il rischio complessivo R1 = 1,62E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE Poiché il rischio complessivo R1 = 1,62E-06 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05, non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo. 9. CONCLUSIONI Rischi che non superano il valore tollerabile: R1 SECONDO LA NORMA CEI EN LA STRUTTURA E' PROTETTA CONTRO LE FULMINAZIONI. In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le scariche atmosferiche. 10. APPENDICI APPENDICE - Caratteristiche della struttura Dimensioni: vedi disegno Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza maggiore (Cd = 0,25) Schermo esterno alla struttura: assente Densità di fulmini a terra (fulmini/km² anno) Nt = 4 APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche Caratteristiche della linea: Linea energia BT La linea ha caratteristiche uniformi lungo l intero percorso. Tipo di linea: energia - interrata Lunghezza (m) Lc = 500 Resistività (ohm x m) ρ = 500 Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza maggiore Coefficiente ambientale (Ce): suburbano (h <= 10 m) Caratteristiche della linea: Linea energia MT La linea ha caratteristiche uniformi lungo l intero percorso. Tipo di linea: energia - interrata Lunghezza (m) Lc = 500 Resistività (ohm x m) ρ = 500 Coefficiente di posizione (Cd): in area con oggetti di altezza maggiore Coefficiente ambientale (Ce): suburbano (h <= 10 m) APPENDICE - Caratteristiche delle zone Caratteristiche della zona: Struttura Tipo di zona: esterna rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
13 Tipo di suolo: erba (ra = 0,01) Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Valori medi delle perdite per la zona: Struttura Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) Lt = 0,01 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: Struttura Rischio 1: Ra APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. Struttura Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura Ad = 1,62E-02 km² Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura Am = 3,24E-01 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura Nd = 1,62E-02 Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura Nm = 1,28E+00 Linee elettriche Area di raccolta per fulminazione diretta (Al) e indiretta (Ai) delle linee: Linea energia BT Al = 0, km² Ai = 0, km² Linea energia MT Al = 0, km² Ai = 0, km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (Nl) e indiretta (Ni) delle linee: Linea energia BT Nl = 0, Ni = 0, Linea energia MT Nl = 0, Ni = 0, APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta Zona Z1: Struttura Pa = 1,00E+00 Pb = 1,0 Pc = 1,00E+00 Pm = 1,00E+00 rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
14 11. ALLEGATI Allegato - Disegno della struttura Committente: Comune di Asola Descrizione struttura: Impianto fotovoltaico Indirizzo: Strada Bonincontri Longure Comune: ASOLA Provincia: MN rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
15 Allegato - Area di raccolta per fulminazione diretta Ad Area di raccolta Ad (km²) = 1,62E-02 Committente: Comune di Asola Descrizione struttura: Impianto fotovoltaico Indirizzo: Strada Bonincontri Longure Comune: ASOLA Provincia: MN rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
16 Allegato - Area di raccolta per fulminazione indiretta Am Area di raccolta Am (km²) = 3,24E-01 Committente: Comune di Asola Descrizione struttura: Impianto fotovoltaico Indirizzo: Strada Bonincontri Longure Comune: ASOLA Provincia: MN rif. 10-ASOLA-FV-PRO-DEF FV.CA.01 rev pag
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